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Commenti alla frase di Theodor Adorno

  • «L'intelligenza è una categoria morale», così ha sentenziato Theodor Adorno, un filosofo, sociologo, musicologo ed accademico tedesco. "Fu esponente della Scuola di Francoforte e si distinse per una critica radicale alla società e al capitalismo avanzato". Questo aforisma ha subito focalizzato su se stesso tutta l'attenzione dei miei neuroni. Mi sono chiesto quale idea, il filosofo, ha inteso condividere con i suoi lettori. Forse, come accade per un individuo che può essere puro perché è nato tra i puri, così è per una persona che è intelligente perché è nato in una famiglia formata da persone tutte molto intelligenti? Sebbene non possieda un titolo accademico che mi consenta di esprimere un parere qualificato e valido in merito, potrei assicurare che così non è. Il "puro", pur se nato e vissuto sempre tra i puri, resterà tale sino a quando non conoscerà il male sino a farsene avvolgere. Così come Einstein, pur se ritenuto scarso in matematica, conquistò il premio Nobel, ipotizzò la teoria della relatività (non so illustrarla neppure minimaente), e uno dei suoi figli, nonostante possedesse delle ottime capacità nella musica e negli studi, trascorse una parte della sua esistenza in un ospedale psichiatrico. Sono stato sempre convinto che ogni uomo nasce con due gambe. L'intelligenza e la buona volontà. Se possiede solo la gamba dell'intelligenza non sta scritto da nessuna parte che lascerà il suo nome nella storia. Se possiede ambedue le gambe nulla gli assicura il successo. Eppure se nasce solo con la gamba della volontà, un successo, seppur piccolo, potrà conquistarselo. Conosco una persona anziana, ha sorpassato gli ottanta, il suo quoziente intellettivo è appena nella norma, la prima parte della sua infanzia, sino a sei anni, l'ha trascorsa nell'indigenza assoluta. Eppure … si è liberato dai problemi insolubili sempre per il rotto della cuffia: intendo scrivere è riuscito a cavarsela alla meglio. Ad oggi, ad esempio, il suo aspetto fisico non è buono, piuttosto bruttino, invalido al 100%, porta due busti. Sfortunato? No, non direi. Ha una bella moglie che lo cura con molto amore, dei figli che ama e dai quali è sempre stato rispettato, si impegna al massimo per non risultare un peso per le persone con le quali e per le quali vive la sua vita. Ha un'aspirazione. Essere considerato sano di mente e di corpo. Quando qualcuno va a visitarlo, e gli confida che all'apparenza non sembra proprio malato, è contento come una Pasqua. Concluderei, quindi, che la vita, come l'intelligenza, non è solo una categoria morale, ma un insieme di "qualità" che nessuno è riuscito a mettere nero su bianco. C'est la vie, è la vita e bisogna prenderla come viene, traendone, con la forza della volontà, i maggiori vantaggi possibili per vivere in serenità, il dono più grande al quale tutti gli esseri umani aspirano.

    Da: Antonio Scroccarello
    Data: giovedì 17 gennaio 2019 alle ore 16:04
  • frase molto sottile : noi spesso riteniamo intelligenti quelli che moralmente condividono la nostra stessa visione, anche morale, della vita

    Da: Mario
    Data: giovedì 17 gennaio 2019 alle ore 8:21
  • solo chi e' buono puo essere intelligente

    Da: Mauro Aka Bob Desnos (www.mauromarcenaro.com)
    Data: sabato 10 gennaio 2015 alle ore 10:24

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