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Indice degli autori
Aforismi Sole - parte 9
Frasi trovate
:
2.088
L'amico nelle mie avversità, è colui che amo sempre di più. Posso fidarmi più di quelli che hanno contribuito ad alleviare le tenebre delle mie ore buie, di coloro che sono pronti a godere con me della luce del
sole
della mia prosperità.
Ulysses S. Grant
Frasi di Ulysses S. Grant
William Somerset
: Sono ormai anni che l'FBI registra le uscite dei libri dalle biblioteche.
David Mills
: E multa i ritardatari?
William Somerset
: No, controlla che letture si fanno. Allora...
David Mills
: Cosa?
William Somerset
: I libri sono bollati. Libri sul nucleare per esempio. O Mein Kampf. Quindi se tu richiedi un libro bollato, la tua scheda bibliotecaria finisce all' FBI nei computer del governo.
David Mills
: Frena frena frena. Sicuro che è legale?
William Somerset
: Ah, legale, illegale...che termini ob
sole
ti!
Dal film:
Seven
Scheda film e trama
Frasi del film
Tal fabbrica (il ponte di Rialto nell'invenzione, non realizzata, di Palladio) lodata a ragione dall'autor suo, dipinta e
sole
ggiata dal pennello di Canaletto, di cui mi sono servito, non le posso dire il bello effetto che faccia massime specchiandosi nelle sottostanti acque. Ella può ben credere che non mancano al quadro né barche né gondole, che fa in eccellenza Canaletto, né qualunque altra cosa trasferir possa lo spettatore in Venezia; e le so dire che parecchi Veneziani han domandato qual sito fosse quello della città ch'essi non avevano per ancora veduto.
Francesco Algarotti
Frasi di Francesco Algarotti
Eravamo in lutto per nostra madre che era morta in autunno e passammo tutto l'inverno in campagna da
sole
, Katja, Sonja e io.
Katja da antica data era una persona di famiglia, era la governante che ci aveva tirati su tutti e che io ricordavo e amavo da sempre. Sonja era mia sorella minore. Trascorremmo un inverno cupo e triste nella nostra vecchia casa di Pokrovskoe. Il tempo era freddo e così ventoso che i mucchi di neve sovrastavano le finestre che erano quasi sempre ghiacciate e appannate, e per tutto l'inverno praticamente non ci muovemmo mai, neppure a piedi.
Lev Tolstoj
Cit. da
Felicità familiare ‐ Incipit
Frasi di Lev Tolstoj
E ricordò con esattezza le tesi fondamentali di Henry George e il suo entusiasmo per lui, e si stupì di aver potuto dimenticare tutto ciò. ‐ La terra non può essere oggetto di proprietà, non può essere oggetto di compravendita, come l'acqua, come l'aria, come i raggi del
sole
. Tutti hanno un uguale diritto sulla terra e su tutti i vantaggi che essa offre agli uomini.
Lev Tolstoj
Cit. da
Resurrezione
Frasi di Lev Tolstoj
Per quanto gli uomini, riuniti a centinaia di migliaia in un piccolo spazio, cercassero di deturpare la terra su cui si accalcavano, per quanto la soffocassero di pietre, perché nulla vi crescesse, per quanto estirpassero qualsiasi filo d'erba che riusciva a spuntare, per quanto esalassero fiumi di carbon fossile e petrolio, per quanto abbattessero gli alberi e scacciassero tutti gli animali e gli uccelli, ‐ la primavera era primavera anche in città. Il
sole
scaldava, l'erba, riprendendo vita, cresceva e rinverdiva ovunque non fosse strappata, non solo nelle aiuole dei viali, ma anche fra le lastre di pietra, e betulle, pioppi, ciliegi selvatici schiudevano le loro foglie vischiose e profumate, i tigli gonfiavano i germogli fino a farli scoppiare; le cornacchie, i passeri e i colombi con la festosità della primavera già preparavano nidi, e le mosche ronzavano vicino ai muri, scaldate dal
sole
.
Allegre erano le piante, e gli uccelli, e gli insetti, e i bambini. Ma gli uomini ‐ i grandi, gli adulti ‐ non smettevano di ingannare e tormentare se stessi e gli altri. Gli uomini ritenevano che sacro e importante non fosse quel mattino di primavera, non quella bellezza del mondo di Dio, data per il bene di tutte le creature, la bellezza che dispone alla pace, alla concordia e all'amore, ma sacro e importante fosse quello che loro stessi avevano inventato per dominarsi l'un l'altro.
Lev Tolstoj
Cit. da
Resurrezione ‐ Incipit
Frasi di Lev Tolstoj
Nella deliberazione viene detto: «Scrittore di fama mondiale, russo di nascita, ortodosso per battesimo ed educazione, il conte Tolstoj, irretito dalla sua mente orgogliosa, è insorto con in
sole
nza contro il Signore e contro il Cristo Suo e contro il Suo santo retaggio, apertamente ed innanzi a tutti egli ha rinnegato quella madre che l'aveva allevato ed educato, la Chiesa Ortodossa».
Che io abbia rinnegato quella chiesa che si dà il nome di ortodossa è assolutamente giusto. Ma se l'ho rinnegata, non è perché io sia insorto contro il Signore; al contrario, è stato unicamente perché desideravo servirLo con tutte le forze della mia anima. Prima di ripudiare la chiesa e quella comunione con il mio popolo che mi era indicibilmente cara, io ho dedicato parecchi anni ad una analisi teorica e pratica della dottrina della chiesa
[...]
.
Lev Tolstoj
Cit. da
Risposta alla deliberazione del sinodo (1901) - Da: "Perché la gente si droga?" e altri saggi su società, politica e religione
Frasi di Lev Tolstoj
Guardavo
[...]
il bellissimo tramonto. Dai densi cumuli di nubi irrompevano raggi di luce e al centro, come un rosso tizzone ardente, il
sole
. Sotto, i campi di segale e il bosco. Gioia. E pensavo: no, questo mondo non è una finzione, non è solo la valle di prova e di passaggio a un mondo migliore e eterno, ma è uno dei mondi eterni, bellissimo e gioiso, e che noi non solo possiamo, ma dobbiamo fare più bello e più gioioso per chi ci vive con noi e per chi ci vivrà dopo di noi. (14 giugno 1894)
Lev Tolstoj
Cit. da
I diari
Frasi di Lev Tolstoj
Ho attraversato la foresta mentre il
sole
tramontava. Sotto i piedi l'erba fresca, stelle in cielo, profumo di citisi fioriti... Ho pensato alla morte e chiaramente ho sentito che sarà ugualmente meraviglioso... al di là della morte.
Lev Tolstoj
Frasi di Lev Tolstoj
Un pendolare in pensione si è autodenunciato alle Ferrovie, confessando di avere timbrato più volte - due, tre, forse addirittura quattro - un biglietto scaduto. Il crimine risalirebbe al 1967, appena cinquant'anni fa, quando il pendolare era un adolescente sensibile al richiamo della trasgressione. Nella sua lettera rivela di avere pagato quel breve momento di follia con una vita di rimorsi: «Sono tormentato dai sensi di colpa e vorrei rimediare al danno che vi ho causato». La cifra sottratta alla società si aggirerebbe sui settanta euro, meno di un bonus di Renzi, e le Ferrovie gliel'hanno benignamente condonata. Ma è con orgoglio patriottico che qui si segnala questa storia esemplare di onestà civica.
Soltanto nelle nazioni ben governate come la nostra, dove il tasso di moralità delle istituzioni è altissimo, può succedere che un cittadino viva ogni infrazione commessa, ancorché minima, come una rottura del patto sociale. In altri Paesi meno civili, di cui per decenza tacerò il nome, il pendolare abusivo avrebbe scritto alle Ferrovie per chiedere un risarcimento danni, incolpandole del suo tardivo mal di schiena. Perché - in quei Paesi - a sentirsi un fesso non è chi viola le regole, ma chi le rispetta.
P.S. Mi informano in questo momento che il pendolare è un cittadino svizzero e che la tratta ferroviaria su cui da giovane viaggiava a sbafo è la Berna-
Sole
tta, rigorosamente elvetica. Chiedo scusa per l'imperdonabile equivoco. A certe latitudini le «
sole
tte» lasciano indifferenti. Ci si muove soltanto per le «
sole
».
Massimo Gramellini
Cit. da
Lasciatemi pagare, 'Il caffè', Corriere.it, 3 ottobre 2017
Frasi di Massimo Gramellini
Quando la mela è matura cade; perché? Perché è attirata dalla terra, o perché il picciolo è disseccato, perché è disseccata dal
sole
, perché il vento la scuote, perché si è appesantita, o perché il monello che è in basso vuol mangiarla? Niente è causa, tutto non è che la concordanza di quelle condizioni nelle quali si produce ogni avvenimento vitale, organico, elementare; e il botanico che trova che la mela cade perché il tessuto si è decomposto, ecc., avrà altrettanta ragione del bambino che sarà in basso e si dirà che la mela è caduta perché voleva mangiarla e aveva pregato per questo.
(III, I, I; 1956)
Lev Tolstoj
Cit. da
Guerra e pace
Frasi di Lev Tolstoj
Io non esco mai. Perché gli uomini sono spaventosi. Io voglio vivere qui senza radici. Le nostre radici sono troppo pesanti. In tutti questi anni ho avuto vergogna dell'Italia e della sua gente. Ho avuto vergogna delle altre i
sole
: così avide, grasse, ignoranti, narcisiste. Dove vive gente che non si sente in colpa. Noi ci siamo ritirati qui per pensare agli altri. Gli italiani sono uno dei popoli più condizionati e volgari del mondo. Questo Paese ha così sfrenatamente voglia di ridere. Che cosa c'è da ridere?
Lucio
Dal film:
Caro diario
Scheda film e trama
Frasi del film
Ricorda quel vecchio spot col confronto fra due uomini in camicia? Io sono sceso dalla torre e sono andato sui social per far vedere che noi giornalisti possiamo vincere la prova confronto fra le notizie che vanno da
sole
sul web e le notizie come le diamo noi.
Enrico Mentana
Cit. da
Da un'intervista a Corriere.it, 24 settembre 2017
Frasi di Enrico Mentana
Il cielo era giallo come l'ottone e non ancora offuscato dal fumo delle ciminiere; era, dietro i tetti della fabbrica, tutto bagliori poiché il
sole
stava per sorgere. Guardai l'orologio: non erano ancora le otto. Mancava un quarto d'ora.
Aprii il portone e approntai il distributore della benzina perché a quell'ora arrivava sempre qualche macchina per rifornirsi. Ad un tratto udii dietro di me un rauco stridore come se sotto terra qualcuno avesse girato un argano arrugginito. Stetti in ascolto. Poi riattraversai il cortile fino all'officina e ne apersi cautamente la porta: nell'interno semibuio vagolava uno spettro. Aveva in testa un fazzoletto bianco ma sudicio, portava un grembiule turchino e grosse pantofole, agitava una scopa, pesava novanta chilogrammi ed era Matilde Stoss, la donna addetta alla pulizia.
Erich Maria Remarque
Cit. da
Tre camerati ‐ Incipit
Frasi di Erich Maria Remarque
Nando Parrado
: Vedi dove il
sole
sta scendendo? In quella direzione è l'Ovest. E ad Ovest ci sono le verdi vallate del Cile.
Roberto Canessa
: Moriremo, lo sai.
Nando Parrado
: Forse. Ma se moriremo, moriremo camminando.
Dal film:
Alive - Sopravvissuti
Scheda film e trama
Frasi del film
Oggi è il compleanno di mio padre. Mio padre è un artista, un pittore. È un po' matto. E ora nel mio cuore col sorgere di questo
sole
io credo fermamente che lo rivedrò. Lo sentite? Dio. Dio è dovunque oggi.
Carlitos Paez
Dal film:
Alive - Sopravvissuti
Scheda film e trama
Frasi del film
[Finn, scalzo, raggiunge Estella e sale anche lui sul taxi che era sul punto di partire]
Finn
: Che cos'hai in mente?
Estella
: Ti sei dimenticato le scarpe!
Finn
: Cosa si prova a non avere emozioni? Me lo dici?
[...]
Estella
: Mettiamo che ci fosse una bambina e che da quando avesse avuto l'età della ragione, le avessero insegnato ad avere paura... diciamo, ad avere paura della luce del giorno, che le avessero insegnato che era sua nemica, che le avrebbe fatto del male e che poi, in un giorno di
sole
, tu le chiedessi di uscire fuori a giocare e lei non volesse... non puoi arrabbiarti con lei, giusto?
Finn
: Io ho conosciuto quella bambina e ho visto la luce nei suoi occhi, puoi dire o fare quello che ti pare, ma io continuo ancora a vederla.
Estella
: Noi siamo quello che siamo, le persone non cambiano!
Dal film:
Paradiso perduto
Scheda film e trama
Frasi del film
Ogni cosa è ciò che è: il colore del giorno, il modo in cui ti sentivi da bambino, la sensazione dell'acqua salata sulle gambe scottate dal
sole
... A volte l'acqua è gialla, a volte è rossa, ma il colore che hai nella memoria varia col variare dei giorni. Io non racconterò questa storia com'è realmente accaduta ma la racconterò come la ricordo io.
Finnegan 'Finn' Bell
Dal film:
Paradiso perduto
Scheda film e trama
Frasi del film
Musa, quell'uom di multiforme ingegno
Dimmi, che molto errò, poich'ebbe a terra
Gittate d'Ilïòn le sacre torri;
Che città vide molte, e delle genti
L'indol conobbe; che sovr'esso il mare
Molti dentro del cor sofferse affanni,
Mentre a guardar la cara vita intende,
E i suoi compagni a ricondur: ma indarno
Ricondur desïava i suoi compagni,
Ché delle colpe lor tutti periro.
Stolti! che osaro vïolare i sacri
Al
Sole
Iperïon candidi buoi
Con empio dente, ed irritâro il nume,
Che del ritorno il dì lor non addusse.
Deh! parte almen di sì ammirande cose
Narra anco a noi, di Giove figlia e diva.
Omero
Cit. da
Odissea ‐ Incipit
Frasi di Omero
Bodine
: È una maledetta bugiarda! Una svitata in cerca di soldi o di pubblicità. O di solo Dio sa cosa. Come quell'altra russa, Anastasia.
Buell
: Stanno arrivando.
Bodine
: Rose Dewitt Bukater è deceduta sul Titanic all'età di 17 anni, esatto?
Lovett
: Sì, esatto.
Bodine
: Se fosse vissuta, oggi avrebbe oltre cento anni.
Lovett
: 102 anni, per essere esatti.
Bodine
: E va bene, allora è una vecchissima maledetta bugiarda. Senti, mi sono già informato sul passato di questa donna: negli anni '20 lavorava come attrice. Un'attrice. Ecco il primo indizio, Sherlock. Allora si chiamava Rose Dawson. Si sposa con un certo Calvert. Si trasferiscono a Cedar Rapids e lei sforna un paio di ragazzini. Ora Calvert è morto, e per quanto ne so io, anche Cedar Rapids è morta.
Lovett
: Sì, ma anche gli altri che sapevano del diamante dovrebbero essere morti tutti, invece lei ne è al corrente.
Marinaio
: Attenti alle spalle!
Bodine
: Non è una che ci va leggera, eh?
Lovett
: Signora Calvert, sono Brock Lovett. Benvenuta a bordo del Keldysh. Okay, portiamola dentro.
Marinaio
: Andiamo!
Lovett
: Benvenuta, signorina Calvert.
Lizzy
: Buongiorno.
Lovett
: Benvenuta a bordo del Keldysh.
Lizzy
: La ringrazio.
Pilota
: Ehi, tenga!
Rose
: Sì?
Lovett
: Le vostre cabine vanno bene?
Rose
: Ah, sì, sono deliziose. Ha conosciuto mia nipote, Lizzy? Lei si prende cura di me.
Lizzy
: Ci siamo conosciuti pochi minuti fa. Ricordi, nonna, sul ponte?
Rose
: Ah, già. Ecco, così è perfetta. Devo avere le mie foto quando viaggio.
Lovett
: Che cosa desidera? Posso offrirle qualcosa?
Rose
: Sì. Desidero vedere il mio ritratto.
Lovett
: Luigi XVI indossava una pietra favolosa chiamata il Diamante Blu della Corona. Sparì nel 1792, intorno allo stesso periodo in cui il vecchio Luigi perse tutto, dal collo in su. Secondo alcune informazioni, anche il Diamante della Corona fu tagliato, assumendo la forma di un cuore, e poi fu ribattezzato Cuore dell'Oceano. Oggi avrebbe un valore superiore al famoso diamante Hope.
Rose
: Era terribilmente pesante. Lo indossai solo quella volta.
Lizzy
: Nonna, sei proprio convinta di essere tu, questa?
Rose
: Sono io, cara. Non ero un bel bocconcino?
Lovett
: Ah, ah, L'ho rintracciato attraverso documenti d'assicurazione. Una vecchia richiesta di risarcimento definita con clau
sole
di assoluta segretezza. Può dirmi chi era il destinatario del risarcimento?
Rose
: Immagino che fosse qualcuno di nome Hockley.
Lovett
: Nathan Hockley. Esatto. Magnate dell'acciaio di Pittsburgh. La polizza fu fatta per una collana di diamanti che suo figlio, Caledon, comprò alla sua fidanzata, lei. Una settimana prima di imbarcarsi sul Titanic. Fu presentata per il risarcimento una settimana dopo l'affondamento. Perciò il diamante deve essere andato giù con la nave. Vede la data?
Lizzy
: 14 aprile 1912.
Bodine
: Il che significa, se sua nonna è chi veramente sostiene di essere, che indossava il diamante il giorno in cui affondò il Titanic.
Lovett
: E questo fa di lei la mia più grande amica.
Dal film:
Titanic
Scheda film e trama
Frasi del film
Giada
: ... l'etnocentrismo...
Riccardo
: Ehi, ma non ti annoi a studiare sempre?
Giada
: È necessario. E poi preferisco studiare che essere costretta a divertirmi.
Riccardo
: Tu vieni proprio da un altro pianeta, eh? Guarda là. Tutto in mostra. Poi ci parli e magari scopri che non hanno niente da dire. A quella sta bene farsi trattare come un oggetto. Si fanno mercificare. Tu invece... no.
Giada
: Riccardo...
Riccardo
: Sì.
Giada
: È un paio di giorni che cerco uno dei miei taccuini. Quello che non ti volevo dare. Per caso ce l'hai tu?
Riccardo
: Io?
Giada
: Sì, tu. O forse ce l'ha la ragazza che ama farsi mercificare. Pensi che sono cretina? Mi prendi pure per il culo?
Riccardo
: Va bene. Scusa.
Giada
: Sei un essere spregevole. Come ti sei permesso? È una violenza, lo capisci?
Riccardo
: E dai! Non esagerare adesso. Ho sbagliato. Ma non so come fare con te. Io volevo... solo cercare di capirti un po'.
Giada
: Ma che cazzo te ne frega di capirmi!
Riccardo
: Effettivamente non lo so! Però mi frega. Senti, ormai le ho lette le cose che hai scritto. E ci ho pure pensato, sul serio! Tu dici cose giuste, ma... ci hai troppa rabbia. Tu ci rosichi troppo. La vita può essere presa anche in un altro modo, sai? Giada, io non voglio insegnarti niente. Lo so che pensi che sono un coglione.
Giada
: Mh.
Riccardo
: E forse hai anche ragione.
Giada
: Mh.
Riccardo
: Ma almeno quando c'è il
sole
, io sorrido. Oggi c'è il
sole
, Giada. Te ne sei accorta?
Giada
: Sì, però non mi piace che tu...
Riccardo
: Lo so, ho sbagliato. E... Ti chiedo scusa. Dai, sai che facciamo? Oggi niente lezione. Ci sei mai salita sul tetto? No? Ti va? Così ci godiamo questo splendido
sole
.
Giada
: È proprio bello qui.
Riccardo
: Senti, ti va di venire a cena da me questa sera?
Giada
: Dici che ho fatto bene ad accettare subito?
Sara
: Minimo.
Giada
: Ho chiesto anche il permesso in trattoria. Non so, sono confusa. So solo che quando ci penso mi sento una stretta allo stomaco. Che significa?
Sara
: Che ti sto invidiando.
Giada
: Beh, non c'è molto da dire. Vengo da un paesello vicino a Roma. E ci torno poco per non sentire le lagne di mia madre. Mi faccio un gran culo per pagarmi gli studi. Fine. E tu?
Riccardo
: Neanche io ho molto da dire. Sempre stato qui. Con mio padre parlo poco, mia madre invece parla troppo. E nella vita non vorrei fare un cazzo, tranne divertirmi.
Giada
: Certo che noi due non abbiamo proprio niente in comune.
Riccardo
: Già. Eppure sei a cena qui. Curioso, no?
Giada
: Sì. Infatti è strano. Perché sono qui?
Riccardo
: Beh, perché magari ci sono cose che ancora non ci siamo detti. Forse.
Giada
: Cose tipo?
Riccardo
: Posso? Sei più bella così. Perché li porti?
Giada
: Perché non ci vedo. Senza mi sento persa.
Riccardo
: Forse è meglio. Non trovi?
Giada
: Non lo so. Dici?
Riccardo
: Non ti piace guardarci?
Giada
: Preferisco esserci.
Riccardo
: C'è qualcosa che non va?
Giada
: Non così.
Riccardo
: E come?
Giada
: Dolcemente.
Dal film:
Come tu mi vuoi
Scheda film e trama
Frasi del film
Conduttore
: Bene amici, manca poco! Tre, due, uno... Tempo scaduto! Scendere, ragazze, scendete dai tini. Vediamo subito qual è il risultato. Incredibile! Parità! Parità! Non vi preoccupate per i vostri piedini, ragazze, la vinoterapia fa miracoli! Accomodatevi alla vostra postazione. E adesso, per sapere come finirà questa gara, dobbiamo fare lo spareggio! Facciamo entrare la prova dei mitici budini! Eccoli qua! Portati dalla nostra cara Graziella! Straordinario, guardate che meraviglia! Graziella, non li guardare. Questi sono dietetici, eh? Noi ci teniamo alle nostre ragazze!
Graziella
: Ah, beh, anche perché troppi ne devono mangiare per avere un fisichetto come il mio.
Conduttore
: Parole sante! Salutiamo Graziella! Bene, venite, venite, qua, avvicinatevi. Allora, Nicoletta e Samantha, siete pronte? Mettetevi sùbito il vostro mollettone. Tre, due, uno, via! Eh! Ecco, allora, attenzione! Vedo Samantha che sta cominciando bene con un metodo tutto suo. Nicoletta mi sembra invece più determinata, più veloce, più scafata, amici ascoltatori! Attenzione! Ma vedo Samantha in netto recupero! Sono tecniche diverse. Attenzione, non toccate con le mani. Lo so che è terribile. Guardiamo qui bene Nicoletta. Ma Samantha è in netto recupero. È in netto recupero. Attenzione! Samantha è in netto recupero! Samantha in netto recupero! Samantha ha vinto! Brava! Congratulazioni, Samantha! Straordinaria! Incredibile, tiravi come un aspirapolvere! Sei contenta?
Samantha
: Contentissima, grazie!
Conduttore
: Allora, ecco la premiazione. Grazie, Graziella! Amiche, venite dietro. E voi stringetevi la mano! Allora, forza. Oh, che meraviglia! Samantha, vuoi dire qualcosa agli amici a casa?
Samantha
: Beh, voglio dire che nella vita bisogna avere determinazione per ottenere un obiettivo.
Conduttore
: Sì.
Samantha
: Io ce l'ho messa tutta e ce l'ho fatta.
Conduttore
: Brava.
Samantha
: Posso salutare?
Conduttore
: Ma devi salutare!
Samantha
: Un bacione a mamma e papà! Ciao!
Conduttore
: Okay! Bene, amici! Samantha, congratulazioni! Amici, noi ci vediamo la prossima settimana! Vai con la sigla! Ciao! Buonanotte!
Giada Ferretti
: L'ideale contemporaneo di donna: chinata a 90 gradi ad ingoiare budini. Almeno finisce l'ipocrisia di copertura. Finalmente il ruolo della donna davanti e dietro lo schermo coincide. Ecco la vera pornografia.
Sara
: Ancora? Giada, ma sta diventando una malattia!
Giada
: Sto solo cercando di capire. Come siamo arrivati sin qui, Sara? Perché le donne non dicono niente?
Sara
: E perché forse non gli dispiace poi tanto farsi mercificare, come dici tu.
Giada
: Brava. È proprio quello che il sistema si aspetta che tu dica.
Sara
: Beh, almeno sono affidabile.
Giada
: Quando spegni la TV ti accorgi che la realtà è anche peggio. Sono più brutti, vestiti peggio ma vogliono esattamente le stesse cose. Vuole sedersi?
Passeggero
: No, grazie, sto bene in piedi.
Giada
: Pensano di vivere in una soap. Per loro lo Tsunami e un "Posto al
sole
" fa lo stesso. Li vedrei bene sotto i bombardamenti in Iraq, o deportati al Polo Nord. Di sicuro metterebbero su un giro vip anche lì.
Riccardo Croce
: Questa?
Fiamma
: Forse.
Naomi
: Chiami me?
Riccardo
: Ciao. Senti, questa sera c'è una bellissima serata al privé. Ti va di entrare con noi? Area supervi-ai-pi.
Naomi
: Sì, volentieri. Posso portare pure mia cugina?
Riccardo
: Sì, porta chi ti pare. Basta che sia gente carina, però.
Naomi
: Carina, cioè?
Fiamma
: Carina. Una che non si preoccupa di esserlo, per esempio. O una che non si chiede che vuol dire, per esempio.
Naomi
: Ah, giusto. E allora ci vediamo stasera.
Loris
: Ehm, puoi contarci, bella! Ammazza che bona! Questa è mia. Cioè, se per te va bene, Ric.
Riccardo
: Ma sì, certo, che mi frega a me. Fai il tuo gioco, bello!
Fiamma
: Certo, ragazzi, che dovreste alzare un po' il tiro. Personalità zero. Tra un po' ci porteremo proprio chiunque al privé.
Loris
: Sì, personalità come ti pare, però 5-6 milioni di botte...
Riccardo
: Capisci, Fiamma, bisogna sacrificare la perfezione. Il popolo ha fame.
Dal film:
Come tu mi vuoi
Scheda film e trama
Frasi del film
Il
sole
non illuminò me! Quando si è vecchi si resta all'ombra anche avendo dello spirito.
[Psico-analisi]
Italo Svevo
Cit. da
La coscienza di Zeno
Frasi di Italo Svevo
Fu un vero raccoglimento il mio, uno di quegl'istanti rari che l'avara vita concede, di vera grande oggettività in cui si cessa finalmente di credersi e sentirsi vittima. In mezzo a quel verde rilevato tanto deliziosamente da quegli sprazzi di
sole
, seppi sorridere alla mia vita ed anche alla mia malattia. La donna vi ebbe un'importanza enorme. Magari a pezzi, i suoi piedini, la sua cintura, la sua bocca, riempirono i miei giorni. E rivedendo la mia vita e anche la mia malattia le amai, le intesi! Com'era stata più bella la mia vita che non quella dei cosidetti sani, coloro che picchiavano o avrebbero voluto picchiare la loro donna ogni giorno salvo in certi momenti. Io, invece, ero stato accompagnato sempre dall'amore. Quando non avevo pensato alla mia donna, vi avevo pensato ancora per farmi perdonare che pensavo anche alle altre. Gli altri abbandonavano la donna delusi e disperando della vita. Da me la vita non fu mai privata del desiderio e l'illusione rinacque subito intera dopo ogni naufragio, nel sogno di membra, di voci, di atteggiamenti più perfetti.
[Psico-analisi]
Italo Svevo
Cit. da
La coscienza di Zeno
Frasi di Italo Svevo
La legge naturale non dà il diritto alla felicità, ma anzi prescrive la miseria e il dolore. Quando viene esposto il commestibile, vi accorrono da tutte le parte i parassiti e, se mancano, s'affrettano di nascere. Presto la preda basta appena, e subito dopo non basta più perché la natura non fa calcoli, ma esperienze. Quando non basta più, ecco che i consumatori devono diminuire a forza di morte preceduta dal dolore e così l'equilibrio, per un istante, viene ristabilito. Perché lagnarsi? Eppure tutti si lagnano. Quelli che non hanno avuto niente della preda muoiono gridando all'ingiustizia e quelli che ne hanno avuto parte trovano che avrebbe avuto diritto ad una parte maggiore. Perché non muoiono e non vivono tacendo? È invece simpatica la gioia di chi ha saputo conquistarsi una parte esuberante del commestibile e si manifesti pure al
sole
in mezzo agli applausi. L'unico grido ammissibile è quello del trionfatore.
[Storia di un'associazione commerciale]
Italo Svevo
Cit. da
La coscienza di Zeno
Frasi di Italo Svevo
Ero prossimo al sonno, ma avevo gli occhi tuttavia pieni di
sole
e tardavo a perdere i sensi. La dolcezza che in quell'età s'accompagna al riposo dopo una grande stanchezza, m'è evidente come un'immagine a sé, tanto evidente come se fossi adesso là accanto a quel caro corpo che più non esiste.
[Il fumo]
Italo Svevo
Cit. da
La coscienza di Zeno
Frasi di Italo Svevo
Seguì la via che doveva seguire, con passo un po' pigro e ineguale, fischiettando e guardando lontano innanzi a sè col capo reclinato da un lato; e se gli accadeva di sbagliar strada, ciò era perché per alcuni uomini non esiste una strada giusta. A chi gli chiedeva che cosa intendesse fare nel mondo, dava risposte contraddittorie, perché, come
sole
va dire (ed anche questo l'aveva già annotato), egli portava in sè possibilità per mille modi di esistenza, insieme alla segreta consapevolezza che, in fondo, si trattava di altrettante impossibilità.
Thomas Mann
Cit. da
Tonio Kröger
Frasi di Thomas Mann
Sulle strette vie della città il
sole
invernale era solo un pallido riflesso, lattiginoso e stanco dietro le coltri di nuvole. Le strade, fiancheggiate dai colmi aguzzi delle case, erano umide e ventose, e di tanto in tanto cadeva una specie di grandine mollliccia, qualcosa di mezzo tra la neve e il ghiaccio.
La scuola era finita. I liberati fluivano a sciami attraverso il cortile lastricato e, usciti dal cancello, si separavano affrettandosi a destra e a sinistra. I più grandi stringevano dignitosamente il loro pacco di libri alla spalla sinistra, mentre col braccio destro impugnavano contro il vento, diretti al richiamo del pranzo; i piccoli trottorellavano allegri, facendo schizzare tutt'intorno la poltiglia ghiacciata e malmenando gli arnesi della scienza contro gli zaini di pelle di foca. Ma piccoli e grandi, atteggiandosi a compunzione, si toglievano ogni tanto i berretti di fronte al cappello alla Wotan o alla barba da Giove olimpico di qualche professore, che si allontanava compassato.
Thomas Mann
Cit. da
Tonio Kröger ‐ Incipit
Frasi di Thomas Mann
‐ Com'è...? com'è...?
‐ Eh, diavolo, c'est la question, ma très chère demoiselle!
La moglie del con
sole
Buddenbrook, seduta accanto alla suocera sul sofà rettilineo laccato di bianco e adorno di una testa di leone dorata, con i cuscini ricoperti di stoffa giallo-chiara, gettò un'occhiata al marito nella poltrona al suo fianco e venne in aiuto alla figlioletta, che il nonno teneva sulle ginocchia, presso la finestra.
Thomas Mann
Cit. da
I Buddenbrook ‐ Incipit
Frasi di Thomas Mann
Tanto tempo fa la terra intera era verde e fresca come una foglia appena spuntata. C'erano mille ruscelli che correvano tra l'erba. Arance, mandorle, ciliegie, datteri e melograni crescevano insieme sullo stesso ramo. Il leone giocava con l'agnello e le tribù degli uomini vivevano in pace. Essi non sapevano cosa fosse il male.
All'inizio dei tempi, il Signore aveva detto agli uomini:
- "
Questo giardino fiorito è tutto vostro, e vostri sono i suoi frutti. Badate però, che ad ogni azione malvagia io lascerò cadere sulla terra un granello di sabbia, e un giorno gli alberi verdi e l'acqua fresca potrebbero scomparire per non tornare mai più
".
Per molto tempo il suo monito venne obbedito e ricordato, finché un giorno due uomini litigarono per il possesso di un cammello. Appena la prima parola cattiva fu pronunciata il Signore gettò al suolo un granello di sabbia, così minuscolo e leggero che nessuno se ne accorse.
Ben presto alle parole seguirono i fatti, e molti nuovi granelli si formarono e caddero. Il piccolo mucchio di sabbia cresceva lentamente. Gli uomini allora si fermarono a guardarlo, incuriositi.
- "
Cos'è questo, Signore?
" - chiesero a Dio.
- "
E' il frutto della vostra cattiveria
" - rispose Lui.
- "
Tutte le volte che agirete ingiustamente, che alzerete la mano su un fratello, che mentirete e ingannerete, un granellino si aggiungerà agli altri. E chissà che un giorno la sabbia non arrivi a coprire la terra intera
".
Ma gli uomini si misero a ridere.
- "
Anche se fossimo i più perfidi fra i perfidi, non basteranno milioni di milioni di anni perché questa polvere leggera riesca a farci del male. E poi, chi può aver paura di un po' di sabbia?
".
Così ricominciarono a ingannare e a combattere, uno contro l'altro, tribù contro tribù. Finché la sabbia seppellì i pascoli verdi e i campi, cancellò il corso dei ruscelli e cacciò le bestie lontano in cerca di cibo.
In questo modo fu creato il deserto. E da allora le tribù vagano per il deserto, pensando alla verde terra perduta.
E qualche volta in pieno deserto, sognano e vedono cose che non ci sono più: laghi azzurri e alberi fioriti. Ma sono visioni che subito svaniscono: la gente li chiama
miraggi
.
Solo dove gli uomini hanno osservato le leggi di Dio ci sono ancora palme verdi e sorgenti pulite. E la sabbia non può cancellare queste cose, ma le circonda come il mare fa con le i
sole
. I viaggiatori le chiamano
oasi
. E là si fermano per trovare riposo e ristoro, ricordando ogni volta le parole del Signore alle tribù:
- "
Non trasformate il mio mondo verde in un deserto infinito
".
Ora sapete perché, anche oggi, sulla terra i deserti continuano ad avanzare.
Da:
Come sono nati i deserti
Vincent
: Un anno è lungo a passare.
Irene Cassini
: Non è tanto lungo... solo un giro intorno al
sole
.
Dal film:
Gattaca - La porta dell'universo
Scheda film e trama
Frasi del film
Ora lo stesso Potentissimo Principe Figliuol Nostro carissimo in Cristo Napoleone Imperator de' Francesi, il quale per le cose, che dette abbiamo, ha renduti sì preclari servigj alla Cattolica Religione, Ci ha significato desiderare ardentemente di essere consecrato, e ricevere da Noi la Corona Imperiale, affinchè cotesta
sole
nne Cerimonia vesta nel grado il più eminente, che far si possa, il carattere della Religione, e le celesti benedizioni tragga largamente.
[1804]
Papa Pio VII
Frasi di Papa Pio VII
Il piccolo principe assisteva allo schiudersi di un enorme bocciolo e sentiva che ne sarebbe venuta un'apparizione miracolosa, ma la corolla indugiava, e si faceva bella, chiusa nella sua camera verde. Con cura sceglieva i colori. Si vestiva piano, accomodando i petali a uno a uno. Non voleva uscire tutta stropicciata come fanno i papaveri. Voleva mostrarsi solo nel pieno fulgore della propria bellezza. Eh, sì! Era molto vanitosa. La sua segreta toilette era durata giorni e giorni. Ed ecco che una mattina, con il sorgere del
sole
, era apparsa una rosa.
Antoine de Saint-Exupéry
Cit. da
Il piccolo principe
Frasi di Antoine de Saint-Exupéry
I semi sono invisibili. Dormono tutti nel segreto della terra finché a uno di loro non piglia il ghiribizzo di svegliarsi. Allora si stiracchia e fa spuntare timidamente verso il
sole
uno splendido, innocuo germoglio.
Antoine de Saint-Exupéry
Cit. da
Il piccolo principe
Frasi di Antoine de Saint-Exupéry
Mi piacciono le ragazze argute e un po' in
sole
nti, forse perché mia madre e mia sorella sono così. Mi piacerebbe che la mia fidanzata riuscisse a sopportare il mio sarcasmo e che fosse socievole, amasse viaggiare e condividere con me esperienze adrenaliniche.
Cameron Dallas
Frasi di Cameron Dallas
Il
sole
dei vecchi
|
è un
sole
stanco.
|
Trema come una stella
|
e non si fa vedere,
|
ma solca le acque d'argento
|
dei notturni favori.
|
E tu che hai le mani piene
|
d'amore per i vecchi
|
sappi che sono fanciulli
|
attenti al loro pudore.
Alda Merini
Titolo della poesia:
Il
sole
dei vecchi
Frasi di Alda Merini
O Donna,
|
il tuo violino superbo
|
apre angeliche voci
|
e un perno di metallo
|
anima l'usignolo.
|
Lui Alberto la mia rima
|
subì questo momento
|
e divenni la Dea
|
di vasta Ipotenusa
|
sberleffo di Parole
|
o silloge del
Sole
?
Alda Merini
Titolo della poesia:
O Donna
Frasi di Alda Merini
Nessuno rinuncia al proprio destino anche se è fatto di
sole
pietre.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
Quando sorge il
sole
mi pento amaramente di non avere peccato.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
O primavera nuda
|
coperta di soli fiori.
|
Sanno tutto di te
|
ormai sul Naviglio,
|
solo tua madre
|
aveva la tempesta.
|
Ti copri ormai le mani
|
che hanno
sole
d'amore,
|
vogliono il tuo mistero:
|
baciar la Poesia.
Alda Merini
Titolo della poesia:
O primavera nuda
Frasi di Alda Merini
Nell'afa del meriggio Mario sollecitava colla frusta il grasso cavallo.
La strada, larga e dritta, in quell'incendio di
sole
sembrava confondersi col tremolìo dell'aria, entro la quale la polvere, sollevandosi, metteva tratto tratto una nebbia giallognola. Il caldo era soffocante. L'ombra, ritiratasi sotto gli alberi, ne allargava la base dei tronchi, e l'erba appariva sporca sui margini dei fossi, mentre nella strada solitaria il solco dei veicoli e l'orma dei piedi si vedevano sino molto lungi, profondi quanto nel fango.
Alfredo Oriani
Cit. da
Gelosia ‐ Incipit
Frasi di Alfredo Oriani
Dietro quella grazia e quella semplice
sole
nnità, Eduardo De Filippo ha la semplicità di un calzolaio o di un pescatore e la fierezza di un principe dell'antica Grecia. Riverbera un'arguzia, un'ironia e una sana follia che andavano anche oltre quelle di Peppino, più esplicito, plateale e magnificamente fracassone. Peppino ha però dalla sua, rispetto al più aristocratico fratello, una capacità di inventiva e di euforica improvvisazione che lo hanno reso inimitabile.
Giorgio Strehler
Frasi di Giorgio Strehler
Se avesse un centro, il mondo avrebbe anche una circonferenza
[...]
e avrebbe dei limiti in rapporto a qualcos'altro e, al di fuori del mondo vi sarebbero altri luoghi ancora.
[...]
e non è possibile che esistano una sfera o un circolo veri in senso assoluto, che non se ne possano dare di più veri
[...]
Inoltre non vi sono nel cielo poli immobili e fissi.
[...]
Non vi è nessuna stella della sfera ottava che descriva con la rivoluzione della sfera un circolo massimo, perché bisognerebbe che essa fosse equidistante dai poli, che non vi sono.
[...]
E poiché non possiamo avvertire il movimento se non in relazione a qualcosa di fisso, ossia i poli o i centri, e siamo costretti a presupporli quando computiamo le misure dei moti, per questo motivo ci aggiriamo fra congetture, e in tutte le misure scopriamo errori
[...]
È così manifesto che la Terra si muove.
[...]
Anzi, né il
Sole
, né la Luna, né la Terra, né alcun' altra sfera, sebbene a noi sembri diversamente, possono descrivere un vero circolo nel loro moto
[...]
inoltre, questi corpi non si muovono in tutti ì momenti del tempo d'un movimento uguale e preciso, e non descrivono un circolo apparente sempre uguale, anche se queste differenze non si mostrino a noi.
[...]
Dovunque uno si trovi, gli sembra di stare al centro.
Nicola Cusano
Cit. da
De docta ignorantia
Frasi di Nicola Cusano
[Sul film "Jules e Jim"]
Mi ricordo il
sole
del sud e la pioggia sulle montagne quando giravamo a nord della Francia. Ricordo anche quando facevo da mangiare per tutte le ventidue persone della troupe.
Jeanne Moreau
Frasi di Jeanne Moreau
Dedicato a chi visse il brivido dello sbarco sulla luna, e mai lo dimenticherà. E a quei babbei che credono che lo sbarco non sia mai avvenuto.
21 luglio 1969. Quella fu per noi la notte della Luna, il mondo intero viveva in diretta la discesa del primo uomo dalla scaletta del modulo spaziale alla superficie lunare. Immagini traballanti, ma emotivamente insuperate: la cronaca che si sovrapponeva alla fantascienza. Forse anche l'inizio della fine dei sogni: da quel giorno, poco a poco, abbiamo disimparato a sognare.
Quello sbarco ‐ «un piccolo passo per un uomo, ma un gigantesco balzo per l'umanità», secondo la frase di Armstrong ‐ ci fece sentire tutti onnipotenti, e soprattutto fece sentire onnipotente l'America, vincitrice della corsa verso il nostro satellite. Bella forza, direte voi giovani: era il frutto della sfida alla conquista dello spazio tra Usa e Urss in piena guerra fredda. Ma anche la libertà dei popoli quasi sempre arriva dopo una guerra, e non per questo ne è invalidata. È un fatto però che la conquista tecnologica nasce in gran parte dall'industria militare. Anche Internet, la vera rivoluzione di libertà del nostro tempo, è figlio dell'industria militare e di quella spaziale. La bomba atomica nasce dal genio di un ebreo italiano che sfuggì al destino del lager riparando negli Usa. E la conquista della Luna fu guidata da uno scienziato che fino al 1945 progettava i missili nazisti V2 con cui fu devastata Londra. Si chiamava Wernher von Braun.
Andò a vivere a Huntsville, in Alabama, con altri 120 scienziati tedeschi, tutti passati al servizio del progetto spaziale americano. Lì nel 1964 lo intervistò Oriana Fallaci per un suo straordinario reportage, Se il
sole
muore. Allora la Luna sembrava un sogno. Oriana gli chiese: davvero ci arriverete entro il 1970? Lui rispose: «Se il popolo americano è disposto a pagare, sì». I fatti gli diedero ragione. Ma la Fallaci gli chiese anche di Marte. E von Braun: «Per andare su Marte dovremo raggiungere un livello tecnologico molto più alto, e io temo proprio che un simile volo non sarà possibile che dieci o dodici anni dopo il primo viaggio sulla Luna». Per il capo del progetto Apollo, insomma, l'uomo avrebbe potuto conquistare il Pianeta Rosso già all'inizio degli anni '80.
Invece le cose sono andate diversamente dopo la notte in cui Armstrong mise piede sulla Luna. Lui fu il primo e Cernan, tre anni dopo, l'ultimo. La crisi economica abbatté la febbre di ulteriori conquiste, e la sconfitta in Vietnam fece il resto. Quarant'anni dopo, un veicolo lanciato dagli Usa ha visitato Marte, e le foto inviate a Terra da Curiosity sono straordinarie. Ma non è la stessa cosa. Il futuro non si è materializzato come la fantascienza lo aveva sognato: i computer di oggi sono più piccoli del solo occhio di Hal 9000, protagonista tecnologico di 2001 Odissea nello spazio. E, a proposito, i libri da cui furono tratti quel film e l'altro capolavoro del cinema, Blade Runner, furono scritti da Arthur C. Clarke e Philip Dick solo un anno prima del passo di Armstrong: si poteva sognare tutto, nel '68.
Abbiamo passato il 2001 di Odissea e ci avviciniamo al 2019 di Blade Runner, e la tecnologia ci ha piantati ancor di più coi piedi al suolo. Non ci sono auto spaziali né navi volanti. Il futuro dallo spazio è rimbalzato indietro, l'Odissea è sulla Terra. E la sfida non è più per la conquista del cosmo, ma dei nostri smartphone, veri depositari dell'innovazione digitale, terminali delle linee telefoniche come dei nostri ridimensionati brividi fantascientifici, non più Glenn contro Gagarin, ma Apple contro Samsung, California contro Corea. Almeno questo fa un po' Blade Runner.
[Facebook, dalla sua pagina personale, 21 luglio 2017]
Enrico Mentana
Frasi di Enrico Mentana
Ero immerso nella luce di uno straordinario tramonto e, dopo due quasi impercettibili toccate, ferrai una bellissima trota fario, uscita da sotto una roccia per attaccare il mio inganno, la mia esca colorata. La trascinai lentamente a riva e, dopo essermi bagnato la mano, la raccolsi delicatamente dall'acqua... Era bellissima e i puntini rossi della sua delicata livrea splendevano ai raggi di quell'ultimo
sole
. Ma non feci ciò che di solito facevo, cioè stordirla col noccatore e infilarla nel cesto di vimini che portavo a tracolla, no: la slamai, mi chinai e la rimisi piano piano in acqua...
[...]
Tornai a casa che era già buio e, quando comunicai a mia moglie e ai miei figli che non avrei più pescato, li vidi sorridere increduli...
[...]
Li informai anche della mia decisione di diventare vegano: dalla mia dieta sarebbero spariti non solo il pesce ma anche uova, latticini e tutto ciò che poteva provocare sofferenza a un qualsiasi essere.
Red Canzian
Cit. da
Sano vegano italiano
Frasi di Red Canzian
Ho un forte senso di identità, e non ho mai voluto essere definita dai miei legami sentimentali. Sono cresciuta in una famiglia ‐ con mia madre e mia sorella ‐ al femminile, e relativamente femminista. Ho frequentato da interna una scuola per
sole
ragazze sin da quando avevo otto anni e non ho mai guardato un uomo pensando di poterne ricevere qualcosa. A casa mi hanno insegnato a badare a me stessa, e non mi hanno mai incoraggiata a smettere di studiare per trovarmi un marito.
[Da un'intervista e Io Donna, Dicembre 2016]
Sienna Miller
Frasi di Sienna Miller
Respiri piano per non far rumore | ti addormenti di sera e ti risvegli col
sole
| sei chiara come un'alba | sei fresca come l'aria.
Vasco Rossi
Cit. da
Albachiara
Frasi di Vasco Rossi
Calciopoli non esiste. Per esistere Calciopoli bisognava prendere tutte le squadre perché il calcio va visto a 360 gradi e non certamente prendendo una squadra ed escludendo tutte le altre. Se io telefono a un designatore per lamentarmi di una cosa e questo è ammesso dal regolamento, se si escludono tutti gli altri che telefonavano più di me e chiedevano anche favori, diventa un reato il mio che reato non è. Il problema di fondo è l'esclusione di tutte le squadre di calcio e l'inclusione della Juventus, mettendo sotto i riflettori soltanto quello che ha fatto la Juventus e che non aveva niente di illecito. Sono considerato l'ideatore di Calciopoli, però non hanno ancora detto dov'erano le frodi. Erano nella mente di chi sostanzialmente ha creato l'indagine. La Juventus vinceva perché c'era Moggi che aiutava la Juventus e non è così. La Juventus vinceva perché aveva giocatori buoni e migliori degli altri.
[Il
Sole
24Ore.com, 30 dicembre 2016]
Luciano Moggi
Frasi di Luciano Moggi
Montale, | ciottolo roso, | dal greto che più non risuona, | ha tolto una canna | bruciata dal
sole
, | e intesse liscosa canzone.
Giorgio Caproni
Frasi di Giorgio Caproni
Adoro fare regali e comprare oggetti per la casa. Quanto agli abiti, non amo fare shopping e provare vestiti nei camerini. Sono fortunata perché tutti gli stilisti vogliono che indossi i loro vestiti e me li mandano. Ma la mia passione sono gli occhiali da
sole
.
Gigi Hadid
Frasi di Gigi Hadid
Sott' a 'stu cielo blu, | 'o ssaje ca nun se vola | e nun se po' campa' sempe aspetta' | speranza e
sole
. | T'ha tradito 'sta città, | ca vo' sulo ave' e nun dà. | Stella napulitana | che triemme 'ncopp' 'a 'stu mare | ca nun t'ha dato maje niente.
Nino D'Angelo
Cit. da
Stella napulitana
Frasi di Nino D'Angelo
'Nu napulitano nunn'è sempe allero, | nun le basta 'o
sole
, tene troppi pensiere, | dint' 'a chesta gara parte sempe arrete, | corre tutt' 'a vita e 'o traguardo è 'na barriera.
Nino D'Angelo
Cit. da
'Nu napulitano
Frasi di Nino D'Angelo
Ma quanto bene te voglio, mia cara città, | quann'era vierno cu 'o
sole
m'ê fatto scarfa' , | mmiezzo a 'sti strade cchiù vecchie 'e l'età | tu m'ê 'mparato a parla', | e quanta vote m'ê fatto capi' | ca se po' sempe muri'.
Nino D'Angelo
Cit. da
Mia cara città
Frasi di Nino D'Angelo
Il
sole
non è giallo, è vigliacco.
Bob Dylan
Cit. da
Tombstone Blues
Frasi di Bob Dylan
Era mattina presto, molto presto, e mi trovavo in cima a una collina, a Woodstock. Non ricordo come accadde. Rimasi accecato dal
sole
. Stavo guidando contro
sole
, e guardai in alto, anche se, ricordo, da piccolo qualcuno mi aveva detto di non farlo mai... Rimasi accecato per qualche secondo, o mi feci prendere dal panico, o qualcosa del genere, non so. Fatto sta che frenai bruscamente, la ruota posteriore si bloccò ed io volai per aria. Sara mi seguiva in auto, e così poté raccogliermi. Passai una settimana all'ospedale, poi venni trasferito a casa di questo dottore, nel suo attico. C'era un letto in quell'attico, e una finestra che dava sull'esterno. Sara rimase con me tutto il tempo.
[Nel 1987]
Bob Dylan
Frasi di Bob Dylan
Sono passati vent'anni e ancora gli sembra ieri. Anche perché il tempo, nella vita di un uomo, non si misura con il calendario ma con i fatti che accadono; come la strada che si percorre non è segnata dal contachilometri ma dalla difficoltà del percorso. La Nord del Cervino è molto più lunga dell'autostrada del
Sole
.
Mario Rigoni Stern
Cit. da
Il bosco degli urogalli ‐ Incipit
Frasi di Mario Rigoni Stern
Vorrei che tutti potessero ascoltare il canto delle coturnici al sorgere del
sole
, vedere i caprioli sui pascoli in primavera, i larici arrossati dall'autunno sui cigli delle rocce, il guizzare dei pesci tra le acque chiare dei torrenti e le api raccogliere il nettare dai ciliegi in fiore.
Mario Rigoni Stern
Cit. da
Uomini, boschi e api
Frasi di Mario Rigoni Stern
Questa mattina, con il primo
sole
, sono uscito a fare una breve passeggiata con il cane Sirio. Con dieci giorni di anticipo ho ascoltato il canto del cuculo. È un buon segnale e il cuore si è rallegrato.
[Explicit]
Mario Rigoni Stern
Cit. da
L'ultima partita a carte
Frasi di Mario Rigoni Stern
Vi era un bel
sole
: tutto era chiaro e trasparente, solo nel cuore degli uomini era buio.
Mario Rigoni Stern
Cit. da
Il sergente nella neve
Frasi di Mario Rigoni Stern
Domando tante volte alla gente: avete mai assistito a un'alba sulle montagne? Salire la montagna quando è ancora buio e aspettare il sorgere del
sole
. È uno spettacolo che nessun altro mezzo creato dall'uomo vi può dare, questo spettacolo della natura.
Mario Rigoni Stern
Frasi di Mario Rigoni Stern
Con le guance di fuoco
|
e gli occhi ridenti
|
camminavi per una selva.
|
Il
sole
scherzava
|
con l'acqua
|
che fuggiva via.
|
C'erano il ginepro aromatico
|
e le grandi felci fiere
|
e i misteriosi licheni...
|
Sorse la luna chiara
|
fra i rami.
Attilio Bertolucci
Titolo della poesia:
A Ninetta
Frasi di Attilio Bertolucci
Se tu torni fra noi
|
è un caldo e grigio
|
giorno di marzo, è l'ora del riposo
|
per noi rimasti nella casa, in pace.
|
|
Così lungamente
|
abbiamo aspettato nel silenzio
|
delle stanze assopite, ora i bambini
|
sono andati per viole.
|
|
Oh, poterli cercare con te
|
fra le gaggìe nude nel
sole
.
Attilio Bertolucci
Titolo della poesia:
Alla madre
Frasi di Attilio Bertolucci
Portami con te nel mattino vivace
|
le reni rotte l'occhio sveglio appoggiato
|
al tuo fianco di donna che cammina
|
come fa l'amore,
|
sono gli ultimi giorni dell'inverno
|
a bagnarci le mani e i camini
|
fumano più del necessario in una
|
stagione così tiepida,
|
ma lascia che vadano in malora
|
economia e sobrietà,
|
si consumino le scorte
|
della città e della nazione
|
se il cielo offuscandosi, e poi
|
schiarendo per un
sole
più forte,
|
ci saremo trovati
|
là dove vita e morte hanno una sosta,
|
sfavilla il mezzogiorno, lamiera
|
che è azzurra ormai
|
senza residui e sopra
|
calmi uccelli camminano non volano.
Attilio Bertolucci
Titolo della poesia:
Portami con te
Frasi di Attilio Bertolucci
Che il
sole
dopo la neve
|
appaia, e le nuvole si tingano di rosso
|
come schiave: la neve sui tetti
|
un rossore colorirà, guancia di principessa.
|
S'alzi un leggero vento
|
e spenga l'acqua, che s'era addormentata,
|
con assonnata voce di pastore;
|
escano fanciulle con scialli,
|
lampeggiando gli occhi neri,
|
e improvvisamente corrano punte dall'aria
|
simili a uccelli che s'alzino a volo.
|
E gli zingari rubino ragazzi.
Attilio Bertolucci
Titolo della poesia:
Paese d'inverno
Frasi di Attilio Bertolucci
Spumeggiante, fredda
|
fiorita acqua dei torrenti,
|
un incanto mi dai
|
che piu bello non conobbi mai;
|
il tuo rumore mi fa sordo,
|
nascono echi. nel mio cuore.
|
Dove sono? Fra grandi massi
|
arrugginiti, alberi, selve
|
percorse da ombrosi sentieri?
|
Il
sole
mi fa un po' sudare,
|
mi dora. Oh, questo rumore tranquillo,
|
questa solitudine.
|
E quel mulino che si vede e non si vede
|
fra i castagni, abbandonato.
|
Mi sento stanco, felice
|
come una nuvola o un albero bagnato.
Attilio Bertolucci
Titolo della poesia:
Torrente
Frasi di Attilio Bertolucci
Come agosto finisce, la mattina
|
dopo una notte di pioggia si sente
|
(il cielo è più profondo ) che l'autunno
|
sta per venire; ci si guarda intorno
|
e non si sa che fare: tutto
|
è fresco, rinnovato da uno smalto
|
malinconico di perplessità!
|
Allora si gironzola, si sta zitti,
|
sappiamo che c'è tempo, ma che pure
|
l'anno dovrà morire, ed il bel cielo,
|
il verde verniciato delle piante,
|
il rosso delle ruote ad asciugare,
|
l'incudine che suona di lontano,
|
lento cuore del giorno, tutto parla
|
d'una partenza prossima, un addio.
|
La memoria è una strada che si perde
|
e si ritrova dopo un'ansia breve,
|
tranquilla: già nel
sole
di settembre
|
scottante sulla schiena è un'altra estate,
|
che le vespe ronzando sulle ceste
|
dell'uva bianca indorano, e si mischia
|
al loro volo il rumore nascosto
|
e perenne del grano che ventila
|
un vecchio attento e polveroso.
Attilio Bertolucci
Titolo della poesia:
Fine d'estate
Frasi di Attilio Bertolucci
Lasciate che m'incammini per la strada in salita
|
e al primo batticuore mi volga,
|
già da stanchezza e gioia esaltato ed oppresso,
|
a guardare le valli azzurre per la lontananza,
|
azzurre le valli e gli anni
|
che spazio e tempo distanziano.
|
Così a una curva, vicina
|
tanto che la frescura dei fitti noccioli e d'un'acqua
|
pullulante perenne nel cavo gomito d'ombra
|
giunge sin qui dove
sole
e aria baciano la fronte le mani
|
di chi ha saputo vincere la tentazione al riposo,
|
io veda la compagnia sbucare e meravigliarsi di tutto
|
con l'inquieta speranza dei migratori e dei profughi
|
scoccando nel cielo il mezzogiorno montano
|
del 9 settembre '43. Oh, campane
|
di Montebello Belasola Villula Agna ignare,
|
stordite noi che camminiamo in fuga
|
mentre immobili guardano da destra e da sinistra
|
più in alto più in basso nel faticato appennino
|
dell'aratura quelli cui toccherà pagare
|
anche per noi insolventi,
|
ma ora pacificamente lasciano splendere il vomere
|
a solco incompiuto, asciugare il sudore, arrestarsi
|
il tempo per speculare sul fatto
|
che un padre e una madre giovani un bambino e una serva
|
s'arrampicano svelti, villeggianti fuori stagione
|
(o gentile inganno ottico del caldo mezzodì),
|
verso Casarola ricca d'asini di castagni e di sassi.
|
Potessero ascoltare, questi che non sanno ancora nulla,
|
noi che parliamo, rimasti un po' indietro,
|
perdutisi la ragazza e il bambino più sù in un trionfo
|
inviolato di more ritardatarie e dolcissime,
|
potessi io, separato da quel giovane
|
intrepido consiglio di famiglia in cammino,
|
tenuto dopo aver deciso già tutto, tutto gettato nel piatto
|
della bilancia con santo senso del giusto,
|
oggi che nell'orecchio invecchiato e smagrito mi romba
|
il vuoto di questi anni buttati via. Perché,
|
chi meglio di un uomo e di una donna in età
|
di amarsi e amare il frutto dell'amore,
|
avrebbe potuto scegliere, maturando quel caldo
|
e troppo calmo giorno di settembre, la strada
|
per la salvezza dell'anima e del corpo congiunti
|
strettamente come sposa e sposo nell'abbraccio?
|
Scende, o sale, verso casa dai campi
|
gente di Montebello prima, poi di Belasola, assorta
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in un lento pensiero, e già la compagnia fotestiera
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s'è ricomposta, appare impicciolita più in alto
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finché l'inghiotte la bocca fresca d'un bosco
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di cerri: là
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c'è una fontana fresca nel ricordo
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di chi guida e ha deciso
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una sosta nell'ombra sino a quando i rondoni
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irromperanno nel cielo che fu delle allodole. Allora
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sarà tempo di caricare il figlio in cima alle spalle,
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che all'uscita del folto veda con meraviglia
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mischiarsi fumo e stelle su Casarola raggiunta.
Attilio Bertolucci
Titolo della poesia:
Verso Casarola
Frasi di Attilio Bertolucci
Le mattine dei nostri anni perduti,
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i tavolini nell'ombra
sole
ggiata dell'autunno,
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i compagni che andavano e tornavano, i compagni
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che non tornarono più, ho pensato ad essi lietamente.
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Perché questo giorno di settembre splende
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così incantevole nelle vetrine in ore
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simili a quelle d'allora, quelle d'allora
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scorrono ormai in un pacifico tempo,
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la folla è uguale sui marciapiedi dorati,
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solo il grigio e il lilla
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si mutano in verde e rosso per la moda,
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il passo è quello lento e gaio della provincia.
Attilio Bertolucci
Titolo della poesia:
Gli anni
Commenti:
1
Frasi di Attilio Bertolucci
Aiuto, sto cambiando disse il ghiaccio
Sto diventando acqua, come faccio?
Acqua che fugge nel suo gocciolìo!
Ci sono gocce, non ci sono io!.
Ma il
sole
disse: Calma i tuoi pensieri.
Il mondo cambia, sotto i raggi miei:
tu tieniti ben stretto a ciò che eri
e poi lasciati andare a ciò che sei.
Quel ghiaccio diventò un fiume d'argento
non ebbe più paura di cambiare
e un giorno disse: Il sale che io sento
mi dice che sto diventando mare.
E mare sia. Perché ho capito, adesso,
non cambio in qualcos'altro, ma in me stesso.
Bruno Tognolini
Tre giovani avevano compiuto diligentemente i loro studi alla scuola di grandi maestri. Prima di lasciarsi fecero una promessa: avrebbero percorso il mondo e si sarebbero ritrovati, dopo un anno, portando la cosa più preziosa che fossero riusciti a trovare.
Il primo non ebbe dubbi: partì alla ricerca di una gemma splendida ed inestimabile. Attraversò mari e deserti, salì sulle montagne e visitò città fino a quando non l'ebbe trovata: era la più splendida gemma che avesse mai brillato sotto il
sole
. Tornò allora in patria in attesa degli amici.
Il secondo tornò poco dopo tenendo per mano una ragazza dal volto dolce ed attraente. "
Ti assicuro che non c'è nulla di più prezioso di due persone che si amano
" - disse al primo amico. Si misero ad aspettare il terzo.
Molti anni passarono prima che quest'ultimo arrivasse. Era infatti partito alla ricerca di Dio. Aveva consultato i più famosi maestri di spiritualità esistenti sulla terra, ma non aveva trovato Dio. Aveva studiato e letto, ma senza trovare Dio. Aveva rinunciato a tutto, ma non era riuscito a trovare Dio.
Un giorno, stremato per il tanto girovagare, si abbandonò nell'erba sulla riva di un lago. Incuriosito seguì le affannate manovre di un'anatra che in mezzo ai canneti cercava i suoi piccoli, che si erano allontanati da lei. I piccoli erano numerosi e vivaci, e sino al calar del
sole
l'anatra cercò, nuotando senza sosta tra le canne. Proseguì instancabile riconducendo sotto la sua ala fino all'ultimo dei suoi nati.
Allora l'uomo sorrise e decise di ritornare al paese.
Quando gli amici lo rividero, uno gli mostrò la gemma e l'altro la ragazza che era diventata sua moglie. Poi, pieni di attesa, gli chiesero:
"
E tu, che cosa hai trovato di tanto prezioso? Deve essere qualcosa di magnifico se hai impiegato tanti anni. Lo vediamo dal tuo sorriso...
"
"
Ho cercato Dio
" - rispose il giovane.
"
E lo hai trovato? E' per questo che hai impiegato così tanto tempo?
" - chiesero i due, sbalorditi.
"
Sì, l'ho trovato. E se ho impiegato tanto tempo era perché commettevo l'errore di andare a cercare Dio, mentre in realtà,
era Lui che stava cercando me
.
".
Da:
Alla ricerca di Dio
Ben
: Stai per morire?
Jackie
: Tu che ne pensi?
Ben
: Sì... Poi non ti posso più vedere?
Jackie
: Beh... Non vedrai il mio corpo, ma... hai presente i bruchi che si trasformano in un'altra cosa?
Ben
: In farfalle.
Jackie
: Già... Basta che provi a pensare a me che... che volo via da qualche altra parte. E naturalmente un vero mago lo conosce il segreto, sa che anche se una cosa non si vede più, non vuol dire che non ci sia. Quindi anche se ti potrà sembrare che sono scomparsa, il mago sa come stanno le cose.
Ben
: E allora dove sarai?
Jackie
: Qui dentro, proprio dentro al mago.
Ben
: Potrò parlarti quando sarai qui?
Jackie
: Sempre, sempre, sempre! Non sentirai la mia voce, ma in fondo in fondo saprai cosa ti sto dicendo.
Ben
: Però non basta...
Jackie
: No... No... Certo che no, è chiaro... Perché non è tutto, e noi vogliamo tutto, non è vero? Già... Però ci resta ancora una cosa, una delle nostre cose più grandi che potremo avere sempre. Lo sai qual è? I nostri sogni, amore mio. Possiamo sempre incontrarci nei nostri sogni, lì possiamo parlare l'uno con l'altro... E fare passeggiate insieme: d'estate, d'inverno, sotto la pioggia, con il
sole
. E io posso venirti a prendere e poi voliamo insieme.
Ben
: Nessuno ti vuole bene come me!
Jackie
: No... E nessuno me ne vorrà mai!
Dal film:
Nemiche amiche
Scheda film e trama
Frasi del film
La maleducazione ai tempi di Internet e della tecnologia pare non conoscere confini: tutto sembra essere concesso, il rispetto dell'altro è un concetto ormai ob
sole
to, abitudine da vecchi signori che riposano in qualche cimitero di campagna.
Paolo Crepet
Cit. da
Baciami senza rete
Commenti:
3
Frasi di Paolo Crepet
La maggior parte di voi discende dai pirati, vero?
[Parlando con un abitante delle I
sole
Cayman]
Filippo di Edimburgo
Frasi di Filippo di Edimburgo
C'era una grande quiete nella piccola cappella abbandonata. I rumori della fattoria giungevano fievoli attraverso le porte chiuse: le urla d'incitamento ai buoi nei campi lontani, l'abbaiare lamentoso del vecchio cane da guardia e i richiami collerici di Filomena dalla cucina alla piccola trovatella dal viso smorto.
Quel giorno di febbraio volgeva al termine e un raggio di
sole
, penetrato da una fessura nel muro, rivelava la visione di una testa sovrastata da un'aureola, pallida e fluttuante sullo sfondo scuro del coro, come una ninfea sulla sua foglia. Il volto era quello del santo di Assisi, un volto incavato e devastato, acceso da un'estasi di sofferenza, che non sembrava tanto riflettere gli spasimi del Cristo ai cui piedi il santo era inginocchiato, quanto il muto dolore di tutta la povera gente calpestata nel mondo.
Edith Wharton
Cit. da
La valle della decisione ‐ Incipit
Frasi di Edith Wharton
A Saratoga la stagione delle corse era al culmine. Il termometro era salito oltre i trenta gradi, e una nebbiolina dorata filtrava i raggi del
sole
, alzandosi dagli olmi lunga la via di fronte al Grand Union Hotel e dagli stenti prati disseminati di giovani abeti e protetti contro le scorrerie di cani e bambini da una bassa staccionata bianca. La signora St. George, il cui marito era fra i più appassionati di corse, sedeva nell'ampia veranda dell'hotel, con una brocca di limonata ghiacciata sul tavolo accanto e un ventaglio di palma nella piccola mano, scrutando l'esterno attraverso le altissime colonne bianche del portico, che tanto spesso ricordavano ai viaggiatori in possesso di una certa cultura il Partenone di Atene.
Edith Wharton
Cit. da
I bucanieri ‐ Incipit
Frasi di Edith Wharton
Non devi odiare il
sole
| perché tu non puoi vederlo, | ma c'è | ora splende su di noi.
Adriano Celentano
Cit. da
Pregherò
Frasi di Adriano Celentano
Larry
: Sarebbe questa?
Phil
: Ciao, Larry.
Larry
: Cazzo, sarebbe questa qui?
Phil
: Come "sarebbe questa qui"? Certo che è questa qui, che ti aspettavi?
Larry
: Phil, "suite". La parola chiave è "suite". "Suite per meeting", non "cesso per meeting". Ma non lo vedi quant'è striminzita?
Phil
: È il meglio che ho potuto trovare.
Larry
: Dove... dove ti aspetti che stia la gente, in corridoio?
Phil
: Ma che hai da lamentarti? Siamo al sedicesimo piano. Guarda che vista!
Larry
: Phil, pensaci, siamo a Wichita, in Kansas. Che cambia se siamo al primo o al cinquecentesimo piano? La vista è sempre la stessa.
Phil
: Organizza tu la prossima volta.
Larry
: Murdock avrebbe trovato una suite quattro volte più grande.
Phil
: Ah, sì? Ma Murdock non c'è, giusto?
Larry
: Sì, questo è evidente. Almeno possiamo buttarci di sotto, se non si presenta nessuno.
Phil
: Vaffanculo, Larry.
Larry
: Lo vedi? Uno ha un forte senso estetico ed è costretto a convivere con persone volgari.
Phil
: Conosci Bob del settore Ricerche?
Larry
: Certo che lo conosco. Come va?
Bob
: Ciao.
Phil
: È al telefono con la moglie.
Bob
: ... va bene, sì..
Larry
: Spero che sia soprattutto lei a parlare, dobbiamo conservare quel po' d'ossigeno che c'è ancora qua dentro.
Bob
: ... sì, però adesso non posso. Non lo so quanto durerà.
Larry
: Questo cos'è?
Phil
: A te cosa sembra?
Larry
: No, sentiamo.
Phil
: Quello è il buffet.
Larry
: Tu questo lo chiami "il buffet"?
Phil
: Non cominciare, per favore, Larry.
Larry
: Phil, amico mio, questo non è un buffet. Ma che roba è? Carote, gambi di sedano, un paio di salsine, e quattro palline di mais al formaggio?
Phil
: Lo sai, è stato organizzato tutto all'ultimo momento.
Larry
: Sai che cosa serve l'azienda al piano di sotto?
Phil
: Non lo so e non lo voglio sapere.
Larry
: Gamberoni, amico mio, un trionfo di gamberoni giganti. Ostriche, un assortimento dei più strani formaggi francesi, delle tortine salate di pasta sfoglia. Quello sì che è un buffet, Phil, amico mio caro, non questo! Lì con un gambo di sedano neanche entri, devi lasciarlo fuori dalla porta.
Phil
: Allora va' a mangiare di sotto, stasera.
Larry
: Infatti sto pensando di andarci. Santo cielo, Bob, ma ti pare possibile?
Bob
: Eh... Io direi che va bene.
Larry
: Ecco, questo è esattamente il punto! Tu non ne sai niente. Senza offesa, ma a quante di queste cose hai partecipato?
Bob
: Solo una.
Larry
: Questa qui, giusto?
Bob
: Sì.
Larry
: Già, ne ero sicuro. Va beh... Phil, magari saremo fortunati, e stasera verranno soltanto dei novellini come Bob.
Bob
: Ci sono problemi?
Phil
: No, nessun problema.
Larry
: Ti stai aggiornando sulla letteratura tecnica, Phil?
Phil
: Fatti gli affari tuoi, grazie.
Larry
: Non ti stavo condannando. Ho soltanto notato. Avessi visto la ragazza seduta vicino a me in aereo...
Phil
: Carina?
Larry
: Altro che carina! E con un fisico, e... aveva il tailleur.
Phil
: Già, ti piacciono quelle col tailleur, a te.
Larry
: C'è qualcosa nelle donne col tailleur che mi fa impazzire. Non lo so, è come se fossero confezionate in un bel pacchettino e... aspettassero solo qualcuno che lo scarti e ne liberi il contenuto. Una donna in tailleur è la mia idea di arte. Sentiamo te, Bob, che abbigliamento femminile ti esalta?
Bob
: Non penso di potertelo dire.
Larry
: Non hai preferenze?
Bob
: Cerco di non pensarci.
Larry
: Cerchi di non pensarci?
Bob
: Sono sposato.
Larry
: Certo che sei sposato. Siamo tutti sposati. Anche Phil lo era. Ti ho solo chiesto come si orientano i tuoi gusti.
Bob
: Io... non lo so.
Larry
: Ti dovrei fare una domanda, seria.
Bob
: E cioè?
Larry
: Sei gay?
Phil
: Larry!
Larry
: Beh, ho soltanto chiesto! Sembra che gli manchi una delle caratteristiche fondamentali del maschio americano. Lo capirei se fosse... ma non lo sei... insomma credo che tu... Sei sposato, no?
Bob
: Non vedo ragioni di guardarmi ancora in giro, visto che Dio mi ha dato una donna meravigliosa come moglie.
Larry
: Ah, ecco cos'è. Sei un tipo spirituale.
Bob
: Sì, diciamo che è questo.
Larry
: Cioè, Dio ti toglie la vista per darti la salvezza?
Bob
: Gesù ha detto che guardare le donne con lussuria è come commettere adulterio.
Larry
: Ha detto così? Vuol dire che non aveva mai visto una donna in tailleur. Se no, chi lo sa? Forse ora avremmo tutta un'altra religione. Una dove la lussuria è un sacramento.
Phil
: Ehi! Non ti facevano schifo i miei stuzzichini?
Larry
: Sto solo assaggiando, Phil, e non lo faccio per il piacere, voglio essere sicuro che nessuno ci resti secco.
Phil
: Beh, non ti spazzolare tutto.
Larry
: Sai perché sei qui, Bob?
Bob
: No. Non esattamente.
Larry
: Cristo Santo, per forza quest'azienda sta finendo nello scarico del cesso. Sei qui a fini, come dire, di tipo cosmetico.
Bob
: Come sarebbe?
Larry
: Sei qui per rappresentare il settore Ricerche e Sviluppo. I cervelli della nostra azienda.
Bob
: Io?
Larry
: Esattamente.
Bob
: Eh, ma non ho mica tanta esperienza.
Larry
: Non ha importanza. Tu come persona non hai importanza, è quello che rappresenti.
Bob
: Ah... E dovrei fare qualcosa?
Larry
: No, solo star seduto con l'aria assennata o in piedi, dipende da te.
Phil
: Farai un figurone, Bob.
Bob
: Accidenti, spero di sì.
Larry
: Lo sai, se ci pensi bene, in realtà, non c'è anima viva qui. Credi di vedere persone per i corridoi, ma non è così. Quel che vedi sono funzioni. Questa è la natura di una convention.
Phil
: Larry vuole dire che, se la guardi dal punto di vista del perché siamo qui, cosa siamo è più importante di chi siamo.
Bob
: Mi sembra un tantino impersonale.
Larry
: Ma certo che è impersonale, e come! Perché credi che tengano le convention in posti del genere? C'è qualcosa in questo posto che per te abbia un'ombra di personalità?
Bob
: Eppure mi sembra un peccato.
Phil
: Non è un peccato, Bob.
Larry
: Guarda... E con chi ti stanno facendo lavorare?
Bob
: Ah... Il professor Young.
Larry
: Jim Young?
Bob
: Sì. Lo conosci?
Larry
: Un poco.
Bob
: Un tipo strepitoso.
Larry
: Ah, davvero? In che senso?
Bob
: Avrà registrato, non lo so... venti, trenta brevetti? Credo che sia anche diacono della sua chiesa.
Larry
: Ah, e questo lo renderebbe strepitoso?
Bob
: Beh, i brevetti soltanto.
Larry
: Senti, Bob, senza offesa, perché vedo che ammiri il professore, ma... devo proprio dirti una cosa su Jim Young.
Bob
: Che cosa?
Larry
: È un idiota!
Bob
: Cosa?
Larry
: È un povero scemo, non gli farei neanche lucidare la macchina.
Bob
: Ma come fai a dirlo?
Larry
: Lo conosco abbastanza. Ho avuto a che fare con Jim Young in varie occasioni, e posso dirti per certo che è un gran cazzone.
Bob
: Beh, io non trovo, e lavoro con lui tutti i giorni.
Larry
: Magari non lo guardi con occhio critico.
Bob
: Oppure abbiamo metri di giudizio diversi.
Larry
: Senti, Bob, ce l'hai un minuto? Devo dirti una cosa.
Bob
: Certo.
Larry
: Ci sono persone a questo mondo, Bob, che hanno un'aria molto
sole
nne mentre fanno quello che devono fare. E lo sai perché?
Bob
: Perché?
Larry
: Perché non sanno quello che fanno. Perché se sai quello che fai, non devi avere l'aria di saperlo, ti viene naturale, mi segui?
Bob
: Certo.
Larry
: Okay. Allora, tu sai come ti accorgi della differenza?
Bob
: No.
Larry
: Dunque, Bob, tu te ne accorgi perché una vocetta sbucata dal profondo della tua mente ti dice: "Questo tizio seduto davanti a me, o questa tizia, sta mentendo spudoratamente e mi racconta delle balle". Ora, ricevuta questa informazione, che cosa fai?
Bob
: Ah... No, non lo so.
Larry
: Senti che farei io, allora. Gli direi: "Bello, ne ho sentite di fesserie in vita mia, perché lo sa Dio, siamo piazzisti, e noi ne passiamo di cotte e di crude per sfangarla. Ma tu vinci alla grande! Non credo che tu abbia la più vaga idea di quello che stai dicendo. Sicuramente i tuoi figli ti ammirano come noi tutti vorremmo essere ammirati e forse tua moglie non ne è consapevole, ma io lo sono. E la mia consapevolezza mi costringe a richiamarti alla realtà del fatto che sei un testa di cazzo bugiardo come al mondo non ce n'è". Poi mi siederei e finirei la zuppa.
Bob
: No, non lo faresti.
Larry
: Phil, mi hai o non mi hai mai visto e sentito fare quello che ho appena raccontato?
Phil
: Sì.
Larry
: Ecco, hai visto? Per questo c'è speranza, Bob, perché ci sono persone come me: vigili.
Bob
: Quando è stato?
Larry
: Perché chiedi quando? Stai... stai dubitando di un uomo che se ne sta lì a leggere Penthouse per allargare i confini della mente. Non ti fidi?
Phil
: Un paio d'anni fa. Eravamo a pranzo con un responsabile degli acquisti.
Larry
: Hai visto?
Bob
: E gliel'hai detto davvero?
Larry
: Parola per parola.
Phil
: Non parola per parola.
Larry
: In linea di principio, Phil! Sto parlando al ragazzo in linea di principio, perché dopo tutto è un giovanotto brillante che sa cogliere il succo di un concetto.
Bob
: E cos'è successo?
Larry
: Tu cosa credi sia successo? Cosa ti aspetti che sia successo?
Bob
: Quello si è arrabbiato?
Larry
: Quello si è infuriato. È rimasto seduto tutto il resto del pranzo a smaniare senza dire una parola.
Bob
: A... a... a... avete perso il cliente?
Larry
: È ovvio che abbiamo perso il cliente! Bob, non puoi parlare a un uomo in quel modo e sperare di conservare il cliente. E se succede... Se dici una cosa del genere a un uomo, e lui mette giù la sua forchetta e ti dice: "Bob, hai assolutamente ragione. Ho fatto finta di sapere di cosa stavo parlando fin dal momento in cui mi sono seduto, e mi dispiace. Non per te, perché in fondo non ti devo niente, ma per me stesso. Perché vorrei essere il miglior essere umano possibile, e voglio essere onesto, sopra ogni altra cosa". Allora ti scordi del cliente, ti scordi di ogni cosa. Ti radi la testa, ti metti un saio color zafferano e vendi foto di quel tizio all'aeroporto, perché lui non ha nessuna paura, ne ha appena dato prova. Si merita di essere venerato.
Bob
: Wow!
Larry
: Wow è esatto, Bob. Wow riassume abbastanza bene.
Bob
: Non riesco a credere che tu gliel'abbia detto davvero.
Larry
: Fatti un grande favore.
Bob
: E cioè?
Larry
: Non diventare una di quelle persone.
Bob
: No, io non ho intenzione...
Larry
: Non voglio doverti affrontare un giorno come ho fatto con quel tizio. Ma lo farei, per il tuo bene, perché mi piaci.
Bob
: Certo.
Larry
: Tutto bene?
Bob
: Sì, devo solo andare in bagno.
Larry
: Ti preparo qualcosa mentre sei via?
Bob
: No, grazie, devo solo andare...
Phil
: Chi è che ti ha irritato?
Larry
: Non mi ha irritato nessuno. Sono solo un po' su di giri. Faremo affari questa sera. C'è profumo di affari nell'aria! Lo puoi sentire. È il tipo d'aria che fa crescere la lista clienti.
Phil
: C'è soltanto un cliente che conta per noi stasera.
Larry
: E acchiapperemo anche quello, vedrai. Fuller arriverà, entrerà da quella porta, si darà un'occhiata intorno, si sentirà così sopraffatto dal trovarsi al sedicesimo piano, dominando con lo sguardo tutta Wichita, come un antico signore che contempli i suoi domìni - così predice Larry - che dirà: "Venite a parlarmi di intraprendenza? Chiunque abbia la dotazione estetica necessaria a scegliere questo posto per un meeting, per forza avrà la giusta linea di lubrificanti per il mio stabilimento di Gary. Che cosa ci vuole per convincervi a vendermi tutto quello che potete? Quanto posso dare a voi personalmente? Vi voglio corrompere!"
Phil
: Farà questo discorso?
Larry
: Parola per parola. E sai che gli risponderò? Gli dirò: "Signor Fuller, lei ha perfettamente ragione. Noi abbiamo la linea di lubrificanti giusta per le sue esigenze. E sarei fiero di siglare personalmente il contratto, ma c'è una cosa che vorrei chiederle. Le chiedo un favore, perché ci si possa conoscere meglio".
Phil
: Che cosa?
Larry
: "Che lei prenda me come sua concubina, o Phil, se lo trova più attraente".
Phil
: Credi davvero che sceglierà noi?
Larry
: Deve, Phil.
Phil
: E se non lo fa?
Larry
: Se non sceglie noi?
Phil
: Già.
Larry
: Allora sai che facciamo? Domani mattina ci svegliamo, facciamo i bagagli, e prendiamo il primo aereo per casa. Vaghiamo per l'ufficio fino a verso le due e mezza, poi andiamo in bagno e ci impicchiamo con le cravatte.
Phil
: Hai idea di che faccia abbia?
Larry
: No. Tu?
Phil
: Neanche la più vaga.
Larry
: Forse Bob?
Phil
: Bob? Come fa Bob a sapere che faccia ha?
Larry
: Eh, già. Non importa. Una delle cose buone delle convention è che tutti... tutti i figli di Dio hanno il cartellino, soprattutto quelli come lui. Ce n'avrà uno speciale al neon, no? Dick Fuller. No? Presidente. Soprannome: "El Kahuna. Grande". Spero che abbia un anello, così glielo bacio. Phil, cos'è quello?
Phil
: Un attaccapanni.
Larry
: Lo so che è un attaccapanni. Che cosa ci fa qui?
Phil
: Per i cappotti.
Larry
: Ma chi vuoi che si porti il cappotto? Siamo tutti nello stesso albergo! Su, fuori, c'è già così poco spazio qua, dai.
Phil
: Io mi ero premunito. Se non c'era l'attaccapanni avresti detto: "Phil, dov'è l'attaccapanni?".
Larry
: Adesso sappiamo dov'è, in corridoio. Come starà andando di là?
Phil
: Non credo che stia tanto bene.
Larry
: Davvero? Com'è?
Phil
: Forse sono i nervi. Magari non sopporta i tuoi atteggiamenti.
Larry
: Cosa?
Phil
: Come cosa? L'hai affrontato col fucile spianato.
Larry
: Chi, io? No, facevamo due chiacchiere.
Phil
: È un bravo ragazzo.
Larry
: Certo che è un bravo ragazzo. Non sprecherei il mio tempo se non lo fosse. Se c'è una cosa che non ci serve è un altro viscidone nell'industria dei lubrificanti. E poi, mi ricorda noi per tanti versi.
Phil
: No, non è vero. Lui ti ricorda te.
Larry
: Sì, ma io ho preso da te, quindi tutto torna.
Phil
: Non mi va che si mettano a fare le interurbane.
Larry
: Beh, puoi detrarlo dal conto. Forse, chi lo sa, starà assaporando l'esperienza.
Phil
: Di andare in bagno?
Larry
: Sì. Tu ci sei già stato?
Phil
: No, perché?
Larry
: Oh, è fantasmagorico! È l'unica cosa che mi piace di questo posto. C'è un faretto puntato sopra il cesso, e ci sono specchi messi sui tre lati. Tu hai la possibilità di guardarti mentre ti pulisci il culo.
Phil
: È un tuo sogno nel cassetto?
Larry
: Credo che sia un'esperienza che dovremmo fare tutti una volta nella vita. Ti rendi conto di cosa avrebbero dato i faraoni d'Egitto per potersi guardare mentre si pulivano il culo? Molto, ma
non potevano, la tecnologia non era disponibile.
Phil
: Esistevano gli specchi.
Larry
: Ma sì, degli specchietti. Degli affaretti che tenevi in mano... Prova a guardarti, mentre pulisci il culo, con uno specchio che tieni in mano. Non... non puoi. Non riesci a vedere niente. Tanto vale che guardi qualcun altro, no? No, no, no, no, per vederti come si deve ci vuole una bella serie di specchi a parete. Allora sì che hai il quadro complessivo. Ti ricorda che non sei diverso da nessun altro quando andiamo al fondo. Ti dà un senso di umiltà.
Phil
: Se lo dici tu...
Larry
: La porta è bloccata.
Phil
: Chiamo giù e glielo dico.
Larry
: Oh, Cristo! Ehilà! Ti senti meglio, Bob?
Bob
: Sì, ho... soltanto un po' di nausea, ecco.
Larry
: Porter ti ha fatto lavorare di sotto tutto il giorno?
Bob
: Più o meno.
Larry
: Eri al bancone?
Bob
: Eh... sì.
Larry
: Ah, ecco. Dovevi dirgli di andare a farsi fottere. Io odio stare al bancone.
Bob
: L'ho trovato interessante.
Larry
: Qui non c'è un armadio!
Phil
: Per questo c'era l'attaccapanni.
Larry
: Beh, Bob, qualunque cosa è interessante per un po'. L'odontoiatria è interessante per un po', ma certe cose stufano in fretta.
Phil
: Ma quella è una cosa che va fatta.
Larry
: Ah! Ah! Eccoci qua, parole calate dall'alto. "Ma quella è una cosa che va fatta".
Phil
: Larry, fatti scroccare una sigaretta.
Larry
: Una volta te l'avrei offerta volentieri, ma ormai... ho smesso.
Phil
: Figurati se hai smesso!
Larry
: Lo giuro su Dio.
Phil
: Quando?
Larry
: Da un paio di mesi, e dovresti anche tu, se ci tieni alla salute.
Phil
: Vaffanculo, Larry, non sei mia moglie.
Larry
: Hai ragione, non sono tua moglie. E... Fai bene a puntualizzarlo, perché, data la nostra intimità, me lo dimentico a volte. Sai, Bob ha più buon senso di noi due messi insieme. Non hai mai fumato una sigaretta in vita tua, vero?
Bob
: No, in effetti.
Larry
: E scommetto che non bevi molto.
Bob
: Ogni tanto una birra, se capita.
Larry
: Ma niente di più forte, vero?
Bob
: No.
Larry
: E, correggimi se sbaglio, ma sarei pronto a giocarmici la paga, che mai in vita tua, mai, sei entrato in un locale di spogliarelli, sei salito sul palco, hai preso in braccio la spogliarellista, e te la sei scopata a sangue davanti a tutti quanti.
Bob
: Non ho fatto cosa?
Phil
: Gesù santo, Larry!
Larry
: Rispondi alla domanda. Sì o no?
Bob
: No. Io... io in quei posti non ci sono mai stato.
Larry
: Ecco, che ti dicevo? Dovresti fare domanda per la beatificazione. La concorrenza non è più dura come una volta, secondo me ti accettano. Sei cattolico?
Bob
: No.
Larry
: Episcopale?
Bob
: No.
Larry
: Allora che cosa?
Bob
: Battista.
Larry
: Ecco, questo è un problema. Ma pure loro avranno qualcosa di analogo per chi vive tutta una vita senza fare niente.
Bob
: No, a quanto mi risulta no.
Larry
: Beh, che diamine! Allora è ora di cambiare religione. Va' dove ti apprezzano, dove si può fare carriera. Fammi sapere se succede.
Bob
: Sarei il primo.
Larry
: Ricordati che l'idea è mia, ho i diritti sul merchandising: statuette di plastica, cose così. Dove vai?
Phil
: Faccio un salto al bar, sto via qualche minuto. Torno subito.
Bob
: Vengo con te.
Phil
: No, no, è meglio che resti qui. Ci vuole qualcuno che tenga d'occhio Larry, è capace di subaffittarsi la suite.
Larry
: Visto che vai giù, fèrmati al 15° piano e vedi cosa fa la gente che sa il suo mestiere. Sempre che tu possa reggere alla vergogna. E portami su qualche gambero! Che matto.
Bob
: Tu o lui?
Larry
: Lui. Mi fa morire dal ridere.
Bob
: Non è Phil che definirei matto qua dentro.
Larry
: Questo perché non lo conosci. Vuoi un bastoncino di carota?
Bob
: Da quanto lavorate insieme?
Larry
: Beh, dipende da come calcoli. Vuoi un bastoncino di carota?
Bob
: No, grazie.
Larry
: Secondo il tempo geologico, ci siamo appena incontrati. Se calcoli con gli anni dei cani, è una vita.
Bob
: Se facciamo in anni umani?
Larry
: Anni umani?
Bob
: Sì.
Larry
: Ci conosciamo da un po', perché me lo chiedi?
Bob
: Ho l'impressione che sia un tipo interessante.
Larry
: Ah, è un tipo in gamba. Bob, se stai cercando qualcuno da ammirare, prendi Phil, non quel coglione di Jim Young.
Bob
: Da quant'è che è divorziato?
Larry
: Non credo lo sia ufficialmente, credo sia ancora in attesa, ma non me lo chiedere perché non lo so.
Bob
: È un peccato che debba divorziare.
Larry
: Guarda, non ti devi rammaricare, Insomma, avrà fatto questa scelta per guadagnarci qualcosa.
Bob
: E che cosa?
Larry
: La sua libertà, credo.
Bob
: Comunque, si deve rinunciare a troppo.
Larry
: Certe volte ti devi tagliar via le gambe per sfuggire alle trappole della vita.
Bob
: Forse sì.
Larry
: Phil è cambiato tanto negli ultimi due anni. E on parlo solo del divorzio.
Bob
: Davvero? In che senso?
Larry
: Vedi, lui prima era... Non lo so. Era entusiasta. Il mondo era un posto meraviglioso e lui era felice di starci.
Poi, da un giorno all'altro, non avresti detto di parlare con la stessa persona, come se qualcuno lo avesse sgonfiato.
Avevi l'impressione che da un momento all'altro, potesse tirare fuori una pistola e spararsi. Aveva ancora un bell'aspetto, distinto, solo che... non lo so, avevo la sensazione che qualcosa dentro di lui si fosse... disfatto.
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
Oggi vi voglio raccontare la storia di Diamantino, come io stesso la udii, molti anni or sono, intercalata in una lunga e noiosa conferenza pacifista del professor Mario Falchi. Diamantino era un piccolo cavallo nato in una miniera carbonifera di un bacino inglese. Sua madre ‐ povera cavalla! ‐ dopo aver trascorso i primi e più begli anni della sua vita sulla superficie della terra,
sole
ggiata e allietata dal sorriso dei fiori, tra i quali, garrulo e lascivetto scherza lo zeffiro ‐ era stata adibita al traino dei vagoncini di minerale, a qualche centinaio di metri sotto terra.
Antonio Gramsci
Cit. da
Apologhi e raccontini torinesi - Diamantino ‐ Incipit
Frasi di Antonio Gramsci
Fino all'avvento della Sinistra al potere, Lo stato italiano ha dato il suffragio solo alla classe proprietaria, è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e a fuoco l'Italia meridionale e le i
sole
, crocifiggendo, squartando, seppellendo vivi i contadini poveri che gli scrittori salariati tentarono infamare col marchio di «briganti».
Antonio Gramsci
Frasi di Antonio Gramsci
Ullman
: Le hanno spiegato quelli di Denver, pressappoco in che consiste il suo lavoro?
Jack
: Si sono tenuti molto sulle generali.
Ullman
: Ah. Beh... L'inverno qui può essere incredibilmente rigido. Il suo compito quindi è cercare di limitare i danni che ne potrebbero derivare e il deprezzamento conseguente. Quindi, prima cosa, tenere in funzione i boiler, riscaldare le varie parti dell'albergo, un'ala al giorno, naturalmente, fare le piccole riparazioni necessarie qua e là, in modo che non ci si ritrovi poi di fronte a problemi più seri.
Jack
: Hm-hm. Beh, se è tutto qui, non mi spaventa.
Ullman
: In effetti, come lavoro non è pesante. L'unica cosa è che si può sentire un forte senso d'isolamento, durante l'inverno.
Jack
: Beh, se può farle piacere, è quello che stavo cercando. Un po' di isolamento, perché... perché sono lì lì per partorire un romanzo e quindi... cinque mesi di pace sono proprio quello che ci vuole.
Ullman
: Hm! Sono contento, Jack. Mi preoccupavo, perché per molte persone... l'isolamento... e la solitudine... a volte possono rappresentare un problema.
Jack
: Non per me.
Ullman
: E sua moglie e suo figlio saranno contenti, pensa?
Jack
: Entusiasti!
Ullman
: Bene. Bene. Prima che il nostro Bill la porti via, c'è un'altra cosa di cui ho il dovere di parlarle. Non vorrei sembrarle melodrammatico, ma molti però lo hanno preso come un buon motivo per non accettare questo lavoro.
Jack
: Affascinante!
Ullman
: Devo supporre che non le hanno detto niente circa la tragedia che abbiamo avuto nell'inverno del 1970, vero?
Jack
: No che non me l'hanno detto.
Ullman
: Ecco: quello che era qui prima di me. aveva preso un certo Delbert Grady come custode per l'inverno. E Grady si portò appresso la moglie e due ragazzine sugli otto anni. Aveva buonissime referenze, ottime informazioni. Mi hanno detto che sembrava un individuo assolutamente normale, da ogni punto di vista. Peccato che ad un certo punto, durante l'inverno gli dev'essere venuto una specie di fortissimo esaurimento nervoso. Ha perso il lume e... Ha fatto a pezzi tutta la famiglia. Con l'accetta. Li ha piazzati bene in ordine in una delle stanze dell'ala di là, e poi si è messa la doppietta in bocca. Hm... La polizia... loro dissero che era un attacco di quella che una volta si chiamava "febbre del chiuso", una specie di claustrofobia che viene quando ci si trova in tanti chiusi insieme per un lungo periodo di tempo.
Jack
: Beh, certo, è... curiosa, come storia.
Ullman
: Eh, eh, eh, sì che lo è. A dire il vero a me sembra impossibile che sia avvenuta qui. Ma è così, e credo che lei comprenderà perché volevo che ne fosse informato.
Jack
: Me ne rendo conto, certo. E adesso è anche chiaro perché quelli di Denver hanno lasciato che fosse lei a parlarmene, eh, eh, eh.
Ullman
: Eh, eh, eh, beh, è ovvio, che ci sono molte persone che magari non vogliono stare
sole
in un posto dove è accaduta una cosa del genere.
Jack
: Può stare tranquillo, Mr. Ullman, sono cose che non succedono a uno come me. E per quanto riguarda mia moglie, le assicuro, rimarrà assolutamente affascinata quando le racconto quello che lei mi ha detto. Wendy è appassionata di film dell'orrore, di storie di spettri.
Dal film:
Shining
Scheda film e trama
Frasi del film
Noi non ci accontentiamo di vedere la bellezza, anche se il Cielo sa che gran dono sia questo. Noi vogliamo qualcos'altro, che è difficile descrivere a parole: vogliamo sentirci uniti alla bellezza che vediamo, trapassarla, riceverla dentro di noi, immergerci in essa, diventarne parte. Ecco perché abbiamo popolato l'aria, la terra e l'acqua di dei e dee, ninfe ed elfi che, dato che a noi non è possibile, possano almeno loro, queste proiezioni di noi stessi, godere ritrovando in se stessi quella bellezza, quella grazia, e quel potere di cui la Natura è immagine. Ecco perché i poeti ci narrano tante meravigliose menzogne. Essi parlano come se il Vento dell'Occidente potesse davvero soffiare dentro un'anima umana: ma non è vero. Ci dicono che "la Bellezza nata da un sussurro" passerà in un volto umano: ma non lo farà. Non per ora. E se prendiamo sul serio l'immagine della Scrittura, se crediamo che Dio un giorno ci darà davvero la Stella del Mattino e ci farà indossare lo splendore del
sole
, allora possiamo credere che gli antichi miti, come la poesia moderna, pur così falsi nel loro significato storico, siano tanto vicini alla verità quanto la profezia. In questo momento noi ci troviamo all'esterno del mondo, dalla parte sbagliata della porta. Possiamo percepire la freschezza e la purezza del mattino, senza però che queste ci possano rendere freschi puri come loro. Non possiamo penetrare lo splendore che vediamo. Ma tutte le foglie del Nuovo Testamento sussurrano frusciando che non sarà sempre così. Un giorno, a Dio piacendo, riusciremo ad entrare. Quando le anime umane saranno diventate così perfette nella loro obbedienza volontaria da uguagliare le creature inanimate nella loro obbedienza senza vita, allora potranno riscoprirsi della medesima gloria della natura, anzi, di quella Gloria ben più grande di cui la natura non è che un primo abbozzo. La Natura è mortale: noi le sopravviveremo. Quando tutti i soli e tutte le nebulose saranno tramontati, ognuno di voi sarà ancora vivo. La Natura non è che un'immagine, un simbolo, ma è il simbolo che la Scrittura mi invita ad usare. Siamo invitati ad entrare attraverso la Natura, oltrepassandola, fino a raggiungere quello splendore che essa è in grado di riflettere solo in parte. E una volta dentro, oltrepassata la Natura, potremo mangiare dell'albero della vita.
Clive Staples Lewis
Frasi di Clive Staples Lewis
Io sono di Los Angeles, sono abituata a vedere le persone in occhiali da
sole
e infradito. C'è qualcosa di così romantico in un uomo che indossa sciarpa e cappello fatti a maglia.
Meghan Markle
Frasi di Meghan Markle
La primavera mi ammazza. Quando c'è la pioggia o fa freddo quello che è successo
[la morte del marito Pietro Taricone]
mi è più sopportabile, come se il
sole
mi invitasse a una festa a cui non me la sento di partecipare totalmente. Pietro era davvero uno diverso.
Kasia Smutniak
Frasi di Kasia Smutniak
Se vorranno mettere una pietra su queste povere ossa, raccomando che vi si scrivano queste
sole
parole: non fu conosciuto Pietro Giordani.
Pietro Giordani
Frasi di Pietro Giordani
Marco Aurelio
: Sei pronto a fare il tuo dovere per Roma?
Commodo
: Sì, padre.
Marco Aurelio
: Tu non diventerai imperatore.
Commodo
: Quale uomo più anziano e più saggio prenderà il mio posto?
Marco Aurelio
: I miei poteri passeranno a Massimo al quale saranno affidati finché il Senato sarà pronto a governare, ancora una volta. Roma deve tornare a essere una Repubblica.
Commodo
: Massimo?
Marco Aurelio
: Sì. La mia decisione ti delude?
Commodo
: Una volta mi scrivesti considerando quattro delle principali virtù: saggezza, giustizia, fermezza e temperanza. Leggendo quello scritto capivo di non possederle. Ma ho altre virtù, padre. Ambizione. Questa può essere una virtù quando ci conduce a eccellere. Intraprendenza. Coraggio. Forse non sul campo di battaglia, ma... ci sono molte forme di coraggio. Devozione. Alla mia famiglia, e a te. Ma nessuna delle mie virtù era sul tuo scritto. Anche allora era come se non mi volessi come figlio.
Marco Aurelio
: Oh, Commodo, stai esagerando.
Commodo
: Vado scrutando i volti degli dei, cercando il modo di compiacerti, affinché tu sia fiero di me. Una parola gentile, o se almeno una volta mi avessi abbracciato o tenuto stretto al tuo petto, per me... sarebbe stato come il
sole
nel cuore per mille anni. Cosa odi in me a tal punto?
Marco Aurelio
: No, Commodo...
Commodo
: Non volevo altro che... che essere degno di te, Cesare. Padre.
Marco Aurelio
: Commodo, le tue mancanze come figlio sono il mio fallimento come padre. Figlio mio.
Commodo
: Padre! Massacrerei il mondo intero se solo tu mi amassi!
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Massimo
: Mi hai mandato a chiamare, Cesare? Cesare?
Marco Aurelio
: Dimmi di nuovo, Massimo, perchè siamo qui?
Massimo
: Per la gloria dell'Impero, Cesare.
Marco Aurelio
: Ah, sì. Ah, sì, sì, mi ricordo. vedi quella mappa, Massimo? Quello è il mondo che ho creato io. Per venticinque anni ho conquistato, sparso sangue, espandendo l'Impero di
Roma. Da quando sono divenuto Cesare ho conosciuto solo quattro anni senza guerra. Quattro anni di pace su venti. E per che cosa? Io ho portato la spada, niente di più.
Massimo
: Cesare, la tua vita...
Marco Aurelio
: No, no, no, ti prego, non chiamarmi così. Vieni, ti prego. Siedi con me. E adesso parliamo, insieme, semplicemente, da uomini. Allora, Massimo, parla.
Massimo
: Cinquemila dei miei uomini sono là, nel fango ghiacciato. Tremila di loro sono piagati e feriti, duemila non lasceranno mai questo posto. Non posso credere che abbiano combattuto e siano morti per niente.
Marco Aurelio
: E che cosa credi, Massimo?
Massimo
: Hanno combattuto per te, e per Roma.
Marco Aurelio
: E che cos'è Roma, Massimo?
Massimo
: Ho visto gran parte del resto del mondo. È brutale, crudele, oscuro. Roma è la luce.
Marco Aurelio
: Eppure non ci sei mai stato. Non hai visto cos'è diventata Roma. Non ti accorgi che io sto morendo, Massimo? Quando un uomo è vicino alla sua fine vuole credere che la sua vita abbia avuto un senso. Come pronuncerà il mio nome il mondo negli anni a venire? Sarò noto come il filosofo? Il guerriero? Il tiranno? Oppure sarò l'imperatore che ha restituito a Roma il suo vero spirito? C'è stato un sogno, una volta, che era Roma. Si poteva soltanto sussurrarlo. Ogni cosa più forte di un sospiro l'avrebbe fatto svanire. Era così fragile... Io temo che non sopravviverà all'inverno. Massimo, sussurriamolo così, adesso, insieme tu e io. Tu hai un figlio. Parlami della tua casa.
Massimo
: La mia casa è sulle colline di Trujillo. Un posto molto semplice. Pietre rosa che si scaldano al
sole
, e... un orto che profuma di erbe il giorno, e di gelsomino la notte. Oltre il cancello c'è un gigantesco pioppo. Fichi, meli, peri... Il terreno, Marco, è nero. Nero come i capelli di mia moglie.
Marco Aurelio
: Eh, eh, eh!
Massimo
: Vigne sui declivi a sud, olivi su quelli a nord, cavallini giocano con mio figlio, che vuol essere uno di loro.
Marco Aurelio
: Da quanto tempo manchi dalla tua casa?
Massimo
: Due anni, 264 giorni e questa mattina.
Marco Aurelio
: Ah, come ti invidio, Massimo. È una bella casa. Vale la pena combattere per essa. C'è un ultimo dovere che ti chiedo di compiere prima di tornare alla tua casa.
Massimo
: Che cosa vuoi che faccia, Cesare?
Marco Aurelio
: Voglio che tu divenga il protettore di Roma dopo la mia morte. Te ne darò l'autorità, per un unico scopo: restituire il potere al popolo di Roma, e porre fine alla corruzione che la rende abietta. Accetterai questo grande onore che ti sto offrendo?
Massimo
: Con tutto il mio cuore, no.
Marco Aurelio
: Massimo! È per questo che devi essere tu!
Massimo
: Sicuramente un prefetto, un senatore, qualcuno che conosca la città, che capisca la sua politica...
Marco Aurelio
: Ma tu non sei stato corrotto dalla sua politica.
Massimo
: E Commodo?
Marco Aurelio
: Commodo è un uomo senza moralità! Questo lo sai sin da quando eri ragazzo. Commodo non può governare. Non deve assolutamente governare. Tu sei il figlio che avrei dovuto avere. Commodo accetterà la mia decisione. Sa bene che l'esercito è leale soltanto a te, Massimo.
Massimo
: Ho bisogno di un po' di tempo.
Marco Aurelio
: Certo. Al tramonto spero che avrai acconsentito. Ora abbracciami come un figlio, e porta a questo povero vecchio un'altra coperta.
Lucilla
: Mio padre ti favorisce, ora.
Massimo
: Augusta Lucilla.
Lucilla
: Non è sempre stato così.
Massimo
: Molte cose cambiano.
Lucilla
: Molte cose, ma non tutte le cose. Massimo, fermati! Lasciati guardare in faccia. Sembri turbato.
Massimo
: Ho perso molti uomini.
Lucilla
: Che cosa voleva mio padre da te?
Massimo
: Augurarmi ogni bene per il mio ritorno a casa.
Lucilla
: Tu menti. Ho sempre capito quando mentivi perché non sei mai stato abile nel farlo.
Massimo
: Eppure non mi hai mai consolato.
Lucilla
: È vero, ma del resto non ne avevi bisogno. La vita è molto più semplice per un soldato. O credi che non abbia cuore?
Massimo
: Credo che tu abbia il talento per sopravvivere.
Lucilla
: Eh, eh, eh, eh! Massimo, smettila. È davvero tanto penoso rivedermi?
Massimo
: No, sono stanco per la battaglia.
Lucilla
: Soffri nel vedere mio padre così debole. Commodo si aspetta che mio padre annunci la sua successione a giorni. Servirai mio fratello come hai servito mio padre?
Massimo
: Io servirò sempre Roma.
Lucilla
: Sai che ti ricordo ancora nelle mie preghiere? Ah, sì, io prego.
Massimo
: Mi ha rattristato la morte di tuo marito. Ho pianto per lui.
Lucilla
: Grazie.
Massimo
: E ho saputo che hai un figlio.
Lucilla
: Si, Lucio. Tra poco avrà otto anni.
Massimo
: Anche mio figlio ha quasi otto anni. Ti ringrazio per le tue preghiere. Sacri antenati, chiedo la vostra guida. Madre mia, indicami il volere degli dei per il mio futuro. Padre mio, vigila su mia moglie e mio figlio con rapida spada. Sussurra loro che vivo soltanto per poterli riabbracciare. Sacri antenati, io vi onoro, cercherò di vivere con la dignità che mi avete insegnato. Cicero.
Cicero
: Generale.
Massimo
: Non trovi difficile fare il tuo dovere?
Cicero
: Ogni tanto faccio quello che mi va di fare. Le altre volte faccio quello che devo.
Massimo
: Forse non è ancora tempo di tornare a casa.
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
I Soldato
: Generale.
II Soldato
: Generale.
III Soldato
: Generale.
IV Soldato
: Generale.
V Soldato
: Generale.
VI Soldato
: Comandante.
VII Soldato
: Generale.
VIII Soldato
: Comandante.
IX Soldato
: Comandante.
X Soldato
: Generale.
XI Soldato
: Generale.
Soldato
: Forza, forza, muovetevi! Muovetevi, forza! Così! Avanti, muovetevi!
Massimo Decimo Meridio
: Raggiungi gli altri.
Soldato
: Fatemi vedere di cosa siete capaci, coraggio!
Massimo
: Magri e famelici. Ancora niente?
Quinto
: Nessun segno.
Massimo
: Da quanto è partito?
Valerio
: Da quasi due ore. Combatteranno, generale?
Massimo
: Lo sapremo molto presto.
Quinto
: Soldato, ti ho ordinato di spostare in avanti quelle catapulte, sono troppo distanti!
Massimo
: La distanza è buona.
Quinto
: Il rischio per la cavalleria...
Massimo
: È accettabile. Intesi? ... Hanno detto no.
Soldato
: Fermo! Buono!
Barbaro
:
[Siete dei dannati cani!]
Quinto
: Un popolo dovrebbe capire quando è sconfitto.
Massimo
: Tu lo capiresti, Quinto? Io lo capirei? Forza e onore.
Quinto
: Forza e onore.
Valerio
: Forza e onore.
Soldato
: Armate gli archi!
Massimo
: Al mio segnale scatenate l'inferno.
Quinto
: Caricate le catapulte! Legionari, disporsi per l'avanzata! Arcieri, pronti!
I Soldato
: Arcieri!
II Soldato
: Arcieri!
I Soldato
: Incoccare!
II Soldato
: Incoccare!
Massimo
: Fratres!
Soldati
: Massimo!
Massimo
: A tre settimane da oggi io mieterò il mio raccolto. Immaginate dove vorrete essere, perché così sarà. Serrate i ranghi! Seguitemi! Se vi ritroverete soli a cavalcare su verdi praterie col
sole
sulla faccia, non preoccupatevi troppo perché sarete nei Campi Elisi e sarete già morti!
Soldati
: Ah, ah, ah, ah!
Massimo
: Fratelli, ciò che facciamo in vita riecheggia nell'eternità!
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Catherine Langford
: Eccoci qua, Jackson. Benvenuto nel pozzo!
Daniel Jackson
: Certo che... dove lo avete trovato?
[il coperchio di pietra che bloccava il portale]
Catherine Langford
: Nella piana di Giza, nel 1928.
Daniel Jackson
: Non avevo mai visto niente di simile!
Catherine Langford
[ride]
: Ovviamente, Jackson! Non lo ha mai visto nessuno.
Traduttore
: Ci sono due fasce di geroglifici, quelli noti sulla fascia interna sono uguali a quelli del cartiglio al centro sulla fascia esterna... un tipo di scrittura mai trovato prima.
Daniel Jackson
[osserva i simboli, che sono la combinazione per il gate su Abydos]
: Non sono geroglifici, forse è una forma diversa di ieratico o cuneiforme.
Catherine Langford
: Già.
Daniel Jackson
: Be', la traduzione della fascia interna è sbagliata. Avete usato il dizionario di Budge. Chissà perché lo ristampano ancora...
Traduttore
[Daniel cancella la sua traduzione]
: E-Ehi! Mi scusi, m-ma che sta facendo?! Ci siamo serviti di tutte le ricerche fatte fino a oggi!
Daniel Jackson
: Strano l'uso di questo termine, "Gebeh"?
Traduttore
: Già.
Daniel Jackson
: Seguito dall'avverbiale "sedjem-en-ef" cioé "sigillato" e "sepolto"...
[scrive una nuova traduzione]
Traduttore
: Mi scusi, ma cosa sta facendo?
Daniel Jackson
: Questo non è "sarcofago"...
[riscrive]
È "per sempre". Chi diavolo l'avrà tradotto?
Traduttore
: L'ho tradotto io...
Daniel Jackson
: Allora, il testo dice "un milione di anni fa nel cielo è Ra, dio del
sole
, sigillata e sepolta per sempre"... Qui non è "porta del cielo", è...
[riscrive]
"Porta delle stelle"... Stargate!
Dal film:
Stargate
Scheda film e trama
Frasi del film
Gandalf
: Ritirata! Hanno aperto una breccia! Hanno preso il ponte! Ripiegare sul secondo livello! Portate via le donne e i bambini! Portateli via! Ritirata! Presto! Presto!
Gothmog
: Muovete sulla città! Uccidete quelli che incontrate!
Soldato
: Abbattiamoli!
Gandalf
: Combattete! Fino all'ultimo uomo! Per la vostra vita!
Éowyn
: Coraggio, Merry! Coraggio per i nostri amici!
Gothmog
: Formare le fila, vermi! Formare le fila! Le picche davanti! Gli arcieri dietro!
Théoden
: Éomer, porta la tua Éored sul fianco sinistro.
Éomer
: Prepararsi!
Théoden
: Gamling, segui il vessillo del Re al centro! Grimbold, porta la tua compagnia a destra dopo aver passato le mura! Avanti, e non temete l'oscurità! Desti! Desti, Cavalieri di Théoden! Lance saranno scosse! Scudi saranno frantumati! Un giorno di spade! Un giorno rosso! Prima che sorga il
sole
!
Éowyn
: Vada come vada, resta con me. Io baderò a te.
Théoden
: Cavalcate ora! Cavalcate ora! Cavalcate per la rovina e per la fine del mondo! Morte!
Soldati
: Eh!
Théoden
: Morte!
Soldati
: Eh!
Théoden
: Morte!
Merry
: Ah!
Éowyn
: Ah!
Théoden
: Avanti, Eorlingas! Morte!
Soldati
: Eh!
Gothmog
: Tirate!
Merry
: Aaah!
Théoden
: Eeeh!
Gothmog
: Tirate a volontà!
Éomer
: Aaah!
Éowyn
: Aaah!
Pipino
: Gandalf!
Donna
: Correte!
Soldato
: All'altro cancello!
Pipino
: Gandalf! Gandalf! Denethor è uscito di senno! Sta bruciando vivo Faramir!
Gandalf
: Monta! Svelto!
Éomer
: Aaah!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Fammi un quadro del
sole
|
posso appenderlo in camera mia
|
e fingere di scaldarmi
|
mentre gli altri lo chiamano "Giorno!"
|
|
Disegna per me un pettirosso su un ramo
|
così sognerò di sentirlo cantare
|
e quando nei frutteti cesserà il canto
|
ch'io deponga l'illusione.
|
|
Dimmi se è vero che fa caldo a mezzogiorno
|
se sono i ranuncoli che "volano"
|
o le farfalle che "fioriscono".
|
E poi, sfuggi il gelo sopra i prati
|
e la ruggine sugli alberi.
|
Dammi l'illusione che questi due
|
ruggine e gelo
|
non debbano arrivare mai!
Emily Dickinson
Titolo della poesia:
Fammi un quadro del
sole
Frasi di Emily Dickinson
Uruk-Hai
: Non andremo più avanti finchè non faremo una pausa.
Orco
: Accendete il fuoco!
Pipino
: Merry! Merry!
Merry
: Credo che abbiamo fatto uno sbaglio a lasciare la Contea, Pipino.
Pipino
: Che cos'è questo rumore?
Merry
: Sono gli alberi.
Pipino
: Cosa?
Merry
: Ricordi la Vecchia Foresta, ai confini della Terra di Buck? Le voci dicevano che nell'acqua c'era qualcosa per cui gli alberi si allungavano e prendevano vita.
Pipino
: Vita?
Merry
: Alberi che sussurravano, parlavano tra loro, si muovevano perfino.
I Orco
: Muoio di fame. Sono tre giorni che mangio solo pane pieno di vermi schifosi!
II Orco
: Sì! Perché non possiamo avere carne? Perché non loro? Eh? Sono freschi!
III Orco
: Loro non sono da mangiare.
IV Orco
: Oh... Magari le gambe? Non ne hanno bisogno. Oh... Sembrano gustose.
III Orco
: Non ti avvicinare!
II Orco
: Trinciamoli! Solo un boccone!
III Orco
: No!
I Orco
: La carne è arrivata di nuovo, amici!
Merry
: Pipino! Andiamo!
IV Orco
: Coraggio, chiamate qualcuno! Guaite. Nessuno vi salverà, adesso.
Merry
: Pipino!
Pipino
: Aaah!
Legolas
: Sorge un
sole
rosso. Stanotte è stato versato del sangue.
Samvise Gamgee
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
Sam
: Che state facendo? Dove state andando?
Frodo
: Aaah!
Sam
: Sono io. Sono il vostro Sam. Non riconoscete il vostro Sam?
Frodo
: Non posso farlo, Sam.
Sam
: Lo so. È tutto sbagliato. Noi non dovremmo nemmeno essere qui. Ma ci siamo. È come nelle grandi storie, padron Frodo. Quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericoli, e a volte non volevi sapere il finale. Perchè come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare com'era dopo che erano successe tante cose brutte?
Théoden
: Vittoria! Abbiamo vinto!
Sam
: Ma alla fine è solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve passare. Arriverà un nuovo giorno. E quando il
sole
splenderà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, anche se eri troppo piccolo per capire il perchè. Ma credo, padron Frodo, di capire, ora. Adesso so. Le persone di quelle storie avevano molte occasioni di tornare indietro e non l'hanno fatto. Andavano avanti, perchè loro erano aggrappate a qualcosa.
Frodo
: Noi a cosa siamo aggrappati, Sam?
Sam
: C'è del buono in questo mondo, padron Frodo. È giusto combattere per questo.
Faramir
: Credo che infine siamo arrivati a capirci, Frodo Baggins.
Madril
: Conosci le leggi del nostro Paese, le leggi di tuo padre. Se li lasci andare pagherai il fio con la vita.
Faramir
: Allora pagherò il fio. Liberateli!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
Théoden
: La fortezza è stata conquistata. È finita.
Aragorn
: Avevi detto che non sarebbe mai caduta mentre i tuoi uomini la difendevano! La difendono ancora! Sono morti per difenderla!
I Donna
: Stanno per entrare!
II Donna
: Hanno oltrepassato la porta!
Aragorn
: Non c'è un'altra via per le donne e i bambini per uscire dalle grotte? Non c'è un'altra via?
Gamling
: C'è un passaggio. Conduce alle montagne. Ma non andranno lontano. Gli Uruk-hai sono troppi.
Aragorn
: Che le donne e i bambini si dirigano al valico tra le montagne! E barricate l'entrata!
Théoden
: Quanta morte! Cosa possono gli Uomini contro un odio così scellerato?
Aragorn
: Vieni fuori con me. Affrontiamoli a cavallo.
Théoden
: Per la morte e la gloria.
Aragorn
: Per Rohan, per il tuo popolo.
Gimli
: Il
sole
sta sorgendo.
Gandalf
: Attendi il mio arrivo alla prima luce del quinto giorno. All'alba guarda a est.
Théoden
: Sì. Sì. Il corno di Helm, Mandimartello, suonerà nel Fosso un'ultima volta.
Gimli
: Sì!
Théoden
: Fa' che questa sia l'ora in cui sguainiamo le spade insieme! Feroci atti, sveglia. Non per collera, non per rovina o la rossa aurora! Forza, Eorlingas! Aaah!
Aragorn
: Gandalf.
Gandalf
: Re Théoden è da solo.
Éomer
: Non da solo. Rohirrim!
Théoden
: Èomer.
Éomer
: Per il Re!
Soldati
: Per il Re!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
Gollum
: ... fuori! Presto, presto! Fortunati che noi vi abbiamo trovato! Bell'Hobbit.
Sam
: Oh! È un pantano! Ci ha portati in una palude!
Gollum
: Una palude, sì, sì. Vieni, padrone. Ti condurremo su sentieri sicuri nella nebbia. Venite, Hobbit! Venite! Andiamo veloci! L'ho trovata io! Io, sì! La via attraverso gli acquitrini. Gli orchi non la usano. Gli orchi non la conoscono. Loro fanno il giro per miglia e miglia. Venite, presto. Leggeri e veloci come ombre, dobbiamo essere.
Sam
: Ci sono cose morte! Facce morte nell'acqua!
Gollum
: Tutti morti. Tutti putridi. Elfi, uomini e orchi. Una grande battaglia tempo fa. Le Paludi Morte. Sì, sì, così si chiamano. Per di qua. Non seguite le luci.
Sam
: Oh...
Gollum
: Fate attenzione! Dove gli Hobbit si recano per unirsi ai loro morti accendono delle piccole candele.
Sam
: Frodo!
Frodo
: Gollum?
Gollum
: Non seguite le luci.
Frodo
: Gollum!
Sam
: Padron Frodo! State bene?
Gollum
: Così brillante. Così bello. Oh, tesoro.
Frodo
: Che cosa hai detto?
Gollum
: Il padrone dovrebbe riposare. Il padrone deve conservare le forze.
Frodo
: Chi sei tu?
Gollum
: Non ce lo chiedere, non sono affari tuoi. Gollum. Gollum.
Frodo
: Gandalf mi ha detto che sei un abitante del fiume.
Gollum
: Fredda la mano, le ossa e il cuore. Freddo è il corpo del viaggiatore.
Frodo
: Ha detto che la tua vita era una triste storia.
Gollum
: Non vede quel che il futuro gli porta, quando il
sole
è calato e la luna è morta.
Frodo
: Non eri molto diverso da un Hobbit, una volta. Non è vero, Sméagol?
Gollum
: Come mi hai chiamato?
Frodo
: Questo era il tuo nome una volta, non è così? Molto tempo fa.
Gollum
: Il mio nome. Il mio nome. S... S... Sméagol.
Gollum
: Aaah!
Sam
: I Cavalieri Neri!
Gollum
: Via! Via!
Frodo
: Ah! Ah! Ah!
Gollum
: Via!
Sam
: Venite, Frodo! Venite!
Gollum
: Via! Via! Ci vedranno! Ci vedranno!
Sam
: Li credevo morti.
Gollum
: Morti? Non si possono uccidere, no! Ah! Ah! Aaah! Spettri! Spettri con le ali!
Frodo
: Ah...
Gollum
: Stanno chiamando lui. Stanno chiamando il tesoro.
Sam
: Padron Frodo! State tranquillo! Ci sono io.
Gollum
: Andiamo, Hobbit. Il Nero Cancello è molto vicino.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
Uruk-Hai
: Non andremo più avanti finchè non faremo una pausa.
Orco
: Accendete il fuoco!
Pipino
: Merry! Merry!
Merry
: Credo che abbiamo fatto uno sbaglio a lasciare la Contea, Pipino.
Pipino
: Che cos'è questo rumore?
Merry
: Sono gli alberi.
Pipino
: Cosa?
Merry
: Ricordi la Vecchia Foresta, ai confini della Terra di Buck? Le voci dicevano che nell'acqua c'era qualcosa per cui gli alberi si allungavano e prendevano vita.
Pipino
: Vita?
Merry
: Alberi che sussurravano, parlavano tra loro, si muovevano perfino.
I Orco
: Muoio di fame. Sono tre giorni che mangio solo pane pieno di vermi schifosi!
II Orco
: Sì! Perché non possiamo avere carne? Perché non loro? Eh? Sono freschi !
III Orco
: Loro non sono da mangiare.
IV Orco
: Oh... Magari le gambe? Non ne hanno bisogno. Oh... Sembrano gustose.
III Orco
: Non ti avvicinare!
II Orco
: Trinciamoli! Solo un boccone!
III Orco
: No!
I Orco
: La carne è arrivata di nuovo, amici!
Merry
: Pipino! Andiamo!
IV Orco
: Coraggio, chiamate qualcuno! Guaite. Nessuno vi salverà, adesso.
Merry
: Pipino!
Pipino
: Aaah!
Legolas
: Sorge un
sole
rosso. Stanotte è stato versato del sangue.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
A nessun uomo appartiene il
sole
più di quanto appartenga a te. Non lasciare mai che ti si metta all'ombra.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
Non lasciare che le ombre ti entrino dentro. Quando il
sole
è alto poniti sotto i suoi raggi, vedrai che il buio sarà ai tuoi piedi.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
È strano notare come sebbene a volte io abbia il
sole
di fronte, non si intravedano ombre alle spalle. L'ombra mi precede sempre.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
Riappaiono ogni giorno le ombre allo spuntar del
sole
.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
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