Amici miei
Frasi del film
Frasi di Amici miei
Riassunto e trama del film Amici miei
Il film racconta le avventure di quattro inseparabili amici d'infanzia fiorentini sulla cinquantina che affrontano i loro disagi con scherzi a danno di malcapitati.
Il conte Raffaello Mascetti è un nobile decaduto che, dopo aver scialacquato due eredità (la sua e quella della moglie), è costretto a vivere dapprima ospite degli amici, poi in uno scantinato (il cui fitto, a sua insaputa, è per due terzi corrisposto proprio dagli amici). Rambaldo Melandri (Gastone Moschin) è un anonimo architetto alla perenne ricerca di una donna, per la quale sarebbe anche disposto ad abbandonare i suoi amici, salvo ravvedersi all'ultimo momento. Giorgio Perozzi (Philippe Noiret) (voce narrante del film) è un redattore capo di cronaca che cerca di sfuggire la disapprovazione per la sua poca serietà e il disprezzo per le avventure extraconiugali che il figlio (terribilmente serio e accigliato, l'esatto opposto del padre) e la moglie gli riservano. Guido Necchi (Duilio Del Prete) gestisce con la moglie Carmen (molto più impegnata di lui sul lavoro) un bar con sala da biliardo, puntuale covo d'incontro del gruppo d'amici. Ai quattro amici di sempre si aggiunge, nel corso della narrazione, il professor dottor Alfeo Sassaroli, brillante primario ospedaliero annoiato dalla professione e proprietario di una clinica in collina, che diventerà in breve uno dei pilastri del gruppo e sotto la cui spinta le bravate prenderanno nuova vitalità.
All'inizio del film, il redattore Perozzi stacca da lavoro all'alba, senza la minima intenzione di tornare a casa a dormire, con l'idea di voler scappare via con i suoi migliori amici in occasione di una giornata che non ci sarebbe mai più stata: con loro ha intenzione di partire su due piedi per una delle loro "zingarate", ossia una fuga dalle loro grigie realtà per stare in compagnia a scherzare fraternamente. Così passa a prendere l'architetto Melandri, sveglio fin dalla mattina presto per portare fuori l'enorme cane San Bernardo Birillo; il conte Mascetti, che non fa altro che preoccupare la moglie per le sue impulsioni; e il barista Necchi, intervenuto a causa di una "supercazzola" dei tre ad un vigile urbano; passeranno in seguito a prendere il chirurgo Sassaroli, il cui ingresso nel gruppo, più recente, verrà narrato dal Perozzi con un flashback.
Il Perozzi stesso racconta qualcosa di sè: è separato dalla moglie, stufa dei suoi lazzi e ha un brutto rapporto con il figlio Luciano, serioso e distaccato. Ogni tanto il Perozzi frequenta qualche prostituita.
Il Sassaroli entrò nel gruppo quando il Perozzi, il Mascetti, il Melandri e il Necchi tempo addietro finirono ricoverati alla sua clinica in collina, gravemente feriti dopo una mai narrata zingarata. I quattro amici trasformano la loro degenza in un periodo di caos alla clinica e il primario Sassaroli si dimostra immediatamente degno del loro stile, vendicandosi con cure fastidiose e dolorose. Offuscato dal dolore, il Melandri trova la sua anima gemella in Donatella, che scopre essere la moglie del primario Sassaroli, il quale non esita a cedergliela, accompagnata dalle due figlie, dal cane Birillo e dalla governante tedesca. I due uomini si accordano perché il Sassaroli venga a visitare moglie e figlie di quando in quando. Dopo un lungo periodo di assenza dagli amici, il Melandri confessa loro di non aver buoni rapporti col Sassaroli, il quale non manca occasione per criticare i bassi standard familiari dell'architetto. I tre vengono invitati ad una cena, alla quale ne approfittano per vendicarsi della fuga del Melandri e, finalmente, convincerlo a lasciare Donatella. Per sfogarsi vanno tutti e cinque alla Stazione di Santa Maria Novella a fare la memorabile zingarata degli schiaffi ai passeggeri sui treni in partenza. Dopo questo episodio, il Sassaroli entra stabilmente nel gruppo.
In un'altra famosa zingarata, i cinque si fingono architetti e geometri venuti a prender le misurazioni in un paesello (ambientato a Calcata) che dovrebbe essere abbattuto per la costruzione di un'autostrada: le conseguenze sulla popolazione vengono solo lasciate intendere.
Il Conte Mascetti ha effettivamente origini nobili, ma ha scialacquato le ricchezze sue e della moglie Alice. L'uomo è costretto a vivere di vendita di enciclopedie, ha mandato moglie e figlia a vivere lontano sulle spalle di un conoscente (a Gavinana, paese dell'Appennino Pistoiese) e viene ospitato dagli amici. E' un uomo orgoglioso delle sue origini nobili, accetta sempre i favori ma mai le carità, ma gli amici sanno come trattare questa differenza. il Mascetti ha da tempo una relazione extraconiugale con Titti (Silvia Dionisio), una studentessa figlia di un colonnello in pensione, della quale è pazzo di gelosia, poiché spesso si rende irrintracciabile: lui la scoprirà infine a letto con un'altra donna. Dopo questa scoperta, il Mascetti capisce che è ora di trovare una casa per far tornare moglie e figlia: in questa occasione, gli altri amici arrivano a pagargli di nascosto, mettendosi d'accordo con il proprietario, due terzi dell'affitto di uno scantinato in cui i tre Mascetti andranno a vivere. La relazione con Titti continua, ma viene scoperta dal colonnello, il quale decide di spifferare tutto ad Alice, la quale una notte tenta di asfissiarsi col gas insieme al marito e alla figlia. Il Mascetti tenta in ultimo di troncare con Titti, inutilmente.
Il Necchi viene presentato come un uomo estremamente brillante nell'inventare scherzi, come quando il gruppo si autoinvita ad una festa in villa senza conoscere il padrone di casa e il Necchi stesso defeca nel vasino di un bambino spaventando la governante venuta in un secondo momento a controllare. E' proprio del Necchi l'ideazione istantanea dello scherzo più elaborato del gruppo. Il barista identifica un anziano pensionato cliente del suo bar, il Righi, che mangia i dolci di nascosto. Il gruppo finge quindi di essere una banda di spacciatori in lotta con il clan rivale dei Marsigliesi. che ha bisogno di un basista. Il Righi viene sballottato per la provincia, incappucciato, spaventato, sempre con la speranza di guadagnare facilmente milioni di lire, che mai arrivano. Ad intervenire è infine Carmen, la moglie del Necchi, che minaccia di spifferare tutto al Righi nel caso il marito non la smettesse di assentarsi continuamente dal lavoro. I cinque si mettono all'opera per la conclusione: l'incontro decisivo con i Marsigliesi si tiene in un cantiere abbandonato, in cui il Sassaroli finge di venire ammazzato, e dopo lo scontro viene ordinato al Righi di allontanarsi il più possibile, venendo spedito fino a Reggio Calabria.
Terminata la giornata, che non viene raccontata, in cui il Perozzi rievoca questi episodi, tutti decidono di tornare a casa, ma il Perozzi viene colpito da un infarto e muore sotto gli occhi degli amici, e nell'indifferenza della moglie e del figlio Luciano. Anche in punto di morte è pronto a beffare il prete presente per l'estrema unzione, pronunciando una supercazzola come confessione. La scena finale si ha durante la processione per il funerale del Perozzi alla Chiesa di Santo Spirito a Firenze, dove sopraggiunge nuovamente il Righi (ancora ignaro della beffa), convinto che il defunto sia stato eliminato da loro per tradimento. I quattro concludono il film sghignazzando sotto i baffi.
Data di uscita
venerdì 15 agosto 1975
Poster e locandina
Attori del film Amici miei
Ugo Tognazzi | nel ruolo di Raffaello "Lello" Mascetti |
Gastone Moschin | nel ruolo di Rambaldo Melandri |
Philippe Noiret | nel ruolo di Giorgio Perozzi |
Duilio Del Prete | nel ruolo di Guido Necchi |
Adolfo Celi | nel ruolo di professor Alfeo Sassaroli |
Bernard Blier | nel ruolo di Nicolò Righi |
Marisa Traversi | nel ruolo di l'amante di Perozzi |
Milena Vukotic | nel ruolo di Alice Mascetti |
Franca Tamantini | nel ruolo di Carmen Necchi |
Olga Karlatos | nel ruolo di Donatella Sassaroli |
Silvia Dionisio | nel ruolo di Titti |
Angela Goodwin | nel ruolo di Laura Perozzi |
Maurizio Scattorin | nel ruolo di Luciano Perozzi |
Mauro Vestri | nel ruolo di neurologo |
Biografie correlate al film Amici miei
Soggetto e sceneggiatura
Pietro Germi, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli
Musiche
Carlo Rustichelli