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Dialogo dal film Forrest Gump

Forrest: Due settimane dopo, lasciai il Vietnam.

Cronista: La cerimonia ha preso l'avvio con un franco discorso del presidente riguardo ad un ulteriore intensificazione della guerra in Vietnam. Il presidente Johnson ha conferito quattro Medaglie d'Onore a uomini di ciascuna delle Forze Armate.

Lyndon B. Johnson: L'America ha un debito di gratitudine con te, figliolo. Mi hanno detto che sei stato ferito. Dove ti hanno colpito?

Forrest: Nel posteriore, signore.

Johnson: Dev'essere uno spettacolo. Sarei curioso di vederlo. Ah, ah, ah, ah, ah! Perbacco, figliolo!

Forrest: E dopo, mamma se ne andò in albergo a sdraiarsi un po', così io mi misi a passeggiare per vedere la capitale della nostra Nazione.

Isabel: Ho qui i veterani. Che ci devo fare con loro?

Hilary: Come mai sei venuta così tardi? È mezz'ora che ti stiamo aspettando! Metti subito tutti in fila, hai capito?

Forrest: Per fortuna che mamma riposava, perchè le strade erano piene zeppe di persone che guardavano tutte le statue e i monumenti. Alcune persone poi strillavano e spingevano.

Hilary: Avanti, coraggio, mettiti in fila. Bene. E ora seguitemi! Forza! Diamoci da fare!

Forrest: Dovunque andavo dovevo mettermi in fila.

Isabel: Forza, seguitemi!

Hilary: Tutti in fila, per favore, ragazzi! Muoversi, muoversi! Resta qui.

Veterano: Lo sai? Sei un brav'uomo se fai questa cosa. Bravo!

Forrest: Okay.

Abbie Hoffman: ... un fottuto impostore che sta alla Casa Bianca! Johnson, non ti seguiremo mai più! Mai più!

Forrest: C'era un uomo che faceva una chiacchieratina. E non so perché, per camicia aveva una bandiera americana.

Hoffman: E adesso farò venire qui sopra i soldati che vi parleranno della guerra...

Forrest: E gli piaceva tanto usare quella parolaccia che comincia per "F". "F" questo, "F" quello... E quando usava quella parolaccia che comincia per "F", la gente, non so perché, beh, applaudiva sempre.

Hoffman: ... questi ragazzi dovranno dire a Johnson dove se la deve ficcare la sua fottuta guerra! Ehi! Ehi! Ehi! Ehi, amico! Vieni quassù, bello!

Hillary: Forza, forza! Avanti, tu, sali! Avanti. Su, muoversi, muoversi, muoversi!

Spettatrice: Vai, amico, parla.

Hoffman: Parlaci un po' della guerra, amico.

Forrest: La guerra nel Vietnam?

Hoffman: La guerra nel Viet-fottuto-nam! Sì!

I Spettatore: Voce!

II Spettatore: Mai più il Vietnam!

Forrest: Beh... C'era solo una cosa che potevo dire sulla guerra nel Vietnam. C'è solo una cosa che posso dire sulla guerra nel Vietnam. Nel Vietnam il tuo...

I Spettatrice: Microfono!

II Spettatrice: Voce!

Hillary: Te lo spacco sulla testa, brutto porco schifoso!

Isabel: Ma che cazzo ha combinato?

I Spettatore: Non si sente niente!

II Spettatore: Più forte!

I Spettatrice: Microfono!

II Spettatrice: Voce!

Hillary: Questo... Questo qua! Dammelo! Ci siamo!

Forrest: E non ho altro da dire su questa faccenda.

Hoffman: Sei stato grande, amico. Hai detto tutto. Come ti chiami, amico?

Forrest: Mi chiamo Forrest. Forrest Gump.

Hoffman: Forrest Gump.

Folla: Gump!

Jenny: Forrest! Forrest!

Forrest: Jenny!

Jenny: Forrest! Ehi!

Forrest: Fu il momento più felice della mia vita. Jenny e io eravamo di nuovo come pane e burro. Mi portò in giro e mi presentò anche dei suoi nuovi amici.

Ruben: Tira questa tenda, bello! E sposta il tuo culo bianco lontano dalla finestra. Non lo sai che siamo in guerra qui?

Jenny: Ehi, senti! È a posto! È a posto! È uno di noi.

Masai: Te lo dico io chi siamo noi.

Wesley: Dove diavolo sei stata?

Jenny: Per caso ho incontrato un mio amico, lui. Non immaginavo che mi stessi aspettando. Credevo che...

Masai: Il nostro scopo è di proteggere i nostri leader di colore dall'attacco razzista di quei maiali che vogliono brutalizzare i nostri leader neri, violentare le nostre donne, e distruggere le nostre comunità nere.

Wesley: Chi è l'ammazzabambini?

Jenny: È quel mio caro amico di cui ti ho parlato. Forrest Gump. Forrest, questo è Wesley. Viviamo insieme a Berkeley, lui è il presidente della sezione universitaria degli studenti di sinistra.

Masai: E ti voglio dire un'altra cosa.

Wesley: Ti devo parlare.

Jenny: Sì, ma aspetta un minuto.

Wesley: No, adesso, maledizione!

Masai: Noi siamo qui per offrire protezione e aiuto a quelli che hanno bisogno del nostro aiuto, perchè noi, le Pantere Nere, siamo contro la guerra nel Vietnam. Sì, siamo contro ogni guerra in cui i soldati neri vengono mandati al fronte a crepare per un paese che li odia.

Wesley: Allora?

Masai: Sì, siamo contro ogni guerra in cui i soldati neri vanno a combattere e vengono brutalizzati e uccisi nelle loro comunità mentre di notte dormono nei loro letti. Sì, siamo contro tutte queste azioni razziste e imperialiste dei bianchi...

Jenny: Smettila! Smettila! Forrest! Basta! Basta!

Wesley: Oddio... Non avrei mai dovuto portarti qui. Avrei dovuto saperlo che avresti fatto soltanto puttanate!

Forrest: Non dovrebbe picchiarti quello, Jenny.

Jenny: Andiamo, Forrest.

Forrest: Scusate se ho rovinato la vostra festa della Pantera Nera.

Jenny: Quando fa così gli viene senza volerlo, davvero.

Forrest: Io non ti farei mai del male, Jenny.

Jenny: Questo lo so bene, Forrest.

Forrest: Volevo essere il tuo... fidanzato.

Jenny: Quest'uniforme è da sballo, Forrest. Ti fa bellissimo. Sul serio.

Forrest: Sai una cosa?

Jenny: Cosa?

Forrest: Sono contento che stiamo insieme nella nostra capitale.

Jenny: Anch'io, Forrest.

Forrest: Andammo in giro tutta la notte, Jenny e io...

Jenny: Devo dirti un sacco di cose. È incredibile cosa mi è successo...

Forrest: ... parlando soltanto. Mi raccontò di tutti i viaggi che aveva fatto e di come aveva scoperto il modo di allargare la sua mente e di imparare a vivere in armonia, che deve stare da qualche parte verso ovest, perchè lei andò a finire in California.

Hippie: Ehi. Qualcuno vuol venire a San Francisco?

Jenny: Ci vengo io.

Hippie: Sarà uno schianto!

Forrest: Fu una notte davvero speciale per noi due. Per me poteva non finire mai. Non te ne andare, Jenny.

Jenny: È necessario, Forrest.

Wesley: Jenny? Le cose ci sono sfuggite di mano. È solo questa guerra e quel bugiardo figlio di puttana di Johnson... Non ti farei mai del male. Lo sai questo.

Forrest: Sai cosa penso io? Penso che ora è meglio se torni a Greenbow, in Alabama!

Jenny: Forrest, abbiamo una vita diversa noi due.

Forrest: Questa tu la devi tenere.

Jenny: Forrest, io non la posso accettare.

Forrest: L'ho avuta solo facendo quello che mi hai detto di fare.

Jenny: Perchè sei così buono con me?

Forrest: Sei la mia ragazza.

Jenny: Sarò sempre la tua ragazza.

Forrest: E tutt'a un tratto se n'era andata. Via di nuovo dalla mia vita.

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[da Wikipedia]
Siamo nel 1981. Forrest Gump, quarantenne, mentre attende un autobus seduto a una fermata di Savannah (Georgia), racconta la storia della sua affascinante vita, caratterizzata da problemi mentali e fisici, ad ascoltatori occasionali e completamente sconosciuti che cambieranno diverse volte nel corso del film, alcuni mostrando indifferenza, altri incredulità e a volte commozione.

Il racconto inizia dal Forrest Gump bambino, che vive solo con la madre in una grande casa. Il padre di Forrest, come si evince dai discorsi della madre,...Leggi di più

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