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L'ombra del vento

Autore
Carlos Ruiz Zafón
Edizione
2002
Anno
2001 (23 anni fa)
Frasi
60
Pagine
420
Titolo originale
La sombra del viento

Riassunto e trama

1945. Daniel Sempere vive con il padre Juan, proprietario di un modesto negozio di libri usati, a Barcellona.

Daniel si sveglia all'alba del suo undicesimo compleanno angosciato perché non ricorda più il volto della madre, deceduta alla fine della guerra civile a causa del colera.

La stessa mattina, il padre lo porta nel Cimitero dei Libri Dimenticati: una labirintica e gigantesca biblioteca, nella quale vengono conservati migliaia di volumi sottratti all'oblio.

Qui lo invita, secondo tradizione, ad adottare uno dei libri e a promettere di averne cura per tutta la vita.

La scelta ricade su L'ombra del vento dello sconosciuto autore Julián Carax.

Daniel ne è rapito e legge il libro tutto d'un fiato.

Il suo entusiasmo lo porta a cercare altri libri dello stesso autore, ma scopre che quella in suo possesso potrebbe essere l'unica copia sopravvissuta di tutte le opere di Carax.

Inoltre il ragazzino verrà tallonato da un uomo misterioso dalle fattezze macabre che da anni cerca gli scritti di Carax per darli alle fiamme.

Si fa chiamare Laín Coubert, personaggio presente anche nei libri dello scrittore, dove rappresenta il Diavolo in persona.

Tutte le vicende e le ricerche di Daniel si intrecciano con la storia della decadente Barcellona, ferita dalla guerra civile e dal franchismo, raffigurata con toni foschi e sotto una pioggia battente.

Daniel inizia a indagare sul mistero riportando alla luce storie di famiglie distrutte, amori fatali e proibiti, infanzie difficili, incondizionata amicizia, lealtà assoluta e follia omicida.

Una ricerca che dura un decennio e che accompagna Daniel nella sua crescita, fino a quando diventa adulto.

Tale ricerca mette in evidenza tutta una serie di eventi e circostanze simili a quelli della vita di Carax, fino a scoprirne l'indicibile segreto.

Personaggi

  • Daniel Sempere
    Narratore del romanzo. Un ragazzo a volte ingenuo e testardo, proprietario dell'unico esemplare rimasto de L'ombra del vento di Julián Carax. Dopo essere venuto in possesso del libro lo leggerà appassionatamente in una notte e, incuriosito dalla storia reale dell'autore, svolgerà delle indagini su Julián e darà vita alla vicenda stessa.
  • Julián Carax
    Misteriosissimo scrittore, autore de L'ombra del vento e di altri romanzi introvabili, sulle cui tracce si metterà Daniel, affascinato dalle sue storie e dall'alone di mistero e dannazione che circonda l'individuo. La storia della vita di Carax si intreccia, nel libro, alle narrazioni riguardanti le vicende di Daniel.
  • Fermín Romero De Torres
    Daniel incontra per la prima volta questo mendicante in piazza a Barcellona, dove vive coperto da uno scatolone. Più tardi torna da lui per offrirgli un lavoro come assistente alla sua libreria, dal momento che avevano bisogno di personale, scoprendo in lui un uomo saggio e loquace, con una parlantina che potrebbe convincere chiunque e un'innata vocazione da dongiovanni. Sul corpo porta delle enormi bruciature da fiamma ossidrica, infertegli dagli scagnozzi dell'ispettore Fumero, segni del suo turbolento e misterioso passato.
  • Francisco Javier Fumero
    Capo della Squadra Criminale della città di Barcellona, diventato un membro di spicco del corpo di polizia dopo aver ucciso il proprio predecessore e grazie alla sua incredibile abilità con le armi, oltre che al suo istinto da vero predatore. È un uomo folle e spietato, legato a doppio filo con la misteriosa figura di Julián Carax.
  • Laín Coubert
    Sfuggente individuo dal volto sfigurato che vive per un unico scopo: distruggere Julián Carax, dando alle fiamme tutti i suoi scritti sopravvissuti. In una delle opere dell'autore, si scopre che Coubert è un'altra identità utilizzata da Lucifero in persona.
  • Beatriz Aguillar
    Sorella di Tomás, migliore amico di Daniel, è una ragazza dolce e intelligente, ma prigioniera della propria condizione. All'inizio tra lei e Daniel non corre buon sangue, ma nel corso del romanzo qualcosa cambierà.
  • Nuria Monfort
    Figlia di Isaac, custode del Cimitero dei Libri Dimenticati, è una vecchia amica di Carax. Sarà proprio lei, attraverso un drammatico manoscritto, a rivelare tutta la verità a Daniel.
  • Clara Barceló
    Nipote di Gustavo Barceló, collega libraio e amico-nemico di Juan Sempere, è una bellissima ragazza cieca, di cui Daniel si infatua durante l'adolescenza. Suo padre fu catturato e ucciso durante la guerra, dopo innumerevoli torture, proprio dall'ispettore Fumero.
  • Penélope Aldaya
    Figlia del ricchissimo Don Ricardo, ebbe una torbida e segreta storia d'amore col giovane Carax, del quale lo stesso Ricardo Aldaya curò l'istruzione, intuendone le grandi doti letterarie. Successivamente, Daniel e Fermín scopriranno lo sconvolgente segreto che lega Julián a Penélope.

Curiosità sul libro

L'ombra del vento uscì in sordina in Spagna nel 2001. Divenne un vero caso editoriale grazie al passaparola.
Dopo sette anni dalla prima uscita sono state registrate otto milioni di copie vendute in tutto il mondo.

Stephen King ha scritto:

"Se pensavi che il vero romanzo gotico fosse morto con il 19º secolo, questo ti farà cambiare idea".

Entertainment Weekly ha assegnato al libro il voto A, descrivendolo come "meraviglioso" e sottolineando che:

"ci sono punti in cui il libro potrebbe sembrare un po' esagerato (amore maledetto, omicidi raccapriccianti) ma con una scrittura magistrale e meticolosa Zafon ha un controllo straordinario sul linguaggio".

Frasi del libro


In genere il destino si apposta dietro l'angolo, come un borsaiolo, una prostituta o un venditore di biglietti della lotteria, le sue incarnazioni più frequenti. Ma non fa mai visita a domicilio. Bisogna andare a cercarlo.

Esercito, Matrimonio, Chiesa e Banca: i quattro cavalieri dell'apocalisse.

Non esistono lingue morte ma solo cervelli in letargo.

Esistono carceri peggiori delle parole.

Se il vero dolore consistesse in uno schiaffo...

Si stavano domandando se il loro destino era stato deciso dalle carte toccate loro in sorte o dal modo in cui le avevano giocate.

La gente non è cattiva. È idiota, il che è ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione.

Quel libro mi ha insegnato che la lettura può farmi vivere con maggiore intensità, che può restituirmi la vita.

Ricordo ancora il mattino in cui mio padre mi fece conoscere il Cimitero dei Libri Dimenticati. Erano i primi giorni dell'estate del 1945 e noi passeggiavamo per le strade di una Barcellona intrappolata sotto cieli di cenere e un sole vaporoso che si spandeva sulla rambla de Santa Monica in una ghirlanda di rame liquido. «Daniel, quello che vedrai oggi non devi raccontarlo a nessuno» disse mio padre. «Neppure al tuo amico Tomás. A nessuno.» «Neanche alla mamma?» domandai sottovoce. Mio padre sospirò, offrendomi il sorriso dolente che lo seguiva sempre come un'ombra. «Ma certo» rispose a capo chino. «Per lei non abbiamo segreti.»

Ora che ti ho perso, so di aver perso tutto. Malgrado ciò, non posso permettere che tu scompaia dalla mia vita e mi dimentichi senza sapere che non ti serbo rancore, che fin dall'inizio sentivo che ti avrei perso e che tu non avresti mai visto in me quello che io vedevo in te. Voglio che tu sappia che ti ho amato fin dal primo giorno e che continuo ad amarti, ora più che mai, anche se non voi sentirtelo dire. Mentre ti scrivo, ti immagino su quel treno, con il tuo bagaglio di sogni e col cuore spezzato, in fuga da tutti noi e da te stesso. Sono tante le cose che non posso raccontarti, Julián. Cose che entrambi ignoravamo e di cui è meglio che tu rimanga all'oscuro. Il mio desiderio più grande è che tu sia felice, Julián, che tutto ciò a cui aspiri diventi realtà e che, anche se mi dimenticherai, un giorno ti possa comprendere quanto ti ho amato. Per sempre tua, Penélope.

Di solito si ha la fortuna, o la disgrazia, di assistere al lento sfacelo della propria vita senza quasi rendersene conto.

Quando morirò tutto quello che è mio sarà tuo... eccetto i sogni.

Le parole che hanno avvelenato il cuore di un figlio, pronunciate per meschinità o per ignoranza, si sedimentano nella memoria e lasciano un marchio indelebile.

Il cuore della donna è un meccanismo complesso, insensibile ai rozzi ragionamenti del maschio avventuriero. Se si vuole davvero possedere una donna, bisogna imparare a pensare come lei. Tutto il resto, il morbido involucro che ti fa perdere la ragione e l'onore, viene di conseguenza.

Sono poche le ragioni per dire la verità, mentre quelle per mentire sono infinite.

Un racconto [...] è la lettera che un autore scrive a se stesso per mettere a nudo la propria anima.

«A lei come piacciono le donne, Daniel?» «A dire il vero non sono un grande esperto in materia.» «Nessuno lo è, neanche Freud; le donne per prime non lo sono, ma è come con la corrente elettrica: non c'è bisogno di prendere la scossa per capire come funziona.»

Il fatto è che gli uomini, tornando a Freud e mi si passi la metafora, si scaldano come lampadine: bollenti in un attimo, fredde un istante dopo. Le donne, invece, ed è una verità scientifica, si scaldano come un ferro da stiro, mi capisce? Poco a poco, a fuoco lento, come una buona "escudella", la zuppa di carne con cavolo e ceci. Ma una volta che si sono scaldate, non le ferma più nessuno. Come gli altiforni della Biscaglia. (Fermín)

Esistiamo fintanto che siamo ricordati.

«Gli ho scritto che voglio sposarmi al più presto, possibilmente entro un mese, e che intendo lasciare Barcellona per sempre.» Affrontai il suo sguardo impenetrabile quasi tremando. «Perché me lo dici?» «Perché voglio sapere da te se devo spedirla o no. Per questo ti ho chiesto di venire qui oggi, Daniel.» Fissai la busta che rigirava tra le mani. «Guardami» disse. Obbedii, ma non ebbi il coraggio di rispondere. Bea si alzò, andò in fondo al salone e aprì una delle vetrate. La rincorsi, la fermai e le strappai la busta dalle mani. La pioggia le sferzava il viso, lavando via le sue lacrime di rabbia. La presi per mano e la riportai davanti al camino acceso. Lei evitava di guardarmi. Gettai la busta nel fuoco. La lettera si accartocciò tra le fiamme. Bea si inginocchiò accanto a me con occhi pieni di lacrime. La abbracciai e sentii il calore del suo respiro sul collo. «Non lasciarmi, Daniel.» sussurrò.

"Lei non può capire Daniel perché è giovane, ma col tempo si renderà conto ché è più importante cedere che dare. Bernarda e io abbiamo parlato a lungo. È nata per essere madre, lei lo sa bene. La sua gioia più grande, io credo, sarebbe avere dei figli. E a me quella Donna piace più delle pesche sciroppate. Si figuri che per lei sono persino disposto a rimettere piede in una chiesa, dopo trentadue anni di totale astinenza clericale, per recitare i salmi di san Serafino o di qualsiasi altro beato". "Come corre, Fermín, vi conoscete appena..." "Alla mia età, Daniel, se non hai le idee chiare sei fottuto. Ci sono due o tre ragioni per cui vale la pena di vivere, tutto il resto è letame. In passato ho fatto molte sciocchezze, ma ora il mio unico desiderio è rendere felice Bernarda e morire tra le sue braccia, quando sarà il momento. Voglio essere di nuovo un uomo rispettabile. Non per me, io me ne infischio del rispetto di quel branco di scimmie che sono gli esseri umani, ma per lei. Perché Bernarda crede negli sceneggiati, nei preti, nella rispettabilità e nella Madonna di Lourdes. È fatta così e io le voglio bene per come è, e non toglierei un solo pelo di quelli che ha sul mento. Per questo desidero che sia fiera di me. Voglio che pensi: Il mio Fermín è un grand'uomo, come Cary Grant, Hemingway o Manolete".

L'ansia è la ruggine dell'anima.

Quella donna le ha rifilato più frottole di un editoriale de 'L'Osservatore Romano'. (Fermín)

Indossava un abito color avorio e nel suo sguardo c'era tutto il mondo. Ricordo appena le parole del sacerdote e i volti commossi degli invitati che quel mattino di marzo affollavano la chiesa. Rammento solo le nostre labbra che si sfiorarono e il giuramento segreto che feci a me stesso e che avrei rispettato ogni giorno della mia vita.

L'uomo, da scimmia qual è, è un animale sociale e considera il clientelismo, il nepotismo, gli intrallazzi e il pettegolezzo, modelli intrinseci di comportamento etico.

"E conserva i tuoi sogni" disse Miquel. "Non puoi sapere quando ne avrai bisogno".

I loro erano i baci appassionati di chi si appartiene e non si cura del resto del mondo.

Le ricordo che sta parlando con un professionista della seduzione, e baciarsi al primo incontro è da dilettanti. Le vere donne si conquistano a poco a poco. È una tattica psicologica, come le mosse del torero. (Fermín)

Continuiamo a vivere nel ricordo di chi ci ama. [...] ricordami, Daniel, anche se in segreto, in un angolo del tuo cuore. Non permettere che me ne vada per sempre. (Nuria Monfort)

Se solo avessi riflettuto, avrei capito che quella dedizione assoluta era un'inesauribile fonte di pena; ma forse era proprio perché soffrivo tanto che la adoravo sempre di più, schiavo dell'eterna stupidaggine di stare dietro a chi ci fa del male.

Mi abbandonai a quell'incantesimo fino a quando la brezza dell'alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull'ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno.

Miquel Moliner soffriva di una forma acuta di laboriosità e benché rispettasse e addirittura invidiasse l'ozio altrui, lo rifuggiva come la peste. Lungi dal vantarsi della propria etica del lavoro, scherzava su quella coazione a produrre definendola una forma di vigliaccheria. "Quando si lavora non si ha il tempo di guardare la vita negli occhi".

La poesia, per quanto piacevole, è un artificio, mentre le mie parole sono più reali del pane col pomodoro. Non a caso il maestro diceva: mostratemi un dongiovanni e smaschererò il finocchio che è in lui. (Fermín)

Solo allora – le dissi – avevo compreso che si trattava di una storia di solitudini e che proprio per questo vi avevo cercato rifugio, fino a confonderla con la mia vita. Che mi sentivo come chi fugge nelle pagine di un romanzo perché gli oggetti del suo amore sono soltanto ombre che vivono nell'anima di uno sconosciuto. (Daniel)

A volte è più facile confidarsi con un estraneo. Chissà perché. Forse perché un estraneo ci vede come siamo realmente, e non come vogliamo far credere di essere.

Le donne, con rare eccezioni, sono più intelligenti di noi, o perlomeno, più sincere con se stesse rispetto a ciò che vogliono. Che poi te lo facciano sapere o meno è un altro paio di maniche. La femmina [...] è un enigma della natura. È una babele, un labirinto. Se lascia il tempo di pensare, non ha più scampo.

Le coincidenze sono le cicatrici del destino. Le coincidenze non esistono, Daniel: siamo solo marionette mosse dalla nostra incoscienza. Per anni mi sono illusa che Julián fosse ancora l'uomo di cui ero innamorata, o ciò che ne restava... Gli esseri umani sono disposti a credere a qualunque cosa tranne che alla verità.

Il folle è consapevole di esserlo? O i pazzi sono coloro che vogliono convincerlo della sua follia per salvaguardare la loro esistenza insensata?

In quel pomeriggio di afa e di pioviggine, Clara Barceló mi rubò il cuore, il respiro e il sonno. Le sue mani, nella magica penombra di quella loggia, impressero sulla mia pelle il marchio di una maledizione che mi avrebbe perseguitato per anni.

Chi vede il peccato dappertutto è malato nell'anima, e per parlare fuori dai denti, ha anche problemi intestinali. Tutti i santi iberici, infatti, soffrivano di stitichezza cronica.

Il mondo non verrà distrutto da una bomba atomica, come dicono i giornali, ma da una risata, un eccesso di banalità che trasformerà la realtà in una barzelletta di pessimo gusto.

È facile giudicare gli altri. Ma ci rendiamo conto di quanto è meschino il nostro disprezzo solo quando li abbiamo persi, quando ce li portano via. Sì, perché ci sono appartenuti.

I troppo furbi, al pari dei babbei, sono rosi dall'invidia.

Davanti a un feretro ci ricordiamo solo le cose buone e vediamo solo ciò che ci garba.

Quella donna è un vulcano in procinto di eruttare, ha una libido incandescente e il cuore di una santa. (Fermín)

Come ci insegna Freud, la donna desidera il contrario di ciò che pensa o afferma, il che, a ben vedere, non è affatto un problema, in quanto l'uomo, come tutti sanno, obbedisce invece agli stimoli del proprio apparato genitale o digestivo. (Fermín)

Nei miei sogni di adolescente, lei e io saremmo sempre stati due amanti che fuggivano in sella a un libro, pronti a dileguarsi in un mondo immaginario fatto di illusioni di seconda mano.

Nel momento in cui ti soffermi a pensare se ami o no una persona, hai già la risposta.

Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall'indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato.

Un segreto conta quanto coloro da cui dobbiamo proteggerlo.

Il vero odio è un sentimento che si impara col tempo.

«Scrivi» gli disse. «Appena arrivo ti scriverò» rispose Julián. «No, non a me. Scrivi dei libri. Scrivili per me. Per Penélope.»

Il sistema più efficace per rendere inoffensivi i poveri è insegnare loro a imitare i ricchi.

I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro.

Così mi scordai di me stessa, del fatto che stavo invecchiando e che avevo sprecato la mia gioventù amando un relitto, un essere senz'anima, uno spettro.

Pensavo al poco che avrei da offrirle e al tanto che avrei potuto ricevere.

Nel giro di tre o quattro generazioni la gente non sarà più nemmeno in grado di scorreggiare da sola e l'essere umano regredirà all'età della pietra, alle barbarie medievali, ad uno stadio che la lumaca aveva già superato all'epoca del pleistocene. Il mondo non verrà distrutto da una bomba atomica, come dicono i giornali, ma da una risata, da un eccesso di banalità che trasformerà la realtà in una barzelletta di pessimo gusto.

Parlare è da stupidi, tacere è da codardi, ascoltare è da saggi.

«Cosa ti sei fatto al viso?» «Sono scivolato sul marciapiede bagnato e sono caduto» «Quel marciapiede doveva avere un destro potente. [...]»

Non fidarti mai di chi si fida di tutti.

Copertina

Copertina del libro L'ombra del vento

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