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Aforismi Morte - parte 19
Frasi trovate
:
3.091
No. Sei un uomo molto più coraggioso di Igor Karkaroff. Sai, a volte credo che lo Smistamento avvenga troppo presto.
[Silente a Piton]
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
"Guar... da... mi" sussurrò
[Piton]
. Gli occhi verdi incontrarono i neri, ma dopo un attimo qualcosa nel profondo di questi ultimi svanì, lasciandoli fissi e vuoti. La mano che stringeva Harry crollò a terra e Piton non si mosse più.
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
Harry rifletté in fretta, mentre ancora la cicatrice bruciava e la sua testa minacciava di aprirsi di nuovo. Silente l'aveva avvertito di non parlare degli Horcrux con nessuno tranne Ron e Hermione. Segreti e bugie, ecco come siamo cresciuti, e Albus... aveva un talento naturale... Si stava trasformando in Silente, si teneva i segreti stretti al petto, aveva paura di fidarsi degli altri? Ma Silente si era fidato di Piton e a cos'aveva portato? A un assassinio sulla torre più alta...
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
Harry rimase in silenzio. Non era il momento di manifestare i dubbi che lo arrovellavano da mesi. Aveva fatto la sua scelta scavando la tomba per Dobby; aveva deciso di proseguire lungo il tortuoso, rischioso sentiero tracciato per lui da Albus Silente, di accettare che non gli fosse stato detto tutto ciò che avrebbe voluto sapere, ma di fidarsi e basta. Non nutriva alcun desiderio di dubitare ancora, non voleva sentir dire nulla che lo distogliesse dal suo scopo. Incrociò lo sguardo di Aberforth, straordinariamente simile a quello del fratello: gli occhi azzurri sembravano passare ai raggi X l'oggetto del loro esame, proprio allo stesso modo, e Harry pensò che Aberforth sapesse che cosa stava pensando e lo disprezzasse per questo.
«Il professor Silente teneva a Harry, ci teneva molto» mormorò Hermione.
«Ma davvero?» ribatté Aberforth. «È buffo: un sacco di persone a cui mio fratello teneva molto sono finite peggio che se le avesse lasciate in pace».
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
Mentre seguiva Bill nel salotto, lo attraversò un pensiero assurdo, senza dubbio generato dal vino che aveva bevuto. Sembrava destinato a diventare per Teddy Lupin un padrino sconsiderato quanto Sirius Black lo era stato per lui.
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
Hai dato a Ron il Deluminatore. L'avevi capito... gli hai dato un modo per tornare...
E avevi capito anche Codaliscia... sapevi che c'era un briciolo di rimpianto da qualche parte dentro di lui...
E se conoscevi loro... cosa sapevi di me, Silente?
Il mio destino è sapere, ma non cercare? Sapevi quanto mi sarebbe stato difficile? È per questo che l'hai reso così complicato? In modo che avessi il tempo di capirlo?
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
La cicatrice bruciava, ma lui dominava il dolore; lo provava, ma ne era distaccato. Aveva finalmente imparato a controllarlo, a chiudere la mente a Voldemort, proprio come Silente aveva voluto che apprendesse da Piton. Voldemort non era riuscito a possedere Harry quando era divorato dal dolore per Sirius, e adesso i suoi pensieri non potevano penetrarlo mentre piangeva Dobby. Il dolore, sembrava, scacciava Voldemort... anche se Silente avrebbe detto che era l'amore...
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
«Allora uccidimi, Voldemort, io accetto volentieri la
morte
! Ma la mia
morte
non ti darà quello che cerchi... ci sono tante cose che non capisci...»
[Grindenwald a Voldemort, sentito da Harry attraverso la cicatrice]
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
«Direi che questa notte ti sei fatto perdonare» ribatté Harry. «Hai preso la spada. Hai distrutto l'Horcrux. Mi hai salvato la vita».
«Detto così, mi fa sembrare molto più figo di quello che sono stato» borbottò Ron.
«Questo genere di cose sembra sempre più figo di quello che è stato» replicò Harry. «Sono anni che cerco di dirtelo».
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
«Dopo che te ne sei andato
[Hermione]
ha pianto per una settimana. Forse anche di più, ma non voleva farsi vedere.»
[Harry]
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
Ron si tolse la catena e gettò il medaglione su una sedia. Si rivolse a Hermione.
«Tu cosa fai?»
«Cosa vuoi dire?»
«Resti o cosa?»
«Io...» Era a pezzi. «Sì... sì, io resto, Ron, avevamo detto
[...]
che l'avremmo aiutato...»
«Capito. Scegli lui.»
«Ron, no... ti prego...»
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
Mi unirò a te quando l'inferno gelerà.
[Neville a Voldemort]
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la
morte
.
[Frase incisa sulla lapide di James e Lily Potter e ripresa nella copertina]
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
«
[...]
Ho sempre detto che i maghi alla fine pagano per come trattano i loro elfi domestici. Be', è successo a Voldemort... e anche a Sirius».
Harry non seppe ribattere. Guardando Kreacher che singhiozzava sul pavimento, gli vennero in mente le parole di Silente, poche ore dopo la
morte
di Sirius: "Io temo che Sirius non abbia mai visto Kreacher come una creatura dotata di sentimenti profondi quanto quelli di un essere umano..."
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
Naturalmente Voldemort avrà considerato le caratteristiche degli elfi domestici assolutamente indegne della sua attenzione, proprio come tutti quei Purosangue che li trattano come animali... non gli sarebbe mai venuto in mente che potessero avere un potere che lui non aveva.
[Hermione]
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
Lui distolse lo sguardo, cercando di non far trasparire il proprio risentimento. Eccolo di nuovo: scegliere che cosa credere. Lui voleva la verità. Perché erano tutti così decisi a impedirgli di arrivarci?
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
La mattina dopo Harry si svegliò in un sacco a pelo sul pavimento del salotto. Una striscia di cielo era visibile tra le tende pesanti; aveva il colore azzurro fresco e limpido d'inchiostro annacquato, era tra la notte e l'alba e tutto taceva, tranne i respiri profondi e tranquilli di Ron e Hermione. Harry guardò le sagome scure che si disegnavano sul pavimento accanto a lui. Ron, in uno slancio di galanteria, aveva insistito perché Hermione dormisse sui cuscini tolti dal divano, quindi lei era più in alto. Il braccio le ricadeva sul pavimento, le dita a pochi centimetri da quelle di Ron. Forse si erano addormentati tenendosi per mano.
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
Mi apro alla chiusura.
[Frase sul boccino d'oro lasciato da Silente a Harry]
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
«Pensi che sia un idiota?» gli chiese Harry.
«No, penso che tu sia come James» rispose Lupin. «Per lui sarebbe stato il massimo del disonore diffidare degli amici».
Harry sapeva dove voleva arrivare Lupin: suo padre era stato tradito dal suo amico Peter Minus. Si sentì invadere da una rabbia irragionevole.
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
Harry lasciò cadere i capelli nel liquido melmoso. Non appena toccarono la superficie, la Pozione cominciò a schiumare e fumare, poi di colpo diventò limpida e brillante come l'oro.
«Ooh, sembri molto più appetitoso di Tiger e Goyle, Harry» commentò Hermione prima di notare le sopracciglia aggrottate di Ron. Arrossì e aggiunse: «Insomma, sai cosa voglio dire... la Pozione di Goyle sembrava moccio».
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
Era molto strano trovarsi in quel silenzio e sapere che stava per uscire da quella casa per l'ultima volta. Molto tempo prima, quando i Dursley andavano a divertirsi e lo lasciavano lì, le ore di solitudine erano una festa rara: interrompendosi solo per rubare qualcosa di buono dal frigo, stava di sopra a giocare col computer di Dudley, o accendeva la televisione e faceva zapping quanto e come voleva. Ricordare quei tempi gli diede una strana sensazione di vuoto: era come ricordare un fratello minore perduto.
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
Frasi di J.K. Rowling
«Al Signore Oscuro: So che avrò trovato la
morte
prima che tu legga queste parole, ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto. Ho rubato il vero Horcrux e intendo distruggerlo appena possibile. Affronto la
morte
nella speranza che quando incontrerai il tuo degno rivale sarai di nuovo mortale.»
[Regulus Arcturus Black]
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e il principe mezzosangue
Frasi di J.K. Rowling
«Nell'Ufficio Misteri» lo interruppe Silente «c'è una stanza che viene tenuta sempre chiusa. Contiene una forza al tempo stesso più meravigliosa e più terribile della
morte
, dell'intelligenza umana e della natura. E forse il più misterioso fra i molti soggetti che vengono studiati laggiù. E la forza contenuta in quella stanza che tu possiedi in grande quantità, e che Voldemort non possiede affatto. E stata quella a spingerti laggiù stanotte per salvare Sirius. E ti ha salvato dalla possessione di Voldemort, perché egli non può risiedere in un corpo tanto pieno della forza che lui detesta. Alla resa dei conti, non ha avuto importanza che tu non riuscissi a chiudere la tua mente. E stato il tuo cuore a salvarti».
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e l'ordine della fenice
Frasi di J.K. Rowling
«Ma insomma, che cos'avete oggi?» domandò la professoressa McGranitt, tornando se stessa con un debole pop e guardandoli tutti quanti uno a uno. «Non che sia importante, ma è la prima volta che la mia trasformazione non viene accolta da un applauso».
Tutti si voltarono di nuovo verso Harry, ma nessuno parlò. Poi Hermio-ne alzò la mano.
«Ci scusi, professoressa, abbiamo appena avuto la prima ora di Divinazione, e stavamo leggendo le foglie di tè e...»
«Ah, certo» esclamò la professoressa McGranitt accigliata. «Non c'è bi-sogno di aggiungere altro, signorina Granger. Ditemi, chi di voi morirà quest'anno?»
Tutti la fissarono.
«Io» disse Harry alla fine."Capisco" commentò la professoressa McGranitt guardando Harry con i suoi occhi piccoli e lucenti. "Allora è bene che tu sappia, Potter, che Sibilla Cooman ha predetto la
morte
di uno studente all'anno da quando è arrivata in questa scuola. Nessuno è ancora morto. Vedere presagi di
morte
dappertutto è il suo modo preferito di dare il benvenuto a una nuova classe. Se non fosse che non ho l'abitudine di parlar male dei miei colleghi..."
La professoressa McGranitt si interruppe, e tutti notarono che aveva le narici bianche e dilatate. Poi riprese, più tranquilla: "La divinazione è uno dei settori più imprecisi della magia. Non vi nasconderò che faccio fatica a tollerarla. I veri Veggenti sono molto rari, e la professoressa Cooman..."
Si interruppe di nuovo, e poi disse in tono molto pratico: "A me sembri in perfetta salute, Potter, quindi mi scuserai se non ti dispenso dai compiti oggi. Ti assicuro che se dovessi morire non sei tenuto a consegnarli".
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Frasi di J.K. Rowling
I due uomini apparvero dal nulla, a pochi metri di distanza, nel viottolo illuminato dalla luna. Per un istante rimasero immobili, le bacchette puntate l'uno contro il petto dell'altro; poi si riconobbero, riposero le bacchette sotto i mantelli e si avviarono rapidi nella stessa direzione.
«Novità?» chiese il più alto dei due.
«Le migliori possibili» rispose Severus Piton.
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della
Morte
‐ Incipit
Frasi di J.K. Rowling
Vorrei scegliere il mio tipo di
morte
, per un cambiamento. Sono stanco di essere tormentato dall'inferno. Sono stanco dell'inferno.
[18 novembre 1978]
Jim Jones
Frasi di Jim Jones
Per me la
morte
non è una cosa spaventosa. Vivere è invece una maledizione.
Jim Jones
Frasi di Jim Jones
Un uomo disordinato che sta per morire e non lo sospetta, mette improvvisamente ordine attorno a sé. La sua vita cambia. Archivia documenti. Si alza presto, si corica di buon'ora. Rinuncia ai suoi vizi. Quelli che gli vivono accanto si rallegrano. Così, la sua
morte
brutale sembra tanto più ingiusta. "Stava per vivere felice".
Raymond Radiguet
Cit. da
Il diavolo in corpo
Frasi di Raymond Radiguet
Considerare la
morte
con salma conta solo se la si considera in solitudine. La
morte
in due non è più la
morte
, anche per gli increduli. Ciò che affligge non è lasciare la vita, bensì lasciare la persona che le dà un senso. Quando un amore è la nostra vita, che differenza c'è tra vivere insieme e morire insieme?
Raymond Radiguet
Cit. da
Il diavolo in corpo
Frasi di Raymond Radiguet
La
morte
viene silenziosa come un alce | dai vivi ci separa con il taglio di una falce.
Elio e le Storie Tese
Cit. da
Urna, n.° 14
Frasi di Stefano Belisari
[il Marchese fa visitare la cripta a Fra Pasquale e Fra Mamozio per intimorirli e convincerli a sposarlo]
Il Marchese
: L'avo degli avi miei, Federico Barbanera, fece costruire questa cripta per torturare i prigionieri, seppellire i morti, e murare i vivi... .
[Pasquale e Mamozio tentano di scappare]
dove andate?! La visita non è ancora terminata, venite ve lo avevo detto che ci sarebbe stata qualcosa per voi
[si avvicina ad uno scheletro]
questo è Fra Marmidone... questo frate c'ha 200 anni!
Fra Pasquale
: Quanti?
Il Marchese
: 200!
Fra Pasquale
: Se li porta bene però
Fra Mamozio
: è un po' magro, c'ha le occhiaie.
Il Marchese
: Ma non mi dire?!
Fra Mamozio
: Assomiglia ad uno... che ora non mi viene.
Il Marchese
: Davvero?
Fra Pasquale
: Anche a me ricorda qualcuno, aspetti... Marchese si metta così, ah sì, a lei somiglia!
Il Marchese
: Si! celiate, celiate pure! celierà bene chi celierà per ultimo!
Fra Mamozio
: Cosa aveva fatto questo Fra Marmidone.
Il Marchese
: Questo frate era il padre spirituale di mio nonno, poverino... fu anche il giorno della sua
morte
.
Fra Pasquale
: Forse per il dolore.
Il Marchese
: No! lo fece uccidere mio nonno perché non volle dargli l'assoluzione...
[con voce da guida turistica]
da questa parte come potete ben vedere...
Fra Pasquale
:
[completando la frase con lo stesso tono]
...abbiamo la foca ammaestrata.
Il Marchese
: Non scherzate!
Fra Pasquale
: Marchese io lo facevo per rallegrare l'ambiente perché è tetro.
Il Marchese
: Non scherzate, vi dicevo, questo è Fra Terenzio.
Fra Mamozio
: è tutto nudo!
Fra Pasquale
: Ma no che c'ha il paltoncino.
Il Marchese
: Dicevo, questo Fra Terenzio non volle essere comprensivo con mio zio che aveva per la testa una pulzella.
Fra Mamozio
: Che cosa aveva?
Fra Pasquale
: Una pulzella, una di quelle piccole pulze che stanno in testa.
Fra Mamozio
: Poteva prendere un pettine e si pettinava.
Il Marchese
: No! no! cosa avete capito! una donna! che voleva sposare, ma lui non volle essere comprensivo. Allora mio zio, bello bello, calmo calmo, zac, gli tagliò la testa... come potete vedere... voi invece la vostra testa la volete tenere sulle spalle, vero Fra Pasquale?
Fra Pasquale
: Io veramente la testa ce l'ho in testa.
Fra Mamozio
: Io ce l'ho sul collo.
Il Marchese
: E va bene, vuoi continuare a tenere la tua testa?
Fra Pasquale
: Ma certo.
Il Marchese
: Giusto, ma basta essere ragionevoli e comprensivi.
Fra Pasquale
: Ma Marchese... guardi che pure se io celebrassi il suo matrimonio... non avrebbe valore.
Il Marchese
: Fra Pasquà! Fra Pasquà sbottonatevi.
Fra Pasquale
: Veramente io non ho bottoni.
Il Marchese
: Fra Paasquà voi mica siete un monaco di quelli?!
Fra Pasquale
: Marchese... io sono un monaco di questi.
Il Marchese
: Quindi non siete un monaco come Fra Guglielmo.
Fra Mamozio
: E chi era questo Fra Guglielmo?
Il Marchese
: Venite, venite, ve lo faccio vedere, l'ha pagata cara la sua pena
[si avvicina ad una porta dove si vede uno scheletro]
questo è Fra Guglielmo... questo frate si presentò un giorno al castello dicendo di essere un monaco cercatore... mio padre magnanimo, molto magnanimo.
Fra Mamozio
: Che magnava?
Fra Pasquale
: Magnava le anime.
Fra Mamozio
: Cannibale.
Il Marchese
: Cosa avete capito! magnanimo! generoso! lo ricoprì di ogni ben di Dio... quando però scoprì che questo non era un monaco vero, lo fece murare vivo! voi fra Pasquà, siete un monaco come fra Guglielmo o siete un monaco in piena regola.
Fra Pasquale
: Ma marchese, io sono un monaco in piena regola, sono iscritto ai sindacati.
Il Marchese
: Oh, bravo, bravo, però ti ricordo che in questa cripta c'è ancora una nicchia libera... se lei si rifiuta ancora di celebrare il mio matrimonio, io ci metterò dentro la vostra carcassa rosicchiata dai vermi.
Fra Pasquale
: Oh mamma mia, ha detto che io tengo la gran cassa rosicchiata dai vermi.
Il Marchese
: Cosa avete capito! ho detto gran cassa... carcassa! scheletro! carogna!
Fra Pasquale
: Carogna! (a Mamozio)
Il Marchese
: La vostra carogna rosicchiata dai vermi.
Fra Pasquale
: Mamma! mamma!
Il Marchese
: Allora? si rifiuta ancora?
Fra Pasquale
: Ma io le celebro tutto, il matrimonio, le contro nozze, le super nozze, il battesimo, la cresima, la comunione, la coniugo, le dò l'estrema unzione, si vuole sposare, e si sposi, si vuole sposare a Mamozio e se lo sposi.
Il Marchese
: Non mi voglio sposare a Mamozio! mi voglio sposare Fiorenza! .
Dal film:
Il monaco di Monza
Scheda film e trama
Frasi del film
Voglio un funerale senza musica perché la
morte
è una cosa seria.
Signora Cristina
Dal film:
Don Camillo
Scheda film e trama
Frasi del film
La
morte
come desiderio si trova davvero ovunque, e non è necessario scavare molto nell'uomo per trarla alla luce.
Elias Canetti
Cit. da
Massa e potere
Frasi di Elias Canetti
Il primo e decisivo contrassegno del potente è il suo diritto di vita e di
morte
. I potenti della terra sono però svantaggiati al confronto di Dio.
[...]
Come ogni altra cosa, il potere porta in sé la propria fine.
Elias Canetti
Cit. da
Massa e potere
Frasi di Elias Canetti
Lo scoppio di una guerra è innanzitutto lo scoppio di due masse.
[...]
L'entusiasmo con cui gli uomini accolgono una dichiarazione di tal fatta ha la sua radice nella vigliaccheria del singolo di fronte alla
morte
.
[...]
Il peggio che possa capitare agli uomini in guerra ‐ e cioè morire insieme ‐ risparmia loro la
morte
individuale che essi temono più di tutto.
Elias Canetti
Cit. da
Massa e potere
Frasi di Elias Canetti
La
morte
è una battaglia sempre perduta.
Elias Canetti
Cit. da
Massa e potere
Frasi di Elias Canetti
Mi ritrovo davanti allo stesso dubbio che ho sempre avuto davanti. So che la
morte
è male. Non so con che cosa si dovrebbe sostituirla.
Elias Canetti
Cit. da
La rapidità dello spirito
Frasi di Elias Canetti
La
morte
non tace su nulla.
Elias Canetti
Cit. da
La tortura delle mosche
Frasi di Elias Canetti
Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la
morte
. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della
morte
: perché io non posso.
Elias Canetti
Cit. da
La provincia dell'uomo
Frasi di Elias Canetti
Ho passato la parte migliore della mia esistenza a mettere a nudo le debolezze dell'uomo, quale ci appare nelle civiltà storiche. Ho analizzato il potere e l'ho scomposto nei suoi elementi con la stessa spietata lucidità con cui mia madre analizzava i processi della famiglia. Ben poco del male che si può dire dell'uomo e dell'umanità io non l'ho detto. E tuttavia l'orgoglio che provo per essa è ancora così grande che solo una cosa io odio veramente: il suo nemico, la
morte
.
Elias Canetti
Cit. da
La lingua salvata
Frasi di Elias Canetti
Non c'è bisogno che vi ricordi
[discorso di Kien ai libri della sua biblioteca]
in modo particolareggiato la storia antichissima e superba delle vostre sofferenze. Scelgo soltanto un esempio per mostrarvi in maniera persuasiva quanto vicini siano odio e amore. La storia d'un paese che tutti noi in egual misura veneriamo, di un paese in cui voi avete goduto delle più grandi attenzioni e dell'affetto più grande, di un paese in cui vi si è tributato persino quel culto divino che ben meritate, narra un orribile evento, un crimine di proporzioni mitiche, perpretato contro di voi da un sovrano diabolico per suggerimento di un consigliere ancor più diabolico. Nell'anno 213 avanti Cristo, per ordine dell'imperatore cinese Shi Hoang-ti − un brutale usurpatore che ebbe l'ardire di attribuire a se stesso il titolo di "Primo, Augusto, Divino" − vennero bruciati tutti i libri esistenti in Cina. Quel delinquente brutale e superstizioso era per parte sua troppo ignorante per valutare esattamente il significato dei libri sulla base dei quali veniva combattuto il suo tirannico dominio. Ma il suo primo ministro Li-Si, un uomo che doveva tutto ai propri libri, e dunque uno spregevole rinnegato, seppe indurlo, con un abile memoriale, a prendere questo inaudito provvedimento. Era considerato delitto capitale persino parlare dei classici della poesia e della storia cinese. La tradizione orale doveva venire estirpata a un tempo con quella scritta. Venne esclusa dalla confisca solo una piccola minoranza di libri; quali, potete facilmente immaginare: le opere di medicina, farmacopea, arte divinatoria, agricoltura e arboticoltura − cioè tutta una marmaglia di libri di puro interesse pratico. «Confesso che il puzzo di bruciato dei roghi di quei giorni giunge ancor oggi alle mie narici. A che giovò il fatto che tre anni più tardi a quel barbaro imperatore toccasse il destino che s'era meritato? Morì, è vero, ma ai libri morti prima di lui ciò non arrecò alcun giovamento. Erano bruciati e tali rimasero. Ma non voglio tacere quale fu, poco dopo la
morte
dell'imperatore, la fine del rinnegato Li-Si. Il successore al trono, che aveva ben capito la sua natura diabolica, lo destituì dalla carica di primo ministro dell'impero che egli aveva rivestito per più di trent'anni. Fu incatenato, gettato in prigione e condannato a ricevere mille bastonate. Non un colpo gli venne risparmiato. Fu costretto a confessare mediante la tortura i suoi delitti. Oltre all'assassinio di centinaia di migliaia di libri aveva infatti sulla coscienza anche altre atrocità. Il suo tentativo di ritrattare più tardi la propria confessione fallì. Venne segato in due sulla piazza del mercato della città di Hien-Yang, lentamente e nel senso della lunghezza, perché in questo modo il supplizio dura più a lungo; l'ultimo pensiero di questa belva assetata di sangue fu per la caccia. Oltre a ciò non si vergognò di scoppiare in lacrime. Tutta la sua stirpe, dai figli a un pronipote di appena sette giorni, sia donne che uomini, venne sterminata: tuttavia, invece di essere condannati al rogo, come sarebbe stato giusto, ottennero la grazia di venir passati a fil di spada. In Cina, il paese in cui la famiglia, il culto degli antenati, il ricordo delle singole persone sono tenuti così in gran conto, nessuna famiglia a mantenuto viva la memoria del massacratore Li-Si; solo la storia l'ha fatto, proprio quella storia che l'indegna canaglia, più tardi finita come ho detto, aveva voluto distruggere.
Elias Canetti
Cit. da
Auto da fé
Frasi di Elias Canetti
Efestione
: Una volta hai detto, la paura della
morte
guida tutti gli uomini, non ci sono altre forze? Non c'è amore nella tua vita? Alessandro...a volte mi domando se non sia tua madre quella da cui fuggi. Così tanti anni, così tanta distanza fra voi due, di cosa hai paura?
Alessandro
: ah... chi può saperlo? Quando ero bambino mia madre mi credeva divino, mio padre debole. Quale dei due sono, Efestione? Debole o divino? Io so solo che l'unico di cui mi fido a questo mondo sei tu. Mi sei mancato. Ho bisogno di te. Io amo te, Efestione. Nessun altro.
Efestione
: tieni ancora la testa inclinata, così.
Alessandro
: ho smesso di farlo
Efestione
: no, come un cervo che ascolta nel vento, tu mi ferisci ancora, Alessandro. E hai occhi come nessuno al mondo. Ah, ti sembrerò un discepolo stolto ma sei tutto quello a cui tengo e per il dolce respiro di Afrodite sono geloso di perderti a causa di questo mondo che desideri così ardentemente.
Alessandro
: tu non mi perderai mai, Efestione. Io sarò con te sempre, fino alla fine.
Dal film:
Alexander
Scheda film e trama
Frasi del film
Alcuni di voi e io stesso forse non vivranno fino a vedere il sole sorgere oltre quelle montagne, ma io vi dico, quello che ogni guerriero sa dalla notte dei tempi... Vincete la paura e vi prometto che vincerete la
morte
!
Alessandro Magno
Dal film:
Alexander
Scheda film e trama
Frasi del film
Sono giunto alla conclusione che tutti gli uomini sono guidati dalla paura della
morte
Efestione, questo non ce l'hanno insegnato i maestri, ed è la causa di tutte le nostre sventure.
Alessandro Magno
Dal film:
Alexander
Scheda film e trama
Frasi del film
E dover vivere fino alla
morte
, che fatica
Claudio Baglioni
Cit. da
I vecchi
Frasi di Claudio Baglioni
Amore. Amore, ascoltami: non hai più una vita. Non abbiamo più una vita! Passi tutti i tuoi giorni a farti gli affari degli altri, a scrivere idiozie su Bacheche di gente che nemmeno conosci... e poi che cazzo c'avrete mai da dirvi l'uno con l'altro, che state tutto il giorno davanti al computer!
[a lei, in "Finché
morte
non ci separi"]
lui
Dal film:
Feisbum - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
La
morte
è qualcosa di inevitabile. Quando un uomo ha fatto quello che ritiene il suo dovere per la sua gente e il suo paese, può riposare in pace. Credo di aver fatto quello sforzo ed è per questo che riposerò per l'eternità.
Nelson Mandela
Frasi di Nelson Mandela
Fondamentalmente sono un ottimista. Non so dire se dipenda dal carattere o dall'istruzione. Parte dell'essere ottimisti è fatto dal tenere la testa verso il sole e muovere i piedi in avanti. Ci sono stati molti momenti difficili in cui la mia fiducia nell'umanità è stata messa alla prova, ma non avrei voluto e potuto abbandonarmi alla disperazione. Quella strada porta alla sconfitta e alla
morte
.
Nelson Mandela
Frasi di Nelson Mandela
L'amore conta, | l'amore conta, | conosci un altro modo | per fregar la
morte
? | Nessuno dice mai | se prima o se poi | e forse qualche Dio non ha finito con noi | l'amore conta.
Luciano Ligabue
Cit. da
L'amore conta
Frasi di Luciano Ligabue
[Al commiato ricevendo i saluti del compagno Ivan tradotti da Nadia]
Nadia
: Potremo mai ricambiare? No, noi lo speriamo ma non è previsto e nemeno programato, e quindi non ci vedremo mai più.
[Nadia inserisce chiaramente un messaggio rivolto al solo Scamoggia, il quale, sorprendendola, dopo essere salito sull'aereo scende e decide di restare]
Don Camillo
: ...Comunque è una bella prova d'amore.
Peppone
: Quale?
Don Camillo
: Ma restare qui, chissà per quanto, sperduto in questo paese di selvaggi.
Peppone
: Al solito, parole indegne, parole sporche di un reazionario che negherebbe anche la luce del sole.
Don Camillo
: Mo sono parole tue, le hai pronunciate solennemente in punto di
morte
: tenetemi la manina reverendo, giuratemi che mi farete partire.
Peppone
: Ooh, ero ubriaco, non potete dar credito ai vaneggiamenti di un ubriaco che non hanno nulla a che vedere con i miei veri sentimenti, ah.
[Ma subito si impaurisce quando gli viene chiesto di scendere e vede un'ambulanza pronta per lui]
Dal film:
Il compagno don Camillo
Scheda film e trama
Frasi del film
Se non fosse morta la mia buona sposa, io non avrei fatto il mio secondo viaggio in Europa e non mi sarebbero venute tutte le idee che durante esso mi sono venute. La sua
morte
mi mise sulla via della politica e mi fece seguire il carro di Marte invece dell'aratro di Cerere.
Simón Bolívar
Frasi di Simón Bolívar
Ho dovuto pestarli a
morte
, li ho pestati con le proprie scarpe.
Del Preston
Dal film:
Fusi di testa 2
Scheda film e trama
Frasi del film
La
morte
è una primadonna, ha la capacità di monopolizzare l'attenzione. E l'attenzione è tanto più grande quanto più strane sono le circostanze in cui si presenta. Nello stesso tempo, in un modo o nell'altro, ha il dono di rendere protagonisti. Me ne sto accorgendo a mie spese, adesso che ovunque muovo lo sguardo mi trovo intorno corpi insanguinati stesi a terra. E all'apparenza ognuno di loro ha un dito puntato a indicare me.
Giorgio Faletti
Cit. da
Appunti di un venditore di donne
Frasi di Giorgio Faletti
[in palestra]
Timms
: Ho l'esonero signore.
Prof. Wilkes
[educazione fisica]
: Questo non l'esonera. Non accetto scuse, si vada a cambiare.
Timms
: Signore.
Prof. Wilkes
: Dio, anche lui non accetta esoneri. Crede che Gesù abbia detto "Posso essere esentato dalla crocefissione?" No!
Scripps
: Veramente a me risulta che lo disse.
Prof. Wilkes
[rivolto a Timms]
: Si vada a cambiare. Un giorno questo vi salverà la vita!
Posner
: Non c'è niente che possa "salvare" la vita. Si può soltanto posticipare la
morte
.
Prof. Wilkes
: Gesù Cristo le salverà la vita ragazzo, se lo lascerà entrare qui, nel suo cuore.
Posner
: Sono ebreo signore.
[il professore si gira verso un altro ragazzo]
Akhtar
: Sono musulmano signore.
Dal film:
The History Boys
Scheda film e trama
Frasi del film
La
morte
era l'unica certezza che era dato possedere, una certezza che stava appoggiata come un grande uccello bianco sulla spalla di ogni uomo.
Giorgio Faletti
Cit. da
Fuori da un evidente destino
Frasi di Giorgio Faletti
La cosa grottesca, invece, è che dovremo fare i salti mortali, magari qualcuno ci rimetterà anche la pelle, per cercare di tirarti fuori da una prigione e infilarti in una prigione analoga, finché
morte
non vi separi.
Giorgio Faletti
Cit. da
Io uccido
Frasi di Giorgio Faletti
Lasciatemi sola con la mia
morte
.
Deve dirmi parole in re minore
che non conoscono i vostri dizionari.
Parole d'amore ignote anche a Petrarca,
dove l'amore è un oro sopraffino
inadatto a bracciali per polsi umani.
Io e la mia
morte
parliamo da vecchie amiche
perché dalla nascita l'ho avuta vicina.
Siamo state compagne di giochi e di letture
e abbiamo abbracciato gli stessi uomini.
Come un'aquila ebbra dall'alto dei cieli,
solo lei mi svelava le misure umane.
Ora mi insegnerà altre misure
che stretta nella gabbia dei sei sensi
invano interrogavo sbattendo la testa alle sbarre.
E' triste lasciare mia figlia e il ibro da finire,
ma lei mi consola e ridendo mi giura
che quanto è salvare si salverà.
Preferirei di no, dirò con Melville
al primo messaggero della
morte
.
Vedo foreste in fiore, rose in boccio,
vedo ogni compimento.
Quando sarà? Paziente il messaggero
vorrà date precise. Gli dirò
lasciami camminare fino a quando
giungerò all'orizzonte.
[Testamento, da La luna è già alta - Mondadori 2006]
Maria Luisa Spaziani
Frasi di Maria Luisa Spaziani
Qualsiasi cosa, del resto, è una perdita e spreco di tempo: tranne fottere di gusto o creare qualcosa di buono o guarire o correr dietro a una specie di fantasma-amore-felicità. Tanto tutti finiamo nel mondezzaio della sconfitta: chiamala
morte
, chiamala errore. Io non son bravo con le parole. Direi però, dato che tutti ci s'adatta alle circostanze, che certe cose accrescono la tua esperienza, anche se magari non si tratta di saggezza. È possibile peraltro che uno resti per tutta la vita nell' errore, vivendo in uno stato come d'intontimento o di paura. Ne avrete viste, di queste facce. Io ho visto la mia.
[Altra storia di cavalli]
Charles Bukowski
Cit. da
Storie di ordinaria follia
Frasi di Charles Bukowski
Mi guardai intorno. Non c'era nessuna donna, lì in quel caffè. Ripiegai sulla cosa che sta al secondo posto in graduatoria: sollevai il mio bicchiere e lo scolai.
[Vita e
morte
all'ospedale dei poveri]
Charles Bukowski
Cit. da
Storie di ordinaria follia
Frasi di Charles Bukowski
"Che differenza c'è fra poesia e prosa?" "La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ci mette un bel po'."
[Nascita, vita e
morte
di un giornale underground]
Charles Bukowski
Cit. da
Storie di ordinaria follia
Frasi di Charles Bukowski
Se una donna vuol vendere parte del suo corpo probabilmente non è molto diverso da un violinista che dà un concerto... è la sopravvivenza nel modo che si conosce, la
morte
arriverà ma è meglio giocarla e farla aspettare ancora un po'.
Charles Bukowski
Cit. da
Shakespeare non l'ha mai fatto
Frasi di Charles Bukowski
Roba da matti. La signora
Morte
era matta. Io ero matto. I piloti degli aerei erano matti. Non guardate mai il pilota. Salite a bordo e ordinate da bere.
Charles Bukowski
Cit. da
Pulp
Frasi di Charles Bukowski
Ed eccola là, sul divano davanti a me: la signora
Morte
. Non era mai stata così bella. Che bambola. Non ti lasciava mai nei pasticci. Meglio dell'oro.
Charles Bukowski
Cit. da
Pulp
Frasi di Charles Bukowski
Mentre aspettavo ammazzai quattro mosche. Accidenti, la
morte
era dappertutto. Uomini, uccelli, belve, rettili, roditori, insetti, pesci, nessuno aveva la minima probabilità di sfuggirle. Li sistemava tutti. Non sapevo che cosa fare, al riguardo. Mi venne la depressione.
Charles Bukowski
Cit. da
Pulp
Frasi di Charles Bukowski
Per essere uno scrittore istintivamente fai ciò che nutre te e le parole, che ti protegge contro la
morte
in vita. Per ognuno è una cosa diversa. E per ognuno è una cosa che cambia. Per me una volta significava bere tantissimo, bere fino a uscire pazzo. Mi affilava le parole, le portava fuori. E avevo bisogno di pericolo. Avevo bisogno di mettermi in situazioni pericolose. Con gli uomini. Con le donne. Con le automobili. Con il gioco. Con la fame. Con qualsiasi cosa. Nutriva le parole. Per decenni è stato così. Ora è cambiato. Ora ho bisogno di qualcosa di più sottile, di più invisibile. È una sensazione nell'aria. Parole dette, parole sentite. Cose viste. Qualche bicchiere mi serve sempre. Ma ora cerco le sfumature e le ombre. Le parole mi vengono da cose di cui sono quasi inconsapevole. Va bene. Ora scrivo porcherie di genere diverso. Qualcuno se n'è accorto.
"Hai sfondato il muro," è ciò che mi dicono quasi sempre.
Capisco perfettamente quello che sentono. Lo avverto anch'io. Le parole sono diventate più semplici ma allo stesso tempo più calde, più scure. Mi alimento a nuove fonti. La vicinanza con la
morte
rinvigorisce. Ho tutti i vantaggi. Riesco a vedere e sentire cose che ai giovani sono nascoste. Sono passato dall'energia della gioventù a quella della vecchiaia.
Charles Bukowski
Cit. da
Il Capitano è fuori a pranzo e i marinai prendono il comando
Frasi di Charles Bukowski
Non è una gara. Non ho mai desiderato la fama o i soldi. Desideravo buttar giù le parole come volevo io, tutto qua. E dovevo buttarle giù, se no mi prendeva qualcosa che era peggio della
morte
. Le parole non come qualcosa di prezioso, ma come qualcosa di necessario.
Charles Bukowski
Cit. da
Il Capitano è fuori a pranzo e i marinai prendono il comando
Frasi di Charles Bukowski
Per me scrivere è volare, è accendere un fuoco. Per me scrivere è tirare fuori la
morte
dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo.
Charles Bukowski
Cit. da
Il Capitano è fuori a pranzo e i marinai prendono il comando
Frasi di Charles Bukowski
Nella
morte
non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la
morte
, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla
morte
. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po' dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. Sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la
morte
è una formalità. C'è rimasto ben poco che possa morire.
Charles Bukowski
Cit. da
Il Capitano è fuori a pranzo e i marinai prendono il comando
Frasi di Charles Bukowski
La maggior parte della gente non è preparata alla
morte
, alla propria o a quella di chicchesia. Ne sono scioccati, terrorizzati. È come una grossa sorpresa. Che diavolo, non dovrebbe esserlo. Io mi porto la
morte
nel taschino. A volte la tiro fuori e le parlo: "Ciao bella, come va? Quand'è che vieni a prendermi? Sono pronto".
Charles Bukowski
Cit. da
Il Capitano è fuori a pranzo e i marinai prendono il comando
Frasi di Charles Bukowski
«Perché non ti trovi un lavoro decente?»
«Non ci sono lavori decenti. Se uno scrittore non riesce a campare creando, vuol dire che è morto»
«Oh, smettila, Carl! Al mondo ci sono miliardi di persone che non campano creando. Vuol dire che sono
morte
?»
«Sì»
Charles Bukowski
Cit. da
A sud di nessun nord
Frasi di Charles Bukowski
Quando la
morte
verrà a pigliarci,
[...]
ci sputerà via come un osso già spolpato e pulito da un pezzo, indurito e secco e... che cosa? E niente.
[da Azione, in Niente canzoni d'amore]
Charles Bukowski
Frasi di Charles Bukowski
La
morte
non conta un cazzo quando ti serve un posto per dormire.
[da Il momento della verità]
Charles Bukowski
Frasi di Charles Bukowski
Aldo
: Ora provo il giro della
morte
!
Giacomo
: Ma no, non lo fare!
Giovanni
: Ci ha già provato il Conte di Montecristo, hai visto che cosa gli è successo? L'hanno rotolato dentro una tela e rinchiuso in uno sgabuzzino!
Dal film:
Il cosmo sul comò
Scheda film e trama
Frasi del film
Morire era niente e El Sordo non aveva dentro di sé una visione chiara della
morte
né la temeva. Ma vivere era l'immagine di un campo di grano che ondeggia al vento sul fianco di una collina. Vivere era un falco nel cielo. Vivere era una giarra di terra piena d'acqua nella polvere della trebbiatura, col grano lanciato in aria e la pula che vola. Vivere era un cavallo tra le cosce e un fucile sotto una gamba e una collina e una valle e un fiume fiancheggiato d'alberi sulle rive, e l'estremo della valle e le colline al di là.
Ernest Hemingway
Cit. da
Per chi suona la campana
Frasi di Ernest Hemingway
Receptionist dell'ospizio
: È qui per abbandonare una persona anziana?
Mark
: L'ho già fatto. Martha Bellison, sono suo figlio.
Receptionist dell'ospizio
: Oh, per fortuna è venuto, non sta bene, le conviene salutarla per l'ultima volta oggi.
Mark
: Sì, me lo avete detto anche l'ultima volta.
Receptionist dell'ospizio
: È prima in classifica nel Toto-
morte
.
Dal film:
Il primo dei bugiardi
Scheda film e trama
Frasi del film
L'idea dell'eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell'imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l'abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all'infinito! Che significato ha questo folle mito?
Il mito dell'eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un'ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla. Non occorre tenerne conto, come di una guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo che non ha cambiato nulla sulla faccia della terra, benché trecentomila negri vi abbiano trovato la
morte
fra torture indicibili. E anche in questa guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo, cambierà qualcosa se si ripeterà innumerevoli volte nell'eterno ritorno? Si, qualcosa cambierà: diventerà un blocco che svetta e perdura, e la sua stupidità non avrà rimedio. Se la Rivoluzione francese dovesse ripetersi all'infinito, la storiografia francese sarebbe meno orgogliosa di Robespierre. Dal momento, però, che parla di qualcosa che non ritorna, gli anni di sangue si sono trasformati in semplici parole, in teorie, in discussioni, sono diventati più leggeri delle piume, non incutono paura. C'è un'enorme differenza tra un Robespierre che si è presentato una volta nella storia e un Robespierre che torna eternamente a tagliare la testa ai francesi. Diciamo quindi che l'idea di eterno ritorno indica una prospettiva nella quale le cose appaiono in maniera diversa da come noi le conosciamo: appaiono prive della circostanza attenuante della loro fugacità. Questa circostanza attenuante ci impedisce infatti di pronunciare qualsiasi verdetto. Si può condannare ciò che è effimero? La luce rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della ghigliottina. Or non è molto, mi sono sorpreso a provare una sensazione incredibile: stavo sfogliando un libro su Hitler e mi sono commosso alla vista di alcune sue fotografie; mi ricordavano la mia infanzia; io l'ho vissuta durante la guerra; parecchi miei familiari hanno trovato la
morte
nei campi di concentramento hitleriani; ma che cos'era la loro
morte
nei campi di concentramento davanti alla fotografia di Hitler che mi ricordava un periodo scomparso della mia vita, un periodo che non sarebbe più tornato? Questa riconciliazione con Hitler tradisce la profonda perversione morale che appartiene a un mondo fondato essenzialmente sull'inesistenza del ritorno, perché in un mondo simile tutto è già perdonato e quindi tutto è cinicamente permesso.
Milan Kundera
Cit. da
L'insostenibile leggerezza dell'essere
‐ Incipit
Frasi di Milan Kundera
Chi pensa che i regimi comunisti dell'Europa Centrale siano esclusivamente opera di criminali, si lascia sfuggire una verità fondamentale: i regimi criminali non furono creati da criminali ma da entusiasti, convinti di aver scoperto l'unica strada per il paradiso. Essi difesero con coraggio quella strada, giustiziando per questo molte persone. In seguito, fu chiaro che il paradiso non esisteva e che gli entusiasti erano quindi degli assassini. Allora tutti cominciarono a inveire contro i comunisti: Siete responsabili delle sventure del paese (è impoverito e ridotto in rovina), della perdita della sua indipendenza (è caduto in mano alla Russia), degli assassinii giudiziari Coloro che venivano accusati rispondevano: Noi non sapevamo! Siamo stati ingannati Noi ci credevamo! Nel profondo del cuore siamo innocenti! La discussione si riduceva a questa domanda: Davvero loro non sapevano? Oppure facevano solo finta di non aver saputo nulla? Tomas seguiva la discussione (così come la seguivano tutti i dieci milioni di cechi) e si diceva che tra i comunisti c'era sicuramente chi non era del tutto all'oscuro (dovevano pur sempre aver sentito parlare degli orrori che erano stati commessi e che venivano ancora commessi nella Russia postrivoluzionaria). Ma era probabile che la maggior parte di loro non ne sapesse davvero nulla. E si disse che la questione fondamentale non era: Sapevamo o non sapevamo?, bensì: Si è innocenti solo per il fatto che non si sa? Un imbecille seduto sul trono è sollevato da ogni responsabilità solo per il fatto che è un imbecille? Ammettiamo pure che un procuratore ceco che all'inizio degli Anni Cinquanta chiedeva la pena di
morte
per un innocente sia stato ingannato dalla polizia segreta russa e dal proprio governo. Ma ora che sappiamo tutti che le accuse erano assurde e i giustiziati innocenti, com'è possibile che quello stesso procuratore difenda la purezza della propria anima e si batta il petto: La mai coscienza è senza macchia, io non sapevo, io ci credevo. La sua irrimediabile colpa non risiede proprio in quel 'Io non sapevo! Io ci credevo!'? Fu allora che a Tomas tornò in mente la storia di Edipo: Edipo non sapeva di dormire con la propria madre ma, quando capì ciò che era accaduto, non si sentì innocente. Non poté sopportare la vista delle sventure che aveva causato con la propria ignoranza, si cavò gli occhi e, cieco, partì da Tebe. Tomas sentiva le grida dei comunisti che difendevano la loro purezza interiore e diceva tra sé: Per colpa della vostra incoscienza la nostra terra ha perso, forse per secoli, la sua libertà e voi gridate che vi sentite innocenti? Come potete ancora guardarvi intorno? Come potete non provare raccapriccio? Siete o non siete capaci di vedere? Se aveste gli occhi, dovreste trafiggerveli e andarvene da Tebe!
Milan Kundera
Cit. da
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Frasi di Milan Kundera
C'era una volta un Re che aveva due figli, uno buono e l'altro cattivo. Quello buono era il Reuccio, e alla
morte
del padre doveva essere Re.
La cosa non garbava al cattivo, e pensò di disfarsi del fratello per diventare Re lui. Un giorno gli disse:
- Andiamo a caccia?
Luigi Capuana
Cit. da
La figlia dell'Orco ‐ Incipit
Frasi di Luigi Capuana
Negli anni della maturità pochi uomini sanno, in fondo, come son giunti a se stessi, ai propri piaceri, alla propria concezione del mondo, alla propria moglie, al proprio carattere e mestiere e loro conseguenze, ma sentono di non poter più cambiare di molto. Si potrebbe sostenere persino, che sono stati ingannati; infatti è impossibile scoprire una ragione sufficiente per cui tutto sia andato proprio così come è andato; avrebbe anche potuto andare diversamente; essi hanno influito pochissimo sugli avvenimenti, che per lo più sono dipesi da circostanze svariate, dall'umore, dalla vita, dalla
morte
di tutt'altri individui; e solo in quel dato momento si sono abbattuti su di loro. Quand'erano giovani la vita si stendeva loro dinanzi come un mattino senza fine, colmo di possibilità e di nulla, e già al meriggio ecco giungere all'improvviso qualcosa che pretende di essere ormai la loro vita; e tutto ciò è così sorprendente come vedersi davanti tutt'a un tratto una persona con la quale siamo stati vent'anni in corrispondenza, senza conoscerla, e ce la siamo immaginata completamente diversa. Ancora più strano, però, che quasi nessuno, se ne accorga; adottano la persona che è venuta a loro, la cui vita si è incorporata alla loro vita, giudicano le sue vicende ed esperienze ormai come le espressioni delle loro qualità, e il suo destino diventa merito o disgrazia loro.
[...]
E non hanno più che un ricordo confuso della giovinezza, quando c'era in loro qualcosa come una forza opposta.
Robert Musil
Cit. da
L'uomo senza qualità
Frasi di Robert Musil
Se è attuazione di sogni ancestrali il poter volare con gli uccelli e navigare coi pesci, penetrare nel corpo di gigantesche montagne, inviare messaggi con la rapidità degli dèi, scorgere e udire ciò che è invisibile e lontano, sentir parlare i morti, affondare in miracolosi sonni risanatori, vedere con occhi vivi l'aspetto che avremo vent'anni dopo la
morte
, nelle notti sfavillanti esser consapevoli di mille cose al di sopra e al di sotto di questo mondo, che nessuno conosceva prima; se luce, calore, forza, godimento, comodità sono i sogni primordiali dell'uomo, allora la ricerca odierna non è scienza soltanto: allora è anche magia, è un rito di grandissima forza sentimentale e intellettuale, che induce Dio a sollevare l'una dopo l'altra le pieghe del suo manto, una religione la cui dogmatica è retta e penetrata dalla dura, agile, coraggiosa logica matematica, fredda e tagliente come una lama di coltello.
Robert Musil
Cit. da
L'uomo senza qualità
Frasi di Robert Musil
Morte
cci mo'!
Commissario Auricchio
Dal film:
Fracchia la belva umana
Scheda film e trama
Frasi del film
Strazzabosco
: Alto là! Chi va là?
Lorusso
: Sono io, Lorusso.
Farina
: Parola d'ordine!
Lorusso
: Sono io, ho detto.
Strazzabosco
: Farsi riconoscere, parola d'ordine!
Lorusso
: Vi ho detto che sono io, Lorusso.
Farina
: Parola d'ordine o spariamo!
Lorusso
: Oh! Va be'! Eh? Savoia o
morte
.
Farina
: Va bene sergente, lei può avanzare.
Lorusso
: Va bene un cazzo! Controparola d'ordine!
Farina
: Memento audere semper.
Lorusso
: No! Sbagliato!
Farina
: Come?
Strazzabosco
: Folgore!
Lorusso
: No!
Felice Munarol
: Quella xe de ieri. Pizza margherita!
Lorusso
: Se, quattro stagioni adesso!
Libero Munarol
: È regina Margherita.
Farina
: Regina.
Lorusso
: Va bene. E noi dovremmo spezzare le reni alla Grecia con questi quattro deficienti qua. Voi domani siete tutti consegnati, è chiaro?
Colasanti
: Ma va' a cagare.
Lorusso
: Chi è stato? Venga fuori chi è stato vigliacchi!
[qualcuno riproduce con la bocca il rumore di un peto]
Lorusso
: Questo qua so chi è! Questo qua l'ho riconosciuto! Faccia di culo!
Farina
: Non sono stato io, no!
Lorusso
: Non sono stato io!? Non sono stato io!? Due giorni di consegna a tutti e quattro a faccia di culo! È chiaro? Silenzio! ... Sssh!
Dal film:
Mediterraneo
Scheda film e trama
Frasi del film
Non voglio vederlo!
|
Dì alla luna che si mostri;
|
non voglio vedere il sangue
|
d'Ignazio sopra l'arena.
|
Non voglio vederlo!
|
È spalancata la luna.
|
Cavallo di calme nubi
|
e circo grigio del sogno
|
con salici in prima fila.
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Non voglio vederlo!
|
Il mio ricordo si brucia.
|
Avvisate i gelsomini
|
di minuscolo candore!
|
Non voglio vederlo!
|
La vacca del vecchio mondo
|
passava la triste sua lingua
|
sopra un muso di grumi
|
di sangue in terra versato.
|
Ed i tori di Guisando,
|
quasi
morte
e quasi pietra,
|
mugghiaron come due secoli
|
sazi di premere il suolo.
|
No.
|
Non voglio vederlo!
|
Sale Ignazio sui gradini,
|
tutta la sua
morte
a spalla.
|
Andava in cerca dell'alba
|
e l'alba non esisteva.
|
Cerca il suo fermo profilo
|
e il sogno lo disorienta.
|
Il suo bel corpo cercava
|
e trovò il suo sangue aperto.
|
Non ditemi di vederlo!
|
Non voglio sentire il getto
|
che sempre più s'affioca;
|
il getto che le tribune
|
illumina e si riversa
|
sopra il fustagno ed il cuoio,
|
della folla sitibonda.
|
Chi mi grida di mostrarmi!
|
Non ditemi di vederlo.
|
Non si chiusero i suoi occhi
|
nel vedersi lì le corna;
|
ma le terribili madri
|
rizzarono allora il capo.
|
Ed attraverso gli allevamenti
|
corse un vento di voci segrete,
|
a tori celesti gridate
|
da mandriani di pallida nebbia.
|
Non principe di Siviglia
|
potrebbe essergli pari,
|
né spada come la sua
|
né cuore del suo più vero.
|
Come un fiume di leoni
|
il suo stupendo vigore,
|
e come un torso di marmo
|
la sua lineata saggezza.
|
Aria di Roma andalusa
|
gli dorava la testa
|
dove il suo riso era un nardo
|
di sale e d'intelligenza.
|
Che gran torero in arena!
|
Che buon montanaro ai monti!
|
Quanto mite con le spighe!
|
Quanto duro con gli sproni!
|
Tenero con la rugiada!
|
Che bagliore nella fiera!
|
Quanto tremendo con l'ultime
|
banderillas della tenebra!
|
Ma ora dorme in eterno.
|
Ora i muschi e l'erba dischiudono
|
con loro dita sicure
|
il fiore del suo teschio.
|
E il suo sangue ora viene cantando:
|
cantando per maremme e praterie,
|
sdrucciolando su corna intirizzite;
|
senz'anima vacilla nella nebbia.
|
In migliaia di zoccoli inciampando
|
come una lunga, oscura, triste lingua,
|
per formare una pozza d'agonia
|
presso il Guadalquivir del firmamento.
|
Oh bianco muro di Spagna!
|
Oh nero toro di pena!
|
Oh sangue duro d'Ignazio!
|
Oh usignolo delle sue vene!
|
No.
|
Non voglio vederlo!
|
Un calice non v'è che lo contenga,
|
non vi son rondinelle che lo bevano,
|
non v'è brina di luce che lo geli,
|
non di gigli v'è canto né diluvio,
|
non cristallo che lo copra d'argento.
|
No.
|
Io non voglio vederlo!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Compianto per Ignazio Sanchez Mejias
Frasi di Federico Garcia Lorca
Eran le cinque in punto della sera.
|
Un bambino portò il lenzuolo bianco
|
alle cinque della sera.
|
Una sporta di calce già pronta
|
alle cinque della sera.
|
Il resto era
morte
e solo
morte
|
alle cinque della sera.
|
|
Il vento portò via i cotoni
|
alle cinque della sera.
|
E l'ossido seminò cristallo e nichel
|
alle cinque della sera.
|
Già combatton la colomba e il leopardo
|
alle cinque della sera.
|
E una coscia con un corno desolato
|
alle cinque della sera.
|
Cominciarono i suoni di bordone
|
alle cinque della sera.
|
Le campane d'arsenico e il fumo
|
alle cinque della sera.
|
Negli angoli gruppi di silenzio
|
alle cinque della sera.
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Solo il toro ha il cuore in alto!
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alle cinque della sera.
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Quando venne il sudore di neve
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alle cinque della sera.
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quando l'arena si coperse di iodio
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alle cinque della sera.
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la
morte
pose le uova nella ferita
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alle cinque della sera.
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Alle cinque della sera.
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Alle cinque in punto della sera.
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Una bara con ruote è il letto
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alle cinque della sera.
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Ossa e flauti suonano nelle sue orecchie
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alle cinque della sera.
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Il toro già mugghiava dalla fronte
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alle cinque della sera.
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La stanza s'iridava d'agonia
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alle cinque della sera.
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Da lontano già viene la cancrena
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alle cinque della sera.
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Tromba di giglio per i verdi inguini
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alle cinque della sera.
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Le ferite bruciavan come soli
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alle cinque della sera.
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E la folla rompeva le finestre
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alle cinque della sera.
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Alle cinque della sera.
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Ah, che terribili cinque della sera!
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Eran le cinque a tutti gli orologi!
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Eran le cinque in ombra della sera!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Alle cinque della sera
Frasi di Federico Garcia Lorca
La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
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una sonnolenza rassegnata e amabile,
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una musica umile si sveglia con lei
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e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio.
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È un bacio azzurro che riceve la Terra,
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il mito primitivo che si rinnova.
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Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
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con una pace da lunghe sere.
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È l'aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
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e ci unge con lo spirito santo dei mari.
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Quella che sparge la vita sui seminati
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e nell'anima tristezza di ciò che non sappiamo.
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La nostalgia terribile di una vita perduta,
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il fatale sentimento di esser nati tardi,
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o l'illusione inquieta di un domani impossibile
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con l'inquietudine vicina del color della carne.
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L'amore si sveglia nel grigio del suo ritmo,
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il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue,
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ma il nostro ottimismo si muta in tristezza
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nel contemplare le gocce
morte
sui vetri.
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E son le gocce: occhi d'infinito che guardano
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il bianco infinito che le generò.
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Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco
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e vi lascia divine ferite di diamante.
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Sono poeti dell'acqua che hanno visto e meditano
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ciò che la folla dei fiumi ignora.
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O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento,
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pioggia tranquilla e serena di campani e di dolce luce,
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pioggia buona e pacifica, vera pioggia,
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quando amorosa e triste cadi sopra le cose!
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O pioggia francescana che porti in ogni goccia
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anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
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Quando scendi sui campi lentamente
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le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.
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Il canto primitivo che dici al silenzio
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e la storia sonora che racconti ai rami
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il mio cuore deserto li commenta
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in un nero e profondo pentagramma senza chiave.
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La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
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tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
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ho all'orizzonte una stella accesa
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e il cuore mi impedisce di contemplarla.
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O pioggia silenziosa che gli alberi amano
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e sei al piano dolcezza emozionante:
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da' all'anima le stesse nebbie e risonanze
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che lasci nell'anima addormentata del paesaggio!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Pioggia
Frasi di Federico Garcia Lorca
Una rondine vola
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lontano!...
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Ci sono fioriture di rugiada
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sul mio sogno,
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e il mio cuore gira
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pieno di noia,
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come una giostra su cui la
Morte
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porta i suoi bambini.
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Vorrei a questi alberi
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legare il tempo
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con una corda di notte nera
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e tingere poi
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del mio sangue le rive
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pallide dei ricordi!
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Quanti figli ha la
Morte
?
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Li ho tutti nel cuore!
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Una rondine viene da molto lontano!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Altro sogno (1919)
Frasi di Federico Garcia Lorca
Vorrei lasciare in questo libro
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tutto il mio cuore.
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Questo libro che ha visto
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con me i paesaggi
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e vissuto ore sante.
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Che pena quei libri
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che ci riempiono le mani
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di rose e di stelle
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e lentamente passano!
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Che tristezza profonda
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lasciare i pannelli
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di pene e dolori
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che un cuore porta!
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Veder passare gli spettri
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di vite, che si cancellano,
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vedere l'uomo nudo
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in Pegasi senz'ali,
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veder la vita e la
morte
,
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la sintesi del mondo
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che in spazi profondi
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si guardano e ci abbracciano.
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Un libro di poesie
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è un autunno morto:
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i versi son le foglie
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nere sulla bianca terra,
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e la voce che li legge
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è il soffio del vento
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che li affonda nei cuori
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- intime distanze -
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Il poeta è un albero
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con frutti di tristezza
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e con foglie secche
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per pianger ciò che ama.
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Il poeta è il medium
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della Natura
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che spiega la sua grandezza
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con delle parole.
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Il poeta capisce
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tutto l'incomprensibile,
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e chiama amiche
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cose che si odiano.
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Sa che i sentieri
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sono tutti impossibili
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e per questo la notte
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li percorre con calma.
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Nei libri di versi,
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fra rose di sangue,
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passano le tristi
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e eterne carovane
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che lasciano il poeta,
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quando piange la sera,
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circondato e stretto
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dai suoi fantasmi
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Poesia è amarezza
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celeste miele che sgorga
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da un invisibile favo
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che fabbricano i cuori.
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Poesia è l'impossibile
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fatto possibile. Arpa
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che invece di corde
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ha cuori e fiamme.
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Poesia è la vita
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che attraversiamo in ansia
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aspettando colui che porta
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la nostra barca senza rotta.
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Dolci libri di versi
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sono gli astri che passano
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nel muto silenzio
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verso il regno del Nulla,
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scrivendo nel cielo
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strofe d'argento.
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Oh! che pene profonde
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e mai riparate,
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le voci dolenti
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che cantano i poeti!
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Vorrei in questo libro
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lasciar tutto il mio cuore.
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Questo è il prologo
Frasi di Federico Garcia Lorca
Pronuncio il tuo nome
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nelle notte buie,
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quando gli astri vanno
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a bere alla luna
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e dormono gli alberi
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delle foreste cupe.
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Ed io mi sento vuoto
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di passione e di musica.
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Orologio impazzito che canta
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morte
ore antiche.
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Pronuncio il tuo nome
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e in questa notte buia,
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il tuo nome suona
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più lontano che mai.
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Più lontano delle stelle,
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più dolente della spiaggia quieta.
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Ancora ti amerò
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come allora? Quale colpa
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ha il mio cuore?
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Se si alza la nebbia
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quale nuova passione m'attende?
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Sarà tranquilla e pura?
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Potessero le mie mani
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sfogliare la luna!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Potessero le mani sfogliare
Frasi di Federico Garcia Lorca
Ho tanta paura
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delle foglie
morte
,
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paura dei prati
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gonfi di rugiada.
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Vado a dormire;
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se non mi sveglierai
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lascerò al tuo fianco il mio freddo cuore.
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Che cosa suona
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così lontano?
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Amore. Il vento sulle vetrate,
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amor mio!
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Ti cinsi collane
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con gemme d'aurora.
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Perchè mi abbandoni
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su questo cammino?
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Se vai tanto lontana
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il mio uccello piange
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e la vigna verde
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non darà vino.
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Che cosa suona,
|
così lontano?
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Amore. Il vento sulle vetrate,
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amor mio!
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Non saprai mai
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o mia sfinge di neve,
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quanto
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t'avrei amata
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quei mattini
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quando a lungo piove
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sul ramo secco
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e si disfa il nido.
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Che cosa suona
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così lontano?
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Amore. Il vento sulle vetrate,
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amore mio!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Notturno (1919)
Frasi di Federico Garcia Lorca
Sono morto di
morte
. Defunto, spirato, trapassato, cadavere, perito. Sono una salma. Una salma morta, molto morta.
Asso
Dal film:
Asso
Scheda film e trama
Frasi del film
La
morte
ci colga vivi.
Marcello Marchesi
Frasi di Marcello Marchesi
Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L'angoscia e il dolore, il piacere e la
morte
non sono nient'altro che un processo per esistere. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all'intelligenza.
Frida Kahlo
Frasi di Frida Kahlo
Chiedo ai pazienti di immaginare che tipo di
morte
vorrebbero, non perché voglio sminuire la tragicità della perdita di tutto, ma perché si trasformi in un'esperienza che può avvicinarci come famiglia. Questa è la ragione per cui sostengo la
morte
divertente.
Patch Adams
Frasi di Patch Adams
Ogni volta che l'ho fatto
[trascorrere del tempo con una persona che sta per morire]
, dall'esperienza della
morte
è stato rimossa buona parte della paura. Spesso, rendere familiare un'esperienza di vita, riduce l'ansia che essa genera.
Patch Adams
Frasi di Patch Adams
Ogni volta che trascorro del tempo con una persona che sta morendo trovo in effetti una persona che vive. Morire è il processo che inizia pochi minuti prima della
morte
, quando il cervello viene privato dell'ossigeno; tutto il resto è vivere.
Patch Adams
Frasi di Patch Adams
Siamo qui per aiutare i pazienti a vivere la più alta qualità di vita e, quando non è più possibile, per facilitare la più grande qualità di
morte
.
Patch Adams
Frasi di Patch Adams
James Bond stava seduto nella sala d'aspetto dell'aereoporto di Miami. Aveva già bevuto due bourbon doppi e ora rifletteva sulla vita e la
morte
. Anche se ammazzare la gente faceva parte della sua professione, la cosa non gli era mai piaciuta. Qaundo vi era costretto, cercava di farlo come meglio poteva e poi se ne dimenticava. Come agente segretoin possesso del raro prefisso "00" ‐ l'autorizzazione a uccidere nel Servizio Segreto ‐ era suo dovere mantenersi di fronte alla
morte
freddo come un chirurgo. Se doveva succedere, succedeva. Peggio, era un tarlo che rodeva il cervello.
Ian Fleming
Cit. da
Missione Goldfinger ‐ Incipit
Frasi di Ian Fleming
Vi sono momenti di splendore nella vita di un agente segreto. Indagini, ad esempio, nel corso delle quali deve recitare la parte del milionario, occasioni che gli offrono la possibilità di godersi una vita piacevole, cancellando dalla memoria il ricordo del pericolo e l'ombra della
morte
; e tempi in cui, come quello presente, egli è semplicemente un ospite nel territorio di un Servizio segreto alleato.
Ian Fleming
Cit. da
Vivi e lascia morire ‐ Incipit
Frasi di Ian Fleming
Si vive solo due volte: | una volta quando si nasce | e una volta quando si guarda | la
morte
in faccia.
Ian Fleming
Cit. da
Si vive solo due volte
Frasi di Ian Fleming
La piazza e accesi aranci
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con i frutti rotondi e sorridenti.
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Il tumulto dei piccoli scolari
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che, all'uscire in disordine di scuola,
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empiono l'aria della piazza in ombra
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con il clamore delle fresche voci.
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Gioia infantile nei nascosti siti
|
delle
morte
città!...
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E qualcosa di noi, di ieri, ancora
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vediamo errare in queste vecchie strade!
Antonio Machado
Titolo della poesia:
Piazza e accesi aranci
Frasi di Antonio Machado
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