Proverbi istriani

I proverbi istriani riflettono la saggezza e la profondità di pensiero di una terra che nell’ultimo secolo ha conosciuto continue variazioni e costanti cambi di nazionalità: una terra, in ogni caso, di confine, che respira l’incontro e lo scontro di culture e tradizioni diverse, mettendole in mostra in queste frasi di eccezionale saggezza.

Ecco, dunque, perché i proverbi istriani vanno conosciuti e letti anche da chi non è pienamente consapevole della storia dei luoghi da cui essi provengono: contribuiscono, infatti, alla diffusione di valori universali, decisamente importanti e degni di attenzione.

• A barca disperada Dio ghe trova 'l porto.
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• A barca rota no ghe vol sèssola.
  
  [A barca rotta non serve la sàssola: La sàssola è una cucchiaia solitamente in legno oppure di altro materiale, con una impugnatura corta, usata per svuotare le imbarcazioni dall'acqua]
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• A barca rota ogni vento xe contrario.
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• [La Bòra] A Fiume la nassi, a Segna la cressi, a Trieste la finissi.
  
  [A Fiume nasce, a Segna cresce, a Trieste finisce. Segna è una città croata sull'Adriatico. La Bòra è un vento freddo, secco e violento, tipico dell'alto Adriatico, che proviene da est-nord-est]
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• A l'Ave Maria, i caramai se pía.
  
  [All'Ave Maria - si intende al tramonto - si prendono i calamari]
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• Alegria de pipistrel, xe segnal de tempo bel.
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• Anca el macaco sa navigar col bon vento.
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• Andando per mar no se diventa veci.
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• Aqua in mar no manca mai.
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• Arcobalen de matin, preparite el capotin; arcobalen de sera, bel tempo se spera.
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• Aria in grispin: borignolo o borin, o siroco picinin.
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• Aria frizzante, bora piccola o piccolo scirocco.
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• Bandiera vecchia, onor di capitano.
  
  [Bandiera vecia, onor de capitano]
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• La barca non è pecora e la pecora non è barca.
  
  [Barca no xe piegora e piegora no xe barca]
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• Barca senza timon va presto a fondo.
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• Barca va dove che vento mena.
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• Barche nete no ciapa bessi.
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• Barche pulite non prendon soldi.
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• Boba e dona, ogni stagion xe bona.
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• Boga e donna, ogni stagione è buona.
  
  [La Boga è un tipo di pesce costiero, facile da pescare e di scarsa qualità]
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• Bora che sbaia, fuoco di paglia; bora scura, poco dura; bora a tratti, è quella che batte.
  
  [Bora che sbaia xe fogo de paia; bora scura, poco la dura; bora a trati, xe quela che bati]
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• Bora di notte, dura tre palline.
  
  [Bora de note, no dura più che tre balote (poco tempo)]
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• Bora sabatina, la piova xe vicina.
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• Bragozi in porto, spie de maltempo.
  [Bragozzi in porto, spie del cattivo tempo]
  [Il Bragozzo è una barca da pesca tipica del mar Adriatico]
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• Caldo grando, mare sporco.
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• Camara senza armaron, xe come barca senza gavon.
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• Camera senza armadione, è come una barca senza gavone.
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• Candelora, zima fora, ma se piove e tira vento, dell'inverno semo drento.
  
  [zima: fune da ormeggio oppure, dallo sloveno/croato, zima: freddo]
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• Candelora [2 febbraio] dal freddo siamo fuori ma se piove e tira vento, siamo dentro.
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• Cicio no xe per barca.
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• Cicio non è [adatto] per la barca.
  [cicio: abitante della Ciceria, regione interna dell'Istria orientale, di origine romena e dedito alla pastorizia ed alla produzione del carbone]
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• Chi mal nàviga, mal ariva.
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• Chi no sa pregar, vadi in mar.
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• Chi vol navigar no devi 'ver paura de le onde.
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• Chi xe in tera giudiga, chi xe in mar nàvega.
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• Chi sta a terra giudica, chi è in mare naviga.
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• Co 'l Montemagior meti 'l capuzzo e 'l monte d'Osero se scoverze: aviso al mariner, che naviga el Quarner.
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• Quando il Monte Maggiore mette il cappuccio ed il Monte Ossero si scopre, avviso al marinaio che naviga nel Golfo del Quarnero.
  
  [Monte Maggiore: monte alle spalle della riviera di Abbazia, nel golfo del Quarnaro]
  [Monte Ossero: monte dell'isola di Lussino, nell'arcipelago del Quarnaro]
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• Co 'l Monte Osero fà capelo ‐ o fà piova o tempo belo.
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• Quando il Monte Ossero ha il cappello, o piove o fa bello. [Modo di dire]
  
  [Monte Ossero: monte dell'isola di Lussino, nell'arcipelago del Quarnaro]
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• Co spupa le code dei dolfini ‐ chi va in mar, fa i gatesini.
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• Quando spuntano le code dei delfini, chi va in mare vomita.
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• Co toniza poco o assai piovi.
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• Quando tuona poco o assai piove.
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• Co xe bonassa, se nàvega dormindo.
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• Quando c'è bonaccia si naviga dormendo.
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• Cu lampa a ponente, no lampa per gnente.
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• Quando lampeggia a ponente, non lampeggia per niente.
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• Drio i lussignani no svola cocai.
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• Dietro i lussignani non volano gabbiani.
  
  [Lusignani: abitanti, marinai e pescatori, dell'isola di Lussino nell'arcipelago del Quarnaro]
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• Drio la barca va 'l caicio.
  
  [caicio: lancia, piccola imbarcazione a remi]
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• Luna piena, l'equipaio se remèna
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• Tutti sanno nuotare come il piombo.
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• Non c'è uomo che non falla, non c'è barca che non balla.
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• Maistro ciaro e tramontana scura, butete in mar e no sta 'ver paura.
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• A mettere chiodi in barca altrui c'è sempre tempo.
  
  [Mettere chiodi: modo di dire per riparare, fare migliorie]
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• No spetarte mai la bora, se siroco in mar lavora.
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• Non attendere mai la bora se soffia lo scirocco.
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• Quando puzza la sentina, la pioggia si avvicina.
  
  [sentina: parte interna del fondo dell'imbarcazione dove si raccoglie l'acqua]
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• Meglio bonaccia a poppa che burrasca a prora.
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• Il pane dei naviganti ha sette croste.
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• Maestrale chiaro e tramontana.
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• Luna colegada, barca pareciada.
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• Quando la luna va in garbino. [Sinonimo di Libeccio], lascia le togne e tieniti al vino.
  
  [togna: attrezzo da pesca quadrangolare di sughero o legno sul quale si avvolge la lenza]
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• Luna velata, barca armata. [pronta a prendere il largo]
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• Poggia la barca e vira di bordo [qui: inverti la rotta]
  
  [poggiare: allargare la prora al vento, allontanarsi dal maltempo, ridossarsi]
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• Uomo e triglia, ogni stagione è buona.
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• Dietro la barca segue la lancia.
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• Poia la barca e vira de bordo.
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• L'ancora la xe sempre in mar, e no l'impara mai nugar.
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• Santa Barbara e San Simone straccia la vela e rompe il timone.
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• Luna piena, l'equipaggio si agita..
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• La barca non è cosa per i Ciceri, così come la campana si mette alle mucche e non ai maiali.
  
  [Cicero = abitante della Ciceria, regione interna dell'Istria orientale, di origine romena e dedito alla pastorizia ed alla produzione del carbone]
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• No xe per cicio barca, ne per porco campanela.
  
  [cicio = abitante della Ciceria, regione interna dell'Istria orientale, di origine romena e dedito alla pastorizia ed alla produzione del carbone]
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• Mejo eser paron de barca che capitano de vapor.
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• Quando la luna va in garbin, lassa le togne e tiente al vin.
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• Lebic' bardassa, quel che trova lassa.
  
  [Libeccio, vento di sud ovest violento e a raffiche]
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• Il pesce deve nuotare tre volte: la prima in acqua, la seconda nell'olio e la terza nel vino.
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• El pesse che scampa xe sempre 'l più grando.
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• El pesse vive ne l'aqua, more nel vin.
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• Nugar come 'l piombo, sa tuti.
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• Nuvole rosse di mattina, o vento o pioggerellina.
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• Ostriche e granchi, i mesi con la r.
  
  [Mesi che nel nome contengono la lettera r: febbraio, marzo, aprile, settembre, ottobre, novembre e dicembre]
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• Ostreghe e gransi, i mesi co l'ere.
  
  [Mesi che nel nome contengono la lettera r: febbraio, marzo, aprile, settembre, ottobre, novembre e dicembre]
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• In tempo de burasca, ogni porto xe bon.
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• Omo e barbon ‐ ogni stagion xe bon.
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• El pesse deve nugar tre volte: la prima in acqua, la seconda ne l'ojo e la terza nel vin.
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• El pan dei naviganti ga sete croste.
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• Mejo bonassa in pupa, che fortunal in prova.
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• Mejo negarse in mar grando.
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• Quando spuza la sentina, la piova s'avizina.
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• Il pesce che scappa è sempre il più grande.
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• Mejo un comandante mona, che due inteligenti.
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• Nuvoli rosi de matina, o vento o piovesina.
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• No xe omo che non fala, no xe barca che no bala.
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• La bora sabatina in tre jorni la crepa o la se rafina.
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• L'àncora sta in acqua, e non impara mai a nuotare.
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• El maistro xe'l rufian del siroco.
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• Il pesce nasce nell'acqua e muore nel vino.
  
  [La stessa cosa vien detta in Piemonte del riso]
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• I pessi grossi sta in fondo.
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• Montagna neta, siroco speta.
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• Meter ciodi in barca de altri xe sempre tempo.
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• Montagna priva di nuvole, scirocco aspetta.
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• La barca xe per chi la naviga.
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• San Giuda e San Simon, sbrega le vele e rompe 'l timon.
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• Il maestrale è il ruffiano dello scirocco.
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• Le menole son le salsicce dei lussignani. [Abitanti dell'isola di Lussino]
  
  [Menola: pesce costiero molto diffuso ma di cattiva qualità]
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• Le maride xe le luganighe dei lussignani.
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• Meglio annegare in mare profondo.
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• San Giuda e San Simone, straccia la vela e rompe il timone.
  
  [entrambi cadono il 28 ottobre]
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• Santa Barbara e San Simon ‐ strazza le vele, rompi el timon.
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• Scombro che vien, sardela che va.
  
  [Modo di dire: sgombro che viene, sardina che va]
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• Scuro in ponente, no xe leva par gnente.
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• Se in porto xe cocal, in mar xe fortunal.
  
  [Se in porto c'e il gabbiano, in mare c'è il fortunale]
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• Se in siroco xe scuro, sta in porto sicuro.
  
  [Scirocco e tramontana scura, sta in porto sicuro]
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• Siroco ciaro e tramontana scura, butite in mar e non aver paura.
  
  [Scirocco e tramontana scura, buttati in mare e non aver paura]
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• Sol a monte, bascoto in tola.
  
  Sole a monte [al tramonto], biscotto [la galletta del marinaio] nella gavetta.
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• Soto el scojo, bonassa come l'ojo.
  
  Sotto lo scoglio [al riparo sottovento], bonaccia come l'olio.
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• Stuco e pitura, fa bela figura.
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• Testa de orada, coda de branzin, xe el più bon boconnzin. [Testa di orata, coda di branzino, è il più buono bocconcino]
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• Toni a tamburo, stratempo sicuro. [Toni a tamburo, maltempo sicuro]
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• Tramontana, bora ciama [Tramontana, bora chiama]
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• Tre giorni la nassi, tre giorni la cressi, tre giorni la crepa.
  
  In tre giorni nasce [la bora], per tre giorni cresce, in tre giorni muore.
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• Ultimo in barca, pezo remo no manca.
  
  Ultimo in barca, il peggior remo [il posto peggiore] non manca.
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• Un caligo fa una piova, do calighi fa una bora, tre calighi fa un bon tempo.
  
  Una foschia fa una pioggia, due foschie fanno una bora, tre foschie fanno bel tempo.
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• Vento in pupa, mezo porto.
  
  [Vento in poppa, metà in porto]
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• Vento mena e barca va.
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• Ziel a pecorele, piova a mastele.
  
  [Cielo a pecorelle, pioggia a catinelle]
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• Ziel in graspín, o siroco o borín.
  
  [Cielo frizzante, o scirocco o piccola bora]
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