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Frase di Matteo Pessina

Sono al terzo anno di Economia alla Luiss di Roma. Ed esami ne ho dati, anche perché ci permettono di non frequentare e siamo seguiti da un tutor. Ho scelto l'indirizzo aziendale perché mio padre è commercialista e il suo lavoro mi affascina. Mi insegna a gestire e cosa fare dei miei soldi. Alla mia età non è facile maneggiare il denaro nella maniera giusta. Io ho fatto lo Scientifico, quindi tanta matematica e geometria. Sono materie che ti aprono la mente, acquisendo prontezza di pensiero. Ti abituano a imparare più cose e più velocemente. E assimilo in fretta le cose che mi chiede l'allenatore. Nel mio ruolo bisogna avere idee e creatività. Si accende una lampadina in testa e vedi una linea di passaggio a un compagno dove prima non c'era. Perciò mi piace pensare che la mia formazione culturale e umana abbia influito sul ruolo e sul mio modo di giocare.
Facebook, settembre 2021

Breve biografia di Matteo Pessina

Matteo Pessina nasce a Monza il 21 aprile del 1997. Dopo un inizio di carriera altalenante e molti prestiti, il calciatore centrocampista e trequartista italiano, è riuscito a imporsi nella competizione Euro 2020, risultando più volte decisivo per le sorti della nazionale azzurra. Scopriamo di più sul percorso che ha condotto Matteo Pessina alle brillanti prestazioni in nazionale. Matteo Pessina Matteo Pessina: esordi di un calciatore promettente Fin da ragazzino mostra un notevole interesse per il calcio, sport per cui è... continua su Biografieonline.it

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Io divido l'umanità in cinque categorie: ci sono gli uomini veri, i mezzi uomini, gli ominicchi, poi mi scusi i ruffiani e in ultimo, come se non ci fossero, i quacquaracquà. Sono pochissimi gli uomini, i mezzi uomini pochi, già molti di più gli ominicchi. Sono come...

Io divido l'umanità in cinque categorie: ci sono gli uomini veri, i mezzi uomini, gli ominicchi, poi mi scusi i ruffiani e in ultimo, come se non ci fossero, i quacquaracquà. Sono pochissimi gli uomini, i mezzi uomini pochi, già molti di più gli ominicchi. Sono come bambini, che si credono grandi. Quanto ai ruffiani, stanno diventando un vero esercito. E infine, i quacquaracquà: il branco di oche.

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