Commenti alla frase di Massimo Gramellini
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verissimo, ed aggiungo: e se qualcuno prova a farti notare le tue meschinità finisce per essere lui tacciato di falso
Da: alessandraData: venerdì 19 aprile 2013 alle ore 12:32 -
Molte persone vogliono apparire simpatici e ottimisti e utilizzano una maschera per ogni occasione.
Da: Alfonso MusellaData: giovedì 18 aprile 2013 alle ore 18:35 -
non solo è assolutamente vero, ma addirittura lapalissiano. In base al nostro carattere le ricostruzioni sono idilliache o tragiche, sono i nostri miti e indirizzano tutta la vita. Possono essere la molla che ci spinge a perseguire scopi inarrivabili in altro modo o essere alibi paralizzanti.
Crediamo nella nostra razionalità ma siamo preda di questi fantasmi. Nella bella poesia di Cardarelli " I ricordi, queste ombre troppo lunghe del nostro breve corpo..." c'è la consapevolezza del peso che ha il trascinarsi queste ombre, come se fossero catene da cui non ci scioglieremo mai.
Io sono tra quelli che idealizzano la propria infanzia, gli anni di studio, la giovinezza, forse perché inconsciamente mi è stato funzionale, e mi dispiaccio per chi ha demonizzato tutto.
Ovviamente è quasi impossibile la lucidità, in un senso o nell'altro. Sarebbe la distruzione delle fondamenta su cui si regge la nostra casa: qualcuno riesce a guidare il terremoto e a ricostruire con criteri antisismici e questo è quello che auguro a tutti.
Il bel libro di Gramellini può aiutare i volonterosi, molto volonterosi e sensibili, a firmare il trattato di pace tra noi stessi ed i ricordi. Si abbiano tutti il mio abbraccio.Da: LucianaData: giovedì 18 aprile 2013 alle ore 11:33 -
io, proprio no.
Da: Angela LusitoData: giovedì 18 aprile 2013 alle ore 11:16 -
Quale "realtà"? Il reale, che sembra essere lì sotto i nostri occhi, viene sempre colto dal nostro punto di vista, soggettivo e relativo. Importante è esserne consapevoli e avere la prudenza e l'onestà per riconoscerlo come tale e dunque non assolutizzarlo.
Da: Paolo D'Alessandro (www.filosofiateoretica.it)Data: giovedì 18 aprile 2013 alle ore 8:08 -
Non sono d'accordo: che ci piaccia o no, la realtà la viviamo tutti i giorni, quindi prima o poi, dobbiamo affrontarla ed accettarla. La finzione non è una base solida su cui costruire nostra esistenza: alla minima scossa, l' "edificio " crolla!
Da: ConcettaData: giovedì 18 aprile 2013 alle ore 7:21