PDF GRATIS
Accedi
OK
Non ancora registrato?
Registrati
DOWNLOAD PDF
:
Registrati
e scarica le frasi degli autori in formato PDF. Il servizio è gratuito.
Toggle navigation
Sezioni
Temi
Frasi sul Natale
Frasi sui regali
Frasi sui doni
Frasi sulle sorprese
Frasi sul perbenismo
Frasi sulla gentilezza
Frasi sull'appartenenza
Frasi sulla nascita
Frasi sulle stelle
Frasi sulla neve
Indice dei temi
Tutti i temi (1334)
Frasi
Commenti alle frasi
Frasi belle
Frasi divertenti
Frasi bellissime
Frasi celebri
Frasi famose
La frase di oggi
Newsletter
Incipit
Epitaffi
Proverbi
Meme
Le frasi più lette
Le immagini più viste
I temi più visitati
Le frasi più lette ieri
Gli autori più letti
Le storie più lette
Le poesie più lette
I proverbi più letti
I film più visti
Le frasi dei film più lette
Frasi con immagini
Frasi belle con immagini
Frasi da condividere
Immagini per le storie Instagram
Immagini di copertina per Facebook
Frasi dei film
Le migliori di sempre
Frasi promozionali dei film
Elenco di tutti i film
Elenco film per genere
Elenco di tutti i registi
Incipit dei film
Frase film della settimana
Storie
La laurea della figlia e l'auto d'epoca
L'asino, la tigre e il colore dell'erba
Il destino e la Morte (Leggenda di Samarcanda)
Il cavaliere pentito
Perché quando si è arrabbiati si alza la voce
Correre attraverso la pioggia
Il lupo nero e il lupo bianco (leggenda Cherokee)
Il vaso di vetro, i sassi, la birra e le priorità della vita
Tutte le storie
Poesie
Autori
Arte
Cinema
Economia
Letteratura
Moda
Musica
Politica
Religione
Scienze
Sport
Storia
TV
Varie
Indice degli autori
Aforismi Fiume - parte 3
Frasi trovate
:
432
Invece lo zio, con pazienza, le spiegò la legge di natura, che nel
fiume
il pesce mangia la mosca e la libellula e tutto quello che cade sul pelo dell'acqua. Il passero mangia il verme, la balena mangia il plancton che è un pulviscolo di animaletti, la mantide mangia il marito, il leone mangia lo gnu, noi uomini mangiamo metà delle razze del creato. E se proprio vogliamo trovare un senso cosmico, il verme alla fine si vendica perché si mangia il pescatore, bello frollato.
Stefano Benni
Cit. da
Saltatempo
Frasi di Stefano Benni
E ci sono periodi molto maperò nella vita. Il
fiume
degli eventi ristagna e non si sa quale direzione prenderà, e andiamo alla deriva in acque torbide. Poi l'acqua diventa limpida, il torrente scorre, e tutto torna trasparente. Così fu la mia vita, da quel mattino.
Stefano Benni
Cit. da
Margherita dolcevita
Frasi di Stefano Benni
Welles
: Non sei obbligato a farlo. Io sono... un intermediario. Potrei levarmi di mezzo.
Anton Chigurh
: Potresti.
Wells
: Ti pagherei bene. Ti porto a un bancomat... ho 14000$ sul conto. E ce ne andiamo sulle nostre gambe.
Anton Chigurh
: Un bancomat.
Wells
: Io so dov'è... la valigetta.
Anton Chigurh
: Se sapessi dov'è l'avresti con te.
Wells
: La posso ritrovare lungo il
fiume
... io so dove si trova.
Anton Chigurh
: Io so qualcosa di meglio.
Wells
: Che cosa?
Anton Chigurh
: So dove sarà molto presto.
Wells
: E cioè?
Anton Chigurh
: Verrà portata da me. E messa davanti ai miei piedi.
Wells
: Non lo sai con certezza. Tra venti minuti potrebbe essere qui.
Anton Chigurh
: Lo so con certezza. E tu sai cosa succederà, Carson? Dovresti ammettere qual è la tua situazione. Sarebbe più dignitoso.
Wells
: Va all'inferno.
Anton Chigurh
: Va bene. Toglimi una curiosità: se le regole che hai seguito ti hanno portato fino a questo punto a che servivano quelle regole?
Wells
: Hai una vaga idea di quanto tu sia pazzo?
Anton Chigurh
: Parli della natura di questo discorso?
Welles
: Parlo della tua natura... ti... ti posso dare i soldi. Anton.
Dal film:
Non è un paese per vecchi
Scheda film e trama
Frasi del film
Le creature umane formano una strana fauna, una strana flora. Da lontano paiono trascurabili; da vicino possono sembrare brutte e cattive. Ma soprattutto occorre che abbiano intorno aria, spazio sufficiente - spazio, anche più che tempo.
Il sole tramonta. Sento questo
fiume
che scorre dentro di me, il suo passato, la terra antica, il clima mutevole. Le colline gli fan dolce corona: il suo corso è stabilito.
[Explicit]
Henry Miller
Cit. da
Tropico del Cancro
Frasi di Henry Miller
La potenza di creare tipi dell'universo emerge imponendosi dall'indistinto, la parola dal senza nome. L'indistinto e il senza nome sono uno e lo stesso; il fondo del mondo e il fondo dell'uomo sono uno. Della stessa materia sono anche il fondo dell'occhio e delle immagini: l'occhio è terreno e solare.
Dove parola e immagine si incontrano danno un annuncio fugace del paese natio da cui provengono e a cui anelano. È un saluto, da una riva all'altra, oltre il
fiume
dei fenomeni.
[da Del Tipo]
Ernst Jünger
Cit. da
Tipo Nome Forma
Frasi di Ernst Jünger
Di là dalle pianure di flanella, i grafici d'asfalto e gli orizzonti di ruggine sbilenca, e al di là dal
fiume
tabacco sormontato da alberi piangenti e monetine di sole che filtrano sull'acqua alla foce, nel punto oltre il frangivento, dove i campi incolti rosolano striduli al caldo antimeridiano: sorgo, farinello, leersia, salsapariglia, cipero, stramonio, menta selvatica, soffione, setaria, uva muscadina, verza, verga aurea, edera terrestre, acero da fiore, solano, ambrosia, avena folle, veccia, gramigna, fagiolini spontanei invaginati, tutte teste che annuiscono dolcemente a una brezza mattutina che è la morbida mano di una madre sulla guancia.
David Foster Wallace
Cit. da
Il re pallido ‐ Incipit
Frasi di David Foster Wallace
Pensa un
fiume
, denso e maestoso, che corre per miglia e miglia entro argini robusti, e tu sai dove sia il
fiume
, dove l'argine, dove la terra ferma. A un certo punto il
fiume
, per stanchezza, perché ha corso per troppo tempo e troppo spazio, perché si avvicina il mare, che annulla in sé tutti i fiumi, non sa più cosa sia. Diventa il proprio delta. Rimane forse un ramo moggiore, ma molti se ne diramano, in ogni direzione, e alcuni riconfluiscono gli uni negli altri, e non sai più cosa sia origine di cosa, e talora non sai cosa sia
fiume
ancora, e cosa già mare...
[Guglielmo, riferendosi alle forme di eresia presenti nel '300]
(Terzo giorno, Nona)
Umberto Eco
Cit. da
Il nome della rosa
Frasi di Umberto Eco
Fu un inverno lungo e rigido, e il nostro bel
fiume
della Foresta Nera rimase coperto dal ghiaccio per molte settimane. Non posso dimenticare la strana sensazione, il brivido estatico con cui misi piede sul
fiume
nella prima mattina di gelo, perché era profondo e il ghiaccio era così limpido che potevo vedere sotto di me, come attraverso una sottile lastra di vetro, l'acqua verde, il fondo sabbioso cosparso di pietre, le piante acquariche fantasticamente intrecciate e di tanto in tanto il dorso scuro di un pesce.
Hermann Hesse
Cit. da
Sull'amore
‐ Incipit
Frasi di Hermann Hesse
E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo. Tutto insieme era il
fiume
del divenire, era la musica della vita.
Hermann Hesse
Cit. da
Siddharta
Frasi di Hermann Hesse
Nell'ombra della casa, sulle rive soleggiate del
fiume
presso le barche, nell'ombra del bosco di Sal, all'ombra del fico crebbe Siddharta, il bel figlio del Brahmino, il giovane falco, insieme all'amico suo, Govinda, anch'egli figlio di Brahmino. Sulla riva del
fiume
, nei bagni, nelle sacre abluzioni, nei sacrifici votivi il sole bruniva le sue spalle lucenti. Ombre attraversavano i suoi occhi neri nel boschetto di mango, durante i giochi infantili, al canto di sua madre, durante i santi sacrifici, alle lezioni di suo padre, così dotto, durante le conversazioni dei saggi. Già da tempo Siddharta prendeva parte alle conversazioni dei saggi, si esercitava con Govinda nell'arte oratoria, nonché nell'esercizio delle facoltà di osservazione e nella pratica della concentrazione interiore.
Hermann Hesse
Cit. da
Siddharta
‐ Incipit
Frasi di Hermann Hesse
Felix Nurroi era un uomo grandemente timorato di Dio. Teneva il suo ovile vicino al
fiume
Tirso, nelle tancas del suo padrone, un giovine cavaliere del Marghine. Felix era un uomo sui cinquant'anni, piccolo, sbarbato e calvo. Siccome soffriva mal d'occhi, teneva un paio d'occhiali neri a reticella; inoltre indossava quasi sempre un gabbano turchino, da soldato, stretto alla vita da una corda. Pareva un frate. Egli era uno di quegli uomini ai quali il timor di Dio impedisce di far fortuna. Lavorava come un cane e dava scrupolosamente la metà, e forse più, al padrone.
Grazia Deledda
Cit. da
Le tentazioni ‐ Incipit
Frasi di Grazia Deledda
Tutto il giorno Efix, il servo delle dame Pintor, aveva lavorato a rinforzare l'argine primitivo da lui stesso costruito un po' per volta a furia d'anni e di fatica, giù in fondo al poderetto lungo il
fiume
: e al cader della sera contemplava la sua opera dall'alto, seduto davanti alla capanna sotto il ciglione glauco di canne a mezza costa sulla bianca collina dei Colombi.
Eccolo tutto ai suoi piedi, silenzioso e qua e là scintillante d'acque nel crepuscolo, il poderetto che Efix considerava più suo che delle sue padrone: trent'anni di possesso e di lavoro lo han fatto ben suo, e le siepi di fichi d'India che lo chiudono dall'alto in basso come due muri grigi serpeggianti di scaglione in scaglione dalla collina al
fiume
, gli sembrano i confini del mondo.
Grazia Deledda
Cit. da
Canne al vento
‐ Incipit
Frasi di Grazia Deledda
La vita passa e noi la lasciamo passare come l'acqua del
fiume
, e solo quando manca ci accorgiamo che manca.
Grazia Deledda
Cit. da
Canne al vento
Frasi di Grazia Deledda
Subito le acque mi trascinarono dentro il tunnel che per centro metri passava sotto le fondamenta delle case, poi nel tratto che per trecento metri percorreva prima di oltrepassare le mura della città, poi in quello che faceva per unirsi al
fiume
Savio, e qui il ricordo si spenge. Tutto diventa buio e non posso dir nulla di ciò che accadde lungo i trentadue chilometri che portavano al mare nel quale quarant'anni prima era finita Marguerite. Però so che non venni mai ritrovata. Di Anastasìa Ferrier, leggenda vissuta senza un certificato di nascita, non esiste nemmeno un certificato di morte.
[Explicit]
Oriana Fallaci
Cit. da
Un cappello pieno di ciliege
Frasi di Oriana Fallaci
Tuttavia per un giorno, quel giorno che conta, che riscatta, che viene magari quando non si spera più, e venendo lascia nell'aria un microscopico seme da cui sboccerà un fiore, lo capì anche il gregge che bela dentro il suo
fiume
di lana. Non più gregge, quel giorno, ma piovra che strozza e ruggisce zi, zi, zi! Alekos zi, zi, zi! Alekos vive, vive, vive! Ecco perché sorridevi tanto misteriosamente ora che calavi dentro la fossa dove il Gran Sacerdote coperto di ori e collane, zaffiri smeraldi rubini, simbolo d'ogni potere presente e passato e futuro, ruzzolava grottesco, rompendo il cristallo, calpestando la statua di marmo, credendo che soltanto quella restasse di un sogno, di un uomo.
[Explicit]
Oriana Fallaci
Cit. da
Un uomo
Frasi di Oriana Fallaci
Perché soffrire, allora, perché lottare, perché rischiare d'essere investiti dalla raffica che parte dalla montagna e ti butta laggiù in fondo al pozzo tra i pesci? Ma perché è l'unico modo di esistere quando sei un uomo, un donna, una persona non una pecora del gregge, perdio! Se un uomo è un uomo, non una pecora del gregge, v'è in lui un istinto di sopravvivenza che lo induce a battersi anche se capisce di battersi a vuoto, anche se sa di perdere: don Chisciotte che si lancia contro i mulini a vento senza curarsi d'essere solo e anzi fiero d'essere solo. E non ha importanza che egli agisca per se stesso o per l'umanità, credendo al popolo o non credendoci, non ha importanza che il suo sacrificio abbia o non abbia risultati: finché lotta e nel momento in cui soccombe fisicamente è lui il Popolo, è lui l'Umanità. E magari un risultato esiste: sta nel fatto che egli si allontani dal branco, che rifiuti di appartenere al
fiume
di lana, che turbi il gregge per un'ora o un giorno. A volte basta che un uomo, una donna, si allontanino dal gregge perché il gregge si sparpagli un poco, perché il
fiume
di lana interrompa il suo fluire lungo il sentiero tracciato dalla montagna.
Oriana Fallaci
Cit. da
Un uomo
Frasi di Oriana Fallaci
El Poo el sarav minga Poo se Ada e Tesin no ghe mettessen coo.
[Il
fiume
Po non sarebbe quello che è se non ci fossero l'Adda e il Ticino]
Proverbio brianzolo
Proverbi brianzoli
E imparai, con umiltà e fatica, ma imparai quello che dovevo fare, e che sarebbe stato ovvio per un bambino: la vita non è altro che un susseguirsi di tante piccole vite, vissute un giorno alla volta. Si dovrebbe trascorrere ogni giorno cercando la bellezza nei fiori e nella poesia e parlando con gli animali. E nulla può essere migliore di un giorno colmo di sogni e di tramonti e di brezze leggere. Imparai soprattutto che la vita è sedere su una panchina sulla riva di un
fiume
antico, con la mia mano posata sul suo ginocchio e a volte, nei momenti più dolci, innamorarmi di nuovo.
Nicholas Sparks
Cit. da
Le pagine della nostra vita
Frasi di Nicholas Sparks
Ma sognare è un
fiume
profondo, che precipita a una lontana sorgiva, ripùllula nel mattino di verità.
Carlo Emilio Gadda
Cit. da
La cognizione del dolore
Frasi di Carlo Emilio Gadda
Il giovane canadese, che non poteva avere più di quindici anni, aveva esitato troppo. Per un glaciale istante i suoi piedi avevano cessato di muoversi sui tronchi galleggianti nel bacino a monte dell'ansa del
fiume
, ed era finito sott'acqua prima che qualcuno riuscisse ad afferrare la sua mano tesa. Uno dei taglialegna aveva cercato di ripescarlo per i lunghi capelli: le dita dell'uomo avevano annaspato nell'acqua gelida, resa densa come una zuppa dalle scaglie di corteccia che si erano staccate dal legname. Poi due tronchi avevano schiacciato con violenza il braccio del soccorritore, spezzandogli il polso. Il tappeto di tronchi in movimento si era completamente richiuso sopra il giovane canadese, che non era più tornato a galla; nemmeno una mano o uno scarponcino erano riemersi dall'acqua scura.
John Irving
Cit. da
Ultima notte a Twisted River ‐ Incipit
Frasi di John Irving
Anna, ho bisogno di te per passare qualche parola da parte mia a questo pezzo d'immondizia, gli chiederesti per favore perché pensa di poter venire armato nel cuore di
fiume
basso e di entrare in casa di un onesto criminale?
Nonno Kuzja
Dal film:
Educazione siberiana
Scheda film e trama
Frasi del film
Il colonnello Delfo viaggiava verso Collie, lungo il
Fiume
dei Cigni. Il paese era ricco di fiumi, laghi, ponti, e lo animavano comitive di cacciatori in calzoni rossi e giubbe azzurre: seguivano i servi portando fagiani dorati, lepri e cinghiali, e i cani si muovevano nei gruppi. Sullo sfondo le chiome degli alberi ricordavano le felci e le infiorescenze. A Collie Delfo scese in un grande prato dove alcune figure discorrevano con grazia a distanze progressivamente maggiori. L'ampio spazio d'aria era chiuso da un edificio a cupola intorno a cui svolavano gli uccelli come puntolini neri.
Carlo Cassola
Cit. da
La visita ‐ Incipit
Frasi di Carlo Cassola
Risalirò col suo peso sul petto | come una carpa il
fiume
| mi spalmerò sulla faccia il rossetto | per farlo ridere | per lui poi comprerò | sacchetti di pop corn | potrà spargerli in macchina | per lui non fumerò | a quattro zampe andrò | e lo aiuterò a crescere.
Nek
Cit. da
In te
Frasi di Nek
Amore, quante strade per giungere a un bacio,
|
che solitudine errante fino alla tua compagnia!
|
I treni continuano a rotolare soli con la pioggia.
|
A Taltal ancora non albeggia la primavera.
|
|
Ma tu ed io, amor mio, siamo uniti,
|
uniti dai vestiti alle radici,
|
uniti d'autunno, d'acqua, di fianchi,
|
fino ad essere solo tu, sol io uniti.
|
|
Pensare che costò tante pietre che trascina il
fiume
,
|
la foce dell'acqua del Boroa,
|
pensare che separati da treni e da nazioni
|
|
tu e io dovevamo semplicemente amarci,
|
confusi con tutti, con uomini e con donne,
|
con la terra che pianta ed educa i garofani.
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Amore, quanta strada
Frasi di Pablo Neruda
Un motel abbandonato ai piedi delle colline di San Berdoo. Quando Buzz Meeks arrivò, aveva con sé novantaquattromila dollari, nove chili d'eroina pura, un fucile a pompa calibro 12, una 38 special, una 45 automatica e un coltello a serramanico che aveva comprato da un pachuco alla frontiera, un momento prima di accorgersi dell'auto parcheggiata proprio sulla linea di confine: gli scagnozzi di Mickey Cohen in una macchina senza insegne della polizia di Los Angeles, e lì accanto in piedi un paio di poliziotti di Tijuana, pronti ad alleggerirgli le tasche e a scaraventarlo nel
fiume
San Ysidro.
James Ellroy
Cit. da
L.A. Confidential ‐ Incipit
Frasi di James Ellroy
Il contadino aspetta che il
fiume
passi.
[Rusticus expectat dum defluat amnis]
Orazio
Cit. da
Epistole
Frasi di Orazio
Un giorno Febo uscì, e non tornò più. Lo aspettai fino a sera, e scesa la notte corsi per le strade, chiamandolo per nome. Tornai a casa a notte alta, mi buttai sul letto, col viso verso la porta socchiusa. Ogni tanto mi affacciavo alla finestra, e lo chiamavo a lungo, gridando. (...) Non appena si fece giorno, corsi alla prigione municipale dei cani. Entrai in una stanza grigia, dove, chiusi in fetide gabbie, gemevano cani dalla gola ancora segnata dalla stretta del laccio del chiappino. Il guardiano mi disse che forse il mio cane era rimasto sotto una macchina o era stato rubato, o buttato a
fiume
da qualche banda di giovinastri. (...) Tutta la mattina corsi di canaio in canaio, e finalmente un tosacani, in una botteguccia di Piazza dei Cavalieri, mi domandò se ero stato alla Clinica Veterinaria dell'Università, alla quale i ladri di cani vendono per pochi soldi gli animali destinati alle esperienze cliniche. Corsi all'Università, ma era già passato mezzogiorno, la Clinica Veterinaria era chiusa. Tornai a casa, mi sentivo nel cavo degli occhi un che di freddo, di liscio, mi pareva di aver gli occhi di vetro. Nel pomeriggio tornai all'Università, entrai nella Clinica Veterinaria. (...) Lungo le pareti erano allineate l'una a fianco dell'altra, come i letti di una clinica per bambini, strane culle in forma di violoncello: in ognuna di quelle culle era disteso sul dorso un cane dal ventre aperto, o dal cranio spaccato, o dal petto spalancato.
Curzio Malaparte
Cit. da
La pelle
Frasi di Curzio Malaparte
La piuma arrivò risalendo il vento.
Nessuno si accorse di questo strano fenomeno, forse nemmeno il vento stesso, che per natura ha canne da piegare e foglie da girare sulle dita e stagni da stupire con gocce di pioggia che lasciano cerchi improvvisi e bolle sulla superficie immota dell'acqua. Tracciando il suo invisibile sanscrito nel cielo, la piuma sorvolò un villaggio popolato di uomini, che come tali prestavano attenzione solo a ciò che avveniva in terra, davanti ai loro occhi. Un fabbro batteva il ferro rovente di una lama chiedendosi se sarebbe stata una buona spada, un contadino seminava il suo campo chiedendosi se sarebbe stato un buon raccolto, le donne stavano al
fiume
a lavare i panni chiedendosi se sarebbero diventati bianchi e immacolati. Solo i bambini correvano senza nulla chiedersi, giocando e schiamazzando per le anguste vie del villaggio, fra le case di fango e paglia, inseguiti da cani festanti che, pur senza capire, si univano al gioco. Alcuni cavalli erano impastoiati davanti alla locanda dove cavalieri senza macchia e senza paura sostavano per stordirsi di vino, procurandosi macchie sulle vesti mentre cercavano di dimenticare la loro paura. Nessuno riuscì a vedere la piuma perché nessuno aveva tempo a sufficienza per alzare gli occhi al cielo e riuscire anche solo a guardarla.
Giorgio Faletti
Cit. da
La piuma ‐ Incipit
Frasi di Giorgio Faletti
Era una calda notte primaverile quando un pugno bussò alla porta con una forza tale da far piegare i cardini.
Un uomo la aprì e scrutò in strada. Dal
fiume
proveniva una nebbiolina ed era una notte nuvolosa. Come cercare di vedere attraverso un pezzo di velluto bianco.
Ma successivamente pensò che ci fossero state delle sagome là fuori, appena oltre la luce che filtrava sulla strada. Parecchie sagome che lo avevano fissato con attenzione. Pensò che forse c'erano stati dei debolissimi puntini di luce...
Però non c'era da sbagliarsi sulla cosa che gli stava di fronte. Era grossa, rosso scuro e pareva la figura di argilla di un uomo fatta da un bambino. Gli occhi erano due tizzoni ardenti.
Terry Pratchett
Cit. da
Piedi d'argilla ‐ Incipit
Frasi di Terry Pratchett
Si volse allora verso il
fiume
, allungò le mani innanzi a sé, ne congiunse le palme e poi, pian piano, allargò le braccia.
Si udì allora un fragore di risucchio, e le acque del Djel si divisero. La folla emise un'esclamazione di stupore, ma questo non fu nulla in confronto alla sorpresa di una decina di coccodrilli che si ritrovarono a nuotare a mezz'aria.
Terry Pratchett
Cit. da
Maledette piramidi
Frasi di Terry Pratchett
Un altro modo per affrontare il dolore fisico e il dispiacere è dire a te stesso: «Ciò che sta accadendo non è altro che un minuscolo relitto galleggiante sul
fiume
del tempo». Quello che provi adesso non durerà. soffermati sul pensiero dell'eterna beatitudine, che sarà tua quando conquisterai la libertà interiore.
Kriyananda
Frasi di Kriyananda
L'oceano è composto da innumerevoli gocce. Anche se una goccia di pioggia aumenta ben poco l'umidità del terreno, quando si unisce a tante altre gocce forma insieme a loro un potente
fiume
, che scorre verso il mare. Anche noi, sintonizzandoci con la volontà di Dio, possiamo essere un potente aiuto nella lotta tra le forze della luce e del buio. Pregando e agendo rettamente, possiamo essere strumenti per facilitare l'avvento di un periodo di accordo e di pace internazionale e interreligiosa.
Kriyananda
Frasi di Kriyananda
Chi fossero i miei compagni di quelle giornate, non ricordo. Vivevano in una casa del paese, mi pare, di fronte a noi, dei ragazzi scamiciati - due - forse fratelli. Uno si chiamava Pale, da Pasquale, e può darsi che attribuisca il suo nome all'altro. Ma erano tanti i ragazzi che conoscevo di qua e di là.
Questo Pale - lungo lungo, con una bocca da cavallo - quando suo padre gliene dava un fracco scappava da casa a mancava per due o tre giorni; sicché, quando ricompariva, il padre era già all'agguato con la cinghia e tornava a spellarlo, e lui scappava un'altra volta e sua madre lo chiamava a gran voce, maledicendolo, da quella finestra scrostata che guardava sui prati, sui boschi del
fiume
, verso lo sbocco della valle.
Cesare Pavese
Cit. da
Feria d'agosto ‐ Incipit
Frasi di Cesare Pavese
Dicevano che lui non fosse più lo stesso, dopo di quello.
|
E avevano ragione. Se ne andò di casa, tutto contento.
|
Fu vittima del fascino dell'opera italiana.
|
Davanti al sedile della sua portantina installarono uno sgabello per la gotta.
|
La sua famiglia intanto continuava a vivere in una baracca senzacamino.
|
Per loro, una stagione equivaleva all'altra.
|
Che ne sapevano, loro?
|
Le anse di un
fiume
attraversavano la valle.
|
La sera le candele vacillavano, tremando come ciglia.
|
Come quando il fumo di tabacco irrita gli occhi.
|
Solo che nessuno fumava in quel posto puzzolente.
|
Nessuno cantava o componeva cantate.
|
Quando morì furono loro a doverne riconoscere il cadavere.
|
Che cosa terribile!
|
Gli amici non si ricordavano di lui.
|
Neanche che aspetto avesse il giorno prima.
|
Il padre sputò in terra e se ne andò a caccia di scoiattoli.
|
La sorella gli strinse la testa tra le braccia.
|
La madre pianse e gli ripulì le tasche.
|
Non era cambiato proprio niente.
|
Era tornato al punto di partenza.
|
Come se non se ne fosse mai andato.
|
E' facile dire che avrebbe dovuto rifiutarlo.
|
Ma voi, lo avreste fatto?
Raymond Carver
Titolo della poesia:
Il premio
Frasi di Raymond Carver
[Sul battello, dopo che gli scagnozzi di Mr. Ormond si sono buttati nel
fiume
]
Uomini d'affari
: Ma anche noi dobbiamo...
Slim
: Sì!
Uomo d'affari
: Io non so nuotare...
Tom
: Impari, impari, vai.
Dal film:
Io sto con gli ippopotami
Scheda film e trama
Frasi del film
Tom
: Che sei venuto a fare qui!?
Slim
: Tom, è il compleanno di Ma! Guarda, ti ho portato un regalo, buon compleanno!
Ma
: Oh, bello Slim, grazie.
Tom
: Ce l'avevo anch'io un regalo per te... più bello del suo... ma è finito dentro al
fiume
!
Dal film:
Io sto con gli ippopotami
Scheda film e trama
Frasi del film
[Dopo che la jeep finisce nel
fiume
]
Turista
: Non ci lascerà qui da soli?
Tom
: Sì!
Turista
: Ma noi abbiamo pagato prima!
Tom
: Mai pagare prima!
Dal film:
Io sto con gli ippopotami
Scheda film e trama
Frasi del film
Il
fiume
va. | Guardo più in là: | un'automobile corre | e lascia dietro sé | del fumo grigio e me, | e questo verde mondo | indifferente, perché | da troppo tempo ormai | apre le braccia a nessuno, | come me che ho bisogno | di qualche cosa di più | che non puoi darmi tu. | Ma un'auto che va | basta già a farmi chiedere se io vivo.
Lucio Battisti
Cit. da
L'aquila
Frasi di Lucio Battisti
Sogno il mio paese infine dignitoso | e un
fiume
con i pesci vivi a un'ora dalla casa, | di non sognare la Nuovissima Zelanda | per fuggire via da te, Brianza velenosa!
Lucio Battisti
Cit. da
Una giornata uggiosa
Frasi di Lucio Battisti
Il titolo del mio componimento è "Gesù e il clima".
[...]
Io non credo che a nostro Signore Gesù Cristo sarebbe piaciuto il clima di Limerick perché piove sempre e per colpa dello Shannon la città è umida. Mio padre dice che lo Shannon è un
fiume
assassino perché ha fatto morire i miei due fratellini. Quando si guardano i quadri di Gesù lui va sempre in giro nell'antico regno d'Israele con un lenzuolo. Là non piove mai e non si è mai sentito di qualcuno che tossisse o si prendesse la tubercolosi o altro. E là nessuno aveva bisogno di lavorare perché non facevano altro che stare là a mangiare la manna, agitare i pugni o andare alle crocifissioni. Tutte le volte che Gesù aveva fame non doveva fare altro che camminare per la strada fino a un albero di fichi o un albero di arance e rimpinzarsi. O se voleva farsi una pinta avrebbe potuto agitare la mano sopra un grosso bicchiere e appariva una pinta. Oppure poteva andare a visitare Maria Maddalena e sua sorella Marta e senza neanche chiedere rimediava la cena. Quindi è una buona cosa che Gesù abbia deciso di nascere ebreo in quel paese caldo perché se fosse nato a Limerick si sarebbe preso la consunzione e sarebbe morto in un mese e non ci sarebbe nessuna chiesa cattolica e noi non dovremmo fare componimenti su di lui. Fine.
Frank McCourt
Dal film:
Le ceneri di Angela
Scheda film e trama
Frasi del film
I popoli i quali nelle parti settentrionali di là dal
fiume
del Reno e del Danubio abitano, sendo nati in regione generativa e sana, in tanta moltitudine molte volte crescono, che parte di loro sono necessitati abbandonare i terreni patrii e cercare nuovi paesi per abitare. L'ordine che tengono, quando una di quelle provincie si vuole sgravare di abitatori, è dividersi in tre parti, compartendo in modo ciascuno, che ogni parte sia di nobili e ignobili, di ricchi e poveri ugualmente ripiena; di poi quella parte alla quale la sorte comanda va a cercare suo fortuna, e le due parti sgravate del terzo di loro si rimangono a godere i beni patrii.
Niccolò Machiavelli
Cit. da
Istorie fiorentine ‐ Incipit
Frasi di Niccolò Machiavelli
Ma mentre cerco di capire come funziona la vita - e perché alcune persone sappiano affrontare le avversità meglio di altre - penso a qualcosa che ha a che fare con il dire di sì alla vita, anche quando ci delude, e con l'amore per noi stessi, in qualunque modo si riesca a trovarlo. Non con l'egoismo, che è l'opposto della vita e dell'amore vero, ma con una ferrea determinazione, come i salmoni che risalgono la corrente del
fiume
, per quanto agitate siano le acque, perché quello è il tuo
fiume
...
Jeanette Winterson
Cit. da
Perché essere felice quando puoi essere normale?
Frasi di Jeanette Winterson
La stanza era calda, comoda, accogliente. Nel caminetto, una piccola fiammella lottava per mantenersi in vita sui pochi ciocchi di legna umida, di torba, andata ormai quasi tutta in fumo, e alcuni pezzi di carbone incandescente. La stanza era piena di musica, anche se tenuta in sordina. Una sola lampada era accesa in un angolo e illuminava le pareti dipinte di un bel giallo solare. Il pavimento di legno era così lucido che brillava come un
fiume
scuro sopra il quale i tappeti, dai colori vivaci degli uccelli sudamericani: azzurri brillanti, bianchi e verdi intensi, sembravano galleggiare.
Ray Bradbury
Cit. da
La vera saggezza ‐ Incipit
Frasi di Ray Bradbury
E quando fosse venuta la sua volta, che cosa avrebbe potuto dire, che cosa avrebbe potuto offrire in un giorno come quello, per rendere il viaggio un po' più agevole? Per ogni cosa c'è una stagione. Sì. Il tempo della demolizione, il tempo della costruzione. Sì. Il tempo del silenzio e il tempo della parola. Sì, tutto questo. Ma che altro? Che altro ancora? Qualcosa, qualcosa...
E sull'una e sull'altra riva del
fiume
v'era l'albero della vita che dava dodici specie di frutti, rendendo il suo frutto per ciascun mese; e le fronde dell'albero erano per la guarigione delle genti.
Sì, pensò Montag, ecco ciò che voglio mettere da parte per mezzodì. Per mezzogiorno...
Quando saremo giunti alla Città.
[Explicit]
Ray Bradbury
Cit. da
Fahrenheit 451
Frasi di Ray Bradbury
Montag guardò il
fiume
. Noi andremo sul
fiume
. Guardò le antiche rotaie della ferrovia. Oppure andremo in quella direzione. O percorreremo le grandi autostrade ora, e avremo tempo di mettere tante cose dentro di noi. E un giorno, dopo che la sapienza sarà stata a lungo in noi comparirà sulle nostre mani e sulle nostre bocche. E gran parte di essa sarà errata, ma una parte sufficiente sarà giusta. Cominceremo a camminare oggi e a vedere il mondo come il mondo cammina e parla, come realmente appare. Voglio vedere ogni cosa, ormai. E anche se niente di esso sarà e quando entrerà in me, dopo qualche tempo si raccoglierà tutto insieme dentro di me e sarà me stesso. Guarda il mondo qua intorno, Signore, Signore, guardalo, qua intorno a me, al di là della mia faccia, e il solo modo di toccarlo veramente è di metterlo dove sia finalmente me stesso, dove è nel sangue, dove è spinto a correre in circolo mille volte per diecimila ogni giorno. Ho già un dito sul mondo, adesso; questo è un principio.
Ray Bradbury
Cit. da
Fahrenheit 451
Frasi di Ray Bradbury
Da per tutto, come una corrente viva, un
fiume
della montagna, scendeva l'aria nuova, l'ossigeno esalava dalle piante verdi. Lo potevi vedere fremere in un'alta marea di cristallo. L'ossigeno puro, vergine, verde, freddo ossigeno, trasformava la valle in un delta di
fiume
.
Ray Bradbury
Cit. da
Cronache Marziane
Frasi di Ray Bradbury
I cowboy fanno una vita diversa, quando c'erano ancora i cowboy, siamo una razza morente! Ma per me significa ancora qualcosa. Un paio di giorni e porteremo la mandria oltre il
fiume
e attraverso la vallata.
[ridacchia]
Non c'è niente come guidare una mandria
[parlando a Mitch]
Curly
Dal film:
Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche
Scheda film e trama
Frasi del film
Paolo T.
Fiume
: Siamo qui in Piazza Montecitorio in attesa di una personalità che in questi giorni è al centro di vivaci polemiche e sconcertanti interrogativi. Oh ma, eccolo. Signor Ministro mi consenta alcune domande per conto di Tg3.
Ministro
: Purché si sbrighi, per favore.
Paolo T.
Fiume
: Lei è al corrente delle gravi accuse che le sono state mosse riguardo ai fondi sottratti alle mense degli orfani? Si parla di duecento miliardi.
Ministro
: Certo, certo che ne sono al corrente.
Paolo T.
Fiume
: Ecco, e non crede che sarebbe opportuno in attesa di conoscere la verità, di dare le immediate dimissioni dalla sua alta carica?
Ministro
: Giovanotto, dimettermi mai. Questa sarebbe una mossa sbagliata.
Paolo T.
Fiume
: Lei vorrebbe dire che le sue dimissioni sarebbero un implicito riconoscimento delle accuse?
Ministro
: Ma no, no, io non mi dimetto per combattere la mia battaglia da una posizione di privilegio! Dal mio posto posso agevolmente controllare l'inchiesta, inquinare le prove, corrompere i testimoni, posso insomma fuorviare il corso della giustizia.
Paolo T.
Fiume
: Onorevole ma non è irregolare? Dico, contro la legge?
Ministro
: Ah, no giovanotto. Io le leggi le rispetto e soprattutto la legge del più forte! E siccome in questo momento io sono il più forte, intendo approfittarne, è mio dovere precipuo.
Paolo T.
Fiume
: Ma dovere verso chi, scusi?
Ministro
: Ma verso l'elettorato che mi ha dato il voto per ottenere da me posti, licenze, permessi, appalti, perché li spalleggi in evasioni fiscali, in amministrazioni di fondi neri, crolli di dighe mal costruite, scandali, ricatti, contrabbando di valuta!
Paolo T.
Fiume
: Scusi ma... ma che cacchio sta dicendo?
Ministro
: Io sto dicendo che l'elettorato vede in me un prevaricatore. Se invece voleva scegliere un uomo probo, onesto e per bene, ma che dava i voti a me? Addio ragazzo. Andiamo, andiamo.
Paolo T.
Fiume
: Ma... ma tu guarda che fijo de 'na mignotta!
Dal film:
Signore e signori, buonanotte
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando il bambino era bambino, | se ne andava a braccia appese, | voleva che il ruscello fosse un
fiume
, | il
fiume
un torrente, | e questa pozza, il mare. || Quando il bambino era bambino, | non sapeva d'essere un bambino, | per lui tutto aveva un'anima | e tutte le anime eran tutt'uno. || Quando il bambino era bambino, | su niente aveva un'opinione, | non aveva abitudini, | sedeva spesso a gambe incrociate, | e di colpo sgusciava via, | aveva un vortice tra i capelli | e non faceva facce da fotografo.
Damiel
Dal film:
Il cielo sopra Berlino
Scheda film e trama
Frasi del film
Giovanni
: Ma sei deficiente!
[Aldo ha appena gettato la ruota di scorta nel
fiume
]
Aldo
: Eh, mi credevo che galleggiava...
Giovanni
: Ma se solo il cerchione pesa 30 chili!
Dal film:
Tre uomini e una gamba
Scheda film e trama
Frasi del film
Il castagno allargava la sua chioma su un angolo del giardinetto pubblico ed era profondamente felice. Ma non tutti, da quelle parti, condividevano la felicità dell'albero. Se qualcuno avesse avuto un orecchio particolarmente fine, avrebbe udito, quando qualcuno lodava l'albero, una voce, che protestava, stizzita: "
Basta! È un'ingiustizia! Non ne posso più! A lui tutto, e a me niente!
"
Chi brontolava così era un ramo. Un magnifico ramo, in alto, a destra, che scuoteva, con rabbia, le foglie.
"
L'albero, sempre l'albero! Ma sono io, che faccio tutto! Io porto le foglie, porto i ricci che oltretutto pungono, e faccio maturare le castagne! Quando potrei riposare un po', le foglie cadono, e resto qui, spogliato, a prendermi tutto il freddo e il gelo dell'inverno, i colpi di vento, la pioggia, e la neve...
"
Il ramo era veramente furibondo! L'albero cercava, invano, di farlo ragionare: lo invitava alla pazienza, alla comprensione.
"
Tu sei importantissimo, per me, figliolo! Sei un magnifico ramo, robusto, e pieno di vita. Mi sei caro, come tutti gli altri rami! Le lodi fatte a me, sono dirette anche a te e per tutti i tuoi fratelli! Che sarei io, senza di voi?
"
Ma il ramo scricchiolava cocciuto e inveiva con parole che per buon gusto è meglio non ripetere. Il povero albero era preoccupato. E con ragione!
Il ramo ribelle, infatti, aveva escogitato un piano di fuga: se ne sarebbe andato, si sarebbe staccato dall'albero e si sarebbe messo a vivere per conto suo.
Un giorno di Marzo, un vento burlone e irruente si divertiva a mulinare intorno all'albero. Il ramo decise che era venuto il suo momento!
"
Vento, ho bisogno di un favore.
" - chiese, con una punta di umiltà, che non gli era propria.
"
Staccami, dall'albero!
"
"
Come vuoi...
" - Sibilò il vento.
Il vento prese a girare, sempre più vorticosamente, intorno al ramo, e a scuoterlo, con una furia irresistibile, finché, con uno schianto terribile, il ramo si staccò dal tronco.
"
Evviva! Volo!
" - gridò il ramo, strappato dal vento e sollevato sopra il recinto del giardino.
"
Finalmente, sono libero! La mia vita comincia, adesso!
"
Il ramo rideva, ed esultava: neanche le lacrime che scendevano silenziose dalla ferita dell'albero lo commossero!
Portato dal vento, che soffiava violento, con tutte le forze che aveva, volò, oltre il
fiume
, e atterrò, su un pendio erboso.
"
Ora, decido io!
" - pensò, mentre si sdraiava, dolcemente, nell'erba.
"
Dormirò finché voglio e farò quel che mi pare e piace! Non dovrò più stare sempre appiccicato a quel tronco brutto e rugoso!
"
Una formica gli fece il solletico e cercò di cacciarla, come faceva lassù, quando era attaccato all'albero, ma non ci riuscì!
Uno strano torpore, si impadronì di lui: non riusciva più a respirare!
Dopo qualche ora, le sue foglie cominciarono ad appassire. La linfa, che era la sua vita, e che l'albero, generoso, aveva sempre fatto scorrere in lui, cominciò a mancargli. Con infinita paura si accorse di aver già incominciato a seccare.
Gli venne in mente l'albero, e capì che, senza di lui, sarebbe morto! Ma era troppo tardi.
Avrebbe voluto piangere, ma non poteva perché, ormai, era solo un inutile ramo secco.
Da:
Il ramo che volle staccarsi dall'albero
È in quel momento, mentre guardavo Joey negli occhi, mi è tornato, come un
fiume
in piena. È questo che faccio e che voglio fare: difendere gli indifesi, proteggere le multinazionali abbandonate dai consumatori, difendere il disboscatore, lo sfruttatore di lavoratori, i trivellatori di petrolio, il progettista di mine antiuomo, il cacciatore di cuccioli di foche.
Nick Naylor
Dal film:
Thank You for Smoking
Scheda film e trama
Frasi del film
I tulipani sono troppo eccitabili, è inverno qui,
|
guarda quanto ogni cosa sia bianca, quieta e innevata.
|
Imparo la pace, mentre si posa quieta a me vicina
|
come la luce su questi muri bianchi, questo letto, queste mani.
|
Non sono nessuno; niente a che fare con le esplosioni.
|
Ho dato il mio nome e i vestiti alle infermiere
|
la mia storia all'anestesista e il mio corpo ai chirurghi.
|
|
Hanno appoggiato la mia testa tra cuscino e bordo del lenzuolo
|
come un occhio fra palpebre bianche che non si chiuderanno.
|
Stupida pupilla, di tutto deve fare incetta.
|
Le infermiere passano e ripassano, non disturbano,
|
passano come i gabbiani verso terra nelle loro cuffie bianche,
|
facendo cose con le mani, uguali l'una all'altra,
|
così che è impossibile dire quante siano.
|
|
Il mio corpo è un sasso per loro, vi si apprestano come l'acqua
|
ai sassi sui quali deve scorrere, levigandoli garbata.
|
Mi danno il torpore con i loro aghi luccicanti, mi danno il sonno.
|
Adesso ho perduto me stessa sono stanca di bagagli -
|
la mia borsa di pelle come un nero portapillole,
|
mio marito e il bambino sorridono nella foto di famiglia;
|
i loro sorrisi mi agganciano la pelle, piccoli ami sorridenti.
|
|
Ho gettato cose in mare, io cargo di trent'anni
|
tenacemente attaccata al mio nome e indirizzo.
|
Hanno strofinato via tutti i miei affetti.
|
Impaurita e denudata sulla plastica verde della barella
|
ho guardato la mia teiera, il comò della biancheria, i miei libri
|
affondare lontani, e l'acqua arrivarmi sopra la testa.
|
Sono una suora adesso, mai stata così pura.
|
|
Non volevo fiori, volevo soltanto
|
sdraiarmi a palme in su completamente vuota.
|
Come si sia liberi, non avete idea quanto liberi -
|
la pace è così grande che abbaglia,
|
non chiede nulla, un'etichetta col nome, qualche bazzecola.
|
Con questa, alla fine, chiudono i morti; li immagino
|
masticarsela come un'ostia da Comunione.
|
|
I tulipani sono troppo rossi in primo luogo, mi feriscono.
|
Anche attraverso la carta da regalo li sentivo respirare
|
piano, attraverso la bianca fasciatura, come un bimbo mostruoso.
|
|
Rossastri parlano alla mia ferita, le rispondono.
|
Sono traditori: sembrano ondeggiare, anche se mi tirano giù,
|
scompigliandomi con le loro lingue inattese e il colore,
|
una dozzina di rossi piombi intorno al mio collo.
|
|
Prima nessuno mi sorvegliava, adesso sono sorvegliata.
|
I tulipani si voltano verso di me, e la finestra dietro
|
dove quotidianamente la luce si allarga e si assottiglia,
|
io mi vedo, piatta, ridicola, ombra di carta ritagliata
|
fra l'occhio del sole e gli occhi dei tulipani,
|
non ho faccia, ho voluto cancellarmi.
|
I vividi tulipani consumano il mio ossigeno.
|
|
Prima che arrivassero l'aria era abbastanza calma,
|
pulsava, respiro dopo respiro, senza scompiglio.
|
Poi i tulipani l'hanno riempita di un gran rumore.
|
Ora l'aria spinge e gli vortica attorno come un
fiume
|
spinge e vortica attorno a una macchina rosso-ruggine affondata.
|
Concentrano la mia attenzione, che era felice
|
giocando e riposando senza impegnarsi.
|
|
Anche i muri sembrano riscaldarsi tra loro.
|
I tulipani dovrebbero stare dietro le sbarre come bestie pericolose;
|
si aprono come la bocca di un grosso felino africano,
|
ed io mi accorgo del mio cuore: apre e chiude
|
la sua ampolla di rossi boccioli per vero amor mio.
|
L'acqua che assaggio è calda e salata come il mare,
|
e viene da un paese lontano come la salute.
Sylvia Plath
Titolo della poesia:
I tulipani
Frasi di Sylvia Plath
Mai sia versato sangue innocente, ma il sangue dei malvagi scorrerà come un
fiume
. Spiegheranno le loro ali nere e colpiranno, martello vendicatore della giustizia divina.
Voce fuori campo
Dal film:
The Boondock Saints - Giustizia finale
Scheda film e trama
Frasi del film
Passata è la tempesta:
|
Odo augelli far festa, e la gallina,
|
Tornata in su la via,
|
Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
|
Rompe là da ponente, alla montagna;
|
Sgombrasi la campagna,
|
E chiaro nella valle il
fiume
appare.
|
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
|
Risorge il romorio
|
Torna il lavoro usato.
|
L'artigiano a mirar l'umido cielo,
|
Con l'opra in man, cantando,
|
Fassi in su l'uscio; a prova
|
Vien fuor la femminetta a còr dell'acqua
|
Della novella piova;
|
E l'erbaiuol rinnova
|
Di sentiero in sentiero
|
Il grido giornaliero.
|
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
|
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
|
Apre terrazzi e logge la famiglia:
|
E, dalla via corrente, odi lontano
|
Tintinnio di sonagli; il carro stride
|
Del passegger che il suo cammin ripiglia.
|
|
Si rallegra ogni core.
|
Sì dolce, sì gradita
|
Quand'è, com'or, la vita?
|
Quando con tanto amore
|
L'uomo a' suoi studi intende?
|
O torna all'opre? o cosa nova imprende?
|
Quando de' mali suoi men si ricorda?
|
Piacer figlio d'affanno;
|
Gioia vana, ch'è frutto
|
Del passato timore, onde si scosse
|
E paventò la morte
|
Chi la vita abborria;
|
Onde in lungo tormento,
|
Fredde, tacite, smorte,
|
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
|
Mossi alle nostre offese
|
Folgori, nembi e vento.
|
|
O natura cortese,
|
Son questi i doni tuoi,
|
Questi i diletti sono
|
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
|
E' diletto fra noi.
|
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
|
Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
|
Che per mostro e miracolo talvolta
|
Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
|
Prole cara agli eterni! assai felice
|
Se respirar ti lice
|
D'alcun dolor: beata
|
Se te d'ogni dolor morte risana.
Giacomo Leopardi
Titolo della poesia:
La quiete dopo la tempesta
Frasi di Giacomo Leopardi
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
|
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
|
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
|
scendono all'Adriatico selvaggio
|
che verde è come i pascoli dei monti.
|
|
Han bevuto profondamente ai fonti
|
alpestri, che sapor d'acqua nafia
|
rimanga ne' cuori esuli a conforto
|
che lungo illuda la lor sete in via.
|
Rinnovato hanno verga d'avellano.
|
|
E vanno pel tratturo antico al piano,
|
quasi per un erbal
fiume
silente
|
su le vestigia degli antichi padri.
|
O voce di colui che primamente
|
conosce il tremolar della marina!
|
|
Ora lungh'esso il litoral cammina
|
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
|
Il sole imbionda sì la viva lana
|
che quasi dalla sabbia non divaria.
|
Isciaquìo, calpestìo, dolci rumori.
|
|
Ah perché non son io co' miei pastori?
Gabriele D'Annunzio
Titolo della poesia:
I pastori
Frasi di Gabriele D'Annunzio
Non sapio notare!
[nuotare]
["costretto" a gettarsi in un
fiume
dopo aver camminato sui carboni ardenti]
Brancaleone
Dal film:
Brancaleone alle crociate
Scheda film e trama
Frasi del film
Rimani fluente come un
fiume
, cristallizzati ma rimani un vagabondo! La vita è misteriosa, mai confusionaria. La profondità dell'amore crea un oceano intorno a te e tu diventi un'isola.
Buddha
Frasi di Buddha
Se poniamo a confronto il
fiume
e la roccia, il
fiume
vince sempre non grazie alla sua forza ma alla sua perseveranza.
Buddha
Frasi di Buddha
Nella cabina c'erano dei fiori; la porta si richiuse non appena Rita si fu seduta sulla sua cuccetta.
Alle dieci meno un quarto i giornalisti presero d'assalto la scaletta, ma il comandante vigilava personalmente.
«Rita Ehrlich? Mai sentita!» rispondeva.
E quando protestavano, il comandante scoppiava in una lunga risata.
A mezzogiorno, mentre il cargo scendeva il
fiume
, preparò la tavola della piccola sala da pranzo in cui per settimane, fino ad Amburgo, avrebbe consumato i suoi pasti solo con Rita.
Quel giorno lei non si svegliò prima di sera e rifiutò di uscire dalla cabina, dove rimase sdraiata a occhi aperti, a guardare il grosso occhio rotondo dell'oblò argenteo come una luna.
[Explicit]
Georges Simenon
Cit. da
Hôtel del ritorno alla natura
Frasi di Georges Simenon
La giornata era grigia, gelida. I cani non riuscivano a fiutare la pista. La grande cagna nera aveva accostato il muso alle orme dell'orso un'unica volta, per poi arretrare di nuovo nel branco, tenendo la coda tra le gambe. I segugi si ammassavano tetramente gli uni contro gli altri sulla riva del
fiume
, mentre il vento li colpiva con aghi di gelo. Anche Chett lo sentiva pungere nonostante gli strati di lana nera e cuoio trattato. Faceva troppo freddo, sia per gli uomini sia per gli animali. Eppure loro erano là fuori. Chett strinse le labbra, gli sembrò di sentire le vesciche che gli coprivano le guance diventare più rosse, più infuocate. "Io dovrei starmene sulla Barriera, al sicuro, a occuparmi dei fottuti corvi e a tenere il fuoco acceso per il vecchio maestro Aemon." Invece no: Jon Snow il bastardo gli aveva portato via tutto, lui e quel ciccione del suo amico Sam Tarly. Era colpa loro se adesso Chett era qui, a ghiacciarsi le palle assieme a un branco di cani, nelle profondità della foresta Stregata.
George R. R. Martin
Cit. da
Tempesta di spade ‐ Incipit
Frasi di George R. R. Martin
Tian aveva la fortuna (ma pochi contadini avrebbero usato una parola come questa) di possedere tre campi: Campo del
Fiume
, dove da tempo immemorabile la sua famiglia aveva coltivato riso; Campo della Strada, dove ka-Jaffords aveva coltivato radici agre, zucche e mais per altrettanti lunghi anni e generazioni; e Figlio di Puttana, un podere ingrato dove crescevano soprattutto sassi e piaghe e speranze andate alla malora. Tian non era il primo Jaffords risoluto a cavare qualcosa dagli otto ettari dietro casa; il suo grand-père, perfettamente sano di mente per ogni altro aspetto, era sempre stato convinto che lì ci fosse l'oro.
Stephen King
Cit. da
I lupi del Calla ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
«ORA VIENE ROLAND ALLA TORRE NERA! HO MANTENUTO FEDE ALLA MIA PAROLA E PORTO ANCORA LA PISTOLA DI MIO PADRE E TU TI APRIRAl ALLA MIA MANO!»
«Vengo nel nome di Steven Deschain, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Gabrielle Deschain, colei che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Cortland Andrus, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Cuthbert Allgood, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Alain Johns, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Jamie DeCurry, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Vannay il Saggio, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Hax il Cuoco, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di David il Falcone, colui che è di Gilead e del cielo!
«Vengo nel nome di Susan Delgado, colei che è di Mejis!
«Vengo nel nome di Sheemie Ruiz, colui che è di Mejis!
«Vengo nel nome di Père Callahan, colui che è di Jerusalem's Lot e delle strade!
«Vengo nel nome di Ted Brautigan, colui che è dell'America!
«Vengo nel nome di Dinky Earnshaw, colui che è dell'America!
«Vengo nel nome di zia Talitha, colei che è di Croce
fiume
, e qui poserò la sua croce, come ho giurato!
«Vengo nel nome di Stephen King, colui che è del Maine!
«Vengo nel nome di Oy, il coraggioso, colui che è del Medio-Mondo!
«Vengo nel nome di Eddie Dean, colui che è di New York!
«Vengo nel nome di Susannah Dean, colei che è di New York!
«Vengo nel nome di Jake Chambers, colui che è di New York, colui che chiamo mio vero figlio!
«Io sono Roland di Gilead, e vengo io stesso; tu ti aprirai per me.»
Stephen King
Cit. da
La torre nera
Frasi di Stephen King
O palombaro per sempre sotto la sua campana!
|
Tutto un mare di vetro eternamente caldo!
|
Tutta una vita immobile dai lenti pendoli verdi!
|
E tanti esseri strani attraverso le pareti!
|
E ogni contatto per sempre vietato!
|
Mentre c'è tanta vita nell'acqua chiara di fuori!
|
|
Attenzione! L'ombra dei grandi velieri passa sulle dalie delle foreste sottomarine;
|
E io sono per un attimo all'ombra delle balene che migrano verso il polo!
|
|
In questo momento, gli altri scaricano, forse, vascelli pieni di neve nel porto!
|
C'era ancora un ghiacciaio in mezzo alle praterie di Luglio!
|
Nuotano all'indietro nell'acqua verde dell'ansa!
|
Entrano a mezzogiorno in grotte oscure!
|
E le brezze del largo ventilano le terrazze!
|
|
Attenzione! Ecco le lingue di fiamma del Gulf-Stream!
|
Allontanate i loro baci dalle pareti della noia!
|
Non hanno più messo neve sulla fronte dei febbricitanti;
|
I malati hanno acceso un fuoco di gioia,
|
E gettano a piene mani i gigli verdi nelle fiamme!
|
|
Appoggiate la vostra fronte alle pareti meno calde,
|
Aspettando la luna al vertice della campana,
|
E chiudete bene i vostri occhi alle foreste di pendoli blu e di albumine violette, restando sordi alle suggestioni dell'acqua tiepida.
|
|
Asciugate i vostri desideri deboli di sudore;
|
Per prima cosa andate da quelli che stanno per svenire:
|
Hanno l'aria di celebrare una festa nuziale in una cava;
|
Hanno l'aria di sotterrare a mezzogiorno, in un corridoio rischiarato da lampade in fondo a un sotterraneo;
|
Attraversano, in corteo di festa, un paesaggio simile ad un'infanzia d'orfano.
|
|
Andate poi da quelli che stanno per morire.
|
Arrivano come vergini che hanno fatto una lunga passeggiata al sole, un giorno di digiuno;
|
Sono pallidi come malati che ascoltano piovere placidamente sui giardini dell'ospedale;
|
Hanno l'aspetto di sopravvissuti che pranzano sul campo di battaglia.
|
Sono simili a prigionieri che non ignorano che tutte le sentinelle si bagnano nel
fiume
,
|
E che ascoltano falciare l'erba nel giardino della prigione.
Maurice Maeterlinck
Titolo della poesia:
Campana da palombaro
Frasi di Maurice Maeterlinck
Il pistolero si alzò in piedi, con il bicchiere nella mano alzata. Chinò la testa come immerso in meditazione. I pochi abitanti superstiti di Croce
fiume
lo osservavano con rispetto e, a opinione di Jake, con un certo timore. Finalmente risollevò la testa. «Berresti alla terra e ai giorni che vi sono trascorsi?» domandò. La sua voce era roca, tremava di emozione. «Berresti all'opulenza che fu e agli amici che non ci sono più? Berresti alla buona compagnia e a un incontro fortunato? Varrà questo brindisi a darci il via, Vecchia Madre?»
Stephen King
Cit. da
Terre desolate
Frasi di Stephen King
Eddie e Susannah si coricarono insieme. Quando furono sicuri che il pistolero dovesse essersi addormentato, fecero l'amore. Roland li sentì nella sua lunga veglia e li udì parlare sottovoce dopo l'amore. Parlarono soprattutto di lui. In silenzio, con gli occhi aperti nell'oscurità restò ancora a lungo dopo che il loro mormorio era cessato e il loro respiro si era fuso insieme in un'unica nota regolare. Bello era essere giovani e innamorati, pensò. Anche nel cimitero a cui era stato ridotto quel mondo, era bello lo stesso. Vi sia di felicità finché vi è possibile, pensò, perché la morte ci aspetta ancora. Siamo giunti a un torrente di sangue. Esso ci porterà a un
fiume
di uguale fattura, non ne dubito. E più avanti ancora, a un oceano. In questo mondo le tombe sono spalancate e nessuno dei morti riposa in pace. Quando l'alba cominciava a spuntare, chiuse gli occhi. Dormì brevemente. E sognò di Jake.
Stephen King
Cit. da
Terre desolate
Frasi di Stephen King
Marcel venne sulla chiatta, gli occhi azzurri pieni di sorpresa e di meraviglia, pieni di riflessi, come il
fiume
. Occhi affamati, avidi, nudi. Sopra lo sguardo innocente, intenso, spuntavano sopracciglia folte, incolte come quelle di un selvaggio. Questo impetuoso disordine era attenuato dalla fronte luminosa e dalla sericità dei capelli. Anche la pelle era fragile, il naso e la bocca vulnerabili, trasparenti, ma le mani da contadino, come le sopracciglia, confermavano ancora la sua forza.
Anaïs Nin
Cit. da
Il delta di Venere - Marcel ‐ Incipit
Frasi di Anaïs Nin
Da ragazzo, un mattino molto presto, Pierre se ne andò a zonzo lungo l'argine del
fiume
. Dopo un po' che passeggiava, si fermò vedendo un uomo che cercava di recuperare un corpo nudo dall'acqua e di tirarlo sul pontile di una delle chiatte. Il corpo era impigliato nella catena dell'ancora. Pierre corse ad aiutare l'uomo e insieme riuscirono a tirare il corpo sul pontile.
Allora l'uomo disse a Pierre: "Aspetta qui, intanto che vado a chiamare la polizia," e corse via.
Anaïs Nin
Cit. da
Il delta di Venere - Pierre ‐ Incipit
Frasi di Anaïs Nin
[Matelda sulle rive di un
fiume
, nuda, bacia Brancaleone
: questi però si ridesta accorgendosi che gli altri dell'armata li stanno fissando e copre la ragazza con il suo mantello]
Brancaleone
: Che fate! Manigoldi ribaldi, guatate?!
Taccone
: Perché, 'n se po' guata'?
Brancaleone
: No!
Mangold
: Io guato!
Brancaleone
: No, tu non guati!
Teofilatto
: No no, noi guatiamo. Da poiché a causa della pulzella non si può andare ad Aurocastro, almeno che ella ci sollazzi. Anzi, levati che mi pari!
Dal film:
L'armata Brancaleone
Scheda film e trama
Frasi del film
E la Morte parlò a loro. Era arrabbiata perché tre nuove vittime l'avevano appena imbrogliata: di solito i viaggiatori annegavano nel
fiume
. Ma la Morte era astuta. Finse di congratularsi con i tre fratelli per la loro magia e disse che ciascuno di loro meritava un premio per essere stato tanto abile da sfuggirle.
Così il fratello maggiore, che era un uomo bellicoso, chiese una bacchetta più potente di qualunque altra al mondo
[...]
.
Il secondo fratello, che era un uomo arrogante, decise che voleva umiliare ancora di più la Morte e chiese il potere di richiamare gli altri dalla Morte.
[...]
Infine la Morte chiese al terzo fratello, il minore, che cosa desiderava. Il fratello più giovane era il più umile e anche il più saggio dei tre, e non si fidava della Morte. Perciò chiese qualcosa che gli permettesse di andarsene senza essere seguito da lei. E la Morte, con estrema riluttanza, gli consegnò il proprio Mantello dell'Invisibilità.
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e i Doni della Morte
Frasi di J.K. Rowling
La Guida Galattica per gli Autostoppisti dice alcune cose sull'argomento asciugamano. L'asciugamano, dice, è forse l'oggetto più utile che un autostoppista galattico possa avere. In parte perché è una cosa pratica: ve lo potete avvolgere intorno perché vi tenga caldo quando vi apprestate ad attraversare i freddi satelliti di Jaglan Beta; potete sdraiarvici sopra quando vi trovate sulle spiagge dalla brillante sabbia di marmo di Santraginus V a inalare gli inebrianti vapori del suo mare; ci potete dormire sotto sul mondo deserto di Kakrafoon, con le sue stelle che splendono rossastre; potete usarlo come vela di una mini‐zattera allorché vi accingete a seguire il lento corso del pigro
fiume
Falena; potete bagnarlo per usarlo in un combattimento corpo a corpo; potete avvolgervelo intorno alla testa per allontanare vapori nocivi o per evitare lo sguardo della Vorace Bestia Bugblatta di Traal (un animale abominevolmente stupido, che pensa che se voi non lo vedete nemmeno lui possa vedere voi: è matto da legare, ma molto, molto vorace); infine potete usare il vostro asciugamano per fare segnalazioni in caso di emergenza e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugarvi, naturalmente.
Douglas Adams
Cit. da
Guida galattica per gli autostoppisti
Frasi di Douglas Adams
Non ci si bagna nello stesso
fiume
.
Luciano Ligabue
Cit. da
Siamo chi siamo
Frasi di Luciano Ligabue
Donna de quarant'anni buttela ar
fiume
co' tutti li panni.
Proverbio romano
Proverbi romani
Fuori, senza curarsi delle luci e degli uomini, un vento leggero risale il
fiume
.
Forse insegue qualcosa o forse da qualcosa è inseguito. Ma è piacevole stare qui per qualche istante a sentirlo passare e frusciare tra gli alberi. È una brezza fresca e sottile, di quelle che asciugano le lacrime agli uomini e impediscono agli angeli di piangere.
E io finalmente posso dormire.
[Explicit]
Giorgio Faletti
Cit. da
Io sono Dio
Frasi di Giorgio Faletti
Jim Mackenzie aveva fin dalla nascita l'occhio sinistro nero e l'occhio destro di un verde azzurro che ricordava l'acqua di certi mari tropicali. Il suo sguardo era in sostanza il riflesso della sua esistenza. Si sentiva da sempre una figura scomposta, che camminava al centro del
fiume
senza nutrire un vero interesse per una qualunque delle due rive. Da entrambe si sentiva attratto e nello stesso tempo rifiutato, senza appartenere veramente a nessuna delle due.
Giorgio Faletti
Cit. da
Fuori da un evidente destino
Frasi di Giorgio Faletti
Harry sentì la quieta stolidità di Monk. Monk aveva vinto, da qualche parte era arrivato. Era adatto a qualcosa, come la chiave di una serratura che apre una certa porta.
[...]
Harry guardò Monk alzare la bottiglia e sorseggiare la birra. Era solo un atto che Monk effettuava, come grattarsi il naso. Non era avido di birra. Monk se ne stava semplicemente seduto con la bottiglia ed era appagato. E il tempo passava come la merda portata dal
fiume
.
[da Vita da barbone]
Charles Bukowski
Cit. da
Confessioni di un codardo
Frasi di Charles Bukowski
Più ruscelli uniti formano un
fiume
; più fili insieme congiunti formano una corda; essa non si può romper che a stento.
Confucio
Frasi di Confucio
[Franco e Smith sono entrati nel letto del
fiume
per raggiungere Bannon e Graves]
Uhee, ma tu guarda! Nella vita non si finisce mai di imparare! Dentro a un
fiume
non c'avevo guidato mai!!
Franco
Dal film:
La corsa più pazza del mondo
Scheda film e trama
Frasi del film
Morire era niente e El Sordo non aveva dentro di sé una visione chiara della morte né la temeva. Ma vivere era l'immagine di un campo di grano che ondeggia al vento sul fianco di una collina. Vivere era un falco nel cielo. Vivere era una giarra di terra piena d'acqua nella polvere della trebbiatura, col grano lanciato in aria e la pula che vola. Vivere era un cavallo tra le cosce e un fucile sotto una gamba e una collina e una valle e un
fiume
fiancheggiato d'alberi sulle rive, e l'estremo della valle e le colline al di là.
Ernest Hemingway
Cit. da
Per chi suona la campana
Frasi di Ernest Hemingway
Poche miglia a sud di Soledad, il Salinas capita sotto le falde dei colli, dove scorre verde e profondo. L'acqua è anche tiepida, perché è sgusciata sfavillando sulle sabbie gialle nel sole, prima di giungere alla stretta pozza. Su una riva del
fiume
i pendii dorati del contrafforte salgono dolcemente ai monti Gabilan forti e rocciosi; ma a valle l'acqua e orlata di piante: salici verdi e novelli ad ogni primavera, ingombre le forche dei rami bassi dal tritume della piena invernale, e sicomori dalle candide e screziate braccia penzolanti e dalle fronde arcuate sulla corrente. Sulla riva sabbiosa sotto gli alberi giacciono le foglie disseccate in strato così alto, che la lucertola fa un grande trapestio correndovi in mezzo. I conigli escono dalla macchia a sedersi sulla sabbia nella sera, e le radure acquitrinose sono disseminate delle tracce notturne dei tassi, delle larghe zampate dei cani dei ranches e delle orme a cuneo dei daini che vengono a bere all'ombra.
John Steinbeck
Cit. da
Uomini e topi
‐ Incipit
Frasi di John Steinbeck
Lungo il
fiume
mi voglio seder
l'aria fresca, la calma goder
mentre il mondo continua a girar
senza bene sapere perché
ma è meglio campare così
ta ta ta ta ta ta ta ta ta.
Boudu
Dal film:
Boudu salvato dalle acque
Frasi del film
Quasi al centro dello Stato di New York si estende una contrada formata da un succedersi di colline e di vallate. In questa regione, le acque di limpidi laghi e di migliaia di ruscelli si confondono per formare il
fiume
Susquehannah, uno dei più belli degli Stati Uniti. Qui nasce anche il
fiume
Delaware. In generale il terreno su quelle colline è arabile sino alla sommità: le valli sono strette, fertili, solcate da corsi d'acqua. Ricchi villaggi industriali sono sparsi sulle sponde dei laghi o dei corsi d'acqua che hanno facilitato la fondazione di fabbriche e di stabilimenti. Eppure, nella seconda metà del 1700, quel paese era ancora un deserto faticosamente dissodato da alcuni avventurieri, che venivano chiamati pionieri.
James Fenimore Cooper
Cit. da
I pionieri ‐ Incipit
Frasi di James Fenimore Cooper
QUATTRO SETTIMANE
Prima di addormentarsi rivede sempre lo stesso paesaggio: una foresta di pini ricopre le colline, fitta come la pelliccia di un orso. Nell'aria pura di montagna il cielo è così azzurro che fa male agli occhi. A pochi chilometri dalla strada c'è una valle segreta dai fianchi scoscesi, nella quale scorre un
fiume
dalle acque gelide. Là, celato alla vista degli estranei, c'è un pendio rivolto a sud che è stato disboscato, dove crescono filari di vite perfettamente allineati.
Al ricordo di tanta bellezza quasi gli si spezza il cuore.
Ken Follett
Cit. da
Il martello dell'Eden ‐ Incipit
Frasi di Ken Follett
Non voglio vederlo!
|
Dì alla luna che si mostri;
|
non voglio vedere il sangue
|
d'Ignazio sopra l'arena.
|
Non voglio vederlo!
|
È spalancata la luna.
|
Cavallo di calme nubi
|
e circo grigio del sogno
|
con salici in prima fila.
|
Non voglio vederlo!
|
Il mio ricordo si brucia.
|
Avvisate i gelsomini
|
di minuscolo candore!
|
Non voglio vederlo!
|
La vacca del vecchio mondo
|
passava la triste sua lingua
|
sopra un muso di grumi
|
di sangue in terra versato.
|
Ed i tori di Guisando,
|
quasi morte e quasi pietra,
|
mugghiaron come due secoli
|
sazi di premere il suolo.
|
No.
|
Non voglio vederlo!
|
Sale Ignazio sui gradini,
|
tutta la sua morte a spalla.
|
Andava in cerca dell'alba
|
e l'alba non esisteva.
|
Cerca il suo fermo profilo
|
e il sogno lo disorienta.
|
Il suo bel corpo cercava
|
e trovò il suo sangue aperto.
|
Non ditemi di vederlo!
|
Non voglio sentire il getto
|
che sempre più s'affioca;
|
il getto che le tribune
|
illumina e si riversa
|
sopra il fustagno ed il cuoio,
|
della folla sitibonda.
|
Chi mi grida di mostrarmi!
|
Non ditemi di vederlo.
|
Non si chiusero i suoi occhi
|
nel vedersi lì le corna;
|
ma le terribili madri
|
rizzarono allora il capo.
|
Ed attraverso gli allevamenti
|
corse un vento di voci segrete,
|
a tori celesti gridate
|
da mandriani di pallida nebbia.
|
Non principe di Siviglia
|
potrebbe essergli pari,
|
né spada come la sua
|
né cuore del suo più vero.
|
Come un
fiume
di leoni
|
il suo stupendo vigore,
|
e come un torso di marmo
|
la sua lineata saggezza.
|
Aria di Roma andalusa
|
gli dorava la testa
|
dove il suo riso era un nardo
|
di sale e d'intelligenza.
|
Che gran torero in arena!
|
Che buon montanaro ai monti!
|
Quanto mite con le spighe!
|
Quanto duro con gli sproni!
|
Tenero con la rugiada!
|
Che bagliore nella fiera!
|
Quanto tremendo con l'ultime
|
banderillas della tenebra!
|
Ma ora dorme in eterno.
|
Ora i muschi e l'erba dischiudono
|
con loro dita sicure
|
il fiore del suo teschio.
|
E il suo sangue ora viene cantando:
|
cantando per maremme e praterie,
|
sdrucciolando su corna intirizzite;
|
senz'anima vacilla nella nebbia.
|
In migliaia di zoccoli inciampando
|
come una lunga, oscura, triste lingua,
|
per formare una pozza d'agonia
|
presso il Guadalquivir del firmamento.
|
Oh bianco muro di Spagna!
|
Oh nero toro di pena!
|
Oh sangue duro d'Ignazio!
|
Oh usignolo delle sue vene!
|
No.
|
Non voglio vederlo!
|
Un calice non v'è che lo contenga,
|
non vi son rondinelle che lo bevano,
|
non v'è brina di luce che lo geli,
|
non di gigli v'è canto né diluvio,
|
non cristallo che lo copra d'argento.
|
No.
|
Io non voglio vederlo!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Compianto per Ignazio Sanchez Mejias
Frasi di Federico Garcia Lorca
Al vecchio olmo, spaccato dalla folgore
|
e nel mezzo marcito,
|
con le piogge d'aprile e il sole a maggio,
|
sono spuntate alcune verdi foglie.
|
Oh, l'olmo secolare sopra il colle
|
ch'è lambito dal Duero! La corteccia
|
bianchiccia da un gialligno musco è tinta
|
nel tronco putrefatto e polveroso.
|
Come i pioppi canori, che sorvegliano
|
il cammino e la riva, non sarà
|
di rossicci usignuoli popolato.
|
S'arrampica su esso di formiche
|
un esercito in fila, e nelle viscere
|
tramanos i ragni le lor grigie tele.
|
Olmo del Duero, prima che t'abbatta
|
con l'ascia il legnaiuolo, e il falegname
|
trasformi in un mozzo di campana ,
|
stanga di carro o giogo di carrettai
|
prima che rosso nel camino arda
|
domani in qualche misera casetta.
|
sull'orlo d'una strada;
|
prima che ti annienti un turbine e ti schianti
|
il soffio delle candide montagne;
|
prima che il
fiume
ti sospinga al mare
|
per valli e per burroni,
|
olmo, voglio annotare nei miei appunti
|
la grazia del tuo ramo rinverdito.
|
Anche il mio cuore aspetta,
|
alla luce guardando ed alla vita,
|
altro prodigio della primavera.
Antonio Machado
Titolo della poesia:
A un olmo secco
Frasi di Antonio Machado
La primavera sorrideva
|
...Un giorno mi sorprese la primavera
|
che In tutti i campi intorno sorrideva.
|
Verdi foglie in germoglio
|
gialle rigonfie gemme delle fronde,
|
fiori gialli, bianchi e rossi davano
|
varietà di toni al paesaggio.
|
|
E il sole
|
sulle fronde tenere
|
era una pioggia
|
di raggi d'oro;
|
nel sonoro scorrere
|
del
fiume
ampio
|
si specchiavano
|
argentei e sottili i pioppi.
Antonio Machado
Titolo della poesia:
La primavera sorrideva
Frasi di Antonio Machado
Nuvole, sole, prato verde e case
|
Sull'altura, confusi. Primavera
|
argine. Ha messo nell'aria fredda dei campi
|
La grazia di quei pioppi lungo l'argine.
|
|
Dalla valle i sentieri vanno al
fiume
:
|
là, sul ciglio dell'acqua, amore aspetta.
|
Per te indossano i campi questa veste
|
Di giovane, oh invisibile compagna?
|
|
E quest'odore del faceto al vento?
|
E quella prima bianca margherita?
|
Sei con me dunque? Nella mano
|
|
Sento un doppio battito e il cuore mi grida
|
E nelle tempie mi assorda il pensiero:
|
si, sei tu che fiorisci, che resusciti.
Antonio Machado
Titolo della poesia:
Primaverile
Frasi di Antonio Machado
Chi compra un podere, stia lontano da tre cose: gente ricca, convento e
fiume
.
[Chi compra sit, lontan da tri: siori, convent e fium]
Proverbio emiliano romagnolo
Proverbi emiliani e romagnoli
Il
fiume
è simile alla mia pena | Si consuma e non si esaurisce.
Guillaume Apollinaire
Frasi di Guillaume Apollinaire
Gawain MacSam
:
[Dopo che la Signora Munson ha scoperto tutto il loro piano]
...Porca puttana!
Professor G. H. Dorr
: Sì... Sfortunatamente la Signora Manson ha complicato alquanto la situazione...
Gawain MacSam
: Be' lo so io come scomplicarla: una pallottola in testa e la vecchiaccia e bell'che fatta!
Professor G. H. Dorr
: Non è facile a farsi... Per molte ragioni. Ragioni pratiche: quartiere silenzioso, cittadina tranquilla e poi ragioni morali: una donna innocua, un gesto concepito ed eseguito a sangue freddo..! Ah no, Gawain! Vorrei che fosse così semplice..!
Gawain MacSam
: 'Affanculo amico, che facciamo?! Restituiamo i soldi e andiamo in chiesa?
Professor G. H. Dorr
:
[Sobbalza]
Rabbrividisco e vacillo! ...Lei, Generale, è buddista; non esiste una via di mezzo?
Generale
:
[Si toglie la sigaretta dalla bocca]
...Galleggiare come una foglia sul
fiume
della vita... E uccidere la vecchia.
Dal film:
Ladykillers
Scheda film e trama
Frasi del film
Professor G. H. Dorr
: Signori, perché non ci stringiamo tutti qui e rivediamo il piano?
[Srotola la mappa segnata e fa partire Minuetto di Luigi Boccherini su uno stereo]
Signori, questa è la Bandit Queen, covo di bischezzieri, vacche da mungere, soldo nel ventre del Mississipi e oggetto della nostra piccola missione... Questa è Orchard Street, questa è la residenza della Signora Munson, la cara signora di qui avete poc'anzi fatto la conoscenza. Saprete certamente tutti che i legislatori dello Stato del Mississipi, come meglio le sue leggi, hanno stabilito il divieto di dirigere sulla terraferma qualunque esercizio di gioco d'azzardo, ma questi esercizi possono legalmente essere situati sull'acqua, quindi finché tali esercizi sui battelli fluviali non vi è restrizione alcuna alle finzioni connesse a questa lucrosa attività. Gli uffici del casinò, il ripostiglio, gli impianti di ristorazione nonché di pulizia e soprattutto il cavou, i corazzati, segreti e supersicuri depositi dell'incasso giornaliero possono essere situati... Ovunque! ...Gawain..? DOVE si trova l'"Ovunque"?
Gawain MacSam
: Che ha detto..?
Professor G. H. Dorr
: Dove si trovano i soldi?
Gawain MacSam
: Ahhh! Okay... Quando il turno è finito, il caposala porta i soldi con una cassetta di sicurezza giù nella stiva del battello e una volta al giorno i soldi vengono trasferiti nel caveau!
Professor G. H. Dorr
: ...E dove si trova questo "caveau"?
Gawain MacSam
: ...Ehm, proprio lì, nel rattangolino che stai indicando...
Professor G. H. Dorr
: E COSA, per non continuare questa a menar per l'aia un cane già abbastanza stremato, rappresenta questo "rettangolino che sto indicando"???
Gawain MacSam
: Uffici... Sotterranei..?
Professor G. H. Dorr
: AHA!!! "Sotterranei"! Hmm... Sotterranei... Durante l'orario di apertura del casinò la porta di questo caveau è pesantemente sorvegliata, la porta in se' è di acciaio di Pittsburgh! Quando il casinò chiude, l'intero complesso sotterraneo viene sigillato e la guardia armata si sposta verso l'ingresso principale del casinò. Ed ecco che allora, lontani dalla guardia, i soldi restano qui, dietro un portale d'acciaio spesso dodici centimetri, sì... Ma i muri, signori... I muri! Non sono che di umili mattoni! E dietro ad essi solo i molli ed argillosi detriti sedimentati nei secoli dal vecchio
fiume
, il tortuoso Mississipi che nel suo fluire e rifluire per questa grande piana alluvionale ha depositato questa terra!
[Rimuove e sbriciola con facilità il terreno del muro del seminterrato dove si trovano]
Il qui presente Generale, il cui Curriculum Vitae comprende una vasta esperienza nello scavo di gallerie acquisita nella nativa Indocina dirigerà la nostra piccola operazione di scavo. Garth Pancake, abile tuttofare è incaricato di svolgere tutte le attività complementari al nostro scopo, si occuperà di ogni realizzazione o demolizione della nostra piccola attività...
Garth Pancake
: Felice di essere con voi!
Professor G. H. Dorr
: Gawain è il nostro proverbiale "uomo talpa", è riuscito ad ottenere un posto come inserviente delle pulizie all'interno della Bandit Queen.
Gawain MacSam
:
[Con tono sarcastico]
Non so se mi spiego..!
Professor G. H. Dorr
: E dulcis in fundo Lump! A guardarlo ci si potrebbe domandare con quale specifico talento egli possa mai contribuire alla nostra piccola banda di furfanti. Be', signori... In un progetto rischioso come questo è fondamentale disporre dei servigi di un teppista, un picchiatore, un bestione dotato di forza bruta, qualcuno che si occupi della nostra sicurezza, che sia il nostro ariete da sfondamento, la nosta arma contundente! E a nome di tutti estendo a lui un caloroso benvenuto!
Garth Pancake
: Affermativo!
Gawain MacSam
: Ti porto nel cuore!
Professor G. H. Dorr
: Bene signori miei, eccovi qua: uomini di differenti estrazioni e diversi talenti! Uomini che hanno solo due cose in comune: primo, avete tutti risposto al mio annuncio sul "Memphins Shivitar", e secondo diverrete di conseguenza molto, MOLTO oltremodo... Ricchi! Incominciamoci a questa piccola avventura signori! Apprestiamoci a fare della bellissima "musica" insieme! E sopratutto teniamo tutto questo per noi; ciò che viene detto in questo scantinato RESTI in questo scantinato!
Lump
: È la squadra che è importante!
[Viene messo a scavare il tunnel da solo mentre gli altri stanno comodamente seduti a guardarlo]
Dal film:
Ladykillers
Scheda film e trama
Frasi del film
D'improvviso, come se un turbine avesse piantato le radici nel centro del villaggio, arrivò la compagnia bananiera incalzata dalle foglie morte. Era un frascame ravvolto, riottoso, formato dalle mondezze umane e materiali degli altri villaggi; stoppie di una guerra civile che sembrava sempre più remota e irreale. Il frascame era implacabile. Tutto contaminava col suo ravvolto odore accalcato, odore di secrezione a fior di pelle e di recondita morte. In meno di un anno riverso sul villaggio le macerie di numerose catastrofi anteriori a se stesso, seminò per le strade il suo composito carico di mondezza. E quella mondezza, precipitosamente, al ritmo attonito e imprevisto della bufera, andava selezionandosi, individualizzandosi, fino a trasformare ciò che era stato un vicolo con un
fiume
a un'estremità e un recinto per i morti all'altra, in un villaggio diverso e complesso, fatto con la mondezza degli altri villaggi.
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
Foglie morte ‐ Incipit
Frasi di Gabriel García Márquez
Stavano cominciando a far colazione quando videro entrare Santiago Nasar inzuppato di sangue che portava tra le mani il grappolo delle proprie viscere. Poncho Lanao mi disse: «Quello che non ho mai potuto dimenticare fu il terribile odore di merda». Ma Argénida Lanao, la figlia maggiore, raccontò che Santiago Nasar camminava con la prestanza di sempre, misurando bene i passi, e che il suo volto di saraceno con i ricci sconvolti era più bello che mai. Nel passare di fronte alla tavola sorrise a tutti, e proseguì, attraverso le camere da letto, fino all'uscita posteriore della casa. «Restammo paralizzati dallo spavento» mi disse Argénida Lanao. Mia zia Wenefrida Márquez stava squamando una alosa nel patio della sua casa, dall'altra parte del
fiume
, e lo vide scendere le scalinate del vecchio molo cercando con passo fermo la direzione di casa sua.
"Santiago, figlio mio" gli gridò, "che ti succede!"
Santiago Nasar la riconobbe.
"È che mi hanno ammazzato, piccola Wene" disse.
Inciampò sull'ultimo scalino, ma si rialzò subito. «Ebbe persino cura di scuotersi con la mano la terra che gli era rimasta sulle trippe» mi disse mia zia Wene. Poi entrò in casa per la porta posteriore, che stava aperta dalle sei, e crollò ventre a terra in cucina.
[Explicit]
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
Cronaca di una morte annunciata
Frasi di Gabriel García Márquez
Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un
fiume
dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito.
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
Cent'anni di solitudine
‐ Incipit
Frasi di Gabriel García Márquez
Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri figli saranno privati della loro dignità da cartelli che dicono:"Riservato ai bianchi". Non potremo mai essere soddisfatti finché i negri del Mississippi non potranno votare e i negri di New York crederanno di non avere nulla per cui votare. No, non siamo ancora soddisfatti, e non lo saremo finché la giustizia non scorrerà come l'acqua e il diritto come un
fiume
possente.
Martin Luther King
Cit. da
Dal celebre discorso "I have a dream"
Frasi di Martin Luther King
Questa è la differenza fondamentale tra il Tantra e i cosiddetti insegnamenti moralistici. Gli insegnanti di morale non potrebbero mai usare il centro sessuale per una trasformazione: hanno paura. E chi ha paura dell'energia sessuale troverà veramente molto, molto difficile trasformare se stesso, o se stessa, perché lotta controcorrente, nuotando senza alcuna necessità in senso opposto al
fiume
.
Osho Rajneesh
Cit. da
Il libro dei segreti
Frasi di Osho Rajneesh
Il mio paese sembrava esistere aggrappato ai lembi di terra risparmiati da un
fiume
. D'estate era un luogo abbastanza fresco, d'inverno invece faceva freddo e, sulle montagne vicine, nevicava molto. Il grande corso d'acqua che lo spezzava a metà aveva un'infinità di diramazioni che lo attraversavano in lungo e in largo come una ragnatela. Piccoli torrenti che, di notte, brillavano al buio come dei fili bagnati.
Nelle tenebre, ovunque si camminasse, il fragore del
fiume
sembrava seguirti. I numerosi ponti e ponticelli dettavano una specie di ritmo e ponevano delle pause all'interno di quel panorama fluviale. Le persone erano infatti costrette a fermarsi e a confrontarsi con l'acqua.
Banana Yoshimoto
Cit. da
L'abito di piume ‐ Incipit
Frasi di Banana Yoshimoto
[A Orléans, sulle rive della Loira. Davanti a un disegno tracciato sulla rena del
fiume
, i capitani indicano con la punta della spada i luoghi di cui discorrono]
La Hire
: Noi stanotte si dormiva! Liberano la porta di Boulogne, e non ne approfittiamo?
Bastardo d'Orléans
: Che cosa ci vuoi fare laggiù? Sono tutti dall'altra parte.
Gilles de Rais
: Appunto. Attacchiamo da Ovest! Porta di Parigi!
Bastardo d'Orléans
: Il campo principale? Uno contro cinquanta!? Tu vaneggi! Suicidio! No, si ritorna su Saint‐Loup. La riva sud, le Tourelles, la bastia all'estremità del ponte.
Gaucourt
: Impossibile, anche là noi siamo troppo in pochi!
Giovanna
[arrivando a cavallo]
: Chi dice che siamo troppo pochi?
Gaucourt
: Sono io, Gaucourt, che lo dice, e molti la pensano come me.
Bastardo d'Orléans
: Sei venuta!
Giovanna
[smontando da cavallo]
: Sono stata armata per il Delfino. E per far cosa?
Bastardo d'Orléans
: Ti credevamo in preghiera. È l'Ascensione; hai detto che non avresti fatto niente.
Giovanna
: Mi sono comunicata. Un proposito mio. È una ragione per escludermi dai vostri? Che temete da me?
Gaucourt
: Non la vogliamo l'avventura! Voi siete qui da quattro giorni; noi fanno sei mesi che si patisce questo assedio.
Giovanna
: Chi vi parla d'avventura? Io sono qui per combattere! I soldati mi troveranno; troveranno quello che altrove hanno trovato!
Gilles de Rais
: Dimmi dove andrai. Io ti seguo. Sono io qui che ha più lance.
La Hire
: Jehanne, Gaucourt non ha torto. Ci sono più Inglesi intorno a noi che topi in casa mia! Io lo so, ne ho mangiati!
Poton de Xantrailles
: Di Inglesi? Dovevi invitarmi!
Bastardo d'Orléans
: Sono tre volte più numerosi di noi. Attendono ancora rinforzi. Uno dei più grandi capitani loro, un certo Fastolf, so che si trovava ieri a Janville.
Giovanna
: E me lo tenevi nascosto!?
[poi, sorridendo]
Bastardo, Bastardo, io ti comando, in nome di Dio, che quando saprai dove arriva che tu me lo dica all'istante; che se quando viene non me ne dai notizia, io ti prometto che ti faccio tagliare la testa!
Bastardo d'Orléans
[sorridendo a sua volta]
: Quanta paura!
[e poi, allontanandosi di qualche passo]
Te lo dirò!
Dal film:
Giovanna d'Arco - Parte I: Le battaglie
Scheda film e trama
Frasi del film
[Nei pressi di Orléans, di fronte al piccolo borgo di Chécy]
Giovanna
: Siete voi il Bastardo d'Orléans!?
Bastardo d'Orléans
: Sì, lo sono. E mi rallegro del vostro arrivo.
Giovanna
: Io non mi rallegro! Siete voi che avete dato l'ordine che arrivassi qui da questo lato del
fiume
, anziché diritto contro lord Talbot e gli Inglesi?
Bastardo d'Orléans
: Io ed altri. Come il signor Gaucourt, che vedete qui.
Raoul de Gaucourt
: Diritto sareste stata sotto le loro frecce. Abbiam tenuto consiglio, e agito come ci è apparso più saggio e più sicuro.
Giovanna
: In nome di Dio, il consiglio di Dio Nostro Signore è più saggio e più sicuro del vostro. Avete creduto d'ingannarmi, ma siete voi stessi che v'ingannate. Sono qui per portarvi soccorso. Un soccorso migliore di quello di qualsiasi armata! Il soccorso del Re dei Cieli!
Bastardo d'Orléans
: Ed è per amor vostro che ce lo invia?
Giovanna
: No, non per amor mio, ma su domanda di San Luigi e di San Carlomagno, perché Lui ha pietà della città di Orléans!
Bastardo d'Orléans
: È un grande conforto. Non sapevamo proprio più a che santo votarci!
[3]
Dal film:
Giovanna d'Arco - Parte I: Le battaglie
Scheda film e trama
Frasi del film
Né mulo, né mulino, né
fiume
, né forno, né signore per vicino.
Proverbio toscano
Proverbi toscani
1
2
3
4
5
Questa pagina è stata utile? Speriamo di sì.
Scrivi un commento. La tua opinione è importante!
Ricevi LE FRASI PIÙ BELLE via e-mail
E-mail
OK