Commenti alla frase di Gandhi
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Prendersi il permesso di criticare credo lo si possa fare solamente a riguardo d' una persona che ci è veramente vicina, quale un figlio o un marito, già quando si tratta di fratelli è meglio astenersi, visto che ci andremmo a intromettere in una sfera che, per quanto ci sia un legame di sangue, non ci appartiene, ha preso direzioni diverse dalle nostre e vanno rispettate. Credo che si critichi proprio perché c'è un legame forte che ci lega alla persona e, dove si agisce per amore, per quanto si possa essere dispiaciuti se non ascoltati, possiamo solo augurarci che le loro azioni non abbiano ripercussioni negative su di loro. Si deve sempre partire da se e pensare come ci comporteremmo noi in una situazione simile. Tutti noi, nel corso della vita, abbiamo fatto orecchie da mercante per critiche giustificate che ci erano state espresse ed abbiamo sbagliato, ma anche i sbagli ci sono serviti, se non altro per cercare d' evitarli a chi ci è caro.
Da: Gladys BozanicData: giovedì 18 luglio alle ore 12:58 -
Tanto tempo fa... scelsi di fare mio questo pensiero e l'ho applicato per tutta la vita come persona, moglie, madre e insegnante... non mi ha mai deluso e mi ha dato la forza di affrontare e superare tutte le difficoltà e le sofferenze che la vita stessa mi ha riservato...
Da: GiusyData: giovedì 18 luglio alle ore 7:21 -
Un'analisi così semplice ma di una profondità unica!
Da: RobertoData: lunedì 25 marzo 2013 alle ore 10:19 -
Gandhi aveva veramente ragione.
Non è facile essere sempre veri e leali con chi amiamo. La paura di perdere le persone alle quali teniamo non ci consente di essere sempre sinceri nel giudizio. E' l'egoismo che ci induce ad agire così. Solo pensando al bene dell'altro, invece, anche a rischio di non essere compresi, quindi di perdere l'affetto di cui abbiamo bisogno, riusciamo ad aiutare.Da: emanuela liniData: sabato 23 marzo 2013 alle ore 17:33 -
Può essere una massima perchè ciascuno di Noi verifichi l'amicizia o l'affetto per la persona alla quale il giudizio è diretto. Ma, attenzione chi giudica, sarà giudicato ed a sua volta dovrà accettare di porsi in discussione.
Da: riccardo diasparroData: sabato 23 marzo 2013 alle ore 9:07