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Giulio Tarro
Giulio Tarro
Frasi di Giulio Tarro - pagina 2
Giulio Tarro
Medico e scienziato italiano
9 luglio 1938
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La Spagnola era un virus influenzale che arrivava in un periodo, quello della Prima Guerra Mondiale, di per sé già drammatico con persone denutrite, povere, in condizioni di igiene e salute molto precarie. La Spagnola colpì, nella seconda ondata, soprattutto i giovani e risparmiò in gran parte gli anziani. Questo perché gli anziani avevano già gli anticorpi di virus precedenti. Ci furono tanti morti perché a quel tempo non c'erano ancora gli antibiotici e i decessi furono dovuti a complicanze di malattie batteriche opportuniste.
Lo sfascio del nostro Sistema Sanitario Nazionale: dal 1997 al 2015 sono stati ridotti del 51% i posti letto delle terapie intensive. A gennaio quando si è saputo dell'epidemia in Cina, l'Italia non ha fatto nulla. La Francia - che non aveva nel tempo ridotto le terapie intensive - a inizio anno si è preparata e le ha raddoppiate. Noi no siamo arrivati tardi. In Lombardia è scoppiata una "bomba atomica", tutto in un lasso di tempo troppo breve a fronte della capacità del Sistema Sanitario.
Da virologo e immunologo posso dire che se una persona ha manifestato la malattia e ha sviluppato di conseguenza gli anticorpi, almeno nell'arco della stagione, non recidiva.
Mi è piaciuto molto lo studio pubblicato dal Corriere della Sera di Luca Foresti e Claudio Cancelli secondo i quali gli italiani contagiati dal virus a fine del mese di marzo sarebbero almeno 11 milioni e 200 mila. Gli studiosi si sono serviti dei dati raccolti sulla nave da crociera Diamond Princess - un esempio di comunità chiusa perfetto - e da quelli provenienti da screening in Corea del Sud. Già uno studio di ricercatori dell'Università di Oxford stimava tra il 60% e il 64% di popolazione italiana già contagiata dal Covid 19 a fine marzo, mentre quello dell'Imperial College ipotizzava almeno 6 milioni di contagiati in Italia. L'andamento delle passate epidemie influenzali e la particolare viralità del Coronavirus mi fanno ritenere attendibili questi studi.
Fortunatamente il Covid 19 non ha la stessa mortalità della SARS del 2003 e neppure della MERS del 2012 che registrava una mortalità del 36%. Non abbiamo di fronte il virus Ebola, il nostro nemico è una malattia con una mortalità intorno all'1%, come dimostrato da diversi studi, tra cui quello del prof. Fauci. Più che del vaccino abbiamo bisogno di una terapia antivirale efficace. Né per SARS, né per la MERS sono stati preparati vaccini, si è fatto ricorso agli anticorpi monoclonali e agli anticorpi dei soggetti guariti. Una cura che penso arriverà probabilmente entro l'estate.
Wuhan e la provincia dell'Hubei hanno diverse somiglianze con Milano e la Pianura Padana. Il Sud invece per un fattore geografico e climatico è stato meno colpito. In più aveva già affrontato in passato diverse epidemie, colera in primis.
In Italia il virus circolava probabilmente già da moltissimo tempo. L'alta mortalità rispetto agli altri Paesi è dovuta non certo ad un virus più cattivo, ma alla sottostima del numero dei contagiati. I numeri che vengono dati dalla Protezione Civile alle 18 tutti i giorni non sono per nulla significativi, sono surreali. Si basano sui risultati di tamponi eseguiti in maniera scoordinata dalle Regioni e su soggetti considerati a rischio. C'è quindi una gigantesca sottostima degli infettati che rapportata con il numero di non meglio precisati "deceduti" e finisce per dare al Coronavirus in Italia un tasso di letalità 28 volte superiore a quello che si registra in Germania.
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