Aforismi
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Succede sempre qualcosa di meraviglioso

Autore
Gianluca Gotto
Anno
2021 (4 anni fa)
Frasi
169
Pagine
432
Data di uscita
martedì 16 febbraio 2021

Riassunto e trama

Succede sempre qualcosa di meraviglioso è il racconto di un viaggio che ha come protagonista Davide.

Il giovane ragazzo vede tutte le sue certezze crollare una dopo l'altra, fino a perdere il desiderio di vivere.

L'altro protagonista è Guilly, un personaggio fuori dal tempo che Davide, per caso o per destino, incontra in Vietnam e da cui apprende un modo alternativo e pieno di luce di prendere la vita.

Questo libro racconta una storia di rinascita in cui perdersi per ritrovarsi.

Racconta di un viaggio vero ed un viaggio interiore.

Gianluca Gotto racconta il tema della ricerca della felicità – già affrontato nell'autobiografia Le coordinate della felicità – su un piano universale: la destinazione finale di questo viaggio non è conquistare un certo tipo di vita, ma uno stato d'animo.

I concetti e i messaggi trasmessi sono quelli alla base della mindfulness, la consapevolezza di sé, e della pratica della meditazione.

Frasi del libro


Non c'è nessun passato da rimpiangere e nessun futuro di cui avere paura. Se impari ad amare profondamente te stesso, l'universo intorno a te e la vita, succede sempre qualcosa di meraviglioso: questo momento. Qui e ora. Non hai bisogno di nient'altro per essere felice.

«Se vuoi diventare il fiume, devi imparare a perderti» continuò poi. «Perderti?» «Già, perché tutto ciò significa farsi trasportare dal flusso della vita. Non pianificare nulla, ma affrontare le situazioni strada facendo. Questo è il modo migliore per crescere come essere umano, perché il fiume ti porterà sempre in posti nuovi, dinnanzi a sfide ogni volta diverse. E così ti permetterà di godere di molteplici panorami, invece della solita vista sempre uguale che ha la roccia, ferma e cocciuta nell'opporsi al continuo mutamento della realtà. Le cose più belle della vita accadono quando ti perdi.»

Se vuoi essere più paziente, smetti di pensare a ieri e a domani e impara ad amare quello che sta succedendo, qui e ora.» «E se non sta succedendo niente?» «Sta sempre succedendo qualcosa. Il fiume scorre sempre» disse indicando il corso d'acqua là in basso. «Lo vedi come prosegue inarrestabile? Scorri con la vita, non ti impuntare, non ti opporre. Capirai che sta sempre succedendo qualcosa di meraviglioso, sempre. Magari sei tu che non lo vedi, perché sei accecato dai pensieri che hai nella testa.

Non essere una roccia, sii il fiume. [...] Se ti fermi, nulla può cambiare. Se ti muovi, qualcosa succederà.

La Natura ci offre tutte le risposte di cui abbiamo bisogno, basta tornare a osservarla. Guardi un tramonto e capisci cos'è la morte, guardi un'alba e comprendi la possibilità di una rinascita. E, se lo fai ogni giorno, capisci che non c'è inizio e non c'è fine, perché è tutto un ripetersi infinito di albe e tramonti, di nascite e morti. E allora non devi nemmeno temere la morte, perché la tua fine sarà solo l'inizio di qualcosa che ancora non comprendi. Che serenità ti dà questa consapevolezza.

«Contemplando la Natura, impari a essere paziente. Perché ti rendi conto che non puoi velocizzare la crescita di un albero, non puoi accelerare il corso di un fiume, non puoi costringere il sole ad arrivare prima, non puoi far smettere la pioggia. E allora non c'è da correre, c'è solo da scorrere, al ritmo naturale della vita. Hai mai camminato a piedi nudi sull'erba? Hai mai chiuso gli occhi sotto la pioggia? Ti sei mai lasciato galleggiare sul mare? Ti sei mai fermato a contare le stelle nel cielo?» Scossi la testa. «Prova a farlo e capirai che non c'è fretta. Puoi rilassarti, puoi respirare, puoi sorridere, puoi essere felice. Perché ogni processo richiede i suoi tempi. E capirai anche che non devi aspettare che ti succeda qualcosa di bello. Qualcosa di bello sta già accadendo, ora: sei vivo.»

Togliti le scarpe prima di entrare in casa. Essere ribelli significa essere gentili. Parla alla tua tristezza come se fosse una vecchia amica. Se anche dovessi fallire, domani il sole sorgerà lo stesso. La vita non è matematica, è poesia. L'ego è l'ostacolo tra te e la felicità. Se non sai da dove iniziare, prenditi cura del tuo corpo. La vera bellezza della vita è nell'essenziale. Il miglior modo per essere felici è smettere di essere infelici. Non vergognarti di essere innamorato: è la cosa più bella che possa capitarti La rabbia non è mai una reazione accettabile. Tutto è vita. Il dolore è inevitabile, la sofferenza è una scelta. Sii calmo in ogni situazione e sarai sempre sereno. Il passato non poteva essere nient'altro, altrimenti lo sarebbe stato. Tu non sei un albero. Sii il fiume, non la roccia. Non c'è sofferenza qui e ora. Il tempo è il regalo più prezioso che ci sia. Sii un artigiano della tua vita. Fa' quello che ami, ama quello che fai. Fai una cosa per volta o farai tutto male. La vita è un viaggio, goditi ogni tappa. Hai un solo problema: voler controllare ciò che non puoi controllare. Preoccuparsi vuol dire soffrire per qualcosa che non è ancora successo. Tieni a bada la tua scimmia impazzita, sei più dei tuoi pensieri. Sii una tartaruga, non una rana. Segui sempre il tuo Ikigai, il motivo per cui ti alzi dal letto e vivi. Pratica il non-attaccamento. L'amore è la soluzione a ogni problema. Il maestro è ovunque. Succede sempre qualcosa di meraviglioso.

Volgere la propria attenzione alla parte più profonda e nascosta della nostra persona è un atto eroico, specialmente in un mondo così pieno di distrazioni come quello in cui viviamo. È molto più facile concentrarsi su ciò che c'è fuori, trovare all'esterno sia la causa della propria sofferenza sia l'illusione di una soluzione. Ma questo significa, appunto, anestetizzare un piede in cui si è conficcato il chiodo. Per guardarsi dentro è necessario avere il coraggio di togliere il chiodo. E poi analizzarlo con attenzione.

Ci sono momenti in cui tutto va esattamente come lo immaginavi. La vita segue il solco tracciato dalle tue speranze e aspettative come un fiume in piena, apparentemente inarrestabile. A volte ti fermi, te ne rendi conto e sei felice per questo. Dentro di te, nel profondo, una vocina dice qualcosa che non sogneresti mai di esprimere ad alta voce: "Te lo meriti. Te lo meriti, cazzo, perché hai sempre fatto del tuo meglio. Non sei un fenomeno, non sei un predestinato, non hai ambizioni fuori dal comune, però hai sempre fatto del tuo meglio. Ti sei impegnato affinché tutto andasse in un certo modo e, ora che sta succedendo, ti sembra giusto. Semplicemente giusto".

L'amore è la risposta giusta a ogni domanda, è la soluzione a ogni problema, è la chiave che apre tutte le porte.

«Perché ti preoccupi di qualcosa che non è ancora successo e probabilmente non succederà mai? Perché stai pensando solo alle cose brutte che potrebbero accaderti?» «Perché potrebbe andare male...» «E se invece andasse maledettamente bene? Perché a questo non ci pensi?»

Questa è la vita: un fiume. Ora, tu puoi avere due atteggiamenti nei suoi confronti. Essere una roccia, ovvero conficcarti nel suo letto e opporti allo scorrere dell'acqua. Il che implica sforzo, sofferenza, tensione e stress. Proprio tutto ciò che provavi prima, là fuori, sotto la pioggia. Oppure puoi scegliere di assecondare quel flusso infinito e scorrere insieme all'acqua. Questo vuol dire farsi trasportare dagli eventi della vita senza opporre alcuna resistenza. Accettare che tutto cambia, sempre. Vivere con leggerezza, in completa armonia con il costante divenire. Chi impara ad amare l'incertezza trova la chiave per la serenità. Perché la vita è piena di incertezza. C'è un antico proverbio buddhista che dice: "Non temere, nulla è sotto controllo". Fare tua questa consapevolezza significa diventare tu stesso il fiume. Diventare una sola cosa con l'essenza più profonda della vita.

Sono solo uno dei tanti maestri che troverai lungo la tua strada. Perché il maestro è ovunque. Quando vuoi imparare, apri gli occhi e guardati intorno consapevolmente. Capirai che il maestro è ovunque. Può essere anche un filo d'erba che cresce nella crepa di un marciapiede, in mezzo a smog, rumore e cemento. Se lo osservi attentamente, non con quello sguardo distratto così comune al giorno d'oggi, vedrai che ti sta insegnando cos'è la resilienza. Perché, nonostante sia in un ambiente ostile e minacciato da mille pericoli, continua a crescere imperterrito. Se cammini per strada e un cane ti si avvicina scodinzolando, tu fermati ad accarezzarlo. Cascasse il mondo. Perché anche lui è un maestro: ti sta insegnando che non c'è sofferenza qui e ora, ma solo gioia. L'unica sofferenza è dentro la tua mente. Il maestro è ovunque: può essere la cameriera del ristorante dove vai a mangiare ogni giorno a pranzo, il tuo vicino di casa che saluti per abitudine, l'albero che cresce davanti alla finestra del tuo ufficio. Tuo fratello, la tua fidanzata, il tuo migliore amico. Presta attenzione a quello che hai intorno e scoprirai che le lezioni di vita sono dappertutto.

È tutta una questione di libertà. Le persone libere hanno vite straordinarie. E per essere libero non devi diventare un miliardario. Molti credono che, una volta ricchi, saranno liberi, ma i soldi sono il modo più difficile per liberarsi e il più semplice per diventare schiavi. La vera libertà è nei piccoli gesti di ribellione della vita di tutti i giorni. Avere il coraggio di non stare zitto quando è ora di parlare, avere la forza di restare in silenzio quando ogni parola sarebbe superflua. Ogni volta che non rinunci alla tua essenza più profonda per rinchiuderti nella sicurezza dell'omologazione, ti stai ribellando. Chi non ha paura di andare controcorrente è libero. Che sia ricco o povero, uomo o donna, anziano o giovane, nomade o sedentario, c'entra ben poco. La libertà è uno stile di vita. È una scelta che puoi compiere in ogni momento.

La vera ricchezza appartiene a chi sa essere felice con poco. Perché se ti basta poco per sorridere, sorriderai sempre, anche nelle situazioni peggiori. Se invece la tua felicità è complessa ed esclusiva, sarai felice solo in rarissime occasioni. Oggi l'umiltà è ripudiata in Occidente, quasi come se fosse qualcosa di cui vergognarsi. E invece è un pilastro della felicità, quella vera.

Pensa a quando ti sei innamorato la prima volta: lo avevi programmato? No, hai deciso di perderti negli occhi di quella persona e vedere cosa sarebbe successo. Le persone hanno una paura tremenda di perdersi, perché la società occidentale ci ha convinti che sia quanto di più spaventoso. Ci ha detto che la nostra vita dev'essere una piccola gabbia sicura e noi lo abbiamo accettato, rifiutando di vedere cosa c'è là fuori. Ci siamo ormai abituati all'idea che perdersi sia rischioso, quando invece è solo emozionante. Quando ti batte il cuore perché non sai cosa succederà, ecco, quello è il momento in cui ti senti vivo. È quando diventi il fiume e confidi nell'universo. E, qualunque cosa troverai lungo il corso del fiume, la amerai.

Ci vuole pazienza per le cose belle, altrimenti diventano inafferrabili e irraggiungibili. Se forzi le tempistiche, ti ritrovi con qualcosa di falso e privo di valore. Un fiore non fiorisce in un'ora e non c'è somma di denaro in grado di velocizzare quel processo. Ci vuole pazienza, nient'altro.

I miei genitori si erano separati quando avevo quindici anni, dopo due anni di litigate e silenzi assordanti. Da allora, la mia esistenza era cambiata per sempre. Ed era cambiata anche la mia visione delle piccole cose della vita. Quelle che, quando le hai, le dai per scontate e, quando non le hai più, ti fanno soffrire. E allora, forse, tanto piccole non erano.

I vietnamiti sono un esempio straordinario di resilienza. Un popolo che ha combattuto per secoli contro l'invasore e non ha mai indietreggiato di un passo. Quando arrivarono gli americani, che erano nel pieno della Guerra Fredda e avevano la tecnologia militare più avanzata del mondo, i vietnamiti continuarono con la loro resistenza senza alcuna paura. Sapevano che era una lotta impari, ma non ci pensarono, e si concentrarono sulla vera essenza della resilienza: fare del proprio meglio, ogni giorno. Se ti comporti in questo modo, il risultato non ha importanza: non puoi avere rimorsi, rimpianti o sensi di colpa, perché più di quello che hai fatto non potevi fare.

Chi non viaggia è come la rana: crede che la realtà in cui vive sia l'unica esistente. Chi viaggia è come la tartaruga: non ragiona per assoluti, perché sa che il mondo è enorme e bellissimo. E per questo motivo non rinuncerebbe mai alla sua libertà per chiudersi in un pozzo.

Mi guardava come un padre orgoglioso. «Lascia andare, Davide» disse sorridendo. «Come dissi a tuo nonno, il passato è passato. Non ci pensare perché non poteva andare diversamente, altrimenti sarebbe andata diversamente. Doveva andare proprio così.» Mi si avvicinò, sorridendo. «Doveva andare proprio così» ripeté. «Non ci sono rimpianti, recriminazioni, sensi di colpa. Liberati di questo peso. Lascia andare.» Mi voltai, mi piegai sulle ginocchia e appoggiai la lanterna sul corso del fiume. La trattenni ancora per qualche secondo, mentre percepivo la forza dell'acqua sotto alla foglia di banano. Lessi ancora una volta quelle quattro lettere: "Vale". Quindi la lasciai andare. Mi alzai e guardai quella piccola luce unirsi a tutte le altre, fino a diventare indistinguibile. Mi asciugai le lacrime con il dorso delle mani, osservando quel fiume illuminato di speranze, buoni auspici, sogni e desiderio di rinascita.

«Sai quali sono i tre veleni dell'uomo secondo il Buddhismo?» Scossi la testa. «La cupidigia, ovvero il desiderio di avere sempre di più quando ognuno di noi ha già tutto ciò che gli serve; l'ignoranza, ovvero la mancanza di consapevolezza: credere che la vita sia diversa da ciò che è qui e ora; infine la rabbia, una condizione contraria a ogni forma di felicità.»

Tu non sei la tua mente.

Passavo il resto del tempo a guardare serie tv sdraiato nel letto, oppure attaccato al cellulare, a detestare chiunque vedessi su quello schermo. La mia routine era così scontata e banale che non dovevo nemmeno chiedermi che senso avesse vivere: non lo stavo più facendo.

Il nonno chiamava sempre lo stesso giorno, sempre alla stessa ora. Alle ventuno in punto di ogni domenica sera, sul telefono di casa, e io e mamma sapevamo che non poteva essere nessun altro. «Eccolo» esclamava lei. «Puntuale come un orologio svizzero.» A volte alzava anche gli occhi al cielo nel dirlo, ma la sua era solo una recita. Dietro quel suo modo di fare riuscivo a intravedere un certo sollievo: quello di chi sa che qualcuno la cerca, sempre e comunque, ma anche quello di una donna adulta, vicina ai cinquanta, che può ancora contare sul padre. Il telefono non arrivava al terzo squillo. «Ciao, papà» diceva lei afferrando la cornetta. Non c'era bisogno di dire: "Pronto?", né di chiedere chi fosse. Era solo il nonno, che si rifiutava di imparare a usare il cellulare, a chiamare ancora sul numero di casa.

Al giorno d'oggi le persone intendono il silenzio come indifferenza, perché ci siamo abituati ad alzare il tono, a urlare, a sovrastare gli altri facendo la voce grossa. Siamo ormai convinti di poter dare consigli a chiunque, di qualunque natura. Qui in Asia non è così: raramente sentirai qualcuno sbraitare. Qui il silenzio ha una valenza differente. Può voler dire tante cose, ma spesso significa semplicemente essere concentrati sull'ascolto.

Cos'è la depressione se non una nuvola nera che avvolge costantemente le tue giornate e che solo tu puoi vedere?

Avere le persone che ami al tuo stesso tavolo significa avere tutto.

Quando i tuoi genitori si lasciano, tu non hai più una casa, ne hai due. Due armadi dove tenere i tuoi vestiti, due letti in cui dormire, due cucine dove fare colazione, pranzo e cena, due bagni in cui guardarti allo specchio ogni mattina. All'inizio, come per tutto ciò che è nuovo, ti sembra un'avventura. Poi diventa un fastidio. Alla fine, è solo stressante. Ti chiedi se fosse proprio necessario arrivare fino a quel punto.

«La vita non è una gara. Non è una questione di arrivare per primi a destinazione, ma di godersi il viaggio. Perché hai fretta di arrivare?» Non risposi. Non sapevo perché fossi sempre così agitato. «Prova a vederla così, magari ti aiuta: qual è la destinazione finale della vita? È la morte. Vuoi arrivarci in fretta o vuoi goderti il viaggio?»

L'amore è l'unica luce in grado di mostrarti la strada per uscire dalle tenebre in cui, a volte, la vita ti fa precipitare. L'amore è ciò che dà senso alla vita. E una vita senza amore, infatti, non ha alcun senso. Amala, sempre. Vedrai che alla fine lei amerà te.

Ogni mattina, davanti all'alba, mi concedo almeno la possibilità di essere felice. Magari poi la giornata andrà storta, ma io quella possibilità me la sono concessa evitando di soffrire inutilmente.

Bisogna capire che non tutte le tempeste vengono per rovinarti la vita. Alcune arrivano per ripulire la tua strada.

Toglierti le scarpe quando entri in casa significa lasciarti alle spalle il peso del tuo passato. E vedi, una casa è un rifugio, un posto felice dove vivere con leggerezza. Se c'è un'atmosfera pesante, se non vedi l'ora di andartene e non vorresti mai rientrare, se ci entri con le scarpe, allora quella non è "casa". È qualcosa di più simile a una galera.

Se vuoi essere più paziente, smetti di pensare a ieri e a domani e impara ad amare quello che sta succedendo, qui e ora.

Metti da parte l'orgoglio, perché la sofferenza dopo un po' diventa una scelta. Concediti la possibilità di essere felice oggi. Guardati intorno: la vita non è quello che è successo ieri. È qui e ora.

Viviamo in un'epoca assurda: ci si augura le cose peggiori e ci si insulta con una facilità disarmante, ma guai a dire di amare. Quasi come se fosse una cosa da deboli, di cui vergognarsi. Questo è forse il più grande fallimento dei nostri tempi.

«Ti ho già parlato del concetto buddhista di non-attaccamento?» Scossi la testa. «È molto semplice: tu non possiedi niente e nessuno. Tutto è in continuo cambiamento e nulla è mai uguale a com'è nel momento precedente o in quello successivo. Ma allora che cosa ti appartiene davvero? Che cosa è davvero tuo per sempre? La tua casa? Il tuo compagno? Il tuo lavoro? Le tue amicizie? Le tue cosiddette "certezze"? Niente di tutto ciò è "tuo". Se pensi il contrario, ti stai illudendo. L'attaccamento è come credere di possedere un pezzo di acqua che scorre nel fiume. Per i buddhisti, invece, bisogna accettare che la vita è il fiume e che noi dovremmo semplicemente scorrere. È il concetto del non-attaccamento.» «Però, se nulla mi appartiene, cosa mi rimane?» «È questo il bello. Quando ti liberi dall'attaccamento illusorio, ti rimane quanto di più prezioso e luminoso ci sia: te stesso. Tu sei la tua unica certezza in mezzo a questo continuo cambiamento. Ecco perché la fonte della tua felicità non dovrebbe mai essere qualcuno o qualcosa al di fuori di te, altrimenti, come già ti ho detto, ne diventi schiavo e crei delle aspettative che verranno puntualmente deluse. Se vuoi essere felice, pratica il non-attaccamento.»

Il dolore è inevitabile, la sofferenza è una scelta.

Nel buddhismo c'è un concetto meraviglioso: la Via di Mezzo. Chi la segue, non cade mai negli eccessi, perché negli eccessi si cela la sofferenza. La pace mentale, invece, è tutta nell'equilibrio.

Quella donna è riuscita in qualcosa di incredibilmente difficile in Occidente: amare il processo.» «Amare il processo?» «Esatto. Significa smettere di vivere in attesa delle cinque del pomeriggio per poter uscire dall'ufficio. Smettere di vivere in attesa del weekend per non dover lavorare. Smettere di vivere in attesa delle ferie ad agosto e della pensione. Smettere di attendere e iniziare ad amare ciò che si fa ogni singolo giorno. Il futuro non esiste. Esiste solo questo momento e noi possiamo sempre scegliere se amarlo o detestarlo.

La morte non è il capolinea, è solo una nuova rinascita, sotto un'altra forma. Quando capisci che questa è la realtà della vita, non hai più paura della morte.

Un'automobile era passata con il rosso a tutta velocità e io ero riuscito a frenare appena in tempo per non farmi travolgere. Non avevo la minima idea di come ci fossi riuscito, l'impatto sembrava inevitabile. E invece non era successo nulla. Ma ciò che mi aveva davvero stupito era quanto fossi felice di essere ancora vivo. Quanto fossi grato di esserci, ancora, e di non essere un cadavere sull'asfalto. Per le persone che stanno bene è scontato; per chi è depresso, non lo è.

La meditazione serve a vedere le cose come stanno. A liberarsi dai pregiudizi e dalle illusioni della mente. Una volta fatta questa profonda osservazione, conosci la realtà. E a quel punto, se la tua mente è ordinata e sotto controllo, puoi agire consapevolmente per sistemare quello che non va.

Certe cose sono al di fuori del nostro controllo e noi possiamo solo decidere se accettarle oppure continuare a soffrire.

Tra i monaci buddhisti è pratica comune quella di creare mandala – chi sulla tela, chi sulla sabbia – e poi distruggerli. Gli serve a tenere a mente il concetto di impermanenza: nulla resta, ogni singola cosa è destinata a cambiare. Tutto nasce, vive e muore. Per poi rinascere, rivivere e morire nuovamente.

Sapeva ascoltare gli altri nel modo che appartiene solo a coloro che amano ascoltare gli altri. E questa è una dote rara.

Se non ti metti mai alla prova al di fuori delle tue piccole e illusorie sicurezze, come puoi sapere quali sono i tuoi veri limiti? Come fai a capire di cosa sei capace se non provi mai niente di diverso da quello che fai da sempre?

Avevo sempre considerato il viaggio come un'attività per pochi appassionati e benestanti, un semplice capriccio. Poi ero partito, tra mille dubbi e dopo tanti tentennamenti, ed erano bastati pochi giorni per capirne il vero valore: si parte non solo per esplorare il mondo, ma anche per esplorare se stessi. Per capire se stessi mentre si capisce come funzionano le cose della vita.

La mia mente, ora libera da pensieri spessi e tossici come catrame, poteva muoversi liberamente e senza causarmi sofferenza. Poteva andare avanti e indietro lungo il fiume del tempo, perché era comunque consapevole che la vita fosse qui e ora. Da nessun'altra parte, in nessun altro momento. Il futuro è solo un'ipotesi, il passato non è che un ricordo.

Accetta la sofferenza e l'incertezza, perché sono intrinseche alla vita. Anzi, amale. Perché senza le incertezze non avresti nessuna certezza e senza sofferenza non avresti alcuna gioia. Tutto è vita. Tutto, anche le cose più dolorose, contribuisce a rendere possibile questa esperienza.

Smetti di pensare e vivi.

«Sai qual è l'atto di ribellione più forte che ci sia al giorno d'oggi?» chiese quando finì di mangiare. «No. Non saprei.» «Essere gentili.»

Le crepe sono un valore, non una vergogna. Sono il simbolo del tuo percorso. C'è da essere fieri delle proprie cadute, non terrorizzati.

Non dovremmo mai opporre resistenza al flusso della Vita: quando tutti i segnali ti dicono che non è la strada giusta, allora non è la strada giusta. Perché insistere? Una relazione, un lavoro, un luogo: se proprio non funziona, meglio mettere da parte l'orgoglio e cambiare direzione. Non è facile ammettere di essere sulla strada sbagliata, specie se ci hai investito tanto. Ma a volte è necessario.

«Ma il coraggio dove lo trovo?» «È già dentro di te, però te ne rendi conto solo quando ti butti. Se non rischi mai, se ti circondi di sicurezze e comfort, a cosa ti serve il coraggio? E allora pensi di non averlo! Quando esci dal tuo piccolo cerchio di vita, dove tutto è scontato, quando ti butti e senti il vuoto sotto i piedi, ecco che invece il coraggio viene fuori. È come un meccanismo di sopravvivenza.»

Tu non sei responsabile della morte di tuo nonno. Tu sei responsabile solo del modo in cui hai reagito alla sua morte. La vita è solo in piccola parte quello che succede al di fuori del tuo controllo; in gran parte è come reagisci a quello che ti succede.

Sta sempre succedendo qualcosa. Ma la meraviglia della vita la vedi solo se smetti di opporti a essa e inizi a fluire. Se sei un fiume invece di essere una roccia, una tartaruga invece di una rana.

La vita è un viaggio e l'obiettivo non è arrivare a destinazione il più velocemente possibile, ma godersi il tragitto.

La consapevolezza è il traguardo ultimo dell'essere umano. Chi non vive di illusioni, ma è consapevole di sé, del mondo e della vita, si è illuminato. Non importa cosa è successo, se ora sei pienamente consapevole di quello che è successo.

«Nulla va mai come vorremmo. C'è sempre qualcosa che va storto. A volte è un ostacolo piccolo, a volte è insormontabile. A volte è colpa nostra, a volte no. Il punto è un altro: il fallimento è inevitabile. E allora non è forse meglio fallire seguendo i propri sogni? Facendo ciò che più si ama? In quel caso non è nemmeno un fallimento, è solo un'esperienza. La sofferenza c'è quando cadi mentre stai correndo in una direzione che non volevi nemmeno prendere!

«Tu sei coraggioso...» «Io?» dissi con una risata che voleva essere sarcastica, ma era solo nervosa. «... ma finché non farai qualcosa che richiede coraggio penserai sempre di non esserlo.»

Quante cose diamo per scontate finché non troviamo qualcuno che non può averle e non desidererebbe altro?

La maggior parte delle opportunità nella vita arrivano sotto forma di problemi e drammi.

Amare dà un senso a tutte le tue giornate. Se ti neghi questa opportunità meravigliosa, i casi sono solo due: o non sei mai stato innamorato, e allora non sai che valore ha quello che ti stai perdendo; oppure sei stato innamorato e ne sei uscito con il cuore a pezzi, e quindi hai paura che succeda di nuovo.

Se tu hai paura di ciò che gli altri pensano di te, quella paura la attacchi anche a loro. E, se loro sono spaventati, tendono naturalmente a giudicarti, perché il giudizio negativo è il primissimo segnale di diffidenza tra gli esseri umani. Così nascono i conflitti. Se tu invece sei tranquillo, trasmetti tranquillità agli altri. Nessuno si spaventa, nessuno ti giudica e tutti vivono felici e contenti.

Il lavoro è quando scambi il tuo tempo e le tue energie in cambio di denaro. Lui non lo ha fatto per i soldi. Il suo gesto era un gesto di amore. Voleva solo aiutarci. Uno degli errori più grandi che tu possa fare nella vita è di ripagare l'amore con i soldi. L'amore si ripaga con l'amore.

Chi conosce il proprio valore non ha bisogno che qualcuno glielo dica o che tutti lo riconoscano. Lo sa e basta. Chi invece pretende il riconoscimento altrui è perennemente preoccupato. Sotto sotto, è insicuro.

«C'è un altro ottimo modo per entrare nel momento presente senza dover stare fermo e in silenzio.» «E qual è?» «Fare qualcosa che vorresti fare, ma che non hai il coraggio di fare.»

Non puoi controllare quello che succederà domani. Non puoi controllare quello che è successo ieri. Puoi controllare quello che sta succedendo ora.

La gentilezza, l'altruismo, l'empatia. Dove sono finiti? Sono stati schiacciati dal cinismo, che è figlio della troppa razionalità. Oggi tutti ragionano come te: se non posso spiegarlo, non ha senso. È così che si diventa freddi e si perde di vista la vera magia di questa esperienza straordinaria che è la vita: l'amore. Una cosa che non si spiega, si può solo vivere.

Il problema di credere che esistano dei segnali dall'universo è che poi devi seguirli. Un conto è dire che sono tutte coincidenze, che non c'è nessuna forza più grande che sta provando a dirti qualcosa; un conto è crederci, anche se magari affermi il contrario, e poi non fare nulla.

Svegliarti presto ti dona una sensazione impagabile: ti senti in orario con te stesso e in anticipo sul resto del mondo.

Se tu non stai facendo del male a nessuno e qualcuno ha un problema con ciò che fai, quello è un suo problema, non tuo.

Un uomo che raggiunge la piena consapevolezza della vita, può vivere pacificamente in ogni situazione, anche quelle più difficili. Allo stesso modo può morire consapevolmente e in modo assolutamente pacifico. Quando scopri tutte queste cose, questa visione della Vita ampia e armoniosa, così distante da quella delle religioni che ci vengono imposte in Occidente, ti rendi conto che la soluzione a una depressione si trova lungo due strade: quella del controllo di sé e quella della consapevolezza che tutti noi facciamo parte di un Tutto più grande.

La prospettiva di fallire ti terrorizza al punto che preferisci non rischiare mai. Questo significa essere un consumatore: prendi la vita che qualcun altro ha creato e la fai tua. Essere un artigiano è una bellissima avventura, invece. Certo, ogni tanto sbagli ingredienti, altre volte li fai bruciare. Però, sai cosa? Alla fine ogni prodotto che esce dal forno è tuo. Magari non è delizioso, certamente non è perfetto, ma è autentico. Diverso da tutti gli altri, unico e quindi speciale. Può sembrarti una cosa da poco, ma non lo è. Sapere di averci messo le mani tu e solo tu, nel tuo impasto, ti dona una serenità rara: ti porta alla consapevolezza di aver vissuto la tua vita, e non quella di un altro.

A volte non importa dove vai ma l'importante è muoverti. Perché a stare fermo ti opponi al... flusso della vita. Diventi una pietra, quando invece dovresti essere un... fiume. La vita...

La meditazione non ti dà niente, ma ti toglie tante cose spiacevoli: lo stress, l'ansia, le preoccupazioni, le paure. E così ti lascia con l'essenziale: l'amore, il tempo e la libertà. Lì si trova la tua felicità. La vita dovrebbe sempre essere come questo curry: essenziale e quindi delizioso. Se da questo piatto togli qualcosa, lo impoverisci. Ma se tu qui dentro ci aggiungi qualcos'altro, solo perché puoi farlo, lo rovini.

Lao Tzu rispondeva in questo modo a chiunque gli dicesse di soffrire: "Chi vive nel passato è depresso; chi vive nel futuro è ansioso; chi vive nel presente è felice".

Al giorno d'oggi sembra che qualcosa abbia un valore solo se è utile, se serve a qualcosa di pratico, perché in questo mondo è tutta una questione di numeri, calcoli e programmazione. Ma la vita non è matematica, è poesia!

Ci sono tante persone paralizzate dalla paura di morire al punto di smettere di vivere. Altre ancora che rimandano continuamente la loro felicità al domani. Poi, magari, un giorno esci di casa e un balordo ti travolge con l'automobile. Il futuro non è altro che una nostra illusione. Niente va mai come immaginiamo, nel bene e nel male. E allora non è forse meglio smettere di torturarsi con tutti questi pensieri sull'avvenire?

Il maestro compare quando l'allievo è pronto. Ma forse è anche vero che il maestro si fa da parte quando l'allievo ha imparato.

In Asia non è mai stato comune stringere la mano. Personalmente è un gesto che non mi è mai piaciuto. È spesso violento, invasivo e provocatorio. Alcuni ti stritolano la mano per provare a sovrastarti, per farti vedere quanto valgono e mettere subito in chiaro chi è più forte. È un modo di fare tipicamente occidentale: ogni situazione è una guerra, una lotta, un confronto. Quando invece non c'è nessuna guerra da combattere. La vita è armoniosa, siamo noi che ci inventiamo problemi che non esistono. Preferisco questo gesto orientale, perché è pacifico. Unendo i palmi delle mani, stiamo augurando del bene all'altra persona, ma stiamo anche mostrando di non avere cattive intenzioni: se hai le mani giunte e in bella vista, non puoi attaccare chi hai davanti. Puoi solo fare del bene.

La vita non è ingiusta e tu non sei vittima di nulla. Non c'è nessuna sofferenza nel momento presente. La vita non è quello che è successo ieri e non è quello che potrebbe succedere domani. La vita è qui e ora.

Se hai affondato le radici della tua identità in qualcosa che non esiste più, temi che, lasciandolo andare, perderai anche te stesso, smetterai di esistere. Ecco perché le persone tendono ad aggrapparsi così disperatamente al passato.

Perché non ti butti una volta tanto nella vita e fai qualcosa di folle? È attraverso i colpi di testa che ti ricordi di essere vivo!

Non sei altro che un granello di sabbia al vento, una goccia nel mare, una frazione di secondo nell'infinità del tempo. Dimmi la verità: a sentire queste parole non provi l'istinto di opporti e dirmi che non è così, che tu vali e sei importante?

L'ego ti fa credere di avere il mondo sulle tue spalle, e questa è una responsabilità troppo grande per poter vivere serenamente.

Chi, oggi, riesce a restare concentrato su una sola cosa per quanto tempo vuole è una sorta di superuomo. In un mondo sempre più distratto, chi ha dalla sua l'attenzione vede cose che gli altri non vedono. Mentre gli altri soffrono nelle illusioni, chi è concentrato sul presente... diventa illuminato.

La rabbia non è mai una reazione accettabile, perché nulla di buono è mai nato dalla rabbia. Non risolve alcun problema, ne crea solo di nuovi.

Non esistono scorciatoie, tutto ciò che conta richiede tempo.

Non puoi controllare se gli altri ti aiuteranno, ma puoi scegliere di essere una brava persona. Non puoi sapere quando e come morirai, ma puoi scegliere di mantenerti in forma. Non puoi sapere se i tuoi progetti si realizzeranno, ma puoi fare del tuo meglio ogni giorno. Non puoi controllare se la tua giornata andrà bene oppure no, ma puoi scegliere di avere una casa ordinata e pulita ad accoglierti al tuo rientro. Non puoi controllare cosa dicono gli altri di te, non puoi decidere chi vorrà essere tuo amico, chi si innamorerà di te, chi ci sarà nei momenti di difficoltà. Ma puoi imparare a stare bene da solo e a non far dipendere la tua felicità da nessuno. Ricorda: perdi te stesso ogni volta che ti allontani dalla tua essenza più profonda nel tentativo di avvicinarti a qualcuno.

Smettila di pensare troppo. L'ansia nasce quando nella testa non ci si ferma mai e col corpo si è sempre fermi: questo contrasto distrugge la meravigliosa armonia naturale tra mente e corpo. Pensa agli animali in Natura: la loro mente collabora con il corpo, non lo umilia rendendolo un suo schiavo. Mente e corpo sono amici, non in competizione. Quella dei pensieri è una schiavitù.

Una persona senza ego non ha paura di ciò che gli altri possono dire o pensare di lui. Per questo motivo vive con leggerezza.

Non puoi convincere gli altri di niente, ma puoi cambiare te stesso, poi gli altri cambieranno di conseguenza.

«La società in cui vivi ti pone su un piedistallo. Ti fa credere che tu sia più importante di una pianta, del mare, di un gatto, di un altro essere umano. Pensi di essere più importante di questo pugno di sabbia» disse prendendone un po' in mano. «Quando invece tu sei importante proprio perché fai parte di tutto questo.»

Ognuno di noi, in qualsiasi momento e in qualunque situazione, può sempre scegliere se amare quello che fa oppure odiarlo.

Era una bella ragazza, ma il suo volto era segnato dall'agitazione. Aveva un trucco molto pesante e tacchi altissimi, ma nulla di tutto ciò poteva nascondere il moto di ansia che intravedevo nelle frazioni di secondo in cui mi guardava negli occhi. Mi dispiacque per lei, perché ora capivo che dietro ad atteggiamenti come quelli non c'è altro che sofferenza. Più una persona si cela dietro ad apparenze sofisticate e più ha paura di far vedere cosa ha dentro.

Ogni mattina mi alzavo dal letto e invece avrei preferito continuare a dormire. Chi desidera non essere cosciente oltre quanto necessario a un ragionevole riposo non ha amore per la vita.

Tu nasci e l'universo dona alla tua anima un corpo. Quando muori, lo restituisci. È buona educazione restituirlo in buone condizioni.

Chi vive con grande consapevolezza, può morire nello stesso modo.

La vita è un dono. Questo è vero solo se ti impegni a renderla una bella esperienza, piena di luce. La vita non ci accade, siamo noi a farla accadere. Se invece vivi senza impegno, totalmente in balia di quello che ti capita, allora è molto probabile che sarai una persona triste e sofferente. In tal caso, la vita è tutt'altro che un dono.

«È la tradizione: Bia Hoi and peanuts!» Ridemmo e alzai il boccale per brindare. Lei mi guardò stupita, forse non era usanza brindare a quel modo, ma alla fine i due bicchieri si toccarono. «La birra è molto leggera» commentai. «Sì, infatti la beviamo a tutte le ore. Viene prodotta localmente, in casa. Non c'è un brand dietro, non ci sono fabbriche che la producono.» «E quindi questa chi l'ha fatta?» «La famiglia che possiede il locale. È una tradizione vera e propria qui in Vietnam, dalla sua produzione a quando la bevi.» Annuii e bevvi un sorso. La apprezzai di più sapendo che c'era un'intera cultura, dietro a quella bevanda.

Forse è questo il motivo per cui migliaia di persone amano così tanto viaggiare? Perché in viaggio puoi essere semplicemente te stesso, senza etichette e maschere da indossare?

La meditazione altro non è che osservazione. Di quello che hai dentro e di quello che hai intorno. Ed è una forma di osservazione pura: non giudichi quello che vedi, semplicemente accetti che c'è. Ecco la tua tristezza. Ecco la tua sofferenza. Ecco la tua felicità. Ecco il dolore che prova qualcuno intorno a te. Ecco quel pensiero che ti tormenta. Ecco un'alba sul mare.

Quando sei felice, non chiederti perché. Non pensarci troppo. Sii felice e basta.

Sai cos'altro è solo uno strumento? La tua mente. Ma, proprio come il tuo cellulare, se non sei in grado di controllarla sarà lei a controllare te.

Il dolore non è una scelta: è una sensazione che non puoi controllare, la provi e basta.

Se non ci sono buone persone intorno a te, dovresti essere tu una di queste.

Prendersi cura di sé significa mettersi nella posizione ideale per essere felici. Che a sua volta è la posizione ideale per aiutare e rendere felici gli altri.

Pensa a quanti conflitti ci sono nel mondo perché due popoli si odiano a causa di qualcosa che è successo mille anni prima. A quante forme di odio resistono nel tempo per una pura questione di orgoglio. E questo vale ancora di più per le questioni personali, individuali. Ci sono milioni di persone che ogni giorno si svegliano e soffrono per qualcosa che gli è successo dieci anni prima. Non danno a se stessi l'opportunità di essere felici perché si sono ormai completamente identificati con quello che gli è accaduto e, quindi, con il loro essere vittime.

La vita non va spiegata, ma vissuta. Non ci sono domande a cui rispondere ogni secondo, ragioni da scovare, problemi da risolvere. C'è solo da vivere.

La vita era bella, mi resi conto. Ed era bella perché la mia mente non mi portava più indietro o più avanti lungo il corso del fiume: ero nel presente. Ero esattamente dove dovevo essere.

C'è un antico proverbio zen che recita più o meno così: "Non dire mai: 'Quest'acqua non la berrò'. La vita è lunga e potrebbe venirti sete".

«Entreresti mai in un tempio buddhista con le scarpe?» insistette. «Non credo... immagino sia un luogo sacro.» «Eccome se lo è, ma non credere mai che una casa, una qualsiasi casa, lo sia meno. Ogni luogo è sacro, se chi ci vive lo considera importante e se ne prende cura. Anche una piccola stanza può essere un luogo sacro, se la ami.»

È importante contemplare la natura perché è un antidoto efficace alla sofferenza causata dall'ego.

«Vorrei ancora chiederti una cosa: che senso ha vivere?» Quella domanda mi colpì come un treno in corsa. Era lo stesso quesito che mi ero fatto per mesi, prima di partire. E il non riuscire a trovare una risposta mi aveva logorato. Non dissi nulla. «Non ti preoccupare, anche tuo nonno non riusciva a trovare una risposta. E, quando succede, si va in crisi. Ci si deprime. Non ti è più chiaro che ci fai qui, qual è il tuo ruolo, perché continui a vivere.» Rimasi in silenzio, ma annuii. Era un argomento che mi toccava da vicino. «Ebbene, vuoi sapere il grande segreto?» «Cioè?» «Qual è il senso della vita. Vuoi saperlo?» «Sì, certo» risposi. «Il senso della vita... non esiste. La vita non ha senso.» Lo guardai sbalordito. «Non esiste una ragione universale per il nostro stare al mondo, e questo è bellissimo. Perché, se esistesse, non potrebbe andare bene a tutti. Alcuni sarebbero condannati a una costante infelicità. Invece, ognuno di noi può dare alla vita il senso che crede. E così, garantirsi almeno la possibilità di essere felice.»

Tutte le tue preoccupazioni derivano dal tuo ego. L'ego ti acceca e ti impedisce di accettare la realtà.

Tu pensi troppo. Vivi di più e stai tranquillo: a nessuno importa di te. Se ne faccia una ragione il tuo ego.

Se non trovi uno scopo, non hai motivazioni. Se non hai motivazioni, dopo un po' ti chiedi che senso abbia vivere.

Credo che il bello di un viaggio sia proprio che non sai già tutto prima di partire. Se non c'è niente da scoprire, che viaggio è?

Tu hai un valore netto e indiscutibile, puoi fare la differenza nel corso della tua vita, in infiniti modi. Puoi portare luce e gioia nella vita degli altri! Dovresti impegnarti in tal senso, ma senza mai dimenticare che non sei migliore di niente e di nessuno.

Amo la vita e voglio vivere bene. Attenzione, non ho detto "a lungo", perché vivere non è una questione di quanto, ma di come.

Se perdi una persona che ami, è normale stare male. Ma se sono passati dieci anni e tu sei ancora triste, questa è una tua scelta. Non è una condanna. Non è colpa della vita, del destino o di chissà chi altro. La sofferenza è una tua scelta.

Questa è la vita: bellissima, ma destinata a finire. Non per sempre, solo per rinascere con un'altra forma.

Il passato e il futuro non esistono: bisognerebbe chiamarli "memoria" e "immaginazione".

Uno dei concetti base del Buddhismo è che tutto è in continuo mutamento. Tutto cambia, sempre. Nulla resta mai uguale a se stesso. Cambiamo noi e cambia la realtà intorno a noi. Per questo motivo, la vita è un fiume. Scorre in una sola direzione, in avanti, e non c'è modo di far scorrere la sua acqua indietro. Il fiume è il simbolo del continuo mutamento, perché non resta mai uguale. In ogni attimo, è diverso. Il fiume non si può fermare, qualunque cosa tu faccia, esso continuerà a scorrere. Se pensi di poterlo fermare, ti stai semplicemente illudendo.

Forse era già in atto, dentro di me, quel cambiamento radicale che solo certe prese di consapevolezza sanno innescare. Mi ero vergognato di essere un bambino, era ora di comportarsi da uomo.

La vita è fatta anche di momenti negativi... e per fortuna! Perché senza di essi non potrebbero esistere quelli positivi. A volte va bene, a volte va male. A volte sei felice, a volte sei triste. La vita non è giusta o sbagliata: è così e basta. E lo è per tutti, con sfumature differenti.

Lascia la complessità a chi vuole rovinarsi la vita, a chi non ha sogni ma è schiavo delle aspettative altrui, a chi vuole sempre di più e non riesce ad apprezzare mai niente di quello che ha.

Questa è la realtà della vita: ci sono cose che possiamo controllare e altre che dobbiamo semplicemente accettare. Se ci occupiamo delle prime, vivremo una vita serena. Se pensiamo sempre alle seconde, vivremo pieni di sofferenza.

C'è chi ha paura di amare perché ha paura di un rifiuto. Perché l'ego non può sopportare una tale umiliazione.

Andando avanti non stai lasciando indietro nessuno, stai solo seguendo il flusso della vita. Quando perdi una persona che ami, l'unica cosa sensata che tu possa fare è continuare a vivere anche per lei che non può più farlo. Tuo nonno muore due volte se tu smetti di voler vivere.

Non concedere mai a nessuno la possibilità di farti sentire piccolo o grande, bello o brutto, forte o debole, giusto o sbagliato. Esiste solo un'opinione che dovresti sempre tenere in forte considerazione: quella della persona che vedi allo specchio. Se non piaci a lei, è un problema. Se piaci a lei e non piaci agli altri, nessun problema.

Oggi fare figli è una scelta e tutti dovrebbero essere ben consapevoli che i figli non sono una proprietà di chi li ha messi al mondo. Sono vite.

Ti capiterà moltissime volte di avere a che fare con elementi di disturbo, ovvero situazioni e persone che provano a turbare la tua serenità. Tu impegnati a essere calmo in ogni situazione e vedrai che sarai sereno, sempre. La vita ci mette costantemente alla prova e siamo tutti bravi a mantenere il controllo quando le cose vanno bene. Riuscirci quando vanno storte, quando subisci un'ingiustizia, quando succede qualcosa che reputi sbagliato: ecco la vera forza. Tutto parte dalla consapevolezza che non puoi controllare quello che dicono o fanno gli altri, puoi solo controllare come reagire, come comportarti. Vuoi essere una brava persona? Vuoi essere un signore? Vuoi essere un uomo educato, equilibrato e pacifico? Allora lo devi essere sempre, senza eccezioni.

La vita non va spiegata, va vissuta.

Ciò che ti rende felice è essenziale. Tutto il resto è superfluo. E il superfluo è il male.

Segui il tuo cuore e vivi attimo dopo attimo. E prima di dire che è sbagliato, dimmi: ci hai mai provato? È un bel modo di vivere.

Ama tutto quello che ti succede, perché tutto fa vita. Ogni cosa che ti succede contribuisce a tenere viva la fiamma della tua esistenza. Ogni singolo attimo.

Cerca sempre di fare quello che ami. Quando proprio non puoi, cerca di amare quello che fai.

L'ego è il nostro più grande nemico. È l'ostacolo più grande tra noi e la nostra felicità, perché ci fa credere che la vita sia molto più complessa di ciò che in realtà è.

L'essere umano è operoso di natura, è fatto per lavorare, fare cose, restare attivo. Se ami quello che fai e puoi farlo dignitosamente, non vuoi andare in pensione. La gente vive in attesa di quel momento, quando l'unico momento che conta è questo. Qui e ora. La pensione è l'illusione che un domani sarai libero, quando la vera libertà la ottieni scegliendo di amare il processo.

Quando tornai sul marciapiede, un cane al guinzaglio mi si avvicinò incuriosito e scodinzolante. Mi fermai e lo accarezzai mentre lui mi girava intorno tutto contento. Scambiai anche qualche chiacchiera con il padrone, un signore che mi spiegò, con un po' di apprensione, di essere appena andato in pensione. «Ha una moglie?» gli chiesi. «Sì» rispose stupito da quella domanda. «Andate a fare un bel viaggio insieme» gli suggerii. «E vedrà che andrà tutto bene.» Lui sorrise soddisfatto. «Hai ragione, ragazzo. In fondo, c'è solo da essere felici, di esserci arrivati in pensione. Spero che un giorno ci andrai anche tu, non è così scontato per la vostra generazione. E mi dispiace tanto per voi.» «Non ha importanza» dissi sorridendo. «Amerò tutto ciò che il destino mi riserverà.» Lui mi guardò stupito. «Che bello sentire un po' di ottimismo! Sono sempre tutti così pessimisti.» Salutai il signore e il cane, e ripresi a pedalare.

La paura nasce quando dobbiamo affrontare qualcosa che non conosciamo. Ecco perché preferiamo non affrontare ciò che abbiamo dentro: non sappiamo cosa potremmo trovarci davanti.

In Occidente c'è il culto della forza, dell'orgoglio, del sovrastare gli altri, del vendicarsi. La violenza è tollerata, spesso è anche ammirata. Qui è diverso. Nei Paesi a maggioranza buddhista e induista, si cresce con il culto della pace interiore. Non è ammirato chi fa la voce grossa, ma chi riesce a essere calmo e consapevole in ogni situazione.

«Questo è solo uno strumento» disse mostrandomi lo smartphone, il cui schermo si accese quando prese a ruotarlo. «Ma gli strumenti rimangono tali solo finché ne abbiamo il controllo. Quando sono loro a controllare noi, allora diventano padroni e noi diventiamo i loro strumenti.»

Pensare è importante. La mente è uno strumento straordinario. Ma non è tutto. Se ti rinchiudi nella tua mente e ti dimentichi di vivere qui fuori, nel presente, inizi a soffrire.

Viene usata un'arma molto potente per far capire a qualcuno che si sta comportando male: l'indifferenza. D'altronde la rabbia è un sentimento che si alimenta solo quando si può sfogare su qualcun altro. Se non hai nessuno intorno, la rabbia svanisce molto più rapidamente.

Il viaggio nella sua forma più pura è scoprire il mondo mentre si scopre se stessi.

Pensa di meno, perché la vita non va spiegata, va semplicemente vissuta.

La vita è una questione di energie.

«Ma come si fa a passare sopra a certe cattiverie?» «Attraverso la consapevolezza, ovvero il contrario dell'ignoranza.» «La consapevolezza... di cosa?» «Del fatto che tu non hai il controllo su nessuno. Non puoi in alcun modo pretendere che gli altri si comportino come vorresti, perché loro sono loro e tu sei tu. Non puoi pretendere che qualcuno dica o non dica qualcosa. Tu hai il controllo su una sola persona: te stesso. E se sei una brava persona, lo sei sempre. Anche quando gli altri non lo sono. Se sei una persona pacifica, serena e calma lo sei sempre, anche quando la vita è ingiusta.»

La vita, qui, fuori dalla nostra testa e dal nostro pensare ossessivo, è un'avventura imperfetta e straordinaria. Tu non puoi goderti questo viaggio se vivi di ricordi e proiezioni, desideri e paure, nostalgia per un passato che non tornerà e sogni per cui non lotterai mai. La sofferenza a cui vuoi tanto scampare non è qui fuori! È dentro la tua testa.

L'ego è la rovina dell'uomo. È ciò che rende le persone quello che sono oggi: individui che quando lavorano sono stressati perché lavorano; quando non lavorano sono stressati perché non sanno come riempire il tempo libero; quando si rilassano sono stressati perché si sentono in colpa.

Puoi pensare a due cose nello stesso momento? Puoi avere due emozioni nello stesso momento? Puoi concentrarti su due cose diverse nello stesso momento? No, non puoi! L'unico modo per vivere consapevolmente è fare una cosa per volta.

Nel Buddhismo, ogni tentativo di convincersi che la realtà sia diversa dal "qui e ora" si chiama ignoranza. Ed è considerato uno dei veleni più pericolosi per l'essere umano. È fonte di enormi sofferenze e problemi di ogni tipo.

Pre-occuparsi vuol dire "occuparsi in anticipo". Ovvero soffrire per qualcosa che non è ancora successo. E che forse non succederà mai.

Aveva capito che le tenevo nascosto qualcosa, non c'era dubbio. Le madri lo sanno, sempre, anche se sei dall'altra parte del mondo, anche se non sei più un bambino, anche se non ti possono guardare in faccia. Lo sanno e basta.

Provaci. Quando sei triste, invece di sprofondare in quella sensazione, siediti da qualche parte, respira profondamente e poi di': "Ciao, tristezza. So che non mi vuoi male, sei qui solo per farmi capire che qualcosa non va. Cerchiamo di capirlo insieme".

Il mahhasamadhi è puro amore per la vita, ma non come lo intendiamo in Occidente: la casa, il lavoro, la famiglia, le cose, i soldi e via discorrendo. La "vita" intesa come esperienza che va oltre a questa nostra piccola realtà materiale. La vita intesa come Tutto, come universo, come dimensione cosmica infinita ed eterna. Quando riesci a vedere la vita in questo modo, sai che non esiste una fine, né un inizio. Tutto è in continua evoluzione e allora non hai paura della morte. Lasci il tuo corpo con gratitudine, perché capisci che, in fondo, ti era stato semplicemente concesso come un prestito.

Certe cose non si curano con le medicine, ci vuole la volontà di guarire. Ma senza motivazioni, è impossibile.

Era una sensazione stupenda poter fare quello che volevo del mio tempo, una prospettiva che all'inizio del viaggio quasi mi spaventava, mentre ora mi dava grande gioia. Forse perché ora sapevo di non dover fare chissà che cosa. Dovevo solo essere consapevole e presente. Avevo capito che basta questo per non sprecare il nostro prezioso tempo e che non è necessario sforzarsi di far succedere qualcosa di meraviglioso. Perché, come diceva Guilly, succede sempre qualcosa di meraviglioso. Non ieri, non domani. Qui e ora.

Come fai a capire quale porta apre la chiave che hai in mano se non le provi, non dico tutte, ma almeno qualcuna? Vedi, il mondo è pieno di persone che provano a forzare la serratura, ma forse, semplicemente, la porta è quella sbagliata! Il mondo è pieno di opportunità di ogni tipo: esplorale, almeno in minima parte.

«Chi cammina con le scarpe sulla sabbia commette un crimine contro la Terra e contro se stesso.» «Capisco in casa, ma qui in spiaggia...» «Il mondo è la tua casa. Lo sarà fino al tuo ultimo giorno. Prenditene cura. Questa spiaggia va rispettata più del pavimento dell'appartamento in cui vivi.»

«Quando qualcuno fa qualcosa con il cuore, gli si dà del pazzo. Si smette di credergli.

Se hai le mani giunte e in bella vista, non puoi attaccare chi hai davanti. Puoi solo fare del bene.

Urlare il tuo messaggio non lo rende più forte, ma soltanto più difficile da comprendere.

Non preoccuparti di ciò che non puoi controllare. Se risolvi questo problema, li hai risolti tutti.

Copertina

Copertina del libro Succede sempre qualcosa di meraviglioso

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