Frasi di Giuseppe Sinopoli

• L'ultima apparizione del mito è stata il comunismo, l'ultima perdita del mito la scomparsa del comunismo. Rimangono il principio dell'utopia e il principio della speranza: oggi viviamo in un'epoca in cui l'utopia è muta e la speranza altrettanto. È finito il mito, non la sua esigenza.
• La musica è il segno più sublime della nostra transitorietà. La Musica, come la Bellezza, risplende e passa per diventare la memoria, la nostra più profonda natura. Noi siamo la nostra memoria.
• Nel silenzio alcune volte insopportabile in cui lo stato di malattia ci rinchiude, la musica diventa un compagno di viaggio, ci prende per mano e nella compassione, intesa come soffrire insieme a qualcuno, ci accompagna per un tratto della nostra esistenza.
• Il mio lavoro di direttore d'orchestra ha molto a che fare con la psicoanalisi. Il suono è il mezzo più idoneo che la psiche ha per portare ad espressione ciò che prova. La musica rispecchia l'anima.
• La cultura è la possibilità di riflettere su sé stessi e sullo spazio che noi occupiamo nel mondo. Di riflettere sulla possibilità che noi abbiamo di muoverci in questo spazio, di ricostruirlo nel momento in cui questo spazio subisce dei collassi. La possibilità che noi abbiamo è quella che ci viene data dall'esperienza degli altri uomini, è questo senso di grande fratellanza che ci viene dal conoscere, attraverso la cultura, l'esperienza degli altri uomini.
• Il nostro compito di musicisti è rendere più sopportabile la vita ad alcune persone, ed anche a noi stessi.

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