Commenti alla frase di Che Guevara
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Come diceva il buon Ernesto che non era Ernesto Sparalesto ma il Che Guevara oh sì bisogna essere duri senza perdere mai la tenerezza nella penosa direzione perché se l'anima è totalmente dolorosa senza flessibilità è come una banca rapinata dal vuoto caveau alla vuota cassaforte e senza un briciolo di ricchezza il viaggio autobiografico si trasforma dalla speranza all'oblio che scivola via lungo a un binario morto stabilito per il tragitto del non ritorno quale si dice che termini a una stazione popolata ma si chiama: Senza Speranza e mi sembra un nome davvero poco invitante.
Da: GianniData: domenica 29 agosto 2021 alle ore 20:38 -
Da che pulpito è nata la predica
Forse dalla famiglia Castro
OctoDa: Octo GenariusData: domenica 29 agosto 2021 alle ore 19:12 -
Assurdamente cinico. Come un assassino a sangue freddo, di centinaia di persone a Cuba, Bolívia ecc, parlavo cosi.
Da: Francesco AugustoData: domenica 29 agosto 2021 alle ore 13:34 -
Sono le avversitá della vita che, volenti o nolenti, ci temprano per poterle sopportare, ció nonostante non dobbiamo permettere loro di cancellare la tenerezza, piú o meno intensa, insita in ciascuno di noi e manifestarla sempre in quanto ci da la carica positiva per continuare sul cammino irto della vita.
Da: Gladys BozanicData: domenica 29 agosto 2021 alle ore 10:19 -
Troppo giusto! ! @@
Da: AdrianoData: domenica 29 agosto 2021 alle ore 9:02 -
Splendida frase, soprattutto perché detta da un guerrigliero. Denota una tenerezza, un amore per la vita con tutte le sue durezze, caratteristiche degne di un animo profondamente poetico ed elevato. Un'ispirazione, la tenerezza, da portare avanti in questo mondo irrimediabilmente volto alla perversione, come vessillo della vita: la nostra bandiera universale.
Da: GiusyData: domenica 29 agosto 2021 alle ore 7:40 -
Solo la tenerezza consapevole è unita alla forza, che si tratti di usare (forza e tenerezza) nell'agire affettivo o sociale, nei rapporti erotici o amichevoli... Un accostamento mitico: Il secondo Ulisse, che Omero descrive come “l’uomo dai mille patimenti”, è simbolo-esempio di un vissuto regressivo (rivisitazione del suo vissuto prenatale), con cui tenta di sciogliere la sua possanza e tracotanza caratteriale (la sua hybris) e pian piano -liberandosi dai suoi veleni- diventa uomo nuovo capace di ritrovare il suo progetto esistenziale e sprigionare eros e tenerezza, senza dimenticare la forza. “Bisogna essere duri, senza perdere mai la tenerezza” (E.Che Guevara).
Da: Enrico G. BelliData: sabato 2 marzo 2013 alle ore 16:12 -
non ho nulla da dire, parla, si commenta da se! ernesto "che" guevara e' stato, e' - e sara' sempre il "grande" comandante rivoluzionario argentino/cubano esistito.
Da: FrancescaData: martedì 25 ottobre 2011 alle ore 17:38 -
giustissimo...
Da: Pierluigi Di ColaData: mercoledì 20 ottobre 2010 alle ore 23:02 -
Dalla tenerezza il contatto, il gioco, la passione, l'eros e l'impellenza di sciogliersi in un abbraccio: tutto nasce dalla tenerezza.
Da: graziaData: mercoledì 18 agosto 2010 alle ore 1:59