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Paola Taverna
Paola Taverna
Frasi di Paola Taverna - pagina 2
Paola Taverna
Politica italiana
2 marzo 1969
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«Ce lo chiede il popolo italiano», dicevate. Ma quando avete visto gli italiani scendere in piazza al grido: «Senato delle autonomie subito!»? Ho visto gli italiani lottare per i propri diritti costituzionalmente garantiti, non certo per avere una Camera di nominati, non certo per una riforma che non farà trovare lavoro al 43 per cento di giovani disoccupati, che non migliorerà la sanità, sempre lasciata in balìa degli avidi appetiti delle Regioni, con le note disuguaglianze tra quelle virtuose e quelle no. Chi di voi avrebbe la faccia tosta di dire che il bicameralismo rallenta il procedimento legislativo?
[...]
Allo stesso modo non vi interessa la soluzione del conflitto di interessi che viola il principio costituzionale dell'uguaglianza di tutti i cittadini nell'accesso alle cariche elettive, sempre sacrificata sull'altare del baratto politico. Queste sono le vere riforme che il popolo italiano ci e vi chiede, non per cancellare, ma per attuare la nostra legge fondamentale, la «grande incompiuta», come diceva Calamandrei, per realizzare pienamente i principi della nostra Costituzione. Tutto questo però il Premier fa finta di non saperlo. Tanti giornali titolano: «Renzi vuole uscire vincitore», come se il nostro ordinamento costituzionale fosse la scommessa di un Premier infantile, il premio da attribuire a un narciso egoista, arrogante sul piano nazionale e irrilevante su quello europeo. E chi se ne frega se nelle università, così come nei pochi media liberi e tra i nostri banchi, in molti disperatamente chiedono di fermare una riforma sbagliata.
[Intervento in Senato, 23 settembre 2015]
[Sulla riforma del Senato, portata avanti dal Governo Renzi]
È una riforma imposta col ricatto di pochi che si fingono molti e derubano il futuro di tutti. Noi non possiamo restare indifferenti; non possiamo assistere silenti e impassibili di fronte a questa violenza. Dobbiamo fermarvi ora, perché ormai non ci resterebbe nemmeno la triste speranza di un intervento della Corte costituzionale, visto che questa contro-riforma consentirà alla maggioranza di spartirsi anche l'elezione dei suoi giudici, estromettendo la partecipazione decisiva delle opposizioni e trasformandola in una sua malleabile appendice. Chi troverà la forza di levare la sua voce contro l'autoritarismo, contro l'accentramento del potere nelle mani di marionette nominate da una ristretta di cerchia di uomini lontani anni luce dagli interessi del popolo? Sarà la Repubblica del sopruso, delle ripicche sugli oppositori e dell'arbitrio contro i dissenzienti. Sarà, signori, il fascismo del terzo millennio, ancora più insidioso perché nascosto sotto le spoglie di una democrazia morente. Pur di realizzare il vostro sogno, che è il nostro incubo, nessuna bugia è troppo grande. Avreste il coraggio di ripetere anche ora le «balle» di qualche mese fa, quando affermavate che le leggi di revisione costituzionale vanno approvate con il consenso più ampio possibile?
[Intervento in Senato, 23 settembre 2015]
[Rivolta al Governo Renzi]
Non potete essere in buona fede, perché vi conosco e so che siete preparati. La presidente Finocchiaro è una donna molto preparata e io la vedevo quando al ministro Boschi chiedeva come mai non avesse letto la Costituzione. Il ministro Boschi, che era in prima Commissione a fare le riforme costituzionali!
[Intervento in Senato, 23 settembre 2015]
Nel nostro ordinamento giuridico la Costituzione si trova in alto, è la prima fonte dalla quale discendono tutte le leggi. Queste persone, che abbiamo votato per quarant'anni, non hanno potuto fare le cose più sporche attraverso le leggi perché c'era una Costituzione che non avevano fatto loro, ma altri che non perseguivano i loro stessi interessi.
Perché la vogliono cambiare? Perché poi sarà più facile fare approvare leggi che non dovranno rispettare altro se non i loro interessi. Allora, se gli italiani non capiscono che oggi sono in mano a persone che nessuno ha eletto, che la stessa Corte costituzionale ha ribadito che c'era una legge elettorale non rappresentativa di questo Paese, perché vi state permettendo questo? Mi chiedo, da cittadina, stando fuori, leggendo, provando ad informarmi e a studiare, ma perché?
Dite di volere superare il bicameralismo e di volere dare un taglio ai costi della politica, come volevamo anche noi: allora tagliamo tutti e due i rami del Parlamento di una quantità di membri. Consentiamo di votare la fiducia su alcune materie. Non creiamo una dittatura. Perché state togliendo la possibilità di votare i senatori? Se questo non raffigura un vostro interesse dovete spiegare perché dovrebbe essere interesse dei cittadini non sentirsi rappresentati al Senato e non poterlo votare.
[Intervento in Senato, 19 gennaio 2016]
[Sul Governo Renzi]
L'importante è essere il Governo del fare. Anche del fare schifo, purché si faccia. Ci tenevo ad intervenire oggi e ci tenevo a farlo in Aula, affinché queste parole rimangano agli atti, memoria di quella parte del Paese che oggi non si arrende, che non intende farlo, né domani, né mai. Ho una sola vita e non lascerò nulla di intentato per combattere questo sistema marcio e corrotto, che sopravvive solo autolegittimandosi e non ha più senso di esistere. Non lascerò che mi rubiate neanche un solo giorno, perché non voglio vivere né di rimorsi né di rimpianti, ma camminando sempre a testa alta, con dignità. E voglio anche poter dire a mio figlio, per il resto della mia vita, che non ho mai pensato di cedere, neanche per un secondo, che ho lottato con tutte le mie forze, insieme a un pugno di donne e di uomini onesti in quest'Aula, e a milioni di loro fuori da essa, per affermare il suo diritto di avere diritti, per onorare il testamento dei Padri costituenti, per difendere il patrimonio più prezioso degli italiani: la nostra Costituzione.
[Intervento in Senato, 23 settembre 2015]
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