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Commenti alla frase di Erasmo da Rotterdam

  • "Il miglior modo di imitare i Santi è di onorarli", così ha scritto Erasmo da Rotterdam, un teologo, umanista e filosofo olandese, sceso sul Pianeta Terra oltre cinquecento anni or sono. Ho apportato una leggera modifica all’aforisma, per adattarlo alle mie esigenze espressive. Verrebbe da rispondergli: "Hai scritto niente, e chi ne è capace"! Questo è il classico caso, nel quale si potrebbe citare il notissimo proverbio. "Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare". A parole siamo tutti bravi, il difficile è fare realmente e concretamente le cose. Il proverbio si riferisce alle persone che hanno la tendenza a parlare molto e a "fare" promesse che poi non saranno mantenute". Come avviene nel mondo della politica. Non è questo il caso, tenendo conto che a scrivere è stato Erasmo da Rotterdam. Non solo. L’umanista ha scritto di “onorarli”, non di imitare, copiare il loro stile di vita. Sono due concetti lontanissimi tra loro. Su questo argomento posso citare un episodio che ho vissuto in prima persona. Chi mi vedrebbe, mai e poi mai potrebbe pensare che un tipo come me abbia sempre qualcosa, un avvenimento personale da raccontare. Sappiamo tutti che qualche volta l’apparenza inganna.
    Ciò che stai per leggere corrisponde al 100% alla verità. Erano le venti di una giornata festiva. Non ricordo il motivo, (in verità lo ricordo benissimo ma non mi è consentito raccontarlo), ero talmente contento e felice, nel vero senso del termine, che mi sentii in grande difetto nei confronti dell’Essenza Suprema. Ai miei neuroni si presentò il ricordo di un brano del Vangelo, oppure della Bibbia, nel quale si afferma che ad ognuno sarà richiesto in proporzione di quanto ha ricevuto. Ero talmente preoccupato che mi recai in parrocchia. Mi ricevettero, perché mi conoscevano. Al sacerdote, che accettò il mio colloquio, così parlai. "Padre mi sono ricordato che è stato scritto che a ognuno sarà richiesto in proporzione a quanto ha ricevuto. Ora, questo pomeriggio, ho avuto moltissimo ma non sono assolutamente in grado di restituire in proporzione. Non perché non voglia, ma per il semplice motivo che non ne sono in grado. Non sono bravo in niente". Il sacerdote mi prese sul serio. Non me l’aspettavo. Su suo invito, ci sedemmo a un tavolino. Iniziò così a parlare. "Immagina di avere davanti a te tre recipienti, magari di vetro. Il primo è un bicchierino piccolissimo, quello con il quale si servono liquori fortissimi. Il secondo è un normale bicchiere, di quelli che sei abituato a vedere sulla tavola all’ora del pranzo. Il terzo è la brocca dell’acqua, capace di contenere un litro e mezzo di acqua o di vino. Bene, ora riempili tutti fino all’orlo. A questo punto, dimmi. Chi di essi è il più PIENO?". Rimasi in silenzio. Il sacerdote si rese conto che avevo compreso. "Nel brano che hai citato è scritto dovrai dare secondo le tue possibilità. Nessuno, soprattutto l’Essere Divino cui ti sei riferito, ti chiederà di più. Ed ecco perché, a te che mi leggi, capirai perché il consiglio di Erasmo da Rotterdam non è del tutto impossibile da seguire; è solo molto complicato.

    Da: Antonio Scroccarello
    Data: giovedì 13 dicembre 2018 alle ore 16:50

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