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:
407
Per questo si fa manifesto che il matrimonio, nel medesimo stato di natura e certo
assai
prima che fosse sollevato alla dignità di sacramento propriamente detto, è stato divinamente istituito in maniera da portare seco la perpetuità e la indissolubilità del nodo, tale perciò che da nessuna legge civile possa andare disciolto.
Quindi sebbene la ragione di sacramento possa andare disgiunta dal matrimonio, come tra gli infedeli, anche in tale matrimonio tuttavia, se è vero matrimonio, deve restare, e certamente resta in perpetuo quel nodo che fino dalla prima origine è così inerente al matrimonio che non va soggetto a nessun potere civile. Così qualsiasi matrimonio si dica contratto, o viene contratto in modo da essere un vero matrimonio, ed allora avrà insieme quel nodo perpetuo che per diritto divino va connesso con ogni vero matrimonio; ovvero si suppone contratto senza un tale nodo perpetuo, e allora non vi è vero matrimonio, ma una illecita unione, per il suo oggetto contraria alla legge divina e che perciò non si può lecitamente né iniziare né mantenere.
Papa Pio VI
Cit. da
11 luglio 1789
Frasi di Papa Pio VI
Ero al secondo anno, esausto per il gran daffare. Lezione tutta la mattina, allenamento tutto il pomeriggio, studio tutta la notte. Un giorno, sentendomi l'influenza, p
assai
da Bowerman per dirgli che non ce l'avrei fatta ad allenarmi. «Uh uh» fece. «Chi è l'allenatore di questa squadra?» «Lei.» «Be', come allenatore di questa squadra ti dico di portare via il culo da qui. E, a proposito, avremo una prova a cronometro, oggi.» Ero prossimo alle lacrime. Ma tenni duro, incanalai tutte le mie emozioni nella corsa e feci uno dei miei tempi migliori di quell'anno. Lasciando la pista guardai in cagnesco Bowerman. Contento adesso, figlio di ...? Lui mi fissò, controllò il cronometro, mi fissò di nuovo e annuì. Mi aveva messo alla prova. Mi aveva fatto a pezzi e ricomposto, proprio come un paio di scarpe. E io avevo retto. Da allora fui veramente uno dei suoi Uomini dell'Oregon. Da quel giorno in poi, fui una tigre.
Phil Knight
Cit. da
L'arte della vittoria
Frasi di Phil Knight
Le mani del colpevole non tremano sempre; soltanto nei romanzi la caduta d'un bicchiere tradisce l'interna agitazione dell'animo. Questa viene
assai
meglio denunciata dalle azioni opportunamente studiate.
Graham Greene
Cit. da
Il terzo uomo
Frasi di Graham Greene
Il lettore non si aspetti di trovare coerenza assoluta (né nell'ambito del Silmarillion stesso, né tra esso e altri scritti di mio padre già pubblicati), che del resto potrebbe essere raggiunta soltanto a prezzo
assai
caro e oltretutto inutile. Inoltre, mio padre era giunto a intendere Il Silmarillion come una compilazione, un compendio narrativo steso tardivamente sulla scorta di fonti
assai
diverse (poemi, annali, racconti di tradizione orale) trasmesse per retaggio antichissimo; ed è una concezione che trova un esatto parallelo nella storia effettiva del libro, sottesa al quale è una gran quantità di prose e di poesie precedenti, così che esso è, entro certi limiti, una silloge, tale di fatto e non soltanto in via retorica.
Christopher Tolkien
Cit. da
Premessa a J R. R. Tolkien, Il Silmarillion
Frasi di Christopher Tolkien
La mia terra di fiabe e magie
credi a me
ha i cammelli che van su e giù.
C'è un deserto immenso
un calore intenso
non è facile, ma io ci vivo laggiù.
Brilla il sole da sud,
soffia il vento da nord,
c'è un'intensa complicità.
Sul tappeto ora va',
dove andare lo sa.
Nelle notti d'oriente andrà.
Le notti d'oriente,
tra le spezie e i bazar,
son calde, lo sai.
Più calde che mai!
Ti potranno incantar.
Le notti d'oriente
con la luna nel blu.
Non farti abbagliar:
potresti bruciar
di passione anche tu.
Ah, salam e buonasera a voi miei degni amici. Prego, prego avvicinatevi...
[l'inquadratura gli si avvicina troppo e la "telecamera" lo colpisce sul volto]
No! Esagerati, così è troppo!
[l'inquadratura gli si allontana un po']
Ecco... Benvenuti ad Agrabah! Città del mistero, città magica..
[monta la bancarella velocemente]
Con la miglior mercanzia al di qua del fiume Giordano, grande svendita oggi, su coraggio!
[ridacchia]
Guardate questo piccolo capolavoro: tra un narghilè e una caffettiera e fa anche le patatine fritte. Infrangibile! Non si romp...
[la rompe]
si è rotta!
[la butta via]
Oh... e questo qui?
[prende una scatola]
È la prima volta che ne vedo uno intatto, parola d'onore! Un famoso salvabontà del Mar Morto. Sentite...
[la apre e fa una pernacchia]
Ah, funziona!
[l'inquadratura cambia direzione]
No, no, no, non andate via. Ho capito a voi interessa soltanto la merce eccezionalmente rara; e allora credo proprio che troverete molto interessante questa...
[prende la lampada]
Non vi fate ingannare dall'aspetto comune: come per tante cose non è quello che si vede, ma quello che c'è dentro che conta. Non è una lampada come le altre: pensate che una volta cambiò il destino di un giovane, un giovane che come questa lampada valeva
assai
più di quanto non apparisse: un diamante allo stato grezzo. Volete che vi racconti la sua storia? Comincia in una notte nera... con un uomo in nero
[Jafar]
che attende con in mente un oscuro proposito...
Mercante
Dal film:
Aladdin
Scheda film e trama
Frasi del film
Penélope Cruz appartiene alla scuola di recitazione mediterranea, uno stile caratterizzato da carnalità, sfrontatezza, mancanza di inibizioni, capelli scompigliati, una scollatura generosa e un modo
assai
vociante di comunicare. Anna Magnani, Sophia Loren, Claudia Cardinale, la Silvana Mangano dei primi anni, persino Elizabeth Taylor e Rachel Weisz furono maestre di questo stile.
Pedro Almodóvar
Frasi di Pedro Almodóvar
Dalla notizia, dalla lastra e, soprattutto, dallo sguardo del radiologo, mi ero convinto di avere poco tempo. Ho pensato alla morte, per la prima volta, come a una possibilità concreta. Ma devo alla scienza medica il ritorno,
assai
presto, di una ragionevole speranza. Non ci credevo, immaginavo fosse una necessaria consolazione, eppure mi sono aggrappato a quel barlume di luce. Ho pensato due cose: che dovevo fidarmi dei medici e affidarmi al destino, combattendo a modo mio.
Luca Carboni
Frasi di Luca Carboni
Chi per la patria muor, vissuto è
assai
. Io invece per la patria vivrò, mica sono uno stronzo.
Generale Custer
Dal film:
Non toccare la donna bianca
Scheda film e trama
Frasi del film
L'amore fisico mi piace, te ne sarai accorto. Ma il motivo per cui mi piace non sta nel brivido con cui ci inebria e ci consegna all'oblio.
Sta nella compagnia che ci regala e con la quale ci rincuora, nel conforto che proviamo a possedere un corpo da cui si è attratti: unire il nostro corpo a quel corpo, sentircelo dentro ed addosso.
Alcuni sostengono che l'amore fisico non è che un mezzo per procreare, continuare la specie, ma si sbagliano di grosso... No, l'amore fisico è
assai
più d'un mezzo per continuare la specie.
È un mezzo per parlare, comunicare, farsi compagnia.
È un discorso fatto con la pelle anziché con le parole.
E, finché dura, niente strappa alla solitudine quanto la sua materialità.
Niente riempie e arricchisce quanto la sua tangibilità.
Però è anche la più potente droga che esista, la più grossa fabbrica di illusioni e di equivoci che la natura ci abbia fornito.
La droga, appunto, dell'oblio.
L'illusione che l'oblio duri per sempre.
L'equivoco di venir amati con l'anima di chi ci ama esclusivamente col corpo, di chi per egoismo o paura rifiuta le assolutezze dell'amore, preferisce il falso succedaneo dell'amicizia.
Il tuo caso.
In che modo me ne sono accorta? Caro, eccettuata la notte in cui mi spiegasti che l'universo finirà per autodistruggersi perché l'entropia è uguale alla costante di Boltzmann moltiplicata per il logaritmo naturale delle probabilità di distribuzione, con le parole ci siamo detti poco io e te. Col corpo, invece, ci siamo detti molto, ed io non ho perso una sillaba di quel che dicevi.
Il nostro non è che un contatto epidermico, dicevi, un esercizio di sesso, un'appagante ginnastica, un dialogo fra sordomuti. Non mi basta, dicevi, preferisco l'amicizia.
Peccato che tu non abbia udito neanche una sillaba di ciò che dicevo io.
L'amicizia non può rimpiazzare l'amore, dicevo.
L'amicizia è un ripiego effimero, artificioso, e spesso una menzogna.
Non aspettarti mai dall'amicizia i miracoli che l'amore produce: gli amici non possono sostituire l'amore.
Non possono strappare alla solitudine, riempire il vuoto, offrire quel tipo di compagnia.
Hanno la propria vita, gli amici, i propri amori. Sono un'entità indipendente, estranea, una presenza transitoria e soprattutto priva di obblighi.
Riescono ad essere amici dei tuoi nemici, gli amici.
Vanno e vengono quando gli pare o gli serve, e si dimenticano facilmente di te: non te ne sei accorto?
Oh, andando promettono montagne. Magari in buona fede.
Conta-su-di-me, rivolgiti-a-me, chiama-me. Però, se li chiami, nella maggior parte dei casi non li trovi.
Se li trovi, hanno qualche impegno inderogabile e non vengono.
Se vengono, al posto delle montagne ti portano una manciata di ghiaia: gli avanzi, le briciole di se stessi.
E tu fai la medesima cosa con loro.
No, a me non basta l'amicizia.
Io ho bisogno di amore.
Oriana Fallaci
Cit. da
Insciallah
Frasi di Oriana Fallaci
La vendetta sfoga l'odio
assai
.
Ludovico Ariosto
Cit. da
L'Orlando Furioso
Frasi di Ludovico Ariosto
Ma sa, con la videocamera succedono cose strane: è una formidabile macchina della verità, scova e porta a galla aspetti di spazi remoti che tu non sapevi nemmeno esistessero, per quanto ami follemente soprattutto la malvagità negli esseri umani. Guardi ai lavori migliori di Quentin Tarantino o Martin Scorsese: perché ci piacciono tanto? Perché c'è qualcosa di reale, che tocca nel profondo. Noi siamo cattivi e il nostro aspetto civile ha solo una leggerissima mano di vernice in superficie. Per questo è
assai
più difficile recitare la parte di una brava persona che quella di un mascalzone senza scrupoli.
Hugh Grant
Cit. da
Intervista, IoDonna.it, 6 aprile 2020
Frasi di Hugh Grant
Chi "fa" lo sport è portato a giudicare in modo
assai
diverso da chi se ne sta comodamente seduto in poltrona e magari inveisce contro un calciatore perché "un gol così non si può sbagliare". Se avesse giocato, anche a livelli bassi, saprebbe che invece "si può"; e che chi ha fatto un buon campionato non necessariamente si ripeterà sugli stessi livelli per tutta la carriera. Altrimenti, mi chiedo, come mai Dante ha scritto un solo capolavoro come la Divina Commedia e non altri dieci? Perché certi musicisti jazz sono fantastici in alcuni concerti e solo "normali" in altri? L'uomo è fatto così, non è perfetto;
[...]
questo vale anche per lo sport.
Julio Velasco
Frasi di Julio Velasco
Il povero intelligente è un osservatore
assai
più sottile che non il ricco intelligente. A ogni passo che fa, il povero si guarda intorno e tende l'orecchio diffidente a tutte le parole di coloro che incontra. Ogni suo passo presenta, per così dire, un compito, una fatica ai suoi pensieri e sentimenti. Egli ha l'udito acuto e sensibile, è esperto e ha l'anima segnata di cicatrici.
Knut Hamsun
Cit. da
Fame
Frasi di Knut Hamsun
Carissima mamma, ecco il quinto natale che passo in privazione di libertà e il quarto che passo in carcere. Veramente la condizione di coatto in cui p
assai
il natale del 26 ad Ustica
[43]
era ancora una specie di paradiso della libertà personale in confronto alla condizione di carcerato. Ma non credere che la mia serenità sia venuta meno. Sono invecchiato di quattro anni, ho molti capelli bianchi, ho perduto i denti, non rido più di gusto come una volta, ma credo di essere diventato più saggio e di avere arricchito la mia esperienza degli uomini e delle cose. Del resto non ho perduto il gusto della vita
[...]
. Dunque non sono diventato vecchio, ti pare? Si diventa vecchi quando si incomincia a temere la morte e quando si prova dispiacere a vedere gli altri fare ciò non possiamo più fare. In questo sono sicuro che neanche tu sei diventata vecchia nonostante la tua età. Sono sicuro che sei decisa a vivere a lungo, per poterci rivedere tutti insieme per poter conoscere tutti i tuoi nipotini: finché si vuol vivere, finché si sente il gusto della vita vita e si vuole raggiungere ancora qualche scopo, si resiste a tutti gli acciacchi e a tutte le malattie. (15 dicembre 1930)
Antonio Gramsci
Cit. da
Lettere dal carcere
Frasi di Antonio Gramsci
È facile scrivere una commedia "impegnata"; è
assai
più difficile "impegnare" il pubblico ad ascoltarla.
Eduardo De Filippo
Frasi di Eduardo De Filippo
Ho studiato diverse discipline - filosofia orientale, arti marziali - sintetizzandone i concetti chiave e rendendoli miei. La mente orientale funziona in un certo modo, così come il sistema medico, che è
assai
diverso dal nostro: il mio obiettivo era far sì che anche la mente occidentale potesse assimilare i concetti più importanti delle arti che avevo studiato e renderli propri.
Massimiliano Varrese
Frasi di Massimiliano Varrese
[Nel '68]
Entrai in ospedale per un'ulcera. P
assai
tre mesi a leggere Marcuse. Ne uscii maoista. Per Pareyson fu un altro colpo durissimo. Eppure continuò a volere me al suo fianco, non Eco.
Gianni Vattimo
Frasi di Gianni Vattimo
Confesso che quando conobbi Charles Strickland non vidi in lui, dapprima, nulla di straordinario. Eppure oggi è raro trovare chi neghi la sua grandezza. Non parlo della grandezza cui giunge il politico fortunato o il soldato vittorioso: quella è una qualità legata, più che all'uomo, alla sua posizione, e un mutamento di circostanze la riduce a proporzioni
assai
modeste. Il capo di governo uscito di carica è visto molto spesso come uno che ha fatto solo delle gran chiacchiere, e il generale senza esercito non è che uno sbiadito eroe di provincia.
William Somerset Maugham
Cit. da
La luna e sei soldi
‐ Incipit
Frasi di William Somerset Maugham
La villa era in cima a un colle. Dalla terrazza sul davanti si godeva una splendida veduta di Firenze; dietro c'era un vecchio giardino, con pochi fiori ma con begli alberi, siepi di bosso tosato, vialetti erbosi e una grotta artificiale dove una cascatella d'acqua sgorgava fresca e argentina da una cornucopia. Costruita nel '500 da un nobile fiorentino, la villa era stata venduta dai suoi impoveriti discendenti a certi inglesi, e costoro l'avevano data temporaneamente in prestito a Mary Panton. Le stanze erano ampie e maestose; la casa tuttavia non era molto grande, e Mary la mandava avanti
assai
bene con i tre domestici lasciatile dai proprietari. Era arredata, parsimoniosamente, con bei mobili antichi, e aveva un tono; e sebbene non ci fosse riscaldamento centrale, sicché quando lei era arrivata alla fine di marzo ci faceva ancora un gran freddo, i Leonard, i proprietari, l'avevano munita di stanze da bagno, e l'abitazione era molto confortevole. Adesso, in giugno, quando stava a casa, Mary passava buona parte della giornata sulla terrazza, da cui vedeva le cupole e le torri di Firenze, oppure nel giardino sul retro.
William Somerset Maugham
Cit. da
In villa
‐ Incipit
Frasi di William Somerset Maugham
Catena
: A me questi guaglioni con barba e baffi mi piacciono troppo
assai
.
Pasquale
: E fai male, è una maschera che fanno gli hipster. Senza barba ti accorgi che ti sei fatta tanti cess'.
Dal film:
Napoli velata
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho vissuto di sorprese e delusioni, ma non li definirei rimpianti. Mi sarebbe piaciuto interpretare "Non ti muovere" e ci sono andata vicina, anzi vicinissima. Oggi ne rido, ma al tempo fu un dolore. Avevo letto "Non ti muovere" di Margaret Mazzantini ed ero rimasta impressionata dal personaggio di Italia, la protagonista, tanto da prendere carta e penna e scrivere a Margaret Mazzantini, l'autrice del libro, ringraziandola per avermi dato l'opportunità di incontrare un personaggio così struggente a figura esemplare, vittima designata della violenza di altri esseri umani. Poi Sergio Castellitto decise di mettere in scena il libro e quando partì il casting per il film fui veramente felice di essere convocata per un provino.
[...]
Per prepararmi feci cose da matta vivendo per più di due settimane, letteralmente, nei panni di quel personaggio. Smisi di lavarmi i capelli come Italia, comprai i vestiti di scena nei mercatini romani modificandoli e cucendoli per somigliarle, convinsi per strada una donna Rom a vendermi la sua borsa. Per quindici giorni ho camminato da zoppa, da sciancata per le vie di Roma, rischiando attenzioni indesiderate e non sempre gentili. Tra l'altro, per prepararmi al ruolo di una donna che aveva subito abusi, inibii completamente la libido dimenticando per mesi la sessualità e il mio incolpevole fidanzato. La notte prima del provino mi svegliai pensando che le scarpe che avrei portato al provino non fossero abbastanza vissute: scesi in strada in pigiama alle quattro del mattino, le misi al centro della carreggiata e ci p
assai
sopra con il motorino. Il provino andò benissimo: mi telefonò Moira Mazzantini, la mia agente di allora, una persona speciale, e mi disse: "Piccolé, sei stata brava, hai commosso tutti". Passò qualche settimana e mi ritelefonò. Il tono era cambiato: "Piccolé, ho una brutta notizia. Penelope Cruz ha letto il libro e vuole fare il film". Ho capito subito che era finita e ho pianto per due mesi. Poi mi ha salvata l'ironia: l'ho ribattezzata Penelope Puz. Da allora non sono più stata capace di pensarci senza farmi una bella risata.
Sabrina Impacciatore
Cit. da
Sette, Corriere della Sera, intervista, 30 giugno 2023
Frasi di Sabrina Impacciatore
Quando parlo di allucinazioni, il termine va inteso nel suo significato più letterale. Una sfumatura
assai
importante distingue l'allucinazione pura, quella che i medici hanno spesso occasione di studiare, dall'allucinazione o piuttosto dall'inganno dei sensi che si verifica nello stato provocato dall'hashish. Nel primo caso, l'allucinazione è improvvisa, perfetta e fatale; inoltre, non ha bisogno di alcun pretesto, né scusante nel mondo degli oggetti esterni. Il malato vede una forma, ode dei suoni là dove non esistono. Nel secondo caso, l'allucinazione è progressiva, quasi volontaria, e non diventa mai perfetta, ma va maturando soltanto grazie all'azione dell'immaginazione. Il suono parlerà, dirà cose precise, ma il suono esisteva. L'occhio ebbro dell'uomo in preda all'hashish vedrà forme strane; ma, prima di essere strane o mostruose, quelle forme erano semplici e naturali. L'energia, la vivacità realmente parlante dell'allucinazione durante l'ebbrezza nulla toglie a questa differenza originaria. L'una è radicata nell'ambiente circostante e nel tempo presente, l'altra non ha alcun fondamento di quel genere.
[capitolo III]
Charles Baudelaire
Cit. da
I paradisi artificiali
Frasi di Charles Baudelaire
Mia cara amica,
il buon senso ci dice che le cose della terra durano poco, e che la vera realtà si trova soltanto nei sogni. Per digerire la felicità naturale, come quella artificiale, bisogna avere innanzitutto il coraggio di ingoiarla; e le persone che forse meriterebbero la felicità sono proprio quelle alle quali la felicità - almeno come la concepiscono i mortali - ha sempre avuto l'effetto di un emetico.
A delle menti sciocche sembrerà singolare, e persino impertinente, che una descrizione di voluttà artificiali sia dedicata a una donna, la fonte più comune delle voluttà più naturali. Tuttavia è evidente che, come il mondo naturale penetra in quello spirituale, gli serve da nutrimento e concorre così a creare quell'indefinibile amalgama che chiamiamo la nostra individualità, la donna sia l'essere che proietta l'ombra più grande o la luce più grande nei nostri sogni. La donna è fatalmente suggestiva; lei vive di un'altra vita, oltre alla propria; vive spiritualmente nelle fantasie che lei stessa ossessiona e feconda.
È
assai
poco importante, del resto, che la ragione di questa dedica venga compresa. Ma poi è davvero necessario, per la soddisfazione dell'autore, che un qualsiasi libro venga compreso, se non da colui o da colei, per cui è stato scritto? Per farla breve, è forse indispensabile, in definitiva, che esso sia stato scritto per qualcuno? Per quanto mi riguarda, ho così poca inclinazione per il mondo dei vivi che, alla maniera di quelle donne sensibili e sfaccendate le quali - si dice - spediscono per posta le loro confidenze a degli amici immaginari, scriverei volentieri soltanto per i morti.
Ma questo libretto non lo dedico ad una donna morta; bensì a colei che, sebbene ammalata, è sempre viva ed operosa dentro di me, e adesso volge tutti i suoi sguardi verso il Cielo, luogo di tutte le trasfigurazioni. Infatti, l'essere umano non gode soltanto del privilegio di poter godere di una temibile droga, ma anche di poter trarre gioie nuove e sottili persino dal dolore, dalla catastrofe e della fatalità.
In questo quadro vedrai un uomo errante, cupo e solitario, immerso nella mobile fiumana delle moltitudini, il quale rivolge il suo pensiero e il suo cuore a un'Elettra lontana che, poc'anzi, gli asciugava il sudore della fronte e gli rinfrescava le labbra incartapecorite dalla febbre; e tu comprenderai la gratitudine di un altro Oreste del quale spesso hai vegliato gli incubi, e dal quale, con mano materna e leggera, dissipavi il sonno spaventevole.
Charles Baudelaire
Cit. da
I paradisi artificiali
‐ Incipit
Frasi di Charles Baudelaire
Assai
più che la Vita | è la Morte a tenerci sovente con lacci sottili.
[Semper eadem, 1996]
Charles Baudelaire
Cit. da
I fiori del male
Frasi di Charles Baudelaire
Amiamo il bello, ma con semplicità, e ci dedichiamo al sapere senza debolezza. Adoperiamo la ricchezza più per la possibilità d' agire che essa offre che per sciocco vanto di discorsi, e la povertà non è vergonosa ad ammettersi per nessuno, mentre lo è
assai
di più il non darsi da fare per liberarsene.
Tucidide
Cit. da
La guerra del Peloponneso
Frasi di Tucidide
[Su Anna Karenina]
È un'opera d'arte perfetta, che arriva
assai
a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.
Fedor Dostoevskij
Frasi di Fëdor Dostoevskij
Tiutcev è
assai
notevole
[...]
molte delle sue poesie sono eccellenti.
Fedor Dostoevskij
Frasi di Fëdor Dostoevskij
Gli israeliani amano lagnarsi, siamo molto bravi nel farlo, ma quando arriva il momento critico gli israeliani restano in Israele. Diventano volontari nel difendere il nostro Paese. E, cosa
assai
importante, continuano a vivere delle vite normali.
Naftali Bennett
Cit. da
17 gennaio 2017
Frasi di Naftali Bennett
A me Breznev piaceva. Lo consideravo un buon interlocutore per trattative. Certo, la sua tendenza a mantenere i Paesi vicini
assai
più deboli dell'Unione Sovietica era irritante. Ma c'erano molti elementi che compensavano questi aspetti. Breznev era bambino in un periodo, prima della Guerra Mondiale, in cui la Russia era molto arretrata. E penso che in lui fosse rimasto una latente sensazione di inadeguatezza del suo Paese.
Henry Kissinger
Cit. da
La Stampa, 25 ottobre 1985
Frasi di Henry Kissinger
Troia bruciava ancora in un rogo immane, dardi di fuoco piovevano dal cielo con strepito assordante, ombre di guerrieri caduti ancora urlavano strazio tra il fumo e le fiamme, spettri inquieti e senza pace alle soglie dell'Hades. E sarebbe bruciata per giorni e notti fino a ridursi in cenere. Il bagliore delle fiamme m'indicava la via.
Due uomini per ognuna delle mie navi raggiunsero la riva lottando contro la violenta risacca e le ancorarono a terra piantando saldi picchetti di quercia. Dissi loro di asoettarmi e di non allontanarsi per alcun motivo e m'incamminai in direzione della città. Ancora mi chiedo perché non mi fermai per la notte a dormire con i miei uomini, perché tornai sul luogo dell'insidia e del massacro, e non trovo risposta.
Vidi dall'alto le navi di Agamemnon e degli altri re rimasti con lui ancorate di poppa e con la prua al mare. Anche loro si stavano preparando alla partenza. Forse si erano convinti che non c'erano sacrifici ed ecatombi che potessero riparare gli orrori commessi, ripagare del sangue di tanti inermi innocenti. Ritrovai la strada, p
assai
tra gli stipiti bruciati delle porti Skaiai e salii verso la rocca. In tempo per assistere a un evento sconvolgente. Il cavallo che avevo costruito crollava in quell'istante divorato dalle fiamme. Solo ora lo avevano raggiunto, isolato. E alto com'era, a dominare la città e la reggia, si accasciò a terra in un vortice di scintille e di fumo bianco. La testa fu l'ultima a dissolversi nel rogo.
Valerio Massimo Manfredi
Cit. da
Il mio nome è Nessuno - Il ritorno ‐ Incipit
Frasi di Valerio Massimo Manfredi
Ah, che città, diceva a mia figlia zia Lina, che città splendida e significativa: qua si sono parlate tutte le lingue, Imma, qua s'è costruito di tutto e s'è scassato di tutto, qua la gente non si fida di nessuna chiacchiera ed è
assai
chiacchierona, qua c'è il Vesuvio che ti ricorda ogni giorno che la più grande impresa degli uomini potenti, l'opera più splendida, il fuoco, e il terremoto, e la cenere e il mare in pochi secondi te la riducono a niente.
Elena Ferrante
Cit. da
Storia della bambina perduta
Frasi di Elena Ferrante
Chiamo io L'Espresso,
[il direttore della casa editrice]
mi propose, in questo momento se tu esci con un pezzo del genere fai un gesto importante per te, per il tuo pubblico, per tutti, mostri che l'Italia in cui viviamo è
assai
peggio di quella che ci raccontiamo.
Elena Ferrante
Cit. da
Storia della bambina perduta
Frasi di Elena Ferrante
- "Lo sai cos'è la plebe, Greco?" "Sì: la plebe, i tribuni della plebe, i Gracchi". "La plebe è una cosa
assai
brutta". "Sì". "E se uno vuole restare plebe, lui, i suoi figli, i figli dei suoi figli, non si merita niente. Lascia perdere Cerullo e pensa a te".
Elena Ferrante
Cit. da
L'amica geniale
Frasi di Elena Ferrante
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo,
assai
prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: "Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?". Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: "Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me". Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
(12, 1 – 11)
San Giovanni Apostolo
Cit. da
Vangelo secondo Giovanni
Frasi di San Giovanni Apostolo
Il tifo è una forma d'amore
assai
strana. Mamma, papà, fratelli e sorelle, quelle meravigliose presenze della nostra vita che orribilmente chiamiamo «partner», ecco, li si ama più o meno tutti con lo stesso metodo. Non nello stesso modo ma con lo stesso metodo sì.
La squadra di calcio no, ciascuno la ama con un metodo tutto suo perché il tifo è più complicato dell'amore.
Tommaso Labate
Cit. da
Interista social club
Commenti:
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Passeggera
:
[Leggendo]
"In mezzo ai picchi irregolari e arcigni che sovrastano il passo Borgo, ho scoperto diroccati castelli di epoca
assai
..."
[Viene interrotta da una scossa nella carrozza]
Renfield
: Dico, cocchiere! Vuol rallentare?
Passeggero
: Oh no! Dobbiamo arrivare là prima che faccia sera. Questa è la notte di Valpurga. È la notte del demonio, di nosferatu. In questa notte, signora, le porte sono sbarrate e tutti invocano la Vergine.
Dal film:
Dracula (1931)
Scheda film e trama
Frasi del film
Altri così facendo, immaginano di avvicinarsi a... ciò che essi sono, a costo di una concentrazione e di una sorta di... negazione esteriore
assai
penosa.
Paul Valéry
Cit. da
L'idea fissa
Frasi di Paul Valéry
La bellezza è un regalo che bisogna restituire... Non ricordo chi l'ha detto, di sicuro è stata una donna bella e, soprattutto,
assai
saggia. Si cerca di mantenersi attivi con una vita stimolante, il resto si vedrà. Sono una persona piena di curiosità, non dico mai di no. Ti va di provare la guida veloce su ghiaccio in Finlandia? Sì! Ti va di sperimentare l'arrampicata? Sì! Adesso mi tenta il paracadutismo... Parto con entusiasmo verso le novità. Mio padre mi racconta che, da piccina, quando chiedeva: «Chi vuol venire con me a fare un giro?», io ero già fuori dalla porta! Con un mio ex partecipai a un raduno in Harley-Davidson, 1000 chilometri di passi di montagna! Fra le sorprese più gradite di mio marito (adora farle, ed è bravissimo) c'è stato un volo in mongolfiera!
Anna Valle
Cit. da
iodonna.it, intervista, 3 aprile 2021
Frasi di Anna Valle
Il futuro mi fa paura, mi fa paura
assai
. Stevo in grazia di Dio a coltiva' le begonie, un bel punt nun se capito più niente.
Totò o' Macellaio
Dal film:
5 è il numero perfetto
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando (il tempo non ricordo!)
cani, gatti, topi a schiera
ben si misero d'accordo
c'era, allora, c'era... c'era...
... un orfano detto Prataiolo, tardo e trasognato, tenuto da tutti per un mentecatto. Prataiolo mendicava di porta in porta ed era accolto benevolmente dalle m
assai
e e dalle fantesche, perché tagliava il legno, attingeva al pozzo; e quelle lo compensavano con una ciotola di minestra. Ma quando Prataiolo compì i diciott'anni, il vicinato cominciò ad accoglierlo meno bene ed a rimproverargli il suo ozioso vagabondare.
Guido Gozzano
Cit. da
La danza degli gnomi e altre fiabe - La camicia della trisavola ‐ Incipit
Frasi di Guido Gozzano
L'idea che se fai politiche per redistribuire, se provi a includere e allargare le basi sociali della democrazia non sei riformista, o addirittura sei populista, è degna dell'universo capovolto degli anni in cui andava di moda il liberismo di sinistra. Quello che si è staccato dal popolo, che resiste quasi solo in Italia, tra gli editorialisti economici anche dei quotidiani che si ritengono progressisti. Stanno su twitter a parlare di Stato e mercato, potrebbero almeno leggere il Financial Times, che su questi temi è
assai
più avanti.
Giuseppe Provenzano
Cit. da
huffingtonpost.it, intervista, 24 settembre 2020
Frasi di Giuseppe Provenzano
Annie
[parlando di Lydia]
: Non ti è sembrata un po' scostante?
Melania
: Sì, un po'.
Annie
: Be', allora le cose non sono cambiate. Quella donna aveva il dono di farmi impazzire. Quando tornai a San Francisco p
assai
giornate a cercare di capire in che cosa l'avessi dispiaciuta.
Melania
: E che cosa le avevi fatto?
Annie
: Niente. Esistevo e basta. E quindi qual è il segreto? Una donna gelosa, forse? Una madre gelosa ed egoista? Nossignore. Ccon tutto il rispetto per Edipo, non credo che sia questo.
Melania
: Allora che cos'è?
Annie
: A Lydia piacevo, questa è la cosa strana. Ora che non sono più una minaccia siamo buone amiche.
Melania
: Allora perché ce l'aveva con te?
Annie
: Perché aveva paura.
Melania
: Che le prendessi Mitch?
Annie
: Che dessi qualcosa a Mitch.
Melania
: Oh, non ti capisco.
Annie
: La paura che una donna possa dare a Mitch l'unica cosa che lei non gli sa dare: l'amore.
Melania
: E quindi in fondo è una madre gelosa, no?
Annie
: No... No, non credo. Vedi, lei non ha paura di perdere Mitch. Ha solo paura di essere abbandonata.
Melania
: E invece così ci guadagnerebbe una figlia.
Annie
: No, lei ha già una figlia.
Dal film:
Gli uccelli
Scheda film e trama
Frasi del film
Un giorno, mentre ero seduto accanto a lei a tavola, cominciò a farmi complimenti di ogni genere sulle mie doti militari. Le sue lodi mi inebriarono.
[...]
Ero ardentemente innamorato di lei e i nostri amici se ne resero conto
assai
prima che io osassi farne parola.
[Su Giuseppina di Beauharnais - citato in L'imperatrice creola di Carolly Erickson, p. 128]
Napoleone Bonaparte
Frasi di Napoleone Bonaparte
La mia fede si è trovata inceppata da quando ho cominciato a ragionare; e questo mi è accaduto
assai
presto, a tredici anni.
Napoleone Bonaparte
Frasi di Napoleone Bonaparte
Quest'erba la trovo
assai
più bella adesso che so perché è erba, e intuisco tutte le reazioni chimiche del sole, della pioggia e della terra, che l'hanno fatta diventar erba. La vita di una fogliolina d'erba è un romanzo avventuroso. Solo a pensarci mi sento commuovere. Quando penso alla lotta che in essa hanno sostenuto la forza e la materia, a tutto quel che è costata, mi pare che potrei scrivere un poema epico su di un filo d'erba.
Jack London
Cit. da
Martin Eden
Frasi di Jack London
L'interpretazione data da Mina alla mia Maruzzella mi ha comunicato un'emozione difficile da descrivere. Ciò che mi ha impressionato in modo particolare è stata la pronuncia del dialetto, che è
assai
difficile.
[...]
Non riesco a capire come abbia fatto Mina a cantare Napoli in quel modo davvero magistrale. Mina! La divina provvidenza t'adda' fa campà cient'anne!
Renato Carosone
Frasi di Renato Carosone
La sera del ventidue marzo dell'anno scorso mi è accaduta un'avventura
assai
strana. Avevo passato la giornata a girare per la città in cerca d'un alloggio. Quello nel quale abitavo era molto umido, ed io fin da allora cominciavo ad avere una tosse preoccupante. Già dall'autunno prima mi ero proposto di cambiar casa, ma ad onta di questo divisamento ero arrivato fino alla primavera senza farne nulla.
Avevo girato tutto il giorno senza riuscire a trovare qualcosa di adatto. Il mio desiderio era di avere un appartamento libero, non in subaffitto; mi sarei accontentato anche di una stanza sola, purché fosse molto grande, e, nello stesso tempo, costasse poco.
Fedor Dostoevskij
Cit. da
Umiliati e offesi ‐ Incipit
Frasi di Fëdor Dostoevskij
Rebecca
: Mamma, sul serio, non sei costretta a farlo.
Loretta
: Lo voglio fare per voi. Cantavo sempre. Mia madre diceva che non mi ascoltava, ma io lo so che si nascondeva dietro il grande orologio nell'ingresso con lo strofinaccio sopra la bocca per nascondere un sorriso. Diceva che cantavo meglio di Olivia Newton-John e Olivia Newton John era tipo... il suo Elvis. E mio padre era un uomo buono. Facevamo lunghe passeggiate senza dire una parola. Io mi svegliavo presto da bambina, leggevo e volavo con la fantasia. Mio padre credeva che avrei fatto grandi cose. Comunque, il giorno in cui me ne sono andata è finita molto male. I miei mi maledissero. Andai alla porta per uscire e mia madre cercò di impedirmelo. Colpii mia madre. E mio padre colpì me. Restammo tutti e tre scioccati e io me ne andai. Loro mi chiamarono subito dopo, ma io rifiutai di rispondere. Tu hai cercato il loro perdono per me. Non ce n'era bisogno. Loro mi avevano già perdonato.
[si abbracciano]
Ti prego, non portare rancore, mai. Hai capito?
Rebecca
: Sì.
[si abbracciano]
[scene di famiglia]
Rebecca da piccola
: Happy birthday to you...
Tyler da piccolo
: Spegnile dai!
Padre
: Ok!
[soffia sulle candeline]
Tyler e Rebecca da piccoli
: Sì!
Mio fratello ha insistito che mettessi questa parte nel documentario.
[My brother insisted I include this part.]
[Testo a schermo]
[nella camera di Rebecca]
Tyler
: Ho solo tredic'anni e in strada non sto. | Il ferro usare non so, | il cellulare ce l'ho per ora. | Ehi, già anche tu | hai dei dubbi su di me, lo so. | Mia sorella un film ha provato a far con chi sta peggio di lei. | Bene non è andata, lo sai? | Ha preso sputi, con calci e vomitate in faccia. | Colava dalla testa fino a giù. | E poi ha detto Ma' che questa esperienza non la fa più. | Ci son però cose che prima non poteva sapere. | Un pannolone ha tante funzioni: asciuga, assorbe, ritarda, rinfresca. | Ma importante è che la tua roba resti là e così contenti tutti son, è così. | Aggredito da un killer fuori di mente, | on ci posso far niente. | Superando quel concetto, l'accetto, gli sarò riconoscente. | Come quello che gli han sparato è ancora lì. | Un pannolone sulla mia faccia per mezz'ora. | Sembrava la fine. | E che sotto terra io poi, senza colpe, morto | non potrò fare più altre rime e questo stai certo sarebbe proprio un tormento. | Ma questo non è successo | e sono stato
assai
contento. | Sto bene ora, tu non puoi capire. | Tre settimane non ce la facevo più. | Niente era più sporco della mia faccia e finisco così. | L'odore della merda non si può. | Voglio quello del pollo arrosto. | Oh, Shania Twain, belli!
Dal film:
The Visit
Scheda film e trama
Frasi del film
[A 19 anni dopo i primi successi]
P
assai
dalle feste liceali ai palasport. Come leader dei Lùnapop mi spettava appena l'1% degli incassi; mi arrivò lo stesso un assegno da 60 milioni. Fu una soddisfazione andare alla Carisbo, dall'impiegata che mi chiedeva insistentemente di rientrare: "Il suo conto è in rosso, dovremo chiuderlo!". Le mostrai l'assegno: "Lo chiuda pure, cambierò banca". Uscì il direttore a inseguirmi. Invano.
Cesare Cremonini
Cit. da
corriere.it, intervista, 27 dicembre 2020
Frasi di Cesare Cremonini
Il nano procedeva cautamente, puntando davanti a sé il bastone da passeggio, come se sperasse di tenere a distanza l'acciottolato. Ci voleva poco per inciamparci, del resto: la ripida stradina di periferia scendeva a precipizio verso la place Blanche, e alzando gli occhi da terra ci si smarriva subito nel candore ovattato d'un cielo invernale, striato dal fumo dei camini. Poco sicuro delle proprie gambe, il nano cercava di tenersi accostato alle case, ma senza sfiorarle, per non sporcarsi; perché erano
assai
sudicie.
Alessandro Barbero
Cit. da
L'ultimo rosa di Lautrec ‐ Incipit
Frasi di Alessandro Barbero
La discussione, quella sera, come tutte le volte che nessun profano veniva a turbare il libero corso delle nostre grandiose fantasmagorie, aveva finito per aggirarsi intorno al problema del destino, alla misteriosa potenza che regola le azioni umane e che, attirandoci con magnifiche lusinghe, ci precipita nella più profonda ed incurabile miseria. Tutti convenivano nel considerare la felicità come una chimera; però, mentre qualcuno sosteneva che il dolore è condizione fatale dell'esistenza; che, qualunque cosa gli uomini facciano, esso si trova alla fine di tutto, qualche altro affermava che se noi non siamo sodisfatti è quasi sempre perché cerchiamo la nostra sodisfazione dove non possiamo trovarla. Allora, il ricordo di una tragica storia fu evocato in sostegno di quest'ultima tesi, secondo la quale la felicità sarebbe impossibile relativamente, per effetto d'un errore d'indirizzo, e non in un senso disperatamente assoluto. Ma, poiché l'errore è universale ed eterno; poiché, ammessa l'esistenza della felicità, tutti la proseguono per vie che se ne discostano, non potrebbe darsi che le due tesi apparentemente distinte si fondessero in una, e che fosse un
assai
magro conforto quello derivante dalla fede in qualche cosa che nessuno consegue?...
Federico De Roberto
Cit. da
Ermanno Raeli ‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
Il giorno seguente l'oceano fu agitatissimo, essendosi levato un vento
assai
caldo, che veniva dai deserti della costa araba, la quale non distava che poche decine di leghe.
Emilio Salgari
Cit. da
Le novelle marinaresche di mastro Catrame - I fuochi misteriosi ‐ Incipit
Frasi di Emilio Salgari
Milady
[...]
Ma non sapete che il mio cuore scoppia, quando io penso che verrà il giorno in cui io dovrò lasciarvi per sempre e non rivedervi mai più? Se la tigre mi dilaniasse, almeno rimarrei ancora sotto il vostro tetto, godrei un'altra volta quelle dolci emozioni provate, quando vinto e ferito giacevo sul letto di dolore. Sarei felice,
assai
felice, se altre crudeli ferite mi costringessero a rimanere ancora presso di voi, a respirare la vostra medesima aria, a riudire ancora la vostra deliziosa voce, a inebriarmi ancora dei vostri sguardi, dei vostri sorrisi!
Milady, voi mi avete stregato, io sento che lontano da voi non saprei vivere, non avrei più pace, sarei un infelice. Ma cosa avete fatto di me? Cosa avete fatto del mio cuore che un tempo era inaccessibile ad ogni passione? Guardate; al solo vedervi io fremo tutto e sento il sangue bruciarmi le vene.
[...]
Non irritatevi, milady
[...]
Non irritatevi se io vi confesso il mio amore, se vi dico che io, quantunque figlio d'una razza di colore, vi adoro come un dio, e che un giorno anche voi mi amerete. Non so, dal primo momento in cui mi appariste, io non ebbi più bene su questa terra, la mia testa si è smarrita, vi ho sempre qui, fissa nel mio pensiero giorno e notte. Ascoltatemi, milady, tanto è potente l'amore che mi arde in petto, che per voi lotterei contro gli uomini tutti, contro il destino, contro Dio! Volete essere mia? Io farò di voi la regina di questi mari, la regina della Malesia! Ad una vostra parola, trecento uomini più feroci delle tigri, che non temono né piombo, né acciaio, sorgeranno e invaderanno gli stati del Borneo per darvi un trono. Dite tutto ciò che l'ambizione vi può suggerire e l'avrete. Ho tanto oro da comperare dieci città, ho navi, ho soldati, ho cannoni e sono potente, più potente di quello che possiate supporre.
Emilio Salgari
Cit. da
Le tigri di Mompracem
Frasi di Emilio Salgari
Se si sommano i 72,5 miliardi dello Ior ai 94,4 miliardi dell'Obolo di san Pietro, si scopre che Wojtyla nel 1994 può contare su una cassa personale per carità e opere di bene di 166,9 miliardi (121,3 milioni di euro). Ai quali andranno aggiunti negli anni i proventi della Centesimus annus pro pontefice, il fondo che raccoglie i frutti delle iniziative degli imprenditori cattolici. La somma quindi è
assai
considerevole,
[...]
.
Gianluigi Nuzzi
Cit. da
Vaticano S.p.A.
Frasi di Gianluigi Nuzzi
La guerra in Iraq è stato il disastro politico e morale più grande, lasciando gli Stati Uniti praticamente soli, con un pugno di alleati
assai
ridotto.
Mikhail Gorbaciov
Cit. da
La Stampa, 8 novembre 2004
Frasi di Mikhail Gorbaciov
[Su Ronald Reagan]
Sapevo perfettamente che mi sarei trovato di fronte un uomo di idee profondamente conservatrici, perfino reazionarie. Eppure mi resi conto
assai
presto che era un uomo lineare, senza fronzoli e senza trucchi.
Mikhail Gorbaciov
Cit. da
La Stampa, 7 giugno 2004
Frasi di Mikhail Gorbaciov
Genova mia città intera.
|
Geranio. Polveriera.
|
Genova di ferro e aria,
|
mia lavagna, arenaria.Genova città pulita.
|
Brezza e luce in salita.
|
Genova verticale,
|
vertigine, aria scale.Genova nera e bianca.
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Cacumine. Distanza.
|
Genova dove non vivo,
|
mio nome, sostantivo.
|
Genova mio rimario.
|
Puerizia. Sillabario.
|
Genova mia tradita,
|
rimorso di tutta la vita.
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|
Genova in comitiva.
|
Giubilo. Anima viva.
|
Genova in solitudine,
|
straducole, ebrietudine.
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Genova di limone.
|
Di specchio. Di cannone.
|
Genova da intravedere,
|
mattoni, ghiaia, scogliere.
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|
Genova grigia e celeste.
|
Ragazze. Bottiglie. Ceste.
|
Genova di tufo e sole,
|
rincorse, s
assai
ole.
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|
Genova tutta tetto.
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Macerie. Castelletto.
|
Genova d'aerei fatti,
|
Albaro, Borgoratti.
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Genova che mi struggi.
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Intestini. Caruggi.
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Genova e così sia,
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mare in un'osteria.
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Genova illividita.
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Inverno nelle dita.
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Genova mercantile,
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industriale, civile.
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|
Genova d'uomini destri.
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Ansaldo. San Giorgio. Sestri.
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Genova in banchina,
|
transatlantico, trina.
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Genova tutta cantiere.
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Bisagno. Belvedere.
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Genova di canarino,
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persiana verde, zecchino.Genova di torri bianche.
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Di lucri. Di palanche.
|
Genova in salamoia,
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acqua morta di noia.Genova di mala voce.
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Mia delizia. Mia croce.
|
Genova d'Oregina,
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lamiera, vento, brina.
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Genova nome barbaro.
|
Campana. Montale, Sbarbaro.
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Genova dei casamenti
|
lunghi, miei tormenti.
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Genova di sentina.
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Di lavatoio. Latrina.
|
Genova di petroliera,
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struggimento, scogliera.
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Genova di tramontana.
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Di tanfo. Sottana.
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Genova d'acquamarina,
|
area, turchina.
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Genova di luci ladre.
|
Figlioli. Padre. Madre.
|
Genova vecchia e ragazza,
|
pazzia, vaso, terrazza.
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Genova di Soziglia.
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Cunicolo. Pollame. Trilia.
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Genova d'aglio e di rose,
|
di Pré, di Fontane Masrose.
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Genova di Caricamento.
|
Di Voltri. Di sgomento.
|
Genova dell'Acquasola,
|
dolcissima, usignuola.
|
|
Genova tutta colore.
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Bandiera. Rimorchiatore.
|
Genova viva e diletta,
|
salino, orto, spalletta.
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|
Genova di Barile.
|
Cattolica. Acqua d'Aprile.
|
Genova comunista,
|
bocciofila, tempista.
|
|
Genova di Corso Oddone.
|
Mareggiata. Spintone.
|
Genova di piovasco,
|
follia, Paganini, Magnasco.Genova che non mi lascia.
|
Mia fidanzata. Bagascia.
|
Genova ch'è tutto dire,
|
sospiro da non finire.Genova quarta corda.
|
Sirena che non si scorda.
|
Genova d'ascensore,
|
paterna, stretta al cuore.
|
Genova mio pettorale.
|
Mio falsetto. Crinale.
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Genova illuminata,
|
notturna, umida, alzata.
|
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Genova di mio fratello.
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Cattedrale. Bordello.
|
Genova di violino,
|
di topo, di casino.
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|
Genova di mia sorella.
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Sospiro. Maris Stella.
|
Genova portuale,
|
cinese, gutturale.
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Genova di Sottoripa.
|
Emporio. Sesso. Stipa.
|
Genova di Porta Soprana,
|
d'angelo e di puttana.
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Genova di coltello.
|
Di pesce. Di mantello.
|
Genova di lampione
|
a gas, costernazione.
|
|
Genova di Raibetta.
|
Di Gatta Mora. Infetta.
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Genova della Strega,
|
strapiombo che i denti allega.
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|
Genova che non si dice.
|
Di barche. Di vernice.
|
Genova balneare,
|
d'urti da non scordare.
|
|
Genova di "Paolo & Lele".
|
Di scogli. Furibondo. Vele.
|
Genova di Villa Quartara,
|
dove l'amore s'impara.
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Genova di caserma.
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Di latteria. Di sperma.
|
Genova mia di Sturla,
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che ancora nel sangue mi urla.Genova d'argento e stagno.
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Di zanzara. Di scagno.
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Genova di magro fieno,
|
canile, Marassi, Staglieno.Genova di grige mura.
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Distretto. La paura.
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Genova dell'entroterra,
|
sassi rossi, la guerra.
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Genova di cose trite.
|
La morte. La nefrite.
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Genova bianca e a vela,
|
speranza, tenda, tela.
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Genova che si riscatta.
|
Tettoia. Azzurro. Latta.
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Genova sempre umana,
|
presente, partigiana.
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Genova della mia Rina.
|
Valtrebbia. Aria fina.
|
Genova paese di foglie
|
fresche, dove ho preso moglie.
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|
Genova sempre nuova.
|
Vita che si ritrova.
|
Genova lunga e lontana,
|
patria della mia Silvana.
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Genova palpitante.
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Mio cuore. Mio brillante.
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Genova mio domicilio,
|
dove m'è nato Attilio.
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Genova dell'Acquaverde.
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Mio padre che vi si perde.
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Genova di singhiozzi,
|
mia madre, Via Bernardo Strozzi.
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Genova di lamenti.
|
Enea. Bombardamenti.
|
Genova disperata,
|
invano da me implorata.
|
|
Genova della Spezia.
|
Infanzia che si screzia.
|
Genova di Livorno,
|
Partenza senza ritorno.
|
|
Genova di tutta la vita.
|
Mia litania infinita.
|
Genova di stoccafisso
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e di garofano, fisso
|
bersaglio dove inclina
|
la rondine: la rima.
Giorgio Caproni
Titolo della poesia:
Litanìa
Frasi di Giorgio Caproni
Per ordine del Podestà sono proibiti tutti i ragionamenti. Berardo provvide ad affiggere il cartello, in alto, sulla facciata. La sua condiscendenza ci sbalordiva
assai
. Ma poi Berardo disse: "Quello che il Podestà ordina da oggi, io l'ho sempre ripetuto. Coi padroni non si ragiona, questa è la mia regola. Tutti i guai dei cafoni vengono dai ragionamenti. Il cafone è un asino che ragiona. Perciò la nostra vita è cento volte peggiore di quella degli asini veri, che non ragionano. L'asino irragionevole porta 70 chili di peso, oltre non ne porta. L'asino irragionevole ha bisogno di una certa quantità di paglia. Tu non puoi ottenere da lui quello che ottieni dalla vacca, o dalla capra, o dal cavallo. Nessun ragionamento lo convince. Nessun discorso lo muove. Lui non ti capisce, o finge di non capire. Ma il cafone invece, ragiona. Il cafone può essere persuaso. Può essere persuaso a digiunare. Può essere persuaso a dar la vita per il suo padrone. Può essere persuaso ad andare in guerra. Può essere persuaso che nell'altro mondo c'è l'inferno benché lui non l'abbia mai visto. Vedete le conseguenze. Guardatevi intorno e vedete le conseguenze. Un essere irragionevole non ammette il digiuno. Se mangio lavoro. Se non mangio non lavoro. O meglio neppure lo dice, perché allora ragionerebbe, ma agisce così per natura. Pensa un po' se gli ottomila uomini che coltivano il Fucino, invece di essere asini ragionevoli, cioè addomesticabili, cioè convincibili, cioè esposti al timore del carabiniere, del prete, del giudice, fossero invece veri somari, completamente privi di ragione. Il principe potrebbe andare per elemosina. E cosa ci impedisce ora di strappare quel cartello che ci hai portato e strangolarti a morte? Ce lo può impedire solo il ragionamento delle possibili conseguenze dell'assassinio. Ma tu, di tua mano, hai scritto su quel cartello che da oggi, per ordine del Podestà, sono proibiti i ragionamenti. Tu hai rotto il filo al quale era legata la tua incolumità."
Ignazio Silone
Cit. da
Fontamara
Frasi di Ignazio Silone
Strano, veramente strano. Non immaginavo che potesse esistere un uomo come voi, assolutamente refrattario al senso del potere.
[...]
Ne sono
assai
preoccupato. È difficoltà grave che, già nel prossimo avvenire, potrà avere conseguenze disastrose per la Chiesa.
Ignazio Silone
Cit. da
L'avventura di un povero cristiano
Frasi di Ignazio Silone
Lo scrivere non è stato, e non poteva essere, per me, salvo in qualche momento di grazia, un sereno godimento estetico, ma la penosa e solitaria continuazione di una lotta, dopo essermi separato da compagni
assai
cari.
Ignazio Silone
Cit. da
Uscita di sicurezza
Frasi di Ignazio Silone
[...]
dando troppa importanza alle buone azioni si finisce col rendere un omaggio indiretto e potente al male: allora, infatti, si lascia supporre che le buone azioni non hanno pregio che in quanto sono rare e che la malvagità e l'indifferenza determinano
assai
più frequentemente le azioni degli uomini. E questa è un'idea che il narratore non condivide. Il male che è nel mondo viene quasi sempre dall'ignoranza, e la buona volontà può fare guai quanto la malvagità, se non è illuminata. Gli uomini sono buoni piuttosto che malvagi, e davvero non si tratta di questo; ma essi più o meno ignorano, ed è quello che si chiama virtù o vizio, il vizio più disperato essendo quello dell'ignoranza che crede di saper tutto e che allora si autorizza a uccidere. L'anima dell'assassino è cieca, e non esiste vera bontà né perfetto amore senza tutta la chiaroveggenza possibile.
Albert Camus
Cit. da
La peste
Frasi di Albert Camus
O patria mia, vedo le mura e gli archi
|
E le colonne e i simulacri e l'erme
|
Torri degli avi nostri,
|
Ma la gloria non vedo,
|
Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi
|
I nostri padri antichi. Or fatta inerme,
|
Nuda la fronte e nudo il petto mostri.
|
Oimè quante ferite,
|
Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio,
|
Formosissima donna! Io chiedo al cielo
|
E al mondo: dite dite;
|
Chi la ridusse a tale? E questo è peggio,
|
Che di catene ha carche ambe le braccia;
|
Sì che sparte le chiome e senza velo
|
Siede in terra negletta e sconsolata,
|
Nascondendo la faccia
|
Tra le ginocchia, e piange.
|
Piangi, che ben hai donde, Italia mia,
|
Le genti a vincer nata
|
E nella fausta sorte e nella ria.
|
|
Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive,
|
Mai non potrebbe il pianto
|
Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno;
|
Che fosti donna, or sei povera ancella.
|
Chi di te parla o scrive,
|
Che, rimembrando il tuo passato vanto,
|
Non dica: già fu grande, or non è quella?
|
Perchè, perchè? dov'è la forza antica,
|
Dove l'armi e il valore e la costanza?
|
Chi ti discinse il brando?
|
Chi ti tradì? qual arte o qual fatica
|
O qual tanta possanza
|
Valse a spogliarti il manto e l'auree bende?
|
Come cadesti o quando
|
Da tanta altezza in così basso loco?
|
Nessun pugna per te? non ti difende
|
Nessun de' tuoi? L'armi, qua l'armi: io solo
|
Combatterò, procomberò sol io.
|
Dammi, o ciel, che sia foco
|
Agl'italici petti il sangue mio.
|
|
Dove sono i tuoi figli? Odo suon d'armi
|
E di carri e di voci e di timballi:
|
In estranie contrade
|
Pugnano i tuoi figliuoli.
|
Attendi, Italia, attendi. Io veggio, o parmi,
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Un fluttuar di fanti e di cavalli,
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E fumo e polve, e luccicar di spade
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Come tra nebbia lampi.
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Nè ti conforti? e i tremebondi lumi
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Piegar non soffri al dubitoso evento?
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A che pugna in quei campi
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L'Itala gioventude? O numi, o numi:
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Pugnan per altra terra itali acciari.
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Oh misero colui che in guerra è spento,
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Non per li patrii lidi e per la pia
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Consorte e i figli cari,
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Ma da nemici altrui,
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Per altra gente, e non può dir morendo:
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Alma terra natia,
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La vita che mi desti ecco ti rendo.
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Oh venturose e care e benedette
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L'antiche età, che a morte
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Per la patria correan le genti a squadre;
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E voi sempre onorate e gloriose,
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O tessaliche strette,
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Dove la Persia e il fato
assai
men forte
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Fu di poch'alme franche e generose!
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Io credo che le piante e i sassi e l'onda
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E le montagne vostre al passeggere
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Con indistinta voce
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Narrin siccome tutta quella sponda
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Coprìr le invitte schiere
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De' corpi ch'alla Grecia eran devoti.
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Allor, vile e feroce,
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Serse per l'Ellesponto si fuggia,
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Fatto ludibrio agli ultimi nepoti;
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E sul colle d'Antela, ove morendo
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Si sottrasse da morte il santo stuolo,
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Simonide salia,
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Guardando l'etra e la marina e il suolo.
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E di lacrime sparso ambe le guance,
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E il petto ansante, e vacillante il piede,
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Toglieasi in man la lira:
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Beatissimi voi,
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Ch'offriste il petto alle nemiche lance
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Per amor di costei ch'al Sol vi diede;
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Voi che la Grecia cole, e il mondo ammira.
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Nell'armi e ne' perigli
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Qual tanto amor le giovanette menti,
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Qual nell'acerbo fato amor vi trasse?
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Come sì lieta, o figli,
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L'ora estrema vi parve, onde ridenti
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Correste al passo lacrimoso e duro?
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Parea ch'a danza e non a morte andasse
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Ciascun de' vostri, o a splendido convito:
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Ma v'attendea lo scuro
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Tartaro, e l'onda morta;
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Nè le spose vi foro o i figli accanto
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Quando su l'aspro lito
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Senza baci moriste e senza pianto.
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Ma non senza de' Persi orrida pena
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Ed immortale angoscia.
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Come lion di tori entro una mandra
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Or salta a quello in tergo e sì gli scava
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Con le zanne la schiena,
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Or questo fianco addenta or quella coscia;
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Tal fra le Perse torme infuriava
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L'ira de' greci petti e la virtute.
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Ve' cavalli supini e cavalieri;
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Vedi intralciare ai vinti
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La fuga i carri e le tende cadute,
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E correr fra' primieri
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Pallido e scapigliato esso tiranno;
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Ve' come infusi e tinti
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Del barbarico sangue i greci eroi,
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Cagione ai Persi d'infinito affanno,
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A poco a poco vinti dalle piaghe,
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L'un sopra l'altro cade. Oh viva, oh viva:
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Beatissimi voi
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Mentre nel mondo si favelli o scriva.
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Prima divelte, in mar precipitando,
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Spente nell'imo strideran le stelle,
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Che la memoria e il vostro
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Amor trascorra o scemi.
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La vostra tomba è un'ara; e qua mostrando
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Verran le madri ai parvoli le belle
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Orme del vostro sangue. Ecco io mi prostro,
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O benedetti, al suolo,
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E bacio questi sassi e queste zolle,
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Che fien lodate e chiare eternamente
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Dall'uno all'altro polo.
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Deh foss'io pur con voi qui sotto, e molle
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Fosse del sangue mio quest'alma terra.
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Che se il fato è diverso, e non consente
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Ch'io per la Grecia i moribondi lumi
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Chiuda prostrato in guerra,
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Così la vereconda
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Fama del vostro vate appo i futuri
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Possa, volendo i numi,
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Tanto durar quanto la vostra duri.
Giacomo Leopardi
Titolo della poesia:
All'Italia
Frasi di Giacomo Leopardi
Portare a compimento il progetto originario del maestro senza che il maestro possa seguirne la realizzazione è sempre un'operazione – in qualunque campo delle arti e dei saperi –
assai
problematica. È quello che da anni sta accadendo con la Sagrada Familia di Gaudí a causa della morte precoce e traumatica del suo autore. Ancora più problematica se questo compimento portasse con sé un'alterazione dell'opera come l'abbiamo conosciuta e ammirata. La piena realizzazione della Sagrada Familia metterebbe letteralmente in ombra le attuali torri e muterebbe profondamente lo skyline della città di Barcellona. Non sempre il compimento di grandi opere portato a termine in assenza dell'autore può attribuire maggior valore all'opera stessa.
Massimo Recalcati
Cit. da
E se l’incompiuto fosse meglio?, La Repubblica, 24 agosto 2019
Frasi di Massimo Recalcati
Arthur Dimmesdale
: Ho letto tutti i libri che ci sono qui. Alcuni anche due volte.
Hester Prynne
: Compreso il manuale della brava m
assai
a per mariti abbandonati?
Arthur Dimmesdale
: Quello lo conosco quasi a memoria.
Dal film:
La lettera scarlatta
Scheda film e trama
Frasi del film
[Su Michail Nikolaevic Tuchacevskij]
Aveva una profonda conoscenza di ogni innovazione in campo militare e un'alta considerazione delle stesse. Sono convinto che, se non fosse stato fucilato, il nostro esercito sarebbe stato
assai
meglio guidato e meglio equipaggiato quando Hitler ci attaccò.
Nikita Kruscev
Cit. da
Kruscev ricorda
Frasi di Nikita Kruscev
Stalin era un uomo
assai
diffidente, morbosamente sospettoso; lo sappiamo per l'esperienza fatta lavorando con lui. Gli capitava di guardare qualcuno e dirgli: «Perché i tuoi occhi sono oggi così sfuggenti?» ; oppure: «Perché ti agiti tanto oggi ed eviti di guardarmi direttamente negli occhi?» Il morboso sospetto creava in lui una diffidenza verso tutti in genere, anche verso eminenti lavoratori del partito che egli conosceva da anni. Ovunque e in tutto egli vedeva «nemici», «doppiogiochisti» e «spie».
Nikita Kruscev
Cit. da
Sul culto della personalità e le sue conseguenze
Frasi di Nikita Kruscev
Superamento del capitalismo significa oggi eliminazione del ruolo egemone che i gruppi economici privati possono esercitare sulla vita della società. A questo scopo possono concorrere le istituzioni della democrazia politica, il compito conferito allo Stato di pianificare l'uso delle risorse nazionali secondo criteri di interesse nazionali, la funzione del movimento sindacale. Il capitalismo, e per trasformazioni interne, e per il crescere di altre forze nella società, sotto la pressione delle forze socialiste e per il concorso di altre forze, perderà il suo ruolo dominante. Il socialismo democratico rifiuta perciò il metodo della collettivizzazione burocratica che ha raggiunto risultati
assai
discutibili in termini di efficienza e che per la sua stessa natura si è dovuto far proteggere da regimi politici illiberali e totalitari.
[Dal rapporto ai quadri, 1966]
Bettino Craxi
Cit. da
Socialismo e realtà
Frasi di Bettino Craxi
Sciiti e sunniti erano vissuti fianco a fianco e si erano legati con innumerevoli matrimoni per più di mille anni, e le differenze erano
assai
meno delle analogie. La cosa fondamentale è che tutti i musulmani, indipendentemente dalla setta di appartenenza, si sottomettono alla volontà di Dio, credendo che non vi sia altro Dio che Allah, e che Maometto sia il suo ultimo profeta. Questa è la definizione coranica del musulmano, e nella nostra famiglia era ciò che contava.
Benazir Bhutto
Cit. da
Figlia del destino
Frasi di Benazir Bhutto
Cominciai a seguire Renzi quand'era presidente della Provincia, un ragazzino spettinato con la pancetta, però si capiva che aveva un... un... quid. E una irrefrenabile pulsione, fin da allora, di piacere a tutti. Come Veltroni. In questo
assai
vicini a Berlusconi.
Claudio Cerasa
Cit. da
primaonline.it, intervista, 23 gennaio 2015
Frasi di Claudio Cerasa
Non posso vivere con te -
|
sarebbe vita -
|
e la vita è di là -
|
dietro la mensola
|
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ne ha la chiave il sagrestano -
|
che mette via
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la nostra vita - sua porcellana -
|
come una tazzina -
|
|
scartata dalla m
assai
a
|
perché antiquata - o rotta -
|
Un Sèvres nuovo piace -
|
il vecchio s'incrina -
|
|
Non potrei morire - con te -
|
perché uno deve aspettare
|
per chiudere lo sguardo dell'altro -
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tu - non potresti -
|
|
e io - potrei io star lì
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e vederti - gelare -
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senza il mio diritto di brina -
|
il privilegio della Morte?
|
|
Nemmeno potrei risorgere - con te -
|
perché la tua faccia
|
spegnerebbe quella di Gesù -
|
la nuova grazia -
|
|
diverrebbe comune - e straniera
|
ai miei occhi nostalgici -
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a meno che tu di lui
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non brillassi più prossimo -
|
|
Ci giudicherebbero - come -
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tu - servisti il cielo - sai,
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o ci provasti -
|
io non ce l'ho fatta -
|
|
tu mi saturavi la vista -
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e non avevo altri occhi
|
per un'eccellenza sordida
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come il paradiso
|
|
E se tu fossi dannato, lo sarei anch'io -
|
suonasse pure il mio nome
|
più forte di tutti
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nella fama celeste -
|
|
e se tu fossi - redento -
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e io - condannata a essere
|
dove non sei tu -
|
quel mio essere - sarebbe un inferno -
|
|
Così dobbiamo incontrarci lontani -
|
Tu lì - io - qui -
|
con solo la porta accostata
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che sono oceani - e preghiera -
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e quel sostentamento bianco -
|
la disperazione.
Emily Dickinson
Titolo della poesia:
Con te non posso vivere
Frasi di Emily Dickinson
A un amico di cui conosco l'intelligenza, l'acume, e soprattutto una civiltà nei rapporti umani
assai
rara al giorno d'oggi.
Andrea Camilleri
Cit. da
La forma dell'acqua
Frasi di Andrea Camilleri
Quello che sfuggiva a molti analisti di politica estera era la propensione di Kim Jong-un, propria della mentalità asiatica, a guardare al quadro globale come a una scacchiera di equilibri, secondo un approccio
assai
diverso da quello occidentale.
Umberto Vattani
Cit. da
Panorama.it, 11 maggio 2018
Frasi di Umberto Vattani
D'estate, a calpestare per i sentieri andrò,
|
dentro il grano che punge, l'erba tenera a sera.
|
Sognando, la freschezza ai piedi sentirò,
|
lascerò che mi bagni la testa nuda il vento.
|
|
Non parlerò, smarrito ogni pensiero umano,
|
ma infinito nell'anima mi crescerà l'amore
|
e andrò come uno zingaro lontano
assai
lontano
|
per la Natura lieto come con una donna.
Arthur Rimbaud
Frasi di Arthur Rimbaud
Al mio funerale sarà bello
assai
perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo paese, in cui però, per venire riconosciuti in qualcosa, bisogna morire.
[Parole riportate dalla compagna Franca Faldini]
Totò
Frasi di Totò
La forma del nostro potere popolare è del tutto identica a quella di altri paesi socialisti? No. Questi poteri sono uguali nella misura in cui sono fondati sui principali marxisti-leninisti ma le loro forme sono
assai
diverse l'una dall'altra. Senza dubbio il nostro Programma politico corrisponde anche alla realtà del paese.
[Eliminazione del dogmatismo e del formalismo e il costruirsi dello Juché nel lavoro ideologico, dal discorso del 28 dicembre 1955]
Kim Il-sung
Frasi di Kim Il-sung
[Sull'Edipo re di Sofocle]
[...]
quanto mai opposta alla forma tragica, poiché l'azione ha già avuto luogo e cade quindi completamente al di là della tragedia. Si aggiunga che ciò che è già accaduto, essendo ormai immutabile, è per sua natura tanto più terribile, e che il terrore che possa essere accaduto qualcosa affligge l'animo umano in modo ben diverso dal terrore che possa accadere qualcosa in futuro. ‐ L'Edipo è, per così dire, solo un'analisi tragica. Tutto è già presente, e non fa che essere sviluppato. Ciò può avvenire mediante un'azione semplicissima e in un lasso di tempo
assai
breve, anche se le vicende erano complicate e soggette a varie circostanze. E di quanto se ne avvantaggia il Poeta! Ma temo che l'Edipo formi un genere a sé, e che non ne esista una seconda specie...
[da una lettera destinata a Goethe, 2 ottobre 1797]
Friedrich Schiller
Frasi di Friedrich Schiller
Agafija Fedoseevna aveva una scuffia sul capo, tre verruche sul naso, e una vestaglia color caffè a fiori gialli. I suoi fianchi parevano un mastello, e perciò ritrovarne la cinta sarebbe stato arduo altrettanto come vedersi il naso senza lo specchio; le gambe le aveva
assai
corte, e a foggia di due cuscini. Spettegolava, e mangiava barbabietole lesse al mattino, e possedeva l'arte di leticare in modo perfetto; e nel corso di tutte queste molteplici cure mai un solo momento il suo viso cambiava espressione; cosa di cui, per solito, sono capaci soltanto le donne.
Nikolaj Gogol
Cit. da
Mirgorod
Frasi di Nikolaj Gogol
Tutto il gruppo formava un quadro poderoso: Ivan Nikiforovic eretto in mezzo alla stanza nella sua intera bellezza, senza verun ornamento! La vecchia, a bocca aperta, e l'espressione più stolta sul viso spiritato! Ivan lvanovic col braccio in alto, così come si raffigurano i tribuni romani! Un attimo raro fu quello, una scena grandiosa! E, pur nonostante, non vi era che un solo spettatore: il ragazzino dall'incommensurabile pastrano, che stava lì
assai
tranquillo, scaccolandosi il naso con un dito.
Nikolaj Gogol
Cit. da
Mirgorod
Frasi di Nikolaj Gogol
Ma io ora debbo, come in uno di quei decisivi, sacri momenti, in cui si tratta di salvare la patria, quando ciascun cittadino dà tutto e tutto sacrifica, io debbo lanciare un grido, se non altro a coloro che hanno ancora in petto un cuore russo, e comprendono che voglia dire nobiltà d'animo. Non è davvero il momento di star a discutere chi di noi sia piú colpevole!
[...]
L'importante è questo, che è venuto per noi il momento di salvare il nostro paese; che perirà, il paese nostro, non piú per l'irruzione di venti popoli stranieri, ma per opera di noi stessi; che ormai, accanto alla legale amministrazione della cosa pubblica, è venuta a formarsi una seconda amministrazione,
assai
piú potente di quella legale. È venuto a stabilirvisi un regolamento proprio, tutto ha la sua tariffa, e i prezzi sono portati a conoscenza del pubblico. E nessun reggitore di stato, fosse pure il piú sapiente di tutti i legislatori e reggitori, non avrà il potere di correggere il male, per quanto si affanni a limitarne l'esplicazione da parte dei cattivi impiegati, imponendo a costoro la sorveglianza d'altri impiegati. Tutto sarà vano, finché ciascuno di noi non avrà sentito che allo stesso modo in cui all'epoca dell'insurrezione dei popoli afferrò le armi contro..., cosí ha il dovere d'insorgere contro la disonestà. Come russo, come uomo legato a voi dalla parentela del sangue, d'uno stesso sangue col vostro, io ora mi rivolgo
[a]
voi. Mi rivolgo a chi fra voi abbia una qualche comprensione di ciò che significhi nobiltà di pensieri. Io vi esorto a ricordare il dovere che, qualunque sia il suo posto, incombe all'uomo. Io vi esorto a considerare piú da vicino il vostro dovere e le obbligazioni della vostra missione terrena, poiché è questa una cosa che a tutti noi si presenta in modo confuso, e noi ben difficilmente...
[Explicit]
Nikolaj Gogol
Cit. da
Le anime morte
Frasi di Nikolaj Gogol
Nell'androne d'una locanda della città di N., capoluogo di governatorato, entrò una graziosa, piccola vettura a molle, di quelle in cui viaggiano gli scapoli: tenenti colonnelli a riposo, capitani in seconda, proprietari di campagna che possiedono un centinaio d'anime di contadini: in una parola, tutti quelli che si dicono signori di mezza taglia. Nella carrozza sedeva un signore, che non era proprio un bell'uomo, ma non era neppure di brutto aspetto, né troppo grosso né troppo esile; non si poteva dire che fosse anziano, ma neppure, d'altronde, che fosse troppo giovane. Il suo arrivo non sollevò in città il minimo scalpore, e non fu accompagnato da alcunché di singolare: solo due muík russi, piantati sulla porta d'un'osteria di faccia alla locanda, fecero qualche osservazioncella, che si riferiva del resto piuttosto alla carrozza, che non a colui che vi sedeva dentro. ‐ Non vedi? ‐ disse uno dei due. ‐ Guarda che ruota! Che dici, tu: ci arriverebbe quella ruota lí, mettiamo caso, fino a Mosca, o non ci arriverebbe? ‐ Ci arriverebbe, ‐ rispose l'altro. ‐ Ma fino a Kazàn', dico io, mica ci arriverebbe? ‐ Fino a Kazàn' non ci arriverebbe, ‐ rispose l'altro; e con questo la conversazione ebbe termine. C'è ancora da aggiungere che nel momento in cui la carrozza s'accostava alla locanda, un giovanotto s'era trovato a passare, in bianchi calzoni di bambagino
assai
stretti e corti, con un frac che aveva grandi pretese di moda, e lasciava risaltare la pettina della camicia, chiusa da una spilla di Tula con pistola di bronzo. Il giovanotto s'era voltato indietro, aveva guardato la carrozza, s'era acchiappato con la mano il berretto, lí lí per volar via con una ventata, e se n'era andato per la sua strada.
Nikolaj Gogol
Cit. da
Le anime morte ‐ Incipit
Frasi di Nikolaj Gogol
Mi chiamarono per un programma di calcio internazionale: ero troppo giovane e, francamente, me la giocai male. Capii che dovevo imparare. P
assai
a Sky Tg24, feci un giro in Rai, finché mi cercarono dallo sport di Mediaset.
Giorgia Rossi
Frasi di Giorgia Rossi
Il piacere che si prova grazie all'opulenza neppure si avvicina a quello che l'autosufficienza produce in chi ha sperimentato questa condizione.
Assai
piacevole è infatti rendersi conto di quante poche cose ciascuno ha effettivo bisogno.
Porfirio
Cit. da
De abstinentia
Frasi di Porfirio
Per la sessione settimanale il giullare di corte indossava come sempre il vecchio pigiama un tempo color vinaccia e un paio di pantofole di spugna color lavanda, senza calze. Non era il solo detenuto a svolgere in pigiama le sue occupazioni quotidiane, ma nessun altro aveva il coraggio di infilare pantofole di quella tinta. Si chiamava T. Karl e in passato era stato banchiere a Boston.
Pigiama e pantofole sconcertavano
assai
meno della parrucca. Con la riga al centro, ricadeva in una cascata di boccoli, coprendogli le orecchie e pesandogli sulle spalle. Era grigio chiara, quasi bianca, nello stile di quelle dei magistrati inglesi di secoli addietro. Un amico gliel'aveva trovata in un negozio di costumi teatrali di seconda mano al Village di Manhattan.
John Grisham
Cit. da
I Confratelli ‐ Incipit
Frasi di John Grisham
Se per educazione si intende semplicemente quella che si riceve negli stessi luoghi, e da parte degli stessi maestri, essa risulta allora la medesima per un'infinità di uomini.
Ma se a questo termine si attribuisce un significato più autentico e più esteso, comprensivo di tutto quello che coopera alla nostra istruzione, si può dire che nessuno riceve la stessa educazione. Infatti ognuno ha per propri maestri, per così dire, la forma di governo sotto la quale vive, i suoi amici, le sue amanti, la gente da cui è circondato, le sue letture, e infine il caso - cioè un'infinità di avvenimenti di cui, per la nostra ignoranza, non siamo in grado di scorgere la concatenazione e le cause. Questo caso ha una parte
assai
maggiore di quella che si ritiene nella nostra educazione. Esso pone certi oggetti sotto i nostri occhi, ed è quindi occasione delle idee più felici; talvolta esso ci conduce alle più grandi scoperte.
[...]
La maggior parte degli avvenimenti deriva da piccole cause: noi le ignoriamo poiché la maggior parte degli storici le hanno ignorate anch'essi, oppure perché essi non hanno avuto occhio per percepirle. È pur vero che, a questo proposito, lo spirito può riparare alle loro omissioni: la conoscenza di certi princípi supplisce facilmente alla conoscenza di certi fatti. Perciò - senza arrestarci più a dimostrare la parte esercitata dal caso in questo mondo - si deve concludere che, se sotto il nome di educazione si comprende in generale tutto ciò che contribuisce alla nostra istruzione, anche il caso deve necessariamente rientrarvi. Nessuno si trova infatti nello stesso concorso di circostanze, e nessuno riceve precisamente la medesima educazione.
Claude-Adrien Helvétius
Cit. da
Dello spirito
Frasi di Claude-Adrien Helvétius
Gina
: Quello che mi preoccupa un po' per Amélie è che la trovo simpatico.
Nino
: Che vuol dire?
Gina
: Come regola generale, più un ragazzo lo trovo simpatico, meno è a posto con la testa. Mi piacerebbe conoscerla meglio.
Nino
: Mi chieda qualcosa.
Gina
: Ah... Cos'è che non fa una rondine?
Nino
: Una rondine? Primavera?
Gina
: E l'abito?
Nino
: Il monaco.
Gina
: chi si contenta...
Nino
: ... gode.
Gina
: chi di spada ferisce...
Nino
: ... di spada perisce.
Gina
: chi dorme non...
Nino
: ... piglia pesci.
Gina
: chi ruba poco...
Nino
: ... ruba
assai
.
Gina
: Del senno di poi...
Nino
: ... so... son piene Le fosse.
Gina
: Ah, molto bene.
Nino
: Ne conosce altri?
Gina
: A casa mia si dice che chi conosce bene i proverbi non può essere del tutto cattivo.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Lo ammetto; ma è
assai
piú triste, e molto piú sciocco credere di sapere quello che non si sa.
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico
Frasi di Voltaire
ABRAMO
Abramo è uno di quei nomi celebri nell'Asia Minore e in Arabia, come Thoth presso gli Egiziani, l'antico Zarathustra in Persia, Ercole in Grecia, Orfeo nella Tracia, Odino presso i popoli nordici e tanti altri noti più o meno per la loro fama che per una storia incontestata. Intendo qui la storia profana, in quanto nei confronti di quella del popolo ebraico, nostro maestro e nemico, per il quale sentiamo fiducia e odio, essendo stata visibilmente scritta dallo Spirito Santo in persona, nutriamo i sentimenti che dobbiamo nutrire. Ci riferiamo soltanto agli Arabi, che si vantano di discendere da Abramo per via di Ismaele e credono che quel patriarca abbia fondato la Mecca e sia morto in questa città. Il fatto è che la stirpe di Ismaele è stata favorita da Dio in misura infinitamente maggiore della stirpe di Giacobbe. L'una e l'altra, a dire il vero, hanno generato dei ladroni; ma i ladroni arabi sono stati prodigiosamente superiori a quelli ebrei: I discendenti di Giacobbe conquistarono una regione di
assai
modeste proporzioni, che poi perdettero; i discendenti di Ismaele conquistarono parte dell'Asia, dell'Europa e dell'Africa, fondarono un impero più vasto di quello dei Romani e scacciarono gli Ebrei dale loro caverne, che chiamavano la terra promessa. A giudicare le cose solo in base agli esempi delle nostre storie moderne, sarebbe piuttosto improbabile che Abramo fosse stato il progenitore di popoli così diversi; ci dicono che era nato in Caldea e che era figlio di un povero vasaio, che si guadagnava la vita costruendo piccoli idoli di terra. Non è verosimile che il figlio di quel vasaio sia andato a fondare la Mecca a trecento leghe di distanza, sotto il tropico, attraversando deserti impraticabili. Se fu un conquistatore, puntò senza dubbio sul bel paese dell'Assiria; se invece fu soltanto un povero diavolo, come ci viene raffigurato, non ha fondato regni fuori dalla sua patria.
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico, 1966 ‐ Incipit
Frasi di Voltaire
Tutta la piccola compagnia mise in opera questo lodevole proposito, ciascuno mettendo a profitto le proprie attitudini. Il poderetto fruttò
assai
. Cunegonda a dire il vero era brutta dimolto; ma diventò una pasticcera valente. Pasquina ricamava, e la vecchia accudì alla biancheria. Lo stesso Fra Garofolone si rese utile lavorando egregiamente da falegname, e giunse perfino a diventar galantuomo. Pangloss talvolta diceva a Candido:
«In questo migliore di mondi possibili, tutti i fatti son connessi tra loro. Tanto è vero che se voi non foste stato scacciato a gran calci nel sedere da un bel castello, per amore di madamigella Cunegonda, se non foste capitato sotto l'Inquisizione, se non aveste corso l'America a piedi, se non aveste infilzato il Barone, se non aveste perso tutte le pecore del bel paese di El Dorado, voi ora non sareste qui a mangiar cedri canditi e pistacchi.»
«Voi dite bene,» rispondeva Candido: «ma noi bisogna che lavoriamo il nostro orto.»
[Explicit]
Voltaire
Cit. da
Candido
Frasi di Voltaire
C'era in Vestfalia, nel castello del signor barone di Thunder-ten-tronckh, un giovinetto che la natura aveva dotato di costumi
assai
mansueti. Gli si leggeva l'anima sul volto. Aveva il giudizio abbastanza retto, con uno spirito grandemente semplice; perciò credo lo chiamavano Candido. I vecchi servi del castello sospettavano che fosse figlio della sorella del signor barone e d'un buono e onesto gentiluomo dei dintorni, che codesta damigella non volle mai sposare siccome non aveva potuto provare che settantun quarti: le ingiurie del tempo avevan distrutto il resto del suo albero genealogico.
Voltaire
Cit. da
Candido ‐ Incipit
Frasi di Voltaire
Insieme a questa classe di teorie
assai
importante ne esiste una seconda, che chiamerò delle «teorie dei principi». Queste impiegano il metodo analitico, anziché quello sintetico. Gli elementi che ne costituiscono la base e il punto di partenza non sono stati costruiti per via ipotetica, ma vi si è giunti in modo empirico; essi sono caratteristiche generali di processi naturali, principi che danno origine a criteri formulati in modo matematico, che i processi separati o le loro rappresentazioni teoriche devono saper soddisfare. Così la scienza della termodinamica cerca di dedurre con mezzi analitici i nessi necessari ‐ che gli eventi separati devono soddisfare ‐ del fatto universalmente provato che il moto perpetuo è impossibile.
I vantaggi della teoria costruttiva sono la completezza, l'adattabilità e la chiarezza, quelli della teoria dei principi sono la perfezione logica e la sicurezza dei fondamenti.
La teoria della relatività appartiene a quest'ultima classe. Al fine di coglierne la natura, occorre prima di tutto acquisire dimestichezza con i principi su cui si fonda.
[Che cos'è la teoria della relatività? - My Theory, London Times, 28 novembre 1919]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Non ci eravamo accorti che nell'uomo il midollo spinale ha un'azione
assai
più estesa e profonda di quella del cervello.
[7 settembre 1944]
Albert Einstein
Cit. da
Lettere a Max Born
Frasi di Albert Einstein
Con questa ipotesi dei quanti, egli
[Max Planck]
ha capovolto la meccanica classica, nel caso in cui masse sufficientemente piccole si spostano con velocità che toccano valori
assai
piccoli e accelerazioni sufficientemente grandi. Di modo che oggi non possiamo più considerare valide le leggi del movimento di Galileo e di Newton se non come leggi-limite.
[Da: I quanti di Planck]
Albert Einstein
Cit. da
Il mondo come io lo vedo
Frasi di Albert Einstein
Newton, perdonami; tu hai trovato la sola via che, ai tuoi tempi, fosse possibile per un uomo di altissimo intelletto e potere creativo. I concetti che tu hai creato guidano ancora oggi il nostro pensiero nel campo della fisica, anche se ora noi sappiamo che dovranno essere sostituiti con altri
assai
più discosti dalla sfera dell'esperienza immediata, se si vorrà raggiungere una conoscenza più profonda dei rapporti fra le cose.
Albert Einstein
Cit. da
Autobiografia scientifica
Frasi di Albert Einstein
Per me non c'è dubbio che il nostro pensiero proceda in massima parte senza far uso di segni (parole), e anzi
assai
spesso inconsapevolmente. Come può accadere altrimenti, che noi ci «meravigliamo» di certe esperienze in modo così spontaneo? Questa «meraviglia» si manifesta quando un'esperienza entra in conflitto con un mondo di concetti già sufficientemente stabile in noi.
Albert Einstein
Cit. da
Autobiografia scientifica
Frasi di Albert Einstein
L'uomo si accosta in atto di adorazione, lui è pretendente. In atto di adorazione, perché così si comporta ogni pretendente, non perché sia l'invenzione di un inganno astuto. Perfino il boia, quando mette giù i fasce per andare a chiedere la mano di una donna, perfino lui piega il ginocchio, anche se ha l'intenzione di consacrarsi il più presto possibile alle esecuzioni domestiche, che egli trova così naturali da esser lontano dal cercar qualche scusa nel fatto che quelle pubbliche siano diventate tanto rare. L'uomo colto si comporta allo stesso modo. S'inginocchia, adora, concepisce l'amata secondo le categorie più fantastiche e poi si dimentica
assai
alla svelta la sua posizione genuflessa, e d'altra parte sapeva benissimo, quando stava in ginocchio, che era tutto fantastico.
Kierkegaard
Cit. da
In Vino Veritas
Frasi di Soren Kierkegaard
È
assai
più bello sapere un po' di tutto che saper tutto di una cosa.
Blaise Pascal
Frasi di Blaise Pascal
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche,
trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosa,
hipsters dal capo d'angelo ardenti per l'antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte,
che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città contemplando jazz,
che mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated e vedevano angeli Maomettani illuminati barcollanti su tetti di casermette
che passavano per le università con freddi occhi radiosi allucinati di Arkansas e tragedie blakiane fra gli eruditi della guerra,
che venivano espulsi dalle accademie come pazzi & per aver pubblicato odi oscene sulle finestre del teschio,
che si accucciavano in mutande in stanze non sbarbate, bruciando denaro nella spazzatura e ascoltando il Terrore attraverso il muro,
che erano arrestati nelle loro barbe pubiche ritornando da Laredo con una cintura di marijuana per New York,
che mangiavano fuoco in alberghi vernice o bevevano trementina nella Paradise Alley, morte, o notte dopo notte si purgatoratizzavano il torso
con sogni, droghe, incubi di risveglio, alcool e uccello e sbronze a non finire,
incomparabili strade cieche di nebbia tremante e folgore mentale in balzi verso i poli di Canada & Paterson, illuminando tutto il mondo immobile del Tempo in mezzo,
solidità Peyota di corridoi, albe cimiteri alberi verdi retro cortili, sbronze di vino sopra i tetti, rioni di botteghe in gioiose corse drogate neon balenio di semafori, vibrazioni di sole e luna e alberi nei rombanti crepuscoli invernali di Brooklyn, fracasso di pattumiere e dolce regale luce della mente,
che si incatenavano ai subways in corse interminabili dal Battery al santo Bronx pieni di simpamina finché lo strepito di ruote e bambini li faceva scendere tremanti a bocca pesta e scassati stremati nella mente svuotata di fantasia nella luce desolata dello Zoo,
che affondavano tutta la notte nella luce sottomarina di Bickford fluttuavano fuori e passavano un pomeriggio di birra svanita nel desolato Fugazzi ascoltando lo spacco del destino al jukebox all'idrogeno,
che parlavano settanta ore di seguito dal parco alla stanza al bar a Bellevue9 al museo al ponte di Brooklyn,
schiera perduta di conversatori platonici precipiti dai gradini d'ingresso dalle scale di sicurezza dai
davanzali dall'Empire State giù dalla luna, farfugliando strillando vomitando sussurrando fatti
e ricordi e aneddoti e sensazioni ottiche e shocks di ospedali e carceri e guerre, interi intelletti rigurgitati in un richiamo totale per
sette giorni e notti con occhi brillanti, carne
da Sinagoga sbattuta per terra, che svanivano nel nulla Zen New Jersey lasciando
una scia di ambigue cartoline del Municipio di Atlantic City, straziati da sudori Orientali e scricchiolii d'ossa
Tangerini e emicranie Cinesi nel rientro dalla streppa in una squallida stanza mobiliata di
Newark23, che giravano e giravano a mezzanotte tra i binari
morti chiedendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati, che accendevano sigarette in carri merci carri merci
carri merci strepitanti nella neve verso fattorie
solitarie nella notte dei nonni, che studiavano Piotino Poe San Giovanni della Croce
telepatia e cabala del bop perché il cosmo vibrava istintivamente ai loro piedi nel Kansas, che stavano soli per le strade dello Idaho in cerca di
visionari angeli indiani che erano visionari angeli
indiani, che credevano di essere soltanto matti quando Baltimore luccicava in un'estasi soprannaturale, che sobbalzavano in limousine col Cinese dell'Oklahoma sotto l'impulso di inverno mezzanotte luce stradale provincia pioggia,
che indugiavano affamati e soli a Houston in cerca di jazz o sesso o minestra, e seguivano il brillante Spagnolo per chiacchierare sull'America e l'Eternità, causa persa, e cosi si imbarcavano per l'Africa,
che scomparivano nei vulcani del Messico non lasciando che l'ombra dei jeans e la lava e ceneri di poesia sparse nella Chicago caminetto,
che riapparivano sulla West Coast indagando sul f.b.i. barbuti e in calzoncini con grandi occhi pacifisti sexy nella pelle scura distribuendo volantini incomprensibili,
che si bucavano le braccia con sigarette protestando contro la nebbia di tabacco narcotico del Capitalismo,
che diffondevano manifesti Supercomunisti in Union Square piangendo e spogliandosi mentre le sirene di Los Alamos li zittivano col loro grido, e gridavano giù per Wall e anche il ferry di Staten Island gridava,
che crollavano piangendo in palestre bianche nudi e tremanti davanti al macchinario di altri scheletri,
che mordevano i poliziotti nel collo e strillavano di felicità nelle camionette per non aver commesso altro delitto che la loro intossicazione e pederastia pazza tra amici,
che urlavano in ginocchio nel subway e venivano trascinati dal tetto sventolando genitali e manoscritti,
che si lasciavano inculare da motociclisti beati, e strillavano di gioia,
che si scambiavano pompini con quei serafini umani, i marinai, carezze di amore Atlantico e Caribbeo,
che scopavano la mattina la sera in giardini di rose e sull'erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo il loro seme liberamente su chiunque venisse,
che gli veniva un singhiozzo interminabile cercando di ridacchiare ma finivano con un singhiozzo dietro un tramezzo dei Bagni Turchi quando l'angelo biondo & nudo veniva a trafiggerli con una spada,
che perdevano i loro ragazzi d'amore per le tre vecchie streghe del fato la strega guercia del dollaro eterosessuale la strega guercia che strizza l'occhio dal grembo e la strega guercia che sta li piantata sul culo a spezzare i fili d'oro intellettuali del telaio artigianale,
che copulavano estatici e insaziati con una bottiglia di birra un amante un pacchetto di sigarette una candela e cadevano dal letto, e continuavano sul pavimento e giù per il corridoio e finivano svenuti contro il muro con una visione di fica suprema e sperma eludendo l'ultima sbora della coscienza,
che addolcivano le fiche di milioni di ragazze tremanti al tramonto, e avevano gli occhi rossi la mattina ma pronti ad addolcire la fica dell'alba, natiche lampeggianti sotto i granai e nude nel lago,
che andavano a puttane nel Colorado in miriadi di macchine notturne rubate, N.C., eroe segreto di queste poesie, mandrillo e Adone di Denver gioia alla memoria delle sue innumerevoli scopate di ragazze in terreni abbandonati & retrocortili di ristoranti per camionisti, in poltrone traili
ballanti di vecchi cinema, su cime di montagna in caverne o con cameriere secche in strade familiari sottane solitarie alzate & solipsismi particolarmente segreti nei cessi dei distributori di benzina, & magari nei vicoli intorno a casa,
che dissolvevano in grandi cinema luridi, si spostavano in sogno, si svegliavano su una Manhattan improvvisa, e si tiravano su da incubi di cantine ubriachi di Tokay spietato e da orrori di sogni di ferro della Terza Strada & inciampavano verso l'Ufficio Assistenza,
che camminavano tutta la notte con le scarpe piene di sangue su moli coperti di neve aspettando che una porta sullo East River si aprisse su una stanza piena di vapore caldo e di oppio,
che creavano grandi drammi suicidi in appartamenti a picco sullo Hudson sotto azzurri fasci antiaerei di luce lunare & le loro teste saranno incoronate di alloro nell'oblio,
che mangiavano stufato d'agnello dell'immaginazione o ingoiavano rospi nel fondo fangoso dei fiumi di Bowery,
che piangevano sulle strade romantiche coi carretti pieni di cipolle e musica scassata,
che sedevano in casse respirando al buio sotto il ponte, e si alzavano per fare clavicembali nelle loro soffitte,
che tossivano al sesto piano di Harlem incoronati di fiamme sotto il cielo tubercolare circondati da teologia in cassette da frutta,
che scarabocchiavano tutta la notte in un rock and roll su incantesimi da soffitta destinati a diventare nella mattina giallastra strofe di assurdo,
che cuocevano animali marci polmoni cuori code zampe borsht & tortillas sognando il puro reame vegetale,
che si buttavano sotto furgoni di carne in cerca di un uovo, .
che buttavano orologi dal tetto per gettare il loro voto all'Eternità fuori del Tempo, & per un decennio dopo le sveglie cadevano ogni giorno sul loro capo,
che si tagliavano i polsi tre volte di seguito senza seguito, rinunciavano ed erano costretti ad aprire negozi di antiquariato dove credevano di invecchiare e piangevano,
che venivano arsi vivi nei loro innocenti vestiti di flanella sulla Madison Avenue tra esplosioni di versi di piombo e il frastuono artificiale dei ferrei reggimenti della moda & gli strilli alla nitroglicerina dei finocchi della pubblicità & l'iprite di sinistri redattori intelligenti, o venivano investiti dai taxi ubriachi della Realtà Assoluta,
che si buttavano dal ponte di Brookiyn questo è successo davvero e se ne andavano sconosciuti e dimenticati tra la foschia spettrale di Chinatown minestra vicoli & autopompe, neanche una birra gratis,
che cantavano disperati dalle finestre, cadevano dal finestrino del subway, si buttavano nello sporco P
assai
c, saltavano su negri, piangevano lungo tutta la strada, ballavano scalzi su bicchieri rotti spaccavano nostalgici dischi Europei di jazz tedesco del 30 finivano il whisky e vomitavano rantolando nel cesso insanguinato, nelle loro orecchie gemiti e l'esplosione di colossali sirene,
che rotolavano giù per le autostrade del passato andando l'un l'altro verso l'hotrod-Golgotha di veglia solitudine-prigione o l'incarnazione del jazz di Birmingham,
che guidavano est ‐ ovest settantadue ore per sapere se io avevo una visione o tu avevi una visione o lui aveva una visione per scoprire l'Eternità,
che andavano a Denver, che morivano a Denver, che ritornavano a Denver & aspettavano invano, che vegliavano a Denver & meditavano senza compagni a Denver e infine se ne andavano per scoprire il Tempo, & ora Denver ha nostalgia dei suoi eroi,
che cadevano in ginocchio in cattedrali senza speranze pregando per l'un l'altro salvezza e luce e seni, finché l'anima si illuminava i capelli per un attimo,
che si sfondavano il cervello in prigione aspettando criminali impossibili dalla testa bionda e il fascino della realtà nei loro cuori che cantavano dolci blues a Alcatraz,
che si ritiravano in Messico per conservarsi alla droga, o a Rocky Mount per il tenero Buddha o a Tangeri a ragazzini o alla Southern Pacific per la locomotiva nera o a Harvard o a Narciso o a Woodlawn alle orge o la fossa,
che chiedevano prove di infermità mentale accusando la radio di ipnotismo & venivano lasciati con la loro pazzia & le loro mani &. una giuria incerta,
che al ccny buttavano patate in insalata ai conferenzieri sul Dadaismo e poi si presentavano sui gradini di pietra del manicomio con teste rapate e discorsi arlecchineschi di suicidio, chiedendo un'immediata lobotomia,
e invece venivano sottoposti al vuoto concreto o insulina metrasol elettricità idroterapia psicoterapia terapia educativa ping pong e amnesia,
che in malinconica protesta rovesciavano un unico simbolico tavolo da ping pong, riposando un poco in catatonia,
ritornando anni dopo proprio calvi eccetto una parrucca di sangue, e lacrime e dita, al visibile destino da pazzo delle corsie delle città-manico-mio dell'Est,
fetidi corridoi di Pilgrim State Rockland e Greystone, litigando con gli echi dell'anima, rockrollando nella mezzanotte solitudine-panca dolmen-rea-mi dell'amore, sogno della vita un incubo, corpi ridotti pietra pesanti come la luna,
con mamma finalmente ..., e l'ultimo libro fantastico scaraventato dalla finestra, e l'ultima porta chiusa alle 4 del mattino e l'ultimo telefono sbattuto in risposta contro il muro e l'ultima stanza ammobiliata svuotata fino all'ultimo pezzo di mobilia mentale, una rosa di carta gialla attorcigliata su una gruccia di fil di ferro nell'armadio, e perfino essa immaginaria, nient'altro che un pezzetto di speranza nell'allucinazione ‐
ah, Carl, mentre tu non sei al sicuro io non sono al sicuro, e ora sei davvero nel totale brodo animale del tempo ‐ e che dunque correvano per le strade gelate ossessionati da un lampo improvviso dell'alchimia dell'uso dell'ellisse il catalogo il metro & i piani vibranti,
che sognavano e facevano abissi incarnati nel Tempo & lo Spazio mediante immagini contrapposte, e
intrappolavano l'arcangelo dell'anima tra 2 immagini visive e univano i verbi demenziali e sistemavano insieme il sostantivo e il trattino della coscienza sobbalzando alla sensazione del Pater Omnipotens Aeterni Deus
per ricreare la sintassi e la misura della povera prosa umana e fermarvisi di fronte muti e intelligenti e tremanti di vergogna, ripudiati ma con anima confessa per conformarsi al ritmo del pensiero nella sua testa nuda e infinita,
il pazzo vagabondo e angelo battuto nel Tempo, sconosciuto, ma dicendo qui ciò che si potrebbe lasciar da dire nel tempo dopo la morte,
e si alzavano reincarnati nei vestiti spettrali del jazz all'ombra tromba d'oro della banda e suonavano la sofferenza per amore della nuda mente d'America in un urlo di sassofono elai elai lamma lamma sabacthani che faceva tremare le città fino all'ultima radio
col cuore assoluto della poesia della vita macellato dai loro corpi buono da mangiare per mille anni.
Allen Ginsberg
Cit. da
Urlo
Commenti:
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Frasi di Allen Ginsberg
Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata. Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte
assai
dolorosa, qualche affanno metabolico; e, soprattutto, dati gli inevitabili veli che l'età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l'energia e la capacità di resistenza e di fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro in direzione della sala d'incisione, da dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato.
Milva
Frasi di Milva
Mi spiego Fefé, è come un'intima insoddisfazione che tengo dentro. Per esempio tu sai quanto mi piace l'uva, ah? Be', a me l'uva mi piace più quando non ci sta che quando ci sta. Quando ci sta l'uva, Fefé, io tengo voglia di pere. Mi spiego?
[...]
Per me non è tanto importante l'uva in sé stessa, quanto la voglia che ho d'uva, un po' come quella poesia che mi piace tanto, Fefé, dove dice che il sabato è meglio
assai
della domenica.
Rosalia Cefalù
Dal film:
Divorzio all'italiana
Scheda film e trama
Frasi del film
Ah, questa è Nilla, cuoca e m
assai
a ideale. Una persona gentile e comprensiva. Vi dirò: a volte sembra quasi un cane!
Pongo
Dal film:
La carica dei cento e uno
Scheda film e trama
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