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Commenti alla frase di Albert Schweitzer

  • io ci sono, ma occorre del tempo per riprendere le fila del discorso

    Da: Giulio Claudio
    Data: martedì 29 ottobre 2013 alle ore 23:07
  • Dimmi Rayko!!

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: martedì 29 ottobre 2013 alle ore 14:43
  • Dovresti dare la tua definizione rispetto la frase di Albert Schweitzer, pensando alla sua portata dentro la tua coscienza, e ti inserirai nel nel dialogo, rapportandoti col pensiero altrui.

    Da: Rosanna
    Data: martedì 29 ottobre 2013 alle ore 10:58
  • che bel dialogo!!! veramente interessante!! avrei il piacere di inserirmi e confrontarmi. Solo che è passato piu di un anno...dove posso trovarvi?? toc toc... c'è nessuno?

    Da: Rayko
    Data: sabato 26 ottobre 2013 alle ore 20:40
  • Per Giulio Claudio,
    la Carità è sì, come tu affermi, la più incisiva e determinante delle tre grazie, poichè una volta defunti, la Fede e la Speranza non avranno più merito e saremo pesati coll'unità di misura della Carità, ed anche se differente soggettivamente, questo peso, è uguale ed oggettivo "per tutti", nel concetto logico e, anzitutto pratico, di consegnare "totalmente" uno stesso alla volontà di Dio (così come fece Gesù Cristo); quindi un'asceta chiuso in una cella, in un'abbazia a 3000 metri sulle Alpi, lontano dalla società in cui noi sopravviviamo, ha compiuto la Carità (quella che tu, nel caso degli asceti e forse degli altri, fino ad oggi, non sapevi dove fosse), cioè, ha amato al massimo Dio, ha affidato completamente se stesso facendo la Sua volontà (e non quella che a te sembra o debba essere), ovvero, che è di volerlo lì in isolamento fisico e meditativo; quella Carità è stata richiesta e recepita "esclusivamente" per il percorso dell'asceta, ed è simile e di ugual spessore quanto quella espressa da un medico "senza frontiera"; da un politico che s'accanisce "sinceramente" per una beneficio collettivo e non personale; da una madre che divide il suo amore "equamente", senza preferenze, ai suoi figli; da un catechista che "preferisce" non andare in vacanza per aiutare i ragazzi della Parrocchia, coi debiti scolastici, durante l'estate; ecc. ecc.; ognuno di questi comportamenti è Carità; adesso come si fa a comprendere che quei nostri atteggiamenti siano davvero Carità autentica, onesta, leale, libera e razionale, e che Dio voglia davvero queste scelte, questo destino, questi sacrifici da noi??!?; sentendo che la "coscienza è tranquilla" mentre pensiamo col cuore ed amiamo con la mente, avvertendo un cambiamento nei nostri gesti, nei nostri discorsi, nelle nostre aspettative verso gli altri, ma soprattutto verso noi stessi, che ci donano pace, serenità, allegria in ciò che facciamo, o per facilitarti (visto che leggi San Paolo):- "vivendo non più noi in Gesù, ma facendo vivere il Cristo in noi".
    La Carità è, "soprattutto", dare testimonianza totalmente nell'unione con il Signore, cercando di sforzarci d'imitarlo, nel modo che Lui c'ha insegnato: "fare ciò che il Padre ritiene più opportuno e gratificante per noi", cosa che, quasi sempre, è prorio l'opposto di quelle che sono le nostre aspettative di progetti e vite presenti e future; non soltanto aiutando gli altri si compie un atto di Carità, molte volte non c'accorgiamo che è una incerta e perbenista elemosina.



    N.B.= Non c'è bisogno di chiedere ad un uomo dove sia la sua Carità, è attraverso le sue attitudini, e non le sue "elucubrazioni", che si percepisce chi sia il suo Maestro (altrimenti basterebbe possedere soltanto titoli di studio e cattedre filo-teologiche, oppure essere un'illustre romanziere per andare in Paradiso, ma grazie a Dio non è così); tu continua a seguire, con tutto te stesso, il tuo di Maestro e t'accorgerai, anche tu, che le nostre lingue, così come le nostre coscienze, non sono poi così diverse.



    Saluti ed abbracci sinceri, Ciroemilio è sempre un amico, ciao.



    P.S.= Per quanto riguarda il paradosso di S. (penso dovrebbe significare Schweitzer), non è per niente meritevole di condivisione, da chi ha Fede e Speranza in Cristo, visto che alimenta la contribuizione dell'attribuire a satana i meriti conquistati dalla dolorosa passione di Gesù, ovverosia, vivere e convivere, oggi domani e tutta l'eternità, con la coscienza tranquilla; altro che non decifrarne il significato recondito, altro che non comprenderne l'arguto senso di schiavitù al peccato, io credo e mi sforzo di testimoniare lealmente (perciò umilmente coerente di non essere santo, ma sì di sviluppare ed affermare ogni attimo una coscienza tranquilla) il paradosso assoluto, la buona novella: essere liberi essendo Suoi schiavi! -- "Se la teoria ed i fatti non coincidono, cambia i fatti!" - (anonimo)

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: venerdì 3 febbraio 2012 alle ore 10:25
  • Per Giulio Claudio,
    mi dispiace che pensi così sgraditamente dei miei commenti, adesso è tardi, forse domani, con più cura risponderò ai tuoi dillemmi, volevo solo rammentarti, che chi è convinto che la coscienza tranquilla è un invenzione del demone, sei tu, Albert
    Schweitzer e chiunque elegga di farsi cavalcare da satana.


    Saluti ed abbracci, Ciroemilio è sempre un amico, ciao.

    P.S.= che significa "S."?;

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: venerdì 3 febbraio 2012 alle ore 0:30
  • Caro Ciroemilio,
    finalmente ho capito che parliamo 2 lingue diverse. Ho capito che non hai colto nella frase di S. il paradosso, il significato recondito. E' ovvio! Continuo a rivolgerti domande alle quali rispondi con "elocubrazioni". Forse tu hai raggiunto "la tranquillità dell'anima" nel modo che descrivi, ma in tutto ciò non vedo LA CARITA', più importante della Fede e della Speranza. O sbaglio?
    Giulio Claudio

    Da: Giulio Claudio
    Data: giovedì 2 febbraio 2012 alle ore 0:39
  • Per Giulio Claudio,
    per intenderci ancora di più chiamami anche Ciroemilio se ti dà piacere; per quanto riguarda un mondo d'asceti, neanch'io m'immagino così il Paradiso celeste, l'Eterna realtà, comunque basta girarti intorno e conoscerai tante persone che senza esserlo e con una esistenza comune, cercano quotidianamente di consegnare sempre di più se stessi al progetto ed alla volontà divina.


    Saluti, Ciroemilio.



    P.S.= Per Rosanna, sono daccordo con lei, ma non incontro la connessione con l'aforisma, ossia, che il diavolo conceda la "Vera" tranquillità, saluti e piacere d'essere intervenuta.

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: mercoledì 1 febbraio 2012 alle ore 19:17
  • Troppa elucubrazione mentale non porta la tranquillità e nemmeno la pace interiore, la vanità più o meno cosciente per i nostri dotti pensieri, non ci avvicina alla verità della pace di Dio, ma all'orgoglio dell'avversario che così ci manipola e ci sottrae alla sintonia col Creatore.

    Da: Rosanna
    Data: mercoledì 1 febbraio 2012 alle ore 16:02
  • Caro Ciro,
    permettimi di chiamarti così e di darti del tu, anche se il tuo nome mi fa pensare al voi.
    La tranquillità di cui parli, a me sembra raggiungibile con una vita ascetica, tutta dedita alla preghiera e alla conoscenza del significato profondo della nostra vita. Un po' come i monaci tibetani o ortodossi. Ma ce lo vedi un mondo di asceti? Alla loro morte finirebbe l'umanità. Noi, un po' più contaminati con la vita terrena, fatta dalla necessità di fare la volontà di "crescere e moltiplicarsi" non ce lo possiamo permettere. Mi sai dire dov'è la "carità di cui parla S. Paolo" negli asceti?
    A presto!

    Da: Giulio Claudio
    Data: mercoledì 1 febbraio 2012 alle ore 15:22
  • Per De Zorzi,
    la maggior parte delle persone pensano o credono, che per innalzarsi e sentirsi più elevati o proiettarsi verso il cielo, simbolo di libertà, allegria e pace, c'è necessità di sollevarsi sulla punta dei piedi o bisogna saper saltare il più in alto possibile, niente è di più sbagliato, niente è di più completamente equivocato; l'atteggiamento unico ed assoluto, per raggiungere la più alta vetta possibile con la nostra identità è il gesto d'umilta, una riverenza alla Verità, una specie di "ritirararsi in punta di piedi", per conoscere ancora più profondamente chi è e che cosa vuole da noi, Colui il quale ripone Fede nella nostra totale riuscita come uomini o donne, e Speranza nella piena riabilitazione della nostra Anima.


    Che Dio t'accompagni sempre nel tuo destino e t'illumini perennemente nelle tue scelte, ciao.

    -Ciroemilio-

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: lunedì 30 gennaio 2012 alle ore 14:47
  • A commento dei lettori,
    E' bello sentire chi crede ancora... Mi sembra di leggere qualcosa come Salvator Gotta! Credevo non esistessero più certe persone.Mi ritiro in punta dei piedi.

    Da: De Zorzi
    Data: lunedì 30 gennaio 2012 alle ore 9:24
  • Per Giulio Claudio,
    no assolutamente, poichè la coscienza tranquilla, la pace del cuore, l'entusiasmo della Santità è un dono di Dio in risposta alla nostra genuflessione, concreta, spontanea e razionale, al Suo progetto universale d'amore; quello che tu fai bene a chiederti ed ad approfondire, è l'inganno del piacere di seguire i propri istinti prettamente materiali e carnali, il far trionfare la ragione sulla volontà, l'ego sul Sé, che anche, ipocritamente, fanno credere d'essere nel giusto e la bugia che la nostra filosofia di vita è corretta ed addirittura non ammette correzioni e molto meno da un Dio invisibile e che permette al demone di tentarci, è, in poche parole, un senso d'onnipotenza più che una coscienza tranquilla, un sentirsi Dio senza avere bisogno di Lui, anzi, io posso tutto e da solo, questa è la superbia che ha alimentato la sua (del demone) condanna eterna; per esempio anche Erode, Pinochet, Castro erano e sono convinti d'avere la coscienza tranquilla d'aver fatto quello che "sicuramente" è giusto e necessario per avere un mondo più giusto e pieno d'allegria, ma è soltanto svilupparsi e convivere nella menzogna, la coscienza tranquilla, in quei casi come in tutti gli altri simili ce l'ha satana, poichè ha compiuto il suo lavoro ed ha acquistato un'altra anima alla sua causa persa e disperata, ed uno essendo in sua schiavitù ne sente i benefici, ma altro non è in realtà che accrescere il proprio deficit spirituale, non è sfidando a Dio che si soddisfa il proprio egoismo, la "vera" coscienza tranquilla è un'altro pianeta, è vivere coerentemente nella Verità dei consigli di Dio, nella fratellanza con Cristo e nella dipendenza dei doni dello Spirito Santo.

    Caro giulio Claudio, ti parlo dal profondo della mia Anima, ricorda che il diavolo non tenta mai chi già è in suo possesso, ma soltanto chi sente viva in sé l'effettività della parola di Dio, chi crede nell'amore, chi ha concepito nel suo animo che il senso della vita è donarla, abbi coraggio, affrontalo, sconfiggilo e riscuoti il premio della sincera coscienza tranquilla.

    Saluti.
    -Ciroemilio-

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: lunedì 30 gennaio 2012 alle ore 0:27
  • domanda a Ciro: secondo te il diavolo potrebbe farci sentire tranquilli nella coscenza per ciò che facciamo?

    Da: Giulio Claudio
    Data: sabato 28 gennaio 2012 alle ore 22:57
  • Salve Giulio Claudio,
    dalle tue parole si scorge che continui ad individuare il senso della coscienza tranquilla in ciò che gli altri fanno, mentre è solamente uno stato che è totalmente personale e nessun'altro può conseguirlo per te o come tu spieghi: tormentarti del perchè gli altri non fanno di più per conseguire questa assoluta pace nel cuore.
    Non esiste nessuna catena della quale tu accenni, è nel tuo modo di vedere le cose, ma non ha niente a che vedere con la coscienza tranquilla, tu devi pensare e vivere in ciò che ritieni sia più affidabile per giungere a sentire il beneficio d'una coscienza tranquilla e se volerla imporre agli altri t'allontana dalla tua devi cambiare attitudine, è arrivato il momento, come t'ho detto nei link precedenti, di fare un sincero discernimento del tuo percorso per ottenere la coscienza tranquilla, è l'unica che puoi provare sinceramente nella tua esistenza, non giudicare e stare a controllare perchè gli altri non fanno di più opere di carità, "ognuno è missionario di se stesso, per quanto riguarda gli altri si convertiranno da soli", sempre se vogliono, il libero arbitrio non è un diritto umano è una concessione di Dio, a meno che non ci si chiami Saulo, poi dopo potrai elargire agli altri, al tuo prossimo, la formula di come tu vivi con la pace nel cuore ed affronti ogni giorno per affermare e sviluppare sempre di più la tua coscienza tranquilla, ma nessuno potrà mai sacrutare il tuo cuore, la tua coscienza se non il Creatore, ecco perchè è possibile ottenerla solo in Lui e mai potrà comprenderne la gioia contenuta nella sua Verità il diavolo.


    Sempre a tua disposizione ed avvisami quando istituirai il sito in Fb, Ciroemilio.

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: venerdì 27 gennaio 2012 alle ore 20:29
  • caro Ciro, non so se usi facebook, ma io ,senza esserene dipendente come sta succedendo a molti, si. Forse creerò un gruppo dal titolo: "Il diavolo esiste? Sì esiste!".
    Permettimi di chiederti di rispondere alle mie argomentazioni con altre che abbiano in comune con le mie la concretezza terrena. Forse abbiamo un concetto diverso tra me e te di "coscienza tranquilla". Continuo a chiedert: la persona che non fa carità o ne fa molto poca accampando tante giustificazioni del tipo: tutti rubano, sono tutti inaffidabili e via possono dirsi con la coscienza tranquilla' e chi ne fa un po' più di loro' e chi ne fa ancora un po' di più' ecc.
    dove si ferme, per te questa catena?
    con gratitudine
    Giulio Claudio

    Da: Giulio Claudio
    Data: venerdì 27 gennaio 2012 alle ore 19:10
  • Per Giulio Claudio,
    l'impressione che hai di giocare una partita differente dalla mia è perchè l'unica cosa che ce la rende uguale è l'unione nella Fede, e constatando dalle tue parole che siamo sulla stessa onda, mi permetto, consentimi, solo di ricordarti che niente è impossibile a Dio, ma accettando che la coscienza tranquilla è un'invenzione del diavolo è come dire: "è impossibile" ottenerla, sentirla, viverla in questa dimensione temporale e non infinita come tu accennavi precedentemente, tutto qui.
    Quindi però, se non ti senti mai soddisfatto per quello che fai, reclama durante la preghiera che ti venga rivelato il perchè, implora di ricevere più grazia di Fede e ricerca quali siano quei pensieri o azioni che non ti permettono di godere e gioire già adesso, non nell'infinito, d'una coscienza tranquilla.
    Non c'è abbandono se non è totale, non c'è coscienza tranquilla (e può, Satana, farcela apparire come una sua invenzione) se non consegniamo tutto di noi stessi alla Sua volontà, può essere difficile per molti, facile per alcuni, ma mai impossibile, c'è solo da crederci.

    Saluti e che il Signore ti faccia comprendere a quale speranza sei chiamato per distribuire anche tu, con fiducia, la pace nei cuori.


    Ciroemilio

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: mercoledì 18 gennaio 2012 alle ore 10:55
  • Questa conversazione è un piacere, ma ho l’impressione di quel giocatore che gioca a ramino mentre il suo avversario gioca a scala 40.
    Le nostre lettere non sono affatto infuocate. Si utilizzano termini nel loro significato etimologico e non secondo quello comune. Anzi il confronto fa crescere in scienza e coscienza.
    Detto questo vorrei aggiungere che si sta parlando di un’entità alla quale non credono più anche molti fedeli ed è un male, anzi è la dimostrazione che esiste ed in questo momento sta prendendo il sopravvento su molti.
    Un’altra cosa la pongo con un aneddoto personale. Nel contribuire al lavoro di un’associazione di volontariato che si occupa di ragazzi disabili gravi mi sono messo all’uscita della chiesa dopo la messa domenicale a vendere piccoli lavoretti realizzati insieme a loro per raccogliere fondi. Molti guardano e passano oltre, altri guardano e dicono che ripasseranno a comprare, altri comprano come gesto di solidarietà, altri comprano e fanno i complimenti ai ragazzi per l’impegno profuso. Mi chiedo: tutti quelli che ho citato possono dirsi con la coscienza tranquilla? Forse penseranno di aver fatto il massimo. Forse di loro “nessuno può fare di più di quello che è stato predisposto a poter fare” come dice Ciroemilio?
    Io penso che non ci capiamo perché diamo un significato diverso all’espressione “coscienza tranquilla”. Io non mi sento mai soddisfatto per quello che faccio. Penso sempre di poter fare di più. Ma questo non mi da né ansia né angoscia. Semplicemente mi spinge a fare con la tranquillità che c’è chi mi guida e mi sostiene. Credo che Schweitzer intendesse questo. A presto!

    Da: Giulio Claudio
    Data: martedì 17 gennaio 2012 alle ore 23:41
  • Per De Zorzi,
    purtroppo ammettere l'esistenza del diavolo (tangibile, spirituale o come tu voglia definirlo) è il primo passo per prendere un'atteggiamento deciso di schieramento: con o contro esso; ma non soltanto come motivo di spunto per riflessioni o commenti, altrimenti sarebbe la filosofia a donare serenità, pace ed allegria e non l'azione della fede, della speranza e, soprattutto, della carità, ma come attitudine costante e perenne nelle vicissitudini quotidiane, altrimenti si commette l'errore che è, oggettivamente, il primo alimento della sua (demone) sopravvivenza, cioè, non credere nella sua influenza nelle nostre decisioni o come ha fatto l'illustre sg. Schweitzer credere o pensare che la coscienza tranquilla è una sua invenzione e non come la Fede ci consiglia una grazia divina.
    E' Dio che gli concede il permesso di tentarci ed istigarci, così come è lo stesso Dio che ci concede la grazia, dopo il nostro averlo riconosciuto (anche inconsciamente) ed affrontato senza timore, di sentirci con la coscienza tranquilla, con la pace nel cuore, con la morte santa.


    Grazie per intervenire, parlando parlando ci si capisce, ed io non ho mai sentito, in nessun momento della mia diatriba con Giulio Claudio, di essere in contesa o di dover avere ragione, solo suggerivo che il diavolo esiste e va combattuto, poi è Giulio Claudio e forse anche tu che dovete guardarlo in faccia, nello specchio sul quale da tempo io l'ho riconosciuto, saluti sinceri ed affettuosi, Ciroemilio.

    Da: -
    Data: martedì 17 gennaio 2012 alle ore 12:31
  • Dopo le infuocate lettere dei due contendenti, vorrei dire la mia. Io non credo che il diavolo sia una entità tangibile, come se fosse in cane cattivo con tutti i suoi attributi. Ma secondo me il diavolo è solo un modo di dire per poter esprimere argomenti di tipo spirituale. Pertanto arrampicarsi sugli specchi solo per aver ragione, perdonatemi, mi sembra una cosa infantile!

    Da: De Zorzi
    Data: martedì 17 gennaio 2012 alle ore 9:29
  • Per Giulio Claudio,
    il tuo problema nasce da un errore di pregiudizio e di valutazione prettamente terrestre, devi fare uno sforzo, farti violenza (per meglio intendere l'idea) per elevare la tua potenziale e reale parte spirituale.
    Le persone che tu giudichi che hanno fatto più di te, sono solo persone che hanno dapprima capito e poi compiuto, contro la loro iniziale aspettativa per il futuro, contro la loro volontà iniziale, la loro missione sulla terra.
    Missione, progetto, destino (fai tu) che è soggettiva per ognuno di noi; anche un contadino, un'impiegato, una casalinga ottengono la stessa soddisfazione materiale e coscienza tranquilla di Madre Teresa & Co., se compiono nella loro esistenza la volontà di Dio.
    E' in te la ricerca del tuo massimo valore, no aldifuori e molto meno qualcuno te lo può avvalorare, solo Dio col Suo mistero
    te lo rende noto, poi nessuno può fare di più di quello che è stato predisposto a poter fare.
    Hai ragione su chè il possibile è infinito, ma tu inizia a fare il possibile nei tuoi limiti in questa dimensione, poi per il resto devi abbandonarti all'Illimitato, all'Assoluto, altrimenti cadi nell'errore diffuso di porti nel Suo trono.

    E' un piacere conversare con te di questo a domani.

    Ciroemilio.


    nti non ne avremmo bisogno

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: lunedì 16 gennaio 2012 alle ore 23:01
  • Per Ciroemilio Scognamiglio
    Io parto da questo concetto che non è altro che quello dell’infinito.
    Se ho fatto una quantità di bene da misurare in 100 “chi me lo dice che non potevo fare 101?”. La mia capacità di confrontarmi con gli altri mi da la risposta. Sicuramente San Francesco, Gandhi, Madre Teresa ecc. hanno fatto più di me!!! Allora come posso stare con la coscienza tranquilla se so che potevo fare di più? Solo il diavolo può insinuarsi per dirmi di stare tranquillo ché è sufficiente ciò che ho fatto. Ecco perché la tranquillità della coscienza è un’invenzione del diavolo. Chiunque pensi di aver fatto quel tanto di bene che poteva: finge con se stesso o è in preda al maligno. Spero di essere stato chiaro. Non dobbiamo dimenticare che saremo giudicati sulla quantità di bene che abbiamo fatto. NON ESISTE TUTTO IL POSSIBILE PERCHE’ IL POSSIBILE E’ INFINITO!!! (questa è, per me, quella che chiami “la formula d'un certo Gesù Cristo”

    Da: Giulio Claudio
    Data: lunedì 16 gennaio 2012 alle ore 21:41
  • Per Giulio Claudio,
    -- (affermazione tua) = Chi glielo dice di aver fatto tutto il possibile per aiutare gli altri? --

    Il tuo stesso riconoscere d'essere limitato e di aver permesso e concesso a Cristo ed al Suo mistero d'agire in te e di interargire da te verso gli altri.
    Possiamo soltanto sentire dentro noi stessi d'aver fatto tutto il possibile per gli altri, quando abbiamo la speranza certa che abbiamo fatto tutto nel nome di Gesù per noi stessi.


    Saluti, Ciroemilio.

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: lunedì 16 gennaio 2012 alle ore 13:24
  • Per Giulio Claudio,
    quindi se anche San Francesco, Gandhi e Giovanni Paolo II erano ipocriti con se stessi (come tu proponi), significa che il diavolo in questo pianeta non lo si può sconfiggere o almeno tenere a cuccia, come giustamente si deve fare con una bestia tale; allora dovresti iniziare, con coraggio (sempre se vuoi), per incontrare semplicemente Dio, a provare con la formula d'un certo Gesù Cristo
    Rifletti profondamente e medita continuamente, e se vuoi prega anche, sul fatto che il diavolo tenta e "cerca d'insinuarsi" maggiormente, verso colui il quale tuttavia non gli appartiene e che ha come segno di riconoscimento la pace nel cuore; degli altri non s'interessa poi un granchè, tanto già lo alimentano.


    Sempre a tua disposizione, ciao Ciroemilio.

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: lunedì 16 gennaio 2012 alle ore 13:13
  • Non possono esistere persone che vivono con la pace nel cuore e la coscienza tranquilla! se esistono sono ipocrite (fingono con se stessi!) e presuntuose. Chi glielo dice di aver fatto tutto il possibile per aiutare gli altri? Ecco perché e' un'invenzione del diavolo!!! perché solo lui può insinuarci di stare in pace e tranquilli così smettiamo di fare ancora di più il bene.

    Da: Giulio Claudio
    Data: lunedì 16 gennaio 2012 alle ore 11:32
  • Per Giulio Claudio,
    penso che se tante persone vivono con la pace nel cuore, l'interpretazione della coscienza tranquilla del signor Schweitzer perde vigore e coerenza, poichè non è un'invenzione, ma una concreta realtà.
    Poi se tu non riesci a chiamare le cose con il proprio nome sarà più difficile incontrare la Verità (Dio) che tu, come me, tanto aneli e necessiti.


    Saluti sinceri e prego Iddio che t'aiuti nell'esito della tua giusta e necessaria ricerca.
    Ciao Ciroemilio.


    P.S.: ipocrita=attore=colui che simula=persona che finge=individuo bugiardo=re dell'inganno=diavolo

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: lunedì 16 gennaio 2012 alle ore 1:29
  • gentile Ciroemilio,
    non credo di aver bisogno della sua ipocrita pietà. Mi ritengo un semplice cercatore di Dio, ma non carente di spiritualità.
    Dopo la sua spiegazione ho capito perchè non avevo capito.
    Lei dice "è il demone stesso che rafforza il pensiero di farci credere che sia impossibile ottenere e vivere con una coscienza tranquilla".
    Io penso che Albert Schweitzer volesse dire che non può esistere la coscienza tranquilla se ammettiamo che, comunque, avremmo sempre potuto fare di più per gli altri.
    Quel che dice lei non c'entra niente. Non è il demonio che ce lo fà pensare ma la nostra ipocrisia che ci fa pensare di aver fatto tutto il possibile per gli altri, ma se guardiamo a gente come Francesco d'Assisi o allo stesso Schweitzer, allora ce ne rendiamo conto immediatamente..

    Saluti sinceri ed affettuosi,
    Giulio Claudio

    Da: Giulio Claudio
    Data: sabato 14 gennaio 2012 alle ore 22:02
  • Per Giulio Claudio,
    mi dispiace che non ci sei arrivato da solo, forse sei ancora privo d'esperienza sull'argomento, comunque la curiosità (per alcuni) od il desiderio di giungere (inconsciamente) a scoprire il proprio deficit spirituale, vanno sempre aiutati ad essere colmati e sviluppati, quindi ascolta: se questo illustre e caritatevole signore, pensa che la coscienza tranquilla sia una utopia, allora ha ragione qualcuno a definire questo aforisma carente (deficiente), se invece, come io opino, accetta l'esistenza del diavolo, deve anche accettare che è il demone stesso che rafforza il pensiero di farci credere che sia impossibile ottenere e vivere con una coscienza tranquilla, allora è, allo stesso tempo, sconfitto da quel Cristo che morì sulla croce per donarci la coscienza tranquilla per l'eternità.

    Saluti sinceri ed affettuosi,
    Ciroemilio


    P.S.= sempre a tua disposizione, ciao.

    Da: -
    Data: venerdì 13 gennaio 2012 alle ore 13:36
  • a Ciro Scognamiglio vorrei chiedere che c'entra ciò che dici col fatto che "La coscienza tranquilla è un'invenzione del diavolo".

    Da: Giulio Claudio
    Data: giovedì 12 gennaio 2012 alle ore 22:01
  • Per Giulio Claudio,
    se si ammette l'esistenza del diavolo (e le sue invenzioni), ancora più efficace e sincera sarà l'azione di Cristo Gesù in quell'Anima, sempre e quando, essa, l'accetti per giungere ad una coscienza tranquilla.

    Saluti, Ciroemilio.

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: martedì 10 gennaio 2012 alle ore 12:47
  • a Ciro Scognamiglio vorrei chiedere che mi spiegasse la sua frase ché non l'ho capita. Grazie!

    Da: Giulio Claudio
    Data: lunedì 9 gennaio 2012 alle ore 22:39
  • vorrei dire a Giuliano De Zorz che deficiente deriva da deficere cioè mancante. non credo che ad Albert Schweitzer mancasse qualcosa come l'intelligenza. forse manca a chi non capisce frasi tanto profonde ed intelligenti

    Da: Giulio Claudio
    Data: lunedì 9 gennaio 2012 alle ore 22:36
  • Ma se esiste il diavolo, allora è vera la reintegrazione dell'Anima (la coscienza tranquilla) nella croce di Cristo!?!?

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: domenica 8 gennaio 2012 alle ore 21:56
  • che profondità!!! non ci avrei mai pensato!!! eppure è così!!!

    Da: Gian Carlo Del Bufalo
    Data: venerdì 6 gennaio 2012 alle ore 22:44
  • E' proprio vero, io non ancora trovato una persona serena e in pace con se stessa, e quelli che dicono di avere la coscienza tranquilla, secondo me fanno finta.

    Da: Patty Menta
    Data: venerdì 6 gennaio 2012 alle ore 19:54
  • La coscienza è un'oceano dove si muovono tutte le nostre idee, dalle più sagge alle più pazze, dalle più quiete alle più irruente, e non può mai aver tregua fin che rimane incarnata, e il diavolo vorrebbe essere lui il collante di tutto ciò.

    Da: Rosanna
    Data: venerdì 6 gennaio 2012 alle ore 19:38
  • che la tranquillita' di coscienza sia una invenzione del demonio, non lo so.
    ma che sia la caratteristica di una persona poco attenta alle conseguenze del suo comportamento negli altri, mi sembra indibitabile.

    Da: Paolino Pisasale
    Data: venerdì 6 gennaio 2012 alle ore 12:25
  • si...e come!!! fa stragio nel esere umano..ma tanti...

    Da: claudio montini
    Data: venerdì 6 gennaio 2012 alle ore 11:52
  • Il buon Schweitzer era forse un po' troppo religioso... In questo versetto esagera. Io credo che la coscienza tranquilla sia la conquista di un duro lavoro interiore...
    Quella che dice Lui è forse la coscienza tranquilla dei deficenti!

    Da: Giuliano De Zorzi
    Data: venerdì 6 gennaio 2012 alle ore 9:54

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