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Aforismi Piaceva - parte 2
Frasi trovate
:
308
Le regole della New Haven Youth League prevedevano che ogni ragazzino entrasse in campo per almeno dieci minuti a partita. Erano ammesse eccezioni nel caso di giocatori che avessero saltato gli allenamenti o violato altre regole. Allora il coach poteva redigere un rapporto prepartita per informare il tavolo dei giudici che il Tal dei Tali avrebbe giocato poco, o magari per niente, a causa di qualche infrazione. Alla lega questo non
piaceva
granché, dopo tutto si tratta di un'attività ricreativa più che competitiva.
John Grisham
Cit. da
Il ricatto ‐ Incipit
Frasi di John Grisham
Paul
: Allora. Sei pronto?
Auggie
: Pronto. Quando vuoi.
Paul
: Sono tutt'orecchie.
Auggie
: Mi ricordo quella volta che mi hai chiesto come ho iniziato a fare le foto. Beh, questa è la storia della mia prima macchina fotografica. Veramente, prima e unica. Mi segui fin qui?
Paul
: Parola per parola.
Auggie
: Dunque. Ecco come sono andate le cose. Okay. Era l'estate del '76, all'epoca del mio primo lavoro per Vinnie, l'estate del Bicentenario. Una mattina al negozio un ragazzo cominciò a rubare delle cose. Stava giù, alla scansia dei tascabili, e si infilava le riviste porno sotto la maglietta. Non l'ho visto sùbito, c'era gente intorno al bancone, ma come me ne sono accorto, ho iniziato a strillare. Lui è scappato come un coniglio, shhh! E quando sono uscito fuori dal bancone, aveva già le chiappe sulla Settima Strada. L'ho rincorso per circa un isolato, poi ho lasciato stare. Gli era caduta qualcosa mentre scappava. E... dato che non me la sentivo più di correre, l'ho raccolta, per vedere cosa fosse. Era il suo portafogli. Non c'erano soldi dentro, ma c'era la sua patente, e altre tre o quattro fotografie. Avrei potuto farlo arrestare, certo, c'era nome e indirizzo sulla patente, ma sai, mi dis
piaceva
. Era solo un teppistello. E una volta viste quelle foto nel portafogli, non ce l'ho più fatta ad essere veramente arrabbiato con lui. Roger Goodwin. Si chiamava così. In una di quelle foto, mi ricordo, stava in braccio alla madre.
In un'altra aveva un trofeo in mano, della scuola, e rideva, felice, come se avesse vinto alla lotteria. Proprio non me la sentivo. Un povero ragazzo di Brooklin. Non era una cosa grave. Tanto chi se ne importa di un paio di giornaletti porno? E così, mi sono tenuto il portafogli. Ehm... ogni volta che sentivo il bisogno di riportarglielo, io rimandavo, e non l'ho mai fatto. Finché arriva Natale, e io non ho niente da fare. Vinnie voleva invitarmi, ma la madre si era ammalata, e lui e la moglie erano corsi a Miami, all'ultimo minuto. Quindi me ne stavo a casa mia, quella mattina. Mi sentivo un po' solo. Quando l'occhio va sul portafogli di Roger Goodwin. Mi sono detto
: "che diavolo, perché non faccio qualcosa di buono? Mi infilo il cappotto e gli riporto il portafogli". Abitava dalle parti di Boerum Hill, nelle case popolari. Mi ricordo che faceva un freddo cane, quel giorno. Mi sono perso molte volte prima di trovarlo. Le case sono tutte uguali, laggiù. Giri nello stesso punto e credi di stare da un'altra parte.
Comunque, alla fine arrivo al palazzo che cercavo, alla casa che cercavo, e suono il campanello. Non succede niente. Penso che non ci sia nessuno. Suono di nuovo, per esserne sicuro. Ormai sto per andarmene; aspetto un altro po', e sento trafficare dietro la porta. E una voce di vecchia chiede
: "Chi è?". E io dico: "Sto cercando Roger Goodwin". "Sei tu, Roger?", mi dice. E dà quindici mandate per aprire la porta. Avrà avuto almeno 80 anni, se non addirittura 90! E la prima cosa che noto di lei è che è cieca. "Lo sapevo che saresti venuto, Roger", dice. "Lo sapevo che non avresti dimenticato nonna Ethel a Natale". E poi apre le braccia, e mi si avvicina per abbracciarmi. Non ho tempo per riflettere, capisci? Devo dire qualcosa in fretta. E prima che realizzo ciò che sta accadendo, le parole mi escono dalla bocca. "Proprio così, nonna Ethel", dissi, "sono tornato a trovarti per Natale". Non mi chiedere perché l'ho detto. Non ne ho la minima idea. Mi è uscito così.
D'improvviso la signora comincia ad abbracciarmi, davanti alla porta, e anch'io l'abbraccio. Era come se tutti e due avessimo deciso di giocare questo gioco senza doverne stabilire le regole. Sapeva benissimo che non ero il nipote. Era vecchia e debole, ma non così andata da non saper distinguere un perfetto sconosciuto ad uno di famiglia. Fu felice di fare come se fosse vero. E dato che non avevo di meglio da fare, fui contento di assecondarla. Insomma, entrammo in casa e passammo la giornata insieme, e quando mi chiedeva quello che facevo, io le mentivo. Le raccontai che avevo trovato lavoro in una tabaccheria, le dissi che stavo per sposarmi, inventai centinaia di storie, e lei faceva finta di credere a ogni cosa. "Ma bene, Roger", diceva, muovendo il capo e sorridendo, "ho sempre saputo che ti sarebbe andata bene". Mah. Dopo un po', cominciai ad avere fame, e siccome in casa non c'era niente da mangiare, andai a cercare un negozio lì vicino, e tornai su carico di roba. Pollo arrosto, zuppa di verdure, patate bollite, insomma un mucchio di roba.
Nonna Ethel aveva un paio di bottiglie nascoste in camera da letto, eh, eh, eh! E così fra tutti e due riuscimmo a mettere su una discreta cena di Natale. Eravamo tutti e due un po' brilli, mi ricordo, e dopo pranzo andammo a metterci di là, nel soggiorno, dove si stava seduti più comodi. Dovevo fare pipì, così a un certo punto ho chiesto scusa e sono andato al bagno, in fondo al corridoio. E qui la cosa prende un'altra piega. Era già stato stravagante giocare al nipote di nonna Ethel, ma quello che feci poi fu decisamente folle, e non me lo sono mai perdonato da allora. Entro nel bagno, e accatastate contro il muro vicino alla doccia, vedo una pila di sei o sette macchine fotografiche, del tutto nuove.
Macchinette trentacinque millimetri, ancora nella scatola. Non avevo mai scattato una foto in vita mia, e tantomeno avevo mai rubato. Ma come vidi quella pila di macchinette abbandonate nel bagno, decisi che ne volevo una tutta per me. Una come quelle. E senza pensarci un istante, ne prendo una, me la metto sotto il braccio, apro la porta del bagno e torno nel soggiorno. Non ci ho messo più di tre minuti, ma nel frattempo nonna Ethel si era addormentata. Troppo Chianti, immagino. Andai in cucina, a lavare i piatti, e in mezzo a quel fracasso lei dormiva come una bambina. Non c'era motivo di disturbarla, quindi decisi di andarmene. Non potei lasciarle neanche un biglietto di saluto, dato che era cieca. Me ne andai e basta. Misi il portafogli del nipote sul tavolo. Ripresi la macchinetta e lasciai l'appartamento. Fine della storia.
Paul
: L'hai più rivista? Sei mai tornato a trovarla?
Auggie
: Una volta, tre o quattro mesi dopo. Io stavo malissimo per il furto della macchinetta, non l'avevo neanche usata. Finalmente decisi di riportarla, ma nonna Ethel lì non c'era più. Qualcun altro viveva in quell'appartamento, e non sapeva dove fosse finita.
Paul
: Probabilmente era morta.
Auggie
: Sì, probabilmente.
Paul
: Il che vuol dire che ha passato il suo ultimo Natale con te.
Auggie
: Forse sì. Non ci avevo mai pensato.
Paul
: È stata una buona azione, Auggie. Hai fatto una bella cosa per lei.
Auggie
: Le ho mentito, le ho rubato un oggetto, e tu la chiami una buona azione?
Paul
: Beh, l'hai fatta felice. La macchinetta era sicuramente... rubata, non l'hai tolta al... al proprietario.
Auggie
: Qualsiasi cosa nel nome dell'arte, eh?
Paul
: No, non è proprio così. In fondo ne hai fatto un buon uso.
Auggie
: E tu ora hai la tua storia di Natale, no?
Paul
: Sì, immagino di sì. Il raccontare è un vero talento, Auggie. Per fare una bella storia devi sapere quali bottoni spingere. Tu sei al pari dei maestri.
Auggie
: Che vuoi dire?
Paul
: Voglio dire che è una bella storia.
Auggie
: Cazzo, se non confidi i tuoi segreti agli amici, allora che amico sei?
Paul
: Giusto. Non varrebbe la pena di vivere altrimenti, no? "Il racconto di Natale di Auggie Wren", scritto da Paul Benjamin.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Forrest
: Ora, siccome ero stato una stella del football, e un eroe di guerra, e una celebrità, e un capitano di barche per gamberi, e anche un laureato, gli alti papaveri di Greenbow, in Alabama, decisero di riunirsi e di offrirmi un fantastico posto. Così non tornai più a lavorare con il tenente Dan, però lui curava i miei soldi della Bubba-Gump, e me li fece investire in una specie di società di frutta. Poi mi telefonò, dicendo che non avevamo più il problema dei soldi, e io dissi, "Meno male. Una cosa in meno". Ora, mamma diceva che un uomo ha bisogno di un tanto di soldi e non di più, e il resto serve solo a fare il pavone.
Reverendo
: Ti ringrazio, Signore!
Forrest
: Così ne diedi un bel mucchietto alla Chiesa Gospel dei Quattro Cantoni. E ne diedi un bel mucchietto all'ospedale per i pescatori di Bayou La Batre. E anche se Bubba era morto, e il tenente Dan diceva che ero pazzo, diedi la parte di Bubba alla mamma di Bubba. E sa una cosa? Non dovette più lavorare nella cucina di nessuno.
Signora Blue
: Buono questo pranzo.
Forrest
: E siccome ero un fantamiliardario, e mi
piaceva
tanto farlo, tagliavo l'erba gratis. Ma la notte, quando non c'era niente da fare e la casa era tutta vuota, pensavo sempre a Jenny. E poi, eccola là.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Signora Blue
: Ma lei è pazzo o semplicemente stupido?
Forrest
: Stupido è chi lo stupido fa, signora Blue.
Signora Blue
: Vangelo.
Forrest
: E naturalmente, portai i miei rispetti a Bubba in persona. Ehi, Bubba. Sono io, Forrest Gump. Mi ricordo tutto quello che mi hai detto, e ho già calcolato tutto. Voglio prendere i 24.562 dollari e 47 centesimi che io ci ho, beh, quello che è rimasto dopo un nuovo taglio di capelli, un nuovo vestito, una bella cena fuori con mamma, un biglietto di autobus e tre Dr. Peppers.
Pescatore
: Vorrei sapere una cosa. Lei è stupido o che?
Forrest
: Stupido è chi lo stupido fa, signore. È tutto quello che è rimasto dopo che ho detto: "Quando ero in Cina nella squadra nazionale ping-pong, mi
piaceva
giocare a ping-pong con la mia racchetta da ping-pong Flex-o-lite". Tutti sanno che non è vero, ma mamma ha detto che è una bugietta, non faceva male a nessuno. Perciò, insomma, li metterò tutti in nafta, corde, nuove reti, e una barca per gamberi nuova nuova. Ora, Bubba mi aveva detto tutto quello che sapeva sulla pesca dei gamberi, ma sapete che cosa ho scoperto? La pesca dei gamberi è dura! Soltanto cinque.
Pescatore
: Un altro paio e ci potevi fare il cocktail. Ah, ah, ah, ah, ah! Hai mai pensato di dare un nome a questa barca? Porta sfortuna una barca senza nome.
Forrest
: Non avevo mai dato il nome a una barca, ma riuscivo a pensare solo a un nome, il più bello che c'è in tutto il mondo. Ora, non avevo notizie di Jenny da molto, ma pensavo tanto a lei. Qualunque cosa stava facendo le auguravo la felicità. Pensavo a Jenny tutti i giorni. Eh! Eh! Tenente Dan, che ci fa qui?
Dan
: Beh, voglio vedere se mi reggo in piedi su una barca.
Forrest
: Ma lei non ce li ha i piedi, tenente Dan.
Dan
: Sì, questo lo so già. Mi hai scritto una lettera, idiota. Bene, bene, il capitano Forrest Gump. Dovevo vederlo con i miei occhi, eh, eh, eh. Una volta ti ho detto che se diventavi capitano di una barca per gamberi, sarei stato il tuo primo ufficiale. Beh, eccomi qui. Sono un uomo di parola, io, che credi?
Forrest
: Okay.
Dan
: Sì, però ficcati in quella testa che non ti chiamerò mai Signore.
Forrest
: No, signore. La mia barca.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Forrest
: Due settimane dopo, lasciai il Vietnam.
Cronista
: La cerimonia ha preso l'avvio con un franco discorso del presidente riguardo ad un ulteriore intensificazione della guerra in Vietnam. Il presidente Johnson ha conferito quattro Medaglie d'Onore a uomini di ciascuna delle Forze Armate.
Lyndon B. Johnson
: L'America ha un debito di gratitudine con te, figliolo. Mi hanno detto che sei stato ferito. Dove ti hanno colpito?
Forrest
: Nel posteriore, signore.
Johnson
: Dev'essere uno spettacolo. Sarei curioso di vederlo. Ah, ah, ah, ah, ah! Perbacco, figliolo!
Forrest
: E dopo, mamma se ne andò in albergo a sdraiarsi un po', così io mi misi a passeggiare per vedere la capitale della nostra Nazione.
Isabel
: Ho qui i veterani. Che ci devo fare con loro?
Hilary
: Come mai sei venuta così tardi? È mezz'ora che ti stiamo aspettando! Metti subito tutti in fila, hai capito?
Forrest
: Per fortuna che mamma riposava, perchè le strade erano piene zeppe di persone che guardavano tutte le statue e i monumenti. Alcune persone poi strillavano e spingevano.
Hilary
: Avanti, coraggio, mettiti in fila. Bene. E ora seguitemi! Forza! Diamoci da fare!
Forrest
: Dovunque andavo dovevo mettermi in fila.
Isabel
: Forza, seguitemi!
Hilary
: Tutti in fila, per favore, ragazzi! Muoversi, muoversi! Resta qui.
Veterano
: Lo sai? Sei un brav'uomo se fai questa cosa. Bravo!
Forrest
: Okay.
Abbie Hoffman
: ... un fottuto impostore che sta alla Casa Bianca! Johnson, non ti seguiremo mai più! Mai più!
Forrest
: C'era un uomo che faceva una chiacchieratina. E non so perché, per camicia aveva una bandiera americana.
Hoffman
: E adesso farò venire qui sopra i soldati che vi parleranno della guerra...
Forrest
: E gli
piaceva
tanto usare quella parolaccia che comincia per "F". "F" questo, "F" quello... E quando usava quella parolaccia che comincia per "F", la gente, non so perché, beh, applaudiva sempre.
Hoffman
: ... questi ragazzi dovranno dire a Johnson dove se la deve ficcare la sua fottuta guerra! Ehi! Ehi! Ehi! Ehi, amico! Vieni quassù, bello!
Hillary
: Forza, forza! Avanti, tu, sali! Avanti. Su, muoversi, muoversi, muoversi!
Spettatrice
: Vai, amico, parla.
Hoffman
: Parlaci un po' della guerra, amico.
Forrest
: La guerra nel Vietnam?
Hoffman
: La guerra nel Viet-fottuto-nam! Sì!
I Spettatore
: Voce!
II Spettatore
: Mai più il Vietnam!
Forrest
: Beh... C'era solo una cosa che potevo dire sulla guerra nel Vietnam. C'è solo una cosa che posso dire sulla guerra nel Vietnam. Nel Vietnam il tuo...
I Spettatrice
: Microfono!
II Spettatrice
: Voce!
Hillary
: Te lo spacco sulla testa, brutto porco schifoso!
Isabel
: Ma che cazzo ha combinato?
I Spettatore
: Non si sente niente!
II Spettatore
: Più forte!
I Spettatrice
: Microfono!
II Spettatrice
: Voce!
Hillary
: Questo... Questo qua! Dammelo! Ci siamo!
Forrest
: E non ho altro da dire su questa faccenda.
Hoffman
: Sei stato grande, amico. Hai detto tutto. Come ti chiami, amico?
Forrest
: Mi chiamo Forrest. Forrest Gump.
Hoffman
: Forrest Gump.
Folla
: Gump!
Jenny
: Forrest! Forrest!
Forrest
: Jenny!
Jenny
: Forrest! Ehi!
Forrest
: Fu il momento più felice della mia vita. Jenny e io eravamo di nuovo come pane e burro. Mi portò in giro e mi presentò anche dei suoi nuovi amici.
Ruben
: Tira questa tenda, bello! E sposta il tuo culo bianco lontano dalla finestra. Non lo sai che siamo in guerra qui?
Jenny
: Ehi, senti! È a posto! È a posto! È uno di noi.
Masai
: Te lo dico io chi siamo noi.
Wesley
: Dove diavolo sei stata?
Jenny
: Per caso ho incontrato un mio amico, lui. Non immaginavo che mi stessi aspettando. Credevo che...
Masai
: Il nostro scopo è di proteggere i nostri leader di colore dall'attacco razzista di quei maiali che vogliono brutalizzare i nostri leader neri, violentare le nostre donne, e distruggere le nostre comunità nere.
Wesley
: Chi è l'ammazzabambini?
Jenny
: È quel mio caro amico di cui ti ho parlato. Forrest Gump. Forrest, questo è Wesley. Viviamo insieme a Berkeley, lui è il presidente della sezione universitaria degli studenti di sinistra.
Masai
: E ti voglio dire un'altra cosa.
Wesley
: Ti devo parlare.
Jenny
: Sì, ma aspetta un minuto.
Wesley
: No, adesso, maledizione!
Masai
: Noi siamo qui per offrire protezione e aiuto a quelli che hanno bisogno del nostro aiuto, perchè noi, le Pantere Nere, siamo contro la guerra nel Vietnam. Sì, siamo contro ogni guerra in cui i soldati neri vengono mandati al fronte a crepare per un paese che li odia.
Wesley
: Allora?
Masai
: Sì, siamo contro ogni guerra in cui i soldati neri vanno a combattere e vengono brutalizzati e uccisi nelle loro comunità mentre di notte dormono nei loro letti. Sì, siamo contro tutte queste azioni razziste e imperialiste dei bianchi...
Jenny
: Smettila! Smettila! Forrest! Basta! Basta!
Wesley
: Oddio... Non avrei mai dovuto portarti qui. Avrei dovuto saperlo che avresti fatto soltanto puttanate!
Forrest
: Non dovrebbe picchiarti quello, Jenny.
Jenny
: Andiamo, Forrest.
Forrest
: Scusate se ho rovinato la vostra festa della Pantera Nera.
Jenny
: Quando fa così gli viene senza volerlo, davvero.
Forrest
: Io non ti farei mai del male, Jenny.
Jenny
: Questo lo so bene, Forrest.
Forrest
: Volevo essere il tuo... fidanzato.
Jenny
: Quest'uniforme è da sballo, Forrest. Ti fa bellissimo. Sul serio.
Forrest
: Sai una cosa?
Jenny
: Cosa?
Forrest
: Sono contento che stiamo insieme nella nostra capitale.
Jenny
: Anch'io, Forrest.
Forrest
: Andammo in giro tutta la notte, Jenny e io...
Jenny
: Devo dirti un sacco di cose. È incredibile cosa mi è successo...
Forrest
: ... parlando soltanto. Mi raccontò di tutti i viaggi che aveva fatto e di come aveva scoperto il modo di allargare la sua mente e di imparare a vivere in armonia, che deve stare da qualche parte verso ovest, perchè lei andò a finire in California.
Hippie
: Ehi. Qualcuno vuol venire a San Francisco?
Jenny
: Ci vengo io.
Hippie
: Sarà uno schianto!
Forrest
: Fu una notte davvero speciale per noi due. Per me poteva non finire mai. Non te ne andare, Jenny.
Jenny
: È necessario, Forrest.
Wesley
: Jenny? Le cose ci sono sfuggite di mano. È solo questa guerra e quel bugiardo figlio di puttana di Johnson... Non ti farei mai del male. Lo sai questo.
Forrest
: Sai cosa penso io? Penso che ora è meglio se torni a Greenbow, in Alabama!
Jenny
: Forrest, abbiamo una vita diversa noi due.
Forrest
: Questa tu la devi tenere.
Jenny
: Forrest, io non la posso accettare.
Forrest
: L'ho avuta solo facendo quello che mi hai detto di fare.
Jenny
: Perchè sei così buono con me?
Forrest
: Sei la mia ragazza.
Jenny
: Sarò sempre la tua ragazza.
Forrest
: E tutt'a un tratto se n'era andata. Via di nuovo dalla mia vita.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Forrest
: Comunque, uno potrebbe dire che che mamma e io eravamo soli soli. Ma non ci importava. La nostra casa non era mai vuota. C'era sempre gente che andava e veniva.
Signora Gump
: La cena! La cena è in tavola! Forrest!
Ospite
: Ah! Mamma mia che odore!
Signora Gump
: Signori, se volete venire, la cena è pronta...
Forrest
: Qualche volta avevamo tante di quelle persone che tutte le stanze erano piene. Di viaggiatori, sa, gente che vive sempre con i vestiti, i cappelli e i campionari nelle valigie.
Signora Gump
: ... sarebbe meglio non fumare il sigaro all'ora di pranzo! Ah, non vi preoccupate, fate pure. Forrest! Forrest Gump, è ora di cena! Forrest? Forrest?
Forrest
: Una volta, stava da noi un giovanotto, che aveva con lui una chitarra nella valigia.
Elvis Presley
: ... Well, you ain't never caught a rabbit / And you ain't no friend of mine...
Signora Gump
: Forrest, ti ho detto di non disturbare questo simpatico giovanotto.
Elvis
: Oh, non fa niente, signora. Gli facevo solo sentire un paio di cosette con la chitarra.
Signora Gump
: Bene, d'accordo, ma... La cena è pronta se volete mangiare.
Elvis
: Come no, ho una fame... Grazie, signora. Ehi, fammi rivedere quel passo strano che hai appena fatto. Lentamente però. You ain't nothin' but a hound dog...
Forrest
: Mi
piaceva
quella chitarra! Aveva un bel suono.
Elvis
: ... Crying all the time...
Forrest
: Cominciai a muovermi insieme alla musica, dondolando i fianchi.
Elvis
: ... You ain't nothin' but a hound dog / Crying all the time...
Forrest
: Una sera io e mamma facevamo spese, e passammo davanti al negozio di elettrodomestici di Benson, e indovini un po'?
Elvis
: You ain't nothin' but a hound dog / Crying all the time / You ain't nothin' but a hound dog / Crying all the time...
Signora Gump
: Non è roba adatta ai bambini, questa.
Forrest
: Qualche anno più tardi, quel bel giovanotto che chiamavano il Re, beh, doveva aver cantato troppe canzoni, e gli venne un infarto, o cose così. Dev'essere difficile fare il Re. Certi fatti te li ricordi bene, altri invece per niente. Strano!
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
[Sulla concorrenza con Facebook]
Non ci
piaceva
il modo in cui gli utenti scambiavano informazioni o esprimevano la propria personalità. E sappiamo che c'è un'azienda fortissima in questo settore. Tuttavia stanno facendo un pessimo lavoro con il loro prodotto. È necessario che fallisca un'altra azienda perché noi abbiamo successo? No, perché noi stiamo facendo qualcosa di completamente diverso. Penso che sia ridicolo affermare che ci sia spazio solo per un'azienda in settori del genere. Quando lanciammo la ricerca sul web, ci dicevano che avremmo fallito a causa della presenza di altre cinque aziende presenti con i propri motori di ricerca, così la nostra risposta fu che siamo un'azienda per la ricerca sul Web, però lo facciamo in modo completamente diverso.
Larry Page
Frasi di Larry Page
A dieci anni ho iniziato con la scuola calcio della Lazio, la squadra per cui tifavo. Mi
piaceva
Lothar Matthäus e anche Ruben Sosa, al quale cercavo di assomigliare. Poi ho avuto la fortuna di allenarmi con lui che mi prese in simpatia e mi aiutò a crescere. Ma io allora vivevo, come ho sempre cercato di fare, il calcio in modo spensierato.
Luigi Di Biagio
Cit. da
corrieredellosport.it, intervista, 10 settembre 2016
Frasi di Luigi Di Biagio
A sette anni ho capito che recitare mi faceva sentire libera e nello stesso tempo mi permetteva di giocare evolvendomi. Mi
piaceva
trasformarmi, entrare e raccontare un mondo diverso. Interpretare un ruolo ti permette di allontanarti da te per ritrovarti.
Stefania Rocca
Frasi di Stefania Rocca
Yasmin Parvenah, la moglie di Simon Le Bon è una bellissima modella e splendida donna. A lei
piaceva
molto una canzone dei Cranberries dal titolo "Linger", e ha detto a Simon: "Ma perché non te li porti in tour?". E così è stato, e durante il tour ho incontrato mio marito. Non avrei mai pensato di incontrarlo grazie a quell'uomo che stava appeso sul poster in camera mia quando avevo dodici anni. La vita è magica e imprevedibile.
Dolores O'Riordan
Cit. da
donnamoderna.com, intervista del 2009
Frasi di Dolores O'Riordan
Ho fatto solo un mini lifting al collo, a Parigi, a 55 anni. E mi sono limata un dente lungo che
piaceva
molto a Goffredo Parise. Lo chiamava il bel dentino. Ora vorrei farmi di tutto, ma a causa cancro, non posso, non mi è permessa neanche una punturina.
Marina Ripa di Meana
Frasi di Marina Ripa di Meana
Sono stato direttore del personale della Casa Bianca, dieci anni al Congresso, segretario della difesa, vicepresidente. Se sei un drogato politico come io ovviamente sono - che ero - ognuna di queste cariche è proprio un'esperienza tremenda. Sono molto a mio agio con quello che ho fatto, con il motivo per cui l'ho fatto e come l'ho fatto. E lascerò che gli altri giudichino se gli
piaceva
o no.
[I got to be White House chief of staff, ten years of congressman, secretary of defense, vice-president. If you're a political junkie like I obviously am - that was - every one of those was just a tremendous experience. I'm very comfortable with what I did and why I did it and how I did it. And I'll let others judge whether they liked it or not.]
Dick Cheney
Frasi di Dick Cheney
[Sulla pièce "Tre donne in cerca di guai"]
Siamo un trio fantastico. A questo spettacolo, ci lavoro da un sacco di tempo. È un progetto che ho cercato di realizzare otto anni fa, ma allora non ci sono riuscita. Avevo comprato i diritti e li avevo portati in Italia, ma i produttori mi avevano detto che il tema non era attuale e che in l'Italia non avrebbe funzionato. Poi ho ripreso i diritti nel 2014; prima ci ho lavorato da sola, poi anche con il regista ‐ anche a lui
piaceva
questo testo. Abbiamo chiamato la produzione e poi abbiamo cominciato a pensare alle attrici. Inizialmente, oltre a me, dovevano esserci Catharine Spaak e Marisa Laurito ‐ infatti in alcune locandine sono rimasti questi nomi. La presenza della Spaak era definitiva, anche se alla fine ci ha mollati; mentre la Laurito aveva dato l'ok per mettere il suo nome, ma con riserva. Catharine Spaak è stata sostituita da Barbara Bouchet; conosco Barbara da più di trent'anni, all'inizio avevamo pensato a lei, ma avevamo saputo che stava facendo un'altra cosa in teatro. Poi un giorno, ho deciso comunque di chiamarla, e lei ha accettato. Per quanto riguarda Marisa, sapevamo già dall'inizio che la sua presenza era incerta. Lei è stata molto corretta e mi ha chiamato dicendomi che, a causa di altri impegni, purtroppo, doveva rinunciare allo spettacolo. Così Tania Corsaro, la produttrice, mi ha detto: Che ne dici di Iva Zanicchi come sostituta della Laurito?, mi è sembrata un'idea geniale; poi Iva ha accettato e tutto è partito.
Corinne Cléry
Frasi di Corinne Cléry
[Su Alessandro Matri]
Ci siamo conosciuti esattamente nel novembre del 2008 a Milano tramite amici in comune. Da parte sua è stato subito colpo di fulmine. E da quel momento ha cominciato a corteggiarmi. Mi
piaceva
essere corteggiata, mi
piaceva
tenerlo sullo spine. Era troppo... perfetto. Educato, rispettoso, mai una parola fuori posto, timido, sempre con il sorriso, sempre calmo, un ragazzo semplicissimo, con grande attaccamento alla sua famiglia, ai suoi amici di sempre. Perfetto, come dicevo. Dentro di me pensavo: non può essere vero, qualche difetto lo deve avere... C'è voluto un po' di tempo, ma alla fine ho ceduto.
Federica Nargi
Frasi di Federica Nargi
La gente guarderà questa intervista e dirà "Hey, capisco quello di cui sta parlando." Le persone leggeranno le mie interviste e diranno: "Non mi piace Kanye. Guardalo, sembra un povero pazzo. Non mi piacciono i suoi denti." Diranno: "Perché non si concentra soltanto sulla musica? Mi
piaceva
come musicista, senza tutte queste fregnacce." Diranno: "Hey, rivoglio il vecchio Kanye West, bla bla bla". In ogni caso c'è un'altra cosa che faranno: si riguarderanno questa intervista tra 5 anni. Mi rifiuto di seguire queste regole che la società ha imposto per controllare l'autostima delle persone distorcendo la verità e l'informazione, dando rilevanza ai brand e al marketing. Tutto quello di cui mi importa è la mia famiglia, difendere la mia ragazza, difendere le mie idee e i miei sogni.
Kanye West
Frasi di Kanye West
Jack
: Vivo per conto mio da quando avevo quindici anni. Da quando sono morti i miei genitori. Non avevo fratelli, sorelle, o parenti stretti in quella parte di Paese. Così ho deciso di staccare e non ci sono tornato mai più. Potrei essere definito una piuma nel vento. Bene, Rose, abbiamo camminato per circa un miglio avanti e indietro su per questo ponte, abbiamo parlato e straparlato del tempo e di come sono cresciuto io, ma immagino che non è venuta qui per parlare di questo, dico bene?
Rose
: Signor Dawson, io...
Jack
: Jack.
Rose
: Jack, voglio ringraziarla per quello che ha fatto. Non solo per... per avermi salvata, ma anche per la sua discrezione.
Jack
: Di niente.
Rose
: Senta, lo so a cosa sta pensando: "Povera ragazzina ricca. Che ne sa lei della miseria"?
Jack
: No. No, non stavo affatto pensando a questo. Stavo pensando a cosa è potuto accadere a questa ragazza per arrivare a credere che non esiste via d'uscita.
Rose
: Beh, io... Praticamente tutto, l'intero mondo in cui vivo, e tutta la gente che ne fa parte. E l'inerzia della mia vita, che si tuffa in avanti, e io che non sono capace di fermarla.
Jack
: Dio, guarda che razza di cose! Sarebbe andata subito a fondo.
Rose
: Sono stati inviati cinquecento inviti. Sarà presente tutta l'alta società di Philadelphia. E tutto il tempo mi sento come se stessi in una stanza affollata, urlando a squarciagola, senza che nessuno alzi nemmeno lo sguardo.
Jack
: Lo ama?
Rose
: Come ha detto?
Jack
: Lo ama?
Rose
: Lei è molto maleducato. Non dovrebbe pormela una domanda simile.
Jack
: Beh, è una domanda semplicissima. Lo ama quest'uomo, sì o no?
Rose
: Oh... Questa conversazione è inopportuna.
Jack
: Non può semplicemente rispondere alla domanda?
Rose
: Ah, ah, ah! È assurdo. Lei non conosce me e io non conosco lei, e questa conversazione non sta avendo luogo. Lei è maleducato, rozzo e presuntuoso, e ora me ne vado. Jack, signor Dawson, è stato un piacere. L'ho cercata per ringraziarla e ora che l'ho ringraziata...
Jack
: E anche insultato.
Rose
: Beh, se lo è meritato.
Jack
: Certo.
Rose
: Certo. Ah!
Jack
: Credevo che se ne stesse andando.
Rose
: Infatti. Lei è così irritante.
Jack
: Ah, ah!
Rose
: Un momento, non sono io a dovermene andare. Questo è il mio settore. Se ne vada lei.
Jack
: Oh, oh, oh. Guarda, guarda, guarda. E adesso chi è il maleducato?
Rose
: Ah... Cos'è questo stupido oggetto che porta con sé? Allora cos'è lei, un artista o cos'altro? Beh... questi sono piuttosto belli. Anzi, sono molto belli. Jack, sono davvero ammirevoli.
Jack
: Non hanno riscosso molto successo nella vecchia Paris.
Rose
: Parigi? Viaggia parecchio per essere povero. Beh, una... una persona con mezzi limitati.
Jack
: Avanti, un poveraccio, lo dica pure.
Rose
: Bene, bene, bene. E sono stati fatti dal vivo?
Jack
: Questa è una delle cose interessanti di Parigi. Ci sono molte ragazze disposte a spogliarsi.
Rose
: Questa donna le
piaceva
. L'ha usata diverse volte.
Jack
: Beh, aveva delle mani bellissime, vede?
Rose
: Secondo me ha avuto una storia d'amore con lei.
Jack
: No, no, no, no, no, solo con le sue mani. Era una prostituta con una gamba sola. Vede? Eh...
Rose
: Oh...
Jack
: Però aveva il senso dell'humour. Ah, e questa signora qui tutte le sere se ne stava seduta in un bar, indossando tutti i gioielli che possedeva, e aspettando il suo amore perduto. La chiamavano Madame Bijoux. Vede, i suoi vestiti sono tutti tarmati.
Rose
: Beh, lei ha un dono, Jack. Davvero. Sente le persone.
Jack
: Sento lei.
Rose
: E quindi?
Jack
: Non si sarebbe buttata.
Ruth
: Ma lo scopo dell'università è quello di trovare un buon marito. Rose questo l'ha già fatto.
Noel Lucy Martha Dyer-Edwardes, Contessa Di Rothes
: Guardi, ecco che arriva quella volgarissima signora Brown.
Ruth
: Presto, si alzi prima che venga a sedersi da noi.
Molly
: Salve, ragazze. Speravo di unirmi a voi per il tè.
Ruth
: Che peccato. È arrivata tardi. La Contessa e io stavamo andando a prendere un po' d'aria sul ponte.
Molly
: Che splendida idea. Devo aggiornarmi sui pettegolezzi.
Contessa
: Buon pomeriggio.
Molly
: Contessa.
Ismay
: Non ha ancora messo in funzione le ultime quattro caldaie.
Smith
: No, non ne vedo il bisogno. Siamo in perfetto orario.
Ismay
: La stampa conosce già la grandezza del Titanic. Ora voglio che si meravigli della sua velocità. Dobbiamo fornir loro materiale... Questo viaggio inaugurale del Titanic deve finire in prima pagina.
Smith
: Signor Ismay, preferirei non sovraccaricare i motori prima di averli sottoposti a un accurato rodaggio.
Ismay
: Naturalmente io sono un semplice passeggero. Ma un Capitano di grande esperienza, come lei, sa ciò che è meglio fare. Che gran bel finale per la sua ultima traversata se arrivassimo a New York martedì sera cogliendo tutti di sorpresa. Finiremmo in prima pagina. Chiuderebbe in bellezza la sua carriera, E.J. Un buon programma.
Dal film:
Titanic
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando ero ragazzina, mia madre mi chiese quale fosse la parte più importante del corpo. Mi
piaceva
moltissimo ascoltare musica, come ai miei amici del resto. Sul momento pensai che l'udito fosse molto importante per gli esseri umani, così risposi:
- "
Le orecchie
".
- "
Alcune persone sono sorde, eppure vivono felicemente
" - rispose mia madre.
Dopo qualche tempo, mia madre mi rifece la stessa domanda:
- "
Qual è la parte più importante del corpo umano?
".
Io intanto ci avevo pensato e credevo di avere la risposta giusta:
- "
Vedere è meraviglioso ed è molto importante per tutti, quindi... gli occhi
".
Lei mi guardò e disse:
- "
Molti sono ciechi e se la cavano benissimo
".
Pensavo che fosse solo una specie di gioco tra me e mia madre. Poi però un giorno, tristissimo per me, morì mio nonno. Era una persona molto importante per me. L'amavo tantissimo. Ero distrutta dal dolore. Quel giorno mia madre mi disse:
- "
Oggi è il giorno giusto perché tu possa capire la risposta alla domanda. La parte più importante del corpo sono le spalle
".
Sorpresa, dissi:
- "
Perché sostengono la testa?
"
- "
No
" - rispose mia madre - "
Perché su di esse possono appoggiare la testa gli amici o le persone care quando piangono. Tutti abbiamo bisogno di una spalla su cui piangere, in alcuni momenti della nostra vita
".
Quella volta scoprii quale fosse la parte più importante del mio corpo, perché in quel momento, quella che aveva bisogno di una spalla su cui piangere ero io.
Abbiate spalle sempre pronte ad accogliere gli amici e le persone che amate. Le persone potranno dimenticare ciò che dite. E potranno dimenticare ciò che fate. Ma non dimenticheranno mai le spalle che accolgono il loro dolore.
Da:
La parte più importante del corpo
Giada
: Eccomi qui. Allora, che avete mangiato?
Avventori
: Tre primi grazie.
Giada
: Vino e pane... Facciamo 55? Non so di cosa stai parlando.
Peppe
: Ah, non sai? Ma cosa credi? Ho fatto i conti. Sono giorni che va avanti questa storia. Credi che sono rincoglionito? Son trenta anni che faccio questo lavoro. Io adesso ti denuncio.
Giada
: No, Peppe, ti pre...
Peppe
: Tu sei una ladra! Sei una ladra. A che ti sono serviti quei soldi, eh? Ti sono serviti per farti su carina?
Giada
: Era solo un prestito.
Peppe
: Sì.
Giada
: Te li avrei ridati.
Peppe
: Sì. Tira fuori tutti i soldi che ci hai in tasca. E vattene, prima che ci ripenso.
Sara
: Hai una faccia.
Giada
: Sto a pezzi, non ho dormito.
Sara
: Ma hai fatto tardi in trattoria? Non ti ho nemmeno sentita rientrare.
Giada
: Sì, ho fatto tardissimo. Ieri c'era un sacco di gente.
Sara
: Ma certo che così t'ammazzi proprio, però.
Giada
: Tanto non ci lavoro più. Non mi
piaceva
e mi sono licenziata.
Sara
: E come fai adesso?
Giada
: Qualcosa troverò.
Sara
: Ti manca Riccardo, vero?
Giada
: Per me Riccardo è morto.
Professore
: Avanti!
Giada
: Professore! La disturbo?
Professore
: Signorina Ferretti!
Giada
: Ho ripensato alla sua offerta. Accetterei con gioia. Seguirla è sempre stato il mio sogno sin dal primo anno. Solo che non so se posso permettermelo. Ho bisogno di un lavoro per mantenermi gli studi.
Professore
: Un lavoretto, capisco. Non è facile.
Giada
: Lo so, però io non sono una ragazza ricca. So che questo non è un suo problema, quindi se non può aiutarmi...
Professore
: No, si figuri. Fare l'assistente non paga, ma posso coinvolgerla in qualche progetto di ricerca ben retribuito.
Giada
: Grazie, professore. Sarebbe un sogno per me!
Telefonino
: Tim, messaggio gratuito. Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile.
Loris
: Io non lo reggo più, è diventato una mummia. Pare una zecca. Ecco. T'ho detto tutto.
Fiamma
: Ci credo. La maestrina gli ha fatto saltare Ibiza.
Loris
: Hm. Sì, però, la maestrina adesso... Cioè tu te la ricordi prima? Io du' bottarelle gliele darei. Non so è diventata una... zoccola, bella figa.
Fiamma
: Era inevitabile.
Loris
: Hm. No, no, ma era chiaro, infatti, no, ci hai ragione. Cioè, pensi che se gliele davo io 50 Euro a lezione non era uguale? Non era lo stesso? Inf... infatti alla festa, cioè, gliele stavo... Sì, no, gliele stavo per dare proprio, e... poi, vabbè, Ricky, le cose... Ma senti, ma... te ce l'hai il numero suo? No? Che è? Ricky, eh, eh, non t'avevo sentito, cioè era uno...
Riccardo
: Me ne so accorto.
Loris
: No, ma mo' ti abbiamo sentito arrivare, era uno scherzo. Scherzo.
Riccardo
: Senti, Loris, fai una cosa: quando te ne vai, lascia le chiavi sul tavolo.
Loris
: Dai!
Riccardo
: Questa casa non è più la puttana di tutti.
Loris
: Ma te pare?
Riccardo
: E non sto scherzando.
Loris
: Certo, pure te, la scusa di... di tuo padre... Potevi inventartene una meglio.
Riccardo
: Che hai detto?
Loris
: Potevi inventartene una meglio! Una sc...
Riccardo
: Tu che cazzo ne sai?
Loris
: Caz...
Riccardo
: Gliel'hai detto tu?
Loris
: Ma te pare? Te pare? Gliel'ha detto... gliel'ha detto Alessia. Gliel'ho detto io.
Riccardo
: Alessia?
Loris
: Alessia.
Riccardo
: E tu lo sapevi?
Loris
: Sapevo... Sì.
Riccardo
: E non m'hai detto un cazzo? Begli amici, bravi. Sapete che vi dico? Che mi fate schifo! Sparite, tutti quanti.
Fiamma
: Poraccio.
Loris
: Tu aspetta un altro quarto d'ora a dirmi che sta là.
Dal film:
Come tu mi vuoi
Scheda film e trama
Frasi del film
Con Matt Kemp
[giocatore di baseball]
ci vedevamo solo da tre mesi, e mi
piaceva
il suo modo di fare, era un bravo ragazzo. I paparazzi ci hanno beccati mentre eravamo in vacanza in Messico. Lui l'ha presa bene, io no. Mi sono sentita molto a disagio. Tuttora, lui non può farsi vedere in giro con un'altra che subito mi tirano in ballo e spuntano titoli di giornale che sostengono che lui mi stia tradendo. E io che nemmeno lo conosco bene. Di alcuni ragazzi, a volte, non ho nemmeno il numero di telefono.
Rihanna
Frasi di Rihanna
La chimica è sempre stata magia per me. Da bambino mi hanno regalato il "Piccolo chimico" e io mescolavo tutte le soluzioni... Queste cambiavano colore. Mi
piaceva
! Era magico.
Robert Langer
Frasi di Robert Langer
[Dopo aver buttato giù dall'aereo Necros]
Gli
piaceva
il mio stivale.
James Bond
Dal film:
007 - Zona pericolo
Scheda film e trama
Frasi del film
Collezionava foglie: le sciorinava, l'una accanto all'altra, su grandi tavoli. Quelle che andavano ingiallendo le sostituiva con altre. Per le foglie invecchiate disponeva di quieti ricoveri, dove l'ingombro non era mai eccessivo; e a lui solo era dato introdurvi quel fruscio. Sui tavoli invece tutto era sempre verde e fresco; le foglie erano fissate con pochissima colla; il vento non le portava mai via, ne erano finalmente al riparo, dunque; e nondimeno conservavano una certa vivacità, pur se molto limitata.
Gli
piaceva
vedersele davanti, tutte insieme e in bell'ordine. A infastidirlo, sugli alberi, era la loro irregolarità: una storta, l'altra diritta, e tutte smaniavano verso l'alto in maniera assai poco decorosa. Lui le aveva strappate alla loro contesa, esponendole a equanime luce. La battaglia era finita, e nessuna cacciava via l'altra, la colla garantiva un'atmosfera pacifica e una condotta regolare. In precedenza, nonostante il grande affetto per le foglie, avvertiva un sentimento di riprovazione passando accanto agli alberi; si vergognava di quella loro frenesia arrampicatrice; lo irritava dover assistere a come certe foglie rimanessero sempre in basso, mentre altre si beavano lassù in piena luce; inoltre queste ultime erano molto più distanti da lui, e lui le puniva per la loro alterigia collezionando solo foglie che fossero a portata della sua mano; più in alto non si protendeva mai.
Pensava spesso con soddisfazione al triste destino che attendeva le foglie da lui disdegnate: sarebbero cadute a terra e marcite. Nessuno ne avrebbe certo provato rammarico. Nella sua collezione, invece, finché si mantenevano fresche, le foglie erano oggetti curati e rispettati, e persino dopo, nei ricoveri per la vecchiaia, stavano bene ‐ per quanto possibile, data la loro quantità comunque notevole. In una certa misura lui capiva i desideri delle foglie: li leggeva nelle loro nervature e, tenendo contro luce uno di quegli esseri luminosi, dopo pochi istanti già sapeva che sensazioni provasse.
Sulle sue mani l'epidermide aveva acquisito una particolare sensibilità per le foglie; perciò stava ben attento a non porgere la destra alla gente, e solo per questa ragione si era trasferito in un paese dove non vigeva la consuetudine di stringersi la mano. La rinuncia a frequentare i propri simili non gli sarebbe pesata più di tanto, mentre ci teneva a manifestare pubblicamente l'onore che riservava alle sue foglie: ecco perché doveva, di quando in quando, invitare gente a casa, nelle sue stanze.
In tali occasioni conduceva gli ospiti, con una certa condiscendenza, di tavolo in tavolo, là dove dimoravano migliaia e migliaia di foglie, nelle più nobili posture, e tutte palesemente molto soddisfatte del loro destino. Forniva solo qualche scarna spiegazione, ben sapendo che chi tutto questo già non lo possiede in sé, mai potrebbe impararlo davvero. Ma le sue parole erano concepite in modo tale da rendere onore alle foglie; nessuno si allontanava dalla collezione senza provare un po' di quel timor reverenziale che queste meravigliose creature meritano, e alcuni, ma ahimè troppo pochi, procedevano con maggior cautela sul proprio cammino facendo del loro meglio per non pestare le foglie cadute.
Anche costoro parlavano di rado, e non ad alta voce, della loro nuova esperienza; si diffuse un culto grazie al solo esempio e senza bisogno di prediche; alcuni iniziarono la loro personale collezione di foglie. Lui però si tenne sulle sue; evitava di dar loro consigli; dovevano fare esperienza da sé; e non rivelò mai il destino delle foglie che avvizzivano; era severamente vietato varcare la soglia del ricovero per la vecchiaia.
Da:
L'affetto per le foglie
Tua nonna mi
piaceva
fino a ieri,
|
poi ho visto la tua adolescenza
|
e sono precipitato.
|
Ho visto la Trinità di Dio:
|
bellezza, intelligenza e perdono.
|
Un povero violino che piange
|
pensando ad Eloisa.
Alda Merini
Titolo della poesia:
Tua nonna mi
piaceva
fino a ieri
Frasi di Alda Merini
Orfeo
piaceva
alle Muse ma io piaccio tanto a Caronte.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
Quando McEnroe fece la sua comparsa, Borg si rese conto che c'era qualcuno in grado di batterlo e non fu facile per lui. A Bjorn, naturalmente,
piaceva
giocare, ma giocare per vincere. Non credo che giocasse semplicemente per migliorare. Lui faceva quello che sapeva fare ed era semplicemente migliore di chiunque altro.
Mats Wilander
Cit. da
Borg vs. McEnroe. La più grande rivalità del tennis moderno
Frasi di Mats Wilander
Con la signora Pina si diresse allegro verso la sua utilitaria posteggiata sotto un magnifico palazzo illuminato nel quale c'era una gran festa di ricchi. "Buon anno!" urlò Fantozzi allegro verso le finestre illuminate. Dal terzo piano, secondo una vecchia usanza, piombò sulla macchina una vecchia cucina economica da 2 tonnellate: gliela appiattì come la frittata con cipolle che a lui
piaceva
tanto. Fantozzi rimase un minuto impietrito, poi cominciò ad inveire in direzione delle finestre. Gridò che era d'accordo con gli studenti che contestavano il lusso borghese. "Fanno bene!" ululava "e farebbero anche meglio a..." Uscì dalla porta del palazzo un suo direttore superiore che andava a un veglione che gli domandò: "Farebbero bene a far che?...". "A... studiare" concluse Fantozzi con un tragico sorriso.
[Explicit]
Paolo Villaggio
Cit. da
Fantozzi, il libro
Frasi di Paolo Villaggio
In fondo, a Fantozzi, la signorina Silvani, che lavorava su in contabilità,
piaceva
abbastanza. Non era certo una bellezza, anzi a voler essere un po' severi era un 'mostrino' di gamba corta all'italiana, denti da coniglietto e capelli tinti, ma certo più viva di sua moglie signora Pina, della quale lui odiava la rassegnazione nel subire il loro tragico ménage matrimoniale senza speranze, ma soprattutto più giovane.
Paolo Villaggio
Cit. da
Fantozzi, il libro ‐ Incipit
Frasi di Paolo Villaggio
Ero di sinistra, ma non sono mai stato comunista. Semmai, anarchico. Non mi
piaceva
no neppure Lotta continua e Potere operaio: studenti figli di papà, che di giorno giocavano alla rivoluzione e la sera tornavano a casa per cena.
Vasco Rossi
Frasi di Vasco Rossi
Durante le vacanze scolastiche avevo iniziato a lavorare con i miei fratelli come cameriere nei ristoranti degli alberghi. Ero un disastro, anche se m'impegnavo.
[...]
I miei primi Mondiali li ho visti a spizzichi e bocconi dal televisore nel retro dell'hotel Duomo. Avevo 16 anni ed era il 1970. La partita Italia-Germania l'ho guardata lì. Tra un'ordinazione e l'altra correvo a vederla. Per essere onesto, quella notte del 17 giugno ho fatto di tutto per lavorare il meno possibile: ero ipnotizzato davanti allo schermo.
[...]
Che emozione i supplementari!
[...]
Più che una partita, sembrava di guardare un film. Un susseguirsi di emozioni ingestibile tra un'ordinazione e l'altra!
[...]
Dopo quell'Italia-Germania 4 a 3, ho avuto la certezza matematica che a me proprio non
piaceva
fare il cameriere. Volevo giocare a calcio, sentivo che la mia vita doveva essere altrove.
Marco Tardelli
Cit. da
Tutto o niente - La mia storia
Frasi di Marco Tardelli
Non ho iniziato ad apprezzare Picasso fino a pochi anni fa. Non mi
piaceva
affatto. Ma ora posso vedere quanto il mondo sia pazzo.
Margaret Keane
Frasi di Margaret Keane
I libri erano qualcosa di speciale, qualcosa di davvero speciale. Leggevo molte pagine ad alta voce e mi
piaceva
il suono delle parole, il loro linguaggio.
Bob Dylan
Frasi di Bob Dylan
In passato, ho preso cocaina, come tanti ragazzi borghesi, seguendo un certo tipo di sceneggiatura. Non mi
piaceva
. Non mi faceva star bene. È stata un'esperienza circoscritta e occasionale.
Pierluigi Diaco
Frasi di Pierluigi Diaco
[Sul brano 'Contessa']
Era stato letto come un pezzo legato al mondo di Renato Zero. Niente di vero, ma l'accostamento mi
piaceva
e non feci nessuna smentita
Enrico Ruggeri
Frasi di Enrico Ruggeri
Da bambino ero molto timido, mi
piaceva
trasformarmi, mi dava forza. Il primo regalo che ho chiesto ai miei era un teatrino. I primi costumi me li ha cuciti mia mamma.
Arturo Brachetti
Frasi di Arturo Brachetti
Bob
: Stanno arrivando! Di chi è questo whisky? Tu? Tu? Sta arrivando! Uh! Ce n'è per tutti, gente! Uh! Dio ci salverà! Drink per tutti!Tequila per voi! Venite al bancone, signore e signori! Devi accendere?
I Partecipante
: Funziona ancora?
Bob
: Sì. Dunque, sì, aveva chiesto un cocktail con gin. Ha detto Gin Buck o Gin Fizz?
II Partecipante
: Senti, fa' quello che ti viene meglio. È uguale.
Bob
: Che aveva chiesto? Ah. Sì, mi pare questo qui.
Larry
: Phil? Phil, Phil, Phil, ma lo sai che ore sono?
Phil
: Scommetto che me lo dirai.
Larry
: Sono le nove e mezza!
Phil
: E allora?
Larry
: Ma come sarebbe "e allora"? È cominciata alle sette, lui non viene.
Phil
: Ha detto che sarebbe venuto.
Larry
: Si vede che scherzava, perché lui qui non c'è. Non c'è, Phil.
Phil
: E che cosa vuoi che faccia?
Larry
: Fa' un po' il preoccupato.
Phil
: Sono preoccupato.
Larry
: Ah, davvero?
Phil
: Sì, sono preoccupato, Larry.
Larry
: No, perché allora lo nascondi molto, molto bene.
Phil
: Senti, cerca... di avere fede. Ce la fai? Per una volta.
Larry
: Avere fe... ? Ah, beh... Avere fede?
Partecipanti
: Il grande... Kahuna! Uh! Uh! Uh! Uh!
Partecipante
: Tante grazie, eh?
Phil
: Quel figlio di un cane! Mi ha parlato di pallacanestro per quasi due ore. Ed è riuscito solo a dimostrarmi che non ci capisce praticamente nulla. Cosa? Non c'era un bicchiere più piccolo? Potevi darmi un ditale, magari.
Bob
: Sono tutti sporchi.
Phil
: Dammi quella bottiglia. È questo che mi piace delle convention, che mi fa impazzire di queste cose. Cioè, che tu prendi un tale, lo separi dalla moglie per un paio di giorni, gli fai bere un paio di bicchieri in più, e lui tutt'a un tratto diventa in assoluto il più grande esperto di sport al mondo. Ecco perché Dio ha creato le mogli: perché facciano capire agli uomini quando stanno facendo i coglioni. Se tu separi uno da sua moglie, anche per poco tempo, quello non ha la più vaga idea di come comportarsi. Puoi credermi.
Bob
: Sai, la Bibbia dice che Dio creò Eva come aiuto degno dell'uomo.
Phil
: Come cosa?
Bob
: Un aiuto per... adatto alle sue esigenze.
Phil
: Ah, io non so niente di questa roba, ma quello che so è questo: Dio creò le donne per fare da specchio, così un uomo può vedere che asino è. Voglio dire, tu mi parli di anime... Un uomo non sa assolutamente com'è la sua anima, non ha la minima idea di che aspetto abbia la sua anima, fino a che non scruta negli occhi della donna che ha sposato, e allora, se è appena decente come essere umano, passa almeno due giorni a vomitare. Perché nessun uomo, nessun uomo perbene può tollerare quell'immagine. Dai, togliti le scarpe, mettiti comodo, se ne sono andati tutti.
Bob
: Non avevi detto che non ti
piaceva
essere sposato?
Phil
: Certo, non m'è piaciuto, ma questo non vuol dire che non lo raccomandi. Ci sono tante cose a questo mondo che sono giuste, ma non necessariamente piacevoli. Prendi la circoncisione. Oh! Era ora, finalmente. Dove cavolo sei stato?
Larry
: Come sarebbe dove cavolo sono stato? Mentre voi ve ne stavate qui a lisciarvi tutti i coglioni che sono entrati da quella porta, io me ne sono andato in cerca del "grande Kahuna"!
Bob
: Il cosa?
Larry
: Il "salvatore", Bob. "El presidente"! L'uomo che proferendo una sola parola, con una singola eiaculazione di suoni potrebbe ingravidare la nostra azienda.
Phil
: L'hai trovato?
Larry
: Phil, usa la tua intuizione, per un secondo. Usa quel dono del Signore, vedi di indovinare qual è la realtà della situazione. Ho l'aria d'averlo trovato?
Phil
: No.
Larry
: Bravo, ce l'hai ancora!
Bob
: Ma di chi state parlando?
Larry
: Stiamo parlando del "grande Kahuna", Bob, del grosso pesce che deve abboccare. Hai mai letto "Il vecchio e il mare"?
Bob
: No.
Larry
: Hm, va bè, lasciamo perdere, va. Stiamo parlando di un uomo che rappresenta, lui da solo, il più grosso cliente che la nostra azienda abbia mai visto e che probabilmente vedrà mai.
Phil
: Potenziale cliente.
Larry
: Ah, potenziale. Sì, fai bene a puntualizzarlo! Potenziale! Che avrebbe potuto. Perché era nostro còmpito, compari, trasformare quella potenzialità in realtà. Farlo cadere nelle nostre braccia. Si doveva corteggiare, quell'uomo. Promettergli doni, se necessario, per attirarlo dalla nostra parte. Ma ci siamo riusciti o abbiamo fallito? Si vota per alzata di mano.
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Sì, è sicuro che finirà. Quando avranno ripescato i nostri corpi nel fiume, e spedito il nostro spirito sulla Luna, solo allora sarà finita. È quello che è in mezzo che dà fastidio: l'essere spellati vivi e bruciati. Il resto è solo pace.
Bob
: Sei dovuto andare a cercare questo signore?
Larry
: Abbiamo dovuto, Bob. Non era previsto che lo facessimo, ma, sì, abbiamo dovuto. Si supponeva che lui sarebbe venuto qui stasera. Qualcuno avrebbe dovuto attirarlo qui per un drink.
Phil
: Perché guardi me, scusa? La mia parte l'ho fatta.
Larry
: Gli hai telefonato?
Phil
: Certo che gli ho telefonato, eccome!
Larry
: E hai parlato con lui direttamente.
Phil
: Ho parlato con la sua segretaria.
Larry
: Aaah!
Phil
: Stava facendo un'interurbana importante. Mi ha assicurato che veniva.
Larry
: Oh! Ti ha assicurato che veniva! Sai che c'è? Ti ha fatto uno scherzo! Ci saranno stati un sacco di suoi amici, tutt'intorno al vivavoce, che dicevano: "Senti questo!". Scommetto che tira bidoni per hobby.
Phil
: Sarà capitato qualcosa.
Larry
: Direi che è quasi ovvio che è capitato qualcosa.
Bob
: Magari si è sentito male all'ultimo minuto.
Larry
: No, no, no, no, è qui, è qui. L'ho sentito nominare varie volte questa sera e sempre al presente. È qui, amici miei. Solo che non è qui. Se cogliete la sottile sfumatura.
Phil
: Però, dobbiamo soltanto trovare un'altra strada, ecco tutto.
Larry
: Phil, scusa, sei sordo? L'abbiamo perso. Era invitato, ma non è comparso. Siamo come i dinosauri quando cambiò il clima, non abbiamo più alcuna ragione di vagare sulla Terra.
Bob
: Perché non potete fissare un appuntamento e incontrarlo normalmente in ufficio?
Larry
: Non si fissa un appuntamento con quello lì, è il Presidente, ti manda dai suoi... sottoposti.
Bob
: Perché non andiamo dai sottoposti?
Larry
: Perché sono tutti dei coglioni. Tutti, nessuno escluso. Certe volte si devono lasciar perdere i pesci piccoli, ingraziarsi qualcuno più in alto sulla scala che possa dire: "Sapete che cìè? Li voglio provare questi nuovi prodotti, quindi comprateli, provateli, oppure fottetevi, perché vi licenzio!".
Phil
: Proverò a ritelefonare alla segretaria domattina.
Larry
: Phil, hai sentito una sola parola di quello che ho detto? Capisco che è nella natura umana pensare che abbiamo ancora una chance, ma è un'illusione e basta! Domani ce ne torneremo a Chicago e Evans ci dirà: "Ehi, Phil, Larry, Bob, venite nel mio ufficio, ho qualcosa per voi. Piegatevi". Ah... Che ne dici, Bob, vuoi fare questo per vivere?
Bob
: Non lo so, la serata mi è parsa interessante.
Larry
: Ah sì? In che senso?
Bob
: Si sentono un sacco di storie interessanti.
Larry
: Questo si fa. Vanno distinte dalle tante cazzate che volano in serate del genere. Ma ci sono, se vuoi ascoltarle.
Bob
: C'è sempre così tanta gente?
Larry
: Sembrava che ci fosse tanta gente perché la camera era tanto piccola.
Phil
: Larry!
Larry
: Scusa, le carote mi hanno dato alla testa.
Bob
: Ho conosciuto uno che si è messo a parlarmi di cani.
Larry
: Che ti ha raccontato?
Bob
: Che ne ha sempre avuti. Mi ha detto che... ha avuto dei cani per tutta la vita, soprattutto pastori tedeschi.
Larry
: Non è tanto insolito, c'è un sacco di gente che ha dei cani.
Bob
: Lo so, ma era uno che aveva fatto tante di quelle cose... All'ultimo aveva dovuto far fare l'iniezione perché aveva morso una persona. Poi ha cominciato a parlarmi di quello prima, e di quello ancora prima, e di quello ancora prima. E così mi sono fatto un quadro di tutta la sua vita, attraverso una serie di cani, soprattutto pastori tedeschi.
Larry
: Vorrei che ci fosse Murdock qui con noi.
Bob
: Chi è Murdock?
Larry
: Dale Murdock, il più grande agente vendite che la nostra azienda abbia mai avuto. Dio del cielo, che talento!
Bob
: Un uomo di successo?
Larry
: No, più che di successo, capisci, quello là... quello là aveva il dono. Era come sai... quando guardi certi atleti che ti danno l'impressione di fare dei gesti che hanno sempre conosciuto, non che hanno dovuto imparare. E per Murdock era così trattare con le persone.
Bob
: Dov'è adesso?
Larry
: Chi? Murdock?
Bob
: Sì.
Larry
: Ah, ha avuto quello che meritava. Già. Ho sentito che ora sta in Florida.
Phil
: Io ho sentito dire da qualcuno che... che aveva tutta una catena di Burger King.
Larry
: Non ho dubbi che debba essere la più importante catena della Florida. Ma i giorni di Murdock sono passati, gente, e ora sono i giorni di Larry e Phil. Phil e Larry, e Bob. Tre sfigati che stanno per prenderla regalmente nel culo!
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Sei convinto, eh?
Phil
: Certo.
Larry
: Beh, spero che tu abbia ragione, perché esserci lasciati sfuggire in questo modo Fuller può essere interpretato come un segno di assoluta incompetenza, il che ci mette in una pessima luce.
Bob
: Scusa, hai detto Fuller?
Larry
: Sì.
Bob
: Dick Fuller?
Larry
: Sì, Dick... Richard... Perché, lo conosci?
Bob
: Era quello con cui ho parlato.
Larry
: Cosa? Che? Che?
Bob
: Quello dei cani! Quello era Dick Fuller!
Larry
: Oh, ma smettila!
Bob
: No, sul serio, mi ha dato il biglietto da visita.
Phil
: Ma che mi venga un colpo! Da' qua, fammi vedere! Ma non hai controllato i cartellini di tutti?
Larry
: Ho controllato i cartellini di tutti! E a quelli che non ce l'avevano sono andato e gli ho chiesto: "Come ti chiami?".
Bob
: Non aveva il suo cartellino.
Larry
: Cosa?
Bob
: Cioè, non aveva il suo, penso fosse quello di un altro.
Phil
: Perché diavolo doveva portare il cartellino di un altro, Bob?
Bob
: Non lo so, doveva aver già bevuto un po' prima di venire qua. L'avrà scambiato con qualcun altro. Ho avuto l'impressione che volesse essere lasciato in pace. Era distrutto per il cane.
Larry
: No, cazzo, non ci posso credere! Ma come? Avevamo Dick Fuller qui a portata di mano e ce lo siamo fatto scappare via?
Bob
: Mi dispiace.
Phil
: Non è colpa tua, Bob.
Larry
: Ce l'avevamo, ce l'avevamo, era nostro!
Phil
: La prossima volta chiedi il nome alle persone, che il cartellino ce l'abbiano o no.
Larry
: Ti do un'informazione: non ci sarà una prossima volta per noi, mio caro. Avevamo Dick Fuller nella nostra sfera di influenza, e lo abbiamo lasciato andare via senza dirgli neanche una parola.
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Di che cosa avete parlato, Bob?
Bob
: Di... Non lo so, varie cose.
Larry
: Senti, potresti essere un po' più specifico? Di sport, del tempo, di cosa?
Bob
: Di cani soprattutto.
Larry
: Tutto qui? Nient'altro?
Bob
: Di cani... e poi si è parlato della famiglia. Mi ha chiesto di mia moglie.
Larry
: Tua moglie?
Bob
: Sì.
Larry
: E che voleva sapere di tua moglie?
Bob
: Niente. Così, ha chiesto.
Larry
: Gli hai detto che poteva averla, se voleva, e se in cambio faceva qualche affare con noi?
Phil
: Larry!
Larry
: Allora, cosa? Di che avete parlato, Bob?
Bob
: Forse... Non saprei... Di religione, un po'.
Larry
: Tu col presidente di una delle più grandi industrie manifatturiere del Midwest hai parlato di religione?
Bob
: Beh, è questo che è? Io non lo sapevo.
Larry
: Va bene, aspetta un po'. Che gli hai detto? Che... cosa gli hai detto sulla religione?
Bob
: Abbiamo... chiacchierato.
Larry
: Non lo hai contraddetto, vero?
Bob
: No.
Larry
: Grazie a Dio. È la prima regola sul parlare di religione a una convention: non contraddire il cliente. No, mi correggo, è la seconda regola. La prima regola sul parlare di religione alle convention è: no.
Bob
: "No"... "No" cosa?
Larry
: Non farlo.
Bob
: Beh, sembra che siamo ancora vivi.
Larry
: Lo hai contraddetto mai?
Bob
: No.
Larry
: Bene, ecco perché. Per questa ragione sei ancora vivo.
Bob
: È stata una bella chiacchierata.
Larry
: Beh, come sei finito a parlare di religione con Dick Fuller? Scusa, ce lo spieghi?
Bob
: È venuto fuori con le morti dei suoi cani. Così.
Larry
: Gli hai detto che i suoi cani sono in cielo?
Bob
: No.
Larry
: Gli hai detto che sono all'inferno?
Bob
: Ovviamente no.
Larry
: E allora cosa? Si può sapere cosa gli hai detto di preciso?
Bob
: Niente, ci... ci siamo messi a parlare. La storia dei cani è stata solo l'innesco. Per metterci a parlare della vita e della morte.
Larry
: È stato l'innesco, Bob?
Bob
: Certo.
Larry
: Il che implica, se non erro, che stavi cercando di avere l'opportunità di... di parlare della vita e della morte.
Bob
: Certo, credo fosse così. Certo.
Larry
: Beh, no, non dire "certo", perché non è certo. Insomma, io non me l'aspetto. La maggior parte delle persone, sai, non se ne va in giro cercando l'opportunità di avviare una conversazione con un perfetto estraneo, sulla vita, e la morte e la religione e altre cose insane...
Bob
: Certe persone sì.
Larry
: Certe persone probabilmente sì, ce n'è qualcuna, e apparentemente tu sei una di quelle. Ma il più delle persone no, Bob. Il più delle persone, se gli chiedi della vita e della morte, dice: "La vita è bene, la morte è male". Fine. Non se ne va in giro a cercare opportunità.
Bob
: Si vede che io non sono il più delle persone.
Larry
: Bob, sai, questo probabilmente è vero, è una saggia considerazione.
Bob
: Credo che sia importante che la gente sappia in cosa credi.
Larry
: Oh, Gesù Cristo!
Bob
: Se avessi saputo che avevate bisogno di parlare con quel tale, vi avrei detto... vi avrei avvertito in qualche modo.
Phil
: Non è colpa tua, Bob.
Larry
: Phil!
Phil
: Come faceva a sapere che stava parlando proprio con lui?
Larry
: Che gli parlasse sì, ma che lo ascoltasse no, non credo. Almeno non per cogliere l'occasione di fare gli interessi dell'azienda. Insomma, se la conversazione fosse rimasta su un piano più terra terra, allora magari sarebbe riuscito a farla scivolare verso un argomento banale, in cui i lubrificanti si potevano menzionare.
Phil
: Questo non lo puoi sapere.
Larry
: Oh, andiamo! Le probabilità sarebbero state molto alte. Ma invece la conversazione non ha seguìto il suo corso naturale, perché qualcuno teneva il timone e la dirigeva, non è vero, Bob?
Phil
: A me pare che Fuller volesse essere lasciato in pace.
Larry
: Non è questo il punto e lo sai.
Bob
: Phil ha ragione. Praticamente me l'ha detto.
Larry
: Beh, ragazzi, amici, compari, il nostro dovere era quello di spegnere quel suo desiderio, almeno per un pochino, di accendere il suo interesse. E vi faccio notare che non voleva essere lasciato in pace, altrimenti sarebbe restato nella sua camera d'albergo tutta la sera. Non avrebbe scorrazzato per la suite in cerca di conversazione. Non voleva essere lasciato in pace, solo non parlare d'affari.
Phil
: E anche in questo caso ci andava male.
Larry
: Ma per favore, lo sai che c'è il modo di aggirare certi ostacoli. Senza importunarlo, ma per comunicargli quello per cui eravamo venuti fin qui, mi spiego?
Bob
: Senti, mi dispiace.
Larry
: È inutile dispiacersi. Dispiacersi non serve a niente, adesso.
Bob
: Che altro posso fare?
Larry
: Niente, non puoi fare un bel niente, al punto in cui siamo. Niente. Ha detto per caso dove alloggiava?
Bob
: È in quest'albergo.
Larry
: In questo albergo?
Bob
: Sì.
Larry
: Oh.
Phil
: Cosa vorresti fare? Bussare alla sua porta in piena notte?
Larry
: Sto chiedendo, Phil. È un crimine adesso? Perché pensavo che domani mattina potremmo, sai, incontrarlo, così per caso, giù di sotto in caffetteria.
Phil
: Se non sappiamo che faccia ha!
Larry
: Lo sa Bob.
Bob
: Ve lo indico volentieri.
Phil
: Cos'è questa roba scritta dietro al biglietto, Bob?
Bob
: È dove ha detto che andava uscito di qua.
Larry
: Cosa? Cosa? Cosa?
Bob
: Una qualche festa privata all'albergo in fondo alla strada.
Larry
: Che facciamo ancora qui? Andiamo, forza!
Bob
: Non possiamo.
Larry
: Perché no?
Bob
: Perché è solo per inviti.
Larry
: E allora?
Bob
: Allora dico che si arrabbia se ci presentiamo lì tutti quanti. Ci ha tenuto a puntualizzare che era una cosa privata.
Larry
: Questa è l'ultima delle nostre preoccupazioni. Se si arrabbia, vedremo che fare. Forza, prendete le giacche.
Phil
: No, non correre, Larry.
Larry
: Come?
Phil
: Può darsi che Bob abbia ragione, insomma, non possiamo imporgli la nostra presenza.
Larry
: Phil!
Phil
: Senti, riflettici un momento. Davvero vuoi farlo incavolare intrufolandoti in una festa esclusiva? Per non parlare di chi altro può esserci.
Larry
: Che suggerisci di fare? Starcene qui come dei tonti, mentre il cliente di una vita ci sfugge dalle mani?
Phil
: No, no.
Larry
: E allora cosa?
Phil
: Direi di mandare Bob.
Larry
: Che cosa?
Phil
: Scusa, ti ha dato quel biglietto da visita come invito, giusto?
Bob
: Sì, ha detto che mi faceva entrare.
Larry
: Phil, Phil, Phil, Phil! Non farmi questo, ti prego.
Phil
: Quali alternative ci sono, Larry? Non abbiamo un altro modo lecito di entrare lì. E poi, lui lo conosce, Bob. Hanno parlato. Bob ha un aggancio.
Larry
: Stai mettendo il nostro futuro nelle mani di un ragazzino.
Phil
: No, andrà tutto bene. Dammi il tuo biglietto.
Larry
: Dio mio!
Phil
: Dammelo, forza, dai!
Larry
: Ecco.
Phil
: Allora, ti spiego che devi fare. Siediti! Sentimi bene.
Bob
: Ti ascolto.
Phil
: Ecco cosa devi fare. Ora vai in fondo alla strada e vedi se riesci a trovare Fuller. Se sei fortunato e è ancora lì, voglio che tu gli dia i nostri biglietti da visita. Digli che desidereremmo tanto... incontrarlo. Appena umanamente possibile. È chiaro?
Bob
: Appena umanamente possibile.
Phil
: D'accordo. Digli che saremo in albergo per tutta la mattinata. Ci può trovare qui o ai numeri sui biglietti da visita. È chiaro? Ecco. Devi chiedergli, chiedigli, per favore, di mettersi in contatto con Larry o con me, perché noi vorremmo parlargli, molto brevemente, a proposito di affari.
Larry
: Affari, solo affari.
Phil
: Spiegagli bene che sappiamo quanto è occupato, non ci vorrà molto tempo, ma ci sono alcune cose di cui dovremmo proprio discutere. Ti è tutto chiaro, Bob?
Bob
: Sì, certo.
Phil
: Devi soltanto... ascoltami! Devi soltanto dargli i biglietti e andartene.
Bob
: E se vuole parlare?
Larry
: Allora parli. Parli quanto vuole. Quattro giorni e quattro notti, se devi, finché non si stanca. Poi torni e ci dici com'è andata.
Bob
: Aspettate in piedi?
Larry
: Per il prossimo trimestre, più in là non posso garantire.
Phil
: Sta' tranquillo, andrai benissimo.
Larry
: Sì, sì, sì, sì, andrai benissimo. Mi dispiace di aver dubitato di te. Se segui le nostre istruzioni andrai benissimo, hai capito?
Bob
: Sì.
Larry
: Bene, perfetto. Ora vai, il tempo vola.
Bob
: Va bene, a più tardi.
Larry
: Certo, corri. Ma non tanto, perché se arrivi sudato poi non ti si avvicina.
Bob
: Okay.
Larry
: Tu hai... Ti do la sensazione di essere un uomo particolarmente religioso?
Phil
: No, neanche per sogno.
Larry
: E allora perché sono colto da un repentino, irresistibile desiderio di pregare?
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
[Su David Bowie]
Lui mi ha fatto risorgere. Il nostro rapporto di amicizia ha fatto sì che io mi salvassi da un annichilimento professionale e magari anche personale. Tantissime persone provavano curiosità per quello che io facevo, ma solo lui aveva veramente qualcosa in comune con me, era l'unica persona cui quello che facevo
piaceva
veramente, con cui potevo condividere quello che facevo. E anche l'unico che avesse davvero intenzione di aiutarmi, quando sono stato in difficoltà. Mi ha fatto davvero del bene.
Iggy Pop
Frasi di Iggy Pop
Ero pazza di Audrey Hepburn. Mi
piaceva
fisicamente, con quegli occhi da cerbiatta. E poi l'eleganza, la classe... oltre al fatto che era anche una grandissima attrice.
Catherine Spaak
Frasi di Catherine Spaak
Adoravano queste case durante il proibizionismo,
[...]
riguardava gli alcolici: alla gente
piaceva
bere anche se era vietato e queste case avevano dei nascondigli dove tenerli
[dà le spalle del caminetto e preme un pulsante nascosto, si apre una nicchia contenente delle armi]
come questo. Ho qualcosa dietro? Ce l'ho, vero?
[rivolta alla squadra]
Ora potete andare.
Sarah Ashburn
Dal film:
Corpi da reato
Scheda film e trama
Frasi del film
[Alla festa dei diplomi di terza media]
Robbie
: Benvenuta classe del 2011. I nostri anni nella scuola media sono giunti al termine, non possiamo più combattere, stiamo invecchiando! Per tutta la vita ho voluto crescere, volevo diventare grande, così la gente mi avrebbe preso sul serio. L'idea mi
piaceva
da morire. Crescere, trovare un lavoro, sposarmi ma... è tutta una fregatura! E l'amore... è la fregatura più grande! Io ero innamorato e so che fa ridere un po' perché ho solo 13 anni ma... non importa, lo ero. E prima pensavo, ci credevo davvero che esistesse un unico grande amore che se avessi combattuto per quella persona, avrebbe di sicuro funzionato, mi sembrava tutto così bello quando ero più piccolo ma, non vanno così le cose. Non esiste assolutamente il vero amore!
[Cal alzandosi davanti a tutti]
Cal
: Fermo!
[a bassa voce]
Ccccazzooo...
Jacob
: Non ci credo!
[Parlando con Robbie a bassa voce]
Cal
: Oh mio Dio, oh mio Dio...
Robbie
: Che cosa fai?
Cal
: Che cosa fai tu!
Robbie
: Avevo torto papà, non esiste il vero...
Cal
: Io... ehm... be', ecco la verità! Il discorso che ha fatto mio figlio fa schifo! Non è uno scherzo... in sua difesa, non so come volesse terminare, ma sarete d'accordo con me che si stava dirigendo verso una deprimente... ehm... fine! Mio figlio, non lui, il mio vero figlio, crede molto nei grandi gesti romantici, diciamo crede nell'esistenza dell'anima gemella! Ed è facile guardare un tredicenne e dire: "tu non sai di cosa parli tu hai torto"...ma non ne sono così sicuro! Io ho incontrato la mia anima gemella a 15 anni, siamo andati a prendere un gelato, dopodiché mio padre cominciò a prendermi in giro, sì, come fanno tutti i papà e gli dissi: "papà non significa niente, figurati uscirò con tante altre ragazze, avrò un sacco di altri appuntamenti..." e quella fu la prima volta in assoluto che mentii a mio padre. Ho incontrato la mia anima gemella quando avevo 15 anni e l'ho amata ogni minuto di ogni giorno, da quando le ho comprato quel cono menta e cioccolato. L'ho amata quando ha messo al mondo i miei tre magnifici figli, l'ho amata anche quando l'ho odiata... solo le coppie sposate mi capiranno... e non so se le cose si aggiusteranno, non so che succederà...mi dispiace Robbie questo non posso dirlo, ma posso prometterti una cosa, non smetterò di provarci... perché quando si trova la persona giusta, non ci si arrende mai!
Dal film:
Crazy Stupid Love
Scheda film e trama
Frasi del film
L'uomo con il binocolo si trascinò avanti, strisciando sul ventre tra l'erba bruniccia e calda di sole. C'erano insetti, in mezzo all'erba, e a lui gli insetti non
piaceva
no, ma li ignorò e si concentrò per raggiungere l'ombra delle querce, sulla cresta del dosso, cercando di smuovere il meno possibile la vegetazione che lo nascondeva e lasciava cadere lappe pungenti e animali striscianti sulla sua pelle nuda.
Frank Herbert
Cit. da
Progetto 40 ‐ Incipit
Frasi di Frank Herbert
Gli
piaceva
no i bei giardini e i roseti, non ne mancava uno di roseto, dovunque passassimo. C'è nessuno come i generali per amare le rose. Si sa.
Louis-Ferdinand Céline
Cit. da
Viaggio al termine della notte
Frasi di Louis-Ferdinand Céline
Se arrivi a giocare a un livello mondiale non puoi permetterti d'essere pigro. Ho subìto i luoghi comuni che vedono nel romano un campione d'indolenza. Guardi Francesco Totti: ha lavorato come un pazzo per rientrare in forma ai Mondiali e sono lì tutti a sbalordirsi. Capitava magari quando, dopo tre mesi di torneo, sentivo l'esigenza di staccare, di dedicarmi ad altro. Il tennis non è mai stato una monomania per me. Anche quando ero all'apice mi
piaceva
leggere, mi tenevo informato: erano gli anni di piombo.
Adriano Panatta
Frasi di Adriano Panatta
Fottiti, non mi
piaceva
il tuo sapore, comunque | ti ho scelta, tutto è andato sprecato, | È sabato | Esco e trovo un'altra tu.
Robbie Williams
Cit. da
Sexed Up
Frasi di Robbie Williams
Fabio Volo era una testa calda, ma intelligente. Gli
piaceva
leggere. Arrivò con un disco, "Volo". Gli dissi: se accetti di diventare dj, te lo trasmetto. E gli diedi il cognome del disco. Lo rimproveravo, e rispondeva: bravo Claudio, così mi sproni a fare meglio!
Claudio Cecchetto
Frasi di Claudio Cecchetto
... la signorina aveva un gatto, e suonava la chitarra. Nei giorni in cui il sole picchiava forte si lavava i capelli, poi, assieme al gatto, un maschio rosso tigrato, si metteva a sedere sulla scala di soccorso a pizzicare la chitarra mentre i capelli asciugavano. Ogni volta che sentivo la musica, andavo a mettermi in silenzio accanto alla finestra. Suonava molto bene, e qualche volta cantava. Cantava con il timbro rauco, incerto di un adolescente. Conosceva tutti i grandi successi, Cole Porter e Kurt Weill; le
piaceva
no soprattutto le arie di Oklahoma! che erano nuove quell'estate e che si sentivano dappertutto. Ma c'erano momenti in cui cantava cose che vi facevano domandare dove poteva averle imparate, o da dove mai potevano venire. Strane arie dolci-amare con parole che sapevano di pini e di prateria. Una diceva: Don't wanna sleep, Don't wanna die, Just wanna go travelin' through the pastures of the sky; e questa sembrava piacerle più delle altre, perché continuava a ripeterla anche quando i capelli erano già asciutti, anche quando il sole era tramontato e le finestre si illuminavano nel crepuscolo.
Truman Capote
Cit. da
Colazione da Tiffany
Frasi di Truman Capote
C'è stato un momento in cui stavo malissimo, non potevo quasi più camminare. Ora però va meglio anche se non posso più giocare a pallone perché mi è impossibile correre. Adesso comunque cammino abbastanza bene. Colpa delle infiltrazioni? Sì, anche. Ma non ne ho fatte tantissime, solo che giocavo sempre. Su una stagione di 70 partite ne facevo 65 e davo sempre tutto. Per me era impossibile accettare di stare fermo per un infortunio. Forse se tornassi indietro starei più attento a me stesso, ma alla fine neanche troppo. Mi
piaceva
segnare, sentire il boato del pubblico.
Gabriel Batistuta
Frasi di Gabriel Batistuta
Da ragazzo non ero uno sportivo. All'epoca i maschi che
piaceva
no alle ragazze erano quelli atletici. Io studiavo danza. Stavo sempre in mezzo alle ragazze. Quando parlavano di maschi mi coinvolgevano nei loro discorsi: era frustrante.
Ryan Gosling
Frasi di Ryan Gosling
Steve Wozniak
: Sai, quando le persone mi chiedevano qual era la differenza tra me e Steve Jobs io rispondevo che Steve era l'uomo con la visione d'insieme e io quello a cui
piaceva
il banco di lavoro, ma se le persone vengono a chiedermelo adesso io dico che Steve è uno stronzo. I tuoi prodotti sono migliori di te, fratello.
Steve Jobs
: Questa è l'idea, "fratello". E saperlo è la differenza.
Steve Wozniak
: Non è binario, sai? Si può essere corretti e geniali contemporaneamente.
Dal film:
Steve Jobs
Scheda film e trama
Frasi del film
Il cinema è straordinario; è magico. Ho sempre amato il cinema, fin da piccolo. Mi
piaceva
entrare in un cinema e provare quell'emozione e non volevo mai andarmene.
Ben Kingsley
Frasi di Ben Kingsley
Al Piccolo Principe
piaceva
no molto i tramonti.
L'aviatore
Dal film:
Il piccolo principe
Scheda film e trama
Frasi del film
Mouse
: A mia madre
piaceva
tanto sporcarsi le mani. Io invece ho sempre paura delle uova di verme.
Joe
: Uova di verme? Fanno le uova i vermi?
Mouse
: Io credo di sì. O no? Non lo so.
Joe
: Eh, eh, eh! Non credo che facciano le uova. No, credo che spuntino fuori dalla terra. Tua madre era una donna interessante. Che te ne fai di una che non vuole sporcarsi le mani?
Mouse
: Certo. Lei diceva "non ti preoccupare, uno sporco pulito".
Joe
: Eh, eh, sì!
Mouse
: Era spiritosa.
Joe
: Eh...
Mouse
: Tutti gli anni, in primavera, mi svegliava la mattina sussurrandomi all'orecchio "c'è la prima margherita", e allora uscivamo in giardino in camicia da notte a piedi nudi...
Dal film:
L'altra metà dell'amore
Scheda film e trama
Frasi del film
All'inizio delle riprese
[del film Spartacus]
avevamo un regista che non mi
piaceva
per niente, sapevo che era sbagliato. Non mi piace licenziare la gente ma sentivo che dovevo liberarmi di lui. Fu Marlon Brando a suggerire Stanley Kubrick. Aveva visto Orizzonti gloria che gli era piaciuto molto. Così gli mandai il copione, lui lo lesse, e il giorno dopo venne sul set. Lo presentai a tutti dicendo: questo è il vostro nuovo regista. Stanley aveva 26 anni ma ne dimostrava 16, sembrava un ragazzino.
Kirk Douglas
Frasi di Kirk Douglas
Ho scavato. Ero curiosa. Mi
piaceva
disegnare ciò che trovavo.
Mary Leakey
Frasi di Mary Leakey
Dan
: Ho parlato di nuovo col dottore. Manderà le tue cartelle domattina.
Tim
: Tutto qua?
Dan
: Si.
Tim
: Qualche domanda?
Dan
: Sempre la stessa.
Tim
: Beh, stessa risposta, allora.
Dan
: Sai, ieri sera stavo pensando a quando avevamo 14 anni... E abbiamo fatto il nostro patto di ferro. Sulla spiaggia, davanti alla casa dei tuoi nonni... Ci siamo giurati che non ci saremmo mai rubati le ragazze. Ricordo che quella sera mi dicesti che ti
piaceva
tanto Stacey Miller e che volevi invitarla a uscire. E io dissi: "Ehi, amico. Non puoi, me la sono già fatta quella". Non era vero, ma l'avrei voluto... Solo che le piacevi molto più tu di me, e... Cosi ti dissi una balla, perché ero geloso. E mi sono reso conto che mi sono portato dentro questa bugia nel cuore per gli ultimi 25..."
Tim
: Piantala! Piantala! Pensa a concentrarti. Fa' quello che mi hai promesso.
Dan
: Cos'è, credi che io...?
Tim
: Fa' quello che mi hai promesso!
Dan
: Credi che io voglia mollarti, vero? Noi ci conosciamo da tutta la mia vita! Okay? Ques... Questa non è una cosa che si ta tutti i giorni. Questa non è una cosa facile per me. Farò in modo che vada tutto come vuoi tu. Sta tranquillo.
Dal film:
Sette anime
Scheda film e trama
Frasi del film
Renzi mi ha deluso un po'. Poteva fare meglio. Si è scelto una squadra non all'altezza. Avere un giovane di 39 anni a Palazzo Chigi mi pareva una buona notizia, mi
piaceva
il suo impegno a visitare ogni settimana una scuola; poi però non l'ha mantenuto. Si dà da fare, se ora accendessimo la tv probabilmente vedremmo Renzi; ma da solo può concludere poco.
Cesare Romiti
Frasi di Cesare Romiti
Gli
piaceva
ricordare a se stesso che il proprio mondo non era andato completamente in pezzi. A volte abbiamo bisogno di tutta la colla che riusciamo a trovare per tenerci insieme.
Cecelia Ahern
Cit. da
Grazie dei ricordi
Frasi di Cecelia Ahern
Adorava gli aeroporti: le
piaceva
no l'odore, il rumore, l'atmosfera, la gente che correva qua e là con le valigie, felice di partire, felice di tornare. Le
piaceva
vedere gli abbracci, cogliere la strana commozione dei distacchi e dei ritrovamenti. L'aeroporto era il posto ideale per osservare le persone, e la riempiva sempre di un piacevole senso di anticipazione, come se stesse per succedere qualcosa.
Cecelia Ahern
Cit. da
P.S. I love you
Frasi di Cecelia Ahern
Il rock non mi dis
piaceva
, ma ero orientata verso la rock opera, come i Queen. Non trovavo nulla nel repertorio contemporaneo che avesse l'eleganza e la raffinatezza delle musiche di Gershwin.
Diana Krall
Frasi di Diana Krall
Quando avevo 15 anni, l'anno delle mie prime Olimpiadi, mi sono seduto di fianco al mio allenatore e gli ho detto: Voglio cambiare lo sport del nuoto. Non so esattamente che cosa intendessi. Ma sapevo che non mi
piaceva
perdere.
Michael Phelps
Frasi di Michael Phelps
Eva Harrington
: Da bambina vivevo in campagna. Sono del Wisconsin. Eravamo mamma, papà e io. Ero figlia unica. Da piccola mi
piaceva
inventare le favole e recitarle a me stessa. Cose da bimbi, è naturale... ma quel mondo fantasioso e irreale cominciò a poco a poco a riempirmi la vita. Finii per confondere la verità con il sogno... al punto che era quest'ultimo a sembrarmi reale. Sto dicendo molte sciocchezze, vi pare?
Gary
: Nient'affatto.
Eva Harrington
: La campagna rendeva poco allora. Papà era un contadino, era povero. Dovetti dare un aiuto. Lasciai gli studi e andai a Milwaukee. Mi impiegai in una fabbrica di birra. Quando si è in una fabbrica di birra, è difficile coltivare le proprie aspirazioni. Non c'è che birra! Non era piacevole ma ero utile ai miei. E poi c'era una piccola filodrammatica, una goccia d'acqua nel deserto. Fu lì che incontrai Eddie. Era un radiotecnico. Demmo quattro recite di Lilliom. Recitai malissimo. Poi venne la guerra e ci sposammo. Eddie era tenente pilota. Lo mandarono nel Pacifico. Lei era nel Genio aeronautico, vero, signor Richards?, lo dice la sua biografia. Poi, partito Eddie, tornai alla fabbrica di birra. Lui mi scriveva ogni lunedì. Un giorno mi scrisse che sarebbe venuto in bici. Presi il denaro che avevo risparmiato e andai a San Francisco a incontrarlo. Ma Eddie non venne. Mi rispedirono un telegramma da Milwaukee. Veniva da Washington. E comunicava che... Eddie non sarebbe più tornato. Eddie era morto.
Decisi di restare a San Francisco. Ero sola. Non potevo tornare senza Eddie. Trovai il lavoro e mi aiutavo con la pensione. E non pensavo quasi più al teatro. Poi, una sera, Margo Channing interpretò Rimembranze. E io andai a vederla. Ed ora... eccomi qua.
Dal film:
Eva contro Eva
Scheda film e trama
Frasi del film
[La figura del Grande Vecchio]
È una di quelle fandonie, di quelle stupidaggini che piacciono tanto a noi italiani: l'idea di un Grande Vecchio che organizzasse tutte queste stragi, attentati eccetera eccetera. È un affare da Simenon di borgata insomma ‐ no?
Piaceva
l'idea che ci fosse dietro tutta una strategia. Sennonché poi non si sapeva chi fosse il Grande Vecchio.
[«Aveva un volto questo grande vecchio?»]
Ne ha avuti molti: naturalmente Andreotti ‐ quello non manca mai, quando si cerca un deus ex macchina di tutto ciò che di più criminale è avvenuto in questo Paese
[c'è]
Andreotti.
[«Però in quel momento non era tanto vecchio»]
In quel momento non era tanto vecchio, ma il Grande Vecchio non ha nulla di anagrafico, è il Grande Vecchio così ‐ poi Gelli, poi Sindona. Ha avuto varie raffigurazioni che sono tutte di fantasia.
[da Piazza Fontana e dintorni]
Indro Montanelli
Frasi di Indro Montanelli
La telefonata arrivò a mezzanotte. Harry Bosch era ancora sveglio, seduto in soggiorno al buio per gustarsi fino in fondo il suono del sax. O almeno così gli
piaceva
pensare. Inibire un senso per esaltarne un altro.
Ma dentro di sé conosceva la verità. Stava aspettando.
Al telefono era Larry Gandle, il suo supervisore alla Speciale Omicidi. Era la prima chiamata che Bosch riceveva da quando aveva cambiato sezione. Esattamente quello che stava aspettando.
Michael Connelly
Cit. da
La città buia ‐ Incipit
Frasi di Michael Connelly
Mi ero autoingannato. Non era stato piacevole vedere Sin City. Non ero per niente compiaciuto del fallimento di Velda. Per la verità mi dis
piaceva
per lei, per tutti gli scrittori, per la miseria di quel mestiere.
John Fante
Cit. da
Sogni di Bunker Hill
Frasi di John Fante
Da skíuros è stato ricavato il nome scientifico Sciurus, ma i latini del volgo, a cui l'accostamento iu non
piaceva
(ma
piaceva
loro, cosa abominevole, la carne della bestiola, che pure non pesa più di tre o quattrocento grammi), ne hanno trasformato il nome in scurius. Da qui a scoiattolo il passo è breve: ci si arriva grazie ad un doppio diminutivo, ed in verità sono pochi gli animaletti a cui meglio si addica il diminutivo: lo scoiattolo è un diminutivo vivente.
Primo Levi
Cit. da
Ranocchi sulla luna e altri animali
Frasi di Primo Levi
Come tutti i bambini, mi
piaceva
enormemente cavalcare. Per accontentarmi, il nostro cocchiere mi foggiava a guisa di cavallo bastoni sottili da cui ritagliava strisce di corteccia a spirale.
Vasilij Kandinskij
Frasi di Vasilij Kandinskij
Jeanne
: Perché non ritorni in America?
Paul
:
[Suona l'armonica. Smette. Fa una pausa]
Non lo so. Brutti ricordi, forse.
Jeanne
: Brutti ricordi?
Paul
: Mio padre era un... ubriacone, rozzo, attaccabrighe, sparaballe, super... puttaniere. Era... un tipo duro. Mia madre era molto... molto poetica. Ubriacona, anche lei. E... mi ricordo una volta, quando... quand'ero bambino, che l'avevano arrestata tutta nuda, vivevamo in un paesetto, una comunità agricola, una specie di fattoria. Tornavo dalla scuola e lei... non c'era. Si trovava in galera, o chissà dove. Io... sì, io dovevo mungere la mucca, ogni mattina e ogni sera. Non mi
piaceva
ma... mi ricordo una volta che m'ero... vestito perché avevo invitato una ragazza a una partita di pallacanestro. Stavo già uscendo quando mio padre dice: "Devi andare a mungere la vacca". E io dico: "Mi fai il piacere di farlo tu per me?". E lui grida: "No! Mungi la vacca e non rompere". Era molto tardi quando uscii, neanche il tempo di cambiarmi... le scarpe erano... tutte sporche di merda di vacca e quando arrivai dalla ragazza, la macchina puzzava tutta di merda anche lei. Ah, non lo so, non mi riesce mai di trovare dei bei ricordi.
Jeanne
: Neanche uno?
Paul
: Uno, forse. C'era un brav'uomo, un nostro vicino, era vecchio e così povero, s'ammazzava di fatica... Io scavavo un fosso per lo scolo delle acque, proprio al confine. Lui portava una tuta e fumava una grande pipa. Sai, il più delle volte non ci metteva il tabacco, lui odiava il lavoro. C'era caldo e polvere e... mi faceva male la schiena e mi... allora mi mettevo a guardare la sua saliva che scivolava lungo il cannello e si raccoglieva all'estremità della pipa. E scommettevo con me stesso sul momento in cui sarebbe caduta la goccia. Mai l'ho imbroccata, non l'ho mai vista cadere la goccia.
[Pausa]
Quando ero stufo di scommesse me ne andavo in giro per la campagna. Noi avevamo un bellissimo... sai mia madre mi aveva insegnato ad amare la natura e... ed è tutto quello che ha saputo insegnarmi.
[Pausa]
E lì davanti alla casa avevamo una enorme... distesa, un campo, coltivato a senape... e avevamo un cane nero molto bravo. Si chiamava Dutch e correva per tutto il campo a caccia di conigli ma non riusciva a vederli... così doveva fare dei gran balzi al di sopra della senape e dare occhiate velocissime per vedere dov'erano i conigli e questo... mi sembrava molto bello, anche se i conigli non li ha presi mai.
Dal film:
Ultimo tango a Parigi
Scheda film e trama
Frasi del film
Una storia ridotta all'osso della vita postindustriale
Quando vennero presentati, lui fece una battuta, sperando di piacere. Lei rise a crepapelle, sperando di piacere. Poi se ne tornarono a casa in macchina, ognuno per conto suo, lo sguardo fisso davanti a sé, la stessa identica smorfia sul viso. A quello che li aveva presentati nessuno dei due
piaceva
troppo, anche se faceva finta di sì, visto che ci teneva tanto a mantenere sempre buoni rapporti con tutti. Sai, non si sa mai, in fondo, o invece sì, o invece sì.
David Foster Wallace
Cit. da
Brevi interviste con uomini schifosi ‐ Incipit
Frasi di David Foster Wallace
Il fatto è che qui le dichiarazioni dei redditi non si esauriscono mai. Ce n'è sempre un'altra da fare. In realtà non finisci mai. Ma del resto col prato era lo stesso, ha presente? Almeno quando pioveva a sufficienza. Appena portato a termine l'ultimo pezzettino che aveva ritagliato, era già ora di falciare di nuovo la prima parte. Gli
piaceva
il prato corto e curato. Ci passava tantissimo tempo, ora che ci penso. Tantissimo tempo.
David Foster Wallace
Cit. da
Il re pallido
Frasi di David Foster Wallace
I Beatles sono stati uno dei motivi per cui mi
piaceva
tanto cantare. L'Immagine di questi ragazzi bizzarri, strani, amici, che cambiavano il look, che cambiavano i vestiti, che modificavano il corso del mondo ed io volevo essere cambiato da loro e cambiare insieme con loro.
Riccardo Fogli
Frasi di Riccardo Fogli
Claire Dearing
: Quanti sono al momento?
Vivian
: 22.916.
Claire Dearing
: Qualche incidente?
Lowery Cruthers
: Sì, sei bambini agli oggetti smarriti, ehm, ventotto vittime di colpi di calore, E...
Claire Dearing
: Dove l'hai presa quella?
[Lowery indossa una maglietta del Jurassic Park]
Lowery Cruthers
: Ah, questa? L'ho presa su eBay. Sì, è davvero pazzesca! L'ho pagata centocinquanta dollari ma a quelle in perfette condizioni sta a trecento dollari...
Claire Dearing
: Non hai pensato che forse è di cattivo gusto?!
Lowery Cruthers
: La maglietta? Sì, sì, lo so, è morta della gente, è stato terribile, ma... Quel primo parco era una figata! Mi
piaceva
perché non avevano bisogno di questi ibridi ma solo di dinosauri, dei veri dinosauri!
Claire Dearing
: Okay, per favore, non te la rimettere.
Lowery Cruthers
: Ehm, sì, non l'avrei fatto...
Vivian
: Hai chiuso l'affare?
Claire Dearing
: Così sembra... "La Verizon Wireless presenta L'Indominus rex"!
Lowery Cruthers
:
[Disgustato]
Oh... È una cosa terribile, perché non chiudere il cerchio, Claire, e lasciare che siano le multinazionali a dare il nome ai dinosauri? Hanno già i campi da baseball, perché solo quelli? Pepsi-sauro... Tostitodonte...
Dal film:
Jurassic World
Scheda film e trama
Frasi del film
A scuola ero brava e mi
piaceva
leggere, ma ero anche parecchio indisciplinata. Chiacchieravo molto in classe.
Ellie Goulding
Frasi di Ellie Goulding
Sì, sono cambiata per un uomo. Stavo con un ragazzo, e c'erano un sacco di cose che non gli
piaceva
no... come mi vestivo, i miei capelli. Ero talmente innamorata di lui che avrei fatto qualsiasi cosa. Ora mi guardo indietro e mi dico: "Che idiota!". Uno capisce quanto una persona possa influenzarti solo quando ormai è finita. Mi trattava in modo orribile, e io non potevo farci nulla. Alcuni amici che mi stavano vicino mi dicevano: "Ma lo vedi cosa ti sta facendo?". Solo che quando ci sei dentro non riesci a capirlo.
Ellie Goulding
Frasi di Ellie Goulding
Per me le cose importanti della vita sono vedere il mondo, conoscere persone, avere pazienza, ascoltare... e ho imparato tanto in questo modo. Ho passato una fase in cui mi sentivo abbastanza insicura. Mi ero convinta di essere grassa, non mi
piaceva
il mio aspetto e avevo il nasone. Ora sono finalmente arrivata a un punto in cui non sono queste le cose su cui mi concentro. Non sto cambiando per un'altra persona, sto facendo tutto per me stessa. Perché non c'è nessun altro per cui lo si debba fare.
Ellie Goulding
Frasi di Ellie Goulding
Donna Ester, ricordandosi che gli
piaceva
no i fiori, spiccò un geranio dal pozzo e glielo mise fra le dita sul crocefisso: in ultimo ricopri il cadavere con un tappeto di seta verde che avevano tirato fuori per le nozze. Ma il tappeto era corto, e i piedi rimasero scoperti, rivolti come d'uso alla porta; e pareva che il servo dormisse un'ultima volta nella nobile casa riposandosi prima d'intraprendere il viaggio verso l'eternità.
[Explicit]
Grazia Deledda
Cit. da
Canne al vento
Frasi di Grazia Deledda
A volte mancavano i ruoli, altre volte la voglia. Il cinema mi
piaceva
, anche più del teatro e della tv, ma recitare, in fondo, non ha mai rappresentato la mia priorità. Di lavorare tanto per lavorare, non mi è mai importato nulla.
Giovanna Ralli
Frasi di Giovanna Ralli
Parentesi: non le
piaceva
Alberto Sordi? No. Mi disturbavano i personaggi ai quali prestava il suo volto e il suo corpo. Se ci pensa bene, tutti personaggi che si riassumevano in un solo personaggio sempre uguale a sé stesso. Quello dell'italiano vile, ignorante, furbo anzi furbacchiolo. Nonché godereccio, maligno, egoista, uso a servire i potenti e a maltrattare i disgraziati. Ergo, non mi divertiva. E tantomeno mi commuoveva.
Oriana Fallaci
Cit. da
Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse
Frasi di Oriana Fallaci
Girava questa leggenda: Silvio Berlusconi si faceva consegnare tutte le cassette delle registrazioni per farle vedere alla figlia Marina, che allora era una bambina: se
piaceva
a lei andavano in onda. Eravamo tutti terrorizzati da questa bambina. Le cose dei Gatti devono esserle piaciute, per fortuna.
Jerry Calà
Frasi di Jerry Calà
Mi piace il mondo di Lovecraft e mi piace quello di Poe, ma personalmente mi sento più a mio agio con la visione di Poe poiché i personaggi sono un po' più complessi rispetto a quelli di Lovecraft, dunque posso lavorare su entrambi i livelli mentali di coscienza ed inconscio. Considerando l' attitudine di Poe rispetto al proprio lavoro, sceglierei sempre lui. Mi
piaceva
Lovecraft, poiché non era così diretto come Poe ma era assai buono come base per una sceneggiatura. Lovecraft era più popolare e commerciale negli anni '20 e a volte è un po' difficoltoso lavorare con i suoi personaggi e le sue storie poiché non sono molto complesse, tutti i registi preferiscono avere a che fare con concetti più complicati.
Roger Corman
Frasi di Roger Corman
A me
piaceva
questo lavoro, come sarebbe piaciuto a Faoni, a Chiara, alla Giannini. Però c'è sempre qualcuno come lei, che non vuole che sia fatto bene. E' così che rovinate questo paese: impedendogli di crescere.
Dal film:
La febbre
Scheda film e trama
Frasi del film
Frank
: Tu in prima fila, con la maglietta grigia a maniche corte, mi dici per favore come ti chiami?
Geof
: Geof. Una sera lei... mi ha ritelefonato... e mi ha chiesto un consiglio su uno che le
piaceva
. E io sono morto.
Frank
: Sa cosa provi per lei? Ne avete parlato?
Geof
: Molte volte.
Frank
: Lei cosa dice?
Geof
: Dice... dice che non prova la stessa cosa per me.
Frank
: Tutti noi che siamo qui, abbiamo provato almeno una volta il tuo dolore. E ti ringrazio per averlo diviso con noi. Adesso lascia che ti mostri cosa insegneremo a Melina con le nostre regole e il nostro calendario. Ok?
[Frank, che si era accostato a Geof, torna sul palco]
Frank
: Mi rivolgo a te, Melina, "Melina la Topina". Ormai il tuo nome è segnato. Oh, oh... non puoi sfuggirmi. Mia cara, considerati già morta. Perché fin da adesso tutti i miei laser, tutti i miei missili, tutte le mie pistole intergalattiche, tutti i miei bazooka, tutti i miei jet sono puntati proprio gontro di te. Perché a me e ai miei "fratelli" piace onorare le feste. E il Primo maggio, cari miei, festeggiamo il..."Vagina Day!"
Pubblico
: Sì!
Frank
: E quando è giugno, baby, del mio amico "attrezzo" prendi in pugno! E poi ad agosto tu berrai a qualunque costo, sarai sbronza, sarai alticcia, e succhierai la sua salsiccia!
[Pubblico in tripudio]
Io mi prefiggo delle mete nella vita e quando dico che questa merda non l'accetterò più, state pur certi che non l'accetterò più. Tu credi che quella sia un'amica, Geof, tu vieni qui e dici che quella è un'amica, ma non è vero! Ma pensi sul serio che ti starà vicina quando le cose andranno male? Che ne dite? Quando tutto va in vacca, le signore donne restano a raccogliere i pezzi?
Pubblico
: No!
Frank
: Ma non fatemi ridere! Va a farti fottere, "Melina la Topina". Oh, mi chiederai di leccare la tua "marmellata di fragole" piangendo.
[Applausi]
Oh sì, ma attenzione: non è che con questo voglia dire che non ci servano anche un paio di vere amiche. Nel capitolo 23 scopriremo quanto siano utili per scatenare la gelosia della nostra bella. Ma ne parleremo più tardi. Adesso voglio che tiriate fuori il vostro opuscolo azzurro... Andate a pagina 18. Ora gli daremo solo una veloce scorsa, ci torneremo sopra più tardi. Pagina 18. "Inventate una tragedia". È una tecnica elementare, ma se attuata correttamente è efficacissima per rimediare il "pelo". Procediamo. Stabilite una data e telefonate alla vostra vittima. Diciamo intorno alle sette e mezzo. La parola chiave è il "telefono".
[...]
Frank
:
[all'unisono col pubblico]
Rispetta il cazzo e doma la fica!
[Da solo]
Ci vediamo dopo pranzo.
[Applausi]
Dal film:
Magnolia
Scheda film e trama
Frasi del film
Mi
piaceva
l'infedeltà e mi
piaceva
tornare in famiglia. Una volta, a piazza Euclide, avevo finalmente avuto un appuntamento con Sylva Koscina. Stava per salire in macchina quando sentii le voci dei miei frugoletti: "Papà papà". E dietro, la mamma.
Dino Risi
Frasi di Dino Risi
Billy Wilder disse: "Chi ha la fortuna, o sfortuna, di sopravvivere, si accorge presto di essere diventato l'uomo invisibile". Io invece avrei voltuo sempre essere invisibile, anche da ragazzo. Mi
piaceva
guardare la vita degli altri. Per questo mi
piaceva
leggere i libri. Per questo mi
piaceva
(mi piace) guardare i film. E mi sarebbe piaciuto guardare i film che passano nell'anticamera del cervello di ognuno di noi.
Dino Risi
Frasi di Dino Risi
[Su Ugo Tognazzi]
Attore non attore, innamorato delle donne, della vita, della buona tavola. Fece un passo difficile, dal comico al drammatico. Molti ci provano, pochi ci riescono. A lui riuscì. Bello starci insieme, mai un momento di noia. Vero, sincero. Anche Gassman ne era contagiato: gli
piaceva
, era il contrario di lui: Ugo non sapeva quasi mai la parte. La inventava...
Dino Risi
Frasi di Dino Risi
"Che cosa ci fai qui, Taylor?"
Nella sua voce traspariva una grande amarezza. Lui fece un profondo respiro. "Sono venuto a dirti che mi s
piaceva
molto", cominciò, esitante. "Non volevo ferirti."
Una volta lei avrebbe anelato a sentire quelle parole, ma stranamente adesso non significavano più nulla. Girò la testa verso la macchina dove Kyle dormiva. "È troppo tardi."
Nicholas Sparks
Cit. da
Un cuore in silenzio
Frasi di Nicholas Sparks
C'era una volta un uomo che si chiamava Malcolm. Lavorava con i bambini e gli
piaceva
. Gli
piaceva
più di ogni altra cosa. Poi una sera scopre di aver commesso uno sbaglio con uno di loro. Non era riuscito ad aiutarlo. Da quel momento non fa che pensare a lui. Non può dimenticare. Da allora tutto è stato diverso. Ma lui non è più la stessa persona di una volta. E a sua moglie non piace la persona che lui è diventato. A malapena si parlano, ormai. Sono due estranei. E poi un giorno Malcolm incontra un bambino davvero meraviglioso. Un bambino veramente fico. Gli ricorda tantissimo l'altro. E Malcolm decide di tentare di aiutare questo bambino... perché sente che se riuscisse ad aiutare questo bambino sarebbe come aiutare anche quell'altro.
Malcolm Crowe
Dal film:
Il sesto senso
Scheda film e trama
Frasi del film
Da piccolo mi
piaceva
fare ridere gli altri bambini.
Jack Black
Frasi di Jack Black
La madre di Garp, Jenny Fields, fu arrestata a Boston nel 1942 per aver ferito un uomo, in un cinema. Ciò avvenne poco dopo l'attacco giapponese contro Pearl Harbor e la gente era, allora, molto tollerante nei confronti dei militari ‐ poiché tutti, d'un tratto, eran andati soldati ‐ ma Jenny Fields, dal canto suo, era decisa di non tollerare il comportamento degli uomini in genere e in specie dei soldati. In quel cinema le era toccato cambiar posto tre volte, ma il soldato si spostava anche lui, standole sempre più addosso. Quando Jenny venne a trovarsi dietro una stupida colonna che quasi le impediva di vedere lo schermo, decise che non ci sarebbe mossa una quarta volta. Il soldato si spostò di nuovo e venne a sederle accanto.
Jenny aveva ventidue anni. Aveva piantato l'università senza neanche finire il primo anno, però aveva portato a termine la scuola da infermiera, e far questo mestiere le
piaceva
. Era una giovane donna di corporatura atletica, dalle guance sempre colorite; aveva i capelli bruni, lucenti, e una camminata che sua madre diceva mascolina: faceva oscillare le braccia; fianchi e sedere erano tanto snelli che, da dietro, sembrava un giovanotto. I seni ‐ secondo lei ‐ erano troppo grossi; Jenny pensava che, ostentando un tal petto, poteva passare per "una donna facile e dappoco".
John Irving
Cit. da
Il mondo secondo Garp
‐ Incipit
Frasi di John Irving
"Ogni volta che lanci una lumaca dalla darsena," Ray disse a Homer Wells per canzonarlo, "costringi qualcuno a ricominciare la vita daccapo." - "Magari gli faccio un favore," disse Homer Wells, l'orfano. Ray dovette ammettere che il ragazzo gli
piaceva
.
John Irving
Cit. da
Le regole della casa del sidro
Frasi di John Irving
Ovviamente, non mi diede ascolto. Per James vincere un campionato era stato sufficiente. Aveva dimostrato quello che voleva dimostrare. A se stesso, e a tutti quelli che dubitavano di lui. E due anni dopo si ritirò. Quando lo rincontrai, sette anni dopo, a Londra, io di nuovo campione e lui commentatore per la tv, era scalzo, su una bici, con una ruota a terra. Viveva ancora ogni giorno come se fosse l'ultimo. Quando seppi che era morto d'infarto a 45 anni, non ne fui sorpreso. Mi fece solo tristezza. La gente ci ha sempre visti come due rivali, ma lui mi
piaceva
. Era una delle poche persone che apprezzavo, e una delle pochissime che rispettavo. E ancora oggi rimane l'unico che abbia mai invidiato.
Niki Lauda
Dal film:
Rush
Commenti:
1
Scheda film e trama
Frasi del film
Ma non era solo la qualità del calcio; era il modo in cui consideravano l'abbellimento ingegnoso e stravagante tanto funzionale e necessario quanto un corner o una rimessa laterale. L'unico paragone che avevo a disposizione allora era con le macchinine: pur non avendo alcun interesse per i modellini della Matchbox, mi
piaceva
tantissimo la Rolls-Royce rosa di Lady Penelope e la Aston Martin di James Bond, entrambe dotate di elaborati congegni come i sedili ad espulsione automatica e i mitragliatori nascosti che le elevavano al di sopra della noiosa normalità. Il tentativo di Pelé di segnare dalla sua metà campo con un pallonetto, la finta che mandò il portiere peruviano da una parte e la palla dall'altra... questi erano gli equivalenti calcistici dei sedili ad espulsione automatica, e facevano sì che tutti gli altri modi di giocare sembrassero tante Opel Kadett. Perfino la maniera brasiliana di gioire per un gol - correre quattro passi, saltare, esultare agitando i pugni in aria, correre quattro passi, saltare, esultare agitando i pugni in aria - era diversa e divertente e invidiabile allo stesso tempo.
Nick Hornby
Cit. da
Febbre a 90'
Frasi di Nick Hornby
Ne aveva sempre uno in tasca e non era mai riuscito a usarlo, perché ad Alicia non
piaceva
che li le soffiasse sul collo. A volte i preservativi sono efficacissimi a non aver figli.
Nick Hornby
Cit. da
Tutto per una ragazza
Frasi di Nick Hornby
Murph
: Perché tu e la mamma mi avete chiamata come una cosa brutta?
Cooper
: No, non è vero.
Murph
: La legge di Murphy.
Cooper
: La legge di Murphy non significa che succederà una cosa brutta, ma che tutto quello che può accadere accadrà. E a noi questo non dis
piaceva
per niente.
Dal film:
Interstellar
Scheda film e trama
Frasi del film
«È un mistero» commentò Detritus.
Vimes sorrise ma senza essere divertito. Era effettivamente un mistero. A lui i misteri non
piaceva
no. I misteri avevano un modo tutto loro di farsi sempre più grossi se non li si risolveva in fretta. I misteri figliavano.
Terry Pratchett
Cit. da
Piedi d'argilla
Frasi di Terry Pratchett
I gestori del Tamburo tendevano ad avere un approccio democratico all'aggressività: a loro
piaceva
che tutti ne avessero un po'.
Terry Pratchett
Cit. da
All'anima della musica
Frasi di Terry Pratchett
Non sapete quante volte a casa ho detto che volevo smettere e tutti a dirmi che dovevo andare avanti, che avevo il potenziale per essere il più forte. Pressioni e sacrifici. Non avete idea quanti sacrifici servono per una sola gara. E se va male sei un coglione. Non voglio essere più giudicato per una prestazione. Sono stufo. Sogno una vita e un lavoro normale. Carolina compete perché ama il suo sport, io perché ero bravo in quello sport, ma non mi
piaceva
allenarmi per 35 ore la settimana, non ce la facevo più. Tutti vedono solo la gara e la vittoria, ma dietro ci sono allenamenti pazzeschi e sacrifici di anni. E non ne potevo più.
Alex Schwazer
Cit. da
Conferenza stampa, 8 agosto 2012
Frasi di Alex Schwazer
Mi
piaceva
sopra tutto, credo, perché mi ero accorto di piacere a lei.
Antonio Fogazzaro
Cit. da
Piccolo mondo moderno
Frasi di Antonio Fogazzaro
Disprezzò la pioggia scrosciante che le batteva sul capo e sulle spalle, che la cingeva d'un torbido velo e di strepito. Le
piaceva
, forse, quella passione delle cose intorno alla sua propria.
Antonio Fogazzaro
Cit. da
Piccolo mondo antico
Frasi di Antonio Fogazzaro
La sua figa era una fessura piccola e stretta, ma appena la belva che vi si nascondeva si svegliava sotto le mie carezze, si gonfiava, aprendosi nella cortina setosa che le copriva il pube, diventando un fiore carnivoro... come la bocca di un bambino che mi risucchiava avidamente il dito! Mi
piaceva
stuzzicarle il clitoride con la punta della lingua e poi lasciarlo là, lucido e umido come un anatroccolo, immerso in una pozza di carne rosea.
Oscar
Dal film:
Luna di fiele
Scheda film e trama
Frasi del film
Tutto a quanto pareva dipendeva dal fatto che mi
piaceva
no le persone sbagliate.
Jeanette Winterson
Cit. da
Non ci sono solo le arance
Frasi di Jeanette Winterson
Come quasi tutti ho vissuto a lungo con mio padre e mia madre. A mio padre
piaceva
guardare la lotta, a mia madre
piaceva
farla; non importava quale. Lei era nel giusto, e poche storie.
Sceglieva le giornate più ventose per stendere i lenzuoli doppi. Esigeva che i mormoni bussassero alla porta. Durante le elezioni, in una cittadina operaia laburista mise alla finestra la foto del candidato conservatore.
Non aveva mai avuto incertezze. Per lei il mondo si divideva in amici e nemici.
Jeanette Winterson
Cit. da
Non ci sono solo le arance ‐ Incipit
Frasi di Jeanette Winterson
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