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Aforismi Andavo
Frasi trovate
:
198
Quando stavo al liceo mio padre mi dava 150 euro a settimana di paghetta. Nel senso, che ci devo fare? Per me 150 euro erano pochi. A diciassette anni comunque già fumavo e già avevo il motorino. Ero un povero del centro. La mia rivalsa era economica, non vengo dalle case popolari, ma abitavo in una casa da 90 metri quadri e mi sentivo inferiore quando
andavo
a casa del figlio di X che aveva la casa con la piscina a Capalbio.
Tony Effe
Cit. da
6 giugno 2024
Frasi di Tony Effe
Non ho mai sfruttato il mio cognome, sono arrivata in squadra piano piano. Da ragazzina
andavo
in ufficio da mio padre, ero a contatto con gli autori, potevo chiedere e capire come si scrive un progetto, come si realizza un format. Ho avuto questo privilegio di poter vedere come si fa il lavoro di papà, come capita al figlio dell'avvocato o del dentista. Il mio gettone d'oro l'ho avuto dopo parecchi anni di sacrifici, di studio e di lavoro. Non sono laureata, ma dopo il diploma mi sono voluta mettere subito in gioco e da autodidatta ho studiato quello che poteva essermi utile.
Rebecca Staffelli
Frasi di Rebecca Staffelli
Kenya Nkomo
: Non si può fare una frittata senza rompere qualche uovo. Stiamo facendo la storia! E tu sei della nostra parte, no?
Jim Kalla
: Niente affatto.
Kenya Nkomo
: Però dovresti. Perché no?
Jim Kalla
: Forse dipende dal fatto che sono un giornalista e non sto dalla parte di nessuno. Forse perché mi pare che stiamo rompendo troppe uova. Negli anni sessanta,
andavo
predicando la pace e la fratellanza, una pratica decisamente fuori moda adesso.
Kenya Nkomo
: Tua moglie è ebrea se non sbaglio.
Jim Kalla
: Sai, temo di non ricordarmelo. Ricordo soltanto che ci siamo conosciuti durante un sermone.
Dal film:
La seconda guerra civile americana
Scheda film e trama
Frasi del film
Nei giorni di vendita all'asta
andavo
volentieri a vedere ed ero contento quando mi pareva che i miei libri capitassero in buone mani. L'attore Magelson aveva il mio orologio e ne ero quasi orgoglioso. Un annuario che conteneva i miei saggi poetici era stato acquistato da un conoscente e il mio soprabito era andato a finire da un fotografo.
Knut Hamsun
Cit. da
Fame
Frasi di Knut Hamsun
Ci
andavo
a guardare opere che non facevano venire in mente niente: proprio quello che mi ci voleva.
Amélie Nothomb
Cit. da
Diario di Rondine
Frasi di Amélie Nothomb
Durante la guerra ero a Pola, oggi Pula, Croazia. Pola fu bombardata, la mia casa fu distrutta. Mia sorella morì durante la guerra. Ricordo la paura come il sentimento che attanagliava quei giorni. Paura e fame. Non c'era letteralmente da mangiare. Io
andavo
fuori città, nei paesi intorno, a vendere abiti di mio padre. Vendette anche il pigiama, poverino, per trovare da mangiare per noi.
Tito Stagno
Cit. da
20 luglio 2019
Frasi di Tito Stagno
Quando diventi famoso le opportunità si moltiplicano in modo esponenziale. Ho passato stagioni in cui facevo 150 concerti all'anno e se andava male
andavo
via con una ragazza per sera. Se andava male.
Enrico Ruggeri
Cit. da
Corriere della Sera, intervista, 1 maggio 2023
Frasi di Enrico Ruggeri
L'unico periodo in cui la mia educazione si è interrotta è quando
andavo
a scuola.
[The only time my education was interrupted was when I was in school.]
George Bernard Shaw
Frasi di George Bernard Shaw
Andai la prima volta in America con Oliviero Toscani... ero un diciottenne e incontrai Mick Jagger, David Bowie, Lou Reed... C'era un'energia impensabile. Io ero un povero cristo senza una lira ma
andavo
alle feste, giravo le case di tutti, vedevo aprirsi porte su porte.
Luca Barbareschi
Cit. da
Corriere della Sera, intervista, 29 settembre 2023
Frasi di Luca Barbareschi
Andavo
a New York in cerca di avventure, trovai un nero, un bonazzo, che però ogni sabato sera mi piombava in casa, voleva cucinare per me, piangermi sulla spalla: si lamentava del razzismo dei bianchi, delle lavanderie a gettone... Sono tornato a Torino.
Gianni Vattimo
Frasi di Gianni Vattimo
Avevo lavorato con mio padre. Quando tornavo dalla scuola, a partire dai quattordici anni,
andavo
ad assistere alla mietitura. Accadeva intorno alla metà di giugno. Io avevo l'incarico di contare i sacchi: una cosa abbastanza banale, che però aveva un suo significato di assistenza e di controllo del lavoro svolto durante l'anno. Anche la gente che si frequentava aveva caratteristiche diverse: il fattore, l'uomo che capeggiava la mietitura, il magazziniere. Era un mondo con una sua compiutezza e un suo interesse. Poi avevo aiutato mio padre nell'impianto di un grande pescheto, lungo la via Romea. Mettemmo molte varietà nuove di pesche, che andarono distrutte durante l'alluvione del '69. Sempre intorno ai miei quindici, sedici anni avevo partecipato all'installazione di uno dei primi impianti di disidratazione dell'erba medica. Erano gli albori dell'industrializzazione in agricoltura. Con mio padre facemmo insieme un lavoro molto meticoloso: acquistammo l'impianto, lo installammo, lo mettemmo in marcia, cambiammo le varietà dell'erba medica e il modo stesso di gestire l'azienda mutò, perché anch'essa fu a sua volta meccanizzata. Mi impegnai pure sul fronte del mercato, degli acquirenti.
Raul Gardini
Cit. da
A modo mio
Frasi di Raul Gardini
Avevo delle materie nelle quali
andavo
bene e altre in cui invece era una tragedia. Ma sono sempre andato avanti regolarmente. Credo che la scuola dipenda molto da come ti trovi con gli insegnanti. Ho avuto un periodo divertente e proficuo con il professor Argelli, un giovane scrittore la cui prosa e il cui modo d'insegnare l'italiano mi piacevano moltissimo. Anche a lui piaceva il mio modo di scrivere, e così il rapporto fu ideale. Poi, magari, ti ritrovi con quello che ama la prosa fiorita e allora finisci in seconda fila e vivi le tue cose in maniera intima, piuttosto che mirare ad avere un buon voto. Per la matematica accadeva lo stesso. Con il professor Navacchia portai avanti la materia con discreto successo, ma ci furono anche anni, soprattutto alle scuole medie e alle superiori, durante i quali rappresentò uno scoglio non indifferente per il mio carattere e la mia disciplina di studente. Con grande disappunto dello zio Renato, il fratello di mio padre, preside del liceo scientifico di Ravenna, che era un matematico di valore.
Raul Gardini
Cit. da
A modo mio
Frasi di Raul Gardini
«Non potevo credere, sebbene ne avessi il desiderio, in un Dio che non era migliore di un comune uomo come si deve. I monaci mi dicevano che Dio aveva creato il mondo per la sua gloria. Ma a me non sembrava uno scopo molto nobile. Beethoven creò forse le sue sinfonie per la propria gloria? Non credo. Le creò, piuttosto, perché la musica che aveva nell'anima cercava un mezzo d'espressione, e non si curò d'altro, poi, che di renderle quanto più perfette poteva.
«Quando i monaci ripetevano il Pater noster mi dom
andavo
come potessero continuare a chiedere con fiducia al loro Padre celeste il pane quotidiano. I figli chiedono forse al loro padre terreno di sostenerli? Si aspettano che egli li mantenga e non provano riconoscenza per lui. Non sarebbe nemmeno giusto che ne provassero. Un uomo che metta al mondo dei figli quando non può o non vuole provvedere a loro, merita solo biasimo. Mi sembra che se un Creatore onnipotente non era disposto a provvedere alle necessità materiali e spirituali delle proprie creature, avrebbe fatto meglio a non crearle.»
«Caro Larry», dissi, «lei ha fatto bene a non nascere nel medioevo. L'avrebbero certamente bruciato vivo.»
Sorrise.
«Lei ha molto successo come autore», proseguì. «Le piace sentirsi lodare?»
«M'imbarazza soltanto.»
«Lo sospettavo. Ebbene, mi sembrava che anche a Dio non dovesse piacere. Nell'aviazione non stimavamo molto quelli che riuscivano a strappare incarichi comodi ai loro superiori, lisciandoli. Poteva mai Dio stimare chi cercava di strappargli la salvezza con basse adulazioni? Secondo me, la forma di culto che doveva essergli più gradita era che ognuno si comportasse meglio che poteva, secondo i propri lumi.» (cap. VI, 3)
William Somerset Maugham
Cit. da
Il filo del rasoio
Frasi di William Somerset Maugham
Io non faccio l'attrice, io sono un'attrice. Sono ancora la bambina di otto anni che gioca a impersonare Tarzan e la perla di Labuan. Gioco e recito. Recito e gioco come mi accadeva quando
andavo
alle scuole elementari. Ancora oggi, quando affronto un personaggio, lo faccio solo per avere di nuovo otto anni e per poter credere di essere un'altra. Con il tempo ho capito che recitare per me è una droga.
Sabrina Impacciatore
Cit. da
Sette, Corriere della Sera, intervista, 30 giugno 2023
Frasi di Sabrina Impacciatore
Verso sera ero capitato alla terrazza del caffè Gambrinus, davanti a una granita che guardavo malinconicamente mentre si scioglieva nella sua coppa di smalto. Ero piuttosto scoraggiato, non avevo afferrato a volo che piccoli fatti multicolori, dei coriandoli. Mi dom
andavo
: «Ma sono a Napoli? Napoli esiste?». (da Alimenti)
Jean-Paul Sartre
Cit. da
Spaesamento. Napoli e Capri
Frasi di Jean-Paul Sartre
[Quando ripensi alla tua amicizia con l'avvocato Giovanni Agnelli cosa provi?]
Un'infinita gratitudine. Devo tutto a lui. Dall'esperienza nel calcio, quando
andavo
con lui a vedere le partite in tutto il mondo, al mio incarico per le Olimpiadi di Torino 2006. Io ero il braccio ma la mente era sempre lui. Quei Giochi sono stati il suo ultimo regalo alla città.
Evelina Christillin
Cit. da
Intervista, 28 aprile 2022
Frasi di Evelina Christillin
Le piramidi stanno a guardare
Giza è una città strana, che fa sentire un po' come sollevati da terra, senza nessun appiglio. Forse dipende dal fatto che non è stata costruita per essere abitata. Quando in una città c'è una presenza così strana, l'atmosfera non può che esserne dominata. Una volta, a una persona cresciuta alle pendici del Monte Fuji, avevo detto:
"Beato te che avevi ogni giorno davanti agli occhi il bel panorama del Fuji...".
Ma con mia grande sorpresa mi aveva risposto:
"Non scherziamo! Era spaventoso!".
Mi diceva che quando era bambino si chiedeva come avrebbero fatto in caso di eruzione, e se, durante l'ora di educazione fisica si voltava e vedeva il Monte Fuji che sovrastava il cortile della scuola, quella che percepiva non ne era la bellezza, ma una sensazione inspiegabile di paura. Una paura forse più vicina a una sorta di timore arcano.
A Giza, sia quando il vecchio profumiere mi suggeriva un'essenza dicendo che "è economica, ma la composizione è in tutto e per tutto uguale a Chanel n. 5!" (possibile?), sia quando
andavo
a spasso nel deserto in groppa a un cammello, sia quando mangiavo, sia quando bevevo deliziosi cocktail di frutta fresca al bar dell'albergo
[...]
Banana Yoshimoto
Cit. da
Un viaggio chiamato vita
‐ Incipit
Frasi di Banana Yoshimoto
Pádraic Súilleabháin
: Se ti ho fatto qualcosa, dimmi che cosa ti ho fatto.
Colm Doherty
: Non mi hai fatto niente. È che non mi vai più a genio.
Pádraic
: Ti
andavo
a genio ieri!
Dal film:
Gli spiriti dell'isola
Scheda film e trama
Frasi del film
Vivevo una doppia vita. Ogni volta che
andavo
su un set. Ogni volta che venivo intervistata, recitavo per tutto il tempo. Fingere di stare bene, per me, era solo un altro ruolo da interpretare.
Mena Suvari
Frasi di Mena Suvari
[Su Ibrahimovic]
Simpaticissimo. Avevo l'abitudine di consultare i giocatori più importanti per la campagna acquisti, e con Zlatan avevamo un rito. Lui mi diceva: "Di Cambiasso l'anno prossimo potremmo anche fare a meno...". Io ridevo. Poi
andavo
da Cambiasso, che mi diceva: "Di Ibra l'anno prossimo potremmo anche fare a meno...".
Massimo Moratti
Cit. da
Corriere della Sera, intervista, 29 ottobre 2022
Frasi di Massimo Moratti
Penso che sia positivo aver avuto un po' di esperienza del mondo reale prima di avere successo. Mi alzavo la mattina e
andavo
a lavorare, nel campo dell'edilizia.
Tom Jones
Frasi di Tom Jones
Me ne ero andata dall'Ungheria dopo che mio padre si era risposato con una donna con la quale non
andavo
d'accordo. Mia madre se ne era andata quando avevo un anno. A Milano non riuscivo però a socializzare, stavo spesso sola, ero arrabbiata e soffrivo. Alla fine a fare quei film
[pornografici]
da un punto di vista lavorativo mi gratificava di più, nell'ambiente mi apprezzavano mentre dai casting per modelle uscivo sempre con le lacrime perché non andava mai bene nulla. Così ho smesso di combattere con un mondo che non mi apparteneva.
Brigitta Bulgari
Cit. da
Corriere della Sera, intervista, 27 febbraio 2022
Frasi di Brigitta Bulgari
Ho sempre giocato per me stesso. Per ambizione e per narcisismo.
Andavo
in campo e m'inebriava il gusto di sapermi lì, isolato in quella porta, da solo. Poi un giorno è finita. E, quando è finita, mi sono accorto che c'era almeno un altro motivo per cui mi piaceva quello che facevo: il profumo dell'erba.
Solo i portieri sanno che questa non è una frase retorica. Perché solo i portieri sanno cosa significa davvero il profumo dell'erba. Gli altri calciatori non ne hanno idea. Perché loro sull'erba corrono, al massimo ogni tanto scivolano oppure, oggi, si rotolano un po'.
Ma il portiere no. Il portiere ci lavora con l'erba. E praticamente ogni suo gesto, ogni suo intervento finisce sempre allo stesso modo, con il naso dentro l'erba. E così, piano piano, quell'odore vegetale tanto intenso, pulito e infantile si stratifica sopra tutte le altre sensazioni, le modifica geneticamente; l'eccitazione dell'adrenalina, le nevrosi della paura, gli spasimi di dolore avranno per me sempre quell'odore. E allo stesso modo l'erba vorrà sempre dire eccitazione, paura e dolore.
Dino Zoff
Cit. da
Dura solo un attimo, la gloria - La mia vita
‐ Incipit
Frasi di Dino Zoff
Ho fatto tutti i '60 da ventenne,
andavo
dove pensavo ci fossero persone interessanti, sovversive, mica a Courmayeur e Portofino.
Oliviero Toscani
Cit. da
Corriere della Sera, intervista, 17 febbraio 2022
Frasi di Oliviero Toscani
Quando dalla campagna modenese mi sono trasferita a Roma, e
andavo
[...]
a esibirmi al Capriccio, la gente non ballava mentre quando c'era Pippo Caruso con la sua orchestra ballavano eccome, dunque io pensavo di aver sbagliato tutto, avevo pensato di fare ritorno a casa, avevo pure un pretendente fidanzato che mi aspettava, invece una volta arrivano dei ragazzi e mi dicono che sono brava. Sono stati gli altri a farmi capire che qualcosa c'era ed è stato grazie a chi me lo ha detto che io mi sono costruita un'identità; gli altri sono stati fondamentali per me, mi hanno fortificata, grazie a loro ho capito che avevo talento, ma certo non sapevo se avrei avuto successo. Il successo è arrivato dopo.
Caterina Caselli
Cit. da
14 dicembre 2021
Frasi di Caterina Caselli
Non ero fortissimo a scuola, però in inglese
andavo
molto bene. Addirittura scrivevo anche i temi in inglese. In italiano mi sento anche criticato di più: siamo nella patria della letteratura e della poesia, non è facile comporre testi nella nostra lingua.
Yuman
Cit. da
roma.repubblica.it, 18 dicembre 2021
Frasi di Yuman
Senti, se mi volevo far sparare una volta al giorno allora muovevo il culo e me ne
andavo
a Los Angeles!
Cyrus
Dal film:
Sospesi nel tempo
Scheda film e trama
Frasi del film
[Per recitare serve la vocazione?]
Sì. E io la "chiamata" l'ho sentita subito, fin da quando
andavo
a scuola dalle suore canossiane. Mio papà lo aveva capito: prima di essere fatto prigioniero in guerra mandò una lettera a mia mamma in cui scrisse: "Valeria da grande farà l'attrice".
Valeria Fabrizi
Cit. da
sorrisi.com, intervista, 25 giugno 2020
Frasi di Valeria Fabrizi
Ho cominciato nel teatro con Tognazzi. Dovevo fare "Giove in doppiopetto" e mi sono ammalata dieci giorni prima del debutto, dove poi è uscita Delia Scala con Carlo Dapporto, che mi chiamava "tormento in passerella". Mi vide Ugo: faceva le prove il pomeriggio con Vianello nello stesso teatro in cui lavoravamo noi, ha saputo che non avrei più fatto quella parte perché ero malata, ha aspettato e mi ha scritturata per fare compagnia con lui, con Raimondo Vianello e con Gino Bramieri. Ho cominciato la carriera in tono minore perché il ruolo di Giove era molto più importante, ma sono entrata come soubrettona, una parte abbastanza rilevante e, per farmi voler bene dalle altre ragazze,
andavo
alla stazione e portavo le loro valigie sul treno. C'era rivalità, e io soffrivo del fatto che mi tenessero lontana.
Valeria Fabrizi
Cit. da
rollingstone.it, intervista, 11 marzo 2021
Frasi di Valeria Fabrizi
Io appartengo alla generazione di Papaveri e papere, L'edera, Vola colomba (le canticchia, nda): ero piccola, conoscevo la Pizzi perché
andavo
a lavorare a cottimo da sua sorella, sentivo Nilla nella camera accanto che provava con il pianoforte e il maestro. Facevo le bomboniere con il panno lenci, mi arrangiavo per portare a casa i soldini e comperare le pastine la domenica per la mia nonna, che adoravo, avevo il pasticciere sotto casa a Bologna.
Valeria Fabrizi
Cit. da
rollingstone.it, intervista, 11 marzo 2021
Frasi di Valeria Fabrizi
Ho toccato il fondale
Senza mai respirare
Strillando in labiale mentre
andavo
giù
Fanculo a questo dolore
La gente non lo capisce
Riposano in pace pregando Gesù
Blanco
Cit. da
Mezz'ora di sole
Frasi di Blanco
Volevo partire senza pa-passare da te
L'ultimo fiore nella tua cassetta
L'ultimo ricordo di me sarà su una bolletta
Sì, so che non è un granché, ma
andavo
di fretta
Hai detto: "No-no-no-no-no-no, resta qui ancora mezz'ora"
Ho detto: "No-no-no, non sono il tuo brivido sulla schiena"
Blanco
Cit. da
Ladro di fiori
Frasi di Blanco
Tutto mi separa da Filippo Facci. Non ho mai condiviso (per usare un eufemismo) le sue prese di posizione, le sue teorie strampalate sui magistrati e sull'inchiesta Mani Pulite che tanto sono servite a Silvio Berlusconi per scatenare e alimentare la guerra totale alla giustizia. Quando Facci era craxiano io
andavo
a caccia delle malefatte del Psi, quando poi da L'Avanti è passato a Mediaset e al Il Giornale, io tentavo di spiegare perché in Italia il regime mediatico stesse avanzando a colpi di manganello televisivo.
Peter Gomez
Cit. da
Il peggio del paese, 1 ottobre 2007
Frasi di Peter Gomez
Fin da bambino
andavo
in villeggiatura a Trana, in Val Sangone. E la torre che c'è sulla collinetta e si vede appena uno svolta da Torino, è per me uno dei luoghi più cari al mondo. Poi il fatto che sia una torre feudale d'un maniero del 200 ovviamente aggiunge qualcosa... Da molti anni, grazie a mia moglie, anche il Biellese è un luogo del cuore. Dopo di che, però, io sono torinese e i torinesi non riescono ad essere piemontesi e basta. La mia città è di una bellezza spettacolare e credo anche che per i giovani vivere a Torino dia delle belle opportunità.
Alessandro Barbero
Cit. da
corriere.it, 16 agosto 2021
Frasi di Alessandro Barbero
Ero accusato di non essere un leader, ma se devi sbraitare per far finta di comandare, grazie no.
Non saltavo gli allenamenti, non
andavo
in discoteca, né alle feste, eppure i nostri ritiri erano noiosi, solo carte e ping pong, altro che tablet e playstation, sarei contento se chi mi criticava chiedesse oggi ai miei ex compagni che cosa pensano di me.
Va di moda dire: in questo calcio non sarei competitivo.
Falso, lo sarei molto di più, perché ora gli attaccanti sono molto più protetti, prima i difensori miravano alle gambe, prendevi anche pugni e gomitate in faccia, le entrate da dietro non erano sanzionate.
E sono per la Var, almeno c'è una regola, brutale forse, ma c'è.
Roberto Baggio
Cit. da
La Repubblica, intervista, 7 maggio 2021
Frasi di Roberto Baggio
Papà mi regalò a Natale un violino. Piansi; volevo un fucile con il tappo. Dopo due mesi di vani tentativi di leggere i solfeggi, papà disse: "Il piccolo Riccardo non è portato per la musica". Mamma concluse: "Proviamo ancora un mese". D'un tratto imparai a solfeggiare. Ma l'incontro decisivo fu con Nino Rota. Diedi con lui a Bari l'esame del quinto corso di pianoforte da privatista: mi diede 10 e lode in tutte le prove. Così decisi di iscrivermi al conservatorio. La mattina
andavo
al liceo, il pomeriggio prendevo la corriera per Bari.
Riccardo Muti
Cit. da
corriere.it, intervista, 27 giugno 2021
Frasi di Riccardo Muti
Barone Frankenstein
: Sai bene che io voglio tutto terso e brillante. Io non posso lavorare nel caos. Quando studiavo con i professori Blümbach e Frinks, ho dovuto sciacquarli i boccioni per due anni prima di potermi affacciare nel loro laboratorio.
Otto
: Barone, lo so, e le sono grato. Io qui con lei sto tanto bene. Con la sua guida, ho fatto grandi cose, e sono felice all'ombra della sua scienza.
Barone Frankenstein
: Ma sì, lo so, lo so, Otto. Sei stato un ottimo assisstente. Mi hai portato dei buoni pezzi. Quella manus era perfetta.
Otto
: Oh, grazie Barone.
Barone Frankenstein
: Ma quello che ci serve ora è un perfetto... nasum. Sì! Qualcosa che rappresenterà l'ideale serbo di perfezione somatica.
Otto
: Come sarebbe l'ideale serbo? Questa non glielo mai sentita dire.
Barone Frankenstein
: Ma Otto, tu non capisci. La razza serba discende per rami diretti dai perfetti e gloriosi antichi greci.
Otto
: Con lei si impara sempre. Ma dove si trova questo tipo di naso?
Barone Frankenstein
: In paese, Otto. In paese. Io mi ricordo quando
andavo
a scuola, la governante accompagnava me e mia sorella, e vedevo ogni giorno questi altri esseri per la strada. Non ci era permesso giocare con loro. Erano esseri inferiori, dei bifolchi, dei paria. Ma più di una volta io riuscivo a scappare, e stavo là per ore nei campi ad osservare quegli esseri. Ora i nostri studi sono finalmente alla conclusione: abbiamo una bellissima femmina, e sono sicuro che fra questa gente di paese, riusciremo a trovare il perfetto... nasum.
Dal film:
Il mostro è in tavola... barone Frankenstein
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho cominciato in una radio dei salesiani. Poi scoprii gli scalabriniani... Un ordine religioso che aveva quasi tutti i giornali in lingua italiana che uscivano in Canada, Stati Uniti, America Latina e Australia. Ma articoli ne m
andavo
tanti e soldi ne vedevo pochi. Piantai lì e andai a fare l'alpino a Bressanone.
Franco Bechis
Cit. da
Corriere Magazine, intervista, 17 giugno 2004
Frasi di Franco Bechis
Io non odiavo Maurizio. Non l'ho mai odiato. È stata stizza, la mia. Mi stizziva.
Andavo
dal salumaio e dom
andavo
se conoscesse qualcuno che ammazzava la gente. Pensare che anni prima, avevano assassinato un conoscente di Maurizio e ci trovammo a parlarne. Eravamo alle Galapagos. Io ripetevo – e non mentivo – che non ne sarei mai stata capace. Mai.
Patrizia Reggiani
Cit. da
corriere.it, Sette, intervista, 20 marzo 2021
Frasi di Patrizia Reggiani
Vedo tanta gente che mi ammira, che capisce anche quel che ho fatto ai miei tempi, quando c'era tanto rischio in pista e a volte si moriva. Purtroppo non sempre lo facevo volentieri, non
andavo
al Tourist Trophy volentieri per morire, però ero obbligato. Dovevo andare, era la gara del campionato del mondo, non potevi mancare.
Giacomo Agostini
Cit. da
insella.it, intervista, 25 novembre 2015
Frasi di Giacomo Agostini
Seguimmo un itinerario a dir poco tortuoso. In fondo ala mia mente c'era la nostra destinazione finale: Beardsley, nella cui Università avrei potuto finalmente riprendere il mio lavoro di insegnante ma nel mio bisogno di andare sempre avanti, rim
andavo
quel momento. Malgrado i nostri bisticci. Malgrado i suoi capricci, le sue smorfie, e il pericolo, e l'insensatezza di tutto quanto. Malgrado tutto, ero in paradiso. Un paradiso illuminato dai bagliori dell'inferno. Comunque, un paradiso.
Humbert
Dal film:
Lolita
Scheda film e trama
Frasi del film
Mio padre è mancato poco dopo che è nato il mio secondogenito, Gabriel. Cinque mesi dopo. Quando sono andato all'ospedale a Brescia perché Johanna doveva partorire, il giorno successivo lui è stato ricoverato.
Andavo
in un reparto dove ero padre e in un altro dove ero figlio, in situazioni opposte. È stata una esperienza intensa. Papà se n'è andato lentamente, aveva l'Alzheimer, in qualche modo non c'era già più. Le cose che dovevamo ricucire, alcuni scontri su idee politiche o sulla vita, le avevamo già ricucite. Essere padre, grazie anche al mio rapporto con lui, non è mai stato difficile.
Fabio Volo
Cit. da
corriere.it, intervista, 28 dicembre 2020
Frasi di Fabio Volo
Ho cominciato a leggere molto presto, già a casa. Mi ha insegnato mia madre, tant'è che ho iniziato direttamente dalla seconda elementare, allora usava così. Già sul Corriere dei piccoli c'erano moltissime storie di guerra ed io ci
andavo
matto. Ricordo un numero bellissimo, con una copertina memorabile, un grosso elmo prussiano, di quelli col chiodo.
Alessandro Barbero
Cit. da
iuppiternews.it, intervista, 11 gennaio 2019
Frasi di Alessandro Barbero
Intervistatore
: Un'ultima domanda: perché oggi non è andato in parlamento?
Cetto La Qualunque
: È tradizione. Io il primo giorno non vado da nessuna parte: non
andavo
a scuola, non vado ai processi... Pensa che il primo giorno di matrimonio non ho dormito con mia moglie per coerenza.
Dal film:
Tutto tutto niente niente
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando vedevo molte donne riunite in qualche posto, a teatro, per esempio, od alla passeggiata, io mi dom
andavo
; «Chi ameresti tu fra queste?» – E con una mano sulla coscienza, mi rispondevo: «Tutte, meno le vecchie, le gobbe e le troppo brutte.»
Federico De Roberto
Cit. da
Documenti umani
Frasi di Federico De Roberto
Quando
andavo
alle medie vedevo le violenze davanti alla scuola dei figli dei capimafia, vedevo i cadaveri a terra. Ho detto: da grande devo fare qualcosa perché questo non accada più. All'epoca io non sapevo nemmeno che esistesse la magistratura: pensavo e immaginavo di poter fare il carabiniere o il poliziotto. L'educazione della mia famiglia non mi faceva condividere quella violenza. La cosa fondamentale ed il destino di ognuno di noi è il posto dove si nasce: è la famiglia. Chi nasce in una famiglia di persone oneste, al 99% da adulto sarà una persona onesta. Chi nasce in una famiglia di bestemmiatori, al 99% da adulto sarà un bestemmiatore. Chi nasce in una famiglia di fumatori, al 99% da adulto sarà un fumatore. E' molto importante la famiglia.
Nicola Gratteri
Cit. da
Piazzapulita, La7, intervista, 9 dicembre 2018
Frasi di Nicola Gratteri
A Correggio, il centro cittadino è letteralmente tagliato a metà da corso Mazzini che all'epoca divideva don Camillo da Peppone, si stava o di qua o di là. Io seguivo i miei genitori, ma poi
andavo
anche a messa. Ho sempre avuto le mie simpatie, ho sempre votato a sinistra, ma questo non ha mai voluto dire aderire ad un dogma, essere allineato. Ecco, se c'è una cosa che mi dispiace è aver visto svanire quell'adesione popolare al Pci che gli altri partiti non avevano. Lo vedevo qui alla Festa dell'Unità quando tante persone prendevano le ferie per lavorare come dei matti, senza venir pagati, ma semplicemente perché comunque volevano contribuire ad una causa. C'era proprio una fiducia illimitata in quella cosa che sicuramente non andava di pari passo con l'idea del comunismo sovietico.
Luciano Ligabue
Cit. da
corriere.it, intervista, 2 ottobre 2020
Frasi di Luciano Ligabue
Invece che avere paura dell'uomo nero, io lo
andavo
a cercare.
Roberta Bruzzone
Frasi di Roberta Bruzzone
Stavo per morire di infezione però pensavo che si trattasse di una banale gastrite: sono stata male per due giorni, vomitavo, ma non
andavo
in clinica. Allora mia figlia ha chiamato Andrea
[Scala, il compagno ortopedico]
per chiedergli di prendere in mano la situazione e lui è arrivato subito. Ma, visto che mi conosce bene e sa che se fosse stato lui a dirmi di ricoverarmi io, cocciuta come sono, lo avrei mandato a quel paese senza tanti giri di parole, Andrea si è portato dietro anche il suo braccio destro: lo ha mandato su da me, mentre lui è rimasto in strada ad attendere, per ordinarmi di seguirli e di farmi ricoverare. Io non volevo, ma questo assistente di Andrea mi ha detto: 'Patrizia, hai gli occhi verdi'. E io: 'Certo, da sempre'. Ma lui: 'No, sono verdi di bile. Non c'è tempo da perdere". "Mi hanno detto che, senza l'operazione, non avrei visto l'alba. E comunque il mio calvario non era finito perché poi ho avuto la pancreatite, una malattia che ti uccide, che aveva cominciato a divorarmi polmoni e intestino. Sono rimasta ricoverata per tre mesi, e mi hanno operato cinque volte. Poi per fortuna tutto è tornato il sereno.
Patrizia De Blanck
Cit. da
liberoquotidiano.it, 23 novembre 2014
Frasi di Patrizia De Blanck
[Sui 40 anni di SuperQuark]
Andavo
in onda dopo "Dallas" e dovevo evitare che gli ascolti scendessero di uno "scalino", trattenere gli spettatori su Rai 1. Bisognava "fidelizzarli" e allora forgiai il mio arsenale: varietà di argomenti per catturare un pubblico vasto, ritmo vivace come antidoto alla noia, esposizione limpida.
Piero Angela
Cit. da
Oggi (settimanale), 9 luglio 2020
Frasi di Piero Angela
Io
andavo
incontro a te senza fine
incontro alla luce
Se sorridi è per avvolgermi meglio
I raggi delle tue braccia trapassano la nebbia.
Dal film:
Agente Lemmy Caution: missione Alphaville
Scheda film e trama
Frasi del film
Io abito a Campogalliano, 8 chilometri da Modena, e mi piace molto la Piazza Grande, dal 96 è sito del patrimonio UNESCO, perché c'è il duomo romanico del XII secolo, l'esempio più bello dell'arte romanica al mondo. Per 7 anni ho fatto anche l'amministratore di Modena, per 7 anni
andavo
in ufficio in questa piazza, mi sono sposato lì, nel municipio di Modena. Quel luogo, quando ci vado, mi emoziona ancora. È un luogo molto bello.
Stefano Bonaccini
Cit. da
it.latuaitalia.ru, intervista, aprile 2020
Frasi di Stefano Bonaccini
Le strade erano piene di luci. Si era fatto tardi, ma le vie erano illuminate a giorno. (Tutto era chiaro.) Ma perché tutto questo? mi dom
andavo
. Avezzano aveva un aspetto strano come d'un mondo carnevalesco. Vedevo la gente che si divertiva nei caffè e nelle osterie, che cantava, che ballava, che gridava cose inutili e stupide, in un'allegria esagerata e penosa e dovevo fare uno sforzo per credere alla realtà di ciò che era avvenuto, e mi dom
andavo
: che tutti facciano per scherzo? oppure che tutti siano diventati pazzi senza accorgersene? «I cittadini si divertono» diceva Berardo con rabbia. «Ah, i cittadini sono allegri. I cittadini bevono. I cittadini mangiano. Alla faccia dei cafoni.»
Ignazio Silone
Cit. da
Fontamara
Frasi di Ignazio Silone
Thermos di caffè | sei valigie in tre | so che non potrò scordarlo mai | (bastavano le briciole) |
andavo
giù in Sicilia in Uno Diesel, | (bastavano le briciole) |
andavo
giù in Sicilia in Uno Diesel, | qualche estate fa | salutavo i fra | e da giugno a settembre ero lì | (bastavano le briciole) |
andavo
giù in Sicilia in Uno Diesel, | (bastavano le briciole) |
andavo
giù in Sicilia in Uno Diesel
Marracash
Cit. da
Bastavano le briciole
Frasi di Marracash
Da bambino ero solo. Ero diverso da tutti gli altri, biondino, sempre con lo skateboard sotto braccio e la passione per i graffiti.
Andavo
in una scuola di figli di papà che mi guardavano come un essere strano. Non posso dire di essere stato bullizzato fisicamente, ma psicologicamente sì. Dicevo a mio nonno: «nessuno vuole stare con me, non mi invitano neppure ai compleanni». E lui: «fregatene, tra qualche anno di queste cose non ti importerà proprio niente». Tra la fine della terza media e l'inizio delle scuole superiori è stato il periodo peggiore. Poi ho reagito buttandomi sulle mie passioni e piano piano mi sono fatto una cerchia di amici.
Mariano Di Vaio
Cit. da
corriere.it, 2 febbraio 2019
Frasi di Mariano Di Vaio
Sono stato in tutte le scuole. Almeno dieci. Mi cacciavano, me ne
andavo
, non ci
andavo
. Nella stessa classe trovavi i ragazzi di periferia e quelli di corso Trieste, chi non aveva nulla e chi aveva in casa il pianoforte a coda; e questa contaminazione è positiva. A Montesacro è nato Claudio Baglioni, qui Rino Gaetano è cresciuto e si è schiantato in macchina. Andare nel centro di Roma era come andare in vacanza.
Achille Lauro (cantante)
Cit. da
corriere.it, 15 febbraio 2020, intervista
Frasi di Achille Lauro (cantante)
Russell Bufalino
: C'è stato un cambiamento. Invece di partire presto restiamo qui fino a domattina, poi andiamo su.
Frank Sheeran
[confuso]
: Però ho detto a Jimmy che andavamo domattina.
[Russell lo osserva in silenzio]
Ho detto a Jimmy...Ho detto a Jimmy che arrivavamo domattina.
Russell Bufalino
: Lo so, lo so.
Frank Sheeran
: Che sarei stato lì per la riunione con Pro.
Russell Bufalino
: Come?
Frank Sheeran
: Che sarei stato lì per la riunione con Pro!
Russell Bufalino
: Ah, si, lo so, lo so.
Frank Sheeran
: Ma come, e io come faccio? Ci...Ci dobbiamo andare, o almeno io ci devo andare! Gli ho detto che ci
andavo
...
Russell Bufalino
[sospirando]
: Frank, abbiamo fatto di tutto per Jimmy. Non lo chiamare.
Dal film:
The Irishman
Scheda film e trama
Frasi del film
Sicuramente il mio sarà un Sanremo di tutti, che punterà ad unire la gente perché appartiene alla tradizione e ai ricordi di tutti gli italiani, io ancora conservo quelli di quando
andavo
da bambino a vederlo a casa dei miei nonni.
Amadeus
Cit. da
agi.it, 4 agosto 2019
Commenti:
1
Frasi di Amadeus
Lavoravo in teatro, il Rossini, a Roma, teatro dialettale, e mi davano 16 mila lire a spettacolo ed io non ci vivevo, così ho saputo che c'era un locale che si chiamava Talent Scout che cercava qualcuno che facesse una sorta di piano bar e mi presentai. In questo locale andava ogni sera Renzo Arbore con tutta la sua cricca, era il periodo subito dopo Quelli della notte, in pieno Indietro Tutta, una sera mi disse 'Tu sei brava, lasciami il tuo numero', io ho pensato 'Gli avrò fatto tenerezza, ero una ragazzina', invece quella sera lui era con Claudio Mattone, uno dei maggiori autori e compositori italiani, e cominciai a lavorare con loro. Andò così, ho iniziato come vocalist, tutte le cose che senti, tutti i cori di "Indietro Tutta", D.O.C., qualsiasi cosa ero io. La coppia d'oro eravamo io e Paola Cortellesi, lei cantava "Cacao Meravigliao", era proprio una bambina.
Andavo
prima a recitare e poi mi cambiavo e
andavo
a cantare.
Tosca
Cit. da
agi.it, 26 aprile 2019
Frasi di Tosca
Ho studiato al liceo classico. Non sono mai stato bocciato ma sono stato pure il primo credo in Italia a barare nei compiti in classe utilizzando il cellulare. La mia mamma prendeva le ferie per stare a casa e mandarmi le versioni in latino e greco via sms. Io le m
andavo
la prima frase e l'ultima, lei cercava la versione e me la rimandava tradotta.
Enrico Nigiotti
Cit. da
rollingstone.it, intervista, 15 marzo 2018
Frasi di Enrico Nigiotti
Esaurito il momento di successo dopo Amici, io per vivere ho dovuto fare altro.
Andavo
a prendere mio nonno alle sei del mattino e si andava in campagna fino alle tre. E' stato faticoso, ma bello. Parlavamo di tutto, della sua vita, le sue donne e nel frattempo facevamo vino, olio, ci occupavamo delle galline, coltivavamo pomodori. Lavoravo e mi dicevo: ok, ora sono qui, ma io insisto, tanto nella vita avrò sempre tempo per fare un lavoro che non mi piace.
Enrico Nigiotti
Cit. da
rollingstone.it, intervista, 15 marzo 2018
Frasi di Enrico Nigiotti
Spegnevo il telefono e
andavo
a Roma a fare i contest: vincevo cento euro, poi tornavo e facevo vedere i soldi ai miei. Nel 2016 il primo album, poi è stato un crescendo fino a 20
[il primo album]
. Sapevo di essere bravo ma non mi aspettavo tutto questo successo
Capo Plaza
Cit. da
vanityfair.it, 9 marzo 2019
Frasi di Capo Plaza
Il senso dell'altro mi appartiene. Mio padre era un medico iracheno, mia madre un'insegnante inglese per bambini disabili. Sono cresciuto tra due culture e da ragazzino
andavo
spesso a Bagdad, dove sono cresciute le mie tre sorelle. Ho trascorso molto tempo cercando di capire chi ero e chi sono.
Andy Serkis
Cit. da
Rollingstone.it, intervista, 22 maggio 2018
Frasi di Andy Serkis
Quando ero bambino, ogni volta che mi sentivo piccolo o solo, guardavo in alto. Verso le stelle. Mi dom
andavo
se c'era vita lassù... A quanto pare guardavo nella direzione sbagliata. Quando la vita aliena entrò nel nostro mondo, fu dal profondo dell'Oceano Pacifico, una fessura tra due placche tettoniche. Un portale tra dimensioni: la "Breccia". Avevo quindici anni quando il primo Kaiju approdò a San Francisco. Prima che i carri armati, i jet e i missili lo abbattessero, dopo sei giorni e 56 km, tre città vennero distrutte! Si persero decine di migliaia di vite. Piangemmo i nostri morti, commemorammo l'attacco, e andammo avanti. E poi, appena sei mesi dopo, il secondo attacco colpì Manila. E poi il terzo colpì Cabo, poi ci fu il quarto. Così ci rendemmo conto che la cosa non si sarebbe mai arrestata, che era solo l'inizio. Ci occorreva una nuova arma. Il mondo si unì mettendo in comune risorse e mettendo da parte vecchie rivalità per l'amore di un bene più grande. Per combattere i mostri, creammo dei mostri a nostra volta... Nacque il programma "Jaeger". All'inizio avemmo delle difficoltà, lo Jaeger si dimostrò troppo imponente per un solo pilota; fu adottato un sistema a doppio pilota: controllo pilota emisfero sinistro, emisfero destro. Cominciammo a vincere, Jaeger che fermavano Kaiju ovunque! L'efficienza degli Jaeger era legata a quella dei loro piloti, così i piloti Jaeger si trasformarono in rock star, il pericolo si trasformò in propaganda, i Kaiju in giocattoli. Diventammo molto bravi a vincere. Poi... Poi tutto cambiò.
Raleigh Becket
Dal film:
Pacific Rim
Scheda film e trama
Frasi del film
Pietra Che Narra è il mio ultimo nome. Me lo sono dato di mia scelta, perché ho da narrare la storia di dove mi sono recata quando ero giovane; ma adesso non mi reco più da nessuna parte, e me ne sto seduta come una pietra in questo posto, in questa terra, in questa valle. Sono arrivata dove
andavo
.
La mia Casa è la Creta Azzurra, e la mia famiglia abita nella casa del Portico Alto di Sinshan.
Mia madre veniva chiamata Towhee, Salice, e Cenere. Il nome di mio padre, Abhao, nella valle significa Uccide.
Ursula K. Le Guin
Cit. da
Sempre la valle ‐ Incipit
Frasi di Ursula K. Le Guin
[Sugli inizi]
Arrivò un momento in cui mio padre mi disse: se non vuoi andare a scuola, mettiti a lavorare, in casa tutto il giorno senza fare nulla non ci puoi stare.
Andavo
con mio cugino che aveva un posto al mercato e lavoravo per lui per 50 euro la settimana. Mi alzavo alle sei del mattino e la sera
andavo
ad allenarmi: erano giornate interminabili
[...]
. A volte ero talmente stanco che mi addormentavo nello spogliatoio e veniva l'allenatore a svegliarmi.
Lorenzo Insigne
Cit. da
Repubblica.it, intervista, 15 febbraio 2017
Frasi di Lorenzo Insigne
[«Che cosa serve a un calciatore per arrivare in alto?»]
Sapersi sacrificare. Io ho rinunciato a tante cose, a uscire il sabato sera, a fare tardi con gli amici.
Andavo
a letto alle 20 quando avevo la partita il giorno seguente.
[...]
Ci sono tanti giocatori di talento che non arrivano in cima perché non hanno la capacità di dire no a tante cose. Io devo molto ai miei genitori in questo senso, perché a 17-18 anni il coprifuoco era alle 22.30, mentre i miei amici tornavano all'una. Sono cresciuto in un quartiere operaio, con un ambiente particolare, casini dalla mattina alla sera. I miei genitori mi hanno aiutato molto, gli sarò sempre grato per questo.
Lorenzo Insigne
Cit. da
Repubblica.it, intervista, 15 febbraio 2017
Frasi di Lorenzo Insigne
Penso che per tutto ci sia un'età, certe cose non le farei più. Prima ero più carica,
andavo
sempre in discoteca. Ora se mi offrissero un certo genere di reality show, ci penserei dieci volte. Sono più casa e chiesa di prima.
Elettra Lamborghini
Cit. da
oggi.it, 19 aprile 2019
Frasi di Elettra Lamborghini
Federico Fellini fu un incontro fondamentale della mia esistenza, al pari del rapporto con mia madre. Giulietta Masina era nata lo stesso giorno di mia mamma e io le m
andavo
una crostata. Un gesto d'affetto. Non mi hanno mai fatto pesare che non sono una grande cuoca.
Milena Vukotic
Cit. da
corriere.it, intervista, 6 settembre 2018
Frasi di Milena Vukotic
Lorelei
: Io mi dom
andavo
qual era la sua specialità...
Malone
: Oh, ne ho molte, ma la più redditizia è dire a una ragazza che ha degli occhi profondi come laghi vulcanici, le labbra accese come i fiori dell'erica, che sono solo e assetato d'amore. Poi di solito scoppio in lacrime... Molto spesso funziona.
Dal film:
Gli uomini preferiscono le bionde
Scheda film e trama
Frasi del film
Da ragazzino la sera quando
andavo
a letto avevo sempre la sensazione di voler fare di più, per aiutare mia madre. Ogni sera dicevo: da domani mi sveglio presto, vado a cercare lavoro, niente più cazzate. Poi però la mattina non ero più padrone di me. In realtà sapevo che la mia passione non avrebbe seguito strade convenzionali. Mia madre percepiva tutto questo, ma provava comunque a correggermi. Mi spronava ad andare a lavorare, ma vedermi alzare alle 5 per fare l'elettricista non la rendeva di certo felice. Tutte le volte che le ho detto oggi ho lasciato il lavoro, non mi ha mai rimproverato. E ha fatto bene. Se fosse stata una di quelle madri che ti riportano di peso in fabbrica, magari alla lunga mi sarei rassegnato. Oggi è presa benissimo, non manca un concerto.
Sfera Ebbasta
Cit. da
vanityfair.it, intervista, 30 marzo 2018
Frasi di Sfera Ebbasta
Facevo il portapizze, mi davano 15 euro a serata. Ne spendevo cinque per le sigarette e dieci per il fumo. Per me era abbastanza per essere mediamente felice. Lavoravo due ore a sera. Il resto del giorno non facevo niente, ero sempre in giro. Mi svegliavo alle 11 e alle 11.30 ero già fuori casa. Mi annoiavo spesso, ma nel frattempo scrivevo una cifra di testi su una cifra di basi e non li registravo. Poi ho lavorato come elettricista un anno e mezzo, a 16-17 anni. Arrivavo in ritardo, o me ne
andavo
via prima del dovuto, perché non avevo voglia. Sentivo di avere una strada più grande, davanti.
Sfera Ebbasta
Cit. da
vanityfair.it, intervista, 30 marzo 2018
Frasi di Sfera Ebbasta
Ovunque fossi avevo sempre una bomboletta nello zaino o un pennarello in tasca. Scrivevo il mio nome sui muri, sui banchi di scuola, su tutti i fogli che mi passavano per le mani. Sentivo il bisogno di marcare il territorio. A scuola
andavo
malissimo, in prima media mi hanno bocciato perché non avevo nemmeno una sufficienza. Non avevo voglia di fare un cazzo e i prof sapevano che non avrei fatto un cazzo nemmeno se mi avessero bocciato altre sei volte. Cercavo di non rompere le palle, e questo lo rispettavano. Al tempo non me ne fregava niente di niente. Quando ascoltavo rap, solo in quel momento, qualcosa dentro di me si risvegliava.
Sfera Ebbasta
Cit. da
vanityfair.it, intervista, 30 marzo 2018
Frasi di Sfera Ebbasta
Lavorare con Pasolini era imparare a dirigere. Vedevo un uomo fantastico, un genio che scriveva poesie, romanzi, saggi. Era fantastico, non so come facesse... era immenso, incredibile. Lavorava come un matto ma non sembrava che lavorasse. E la cosa più bella è stata vedere quest'uomo inventare il suo cinema. Pasolini non aveva una cultura cinematografica come la mia, che
andavo
sempre a vedere film. E io vedevo un regista nascere davanti ai miei occhi, e non un regista qualunque.
Bernardo Bertolucci
Cit. da
corriere.it, intervista, 6 gennaio 2017
Frasi di Bernardo Bertolucci
Arrivato a Parigi, invece di andare al Louvre,
andavo
tutti i giorni alla Cinémathèque, che è stata l'università di tutti, Godard, Truffaut, Rohmer eccetera. Tutti loro. Amavo quel tipo di cinema. A diciannove anni a Parigi ho visto "Fino all'ultimo respiro".
Bernardo Bertolucci
Cit. da
corriere.it, intervista, 6 gennaio 2017
Frasi di Bernardo Bertolucci
In Italia, nonostante tutto, non riusciamo sufficientemente a fare squadra. Siamo troppo individualisti, così non sfruttiamo appieno le nostre potenzialità. Però la situazione è migliorata
[...]
Ma occorre ancora qualcosa, per conquistare la leadership; altrove riescono meglio a unirsi; dobbiamo superare le invidie, perché abbiamo tutto. Dobbiamo slegarci dagli stereotipi "lasagna e spaghetti"; già in buona parte è avvenuto, un tempo quando
andavo
all'estero mi chiedevano di cucinare la pasta al pomodoro - che va bene, intendiamoci. Il problema era che la nostra cucina era percepita come solo quello. Oggi non accade più così.
Andrea Berton
Cit. da
identitagolose.it, intervista, 17 maggio 2018
Frasi di Andrea Berton
OTTOBRE
Il primo giorno di scuola (17, lunedì)
Oggi primo giorno di scuola. Passarono come un sogno quei tre mesi di vacanza in campagna! Mia madre mi condusse questa mattina alla Sezione Baretti a farmi inscrivere per la terza elementare: io pensavo alla campagna e
andavo
di mala voglia. Tutte le strade brulicavano di ragazzi; le due botteghe di libraio erano affollate di padri e di madri che compravano zaini, cartelle e quaderni, e davanti alla scuola s'accalcava tanta gente che il bidello e la guardia civica duravan fatica a tenere sgombra la porta. Vicino alla porta, mi sentii toccare una spalla: era il mio maestro della seconda, sempre allegro, coi suoi capelli rossi arruffati, che mi disse: ‐ Dunque, Enrico, siamo separati per sempre? ‐.
Edmondo De Amicis
Cit. da
Cuore
‐ Incipit
Frasi di Edmondo De Amicis
Nel 75 alla Rai andava fatta una lottizzazione da manuale Cencelli per cui il direttore del Tg2 doveva essere suggerito dal Partito repubblicano. Mi volle incontrare Rossetti. Gli dissi che non
andavo
nelle sedi dei Partiti così ci vedemmo in un bar del Corso. L'onorevole Ugo La Malfa aveva pensato a me. Io ringraziai ma dissi di no, per tante ragioni. Io volevo fare il giornalista, i direttori si devono occupare di tante altre cose, soprattutto grane. Insistette molto. Mi disse che era l'occasione giusta, che finalmente i Tg sarebbero diventati più liberi, che non potevo tirarmi indietro. Alla fine gli risposi: io per la patria posso anche farlo però ogni settimana mi presenterò in una conferenza stampa con tutta la lista delle cose che i politici mi chiederanno di fare. Non li ho più sentiti.
Piero Angela
Cit. da
corriere.it, intervista, 29 giugno 2018
Frasi di Piero Angela
Da piccolo io
andavo
a catechismo, frequentavo l'oratorio, facevo lo scout e la domenica
andavo
a messa. Incontravo più volte gli stessi adulti e gli stessi bambini, con cui condividevo dubbi e curiosità. Oggi invece molti vanno a catechismo un'ora a settimana e tutto finisce lì. E io mi chiedo: se è considerato normale far fare sport a un bambino anche tre volte a settimana per irrobustire il suo fisico, perché non si dedica la stessa cura anche alla sua crescita spirituale? In palestra vedi i muscoli crescere, vedi i canestri che fai, ma se non alleni pure lo spirito è difficile che un bambino si soffermi a riflettere sul suo posto nel mondo e sul senso della vita. Per questo sono convinto che sia necessario andare a catechismo anche tre volte, coinvolgendo magari di più i genitori.
Massimiliano Ossini
Cit. da
famigliacristiana.it, intervista, 17 novembre 2017
Frasi di Massimiliano Ossini
Brian
: Io ho il naso grosso, mamma?
Mandy
: Oh, smettila di pensare al sesso!
Brian
: Io veramente...
Mandy
: Che chiodo fisso! Mattina, pomeriggio e sera! "Alle ragazze piacerà questo? Alle ragazze piacerà quello? Ce l'ho troppo grande? Ce l'ho troppo piccolo?"...
I Lebbroso
: Fate la carità!
II Lebbroso
: Fate la carità!
Ex-Lebbroso
: Fate la carità, la carità! Viaggiano in asino e non mollano uno spicciolo. Pezzenti, ne', hai visto? Eccone altri due. Date un talento a un ex-lebbroso.
Mandy
: Levati di mezzo!
Ex-Lebbroso
: Date un talento a un ex-lebbroso.
Mandy
: Un talento? Oh, questo non lo guadagna in un mese!
Ex-Lebbroso
: Allora mezzo.
Mandy
: Ma va' all'inferno, vai!
Ex-Lebbroso
: Dai, Nasone, trattiamo.
Brian
: Come?
Ex-Lebbroso
: Okay, tagliamo corto. Diciamo che tu hai uno sciclo. Io parto da duemila e ci accordiamo per 1800.
Brian
: No!
Ex-Lebbroso
: 1700?
Mandy
: Vattene via, sciò!
Ex-Lebbroso
: 1600?
Mandy
: Insomma, lo lasci in pace?
Ex-Lebbroso
: Okay. Due scicli, solo due. Ci stai?
Mandy
: Senti, tanto non ti dà un bel niente. Quindi sparisci!
Ex-Lebbroso
: Ultima offerta! Mezzo sciclo! Mezzo sciclo per un ex-lebbroso!
Brian
: Ma che significa ex-lebbroso?
Ex-Lebbroso
: Significa che mi sono fatto dieci anni di lebbra, e ne vado fiero.
Brian
: E poi che è successo?
Ex-Lebbroso
: Sono stato guarito.
Brian
: E come?
Ex-Lebbroso
: Un vero miracolo, che Dio la benedica, signore.
Brian
: E chi ti ha guarito?
Ex-Lebbroso
: Gesù! Gesù è stato! Io me ne
andavo
a zonzo pensando ai fatti miei, e tutt'a un tratto arriva lui, mi mette le mani in fronte e mi guarisce. Prima avevo un mestiere nelle mani, e ora mi ritrovo senza lavoro. Ma dico, vuoi chiedere il permesso? "Sei guarito...". Filantropo del piciu!
Brian
: Beh, perché non vai da lui a dirgli che vuoi tornare ad essere un lebbroso?
Ex-Lebbroso
: E già, potrei anche farlo. Giusto. Perché no? V-v-veramente pensavo di chiedergli se potesse farmi zoppo da una gamba, questa settimana, sa, una cosa che faccio appena. Ma non la lebbra che francamente è una gran rottura di coglioni.
Mandy
: Brian! Vieni a mettere a posto la tua stanza!
Brian
: Ecco, tieni.
Ex-Lebbroso
: Ben gentile, signore. Ma come? Mi dai questa miseria per tutta la sceneggiata della mia vita?
Brian
: Certi non si accontentano mai.
Ex-Lebbroso
: Anche Gesù me l'ha detto, signore.
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Paul
: Allora. Sei pronto?
Auggie
: Pronto. Quando vuoi.
Paul
: Sono tutt'orecchie.
Auggie
: Mi ricordo quella volta che mi hai chiesto come ho iniziato a fare le foto. Beh, questa è la storia della mia prima macchina fotografica. Veramente, prima e unica. Mi segui fin qui?
Paul
: Parola per parola.
Auggie
: Dunque. Ecco come sono andate le cose. Okay. Era l'estate del '76, all'epoca del mio primo lavoro per Vinnie, l'estate del Bicentenario. Una mattina al negozio un ragazzo cominciò a rubare delle cose. Stava giù, alla scansia dei tascabili, e si infilava le riviste porno sotto la maglietta. Non l'ho visto sùbito, c'era gente intorno al bancone, ma come me ne sono accorto, ho iniziato a strillare. Lui è scappato come un coniglio, shhh! E quando sono uscito fuori dal bancone, aveva già le chiappe sulla Settima Strada. L'ho rincorso per circa un isolato, poi ho lasciato stare. Gli era caduta qualcosa mentre scappava. E... dato che non me la sentivo più di correre, l'ho raccolta, per vedere cosa fosse. Era il suo portafogli. Non c'erano soldi dentro, ma c'era la sua patente, e altre tre o quattro fotografie. Avrei potuto farlo arrestare, certo, c'era nome e indirizzo sulla patente, ma sai, mi dispiaceva. Era solo un teppistello. E una volta viste quelle foto nel portafogli, non ce l'ho più fatta ad essere veramente arrabbiato con lui. Roger Goodwin. Si chiamava così. In una di quelle foto, mi ricordo, stava in braccio alla madre.
In un'altra aveva un trofeo in mano, della scuola, e rideva, felice, come se avesse vinto alla lotteria. Proprio non me la sentivo. Un povero ragazzo di Brooklin. Non era una cosa grave. Tanto chi se ne importa di un paio di giornaletti porno? E così, mi sono tenuto il portafogli. Ehm... ogni volta che sentivo il bisogno di riportarglielo, io rim
andavo
, e non l'ho mai fatto. Finché arriva Natale, e io non ho niente da fare. Vinnie voleva invitarmi, ma la madre si era ammalata, e lui e la moglie erano corsi a Miami, all'ultimo minuto. Quindi me ne stavo a casa mia, quella mattina. Mi sentivo un po' solo. Quando l'occhio va sul portafogli di Roger Goodwin. Mi sono detto
: "che diavolo, perché non faccio qualcosa di buono? Mi infilo il cappotto e gli riporto il portafogli". Abitava dalle parti di Boerum Hill, nelle case popolari. Mi ricordo che faceva un freddo cane, quel giorno. Mi sono perso molte volte prima di trovarlo. Le case sono tutte uguali, laggiù. Giri nello stesso punto e credi di stare da un'altra parte.
Comunque, alla fine arrivo al palazzo che cercavo, alla casa che cercavo, e suono il campanello. Non succede niente. Penso che non ci sia nessuno. Suono di nuovo, per esserne sicuro. Ormai sto per andarmene; aspetto un altro po', e sento trafficare dietro la porta. E una voce di vecchia chiede
: "Chi è?". E io dico: "Sto cercando Roger Goodwin". "Sei tu, Roger?", mi dice. E dà quindici mandate per aprire la porta. Avrà avuto almeno 80 anni, se non addirittura 90! E la prima cosa che noto di lei è che è cieca. "Lo sapevo che saresti venuto, Roger", dice. "Lo sapevo che non avresti dimenticato nonna Ethel a Natale". E poi apre le braccia, e mi si avvicina per abbracciarmi. Non ho tempo per riflettere, capisci? Devo dire qualcosa in fretta. E prima che realizzo ciò che sta accadendo, le parole mi escono dalla bocca. "Proprio così, nonna Ethel", dissi, "sono tornato a trovarti per Natale". Non mi chiedere perché l'ho detto. Non ne ho la minima idea. Mi è uscito così.
D'improvviso la signora comincia ad abbracciarmi, davanti alla porta, e anch'io l'abbraccio. Era come se tutti e due avessimo deciso di giocare questo gioco senza doverne stabilire le regole. Sapeva benissimo che non ero il nipote. Era vecchia e debole, ma non così andata da non saper distinguere un perfetto sconosciuto ad uno di famiglia. Fu felice di fare come se fosse vero. E dato che non avevo di meglio da fare, fui contento di assecondarla. Insomma, entrammo in casa e passammo la giornata insieme, e quando mi chiedeva quello che facevo, io le mentivo. Le raccontai che avevo trovato lavoro in una tabaccheria, le dissi che stavo per sposarmi, inventai centinaia di storie, e lei faceva finta di credere a ogni cosa. "Ma bene, Roger", diceva, muovendo il capo e sorridendo, "ho sempre saputo che ti sarebbe andata bene". Mah. Dopo un po', cominciai ad avere fame, e siccome in casa non c'era niente da mangiare, andai a cercare un negozio lì vicino, e tornai su carico di roba. Pollo arrosto, zuppa di verdure, patate bollite, insomma un mucchio di roba.
Nonna Ethel aveva un paio di bottiglie nascoste in camera da letto, eh, eh, eh! E così fra tutti e due riuscimmo a mettere su una discreta cena di Natale. Eravamo tutti e due un po' brilli, mi ricordo, e dopo pranzo andammo a metterci di là, nel soggiorno, dove si stava seduti più comodi. Dovevo fare pipì, così a un certo punto ho chiesto scusa e sono andato al bagno, in fondo al corridoio. E qui la cosa prende un'altra piega. Era già stato stravagante giocare al nipote di nonna Ethel, ma quello che feci poi fu decisamente folle, e non me lo sono mai perdonato da allora. Entro nel bagno, e accatastate contro il muro vicino alla doccia, vedo una pila di sei o sette macchine fotografiche, del tutto nuove.
Macchinette trentacinque millimetri, ancora nella scatola. Non avevo mai scattato una foto in vita mia, e tantomeno avevo mai rubato. Ma come vidi quella pila di macchinette abbandonate nel bagno, decisi che ne volevo una tutta per me. Una come quelle. E senza pensarci un istante, ne prendo una, me la metto sotto il braccio, apro la porta del bagno e torno nel soggiorno. Non ci ho messo più di tre minuti, ma nel frattempo nonna Ethel si era addormentata. Troppo Chianti, immagino. Andai in cucina, a lavare i piatti, e in mezzo a quel fracasso lei dormiva come una bambina. Non c'era motivo di disturbarla, quindi decisi di andarmene. Non potei lasciarle neanche un biglietto di saluto, dato che era cieca. Me ne andai e basta. Misi il portafogli del nipote sul tavolo. Ripresi la macchinetta e lasciai l'appartamento. Fine della storia.
Paul
: L'hai più rivista? Sei mai tornato a trovarla?
Auggie
: Una volta, tre o quattro mesi dopo. Io stavo malissimo per il furto della macchinetta, non l'avevo neanche usata. Finalmente decisi di riportarla, ma nonna Ethel lì non c'era più. Qualcun altro viveva in quell'appartamento, e non sapeva dove fosse finita.
Paul
: Probabilmente era morta.
Auggie
: Sì, probabilmente.
Paul
: Il che vuol dire che ha passato il suo ultimo Natale con te.
Auggie
: Forse sì. Non ci avevo mai pensato.
Paul
: È stata una buona azione, Auggie. Hai fatto una bella cosa per lei.
Auggie
: Le ho mentito, le ho rubato un oggetto, e tu la chiami una buona azione?
Paul
: Beh, l'hai fatta felice. La macchinetta era sicuramente... rubata, non l'hai tolta al... al proprietario.
Auggie
: Qualsiasi cosa nel nome dell'arte, eh?
Paul
: No, non è proprio così. In fondo ne hai fatto un buon uso.
Auggie
: E tu ora hai la tua storia di Natale, no?
Paul
: Sì, immagino di sì. Il raccontare è un vero talento, Auggie. Per fare una bella storia devi sapere quali bottoni spingere. Tu sei al pari dei maestri.
Auggie
: Che vuoi dire?
Paul
: Voglio dire che è una bella storia.
Auggie
: Cazzo, se non confidi i tuoi segreti agli amici, allora che amico sei?
Paul
: Giusto. Non varrebbe la pena di vivere altrimenti, no? "Il racconto di Natale di Auggie Wren", scritto da Paul Benjamin.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Forrest
: Due settimane dopo, lasciai il Vietnam.
Cronista
: La cerimonia ha preso l'avvio con un franco discorso del presidente riguardo ad un ulteriore intensificazione della guerra in Vietnam. Il presidente Johnson ha conferito quattro Medaglie d'Onore a uomini di ciascuna delle Forze Armate.
Lyndon B. Johnson
: L'America ha un debito di gratitudine con te, figliolo. Mi hanno detto che sei stato ferito. Dove ti hanno colpito?
Forrest
: Nel posteriore, signore.
Johnson
: Dev'essere uno spettacolo. Sarei curioso di vederlo. Ah, ah, ah, ah, ah! Perbacco, figliolo!
Forrest
: E dopo, mamma se ne andò in albergo a sdraiarsi un po', così io mi misi a passeggiare per vedere la capitale della nostra Nazione.
Isabel
: Ho qui i veterani. Che ci devo fare con loro?
Hilary
: Come mai sei venuta così tardi? È mezz'ora che ti stiamo aspettando! Metti subito tutti in fila, hai capito?
Forrest
: Per fortuna che mamma riposava, perchè le strade erano piene zeppe di persone che guardavano tutte le statue e i monumenti. Alcune persone poi strillavano e spingevano.
Hilary
: Avanti, coraggio, mettiti in fila. Bene. E ora seguitemi! Forza! Diamoci da fare!
Forrest
: Dovunque
andavo
dovevo mettermi in fila.
Isabel
: Forza, seguitemi!
Hilary
: Tutti in fila, per favore, ragazzi! Muoversi, muoversi! Resta qui.
Veterano
: Lo sai? Sei un brav'uomo se fai questa cosa. Bravo!
Forrest
: Okay.
Abbie Hoffman
: ... un fottuto impostore che sta alla Casa Bianca! Johnson, non ti seguiremo mai più! Mai più!
Forrest
: C'era un uomo che faceva una chiacchieratina. E non so perché, per camicia aveva una bandiera americana.
Hoffman
: E adesso farò venire qui sopra i soldati che vi parleranno della guerra...
Forrest
: E gli piaceva tanto usare quella parolaccia che comincia per "F". "F" questo, "F" quello... E quando usava quella parolaccia che comincia per "F", la gente, non so perché, beh, applaudiva sempre.
Hoffman
: ... questi ragazzi dovranno dire a Johnson dove se la deve ficcare la sua fottuta guerra! Ehi! Ehi! Ehi! Ehi, amico! Vieni quassù, bello!
Hillary
: Forza, forza! Avanti, tu, sali! Avanti. Su, muoversi, muoversi, muoversi!
Spettatrice
: Vai, amico, parla.
Hoffman
: Parlaci un po' della guerra, amico.
Forrest
: La guerra nel Vietnam?
Hoffman
: La guerra nel Viet-fottuto-nam! Sì!
I Spettatore
: Voce!
II Spettatore
: Mai più il Vietnam!
Forrest
: Beh... C'era solo una cosa che potevo dire sulla guerra nel Vietnam. C'è solo una cosa che posso dire sulla guerra nel Vietnam. Nel Vietnam il tuo...
I Spettatrice
: Microfono!
II Spettatrice
: Voce!
Hillary
: Te lo spacco sulla testa, brutto porco schifoso!
Isabel
: Ma che cazzo ha combinato?
I Spettatore
: Non si sente niente!
II Spettatore
: Più forte!
I Spettatrice
: Microfono!
II Spettatrice
: Voce!
Hillary
: Questo... Questo qua! Dammelo! Ci siamo!
Forrest
: E non ho altro da dire su questa faccenda.
Hoffman
: Sei stato grande, amico. Hai detto tutto. Come ti chiami, amico?
Forrest
: Mi chiamo Forrest. Forrest Gump.
Hoffman
: Forrest Gump.
Folla
: Gump!
Jenny
: Forrest! Forrest!
Forrest
: Jenny!
Jenny
: Forrest! Ehi!
Forrest
: Fu il momento più felice della mia vita. Jenny e io eravamo di nuovo come pane e burro. Mi portò in giro e mi presentò anche dei suoi nuovi amici.
Ruben
: Tira questa tenda, bello! E sposta il tuo culo bianco lontano dalla finestra. Non lo sai che siamo in guerra qui?
Jenny
: Ehi, senti! È a posto! È a posto! È uno di noi.
Masai
: Te lo dico io chi siamo noi.
Wesley
: Dove diavolo sei stata?
Jenny
: Per caso ho incontrato un mio amico, lui. Non immaginavo che mi stessi aspettando. Credevo che...
Masai
: Il nostro scopo è di proteggere i nostri leader di colore dall'attacco razzista di quei maiali che vogliono brutalizzare i nostri leader neri, violentare le nostre donne, e distruggere le nostre comunità nere.
Wesley
: Chi è l'ammazzabambini?
Jenny
: È quel mio caro amico di cui ti ho parlato. Forrest Gump. Forrest, questo è Wesley. Viviamo insieme a Berkeley, lui è il presidente della sezione universitaria degli studenti di sinistra.
Masai
: E ti voglio dire un'altra cosa.
Wesley
: Ti devo parlare.
Jenny
: Sì, ma aspetta un minuto.
Wesley
: No, adesso, maledizione!
Masai
: Noi siamo qui per offrire protezione e aiuto a quelli che hanno bisogno del nostro aiuto, perchè noi, le Pantere Nere, siamo contro la guerra nel Vietnam. Sì, siamo contro ogni guerra in cui i soldati neri vengono mandati al fronte a crepare per un paese che li odia.
Wesley
: Allora?
Masai
: Sì, siamo contro ogni guerra in cui i soldati neri vanno a combattere e vengono brutalizzati e uccisi nelle loro comunità mentre di notte dormono nei loro letti. Sì, siamo contro tutte queste azioni razziste e imperialiste dei bianchi...
Jenny
: Smettila! Smettila! Forrest! Basta! Basta!
Wesley
: Oddio... Non avrei mai dovuto portarti qui. Avrei dovuto saperlo che avresti fatto soltanto puttanate!
Forrest
: Non dovrebbe picchiarti quello, Jenny.
Jenny
: Andiamo, Forrest.
Forrest
: Scusate se ho rovinato la vostra festa della Pantera Nera.
Jenny
: Quando fa così gli viene senza volerlo, davvero.
Forrest
: Io non ti farei mai del male, Jenny.
Jenny
: Questo lo so bene, Forrest.
Forrest
: Volevo essere il tuo... fidanzato.
Jenny
: Quest'uniforme è da sballo, Forrest. Ti fa bellissimo. Sul serio.
Forrest
: Sai una cosa?
Jenny
: Cosa?
Forrest
: Sono contento che stiamo insieme nella nostra capitale.
Jenny
: Anch'io, Forrest.
Forrest
: Andammo in giro tutta la notte, Jenny e io...
Jenny
: Devo dirti un sacco di cose. È incredibile cosa mi è successo...
Forrest
: ... parlando soltanto. Mi raccontò di tutti i viaggi che aveva fatto e di come aveva scoperto il modo di allargare la sua mente e di imparare a vivere in armonia, che deve stare da qualche parte verso ovest, perchè lei andò a finire in California.
Hippie
: Ehi. Qualcuno vuol venire a San Francisco?
Jenny
: Ci vengo io.
Hippie
: Sarà uno schianto!
Forrest
: Fu una notte davvero speciale per noi due. Per me poteva non finire mai. Non te ne andare, Jenny.
Jenny
: È necessario, Forrest.
Wesley
: Jenny? Le cose ci sono sfuggite di mano. È solo questa guerra e quel bugiardo figlio di puttana di Johnson... Non ti farei mai del male. Lo sai questo.
Forrest
: Sai cosa penso io? Penso che ora è meglio se torni a Greenbow, in Alabama!
Jenny
: Forrest, abbiamo una vita diversa noi due.
Forrest
: Questa tu la devi tenere.
Jenny
: Forrest, io non la posso accettare.
Forrest
: L'ho avuta solo facendo quello che mi hai detto di fare.
Jenny
: Perchè sei così buono con me?
Forrest
: Sei la mia ragazza.
Jenny
: Sarò sempre la tua ragazza.
Forrest
: E tutt'a un tratto se n'era andata. Via di nuovo dalla mia vita.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Signora Gump
: Oh... Torna sano e salvo. Intesi?
Soldato
: Forza, vai!
Forrest
: Ora, ci avevano detto che il Vietnam era molto diverso dagli Stati Uniti d'America. Tranne che per i barattoli di birra e la grigliata, era vero.
Soldato
: Vai forte, amico!
Bubba
: Queste acque sono zeppe di gamberi! Mi hanno detto che i Vietnamiti li pescano alla grande! Sai, dopo che avremo vinto la guerra, e ci saremo presi tutto, possiamo chiamare i pescatori americani a pescare qui. Non faremo che pescare gamberi, tanti di quei gamberi da non crederci.
Soldati
: Aiutatemi a scaricare i sacchi. Sì.
Tenente Dan Taylor
: Ecco i nuovi arrivi del cazzo.
Forrest e Bubba
: Buongiorno, signore.
Dan
: Ehi, tenete giù quelle mani. Non fatemi il saluto. Ci sono cecchini sparsi in tutta la zona che si divertono a freddare gli ufficiali. Sono il tenente Dan Taylor. Benvenuti al Quarto Plotone. Che hai fatto al labbro?
Bubba
: Sono nato con le gengive grosse, signore.
Dan
: Ti conviene ripiegarlo. Ti si impiglia nel filo delle trappole. Da che parte del mondo venite?
Forrest e Bubba
: Dall'Alabama, signore!
Dan
: Siete gemelli?
Forrest
: No. Non siamo parenti, signore.
Dan
: Sentite, è molto semplice qui. Se mi state incollati e imparate da quelli che si trovano qui da un pezzo, ve la caverete. Nella nostra dotazione c'è una cosa che può segnare la differenza tra un soldato vivo e uno morto: i calzini. Fondo rinforzato, verde grigiastro. Cercate di tenere i piedi asciutti. E in perlustrazione ricordate di cambiarvi i calzini ogni volta che ci fermiamo. Il Mekong è capace di strapparvi i piedi dalle gambe. Sergente Sims, porca puttana, dove sono le imbracature che ti avevo chiesto di ordinare?
Sergente Sims
: Le ho messe tra le richieste al comando...
Dan
: Sì, sì, sì, beh, richiama quei figli di buona donna...
Forrest
: Il tenente Dan sì che era bravo. Era lui il mio tenente, che fortuna per me. Viene da una lunga e gloriosa tradizione militare. Qualcuno della sua famiglia aveva combattuto ed era morto in ogni singola guerra americana.
Dan
: Pigliali a calci nel sedere.
Sims
: Agli ordini, tenente.
Dan
: Datti da fare!
Forrest
: Gli toccava essere all'altezza di un sacco di cose.
Dan
: Così voi due venite dall'Arkansas, eh? Bene. Ci sono passato. Little Rock è una bella città. Ora, posate i vostri arnesi, andate dal sergente del plotone ed equipaggiatevi per la battaglia. Se poi avete fame, lì abbiamo delle bistecche sul fuoco. Ci sono due ordini precisi in questo plotone. Uno, state attenti ai vostri piedi. Due, cercate di non fare niente di stupido, tipo farvi ammazzare.
Forrest
: Spero veramente di non deluderlo. Mi capitò di vedere molta campagna. Facevamo delle lunghissime camminate. E stavamo sempre a cercare un tizio di nome Charlie.
Dan
: Alt!
Sims
: Colonna, alt!
Forrest
: Non sempre era divertente. Il tenente Dan sentiva sempre delle strane cose che venivano da un sasso, una traccia, o un sentiero, perciò ci diceva: "A terra! State zitti!".
Dan
: A terra! State zitti!
Forrest
: E così facevamo. Ora, io non è che sono un pozzo di scienza, ma credo che a questa guerra hanno preso parte alcuni dei migliori giovani d'America. C'era Dallas, di Phoenix. Cleveland, lui era di Detroit.
Cleveland
: Ehi, Tex. Senti, Tex. Amico, che diavolo succede?
Forrest
: E Tex e... era... Non mi ricordo di dov'era Tex.
Dan
: Ah, niente. Quarto plotone, in piedi. Ci sono ancora dieci chilometri per arrivare a quel fiume. Muovetevi! Forza, muovetevi! Cercate di sembrare svegli! Allungate il passo! Allungate il passo, avanti!
Forrest
: La cosa bella del Vietnam è che c'era sempre un posto dove andare.
Dan
: Sparate in quel buco! Gump, controlla quel buco.
Forrest
: E c'era sempre una cosa da fare.
Dan
: Pronti all'attacco!
Sims
: Sparpagliatevi! Copritegli le spalle!
Forrest
: Un giorno cominciò a piovere, e non la smise più, per quattro mesi. Siamo stati sotto le piogge di tutti i tipi. Quella fina fina che ti punge, e quella grossa grossa che ti ammacca. La pioggia che scorreva giù di lato, e a volte la pioggia che veniva anche dritta dritta da sotto. Accidenti, pioveva anche di notte.
Bubba
: Ciao, Forrest.
Forrest
: Ciao, Bubba.
Bubba
: Facciamo che io mi appoggio contro la tua schiena e tu contro la mia. In questo modo non ci tocca dormire con la testa nel fango. Sai perchè la nostra società funziona, Forrest? Perchè ognuno si prende cura dell'altro, come fratelli o cose del genere. Ehi, Forrest, c'è una cosa cui ho pensato. E ho una domanda molto importante da farti. Che ne dici di entrare nel commercio dei gamberi con me?
Forrest
: Okay.
Bubba
: Amico, sai una cosa? Io ho già calcolato tutto. Con tot chili di gamberi ci paghiamo la barca. Con tot chili la nafta. Viviamo direttamente sulla barca, non paghiamo l'affitto. Io sarò il capitano. Possiamo cavarcela da soli, dividiamo ogni cosa a metà, amico, parlo di cinquanta e cinquanta. E poi, Forrest, ti mangi i gamberi gratis.
Forrest
: Questa è una grande idea. Bubba aveva avuto una grande idea. Scrissi perfino a Jenny, e le raccontai tutto. Le m
andavo
lettere. Non tutti i giorni, ma quasi. Le dicevo quello che facevo e le chiedevo quello che faceva lei. E le dicevo che pensavo sempre a lei. E che avevo una gran voglia di ricevere una sua lettera non appena trovava un momentino per scrivermi. Aggiungevo sempre che stavo bene, e poi firmavo ogni lettera "Con affetto, Forrest Gump". Un giorno, stavamo camminando come al solito, e poi, tutt'un tratto, qualcuno chiuse il rubinetto della pioggia, e uscì il sole.
Dan
: Riparatevi! Riparatevi! Maledizione, portate qui la 60! Portate la mitragliatrice, cazzo!
Bubba
: Forrest, stai bene?
Dan
: Fortebraccio! Fortebraccio, Fortebraccio, qui Lima 6! Ci stanno attaccando!
Bubba
: C'è un uomo ferito!
Dan
: Fortebraccio, qui Lima 6, passo! Ricevuto, Fortebraccio! Avvisiamo che ci sparano addosso dalla linea degli alberi al punto Blue 2, con granate e colpi di mortaio!
Soldato
: La mitragliatrice! La mitragliatrice si è inceppata! È bollente!
Dan
: Porca puttana, Mac! Prendi quella cazzo di mitragliatrice e puntala contro gli alberi! Stiamo subendo perdite pesanti! Lima 6 ripiega sulla linea blu. Lima 6 è finita! Ripiegare!
Bubba
: Corri! Corri, Forrest!
Sims
: Ripiegare!
Bubba
: Forrest! Corri, amico! Corri!
Dan
: Ripiega, Gump! Corri, maledizione! Corri!
Forrest
: Io correvo, e correvo, proprio come Jenny mi aveva detto di fare. Corsi così lontano e così veloce che presto mi ritrovai da solo, che non è una bella cosa. Bubba! Bubba era il mio migliore amico. Dovevo essere certo che stava bene. Bubba! E mentre tornavo per cercare Bubba, beh, c'era un altro ragazzo che stava per terra. Tex. Ah, okay. Non potevo lasciarlo là tutto solo, impaurito com'era, così me lo caricai e me lo portai via. E ogni volta che tornavo per cercare Bubba, c'era qualcun altro diceva, "Aiutami, Forrest, aiutami!".
Soldato
: Sta' calmo, amico. Sta' giù. Te la caverai! Te la caverai!
Forrest
: Cominciai ad avere paura di non ritrovare più Bubba.
Fortebraccio
: ... siete vicini alla zona di pericolo, passo.
Dan
: Ricevuto, Fortebraccio! Lo so che ci troviamo nella zona di pericolo! Ci sono i Charlie tutt'intorno, devo avere subito quei mezzi veloci, passo.
Fortebraccio
: Lima 6, vogliamo...
Forrest
: Tenente Dan, Coleman è morto!
Dan
: Lo so che è morto! Tutto il mio maledetto plotone è stato spazzato via!
Fortebraccio
: Lima 6, Lima 6, qual è la situazione, passo.
Dan
: Maledizione! Che stai facendo? Lasciami qui! Vattene via! Lasciami qui! Vattene!
Fortebraccio
: Lima 6, qui Fortebraccio. Mi sentite? Passo.
Dan
: Perdio, ti ho detto di lasciarmi qui, porca puttana!
Fortebraccio
: Lima 6, Lima 6, Lima 6, i mezzi veloci stanno per arrivare, passo.
Forrest
: Poi qualcosa saltò fuori e mi morse. Aaah! Qualcosa mi ha morso!
Dan
: Aaah! Maledetti Vietcong figli di puttana! Non posso lasciare il plotone! Ti ho detto di mollarmi qui, Gump. Lasciami perdere, tu pensa a salvarti! Hai sentito quello che ti ho detto? Porca puttana, mettimi giù! Porta il tuo culo lontano da qui. Non ti ho chiesto di tirarmi fuori di lì, che Dio ti stramaledica! E adesso dove credi di andare?
Forrest
: A prendere Bubba.
Dan
: Ho richiesto un'incursione aerea. Distruggeranno col napalm l'intera zona. Gump, resta qui, maledizione! Questo è un ordine!
Forrest
: Devo andare a trovare Bubba!
Bubba
: Forrest.
Forrest
: Bubba?
Bubba
: Sto bene, Forrest. Sto bene. Oh...
Forrest
: Bubba, no.
Bubba
: No... Me la caverò.
Forrest
: Andiamo. Su, andiamo. Vieni qui.
Bubba
: Sto bene, Forrest. Sto bene...
Dan
: Mettetevelo in quel posto con una bella fiammata!
Forrest
: Non sapevo che era l'ultima volta che io e Bubba ci parlavamo, se no trovavo qualcosa di meglio da dire. Ehi, Bubba.
Bubba
: Ehi, Forrest. Forrest, perchè è successo?
Forrest
: Ti hanno sparato. Poi Bubba disse una cosa che non dimenticherò mai.
Bubba
: Voglio tornare a casa.
Forrest
: Bubba era il mio migliore buono amico. E anche io lo so che non è una cosa che uno trova dietro l'angolo. Bubba doveva diventare il capitano di una barca per gamberi, ma invece morì lì, vicino a quel fiume, in Vietnam. È tutto quello che ho da dire su questa faccenda.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Infermiera
: È il mio autobus questo.
Forrest
: È il numero nove?
Infermiera
: No, il numero quattro.
Forrest
: Mi ha fatto piacere parlare con lei!
Donna
: Me lo ricordo quando è successo. Quando Wallace fu ferito. Io stavo all'università.
Era un'Università per ragazze o per ragazzi e ragazze insieme?
Donna
: La mia era mista.
Forrest
: Perché Jenny era andata in una dove io non potevo. Quella era per ragazze soltanto. Ma
andavo
a trovarla ogni occasione.
Jenny
: Ahi! Fa male. Forrest! Forrest! Forrest, smettila! Smettila! Ma che cosa vuoi?
Forrest
: Lui... ti stava facendo male!
Jenny
: No, non è vero!
Billy
: E questo chi è?
Jenny
: Mettiti lì!
Billy
: Mi dici chi è? Ma che diavolo...
Jenny
: Billy, mi dispiace.
Billy
: E smamma, levati di torno!
Jenny
: No, aspetta un momento...
Billy
: Ho detto smamma! E cerca di non farti più vedere!
Jenny
: Billy, aspetta un momento. Non te ne andare, Billy! Non sa quello che fa. Non si rende conto. Forrest, perchè hai fatto questo?
Forrest
: Ti ho portato dei cioccolatini. Scusa. Ora me ne torno alla mia Università.
Jenny
: Forrest... Ma guardati. Andiamo. Vieni.
Forrest
: La tua stanza?
Jenny
: Shhh! Forrest, hai mai sognato cosa diventerai da grande?
Forrest
: Cosa diventerò? Vuoi...
Jenny
: Sì.
Forrest
: Vuoi dire che non sarò più io?
Jenny
: No, sarai sempre tu, solo un po' diverso da ora. Lo sai, voglio diventare famosa. Voglio essere una cantante come Joan Baez. Voglio stare su un palcoscenico vuoto solo con la mia chitarra, la mia voce... Da sola. E voglio creare con la gente un rapporto personale. Come se stessi parlando a ognuno di loro. Sei mai stato con una ragazza, Forrest?
Forrest
: Siedo sempre vicino a loro quando vado a economia domestica. Ah... Ah... Mi... Mi dispia...
Jenny
: Non fa niente.
Forrest
: Scusa. Aah...
Jenny
: Non t'agitare. È tutto a posto.
Forrest
: Ho il capogiro.
Jenny
: Non ti è mai successo a economia domestica, eh?
Forrest
: No. Ho sporcato la vestaglia della tua compagna di stanza, credo.
Jenny
: Non m'importa, tanto mi è antipatica.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Signora Gump
: A scuola devi essere bravo, capito, Forrest?
Forrest
: Stai tranquilla, mamma. Mi ricordo il viaggio sull'autobus il primo giorno di scuola. Me lo ricordo bene.
Dorothy Harris
: Che fai, non sali?
Forrest
: Mamma mi ha detto di non andare in macchina con gli sconosciuti.
Dorothy
: Questo è l'autobus della scuola.
Forrest
: Io sono Forrest, Forrest Gump.
Dorothy
: E io Dorothy Harris.
Forrest
: Beh, adesso ci conosciamo, ormai.
I Bambino
: Qui è occupato.
II Bambino
: Occupato.
III Bambino
: Qui è occupato.
Forrest
: È strano le cose che ti restano in testa da ragazzo. perché io non mi ricordo quando sono nato... Io... io non mi ricordo cosa ho avuto il primo Natale, e non so quand'è che sono andato a fare la prima scampagnata, ma... certo mi ricordo la prima volta che ho sentito la più dolce voce che c'è al mondo.
Jenny Curran
: Ti puoi sedere qui se vuoi.
Forrest
: Non avevo mai visto niente di così bello in vita mia. Somigliava a un angelo.
Jenny
: Beh, ti decidi a sederti o no? Che cos'hanno le tue gambe?
Forrest
: Niente di niente, grazie. Le mie gambe vanno che è una vera meraviglia. Stetti seduto vicino a lei su quell'autobus e parlammo finché non arrivammo a scuola.
Jenny
: E perché porti quelle scarpe, allora?
Forrest
: ... Mamma dice che ho la schiena storta come un punto interrogativo. Queste mi fanno stare dritto come una freccia. Sono le mie scarpe magiche. E oltre a mamma, nessuno mi parlava mai o mi faceva domande.
Jenny
: Sei stupido o che? Dimmi.
Forrest
: Mamma dice che stupido è chi lo stupido fa, eh.
Jenny
: Sono Jenny.
Forrest
: Io sono Forrest, Forrest Gump. Da quel giorno, semo sempre insieme, Jenny e io, come il pane e il burro. Lei mi insegnava ad arrampicarmi...
Jenny
: Forza, Forrest, su, che ce la puoi fare!
Forrest
: ... e io le facevo vedere come ondeggiare. Lei mi aiutava a imparare a leggere, e io le facevo vedere come dondolare. Qualche volta stavamo seduti fuori, ad aspettare le stelle. Mamma sarà preoccupata per me.
Jenny
: Resta qui solo un altro po'.
Forrest
: Chissà perché, Jenny non voleva mai tornare a casa. Bene, Jenny, ci resto. Era la mia amica più specialissima. La mia unica amica. Mamma diceva sempre che i miracoli succedono tutti i giorni. Certe persone non ci credono, ma invece è così.
I Bambino
: Ehi, scemo!
II Bambino
: Sei deficiente o solo stupido?
III Bambino
: Sentite, io sono Forrest Gump!
I Bambino
: Mettiti a correre, Forrest!
Jenny
: Corri! Corri! Corri, Forrest, presto!
I Bambino
: Prendiamo le bici!
II Bambino
: Avanti, inseguiamolo! Venite!
III Bambino
: Eccoci, scemo, stiamo arrivando! Ora ti prendiamo!
Jenny
: Corri, Forrest, corri! Corri, Forrest!
Bambini
: Vieni qui, tu! Ah, ah, ah!
Jenny
: Corri, Forrest! Corri!
Forrest
: Lo so che non mi crede se io glielo dico, ma... io corro come il vento che soffia. E da quel giorno, se
andavo
da qualche parte, io ci
andavo
correndo!
Bambini
: Sta scappando! Fermiamolo! Accidenti!
Anziano
: Guardate quel bambino. Corre veramente come un pazzo
Forrest
: Si ricorda che le ho detto che Jenny non voleva mai tornare dai suoi? Beh, Viveva in una casa che era vecchia quanto l'Alabama. Sua mamma era andata in cielo che lei aveva cinque anni, e suo papà era una specie di contadino. Jenny? Era un uomo molto affettuoso. Stava sempre a baciare e a toccare lei e le sue sorelle. E poi una volta, Jenny non era sull'autobus per andare a scuola. Jenny, perchè non sei venuta a scuola?
Jenny
: Shhh! Papà sta dormendo, fa' piano.
Signor Curran
: Jenny!
Jenny
: Andiamo!
Signor Curran
: Jenny, dove ti sei cacciata? Ragazzina, meglio per te se torni! Dove sei? Jenny! Jenny, dove sei? Jenny!
Jenny
: Prega con me, Forrest. Prega con me.
Signor Curran
: Jenny!
Jenny
: Signore, fammi diventare un uccello così posso volare lontano lontano da qui. Signore, fammi diventare un uccello così posso volare lontano lontano da qui...
Forrest
: Mamma diceva sempre che Dio è misterioso.
Signor Curran
: Jenny!
Forrest
: Quel giorno non fece diventare Jenny un uccello. In cambio, fece dire alla polizia che Jenny non doveva più restare in quella casa. E lei andò a vivere da sua nonna, dalle parti di Creekmore Avenue, e io ero felice, perché stava a due passi da me. Delle sere, Jenny usciva di nascosto e veniva a trovarmi a casa mia, perché diceva che aveva paura. Paura di cosa, non lo so. Ma secondo me del cane della nonna. Era molto cattivo. E comunque, Jenny e io fummo grandissimi amici tutti quegli anni, fino al liceo.
I Ragazzo
: Ehi, scemo!
Jenny
: Piantala! Corri, Forrest, corri!
I Ragazzo
: Ehi! Mi hai sentito, scemo?
Jenny
: Corri, Forrest!
II Ragazzo
: Forza, sali, sali! Muoviamoci!
I Ragazzo
: Sta scappando, dai che lo prendiamo! Dai, dai!
Jenny
: Corri, Forrest! Corri!
Ragazzi
: Corri, che è meglio! Forza! Corri, Forrest! Ah, ah, ah! Forza, scemo! Scappi come un coniglio! Vai, vai, vai, vai! Ah! Ah, ah, ah! Corri! Corri! Vai! Vai! Ah, ah, ah!
Jenny
: Corri, Forrest!
Forrest
: Di solito correvo per arrivare dove stavo andando. Non ho mai pensato mi poteva servire.
Ragazzi
: Forza, corri, forza! Dai, dai! Ah, ah! Sì!
¨
: E quello chi diavolo è?
High School Coach
: Quello lì è Forrest Gump, coach. È solo l'idiota del paese.
Forrest
: E indovini un po'? Mi capitò di andare anche all'università.
Giocatore
: Corri! Corri!
Forrest
: Okay.
Giocatore
: Corri!
Bryant
: Corri, stupido figlio di puttana! Corri! Vai! Corri! Corri! Da quella parte! Vai! Quello sarà pure il più stupido figlio di puttana della Terra, ma corre come una lepre! Ah, ah, ah! Ah, ah,
ah!
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
È indubbio che io mi senta molto più forte quando indosso delle pietre preziose. Avverto l'energia che scaturisce da un rubino o da uno smeraldo, anche se non sono mai stata abituata a queste cose. Da bambina ero un vero maschiaccio, decisamente tosta, un po' trasandata, con i capelli cortissimi. Ma anche allora, ricordo che
andavo
sempre nella camera di mia nonna per passare in rassegna i suoi vestiti e i profumi. Credo mi sia rimasto dentro qualcosa.
Jessica Chastain
Cit. da
Elle.it, intervista, 26 novembre 2016
Frasi di Jessica Chastain
[Sulla sua giovinezza]
Non mi interessavo alla politica, se mai
andavo
matto per le ragazze e David Bowie.
Gary Oldman
Cit. da
iodonna.it, 17 dicembre 2011
Frasi di Gary Oldman
Per anni ho abusato di alcol e droghe. Ho iniziato a 18 anni: con gli amici
andavo
in discoteca e prendevo pasticche, tipo l'ecstasy, per sballare'. E l'alcol scorreva a fiumi. Poi a 27 anni ho smesso.
[...]
Io sono un vigliacco, ho il terrore della morte. A un certo punto ho iniziato a stare male, mi sentivo debole. Sono andato a fare le analisi del sangue. E i risultati mi hanno spaventato.
Fabrizio Moro
Cit. da
Corriere.it, 20 febbraio 2018
Frasi di Fabrizio Moro
Nel 1996 ho preso in gestione una scuola di Windsurf in Toscana, mentre d'inverno
andavo
a fare la stagione in montagna per lo snowboard. Completamente l'opposto della vita che facevo a Londra. Là ero in giro tutte le sera, ed avevo solo tre priorità, lo sport, la fidanzata e la musica.
Filippo Nardi
Frasi di Filippo Nardi
Forse, mi puoi essere d'aiuto... prendi in custodia tutti questi libri e io mi dom
andavo
, tu vieni mai presa in custodia?
[rivolgendosi alla bibliotecaria]
Jack Kerouac
Dal film:
Giovani ribelli Kill Your Darlings
Scheda film e trama
Frasi del film
Elsa Morante, prima moglie di Moravia, la prima volta che mi vide, esclamò: Tutta qui questa gran bellezza!. Un'altra, urlò che
andavo
solo su giornalacci. Era scorbutica, ma se la conoscevi era capace di poesia e di trasporto. Però sono stata più amica delle altre donne di Alberto: Dacia Maraini e Carmen Llera.
Marina Ripa di Meana
Frasi di Marina Ripa di Meana
Sono diventato popolare all'improvviso, anche se io in quel periodo non me ne rendevo conto. I fotoromanzi erano una specie di ambiente familiare, si giravano sempre con le stesse persone. Io, timidissimo, avevo accettato perché quei soldi mi servivano: guadagnavo 5 milioni al mese, lavorando poco più di una settimana. Per il resto, la mia vita era normale. Avevo una ragazza,
andavo
a scuola, non frequentavo lo spettacolo. Ricevevo solo tonnellate di lettere.
Massimo Ciavarro
Cit. da
Vanityfair.it, 3 giugno 2015
Frasi di Massimo Ciavarro
[Sul suo primo film, Histoire d'O]
Ero abituata ad andare in spiaggia in topless e ci
andavo
con mia madre, quindi il fatto di spogliarmi non l'ho visto come un problema: questo tipo di pudore non l'ho mai avuto. Quando me l'hanno proposto, ero già sposata, separata, con un bambino e mi stavo per risposare. Il mio futuro marito non se la sentiva di dirmi di non farlo, perché, essendo proprietario di molte sale cinematografiche importanti in tutta Italia, sapeva già che lotta c'era per avere quel film, prima ancora che fosse uscito. Così mi ha detto: Guarda, se tu lo fai, io son contento. Mio padre pure non ha obiettato: No tesoro, guarda tu non sei mai volgare, quindi fallo, non ti preoccupare, sono sicuro che farai una bella cosa. Quindi non ho trovato nessun ostacolo davanti a me. Io, in realtà, non volevo fare cinema e perciò in un certo senso speravo che qualcuno mi dicesse di non fare questo film, invece poi tutto è partito. È stata un'esperienza stupenda: i due produttori sono stati come dei papà per me; e il regista ‐ con il quale siamo tutt'oggi amici, e che poi è diventato anche il mio testimone di nozze ‐ era come un fratello. Era come stare in una grande famiglia; non c'era nessun voyeurism, non c'era nessun imbarazzo; anche se molte cose si vedevano in primo piano, devo dire la verità che io non ho sentito tutto questo come un problema.
Corinne Cléry
Frasi di Corinne Cléry
Qando arrivavo sul set
[di "Incantesimo"]
ci
andavo
con la mia macchina: non volevo parlare con nessuno alla sette di mattina. I tecnici mi ricevevano con un: È arrivato il sole!.
Corinne Cléry
Frasi di Corinne Cléry
Già diverso tempo addietro, leggendo il bellissimo libro Ethics of Diet
[di Howard Williams]
, m'era venuta voglia di visitare un macello, per vedere con i miei occhi la sostanza della questione di cui si tratta appunto quando si parla di vegetarianesimo. Ma continuavo ad aver degli scrupoli, così come sempre se ne hanno ad andare a vedere delle sofferenze che si è ben certi di trovare, e che non potrai far nulla per scongiurare, e così rim
andavo
sempre il giorno.
Ma poco tempo fa mi imbattei, per strada, in un macellaio, che era venuto a casa dei suoi e che stava tornando a Tula. È un macellaio ancora inesperto, e il suo compito è perciò quello di dare il colpo di pugnale. Gli domandai se non provava compassione, a uccidere quelle bestie. E mi rispose così come rispondono sempre: «C'è poco da aver compassione. Quel lavoro lì bisogna farlo». Ma quando gli dissi che non era indispensabile mangiar carne, ne convenne e allora convenne pure del fatto che sì, le bestie facevano compassione.
Lev Tolstoj
Cit. da
Il primo gradino (1892) - Da: "Perché la gente si droga?" e altri saggi su società, politica e religione
Frasi di Lev Tolstoj
Mentre vincevo gli scudetti a Modena, io
andavo
due volte alla settimana a fare minivolley con i bambini di una polisportiva. Alle 16,15 scappavo dalla palestra e rientravo in squadra perché Velasco mi faceva storie, ovviamente voleva multarmi perché per lui era inconcepibile che io andassi ad allenare due volte alla settimana il minivolley. E ho portato all'interno di questo percorso tutta una serie di giochi: sia il tuffo strisciato alla coreana, cosa che all'epoca non veniva assolutamente insegnato, sia il bagher rovesciato in alto che poi mi è servito nel campionato del mondo per un punto contro i cubani. Cercavo di far capire alle ragazzine che tenendo le mani di fianco al corpo, tipo pistolero, si poteva capire se la palla in arrivo era da difendere in bagher avanti, oppure sopra la testa utilizzando proprio l'impugnatura del bagher rovesciato per proteggersi il viso, perché al tempo non si poteva usare il palleggio.
Andrea Lucchetta
Frasi di Andrea Lucchetta
Ben
: Lei mi ha mentito. Perché l'avete fatto?
Padre Ezra
: Riabilitazione Ben. Pensa se invece di uccidere le persone, potessimo cambiarle, promettendo loro delle nuove vite, dei nuovi ambienti...
Ben
: È una follia.
Padre Ezra
: No, ha inizio tutto nella mente. Quello che la gente fa, perché lo fa? Scelte egoiste. È tutto qui dentro, nelle nostre teste. Pensa se potessimo aggiustare gli essere umani Ben. Aggiustarli. Prima ancora che commettano quegli errori.
Ben
: Non sarebbero più umani.
Padre Ezra
: No, no, tu non ti rendi conto.
Ben
: Non muoverti! Io mi rendo conto. Io mi rendo conto! Ha cercato di convincermi che ero pazzo Ezra. Voleva farmi credere che se me ne
andavo
sarei morto. Qeull'autobus non si è mai schiantato. Ha detto che la mia famiglia era morta. Lei non riabilita le persone Ezra, lei le tortura!
Padre Ezra
: Ti ho salvato la vita Ben.
Ben
: Come ha salvato quella di William.
Padre Ezra
: Un caso differente. Lui non ha reagito bene.
Ben
: L'avete riempito di psicofarmaci. Come me.
Padre Ezra
: I farmaci mitigano solo le angoscie.
Ben
: L'avete fatto impazzire. Lui vedeva delle cose. Io vedevo delle cose.
Padre Ezra
: Lui ha operato una scelta.
Ben
: Non aveva alcuna scelta! Lei l'ha ucciso Ezra! È come se l'avesse spinto lei stesso in quel dirupo.
Padre Ezra
: Tu saresti sepolto Ben! Morto! Vermi e fango. Abbiamo dato a William una seconda possibilità di vita, la stessa data a te.
Ben
: Io non ve l'ho mai chiesta...
Padre Ezra
: Non posso lasciarti andare.
Ben
: Non credo che lei possa fermarmi. Ho trovato i suoi files. Ne ho fatto una copia.
Padre Ezra
: Dov'è l'hardisk?
Ben
: Nascosto, in un posto sicuro. E resterà al sicuro finché non sarò a casa. Altrimenti lo sapranno tutti i giornali del paese. Ora me ne vado a casa mia. E l'unico modo per fermarmi è di uccidermi.
Padre Ezra
: Ucciderti? Ben, per quanto riguarda il mondo, tu sei già morto.
Dal film:
Lazarus Project
Scheda film e trama
Frasi del film
Sono stata la prima ad andare tra la gente. Ballavo ovunque. Nelle piazze, nelle scuole, sotto ai tendoni. Da Carpi a Catania, da Lorenteggio a Reggio Emilia. Sono stata figlia di un tranviere e di una operaia della Innocenti:
andavo
a cercare la gente, volevo che tutti conoscessero il balletto.
Carla Fracci
Frasi di Carla Fracci
Andavo
per mercatini con mia mamma, poi raccontavo come avevo scovato piccoli tesori per poche monete, davo consigli, svelavo trucchi.
Zoe Sugg
Frasi di Zoe Sugg
Ammetto che quando
andavo
a scuola avevo una cotta per Johnny Depp, allora protagonista della serie tv 21 Jump Street. Gliel'ho detto, quando ci siamo incontrati sul set di From Hell, a Praga, e siamo arrossiti tutti e due. Con lui mi sono sentita una sedicenne. Le mie amiche mi chiedevano: l'hai baciato? È uno degli attori per cui le donne vanno matte, a 16 come a 60 anni. Non sono mai stata così invidiata.
[Nel 2001]
Heather Graham
Frasi di Heather Graham
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