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Aforismi Vento - parte 14
Frasi trovate
:
2.098
Se solo andasse questa nostalgia | Allora il tempo porterà altro tempo e il
vento
ci porterà via | Da qui, dove tutto è così falso, fatto per confonderci.
Nesli
Cit. da
Se Perdi
Frasi di Nesli
Chissà quanto durerà non tutta l'eternità | questo tempo, che ci spazza via come il
vento
| la vita è qui ora adesso in questo momento e non mento | perché metto tutto il sentimento che ho dentro | prendo esempio da quello che vivo e che sento | ora più che mai sono attento | da me si vede in modo splendido l'alba e il tramonto
Nesli
Cit. da
Un altro giorno
Frasi di Nesli
Se c'è una cosa che odio è il rap negativo | Quando lo ascolto di
vento
cattivo.
Nesli
Cit. da
Riot
Frasi di Nesli
Era una soleggiata giornata primaverile. Come ogni sabato Giulia si recò dalla nonna materna per accompagnarla a fare una passeggiata lungo la spiaggia. All'anziana donna faceva bene camminare e respirare l'aria di mare, e Giulia adorava passare del tempo con sua nonna con la quale spesso si confidava.
Quella mattina la giovane ragazza era molto triste per aver rotto con il suo fidanzato la sera precedente.
Parlando del suo stato d'animo con la nonna, chiese: "
Come si fa a mantenere un amore e farlo durare?
"
La nonna guardò la nipote e le rispose: "
Raccogli un po' di sabbia e stringi il pugno...
"
Giulia strinse la mano attorno alla sabbia e vide che più stringeva, più la sabbia gli usciva dalla mano.
- "
Credo di capire cosa vuoi dire, nonna. La sabbia scappa
" - disse la ragazza.
- "
Ora tieni la mano completamente aperta...
" - aggiunse la nonna con un sorriso.
Una folata di
vento
portò via molta della sabbia rimanente.
La nonna sempre sorridendo disse: "
Adesso raccogli un altro po' di sabbia e tienila nella mano, mantenendo la mano aperta come se fosse un cucchiaio...
".
Giulia fece quanto suggerito e capì.
La sabbia non sfuggiva dalla mano ed era allo stesso tempo protetta dal
vento
, perché la mano era sufficientemente chiusa per custodirla e sufficientemente aperta per lasciarle la sua libertà.
"
Ecco come far durare un amore
" - Giulia abbracciò la nonna piangendo.
Da:
Come far durare l'amore
Commenti:
1
E Francesi per natura sono più fieri che gagliardi o destri; e in uno primo impeto chi può resistere alla ferocità loro, di
vento
no tanto umili, e pèrdono in modo l'animo che di
vento
no vili come femmine. E anche sono insopportabili di disagi e incomodi loro; e col tempo straccurono le cose in modo che è facile, col trovargli in disordine, superargli.
[da Scritti politici: Il ritratto delle cose di Francia]
Niccolò Machiavelli
Frasi di Niccolò Machiavelli
Come quasi tutti ho vissuto a lungo con mio padre e mia madre. A mio padre piaceva guardare la lotta, a mia madre piaceva farla; non importava quale. Lei era nel giusto, e poche storie.
Sceglieva le giornate più
vento
se per stendere i lenzuoli doppi. Esigeva che i mormoni bussassero alla porta. Durante le elezioni, in una cittadina operaia laburista mise alla finestra la foto del candidato conservatore.
Non aveva mai avuto incertezze. Per lei il mondo si divideva in amici e nemici.
Jeanette Winterson
Cit. da
Non ci sono solo le arance ‐ Incipit
Frasi di Jeanette Winterson
Poiché l'angoscia di ciascuno è la nostra
|
Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
|
Che ti sei stretta convulsamente a tua madre
|
Quasi volessi ripenetrare in lei
|
Quando al meriggio il cielo si è fatto nero.
|
Invano, perché l'aria volta in veleno
|
È filtrata a cercarti per le finestre serrate
|
Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
|
Lieta già del tuo canto e del tuo timido riso.
|
Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata
|
A incarcerare per sempre codeste membra gentili.
|
Così tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,
|
Agonia senza fine, terribile testimonianza
|
Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.
|
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
|
Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura
|
Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
|
La sua cenere muta è stata dispersa dal
vento
,
|
La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
|
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
|
Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,
|
Vittima sacrificata sull'altare della paura.
|
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
|
Tristi custodi segreti del tuono definitivo,
|
Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.
|
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.
Primo Levi
Titolo della poesia:
La bambina di Pompei
Frasi di Primo Levi
La legge..la legge..tutte le leggi quelle conosciute e quelle sconosciute: l'indiziato ritorna un po' bambino ed io di
vento
il padre il modello inattaccabile, la mia faccia diventa quella di Dio, della coscienza; è una messa in scena per toccare corde profonde sentimenti segreti...No ma non ti turbare...Io ti sto spiegando una mentalità perchè...ma cosa credi?! queste sono le basi sulle quali si poggia l'autorità costituita; professori universitari, dirigenti di partito, procuratori delle imposte, capistazione..(vieni vieni adesso ti faccio vedere come abbiamo trovato la puttana del mandrione) poi finiamo per somigliarci noi poliziotti coi delinquenti nelle parole nelle abitudini e qualche volta perfino nei gesti...
Il dottore
Dal film:
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
Scheda film e trama
Frasi del film
In una calda giornata primaverile, un giovane serpente strisciava sereno tra le pietre godendosi i raggi solari. L'aria era tiepida e carica di un buon profumo floreale, ogni animale si sentiva in pace in quel clima piacevole. Il piccolo serpente si muoveva piano nel prato quando all'improvviso una spa
vento
sa ombra si proiettò sul suo cammino.
L'animale preoccupato alzò la testa per guardare da dove provenisse la macchia scura e scoprì che un terribile nibbio stava puntando dritto dritto su di lui! Il poverino non ebbe nemmeno il tempo di scappare perché in un lampo il volatile gli piombò addosso afferrandolo con il becco. Il serpente fu sollevato in cielo da rapace, il quale, senza pietà per le sue grida, volò via il più velocemente possibile.
- "
Lasciami andare!
" - Implorava lo sfortunato rettile - "
Non ti ho fatto niente!
Ma il nibbio non gli prestò ascolto.
A quel punto il piccolo serpente si rivoltò su se stesso e con un'abile mossa diede un morso al suo nemico.
Il volatile fu colpito dal veleno della sua preda e fu costretto ad aprire il becco liberando il serpente, che cadde a terra, senza però farsi male.
Il nibbio rimase con la vista annebbiata e, senza più forze a causa del morso velenoso, precipitò sul terreno a peso morto riportando parecchie ferite.
Il serpente si avvicinò al nibbio, ancora stordito, e gli disse:
- "
Ben ti sta! Io non volevo farti del male ma tu mi ci hai costretto e adesso ne paghi le conseguenze!
"
Trascorsero due giorni interi prima che il nibbio potesse riprendere a volare ma, da allora, si tenne sempre ad una certa distanza da tutti i serpenti.
Morale: chi si dimostra prepotente e malvagio, prima o poi paga di persona le sue cattiverie.
Da:
Il nibbio e il serpente
L'ambulanza della polizia salì in cima alla scogliera all'ora sbagliata. È sempre l'ora sbagliata quando si muove l'ambulanza della polizia, dovunque vada, ma in questo caso era particolarmente sbagliata perché era molto dopo mezzanotte e nessuno riusciva a immaginare che sarebbe tornato il giorno, perché così diceva il mare che si infrangeva sulla spiaggia senza luce sotto la scogliera, e così confermava il
vento
che soffiava gelido e salato dal Pacifico, mentre la nebbia che oscurava il cielo e spegneva le stelle dava l'annuncio finale, muto ma devastante. Gli elementi dicevano che erano lì da sempre, mentre l'uomo, che era appena comparso, presto se ne sarebbe andato. In quelle circostanze, per gli uomini radunati sulla scogliera accanto alle loro automobili con i fari accesi o impugnando torce elettriche era difficile sentirsi veri, intrappolati com'erano fra un tramonto che ricordavano appena e un'alba che non si potevano immaginare.
Ray Bradbury
Cit. da
Molto dopo mezzanotte ‐ Incipit
Frasi di Ray Bradbury
Un fiocco di neve colpì la finestra gelida.
La grande casa cigolò come per una folata di
vento
.
«Come?» domandai.
«Non ho detto nulla.» Charlie Simmons, dietro di me presso il caminetto stava preparando popcorn, con un grande setaccio di metallo. «Nemmeno una parola.»
Ray Bradbury
Cit. da
Il desiderio ‐ Incipit
Frasi di Ray Bradbury
Le aste delle meridiane erano pietrificate e frantumate in ciottoli bianchi. Gli uccelli dell'aria ora volavano in antichi cieli di pietra e sabbia, sepolti, il loro canto muto per sempre. I fondali morti del mare erano percorsi da correnti di polvere che inondava la terra ogni volta che il
vento
recitava la sua antica storia di distruzione. Le città erano granai di silenzio, dove il tempo si conservava immutabile, laghi e fontane di placidità e di ricordi.
Marte era morto.
Ray Bradbury
Cit. da
La bottiglia azzurra ‐ Incipit
Frasi di Ray Bradbury
C'era come un odore di Tempo, Nell'aria della notte. Tomàs sorrise all'idea, continuando a rimuginarla. Era una strana idea. E che odore aveva il Tempo, poi? Odorava di polvere, di orologi e di gente. E che suono aveva il Tempo? Faceva un rumore di acque correnti nei recessi bui d'una grotta, di voci querule, di terra che risuonava con un tonfo cavo sui coperchi delle casse, e battere di pioggia. E, per arrivare alle estreme conseguenze: che aspetto aveva il Tempo? Era come neve che cade senza rumore in una camera buia, o come un film muto in un'antica sala cinematografica, cento miliardi di facce cadenti come palloncini di capodanno, giù, sempre più giù, nel nulla. Così il tempo odorava, questo era il rumore che faceva, era così che appariva. E quella notte ‐ Tomàs immerse una mano nel
vento
fuori della vettura ‐ quella notte tu quasi lo potevi toccare, il Tempo.
Ray Bradbury
Cit. da
Cronache Marziane
Frasi di Ray Bradbury
Cassiel
: Alla fermata Zoo del metro', un impiegato, invece di dire il nome della stazione, improvvisamente ha gridato: "Terra del Fuoco".
Damiel
: Bello.
Cassiel
: Sulle colline, un vecchio leggeva l'Odissea a un bambino, e il piccolo uditore smise di socchiudere gli occhi. E tu cos'hai da raccontare?
Damiel
: Una passante, che sotto la pioggia chiuse di colpo l'ombrello, lasciandosi bagnare tutta. Ah, ecco: uno scolaro, che descriveva al suo maestro come una felce nasce dalla terra. Ha fatto stupire il maestro. Una cieca, che quando si accorse di me si mise a tastare l'orologio. Sì, è magnifico vivere di solo spirito e giorno dopo giorno testimoniare alla gente, per l'eternità, soltanto ciò che è spirituale. Ma a volte la mia eterna esistenza spirituale mi pesa, e allora non vorrei più fluttuare così in eterno, vorrei sentire un peso dentro di me, che mi levi questa infinitezza, legandomi in qualche modo alla terra. A ogni passo, a ogni colpo di
vento
, vorrei poter dire: "ora", "ora" e "ora". E non più: "da sempre", "in eterno". Per esempio, non so: sedersi al tavolo da gioco ed essere salutato, anche solo con un cenno. Ogni volta che noi abbiamo fatto qualcosa, era solo per finta.
Dal film:
Il cielo sopra Berlino
Scheda film e trama
Frasi del film
C'era una volta un professore. Era uno dei professori più importanti del mondo e veniva spesso invitato a tenere lezioni in tante università del mondo. Era anche candidato al Premio Nobel.
Un giorno il professore giunse sulle rive di un lago e chiese ad un barcaiolo di portarlo a fare un giro su quel bel lago con la sua barca. Il brav'uomo accettò.
Quando furono lontani dalla riva il professore cominciò ad interrogarlo:
- "
Hai studiato la storia?
"
- "
No!
" - rispose il barcaiolo.
- "
Allora un quarto della tua vita è perduto!
" - lo ammonì il professore.
- "
Conosci l'astronomia?
"
- "
No!
"
- "
Allora due quarti della tua vita sono perduti!
"
- "
Conosci la filosofia?
"
- "
No!
"
- "
Allora tre quarti della tua vita sono perduti!
"
All'improvviso prese ad infuriare una tremenda tempesta. La barchetta venne sballottata come un guscio di noce in mezzo al lago. Gridando sopra il ruggito del
vento
, il barcaiolo si rivolse al professore:
- "
Professore, sa nuotare?!
"
- "
No!
" - rispose il professore.
- "
Allora tutta la sua vita è perduta!
"
Morale: non perdere mai di vista ciò che è veramente essenziale.
Da:
Il professore e il barcaiolo
Una cosa è sicura. Non credo ai registi che dicono: "Io in
vento
tutto sul set". La notte prima di girare una scena dormo poco. E mi sveglio di continuo. Mi capita di pensare che, no, la macchina da presa non può essere collocata lì. La devo mettere da un'altra parte perché... Ecco, quando arrivo in un posto per girare, ho già scelto come raccontare la scena. Posso, adesso, misurarmi senza timori con le cose.
Francesco Rosi
Frasi di Francesco Rosi
Io ci sarò ad alzare il
vento
, pensaci bene e poi fai posto al sentimento.
Pino Daniele
Cit. da
Io ci sarò
Frasi di Pino Daniele
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
|
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
|
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
|
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
|
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
|
|
Considero valore tutte le ferite.
|
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che.
|
|
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord, qual è il nome del
vento
che sta asciugando il bucato.
|
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
|
|
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
|
Molti di questi valori non ho conosciuto.
Erri De Luca
Titolo della poesia:
Considero valore
Frasi di Erri De Luca
E poi c'è Giacomino. Giacomo è facile: Avete presente il luogo comune trito e ritrito dell'uomo che ha superato i 40 anni, e comincia a sentire lontano lontano l'odorino della morte? E allora si mette lì a fare un bilancio della sua vita di quello che ha, quello che non ha, di quello che ha fatto, di quello che non ha fatto, e di quello che gli resta da fare? ecco, quel luogo comune lì... solo un po' più basso... è Giacomo. Ecco, adesso sta facendo una scommessa con se stesso. Ed è davvero convinto che se farà canestro, la sua vita cambierà. Vabbe'... sarà per un'altra volta! E per finire... eccomi qua. Questa sono io. Parlare di me mi ha sempre imbarazzata, di
vento
tutta rossa, mi sudano le ascelle. È uno dei miei problemi, ma... ci sto lavorando. Dietro quella porta che sta per aprirsi, c'è il finale di questa storia. Facciamo così, decidete voi: restiamo qui altri dieci secondi aspettando che si apra, oppure arriva il buio, vi sorbite tutta la storia e ci rivediamo qui fra un'ora e mezza. Mi spiace, stavolta decido io: Buio!
Claudia
Dal film:
Tu la conosci Claudia?
Scheda film e trama
Frasi del film
Mi immaginavo la dea Giustizia con in mano la bilancia mentre aspettava che posassimo i soldi su ciascun piatto. Chi ha più denaro riesce a pagare consulenti ed esperti capaci di raccontare menzogne e riesce ad aver ragione. Sembra che il sistema giudiziario funzioni così, è spa
vento
so!
Troy Roush
Dal film:
Food, Inc.
Frasi del film
Il castagno allargava la sua chioma su un angolo del giardinetto pubblico ed era profondamente felice. Ma non tutti, da quelle parti, condividevano la felicità dell'albero. Se qualcuno avesse avuto un orecchio particolarmente fine, avrebbe udito, quando qualcuno lodava l'albero, una voce, che protestava, stizzita: "
Basta! È un'ingiustizia! Non ne posso più! A lui tutto, e a me niente!
"
Chi brontolava così era un ramo. Un magnifico ramo, in alto, a destra, che scuoteva, con rabbia, le foglie.
"
L'albero, sempre l'albero! Ma sono io, che faccio tutto! Io porto le foglie, porto i ricci che oltretutto pungono, e faccio maturare le castagne! Quando potrei riposare un po', le foglie cadono, e resto qui, spogliato, a prendermi tutto il freddo e il gelo dell'inverno, i colpi di
vento
, la pioggia, e la neve...
"
Il ramo era veramente furibondo! L'albero cercava, invano, di farlo ragionare: lo invitava alla pazienza, alla comprensione.
"
Tu sei importantissimo, per me, figliolo! Sei un magnifico ramo, robusto, e pieno di vita. Mi sei caro, come tutti gli altri rami! Le lodi fatte a me, sono dirette anche a te e per tutti i tuoi fratelli! Che sarei io, senza di voi?
"
Ma il ramo scricchiolava cocciuto e inveiva con parole che per buon gusto è meglio non ripetere. Il povero albero era preoccupato. E con ragione!
Il ramo ribelle, infatti, aveva escogitato un piano di fuga: se ne sarebbe andato, si sarebbe staccato dall'albero e si sarebbe messo a vivere per conto suo.
Un giorno di Marzo, un
vento
burlone e irruente si divertiva a mulinare intorno all'albero. Il ramo decise che era venuto il suo momento!
"
Vento
, ho bisogno di un favore.
" - chiese, con una punta di umiltà, che non gli era propria.
"
Staccami, dall'albero!
"
"
Come vuoi...
" - Sibilò il
vento
.
Il
vento
prese a girare, sempre più vorticosamente, intorno al ramo, e a scuoterlo, con una furia irresistibile, finché, con uno schianto terribile, il ramo si staccò dal tronco.
"
Evviva! Volo!
" - gridò il ramo, strappato dal
vento
e sollevato sopra il recinto del giardino.
"
Finalmente, sono libero! La mia vita comincia, adesso!
"
Il ramo rideva, ed esultava: neanche le lacrime che scendevano silenziose dalla ferita dell'albero lo commossero!
Portato dal
vento
, che soffiava violento, con tutte le forze che aveva, volò, oltre il fiume, e atterrò, su un pendio erboso.
"
Ora, decido io!
" - pensò, mentre si sdraiava, dolcemente, nell'erba.
"
Dormirò finché voglio e farò quel che mi pare e piace! Non dovrò più stare sempre appiccicato a quel tronco brutto e rugoso!
"
Una formica gli fece il solletico e cercò di cacciarla, come faceva lassù, quando era attaccato all'albero, ma non ci riuscì!
Uno strano torpore, si impadronì di lui: non riusciva più a respirare!
Dopo qualche ora, le sue foglie cominciarono ad appassire. La linfa, che era la sua vita, e che l'albero, generoso, aveva sempre fatto scorrere in lui, cominciò a mancargli. Con infinita paura si accorse di aver già incominciato a seccare.
Gli venne in mente l'albero, e capì che, senza di lui, sarebbe morto! Ma era troppo tardi.
Avrebbe voluto piangere, ma non poteva perché, ormai, era solo un inutile ramo secco.
Da:
Il ramo che volle staccarsi dall'albero
Non so dove trovarti, non so come cercarti, ma sento una voce che nel
vento
parla di te. Quest'anima senza cuore aspetta te.
Lara Fabian
Cit. da
Adagio
Frasi di Lara Fabian
Wimbledon è un e
vento
speciale per molte ragioni. È il più antico, il più prestigioso ed anche l'unico che si gioca sull'erba, la superficie sulla quale il tennis è nato ma sulla quale si giocano ormai pochi tornei al punto che, se non ci fosse Wimbledon, l'erba sarebbe stata dimenticata o cancellata. A Wimbledon si deve la difesa di alcuni valori tradizionali conservati malgrado qualche inevitabile concessione alle esigenze di uno sport inevitabilmente professionistico.
Rino Tommasi
Frasi di Rino Tommasi
Joey
: Perché hai raccontato a quella giornalista i tuoi segreti?
Nick
: Sei troppo piccolo per capire.
Joey
: Mamma ha detto che lo hai fatto perché hai dei problemi di dipendenza e che era solo questione di tempo prima che buttassi tutto al
vento
per una sgualdrina.
Nick
: Beh... è una teoria.
Joey
: Perché ti nascondi in questo modo?
Nick
: È perché in questo momento sento il peso dell'odio generale.
Joey
: Ma è il tuo lavoro essere odiato.
Nick
: È un po' più complicato di così, Joey.
Joey
: Sei tu che la stai facendo molto più complicata, così puoi compatirti. L'hai sempre detto: "Se vuoi un lavoro facile, vai a lavorare per la Croce Rossa." Tu sei un lobbista, il tuo lavoro è avere ragione. E sei il migliore nel tuo lavoro. Sei il sultano della persuasione.
Nick
: Il sultano della persuasione?
Joey
: Mamma è abbonata a Newsweek. Chi se ne frega di quello che pensano i Brad di questo mondo, lui non è mio padre. Sei tu.
Dal film:
Thank You for Smoking
Scheda film e trama
Frasi del film
Alla fine, i due sottoprodotti che questo e
vento
[il massacro della Columbine]
ha generato sono stati il controllo delle armi e la violenza nello spettacolo, e guarda caso erano proprio i due temi di cui si sarebbe parlato alle prossime elezioni. E anche questa volta ci siamo dimenticati di Monica Lewinsky, e ci siamo dimenticati che il Presidente lanciava bombe oltremare. Però poi il cattivo sono io, perché faccio musica rock.
Intervista a Marilyn Manson
Dal film:
Bowling a Columbine
Scheda film e trama
Frasi del film
Ci sono storie che per tante ragioni colpiscono più di altre. Per chi vive o è nato a Bologna, per esempio, la storia della strage della stazione è sicuramente la più straziante di tutte. Ma non c'è bisogno di amare Bologna per sentirsi particolarmente colpiti dall'e
vento
. Quello che è successo alla stazione il 2 agosto del 1980 è qualcosa di incredibile, di enorme, al limite dell'impensabile.
Carlo Lucarelli
Cit. da
Nuovi misteri d'Italia - La strage di Bologna ‐ Incipit
Frasi di Carlo Lucarelli
Questa è una storia di mostri.
È la storia più spa
vento
sa che si possa immaginare.
Una di quelle storie che fanno da confine, da linea di demarcazione tra un prima e un dopo. Prima che accadesse si poteva dire che certe cose non succedono, non qui, non da noi.
Dopo, non più.
Carlo Lucarelli
Cit. da
Nuovi misteri d'Italia - I mostri di Firenze ‐ Incipit
Frasi di Carlo Lucarelli
Una volta, quando non c'erano le videocamere portatili, i telefonini in grado di riprendere e scattare foto, le macchine fotografiche digitali, i siti Internet in cui diffondere tutto, una volta, insomma, era più difficile documentare un e
vento
.
Anzi, era più facile nasconderlo.
Manipolarlo.
Depistare.
Lo abbiamo già visto tante volte.
Invece, di quello che è successo a Genova tra il 18 e il 22 luglio del 2001 durante lo svolgimento del vertice del G8 esistono migliaia di fotografie, centinaia di ore di ripresa, incisioni audio. Praticamente ogni secondo significativo è stato registrato e da più angolazioni.
I fatti sono tutti lì, su pellicola, o su file digitali.
Eppure, nonostante tutto, qualche mistero ancora resta.
E restano ancora molte cose da chiarire.
Soprattutto resta da capire come e perché sia successo questo.
Carlo Lucarelli
Cit. da
G8 ‐ Incipit
Frasi di Carlo Lucarelli
Elijah Price
: Sai qual è la cosa più spa
vento
sa? Non sapere qual è il tuo posto in questo mondo. Non sapere perchè sei qui. È... è una sensazione terribile.
David
: Che cosa hai fatto?
Elijah Price
: Avevo quasi perso la speranza. Mi sono messo in discussione talmente tante volte.
David
: Hai ucciso tutta quella gente.
Elijah Price
: Ma ti ho trovato. Quell'innumerevoli sacrifici, solo per trovare te.
David
: Che cosa hai fatto?
Elijah Price
: Ora che sappiamo chi sei tu, so chi sono io. Non sono un errore. Tutto ha un senso. Nei fumetti sai come si fa a capire chi è il cattivo più temibile? È l'esatto opposto dell'eroe. E molto spesso sono amici, come io e te. Avrei dovuto capirlo da tempo, sai perché David? I bambini... mi chiamavano l'Uomo di Vetro.
Dal film:
Unbreakable - Il predestinato
Scheda film e trama
Frasi del film
Elijah Price
: Ho seguito l'uomo con la giacca mimetica. Aveva una pistola argentata, con l'impugnatura nera, infilata nella cinta dei pantaloni. Ti sei ferito sul serio in quell'incidente al college? Perché penso che tu te lo sia inventato. hai preso al volo l'opportunità di mollare il football senza che nessuno ti potesse fare domande, e credo che tu lo abbai fatto, pensa un po', per una donna. Del resto avrebbe un senso. Il football dura, quanto? Dieci anni? Ma l'amore, mhm... no, quello è per sempre. E quella punta di tristezza la mattina, di cui mi hai parlato, credo di sapere da cosa dipende: forse perché non stai compiendo la missione che devi compiere.
David
: Le pistole hanno l'impugnatura nera o argento, avevo una possibilità su due di indovinare.
Elijah Price
: Non è ciò a cui ho assistito.
David
: Basta. Basta giocare con la mia vita Elijah. Mio figlio stava per spararmi ieri sera, per dimostrare che avevi ragione tu.
Elijah Price
: Non ho mai detto che non puoi essere ucciso. Non ho mai detto questo.
David
: Mia moglie ha ragione.
Elijah Price
: Ci sono stati tre spa
vento
si disastri e tu sei l'unico che ne sia uscito incolume.
David
: Anche io sono stato malato. Da bambino ho passato una settimana in ospedale per riprendermi da una polmonite. Ero quasi annegato. Due ragazzini in piscina per giocare pesante mi hanno spinto e ho inghiottito un po' d'acqua. Non sapevano che potevano uccidermi. non sono gli eroi a morire così, sono le persone normali. Cerca di non farti vedere mai più Elijah. Stai lontano dalla mia famiglia.
Mrs. Price
: È uno dei primi disegni che Johann Davis ha realizzato. Vede gli occhi del cattivo? Sono più grandi di quelli degli altri personaggi e insinuano l'idea di una prospettiva obliqua sul modo di vedere il mondo. Hanno un che di anormale.
David
: Non fa paura.
Mrs. Price
: Umh. È quello che ho detto a mio figlio. Però lui sostiene che ne esistano di due generi: c'è il cattivo d'azione, che combatte l'eroe con le sue mani, e poi c'è la vera minaccia, il malvagio e geniale acerrimo nemico che combatte l'eroe con la mente.
Dal film:
Unbreakable - Il predestinato
Scheda film e trama
Frasi del film
Superba musica della tempesta,
|
raffiche che andate così veloci e libere,
|
sibilando per le praterie
|
forte frusciare delle vette degli alberi nella foresta -
|
vento
delle montagne
|
fosche forme personificate - voi nascoste orchestre,
|
serenate di fantasmi dai vigilanti strumenti,
|
che mescolate col ritmo della Natura tutte le lingue delle nazioni
|
voi accordi lasciati come da vasti musicisti - voi cori,
|
voi danze religiose informi, libere - voi dall'Oriente
|
tu mormorio dei fiumi, ruggito delle cataratte,
|
voi suoni di distanti fucili con la cavalleria che galoppa,
|
echi degli accampamenti con tutti i differenti richiami
|
del trombettiere,
|
affollandovi in tumulto, riempiendomi la tarda
|
mezzanotte, assoggettandomi impotente,
|
entrando nella mia solitaria camera da letto, perché mi
|
avete afferrato così?
Walt Whitman
Titolo della poesia:
Superba musica della tempesta
Frasi di Walt Whitman
È doloroso che una madre debba pronunciare parole che condannano il proprio figlio, ma non posso permettere che loro mi credano capace di commettere un assassinio. Ora lo rinchiuderanno come avrei dovuto fare io quando era bambino. È sempre stato cattivo e ora aveva intenzione di dire che ero stata io ad uccidere quelle ragazze e quell'uomo, come se io potessi fare un'altra cosa all'infuori di star seduta immobile e guardar fisso come uno di quei suoi uccellacci impagliati. Loro sanno che io non posso alzare neppure un dito... e non mi muoverò! Me ne starò seduta qui tranquilla, nel caso che loro sospettassero di me. Probabilmente ora mi stanno sorvegliando, ma lasciamoli fare. Farò vedere loro che specie di persona sono. Non scaccerò nemmeno quella mosca. Spero che mi stiano osservando, così vedranno. Vedranno e sapranno. E diranno a tutti: "Ma se lei non farebbe male neppure ad una mosca!"
[la personalità della madre ha preso il soprav
vento
]
[Finale del film]
Norman Bates
Dal film:
Psycho
Scheda film e trama
Frasi del film
11 e 18, ancora prove: ricordate Leonardo da Vinci? Pittore, in
vento
re, scultore, naturalista. Italia XV secolo. Riscoprì la perfezione assoluta del rettangolo pitagorico, e lo utilizzò nelle sue opere. Tracciando una curva all'interno dei rettangoli si genera la mitica spirale. Pitagora amava questa forma che secondo lui era ovunque in natura: la conchiglia del nautilo, le corna dell'ariete, i vortici, le trombe d'aria, le impronte digitali, il DNA e perfino la Via Lattea.
Maximilian
Dal film:
PI Greco - Il teorema del delirio
Scheda film e trama
Frasi del film
Ama il tuo sogno
|
ogni inferiore amore disprezzando,
|
ama il
vento
|
ed accorgiti qui
|
che solo i sogni possono esistere veramente,
|
perciò in sogno a raggiungerti m'avvio.
Ezra Pound
Titolo della poesia:
Canzone
Frasi di Ezra Pound
Quello che veramente ami rimane,
|
il resto è scorie
|
Quello che veramente ami non ti sarà strappato
|
Quello che veramente ami è la tua vera eredità
|
Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
|
o a nessuno?
|
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
|
Elisio, sebbene fosse nelle dimore d'inferno,
|
Quello che veramente ami e' la tua vera eredita'
|
La formica e' un centauro nel suo mondo di draghi.
|
Strappa da te la vanità, non fu l'uomo
|
A creare il coraggio, o l'ordine, o la grazia,
|
Strappa da te la vanità, ti dico strappala
|
Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo
|
Nella misura dell'invenzione, o nella vera abilità dell'artefice,
|
Strappa da te la vanità,
|
Paquin strappala!
|
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
|
Dominati, e gli altri ti sopporteranno
|
Strappa da te la vanità
|
Sei un cane bastonato sotto la grandine,
|
Una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
|
Metà nero metà bianco
|
Né distingui un'ala da una coda
|
Strappa da te la vanità
|
Come son meschini i tuoi rancori
|
Nutriti di falsità.
|
Strappa da te la vanità,
|
Avido di distruggere, avaro di carità,
|
Strappa da te la vanità,
|
Ti dico strappala.
|
Ma avere fatto in luogo di non avere fatto
|
questa non è vanità. Avere, con discrezione, bussato
|
Perché un Blunt aprisse
|
Aver raccolto dal
vento
una tradizione viva
|
o da un bell'occhio antico la fiamma inviolata
|
Questa non è vanità.
|
Qui l'errore è in ciò che non si è fatto, nella diffidenza che fece esitare.
Ezra Pound
Titolo della poesia:
Quello che veramente ami rimane
Frasi di Ezra Pound
Li ho visti tra le nuvole sull'erica.
|
Eccoli! Non sostano né per amore né per dolore,
|
Eppure i loro sguardi sono quelli di un'innamorata,
|
Quando il cervo bianco irrompe dal coperto
|
E il
vento
bianco rompe il mattino.
|
E' Fama, il cervo bianco, che inseguiamo,
|
Chiamate la muta del mondo a raccolta!.
Ezra Pound
Titolo della poesia:
Il cervo bianco
Frasi di Ezra Pound
L'albero m'è penetrato nelle mani,
|
La sua linfa m'è ascesa nelle braccia,
|
L'albero m'è cresciuto nel seno -
|
Profondo,
|
I rami spuntano da me come braccia.
|
Sei albero,
|
Sei muschio,
|
Sei violette trascorse dal
vento
-
|
Creatura - alta tanto - tu sei,
|
E tutto questo è follia al mondo.
Ezra Pound
Titolo della poesia:
L'albero m'è penetrato nelle mani
Frasi di Ezra Pound
Quello che veramente ami rimane,
|
il resto è scorie
|
Quello che veramente ami non ti sarà strappato
|
Quello che veramente ami è la tua vera eredità
|
Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
|
o a nessuno?
|
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
|
Elisio, sebbene fosse nelle dimore d'inferno,
|
Quello che veramente ami è la tua vera eredità
|
La formica è un centauro nel suo mondo di draghi.
|
Strappa da te la vanità, non fu l'uomo
|
A creare il coraggio, o l'ordine, o la grazia,
|
Strappa da te la vanità, ti dico strappala
|
Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo
|
Nella misura dell'invenzione, o nella vera abilità dell'artefice,
|
Strappa da te la vanità,
|
Paquin strappala!
|
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
|
"Dominati, e gli altri ti sopporteranno"
|
Strappa da te la vanità
|
Sei un cane bastonato sotto la grandine,
|
Una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
|
Metà nero metà bianco
|
Né distingui un'ala da una coda
|
Strappa da te la vanità
|
Come son meschini i tuoi rancori
|
Nutriti di falsità.
|
Strappa da te la vanità,
|
Avido di distruggere, avaro di carità,
|
Strappa da te la vanità,
|
Ti dico strappala.
|
Ma avere fatto in luogo di non avere fatto
|
questa non è vanità Avere, con discrezione, bussato
|
Perché un Blunt aprisse
|
Aver raccolto dal
vento
una tradizione viva
|
o da un bell'occhio antico la fiamma inviolata
|
Questa non è vanità.
|
Qui l'errore è in ciò che non si è fatto, nella diffidenza che fece esitare.
Ezra Pound
Titolo della poesia:
Canti Pisani
Frasi di Ezra Pound
L'ho rifatto.
|
Un anno ogni dieci
|
Ci riesco -
|
Una specie di miracolo ambulante, la mia pelle
|
Splendente come un paralume Nazi,
|
Un fermacarte il mio
|
Piede destro,
|
La mia faccia un anonimo, perfetto
|
Lino ebraico.
|
Via il drappo,
|
o mio nemico!
|
Faccio forse paura? -
|
Il naso, le occhiaie, la chiostra dei denti?
|
Il fiato puzzolente
|
In un giorno svanirà.
|
Presto, ben presto la carne
|
Che il sepolcro ha mangiato si sarà
|
Abituata a me
|
e io sarò una donna che sorride.
|
Non ho che trent'anni.
|
E come il gatto ho nove vite da morire.
|
Questa è la numero tre.
|
Quale ciarpame
|
Da far fuori ogni decennio.
|
Che miriade di filamenti.
|
La folla sgranocchiante noccioline
|
Si accalca per vedere
|
Che mi sbendano mano e piede -
|
Il grande spogliarello.
|
Signori e signore, ecco qui
|
Le mie mani,
|
i miei ginocchi.
|
Sarò anche pelle e ossa,
|
Ma pure sono la stessa identica donna.
|
La prima volta successe che avevo dieci anni.
|
Fu un incidente.
|
Ma la seconda volta ero decisa
|
a insistere, a non recedere assolutamente.
|
Mi dondolavo chiusa
|
Come conchiglia.
|
Dovettero chiamare e chiamare
|
e staccarmi via i vermi come perle appiccicose.
|
Morire
|
è un'arte, come ogni altra cosa.
|
Io lo faccio in modo eccezionale.
|
Io lo faccio che sembra come inferno.
|
Io lo faccio che sembra reale.
|
Ammettete che ho la vocazione.
|
È facile abbastanza da farlo in una cella.
|
È facile abbastanza farlo e starsene lì.
|
È il teatrale
|
Ritorno in pieno giorno
|
a un posto uguale, uguale viso, uguale
|
Urlo divertito e animale:
|
"Miracolo!"
|
È questo che mi ammazza.
|
C'è un prezzo da pagare
|
Per spiare
|
Le mie cicatrici, per auscultare
|
Il mio cuore - eh sì, batte.
|
E c'è un prezzo, un prezzo molto caro,
|
Per una toccatina, una parola,
|
o un po' del mio sangue
|
o di capelli o un filo dei miei vestiti.
|
Eh sì, Herr Doktor.
|
Eh sì, Herr Nemico.
|
Sono il vostro opus magnum.
|
Sono il vostro gioiello,
|
Creatura d'oro puro
|
Che a uno strillo si liquefà.
|
Io mi rigiro e brucio.
|
Non crediate che io sottovaluti le vostre ansietà.
|
Cenere, cenere -
|
Voi attizzate e frugate.
|
Carne, ossa, non ne trovate -
|
Un pezzo di sapone,
|
Una fede nuziale,
|
Una protesi dentale.
|
Herr Dio, Herr Lucifero,
|
Attento.
|
Attento.
|
Dalla cenere io rivengo
|
Con le mie rosse chiome
|
e mangio uomini come aria di
vento
.
Sylvia Plath
Titolo della poesia:
Lady Lazarus
Frasi di Sylvia Plath
Come a una gonna serve il
vento
per gonfiarsi, anche io prendo forma grazie a cose che non appartengono a me: indosso la cintura di mio padre, stretta attorno alla camicetta di mia madre, e le scarpe di mio zio. Io sono questa.
India Stoker
Dal film:
Stoker
Scheda film e trama
Frasi del film
Passata è la tempesta:
|
Odo augelli far festa, e la gallina,
|
Tornata in su la via,
|
Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
|
Rompe là da ponente, alla montagna;
|
Sgombrasi la campagna,
|
E chiaro nella valle il fiume appare.
|
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
|
Risorge il romorio
|
Torna il lavoro usato.
|
L'artigiano a mirar l'umido cielo,
|
Con l'opra in man, cantando,
|
Fassi in su l'uscio; a prova
|
Vien fuor la femminetta a còr dell'acqua
|
Della novella piova;
|
E l'erbaiuol rinnova
|
Di sentiero in sentiero
|
Il grido giornaliero.
|
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
|
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
|
Apre terrazzi e logge la famiglia:
|
E, dalla via corrente, odi lontano
|
Tintinnio di sonagli; il carro stride
|
Del passegger che il suo cammin ripiglia.
|
|
Si rallegra ogni core.
|
Sì dolce, sì gradita
|
Quand'è, com'or, la vita?
|
Quando con tanto amore
|
L'uomo a' suoi studi intende?
|
O torna all'opre? o cosa nova imprende?
|
Quando de' mali suoi men si ricorda?
|
Piacer figlio d'affanno;
|
Gioia vana, ch'è frutto
|
Del passato timore, onde si scosse
|
E paventò la morte
|
Chi la vita abborria;
|
Onde in lungo tormento,
|
Fredde, tacite, smorte,
|
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
|
Mossi alle nostre offese
|
Folgori, nembi e
vento
.
|
|
O natura cortese,
|
Son questi i doni tuoi,
|
Questi i diletti sono
|
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
|
E' diletto fra noi.
|
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
|
Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
|
Che per mostro e miracolo talvolta
|
Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
|
Prole cara agli eterni! assai felice
|
Se respirar ti lice
|
D'alcun dolor: beata
|
Se te d'ogni dolor morte risana.
Giacomo Leopardi
Titolo della poesia:
La quiete dopo la tempesta
Frasi di Giacomo Leopardi
Chiare, fresche et dolci acque
|
ove le belle membra
|
pose colei che sola a me par donna;
|
gentil ramo, ove piacque,
|
(con sospir mi rimembra)
|
a lei di fare al bel fianco colonna;
|
erba e fior che la gonna
|
leggiadra ricoverse con l'angelico seno;
|
aere sacro sereno
|
ove Amor cò begli occhi il cor m'aperse:
|
date udienza insieme
|
a le dolenti mie parole estreme.
|
|
S'egli è pur mio destino,
|
e l cielo in ciò s'adopra,
|
ch'Amor quest'occhi lagrimando chiuda,
|
qualche grazia il meschino
|
corpo fra voi ricopra,
|
e torni l'alma al proprio albergo ignuda;
|
la morte fia men cruda
|
se questa spene porto
|
a quel dubbioso passo,
|
chè lo spirito lasso
|
non poria mai più riposato porto
|
né in più tranquilla fossa
|
fuggir la carne travagliata e l'ossa.
|
|
Tempo verrà ancor forse
|
ch'a l'usato soggiorno
|
torni la fera bella e mansueta,
|
e là v'ella mi scorse
|
nel benedetto giorno,
|
volga la vista disiosa e lieta,
|
cercandomi; ed o pietà!
|
Già terra infra le pietre
|
vedendo, Amor l'inspiri
|
in guisa che sospiri
|
sì dolcemente che mercè m'impetre,
|
e faccia forza al cielo
|
asciugandosi gli occhi col bel velo.
|
|
Dà bè rami scendea,
|
(dolce ne la memoria)
|
una pioggia di fior sovra l suo grembo;
|
ed ella si sedea
|
umile in tanta gloria,
|
coverta già de l'amoroso nembo;
|
qual fior cadea sul lembo,
|
qual su le treccie bionde,
|
ch'oro forbito e perle
|
eran quel dì a vederle;
|
qual si posava in terra e qual su l'onde,
|
qual con un vago errore
|
girando perea dir: Qui regna Amore.
|
|
Quante volte diss'io
|
allor pien di spa
vento
:
|
Costei per fermo nacque in paradiso! .
|
Così carco d'oblio
|
il divin portamento
|
e l volto e le parole e'l dolce riso
|
m'aveano, e sì diviso
|
da l'imagine vera,
|
ch'ì dicea sospirando:
|
Qui come venn'io o quando?
|
credendo esser in ciel, non là dov'era.
|
Da indi in qua mi piace
|
quest'erba sì ch'altrove non ò pace.
|
|
Se tu avessi ornamenti quant'ai voglia,
|
poresti arditamente
|
uscir del bosco e gir infra la gente.
Francesco Petrarca
Titolo della poesia:
Chiare, fresche e dolci acque
Frasi di Francesco Petrarca
I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
|
Van da San Guido in duplice filar,
|
Quasi in corsa giganti giovinetti
|
Mi balzarono incontro e mi guardâr.
|
|
Mi riconobbero, e ‐ Ben torni ormai ‐
|
Bisbigliaron vèr me co l capo chino ‐
|
Perché non scendi? perché non ristai?
|
Fresca è la sera e a te noto il cammino.
|
Oh sièditi a le nostre ombre odorate
|
Ove soffia dal mare il maestrale:
|
Ira non ti serbiam de le sassate
|
Tue d'una volta: oh, non facean già male!
|
|
Nidi portiamo ancor di rusignoli:
|
Deh perché fuggi rapido così
|
Le passere la sera intreccian voli
|
A noi d'intorno ancora. Oh resta qui!
|
|
‐ Bei cipressetti, cipressetti miei,
|
Fedeli amici d'un tempo migliore,
|
Oh di che cuor con voi mi resterei ‐
|
Guardando io rispondeva ‐ oh di che cuore!
|
Ma, cipressetti miei, lasciatem'ire:
|
Or non è più quel tempo e quell'età.
|
Se voi sapeste!... via, non fo per dire,
|
Ma oggi sono una celebrità.
|
|
E so legger di greco e di latino,
|
E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtù;
|
Non son più, cipressetti, un birichino,
|
E sassi in specie non ne tiro più.
|
E massime a le piante. ‐ Un mormorio
|
Pe' dubitanti vertici ondeggiò,
|
E il dì cadente con un ghigno pio
|
Tra i verdi cupi roseo brillò.
|
|
Intesi allora che i cipressi e il sole
|
Una gentil pietade avean di me,
|
E presto il mormorio si fe' parole:
|
‐ Ben lo sappiamo: un pover uomo tu se'.
|
Ben lo sappiamo, e il
vento
ce lo disse
|
Che rapisce de gli uomini i sospir,
|
Come dentro al tuo petto eterne risse
|
Ardon che tu né sai né puoi lenir.
|
|
A le querce ed a noi qui puoi contare
|
L'umana tua tristezza e il vostro duol;
|
Vedi come pacato e azzurro è il mare,
|
Come ridente a lui discende il sol!
|
E come questo occaso è pien di voli,
|
Com'è allegro de' passeri il garrire!
|
A notte canteranno i rusignoli:
|
Rimanti, e i rei fantasmi oh non seguire;
|
|
I rei fantasmi che da' fondi neri
|
De i cuor vostri battuti dal pensier
|
Guizzan come da i vostri cimiteri
|
Putride fiamme innanzi al passegger.
|
Rimanti; e noi, dimani, a mezzo il giorno,
|
Che de le grandi querce a l'ombra stan
|
Ammusando i cavalli e intorno intorno
|
Tutto è silenzio ne l'ardente pian,
|
|
Ti canteremo noi cipressi i cori
|
Che vanno eterni fra la terra e il cielo:
|
Da quegli olmi le ninfe usciran fuori
|
Te ventilando co l lor bianco velo;
|
E Pan l'eterno che su l'erme alture
|
A quell'ora e ne i pian solingo va
|
Il dissidio, o mortal, de le tue cure
|
Ne la diva armonia sommergerà. ‐
|
|
Ed io ‐ Lontano, oltre Appennin, m'aspetta
|
La Tittì ‐ rispondea -; lasciatem'ire.
|
È la Tittì come una passeretta,
|
Ma non ha penne per il suo vestire.
|
E mangia altro che bacche di cipresso;
|
Né io sono per anche un manzoniano
|
Che tiri quattro paghe per il lesso.
|
Addio, cipressi! addio, dolce mio piano! ‐
|
|
‐ Che vuoi che diciam dunque al cimitero
|
Dove la nonna tua sepolta sta? ‐
|
E fuggìano, e pareano un corteo nero
|
Che brontolando in fretta in fretta va.
|
Di cima al poggio allor, dal cimitero,
|
Giù de' cipressi per la verde via,
|
Alta, solenne, vestita di nero
|
Parvemi riveder nonna Lucia:
|
|
La signora Lucia, da la cui bocca,
|
Tra l'ondeggiar de i candidi capelli,
|
La favella toscana, ch'è sì sciocca
|
Nel manzonismo de gli stenterelli,
|
Canora discendea, co l mesto accento
|
De la Versilia che nel cuor mi sta,
|
Come da un sirventese del trecento,
|
Piena di forza e di soavità.
|
|
O nonna, o nonna! deh com'era bella
|
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
|
Ditela a quest'uom savio la novella
|
Di lei che cerca il suo perduto amor!
|
‐ Sette paia di scarpe ho consumate
|
Di tutto ferro per te ritrovare:
|
Sette verghe di ferro ho logorate
|
Per appoggiarmi nel fatale andare:
|
|
Sette fiasche di lacrime ho colmate,
|
Sette lunghi anni, di lacrime amare:
|
Tu dormi a le mie grida disperate,
|
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare. ‐
|
Deh come bella, o nonna, e come vera
|
È la novella ancor! Proprio così.
|
E quello che cercai mattina e sera
|
Tanti e tanti anni in vano, è forse qui,
|
|
Sotto questi cipressi, ove non spero,
|
Ove non penso di posarmi più:
|
Forse, nonna, è nel vostro cimitero
|
Tra quegli altri cipressi ermo là su.
|
Ansimando fuggìa la vaporiera
|
Mentr'io così piangeva entro il mio cuore;
|
E di polledri una leggiadra schiera
|
Annitrendo correa lieta al rumore.
|
|
Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
|
Rosso e turchino, non si scomodò:
|
Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
|
E a brucar serio e lento seguitò.
Giosuè Carducci
Titolo della poesia:
Davanti a San Guido
Frasi di Giosuè Carducci
Una volta conoscevo l'abisso dove non c'è speranza e dove l'oscurità si stende su ogni oggetto. Fu allora che l'amore venne e liberò la mia anima. Una volta conoscevo soltanto oscurità e immobilità. Ora conosco la speranza e la gioia. Una volta piagnucolavo e davo pugni contro il muro che mi teneva rinchiusa. Ora mi rallegro nella consapevolezza di poter pensare, agire e ottenere il Paradiso. La mia vita non aveva passato né futuro. Un pessimista avrebbe detto che
[in quelle condizioni]
"la morte è qualcosa da desiderare fervidamente". Ma una piccola parola cadde dalle dita di un'altra sulla mia mano che si aggrappava al vuoto e il mio cuore afferrò l'estasi della vita. La notte scappò di fronte alla luce del pensiero e l'amore e la gioia presero il soprav
vento
sull'obbedienza alla scienza. Può mai una persona che è scappata da una tale cattività, che ha provato il brivido e la gloria della libertà, essere pessimista?
Helen Keller
Cit. da
Optimism
Frasi di Helen Keller
Et ora pendoliamo fianco a fianco come morte foglie, e lo
vento
benevolo a tratti un po' ci ravvicina.
Impiccata
Dal film:
Brancaleone alle crociate
Scheda film e trama
Frasi del film
Il profumo dei fiori non va contro
vento
, non
[quello di]
sandalo, tagara, o gelsomino; il profumo dei buoni va contro
vento
, in tutti i sensi lo effonde il virtuoso.
Buddha
Cit. da
Dhammapada
Frasi di Buddha
Piove. È uno stillicidio
|
senza tonfi
|
di motorette o strilli
|
di bambini.
|
|
Piove
|
da un cielo che non ha
|
nuvole.
|
Piove
|
sul nulla che si fa
|
in queste ore di sciopero
|
generale.
|
|
Piove
|
sulla tua tomba
|
a San Felice
|
a Ema
|
e la terra non trema
|
perché non c'è terremoto
|
né guerra.
|
|
Piove
|
non sulla favola bella
|
di lontane stagioni,
|
ma sulla cartella
|
esattoriale,
|
piove sugli ossi di seppia
|
e sulla greppia nazionale.
|
|
Piove
|
sulla Gazzetta Ufficiale
|
qui dal balcone aperto,
|
piove sul Parlamento,
|
piove su via Solferino,
|
piove senza che il
vento
|
smuova le carte.
|
|
Piove
|
in assenza di ermione
|
se Dio vuole,
|
piove perché l'assenza
|
è universale
|
e se la terra non trema
|
è perché Arcetri a lei
|
non l'ha ordinato.
|
|
Piove sui nuovi epistemi
|
del primate adue piedi,
|
sull'uomo indiato, sul cielo
|
ominizzato, sul ceffo
|
dei teologi in tuta
|
o paludati,
|
piove sul progresso
|
della contestazione,
|
piove sui work in regress,
|
piove
|
sui cipressi malati
|
del cimitero, sgocciola
|
sulla pubblica opinione.
|
|
Piove ma dove appari
|
non è acqua né atmosfera,
|
piove perché se non sei
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è solo la mancanza
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e può affogare.
Eugenio Montale
Titolo della poesia:
Piove
Frasi di Eugenio Montale
Come la rupe massiccia non si scuote per il
vento
, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi.
Buddha
Frasi di Buddha
Mi servirebbe una copia dei seguenti titoli: Vibratori al
vento
; Prepuzi in cappella; Sborra di fuoco; Sbattimelo ovunque, sbattilo lì; Puliscimi le tubature; Tette solenni parte II; Il tuo cazzo è il mio, ed io sono sua; Culi calati; Sborration; Giochi di mano, giochi di puttano; Gargarismi indecenti; Aurora sborealis con enormi cazzi ad Harlem; poi Bramose di cazzo; Bramose di fica; Uomini soli 2; poi c'è Vaselina connection... sì, ah, poi Fregne pregne di cazzi duri..."
Randal
Dal film:
Clerks - Commessi
Scheda film e trama
Frasi del film
Avvenne tutto per puro caso! Il giorno prima Maigret non sapeva che avrebbe intrapreso un viaggio. Eppure si era in quella stagione in cui Parigi cominciava a pesargli: un mese di marzo effervescente, che profumava di primavera, con un sole chiaro, penetrante, già tiepido.
La signora Maigret si era recata per un paio di settimane in Alsazia da sua sorella che aspettava un bambino.
Martedì mattina, dunque, il commissario ricevette una lettera da un collega della Polizia giudiziaria che era andato in pensione un paio d'anni prima e si era stabilito in Dordogne.
"...e soprattutto, se un
vento
propizio ti dovesse condurre in questa regione, ti raccomando di venire a trascorrere alcuni giorni da me. Ho una vecchia domestica che è contenta solo se ho degli ospiti. E poi comincia la stagione del salmone..."
Georges Simenon
Cit. da
Maigret e il pazzo di Bergerac ‐ Incipit
Frasi di Georges Simenon
Ispettore capo
: Allora, come si chiama?
[Michele Abbagnano non risponde; l'ispettore consulta dei fogli]
Abbagnano Michele... paternità?... N.N... data di nascita?... quando è nato?
Michele Abbagnano
: Il giorno che non ne potetti fare a meno...
Ispettore capo
: Due ottobre ventisette...
Michele Abbagnano
: E se non arrivavate voi oggi potevate scrivere anche la data di morte...
Ispettore capo
: Lei non si sarebbe mai buttato...
[7]
Michele Abbagnano
: E che altro potevo fare? mi volevano pigliare tutto, tutto quello che mi serve per campare...
Ispettore capo
: Uno che fa tutte queste scene per sopravvivere alla fine non si suicida.
Michele Abbagnano
: Ah, e allora per vivere uno si deve suicidare veramente? e poi che ne potete sapere quanto potevo resistere attaccato là fuori con una mano sola!
Ispettore capo
: Eh già, sì... l'altra lei non ce l'ha, vero?
Michele Abbagnano
: Nossignore.
Ispettore capo
: Come mai?
Michele Abbagnano
: E che ve lo dico a fare?
Ispettore capo
: Perché io lo devo scrivere sul rapporto.
Michele Abbagnano
: ...Durante la guerra io mi trovavo vicino a coso... là... come si chiama...
Ispettore capo
: Stalingrado.
Michele Abbagnano
: Eh!.. un freddo terribbile, neve ghiaccio dappertutto: un inverno così non ve lo potete neanche immaginare...
Ispettore capo
: Fischiava il
vento
e urlava la bufera...
Michele Abbagnano
: Ci stavate anche voi?
Ispettore capo
: No, io stavo al Ministero...
Michele Abbagnano
: E in che epoca?
Ispettore capo
: Dal quarantatré.
Michele Abbagnano
: E non vi ricordate di me?
Ispettore capo
: No...
Michele Abbagnano
: E io nel cinquanta facevo il marmista al Ministero del Trasporto a Roma!.. una sera fischiava il... c'era una tramontana terribbile, e una lastra di marmo mi cadde qua sopra e mi tagliò tutti i tendìni dell'avambraccio, e siccome non si poteva fare niente, gentilmente me la amputarono lì stesso là...
Ispettore capo
: E l'altro braccio, il destro, se l'è sfracellato in mezzo a due respingenti, vero?
Michele Abbagnano
: No, era sempre il sinistro, ma prima che me lo tagliavano!
Ispettore capo
: E quello stritolato dal cingolo di un carro armato inglese in Africa durante una tempesta di sabbia?
Michele Abbagnano
: Eh, è passato tanto tempo ma è successo veramente!
Ispettore capo
: E quello bruciato per salvare i bambini dall'incendio?
Michele Abbagnano
: E purtroppo anco questo è successo!
Ispettore capo
: Ma lei quante braccia ha? è successo tutto a lei?
Michele Abbagnano
: Non propriamente a me, ma è successo a tanta gente, non poteva capitare pure ammè?
Dal film:
Café Express
Scheda film e trama
Frasi del film
Improta
: Permettete una domanda?
Michele Abbagnano
: Dito!
Improta
: Voi siete cattolico?
Michele Abbagnano
: No, io so' disoccupato...
Improta
: Oh, e fate male a non credere, perché il Padreterno questa notte ha voluto preparare due grazie, proprio per voi...
Michele Abbagnano
: Veramente?
Improta
: Quello vede tutto, evidentemente ha capito che voi avete bisogno di soldi...
Michele Abbagnano
: E c'ha messo quarantacinqu'anni per se ne accorgere!
Improta
: E che sono di fronte all'eternita!
Michele Abbagnano
: E faciteme capì, mo' questo Padreterno, in cambio, che volesse da me?
Improta
: Eh eh, niente, una piccola informazione... voi, quando vendete il caffé, volente o nolente voi vi accorgete a chi tiene il portafoglio più gonfio... e voi lo dite a me...
Michele Abbagnano
: E voi volente o nolente glielo sgonfiate...
Improta
: No, volente!
Michele Abbagnano
: Ho capito... oh, ma la grazia dove sta?
Improta
: Oh... il Padreterno nella sua infinita misericordia, vi prepara ogni sera per voi una bbella ventimila lire...
Michele Abbagnano
: E io addi
vento
ladro per grazia divina... sentite a me... dite a questo vostro Padreterno che non mi avete trovato.
Improta
: Però vi siete dimenticato della seconda grazia...
Michele Abbagnano
: No, se è come la prima non la voglio neanche sentire!
Improta
: No, è diversa, quello il Padreterno vi vuole avvertire che facendo così andate incontro a qualche dispiacere, con frattura degli arti inferiori e superiori, e degenza ospedaliera con prognosi riservata!
Michele Abbagnano
: Questo castigo di Dio per mancata collaborazione chi me lo porterebbe?
Improta
: Diodato Amitrano detto 'o pazzo!
Michele Abbagnano
: E chi è?
Amitrano
[Sbarrandogli la strada con un braccio]
: Song' io!
Michele Abbagnano
: Uè, ha mandato pure l'Arcangelo Gabriele, oì...
Amitrano
: E allora?
Michele Abbagnano
: E allora... eh... e allora se la situazione è questa se ne può discutere...
Improta
: Eh, e lo sapevo!
Michele Abbagnano
: Ma non qua... è una cosa troppo delicata...
Amitrano
: E dove?
Michele Abbagnano
: Qua.
[Apre uno scompartimento dove si trovano dei carabinieri]
Maresciallo egregio, tengo due belle sorprese per voi... accomodatevi...
Improta
: Ah, no, grazie magari... ne parliamo dopo eh?
Amitrano. Però ne parlamm', hai capito?
Dal film:
Café Express
Scheda film e trama
Frasi del film
[Raccontando al Maresciallo dei carabinieri come aveva perso il braccio]
Uè, avete fatto la campagna di Russia, l'aggio visto dal distintivo
[...]
[mostra il braccio]
eccolo qua il mio distintivo della Russia: congelamento eh, la guerra non va bene a nessuno, e senò la chiamavano pace...
[...]
io mi trovavo vicino a coso là... comme si chiama
[...]
un soldato aveva rimasto in mezzo alla neve solamente con una cammisella addosso, Marescià!... fischiava il
vento
e urlava la bufera e io che dovevo fare, ci ho dato il cappotto mio...
Michele Abbagnano
Dal film:
Café Express
Scheda film e trama
Frasi del film
[Raccontando a Imbastaro come aveva perso il braccio]
Io pure per esempio facevo il pianista
[...]
una sera ad Aversa durante un concerto all'aperto scoppiò una tempesta terribbile: fischiava il
vento
e urlava la bufera... e proprio mentre stavo suonando il ritornello della sinfonia, mi si è chiuso il coperchio del pianoforte...
Michele Abbagnano
Dal film:
Café Express
Scheda film e trama
Frasi del film
[Raccontando a Suor Camilla come aveva perso il braccio]
Una notte che a Casavatore ci stava una tempesta terribile e due criature rimanettero dentro a un incendio... fischiava il
vento
e urlava la bufera, ma io li sentetti strillare e me buttai in mezzo alle fiamme eh... all'ospedale quando mi svegliai mi dicettero che le due criature si avevano salvate ma il braccio mio no... lo volete sempre il resto?
Michele Abbagnano
Dal film:
Café Express
Scheda film e trama
Frasi del film
Amore è come un grande salto è come una tempesta di
vento
| amore è un grande temporale che non è vero che non fa male.
Antonello Venditti
Cit. da
In qualche parte del mondo
Frasi di Antonello Venditti
E come due aquile al
vento
ci inventiamo in un solo momento di volare in alto in alto in alto e ancora di più credimi... credimi...
Antonello Venditti
Cit. da
Fellini
Frasi di Antonello Venditti
U Po Kyin, un magistrato del sottodipartimento di Kyauktada nella Birmania superiore, stava seduto nella veranda di casa sua. Erano solo le otto e mezzo, ma si era già nel mese di aprile e si sentiva nell'aria come un'oppressione, la minaccia delle lunghe ore soffocanti del meriggio. A tratti, lievi folate di
vento
‐ che per contrasto sembravano fresche ‐ agitavano le orchidee appena annaffiate, pendenti dalla grondaia. Al di là delle orchidee si scorgeva il tronco curvo e polveroso di una palma, e poi il cielo sfolgorante color oltremare. Allo zenith, così in alto che abbagliavano solo a guardarli, alcuni avvoltoi roteavano senza un palpito d'ala.
George Orwell
Cit. da
Giorni in Birmania ‐ Incipit
Frasi di George Orwell
Di tutto è rimasto un poco.
|
Della mia paura. Del tuo ribrezzo.
|
|
Dei gridi blesi. Della rosa
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è rimasto un poco.
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È rimasto un poco di luce
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captata nel cappello.
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Negli occhi del ruffiano
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è restata un po' di tenerezza
|
(molto poco).
|
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Poco è rimasto di questa polvere
|
che ti coprì le scarpe
|
bianche. Pochi panni sono rimasti,
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pochi veli rotti,
|
poco, poco, molto poco.
|
|
Ma d'ogni cosa resta un poco.
|
Del ponte bombardato,
|
delle due foglie d'erba,
|
del pacchetto
|
-vuoto- di sigarette, è rimasto un poco.
|
|
Ché di ogni cosa resta un poco.
|
È rimasto un po' del tuo mento
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nel mento di tua figlia.
|
|
Del tuo ruvido silenzio
|
un poco è rimasto, un poco
|
sui muri infastidì,
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nelle foglie, mute, che salgono.
|
|
È rimasto un po' di tutto
|
nel piattino di porcellana,
|
drago rotto, fiore bianco,
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di rughe sulla tua fronte,
|
ritratto.
|
|
Se di tutto resta un poco,
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perché mai non dovrebbe restare
|
un po' di me? Nel treno
|
che porta a nord, nella nave,
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negli annunci di giornale,
|
un po' di me a Londra,
|
un po' di me in qualche dove?
|
Nella consonante?
|
Nel pozzo?
|
|
Un poco resta oscillando
|
alla foce dei fiumi
|
e i pesci non lo evitano,
|
un poco: non viene nei libri.
|
|
Di tutto rimane un poco.
|
Non molto: da un rubinetto
|
stilla questa goccia assurda,
|
metà sale e metà alcool,
|
salta questa zampa di rana,
|
questo vetro di orologio
|
rotto in mille speranze,
|
questo collo di cigno,
|
questo segreto infantile...
|
Di ogni cosa è rimasto un poco:
|
di me; di te; di Abelardo.
|
Un capello sulla mia manica,
|
di tutto è rimasto un poco;
|
vento
nelle mie orecchie,
|
rutto volgare, gemito
|
di viscere ribelli,
|
e minuscoli artefatti:
|
campanula, alveolo, capsula
|
di revolver... di aspirina.
|
Di tutto è rimasto un poco.
|
E di tutto resta un poco.
|
Oh, apri i flaconi di profumo
|
e soffoca
|
l'insopportabile lezzo della memoria.
|
|
Ma di tutto, terribile, resta un poco,
|
e sotto le onde ritmate
|
e sotto le nuvole e i venti
|
e sotto i ponti e sotto i tunnel
|
e sotto le fiamme e sotto il sarcasmo
|
e sotto il muco e sotto il vomito
|
e sotto il singhiozzo, il carcere, il dimenticato
|
e sotto gli spettacoli e sotto la morte in scarlatto
|
e sotto le biblioteche, gli ospizi, le chiese trionfanti
|
e sotto te stesso e sotto i tuoi piedi già rigidi
|
e sotto i cardini della famiglia e della classe,
|
rimane sempre un poco di tutto.
|
A volte un bottone. A volte un topo.
|
|
[da "La rosa del popolo", 1945]
Carlos Drummond de Andrade
Titolo della poesia:
Residuo
Frasi di Carlos Drummond de Andrade
Silenzioso cubo di tenebra:
|
un salto, e sarebbe la morte.
|
Ma è soltanto, sotto il
vento
,
|
l'integrazione nella notte.
|
|
Nessun pensiero d'infanzia,
|
né nostalgia né vano proposito.
|
Esclusivamente la contemplazione
|
di un mondo enorme e immobile.
|
|
La somma della vita è nulla.
|
Ma la vita ha questo potere:
|
nell'oscurità assoluta,
|
come un liquido, circola.
|
|
Suicidio di ricchezza, scienza...
|
L'anima severa si interroga
|
e subito tace. E non sa
|
se è notte, mare o distanza.
|
|
Triste faro dell'Isola Rasa.
|
|
[da "Sentimento del mondo", 1940]
Carlos Drummond de Andrade
Titolo della poesia:
Notturno alla finestra dell'appartamento
Frasi di Carlos Drummond de Andrade
Nessun filo spinato potrà rallentare il
vento
, non tutto quel che brucia si consuma.
Jovanotti
Cit. da
Mezzogiorno
Frasi di Lorenzo Cherubini
"È solo una spada." Se avesse avuto bisogno di una spada, ce n'erano a centinaia sotto il tempio. Ago era troppo piccola per essere una vera spada, era poco più di un giocattolo. E Arya era solo una ragazzina quando Jon Snow l'aveva fatta forgiare per lei. "È solo una spada" proclamò, questa volta a voce alta... ma non era così. Ago era Robb, Bran, Rickon, sua madre, suo padre e anche Sansa. Ago erano le pareti grigie di Grande Inverno e le risate della sua gente. Ago erano le nevicate estive, le storie della vecchia Nan, era l'albero-cuore con le sue foglie rosse e il terribile volto scolpito nel legno, era l'odore caldo di terra dei giardini coperti, il
vento
del Nord che faceva sbattere le imposte della sua stanza. Ago era il sorriso di Jon Snow. "Mi spettinava e mi chiamava sorellina" ricordò, e d'un tratto le si riempirono gli occhi di lacrime.
George R. R. Martin
Cit. da
Il dominio della regina
Frasi di George R. R. Martin
La giornata era grigia, gelida. I cani non riuscivano a fiutare la pista. La grande cagna nera aveva accostato il muso alle orme dell'orso un'unica volta, per poi arretrare di nuovo nel branco, tenendo la coda tra le gambe. I segugi si ammassavano tetramente gli uni contro gli altri sulla riva del fiume, mentre il
vento
li colpiva con aghi di gelo. Anche Chett lo sentiva pungere nonostante gli strati di lana nera e cuoio trattato. Faceva troppo freddo, sia per gli uomini sia per gli animali. Eppure loro erano là fuori. Chett strinse le labbra, gli sembrò di sentire le vesciche che gli coprivano le guance diventare più rosse, più infuocate. "Io dovrei starmene sulla Barriera, al sicuro, a occuparmi dei fottuti corvi e a tenere il fuoco acceso per il vecchio maestro Aemon." Invece no: Jon Snow il bastardo gli aveva portato via tutto, lui e quel ciccione del suo amico Sam Tarly. Era colpa loro se adesso Chett era qui, a ghiacciarsi le palle assieme a un branco di cani, nelle profondità della foresta Stregata.
George R. R. Martin
Cit. da
Tempesta di spade ‐ Incipit
Frasi di George R. R. Martin
A metà della discesa, in un punto abbastanza riparato, poco prima della pineta, trovai un rifugio che Mi aveva preparato come l'edera di Giona. Era stato creato proprio per quell'occasione. C'era un tronco d'albero in una piccola radura. Era secco, e un minuscolo cedro vi si curvava sopra ad arco, come una tenda verde, formando una capanna. Mi sedetti là in silenzio, amai il
vento
della foresta e Lo ascoltai a lungo.
Thomas Merton
Cit. da
Il segno di Giona
Frasi di Thomas Merton
Il terrore che sarebbe durato per
vento
tto anni, ma forse anche di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia. La barchetta beccheggiò, s'inclinò, si raddrizzò, affrontò con coraggio i gorghi infidi e proseguì per la sua rotta giù per Witcham Street, verso il semaforo che segnava l'incrocio con la Jackson. Le tre lampade disposte in verticale su tutti i lati del semaforo erano spente, in quel pomeriggio d'autunno del 1957, e spente erano anche le finestre di tutte le case. Pioveva ininterrottamente ormai da una settimana e da due giorni si erano alzati i venti.
Stephen King
Cit. da
It ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
Da qualche parte, in alto in alto, la luna risplende, bella piena... ma qui, a Tarker's Mills, infuria una tormenta di neve. Il
vento
fischia battendo a tutta forza la strada principale deserta; gli spazzaneve municipali hanno rinunciato da un pezzo a liberare le vie.
Arnie Westrum, segnalatore della compagnia ferroviaria GS&WM, è stato colto dalla tormenta a quindici chilometri dal paese: ha dovuto fermare il carrello azionato da un motore diesel e rifugiarsi nella baracca degli attrezzi e dei segnali, dove, aspettando che finisca la nevicata, fa, con un vecchio e unto mazzo di carte, il Solitario del Ritardatario.
Stephen King
Cit. da
Unico indizio la luna piena ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
Tu ami? Quella domanda aveva preso a tormentarla senza che nemmeno lei sapesse cosa significava.
Arrivò l'autunno, e tanto sull'isola quando a Capo Procione, al di là dello Stretto, fu un autunno gelido e avaro di quelle piogge che colorano gli alberi. Il
vento
fischiava note lunghe e fredde che risuonavano nel cuore di Stella.
Stephen King
Cit. da
Lo stretto ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
DISSOLVENZA IN APERTURA:
1 ESTERNO: MAIN STREET, LITTLE TALL ISLAND ‐ TARDO POMERIGGIO.
La NEVE scorre davanti all'obiettivo della TELECAMERA, dapprima così veloce e intensa che non vediamo niente. IL
VENTO
SIBILA. LA TELECAMERA comincia ad AVANZARE e vediamo una LUCE ARANCIONE INTERMITTENTE. È il semaforo all'angolo di Main Street con Atlantic Street, l'unico incrocio cittadino di Little Tall. Il semaforo DONDOLA VIOLENTEMENTE nel
vento
. Le due vie sono deserte e così è giusto che sia: è in corso una feroce tormenta. Vediamo fioche luci nelle case, ma nessun essere umano. La neve già accumulata copre per metà le vetrine.
MIKE ANDERSON parla con un lieve accento del Maine.
MIKE ANDERSON (voce fuori campo)
Mi chiamo Michael Anderson e non sono quello che si definirebbe un erudito. Non sono forte nemmeno in filosofia, ma so una cosa: in questo mondo ci si passa pagando. Di solito un bel po'. Qualche volta tutto quello che hai. È una lezione che pensavo di aver imparato nove anni fa, durante quella che da queste parti chiamano la tempesta del secolo.
Stephen King
Cit. da
La tempesta del secolo ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
"
[...]
Ma volevo che tu sapessi che ti penso, Sarah. Davvero, per me non c'è mai stata qualcun'altra e quella notte fu la nostra notte più bella
[...]
e quella notte fu la nostra notte più bella, anche se a volte mi è difficile credere che vi sia mai stato un anno 1970 e le dimostrazioni nei campus e Nixon presidente. Senza calcolatori tascabili, senza videocassette, senza orchestre punk e rock. E altre volte mi sembra che quel tempo sia tutt'ora vicinissimo, da poterlo quasi toccare. Mi sembra che se potessi tenerti tra le braccia, o toccare la tua guancia, o la tua nuca, potrei portarti con me in un futuro diverso senza dolore o tenebre o scelte amare.
Bene, tutti facciamo quello che possiamo e dobbiamo accontentarci... e se non ci basta, dobbiamo rassegnarci. Spero soltanto che tu mi penserai nel modo migliore che ti riesce, Sarah cara. Con tutto il cuore e tutto il mio amore. Johnny."
Le si mozzò il respiro di colpo e restò con la schiena rigida e gli occhi sbarrati. "Johnny...?"
Era andato.
Si alzò, si girò e naturalmente non c'era nulla. Ma poteva vederlo, ritto lì accanto, le mani sprofondate nelle tasche, il caldo sorriso un po' obliquo sul volto più attraente che bello che si appoggiava snello e disinvolto ad una tomba o ad un pilastro dell'ingresso o forse contro un albero rosseggiante d'autunno. Bella roba, Sarah, annusi ancora quella dannata cocaina?
Niente intorno se non Johnny, lì vicino. Forse ovunque.
Tutti noi facciamo quello che possiamo e dobbiamo accontentarci... e se non ci basta, dobbiamo rassegnarci. Niente è perduto per sempre, Sarah. Niente che non possa esser ritrovato.
"Sempre il vecchio Johnny", sussurrò Sarah. Uscì dal cimitero e attraversò la strada. Indugiò un attimo, voltandosi a guardare. Il tiepido
vento
d'ottobre alitava robusto e grandi cortine di luce e d'ombra sembravano attraversare il mondo. Gli alberi frusciavano misteriosamente.
Sarah salì in macchina e si allontanò.
Stephen King
Cit. da
La zona morta
Frasi di Stephen King
«Ciao, Johnny», mormorò e il
vento
corse leggero tra gli alberi di porpora. Una foglia rossa ondeggiò nell'aria azzurra e le si posò tra i capelli. «Sono qui. Sono venuta finalmente.» Parlare ad alta voce le sarebbe sembrato inopportuno. Parlare a un morto era un'azione stupida. Così avrebbe pensato una volta. Ma ora si sentiva presa da un'emozione talmente intensa da farle dolere la gola e stringere i pugni. Forse era giusto parlargli.
Stephen King
Cit. da
La zona morta
Frasi di Stephen King
Era un filo molto sottile, ma certe volte, se stai attento a non spezzarlo, un filo sottile lo puoi tirare fino a disfare un intero indumento.
Stephen King
Cit. da
La leggenda del
vento
Frasi di Stephen King
Le storie che ascoltiamo da bambini sono quelle che ricordiamo per tutta la vita.
Stephen King
Cit. da
La leggenda del
vento
Frasi di Stephen King
Era insieme terribile e stranamente umiliante rendersi conto della facilità con cui il disagio fisico poteva avere il soprav
vento
sulla mente, dilagando come gas velenoso fino a impossessarsi di ogni piccolo angolo dell'organismo. Cordoglio? Lutto? Che cos'erano mai quando sentivi il freddo in marcia dalla punta delle dita di mani e piedi su, verso il naso, Dio del cielo, e poi dove ancora? Al cervello, di grazia. E al cuore. Nella morsa di un freddo così, cordoglio e lutto erano solo parole. Ma no, nemmeno, erano suoni. Erano blablà privi di significato, quando stavi seduto a rabbrividire sotto le stelle in attesa di una mattina che non arrivava mai.
Stephen King
Cit. da
La torre nera
Frasi di Stephen King
Ci sono strade segrete in America, strade occulte.
[...]
È nel modo in cui i bicchierini di plastica e i pacchetti di sigarette accartocciati corrono sull'asfalto spinti dal
vento
che precede l'alba. È nell'adolescente dall'altra parte della strada, seduto sul gradino di una veranda alle quattro e mezzo di notte con la testa posata sulle braccia, una silenziosa immagine di dolore. Le strade segrete sono vicine e vi parlano sussurrando. "Vieni amico", dicono. "Qui è dove puoi dimenticare ogni cosa, anche il nome che ti hanno affibbiato quando non eri che un bebè nudo e urlante ancora sporco del sangue di tua madre. Ti hanno affibbiato un nome come si lega un barattolo alla coda di un cane, vero? Ma qui non c'è bisogno che te lo trascini dietro. Vieni. Avanti."
Stephen King
Cit. da
I lupi del Calla
Frasi di Stephen King
Non fischiare al
vento
se non vuoi che soffi.
Stephen King
Cit. da
La sfera del buio
Frasi di Stephen King
"Dillo di nuovo e lo farò, Susan. Non so se è una promessa o un avvertimento o tutte e due le cose insieme, ma... dillo di nuovo e lo farò."
Non c'era bisogno di chiedergli a che cosa alludesse. Le sembrò che il terreno si muovesse e più tardi avrebbe riflettuto che per la prima e unica volta in vita sua aveva avuto la sensazione precisa del ka, un
vento
che giungeva non dal cielo ma dal sottosuolo. Mi ha raggiunta, infine, pensò. Il mio ka, nel bene o nel male.
"Roland!"
"Sì, Susan."
Gli appoggiò la mano sotto la fibbia della cintura e strinse, senza mai distogliere gli occhi da quelli di lui.
"Se mi ami, amami"
"Aye, signora. Ti amo."
Roland si sbottonò la camicia confezionata in una parte del Medio-Mondo che lei non avrebbe mai visto e la prese tra le braccia.
Stephen King
Cit. da
La sfera del buio
Frasi di Stephen King
Il Ka è come un
vento
.
Stephen King
Cit. da
Roland di Gilead
Frasi di Stephen King
La lunga chioma della cometa lacerava l'alba, un rosso squarcio sanguinante sugli aspri artigli di granito della Roccia del Drago, come una ferita nel cielo dalle sfumature cremisi e violette. Maestro Cressen rimase immobile sulla balconata spazzata dal
vento
su cui davano le sue stanze. Era là che arrivavano i corvi messaggeri, al termine di un lungo volo. I loro escrementi punteggiavano i doccioni alti dodici piedi che torreggiavano ai lati dell'anziano sapiente: rappresentavano un cerbero e un grifone, due dei minacciosi bassorilievi che incombevano a migliaia dalle mura dell'antica fortezza. Al suo arrivo alla Roccia del Drago, molto tempo prima, quell'esercito di mostri di pietra l'aveva messo a disagio ma, con il passare degli anni, si era abituato a loro, fino a considerarli vecchi amici. Il saggio, il cerbero e il grifone continuarono a scrutare insieme il cielo, gravati da uno strano presentimento.
George R. R. Martin
Cit. da
Il regno dei lupi ‐ Incipit
Frasi di George R. R. Martin
"Aspetta che cambi il
vento
, Babyluv"
Stephen King
Cit. da
La storia di Lisey
Frasi di Stephen King
La mia bambina con la palla in mano,
|
con gli occhi grandi colore del cielo
|
e dell'estiva vesticciola: "Babbo
|
- mi disse - voglio uscire oggi con te"
|
Ed io pensavo: Di tante parvenze
|
che s'ammirano al mondo, io ben so a quali
|
posso la mia bambina assomigliare.
|
Certo alla schiuma, alla marina schiuma
|
che sull'onde biancheggia, a quella scia
|
ch'esce azzurra dai tetti e il
vento
sperde;
|
anche alle nubi, insensibili nubi
|
che si fanno e disfanno in chiaro cielo;
|
e ad altre cose leggere e vaganti.
Umberto Saba
Titolo della poesia:
Ritratto della mia bambina
Frasi di Umberto Saba
Falce martello e la stella d'Italia
|
ornano nuovi la sala. Ma quanto
|
dolore per quel segno su quel muro!
|
|
Esce, sorretto dalle grucce, il Prologo.
|
Saluta al pugno; dice sue parole
|
perché le donne ridano e i fanciulli
|
che affollano la povera platea.
|
Dice, timido ancora, dell'idea
|
che gli animi affratella; chiude: "E adesso
|
faccio come i tedeschi: mi ritiro".
|
Tra un atto e l'altro, alla Cantina, in giro
|
rosseggia parco ai bicchieri l'amico
|
dell'uomo, cui rimargina ferite,
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gli chiude solchi dolorosi; alcuno
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venuto qui da spa
vento
si esigli,
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si scalda a lui come chi ha freddo al sole.
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Questo è il Teatro degli Artigianelli,
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quale lo vide il poeta nel mille
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novecentoquarantaquattro, un giorno
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di Settembre, che a tratti
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rombava ancora il canone, e Firenze
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taceva, assorta nelle sue rovine.
Umberto Saba
Titolo della poesia:
Teatro degli Artigianelli
Frasi di Umberto Saba
Nella mia giovinezza ho navigato
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lungo le coste dalmate. Isolotti
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a fior d'onda emergevano, ove raro
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un uccello sostava intento a prede,
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coperti d'alghe, scivolosi, al sole
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belli come smeraldi. Quando l'alta
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marea e la notte li annullava, vele
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sotto
vento
sbandavano più al largo,
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per fuggirne l'insidia. Oggi il mio regno
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è quella terra di nessuno. Il porto
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accende ad altri i suoi lumi; me al largo
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sospinge ancora il non domato spirito,
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e della vita il doloroso amore
Umberto Saba
Titolo della poesia:
Ulisse
Frasi di Umberto Saba
Il poeta ha le sue giornate
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contate,
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come tutti gli uomini;ma quanto,
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quanto variate!
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L'ore del giorno e le quattro stagioni,
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un po' meno di sole o più di
vento
,
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sono lo svago e l'accompagnamento
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sempre diverso per le sue passioni
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sempre le stesse;ed il tempo che fa
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quando si leva, è il grande avvenimento
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del giorno, la sua gioia appena desto.
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Sovra ogni aspetto lo rallegra questo
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d'avverse luci, le belle giornate
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movimentate
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come la folla in una lunga istoria,
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dove azzurro e tempesta poco dura,
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e si alternano messi di sventura
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e di vittoria.
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Con un rosso di sera fa ritorno,
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e con le nubi cangia di colore
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la sua felicità,
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se non cangia il suo cuore.
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Il poeta ha le sue giornate
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contate,
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come tutti gli uomini;ma quanto,
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quanto beate!
Umberto Saba
Titolo della poesia:
Il poeta
Frasi di Umberto Saba
Quando l'ultimo giorno di scuola, dell'ultimo anno di liceo suona la campanella dell'ultima ora, tu sei convinto che quello sia l'ultimo secondo della tua adolescenza. Senti il bisogno di sottolineare l'e
vento
con una frase storica tipo: "Che la forza sia con noi" oppure "Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo!".
Luca
Dal film:
Notte prima degli esami
Commenti:
1
Scheda film e trama
Frasi del film
[Brancaleone si rivolge all'armata]
Brancaleone
: L'homo allo mio servizio non teme né piova né sole né foco né
vento
!
Mangold
: Lo qvale servizio? Semo tutti allo pari!
Brancaleone
: Silenzio! Io vi sono duce!! E però
[perciò]
mi dovete obbedienza e dedizione. Lo nostro cammino sarà cosparso di sudore, lacrime e sanguine. Siete voi pronti a tanto? Respondete a una voce.
[Brusio]
Siete voi pronti a morire pugnando? Noi marceremo per giorni, settimane et mesi, ma infine averemo castella, ricchezze et bianche femmine dalle grandi puppe. Taccone: 'nnalza le insegne!
Taccone
: No le tengo!
Brancaleone
: Bene! E tu levale in alto! E voi, bifolchi, ponetevi all'ombra di esse, escite dalla fanga, che io farò di voi cinque un'armata...
Abacuc
: Duce, semo quattro.
Brancaleone
: Be' io farò di voi quattro!, un'armata veloce et ardita che sia veltro e lione al tempo istesso!
Dal film:
L'armata Brancaleone
Scheda film e trama
Frasi del film
Cesare Proietti
: Uaaaah! Ammazza che acchiappo! E quando me presento a Porto Rotondo cò sta s
vento
la gli amici fraciconi se mettono a cantà l'inno de Mameli! Je pija na paralisi! AAH!
Samaritana Baldi
: Sono ancora sotto effetto scampi! Sono tutta una vampa!
Cesare Proietti
: Ahò! Ma vedi d'annattene! Ma chi t'ha chiamato?
Samaritana Baldi
: Ma tu hai risposto al mio piedino con una foga da stallone, me lo stavi stritolando!
Cesare Proietti
: Ecco, brava, se n'te ne vai subito oltre ar piede te stritolo tutto e' resto!
Samaritana Baldi
: Voi figli di papà siete tutti uguali! Viziati e volubili, comunque... ammazzami pure, ma io non ti mollo!
Cesare Proietti
: E annamo! E annamo!
[Cercando di tirarla giu dal letto, equivoca una atto sessuale]
Turchese De Benedetti
: Cristiano!
Cesare Proietti
: Turchese, credimi, è stata lei a intrufolarsi!
[Turchese lascia la camera infastidita]
Cesare Proietti
: Ascorta bene dar binario uno sta per partì na pizza tremenda!
Samaritana Baldi
: Ma che mi vuoi menare?
Cesare Proietti
: Ah no? Quer faccione da caciotta te lo faccio diventà come n'compact!
Samaritana Baldi
: Però ricorda, che chi disprezza compra!
Cesare Proietti
: Ma n'ce pensà pe niente! Piuttosto che co te me butto su quer finocchio dell'architetto! E sgomma! Sei n'canotto! Ma n'te vedi? Te mancano i remi! Se te fà cresce a barba sembri Pavarotti!
[Spingendola fuori dalla camera in malo modo]
Cesare Proietti
: Managgia!
Dal film:
Fratelli d'Italia
Scheda film e trama
Frasi del film
Melo, guarda come sei maschio senza casco! I capelli al
vento
sono più sinceri!
Cetto La Qualunque
Dal film:
Qualunquemente
Scheda film e trama
Frasi del film
[...]
quel misero gruppuscolo di nati perdenti con il loro piccolo club segreto in quella località nota come i Barrens, i "brulli", buffo nome per una zona così lussureggiante di vegetazione. A credersi esploratori nella giungla, o genieri della Marina americana a disboscare un atollo nel Pacifico per una pista d'atterraggio tenendo testa ai giapponesi; a immaginarsi costruttori di una diga, cowboy, astronauti in un mondo di giungla; a inventarsi di tutto e tutto si poteva inventare, ma sempre senza dimenticarsi di quello che stavano facendo veramente: si nascondevano dai ragazzi più grandi, si nascondevano a Henry Bowers e Victor Criss e Belch Huggins e tutti gli altri. Che branco di miserevoli erano stati: Stan Uris con quel nasone da ebreo; Bill Denbrough che a parte "Hi-yo, ragazzi" non sapeva dire niente senza balbettare così spa
vento
samente da farti torcere le budella; Beverly Marsh con i suoi lividi e le sigarette nascoste nella manica arrotolata della camicetta; Ben Hanscom, così grosso da sembrare una versione umana di Moby Dick; e Richie Tozier, con quei fondi di bottiglia che aveva per occhiali e i suoi voti da primo della classe e la sua lingua saggia e quella faccia che sembrava supplicare di essere squinternata e ricomposta in forme nuove ed eccitanti. C'era una parola per definirli? Oh sì. C'è sempre una parola. Nel loro caso era impiastri.
Stephen King
Cit. da
It
Frasi di Stephen King
Allora vai senza perdere altro tempo, vai veloce mentre l'ultima luce si spegne, vattene da Derry, allontanati dal ricordo... ma non dal desiderio. Quello resta, tutto ciò che eravamo e tutto ciò che credevamo da bambini, tutto quello che brillava nei nostri occhi quando eravamo sperduti e il
vento
soffiava nella notte. Parti e cerca di continuare a sorridere. Trovati un po' di rock and roll alla radio e vai verso tutta la vita che c'è con tutto il coraggio che riesci a trovare e tutta la fiducia che riesci ad alimentare. Sii valoroso, sii coraggioso, resisti. Tutto il resto è buio.
Ma chi sa per quanto tempo può durare un lutto. Non è possibile che dopo trenta o quarant'anni dalla scomparsa di un figlio o di un fratello di una sorella, ci si ritrovi nel dormiveglia a pensare al defunto con lo stesso senso di nostalgia e di vuoto, la sensazione di un'assenza che non potrà mai più essere riempita.. forse nemmeno dopo la morte.
Stephen King
Cit. da
It
Frasi di Stephen King
Quando si tratta dei propri figli, ci si ritrova di tanto in tanto a prendere iniziative singolari affidandosi alla speranza che si risolvano per il meglio: iniziative e figli. Il mestiere di genitore è il paradigma di «accennami un paio di battute che io m'in
vento
qualcosa».
Stephen King
Cit. da
Duma Key
Frasi di Stephen King
Le baciavo le dita, ero perfino arrivato a leggerle Keats sul retro di casa sua, quando il
vento
soffiava dalla parte giusta. Il suo vecchio aveva del bestiame, e l'odore del letame, per dirla in modo elegante, non andava d'accordo con le parole di Keats.
Stephen King
Cit. da
La lunga marcia
Frasi di Stephen King
Era la notte di felling e la solita folla si era radunata alla Pietra Miliare. Cinque persone non erano proprio una folla, ma era il massimo che la locanda avesse mai visto in quei giorni, dati i tempi che correvano.
Il vecchio Cob stava rivestendo il suo ruolo di cantastorie e dispensatore di consigli. Gli uomini al bancone sorseggiavano le loro bevande e ascoltavano. Nella stanza sul retro un giovane locandiere se ne stava non visto dietro la porta, ascoltando rapito i dettagli di una storia piuttosto familiare.
Patrick Rothfuss
Cit. da
Il nome del
vento
‐ Incipit
Per me la morte non è una cosa spa
vento
sa. Vivere è invece una maledizione.
Jim Jones
Frasi di Jim Jones
Stasera ho un appuntamento con il mio amico Jack, qualcuno vuole partecipare?
Claire
Dal film:
Professione inventore
Scheda film e trama
Frasi del film
Ovunque io vada la gente non fa che parlarmi del centro, ma quando ti serve aiuto nessuno vuole più darti una mano!
Claire
Dal film:
Professione inventore
Scheda film e trama
Frasi del film
Dal momento in cui vengono concepiti, la paura più grande per i genitori è perdere i propri figli. Facciamo di tutto per tenerli sempre accanto a noi e al sicuro. Ma a volte li perdiamo comunque: può succedere a un grande magazzino, all'aeroporto... sapete, la verità è che non sono solo i bambini a perdersi, a volte siamo noi, i grandi, i genitori e questo è sicuramente successo a me. Vedete sono stato processato e condannato per negligenza su un prodotto e questo lo sapete tutti, ma ciò di cui sono davvero colpevole è la mia negligenza come padre. Ed eccomi qui oggi a presentarvi un'altra invenzione di Robert Axle.
Axle
Dal film:
Professione inventore
Scheda film e trama
Frasi del film
Il succo della storia fin qui.
Al principio fu creato l'Universo. Questo fatto ha sconcertato non poche persone ed è stato considerato dai più come una cattiva mossa.
Numerose razze sono convinte che l'universo sia stato creato da una specie di dio.
Gli Jatravartid di Viltvodle VI credono invece che il cosmo sia nato da uno starnuto di un essere chiamato il Grande Ciaparche Verde.
Gli Jatravartid, che vivono nel costante timore del giorno in cui ci sarà l'Av
vento
del Grande Fazzoletto da Naso Bianco, sono piccole creature azzurre fornite ciascuna di cinquanta braccia, ragion per cui sono stati gli unici, nella storia delle razze intelligenti, ad avere inventato il deodorante per le ascelle prima della ruota.
Douglas Adams
Cit. da
Ristorante al termine dell'universo ‐ Incipit
Frasi di Douglas Adams
Una massa invisibile, esistente da sempre, ma riconosciuta come tale solo dall'av
vento
del microscopio, è quella dello sperma. Duecento milioni di spermatozoi partono insieme. Sono uguali fra loro e si trovano insieme nella massima concentrazione. Hanno tutti una meta, e, tranne uno, periscono tutti strada facendo.
Elias Canetti
Cit. da
Massa e potere
Frasi di Elias Canetti
La cosa spa
vento
sa nei sentimenti di colpa: che neanche essi sono giusti.
Elias Canetti
Cit. da
La provincia dell'uomo
Frasi di Elias Canetti
Non c'è bisogno che vi ricordi
[discorso di Kien ai libri della sua biblioteca]
in modo particolareggiato la storia antichissima e superba delle vostre sofferenze. Scelgo soltanto un esempio per mostrarvi in maniera persuasiva quanto vicini siano odio e amore. La storia d'un paese che tutti noi in egual misura veneriamo, di un paese in cui voi avete goduto delle più grandi attenzioni e dell'affetto più grande, di un paese in cui vi si è tributato persino quel culto divino che ben meritate, narra un orribile e
vento
, un crimine di proporzioni mitiche, perpretato contro di voi da un sovrano diabolico per suggerimento di un consigliere ancor più diabolico. Nell'anno 213 avanti Cristo, per ordine dell'imperatore cinese Shi Hoang-ti − un brutale usurpatore che ebbe l'ardire di attribuire a se stesso il titolo di "Primo, Augusto, Divino" − vennero bruciati tutti i libri esistenti in Cina. Quel delinquente brutale e superstizioso era per parte sua troppo ignorante per valutare esattamente il significato dei libri sulla base dei quali veniva combattuto il suo tirannico dominio. Ma il suo primo ministro Li-Si, un uomo che doveva tutto ai propri libri, e dunque uno spregevole rinnegato, seppe indurlo, con un abile memoriale, a prendere questo inaudito provvedimento. Era considerato delitto capitale persino parlare dei classici della poesia e della storia cinese. La tradizione orale doveva venire estirpata a un tempo con quella scritta. Venne esclusa dalla confisca solo una piccola minoranza di libri; quali, potete facilmente immaginare: le opere di medicina, farmacopea, arte divinatoria, agricoltura e arboticoltura − cioè tutta una marmaglia di libri di puro interesse pratico. «Confesso che il puzzo di bruciato dei roghi di quei giorni giunge ancor oggi alle mie narici. A che giovò il fatto che tre anni più tardi a quel barbaro imperatore toccasse il destino che s'era meritato? Morì, è vero, ma ai libri morti prima di lui ciò non arrecò alcun giovamento. Erano bruciati e tali rimasero. Ma non voglio tacere quale fu, poco dopo la morte dell'imperatore, la fine del rinnegato Li-Si. Il successore al trono, che aveva ben capito la sua natura diabolica, lo destituì dalla carica di primo ministro dell'impero che egli aveva rivestito per più di trent'anni. Fu incatenato, gettato in prigione e condannato a ricevere mille bastonate. Non un colpo gli venne risparmiato. Fu costretto a confessare mediante la tortura i suoi delitti. Oltre all'assassinio di centinaia di migliaia di libri aveva infatti sulla coscienza anche altre atrocità. Il suo tentativo di ritrattare più tardi la propria confessione fallì. Venne segato in due sulla piazza del mercato della città di Hien-Yang, lentamente e nel senso della lunghezza, perché in questo modo il supplizio dura più a lungo; l'ultimo pensiero di questa belva assetata di sangue fu per la caccia. Oltre a ciò non si vergognò di scoppiare in lacrime. Tutta la sua stirpe, dai figli a un pronipote di appena sette giorni, sia donne che uomini, venne sterminata: tuttavia, invece di essere condannati al rogo, come sarebbe stato giusto, ottennero la grazia di venir passati a fil di spada. In Cina, il paese in cui la famiglia, il culto degli antenati, il ricordo delle singole persone sono tenuti così in gran conto, nessuna famiglia a mantenuto viva la memoria del massacratore Li-Si; solo la storia l'ha fatto, proprio quella storia che l'indegna canaglia, più tardi finita come ho detto, aveva voluto distruggere.
Elias Canetti
Cit. da
Auto da fé
Frasi di Elias Canetti
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