Frasi di Frank Sinatra - pagina 2

Frank Sinatra

Attore e cantante statunitense

12 dicembre 1915 - 14 maggio 1998

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• Credetemi, ne so qualcosa di intolleranza razziale. A undici anni fui chiamato "sporco italiano" a casa mia, nel New Jersey. L'abbiamo fatto tutti. Tutti abbiamo usato la parola negro, ebreo, giallo e così via. Basta, ragazzi. Tornate a scuola. [agli studenti in sciopero del liceo di Gary, Indiana 1945]
• Qualunque cosa si dica di me non ha importanza. Quando canto, credo di essere sincero... Il pubblico è come una donna: se sei indifferente, è la fine.
• Quello che più mi ha influenzato è stato il modo in cui Tommy Dorsey suonava il trombone. Volevo assolutamente che la mia voce funzionasse proprio come un trombone o un violino; non volevo che il suono fosse lo stesso, ma volevo "suonare" la voce come quegli strumenti.
• In Nancy ho trovato bellezza, calore e comprensione; stare con lei era la mia sola via di fuga da un mondo orribile. [parlando della prima moglie Nancy Barbato]
• Cantare in una band era fondamentale per la mia carriera, per imparare, una sorta di scuola di corsa campestre dove imparavi tutto sulla collaborazione, sull'amicizia e su come condividere i momenti difficili.
• Quel fottuto inglese è un fannullone. [parlando di Peter Lawford]
• Voi, miei fan e amici, siete accorsi a difendermi come una grande armata vendicatrice... Il solo modo per ricambiare è vivere, sia come artista che come essere umano, in modo da meritare la vostra fiducia, il vostro rispetto e il vostro affetto. [lettera di ringraziamento ai fan per il sostegno durante le diffamazioni, 1947]
• Non sono capace di fermarmi. Devo fare sempre qualcosa.
• È tutta colpa mia. Sono il mio peggior nemico. Il mio modo di cantare era precipitato e io con lui... È successo perché non facevo attenzione a come cantavo. [parlando degli anni tra il 1948 e il 1952]
• Adoro incidere dischi. Preferisco fare questo più di qualsiasi altra cosa.

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