Amarcord
Frasi del film
Frasi di Amarcord
Riassunto e trama del film Amarcord
La vicenda, ambientata dall'inizio della primavera del 1932 all'inizio della primavera del 1933 (riferimento certo visto la corsa della VII edizione della Mille Miglia), in una Rimini onirica ricostruita a Cinecittà, come la ricordava Fellini in sogno, narra la vita nell'antico borgo (o e' borg, come a Rimini conoscono il quartiere di San Giuliano) e dei suoi più o meno particolari abitanti: le feste paesane, le adunate del "sabato fascista", la scuola, i signori di città, i negozianti, il suonatore cieco, la donna procace ma un po' attempata alla ricerca di un marito, il venditore ambulante, il matto, l'avvocato, quella che va con tutti, la tabaccaia dalle forme giunoniche, i professori di liceo, i fascisti, gli antifascisti e il magico conte di Lovignano, ma soprattutto i giovani del paese, adolescenti presi da una prepotente "esplosione sessuale".
Tra questi è messo in particolare risalto il personaggio di Titta (Bruno Zanin) Biondi (pseudonimo per Luigi "Titta" Benzi, amico d'infanzia di Fellini) e tutta la sua famiglia: il padre, la madre, il nonno, il fratello e gli zii, di cui uno matto, chiuso in un manicomio. Attraverso le vicende della sua adolescenza, il giovane Titta inizierà un percorso che lo porterà, piano piano, alla maturità.
Amarcord e l'elemento autobiografico
Amarcord è senza dubbio il più autobiografico dei film del regista riminese: il titolo stesso è un'affermazione e una conferma di ciò - a m'arcord "mi ricordo" - ed è proprio questo che Fellini ricorda attraverso gli occhi del suo alter ego (che per una volta non è Mastroianni, ma Bruno Zanin), il suo paese, la sua giovinezza, i suoi amici e tutte le figure che gli giravano attorno.
L'elemento autobiografico nell'arte di Fellini, comunque, è senza dubbio quello preponderante, basti pensare a Intervista, Roma ed a I Vitelloni: quest'ultimo caso, può essere considerato il "seguito" di Amarcord: i ragazzi sono cresciuti, i problemi sono altri, ma possiamo sempre riconoscere in Moraldo, il giovane che alla fine del film abbandona il paese natale per andare a vivere in una grande città, il giovane Fellini, che abbandona Rimini verso Roma. Un'ulteriore vena di "passato" la troviamo nelle musiche del maestro Nino Rota: musiche dolci, leggere come i ricordi che accompagnano e mostrano agli occhi degli spettatori.
Il ritorno di Fellini in Romagna si celebra dunque attraverso i piccoli accadimenti di una Rimini in pieno trionfalismo fascista tutt'altro che esaltato. Il ventaglio di una vita si apre nella coralità di un'opera degna del miglior Fellini, non a caso premiato con l'Oscar. Grazie alla collaborazione dello scrittore Tonino Guerra, davanti agli occhi dello spettatore sfila una ricchezza tale di volti e luoghi, divertimenti e finezze, malinconie e suggestioni, da far apprezzare il film a tutto il mondo. Attraverso i toni della commedia venata di malinconia, Amarcord distilla generosamente umori e sensazioni. Tutto ciò è riconoscibile nel film ma, come sottolinea Mario Del Vecchio, è la sostanza poetica che salta agli occhi. I protagonisti di Amarcord, e soprattutto le figure di contorno, non solo sono caricature di altrettante persone colte in un particolare momento storico; piuttosto, sono tipi universali, che vanno oltre la dimensione temporale per diventare immortali come, appunto, la poesia.
Anno
1973 (51 anni fa)
Genere
Biografico, Commedia, Drammatico, Fantastico
Durata
127 minuti (2 ore e 7 minuti)
Data di uscita
giovedì 13 dicembre 1973
Poster e locandina
Attori del film Amarcord
Bruno Zanin | nel ruolo di Titta |
Armando Brancia | nel ruolo di Aurelio, il padre di Titta |
Pupella Maggio | nel ruolo di Miranda, la madre di Titta |
Giuseppe Ianigro | nel ruolo di Il nonno di Titta |
Nando Orfei | nel ruolo di Lallo, detto "Il Pataca", lo zio di Titta |
Ciccio Ingrassia | nel ruolo di Teo, lo zio matto |
Stefano Proietti | nel ruolo di Oliva, il fratello di Titta |
Magali Noël (con il nome Magali' Noel) | nel ruolo di Ninola "La Gradisca" |
Donatella Gambini | nel ruolo di Aldina Cordini |
Gianfranco Marrocco | nel ruolo di Il figlio del conte |
Antonino Faà di Bruno | nel ruolo di Il conte di Lovignano |
Fernando De Felice | nel ruolo di Cicco |
Bruno Lenzi | nel ruolo di Gigliozzi |
Bruno Scagnetti | nel ruolo di Ovo |
Alvaro Vitali | nel ruolo di Naso |
Francesco Vona | nel ruolo di Candela |
Aristide Caporale | nel ruolo di Giudizio |
Luigi Rossi | nel ruolo di L'avvocato |
Gennaro Ombra | nel ruolo di Biscein |
Domenico Pertica | nel ruolo di Il cieco di Cantarel |
Ferruccio Brembilla | nel ruolo di Il leader fascista |
Marcella Di Folco (con il nome Marcello Di Falco) | nel ruolo di Il Principe |
Antonio Spaccatini | nel ruolo di Il federale |
Maria Antonietta Beluzzi | nel ruolo di La tabaccaia |
Josiane Tanzilli | nel ruolo di La Volpina |
Gianfilippo Carcano | nel ruolo di Don Balosa |
Mauro Misul | nel ruolo di Il professore di filosofia |
Armando Villella | nel ruolo di Fighetta, il professore di greco |
Mario Liberati | nel ruolo di Ronald Coleman, proprietario del teatro Fulgor |
Biografie correlate al film Amarcord
Soggetto e sceneggiatura
Federico Fellini, Tonino Guerra