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Sui giudizi e sulle parole
Io ho un mio punto di vista: credo dovremmo sospendere il nostro giudizio sulla maggior parte delle cose, dei gesti, dei pensieri.
Anche riguardo a noi stessi, anche per le cose più piccole.
La mia idea nasce dal fatto che i pensieri, le azioni, le scelte, dalle più insignificanti alle più importanti e grandiose, ecco, sono un po' come certi suoni e certi profumi: si diffondono naturalmente, avanzano, sfumano, finiscono, rinascono.
Sono lì, al di là dei nostri giudizi e delle nostre definizioni.
Ci penetrano, entrano e toccano quello che devono toccare, cambiano quello che c'è da cambiare, se possono, quando possono.
Ci parlano, ci raccontano.
E per chi non sa "sentire", per chi non sa "ascoltare", non basterà una definizione, la comprenderà comunque a modo suo, nel suo "piccolo" modo, e invece di essere qualcosa che tende all'infinito tutto sarà inquadrato e ridotto a qualche riga senza futuro, senza respiro, senza "poesia".
Quindi, ok, certe cose vanno tenute a mente, scritte, conservate, ricordate, ma finiamola con tutte queste parole per definire, con tutto questo "giudicare".
Non ce n'è bisogno. Non sempre. Non per forza.
Dovremmo sospendere certa roba come in un volo.
Le parole che usiamo per giudicare appaiono sempre così piccole, così incomplete, così banali, non restituiscono mai un senso di vero, di reale, non potrebbero, non ne hanno facoltà.
Le pronuncio, le ascolto, le leggo, e manca sempre qualcosa, o c'è sempre qualcosa in più.
I giudizi, anche quelli più onesti e ben espressi, hanno spesso quel retrogusto di comica solennità che li rende odiosi, ridicoli e fuori dalla storia, fuori da ogni storia, persino da quelle di periferia, quelle che più amo.
E così, nel piccolo, vale per i nostri errori, per gli errori dei nostri amici, per quelli dei nemici, per i gesti d'amore, per le debolezze, per i tradimenti, per gli abbracci.
Dovremmo sospendere il giudizio, lasciare che siano i suoni e i profumi di quelle cose, di quelle storie, di quelle decisioni, di quei "voli", a fare il loro corso.
Anche riguardo a noi stessi, anche per le cose più piccole.
La mia idea nasce dal fatto che i pensieri, le azioni, le scelte, dalle più insignificanti alle più importanti e grandiose, ecco, sono un po' come certi suoni e certi profumi: si diffondono naturalmente, avanzano, sfumano, finiscono, rinascono.
Sono lì, al di là dei nostri giudizi e delle nostre definizioni.
Ci penetrano, entrano e toccano quello che devono toccare, cambiano quello che c'è da cambiare, se possono, quando possono.
Ci parlano, ci raccontano.
E per chi non sa "sentire", per chi non sa "ascoltare", non basterà una definizione, la comprenderà comunque a modo suo, nel suo "piccolo" modo, e invece di essere qualcosa che tende all'infinito tutto sarà inquadrato e ridotto a qualche riga senza futuro, senza respiro, senza "poesia".
Quindi, ok, certe cose vanno tenute a mente, scritte, conservate, ricordate, ma finiamola con tutte queste parole per definire, con tutto questo "giudicare".
Non ce n'è bisogno. Non sempre. Non per forza.
Dovremmo sospendere certa roba come in un volo.
Le parole che usiamo per giudicare appaiono sempre così piccole, così incomplete, così banali, non restituiscono mai un senso di vero, di reale, non potrebbero, non ne hanno facoltà.
Le pronuncio, le ascolto, le leggo, e manca sempre qualcosa, o c'è sempre qualcosa in più.
I giudizi, anche quelli più onesti e ben espressi, hanno spesso quel retrogusto di comica solennità che li rende odiosi, ridicoli e fuori dalla storia, fuori da ogni storia, persino da quelle di periferia, quelle che più amo.
E così, nel piccolo, vale per i nostri errori, per gli errori dei nostri amici, per quelli dei nemici, per i gesti d'amore, per le debolezze, per i tradimenti, per gli abbracci.
Dovremmo sospendere il giudizio, lasciare che siano i suoni e i profumi di quelle cose, di quelle storie, di quelle decisioni, di quei "voli", a fare il loro corso.
[Brano tratto da: Davanti agli occhi, di Roberto Emanuelli]
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Breve biografia di Roberto Emanuelli
Roberto Emanuelli nasce a Roma il 26 maggio 1978. Forte di un grande successo con una comunità social con la quale cura giornalmente il proprio legame, Roberto dagli anni 2010 conosce un grande successo di pubblico come scrittore di romanzi, dopo una carriera come imprenditore. Vediamo in questa breve biografia di Roberto Emanuelli cosa...
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