Frasi di Guido Gozzano

• Non amo che le rose
  che non colsi. Non amo che le cose
  che potevano essere e non sono
  state...
  
  (Cocotte)
• Da Palazzo Madama al Valentino
  ardono l'Alpi tra le nubi accese ...
  È questa l'ora antica torinese,
  è questa l'ora vera di Torino ...
  
  (Torino)
• Signorina Felicita, a quest'ora
  scende la sera nel giardino antico
  della tua casa. Nel mio cuore amico
  scende il ricordo. E ti rivedo ancora,
  e Ivrea rivedo e la cerulea Dora
  e quel dolce paese che non dico.
  
  Signorina Felicita, è il tuo giorno!
  A quest'ora che fai? Tosti il caffè:
  e il buon aroma si diffonde intorno?
  O cuci i lini e canti e pensi a me,
  all'avvocato che non fa ritorno?
  E l'avvocato è qui: che pensa a te.
• La Vita? Un gioco affatto | degno di vituperio, | se si mantenga intatto | un qualche desiderio.
• [La neve] Quella cosa monotona infinita
  che tutto avvolge di bianchezza ondosa.
  
  (In casa del sopravvissuto)
• Donna: mistero senza fine bello!
  
  (La signorina Felicita ovvero la Felicità, v. 49)
• Amor non lega troppo eguali tempre.
  
  (Il buon compagno)
• Quando in quella che fuggì
  settimana veritiera
  si contò tre Giovedì
  c'era, allora, c'era... c'era...
  
  ... un vecchio contadino che viveva in una povera capanna. Questo contadino aveva un figliuolo malaticcio, gobbo, distorto; e per colmo d'ironia questo figliuolo si chiamava Fortunato. Sui diciott'anni Fortunato decise di lasciare la capanna paterna e di mettersi alla ventura.
• Venticinqu'anni!... sono vecchio, sono
  vecchio! Passò la giovinezza prima,
  il dono mi lasciò dell'abbandono!
• Nonno, l'argento della tua canizie
  rifulge nella luce dei sentieri
  passi tra i fichi, i susini e i peri
  con nelle mani un cesto di primizie: || «Le piogge di Settembre già propizie
  gonfian sul ramo i fichi bianchi e neri,
  susine claudie[4] ...
  A chi lavori e speri
  Gesù concede tutte le delizie»
  
  (I sonetti del ritorno, IV)

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