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Commenti alla frase di Gesù Cristo, tratta dal film La passione di Cristo

Gesù Cristo

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  • " Prendete, mangiatene e bevetene tutti.
    La Natura terrestre e l’Universo sono la cornucopia della Creazione.
    Le mie due cagnette giocavano in giardino al primo sole del mattino.
    Dall’albero di susine è cascato giù un frutto e la cagna più anziana lo ha annusato. L’altra con fare curioso si è avvicinata. L’anziana ha ringhiato: preciso segnale di off limits. Ha sembrato proferire addentandola.
    La piccola l’ha guardata come se non ci credesse - ma come! Un attimo fa giocavamo e ora , per una susina, la nostra amicizia e fratellanza va in frantumi?-
    Di lì a poco un altro frutto cade giù, poco più in là. E allora questa volta la piccola fa per afferrarlo ma la cagna grande ringhia di nuovo - molla l’osso, anche quello è mio!- urla legittimata dall’anzianità e dalla stazza.
    La piccola sospende l’azione come se stesse pensando. Lascia la susina e si allontana. La grande si dimentica per un attimo la prima susina che già aveva sbocconcellato un po’ e si precipita ad afferrare la susina lasciata dalla piccola cagna ubbidiente che, però, furbescamente con guizzo repentino, mentre la grande è intenta alla nuova susina, le sgraffigna la precedente e scappa via mangiandosela in fretta con gusto, quasi a sberleffo dell’amica che la guarda incerta sul da farsi.
    Osservo con un sorriso la paradossale scenetta, pensando a quante volte anche gli umani giocano a simili sberleffi, non rispondendo però solo a regole e codici di un istinto, ancora latente, dell’essere stata “bestia”. Molto spesso, consapevolmente e con cattiveria agiscono con stupida e aberrante avidità.
    Mi avvicino all’albero e dò un leggero scossone. Cadono giù una trentina di frutti.
    Le cagne restano interdette. Corrono entrambe. La grande ne afferra una e ringhia forte. La piccola pudica ne afferra un’altra. La cagna grande molla la susina che ha in bocca e abbaia. La piccola lascia cadere la sua susina e si allontana. La grande va ad afferrare proprio quella,noncurante del fatto che potrebbe scegliersene un’altra tra le tante cadute. Infatti la piccola la guarda e di tanto in tanto sbircia la miriade di susine a terra.
    La grande, compiaciuta del suo territorio salvaguardato, si allontana mangiando la sua susina, frutto della sua autorità soddisfatta.
    La piccola cagna rimane lì, tra le tante susine. Ne annusa un po’. Si accovaccia e ne mangia un paio.
    Mi avvicino, raccolgo le altre e penso “ce nè per tutti, come sempre”.
    Se l’Uomo solo sapesse riconoscere la cornucopia dei frutti della natura, senza selvaggiamente approfittare di essa e l’uno dell’altro, quei frutti basterebbero per tutti.
    Non posso non pensare al messaggio del Maestro: “ Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo offerto …”
    Non era il suo corpo che offriva ma il Corpus Dei! La NATURA!!
    Il corpo di Dio è la Natura offerta agli uomini in sua memoria. Ci sono frutti per TUTTI! E piante e alberi e grani e terre. Prendetene e coltivate nell’abbondanza condivisa! Nella redistribuzione delle risorse, nel principio equanime della giustizia.
    La Natura di cui essere custodi, in una più ampia visione galattica e non predatori scellerati che si uccidono tra di loro per un pezzetto di confine in nome di “ territori” e leggi che recitano tolleranza ma che praticano guerre!
    “…questo è il mio corpo offerto …” Il Corpus Mundi, il corpo celestiale dell’Universo, la magnificenza e il mistero del Creato e dei suoi abitanti!! In una convivenza armonica ed eterna.
    “ Prendete e bevetene tutti, questo è il calice del mio sangue …” Quel sangue è il plasma della Terra, i suoi fiumi, i suoi laghi e mari e ogni corso d’acqua che bagna le rive arse delle labbra del mondo.
    Tra animali non si nega l’acqua. Branchi diversi di specie si abbeverano alla stessa fonte. E gli umani terrestri invece mettono lucchetti alle fonti, all’abbeveraggio energetico che garantisce il funzionamento delle sue industrie a scapito delle brocche dei fanciulli inermi del mondo!
    “…per la nuova ed eterna alleanza..”
    Alleanza, condivisione, compartecipazione, cum passion…compassione. Forse anche di questo parlava il Maestro. Di una alleanza che significa Unità di intenti tra tutti e non accumulazione tra pochi.
    Il Patto di Alleanza Cosmica è il suono di una frase che per molto tempo mi è riverberata nella mia mente nel ricordo delle mie prime canalizzazioni dal Melkisedek-Il Sempre Veniente. Un nuovo patto andrà scritto tra i popoli di questa Terra. Tra coloro che sapranno manifestare il senso profondo delle parole rivelate.
    “…Fate questo in memoria di me.” In memoria del Figlio di Dio come Figlio dell’Uomo. Che sia preservata la memoria del Dono, della Vita e dei frutti dell’Anima quando vivono in relazione armonica con il Tutto.
    ©Darshana degli Elohim di Luce- Stella del Melkisedek
    articolo pubblicato sul mio Blog

    Da: Darshana
    Data: venerdì 8 agosto 2014 alle ore 17:56

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