Aforismi
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Commenti alla frase di Italo Svevo

  • Chiedo scusa se mi sono avventurato in questo sito,forse ,frequentato da letterati o espert,senz'altro piu' di me ,di letteratura.Ho ricevuto un invito a commentare l'aforisma di svevo, l'ho letto e ,senza conoscerne il contesto in cui sia stato pronunciato, ho formulato il mio commeno.Poi ho avuto modo di leggere il commento di pz (suppongo paolazan) in cui si premette una spiegazione del contesto (almeno io cosi' ho capito) o del tipo di evento in cui si verificherebbe questa esposizione di commestibile.Se questo e' il caso credo che queste persone nella nostra lingua di definiscano semplicemente "scrocconi" e non "parassiti" che ,invece, lo sono per periodi piu' lunghi se non per tutta la vita e penso adanno o a carico di tutta la societa'.Mi sembra un fenomeno che anche se diffuso si riferisca ad un numero di eventi non cosi grande da meritare una menzione in un aforisma che credo dovrebbe avere un valore piu' universale.A mio avviso non mi sembra che meriti tutta questa attenzione.Se poi e' una frase espressa in una circostanza particolare,cioe' prende spunto da un particolare evento non mis sembra che possa essere considerato piu' di un commento o una riflessione,e non ne riconosco un carattere di generalita da meritare un aforisma.Mi scuso ancora,ma ,nonostante il commento di pz, pur riconoscendo quanto la mia imprudenza come su esposto non ritengo sia degno di nota.

    Da: antonio
    Data: venerdì 6 aprile 2012 alle ore 20:03
  • Grande verità.

    Da: patty menta
    Data: giovedì 5 aprile 2012 alle ore 23:38
  • non mi piace.Non mi piacciono le parole,non mi piace il senso della frase come e' esposta.Credo che questo non sia pessimismo mi sembra disgusto.Se il commestibile e' il cibo come credo che sia in italiano credo sia desiderato da chi non puo' procurarselo per motivi diversi e costoro non possono essere considerati parassiti.La presunzione di credersi bravi nel procurasi non solo il cibo,ma anche beni di qualsiasi tipo anche di lusso e' proprio di quelli che riescono a raggiungere traguardi e benessere in virtu' di meriti ,spesso discutibili, o legati a posizioni privilegio spesso ereditate.Grande delusione per Italao Svevo.L'unica attenuante credo possa essere una difficolta' di esprimersi in maniera appropriata nella nostra lingua.Ipotesi plausibile per uno nato a trieste ?

    Da: antonio
    Data: mercoledì 4 aprile 2012 alle ore 15:39
  • Trattasi di fenomeno molto diffuso. Lo si può facilmente verificare alle inaugurazioni di mostre, alle presentazioni di libri, alle conferenze, in cui sia previsto un coffee-break o un rinfresco finale! Sono buffi commensali affamati, che svolgono con affanno ogni giorno il meticoloso lavoro di ricerca sui giornali e con un passaparola capillare, delle gallerie d'arte, delle associazioni, delle fondazioni che propongono e offrono occasioni di incontro. Posso avanzare un'ipotesi: chi organizza sa che una certa percentuale dei presenti appartiene a questa categoria colorita. Se si tollera è perché fa numero e vivacizza l'ambiente: una mostra con pochi sparuti visitatori è triste! Ma può essere anche che l'abbondanza di taluni per generosità e solidarietà venga volutamente condivisa in tali circostanze di festa. In caso contrario, come si sa, l'evento può essere riservato agli invitati desiderati iscritti in una lista controllata all'ingresso e precluso a tutti gli altri plebei, con tanta security sguinzagliata!

    Quel che trovo grandioso di questa frase è, dopo la precisa scelta lessicale (il commestibile!), l'ironia malcelata condita di un leggero tocco di cinismo.

    pz

    Da: paola zan
    Data: mercoledì 4 aprile 2012 alle ore 10:25

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