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La P di Pasqua
C'era una volta un bambino che aveva perso la P di Pasqua: gli era caduta dal poster e volata via.
Era molto triste. Perché... come si può vivere senza Pasqua?
Cercò la lettera da tutte le parti: sotto il letto, negli armadi, in cucina.
Non trovandola in casa, decise di andarla a cercare per il mondo.
Non lontano da casa trovò un uomo. Era alto, robusto, arrogante e fumava una pipa d'oro che aveva la forma di P. Il bambino gli parlò:
- "Signore, tu che sei tanto ricco e potente, non mi potresti dare la P della tua Pipa?" .
L'uomo gli rispose:
- "Vattene via, impertinente! Che farei io senza questa P di Potere di acquistare, di Potere di comando, di Potere politico, di Potere economico e Professionale? No! No! La mia P la voglio per me!"
Il bambino continuò a camminare.
Poco dopo vide un grande albero. Appoggiata al tronco, c'era una scure a forma di P.
Con grande speranza il piccolo chiese:
- "Albero! Ho perso la mia P di Pasqua, mi potresti dare la tua?".
- "Non posso! Non posso! La mia P è di Potare: di potare i rami secchi perché possa continuare a crescere e rinnovarmi".
Più avanti il bambino incontrò due donne che tornavano dal mercato. Stanche, trascinavano la P del peso dello loro ceste.
- "Gentili signore, non potreste darmi la P del vostro peso?".
- "No, ragazzo! La nostra P è troppo pesante per te: è la P del Passare lo straccio, del Pulire i mobili, dell'impastare il Pane... La nostra P è la Preoccupazione e l'affanno per le nostre famiglie. Non possiamo dartela".
Stanco di camminare, il bambino arrivato ad un campo, si sedette, e vide che questo aveva la forma di una grande P verde: era la P di Prato.
- "Guarda bambino, mi rincresce, ma non posso dartela! Sto aspettando che germoglino le piante e si riempiano di polline. Vedi come ho tanto bisogno della mia P!''.
Deluso e triste, il bambino decise di ritornare a casa.
Era chiaro: con una scusa o l'altra, la verità era che nessuno gli voleva dare la sua P.
Improvvisamente si vide venire incontro un uomo e riconobbe che era Gesù.
Gesù era curvo sotto il peso di un grande pacco.
- "Gesù, mi potresti dare la P del tuo Pacco? Ti aiuterò a portarlo".
Gesù si fermò meravigliato:
- "Sei un bravo ragazzo! Ma voglio dirti una cosa. Vedi questo pacco? Pesa, e pesa molto, perché è pieno di P. Soprattutto pieno di Peccati commessi dagli uomini. Adesso sto andando in un posto dove posso buttarli via. Anzi facciamo così. Io mi tengo solo le P dei peccati, tutte le altre P le puoi tenere. Te le regalo!".
Allora il bambino mise le mani dentro il pacco tirò fuori tante P di tutte le forme e di tutti i colori. Incominciò a buttarle in aria, felice e contento. C'era la P di Pensare agli altri, di Potare i rami inutili della propria vita, di Pazienza, di Perdono, di Preghiera, di Pace...
Le P cadevano come pioggia buona sul prato, sul bosco e su tutta quella gente che prima aveva incontrato.
Tutti cambiavano.
L'egoista distribuiva i suoi beni a mani piene.
L'albero appariva trasformato.
Le donne facevano il proprio lavoro con serenità e senza affanni.
Il prato si copriva di fiori.
Nel fondo del pacco il bambino trovò la P più luminosa.
Corse a casa e la collocò al suo posto, sul poster.
Il cuore gli batteva forte dalla gioia.
Ora era Pasqua!
Era molto triste. Perché... come si può vivere senza Pasqua?
Cercò la lettera da tutte le parti: sotto il letto, negli armadi, in cucina.
Non trovandola in casa, decise di andarla a cercare per il mondo.
Non lontano da casa trovò un uomo. Era alto, robusto, arrogante e fumava una pipa d'oro che aveva la forma di P. Il bambino gli parlò:
- "Signore, tu che sei tanto ricco e potente, non mi potresti dare la P della tua Pipa?" .
L'uomo gli rispose:
- "Vattene via, impertinente! Che farei io senza questa P di Potere di acquistare, di Potere di comando, di Potere politico, di Potere economico e Professionale? No! No! La mia P la voglio per me!"
Il bambino continuò a camminare.
Poco dopo vide un grande albero. Appoggiata al tronco, c'era una scure a forma di P.
Con grande speranza il piccolo chiese:
- "Albero! Ho perso la mia P di Pasqua, mi potresti dare la tua?".
- "Non posso! Non posso! La mia P è di Potare: di potare i rami secchi perché possa continuare a crescere e rinnovarmi".
Più avanti il bambino incontrò due donne che tornavano dal mercato. Stanche, trascinavano la P del peso dello loro ceste.
- "Gentili signore, non potreste darmi la P del vostro peso?".
- "No, ragazzo! La nostra P è troppo pesante per te: è la P del Passare lo straccio, del Pulire i mobili, dell'impastare il Pane... La nostra P è la Preoccupazione e l'affanno per le nostre famiglie. Non possiamo dartela".
Stanco di camminare, il bambino arrivato ad un campo, si sedette, e vide che questo aveva la forma di una grande P verde: era la P di Prato.
- "Guarda bambino, mi rincresce, ma non posso dartela! Sto aspettando che germoglino le piante e si riempiano di polline. Vedi come ho tanto bisogno della mia P!''.
Deluso e triste, il bambino decise di ritornare a casa.
Era chiaro: con una scusa o l'altra, la verità era che nessuno gli voleva dare la sua P.
Improvvisamente si vide venire incontro un uomo e riconobbe che era Gesù.
Gesù era curvo sotto il peso di un grande pacco.
- "Gesù, mi potresti dare la P del tuo Pacco? Ti aiuterò a portarlo".
Gesù si fermò meravigliato:
- "Sei un bravo ragazzo! Ma voglio dirti una cosa. Vedi questo pacco? Pesa, e pesa molto, perché è pieno di P. Soprattutto pieno di Peccati commessi dagli uomini. Adesso sto andando in un posto dove posso buttarli via. Anzi facciamo così. Io mi tengo solo le P dei peccati, tutte le altre P le puoi tenere. Te le regalo!".
Allora il bambino mise le mani dentro il pacco tirò fuori tante P di tutte le forme e di tutti i colori. Incominciò a buttarle in aria, felice e contento. C'era la P di Pensare agli altri, di Potare i rami inutili della propria vita, di Pazienza, di Perdono, di Preghiera, di Pace...
Le P cadevano come pioggia buona sul prato, sul bosco e su tutta quella gente che prima aveva incontrato.
Tutti cambiavano.
L'egoista distribuiva i suoi beni a mani piene.
L'albero appariva trasformato.
Le donne facevano il proprio lavoro con serenità e senza affanni.
Il prato si copriva di fiori.
Nel fondo del pacco il bambino trovò la P più luminosa.
Corse a casa e la collocò al suo posto, sul poster.
Il cuore gli batteva forte dalla gioia.
Ora era Pasqua!