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Aforismi Morte - parte 15
Frasi trovate
:
3.088
A mezz'aria si libravano libellule meravigliose, dai riflessi turchini, metallici; metallico e meccanico era anche il loro ronzio. Erano piccole macchine da guerra: a un tratto calavano come dardi su un'invisibile preda. Sui lembi di sabbia asciutta correvano scarabei verdi, agilissimi, e si aprivano le trappole coniche dei formicaleoni. Assistevamo ai loro agguati con un segreto senso di complicità, e quindi di colpa; al punto che mia sorella, ogni tanto, non resisteva alla pietà, e con uno stecco stornava una formichina che si stava avviando verso una
morte
subitanea e crudele.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla luna e altri animali
Frasi di Primo Levi
La
morte
di Puccini mi ha recato un profondo dolore. Non avrei mai creduto di non dover più rivedere questo così grande uomo. E sono rimasto orgoglioso di aver suscitato il suo interesse, e Le sono riconoscente che Ella lo abbia fatto sapere ai miei nemici in un recente suo articolo.
[Lettera ad Alfredo Casella, gennaio 1925]
Arnold Schönberg
Frasi di Arnold Schönberg
Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario: ecco la sua forza, va dalla vita alla
morte
. Uomini, bestie, città e cose: è tutto inventato.
Dal film:
La grande bellezza
Scheda film e trama
Frasi del film
Dio si è venuto a prendere il suo campione. Lunga vita al più grande.
[Su Twitter, alla
morte
di Muhammad Ali, 3 giugno 2016]
Mike Tyson
Frasi di Mike Tyson
Il nostro mondo è sull'orlo della guerra. E'
morte
. Senza eccezioni.
Durotan
Dal film:
Warcraft - L'inizio
Scheda film e trama
Frasi del film
Cos'è la vita? L'armonia tra i cinque elementi. Cos'è la
morte
? Il disordine tra essi.
Dal film:
Tra la terra e il cielo
Scheda film e trama
Frasi del film
La
morte
è l'assoluto, è un mistero. Non bisogna averne paura, perché già il non sapere cosa succede dopo di lei è eccitante.
Giorgio Albertazzi
Frasi di Giorgio Albertazzi
Intorno alla
morte
di Quincas Acquaiolo perdura a tutt'oggi una certa confusione. Dubbi da chiarire, particolari assurdi, contraddizioni fra le deposizioni dei testimoni, lacune varie. Non sono chiari neppure l'ora e il luogo del decesso, né le ultime parole del defunto. La famiglia, appoggiata da vicini e conoscenti, si mantiene intransigente sulla versione della tranquilla
morte
mattutina, senza testimoni né apparato né ultime parole:
morte
verificatasi quasi venti ore prima dell'altra, propalata e commentata, avvenuta nell'angoscia della notte, quando la luna si disfece in mare e cose misteriose avvennero sulla banchina del porto di Bahia.
Jorge Amado
Cit. da
Due storie del porto di Bahia ‐ Incipit
Frasi di Jorge Amado
Non perché avviene in un giorno disordinato di lamentazioni e tristezze, non per questo si deve permettere che la veglia funebre vada alla bell'e meglio. Se la padrona di casa, fra singhiozzi e svenimenti fuori di sé, immersa nel suo dolore, o giacente morta nella bara non potrà farlo, un parente o una persona amica si assumerà l'incarico di occuparsi della veglia, perché non si possono abbandonare, senza niente da bere né da mangiare, i poveretti, solidali per tutta la notte, a volte in inverno e col freddo. Acciocché una veglia funebre sia animata ed onori effettivamente il defunto che la presiede, rendendogli meno grave la prima confusa notte della sua
morte
, è necessario dedicarvi cure sollecite, occupandosi del morale e dell'appetito.
Jorge Amado
Cit. da
Dona Flor e i suoi due mariti
‐ Incipit
Frasi di Jorge Amado
E a questi marmi | venne spesso Vittorio ad ispirarsi, | irato a' patrii Numi; errava muto | ove Arno è più deserto, i campi e il cielo | desîoso mirando; e poi che nullo | vivente aspetto gli molcea la cura, | qui posava l'austero; e avea sul volto | il pallor della
morte
e la speranza. | Con questi grandi abita eterno: e l'ossa | fremono amor di patria.
Ugo Foscolo
Cit. da
Dei Sepolcri
Frasi di Ugo Foscolo
A' generosi | Giusta di gloria dispensiera è
morte
.
Ugo Foscolo
Cit. da
Dei Sepolcri
Frasi di Ugo Foscolo
[Da un frammento del 5 marzo]
Che se nella vita è il dolore, in che più sperare? nel nulla; o in un'altra vita diversa sempre da questa. ‐ Ho dunque deliberato; non odio disperatamente me stesso; non odio i viventi. Cerco da molto tempo la pace; e la ragione mi addita sempre la tomba. Quante volte sommerso nella meditazione delle mie sventure io cominciava a disperare di me! L'idea della
morte
dileguava la mia tristezza, ed io sorrideva per la speranza di non vivere più. ‐ Sono tranquillo, tranquillo imperturbabilmente. Le illusioni sono svanite; i desiderj son morti: le speranze e i timori mi hanno lasciato libero l'intelletto. Non più mille fantasmi ora giocondi ora tristi confondono e traviano la mia immaginazione: non più vani argomenti adulano la mia ragione; tutto è calma. ‐ Pentimenti sul passato, noja del presente, e timor del futuro; ecco la vita. La sola
morte
, a cui è commesso il sacro cangiamento delle cose, promette pace.
Ugo Foscolo
Cit. da
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Frasi di Ugo Foscolo
Eppur quante volte tutti questi argomenti della ragione hanno trovata chiusa la porta del mio cuore, perch'io tuttavia mi sperava di consecrare i miei tormenti all'altrui felicità! Ma! ‐ per il nome d'Iddio, ascolta e rispondimi. A che vivo? di che pro ti son io, io fuggitivo fra queste cavernose montagne? di che onore a me stesso, alla mia patria, a' miei cari? V'ha egli diversità da queste solitudini alla tomba? La mia
morte
sarebbe per me la meta de' guai, e per voi tutti la fine delle vostre ansietà sul mio stato. Invece di tante ambasce continue, io vi darei un solo dolore ‐ tremendo, ma ultimo: e sareste certi della eterna mia pace. I mali non ricomprano la vita.
Ugo Foscolo
Cit. da
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Frasi di Ugo Foscolo
Tu sei disperatamente infelice; tu vivi fra le agonie della
morte
, e non hai la sua tranquillità: ma tu dèi tollerarle per gli altri. ‐ Così la Filosofia domanda agli uomini un eroismo da cui la Natura rifugge. Chi odia la propria vita può egli amare il minimo bene che è incerto di recare alla Società e sacrificare a questa lusinga molti anni di pianto? e come potrà sperare per gli altri colui che non ha desiderj, né speranze per sè; e che abbandonato da tutto, abbandona se stesso? ‐ Non sei misero tu solo. ‐ Pur troppo! ma questa consolazione non è anzi argomento dell'invidia secreta che ogni uomo cova dell'altrui prosperità? La miseria degli altri non iscema la mia. Chi è tanto generoso da addossarsi le mie infermità? e chi anco volendo, il potrebbe? avrebbe forse più coraggio da comportarle; ma cos'è il coraggio voto di forza? Non è vile quell'uomo che è travolto dal corso irresistibile di una fiumana; bensì chi ha forze da salvarsi e non le adopra. Ora dov'è il sapiente che possa costituirsi giudice delle nostre intime forze? chi può dare norma agli effetti delle passioni nelle varie tempre degli uomini e delle incalcolabili circostanze onde decidere: Questi è un vile, perché soggiace; quegli che sopporta, è un eroe? mentre l'amore della vita è così imperioso che più battaglia avrà fatto il primo per non cedere, che il secondo per sopportare.
Ugo Foscolo
Cit. da
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Frasi di Ugo Foscolo
[Ultime parole]
Ma io moro incontaminato, e padrone di me stesso, e pieno di te, e certo del tuo pianto! Perdonami, Teresa, se mai - ah consolati, e vivi per la felicità de' nostri miseri genitori; la tua
morte
farebbe maledire le mie ceneri. Che se taluno ardisse incolparti del mio infelice destino, confondilo con questo mio giuramento solenne ch'io pronunzio gittandomi nella notte della
morte
: Teresa è innocente. - Ora tu accogli l'anima mia.
[Venerdì, ore 1]
Ugo Foscolo
Cit. da
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Frasi di Ugo Foscolo
Se gli uomini si conducessero sempre al fianco la
morte
, non servirebbero sì vilmente.
Ugo Foscolo
Cit. da
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Frasi di Ugo Foscolo
Da' colli Euganei, 11 ottobre 1797.
Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia. Il mio nome è nella lista di proscrizione, lo so; ma vuoi tu ch'io per salvarmi da chi m'opprime mi commetta a chi mi ha tradito? Consola mia madre: vinto dalle sue lagrime le ho ubbidito, e ho lasciato Venezia per evitare le prime persecuzioni, e le più feroci. Or dovrò io abbandonare anche questa mia solitudine antica, dove, senza perdere dagli occhi il mio sciagurato paese, posso ancora sperare qualche giorno di pace? Tu mi fai raccapricciare, Lorenzo: quanti sono dunque gli sventurati? E noi, pur troppo, noi stessi Italiani ci laviamo le mani nel sangue degl'Italiani. Per me segua che può. Poiché ho disperato e della mia patria e di me, aspetto tranquillamente la prigione e la
morte
. Il mio cadavere almeno non cadrà fra braccia straniere; il mio nome sarà sommessamente compianto da' pochi uomini buoni, compagni delle nostre miserie; e le mie ossa poseranno su la terra de' miei padri.
Ugo Foscolo
Cit. da
Ultime lettere di Jacopo Ortis
‐ Incipit
Frasi di Ugo Foscolo
All'ombra de' cipressi e dentro l'urne
Confortate di pianto è forse il sonno
Della
morte
men duro? Ove più il Sole
Per me alla terra non fecondi questa
Bella d'erbe famiglia e d'animali,
E quando vaghe di lusinghe innanzi
A me non danzeran l'ore future,
Nè da te, dolce amico, udrò più il verso
E la mesta armonia che lo governa,
Nè più nel cor mi parlerà lo spirto
Delle vergini Muse e dell'Amore,
Unico spirto a mia vita raminga,
Qual fia ristoro a' dì perduti un sasso
Che distingua le mie dalle infinite
Ossa che in terra e in mar semina
morte
?
Ugo Foscolo
Cit. da
Dei Sepolcri
‐ Incipit
Frasi di Ugo Foscolo
Tirati su carcassa e cammina
|
Niente di nuovo sotto il sole giallo
|
L'ultimo degli ultimi luigi d'oro
|
La luce che si stacca
|
Sotto le pellicole del tempo
|
La serratura del cuore che scoppia
|
Un filo di seta
|
Un filo di piombo
|
Un filo di sangue
|
Dopo queste ondate si silenzio
|
Questi segni d'amore dal crine nero
|
Il cielo più levigato del tuo occhio
|
Il collo torto d'orgoglio
|
La mia vita dietro le quinte
|
Da cui vedo ondeggiare le messi della
morte
|
Tutte queste mani avide che plasmano gomitoli di fumo
|
Più pesanti dei pilastri dell'universo
|
Teste vuote
|
Cuori nudi
|
Mani profumate
|
Tentacoli di scimmie che prendono di mira le nuvole
|
Nelle rughe di queste smorfie
|
Una linea dritta si tende
|
Un nervo si torce
|
Il mare sazio
|
L'amore
|
L'amaro sorriso della
morte
Pierre Reverdy
Titolo della poesia:
Carne viva
Frasi di Pierre Reverdy
Se esiste un'anima, è fatta dell'amore che condividiamo... Non offuscato dal tempo, estraneo alla
morte
.
Jack Harper
Dal film:
Oblivion
Scheda film e trama
Frasi del film
Tornerà sempre l' ironia serena
|
del sortilegio sulle tue corolle,
|
fiore disfatto.
|
E tu che voli e piangi
|
stridendo coi tuoi grandi occhi oscuri,
|
o caprimulgo dalle piume molli,
|
il buio sempre ingoierà la notte
|
delle farfalle nere, le lucenti
|
blatte in cui l' uomo misero rattrae
|
le mani e gli occhi a rispettarle,
|
umane della pietà per sé.
|
Per la scala degli inferi discende
|
il consenso perenne, l' ordinata
|
congrega delle vittime plaudenti.
|
|
O misura dell' uomo in sé dipinto
|
costretto oltre la
morte
, mummia salva
|
a schermo delle mani,
|
a non aver più limiti, distratta
|
è la forza latente, il bruco insonne
|
della materia che ci traccia e insegue.
|
Un fenomeno oscuro il divenire
|
l' enfasi sorda che alle sue parole
|
non crede più, ma giura. Ancora scende
|
questa scala degli inferi e l' informe
|
che chiede un senso smania di figure.
Alfonso Gatto
Titolo della poesia:
Il Caprimulgo
Frasi di Alfonso Gatto
Come assidua di nulla al nulla assorta
|
la luce della polvere! La porta
|
al verde oscilla, l' improvvisa vampa
|
del soffio è breve.
|
|
Fissa il gufo
|
l' invidia della vita,
|
l' immemore che beve
|
nella pergola azzurra del suo tufo
|
ed al sereno della
morte
invita.
Alfonso Gatto
Titolo della poesia:
Osteria Flegrea
Frasi di Alfonso Gatto
Io vedo i grandi alberi della sera
|
che innalzano i cieli dei boulevards,
|
le carrozze di Roma che alle tombe
|
dell' Appia antica portano la luna.
|
|
Tutto di noi gran tempo ebbe la
morte
.
|
Pure, lunga la via fu alla sera
|
di sguardi ad ogni casa, e oltre il cielo
|
alle luci sorgenti ai campanili
|
ai nomi azzurri delle insegne, il cuore
|
mai più risponderà?
|
|
Oh, tra i rami grondanti di case e cielo
|
il cielo dei boulevards
|
cielo chiaro di rondini!
|
|
O sera umana di noi raccolti
|
uomini stanchi uomini buoni,
|
il nostro dolce parlare
|
nel mondo senza paura.
|
|
Tornerà tornerà,
|
d' un balzo il cuore
|
desto
|
avrà parole?
|
Chiamerà le cose, le luci, i vivi?
|
|
I morti, i vinti, chi li desterà?
Alfonso Gatto
Titolo della poesia:
Amore della vita
Frasi di Alfonso Gatto
Fu nelle vie di questo
|
Borgo che nuova cosa
|
m'avvenne.
|
|
Fu come un vano
|
sospiro
|
il desiderio improvviso d'uscire
|
di me stesso, di vivere la vita
|
di tutti,
|
d'essere come tutti
|
gli uomini di tutti
|
i giorni.
|
|
Non ebbi io mai sì grande
|
gioia, né averla dalla vita spero.
|
Vent'anni avevo quella volta, ed ero
|
malato. Per le nuove
|
strade del Borgo il desiderio vano
|
come un sospiro
|
mi fece suo.
|
|
Dove nel dolce tempo
|
d'infanzia
|
poche vedevo sperse
|
arrampicate casette sul nudo
|
della collina,
|
sorgeva un Borgo fervente d'umano
|
lavoro. In lui la prima
|
volta soffersi il desiderio dolce
|
e vano
|
d'immettere la mia dentro la calda
|
vita di tutti,
|
d'essere come tutti
|
gli uomini di tutti
|
i giorni.
|
|
La fede avere
|
di tutti, dire
|
parole, fare
|
cose che poi ciascuno intende, e sono,
|
come il vino ed il pane,
|
come i bimbi e le donne,
|
valori
|
di tutti. Ma un cantuccio,
|
ahimé, lasciavo al desiderio, azzurro
|
spiraglio,
|
per contemplarmi da quello, godere
|
l'alta gioia ottenuta
|
di non esser più io,
|
d'essere questo soltanto: fra gli uomini
|
un uomo.
|
|
Nato d'oscure
|
vicende,
|
poco fu il desiderio, appena un breve
|
sospiro. Lo ritrovo
|
- eco perduta
|
di giovinezza - per le vie del Borgo
|
mutate
|
più che mutato non sia io. Sui muri
|
dell'alte case,
|
sugli uomini e i lavori, su ogni cosa,
|
è sceso il velo che avvolge le cose
|
finite.
|
|
La chiesa è ancora
|
gialla, se il prato
|
che la circonda è meno verde. Il mare,
|
che scorgo al basso, ha un solo bastimento,
|
enorme,
|
che, fermo, piega da un parte. Forme,
|
colori,
|
vita onde nacque il mio sospiro dolce
|
e vile, un mondo
|
finito. Forme,
|
colori,
|
altri ho creati, rimanendo io stesso,
|
solo con il mio duro
|
patire. E
morte
|
m'aspetta.
|
|
Ritorneranno,
|
o a questo
|
Borgo, o sia a un altro come questo, i giorni
|
del fiore. Un altro
|
rivivrà la mia vita,
|
che in un travaglio estremo
|
di giovinezza, avrà per egli chiesto,
|
sperato,
|
d'immettere la sua dentro la vita
|
di tutti,
|
d'essere come tutti
|
gli appariranno gli uomini di un giorno
|
d'allora.
|
|
(Dal Canzoniere, Milano, Garzanti, 1951)
Umberto Saba
Titolo della poesia:
Il Borgo
Frasi di Umberto Saba
Malinconia
|
la vita mia
|
struggi terribilmente;
|
e non v'è al mondo, non c'è al mondo niente
|
che mi divaghi.
|
|
Niente, o una sola
|
casa. Figliola,
|
quella per me saresti.
|
S'apre una porta; in tue succinte vesti
|
entri, e mi smaghi.
|
|
Piccola tanto,
|
fugace incanto
|
di primavera. I biondi
|
riccioli molti nel berretto ascondi,
|
altri ne ostenti.
|
|
Ma giovinezza,
|
torbida ebbrezza,
|
passa, passa l'amore.
|
Restan sì tristi nel dolente cuore,
|
presentimenti.
|
|
Malinconia,
|
la vita mia
|
amò lieta una cosa,
|
sempre: la
Morte
. Or quasi è dolorosa,
|
ch'altro non spero.
|
|
Quando non s'ama
|
più, non si chiama
|
lei la liberatrice;
|
e nel dolore non fa più felice
|
il suo pensiero.
|
|
Io non sapevo
|
questo; ora bevo
|
l'ultimo sorso amaro
|
dell'esperienza. Oh quanto è mai più caro
|
il pensier della
morte
,
|
|
al giovanetto,
|
che a un primo affetto
|
cangia colore e trema.
|
Non ama il vecchio la tomba: suprema
|
crudeltà della sorte.
Umberto Saba
Titolo della poesia:
La Malinconia
Frasi di Umberto Saba
"Chi ha inventato la pallastrada?"
[Dal Libro del Grande Bastardo, capitolo 56]
Un giorno uno stregone della tribù degli Algos, che vivevano sulle montagne del Sud, si annoiava a
morte
, quando vide il Grande Bastardo che saliva per il sentiero, mezzo ubriaco e cantando canzonacce.
Lo stregone pensò di divertirsi alle sue spalle. Prese un grosso e rotondo frutto di majakao (leggi magiacòn) e lo fece rotolare giù per il sentiero: il majakao prese velocità e il Grande Bastardo se lo vide piombare addosso.
Istintivamente, lo respinse col piede e lo scagliò in aria.
Donna Florinda Sobbellella Algociras, che stava facendo la sfoglia, vide il majakao volarle incontro e lo respinse con un colpo di mattarello.
Il majakao finì nella tinozza del marito che stava facendo il bagno, e subito l'acqua lo rilanciò in aria.
Il figlio prese il majakao dentro la cesta del bucato che portava in testa e lo tirò sopra il filo dei panni stesi alla sorella che glielo rimandò con le mani, e il rotondo majakao volò ai piedi del nonno che con un colpo preciso del suo bastone lo infilò nella buca per cuocere il maialetto.
"Fermi!" disse allora il Grande Bastardo. "Stiamo inventando troppe cose in una volta."
Stefano Benni
Cit. da
La Compagnia dei Celestini
Frasi di Stefano Benni
Se della
morte
è l'ora, Saluta la Signora.
Stefano Benni
Cit. da
La Compagnia dei Celestini
Frasi di Stefano Benni
Yukio
: Sei un soldato.
Wolverine
: No, per niente. Accosta.
Yukio
: Tu sei un soldato.
Wolverine
: Accosta. Fermati subito. Subito.
Yukio
: Tu sei un soldato. E cerchi quello che cercano i soldati.
Wolverine
: Che cerco?
Yukio
: Una
morte
onorevole. La fine della sofferenza.
Wolverine
: Chi ti dice che soffro ?
Yukio
: Un uomo che ha incubi ogni notte della sua vita è un uomo che soffre.
Dal film:
Wolverine l'immortale
Scheda film e trama
Frasi del film
[Riferito a Lev Tolstoj sul letto di
morte
]
In un angolo non giaceva una montagna, ma un vecchietto raggrinzito, uno di quei vecchi creati da Tolstoj, da lui descritti e fatti conoscere a decine nelle sue pagine. Tutt'intorno crescevano giovani abeti. Il sole al tramonto segnava la camera con quattro fasci di luce obliqui.
Boris Pasternak
Cit. da
Alcune posizioni
Frasi di Boris Pasternak
Si accorsero allora che solo la vita simile alla vita di chi ci circonda, la vita che si immerge nella vita senza lasciar segno, è vera vita, che la felicità isolata non è felicità.
[...]
Era questo che amareggiava più di ogni cosa.
- Cosa posso dirvi - rispose Jura. Si mosse irrequieto sulla seggiola, si alzò, fece alcuni passi e sedette di nuovo. - Prima di tutto, domani vi sentirete meglio, ci sono i sintomi, son pronto a farmi tagliare la testa. E poi: la
morte
, la coscienza, la fede nella resurrezione... Volete sapere la mia opinione di naturalista? Non sarebbe meglio un'altra volta? No? Subito? Bene, come volete. Solo che è una cosa difficile, così, di punto in bianco -.....
- La resurrezione. Nella forma più volgare in cui se ne parla, a consolazione dei deboli, mi è estranea. E anche le parole di Cristo sui vivi e sui morti io le ho sempre intese in un altro modo. Dove mettereste questi immensi eserciti arruolati in tutti i millenni? Non basterebbe l'universo, le divinità, il bene e il raziocinio dovrebbero cedere il posto. In quell'avida calca animalesca sarebbero schiacciati.
- Ma, nel tempo, sempre la medesima vita, incommensurabilmente identica, riempie l'universo, a ogni ora si rinnova di innumerevoli combinazioni e trasformazioni. Ecco, voi vi preoccupate se risorgerete o meno, mentre siete già risorta, senza accorgervene, quando siete nata.
- Sentirete dolore? Sente forse il tessuto la propria dissoluzione? Cioè, in altre parole, che sarà della vostra coscienza? Ma che cos'è la coscienza? Vediamo. Desiderare coscientemente di dormire è insonnia garantita, tentare coscientemente di avvertire il lavorio del propria digestione è esattamente perturbare la sua innervazione. La coscienza è un veleno, un mezzo di autoavvelenamento per il soggetto che la applica a se stesso. La coscienza è luce, proiettata al di fuori e che illumina la strada a noi, perché non si inciampi. La coscienza sono i fari accesi davanti ad una locomotiva che corre. Rivolgete la loro luce all'interno e succederà una catastrofe.
- Dunque, che sarà della vostra coscienza? Della vostra. La vostra. Ma voi cosa siete? Qui sta il punto. Guardiamo meglio. In che modo avete memoria di voi stessa, di quale parte del vostro organismo siete cosciente? Dei vostri reni, del fegato, dei vasi sanguigni? No, per quanto ricordiate, di voi vi siete sempre accorta di una estrinsecazione, in un atto, nelle opere delle vostre mani, in famiglia, fra gli altri. E, ora, state bene attenta. L'uomo negli altri uomini, ecco che cos'è l'anima dell'uomo. Ecco che cosa siete voi, ecco di che cosa ha respirato, si è nutrita, di che cosa si è abbeverata per tutta la vita la vostra coscienza. Della vostra anima, della vostra immortalità, della vostra vita negli altri. E allora? Negli altri siete vissuta, negli altri resterete. Che differenza fa per voi se poi ciò si chiamerà memoria? Sarete ancora voi, entrata a far parte del futuro.
- Un ultima cosa. Non c'è nulla di cui preoccuparsi. La
morte
non esiste. La
morte
non riguarda noi. Ecco, voi avete parlato di talento, questa è un'altra cosa, una cosa nostra, scoperta da noi. E il talento, nella sua nozione più alta e più lata, è il dono della vita.
- Non vi sarà
morte
, dice Giovanni Evangelista: guardate come è semplice la sua argomentazione. Non vi sarà
morte
, perché il passato è ormai trascorso. Quasi come dire: non vi sarà
morte
, perché questo è già stato visto, è vecchio e ha stancato, e ora occorre qualcosa di nuovo e il nuovo è la vita eterna.
Parlando, Jura passeggiava per la stanza. - Dormite, - disse accostandosi al letto e ponendo le mani sulla testa dell'inferma. Passò qualche minuto e Anna Ivànova cominciò ad assopirsi.
Silenziosamente Jura uscì dalla camera e disse alla Egòrovna di richiamare l'infermiera. «Che diavolo,- pensò,- sto diventando una specie di ciarlatano. Mi metto pure a fare scongiuri, a curare la gente imponendo le mani».
Boris Pasternak
Cit. da
Il dottor Zivago
Frasi di Boris Pasternak
Mi chiamo Arthur Gordon Pym. Mio padre era un rispettabile commerciante in articoli marittimi a Nantucket, dove io sono nato. Il mio nonno materno faceva l'avvocato e vantava una buona clientela. Era fortunato in tutto e aveva investito con notevole successo nei titoli di quella che un tempo si chiamava la Edgarton New Bank. Grazie a questo e ad altri mezzi era riuscito a metter da parte una discreta somma di denaro. Credo che fosse affezionato a me più che a chiunque altro al mondo, e alla sua
morte
speravo di ereditare gran parte dei suoi beni. A sei anni mi spedì alla scuola del vecchio signor Ricketts, un eccentrico gentiluomo che aveva un braccio solo ‐ certamente chiunque sia stato a New Bedford lo conoscerà bene. Frequentai quella scuola fino all'età di sedici anni e poi mi trasferii all'accademia del signor E. Ronald, sulla collina. Lì divenni intimo amico del figlio del signor Barnard, un capitano che d'abitudine solcava i mari alle dipendenze della Lloyd e Vredenburgh ‐ anche il signor Barnard è conosciuto a New Bedford e conta, di questo sono sicuro, molti parenti a Edgarton. Suo figlio, di nome Augustus, aveva quasi due anni più di me. Insieme al padre aveva partecipato a una spedizione sulla baleniera John Donaldson, e mi raccontava sempre delle sue avventure nel Pacifico meridionale.
Edgar Allan Poe
Cit. da
Gordon Pym
‐ Incipit
Frasi di Edgar Allan Poe
Da giovane, quando pedalavo verso casa dopo una giornata all'università, poi durante le notti di guardia in ospedale o quando sollevavo la testa dal microscopio perché gli occhi mi bruciavano, mi domandavo: qual è il senso di tutto ciò? Non ho mai smesso di pormi quella domanda, e ho continuato a ritenere che la risposta migliore fosse: "pensare". Era la prima risposta che mi ero dato quando, da ragazzino, ero arrivato a un soffio dalla
morte
, sopravvissuto allo scoppio di una mina. Per sei mesi a letto, immobile e sofferente, circondato dalla disperazione della guerra, sperimentai gli estremi di cui vive ancora oggi la condizione umana, lo strazio del dolore e l'incanto della dedizione all'altro. Capii che pensare, non smettere di cercare le risposte più difficili, erano la reazione alla sofferenza e al male. Da medico e scienziato, quel "dovere di pensiero" trovò una sua declinazione nel lavoro per migliorare la vita delle persone, nella lotta contro il cancro, contro il dolore fisico e psichico che esso può causare
Umberto Veronesi
Frasi di Umberto Veronesi
In Whitman tutto il mondo americano prende vita, il passato e il futuro, la nascita e la
morte
. Tutto quel che c'è di valido in America, l'ha espresso Whitman, e non c'è altro da dire. Il futuro appartiene alla macchina, ai robot. Egli, Whitman, fu il Poeta del Corpo e dell'Anima. Il primo e l'ultimo poeta. Oggi è quasi indecifrabile, un monumento coperto di rozzi geroglifici, per i quali non c'è chiave.
Henry Miller
Cit. da
Tropico del Cancro
Frasi di Henry Miller
Abito a villa Borghese. Non un granello di polvere, non una sedia fuori posto. Siamo soli, e siamo morti.
Ieri sera Boris si è accorto di avere i pidocchi. Gli ho dovuto radere le ascelle, ma il prurito non ha smesso. Come si fa a prendere i pidocchi in un posto bello come questo? Ma non pensiamoci. Non ci saremmo mai conosciuti così intimamente, Boris ed io, se non fosse stato per i pidocchi.
Boris mi ha fornito poco fa un compendio di come la vede. È un profeta del tempo. Farà brutto ancora, dice. Ci saranno ancora calamità, ancora
morte
, disperazione. Non c'è il minimo indizio di cambiamento. Il cancro del tempo ci divora. I nostri eroi si sono uccisi, o s'uccidono. Protagonista, dunque, non è il Tempo, ma l'Atemporalità. Dobbiamo metterci al passo, passo serrato, verso la prigione della
morte
. Non c'è scampo. Non cambierà stagione.
Henry Miller
Cit. da
Tropico del Cancro
‐ Incipit
Frasi di Henry Miller
Amore, bada, se mi vuoi ferire,
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che la ferita non mi sia mortale.
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Lagnarmi non m'udresti del mio male,
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ma lontano da te vorrei morire.
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Come la cerva c'è ferita a
morte
,
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nel folto delle selve fuggirò.
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Sola e senza rimpianger la mia sorte,
|
amor, lontano da te morirò.
Lalla Romano
Titolo della poesia:
Canzone
Frasi di Lalla Romano
Con la
morte
di mio marito ho rivissuto quello che già mia madre aveva vissuto e cioè che nella
morte
ci si può ritrovare: mia madre chiamava sua madre affinché venisse a prenderla. Ancora oggi per certi popoli questo rapporto con i morti è l'unica forma di religiosità.
Io sento molto questo rapporto con i morti, anche se non cerco di immaginare il luogo che li raccoglie. Usare certe immagini e certe parole può essere pericoloso: il nostro linguaggio è limitativo per esprimere quelle che sono intuizioni profonde.
Lalla Romano
Frasi di Lalla Romano
La
morte
è il riconoscimento della fraternità, della comune natura filiale. Forse è la strada per accogliere l'idea di creazione divina che mi riesce tanto difficile.
Lalla Romano
Cit. da
Nei mari estremi
Frasi di Lalla Romano
Ama il prossimo tuo come te stesso: ama la tua
morte
come la tua vita.
Lalla Romano
Cit. da
Minima Mortalia
Frasi di Lalla Romano
- Sacramento!, signori - disse il ripetitore - lasciate stare papà Goriot, e non ce ne fate fare un'indigestione; è da un'ora che ci è servito in tutte le salse! Uno dei privilegi della brava città di Parigi è quello di poter nascere, vivere, morire senza che nessuno vi faccia attenzione. Approfittiamo perciò dei vantaggi della civiltà. Oggi sono
morte
sessanta persone; vi volete proprio impietosire delle ecatombi parigine? Se papà Goriot è crepato, tanto meglio per lui! Se lo adoravate, andate a vegliarlo, e a noi lasciateci mangiare in pace.
Honoré de Balzac
Cit. da
Papà Goriot
Frasi di Honoré de Balzac
La vendetta che sopravvive alla
morte
dell'essere odiato, che non è mai sazia, causa un tetro spavento.
Honoré de Balzac
Cit. da
L'ultima incarnazione di Vautrin
Frasi di Honoré de Balzac
Vi sono degli incontri totali che mettono in questione il corpo e la vita; essi inaugurano un vasto campo che si estende tra l'intelligenza politica e la disciplina etica.
Nessuno può sottrarsi all'ultimo incontro, quello con la
morte
. Qui ognuno si espone in modo assoluto. La potenza della
morte
si sottrae al tempo e al numero, diventa immaginaria. Se inseriamo per il singolo, come per colui che è sconosciuto a sé, in numero base X, egli sarà esposto infinitamente:
X
[infinito]
Solo così l'individuo diventa «indivisibile», come esprime il suo nome. Il fatto che la sua potenza superi qualsiasi misura e valutazione, include una speranza che oltrepassa quella del Paradiso. L'arte e i culti circondano e ornano il muro del tempo; ognuno celebra da solo il sacramento della
morte
. Nella
morte
di Ivan Ilijc, Tolstoj descrive il passaggio durante il quale l'esistenza non viene tolta, ma l'individuo rinuncia ad essa.
A questo proposito Heidegger scrive: «La rinuncia non toglie. La rinuncia dona. Dona la forza inesauribile dell'infinito».
Ernst Jünger
Cit. da
Prognosi
Frasi di Ernst Jünger
Mi appassiona da tempo il problema del trapasso: un calice di terracotta è trasformato in oro, e poi in luce. Solo una domanda, in tale questione, mi preoccupa: se questo innalzamento sia ancora percepito dalla conoscenza, se penetri ancora nella coscienza. Ciò dovrebbe avvenire per metà nel tempo, per metà fuori dal tempo. Il sole è tramontato, ma i suoi riflessi splendono ancora. Meditazioni che s'impongono in un'epoca in cui la
morte
può giungere a volo radente, più veloce di quanto mai sia stato in alti tempi.
Ernst Jünger
Cit. da
Due volte la cometa
Frasi di Ernst Jünger
Piante, paesaggi ed animali ‐ cito dal diario di viaggio Atlantische Fahrt ‐ sono «a noi intimi nella parte più profonda di noi come porzioni del Sé che si realizza sotto forma di immagini». «Talora», prosegue Jünger «generalmente in alcuni sogni e con tutta probabilità nell'ora della
morte
, questa immaginazione è presente in noi con una forza inaudita».
Ernst Jünger
Cit. da
Il Sogno dell'anarca. Incontri con Ernst Jünger
Frasi di Ernst Jünger
Ecco perché i tiranni hanno paura. Possono ridurre all'ubbidienza milioni di uomini, ma non quell'uno che in sé ha ridotto in schiavitù la
morte
. Egli ristabilisce la dignità dell'uomo. Così muta il significato degli altari sacrificali lordi di sangue: l'onta e la profanazione sono servite soltanto ad accrescere lo splendore della verità.
Ecco l'incubo dei tiranni: che la loro vittima s'innalzi a una libertà ad essi inaccessibile, e che si dilegui, mentre essi delirando sognano di annientarla, in spazi nei quali tortura e supplizio non hanno più alcun potere. E l'incubo dei carnefici è questo: che la loro vittima riviva. Che ciò non sia mai: a questo mirano gli sforzi della scienza.
[da Tre Ciottoli]
Ernst Jünger
Cit. da
Il contemplatore solitario
Frasi di Ernst Jünger
Un fatto, un'immagine, un'opera d'arte viene modificata già dall'evidenza della percezione come se fossero toccati con la bacchetta magica. Qualcosa viene tolto, semplificato, tralasciato, e precisamente in quanto diminuisce la parte invisibile dell'oggetto a favore del visibile, e in quanto nel film domina lo svolgimento meccanico nei confronti dell'emozione interiore.
Qui l'uomo in azione è sempre rappresentato meglio, è sempre al posto giusto invece di colui che medita, ed i cui pensieri - come dice Vauvenargues - 'avvengono nel cuore'
Una volta fotografare era definito abnehmen (togliere o rimuovere)
Come una maschera, così si toglie un aspetto esteriore, cioè l'apparenza dell'uomo.
Ernst Jünger
Cit. da
Filemone e Bauci. La
morte
nel mondo mitologico e in quello tecnico
Frasi di Ernst Jünger
La poesia, laddove diventa forte, ristabilisce l'unità. L'albero non simboleggia la vita singola bensì la stirpe. Esso raffigura il genere: i fiori e i frutti che compaiono anno per anno sono gli individui.
Così lo intendono le tavole o alberi genealogici.
I due vecchi, con la trasformazione in alberi, sono allontanati in un altro ordine di tempo. Ciò è più di un guadagno di tempo: essi possono essere venerati. Al tempo stesso si attenuano i caratteri individuali, le foglie ombreggiano il contorno. Il profilo si spiritualizza. Dal punto di vista botanico: in natura il genere non esiste.
Ernst Jünger
Cit. da
Filemone e Bauci. La
morte
nel mondo mitologico e in quello tecnico
Frasi di Ernst Jünger
Ai Prometidi è data la forza trasformativa dell'occhio ‐ a cui segue il progetto. Nietzsche si rivela come uno di loro, non solo perché 'filosofa con il martello' ma anche attraverso il momento.
Prometeo, in comune con il Plutone sotterraneo, ha il martello che alza perfino contro il padre. Dove si presenta, la terra incomincia a fumare e diventa incandescente, la sua produzione è accoppiata al lavoro e quindi è di minor fascino e di maggior astuzia. Chi come lui si è reso autonomo, riesce meno 'da solo', non c'è più niente 'gratuitamente' come ricevuto dagli Dei, dalle Muse o dalla natura. A nascondere il rapimento della fortuna ‐ ciò diventa scienza. Innanzitutto viene nascosta la vittima.
Ernst Jünger
Cit. da
Filemone e Bauci. La
morte
nel mondo mitologico e in quello tecnico
Frasi di Ernst Jünger
Noi conosciamo non solo la caduta degli Dei, ma anche lo smascheramento di tutti i miracoli attribuiti loro. Ogni Baal trova il suo Daniele. Incominciamo a dubitare quando il nesso, oppure 'quell'uno accanto all'altro' attraverso il quale il miracolo appare evidente, si è allentato.
Allora il miracolo materialmente si svela come impossibile, come assurdo. Però ci si crede sempre.
Cambia solo ciò che è degno di fede, il cenno convincente sul fatto. Tuttavia questo cenno attraversava sempre il fatto. Se Filemone e Bauci si spaventano ‐ non è perché la brocca si riempie 'da sé'. Non si spaventano per il riempimento ma per il luogo del 'sé'. Quando Cristo dice: 'Tuo figlio è vivo', non intende che il cadavere adesso si riempia di vita come la brocca del vino, egli intende il figlio e la vita stessa ‐ aldilà delle trasformazioni. Ciò suscita paura e speranze: i miracoli cambiano, il tremendum rimane. Non si riferisce al gioco delle onde, ora quieto ora infuriato, ma alla silenziosa profondità dell'oceano.
Ernst Jünger
Cit. da
Filemone e Bauci. La
morte
nel mondo mitologico e in quello tecnico
Frasi di Ernst Jünger
Mentre da Esiodo ad Omero, poesia e fede sono ancora strettamente concatenate, nell'era tarda il modo del poeta di vedere gli Dei ed i loro miracoli si discosta dal modo di vedere dei fedeli. Tuttavia il poeta non sarà mai completamente vittima della scepsi come il pensatore, perché egli è l'erede di un mondo animato, di un Eros cosmogonico che con il suo raffreddamento fece irrigidire anche la poesia.
Quindi il poeta è dalla parte dei fedeli ‐ ma non dei sacerdoti con le loro esigenze.
[...]
Lo sguardo del poeta vuole pervadere la cosa trasformata: fino alla sorgente delle trasformazioni.
Ovidio aggiunge la seduzione del veggente davanti al passaggio di scene colorate, di volta in volta solenni, spaventose oppure idilliache ‐ davanti alla sfilata di un corteo che esce dalla porta dell'essere di fronte alla quale devono cadere le maschere, fino alla stessa porta dove esse si fondono.
Ernst Jünger
Cit. da
Filemone e Bauci. La
morte
nel mondo mitologico e in quello tecnico
Frasi di Ernst Jünger
Il presentimento più forte di ogni sapere trascina verso il molto lontano, verso il segreto là nascosto. Esso vuole confermarsi nel ritrovamento, nella scoperta, nella rivelazione. In sostanza, il contatto con l'inesplorato attira più del profitto e porta passo per passo, come al centro di città tante volte distrutte e ricostruite, alla placenta dei cambiamenti. Se l'opera della Metamorfosi stupisce e rende felici non è a causa della trasformazione bensì grazie a ciò che muta dentro e dietro di sé.
L'abbondanza è troppo impressionante per i sensi, essa deve dividersi nel susseguirsi del tempo. Così deve essere inteso anche il giudizio di Bachofen sulla leggenda degli Argonauti:«Racconti come questo assomigliano a geroglifici nei quali il tempo più remoto ha depositato la memoria delle grandi trasformazioni dell'esistenza umana».
Cosa mai sono i geroglifici? ‐ Essi sono segni più forti del testo raffigurato. Scalfiscono in profondità, e non solo in superficie, non solo le epoche e le costellazioni. Descrivono non solo le vesti ma ciò che muta contemporaneamente dentro le vesti.
In questo senso la nave Argo prosegue oltre Colchide; il viaggio conduce, con equipaggi differenti, attraverso il tempo come tale ‐ si riferisce all'immenso rischio inteso solo come avventura senza fine, salvo che con il tempo.
Ernst Jünger
Cit. da
Filemone e Bauci. La
morte
nel mondo mitologico e in quello tecnico
Frasi di Ernst Jünger
[Jünger sfoglia le lettere dell'amico Henry Furst, scomparso nel 1967, annotandone alcuni fra i più significativi passi]
Li ho scelti a caso, dal fascio delle lettere, come da un gioco di carte. Un mazzo di fiori, raccolti dall'erbario, senza farne una scelta precisa. Sembrano tuttavia schiudersi nel ricordo, come i fiori del tè, nell'Estremo Oriente. Il meglio si trova in un altro foglio, quello che non porta traccia di penna, sull'altra facciata che non può essere descritta: Henry era un genio dell'amicizia. Da lì sorgeva quella ricchezza che dispensava. Come un navigante, che si apparecchia al grande viaggio, lasciò tre o quattro fogli in inglese: A vele spiegate verso la
morte
. E questa aggiunta: «Il cuore parla al cuore, ma quel che dice si sottrae alla parola».
Ernst Jünger
Cit. da
Ad hoc
Frasi di Ernst Jünger
La mente può sviluppare i nessi logici solo fino a un determinato punto, raggiunto il quale la prova deve cedere il passo all'evidenza. Lì occorre compiere il salto oppure ritirarsi.
Il punto di rottura in questione indica un mistero del tempo. I punti di rottura sono luoghi di ritrovamenti. Anche la
morte
è un punto di rottura, non una fine; ed è questo l'orizzonte della parola «origine»
[da Uccelli d'altri cieli]
Ernst Jünger
Cit. da
Al muro del tempo
Frasi di Ernst Jünger
Anche nei nostri deserti ci sono infatti oasi nelle quali fiorisce la terra selvaggia. Isaia lo capì in analoghi tempi cruciali. Sono i giardini ai quali il Leviatano non ha accesso, intorno ai quali egli si aggira con rabbia. È innanzitutto la
morte
. Mai come oggi gli uomini che non temono la
morte
sono infinitamente superiori al più forte potere temporale. Per questo la paura deve essere propagata ininterrottamente. I tiranni vivono costantemente nella tremenda convinzione che a poter uscire dallo stato di paura siano in molti, non solo alcuni singoli individui; il che significherebbe con certezza la loro caduta. Questo è anche il vero motivo del rancore contro ogni dottrina del trascendente. Lì infatti si cela il massimo pericolo che l'uomo non abbia più paura.
Ernst Jünger
Cit. da
Oltre la linea
Frasi di Ernst Jünger
«La terra sarà maledetta per colpa tua; tu ne mangerai il frutto con affanno tutti i giorni della tua vita» Genesi, 3-1.
Questo passo corrisponde a quello di Esiodo, nel quale si afferma che gli dèi hanno reso affannoso agli uomini procurarsi il cibo, mentre prima bastava il lavoro di una sola giornata per un anno intero.
La vera abbondanza, la copiosità paradisiaca, sta al di fuori del tempo. Là si trova anche la terra delle grandi, immediate creazioni, come le descrive il mito e le illustra la Genesi. E là non esiste la
morte
. Nell'amplesso d'amore è rimasta in noi una scintilla della grande luce di tale mondo creativo: voliamo, come scagliati da una balestra, al di là del tempo.
[da Nota di diario del 15 dicembre 1944, Kirchhorst]
Ernst Jünger
Cit. da
Irradiazioni. Diario 1941-1945
Frasi di Ernst Jünger
[Hieronymus Bosch, arte come profezia]
La profezia consiste nella sua conoscenza dei più profondi valori, in cui si specchiano e si ritrovano i secoli; come oggi il mondo della tecnica con i suoi particolari. Infatti, da queste tavole si possono presagire le forme delle bombe degli aerei e le forme dei sottomarini e in una di esse, mi pare nel giardino delle libidini si trova anche il pauroso pendolo di E. A. Poe, uno dei grandi simboli del ritmico mondo della
morte
. Bosch è il veggente di un aeon, come Poe lo è di un saeculum.
[da Nota di diario del 4 gennaio 1944, Parigi]
Ernst Jünger
Cit. da
Irradiazioni. Diario 1941-1945
Frasi di Ernst Jünger
Il massimo sforzo dell'arte occidentale potrebbe essere così interpretato; che esso tenta di creare questo testamento: ciò appare chiaro attraverso le sue grandi opere. Ma si potrebbe anche dire, che ognuno di noi è autore del terzo testamento; il manoscritto è la vita, e da esso si crea la più alta realtà del testo nell'invisibile, nella spazio al di là della
morte
.
[da Nota di diario del 9 settembre 1943, Parigi]
Ernst Jünger
Cit. da
Irradiazioni. Diario 1941-1945
Frasi di Ernst Jünger
La vita sta nella
morte
come una piccola isola verde nel mare oscuro. Indagare questo, sia pur soltanto sugli orli e sulle cinture delle maree, si chiama vera scienza, rispetto alla quale tutta la fisica e la tecnica non sono che bagatelle.
[da Nota di diario del 19 luglio 1942, Parigi]
Ernst Jünger
Cit. da
Irradiazioni. Diario 1941-1945
Frasi di Ernst Jünger
Moltissimi dovettero sperimentare l'amarezza di morire per una causa persa, quando si vede la
morte
avvicinarsi da lontano ma inesorabile. Allora doveva considerarsi fortunato chi nell'avversario riconosceva il proprio nemico e poteva cadere senza nutrire in petto alcun dubbio. Molti però, e proprio i migliori, i più valorosi e i più acuti, si videro abbandonati all'annientamento senza soggiacere al fascino delle bandiere e delle insegne militari, mentre per essi il destino era di sacrificare la vita avvinti da quella malia.
[da La semina]
Ernst Jünger
Cit. da
La pace
Frasi di Ernst Jünger
In cima alla torre, da cui abbracciavo con lo sguardo, in lontananza, i binari della ferrovia, le strade percorse dal traffico dei veicoli, le piste degli aerei con l'andirivieni dei velivoli che decollavano e atterravano, coglievo l'unità tra quei tempi lontani e il nostro tempo. Sentivo che proprio questa unità non deve sfuggirmi, e ho giurato a me stesso di non dimenticare mai il mio debito verso gli avi.
[...]
Oggi mi ha assalito il presentimento che queste cattedrali siano opere, opere della vita, estranee alle
morte
misure del mondo dei musei. Aveva un suo peso anche il pensiero che questa chiesa è posta sotto la mia protezione; me la sono stretta al cuore come se all'improvviso fosse diventata minuscola.
Ernst Jünger
Cit. da
Giardini e strade. In marcia verso Parigi
Frasi di Ernst Jünger
O ricordo, chiave d'accesso al nucleo più intimo degli esseri umani e delle esperienze vissute! Sono certo che tu sei racchiuso anche nel vino cupo, amaro e inebriante della
morte
come l'ultimo e decisivo trionfo dell'essere sull'esistenza.
[da Lettera dalla Sicilia all'uomo nella luna]
Ernst Jünger
Cit. da
Foglie e pietre
Frasi di Ernst Jünger
[Sull'opera grafica di Alfred Kubin]
Ciò che vediamo qui riflessa è la fine della vecchia Austria, di cui si avverte la traccia dolorosa, ad esempio nella lirica di Trakl. Ma questa fine non è descritta là dove appare sullo scenario della storia universale, là dove è sancita sui campi di battaglia.
[...]
È molto più sconvolgente il fatto che la rovina, l'aggressione implacabile del tempo vengano colte in luoghi minimi e nascosti: là dove si ode il ticchettio dell'oriolo della
morte
, dove la muffa lentamente si allarga e le tarme rodono i tessuti. La
morte
penetra nelle stanze borghesi; saggia con le dita il ciarpame delle frange e delle stoffe, stacca dalla parete una fotografia ingiallita per osservarla, si diverte a girare la chiavetta di un carillon di epoca Biedermeier, getta lo sguardo nei salotti impolverati col fare di un cameriere che nel bel mezzo di un'orgia sfrenata prepari con indifferenza il conto.
[da I demoni della polvere]
Ernst Jünger
Cit. da
Foglie e pietre
Frasi di Ernst Jünger
Nella U si incontrano i misteri della generazione e della
morte
; essa sta al di sotto del mondo colorato e molteplice. Il suo regno abbraccia le profondità dei mondi marini, dei culti arcaici, delle stirpi sconosciute che si sono avvicendate, e la forza di gravità di astri invisibili, che agisce da distanze infinite.
[da Elogio delle vocali]
Ernst Jünger
Cit. da
Foglie e pietre
Frasi di Ernst Jünger
C'è un tempo astronomico, ma insieme esiste una molteplicità di tempi della vita, il cui ritmo scandisce contemporaneamente, come l'oscillare del pendolo, innumerevoli ore l'una parallela all'altra.
Anzi, non esiste un tempo, il tempo, ma una pluralità di tempi che accampa diritti sull'uomo.
[...]
Siamo nel tempo come se fossimo in piedi su un tappeto: ci guardiamo intorno, e vediamo che fino ai margini esso è tutto intessuto di antichi motivi, oppure non vediamo quei motivi e ci pare che la trama si copra interamente di nuovissime e diverse figure. Entrambe le visioni sono vere, e può accadere che un unico e medesimo fenomeno appaia come come simbolo della fine o del principio. Nella sfera della
morte
, tutto diviene simbolo di
morte
, e d'altra parte la
morte
è il nutrimento di cui la vita si alimenta.
[da L'arte come raffigurazione del mondo del lavoro]
Ernst Jünger
Cit. da
L'operaio. Dominio e forma
Frasi di Ernst Jünger
Una forma è, e nessuna evoluzione la accresce o la diminuisce. Perciò, la storia dell'evoluzione non è la storia della forma, ma tutt'al più il suo commento dinamico. L'evoluzione conosce principio e fine, nascita e
morte
, da cui la forma è immune. Come la forma dell'uomo era prima della nascita e sarà dopo la
morte
, così una forma storica è, nel suo nucleo profondo, indipendente dal tempo e dalle circostanze da cui sembra scaturire. I mezzi di cui si giova sono più nobili, la sua fecondità è immediata. La storia non produce forme, ma si modifica in virtù della forma.
[da Il rapporto della forma con il molteplice]
Ernst Jünger
Cit. da
L'operaio. Dominio e forma
Frasi di Ernst Jünger
[Il potere esercitato sull'individuo dall'apparato tecnico-produttivo ed organizzativo dello Stato moderno.]
Questa coercizione, che sottometteva la vita dell'individuo a una volontà irresistibile, si manifestava al fronte con una chiarezza spaventosa. La lotta raggiungeva dimensioni gigantesche, rispetto alle quali il destino del singolo scompariva. L'ampiezza e la mortale solitudine dei campi, l'effetto a distanza delle macchine di acciaio e il rinvio di qualsiasi movimento alle ore della notte calavano sugli eventi la rigida maschera dei titani. Ci si scagliava verso la
morte
senza vedere il nemico; si veniva colpiti senza sapere da che parte arrivava lo sparo.
[...]
La decisione risultava da un calcolo aritmetico: chi poteva ricoprire con la maggior quantità di colpi un determinato numero di metri quadrati, aveva la vittoria in pugno. La battaglia era un brutale scontro di masse, una lotta sanguinosa della produzione e dei materiali.
Ernst Jünger
Cit. da
Il tenente Sturm
Frasi di Ernst Jünger
Ogni singola decisione che prendiamo significa vita o
morte
: se riusciremo a sopravvivere devi ricordarti che la paura non è reale.
Cypher Raige
Dal film:
After Earth
Scheda film e trama
Frasi del film
Padre di Bastian
: Buongiorno Bastian.
Bastian
: Buongiorno papà.
[Bastian non riesce ad aprire un barattolo; il padre viene ad aiutarlo e Bastian lo apre]
L'ho di nuovo sognata, sai? La mamma, dico.
Padre di Bastian
: Ti capisco. Ma dobbiamo tirare avanti, no? Vedi, abbiamo tutti e due delle responsabilità. E la
morte
della mamma non deve essere una scusa per non fare il nostro dovere, no?
Bastian
: Lo so.
Padre di Bastian
: Dobbiamo parlare un po' noi due. Mi ha telefonato la tua insegnante di matematica ieri. Lei dice che tu disegni cavalli sul quaderno.
Bastian
: Unicorni. Erano unicorni quelli.
Padre di Bastian
: Cosa?
Bastian
: No, niente.
Padre di Bastian
: Dice anche che ogni tanto ti scordi di fare i compiti. E a me dispiace che tu non tenti nemmeno di far parte della squadra di nuoto. In quanto poi alle lezioni di equitazione a cui tenevi tanto, tu dici che ami i cavalli, ma hai paura di montare su uno vero. Sai, Bastian, ormai sei grande, è ora che tu scenda dalle nuvole... e impari a tenere i piedi per terra, no?
Bastian
: Va bene.
Padre di Bastian:
[Sorride a Bastian e gli accarezza la testa]
Basta fantasticare. E affronta la realtà. Va bene?
Bastian
: Va bene.
Padre di Bastian
: Bravo. Dovremmo farne più spesso di queste... queste chiacchierate. Buona giornata. E non fare di nuovo tardi a scuola.
Bastian
: Ieri però non ho fatto tardi.
Dal film:
La storia infinita
Scheda film e trama
Frasi del film
Jeanne
: Lo sai perché mi sono innamorata?
Paul
: Dillo, ti supplico.
Jeanne
: Perché lui ha trovato il modo giusto per farmi innamorare.
Paul
: E tu vuoi che l'uomo che ami, ti protegga e abbia cura di te.
Jeanne
: Certo.
Paul
: Vuoi che questo forte, ruggente e possente guerriero costruisca una fortezza dove puoi rifugiarti, in modo che tu non debba mai aver paura, non debba mai sentirti sola, non debba sentirti esclusa... È questo che cerchi, vero?
Jeanne
: Sì.
Paul
: Non lo troverai mai.
Jeanne
: Ma io l'ho già trovato.
Paul
: Be', non passerà molto che si costruirà lui una fortezza per sé, fatta con le tue tette, con la tua vagina, il tuo sorriso, il tuo odore... Una fortezza dove lui si sentirà al sicuro e così stupidamente virile che vorrà la tua riconoscenza sull'altare del suo cazzo.
Jeanne
: Io l'ho trovato quest'uomo.
Paul
: No, tu sei sola, sei tutta sola, e non potrai liberarti di questa sensazione di completa solitudine finché non guarderai la
morte
in faccia. E poi neanche: guarda, questa non è che una stronzata romantica... Finché non sarai capace di guardare nella
morte
, nel buco del suo culo, sprofondando in un abisso di paura. E allora forse, solamente allora, forse riuscirai a trovarlo.
Jeanne
: Ma io l'ho trovato quest'uomo: sei tu, sei tu quest'uomo.
Dal film:
Ultimo tango a Parigi
Scheda film e trama
Frasi del film
Therru
: Ti sbagli! E' proprio perché sappiamo che dovremo morire che la vita è così preziosa! Arren, a farti paura non è la
morte
. Quel che ti fa paura è l'idea di vivere!
[...]
Tu hai solo paura di vivere l'unica vita che ti è data.
Therru
: E' soltanto per se stessi che si vive? Io sono vissuta grazie a Tenar. Per questo io devo vivere. E vivendo, qualcun altro a seguire erediterà la vita.
Arren
:
[...]
Rifiutando la
morte
tu, tu stai rinunciando alla vita!
Dal film:
I racconti di Terramare
Scheda film e trama
Frasi del film
E così... Voi sarete la mia
morte
?!
Principe Arren
Dal film:
I racconti di Terramare
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando ti fermi tutta la tua identità è in frantumi. E' come la
morte
.
Dennis Quaid
Frasi di Dennis Quaid
Pugnale benedetto! Ecco il tuo fodero...
[Si colpisce al petto]
qui dentro arrugginisci, e dammi
morte
.
[Giulietta: atto V, scena III - Ultime parole]
William Shakespeare
Cit. da
Romeo e Giulietta
Frasi di William Shakespeare
Amore mio, mia sposa! La
morte
, che ha gia succhiato il miele del tuo respiro, nulla ha potuto sulla tua bellezza. Ancor sulle tue labbra e le tue guance risplende rosea la gloriosa insegna della bellezza tua: su te la
Morte
non ha issato il suo pallido vessillo... Tebaldo, tu che te ne stai là in fondo nel tuo bianco lenzuolo insanguinato, qual maggiore tributo posso renderti che spezzare con questa stessa mano che ha spezzato la tua giovane vita quella dell'uomo che ti fu nemico? Perdonami, cugino!... O mia Giulietta, perché sei tanto bella ancora, cara? Debbo creder che palpita d'amore l'immateriale spettro della
Morte
? E che quell'aborrito, scarno mostro ti mantenga per sé qui, nella tenebra, perché vuol far di te la propria amante? Per paura di questo, io resterò per sempre accanto a te e non mi partirò mai più da questo palazzo della scura notte. qui, qui, voglio restare insieme ai vermi, tue fedeli ancelle, qui fisserò l'eterno mio riposo, qui scrollerò dalla mia carne stanca il tristo giogo delle avverse stelle. Occhi, guardatela un'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio, o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la
morte
che porta via ogni cosa. Vieni, amarissima mia scorta, vieni, mia disgustosa guida. E tu, Romeo, disperato nocchiero, ora il tuo barco affranto e tormentato dai marosi scaglia contro quegli appuntiti ronchi a sconquassarsi... Ecco, a te, amor mio! Bevo al mio amore!
[beve il veleno]
O onesto speziale! Il tuo veleno è rapido, e così, con un bacio, io muoio.
[Romeo: atto V, scena III]
William Shakespeare
Cit. da
Romeo e Giulietta
Frasi di William Shakespeare
No: più mondo non è, fuor delle mura | Di Verona: ma carcere di pene, | Ma tormento, ma inferno. Ahi! che l'esiglio | Da queste mura è l'esiglio dal mondo, | E l'esiglio dal mondo è
morte
! Il bando | È vera
morte
con diverso nome. | Nomandola così, tu con aurata | Bipenne il capo mio tronchi, e sorridi | Del fatal colpo che mi dà la
morte
.
[Romeo: atto III, scena III]
William Shakespeare
Cit. da
Romeo e Giulietta
Frasi di William Shakespeare
Mercuzio: Sono ferito. La peste alle vostre famiglie. A tutte e due. Sono spacciato. E quell'altro che è scappato, non ha nulla?
Benvolio: Oh! Sei ferito?
Mercuzio: Uno sgraffio ‐ uno sgraffio ‐ ma per Dio! quanto basta
[...]
.
Romeo: : Coraggio amico, la ferita non sarà profonda.
Mercuzio: No, non come un pozzo, né grande come la porta di una chiesa: ma è quanto basta, e basterà. Venite tutti a cercarmi domani a casa mia: mi troverete nella tomba. Sono condito a dovere, per questo mondo, ve lo assicuro
[ride]
. La peste alle vostre due famiglie. Per Giuda! un cane, un topo, un sorcio, graffiare a
morte
un uomo. Un gradasso, un mascalzone, un ribaldo, che si batte coll'abbacco alla mano.
[...]
Aiutami ad arrivare a casa, Benvolio, o vi casco qui. La peste alle vostre due famiglie: hanno fatto di me pasto da vermi. Ah, la mia l'ho avuta, e a dovere... Le vostre famiglie!
[Atto III, scena I]
William Shakespeare
Cit. da
Romeo e Giulietta
Frasi di William Shakespeare
In questa bella Verona, due casate, di pari nobiltà, si scagliano, per antico rancore, in sempre nuove contese che macchiano di sangue veronese mani di veronesi. Dalla tragica progenie di questi nemici sono nati sotto cattiva stella due amanti che con la loro pietosa
morte
mettono termine alla furia dei loro parenti. Lo sventurato corso del loro fatale amore e l'odio costante delle loro famiglie, troncato soltanto alla fine di queste creature, saran per due ore l'argomento della nostra tragedia. Ascoltate con orecchi pazienti e noi ci sforzeremo di rimediare ai nostri difetti.
William Shakespeare
Cit. da
Romeo e Giulietta
Frasi di William Shakespeare
Nella bella Verona dove la scena è collocata, due famiglie di pari dignità piombano per rancori antichi in una nuova discordia che insozza le mani dei cittadini con il loro stesso sangue. Dai lombi fatali di questi nemici, trae vita una nuova coppia di sfortunati amanti, le cui sventure pietose con la
morte
, la faida dei loro genitori sepelliscono.
[...]
se vorrete ascoltare con orecchio paziente, la nostra fatica si proverà ad emendare.
William Shakespeare
Cit. da
Romeo e Giulietta
Frasi di William Shakespeare
[Dopo la
morte
di Tito Vilanova]
Certe facce trasmettono durezza ma anche lealtà... Non ti ho conosciuto, ma mi porterò dietro questa bella impressione.
Gianluigi Buffon
Frasi di Gianluigi Buffon
E così fu stabilito che ogni anno i 12 Distretti di Panem offrano in tributo un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni per essere addestrati all'arte della sopravvivenza e preparati a combattere fino alla
morte
.
Dal film:
Hunger Games
Scheda film e trama
Frasi del film
Nel Tibet noi consideriamo la mente e il corpo come il contenuto e il contenitore... Ora la tazza non è più una tazza ma che cos'è il tè? - È ancora tè. - Esatto. Nella tazza, sul tavolo o sul pavimento si trasferisce da un contenitore all'altro, ma è ancora tè. Così la mente dopo la
morte
, anch'essa da un corpo si trasferisce a un altro, ma è ancora mente. Perfino nel panno rimane tè, lo stesso tè. - Non per me, grazie.
Dal film:
Piccolo Buddha
Scheda film e trama
Frasi del film
Che esagerazione
Negli anni '60 sono arrivati i metacritici poststrutturalisti, hanno capovolto gli assunti dell'estetica letteraria, quegli assunti che i suoi maestri avevano considerato come autoevidenti e, fondendo teorie del discorso creativo e posizioni metafisiche radicali, hanno reso l'interpretazione dei testi molto più complicata. Che si sia o meno fan di Barthes, Foucault, de Man, Derrida, occorre almeno riconoscergli il merito di un fertile meticciato fra critica e filosofia: per un giovane filosofo americano che si interessi tanto di poetica continentale quanto di pratica analitica di stampo angloamericano, la teoria della critica costituisce oggi un degno campo di studio. H.L. Hix è uno di questi giovani filosofi americani (a giudicare dalla foto, ha dodici anni), e sono certo che la sua dissertazione di dottorato, Morthe d'Author: An Autopsy ("
Morte
d'autore. Un'autopsia"), del 1992, ha più che meritato di vedere la luce nella collana "The Arts and Their Philosophies" della Temple University Press.
David Foster Wallace
Cit. da
Tennis, tv, trigonometria, tornado (e altre cose divertenti che non farò mai più)
Frasi di David Foster Wallace
La persona che ha una così detta "depressione psicotica" e cerca di uccidersi non lo fa aperte le virgolette "per sfiducia" o per qualche altra convinzione astratta che il dare e avere nella vita non sono in pari. E sicuramente non lo fa perché improvvisamente la
morte
comincia a sembrarle attraente. La persona in cui l'invisibile agonia della Cosa raggiunge un livello insopportabile si ucciderà proprio come una persona intrappolata si butterà da un palazzo in fiamme. Non vi sbagliate sulle persone che si buttano dalle finestre in fiamme. Il loro terrore di cadere da una grande altezza è lo stesso che proveremmo voi o io se ci trovassimo davanti alla finestra per dare un'occhiata al paesaggio; cioè la paura di cadere rimane una costante. Qui la variabile è l'altro terrore, le fiamme del fuoco: quando le fiamme sono vicine, morire per una caduta diventa il meno terribile dei due terrori. Non è il desiderio di buttarsi; è il terrore delle fiamme. Eppure nessuno di quelli in strada che guardano in su e urlano "No!" e "Aspetta!" riesce a capire il salto. Dovresti essere stato intrappolato anche tu e aver sentito le fiamme per capire davvero un terrore molto peggiore di quello della caduta.
David Foster Wallace
Cit. da
Infinite Jest
Frasi di David Foster Wallace
Marathe era pronto a morire di
morte
violenta in qualsiasi momento, il che lo rendeva libero di scegliere tra le emozioni.
David Foster Wallace
Cit. da
Infinite Jest
Frasi di David Foster Wallace
Io sono decisamente anti
morte
. Dio sembra essere sotto ogni profilo pro
morte
. Non vedo come potremmo andare d'accordo sulla questione, lui e io.
David Foster Wallace
Cit. da
Infinite Jest
Frasi di David Foster Wallace
Per la maggior parte della mia vita ho interpretato molte persone famose, ma la maggior parte di loro erano
morte
, così mi sono potuto concedere licenze poetiche.
Christopher Plummer
Frasi di Christopher Plummer
E' stato molto difficile dal punto di vista emotivo. Ho deciso di interrompere la terapia e non prendere più medicine perché voglio farcela da sola. La cura per la depressione va presa per un periodo determinato ed io non voglio andare avanti oltre.
[Sulla
morte
della figlia di 9 mesi, avvenuta alla fine del 2014]
Claudia Galanti
Frasi di Claudia Galanti
Ogni notte, quando vado a letto, i sensi di colpa mi mangiano il cervello. Penso che, forse, se ci fossi stata, avrei potuto fare qualcosa. Ma è normale che una madre pensi così.
[Sulla
morte
della figlia di 9 mesi, avvenuta alla fine del 2014]
Claudia Galanti
Frasi di Claudia Galanti
Un giorno c'è la vita. Per esempio, un uomo sano, neanche vecchio, senza trascorsi di malattie. Tutto è com'era prima e come sarà sempre. Passa da un giorno all'altro pensando ai fatti suoi, sognando solo il tempo che ancora gli si prepara. Poi, d'improvviso, capita la
morte
. Un uomo esala un leggero sospiro, si abbandona sulla sedia, ed è la
morte
. La sua subitaneità non lascia spazio al pensiero, non dà occasione allo spirito di cercare una parola che possa consolarlo. Restiamo soli con la
morte
, col dato inoppugnabile della nostra mortalità. La
morte
dopo lunga malattia possiamo accettarla con rassegnazione. Anche che la
morte
accidentale si può attribuire al destino. Ma che un uomo muoia senza causa apparente, che muoia solamente perché è uomo, ci spinge così vicino all'invisibile confine tra la vita e la
morte
da farci domandare su che lato di esso ci troviamo. La vita si fa
morte
, ed è come se quella
morte
avesse posseduto questa vita da sempre. Morire senza preavviso. Come dire: la vita si interrompe. E può interrompersi in qualunque momento.
Paul Auster
Cit. da
L'invenzione della solitudine ‐ Incipit
Frasi di Paul Auster
Noi nasciamo maschio o femmina ma non sappiamo cosa diventeremo e a quale genere apparterremo alla
morte
.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
Valentina
: Derek Zoolander?
Derek
: Sì.
Valentina
: Valentina Valencia, Interpol, Global Fashion Division.
Hansel
: Polizia della moda, siamo puliti, vada a molestare qualcun altro.
Derek
: Oltretutto io sono fuori moda.
Valentina
: Devo parlarle. Ha a che fare con la
morte
di Justin Bieber.
Derek
: La sua
morte
non è un mio problema.
Valentina
: Senta, sto cercando di scoprire chi uccide le popstar del mondo. E credo che lei sia la mia unica speranza.
Derek
: Quale parte di "non è un mio problema" non è riuscita a capire?
Valentina
: Nessuna.
Derek
: Quindi lei ha capito la parte di "non è un mio problema" o non ha capito nessuna parte del fatto che non è un mio problema?
Hansel
: N-no no, n-no no no, Derek. Credo che quello che dice è che lei capisce quello che dici ma non lo accetta, perché per lei...
Derek
: Hansel! E' tutto troppo confuso!
Dal film:
Zoolander 2
Scheda film e trama
Frasi del film
[I pompeiani e i nucerini convenuti ai]
ludi gladiatori banditi da quel Livineio Regolo, che ho già ricordato espulso dal senato, dapprima si scambiarono ingiurie con l'insolenza propria dei provinciali, poi passarono alle sassate, alla fine ricorsero alle armi, prevalendo i cittadini di Pompei, presso i quali si dava lo spettacolo. Furono perciò riportati a casa molti di quelli Nocera con il corpo mutilato per ferite, e in quella città parecchi fra i cittadini piansero la
morte
di figli e di genitori.
[Nucerinos Pompeianosque gladiatorio spectaculo, quod Livineius Regulus, quem motum senatu rettuli, edebat. quippe oppidana lascivia in vicem incessentes probra, dein saxa, postremo ferrum sumpsere, validiore Pompeianorum plebe, apud quos spectaculum edebatur. ergo deportati sunt in urbem multi e Nucerinis trunco per vulnera corpore, ac plerique liberorum aut parentum
morte
s deflebant]
Tacito
Cit. da
Annali
Frasi di Tacito
Un'onesta
morte
è migliore di una vita vergognosa.
[Honesta mors turpi vita potior]
Tacito
Cit. da
Agricola
Frasi di Tacito
Dovete sapere che sono tifoso interista e del Boca Juniors, e lo sarò fino alla
morte
. A Formentera, qualche anno fa, mi è capitato di giocare a calcio con alcuni campioni della mia squadra del cuore. Ci hanno stracciato, ma quando abbiamo buttato lì la proposta di cambiare sport e passare al rugby se la sono filata!
Martin Castrogiovanni
Cit. da
Raggiungi la tua meta
Frasi di Martin Castrogiovanni
Non concepisco la mancanza di sensibilità per questa alternanza tra giorno e notte. L'architettura e la luce devono essere pensati per questa successione, trovo angosciosi quei paesaggi urbani notturni di architetture
morte
, palazzi per uffici con piani deserti illuminati....come a Houston. Questa uniformità è in realtà una doppia assenza, assenza di progetto architettonico e di progetto luminoso. Alla fine hai delle architetture che sono come delle grosse lampade da terra, dei totem, dei falli luminosi nelle quali non c'è mediazione tra luce e materia.
Gae Aulenti
Frasi di Gae Aulenti
"O Europa o
morte
!" È troppo forte l'eterno richiamo da parte dei Potenti ad una meta di salvezza, per non fermarsi a riflettere sulla sua assoluta irrazionalità. È un grido fuori dal tempo, che ci obbliga, proprio per questo, a dubitare che si tratti di una vicenda "normale", per quanto importante, e che insospettisce per la sua carica di passionale emotività. Se poi a soffrire di sfrenate emozioni sono banchieri ed economisti, che vantano la loro inalterabile freddezza, e che, viceversa, fanno affermazioni "fatalistiche" come quelle del tetragono super Ministro dell'Economia italiano: "Il treno dell'euro è partito e un treno in corsa non si può fermare", allora il sospetto si trasforma in un dovere.
Ida Magli
Cit. da
Contro l'Europa ‐ Incipit
Frasi di Ida Magli
Ci troviamo così di nuovo di fronte a ciò che abbiamo più volte messo in luce: l'artista canta la bellezza, come potenza, come trascendenza, come disperata speranza di eternità, e ne vede gli unici possibili lineamenti nella giovinezza sfolgorante di un corpo maschile, portatore e al tempo stesso emblema della vis, ritrovando, con una intuizione inconsapevole, soltanto in questa vis il significato della vita e della
morte
, il fondamento, anzi, di ogni significato.
L'Arte e il Pene si ricongiungono, si riconoscono, come unico e solo linguaggio.
[Explicit]
Ida Magli
Cit. da
La sessualità maschile
Frasi di Ida Magli
Se il fondamento della costruzione culturale è il rapporto dell'uomo-maschio con la
morte
, con la vita dopo la
morte
, con l'aldilà, l'unico soggetto creatore e agente nella società è il maschio e gli scopi ultimi della sua azione sono appunto quelli di assicurarsi la vita dopo la
morte
, l'eternità. La donna è assunta a strumento, segno e simbolo del rapporto dell'uomo con la
morte
e con la vita dopo la
morte
.
Ida Magli
Cit. da
La sessualità maschile
Frasi di Ida Magli
Dopo la
morte
di Gesù
[...]
si è posto in modo drammatico per
[gli Apostoli]
il problema di come costruire una organizzazione, una Chiesa, della quale Gesù non aveva minimamente parlato. Lo smarrimento derivato dall'incapacità di continuare con la rottura verso la cultura ebraica
[ha indotto gli Apostoli alla]
ristrutturazione delle classiche strade del sacro, compiendo il tradimento totale del messaggio di Cristo: la normalità di una "religione" si è ricodificata.
Ida Magli
Cit. da
La sessualità maschile
Frasi di Ida Magli
Il cristianesimo, costituendosi con tutte le strutture del sacro, fin dal primo momento della
morte
di Gesù, non ha in nessun modo messo in atto quello che lui aveva proposto.
Ida Magli
Cit. da
Gesù di Nazareth
Frasi di Ida Magli
Prima deduzione: è falso etichettare l'Aids come la nuova peste, la malattia che non perdona, la malattia terribile. SIAMO di fronte ad incidenze mortali non superiori, ed anzi, in alcuni casi inferiori, a quelle del cancro, con la differenza che il cancro è la seconda causa di
morte
in Italia (circa novantamila in un anno).
Ida Magli
Frasi di Ida Magli
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