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Commenti alla frase di Voltaire

Frase con immagine

Il dubbio è scomodo ma solo gli imbecilli non ne hanno.
  • gli imbecilli di tutto il mondo sono per me gli interisti accanniti vorrei che loro leggano la mia frase perchè i veri tifosi sono quelli che non se la prendono se la loro squadra del cuore vince o no prego di pubblicare grazie principessinaole @libero.it e possibilmente prego di una risposta dagli interisti e degli tifosi di altre squadre grazie

    Da: principessinaole
    Data: mercoledì 9 gennaio 2013 alle ore 19:02
  • Grande ironia Ulysse! Sei un fan del grande Woody ? Io sì!
    dio è morto, marx è morto e anche io non mi sento troppo bene!
    Ha fatto scuola! Il cattolicesimo è ciò che muore ora e paga dopo.
    grandssimo!

    Da: Paolocirillo
    Data: venerdì 6 aprile 2012 alle ore 23:26
  • Amico Ciroemilio
    Forse tu vivi di rendita… o stilita in cima alla colonna o altro, ma io che lavoro duro (e di questi tempi è già una fortuna) devo attendere la cosiddetta Settimana Santa per rilassarmi un poco. Purtroppo vivere per Cristo, per quanto splendito possa essere e gaudioso, non mi risolve i problemi dato che qualcosa devo pur portare casa, per i vari coniglietti e la mia gattina: devo impegnarmi e cavarmela da solo con non altro che quei tre neuroni che un lungo processo evolutivo mi ha dato.

    Purtroppo ancora una volta devo dire che se aspetto l’aiuto del cielo …campa cavallo!...Così le ferie pasquali mi danno almeno questo sollievo…di spassarmela in placidi simposi con amici fedeli.
    Purtroppo i papi ed i santi non li seguo molto e nulla so dei loro momenti di serenità o di preoccupazione e di crisi che devono pur averceli col difficile governo di una Chiesa che, dopo la esaltante caduta del muro di Berlino, è andata a rotoli sempre più nel mondo occidentale.
    Mica se ne puo' lascire la guida al solo Spirito Santo che, in un momento di distrazione, potrebbe pure pagatre l'ICI o quel che sarà

    Si dice che i santi, o aspiranti tali, abbiano vissuto e vivano parchi come gli uccellini del cielo, ma sono propenso a credere che una qualche briciolina in più la trovino…per esempio nel non pagare le tasse allo stato.

    Nei tempi antichi, ma non tanto… che già il cattolicesimo imperava nel nostro occidente….si descrivevano gli usuali rapporti empatici umani con frasi come “mors tua vita mea" oppure “homo homini lupus!” Ma erano tempi barbari e crudeli, quando ancora, al seguito degli eserciti invasori a depredare l’oro, i missionari cattolici andavano a convertire e salvare le anime delle genti senza Dio (che solo le anime restavano),o che adoravano Dei non omologati.

    Oggi le cose sono assai meno cruenti: è sufficiente evadere la tasse, lucrare sull’8 per mille e tenersi una banca in proprio…e le preoccupazioni scompaiono…almeno per le gerarchie Vaticane: magari per loro un qualche Cielo c’è!...per noi continua a non esserci, purtroppo!
    Ma è solo che siamo miscredenti e scettici: già dobbiamo prepararci all’inferno che i buoni profetici fedeli prevedono per noi! A nulla vale, infatti, l’impegno e lo studio o una qualche laurea atta a guarire, ma pure inutile, se prima non sperimentiamo la gioia e la ineffabile sapienza della fede.
    .
    Che poi sia stata la filosofia e non gli sprechi di una finanza leggera con speculatori, evasori fiscali, politici corrotti, ecc.. ad aver provocato questa lunga crisi, insieme con 2 mila miliardi di debito pubblico, non lo sapevo veramente e, per me, è cosa incredibile e inimmaginabile, quasi!
    Ma vuol dire che metteremo in galera i filosofi…piuttosto che i politici mafiosi e gli evasori totali.

    Poi, a contenere e scontare un futuro di avidità dell’attuale governo, proporrei, per la terza repubblica, un carattere piu' confessionale… nagari col Papa presidente a vita ed i Cardinali deputati alle camere: non è una magnifica idea?

    Scusa, ma non è solo fantareligione o fantapolitica…cui sono appassionato …è proprio una mia speranza!!!
    Vedrai alle prossime elezioni!…forse le ultime!

    Ancora auguri e auguri di prolungati simposi, oltre che di omelie sicuramente rincuoranti: dopo tutto il dubbio fa male!
    Ciaociao! ….ulysse.

    Da: ulysse
    Data: venerdì 6 aprile 2012 alle ore 20:04
  • i cardini inespugnabili dei decreti divini!
    Questa è un opinione che, anche da chi è espressa, non può essere sviluppata! è un nonsense!

    Da: Paolo
    Data: venerdì 6 aprile 2012 alle ore 18:53
  • bello! l'ho letto parecchie volte ma pessimista e molto più materialista di me! ed in linea con :
    la vita non ha senso a priori.
    prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso,
    e il valore non è altro che il senso che sceglierete.
    -- jean-paul sartre

    qohelet - ecclesiaste - il testo presenta le riflessioni di un saggio, che potrebbero essere riassunte con due parole della prima frase: hevel havalim, vanità delle vanità. l’autore, che secondo la tradizione viene identificato nella persona di shlomò, fa un bilancio della vita umana. accanto a un apparente pessimismo profondo, viene riaffermata
    ma tu,temo,spero di sbagliare; non leggerai i due libri che ti ho segnalato,non consigliato! io ho letto e rileggerò ecclesiaste, cantico dei cantici, daniele e giudici.. sono divertenti!
    nb" la fede in dio come unica salvezza dell’uomo" non dio.ma la fede in ( esistenza di) dio,
    i saggi come sartre non anelano la "salvezza" che li fa arricchitori di clero accidioso!

    i 222 versetti, suddivisi in 12 capitoli, del libro biblico di qohelet - l'ecclesiaste, il "presidente d'assemblea" - co stituiscono il testo più originale e "scandaloso" dell'anti co testamento. fin dalla celebre espressione "havel hanvalîm ...", "vanitas vanitatum", "un immenso vuoto, tutto è vuoto!"(1,2; 12,8), il respiro poetico e religioso del testo è troppo indipendente e provocatorio per essere ridotto a interpretazioni spiritualistiche o ascetiche, o a semplici ri flessioni sulla gioia e la fatica di vivere, alla filosofia dell"'aurea mediocritas". questo originale commento, che contesta l'esegesi tradizionale del testo biblico, riscopre lo scandalo del libro sotto la sua distaccata apparenza. dopo aver chiarito gli enigmi dell'opera, dell'autore, del testo, dell'interpretazione e del messaggio, si va infi ne, attraverso le terre del nostro pianeta e i millenni della nostra storia, alla ricerca dei "mille qohelet", cioè di tutti coloro che si sono specchiati nel sapiente biblico del iii secolo a.c. - egiziani e mesopotamici, greci e romani, arabi, cristiani, russi come tolstoj, francesi come montaigne, o spagnoli, tedeschi, cechi o rumeni, tutti sempre conformi allo spirito del grande "figlio di davide re di gerusalemme".
    gianfranco ravasi qohèlet
    libro tra i più controversi della sacra scrittura, qohelet, che grecamente divenne ecclesiaste, il "convocatore", è rimasto nel canone ebraico e in quello cristiano come una &laqno;pietra d'inciampo». nel tempo si sono succedute interpretazioni molto discordanti, spesso con l'intento di smussarne le punte, di eliminare quanto sembrava in contraddizione con il disegno veritativo della rivelazione. norbert lohfink affronta questa croce degli interpreti con straordinaria novità di visione, in cui si alleano sperimentata competenza esegetica e sagacia filosofico teologica. quest'opera, forse nata dalla riflessione prolungata e tormentosa di un personaggio di elevata condizione sociale e culturale, pienamente immerso e interagente con il trapasso di pensiero e di vita prodotto dall'incontro tra ebraismo ed ellenismo, è la testimonianza di una fede fermissima, capace però di esporsi a tutte le sfide della filosofia. il dio che qohelet adora - mentre il mondo pullula di enigmi, i buoni non ricevono ricompensa, trionfano sfruttatori e prevaricatori - è colui che tanto più si innalza nella sua trascendenza e nella bontà misteriosa dei suoi decreti, quanto meno l'uomo può pretendere di comprendere il senso ultimo d'essi: i'uomo che, chiuso nel tempo e nell'"eterno ritorno" dei suoi corsi, ha però in sé la fatale "nozione dell'eternità". benaltro che un agnostico mediocre, preoccupato solo della moderazione mondana nel godere le quotidiane piccole gioie della vita, qohelet - che tutto giudica, ma non disprezza, come "fumo", "tessere l'aria", vanità ... - è un anello insostituibile d'una tradizione che, pure con la "fatica del concetto", tenta il passo sulla soglia del "santo dei santi".





    ecclesiaste
    einaudi
    "per tutto c'é un momento e un tempo per ogni azione, sotto il sole. c'é un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sbarbare il piantato. c'é un tempo per uccidere e un tempo per curare, un tempo per demolire e un tempo per costruire. c'é un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare..."


    ecclesiaste cap da 1 a 12



    nell'ecclesiaste la donna viene relegata entro compiti modesti.
    si legge: «si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani …stende le sue mani alla canocchia e fa andare il fuso con le dita… non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste… si alza quando è ancora notte e prepara il cibo alla sua famiglia… neppure di notte si spegne la sua lucerna». in questo libro, attribuito a salomone, si legge ancora: «…amara più della morte è la donna la quale è un laccio, una rete il suo cuor, catene le sue braccia. chi è grato a dio ne può scampare, ma il peccatore ci resta preso… un uomo solo tra mille ho trovato, ma una donna fra tante non l'ho trovata». e lo stesso passo (eccl. 7,27) termina con la famosa sentenza: «iddio ha fatto l'uomo semplice: sono essi che vanno in cerca di tanti e tanti perché». 23 tutto questo io ho esaminato con sapienza e ho detto: «voglio essere saggio!», ma la sapienza è lontana da me! 24 ciò che è stato è lontano e profondo, profondo: chi lo può raggiungere?
    25 mi son applicato di nuovo a conoscere e indagare e cercare la sapienza e il perché delle cose e a conoscere che la malvagità è follia e la stoltezza pazzia. 26 trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. chi è gradito a dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso.
    verso 26 citato in lettere di abelardo e eloisa - epistolario - testo latino a fronte - autore abelardo pietro
    ibs.it
    27 vedi, io ho scoperto questo, dice qohèlet, confrontando una ad una le cose, per trovarne la ragione. 28 quello che io cerco ancora e non ho trovato è questo: un uomo su mille l'ho trovato: ma una donna fra tutte non l'ho trovata.

    Da: Anonimo
    Data: venerdì 6 aprile 2012 alle ore 18:34
  • Per Paolo,
    la stragrande maggioranza, di quelli come me, con cultura medio-bassa, non solo credono in Dio, ma votano D'alema, Berlusconi e Bossi, con la differenza che poi loro piangono, perchè non credono ai loro occhi d'essere stati traditi (vedi Lega Nord ieri), mentre io non mi struggo su questo eventuale dubbio, il mio Dio non tradisce, anzi, si vendica delle mie mancanze perdonandomi.
    Le circostanze dei fatti recenti, cioè, che non è la cultura e le poltrone od i salari acquisiti successivamente, ma l'amore verso gli altri la vera ricchezza, rendono più evidente il messaggio paradossale, ma, purtroppo per te, concreto di Cristo, che dice:- gli ultimi saranno i primi, e non ci sarà un ricco che entrerà in Paradiso! (visto che per te la cultura e le lauree sono simbolo di ricchezza).
    Mi permetto di consigliarti, proprio perchè le tue affermazioni confermano le parabole messiache, ed io sono in dovere di elargirti gratuitamente, tutto ciò che mi è stato donato, sempre gratuitamente dall'Altissimo (lo capiranno un giorno i dotti ed i benpensanti, questo pensiero semplice ma difficoltoso??!?), e se per caso, con tutta la mia cultura medio-bassa, riesco a discorrere in questa conversazione con te, m'accorgo che non hai nessuna speranza di comunicare o d'apportare argomenti validi nella discussione, essendo totalmente ignorante, consentimi, analfabeta teologico, in quelli che sono i cardini inespugnabili dei decreti divini.
    Ti dico tutto ciò, perchè nessun ateo o scettico miscredente, avrebbe affermato che un dottore senza laurea non può guarire, volgarmente. ti sei dato la zappa sul piede, ma del resto, c'è sempre d'apprendere, anche per i presunti acculturati e sommi sacerdoti.
    Devi sapere, caro fratello, che Gesù in una parte della Bibbia dichiara palesamente che Lui grazie a Suo Padre, è la medicina, il medico e la cura (da notare che non era andato "mai" in nessun ambulatorio, quindi, secondo Lui, si poteva guarire un'altra persona senza laurea), e che per ricevere questa terapia, c'era bisogno soltanto, da parte dell'ammalato, di dichiararsi tale, cioè, infermo nel corpo e nello spirito (forse preferisci Anima, visto che fai confusione con il termina Spirito), allora, hai compreso bene adesso, che senza essere dottore, chiunque, attraverso l'Onnipotenza di Dio può operare per il reintegro dell'Anima sofferente??!?
    Ma questo non dà fastidio a te, ma a quella parte, continuo a ripeterti, che tu stai permettendo di condurre le tue decisioni e che noi definiamo: il lupo cattivo, le tenebre, la cattiveria, il peccato; ed è per questo che non puoi accettare il rimedio curativo, perchè non ti "vuoi" dichiarare malato, anzi, sei anche convinto che questa medicina è vitale soltanto agli sciocchi e lieverà le tristezze solo alla stragrande maggioranza degli incolti; e qui, ti ringrazio vivamente, per darmi accesso ad un altro discorso leggendario dei profeti: - "il Signore invierà gli stolti, per "sconcertare" (ci starebbe bene anche "educare") i saggi!" - quindi, sentirmi dire da te:- Ma come tu senza scuola, ti permetti di consigliarmi come condurre la mia esistenza, a me che sono tizio e simpronio, e che ascolto solo quelli che con la cultura hanno fottuto e tradito gli altri! - oltre a farmi ricordare la famosa poesia: La livella, di Totò, convalida ancora di più che il mio destino sarà pieno di momenti senza dubbi.


    Saluti e leggiti Quoelet, ti potrà essere d'aiuto, oltre che da guida per incontrarti, ciao, Ciroemilio.

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: venerdì 6 aprile 2012 alle ore 14:49
  • "avendo solo una terza media", "cioè, ignorante, stupido, cretino"
    No! Di cultura medio-bassa, come la stragrande maggioranza dei credenti!
    "ti piace l'esistenza che conduci, un pò materialista, un pò individualista, forse molto egocentrica, allora non dimenticare mai, consiglio d'amico".. e senza titolo culturali, conosci i miei gusti e mi elargisci consigli? Senza laurea, un chirurgo mi opera?
    Lìoggetto dei commenti è il dubbio! Oggettivamente strumento culturale positivo che i credenti non usano! Usando il dogma si rinuncia alla ragione ed alla ricerca! Io non ti consiglio, ti segnalo:http://www.riflessioni.it/dal_web/imparare_pensare.htm e http://www.libreriauniversitaria.it/impariamo-ragionare-pensiero-critico-lavoro/libro/9788884674999 Poi.. possiamo discettare su tutti i dogmi che vuoi. Buona Pasqua passaggio dal freddo al caldo! " Le uova di Pasqua
    Apparentemente la tradizione dell’uovo pasquale sembra non avere niente a che fare con la tradizione cristiana della Pasqua, ma questa - come vedremo - è una convinzione errata.
    Fin dagli albori della storia umana l'uovo è considerato la rappresentazione della vita e della rigenerazione. Questo lo possiamo vedere dall’uso simbolo che molte culture antiche facevano di esso. I primi ad usare l’uovo come oggetto benaugurante sono stati i Persiani che festeggiavano l'arrivo della primavera con lo scambio di uova di gallina.
    Anche nella antica Roma erano, esistevano tradizioni legate al simbolo delle uova. I Romani erano soliti sotterrare nei campi un uovo dipinto di rosso, simbolo di fecondità e quindi propizio per il raccolto. Ed è proprio con il significato di vita che l'uovo entrò a far parte della tradizione cristiana, richiamando alla vita eterna.
    Nella cultura cristiana questa usanza risale al 1176, quando il capo dell'Abbazia di St. Germain-des-Près donò a re Luigi VII, appena rientrato a Parigi dalla II crociata, prodotti delle sue terre, incluse uova in gran quantità. L'uso di regalare uova è collegato al fatto che la Pasqua è festa della primavera, dunque anche della fecondità e del rifiorire della natura. L'uovo è appunto simbolo della vita che si rinnova ed auspicio di fecondità"T .rovi ampi stralci di libri sul web.., io leggo così!

    Da: Anonimo
    Data: venerdì 6 aprile 2012 alle ore 9:07
  • Caro Ulysse,
    mi dispiace deluderti, ma non capisco che significhi che bisogna attendere la Settimana Santa, per trascorrere qualche giorno sereno con amici e parenti, forse hai dimenticato o, addirittura, non sai che chi vive per Cristo è felice quando esce il sole ed è gaudioso quando s'inzuppa sotto la pioggia, che tristezza deve essere la realtà per chi deve attendere le vacanze per rilassarsi e godersi la quiete dei sensi e la pace nel cuore, e molto meno riesco a comprendere la frase..."aspetta che passa questo momento di crisi"...ma di che??!?...ma di chi??!?...ma sei mica depresso??!?...od hai visto e sentito qualche volta smarriti o inquieti Giovanni Paolo II o Madre Teresa di Calcutta??!?...aha, forse accenni alla crisi che cercano d'imporre alla gente, raccontandogli che è economica, senza spiegargli che è figlia della filosofia dei senza Dio "morte tua-vida mea" (spero che l'abbia scritto bene)...probabilmente parli della recessione di quei tecnici perbenisti, o della casta che propone morali laiche che altro non sono il vecchio tema "fai ciò che io ti dico, ma non ciò che io faccio"...allora davvero ti auguro che possa trascorrere un buon fine settimana allungato con i tuoi amici e parenti, e, dal profondo del cuore, mi auguro che il tuo aiutarti da solo e che te la cavi sempre, anche senza Dio, non sia in stile Bossi&family, altrimenti soltanto le mie preghiere non ti salveranno...dalla crisi...che avevi capito...tanto l'inferno è solo un'utopia.

    Ciaociao, Ciroemilio.

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: venerdì 6 aprile 2012 alle ore 0:15
  • Per Paolo,
    non è mai facile la vita del profeta, perseguitato (da più di 2000 anni) da chi non vuole sentire verità scomode, almeno rifletti, se ti dà fastidio questa realtà, prova a meditare su queste risposte, poichè oltre ad essere gratis (la meditazione) ti permette di farti una scrupolosa autovalutazione, che altro non è l'identificazione della tua/nostra limitata debolezza e miseria umana.


    +Domanda: - Mi è venuto un dubbio: cosa vuol dire "povero di spirito" nel senso biblico? -

    +Risposte: -
    1)Ciao, poveri in spirito significa che le persone riconoscono di essere poveri dal punto di vista spirituale. Sono quelle persone senza pretese e riconoscono di aver bisogno dell'amore di Dio.

    2)"«Beati i poveri di spirito»: queste parole di Gesù sono sovente comprese male. I poveri di spirito non sono coloro che sono limitati intellettualmente, ma le persone coscienti della loro miseria spirituale".

    3)Nella spiritualità ebraica gli anawim, i poveri di Jahvè, erano le persone senza alcuna garanzia o protezione economica (vedove, orfani, invalidi senza famiglia...) e che potevano affidarsi solo alla provvidenza di Dio. La povertà poteva avere quindi una dimensione sia economica che spirituale.
    Il vangelo di Matteo sottolinea la dimensione spirituale. Con l'espressione "poveri in spirito" indica chi, a prescindere dalla sua posizione socio-economica, non confida nei poteri umani o nei beni della terra ma si abbandona fiduciosamente nelle mani di Dio.


    Come io penso, a te non mancano argomentazioni, poichè queste le ho incontrate io che sono "povero di spirito" (così come ti conviene intendere a te), cioè, ignorante, stupido, cretino, avendo solo una terza media, quindi immagina tu che conosci e stampi tutti i siti d'internet, dunque diciamolo, non ti convengono queste deduzioni, ti piace l'esistenza che conduci, un pò materialista, un pò individualista, forse molto egocentrica, allora non dimenticare mai, consiglio d'amico, quando ti trovi a fare delle scelte che potrebbero cambiare il percorso della tua vita e il valore della tua esistenza....ricordati che al primo posto dei tuoi successi.... si trova la tua identità morale....


    Saluti sinceri, Ciroemilio.

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: giovedì 5 aprile 2012 alle ore 23:41
  • Bene, invece di argomentare, sentenzi su ciò che mi manca!
    " Capisco, ora, da chi tu non ricevi intelligenza
    o illuminazione !" Presuntuosa ed arrogante frase! in puro stile inquisitorio! Io posso essere definito apota. al contrario dei papaboys, ubriachi delle chiacciere amplificate del clero cattolico.
    Se c’è una cosa che ha sempre bruciato a Santa Romana Chiesa e che continua a bruciarle più che al diavolo l’acqua santa, è quel famoso inciso tratto dalle sette beatitudini, che i vangeli vogliono pronunciate da Gesù sulla montagna, “beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli”.
    Del resto, è umano e comprensibile. Non può non dare fastidio a chi si crede “eletto” da una divinità, sentirsi ripetere a più voci che questa divinità, in fondo, predilige gli imbecilli. Infatti “povero di spirito” è inteso, nel linguaggio comune, come “credulone”, “sciocco”, “stupido”, “minus habens”, e v’è pure chi ha voluto vederci la ragione di quell’etimo che farebbe derivare la stessa parola “cristiano” da “cretino”, che di “povero di spirito” non è che l’ennesima variante. " Come questi?:Il credente, invece, è istruito dalla Fede!"
    http://www.papaboys.it/gadget/index.asp ed ancora: http://blog.libero.it/ForzaPapaboys/view.php?ssonc=333355496 , non baeta ancora a capire che tipo di istruzione attende un credente/credulone!

    Da: Paolo
    Data: giovedì 5 aprile 2012 alle ore 19:34
  • Caro Ciroemilio, l'augurio per la Pasqua, di cui ringrazio e ricambio, è di trascorre qualche giorno sereno, con famiglia, amici e lieti conversari annaffiati da buon vino e pane condiviso... qualunque sia il "dio" o "non dio" che ti sorregge: mi piace essere ecumenico!
    Per le nostre menti, alla continua ricerca di sapere ed empatia, un qualche bisogno c'è sempre, ma ci penserà lo studio, la cultura e l'evoluzione continua! Per il resto, noi umani, facciamo quel che possiamo..infatti: "io... speriamo... che me la cavo"!
    Anche perchè da tempo abbiamo appreso che l'antico adagio..."aiutati che il ciel ti aiuta" non vale più...infatti il cielo è scomparso...o non c'è mai stato!

    Ora sappiamo che possiamo solo aiutarci da noi stessi...e non è che andiamo poi così male...quasi sempre ce la caviamo...e sempre più!
    ...aspetta che passa questo momento di crisi e poi vedi!!!
    Ciaociao! ...ulysse

    Da: ulysse
    Data: giovedì 5 aprile 2012 alle ore 19:04
  • Caro Ulysse,
    buon fine settimana lungo, (anche se dal tuo ideale sulla Pasqua, sembra più simile ad un cristiano che si struscia le mani al piacevole pensiero di fare un mese di vacanze perchè è giunto il Ramadam...comunque...), poichè la Pasqua è una sollenità, non un festino (e non capisco che cosa tu possa augurare se non prevedi un'eternità della coscienza...comunque...) e che la "vostra" ricerca e sperimentazione continua vi donino i frutti di libertà e le soluzioni di fratellanza che la "vostra" mente necessita, amen e così sia.

    Ciroemilio.

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: mercoledì 4 aprile 2012 alle ore 20:57
  • Caro Ciroemilio,
    Ma certo che siamo sempre amici, il nostro contrastare e battibeccare non è di ordine affettivo, ma riguarda la nostra rispettiva Vision, rivolta alle leggi ed all’evolvere della scienza, la mia,…rivolta alla religione ed i suoi dogmi, la tua.
    Alla scienza ed alla conoscenza dell’universo si arriva con la razionalità ed il continuo sperimentare dell’uomo…in proposito credo che le mie idee siano abbastanza chiare: niente è accettabile come veridico se non c’è dietro tutto il possibile raziocinio e logicismo sperimentale umano… e nemmeno allora è definitivamente vero.

    Al dogma non ci si arriva, ma te lo trovi già bell'e fatto perché così è…dice il dogma…non certo per derivazione divina (che non si appalesa ovviamente), ma perché così ha stabilito l’immaginifica inconsapevolezza autoreferente delle passate e presenti strutture e gerarchie ecclesiastiche.

    Ecco quindi che mentre io parlo di impegno, studio, ricerca, lavoro, strutture sociali, attività relazionali, magari anche ludiche, piani e progetti per il vivere concreto dei ricchi da avviare ad una maggiore equità distributiva verso i meno ricchi ed i poveri, ecc… nelle quali cose l’uomo tende alla propria autorealizzazione...nello sforzo di un continuo crescendo,.ecc… Ebbene in tutto questo e nel profondo della crisi...tu parli di Dio e di Satana che lottano per la supremazia: non vedo il nesso!
    Ma che c’entrano Dio e il Diavolo?
    Quali dubbi mi possono risolvere o impedire se non sono io che cerco e ci ragiono e sperimento? …o tutti noi?

    L’aiuto che ne possiamo trarre è solo di immaginario conforto con riferimento ad entità immaginate che la fantasiosa inventiva degli antichi, di tutto ignari, ci ha tramandato.
    Sembra che tu nemmeno sospetti che quella religiosa è solo una metafora…e che veramente credi e vuoi far credere a noi scettici, immersi nelle nostre problematiche personali e relazionali, pena l’ostracismo dei credenti, che veramente e concretamente non avremmo direzione senza un’aura divina che, al di fuori di noi, dal trascendente ci avvolga e ci indichi il cammino.

    Ma penso invece che la direzione etica per il nostro bene e meglio, solo da noi stessi ce la potremo trovare nella ricerca e sperimentazione continua finalmente liberi dai condizionamenti del trascendente: duemila anni di dominio confessionale ecclesiastico sulle nostre cosiddette anime/coscienze, non ci hanno dato alcuna certezza di un possibile bene se non per dogma...anzi, al di là di ogni promessa e speranza hanno mantenuto la miseria, l’ignoranza, la superstizione ed ogni tipo di lotta cruenta per la grande maggioranza degli uomini

    Il raziocinio acceso dai filosofi illuministi, a partire da Kant, ci ha promossi da sudditi del cielo a cittadini della terra e la coscienza è diventata nostra…sempre più nostra…non più confessionale, ma civica. In effetti non può esistere alcun orgoglio, superbia o sfida in riferimento ad un divino che non c’è: è una scusa e accusa assurda!

    E’ per questo che i fedeli credenti, felici della loro sudditanza, inveiscono dogmaticamente contro Voltaire ed il pensiero illuministico: esso ha sottratto finalmente l’uomo (il pensiero occidentale) a Dio (ai potenti accoliti ed alle suggestioni di Dio) ove l'uomo ignaro se ne stava sicuro, ignorante e misero confortato dal dogma.

    Non c’è, infine, nessun dualismo lupo buono-lupo cattivo nell’uomo: c’è solo il nostro raziocinio, la nostra ricerca continua che sempre più coltiviamo culturalmente ed affettivamente verso una civiltà laica e democratica aliena dai condizionamenti fideistici delle religioni.
    Cosa che magistralmente ci insegnano i cultori del "pensiero libero" fin da Kant e dall’Illuminismo: dovresti leggerli, oltre la bibbia ed i vangeli...non sono all'indice...e certo ne saresti egualmente illuminato.

    Vedo con piacere che il dibattito si è infittito: degno di un vero forum! C'è chi fida nella intelligenza evolutica dell'uomo che non può che procedere a fatica attraverso alterne vicende di successi e sconfitte pur con un trend conoscitivo globalmente crescente...mentre dall'altra parte si procede spediti e sicuri fidando nella onniscienza di Dio...nemmeno c'è bisogno di cercare e sperimentare...sola preoccupazione essere degni di Dio...a giudizio ecclesiastico o di propria coscienza.

    Certo che ques'ultima parte è avvanttagiata: può trafugare e contrabbandare a suo proprio giudizio (della coscienza propria!) la fantasia e pseudorazicinio umano come onniscenza di Dio...senza alcun limite sperimentale!
    E' abbastanza facile: basta la suggestione della fede.
    ciaociao! ...ulysse

    P.S.: non tralascio la usuale "Buona Pasqua" per tutti...è solo una festa in fondo...e ben venga!
    ciaociao!

    Da: ulysse
    Data: mercoledì 4 aprile 2012 alle ore 12:29
  • Caro Paolo,
    risponderti dopo il pensiero dell'anonimo veneziano, con cui ti ha donato tutti gli indizi che anelavi, è un fuori luogo, mi imbarazza enormemente, io non ho la sua preparazione teologica, forse c'accumuna il servizio allo stesso Signore e quindi semplicemente ti chiarirò il concetto che differenzia i creduloni, per convenienza, per paura o per superbia, dal credente, che come tu ben hai spiegato discende dal termine chretien, cioè, cristiano in francese e non dalla parola cretino che è sinonimo di sprovveduto, poco intelligente, e riprendendo il tema dell'anonimo veneziano, capisco, ora, da chi tu non ricevi intelligenza o illuminazione (termine che mi pare tanto caro per la tua evoluzione, spero non solo materiale) per sgamare tutto ciò che appare falso.


    *Il credulone (dal dizionario) è un individuo che non sa capire la realtà e preferisce affidarsi a interpretazioni altrui; è privo di spirito critico, avendo rinunciato a usare il proprio cervello. Il credulone è incline ai facili entusiasmi, a credere subito in ciò che sembra essere positivo, non fa nessuno sforzo per stabilire se è realmente positivo. Sposa una causa senza scorgerne le contraddizioni.
    Il credulone (aggiungo io) è colui che crede che solo con il pensiero può illuminare il suo spirito, quindi può anche considerarsi un furbo, uno che è convinto che con scaltrezza otterrà benefici e meriti destinati solo alle persone eccelse, tipo i Santi od i martiri laici.
    Il credente, invece, è istruito dalla Fede, che non è un elemento possibile d'incontrare nella natura e molto meno nell'evoluzione del pensiero, illuminato o meno che sia dall'associazione a delinquere a scopo diabolico: Voltaire&Company (bellissima questa ancor di più perchè naif), quindi con la Fede non solo non ci si affida ad interpretazioni altrui, perchè personale, libera e razionale, non solo ti fà credere in Qualcosa che sai di non poter provare, ma ti rende reale e soddisfacente il fatto di poterti consegnare totalmente a quel Qualcosa, senza che niente e nessuno lo possa impedire, ecco perchè il credente cristiano cattolico, verace, sincero, autentico non è una cosa da poter verificare, ma è una vita con cui testimoniare.


    Saluti da un cuore smisuratamente "illuminato" questa sera, Ciroemilio.



    **Il credente

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: martedì 3 aprile 2012 alle ore 23:43
  • (tratto dal Salmo 118)


    Dai tuoi decreti ricevo intelligenza,
    per questo odio ogni via di "menzogna".

    Da: Anonimo
    Data: martedì 3 aprile 2012 alle ore 19:49
  • la menzogna illuministica?? Un accusa gratuita e massimalista, ancor di più!, una sentenza inappellabile, come questa (come sempre, Ciroemilio. ) senza un rigo di argomentazione un indizio, uno straccio di prova a sostegno della stessa! Solo un credulone può far sua questa convinzione, appunto!!

    Da: paolo
    Data: martedì 3 aprile 2012 alle ore 16:15
  • Caro Ulysse piacere nel rivederti (o nel rileggerti, ah, ah, ah, fai un pò tu),
    già nelle tue ultime arringhe notai, e te lo dissi, una certa insensatezza di pensiero, oltre che di evoluzione spirituale (sai si necessita anche di quella per migliorare, non solo lo studio, le attività economiche, lavorative, sociali, mercatistiche ecc., altrimenti l'avere risolverebbe più dubbi che l'essere, o no?), ma oggi con questa tua affermazione, caro mio amico (lo siamo sempre e da tempo, o ne devo dubitare??!?), è impossibile non risponderti, non chiarirti le idee, ormai offuscate dalla tua superbia, oltre che dalla prima arma del diavolo.
    Ma come fai a dire che i dubbi su chi votare e quale filosofia sia la più giusta, siano più importanti di quelli che danno un senso all'esistenza ed una risposta ai deficit dell'Anima, come fai a giustificare una tua azione, una tua scelta, una risposta ad un tuo dubbio, senza porti il quesito se produrrà beneficio collettivo od alimenterà l'egoismo dell'individualismo umano??!?; già te l'avrò ripetuto tante volte: non è sfidando Dio che si soddisfa il proprio egoismo, e tu, constantemente, ci ricadi sempre, adesso sostenendo che Dio e colui il quale pensava di sottrarGli l'onnipotenza, non abbiano dimistichezza in questi affari, ma se non c'è una grazia, una concupiscenza, un merito, un dubbio che si compia in questo meraviglioso e benedetto pianeta senza che loro ne diano il permesso, chi ha dunque competenza su questo?, Voltaire?, gli scribi?, i farisei?; soltanto la tua coscienza ti risponde sinceramente, soltanto la tua coscienza ti può far sentire se la tua scelta in risposta al dubbio sta accarezzando il tuo lupo buono od alimentando il tuo lupo cattivo, ed il dubbio unico ed universale per tutti è: se consegnarci completamente a questo credo o vivere senza dar conto a tutto ciò e fottercene, poichè tutto il resto è noia. oltre che retorica già seppellita.

    Saluti sinceri ed affettuosi come sempre, Ciroemilio.

    (grazie all'anonimo veneziano ah, ah, ah, che c'ha dato la scintilla per rincontrarci e che ha colto in pieno la menzogna illuministica, ciao)

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: lunedì 2 aprile 2012 alle ore 15:18
  • Non credo che Voltaire alludesse solo a dubbi esistenziali..tipo chi sono, dove vado, di dove vengo, ecc...Alludeva piuttosto a dubbi sulla situazione del mondo di ordine umano, politico, filosofico, scientifico, ecc... Di dubbi e di diversificate opinioni su argomenti del genere ce ne sono ancor oggi a biseffe. Direi che in proposito, piuttosto che le omelie, ci possono essere d'aiuto lo studio e l'impegno nelle attività economiche , lavorative, sociali, mercatistiche ecc...persino inpegnadosi onestamente nell'agone politico...che di onesti ne avrebbe tanto bisogno in luogo dell'astenersi.
    Il perseguire il dubbio porta spesso ad ulteriori e più vasti dubbi, ma anche a piu' avanzate migliorie.
    Temo proprio che per queste cose Dio e il Diavolo ci abbiano poco a che fare e poca dimestichezza: non sono competenti del resto!
    Loro sono rimasti alle certezze dei loro tempi che erano tutt'altra cosa! Oggi sarebbero più d'impiccio che altro... infatti c'è sempre qualcuno che dà la colpa al diavolo...levando così d'impaccio, distraendo o travisando la coscienza di chi veramente è colpevole e responsabile di tante malefatte.
    ciaociao....ulysse

    Da: ulysse
    Data: lunedì 2 aprile 2012 alle ore 13:21
  • (tratto da omelie):

    - Come vincere il dubbio. Intanto bisogna avere ben chiaro che il dubbio non è peccato: è una tentazione del diavolo. Come tutte le tentazioni va vinto con l'aiuto e la forza di Dio. Come tutte le tentazioni, non deve essere "alimentato", ma contrastato: "Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi" (Giac. 4:7). Se si è attanagliati dal dubbio, è il caso di intensificare la propria comunione col Signore: i dubbi non si risolvono allontanandosi da Dio, ma piuttosto avvicinandosi a Lui.

    P.S.= Se hai qualche dubbio nel cuore, abbi comunque questa certezza: il Signore ti vuole bene e ti aiuterà a venire fuori da ogni travaglio, se lo cerchi con sempliicità e con fede.

    Da: Anonimo
    Data: lunedì 2 aprile 2012 alle ore 0:24
  • ho vissuto insieme ai molti miei dubbi.
    contemporaneamente con il convincimento
    di essere troppo inferiore agli altri.
    forse ho cambiato i miei limiti con l'essere limitato, perchè inferiore; invece tutti abbiamo limiri, altrimenti perchè curiosare nelle conoscenze?
    ma ho egualmente il dubbio di essere ancora un poco imbecille. ho 78 anni ho ancora tempo a rispondere a tanti dubbi .....

    Da: guido
    Data: domenica 1 aprile 2012 alle ore 23:10
  • Penso che i dubbi fanno parte di noi. In quasi tutte le cose c'è il beneficio del dubbio, sennò sarebbe tutto molto scontato. Penso che Voltaire ha ragione.

    Da: patty menta
    Data: domenica 1 aprile 2012 alle ore 22:29
  • E quanti ( di non dubbiosi ) son piene le piazze.

    Da: ugo bovesecco
    Data: domenica 1 aprile 2012 alle ore 22:22
  • Mi piace!

    Da: Flaviana
    Data: domenica 1 aprile 2012 alle ore 19:10
  • ...ma speriamo di non morire con lui...come hai fatto tu...caro Voltaire...

    Da: Ciro Scognamiglio
    Data: domenica 1 aprile 2012 alle ore 14:19
  • verissimo peccato che viviamo nell'era degli imbecilli e a volte è dura ignorarli

    Da: alessandra
    Data: domenica 1 aprile 2012 alle ore 12:45
  • La maggior parte di noi ha bisogno di certezze e poichè di certezze non ce ne sono, se le inventa, da cui le religioni, i regimi totalitari, le ideologie: è più confortevole....altri hanno risolto per noi..basta seguire il dogma, la parola d'ordine, ecc...

    La democrazia è difficile da vivere e gestire proprio per questo: si chiede all'uomo non più suddito, ma cittadino, di partecipare, di migliorare sempre e questo implica cambiare...in meglio, possibilmente: sempre nuovi pensieri, sempre nuove emozioni, sempre nuovi comportamenti...oggi meglio di ieri possibilmente...è veramente stancante e stressante!!!
    ciaociao! ulysse

    Da: ulysse
    Data: domenica 1 aprile 2012 alle ore 11:25
  • ..ed i cretini ( Crètin, Chrétien, TdG, Creduloni in generale) che oggi chiamano palme, le potature di olivo!!

    Da: paolo
    Data: domenica 1 aprile 2012 alle ore 10:45

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