PDF GRATIS
Accedi
OK
Non ancora registrato?
Registrati
DOWNLOAD PDF
:
Registrati
e scarica le frasi degli autori in formato PDF. Il servizio è gratuito.
Toggle navigation
Sezioni
Temi
Frasi sul Natale
Frasi sui regali
Frasi sui doni
Frasi sulle sorprese
Frasi sul perbenismo
Frasi sulla gentilezza
Frasi sull'appartenenza
Frasi sulla nascita
Frasi sulle stelle
Frasi sulla neve
Indice dei temi
Tutti i temi (1334)
Frasi
Commenti alle frasi
Frasi belle
Frasi divertenti
Frasi bellissime
Frasi celebri
Frasi famose
La frase di oggi
Newsletter
Incipit
Epitaffi
Proverbi
Meme
Le frasi più lette
Le immagini più viste
I temi più visitati
Le frasi più lette ieri
Gli autori più letti
Le storie più lette
Le poesie più lette
I proverbi più letti
I film più visti
Le frasi dei film più lette
Frasi con immagini
Frasi belle con immagini
Frasi da condividere
Immagini per le storie Instagram
Immagini di copertina per Facebook
Frasi dei film
Le migliori di sempre
Frasi promozionali dei film
Elenco di tutti i film
Elenco film per genere
Elenco di tutti i registi
Incipit dei film
Frase film della settimana
Storie
La laurea della figlia e l'auto d'epoca
L'asino, la tigre e il colore dell'erba
Il destino e la Morte (Leggenda di Samarcanda)
Il cavaliere pentito
Perché quando si è arrabbiati si alza la voce
Correre attraverso la pioggia
Il lupo nero e il lupo bianco (leggenda Cherokee)
Il vaso di vetro, i sassi, la birra e le priorità della vita
Tutte le storie
Poesie
Autori
Arte
Cinema
Economia
Letteratura
Moda
Musica
Politica
Religione
Scienze
Sport
Storia
TV
Varie
Indice degli autori
Aforismi Fiume - parte 2
Frasi trovate
:
432
Vita e morte, come un
fiume
e un mare; il primo cresce, vive e scorre e, quando crede di morire sfociando nel secondo, non sa che sta solo entrando nella vita eterna.
Nicola Ricciardi
Nicola Ricciardi
La vacanza è finita.
Dal film:
The River Wild - Il fiume della paura
Scheda film e trama
Frasi del film
Tu sai cos'è l'ipotermia? Probabilmente no. Se il gommone rimane intrappolato viene risucchiato dalle acque... è come stare all'interno di una lavatrice, continui a girare, a girare, senza poterti mai fermare. Come una centrifuga... e cadi. Ma anche se sai nuotare non serve a molto, muori subito in acqua. Non c'è possibilità di cavarsela.
Gail Hartman
Dal film:
The River Wild - Il fiume della paura
Scheda film e trama
Frasi del film
Il vecchio don Benedetto leggeva il breviario seduto sul muricciolo dell'orto, all'ombra del cipresso. Sul basso muricciolo che gli serviva da panca, il nero del suo abito talare assorbiva e prolungava l'ombra dell'albero. Dietro di lui la sorella tesseva al telaio, impiantato tra una siepe di bosso e un'aiuola di rosmarino, e la navetta saltava tra l'ordito di lana rossa e nera, da sinistra a destra e da destra a sinistra, accompagnata dal ritmo del pedale che sollevava i licci e del pettine che batteva la trama.
A un certo momento la sorella del prete interruppe il lavoro per osservare con malcelata ansietà un veicolo fermo ai piedi della collina. Delusa, ella riprese a tessere. Era un carro di campagna, tirato dai buoi.
«Vedrai, non tarderanno» disse al fratello.
Egli alzò le spalle fingendo noncuranza.
A destra si trovavano la strada ferrata e la via Valeria che, tra campi di fieno, di grano, di patate, di bietole, di fagioli, di granturco, portava ad Avezzano, si arrampicava fino ai Colli di Monte Bove, scendeva a Tivoli e infine, come ogni
fiume
che sfocia in mare, conduceva a Roma; a sinistra, tra i vigneti, i piselli, le cipolle, c'era la via provinciale che si inerpicava subito tra le montagne e s'addentrava nel cuore dell'Abruzzo, nella regione dei faggi, dei lecci e dei superstiti orsi, conducendo a Pescasseroli, a Opi, a Castel di Sangro.
Ignazio Silone
Cit. da
Vino e pane ‐ Incipit
Frasi di Ignazio Silone
Durante la sua vita tra gli shuar non ebbe bisogno dei romanzi per conoscere l'amore. Non era uno di loro, e pertanto non poteva avere mogli. Ma era come uno di loro, e quindi lo shuar anfitrione, durante la stagione delle piogge, lo pregava di accettare una delle sue spose per maggiore orgoglio della sua casta e della sua casa. La donna offertagli lo conduceva fino alla riva del
fiume
. Lì, intonando anents, lo lavava, lo adornava e lo profumava, per poi tornare alla capanna ad amoreggiare su una stuoia, coi piedi in alto, riscaldati dolcemente da un fuoco, senza mai smettere di intonare anents, poemi nasali che descrivevano la bellezza dei loro corpi e la gioia del piacere, aumentato infinitamente dalla magia della descrizione. Era amore puro, senza altro fine che l'amore stesso. Senza possesso e senza gelosia.
Luis Sepulveda
Cit. da
Il vecchio che leggeva romanzi d'amore
Frasi di Luis Sepúlveda
C'erano una volta tre fratelli che viaggiavano lungo una strada tortuosa e solitaria al calar del sole. Dopo qualche tempo, i fratelli giunsero a un
fiume
troppo profondo per guardarlo e troppo pericoloso per attraversarlo a nuoto. Tuttavia erano versati nelle arti magiche, e così bastò loro agitare le bacchette per far comparire un ponte sopra le acque infide. Ne avevano percorso metà quando si trovarono il passo sbarrato da una figura incappucciata. E la Morte parlò a loro. Era arrabbiata perché tre nuove vittime l'avevano appena imbrogliata: di solito i viaggiatori annegavano nel
fiume
.
Ma la Morte era astuta. Finse di congratularsi con i tre fratelli per la loro magia e disse che ciascuno di loro meritava un premio per essere stato tanto abile da sfuggirle.
Così il fratello maggiore, che era un uomo bellicoso, chiese una bacchetta più potente di qualunque altra al mondo: una bacchetta che facesse vincere al suo possessore ogni duello, una bacchetta degna di un mago che aveva battuto la Morte! Così la Morte si avvicino a un albero di sambuco sulla riva del
fiume
, prese un ramo e ne fece una bacchetta, che diede al fratello maggiore.
Il secondo fratello, che era un uomo arrogante, decise che voleva umiliare ancora di più la Morte e chiese il potere di richiamare altri dalla Morte. Così la Morte raccolse un sasso dalla riva del
fiume
e lo diede al secondo fratello, dicendogli che quel sasso aveva il potere di riportare in vita i morti.
Infine la Morte chiese al terzo fratello, il minore, che cosa desiderava. Il fratello più giovane era il più umile e anche il più saggio dei tre, e non si fidava della Morte. Perciò chiese qualcosa che gli permettesse di andarsene senza essere seguito da lei. E la Morte, con estrema riluttanza, gli consegnò il proprio Mantello dell'Invisibilità.
Poi la Morte si scansò e consentì ai tre fratelli di continuare il loro cammino, e così essi fecero, discutendo con meraviglia dell'avventura che avevano vissuto e ammirando i premi che la Morte aveva loro elargito.
A tempo debito i fratelli si separarono e ognuno andò per la sua strada.
Il primo fratello viaggiò per un'altra settimana o più, e quando ebbe raggiunto un lontano villaggio andò a cercare un altro mago con cui aveva da tempo una disputa. Armato della Bacchetta di Sambuco, non poté mancare di vincere il duello che seguì. Lasciò il nemico a terra, morto, ed entrò in una locanda, dove si vantò a gran voce della potente bacchetta che aveva sottratto alla Morte in persona e di come essa l'aveva reso invincibile. Quella stessa notte, un altro mago si avvicinò furtivo al giaciglio dove dormiva il primo fratello, ubriaco fradicio. Il ladro rubò la bacchetta e per buona misura tagliò la gola al fratello più anziano.
E fu così che la Morte chiamo a sé il primo fratello.
Nel frattempo, il secondo fratello era tornato a casa propria, dove viveva solo. Estrasse la pietra che aveva il potere di richiamare in vita i defunti e la girò tra volte nella mano. Con sua gioia e stupore, la figura della fanciulla che aveva sperato di sposare prima della di lei prematura morte gli apparve subito davanti.
Ma era triste e fredda, separata da lui come un velo. Anche se era tornata nel mondo dei mortali, non ne faceva veramente parte e soffriva. Alla fine il secondo fratello, reso folle dal suo disperato desiderio, si tolse la vita per potersi davvero riunire a lei.
E fu così che la Morte chiamò a sé il secondo fratello.
Ma sebbene la Morte avesse cercato il terzo fratello per molti anni, non riuscì mai a trovarlo. Fu solo quando ebbe raggiunto una veneranda età che il fratello più giovane si tolse infine il Mantello dell'Invisibilità e lo regalò a suo figlio.
Dopodiché salutò la Morte come una vecchia amica e andò lieto con lei, da pari a pari, congedandosi da questa vita.
Da:
Doni della morte: la storia dei 3 fratelli
Due monaci, un vecchio e un novizio, stavano ritornando al loro monastero in Giappone camminando sotto la pioggia lungo un fangoso sentiero.
Incontrarono una bella ragazza che guardava impotente quel
fiume
di fango.
Voleva attraversarlo, ma non poteva.
Vedendo la situazione, il monaco anziano la prese sulle sue robuste braccia e la portò dall'altra parte.
La donna gli teneva le braccia attorno al collo sorridendogli, finché il monaco la depose dolcemente dall'altra parte.
La donna si inchinò per ringraziarlo e i due monaci continuarono per la loro strada.
Quando furono in vista del monastero, il novizio non riuscì più a trattenersi.
-
"Come hai potuto prendere una donna in braccio? Un tale comportamento non si addice a un monaco".
Il vecchio monaco guardò il suo giovane compagno e rispose:
-
"Io l'ho lasciata là. Tu la stai ancora portando?"
Sull'importanza di vivere il presente, "qui" e "adesso"
Da:
Due monaci e la ragazza che doveva attraversare il fiume
I
|
Siamo gli uomini vuoti
|
Siamo gli uomini impagliati
|
Che appoggiano l'un l'altro
|
La testa piena di paglia. Ahimè!
|
Le nostre voci secche, quando noi
|
Insieme mormoriamo
|
Sono quiete e senza senso
|
Come vento nell'erba rinsecchita
|
O come zampe di topo sopra vetri infranti
|
Nella nostra arida cantina
|
|
Figura senza forma, ombra senza colore,
|
Forza paralizzata, gesto privo di moto;
|
|
Coloro che han traghettato
|
Con occhi diritti, all'altro regno della morte
|
Ci ricordano ‐ se pure lo fanno ‐ non come anime
|
Perdute e violente, ma solo
|
Come gli uomini vuoti Gli uomini impagliati..
|
|
II
|
Occhi che in sogno non oso incontrare
|
Nel regno di sogno della morte
|
Questi occhi non appaiono:
|
Laggiù gli occhi sono
|
Luce di sole su una colonna infranta
|
|
Laggiù un albero ondeggia
|
E voci vi sono
|
Nel cantare del vento
|
Più distanti e più solenni
|
Di una stella che si spegne.
|
|
Non lasciate che sia più vicino
|
Nel regno di sogno della morte
|
Lasciate anche che porti
|
Travestimenti così deliberati
|
Pelliccia di topo, pelliccia di cornacchia, doghe incrociate
|
In un campo
|
Comportandomi come si comporta il vento
|
Non più vicino ‐
|
|
Non quel finale incontro
|
Nel regno del crepuscolo
|
|
III
|
Questa è la terra morta
|
Questa è la terra dei cactus
|
Qui le immagini di pietra
|
Sorgono, e qui ricevono
|
La supplica della mano di un morto
|
Sotto lo scintillio di una stella che si va spegnendo.
|
È proprio così
|
Nell'altro regno della morte
|
Svegliandoci soli
|
Nell'ora in cui tremiamo
|
Di tenerezza
|
Le labbra che vorrebbero baciare
|
Innalzano preghiere a quella pietra infranta.
|
|
IV
|
Gli occhi non sono qui
|
Qui non vi sono occhi
|
In questa valle di stelle morenti
|
In questa valle vuota
|
Questa mascella spezzata dei nostri regni perduti
|
In quest'ultimo dei luoghi d'incontro
|
Noi brancoliamo insieme
|
Evitiamo di parlare
|
Ammassati su questa riva del tumido
fiume
|
Privati della vista, a meno che
|
Gli occhi non ricompaiano
|
Come la stella perpetua
|
Rosa di molte foglie
|
Del regno di tramonto della morte
|
La speranza soltanto Degli uomini vuoti.
|
|
V
|
Qui noi giriamo attorno al fico d'India
|
Fico d'India fico d'India
|
Qui noi giriamo attorno al fico d'India
|
Alle cinque del mattino.
|
|
Fra l'idea
|
E la realtà
|
Fra il movimento
|
E l'atto
|
Cade l'Ombra
|
|
Perché Tuo è il Regno
|
Fra la concezione
|
E la creazione
|
Fra l'emozione
|
E la responsione Cade l'Ombra
|
|
La vita è molto lunga
|
Fra il desiderio
|
E lo spasmo
|
Fra la potenza
|
E l'esistenza
|
Fra l'essenza
|
E la discendenza
|
Cade l'Ombra
|
|
Perché Tuo è il Regno
|
Perché Tuo è
|
La vita è
|
Perché Tuo è il
|
|
È questo il modo in cui finisce il mondo
|
È questo il modo in cui finisce il mondo
|
È questo il modo in cui finisce il mondo
|
Non già con uno schianto ma con un lamento.
Thomas Stearns Eliot
Titolo della poesia:
Gli uomini vuoti (The Hollow Men), 1925
Frasi di Thomas Stearns Eliot
C'è un punto, sul
fiume
Schuylkill, che usano tutti. Se mandano i sommozzatori, riescono ad armare un esercito.
[Voce narrante]
Frank Sheeran
Dal film:
The Irishman
Scheda film e trama
Frasi del film
Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
|
è la mia nostalgia
|
cresciuta sul ramo inaccessibile
|
è la mia sete
|
tirata su dal pozzo dei miei sogni
|
è il disegno
|
tracciato su un raggio di sole
|
|
ciò che ho scritto di noi è tutta verità
|
è la tua grazia
|
cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
|
è la tua assenza
|
quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
|
è la mia gelosia
|
quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
|
è la mia felicità
|
fiume
soleggiato che irrompe sulle dighe
|
|
ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
|
ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
Nazim Hikmet
Titolo della poesia:
Ciò che ho scritto di noi
Frasi di Nazim Hikmet
I Monti ritti nella Nebbia -
|
Le Valli bloccate giù in basso
|
E in moto o in attesa a loro scelta
|
Il
Fiume
e il Cielo.
|
|
A riposo era il Sole -
|
I suoi interessi di Fuoco
|
Un po' sottratti allo sguardo -
|
Il Crepuscolo rivelava la Guglia.
|
|
Così soffice sulla Scena
|
L'Atto della sera calò
|
Che sentimmo quanto intima cosa
|
Fosse l'Invisibile.
|
|
* * *
|
|
The Mountains stood in Haze -
|
The Valleys stopped below
|
And went or waited as they liked
|
The River and the Sky.
|
|
At leisure was the Sun -
|
His interests of Fire
|
A little from remark withdrawn -
|
The Twilight spoke the Spire.
|
|
So soft upon the Scene
|
The Act of evening fell
|
We felt how neighborly a thing
|
Was the Invisible.
Emily Dickinson
Frasi di Emily Dickinson
Chihiro
: Sì. Grazie, nonna! Arrivederci! Grazie di tutto! Haku, mi sono appena ricordata una cosa successa tanto tempo fa. Potrebbe aiutarti. Quand'ero piccola m'è caduta una scarpa nel
fiume
. Per riprenderla sono caduta dentro anch'io. Pensavo che sarei annegata, ma l'acqua mi ha riportata a riva. Adesso mi sono ricordata. Il nome di quel
fiume
era Kohaku. Il tuo vero nome è Kohaku! Ah!
Kohaku
: Grazie, Chihiro, ce l'hai fatta! Adesso ricordo tutto! Ero lo Spirito del
fiume
Kohaku!
Chihiro
: Uno Spirito del
Fiume
?
Kohaku
: Il mio nome è Kohaku.
Chihiro
: L'hanno prosciugato, quel
fiume
. Ora ci sono solo palazzi.
Kohaku
: Ecco perché non trovo più la strada di casa! Ricordo quando da piccola sei caduta nel
fiume
. Mi ricordo anche la tua scarpetta rosa.
Chihiro
: Allora tu mi hai riportato a riva, mi hai salvato la vita! Eri buono, lo sapevo. Lo sapevo!
Lin
: Eccoli, sono loro!
Yubaba
: Vedo che non siete riusciti a riportarmi il mio bambino.
Bôh
: Mamma!
Yubaba
: Ah, piccolo mio! Che brutto spavento! Che ti hanno fatto? Cosa? Da quando in qua riesci a stare in piedi da solo?
Kohaku
: Maga Yubaba, ricorda la promessa! Devi fare tornare Chihiro e i suoi genitori nel mondo degli umani!
Yubaba
: Piano! Vacci piano, Haku! Questo mondo ha le sue regole, non dimenticarlo! State zitti voi!
Bôh
: Smettila, Baba, lasciala stare! Sen e io ci siamo divertiti tanto.
Yubaba
: Ma i patti vanno rispettati, tesoro. Sen deve superare un'ultima prova.
Bôh
: Però, se tu la fai piangere, io non ti voglio più bene.
Yubaba
: Ma io...
Chihiro
: Nonnina!
Yubaba
: Nonnina?
Dal film:
La città incantata
Scheda film e trama
Frasi del film
Kamajii
: Ma ti sembra il modo di arrivare?
Sen
: Haku!
Kamajii
: Sen, attenta! Non avvicinarti!
Sen
: Haku! Cosa ti prende? Ah!
Kamajii
: Sembra alquanto grave.
Sen
: Haku, non ti arrendere! Cosa possiamo fare? Sta morendo?
Kamajii
: Si direbbe che il sangue stia sgorgando dall'interno.
Sen
: Come dall'interno?
Kamajii
: Proprio così! Potrebbe avere ingoiato qualcosa.
Sen
: Haku, guarda! Questo è un regalo del Dio del
Fiume
. Forse ti aiuterà. Mangialo! Haku? Forza, apri la bocca. Ti prego, Haku. Ti prego, mangialo! Vedi? È sicuro.
Kamajii
: Lo hai avuto davvero dal Dio del
Fiume
?
Sen
: Apri la bocca! Ancora un po'! Ecco, è dentro! Adesso ingoia!
Kamajii
: Guarda, Sen. Guarda là!
Sen
: Il sigillo d'oro!
Kamajii
: Forza Sen, da quella parte! Prendilo! Prendilo! L'hai ucciso? Porta male, molto male. Unisci gli indici e i pollici, prima che ti attacchi il maleficio! Sfortuna, vattene!
Sen
: Signore! Haku l'ha preso alla sorella di Yubaba.
Kamajii
: Il prezioso sigillo della maga Zeniba! Il più potente che ci sia.
Sen
: Oh! Si è trasformato di nuovo! Mi aiuti! Cosa possiamo fare? Haku! Haku! Svegliati! Zeniba ha fatto un incantesimo sul sigillo.
Kamajii
: Quella è magia potentissima! L'ha colpito gravemente. Tra qualche minuto dovrebbe sentirsi meglio. Povero Haku, non è stato facile per lui. È arrivato qui un giorno dal nulla, proprio come te. Ma lui voleva diventare mago, e si mise al servizio di Yubaba come apprendista. Io gli consigliai di tornarsene a casa, ma mi disse che non aveva un posto dove tornare. E così, Yubaba s'impossessò di lui. Il suo volto diventò pallido, i suoi occhi d'acciaio, e da allora non è più stato lo stesso.
Sen
: Signor Kamajii, e se io riportassi il sigillo d'oro alla maga Zeniba? Le potrei restituire il sigillo e scusarmi con lei da parte di Haku. Perché non mi dice dove vive Zeniba?
Kamajii
: Vorresti andare da Zeniba? Potrebbe essere d'aiuto, ma è una maga pericolosa.
Sen
: La prego, Haku mi ha sempre aiutata. Ora tocca a me aiutarlo.
Kamajii
: Hm... Saprei come farti arrivare, ma dovresti poi tornare da sola. Va bene, aspetta! Vediamo... Eppure, deve essere qui.
Sen
: Forza, ragazzi, ho bisogno delle scarpe e dei vestiti.
Lin
: Sen! Dove ti eri cacciata? È un'ora che ti cerco!
Sen
: Cosa c'è, Rin?
Lin
: Che è successo qui dentro? È tutto imbrattato di sangue! E questi due chi sarebbero?
Sen
: Mi sono fatta dei nuovi amici, vedi?
Lin
: Yubaba è arrabbiatissima con te. Ti stanno cercando tutti!
Sen
: Perché?
Lin
: Quel tipo che regalava l'oro si è scoperto che invece è un mostro chiamato Senza-volto. Yubaba dice che sei stata tu a farlo entrare.
Sen
: È vero, sono stata io.
Lin
: Che? Stai scherzando?
Sen
: È la verità, pensavo fosse un cliente.
Lin
: Ma che cliente! Quello è un mostro! Ha già divorato due rane e un lumacone.
Kamajii
: Eccolo, l'ho trovato! L'ho trovato, Sen!
Lin
: Che vuoi? Abbiamo da fare, uomo delle caldaie!
Kamajii
: Puoi usare questo.
Lin
: Hai un biglietto del treno? Si può sapere come hai fatto a rimediarlo?
Kamajii
: Lo conservo da ben quarant'anni, bambina. Ora ascolta: la fermata dove devi scendere si chiama Fondo di Palude.
Sen
: Fondo di Palude?
Kamajii
: Zeniba vive lì. È la sesta fermata.
Sen
: Sesta fermata.
Kamajii
: Mi raccomando, non ti sbagliare. Una volta il treno andava in tutt'e due le direzioni, ma oggigiorno fa solo andata. Ancora decisa a partire?
Sen
: Hm-hm. Per tornare, camminerò lungo i binari.
Lin
: E con Yubaba come te la caverai?
Sen
: Ci penserò più tardi. Haku, tornerò presto. Non ti arrendere. Cerca di guarire.
Lin
: Cosa sta succedendo?
Kamajii
: Qualcosa che non riconosceresti. Si chiama "amore".
Dal film:
La città incantata
Scheda film e trama
Frasi del film
Spirito Rana
: Ma è oro! Ah? Cosa fai lì dentro? Non sei mica un cliente. Le terme sono chiuse a quest'ora. Esci subito! È vietato stare qui! Oro! È altro oro! È tutto per me? Tu puoi creare l'oro? Aspetta! Dammi qua!
Aogaeru
: Che cosa sta succedendo là dentro? L'ora di andare a letto è passata da un pezzo!
Senza Volto
: Ehi, capo, guarda qua! Ho una fame da lupo e vorrei che tu mi servissi da mangiare.
Aogaeru
: Riconosco quella voce.
Senza Volto
: Tieni! Prendi! Posso pagarti bene! E già che ci sono voglio anche fare un bagno. Sveglia tutti, muoviti!
Sen
: Mamma! Papà! Il Dio del
Fiume
, mi ha regalato questa! Se la mangiate, forse si romperà l'incantesimo! Mamma, papà quali siete? Mamma! Ah? Era un brutto sogno! Rin! Dove sono finite tutte? Che bello! Si è trasformato davvero in oceano. Si vede anche il porcile dove sono mamma e papà. Kamajii ha già acceso le caldaie. Devo aver dormito proprio tanto.
Aogaeru
: Muovetevi, fannulloni! Cominciate a portare tutto quello che avete preparato!
Caporeparto
: Presto! Presto con quelle vivande! Il nostro ospite sta morendo di fame!
Lin
: Sen!
Sen
: Eccomi, Rin!
Lin
: Ah, bene. Stavo venendo a svegliarti. Guarda Regalano pepite d'oro! C'è un nuovo ospite. È ricco sfondato. Regala oro a manciate!
Senza Volto
: Portate! Portate altro cibo! Voglio mangiare tutto!
Sen
: Ma chi è quest'ospite?
Lin
: E che t'importa? Vieni. Se si sveglia Yubaba è finita la festa.
Sen
: Voglio andare a cercare Haku, adesso.
Lin
: Smettila di preoccuparti tanto per Haku! Non fare la scema, Sen, vieni a prendere l'oro!
Inserviente
: Rin, andiamo a riempirci le tasche!
Lin
: Di corsa!
Sen
: Dove sarà Haku? Tornerà prima che non sappia più riconoscere i miei genitori? Spero che papà non sia già ingrassato troppo. Ma... Haku è inseguito dagli uccelli! Non ti arrendere! Coraggio, Haku, ce la puoi fare! Haku, da questa parte! Vieni! Corri! Haku. Haku! Ah! È soltanto carta. Haku, come ti senti? Ma tu sanguini! Tranquillo, quei cosi di carta sono andati via. Tutto si sistemerà. Ah! È entrato nella finestra di Yubaba. Devo raggiungerlo prima che muoia dissanguato.
Aogaeru
: Il benvenuto diamo / al signor di ricca mano / Il più buono che ci sia / Non c'è oro che non dia / Tutti insieme / ci inchiniamo / al signor di ricca mano / Tutti insieme ci inchiniamo / ci inchiniamo / al signor di ricca mano / Tutti insieme ci inchiniamo / al signor di ricca mano / Ricca mano
I Inserviente
: Signore, solo un po' d'oro!
II Inserviente
: È tutta la vita che aspetto!
III Inserviente
: Una piccola mancia, generoso signore! La scongiuro!
IV Inserviente
: Ehi! Che cosa fai tu qui?
Sen
: Sto andando di sopra.
IV Inserviente
: Neanche per sogno! Ah! Sangue!
Aogaeru
: Lèvati di torno! Fa' passare il nostro ospite!
Sen
: Grazie per avermi aiutata, signore!
Aogaeru
: Non ti rivolgere a lui, sciocchina che...
Sen
: Non ne ho bisogno. Grazie lo stesso. Mi dispiace, ma vado proprio di fretta.
Inservienti
: È mio! È mio!
Aogaeru
: Ehi! Che cosa succede? Tutti indietro, state indietro! Ho detto di allontanarvi! Sono desolato, signore, deve perdonarla. Vede, la ragazzina è un essere umano e per giunta è nuova quaggiù.
Senza Volto
: Piantala di sorridere! Stai ancora sorridendo.
Aogaeru
: Non è vero, signo...
Sen
: Cosa? Yubaba?
Yubaba
: Siamo veramente nei guai! Ho scoperto chi è il nostro ospite: è un Senza-volto. È tutta colpa tua, sei troppo ingordo! Scendo sùbito, non combinare altri disastri! E non fargli mangiare nient'altro prima che io arrivi! Haku, stai sporcando il tappeto di sangue. Vattene via da qui! Non mi sei più utile. Uh, ciao, amore. Di nuovo nascosto tra i cuscini? Ti ho svegliato mentre dormivi così bene, mi dispiace. Mamma deve ancora lavorare. Dormi, piccino. Continua a dormire.
Sen
: Eh! No! Lasciami stare! Oh! Ma sei un bebè gigante! Ti dispiacerebbe lasciarmi andare? Per favore, ho una gran fretta!
Bôh
: Sei venuta qui per farmi ammalare, vero?
Sen
: Come?
Bôh
: Lo so. Sei un microbo cattivo che viene da fuori.
Sen
: Non sono un microbo, sono un essere umano! Ora lasciami andare, ti dispiace?
Bôh
: Ti ammalerai di sicuro se vai fuori. E allora rimani qui e gioca con me.
Sen
: Ma non ci si ammala fuori.
Bôh
: E invece sì. Per questo non sono mai uscito dalla mia stanza.
Sen
: Ti ammalerai se resti sempre chiuso qui dentro! Ora, sentimi: una persona a cui voglio tanto tanto bene sta veramente male. Devo andare ad aiutarlo. Ti prego, lasciami il braccio adesso!
Bôh
: Se te ne vai, ricomincio. Piangerò e mamma Baba mi sentirà. Allora, correrà qui e ti ucciderà. Gioca con me, se no ti spezzo il braccio!
Sen
: No! Mi fai male! Per favore! Verrò a giocare più tardi, va bene?
Bôh
: No, no! Voglio giocare adesso!
Sen
: Guarda!
Bôh
: Oh!
Sen
: È sangue! È pieno di microbi!
Bôh
: Aaah!
Sen
: Haku! Cosa fate? Andate via! Andatevene! Haku, come stai? Mi senti? Smettetela voi! Haku! Ah! Ah! Vattene! Fermatevi, voi!
Bôh
: Non ho paura dei microbi! Se non giochi con me, mi metto a piangere.
Sen
: Ti prego, non piangere! Aspetta un attimo!
Bôh
: No. Giochiamo adesso o mi metto a piangere!
Sen
: Non piangere, ti prego!
Zeniba
: Che bambino viziato! Chiudi quella boccaccia! Sei proprio un bamboccione, eh? Ancora un po' trasparente.
Bôh
: Mamma...
Zeniba
: Stupido carciofo! Non riesci neanche a distinguermi da tua madre. Bene, adesso il tuo corpo è adeguato al tuo cervello! Vediamo... in quale altro modo ci possiamo divertire? Sarà il nostro piccolo segreto. Se dici una parola a qualcuno, ti strappo la lingua!
Sen
: Ma lei chi è?
Zeniba
: Zeniba. La sorella gemella di Yubaba. È stato gentile da parte tua portarmi al nascondiglio del drago. Adesso, cara, consegnamelo pure.
Sen
: Cosa vuole fare ad Haku? Sta male! È ferito.
Zeniba
: Peggio per lui! Ha rubato il mio sigillo d'oro zecchino. È magico e potente, e voglio che mi venga restituito!
Sen
: Haku non ruberebbe mai. È una persona perbene.
Zeniba
: Vuoi sapere perché è diventato l'apprendista di mia sorella? Per rubarle i segreti della magia e, non contento, adesso vuole anche i miei. È un drago stupido e ladro. Non ha niente di buono. Fammi passare, ragazzina! Voglio riprendermi il mio sigillo d'oro zecchino. C'è un terribile, potente incantesimo su quel sul sigillo, e chiunque lo ruba muore.
Sen
: No, non può farlo!
Zeniba
: Cos'è questo fracasso, stupido bamboccio? Smettila! Non voglio che arrivi mia sorella. Oh, che sciocca! Si è strappata la carta!
Sen
: Haku, stiamo cadendo! Aaah! Haku! Aaah!
Dal film:
La città incantata
Scheda film e trama
Frasi del film
Yubaba
: È lo Spirito del Cattivo Odore!
Caporeparto
: E a quanto pare è anche bello grosso.
I Inserviente
: Sta... sta andando dritto al ponte!
II Inserviente
: Chiamate anche gli altri! Chiamate anche gli altri! Siamo troppo pochi
Spirito Rana
: Scusi, scusi! No, si fermi! Di qui non può passare! Fermo! Fermo! Scusi se insisto. Questo odore mi uccide!
Inserviente
: È tremendo!
Yubaba
: Hm... C'è qualcosa che non mi quadra. Non mi sembra uno Spirito del Cattivo Odore. Ma purtroppo non abbiamo scelta: andiamo ad accoglierlo! Fategli un bel bagno robusto, e buttatelo fuori il prima possibile.
I Inserviente
: Tutti nelle vostre camere!
II Inserviente
: Dicono che stia entrando un Dio del Cattivo Odore.
Aogaeru
: Vieni, Sen. Yubaba vuole vederti.
Sen
: Sissignore!
Yubaba
: Attenzione, non combinare pasticci. Porta quest'ospite nella vasca grande e strofinalo per bene.
Sen
: Ma io... Ma...
Yubaba
: Niente "ma", o ti trasformo in fuliggine! Obbedisci!
Caporeparto
: Ah! È arrivato, Maestà.
Inservienti
: No! No! Via! Via! Via!
Yubaba
: Metti giù le mani! Insulti il nostro ospite. Benvenuto nelle nostre terme, gentile cliente! Oh! Sono soldi! Sen, prendi i soldi del nostro gradito cliente.
Sen
: Sì, signora!
Yubaba
: Non farlo aspettare! Accompagnalo alla vasca.
Sen
: Da questa parte.
Lin
: Sen! Anche la zuppa!
Yubaba
: Aprite le finestre! Aprite tutto!
Sen
: Ah! Ah! Come? Solo un attimo, signore.
Yubaba
: Ah, ah, ah! Disgustoso.
Caporeparto
: Non ci trovo niente da ridere.
Yubaba
: Vediamo come se la cava adesso. Guarda, vuole riempire la vasca.
Caporeparto
: Oh, no! Sprecherà tutta la nostra buona acqua.
Sen
: Ahi! Oh!
Yubaba
: Chi le ha dato tutti quei sali da bagno?
Caporeparto
: Io non c'entro, non faccio certi sprechi. No! Sono i nostri sali più preziosi!
Lin
: Sen! Sen, dove sei?
Sen
: Sono qui!
Lin
: Non ti preoccupare, piccola! Sto venendo ad aiutarti! Rimani lì! Stai tranquilla, non permetterò che ti facciano del male!
Sen
: Grazie! Ma è lui che ha bisogno aiuto. Sembra trafitto da un manubrio.
Lin
: Un manubrio?
Sen
: Non riesco a tirarlo fuori!
Yubaba
: Cos'ha detto? Un manubrio? Hm... Porta tutti al piano di sotto.
Caporeparto
: Perché?
Yubaba
: Muoviti!
Caporeparto
: Presto! Tutti giù, scendete subito!
Yubaba
: Fate attenzione! Non abbiamo a che fare con un Dio del Cattivo Odore. Afferrate la corda!
Sen
: Sì, signora.
Lin
: Ce la fai?
Sen
: L'ho presa!
Yubaba
: E voi, sbrigatevi!
Caporeparto
: Forza!
Yubaba
: Avanti, aiutamole, tutti insieme!
Caporeparto
: Tirate! Sen: La corda è fissata!
Yubaba
: E adesso mettetecela tutta! Tirate forte al mio comando! E...
Inservienti
: Tira! Tira!
Yubaba
: Tira! Tira!
Inservienti
: Tira!
Yubaba
: Tira! Tira!
Sen
: Una bicicletta?
Yubaba
: Come pensavo! Ancora tutti insieme! Tira!
Sen
: Ah!
Lin
: Sen! Sen, mi senti? Dove sei?
Dio Del
Fiume
: Sei stata brava.
Yubaba
: Hm?
Caporeparto
: Oro? Ehi! Giù le mani! Fermi tutti! Questa è proprietà privata!
Lin
: È oro!
Yubaba
: State indietro! Il nostro ospite è ancora qui, idioti! Sen, non intralciare il nostro ospite. Fagli largo!
Sen
: Sì.
Yubaba
: Aprite l'ingresso principale! Fatelo passare!
Ah, ah, ah, ah, ah!
Inservienti
: Evviva! Urrà! Evviva!
Yubaba
: Sen, grazie! Sei stata bravissima, abbiamo guadagnato tanti soldi! Il Dio del
Fiume
è ricco e famoso. Prendete esempio da Sen! Stasera la Casa offre da bere a tutti! Ma prima, portatemi l'oro che avete raccolto!
Inserviente
: Perché dobbiamo sempre rinunciare così? Non è giusto!
Lin
: Tieni, mangia qualcosa.
Sen
: Grazie.
Lin
: Che giornata!
Sen
: Rin, sai dov'è Haku?
Lin
: Di nuovo con questo Haku? A volte scompare. Sembra che Yubaba gli faccia svolgere tutti i lavori più sporchi.
Sen
: Davvero?
Lin
: A-ha!
Inserviente
: Rin, noi spegniamo la luce.
Lin
: Va bene.
Sen
: Quanta acqua! Sembra quasi l'oceano.
Lin
: Cosa ti aspettavi dopo tutta quella pioggia? Devo andarmene da questo posto. Un giorno anch'io sarò su quel treno. Cosa c'è?
Dal film:
La città incantata
Scheda film e trama
Frasi del film
Akio
: Come sospettavo. Doveva essere un parco divertimenti, una volta. Ne hanno costruiti tanti agli inizi degli anni '90, poi è arrivata la crisi economica e li hanno chiusi tutti. E questo è di sicuro uno dei tanti.
Chihiro
: Papà! No! Dove andate? Avevi detto solo un'occhiatina! Ehi! Torniamo indietro! Hai sentito? Il palazzo si lamenta.
Yuko
: Ma no, è il fruscio del vento. Che posto splendido! Potevamo portarci il pranzo, avremmo fatto un bel picnic.
Akio
: Guardate! Qui doveva scorrere un
fiume
. Hm?
Yuko
: Oh!
Akio
: Lo senti che profumino? Sì! Stanno cucinando qualcosa di buono.
Yuko
: Io tra un po' muoio di fame.
Akio
: Forse questo posto è ancora aperto. Andiamo.
Yuko
: Chihiro, vieni! Sbrigati!
Chihiro
: Aspettatemi!
Akio
: Da quella parte.
Yuko
: Che cosa strana: in questo posto ci sono solo ristoranti.
Chihiro
: Ma dov'è la gente?
Akio
: Eccolo là! Ehi! L'ho trovato! Ah! Oh! Venite a vedere. Ah!
Yuko
: Questa sì che è una sorpresa!
Akio
: C'è qualcuno qui? È aperto il ristorante?
Yuko
: Chihiro, vieni! Sembra tutto squisito.
Akio
: C'è qualcuno?
Yuko
: Tesoro, non ti preoccupare. Possiamo pagare il conto quando tornano.
Akio
: Ben detto! Ah, sembra davvero tutto appetitoso.
Yuko
: Bello. Chissà cos'è? Delizioso! Chihiro, lo devi proprio mangiare.
Chihiro
: Non lo voglio. Ci mettiamo nei guai. Andiamo via da questo posto!
Akio
: Non ti preoccupare, c'è qui il tuo papà. Ho le carte di credito e i contanti.
Yuko
: Non vuoi neppure assaggiarlo? Provalo, è tenerissimo.
Akio
: Mostarda?
Yuko
: Grazie.
Chihiro
: Mamma! Papà! Ma che fate? È magico. Ecco il treno.
Haku
: Non dovresti stare qui. Vattene, subito!
Chihiro
: Che?
Haku
: È quasi notte, devi allontanarti prima che faccia buio. Stanno accendendo le lampade. Corri! Vai dall'altra parte del
fiume
più veloce che puoi! Io li distraggo.
Chihiro
: Ma chi era quello? Mamma! Papà! Avanti, basta mangiare! Papà, andiamo via da questo posto! Uh? Mamma! Papà! Dove siete? Mamma! Ah! Aaah! È acqua! Cos'è? È solo un sogno! Mi devo svegliare! Sveglia! Svègliati! Non è vero! È solo un sogno! Solo un sogno! Vattene! Vattene via! Sparisci! No! Divento trasparente! È solo un sogno! Un brutto sogno! Eeeh!
Haku
: Non aver paura. Sono qui solo per aiutarti.
Chihiro
: No! No! No!
Haku
: Apri la bocca. Presto, mangialo! Devi mangiare un cibo di questo mondo, altrimenti scomparirai.
Chihiro
: No!
Haku
: Avanti, mangialo! Non ti trasformerai in un maiale. Stai tranquilla. Mastica bene e ingoia. Ecco, guarda, stai già meglio. Controlla tu stessa.
Chihiro
: Sono come prima.
Haku
: Visto? Su, andiamo.
Chihiro
: Che fine hanno fatto i miei genitori? Dimmelo! Non sono diventati maiali, vero?
Haku
: Non puoi vederli ora, ma succederà presto. Resta immobile! Ti cercano anche dall'alto. Devi andartene da qui. Sùbito!
Chihiro
: Oh, no! Le gambe! Non riesco ad alzarmi! Aiutami! Come faccio?
Haku
: Càlmati! Respira profondamente. Nel nome del vento e dell'acqua racchiusi in te, scioglila! Alzati!
Chihiro
: Eh!
Dal film:
La città incantata
Scheda film e trama
Frasi del film
Nella montagna nera
|
il torrente delira a voce alta
|
A quella stessa ora
|
avanzi tra precipizi
|
nel tuo corpo sopito
|
Il vento lotta al buio col tuo sogno
|
boscaglia verde e bianca
|
quercia fanciulla quercia millenaria
|
il vento ti sradica e trascina e rade al suolo
|
apre il tuo pensiero e lo disperde
|
Turbine i tuoi occhi
|
turbine il tuo ombelico
|
turbine e vuoto
|
Il vento ti spreme come un grappolo
|
temporale sulla tua fronte
|
temporale sulla tua nuca e sul tuo ventre
|
Come un ramo secco
|
il vento ti sbalza
|
Nel tuo sogno entra il torrente
|
mani verdi e piedi neri
|
rotola per la gola
|
di pietra nella notte
|
annodata al tuo corpo
|
di montagna sopita
|
Il torrente delira
|
fra le tue cosce
|
soliloquio di pietre e d'acqua
|
Sulle scogliere
|
della tua fronte passa
|
come un
fiume
d'uccelli
|
Il bosco reclina il capo
|
come un toro ferito
|
il bosco s'inginocchia
|
sotto l'ala del vento
|
ogni volta più alto
|
il torrente delira
|
ogni volta più fondo
|
nel tuo corpo sopito
|
ogni volta più notte
Octavio Paz
Titolo della poesia:
Temporale
Frasi di Octavio Paz
Rumori confusi, incerto chiarore.
|
Inizia un nuovo giorno,
|
è una stanza in penombra
|
e due corpi distesi.
|
Nella fronte mi perdo
|
In un pianoro vuoto.
|
Già le ore affilano i rasoi.
|
Ma al mio fianco tu respiri;
|
intimamente mia eppur remota
|
fluisci e non ti muovi.
|
Inaccessibile se ti penso,
|
con gli occhi ti tocco,
|
ti guardo con le mani.
|
I sogni ci separano
|
ed il sangue ci unisce:
|
siamo un
fiume
di palpiti.
|
Sotto le tue palpebre matura
|
il seme del sole.
|
Il mondo
|
non è ancora reale,
|
il tempo è dubbio:
|
solo il calore della tua pelle
|
è vero.
|
Nel tuo respiro ascolto
|
la marea dell'essere,
|
la sillaba scordata del Principio.
Octavio Paz
Titolo della poesia:
Prima del principio
Frasi di Octavio Paz
Con l'eccezione delle grotte Marabar ‐ che sono a venti miglia di distanza ‐ la città di Chandrapore non offre nulla di straordinario. Più rasentata che bagnata dal Gange, si trascina per circa due miglia lungo la riva e a stento la si riconosce dai detriti che il
fiume
deposita con tanta abbondanza. Sul lungo
fiume
non ci sono gradini per i bagni, perché caso vuole che qui il Gange non sia sacro; in realtà non c'è lungo
fiume
, e i bazar precludono l'ampia e mutevole vista della corrente. Le strade sono sordide, i templi abbandonati, e sebbene ci siano alcune case eleganti, sono nascoste in giardini o in fondo a viali così sporchi da scoraggiare chiunque non vi sia stato espressamente invitato.
Edward Morgan Forster
Cit. da
Passaggio in India ‐ Incipit
Frasi di Edward Morgan Forster
Io guiderò la motrice. O riesco a passare, o salto in aria. Ormai loro vogliono soltanto la cisterna con la benzina, perciò attaccheranno tutti me, e voi dovete approfittarne. Non perderanno tempo ad inseguire voi, non esitate, appena fuori sparpagliatevi in piccoli gruppi e dirigetevi a Nord. A duecento miglia da qui sempre a Nord c'è un ponte distrutto su un
fiume
in secca, ci ritroveremo lì. E se al tramonto non mi vedete arrivare, proseguite e non fermatevi mai più.
Pappagallo
Dal film:
Interceptor il guerriero della strada
Scheda film e trama
Frasi del film
Voglio all'ombra di un'ala
|
raccontare un racconto in fiore.
|
La giovanetta del Guatemala,
|
quella che morì per amore.
|
|
C'erano corone di gigli
|
e cuscini di fior di reseda
|
e gelsomini... La seppellimmo
|
in una cassa foderata di seta.
|
|
Lei gli aveva regalato
|
un cuscinetto profumato.
|
Lui ritornò già sposato
|
e lei morì per amore.
|
|
Trasportano la sua cassa
|
vescovi e ambasciatori
|
e il popolo segue in massa
|
con le mani piene di fiori
|
|
Lei per poterlo vedere
|
salì fino al belvedere
|
lui ritornò con la sposa
|
e lei morì per amore.
|
|
Come bronzo incandescente
|
fu quel bacio dell'addio
|
su quella fronte, la fronte
|
che amavo di più io.
|
|
Di sera entrò dentro il
fiume
|
e la tolse già morta il dottore
|
Dicono che è morta di freddo
|
ma io so che morì per amore.
|
|
Lì nella cripta gelata
|
la misero sopra due panche.
|
Baciai la sua mano affilata,
|
baciai le sue scarpine bianche.
|
|
Stavo là zitto e al tramonto
|
mi chiamò il seppellitore.
|
Io non ho visto mai più
|
colei che è morta per amore.
José Martí
Titolo della poesia:
La bambina del Guatemala
Frasi di José Martí
Conosci la storia dello scorpione e della rana? Il tuo amico Nino non ce l'ha fatta ad attraversare il
fiume
.
Pilota
Dal film:
Drive
Scheda film e trama
Frasi del film
Benit
: Ehi! O' Connell! A quanto pare li ho io tutti cavalli!
Rick
: Ehi, Benit! A quanto pare sei sulla riva sbagliata del
fiume
, sai?
Dal film:
La mummia
Scheda film e trama
Frasi del film
Un giorno tutti saremo felici.
|
Le lacrime, chi le ricorderà?
|
|
I bimbi scoveranno
|
nei vecchi libri
|
la parola "piangere"
|
e alla maestra in coro chiederanno:
|
"Signora, che vuol dire?
|
Non si riesce a capire".
|
|
Sarà la maestra,
|
una bianca vecchia
|
con gli occhiali d'oro,
|
e dirà loro:
|
"Così e così".
|
|
I bimbi lì per lì
|
non capiranno.
|
A casa, ci scommetto,
|
con una cipolla a fette
|
proveranno e riproveranno
|
a piangere per dispetto
|
e ci faranno un sacco di risate...
|
|
E un giorno tutti in fila,
|
andranno a visitare
|
il Museo delle lacrime:
|
io li vedo, leggeri e felici,
|
i fiori che ritrovano le radici.
|
|
Il Museo non sarà tanto triste:
|
non bisogna spaventare i bambini.
|
E poi, le lacrime di ieri
|
non faranno più male:
|
è diventato dolce il loro sale.
|
|
E la vecchia maestra narrerà:
|
"Le lacrime di una mamma senza pane...
|
le lacrime di un vecchio senza fuoco...
|
le lacrime di un operaio senza lavoro...
|
le lacrime di un negro frustato
|
perchè aveva la pelle scura..."
|
"E lui non disse nulla?"
|
"Ebbe paura?"
|
"Pianse una sola volta ma giurò:
|
una seconda volta
|
non piangerò".
|
|
I bimbi di domani
|
rivedranno le lacrime
|
dei bimbi di ieri:
|
del bimbo scalzo,
|
del bimbo affamato,
|
del bimbo indifeso,
|
del bimbo offeso, colpito, umiliato...
|
|
Infine la maestra narrerà:
|
"Un giorno queste lacrime
|
diventarono un
fiume
travolgente,
|
lavarono la terra
|
da continente a continente,
|
si abbatterono come una cascata:
|
così, così la gioia fu conquistata".
Gianni Rodari
Frasi di Gianni Rodari
Mi sento morire, in te, attraversato da spazi che crescono, farfalle affamate che mi mangiano,
|
appena vivo, con le labbra aperte dove risale il
fiume
della dimenticanza.
|
E tu con delicate pinze di pazienza mi strappi i denti, le ciglia, mi denudi
|
Del trifoglio della tua voce, dell'ombra del desiderio
|
Vai aprendo in mio nome finestre allo spazio
|
E fori azzurri nel mio petto
|
Da cui le estati fuggono lamentandosi
|
Trasparente, affilato, intessuto d'aria
|
Fluttuo nel dormiveglia, e ancora
|
Dico il tuo nome e ti sveglio d'angoscia
|
Però tu ti sforzi e mi dimentichi
|
Già sono appena la liquida bolla dell'aria
|
Che ti riflette, che distruggerai
|
Con un solo palpebrìo.
Julio Cortázar
Titolo della poesia:
Liquidazione di saldi
Frasi di Julio Cortázar
E so molto bene che non ci sarai.
|
Non ci sarai nella strada,
|
non nel mormorio che sgorga di notte
|
dai pali che la illuminano,
|
neppure nel gesto di scegliere il menù,
|
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee,
|
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.
|
|
Nei miei sogni non ci sarai,
|
nel destino originale delle parole,
|
nè ci sarai in un numero di telefono
|
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
|
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
|
e non per te comprerò dolci,
|
all'angolo della strada mi fermerò,
|
a quell'angolo a cui non svolterai,
|
e dirò le parole che si dicono
|
e mangerò le cose che si mangiano
|
e sognerò i sogni che si sognano
|
e so molto bene che non ci sarai,
|
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
|
nè la fuori, in quel
fiume
di strade e di ponti.
|
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
|
e quando ti penserò, penserò un pensiero
|
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.
Julio Cortázar
Titolo della poesia:
Il Futuro
Frasi di Julio Cortázar
Ma sto
fiume
[Tevere]
ce serve o nun ce serve? Perché se ce serve lo voglio vivere e lo voglio navigare ma se nun ce serve, ed io dico che nun ce serve!
Armando Feroci
Dal film:
Gallo cedrone
Scheda film e trama
Frasi del film
Il tempo è un
fiume
che mi trascina,
|
ma sono io quel
fiume
;
|
è un tigre che mi divora,
|
ma sono io quella tigre;
|
è un fuoco che mi consuma,
|
ma sono io quel fuoco.
|
Il mondo, disgraziatamente, è reale;
|
io, disgraziatamente, sono Borges.
Jorge Luis Borges
Titolo della poesia:
Il tempo
Frasi di Jorge Luis Borges
Mark Twain è immaginabile soltanto in America. Non sappiamo, non lo potremo mai sapere, quello che l'America gli ha tolto. Sappiamo quello che gli hanno dato Huckleberry Finn e Roughing it e The Innocents at Home e Tom Sawyer e l'infinita inettitudine della polizia che non si accorge delle migrazioni dell'Elefante Bianco. Riduciamo a uno solo tutti i suoi libri e diciamo brevemente: «Mark Twain ha composto Huckleberry Finn in collaborazione con il Mississippi,
fiume
fangoso dell'America».
Jorge Luis Borges
Cit. da
In difesa di Mark Twain
Frasi di Jorge Luis Borges
Seguaci
: Maestro! Maestro!
Brian
: Ehi! C'è... c'è un'altra strada? C'è un'altra strada per arrivare al
fiume
?
Simon Il Sant'uomo
: Mmmmmmm.
Brian
: Ti prego, fratello, aiutami! Devo arrivare...
Seguaci
: Maestro! Maestro!
Simon
: Ooh, il mio piede! Oooh!
Brian
: Shhh!
Simon
: Accidenti, accidenti, accidenti!
Brian
: Mi dispiace. Shhh!
Simon
: Oh, maledizione, accidenti e maledizione!
Brian
: Scusami. Shhh!
Simon
: Mi zittisci pure? Diciotto anni di silenzio assoluto, e tu mi zittisci pure?
Brian
: Come?
Simon
: Ho rispettato il mio voto per diciotto anni. Non un solo suono articolato, riconoscibile, è uscito dalle mie labbra!
Brian
: Non potresti stare zitto altri cinque minuti?
Simon
: Oh, ormai non vale più. Tanto vale che mi diverta un po'. Tante volte, in questi diciotto anni ho avuto la voglia di gridare, cantare, urlare forte il mio nome!
Brian
: Shhh.
Simon
: Oh, sono vivo!
Brian
: Shhh.
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Shhh.
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Zitto!
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Su, piantala! Sta' zitto!
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Zitto!
Simon
: Ah! Uccelli, guardate! Alberi, ascolta...
Seguaci
: Aaah! Maestro! Maestro! Il tuo segno! Maestro!
Dennis
: La mia zucca!
Seguace Della Scarpa
: La tua scarpa!
Ragazza
: La zucca! La zucca, Maestro! Sì, la zucca è il tuo segno!
Arthur
: Dicci, maestro! Dicci qualcosa!
Brian
: Andatevene via!
Seguaci
: Ci ha benedetto! Ci ha benedetto!
Arthur
: E come dobbiamo andare via, Maestro?
Brian
: Ma che ne so? Basta che ve ne andiate, che ne so?
Seguace Della Scarpa
: Dacci un segno!
Arthur
: Ma ce l'ha già dato il segno: ci ha portati in questo posto!
Brian
: Non vi ci ho portati io! Siete voi che mi siete venuti dietro!
Seguace Della Scarpa
: Oh, è sempre un buon segno, comunque lo guardi!
Arthur
: Maestro! Il tuo popolo ha camminato mote miglia per stare con te. Sono stanchi e non hanno mangiato!
Brian
: Non è certo colpa mia se non hanno mangiato.
Arthur
: Non c'è cibo in questa montagna desolata!
Brian
: Beh, ci sono dei cespugli di ginepro, laggiù.
Seguaci
: Ohhh! Miracolo! Miracolo! Miracolo! Miracolo!
Seguace Della Scarpa
: Avete visto? Ha riempito di frutti quei cespugli soltanto con la sua parola!
Giovane
: Hanno generato bacche di ginepro, avete visto?
Brian
: Certo che hanno generato bacche di ginepro! Sono cespugli di ginepro! Che vi aspettavate?
Elsie
: Fai un altro miracolo!
Arthur
: Non lo tentate, scervellati! Non vi basta dunque il miracolo dei cespugli di ginepro?
Simon
: Ma quelli sono i miei cespugli di ginepro!
Arthur
: Essi sono un dono di Dio!
Simon
: Essi sono tutto quello che ho da mangiare! Accidenti a voi! Ehi! Ho detto via da quei cespugli! Forza, andatevene!
Harry
: Oddio! Ho commesso un errore e sto perdendo tutti i capelli. Pietà!
Cieco
: Sono guarito! Il Maestro mi ha guarito, fratelli!
Brian
: Io non l'ho toccato!
Cieco
: Ero cieco, e ora ci vedo! Aargh!
Seguaci
: Miracolo! Miracolo!
Simon
: Digli un po' di smetterla. Erano diciott'anni che non aprivo bocca, finché non è arrivato lui!
Seguaci
: Miracolo! È lui il messia!
Simon
: Mi ha anche pestato un piede!
Seguaci
: Pestaci un piede, Signore! Pestacelo!
Arthur
: Ave, o messia!
Brian
: Non sono il messia!
Arthur
: Tu sei il messia, e io me ne intendo. Ne ho seguiti parecchi.
Seguaci
: Ave, o messia!
Brian
: Io non sono il messia, volete stare a sentire? Non sono il messia, mi avete capito? Lo giuro su dio!
Ragazza
: Soltanto il vero messia nega la sua divinità!
Brian
: Che cosa? Ma così state cercando di incastrarmi! E va bene! Allora sono il messia!
Seguaci
: È lui! È lui il messia!
Brian
: E adesso, andate a fanculo!
Arthur
: Quale via ci consigli, o signore?
Brian
: Oh, come vi pare! Lasciatemi in pace!
Simon
: Tu hai detto a questa gente di mangiare le mie bacche. Mi hai quasi spezzato un piede. Hai rotto il mio voto del silenzio, e adesso cerchi anche di fregarti le mie bacche di ginepro? Aaah!
Brian
: Fermo, fermo!
Arthur
: Quest è il Messia, è il Prescelto!
Simon
: Ma quale messia?
Brian
: Fermo!
Arthur
: Un miscredente!
Seguaci
: Un miscredente!
Arthur
: Prendetelo! Morte all'eretico!
Seguaci
: Morte all'eretico! Morte all'eretico!
Brian
: Lasciatelo stare! Lasciatelo stare, fermi! Lasciatelo stare! Mettetelo giù.
Simon
: Mettetemi giù!
Brian
: Vi prego!
Judith
: Brian.
Brian
: Judith.
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Tre gradi di latitudine capovolgono tutta la giurisprudenza, un meridiano decide della verità. In pochi anni di dominio le leggi fondamentali cambiano, il diritto ha le sue epoche, l'entrata di Saturno nel Leone segna l'origine del tale crimine. Ridicola giustizia, delimitata da un
fiume
! Verità al di qua dei Pirenei, errore al di là.
Blaise Pascal
Frasi di Blaise Pascal
Forrest
: Quel giorno, non so proprio perché, decisi di andare a correre un po', perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta lì pensai di correre fino alla fine della città.
Giornalista
: Il presidente Carter, per un collasso, è svenuto fra le braccia degli agenti alla sicurezza...
Forrest
: E una volta lì pensai di correre attraverso la contea di Greenbow. Poi mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell'Alabama, e cosi feci. Corsi attraverso tutta l'Alabama, e non so proprio perché continuai a andare. Corsi fino all'oceano, e una volta lì mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre. Quando arrivai a un altro oceano, mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girarmi di nuovo e continuare a correre. Quando ero stanco dormivo, quando avevo fame mangiavo, quando dovevo fare ... insomma, la facevo!
Signora
: E così, lei ha corso e basta.
Forrest
: Già. Pensavo tanto a mamma, a Bubba e al tenente Dan. Ma soprattutto pensavo a Jenny. Pensavo tanto a lei.
Annunciatrice
: Da più di due anni, ormai, un uomo di nome Forrest Gump, un giardiniere di Greenbow, in Alabama, fermandosi solo per dormire, corre attraverso l'America. Il servizio è di Charles Cooper.
Charles Cooper
: Per la quarta volta nel suo viaggio attraverso l'America, Forrest Gump, un giardiniere di Greenbow, in Alabama, oggi sta per attraversare di nuovo il
fiume
Mississippi.
Jenny
: Che mi venga un colpo! Forrest!
Cooper
: Signore, perchè corre?
I Reporter
: Perché corre?
II Reporter
: Lo fa per la pace nel mondo?
III Reporter
: Lo fa per i senza tetto?
II Reporter
: Corre per i diritti delle donne?
Cooper
: Oppure per l'ambiente?
I Reporter
: O per gli animali?
III Reporter
: Contro le armi nucleari?
Forrest
: Non riuscivano a credere che uno poteva correre tanto senza una ragione particolare.
II Reporter
: Ma perchè fa questo?
Forrest
: Avevo voglia di correre. Avevo voglia di correre.
Corridore
: È lei. Non ci posso credere, è lei!
Forrest
: Ora, non so perché, quello che facevo sembrava avere un senso per le persone.
Corridore
: È come se in testa mi sia suonata una sveglia. Mi sono detto: "Ecco uno che ha raggiunto un equilibrio. Ecco uno che ha giù chiaro tutto quanto. Ecco uno che ha la risposta". La seguirò dovunque, signor Gump.
Forrest
: E così ebbi compagnia. E poco dopo, ebbi ancora più compagnia. E poi, si unì ancora altra gente. Qualcuno più tardi disse che avevo dato una speranza alle persone. Naaa... No, io non sono un pozzo di scienza, ma qualcuna di quelle persone mi chiese se potevo aiutarla.
Hippie
: Ehi amico! Ehi, senti, chissà se puoi aiutarmi, eh? Senti, mi occupo di adesivi per automobili, e sto cercando di trovare un bello slogan, e visto che sei stato di così grande ispirazione per la gente di qui, pensavo che magari potevi aiutarmi a farmi venire... Wow! Amico, hai visto? Hai appena pestato una grossa merda di cane!
Forrest
: Capita.
Hippie
: Cosa, la merda?
Forrest
: Qualche volta. Qualche anno dopo sentii che quel tizio riuscì a trovare uno slogan per un adesivo per automobili e ci fece un sacco di soldi. Un'altra volta, stavo correndo, e uno che aveva perso tutti i suoi soldi nel commercio delle magliette voleva mettere la mia faccia su una maglietta, ma non sapeva disegnare bene, e non aveva una macchina fotografica.
Uomo
: Tenga, usi questa. Tanto quel colore non piace a nessuno.
Forrest
: Sorridi alla vita! Qualche anno dopo, scoprii che quel tale riuscì a trovare un'idea per una maglietta. E ci fece un sacco di soldi. Comunque, come dicevo, avevo tanta compagnia. Mamma diceva sempre: "Devi gettare il passato dietro di te prima di andare avanti". E col fatto che correvo c'entrava questo, credo. Avevo corso per tre anni, due mesi, 14 giorni e 16 ore.
Corridore
: Zitti! Zitti! Sta per dire qualcosa!
Forrest
: Sono un po' stanchino. Credo che tornerò a casa ora.
Corridore
: E adesso noi che cosa facciamo?
Forrest
: E tutt'a un tratto, finirono i miei giorni di corridore.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Signora Gump
: Oh... Torna sano e salvo. Intesi?
Soldato
: Forza, vai!
Forrest
: Ora, ci avevano detto che il Vietnam era molto diverso dagli Stati Uniti d'America. Tranne che per i barattoli di birra e la grigliata, era vero.
Soldato
: Vai forte, amico!
Bubba
: Queste acque sono zeppe di gamberi! Mi hanno detto che i Vietnamiti li pescano alla grande! Sai, dopo che avremo vinto la guerra, e ci saremo presi tutto, possiamo chiamare i pescatori americani a pescare qui. Non faremo che pescare gamberi, tanti di quei gamberi da non crederci.
Soldati
: Aiutatemi a scaricare i sacchi. Sì.
Tenente Dan Taylor
: Ecco i nuovi arrivi del cazzo.
Forrest e Bubba
: Buongiorno, signore.
Dan
: Ehi, tenete giù quelle mani. Non fatemi il saluto. Ci sono cecchini sparsi in tutta la zona che si divertono a freddare gli ufficiali. Sono il tenente Dan Taylor. Benvenuti al Quarto Plotone. Che hai fatto al labbro?
Bubba
: Sono nato con le gengive grosse, signore.
Dan
: Ti conviene ripiegarlo. Ti si impiglia nel filo delle trappole. Da che parte del mondo venite?
Forrest e Bubba
: Dall'Alabama, signore!
Dan
: Siete gemelli?
Forrest
: No. Non siamo parenti, signore.
Dan
: Sentite, è molto semplice qui. Se mi state incollati e imparate da quelli che si trovano qui da un pezzo, ve la caverete. Nella nostra dotazione c'è una cosa che può segnare la differenza tra un soldato vivo e uno morto: i calzini. Fondo rinforzato, verde grigiastro. Cercate di tenere i piedi asciutti. E in perlustrazione ricordate di cambiarvi i calzini ogni volta che ci fermiamo. Il Mekong è capace di strapparvi i piedi dalle gambe. Sergente Sims, porca puttana, dove sono le imbracature che ti avevo chiesto di ordinare?
Sergente Sims
: Le ho messe tra le richieste al comando...
Dan
: Sì, sì, sì, beh, richiama quei figli di buona donna...
Forrest
: Il tenente Dan sì che era bravo. Era lui il mio tenente, che fortuna per me. Viene da una lunga e gloriosa tradizione militare. Qualcuno della sua famiglia aveva combattuto ed era morto in ogni singola guerra americana.
Dan
: Pigliali a calci nel sedere.
Sims
: Agli ordini, tenente.
Dan
: Datti da fare!
Forrest
: Gli toccava essere all'altezza di un sacco di cose.
Dan
: Così voi due venite dall'Arkansas, eh? Bene. Ci sono passato. Little Rock è una bella città. Ora, posate i vostri arnesi, andate dal sergente del plotone ed equipaggiatevi per la battaglia. Se poi avete fame, lì abbiamo delle bistecche sul fuoco. Ci sono due ordini precisi in questo plotone. Uno, state attenti ai vostri piedi. Due, cercate di non fare niente di stupido, tipo farvi ammazzare.
Forrest
: Spero veramente di non deluderlo. Mi capitò di vedere molta campagna. Facevamo delle lunghissime camminate. E stavamo sempre a cercare un tizio di nome Charlie.
Dan
: Alt!
Sims
: Colonna, alt!
Forrest
: Non sempre era divertente. Il tenente Dan sentiva sempre delle strane cose che venivano da un sasso, una traccia, o un sentiero, perciò ci diceva: "A terra! State zitti!".
Dan
: A terra! State zitti!
Forrest
: E così facevamo. Ora, io non è che sono un pozzo di scienza, ma credo che a questa guerra hanno preso parte alcuni dei migliori giovani d'America. C'era Dallas, di Phoenix. Cleveland, lui era di Detroit.
Cleveland
: Ehi, Tex. Senti, Tex. Amico, che diavolo succede?
Forrest
: E Tex e... era... Non mi ricordo di dov'era Tex.
Dan
: Ah, niente. Quarto plotone, in piedi. Ci sono ancora dieci chilometri per arrivare a quel
fiume
. Muovetevi! Forza, muovetevi! Cercate di sembrare svegli! Allungate il passo! Allungate il passo, avanti!
Forrest
: La cosa bella del Vietnam è che c'era sempre un posto dove andare.
Dan
: Sparate in quel buco! Gump, controlla quel buco.
Forrest
: E c'era sempre una cosa da fare.
Dan
: Pronti all'attacco!
Sims
: Sparpagliatevi! Copritegli le spalle!
Forrest
: Un giorno cominciò a piovere, e non la smise più, per quattro mesi. Siamo stati sotto le piogge di tutti i tipi. Quella fina fina che ti punge, e quella grossa grossa che ti ammacca. La pioggia che scorreva giù di lato, e a volte la pioggia che veniva anche dritta dritta da sotto. Accidenti, pioveva anche di notte.
Bubba
: Ciao, Forrest.
Forrest
: Ciao, Bubba.
Bubba
: Facciamo che io mi appoggio contro la tua schiena e tu contro la mia. In questo modo non ci tocca dormire con la testa nel fango. Sai perchè la nostra società funziona, Forrest? Perchè ognuno si prende cura dell'altro, come fratelli o cose del genere. Ehi, Forrest, c'è una cosa cui ho pensato. E ho una domanda molto importante da farti. Che ne dici di entrare nel commercio dei gamberi con me?
Forrest
: Okay.
Bubba
: Amico, sai una cosa? Io ho già calcolato tutto. Con tot chili di gamberi ci paghiamo la barca. Con tot chili la nafta. Viviamo direttamente sulla barca, non paghiamo l'affitto. Io sarò il capitano. Possiamo cavarcela da soli, dividiamo ogni cosa a metà, amico, parlo di cinquanta e cinquanta. E poi, Forrest, ti mangi i gamberi gratis.
Forrest
: Questa è una grande idea. Bubba aveva avuto una grande idea. Scrissi perfino a Jenny, e le raccontai tutto. Le mandavo lettere. Non tutti i giorni, ma quasi. Le dicevo quello che facevo e le chiedevo quello che faceva lei. E le dicevo che pensavo sempre a lei. E che avevo una gran voglia di ricevere una sua lettera non appena trovava un momentino per scrivermi. Aggiungevo sempre che stavo bene, e poi firmavo ogni lettera "Con affetto, Forrest Gump". Un giorno, stavamo camminando come al solito, e poi, tutt'un tratto, qualcuno chiuse il rubinetto della pioggia, e uscì il sole.
Dan
: Riparatevi! Riparatevi! Maledizione, portate qui la 60! Portate la mitragliatrice, cazzo!
Bubba
: Forrest, stai bene?
Dan
: Fortebraccio! Fortebraccio, Fortebraccio, qui Lima 6! Ci stanno attaccando!
Bubba
: C'è un uomo ferito!
Dan
: Fortebraccio, qui Lima 6, passo! Ricevuto, Fortebraccio! Avvisiamo che ci sparano addosso dalla linea degli alberi al punto Blue 2, con granate e colpi di mortaio!
Soldato
: La mitragliatrice! La mitragliatrice si è inceppata! È bollente!
Dan
: Porca puttana, Mac! Prendi quella cazzo di mitragliatrice e puntala contro gli alberi! Stiamo subendo perdite pesanti! Lima 6 ripiega sulla linea blu. Lima 6 è finita! Ripiegare!
Bubba
: Corri! Corri, Forrest!
Sims
: Ripiegare!
Bubba
: Forrest! Corri, amico! Corri!
Dan
: Ripiega, Gump! Corri, maledizione! Corri!
Forrest
: Io correvo, e correvo, proprio come Jenny mi aveva detto di fare. Corsi così lontano e così veloce che presto mi ritrovai da solo, che non è una bella cosa. Bubba! Bubba era il mio migliore amico. Dovevo essere certo che stava bene. Bubba! E mentre tornavo per cercare Bubba, beh, c'era un altro ragazzo che stava per terra. Tex. Ah, okay. Non potevo lasciarlo là tutto solo, impaurito com'era, così me lo caricai e me lo portai via. E ogni volta che tornavo per cercare Bubba, c'era qualcun altro diceva, "Aiutami, Forrest, aiutami!".
Soldato
: Sta' calmo, amico. Sta' giù. Te la caverai! Te la caverai!
Forrest
: Cominciai ad avere paura di non ritrovare più Bubba.
Fortebraccio
: ... siete vicini alla zona di pericolo, passo.
Dan
: Ricevuto, Fortebraccio! Lo so che ci troviamo nella zona di pericolo! Ci sono i Charlie tutt'intorno, devo avere subito quei mezzi veloci, passo.
Fortebraccio
: Lima 6, vogliamo...
Forrest
: Tenente Dan, Coleman è morto!
Dan
: Lo so che è morto! Tutto il mio maledetto plotone è stato spazzato via!
Fortebraccio
: Lima 6, Lima 6, qual è la situazione, passo.
Dan
: Maledizione! Che stai facendo? Lasciami qui! Vattene via! Lasciami qui! Vattene!
Fortebraccio
: Lima 6, qui Fortebraccio. Mi sentite? Passo.
Dan
: Perdio, ti ho detto di lasciarmi qui, porca puttana!
Fortebraccio
: Lima 6, Lima 6, Lima 6, i mezzi veloci stanno per arrivare, passo.
Forrest
: Poi qualcosa saltò fuori e mi morse. Aaah! Qualcosa mi ha morso!
Dan
: Aaah! Maledetti Vietcong figli di puttana! Non posso lasciare il plotone! Ti ho detto di mollarmi qui, Gump. Lasciami perdere, tu pensa a salvarti! Hai sentito quello che ti ho detto? Porca puttana, mettimi giù! Porta il tuo culo lontano da qui. Non ti ho chiesto di tirarmi fuori di lì, che Dio ti stramaledica! E adesso dove credi di andare?
Forrest
: A prendere Bubba.
Dan
: Ho richiesto un'incursione aerea. Distruggeranno col napalm l'intera zona. Gump, resta qui, maledizione! Questo è un ordine!
Forrest
: Devo andare a trovare Bubba!
Bubba
: Forrest.
Forrest
: Bubba?
Bubba
: Sto bene, Forrest. Sto bene. Oh...
Forrest
: Bubba, no.
Bubba
: No... Me la caverò.
Forrest
: Andiamo. Su, andiamo. Vieni qui.
Bubba
: Sto bene, Forrest. Sto bene...
Dan
: Mettetevelo in quel posto con una bella fiammata!
Forrest
: Non sapevo che era l'ultima volta che io e Bubba ci parlavamo, se no trovavo qualcosa di meglio da dire. Ehi, Bubba.
Bubba
: Ehi, Forrest. Forrest, perchè è successo?
Forrest
: Ti hanno sparato. Poi Bubba disse una cosa che non dimenticherò mai.
Bubba
: Voglio tornare a casa.
Forrest
: Bubba era il mio migliore buono amico. E anche io lo so che non è una cosa che uno trova dietro l'angolo. Bubba doveva diventare il capitano di una barca per gamberi, ma invece morì lì, vicino a quel
fiume
, in Vietnam. È tutto quello che ho da dire su questa faccenda.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata. Tutti quanti glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun difetto.
Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse:
‐ "
Beh, a dire il vero... il tuo cuore è molto meno bello del mio.
"
Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo.
Certo, il cuore del vecchio batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici. C'erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene. Così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere:
‐ "
Starai scherzando?!
" ‐ disse. "
Confronta il tuo cuore con il mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime.
"
‐ "
E' vero!
" ‐ ammise il vecchio. ‐ "
Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato, e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso.
Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che ho provato anche per queste persone...e chissà? Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro.
Comprendi, adesso, che cosa sia il vero amore?
"
Il giovane rimase senza parole. Lacrime copiose iniziarono a rigargli il volto. Prese allora un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel'offrì con le mani che tremavano. Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore. Poi il vecchio prese un pezzo del suo cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane.
Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo. Poi il vecchio aggiunse:
‐ "
Se la nota musicale dicesse: Non è la nota che fa la musica... Non ci sarebbero le sinfonie.
Se la parola dicesse: Non è una parola che può fare una pagina... Non ci sarebbero i libri.
Se la pietra dicesse: Non è una pietra che può alzare un muro... Non ci sarebbero case.
Se la goccia d'acqua dicesse: Non è una goccia d'acqua che può fare un
fiume
... Non ci sarebbero gli oceani.
Se l'uomo dicesse: Non è un gesto d'amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo... Non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra degli uomini
".
Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore, che non era più
il cuore più bello del mondo
, eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.
Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota; come il libro ha bisogno di ogni parola; come la casa ha bisogno di ogni pietra; come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua; così il mondo ha bisogno di te, ha bisogno del tuo amore, perché sei unico ed insostituibile.
Da:
Il cuore più bello del mondo
Avevo sei anni quando ho visto Julie Adams che nuotava con la creatura sotto di lei e mi sono sentito travolto dall'arte, ho sentito letteralmente la sindrome di Stendhal. Ero un bambino e sono stato travolto da delle emozioni che non conoscevo. Sapevo cosa era l'amore, l'amore in senso romantico, e credevo che il film sarebbe finito con loro che stavano insieme e così non è stato. Il film quindi per me è diventato un film che parla di un'invasione. Questa creatura stava nuotando nel suo habitat, nel suo
fiume
e quest'uomo arriva e la cattura! Una cosa così ingiusta. Quel mostro è stato con me per anni, da bambino poi ho continuato a disegnarlo tutti i giorni. Lui e il fantasma dell'Opera, li disegnavo sempre. Poi è diventata quasi un'immagine da balletto sincronizzato, come un musical che è rimasto nella mia testa, e me la sono portata dietro tutta la vita, fino a quando nel 2012 ho iniziato a scrivere la sceneggiatura di "La forma dell'acqua".
Guillermo del Toro
Frasi di Guillermo del Toro
A Xanadu Kubla Khan volle
un'imponente dimora di piacere,
dove Alfeo, il sacro
fiume
, trascorre
caverne ad occhio umano smisurate
e s'immerge in un mare senza sole.
[In Xanadu did Kubla Khan
A stately pleasure-dome decree:
Where Alph, the sacred river, ran
Trough caverns measureless to man
Down to a sunless sea]
Samuel Taylor Coleridge
Cit. da
Kubla Khan ‐ Incipit
Frasi di Samuel Taylor Coleridge
C'era una volta un ragazzo che viveva con suo nonno in una fattoria. Ogni mattina il nonno, che era cristiano, si alzava presto e dedicava del tempo a leggere le Scritture.
Il nipote cercava di imitarlo in qualche modo, ma un giorno chiese:
- "
Nonno, io cerco di leggere la Bibbia ma anche le poche volte che riesco a capirci qualcosa, la dimentico quasi subito. Allora a cosa serve? Tanto vale che non la legga più!
".
Il nonno terminò tranquillamente di mettere nella stufa il carbone che stava in una cesta, poi disse al nipote:
- "
Vai al
fiume
, e portami una cesta d'acqua
".
Il ragazzo andò, ma ovviamente quando tornò non era rimasta acqua nella cesta. Il nonno ridacchiò e disse:
- "
Beh, devi essere un po' più rapido. Dai riprova, muoviti, torna al
fiume
e prendi l'acqua
".
Anche questo secondo tentativo, naturalmente, fallì. Il nipote, senza fiato, si lamentò dicendo che era una cosa impossibile, e si mise a cercare un secchio. Ma il nonno insistette:
- "
Non ti ho chiesto un secchio d'acqua, ma una cesta d'acqua. Torna al
fiume
".
A quel punto il giovane sapeva che non ce l'avrebbe fatta, ma andò ugualmente per dimostrare all'anziano nonno che era inutile. Per quanto fosse svelto l'acqua filtrava dai buchi della cesta. Così tornò al
fiume
e portò la cesta vuota al nonno, dicendo:
- "
Vedi? Non serve a niente!
"
- "
Sei sicuro?
" - disse il nonno - "
Guarda un po' la cesta
".
Il ragazzo guardò con attenzione: la cesta, che prima era tutta nera di carbone, adesso era perfettamente pulita!
- "
Figliolo, questo è ciò che succede quando leggi la Bibbia. Non capirai tutto, né ricorderai sempre ciò che hai letto, ma quando la leggi ti cambierà dall'interno. Dio lavora così nella nostra vita, ci raffina interiormente e a poco a poco ci trasforma perché possiamo assomigliargli
"
Dio lavora così nella nostra vita, ci raffina interiormente e a poco a poco ci trasforma perché possiamo assomigliargli.
Da:
La cesta e l'acqua
È stato ad Austin che ho avuto l'idea di "Days of Heaven"
[I giorni del cielo]
. Mi sono ritrovato da solo per un'estate nella città che avevo lasciato come studente di scuola. C'erano quelle verdi colline ondulate e questo bellissimo
fiume
, il Colorado. Il posto ispira e stimola.
Terrence Malick
Frasi di Terrence Malick
L'occupazione jugoslava che a Trieste durò quarantacinque giorni, fu causa non solo del fenomeno delle foibe ma anche delle deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi di popolazioni inermi. In Istria, a
Fiume
e in Dalmazia, la repressione Jugoslava costrinse molte persone ad abbandonare le loro case. La popolazione italiana che apparteneva a quella regione fu quasi cancellata e di quell'orrore, per troppo tempo, non si è mantenuto il doveroso ricordo. Non possiamo dimenticare e cancellare nulla; non le sofferenze inflitte alle minoranze negli anni del fascismo e della guerra, né quelle inflitte a migliaia e migliaia di italiani.
[La Stampa.it, 10 febbraio 2014]
Piero Grasso
Frasi di Piero Grasso
È vicino all'acqua che ho meglio compreso che il fantasticare è un universo in espansione, un soffio di odori che fuoriesce dalle cose per mezzo di una persona che sogna. Se voglio studiare la vita delle immagini dell'acqua, mi occorre quindi riconoscere il loro ruolo dominante nel
fiume
e nelle fonti del mio paese. Io sono nato in un paese di ruscelli e di fiumi, in un angolo della Champagne vallonea, nella Vallage, così chiamata a causa del gran numero dei suoi avvallamenti. La più bella delle dimore sarebbe per me nel fosso di una vallata, al bordo di un'acqua viva, nell'ombra corta dei salici e dei vimini.
Gaston Bachelard
Frasi di Gaston Bachelard
Una delle superstizioni più frequenti e diffuse è che ogni uomo abbia solo certe qualità definite, che ci sia l'uomo buono, cattivo, intelligente, stupido, energico, apatico, eccetera. Ma gli uomini non sono così. Possiamo dire di un uomo che è più spesso buono che cattivo, più spesso intelligente che stupido, più spesso energico che apatico, e viceversa: ma non sarebbe la verità se dicessimo di un uomo che è buono o intelligente, e di un altro che è cattivo, o stupido. E invece è sempre così che distinguiamo le persone. Ed è sbagliato. Gli uomini sono come i fiumi: l'acqua è in tutti uguale e ovunque la stessa, ma ogni
fiume
è ora stretto, ora rapido, ora ampio, ora tranquillo, ora limpido, ora freddo, ora torbido, ora tiepido. Così anche gli uomini. Ogni uomo reca in sé, in germe, tutte le qualità umane, e talvolta ne manifesta alcune, talvolta altre, e spesso non è affatto simile a sé, pur restando sempre unico e sempre se stesso.
Lev Tolstoj
Cit. da
Resurrezione
Frasi di Lev Tolstoj
Non esiste un uomo migliore dell'altro, come non esiste un posto di un
fiume
più profondo e più pulito di un altro posto in un altro
fiume
. L'uomo scorre come un
fiume
. (6 giugno 1889)
Lev Tolstoj
Cit. da
I diari
Frasi di Lev Tolstoj
Ricompare Tjaden, ancora eccitato, e si mescola subito al discorso, informandosi in che modo, innanzitutto, scoppi una guerra.
«Generalmente è perché un Paese ha fatto una grave offesa a un altro» risponde Albert, con una certa aria di superiorità.
Ma Tjaden insiste coriaceo: «Un Paese? Non capisco. Una montagna tedesca non può offendere una montagna francese: né un
fiume
, né un bosco né un campo di grano».
«Sei bestia davvero o ci prendi in giro?» brontola Kropp. «Non ho mai detto niente di simile. È un popolo che offende un altro...»
«Allora non ho niente a che fare qui; io non mi sento affatto offeso» replica Tjaden.
«Ma mettiti bene in zucca» gli fa Albert stizzito, «che tu sei un povero diavolo, uno zotico e non conti nulla.»
«E allora, ragion di più perché me ne vada a casa» insiste l'altro, e tutti ridono.
Erich Maria Remarque
Cit. da
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Frasi di Erich Maria Remarque
Eri un
fiume
profondo
|
e io la barca più nuda
|
dell'amore del gelso
|
che ti divora le acque.
|
Con un morso mi staccasti l'orecchio
|
e fui il Van Gogh della preghiera.
|
Cercai disperatamente Cézanne
|
e trovai il tuo cimitero.
|
|
[a Nicola]
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
Non uccidete il mare,
|
la libellula, il vento.
|
Non soffocate il lamento
|
(il canto!) del lamantino.
|
Il galagone, il pino:
|
anche di questo è fatto
|
l'uomo. E chi per profitto vile
|
fulmina un pesce, un
fiume
,
|
non fatelo cavaliere
|
del lavoro. L'amore
|
finisce dove finisce l'erba
|
e l'acqua muore. Dove
|
sparendo la foresta
|
e l'aria verde, chi resta
|
sospira nel sempre più vasto
|
paese guasto: «Come
|
potrebbe tornare a esser bella,
|
scomparso l'uomo, la terra».
Giorgio Caproni
Titolo della poesia:
Versicoli quasi ecologici
Frasi di Giorgio Caproni
L'Angelo mio amico s'arrampicò dal suo posto su nel mulino; io rimasi solo; ed ecco quell'apparenza non c'era più, e mi ritrovai seduto sull'amena sponda d'un
fiume
, al chiaro di luna, ascoltando un musico che cantava accompagnandosi con l'arpa su questo tema: «L'uomo che non cambia mai parere è come l'acqua stagnante, e alleva i rettili della mente ».
William Blake
Cit. da
Il matrimonio del cielo e dell'inferno - Memorabile apparizione
Frasi di William Blake
Ormai il Lager era lontano. Nemmeno piú ci pensava, anche se erano passati pochi giorni. Ora stava risalendo le montagne verso il confine; camminava di notte, e di giorno se ne stava rintanato lungo il
fiume
come un animale notturno. Nascosto dentro i cespugli, ogni tanto chiudeva gli occhi e si lasciava prendere da un sonno leggero e bastava il frullo di un'ala a risvegliarlo. Per nutrirsi staccava dai rami degli alberi del bosco germogli di peccio, foglie tenerissime di faggio e di acero appena nate, raccoglieva e portava alla bocca i germogli di mirtillo, di lampone e di rosa canina. Masticava lentamente assaporando i diversi gusti che erano pur sempre piú buoni e graditi della brodaglia che passava il Terzo Reich.
Mario Rigoni Stern
Cit. da
Sentieri sotto la neve ‐ Incipit
Frasi di Mario Rigoni Stern
C'era la guerra, proprio la guerra più vera dove ero io, ma io non vivevo la guerra, vivevo intensamente cose che sognavo, che ricordavo e che erano più vere della guerra. Il
fiume
era gelato, le stelle erano fredde, la neve era vetro che si rompeva sotto le scarpe, la morte fredda e verde aspettava sul
fiume
, ma io avevo dentro di me un calore che scioglieva tutte queste cose.
Mario Rigoni Stern
Cit. da
Il sergente nella neve
Frasi di Mario Rigoni Stern
Sei stata mia compagna di scuola
|
ma hai un anno meno di me
|
abbiamo un bambino che va a scuola mi
|
sono innamorato di te...
|
Fingerò d'essere una tua scolara
|
che s'è innamorata di te
|
mi sono fatta una frangetta
|
per cenare fuori con te...
|
Cerchiamo una locanda piccina
|
nella città ma non c'è
|
inventiamola affacciata sul
fiume
|
che allevò me e te...
|
Di acqua nel
fiume
che è nostro
|
ce n'è e non ce n'è...
|
Inventerò un nuovo mese
|
ricco d'acqua per te...
|
Che si rifletta in me
|
nei miei occhi
|
china dalla veranda inverdita
|
sull'acqua che somiglia la vita
|
rubandomi e restituendomi a te.
Attilio Bertolucci
Titolo della poesia:
Sei stata mia compagna di scuola
Frasi di Attilio Bertolucci
Io sono solo
|
il
fiume
è grande e canta
|
Chi c'è di là?
|
Pesto gramigne bruciacchiate.
|
Tutte le ore sono uguali
|
per chi cammina
|
senza perché
|
presso l'acqua che canta.
|
Non una barca
|
solca i flutti grigi
|
che come giganti placati
|
passano davanti ai miei occhi
|
cantando.
|
Nessuno.
Attilio Bertolucci
Titolo della poesia:
Nessuno
Frasi di Attilio Bertolucci
Aiuto, sto cambiando disse il ghiaccio
Sto diventando acqua, come faccio?
Acqua che fugge nel suo gocciolìo!
Ci sono gocce, non ci sono io!.
Ma il sole disse: Calma i tuoi pensieri.
Il mondo cambia, sotto i raggi miei:
tu tieniti ben stretto a ciò che eri
e poi lasciati andare a ciò che sei.
Quel ghiaccio diventò un
fiume
d'argento
non ebbe più paura di cambiare
e un giorno disse: Il sale che io sento
mi dice che sto diventando mare.
E mare sia. Perché ho capito, adesso,
non cambio in qualcos'altro, ma in me stesso.
Bruno Tognolini
Bob
: Stanno arrivando! Di chi è questo whisky? Tu? Tu? Sta arrivando! Uh! Ce n'è per tutti, gente! Uh! Dio ci salverà! Drink per tutti!Tequila per voi! Venite al bancone, signore e signori! Devi accendere?
I Partecipante
: Funziona ancora?
Bob
: Sì. Dunque, sì, aveva chiesto un cocktail con gin. Ha detto Gin Buck o Gin Fizz?
II Partecipante
: Senti, fa' quello che ti viene meglio. È uguale.
Bob
: Che aveva chiesto? Ah. Sì, mi pare questo qui.
Larry
: Phil? Phil, Phil, Phil, ma lo sai che ore sono?
Phil
: Scommetto che me lo dirai.
Larry
: Sono le nove e mezza!
Phil
: E allora?
Larry
: Ma come sarebbe "e allora"? È cominciata alle sette, lui non viene.
Phil
: Ha detto che sarebbe venuto.
Larry
: Si vede che scherzava, perché lui qui non c'è. Non c'è, Phil.
Phil
: E che cosa vuoi che faccia?
Larry
: Fa' un po' il preoccupato.
Phil
: Sono preoccupato.
Larry
: Ah, davvero?
Phil
: Sì, sono preoccupato, Larry.
Larry
: No, perché allora lo nascondi molto, molto bene.
Phil
: Senti, cerca... di avere fede. Ce la fai? Per una volta.
Larry
: Avere fe... ? Ah, beh... Avere fede?
Partecipanti
: Il grande... Kahuna! Uh! Uh! Uh! Uh!
Partecipante
: Tante grazie, eh?
Phil
: Quel figlio di un cane! Mi ha parlato di pallacanestro per quasi due ore. Ed è riuscito solo a dimostrarmi che non ci capisce praticamente nulla. Cosa? Non c'era un bicchiere più piccolo? Potevi darmi un ditale, magari.
Bob
: Sono tutti sporchi.
Phil
: Dammi quella bottiglia. È questo che mi piace delle convention, che mi fa impazzire di queste cose. Cioè, che tu prendi un tale, lo separi dalla moglie per un paio di giorni, gli fai bere un paio di bicchieri in più, e lui tutt'a un tratto diventa in assoluto il più grande esperto di sport al mondo. Ecco perché Dio ha creato le mogli: perché facciano capire agli uomini quando stanno facendo i coglioni. Se tu separi uno da sua moglie, anche per poco tempo, quello non ha la più vaga idea di come comportarsi. Puoi credermi.
Bob
: Sai, la Bibbia dice che Dio creò Eva come aiuto degno dell'uomo.
Phil
: Come cosa?
Bob
: Un aiuto per... adatto alle sue esigenze.
Phil
: Ah, io non so niente di questa roba, ma quello che so è questo: Dio creò le donne per fare da specchio, così un uomo può vedere che asino è. Voglio dire, tu mi parli di anime... Un uomo non sa assolutamente com'è la sua anima, non ha la minima idea di che aspetto abbia la sua anima, fino a che non scruta negli occhi della donna che ha sposato, e allora, se è appena decente come essere umano, passa almeno due giorni a vomitare. Perché nessun uomo, nessun uomo perbene può tollerare quell'immagine. Dai, togliti le scarpe, mettiti comodo, se ne sono andati tutti.
Bob
: Non avevi detto che non ti piaceva essere sposato?
Phil
: Certo, non m'è piaciuto, ma questo non vuol dire che non lo raccomandi. Ci sono tante cose a questo mondo che sono giuste, ma non necessariamente piacevoli. Prendi la circoncisione. Oh! Era ora, finalmente. Dove cavolo sei stato?
Larry
: Come sarebbe dove cavolo sono stato? Mentre voi ve ne stavate qui a lisciarvi tutti i coglioni che sono entrati da quella porta, io me ne sono andato in cerca del "grande Kahuna"!
Bob
: Il cosa?
Larry
: Il "salvatore", Bob. "El presidente"! L'uomo che proferendo una sola parola, con una singola eiaculazione di suoni potrebbe ingravidare la nostra azienda.
Phil
: L'hai trovato?
Larry
: Phil, usa la tua intuizione, per un secondo. Usa quel dono del Signore, vedi di indovinare qual è la realtà della situazione. Ho l'aria d'averlo trovato?
Phil
: No.
Larry
: Bravo, ce l'hai ancora!
Bob
: Ma di chi state parlando?
Larry
: Stiamo parlando del "grande Kahuna", Bob, del grosso pesce che deve abboccare. Hai mai letto "Il vecchio e il mare"?
Bob
: No.
Larry
: Hm, va bè, lasciamo perdere, va. Stiamo parlando di un uomo che rappresenta, lui da solo, il più grosso cliente che la nostra azienda abbia mai visto e che probabilmente vedrà mai.
Phil
: Potenziale cliente.
Larry
: Ah, potenziale. Sì, fai bene a puntualizzarlo! Potenziale! Che avrebbe potuto. Perché era nostro còmpito, compari, trasformare quella potenzialità in realtà. Farlo cadere nelle nostre braccia. Si doveva corteggiare, quell'uomo. Promettergli doni, se necessario, per attirarlo dalla nostra parte. Ma ci siamo riusciti o abbiamo fallito? Si vota per alzata di mano.
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Sì, è sicuro che finirà. Quando avranno ripescato i nostri corpi nel
fiume
, e spedito il nostro spirito sulla Luna, solo allora sarà finita. È quello che è in mezzo che dà fastidio: l'essere spellati vivi e bruciati. Il resto è solo pace.
Bob
: Sei dovuto andare a cercare questo signore?
Larry
: Abbiamo dovuto, Bob. Non era previsto che lo facessimo, ma, sì, abbiamo dovuto. Si supponeva che lui sarebbe venuto qui stasera. Qualcuno avrebbe dovuto attirarlo qui per un drink.
Phil
: Perché guardi me, scusa? La mia parte l'ho fatta.
Larry
: Gli hai telefonato?
Phil
: Certo che gli ho telefonato, eccome!
Larry
: E hai parlato con lui direttamente.
Phil
: Ho parlato con la sua segretaria.
Larry
: Aaah!
Phil
: Stava facendo un'interurbana importante. Mi ha assicurato che veniva.
Larry
: Oh! Ti ha assicurato che veniva! Sai che c'è? Ti ha fatto uno scherzo! Ci saranno stati un sacco di suoi amici, tutt'intorno al vivavoce, che dicevano: "Senti questo!". Scommetto che tira bidoni per hobby.
Phil
: Sarà capitato qualcosa.
Larry
: Direi che è quasi ovvio che è capitato qualcosa.
Bob
: Magari si è sentito male all'ultimo minuto.
Larry
: No, no, no, no, è qui, è qui. L'ho sentito nominare varie volte questa sera e sempre al presente. È qui, amici miei. Solo che non è qui. Se cogliete la sottile sfumatura.
Phil
: Però, dobbiamo soltanto trovare un'altra strada, ecco tutto.
Larry
: Phil, scusa, sei sordo? L'abbiamo perso. Era invitato, ma non è comparso. Siamo come i dinosauri quando cambiò il clima, non abbiamo più alcuna ragione di vagare sulla Terra.
Bob
: Perché non potete fissare un appuntamento e incontrarlo normalmente in ufficio?
Larry
: Non si fissa un appuntamento con quello lì, è il Presidente, ti manda dai suoi... sottoposti.
Bob
: Perché non andiamo dai sottoposti?
Larry
: Perché sono tutti dei coglioni. Tutti, nessuno escluso. Certe volte si devono lasciar perdere i pesci piccoli, ingraziarsi qualcuno più in alto sulla scala che possa dire: "Sapete che cìè? Li voglio provare questi nuovi prodotti, quindi comprateli, provateli, oppure fottetevi, perché vi licenzio!".
Phil
: Proverò a ritelefonare alla segretaria domattina.
Larry
: Phil, hai sentito una sola parola di quello che ho detto? Capisco che è nella natura umana pensare che abbiamo ancora una chance, ma è un'illusione e basta! Domani ce ne torneremo a Chicago e Evans ci dirà: "Ehi, Phil, Larry, Bob, venite nel mio ufficio, ho qualcosa per voi. Piegatevi". Ah... Che ne dici, Bob, vuoi fare questo per vivere?
Bob
: Non lo so, la serata mi è parsa interessante.
Larry
: Ah sì? In che senso?
Bob
: Si sentono un sacco di storie interessanti.
Larry
: Questo si fa. Vanno distinte dalle tante cazzate che volano in serate del genere. Ma ci sono, se vuoi ascoltarle.
Bob
: C'è sempre così tanta gente?
Larry
: Sembrava che ci fosse tanta gente perché la camera era tanto piccola.
Phil
: Larry!
Larry
: Scusa, le carote mi hanno dato alla testa.
Bob
: Ho conosciuto uno che si è messo a parlarmi di cani.
Larry
: Che ti ha raccontato?
Bob
: Che ne ha sempre avuti. Mi ha detto che... ha avuto dei cani per tutta la vita, soprattutto pastori tedeschi.
Larry
: Non è tanto insolito, c'è un sacco di gente che ha dei cani.
Bob
: Lo so, ma era uno che aveva fatto tante di quelle cose... All'ultimo aveva dovuto far fare l'iniezione perché aveva morso una persona. Poi ha cominciato a parlarmi di quello prima, e di quello ancora prima, e di quello ancora prima. E così mi sono fatto un quadro di tutta la sua vita, attraverso una serie di cani, soprattutto pastori tedeschi.
Larry
: Vorrei che ci fosse Murdock qui con noi.
Bob
: Chi è Murdock?
Larry
: Dale Murdock, il più grande agente vendite che la nostra azienda abbia mai avuto. Dio del cielo, che talento!
Bob
: Un uomo di successo?
Larry
: No, più che di successo, capisci, quello là... quello là aveva il dono. Era come sai... quando guardi certi atleti che ti danno l'impressione di fare dei gesti che hanno sempre conosciuto, non che hanno dovuto imparare. E per Murdock era così trattare con le persone.
Bob
: Dov'è adesso?
Larry
: Chi? Murdock?
Bob
: Sì.
Larry
: Ah, ha avuto quello che meritava. Già. Ho sentito che ora sta in Florida.
Phil
: Io ho sentito dire da qualcuno che... che aveva tutta una catena di Burger King.
Larry
: Non ho dubbi che debba essere la più importante catena della Florida. Ma i giorni di Murdock sono passati, gente, e ora sono i giorni di Larry e Phil. Phil e Larry, e Bob. Tre sfigati che stanno per prenderla regalmente nel culo!
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Sei convinto, eh?
Phil
: Certo.
Larry
: Beh, spero che tu abbia ragione, perché esserci lasciati sfuggire in questo modo Fuller può essere interpretato come un segno di assoluta incompetenza, il che ci mette in una pessima luce.
Bob
: Scusa, hai detto Fuller?
Larry
: Sì.
Bob
: Dick Fuller?
Larry
: Sì, Dick... Richard... Perché, lo conosci?
Bob
: Era quello con cui ho parlato.
Larry
: Cosa? Che? Che?
Bob
: Quello dei cani! Quello era Dick Fuller!
Larry
: Oh, ma smettila!
Bob
: No, sul serio, mi ha dato il biglietto da visita.
Phil
: Ma che mi venga un colpo! Da' qua, fammi vedere! Ma non hai controllato i cartellini di tutti?
Larry
: Ho controllato i cartellini di tutti! E a quelli che non ce l'avevano sono andato e gli ho chiesto: "Come ti chiami?".
Bob
: Non aveva il suo cartellino.
Larry
: Cosa?
Bob
: Cioè, non aveva il suo, penso fosse quello di un altro.
Phil
: Perché diavolo doveva portare il cartellino di un altro, Bob?
Bob
: Non lo so, doveva aver già bevuto un po' prima di venire qua. L'avrà scambiato con qualcun altro. Ho avuto l'impressione che volesse essere lasciato in pace. Era distrutto per il cane.
Larry
: No, cazzo, non ci posso credere! Ma come? Avevamo Dick Fuller qui a portata di mano e ce lo siamo fatto scappare via?
Bob
: Mi dispiace.
Phil
: Non è colpa tua, Bob.
Larry
: Ce l'avevamo, ce l'avevamo, era nostro!
Phil
: La prossima volta chiedi il nome alle persone, che il cartellino ce l'abbiano o no.
Larry
: Ti do un'informazione: non ci sarà una prossima volta per noi, mio caro. Avevamo Dick Fuller nella nostra sfera di influenza, e lo abbiamo lasciato andare via senza dirgli neanche una parola.
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Di che cosa avete parlato, Bob?
Bob
: Di... Non lo so, varie cose.
Larry
: Senti, potresti essere un po' più specifico? Di sport, del tempo, di cosa?
Bob
: Di cani soprattutto.
Larry
: Tutto qui? Nient'altro?
Bob
: Di cani... e poi si è parlato della famiglia. Mi ha chiesto di mia moglie.
Larry
: Tua moglie?
Bob
: Sì.
Larry
: E che voleva sapere di tua moglie?
Bob
: Niente. Così, ha chiesto.
Larry
: Gli hai detto che poteva averla, se voleva, e se in cambio faceva qualche affare con noi?
Phil
: Larry!
Larry
: Allora, cosa? Di che avete parlato, Bob?
Bob
: Forse... Non saprei... Di religione, un po'.
Larry
: Tu col presidente di una delle più grandi industrie manifatturiere del Midwest hai parlato di religione?
Bob
: Beh, è questo che è? Io non lo sapevo.
Larry
: Va bene, aspetta un po'. Che gli hai detto? Che... cosa gli hai detto sulla religione?
Bob
: Abbiamo... chiacchierato.
Larry
: Non lo hai contraddetto, vero?
Bob
: No.
Larry
: Grazie a Dio. È la prima regola sul parlare di religione a una convention: non contraddire il cliente. No, mi correggo, è la seconda regola. La prima regola sul parlare di religione alle convention è: no.
Bob
: "No"... "No" cosa?
Larry
: Non farlo.
Bob
: Beh, sembra che siamo ancora vivi.
Larry
: Lo hai contraddetto mai?
Bob
: No.
Larry
: Bene, ecco perché. Per questa ragione sei ancora vivo.
Bob
: È stata una bella chiacchierata.
Larry
: Beh, come sei finito a parlare di religione con Dick Fuller? Scusa, ce lo spieghi?
Bob
: È venuto fuori con le morti dei suoi cani. Così.
Larry
: Gli hai detto che i suoi cani sono in cielo?
Bob
: No.
Larry
: Gli hai detto che sono all'inferno?
Bob
: Ovviamente no.
Larry
: E allora cosa? Si può sapere cosa gli hai detto di preciso?
Bob
: Niente, ci... ci siamo messi a parlare. La storia dei cani è stata solo l'innesco. Per metterci a parlare della vita e della morte.
Larry
: È stato l'innesco, Bob?
Bob
: Certo.
Larry
: Il che implica, se non erro, che stavi cercando di avere l'opportunità di... di parlare della vita e della morte.
Bob
: Certo, credo fosse così. Certo.
Larry
: Beh, no, non dire "certo", perché non è certo. Insomma, io non me l'aspetto. La maggior parte delle persone, sai, non se ne va in giro cercando l'opportunità di avviare una conversazione con un perfetto estraneo, sulla vita, e la morte e la religione e altre cose insane...
Bob
: Certe persone sì.
Larry
: Certe persone probabilmente sì, ce n'è qualcuna, e apparentemente tu sei una di quelle. Ma il più delle persone no, Bob. Il più delle persone, se gli chiedi della vita e della morte, dice: "La vita è bene, la morte è male". Fine. Non se ne va in giro a cercare opportunità.
Bob
: Si vede che io non sono il più delle persone.
Larry
: Bob, sai, questo probabilmente è vero, è una saggia considerazione.
Bob
: Credo che sia importante che la gente sappia in cosa credi.
Larry
: Oh, Gesù Cristo!
Bob
: Se avessi saputo che avevate bisogno di parlare con quel tale, vi avrei detto... vi avrei avvertito in qualche modo.
Phil
: Non è colpa tua, Bob.
Larry
: Phil!
Phil
: Come faceva a sapere che stava parlando proprio con lui?
Larry
: Che gli parlasse sì, ma che lo ascoltasse no, non credo. Almeno non per cogliere l'occasione di fare gli interessi dell'azienda. Insomma, se la conversazione fosse rimasta su un piano più terra terra, allora magari sarebbe riuscito a farla scivolare verso un argomento banale, in cui i lubrificanti si potevano menzionare.
Phil
: Questo non lo puoi sapere.
Larry
: Oh, andiamo! Le probabilità sarebbero state molto alte. Ma invece la conversazione non ha seguìto il suo corso naturale, perché qualcuno teneva il timone e la dirigeva, non è vero, Bob?
Phil
: A me pare che Fuller volesse essere lasciato in pace.
Larry
: Non è questo il punto e lo sai.
Bob
: Phil ha ragione. Praticamente me l'ha detto.
Larry
: Beh, ragazzi, amici, compari, il nostro dovere era quello di spegnere quel suo desiderio, almeno per un pochino, di accendere il suo interesse. E vi faccio notare che non voleva essere lasciato in pace, altrimenti sarebbe restato nella sua camera d'albergo tutta la sera. Non avrebbe scorrazzato per la suite in cerca di conversazione. Non voleva essere lasciato in pace, solo non parlare d'affari.
Phil
: E anche in questo caso ci andava male.
Larry
: Ma per favore, lo sai che c'è il modo di aggirare certi ostacoli. Senza importunarlo, ma per comunicargli quello per cui eravamo venuti fin qui, mi spiego?
Bob
: Senti, mi dispiace.
Larry
: È inutile dispiacersi. Dispiacersi non serve a niente, adesso.
Bob
: Che altro posso fare?
Larry
: Niente, non puoi fare un bel niente, al punto in cui siamo. Niente. Ha detto per caso dove alloggiava?
Bob
: È in quest'albergo.
Larry
: In questo albergo?
Bob
: Sì.
Larry
: Oh.
Phil
: Cosa vorresti fare? Bussare alla sua porta in piena notte?
Larry
: Sto chiedendo, Phil. È un crimine adesso? Perché pensavo che domani mattina potremmo, sai, incontrarlo, così per caso, giù di sotto in caffetteria.
Phil
: Se non sappiamo che faccia ha!
Larry
: Lo sa Bob.
Bob
: Ve lo indico volentieri.
Phil
: Cos'è questa roba scritta dietro al biglietto, Bob?
Bob
: È dove ha detto che andava uscito di qua.
Larry
: Cosa? Cosa? Cosa?
Bob
: Una qualche festa privata all'albergo in fondo alla strada.
Larry
: Che facciamo ancora qui? Andiamo, forza!
Bob
: Non possiamo.
Larry
: Perché no?
Bob
: Perché è solo per inviti.
Larry
: E allora?
Bob
: Allora dico che si arrabbia se ci presentiamo lì tutti quanti. Ci ha tenuto a puntualizzare che era una cosa privata.
Larry
: Questa è l'ultima delle nostre preoccupazioni. Se si arrabbia, vedremo che fare. Forza, prendete le giacche.
Phil
: No, non correre, Larry.
Larry
: Come?
Phil
: Può darsi che Bob abbia ragione, insomma, non possiamo imporgli la nostra presenza.
Larry
: Phil!
Phil
: Senti, riflettici un momento. Davvero vuoi farlo incavolare intrufolandoti in una festa esclusiva? Per non parlare di chi altro può esserci.
Larry
: Che suggerisci di fare? Starcene qui come dei tonti, mentre il cliente di una vita ci sfugge dalle mani?
Phil
: No, no.
Larry
: E allora cosa?
Phil
: Direi di mandare Bob.
Larry
: Che cosa?
Phil
: Scusa, ti ha dato quel biglietto da visita come invito, giusto?
Bob
: Sì, ha detto che mi faceva entrare.
Larry
: Phil, Phil, Phil, Phil! Non farmi questo, ti prego.
Phil
: Quali alternative ci sono, Larry? Non abbiamo un altro modo lecito di entrare lì. E poi, lui lo conosce, Bob. Hanno parlato. Bob ha un aggancio.
Larry
: Stai mettendo il nostro futuro nelle mani di un ragazzino.
Phil
: No, andrà tutto bene. Dammi il tuo biglietto.
Larry
: Dio mio!
Phil
: Dammelo, forza, dai!
Larry
: Ecco.
Phil
: Allora, ti spiego che devi fare. Siediti! Sentimi bene.
Bob
: Ti ascolto.
Phil
: Ecco cosa devi fare. Ora vai in fondo alla strada e vedi se riesci a trovare Fuller. Se sei fortunato e è ancora lì, voglio che tu gli dia i nostri biglietti da visita. Digli che desidereremmo tanto... incontrarlo. Appena umanamente possibile. È chiaro?
Bob
: Appena umanamente possibile.
Phil
: D'accordo. Digli che saremo in albergo per tutta la mattinata. Ci può trovare qui o ai numeri sui biglietti da visita. È chiaro? Ecco. Devi chiedergli, chiedigli, per favore, di mettersi in contatto con Larry o con me, perché noi vorremmo parlargli, molto brevemente, a proposito di affari.
Larry
: Affari, solo affari.
Phil
: Spiegagli bene che sappiamo quanto è occupato, non ci vorrà molto tempo, ma ci sono alcune cose di cui dovremmo proprio discutere. Ti è tutto chiaro, Bob?
Bob
: Sì, certo.
Phil
: Devi soltanto... ascoltami! Devi soltanto dargli i biglietti e andartene.
Bob
: E se vuole parlare?
Larry
: Allora parli. Parli quanto vuole. Quattro giorni e quattro notti, se devi, finché non si stanca. Poi torni e ci dici com'è andata.
Bob
: Aspettate in piedi?
Larry
: Per il prossimo trimestre, più in là non posso garantire.
Phil
: Sta' tranquillo, andrai benissimo.
Larry
: Sì, sì, sì, sì, andrai benissimo. Mi dispiace di aver dubitato di te. Se segui le nostre istruzioni andrai benissimo, hai capito?
Bob
: Sì.
Larry
: Bene, perfetto. Ora vai, il tempo vola.
Bob
: Va bene, a più tardi.
Larry
: Certo, corri. Ma non tanto, perché se arrivi sudato poi non ti si avvicina.
Bob
: Okay.
Larry
: Tu hai... Ti do la sensazione di essere un uomo particolarmente religioso?
Phil
: No, neanche per sogno.
Larry
: E allora perché sono colto da un repentino, irresistibile desiderio di pregare?
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
Penso ancora di aver sbagliato mestiere. Volevo fare l'architetto. Sognavo case semplici in cui l'abitazione si confondesse con i materiali con cui era stata costruita. Case di legno, circondate dall'edera, oppure erette con la pietra di
fiume
.
Claudio Santamaria
Frasi di Claudio Santamaria
Folla
: Vattene via! Sei da disprezzare! Via! Via!
Gracco
: Entra in Roma come un eroe conquistatore. Ma cos'ha conquistato?
Falco
: Dagli tempo, Gracco. È giovane. Io credo che possa fare molto bene.
Gracco
: Per Roma o per te? Va' da tua madre, Lucio, ne sarà contenta.
Lucilla
: Lucio.
Lucio
: Madre.
Bambino
: Ave, Cesare.
Commodo
: Senatori.
Falco
: Roma saluta il suo nuovo imperatore. I tuoi leali sudditi ti danno il benvenuto, Cesare.
Commodo
: Ti ringrazio, Falco. E quanto ai leali sudditi... confido che non siano costati troppo.
Gracco
: Cesare.
Commodo
: Gracco.
Gracco
: Tutta Roma gioisce del tuo ritorno, Cesare. Ci sono molte questioni che richiedono la tua attenzione.
Commodo
: Senatori.
Gracco
: Perché ti sia di guida, Cesare, il Senato ha preparato una serie di disposizioni per iniziare ad affrontare i molti problemi della città, a cominciare dal risanamento del quartiere greco, per combattere la peste che là si sta già diffondendo. Quindi se l'imperatore...
Commodo
: Sh! Ma non capisci, Gracco? È appunto questo il grande problema, no? Mio padre passava tutto il suo tempo a studiare, sui libri, a imparare, a filosofeggiare... Trascorreva le ore del crepuscolo a leggere gli scritti del Senato. E nel frattempo dimenticava il popolo.
Gracco
: Ma il Senato è il popolo, Cesare, scelto proprio dal popolo per parlare per il popolo.
Commodo
: Dubito che la maggior parte del popolo mangi bene come te, Gracco, o abbia le tue splendide amanti, Gaio. Io credo di capire il mio popolo.
Gracco
: Allora forse Cesare sarà tanto buono da spiegare anche a noi, data la sua vasta esperienza sul campo.
Senatori
: Ah, ah, ah, ah!
Commodo
: Io lo chiamo amore. Io sono il padre, il popolo i figli, e li stringerò al mio petto, e li abbraccerò stretti.
Gracco
: Hai mai abbracciato un uomo che muore di peste, Cesare?
Commodo
: No. Ma se mi interromperai ancora, ti assicuro che lo farai tu.
Lucilla
: Senatore, mio fratello è molto stanco. Lascia il tuo rotolo a me. Cesare farà ciò che Roma richiede.
Gracco
: Augusta Lucilla, come sempre le tue maniere gentili impongono obbedienza
Commodo
: Chi sono loro per ammonire me?
Lucilla
: Commodo, il Senato ha la sua utilità.
Commodo
: Quale utilità? Non fanno altro che parlare. Dovremmo essere... soltanto tu e io, e Roma.
Lucilla
: Non pensarci neanche! C'è sempre stato un Senato.
Commodo
: Roma è cambiata. Ci vuole un imperatore per governare un impero.
Lucilla
: Certo, ma... lascia al popolo le sue...
Commodo
: Illusioni?
Lucilla
: Tradizioni.
Commodo
: La guerra di mio padre contro i barbari, lo ha detto lui stesso, non ha portato niente, ma il popolo lo amava.
Lucilla
: Il popolo ama sempre le vittorie.
Commodo
: Perché? Non assistono alle battaglie. Cosa gliene importa della Germania?
Lucilla
: Il popolo tiene alla grandezza di Roma.
Commodo
: La grandezza di Roma? E che cos'è la grandezza?
Lucilla
: È un'idea, la grandezza. La grandezza è una visione.
Commodo
: Esatto. Una visione. Non lo capisci, Lucilla? Io darò al popolo una visione di Roma e il popolo mi amerà per questo. E presto dimenticherà quei vecchi uomini rinsecchiti e le loro tediose parole. Io darò loro al popolo la visione più grande che abbia mai avuto.
Gaio
: Giochi! 150 giorni di giochi!
Gracco
: È più intelligente di quanto pensassi
Gaio
: Intelligente! A Roma riderebbero tutti di lui, se non avessero paura dei suoi pretoriani.
Gracco
: Paura e meraviglia. Una potente combinazione
Gaio
: Credi davvero che il popolo si lascerà sedurre da questo?
Gracco
: Credo che lui sappia cos'è Roma. Roma è il popolo. Farà qualche magia per loro, per distrarli. Toglierà loro la libertà e la folla ruggirà lo stesso. Il cuore pulsante di Roma non
è certo il marmo del Senato, ma è la sabbia del Colosseo. Lui porterà loro la morte, e in cambio lo ameranno.
Pubblico
: Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico!
I Gladiatore
: Ispanico.
II Gladiatore
: Ispanico.
III Gladiatore
: Ispanico.
IV Gladiatore
: Ispanico.
V Gladiatore
: Ispanico.
VI Gladiatore
: Ispanico.
VII Gladiatore
: Ispanico.
VIII Gladiatore
: Ispanico.
Guardiano
: Apri il cancello.
Massimo
: Non vi siete divertiti? Non vi siete divertiti? Non siete qui per questo?
Pubblico
: Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico!
Proximo
: Che cosa vuoi? Hm? Una donna? Un ragazzo?
Massimo
: Mi hai mandato a chiamare.
Proximo
: Sì, è vero. Tu sei bravo, Ispanico, ma non così bravo. Potresti essere magnifico.
Massimo
: Mi ordinano di uccidere, io uccido. Tanto basta.
Proximo
: Tanto basta per le province, ma non per Roma. Il giovane imperatore ha proclamato una serie di spettacoli per commemorare suo padre, Marco Aurelio. Lo trovo divertente, visto che è stato Marco Aurelio, il saggio, il sapiente Marco Aurelio, a interrompere i giochi. Hm? E così, dopo cinque anni passati a guadagnarci faticosamente da vivere in villaggi infestati dalle pulci, finalmente torniamo al posto che ci spetta: il Colosseo. Oh! Dovresti vedere il Colosseo. Cinquantamila Romani che osservano ogni movimento della tua spada, aspettando che vibri il colpo ferale. Il silenzio prima del fendente, e il fragore dopo, cresce, cresce e si solleva come... come... come una tempesta, come se tu fossi Giove Tonante.
Massimo
: Tu sei stato gladiatore.
Proximo
: Sì, lo ero.
Massimo
: Hai vinto la tua libertà?
Proximo
: Tanto tempo fa l'imperatore mi fece dono del rudis. È solo una verga di legno, il simbolo della tua libertà. Egli... egli mi toccò la spalla e io fui libero.
Massimo
: Ah, ah, ah! Tu conoscevi Marco Aurelio?
Proximo
: Non ho detto che lo conoscevo! Ho detto che mi toccò la spalla!
Massimo
: Mi chiedi quello che voglio. Voglio stare in piedi davanti all'imperatore, come hai fatto tu.
Proximo
: Allora ascoltami. Impara da me. Io non sono stato il migliore perché uccidevo velocemente. Ero il migliore perché la folla mi amava. Conquista la folla, e conquisterai la libertà.
Massimo
: Conquisterò la folla. Gi darò qualcosa che non ha mai visto prima.
Proximo
: Ah, ah, ah, ah, ah! Allora, Ispanico, andremo a Roma insieme e vivremo avventure sanguinose, e la grande meretrice ci allatterà finché saremo grassi e felici e non potremo più succhiare. E allora, quando saranno morti tanti uomini, forse tu avrai la tua libertà. Ecco, usa questa.
Juba
: È laggiù, da qualche parte, il mio paese, casa mia. Mia moglie prepara il cibo, mia figlia va a prendere l'acqua al
fiume
. Le potrò mai rivedere? Io non credo.
Massimo
: Pensi di rivederle dopo la tua morte?
Juba
: Penso di sì, però io morirò presto. Loro non moriranno per molti anni. Dovrò aspettare.
Massimo
: Ma tu aspetteresti loro?
Juba
: Certo.
Massimo
: Vedi, mia moglie e mio figlio, loro mi stanno già aspettando.
Juba
: Li rincontrerai un giorno. Ma non ancora. Non ancora. Sì.
Massimo
: Non ancora. Non ancora.
Bambino
: I gladiatori!
Gladiatori
: Andiamo a vedere!
Guardia
: Fuori! Scendete, muovetevi! Venite fuori!
Proximo
: Sono felice di rivederti, amico mio. Portami fortuna.
Guardia
: State fermi.
Juba
: Hai mai visto niente del genere prima d'ora? Non sapevo che gli uomini potessero costruire cose simili.
Proximo
: Conquista la folla.
Guardia
: Dentro! Muovetevi, entrate, forza! Mettetevi tutti in fila!
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Non dovete abbandonare la sponda del
fiume
! Non mi interessa se perdete la metà degli uomini! Perdete anche l'altra metà! O perdete la vita!
Nikita Khrushchev
Dal film:
Il nemico alle porte
Scheda film e trama
Frasi del film
Frodo
: Se n'é andato. È fatta.
Sam
: Sì, padron Frodo. Ora è finita.
Frodo
: Riesco a vedere la Contea, il
fiume
Brandivino, casa Baggins, i fuochi d'artificio di Gandalf, le luci dell'Albero della Festa.
Sam
: Rosie Cotton che balla. Aveva nastri nei capelli. Se mai mi fossi sposato con qualcuna, sarebbe stata lei. Sarebbe stata lei.
Frodo
: Sono felice di essere con te, Samwise Gamgee. Qui, alla fine di ogni cosa.
Sam
: Ah...
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Éomer
: Spingeteli verso il
fiume
!
Théoden
: Rendete sicura la città! Serrate le fila! Serrate le fila! Suonare la carica! Scontro frontale! Eeeh!
Haradrim
: Ah!
Soldato
: Via da qui! Seguitemi!
Éowyn
: Prendi le redini! A sinistra! Vai a sinistra! Ah! Ah!
Éomer
: Mirate alla testa!
Théoden
: Abbattetelo! Abbattetelo! Abbattetelo!
Merry
: Oh!
Éowyn
: Merry!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Arwen
: Io scelgo una vita mortale. Come avrei voluto poterlo vedere un'ultima volta.
Aragorn
: Ah!
Guardia
: Signore? Re Théoden vi attende, mio signore.
Théoden
: Prendo congedo.
Aragorn
: Mio signore Elrond.
Elrond
: Vengo da parte di colei che io amo. Arwen sta morendo. Non sopravviverà a lungo al male che ora si sparge da Mordor. La luce della Stella del Vespro si affievolisce. Mentre il potere di Sauron aumenta, le sue forze diminuiscono. La vita di Arwen ora è legata al destino dell'Anello. L'Ombra è su di noi, Aragorn. La fine è giunta.
Aragorn
: Non sarà la nostra fine, ma la sua.
Elrond
: Tu vai verso la guerra, ma non verso la vittoria. Gli eserciti di Sauron marciano su Minas Tirith, questo lo sai. Ma in segreto egli invia un'altra forza che attaccherà dal
fiume
. Una flotta di navi dei Corsari veleggia dal Sud. Entreranno nella città tra due giorni. Siete numericamente inferiori. Vi occorrono più uomini.
Aragorn
: Non ce ne sono.
Elrond
: Ci sono coloro che dimorano nella montagna.
Aragorn
: Assassini... Traditori... Dovrei chiamarli a combattere? Non credono in nulla. Non rispondono a nessuno.
Elrond
: Risponderanno al Re di Gondor. Andúril, fiamma dell'Occidente, forgiata dai frammenti di Narsil.
Aragorn
: Sauron non avrà dimenticato la Spada di Elendil. La lama che fu spezzata farà ritorno a Minas Tirith.
Elrond
: L'Uomo che può brandire il potere di questa spada può chiamare a sé un esercito più micidiale di qualunque altro su questa terra. Metti da parte il Ramingo. Diventa ciò che sei nato per essere. Prendi la via del Dimholt. Ónen i-Estel Edain.
Aragorn
: Ú-chebin estel anim.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Re degli stregoni
: Fa' avanzare tutte le legioni. Non cessare l'attacco fino alla presa della città. Uccideteli tutti.
Gothmog
: E riguardo allo stregone?
Re degli stregoni
: Lo spezzerò.
I Soldato
: Dove sono i Cavalieri di Théoden?
II Soldato
: L'esercito di Rohan arriverà? Mithrandir?
Gandalf
: Il coraggio è la migliore difesa che tu abbia ora.
Pipino
: Giuro di essere fedele e di prestare i miei servigi a Gondor in pace e in guerra, con la vita o con la morte da... da questo momento in avanti finché il mio signore non mi rilasci o la morte non mi prenda.
Denethor
: E io non lo dimenticherò, né mancherò di ricompensare ciò che mi sarà dato. Fedeltà con amore. Valore con onore. Tradimento con vendetta. Non dovremmo con tanta leggerezza abbandonare le difese esterne, difese che tuo fratello a lungo ha tenuto intatte.
Faramir
: Cosa vuoi che faccia?
Denethor
: Io non cederei il
fiume
nel Pelennor e il forte. Osgiliath va riconquistata.
Faramir
: Mio signore, Osgiliath è stata invasa.
Denethor
: Molto dev'essere rischiato in guerra. C'è un capitano che abbia ancora il coraggio di eseguire la volontà del suo signore?
Faramir
: Vorresti che i nostri posti fossero stati scambiati, che io fossi morto e che Boromir vivesse.
Denethor
: Sì. Vorrei questo.
Faramir
: Sei stato derubato di Boromir. Farò quello che posso in sua vece. Se dovessi tornare, considerami di più, padre.
Denethor
: Questo dipenderà dal modo in cui tornerai.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Soldato
: Dobbiamo ucciderli!
Madril
: Faramir! Non possiamo fermarli. La città è perduta.
Faramir
: Ordina di uscire allo scoperto. Ci dirigiamo a Minas Tirith.
Madril
: I Nazgûl!
Soldato
: È finita!
Faramir
: Allo scoperto!
Soldato
: Da questa parte!
Faramir:Ripiegare! Ripiegare su Minas Tirith!
Soldato
: Al riparo! Ripiegare!
Faramir
: Ritirata! Ritirata!
Soldato
: Via! Via!
Gothmog
: Oh! L'Era degli Uomini è finita. Il tempo degli Orchi è giunto.
I Soldato
: Ritiriamoci! Via! Ci uccideranno! Presto, a Minas Tirith!
II Soldato
: Il Mithrandir.
III Soldato
: Il Cavaliere Bianco!
Guardia
: Tenetevi pronti! Aprite!
Faramir
: Mithrandir. Hanno spezzato le nostre difese. Hanno preso il ponte e la sponda ovest. Battaglioni di Orchi attraversano il
fiume
.
Iorlas
: Come aveva predetto sire Denethor. Da tempo aveva previsto questa rovina.
Gandalf
: Previsto senza fare nulla! Faramir, questo non è il primo Mezzuomo che incontri sul tuo cammino.
Faramir
: No.
Pipino
: Hai visto Frodo e Sam?
Gandalf
: Dove? Quando?
Faramir
: Nell'Ithilien. Meno di due giorni fa. Gandalf, sono sulla strada per la Valle di Morgul.
Gandalf
: E poi c'é il Valico di Cirith Ungol.
Pipino
: Che cosa significa? Che cosa c'è?
Gandalf
: Faramir, dimmi tutto.
Frodo
: Ah!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Gothmog
: Silenzio.
Faramir
: Al
fiume
! Presto! Presto!
Soldato
: Venite!
Gothmog
: Più in fretta. Sguainate le spade.
I Soldato
: A destra! Per Osgiliath! Non devono entrare!
II Soldato
: Respingiamoli! A destra!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Pipino
: Immagino che sia solo una posizione cerimoniale. Insomma, non si aspettano veramente che io vada a combattere... O sì?
Gandalf
: Sei al servizio del Sovrintendente ora. Dovrai fare quello che ti verrà detto, Peregrino Tuc, guardia della Cittadella.
Pipino
: Che silenzio!
Gandalf
: È il respiro profondo prima del balzo.
Pipino
: Non voglio trovarmi in una battaglia, ma aspettare sull'orlo di una che non posso evitare è ancora peggio. C'è qualche speranza, Gandalf? Per Frodo e Sam?
Gandalf
: Non c'è mai stata molta speranza. Solo quella di uno sciocco. Il nostro nemico è pronto. Tutte le sue forze radunate. Non solo Orchi, ma anche Uomini, legioni di Haradrim dal sud, mercenari dalla costa. Tutti risponderanno all'appello di Mordor.
Corsaro
: Presto!
Gandalf
: Sarà la fine di Gondor per come la conosciamo noi. Qui il colpo di martello cadrà con più violenza. Se il
fiume
verrà preso, se la guarnigione di
Osgiliath cadrà, l'ultima difesa di questa città sarà annientata.
Pipino
: Ma abbiamo lo Stregone Bianco. Questo varrà pure qualcosa. Gandalf?
Gandalf
: Sauron deve ancora rivelare il suo servo più micidiale, colui che condurrà alla guerra gli eserciti di Mordor. Colui che, come dicono, nessun Uomo vivente può uccidere. Il Re degli Stregoni di Angmar. Tu lo hai già incontrato. Ha pugnalato Frodo a Colle Vento. È il Signore dei Nazgûl, il più potente dei Nove. Minas Morgul è la sua tana.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Legolas
: Le stelle sono velate. Qualcosa si scuote a est. Un insonne malanimo. L'Occhio del nemico si muove.
Merry
: Che cosa fai? Pipino! Pipino!
Gandalf
: Eh...
Merry
: Pipino. Sei impazzito?
Pipino
: Voglio solo dargli uno sguardo. Per l'ultima volta.
Merry
: Rimettilo dov'era. Pipino... No! Pipino!
Legolas
: Lui è qui.
Sauron
: Ti vedo.
Merry
: Pipino! Aiuto! Gandalf! Aiutatelo!
Aragorn
: Uh!
Merry
: Pipino!
Gandalf
: Idiota di un Tuc!
Pipino
: Ah...
Gandalf
: Guardami.
Pipino
: Gandalf, perdonami.
Gandalf
: Guardami. Che cosa hai visto?
Pipino
: Un albero. C'era un albero bianco in un cortile di pietra. Era morto. La città era in fiamme.
Gandalf
: Minas Tirith... È questo che hai visto?
Pipino
: Ho visto... Ho visto lui. Sentivo la sua voce nella mia testa.
Gandalf
: E cosa gli hai detto? Parla!
Pipino
: Mi ha chiesto il mio nome. Non ho risposto. Mi ha fatto male.
Gandalf
: Cosa gli hai detto di Frodo e dell'Anello? Non c'era menzogna negli occhi di Pipino. Uno sciocco, ma uno sciocco onesto, lui rimane. Non ha detto niente a Sauron di Frodo e dell'Anello. Siamo stati fortunati. Pipino ha visto nel Palantír una traccia dei piani del nemico. Sauron si muove per colpire la città di Minas Tirith. La sconfitta al Fosso di Helm ha mostrato una cosa al nostro nemico: sa che l'erede di Elendil si é fatto avanti. Gli Uomini non sono deboli come immaginava. C'é ancora coraggio. Forza a sufficienza per sfidarlo, magari. Sauron teme questo. Non rischierà che i popoli della Terra di Mezzo si uniscano sotto un'unica bandiera. Ridurrà Minas Tirith al suolo, piuttosto che vedere un Re tornare sul trono degli Uomini. Se i segnali di Gondor sono accesi, Rohan deve prepararsi alla guerra.
Théoden
: Dimmi, perché dovremmo correre in aiuto di coloro che ce l'hanno rifiutato? Cosa dobbiamo a Gondor?
Aragorn
: Io andrò.
Gandalf
: No!
Aragorn
: Vanno avvertiti.
Gandalf
: E lo saranno. Andrai a Minas Tirith per un'altra strada. Segui il
fiume
. Cerca le navi nere. Tenete a mente: ci sono cose ora in movimento che non possono essere disfatte. Io cavalco verso Minas Tirith e non ci andrò da solo. Di tutti gli Hobbit ficcanaso, Peregrino Tuc, tu sei il peggiore! Presto! Presto!
Pipino
: Dove stiamo andando?
Merry
: Perché hai guardato? Perché tu devi sempre guardare?
Pipino
: Non lo so. È più forte di me.
Merry
: È sempre così.
Pipino
: Mi dispiace, va bene? Non lo farò più.
Merry
: Ma non riesci a capire? Il nemico pensa che tu abbia l'Anello. Si metterà alla tua ricerca, Pipino. Devono portarti via da qui.
Pipino
: E tu... tu verrai con me? Merry?
Merry
: Muoviti!
Pipino
: Quanto dista Minas Tirith?
Gandalf
: Tre giorni a cavallo, come il volo dei Nazgûl. E spera che non ne abbiamo uno alle calcagna.
Merry
: Tieni. Qualcosa per il viaggio.
Pipino
: L'erba pipa di Pianilungone.
Merry
: Lo so che l'hai finita. Tu fumi troppo, Pipino.
Pipino
: Ma... ma ci rivedremo presto. Non é così?
Merry
: Non lo so. Non lo so cosa capiterà.
Pipino
: Merry...
Gandalf
: Corri, Ombromanto. Mostraci cosa significa "fretta".
Pipino
: Merry!
Aragorn
: Merry!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Pipino
: Sì! Ah, ah ah!
Barbalbero
: Un colpo! Un bel colpo! Abbattete la diga! Liberate il
fiume
.
Merry
: Pipino, reggiti!
Barbalbero
: Ah, ah, ah, ah! Tenetevi forte, piccoli Hobbit!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
Faramir
: Quali notizie?
Parn
: Sappiamo che Saruman ha attaccato Rohan. ll popolo di Théoden è fuggito al Fosso di Helm. Ma dobbiamo sorvegliare i nostri confini. Gli Orchi avanzano. Sauron sta schierando un esercito. Easterling e Sudroni attraversano il Nero Cancello.
Faramir
: Quanti sono?
Parn
: Alcune migliaia. Ogni giorno aumentano.
Faramir
: Chi copre il
fiume
a nord?
Parn
: Abbiamo tolto 500 Uomini da Osgiliath. Se la città sarà attaccata, non resisteremo.
Faramir
: Saruman attacca da Isengard. Sauron da Mordor. La battaglia si scatenerà sugli Uomini da entrambi i fronti. Gondor è debole. Sauron colpirà presto, e lo farà con violenza. Ora sa che non abbiamo la forza per respingerlo. I miei mi dicono che siete spie degli orchi.
Sam
: Spie? No, aspetta un momento!
Faramir
: Se non siete spie, allora chi siete? Parlate!
Frodo
: Siamo Hobbit della Contea. Frodo Baggins è il mio nome e lui è Samvise Gamgee.
Faramir
: La guardia del corpo?
Sam
: Il giardiniere.
Faramir
: E dov'è il vostro amico furtivo? Quella creatura errante di aspetto sgradevole.
Frodo
: Non c'è nessun altro. Siamo partiti da Gran Burrone con sette compagni. Uno l'abbiamo perso a Moria, due erano miei congiunti. C'erano anche un Nano, un Elfo e due Uomini. Aragorn, figlio di Arathorn, e Boromir di Gondor.
Faramir
: Sei amico di Boromir?
Frodo
: Sì. Da parte mia.
Faramir
: Ti addolorerà sapere che è morto.
Frodo
: Morto? Come? Quando?
Faramir
: Eri un suo compagno, speravo lo dicessi tu a me. Era mio fratello.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
Gollum
: ... fuori! Presto, presto! Fortunati che noi vi abbiamo trovato! Bell'Hobbit.
Sam
: Oh! È un pantano! Ci ha portati in una palude!
Gollum
: Una palude, sì, sì. Vieni, padrone. Ti condurremo su sentieri sicuri nella nebbia. Venite, Hobbit! Venite! Andiamo veloci! L'ho trovata io! Io, sì! La via attraverso gli acquitrini. Gli orchi non la usano. Gli orchi non la conoscono. Loro fanno il giro per miglia e miglia. Venite, presto. Leggeri e veloci come ombre, dobbiamo essere.
Sam
: Ci sono cose morte! Facce morte nell'acqua!
Gollum
: Tutti morti. Tutti putridi. Elfi, uomini e orchi. Una grande battaglia tempo fa. Le Paludi Morte. Sì, sì, così si chiamano. Per di qua. Non seguite le luci.
Sam
: Oh...
Gollum
: Fate attenzione! Dove gli Hobbit si recano per unirsi ai loro morti accendono delle piccole candele.
Sam
: Frodo!
Frodo
: Gollum?
Gollum
: Non seguite le luci.
Frodo
: Gollum!
Sam
: Padron Frodo! State bene?
Gollum
: Così brillante. Così bello. Oh, tesoro.
Frodo
: Che cosa hai detto?
Gollum
: Il padrone dovrebbe riposare. Il padrone deve conservare le forze.
Frodo
: Chi sei tu?
Gollum
: Non ce lo chiedere, non sono affari tuoi. Gollum. Gollum.
Frodo
: Gandalf mi ha detto che sei un abitante del
fiume
.
Gollum
: Fredda la mano, le ossa e il cuore. Freddo è il corpo del viaggiatore.
Frodo
: Ha detto che la tua vita era una triste storia.
Gollum
: Non vede quel che il futuro gli porta, quando il sole è calato e la luna è morta.
Frodo
: Non eri molto diverso da un Hobbit, una volta. Non è vero, Sméagol?
Gollum
: Come mi hai chiamato?
Frodo
: Questo era il tuo nome una volta, non è così? Molto tempo fa.
Gollum
: Il mio nome. Il mio nome. S... S... Sméagol.
Gollum
: Aaah!
Sam
: I Cavalieri Neri!
Gollum
: Via! Via!
Frodo
: Ah! Ah! Ah!
Gollum
: Via!
Sam
: Venite, Frodo! Venite!
Gollum
: Via! Via! Ci vedranno! Ci vedranno!
Sam
: Li credevo morti.
Gollum
: Morti? Non si possono uccidere, no! Ah! Ah! Aaah! Spettri! Spettri con le ali!
Frodo
: Ah...
Gollum
: Stanno chiamando lui. Stanno chiamando il tesoro.
Sam
: Padron Frodo! State tranquillo! Ci sono io.
Gollum
: Andiamo, Hobbit. Il Nero Cancello è molto vicino.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
La vita è un
fiume
destinato a prosciugarsi, una sorgente tenuta per qualche anno rigogliosa dalle piogge che cadono dai nostri stessi occhi.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
Saruman
: Il fumo si alza dal monte Fato. L'ora è tarda, e Gandalf il Grigio cavalca verso Isengard, in cerca del mio consiglio. Perché è per questo che sei venuto, non è così? Il mio vecchio amico...
Gandalf
: Saruman.
Saruman
: Ne sei sicuro?
Gandalf
: Senza alcun dubbio.
Saruman
: Così l'Anello del Potere è stato trovato.
Gandalf
: In tutti questi lunghi anni è stato nella Contea, sotto il mio naso.
Saruman
: E non hai avuto la capacità di riconoscerlo. Il tuo amore per la foglia-pipa dei Mezzuomini ti ha rallentato il cervello.
Gandalf
: Ma abbiamo ancora tempo, tempo per contrastare Sauron, se agiamo in fretta.
Saruman
: Tempo? Quanto tempo credi che abbiamo? Sauron ha riacquistato molto del suo antico potere. Non può ancora assumere forma fisica, ma il suo spirito non ha perduto nulla della sua potenza. Rinchiuso nella sua fortezza, il Signore di Mordor vede, tutto. Il suo sguardo trafigge nuvole, ombra, terra e... carne. Sai a cosa mi riferisco, Gandalf. Un grande occhio, senza palpebre, avvolto nelle fiamme.
Gandalf
: Sì, è Sauron.
Saruman
: Sta richiamando a lui tutto il male. Presto avrà radunato un esercito abbastanza imponente da lanciare un attacco alla Terra di Mezzo.
Gandalf
: Sai questo? Come?
Saruman
: Perché l'ho visto.
Gandalf
: Un palantír è un attrezzo pericoloso, Saruman.
Saruman
: Perché? Perché dovremmo noi temere di usarlo?
Gandalf
: Non possono spiegarci tutto, le perdute pietre veggenti. Non sappiamo chi altri potrebbe stare a guardare.
Saruman
: L'ora è più tarda di quanto credi. Le forze di Sauron si stanno già muovendo. I Nove hanno lasciato Minas Morgul.
Gandalf
: I Nove?
Saruman
: Hanno attraversato il
fiume
Isen la vigilia di Mezz'Estate, travestiti da cavalieri neri.
Gandalf
: Hanno raggiunto la Contea?
Saruman
: Troveranno l'Anello. E uccideranno colui che lo porta.
Gandalf
: Frodo!
Saruman
: Non avrai pensato che un Hobbit potesse contrastare la volontà di Sauron?
Nessuno può farlo. Contro il potere di Mordor non ci può essere vittoria. Noi dobbiamo unirci a lui, Gandalf. Dobbiamo unirci a Sauron. Sarebbe saggio, amico mio.
Gandalf
: Dimmi, amico... da quando Saruman il Saggio ha abbandonato la ragione per la pazzia?
Saruman
: Ti ho dato la possibilità di aiutarmi spontaneamente, ma tu hai scelto la via del dolore!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
Lontano, il rimorchiatore ha fischiato; il suo richiamo ha passato il ponte, ancora un'arcata, un'altra, la chiusa, un altro ponte, lontano, più lontano... Chiamava a sé tutte le chiatte del
fiume
tutte, e la città intera, e il cielo e la campagna, e noi, tutto si portava via, anche la Senna, tutto, che non se ne parli più.
[Explicit]
Louis-Ferdinand Céline
Cit. da
Viaggio al termine della notte
Frasi di Louis-Ferdinand Céline
Ai pescatori non interessa se sono bianco o olivastro, ricco o povero. Se porto la tunica o gli stivaloni. A loro importa solo del
fiume
, dei pesci e della gara tra noi e loro. Per i pescatori le uniche virtù sono: pazienza, tolleranza e umiltà.
Sceicco Muhammed
Dal film:
Il pescatore di sogni
Scheda film e trama
Frasi del film
Era di notte e non ci si vedea, | Perché Marfisa avea spento il lume. | Un rospo colla spada e la livrea | Faceva un minuetto in mezzo al
fiume
. | L'altro giorno è da me venuto Enea, | E m'ha portato un orinal di piume. | Cleopatra ha scorticato Marcantonio; | Le femmine son peggio del demonio.
Carlo Goldoni
Cit. da
Il poeta fanatico
Frasi di Carlo Goldoni
Quando ero bambino vivevo vicino a un
fiume
e mia madre mi disse che vi era sprofondata una città. L'idea inquietante di nuotare sopra case, tombe di altra gente che vi era rimasta magari imprigionata, mi è rimasta per sempre addosso come un'ombra. In spiaggia non sono il più coraggioso del gruppo.
Ryan Gosling
Frasi di Ryan Gosling
Non avete idea del
fiume
di personaggi che ho dentro che aspettano di decollare come aeroplani che rullano sulla pista. Quella dell'attore è una vita interiore molto più ricca di quanto si pensi.
Ben Kingsley
Frasi di Ben Kingsley
Magari tracimasse 'sto
fiume
. Armeno se n'annamo tutti a casa.
Bidello
Dal film:
Scialla
Scheda film e trama
Frasi del film
Charles Porter
: Il nostro lavoro è scoprire come un aereo sia finito nel
fiume
Hudson.
Jeff Skiles
: ...Sull'Hudson.
Chesley 'Sully' Sullenberger
: ...Non precipitati: atterrati sull'acqua.
Dal film:
Sully
Scheda film e trama
Frasi del film
Se mangi oltre la fame
Non senti più i sapori
Se conti i soldi a
fiume
Non hai più desideri
Se hai troppi vestiti
Poi non li metti mai
Se fai viaggi infiniti
Non sai più dove stai
Fra il poco - che ne manca
E il troppo - che ne avanza
C'è anche una via di mezzo
Che si chiama "abbastanza"
Bruno Tognolini
Nella generosità e nell'aiuto degli altri sii come un
fiume
.
|
|
Nella compassione e nella grazia sii come il sole.
|
|
Nel nascondere le mancanze altrui sii come la notte.
|
|
Nell'ira e nella furia sii come la morte.
|
|
Nella modestia e nell'umiltà sii come la terra.
|
|
Nella tolleranza sii come il mare.
|
|
Esisti come sei oppure sii come appari.
Gialal al-Din Rumi
Frasi di Gialal al-Din Rumi
Voglio materializzare i sapori e i saperi. Un lungo lavoro, un viaggio dagli Appennini al Grande
Fiume
,per decifrare la Babele dei brodi perfetti. Le nonne che vogliono ci sia la faraona, le bisnonne che prescrivono il piccione o la coppa di testa sgrassata, argomentando che in una serata d'inverno è proprio quello l'ingrediente che ti può scaldare l'anima. Alla fine del Po, in alcuni villaggi trovi le autorità riconosciute della tradizione che impongono addirittura l'anguilla o la rana. E allora noi li abbiamo messi tutti, questi animali: anatra, piccione, gallina, cappone, vitello, testa di maiale da latte, anguille, rane. Un'impresa, tempo di preparazione: 2 giorni. Non si cuoce tutto insieme, ma elemento per elemento e poi si lavora sull'equilibrio. E infine i magnifici 5 ripieni: il tortellino con l'anatra, quello con il vitello, con il maiale, con la rana e il tradizionalissimo, confezionato con il "dito mignolo".
Massimo Bottura
Frasi di Massimo Bottura
La Nellie, una iolla da crociera, girò sull'ancora senza il minimo fluttuare delle vele e si fermò. La marea si era alzata, il vento era quasi calmo e, poiché dovevamo discendere il
fiume
, non ci restava che fermarci all'ancora e attendere il riflusso.
L'ultimo tratto del Tamigi si stendeva davanti a noi come il principio di un interminabile corso d'acqua. Al largo, cielo e mare erano saldati senza una giuntura e nello spazio luminoso le vele conciate delle barche che salivano con la marea sembravano immobili fastelli rossi di tele appuntite tra luccicori di aste verniciate.
Joseph Conrad
Cit. da
Cuore di tenebra
‐ Incipit
Frasi di Joseph Conrad
Risalire quel
fiume
era come compiere un viaggio indietro nel tempo, ai primordi del mondo, quando la vegetazione spadroneggiava sulla terra e i grandi alberi erano sovrani. Un corso d'acqua vuoto, un silenzio assoluto, una foresta impenetrabile; l'aria calda, spessa, greve, immota. Non c'era gioia nello splendere del sole. Deserte, le lunghe distese d'acqua si perdevano nell'oscurità di adombrate distanze.
Joseph Conrad
Cit. da
Cuore di tenebra
Frasi di Joseph Conrad
Caro Edward, In questi ultimi giorni, ho cercato senza riuscirci di decidere se scriverti o no questa lettera. Alla fine ho capito che se non l'avessi fatto me ne sarei pentito, perciò ecco qua. Lo so che ci siamo lasciati in termini non proprio idilliaci, non era certo il modo che volevo che finisse il nostro viaggio, penso che la colpa sia mia e per questo ti chiedo scusa. Però francamente se potessi lo rifarei. Virginia ha detto che alla partenza ero uno sconosciuto e al ritorno un marito, questo lo devo a te. Non c'e modo che io possa ripagarti per tutto quello che hai fatto per me, perciò anzi che provarci, ti chiederò di fare ancora una cosa per me: trova la gioia nella tua vita. Una volta, hai detto di non essere come gli altri, be', questo è vero, tu di certo non sei come gli altri, però ogni altro è come ognuno di noi. Il mio pastore dice sempre le nostre vite sono ruscelli che confluiscono tutti nello stesso
fiume
, verso le cascate nelle quali, oltre la foschia si trova il paradiso. Trova la gioia nella tua vita, Edward. Mio caro amico, chiudi gli occhi e lasciati trasportare dal
fiume
fino a casa.
[lettera finale]
Carter Chambers
Dal film:
Non è mai troppo tardi
Scheda film e trama
Frasi del film
A ognuna è data la sua penitenza, qui in convento, il suo modo di guadagnarsi la salvezza eterna. A me è toccata questa di scriver storie: è dura, è dura.
[...]
Ma la nostra santa vocazione vuole che si anteponga alle caduche gioie del mondo qualcosa che poi resta. Che resta... se poi anche questo libro, e tutti i nostri atti di pietà, compiuti con cuori di cenere, non sono già cenere anch'essi... più cenere degli atti sensuali là nel
fiume
, che trepidano di vita e si propagano come cerchi nell'acqua... Ci si mette a scrivere di lena, ma c'è un'ora in cui la penna non gratta che polveroso inchiostro, e non vi scorre più una goccia di vita, e la vita è tutta fuori, fuori dalla finestra, fuori di te, e ti sembra che mai più potrai rifugiarti nella pagina che scrivi, aprire un altro mondo, fare il salto. Forse è meglio così: forse quando scrivevi con gioia non era miracolo né grazia: era peccato, idolatria, superbia. Ne sono fuori, allora? No, scrivendo non mi sono cambiata in bene: ho solo consumato un po' d'ansiosa incosciente giovinezza. Che mi varranno queste pagine scontente? Il libro, il voto, non varrà più di quanto tu vali. Che ci si salvi l'anima scrivendo non è detto. Scrivi, scrivi, e già la tua anima è persa.
Italo Calvino
Cit. da
Il cavaliere inesistente
Frasi di Italo Calvino
Per me è come dragare un
fiume
. È un'esperienza penosa. Io semplicemente non ho talento intuitivo. Recitare mi è sempre faticoso e compiango sempre me stesso per le mie interpretazioni.
Paul Newman
Frasi di Paul Newman
L'anno millenovecentoquarantanove ci capitò sotto gli occhi, a me e alcuni amici, una curiosa nota nella rivista «Natura» dell'Accademia delle Scienze. Vi si diceva, in minuti caratteri, che in riva al
fiume
Kolyma, durante gli scavi, era stato trovato uno strato sotterraneo di ghiaccio, antico torrente gelato, e racchiusi in esso esemplari pure congelati di fauna fossile (di qualche decina di millenni fa). Fossero pesci o tritoni si erano conservati tanto freschi, comunicava il dotto corrispondente, che i presenti, spaccato il ghiaccio, li mangiarono sul posto, VOLENTIERI.
Aleksandr Solzenitsyn
Cit. da
Arcipelago Gulag ‐ Incipit
Frasi di Aleksandr Solgenitsin
Solo quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto e l'ultimo
fiume
sarà stato prosciugato, l'uomo si renderà conto che recitare proverbi degli indiani pellerossa lo fa sembrare un fottuto muppet.
[Only when the last tree has been cut down and the last river has dried up will man realize that reciting red indian proverbs makes you sound like a fucking muppet.]
Banksy
Frasi di Banksy
Carver percorse a grandi falcate la sala controllo, passando in rassegna lo schieramento delle quaranta torri. Davanti a lui la distesa dei server in file perfettamente ordinate. Emettevano un mormorio di quieta efficienza. Nonostante l'assoluta competenza in materia, Carver non poteva fare a meno di meravigliarsi ogni volta al cospetto del progresso tecnologico. Quantità immense in spazi così ridotti. Tutti i giorni gli scorreva davanti un torrente, anzi, meglio, un
fiume
in piena di dati, che poi risaliva in alti fusti d'acciaio. A lui non rimaneva che entrarci, dare un'occhiata e scegliere. Come separare al setaccio l'oro dalla sabbia.
Michael Connelly
Cit. da
L'uomo di paglia ‐ Incipit
Frasi di Michael Connelly
I ricordi si materializzarono lentamente, come bolle che risalgono in superficie dall'oscurità di un pozzo senza fondo.
Una donna velata.
Robert Langdon la guardò al di là di un
fiume
le cui acque agitate fluivano rosse di sangue. Sulla riva opposta, la donna era immobile, solenne, il viso nascosto da un velo. Nella mano stringeva una fascia azzurra, una tainia, che in quel momento sollevò in onore del mare di corpi ai suoi piedi. Il tanfo della morte aleggiava ovunque.
Cerca sussurrò la donna e troverai.
Langdon percepì quelle parole come se fossero state pronunciate all'interno della sua testa. Chi sei? gridò, ma la voce non produsse alcun suono.
Rimane poco tempo, ormai mormorò la donna. Cerca e trova.
Dan Brown
Cit. da
Inferno
‐ Incipit
Frasi di Dan Brown
Il Buddha disse che gli uomini sono illusi. Ecco perché quando agiscono precipitano nel
fiume
della rinascita infinita. E quando provano a venirne fuori, non fanno altro che andare più a fondo. E tutto perché non vedono la loro natura. Se gli uomini non fossero illusi, perché mai farebbero domande su qualcosa che gli sta proprio davanti? Nessuno di loro comprende i movimenti delle proprie mani e piedi.
Bodhidharma
Cit. da
L'insegnamento Zen di Bodhidharma
Se spostiamo i macigni, anche il
fiume
cambierà il suo corso.
Proverbio zen
Proverbi e frasi zen
Il rasoio fa male,
il
fiume
è troppo basso,
l'acido è bestiale,
la droga dà il collasso,
la corda si spezza,
la pistola è proibita,
il gas puzza,
allora viva la vita.
[da Resumé, 1926]
Dorothy Parker
Frasi di Dorothy Parker
La terra è come un ponte per attraversare un
fiume
: serve solo a sostenere i nostri piedi. Noi siamo in questo mondo, ma non siamo di questo mondo, giacché tutti i giorni diciamo:" Padre nostro che sei nei cieli...". Per avere la nostra ricompensa dobbiamo pertanto aspettare di essere "a casa nostra" nella casa del Padre.
Giovanni Maria Vianney
Frasi di Giovanni Maria Vianney
Il talk show
fiume
di tre ore, che ingloba più e diversi temi, è una formula finita, lo disse per primo Michele Santoro che ne fu il fondatore.
Daria Bignardi
Frasi di Daria Bignardi
Una volta, viaggiando a notte su un'autostrada illuminata dalla luna, ho sentito i vetri e il tetto dell'auto bombardati come dalla grandine: era uno sciame di ditischi, lucidi, bruni ed orlati di arancio, grossi come una mezza noce, che avevano scambiato l'asfalto della strada per un
fiume
, e tentavano invano di ammararvi. Questi scarabei, per ragioni idrodinamiche, hanno raggiunto una compattezza e semplicità di forme che credo unica nel regno animale: visti dal dorso, sono ellissi perfette, da cui sporgono solo le zampe mutate in remi.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla luna e altri animali
Frasi di Primo Levi
Perché il delfino è simile ad un pesce, eppure partorisce ed allatta i suoi nati? Perché è figlio di un tonno e di una vacca. Di dove i colori gentili delle farfalle, e la loro abilità al volo? Sono figlie di una mosca e di un fiore. E le testuggini, sono figlie di un rospo e di uno scoglio. E i pipistrelli, di una civetta e di un topo. E le conchiglie, di una lumaca e di un ciottolo levigato. E gli ippopotami, di una cavalla e di un
fiume
. E gli avvoltoi, di un verme nudo e di una strige.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla luna e altri animali
Frasi di Primo Levi
Silenzio e solitudine, il
fiume
penetra in mare, nell'occano senza limiti, sotto il cielo spalancato; la fine e il principio. Dune immense, nitide montagne di sabbia, la bimba che corre in salita come una capretta, sul viso la chiarità del sole e il sibilo del vento, i piedi lievi e scalzi la distanziano dall'uomo forte, sui quaranta, che la insegue.
Ansimando, l'uomo sale, col cappello in mano perché non si perda nel vento. Le sue scarpe affondano nella sabbia, il riflesso del sole lo acceca, acuta lama di rasoio, il vento gli taglia la pelle. Il sudore gli scorre per tutto il corpo: desiderio e rabbia: quando t'acchiappo, peste! ti scasso e t'ammazzo.
Jorge Amado
Cit. da
Vita e miracoli di Tieta d'Agreste ‐ Incipit
Frasi di Jorge Amado
C'è una teoria nella fisica quantistica per cui il tempo è immutabile. È come un
fiume
: puoi buttarci dentro un sasso, creare un'onda, ma la corrente si corregge sempre. Non importa cosa fai, il
fiume
scorre nella stessa direzione. Voglio dire... E se la guerra fosse inevitabile?
Hank McCoy
Dal film:
X-Men - Giorni di un futuro passato
Scheda film e trama
Frasi del film
I cavalieri restano sulla strada e di profilo.
|
Non sappiamo più quale sia il loro numero. Contro la notte che arresta il cammino, tra il
fiume
e il ponte una sorgente che piange - un albero che vi segue. Se si guardasse la folla che passa, essa non vi vedrebbe. E' una vera armata in marcia o forse un sogno - il fondo di un quadro su una nuvola. Il bambino piange o dorme. Egli osserva o sogna. Il cielo è ingombro di tutte questa armate (eserciti). La terra trema. I cavalli scivolano lungo l'acqua. E anche il corteo scivola in quest'acqua che cancella tutti questi colori, tutte queste lacrime.
Pierre Reverdy
Titolo della poesia:
I movimenti all'orizzonte
Frasi di Pierre Reverdy
Questa verde serata ancora nuova
|
e la luna che sfiora calma il giorno
|
oltre la luce aperto con le rondini
|
daranno pace e
fiume
alla campagna
|
ed agli esuli morti un altro amore;
|
ci rimpiange monotono quel grido
|
brullo che spinge già l' inverno, è solo
|
l' uomo che porta la città lontano.
|
|
e nei treni che spuntano, e nell' ora
|
fonda che annotta, sperano le donne
|
ai freddi affissi d' un teatro, cuore
|
logoro nome che patimmo un giorno.
Alfonso Gatto
Titolo della poesia:
Canto alle rondini
Frasi di Alfonso Gatto
Sai un'ora del giorno che più bella
|
sia della sera? tanto
|
più bella e meno amata? È quella
|
che di poco i suoi sacri ozi precede;
|
l'ora che intensa è l'opera, e si vede
|
la gente mareggiare nelle strade;
|
sulle mole quadrate delle case
|
una luna sfumata, una che appena
|
discerni nell'aria serena.
|
|
È l'ora che lasciavi la campagna
|
per goderti la tua cara città,
|
dal golfo luminoso alla montagna
|
varia d'aspetti in sua bella unità;
|
l'ora che la mia vita in piena va
|
come un
fiume
al suo mare;
|
e il mio pensiero, il lesto camminare
|
della folla, gli artieri in cima all'alta
|
scala, il fanciullo che correndo salta
|
sul carro fragoroso, tutto appare
|
fermo nell'atto, tutto questo andare
|
ha una parvenza d'immobilità.
|
|
È l'ora grande, l'ora che accompagna
|
meglio la nostra vendemmiante età.
Umberto Saba
Titolo della poesia:
L'ora nostra
Frasi di Umberto Saba
Di corsa usciti a mezzo il campo, date
|
prima il saluto alle tribune. Poi,
|
quello che nasce poi,
|
che all'altra parte rivolgete, a quella
|
che più nera si accalca, non è cosa
|
da dirsi, non è cosa ch'abbia un nome.
|
|
Il portiere su e giù cammina come
|
sentinella. Il pericolo
|
lontano è ancora.
|
Ma se in un nembo s'avvicina, oh allora
|
una giovane fiera si accovaccia
|
e all'erta spia.
|
|
Festa è nell'aria, festa in ogni via.
|
Se per poco, che importa?
|
Nessun'offesa varcava la porta,
|
s'incrociavano grida ch'eran razzi.
|
La vostra gloria, undici ragazzi,
|
come un
fiume
d'amore orna Trieste.
Umberto Saba
Titolo della poesia:
Tre momenti
Frasi di Umberto Saba
1
2
3
4
5
Questa pagina è stata utile? Speriamo di sì.
Scrivi un commento. La tua opinione è importante!
Ricevi LE FRASI PIÙ BELLE via e-mail
E-mail
OK