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Aforismi Triste - parte 3
Frasi trovate
:
794
Quando sei felice, non ti fermi a pensare Okay, perché sono così felice?, quando sei
triste
, invece, lo fai. E in realtà mi piace anche, essere
triste
: tra le cosa che amo di più in assoluto ci sono quelle sere di domenica in cui sei in hangover, metti su un film
triste
e romantico e ti fai un bel pianto. Oh, adoro piangere.
Lewis Capaldi
Cit. da
rollingstone.it, intervista, 21 settembre 2019
Frasi di Lewis Capaldi
Puoi avere difetti, essere ansioso e perfino essere arrabbiato, ma non dimenticare che la tua vita è la più grande impresa del mondo.
Solo tu puoi impedirne il fallimento.
Molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano.
Ricorda che essere felici non è avere un cielo senza tempesta, una strada senza incidenti, un lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni.
Essere felici significa trovare la forza nel perdono, la speranza nelle battaglie, la sicurezza nella fase della paura, l'amore nella discordia.
Non è solo godersi il sorriso, ma anche riflettere sulla
triste
zza.
Non è solo celebrare i successi, ma imparare dai fallimenti.
Non è solo sentirsi felici con gli applausi, ma essere felici nell'anonimato.
Essere felici non è una fatalità del destino, ma un risultato per coloro che possono viaggiare dentro se stessi.
Essere felici è smettere di sentirsi una vittima e diventare autore del proprio destino.
È attraversare i deserti, ma essere in grado di trovare un'oasi nel profondo dell'anima.
È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita.
Essere felici é non avere paura dei propri sentimenti ed essere in grado di parlare di te.
Sta nel coraggio di sentire un "no" e ritrovare fiducia nei confronti delle critiche, anche quando sono ingiustificate.
È baciare i tuoi figli, coccolare i tuoi genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche quando ci feriscono.
Essere felici è lasciare vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice.
È avere la maturità per poter dire: "Ho fatto degli errori".
È avere il coraggio di dire "Mi dispiace".
È avere la sensibilità di dire "Ho bisogno di te".
È avere la capacità di dire "Ti amo".
Possa la tua vita diventare un giardino di opportunità per la felicità... che in primavera possa essere un amante della gioia ed in inverno un amante della saggezza.
E quando commetti un errore, ricomincia da capo.
Perché solo allora sarai innamorato della vita.
Scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta.
Ma usa le lacrime per irrigare la tolleranza.
Usa le tue sconfitte per addestrare la pazienza.
Usa i tuoi errori con la serenità dello scultore.
Usa il dolore per intonare il piacere.
Usa gli ostacoli per aprire le finestre dell'intelligenza.
Non mollare mai.
Soprattutto non mollare mai le persone che ti amano.
Non rinunciare mai alla felicità, perché la vita è uno spettacolo incredibile.
Anonimo
Era molto difficile per i miei parenti convivere con un animale ferito come ero io: una ragazzina reduce dall'inferno, dalla quale si pretendeva docilità e rassegnazione. Imparai ben presto a tenere per me i miei ricordi tragici e la mia profonda
triste
zza. Nessuno mi capiva, ero io che dovevo adeguarmi ad un mondo che voleva dimenticare gli eventi dolorosi appena passati, che voleva ricominciare, avido di divertimenti e spensieratezza.
Liliana Segre
Frasi di Liliana Segre
Non hai voluto darmi retta, vero? Non dovevi restare a Derry. I tuoi hanno fatto, egli è andata malissimo. Divento
triste
quando vedo quel mucchio di cenere. L'incendio... avrei dovuto impiccarlo io.
[Rivolto a Mike]
Henry Bowers
Dal film:
It
Scheda film e trama
Frasi del film
Triste
zza che non viene da sola e non viene da ora.
Vinicio Capossela
Cit. da
Morna
Frasi di Vinicio Capossela
La
triste
zza di cui si occupa il libro, e che stavo vivendo io, era un genere di
triste
zza veramente americano. Ero un giovane bianco, di classe medio-alta, vergognosamente ben istruito, sul piano professionale avevo avuto molto più successo di quanto avrei mai potuto legittimamente sperare, eppure ero come alla deriva. E lo stesso succedeva a molti miei amici. Alcuni si drogavano pesantemente, altri lavoravano con un'ossessione incredibile. Altri andavano ogni sera in qualche locale per single. Si manifestava in molto modi diversi, ma di base il problema era lo stesso.
David Foster Wallace
Cit. da
Un antidoto contro la solitudine
Frasi di David Foster Wallace
La soluzione del problema che tu vedi nella vita è un modo di vivere che fa scomparire ciò che rappresenta un problema.
Se la vita è problematica, è segno che la tua vita non si adatta alla forma della vita. Devi quindi cambiare la tua vita; quando si adatterà alla forma, allora scomparirà ciò che problematico.
Ma non abbiamo forse la sensazione che chi in questo non vede un problema non abbia occhi per vedere qualcosa di importante, anzi la cosa più importante di tutte? Non mi verrebbe voglia di dire che egli, in questo modo, vegeta ‐ cieco appunto, quasi una talpa, e che se solo potesse vedere, allora vedrebbe il problema?
O forse dovrei dire: chi vive rettamente sente il problema non come
triste
zza, non come problematico quindi, ma piuttosto come gioia; dunque quasi come un etere luminoso attorno alla sua vita, e non come uno sfondo dubbio.
Ludwig Wittgenstein
Cit. da
Pensieri diversi
Frasi di Ludwig Wittgenstein
A me l'idea è piaciuta tanto che ho voluto anche produrla, è una storia intelligente ed umanistica, certo con i suoi conflitti e le sue differenze, in cui magari il finale è anche un po'
triste
, ma in cui la gente ride e si emoziona, insomma ha una reazione, parteggia.
Sean Connery
Cit. da
Corriere della Sera, 17 febbraio 2001
Frasi di Sean Connery
Se la vivi bene la nostalgia è sana, se la vivi male fa
triste
zza. Io ho una sana nostalgia quando ripenso alle mie domeniche passate in viale Zara, seduto sul marciapiede. Avevo 16 anni, nel pieno dell'austerity, con i miei amici il gioco era indovinare il colore della prima macchina che passava. Sembravamo trogloditi, e invece no, andavamo al liceo classico. Chissà oggi: io proverei a far fare questo gioco ai ragazzi.
Gerry Scotti
Cit. da
corriere.it, intervista, 7 agosto 2019
Frasi di Gerry Scotti
Allora si sentì
triste
, capì che in questo mondo siamo tutti di passaggio e che bisogna gioire dei momenti belli, che la vita è fatta di attimi e tutto si può stravolgere di colpo.
Massimo Bisotti
Cit. da
Foto/grammi dell'anima
Frasi di Massimo Bisotti
Ho mandato a cagare più io in tutta la storia del cinema italiano che nessun altro.
Ma si sa... il "vai a cagare pirla" ... oggi non lo si usa quasi più...
Chi riesce a fregarsene dei problemi poi alla fine vince sempre.
Sono un appassionato di auto, ho figli e ho una bella casa fuori dalle balle.
Mi mancano quelle belle vie di Milano vuote dove si girava in bicicletta.
E la scena del trattore in piazza San Babila...fantascienza se pensiamo a cosa c'è oggi...
Ma va bene così...
Oggi le persone vivono freneticamente con il taaac...
Se pensate alla velocità di tutto e tutti...
Accompagni i figli a scuola... taaaac...
Torni a casa e prepari da mangiare... taaaac...
Guardi tua moglie e pensi che ti sei sposato per amore e non per altro... taaaac...
E la tua felicità è un taaaaac...
Che posizioni in fondo alle frasi perché in quel momento sei felice ed infelice...
Felice perché hai tante cose... infelice perché le cose che non avevi prima ti mettono a disagio in quel momento...
E vorresti tornare indietro alla tua semplicità.
E cosi' la società d'oggi va forte...
E i ragazzi sono pieni di troppe cose che non possono far nascere un qualcosa che si possa definire Trash...
Anzi oggi c'e' troppa poca leggerezza...
E le generazioni mie Teocoli, Boldi, Abatantuono, Villaggio...
Non le eguaglierà nessuno.
Perche' noi abbiamo fatto epoca...
Con le nostre vite, le nostre abitudini e le nostre
triste
zze e le nostre tragedie.
Perché un comico che può far veramente ridere deve "sorbirsi" esperienze di ogni genere...
E la bellezza di una faccia che si riconosce e' proprio questo...
Se mi riesci a guardare negli occhi ti sentirai a casa...
Una casa che si chiama "Italiano"...
Come le belle cose che si facevano tra il 1960 e il 1990...
Poi tutto diventa difficile...
Ed e' un peccato non per me che ho anche l'umbrela...
Ma più per voi che ridete poco e vi divertite male.
Provate dunque ad usare un Taac per ogni cosa che fate...
Anche se siete tristi ripetetevi...
"Sono
triste
taaaaac..."
"Sono felice taaaaac..."
Vedrete che prima o poi un sorriso arriva.
Ecco quello sono io.
Renato Pozzetto
Frasi di Renato Pozzetto
Gli inizi fanno paura, le fini fanno
triste
zza, ma è quello che sta in mezzo che conta di più.
Birdee Pruitt
Dal film:
Ricominciare a vivere
Scheda film e trama
Frasi del film
Mio padre dice che l'infanzia è il momento più felice della vita, ma secondo me si sbaglia. Secondo me ha ragione la mamma, lei dice che l'infanzia è "quella cosa che ognuno di noi cerca di superare per tutta la vita". Lo diceva sempre la mamma, diceva che gli inizi fanno paura, le fini fanno
triste
zza, ma è quello che sta in mezzo che conta di più. Devi ricordartelo quando sei all'inizio di qualcosa: aiuta la speranza a crescere, e ti terrà a galla.
Birdee Pruitt
Dal film:
Ricominciare a vivere
Scheda film e trama
Frasi del film
Se i tuoi genitori non si fossero incontrati sarei l'uomo più
triste
del mondo.
Renzo
Dal film:
Sei mai stata sulla Luna
Scheda film e trama
Frasi del film
Elton, tu senti il dolore, la gioia, la
triste
zza... e trasformi tutto in musica. È ora che ti prenda la ribalta.
Bernie Taupin
Dal film:
Rocketman
Scheda film e trama
Frasi del film
Ci sono emozioni che tutti viviamo: gioia, paura, rabbia, disgusto,
triste
zza. Ti sei mai chiesto... dove vivono davvero queste emozioni? Preparati ad un viaggio che ti porterà all'interno della tua mente.
Dal film:
Inside Out
Scheda film e trama
Frasi del film
Era incredibile, io e Riley da sole, per sempre... o per trentatré secondi.
[appare
Triste
zza]
Gioia
Dal film:
Inside Out
Scheda film e trama
Frasi del film
Chihiro Ogino
: Addio, Chihiro, mi mancherai.
Akio Ogino
: Chihiro. Chihiro, siamo quasi arrivati.
Yuko Ogino
: Abbiamo raggiunto il bel mezzo del nulla. Dovrò andare a far la spesa nel paese più vicino.
Akio
: Sarà semplice una volta che ci saremo ambientati. Guarda, quella è la scuola. Chihiro, lì c'è la tua nuova scuola.
Yuko
: Dalla facciata sembra piuttosto carina.
Chihiro
: Non mi piace. È in salita. Ah? No! Mamma! I miei fiori cominciano ad appassire!
Yuko
: Te l'avevo detto di non tenerli stretti tutto il tempo. Basterà metterli nell'acqua e si riprenderanno sùbito.
Chihiro
: Il primo mazzo di fiori della mia vita è un dono d'addio, che
triste
zza.
Yuko
: E la rosa che papà ti ha regalato per il tuo compleanno te la sei dimenticata?
Chihiro
: Sì, certo, una sola. Una rosa non è un mazzo di fiori!
Yuko
: Tieni il tuo bigliettino e smettila di lamentarti. Oggi è un gran giorno per noi: cambiare casa è un'avventura.
Akio
: E adesso? Non c'è dubbio, avrò sbagliato strada. Non può essere qui.
Yuko
: La nostra casa è lassù.
Akio
: Come?
Yuko
: Quella blu, là in cima.
Akio
: E sì, è vero. Devo aver preso l'incrocio sbagliato. Questo viottolo ci riporterà sulla strada giusta.
Yuko
: Tesoro, non prendere le scorciatoie, finiamo sempre per perderci.
Akio
: Fidati, so quello che faccio.
Chihiro
: Cosa sono quelle casette?
Yuko
: Altari abitati da piccoli spiriti. Così credono alcuni.
Chihiro
: Papà, forse ci siamo persi.
Akio
: Tutto sotto controllo. Abbiamo quattro ruote motrici.
Yuko
: Siediti, amore, su.
Chihiro
: Oh! Ah!
Yuko
: Rallenta, tesoro! Così ci uccidiamo!
Akio
: Un tunnel!
Yuko
: Sembra un palazzo antico.
Akio
: Quella dev'essere l'entrata.
Yuko
: Tesoro, torna in macchina! Faremo tardi. Tesoro! Chihiro? Oh, no!
Akio
: Questo palazzo non è antico, è finto. Le pietre sono fatte di cartapesta.
Chihiro
: Il vento ci spinge dentro.
Yuko
: Che cos'è?
Akio
: Entriamo un momento. Voglio vedere cosa c'è dall'altra parte.
Chihiro
: Io non vengo! Mi fa venire i brividi!
Akio
: Ma come? Non vorrai fare la fifona. Andiamo a dare un'occhiatina.
Yuko
: Il camion del trasloco arriverà prima di noi.
Akio
: E che problema c'è? Hanno le chiavi. Possono cominciare a scaricare ugualmente.
Yuko
: Solo un'occhiata veloce, però.
Chihiro
: Scordatevelo! Io non ci vengo! Che aspettate voi due? Andiamo via da qui!
Akio
: Su, tesoro, non c'è nulla da temere!
Chihiro
: Ho detto che non ci vengo! No!
Yuko
: Se proprio vuoi restare qui, sali in macchina.
Chihiro
: Mamma! Aspettatemi!
Akio
: Attenzione a dove mettete i piedi.
Yuko
: Chihiro, non aggrapparti così, mi fai inciampare.
Chihiro
: Che razza di posto è?
Yuko
: Lo sentite questo rumore?
Akio
: Hm.
Chihiro
: Sembrerebbe un treno.
Yuko
: Forse siamo nelle vicinanze di una stazione.
Akio
: Coraggio, vediamo di che si tratta.
Chihiro
: Ma che costruzioni sono?
Dal film:
La città incantata
Scheda film e trama
Frasi del film
Fin da piccola, mi dicono che sono grassa. In realtà vesto una extra small, anche perché sono piccolina, minuta, invece quando le aziende vogliono regalarmi vestiti mi spediscono abiti extra large. In Italia, purtroppo, le donne con le curve vengono viste come grasse. È molto
triste
.
Elettra Lamborghini
Cit. da
oggi.it, 19 aprile 2019
Frasi di Elettra Lamborghini
La
triste
zza è più facile perché è una resa. Io dico: trova il tempo di ballare da solo, con una mano che si agita nell'aria!
Claire Colburn
Dal film:
Elizabethtown
Scheda film e trama
Frasi del film
I suoi capelli chiari sembravano bianchi. Sembrava avesse quattordici anni e che andasse per un'età che non era mai esistita. Sembrava che fosse sempre stato seduto in quel posto e che Dio gli avesse creato intorno gli alberi e le rocce. Assomigliava alla propria reincarnazione e poi alla reincarnazione della propria reincarnazione. Soprattutto sembrava preso da un'enorme
triste
zza. Come se si portasse dentro la notizia di una perdita orrenda di cui nessun altro aveva ancora sentito parlare. Un'enorme tragedia non relativa a un fatto, incidente o evento, ma alla natura stessa del mondo.
Cormac McCarthy
Cit. da
Oltre il confine
Frasi di Cormac McCarthy
C'era una volta un uomo che aveva sempre il cielo dell'anima coperto di nubi nere.
Era incapace di credere alla bontà. Soprattutto non credeva alla bontà e all'amore di Dio.
Un giorno mentre passeggiava sulle colline che attorniavano il suo villaggio, sempre tormentato dai suoi dubbi, incontrò un pastore. Il pastore era un brav'uomo dagli occhi limpidi. Si accorse che lo sconosciuto aveva un'aria particolarmente
triste
e gli chiese:
"Che cosa ti rende così
triste
, amico?"
"Mi sento immensamente solo"
- rispose
"Anch'io sono solo, eppure non sono
triste
"
.
"Forse perché Dio ti fa compagnia..."
.
"Hai indovinato"
.
"Io invece non ho la compagnia di Dio. Non riesco a credere che mi ama. Com'è possibile che ami gli uomini uno per uno? Com'è possibile che ami uno come me?"
"Vedi laggiù il nostro villaggio?" - gli disse il pastore - "Vedi ogni casa? Vedi le finestre di ogni casa?"
.
"Vedo tutto questo"
.
"Allora non devi disperare. Il sole è uno solo, ma ogni finestra della città, anche la più piccola e la più nascosta, ogni giorno viene baciata dal sole, nell'arco della giornata. Forse tu disperi perché tieni chiusa la tua finestra"
.
Per avere la gioia nel cuore basta aprire la finestra dell'anima e lasciare entrare il sole.
Da:
Tieni aperta la finestra
È la
triste
verità, ma abbiamo perduto la capacità di dare bei nomi alle cose. I nomi sono tutto. Io non litigo mai con le azioni. Litigo solo con le parole. Per questo odio il realismo volgare nella letteratura. Chi chiama vanga una vanga dovrebbe essere costretto ad usarla. È l'unica cosa per cui è adatto.
Oscar Wilde
Cit. da
Il ritratto di Dorian Gray
Frasi di Oscar Wilde
Dici sei pazzo, ma pazzo di te
Dopo scopiamo, tu vieni sei volte
Cazzo diranno i vicini di me?
Sei la poesia che non ho scritto
La canzone che non esiste
La città che non ho visto
Fai sembrare tutta questa merda meno
triste
Salmo
Cit. da
Il cielo nella stanza
Frasi di Salmo
Per quanto espandi il tuo nome, | siamo
triste
mente ciò che la mente presuppone
Salmo
Cit. da
Il pentacolo
Frasi di Salmo
Posso sopportare che tu mi dica quello che ho fatto e quello che non ho fatto.
E posso sopportare le tue interpretazioni, ma ti prego di non confondere le due cose.
Se vuoi complicare qualsiasi questione ti posso dire come puoi fare:
confondi quello che faccio con il modo in cui tu vi reagisci.
Dimmi che sei frustrato per i lavori che non porto a termine, ma chiamarmi "irresponsabile" non e' certo un modo per motivarmi.
E dimmi che ti senti
triste
quando dico di "no" alle tue proposte, ma dirmi che sono un uomo freddo e insensibile non aumenterà le tue possibilità.
Sì, posso sopportare che tu mi dica quello che ho fatto o che non ho fatto. E posso sopportare le tue interpretazioni, ma ti prego non mescolare le due cose.
Marshall Rosenberg
Commenti:
1
Come può infatti un solo essere umano soffrire di tutta la
triste
zza in cui si imbatte sulla faccia della terra, della pena che affligge non soltanto gli uomini, ma gli animali e le piante, e forse le pietre? L'anima si stanca subito, e nel timore di perdere quel poco che capisce, si ritrae verso i principi permanenti che l'abitudine o il caso hanno dettata, e là soffre.
Edward Morgan Forster
Cit. da
Passaggio in India
Frasi di Edward Morgan Forster
‐ La signora non doveva fare una cosa simile ‐ disse la signorina Bartlett. ‐ Non doveva farla assolutamente. Ci ha promesso delle stanze a sud, vicine e con una bella vista; invece queste sono stanze a nord, guardano su un cortile e sono molto distanti una dall'altra. Oh, Lucy!
‐ E per giunta è una cockney ‐ disse Lucy che l'inaspettato accento della signora aveva molto rattristato. ‐ Sembra di essere a Londra. ‐ Guardò le due file di inglesi seduti a tavola; la fila di bottiglie del'acqua, bianche, e delle bottiglie di vino, rosse, che correva tra gli inglesi: i ritratti della defunta Regina e del defunto poeta laureato che erano appesi dietro la schiena degli inglesi in una pesante cornice; l'avviso della Chiesa Inglese (Reverendo Cuthbert Roger, A. Oxon), che erano l'unica decorazione della parete. ‐ Charlotte, non sembra anche a te di essere a Londra? faccio fatica a credere che appena fuori dall'uscio ci sono tante cose diverse. Probabilmente è perché sono stanca.
‐ Questa carne è certamente già stata adoperata per fare il brodo ‐ disse la signorina Bartlett, posando la forchetta.
‐ Desideravo tanto di vedere l'Arno. Le camere che la signora ci ha promesso nella lettera dovevano guardare sull'Arno. La signora non doveva proprio fare una cosa simile. Oh, è una vergogna!
‐ Per me va bene qualsiasi buco, ‐ continuò la signorina Bartlett; ‐ ma è ben
triste
che tu debba avere una camera senza vista.
Edward Morgan Forster
Cit. da
Camera con vista ‐ Incipit
Frasi di Edward Morgan Forster
Sto segnando da tempo con croci di fuoco
|
l'atlante bianco del tuo corpo.
|
La mia bocca era un ragno che passava nascondendosi.
|
In te, dietro te, timoroso, assetato.
|
|
Storie da raccontarti sulla riva del crepuscolo
|
bambola
triste
e dolce, perché non fossi
triste
.
|
Un cigno, un albero, qualcosa di lontano e di felice.
|
Il tempo dell'uva, il tempo maturo e fruttifero.
|
|
Io che vissi nel porto da dove ti amavo.
|
La solitudine attraversata dal sogno e dal silenzio.
|
Rinchiuso tra il mare e la
triste
zza.
|
Silenzioso, delirante, tra due gondolieri immobili.
|
|
Tra le labbra e la voce, qualcosa va morendo.
|
Qualcosa con ali d'uccello, qualcosa d'angoscia e d'oblio.
|
Così come le reti non trattengono l'acqua.
|
Bambola mia, restano appena gocce che tremano.
|
Tuttavia qualcosa canta tra queste parole fugaci.
|
Qualcosa canta, qualcosa sale fino alla mia avida bocca.
|
|
Oh poterti celebrare con tutte le parole della gioia.
|
Cantare, ardere, fuggire, come un campanile nella mani di un pazzo.
|
|
Triste
tenerezza mia, cosa diventi d'improvviso?
|
Quando son giunto al vertice più ardito e freddo
|
il mio cuore si chiude come un fiore notturno.
|
|
* * *
|
|
[He ido marcando con cruces de fuego
|
el atlas blanco de tu cuerpo.
|
Mi boca era una araña que cruzaba escondiéndose.
|
En ti, detrás de ti, temerosa, sedienta.
|
Historias que contarte a la orilla del crepúsculo,
|
muñeca
triste
y dulce, para que no estuvieras
triste
.
|
Un cisne, un árbol, algo lejano y alegre.
|
El tiempo de las uvas, el tiempo maduro y frutal.
|
Yo que viví en un puerto desde donde te amaba.
|
La soledad cruzada de sueño y de silencio.
|
Acorralado entre el mar y la
triste
za.
|
Callado, delirante, entre dos gondoleros inmóviles.
|
Entre los labios y la voz, algo se va muriendo.
|
Algo con alas de pájaro, algo de angustia y de olvido.
|
Así como las redes no retienen el agua.
|
Muñeca mía, apenas quedan gotas temblando.
|
Sin embargo, algo canta entre estas palabras fugaces.
|
Algo canta, algo sube hasta mi ávida boca.
|
oh poder celebrarte con todas las palabras de alegría.
|
Cantar, arder, huir, como un campanario en las manos de un loco.
|
Triste
ternura mía, qué te haces de repente?
|
Cuando he llegado al vértice más atrevido y frío
|
mi corazón se cierra como una flor nocturna.]
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Sto segnando da tempo
Frasi di Pablo Neruda
Quasi fuori dal cielo ormeggia tra due montagne
|
la metà della luna.
|
Roteante, vagabonda notte, quella che scava gli occhi.
|
Chissà quante stelle triturate nella pozzanghera!
|
Fa una croce a lutto tra le mie ciglia, fugge.
|
Fucina di metalli azzurri, notti di lotte silenziose,
|
il mio cuore gira come un volano impazzito.
|
Bimba venuta da lontano, da tanto lontano qui condotta,
|
folgora a volte il suo sguardo sotto il cielo.
|
Piagnisteo, tempesta, mulinello di furia,
|
incrocia sul mio cuore senza fermarti.
|
Vento dei sepolcri, travolge, distruggi disperdi la tua radice sonnolenta.
|
Sradica i grandi alberi sulla sua opposta riva.
|
Eppure tu, bimba chiara, domanda di fumo, spiga.
|
Era colei che formava il vento con foglie brillanti.
|
Oltre le montagne notturne, giglio bianco d'incendio,
|
oh nulla posso dire! Era fatta di tutte le cose.
|
Angoscia che mi hai aperto il petto a coltellate,
|
è ora di seguire un'altra strada, dove lei non sorrida.
|
Temporale che ha sepolto le campane, torbido fermento di burrasche
|
perché toccarla ora, perché intristirla?
|
Ah seguire il cammino che si allontana da tutto,
|
dove non stia già aspettando l'angoscia, la morte, l'inverno
|
con i suoi occhi tra la rugiada.
|
|
* * *
|
|
[Casi fuera del cielo ancla entre dos montañas
|
la mitad de la luna.
|
Girante, errante noche, la cavadora de ojos.
|
A ver cuántas estrellas trizadas en la charca.
|
Hace una cruz de luto entre mis cejas, huye.
|
Fragua de metales azules, noches de las calladas luchas,
|
mi corazón da vueltas como un volante loco.
|
Niña venida de tan lejos, traída de tan lejos,
|
a veces fulgurece su mirada debajo del cielo.
|
Quejumbre, tempestad, remolino de furia,
|
cruza encima de mi corazón, sin detenerte.
|
Viento de los sepulcros acarrea, destroza, dispersa tu raíz soñolienta.
|
Desarraiga los grandes árboles al otro lado de ella.
|
Pero tú, clara niña, pregunta de humo, espiga.
|
Era la que iba formando el viento con hojas iluminadas.
|
Detrás de las montañas nocturnas, blanco lirio de incendio,
|
allá nada puedo decir! Era hecha de todas las cosas.
|
Ansiedad que partiste mi pecho a cuchillazos,
|
es hora de seguir otro camino, donde ella no sonría.
|
Tempestad que enterró las campanas, turbio revuelo de tormentas
|
para qué tocarla ahora, para qué en
triste
cerla.
|
Ay seguir el camino que se aleja de todo,
|
donde no está atajando la angustia, la muerte, el invierno,
|
con sus ojos abiertos entre el rocío.]
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Quasi fuori dal cielo
Frasi di Pablo Neruda
Abbiamo perso anche questo crepuscolo.
|
Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano
|
mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.
|
Ho visto dalla mia finestra
|
la festa del tramonto sui monti lontani.
|
A volte, come una moneta
|
mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.
|
Io ti ricordavo con l'anima oppressa
|
da quella
triste
zza che tu mi conosci.
|
Dove eri allora?
|
Tra quali genti?
|
Dicendo quali parole?
|
Perché mi investirà tutto l'amore di colpo
|
quando mi sento
triste
e ti sento lontana?
|
È caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo
|
e come cane ferito il mantello mi si è accucciato tra i piedi.
|
Sempre, sempre ti allontani la sera
|
e vai dove il crepuscolo corre cancellando statue.
|
|
* * *
|
|
[Hemos perdido aún este crepúsculo.
|
Nadie nos vio esta tarde con las manos unidas
|
mientras la noche azul caía sobre el mundo.
|
He visto desde mi ventana
|
la fiesta del poniente en los cerros lejanos.
|
A veces como una moneda
|
se encendía un pedazo de sol entre mis manos.
|
Yo te recordaba con el alma apretada
|
de esa
triste
za que tú me conoces.
|
Entonces, dónde estabas?
|
Entre qué gentes?
|
Diciendo qué palabras?
|
Por qué se me vendrá todo el amor de golpe
|
cuando me siento
triste
, y te siento lejana?
|
Cayó el libro que siempre se toma en el crepúsculo,
|
y como un perro herido rodó a mis pies mi capa.
|
Siempre, siempre te alejas en las tardes
|
hacia donde el crepúsculo corre borrando estatuas.]
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Abbiamo perso anche questo crepuscolo
Frasi di Pablo Neruda
Ubriaco di trementina e di lunghi baci,
|
guido il veliero delle rose, estivo,
|
che volge verso la morte del giorno sottile,
|
posato sulla solida frenesia marina.
|
Pallido e ormeggiato alla mia acqua famelica
|
incrocio nell'acre odore del clima aperto,
|
ancora vestito di grigio e di suoni amari,
|
e di un cimiero
triste
di spuma abbandonata.
|
Vado, duro di passioni, in sella all'unica mia onda,
|
lunare, solare, ardente e freddo, repentino,
|
addormentato nella gola di felici
|
isole bianche e dolci come freschi fianchi.
|
Trema nella notte umida il mio abito di baci
|
follemente carico di impulsi elettrici,
|
diviso in modo eroico tra i miei sogni
|
e le rose inebrianti che con me si cimentano.
|
Controcorrente, in mezzo a onde esterne,
|
Il tuo corpo parallelo si ferma tra le mie braccia
|
come un pesce per sempre incollato alla mia anima,
|
rapido e lento nell'energia subceleste.
|
|
* * *
|
|
[Ebrio de trementina y largos besos,
|
estival, el velero de las rosas dirijo,
|
torcido hacia la muerte del delgado día,
|
cimentado en el solido frenesí marino.
|
Pálido y amarrado a mi agua devorante
|
cruzo en el agrio olor del clima descubierto
|
aún vestido de gris y sonidos amargos,
|
y una cimera
triste
de abandonada espuma.
|
Voy, duro de pasiones, montado en mi ola única,
|
lunar, solar, ardiente y frío, repentino,
|
dormido en la garganta de las afortunadas
|
islas blancas y dulces como caderas frescas.
|
Tiembla en la noche húmeda mi vestido de besos
|
locamente cargado de eléctricas gestiones,
|
de modo heroico dividido en sueños
|
y embriagadoras rosas practicándose en mí.
|
Aguas arriba, en medio de las olas externas,
|
tu paralelo cuerpo se sujeta en mis brazos
|
como un pez infinitamente pegado a mi alma
|
rápido y lento en la energía subceleste.]
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Ubriaco di trementina e di lunghi baci
Frasi di Pablo Neruda
Desideravo tanto un bambino, abbiamo provato di tutto e non ha funzionato. Mi ha spezzato il cuore e sono diventata molto
triste
e allora il bere ci ha separati.
Rachel Watson
Dal film:
La ragazza del treno
Scheda film e trama
Frasi del film
Chino sulle sere, lancio le mie reti tristi
|
nei tuoi occhi oceanici.
|
Lì si tende e arde nella pira più alta
|
la mia solitudine che annaspa come un naufrago.
|
Lancio rossi segnali oltre i tuoi occhi assenti
|
che ondeggiano come il mare sulla sponda di un faro.
|
Sorvegli solo le tenebre, femmina distante e mia,
|
dal tuo sguardo talora emerge la costa dello spavento.
|
Chino sulle sere, getto le mie reti tristi
|
in questo mare che scuote i tuoi occhi oceanici.
|
Gli uccelli notturni beccano le prime stelle
|
che splendono come la mia anima quando ti amo.
|
La notte galoppa sulla sua cavalla ombrosa
|
sparpagliando spighe azzurre sul campo.
|
|
* * *
|
|
[Inclinado en las tardes tiro mis
triste
s redes
|
a tus ojos oceánicos.
|
Allí se estira y arde en la más alta hoguera
|
mi soledad que da vueltas los brazos como un náufrago.
|
Hago rojas señales sobre tus ojos ausentes
|
que olean como el mar a la orilla de un faro.
|
Solo guardas tinieblas, hembra distante y mía,
|
de tu mirada emerge a veces la costa del espanto.
|
Inclinado en las tardes echo mis
triste
s redes
|
a ese mar que sacude tus ojos oceánicos.
|
Los pájaros nocturnos picotean las primeras estrellas
|
que centellean como mi alma cuando te amo.
|
Galopa la noche en su yegua sombría
|
desparramando espigas azules sobre el campo.]
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Chino sulle sere
Frasi di Pablo Neruda
[Rossella si rifiuta di vestirsi a lutto]
Rossella
: Che m'importa! Sono troppo giovane per fare la vedova. Farò paura alla gente con quell'orrore addosso.
Mami
: Tu non dovere vedere gente. Essere in lutto!
Rossella
: Per cosa? Non sono
triste
. Perche devo mettermi a fingere, a fingere?!
Dal film:
Via col vento
Scheda film e trama
Frasi del film
Perché tu mi oda
|
le mie parole
|
a volte si assottigliano
|
come le orme dei gabbiani sulle spiagge.
|
Collana, sonaglio ebbro
|
per le tue mani dolci come l'uva.
|
E le vedo lontane le mie parole.
|
Più che mie esse son tue.
|
Si arrampicano sul mio vecchio dolore come l'edera.
|
Si arrampicano così sulle pareti umide.
|
Sei tu la colpevole di questo gioco sanguinoso.
|
Esse fuggono dal mio rifugio oscuro.
|
Tu riempi tutto, tutto.
|
Prima di te popolarono la solitudine che occupi,
|
e sono abituate più di te alla mia
triste
zza.
|
Ora voglio che dicano ciò che voglio dirti.
|
Perché tu oda come voglio che m'oda.
|
Il vento dell'angoscia ancora le trascina.
|
Uragani di sogni a volte ancora le abbattono.
|
Senti altre voci nella mia voce addolorata.
|
Pianto di vecchie bocche, sangue di vecchie suppliche.
|
Amami, compagna. Non mi abbandonare. Seguimi.
|
Seguimi, compagna, in quest'onda di angoscia.
|
Ma vanno tingendosi del tuo amore le mie parole.
|
Tu occupi tutto, tutto.
|
Ne farò di tutte una collana infinita
|
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.
|
|
* * *
|
|
[Para que tú me oigas
|
mis palabras
|
se adelgazan a veces
|
como las huellas de las gaviotas en las playas.
|
Collar, cascabel ebrio
|
para tus manos suaves como las uvas.
|
Y las miro lejanas mis palabras.
|
Más que mías son tuyas.
|
Van trepando en mi viejo dolor como las yedras.
|
Ellas trepan así por las paredes húmedas.
|
Eres tú la culpable de este juego sangriento.
|
Ellas están huyendo de mi guarida oscura.
|
Todo lo llenas tú, todo lo llenas.
|
Antes que tú poblaron la soledad que ocupas,
|
y están acostumbradas más que tú a mi
triste
za.
|
Ahora quiero que digan lo que quiero decirte
|
para que tú las oigas como quiero que me oigas.
|
El viento de la angustia aún las suele arrastrar.
|
Huracanes de sueños aún a veces las tumban
|
Escuchas otras voces en mi voz dolorida.
|
Llanto de viejas bocas, sangre de viejas súplicas.
|
Ámame, compañera. No me abandones. Sígueme.
|
Sígueme, compañera, en esa ola de angustia.
|
Pero se van tiñendo con tu amor mis palabras.
|
Todo lo ocupas tú, todo lo ocupas.
|
Voy haciendo de todas un collar infinito
|
para tus blancas manos, suaves como las uvas.]
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Perché tu mi oda
Frasi di Pablo Neruda
Nella sua fiamma mortale la luce ti avvolge.
|
Assorta, pallida, dolente, adagiata così
|
contro le antiche spirali del crepuscolo
|
che intorno a te gira.
|
Muta, amica mia,
|
sola nella solitudine di quest'ora di morte
|
e piena delle tante vite del fuoco,
|
erede pura del giorno distrutto.
|
Dal sole cade un grappolo sul tuo vestito scuro.
|
Le grandi radici della notte
|
crescono improvvise dalla tua anima,
|
e riaffiorano in superficie le cose in te celate,
|
così che un popolo pallido e azzurro
|
da te appena generato si nutre.
|
Oh solenne e feconda e magnetica schiava
|
del cerchio che in nero e oro succede:
|
fiera, cerca e trova una creazione tanto viva
|
che i suoi fiori soccombono, e di
triste
zza è piena.
|
|
* * *
|
|
[En su llama mortal la luz te envuelve.
|
Absorta, pálida doliente, así situada
|
contra las viejas hélices del crepúsculo
|
que en torno a ti da vueltas.
|
Muda, mi amiga,
|
sola en lo solitario de esta hora de muertes
|
y llena de las vidas del fuego,
|
pura heredera del día destruido.
|
Del sol cae un racimo en tu vestido oscuro.
|
De la noche las grandes raíces
|
crecen de súbito desde tu alma,
|
y a lo exterior regresan las cosas en ti ocultas
|
de modo que un pueblo pálido y azul
|
de ti recién nacido se alimenta.
|
Oh grandiosa y fecunda y magnética esclava
|
círculo que en negro y dorado sucede:
|
erguida, trata y logra una creación tan viva
|
que sucumben sus flores, y llena es de
triste
za.]
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Nella sua fiamma mortale la luce ti avvolge
Frasi di Pablo Neruda
Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
|
tu rassomigli al mondo nel tuo atteggiamento d'abbandono.
|
Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava
|
e fa saltare il figlio dal fondo della terra.
|
Sono stato solo come una galleria. Da me fuggivano gli uccelli
|
e in me la notte entrava. con la sua invasione possente.
|
Per sopravvivermi ti ho forgiata come un'arma,
|
come una freccia al mio arco, come una pietra nella mia fionda.
|
Ma cade l'ora della vendetta, e ti amo.
|
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
|
Ah le coppe del petto! Ah gli occhi dell'assenza!
|
Ah la rosa del pube! Ah la tua voce lenta e
triste
!
|
Corpo di donna mia, persisterò nella tua grazia.
|
La mia sete, la mia ansia senza limite, la mia strada indecisa!
|
Oscuri fiumi dove la sete eterna continua,
|
e la fatica continua, e il dolore infinito.
|
|
* * *
|
|
[Cuerpo de mujer, blancas colinas, muslos blancos,
|
te pareces al mundo en tu actitud de entrega.
|
Mi cuerpo de labriego salvaje te socava
|
y hace saltar el hijo del fondo de la tierra.
|
Fui solo como un túnel. De mí huían los pájaros
|
y en mí la noche entraba su invasión poderosa.
|
Para sobrevivirme te forjé como un arma,
|
como una flecha en mi arco, como una piedra en mi honda.
|
Pero cae la hora de la venganza, y te amo.
|
Cuerpo de piel, de musgo, de leche ávida y firme.
|
Ah los vasos del pecho! Ah los ojos de ausencia!
|
Ah las rosas del pubis! Ah tu voz lenta y
triste
!
|
Cuerpo de mujer mía, persistirá en tu gracia.
|
Mi sed, mi ansia sin limite, mi camino indeciso!
|
Oscuros cauces donde la sed eterna sigue,
|
y la fatiga sigue, y el dolor infinito.]
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Corpo di donna
Frasi di Pablo Neruda
Flora
: Non disperatevi, Maestà. Serenella deve ancora offrire il suo dono.
Re Stefano
: Allora può annullare questa orribile maledizione?
Serenella
: Oh no, Sire.
Flora
: I poteri di Malefica sono troppo grandi.
Fauna
: Ma qualcosa può fare.
Serenella
: ...Ma io...
Fauna
: Fa' quel che puoi, cara.
Flora
: Sì, avanti.
Serenella
: ...Principessina, se la
triste
profezia si avverasse, bimba mia, non per questo morirai, ma nel sonno tu cadrai. E il tuo sonno cesserà se l'amor ti bacerà. Sia questo il più fulgido dei tuoi doni, che la speranza mai ti abbandoni.
[incantesimo]
Dal film:
La bella addormentata nel bosco
Scheda film e trama
Frasi del film
C'è qualcosa di più
triste
e doloroso della morte: scoprire d' aver vissuto una vita senza mai riuscire ad essere utile nemmeno a se stessi.
Giuseppe Alvaro
Giuseppe Alvaro
La vita senza sogni si nutre di
triste
zza
Giuseppe Alvaro
Giuseppe Alvaro
Hermione
:
[riferendosi a Cho Chang]
Ma non capite cosa deve provare?!
[Harry e Ron si guardano pensierosi]
Hermione
: Beh... È
triste
per la morte di Cedric e confusa perché le piace Harry e perciò è in colpa per averlo baciato. E' in lotta con la Umbridge perché rischia di scacciare sua madre dal ministero ed è preoccupata di non superare il G.U.F.O. perché occupata a preoccuparsi di tutto il resto!
Ron
: Ma una sola persona non può provare tutto questo, esploderebbe!
Hermione
: Solo perché tu hai la sfera emotiva di un bradipo!
Dal film:
Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Scheda film e trama
Frasi del film
Nella mia grande solitudine
|
Scrivo piccole poesie;
|
Il mio cuore, colmo di
triste
zza,
|
Mi opprime lo spirito.
|
|
Quanto ero giovane un tempo, e ricca
|
Della gioia di vivere e di speranze;
|
Nulla credevo pari alla mia forza,
|
Il mondo si apriva ancora davanti a me.
|
|
Ho amato, ho vissuto,
|
Ho peregrinato attraverso il mondo;
|
Ma mai ho raggiunto ciò che cercavo.
|
Ho illuso e sono stata illusa.
Elisabetta di Baviera
Titolo della poesia:
Abbandonata
Frasi di Elisabetta di Baviera
Il palazzo è in grave lutto
|
e sul trono piange il re.
|
La regina sta piangendo
|
dove nessuno la può vedere.
|
In fazzoletti di tela fina
|
piangono il re e la regina.
|
I signori del palazzo
|
stanno piangendo anche loro.
|
I cavalli portano neri
|
pennacchi come le briglie.
|
I cavalli non hanno mangiato
|
perchè non vogliono mangiare.
|
L'alloro del grande cortile
|
è restato coi rami spogli
|
perchè al funerale tutti
|
portavano corone di foglie.
|
Il figlio del re è morto.
|
È morto il figlio del re.
|
|
Tra i boschi, là sul monte
|
ha la sua casa il pastore.
|
Sua moglie sta chiedendo
|
Ma perchè brilla oggi il sole?
|
Le pecore a testa china
|
vanno tutte vicino alla porta.
|
È una cassa lunga e profonda
|
che sta foderando il pastore.
|
Entra ed esce un cane
triste
|
e canta là dentro una voce
|
Passerotto io sto impazzendo
|
portami dove lui è volato!
|
Il pastore piangendo
|
prende la pala e il piccone,
|
apre una fossa nel suolo
|
e vi getta dentro un fiore.
|
Il pastore non ha più suo figlio:
|
è morto il figlio del pastore.
José Martí
Titolo della poesia:
I due principi
Frasi di José Martí
C'è un bel sole, onde di schiuma
|
e sabbia fine e Pilar
|
vuole andare a sfoggiare
|
il suo cappellino con la piuma
|
|
Guarda che bimba divina
|
grida il padre e poi la bacia
|
Vai libera passerottina
|
e riportami la sabbiolina!
|
|
Io vado con la mia bambina
|
Dice la mamma premurosa.
|
Ma non macchiare con la sabbia
|
le tue scarpettine rosa!
|
|
Andarono nel giardino,
|
nel vialetto con il tiglio,
|
la mamma colse una rosa
|
e Pilar scelse un bel giglio.
|
|
Lei è pronta per il gioco
|
con cerchio, secchio e paletta.
|
Il secchio è color violetta
|
e il cerchio è color del fuoco.
|
|
Vengono a vederle passare,
|
nessuno le lascia partire.
|
La mamma si mette a ridere
|
ma un vecchio si mette a piangere.
|
|
L'aria fresca spettina
|
Pilar che viene e va
|
e spiritosa domanda Mamà!
|
ma tu lo sai chi è una regina?
|
|
E se torneranno di sera
|
dalla riva del mare,
|
per la mamma e per Pilar
|
papà il calesse manderà.
|
|
La spiaggia è proprio bella.
|
Tutto il mondo si incontra lì.
|
Porta gli occhiali la nonna
|
della francesina Magalì
|
|
C'è Alberto il militare
|
che ha guidato la processione
|
con il tricorno e il bastone
|
e ha spinto una barca nel mare.
|
|
Che cattiva Maddalena
|
con i suoi nastri e nastrini
|
che sotterra quella povera
|
bambola senza i piedini!
|
|
Conversano là sui cuscini
|
sedute con i cavalieri
|
le signore come fiori
|
all'ombra degli ombrellini.
|
|
Però con quel modo di fare
|
è tanto serio e
triste
il mare.
|
È più allegro laggiù, là avanti,
|
dove vanno tutti quanti!
|
|
Si dice che il mare canta
|
meglio laggiù, nel popolare.
|
e che la sabbia è più bianca
|
dove le bimbe sole possono stare.
|
|
Pilar corre dalla sua Mamà:
|
Mamà, io sarò buona, tanto buona,
|
Lasciami andare sola sulla riva
|
Laggiù dove mi vedi, un pò più in là...
|
|
Questa bambina capricciosa!
|
Tutti i giorni mi fa arrabbiare!
|
Vai, ma sta attenta a non sporcare
|
quelle tue scarpettine rosa!
|
|
Le giunge ai piedi la schiuma.
|
Gridano allegre tutte e due.
|
Se ne va dicendo Addio!
|
Quella con cappellino con la piuma.
|
|
Va laggiù molto lontano
|
dove l'acqua è più benefica,
|
dove si siedono i poveri
|
dove si siedono i vecchi.
|
|
Andò la bambina a giocare,
|
la spuma bianca calò
|
e passò il tempo e passò
|
un aquila sopra il mare.
|
|
E mentre il sole tramontava
|
dietro la duna dorata
|
giunse zitto un cappellino
|
che sulla sabbia camminava.
|
|
Fatica tanto, fa fatica
|
a camminare... ma che cos'ha
|
Pilar che cammina così, cos'ha
|
che viene a testa bassa sino qua?
|
|
Lo sa bene la bella Mamà
|
Perché fatica tanto ad andare:
|
Le tue scarpette rosa Pilar?
|
Dove le hai messe? Dimmelo già!
|
|
Ahi cattiva! ma dove saranno?
|
Dimmi dove, Pilar! Signora
|
Dice una donna piangendo,
|
Sono qui! Guardi! Qui stanno!
|
|
Io ho una bimba malata
|
che piange nella stanza oscura
|
e la porto sulla riva del mare
|
a vedere il sole, a riposare.
|
|
Ieri notte sognò e sognò
|
con il cielo e udì un canto.
|
mi ha fatto paura, ne ho pianto
|
l'ho portata e s'addormentò.
|
|
Con quei minuti braccini
|
stava come abbracciando
|
e io guardando e guardando
|
quei suoi scalzi piedini.
|
|
Mi giunse vicino la schiuma,
|
alzai gli occhi e vidi
|
questa bambina davanti a me,
|
col suo cappellino con la piuma.
|
|
Sembra proprio come dipinta
|
la tua bambina. Sembra finta.
|
Vuole giocare? Volesse!
|
Perché non ha le scarpette?
|
|
La guardò, le prese le manine,
|
i freddi piedini le toccò.
|
Oh, prendi le mie scarpine!
|
Io ne ho tante! Troppe ne ho!
|
|
Non so bene bella signora
|
Che cosa è successo allora.
|
Su quei nudi piedini le pose
|
quelle scarpette come due rose.
|
|
Si videro apparire i fazzoletti
|
Di una russa e di un'inglese
|
e la nonna di Magalí
|
si tolse gli occhiali lì per lì.
|
|
La Mamà aperse le braccia
|
e strinse al petto Pilar.
|
Prese la giacca sciupata
|
senza nastri, malandata.
|
|
Tutto lo vuole sapere
|
sulla malata la Mamà.
|
Non vuole sapere che piange
|
quella donna per la povertà
|
|
Sì Pilar, daglielo e anche quello!
|
Il tuo mantello, il tuo anello!
|
Le diede il denaro, ogni cosa,
|
un bacio e poi anche la rosa.
|
|
Tornano zitte e stanche
|
alla casa col giardino
|
Pilar sta seduta sul cuscino
|
alla destra delle panche.
|
|
E dice una bella farfalla
|
che vide dalla tuberosa
|
custodire sotto una palla
|
di vetro le scarpettine rosa.
José Martí
Titolo della poesia:
Le scarpette rosa
Frasi di José Martí
A volte la
triste
zza serve per far succedere qualcosa.
Giorgio Romanini
Dal film:
Immaturi
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho incontrato varie volte Tiziano Ferro a Latina. Di notte. Al forno notturno dove si mangia la pizza rossa che gronda olio. Ricordo che una volta mi disse una frase. Ero un po' abbacchiato quella volta. E siccome la signora del forno mi ha visto varie volte mi ha chiesto perché ero
triste
e lui che era in fila davanti a me si gira e mi dice "lascia perdere le donne". Mi ha detto anche altre cose, ma quella mi è rimasta impressa.
Edoardo D'Erme (Calcutta)
Cit. da
repubblica.it, intervista, 23 novembre 2015
Frasi di Edoardo D'Erme (Calcutta)
L'acqua delle fontane con murmure liturgico
|
si piega in ginocchio sul limite marmoreo;
|
l'obelisco brilla con la luna in cima,
|
nell'azzurro claustrale, come un ostensorio.
|
|
Serena notte, taciturnamente una stella
|
salutò Iddio nel firmamento:
|
vana la sua, vana la mia parabola.
|
|
Tre giorni di digiuno,
|
sgranati lungo i muri umidi e vischiosi,
|
godendo il lezzo rancido
|
di grasse cucine casalinghe,
|
sul trivio, cercando anche nel ladro
|
un viso di fanciullo
triste
e buono!
|
|
Quando il sangue risponde, ch'era sordo,
|
e s'ha bisogno di spartire il pianto
|
con un cuore ch'è vicino al nostro,
|
ancora si può avere della gioia,
|
anzi se più pestati e più sepolti.
|
|
Ma a tutti i crocicchi, il teschio della beffa,
|
pronto, sagace, il motteggiar di Circe
|
non destra alla spola e alla conocchia,
|
sganasciò nel verbo attossicato.
|
|
Pescatore d'uomini, sono tutto solo;
|
per te mi chino sotto il porticato
|
e piango la mia terra e la mia casa:
|
tormenta di cenere che svampa.
Salvatore Quasimodo
Titolo della poesia:
Piazza San Pietro
Frasi di Salvatore Quasimodo
Da poco una pingue nube di vinaccia
|
si dondola, beata degli ozi del crepuscolo,
|
sul capo ricciuto d'un frassino che traccia,
|
ora, con improvviso cruccio un arco minuscolo
|
|
di rondini come un nerissimo laccio.
|
Che fosse una posa la tua umiltà, uso ai cipigli,
|
si sapeva da tempo; ma un braccio
|
alzato sempre negli eterni sbadigli
|
|
potevi pur darlo per breve riposo
|
a creature che vedi in nero sì stretto
|
non certo per gioco, né per risalto vezzoso
|
al bianco glaciale del petto.
|
|
Irsuto fauno, intento pari su la pista recente
|
d'una ninfa ribelle ai tuoi maschi richiami
|
che rise lanciandoti un serto di mente
|
e di fiori di bosco dai fragili stami.
|
|
Le streghe che colano, a notte,
|
raggi di luna e profumi di mare,
|
per dare la fiamma alle pentole rotte
|
ti sfrondano con barbugli d'alveare.
|
|
Tu attendi. Con freddi piumini
|
la neve ti copre a tenui liste,
|
e povero, un giorno, chiedi una gemma ai fratelli piccini
|
che cantano al sole per farti più
triste
.
|
|
Ed ecco, ti chiama la voce
|
che abbiamo chi sa in quale cielo;
|
t'inchioda un lampo simile a una croce
|
fra i tuoi semi ch'hanno già lo stelo.
Salvatore Quasimodo
Titolo della poesia:
Il frassino
Frasi di Salvatore Quasimodo
Un giorno tutti saremo felici.
|
Le lacrime, chi le ricorderà?
|
|
I bimbi scoveranno
|
nei vecchi libri
|
la parola "piangere"
|
e alla maestra in coro chiederanno:
|
"Signora, che vuol dire?
|
Non si riesce a capire".
|
|
Sarà la maestra,
|
una bianca vecchia
|
con gli occhiali d'oro,
|
e dirà loro:
|
"Così e così".
|
|
I bimbi lì per lì
|
non capiranno.
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A casa, ci scommetto,
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con una cipolla a fette
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proveranno e riproveranno
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a piangere per dispetto
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e ci faranno un sacco di risate...
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E un giorno tutti in fila,
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andranno a visitare
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il Museo delle lacrime:
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io li vedo, leggeri e felici,
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i fiori che ritrovano le radici.
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Il Museo non sarà tanto
triste
:
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non bisogna spaventare i bambini.
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E poi, le lacrime di ieri
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non faranno più male:
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è diventato dolce il loro sale.
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E la vecchia maestra narrerà:
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"Le lacrime di una mamma senza pane...
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le lacrime di un vecchio senza fuoco...
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le lacrime di un operaio senza lavoro...
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le lacrime di un negro frustato
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perchè aveva la pelle scura..."
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"E lui non disse nulla?"
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"Ebbe paura?"
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"Pianse una sola volta ma giurò:
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una seconda volta
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non piangerò".
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I bimbi di domani
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rivedranno le lacrime
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dei bimbi di ieri:
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del bimbo scalzo,
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del bimbo affamato,
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del bimbo indifeso,
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del bimbo offeso, colpito, umiliato...
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Infine la maestra narrerà:
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"Un giorno queste lacrime
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diventarono un fiume travolgente,
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lavarono la terra
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da continente a continente,
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si abbatterono come una cascata:
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così, così la gioia fu conquistata".
Gianni Rodari
Frasi di Gianni Rodari
Felice lo scrittore, il quale, lasciando da parte i caratteri noiosi ed antipatici che lo hanno colpito per il loro banale,
triste
realismo, si dedica alla descrizione di quelli che rivelano l'alta dignità dell'uomo, e felice colui che dall'immenso turbine delle immagini ogni giorno ricorrenti, ne sceglie solo pochissime ed elette; felice lo scrittore che non ha mai tradito l'elevato tono della propria ispirazione, non si è abbassato dalla sua altezza al livello dei poveri confratelli mortali, si è tutto immerso nelle proprie immagini idealizzate, senza mai toccare la terra, da cui queste sono tanto lontane. Doppiamente invidiabile è la sua splendida sorte: sta in mezzo alle sue splendide creature come nella propria famiglia, e alte e lontane si diffondono le sue parole. Ha offuscato gli occhi degli uomini con fumi inebrianti, li ha meravigliosamente lusingati, celando le
triste
zze della vita e mostrando loro bellissimo l'uomo. Tutti, applaudendo, lo seguono e corrono dietro il suo carro trionfale. Lo dicono un grande universale poeta, che s'innanza sugli altri geni del mondo, come l'aquila al di sopra degli altri uccelli. Soltanto a sentirne il nome, palpitano i giovani ardenti cuori; lacrime gli rispondono, brillano negli occhi di tutti... Non v'è chi l'uguagli nella sua forza: egli è un dio! Ma non è questo il destino, ben diversa è la sorte dello scrittore, che osa far venire alla superficie quando sta sempre bene in vista, ma che gli occhi indifferenti non vedono, che osa smuovere la terribile melma delle piccinerie che sviano la nostra vita, che penetra nella profondità delle nature fredde, volgari e meschine, di cui brulica il nostro cammino sulla terra, a volte amaro e tedioso; guai allo scrittore che osa, con la potenza del suo scalpello implacabile, rappresentarle in preciso rilievo, agli occhi di tutti! Egli non raccoglie gli applausi del popolo, non scorge lacrime di riconoscenza, non conosce l'unanime plauso degli animi commossi; non gli vola incontro la fanciulla sedicenne, col cervello acceso, colma di eroico entusiasmo; a lui non è dato obliarsi nel dolce incantesimo dei suoni da lui stesso evocati; né può sfuggire al giudizio dei contemporanei, al giudizio ipocritamente insensibile dei contemporanei, un giudizio che dirà di nessun conto e degne di disprezzo le creature da lui vagheggiate, gli assegnerà un posto disprezzato tra gli scrittori che offendono l'umanità, attribuirà a lui le peculiarità dei personaggi che ha descritto, gli negherà il cuore, l'anima e la divina fiamma dell'ingegno, poiché il giudizio dei contemporanei non riconosce come siano egualmente belle le lenti che guardano il sole e quelle che ci mostrano i movimenti degli insetti invisibili; il giudizio dei contemporanei non riconosce che occore una eccezionale profondità dello spirito per illuminare un quadro che ritrae il lato spregevole della vita e trasformarlo nella perla dell'opera d'arte: il giudizio dei contemporanei non riconosce che l'altisonante riso dell'entusiasmo è degno di stare a fianco agli elevati moti lirici e che un abisso si apre fra questo riso ed i contorcimenti di un pagliaccio da fiera! Non riconosce tutto questo, il giudizio dei contemporanei, e tutto volge a rimprovero e beffa dello scrittore misconosciuto: senza trovare partecipazione, rispondenza, simpatia, come un viandante che non abbia famiglia, egli resta solo sulla strada. Duro è il suo cammino e ben amara la sua solitudine.
Nikolaj Gogol
Cit. da
Le anime morte
Frasi di Nikolaj Gogol
Non questo è ciò che v'è di piú mirabile al mondo: il lieto in un baleno si converte in
triste
, se appena un po' a lungo ti ci fermi innanzi; e Allora Dio sa che cosa ti potrebbe frullar per la testa. Chissà, potresti addirittura finire a pensare: «Ma in fin dei conti, soltanto la Koròbocka sta cosí in basso sulla scala infinita della perfettibilità umana? È proprio tanto grande l'abisso che la divide dalla sorella inaccessibile fra le pareti d'una casa aristocratica, con infiorate scale di ghisa, bronzi splendenti, legni preziosi e tappeti, mentre sbadiglia su un libro che si forza a finire, in attesa d'una visita mondano-intellettuale, durante la quale avrà campo di far scintillare il suo spirito e di metter fuori pensieri imparati a memoria, pensieri che secondo le leggi della moda interessano la città per la durata d'una settimana: pensieri che non riguardano già quel che avviene in casa sua e nei suoi possedimenti, trascurati e in isfacelo per l'insipienza dei padroni, bensí quale rivolgimento politico stia preparandosi in Francia, o quale indirizzo abbia preso il cattolicesimo di moda?» Ma avanti, avanti! Perché parlare di questo? Ma perché, dunque, proprio nei momenti che non si pensa a nulla, e si è allegri, senza inquietudini, d'improvviso, per conto suo, ci traversa un'altra bizzarra corrente? Ancora il riso non ha fatto in tempo a sparire del tutto dal volto, e già sei diventato un altro fra le stesse persone di poc'anzi, già un'altra luce t'illumina il volto.
Nikolaj Gogol
Cit. da
Le anime morte
Frasi di Nikolaj Gogol
Sono molto
triste
, ma spero che la Spagna vinca la Coppa del Mondo.
[Dopo l'esonero da allenatore della nazionale spagnola, giugno 2018]
Julen Lopetegui
Frasi di Julen Lopetegui
Gli scacchi sono uno sport. Uno sport violento che comporta connotazioni artistiche negli schemi geometrici e nelle variazioni della disposizione dei pezzi, così come nelle combinazioni, nella tattica, nella strategia e nella posizione. È un'esperienza
triste
, però, qualcosa di simile all'arte religiosa.
Marcel Duchamp
Frasi di Marcel Duchamp
L'iniziativa della presidente della Camera Laura Boldrini sull'uso del femminile fa
triste
zza. C'è un progetto, un piano che vuole usare le parole per cambiarci come con l'uso di genitore uno e di genitore due al posto di mamma e papà. La Boldrini non è casuale, è un pezzetto di questo piano. È il popolo del politicamente corretto, di quelli che dicono che se non sei d'accordo sei di destra, sei fuori, non potrai mai governare. La Boldrini fa parte di questo schema.
[da Virus, Rai2, marzo 2015]
Matteo Salvini
Frasi di Matteo Salvini
Avevo visto una povera capinera chiusa in gabbia: era timida,
triste
, malaticcia ci guardava con occhio spaventato; si rifuggiava in un angolo della sua gabbia, e allorché udiva il canto allegro degli altri uccelletti che cinguettavano sul verde del prato o nell'azzurro del cielo, li seguiva con uno sguardo che avrebbe potuto dirsi pieno di lagrime. Ma non osava ribellarsi, non osava tentare di rompere il fil di ferro che la teneva carcerata, la povera prigioniera. Eppure i suoi custodi, le volevano bene, cari bambini che si trastullavano col suo dolore e le pagavano la sua malinconia con miche di pane e con parole gentili. La povera capinera cercava rassegnarsi, la meschinella; non era cattiva; non voleva rimproverarli neanche col suo dolore, poiché tentava di beccare tristamente quel miglio e quelle miche di pane; ma non poteva inghiottirle. Dopo due giorni chinò la testa sotto l'ala e l'indomani fu trovata stecchita nella sua prigione. Era morta, povera capinera! Eppure il suo scodellino era pieno. Era morta perché in quel corpicino c'era qualche cosa che non si nutriva soltanto di miglio, e che soffriva qualche cosa oltre la fame e la sete.
Allorché la madre dei due bimbi, innocenti e spietati carnefici del povero uccelletto, mi narrò la storia di un'infelice di cui le mura del chiostro avevano imprigionato il corpo, e la superstizione e l'amore avevano torturato lo spirito: una di quelle intime storie, che passano inosservate tutti i giorni, storia di un cuore tenero, timido, che aveva amato e pianto e pregato senza osare di far scorgere le sue lagrime o di far sentire la sua preghiera, che infine si era chiuso nel suo dolore ed era morto; io pensai alla povera capinera che guardava il cielo attraverso le gretole della sua prigione, che non cantava, che beccava tristamente il suo miglio, che aveva piegato la testolina sotto l'ala ed era morta.
Ecco perché l'ho intitolata: Storia di una capinera.
Giovanni Verga
Cit. da
Storia di una capinera ‐ Incipit
Frasi di Giovanni Verga
Se il sonno fosse (c'è chi dice) una
|
tregua, un puro riposo della mente,
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perché, se ti si desta bruscamente,
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senti che t'han rubato una fortuna?
|
Perché è
triste
levarsi presto? L'ora
|
ci deruba d'un dono inconcepibile,
|
intimo al punto da esser traducibile
|
solo in sopore, che la veglia dora
|
di sogni, forse pallidi riflessi
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interrotti dei tesori dell'ombra,
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d'un mondo intemporale, senza nome,
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che il giorno deforma nei suoi specchi.
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Chi sarai questa notte nell'oscuro
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sonno, dall'altra parte del tuo muro?
Jorge Luis Borges
Titolo della poesia:
Se il sonno
Frasi di Jorge Luis Borges
Ti offro strade difficili, tramonti disperati,
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la luna di squallide periferie.
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Ti offro le amarezze di un uomo
|
che ha guardato a lungo la
triste
luna.
|
Ti offro i miei antenati, i miei morti,
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i fantasmi a cui i viventi hanno reso onore col marmo:
|
il padre di mio padre ucciso sulla frontiera di Buenos Aires,
|
due pallottole attraverso i suoi polmoni, barbuto e morto,
|
avvolto dai soldati nella pelle di una mucca;
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il nonno di mia madre ‐ appena ventiquattrenne ‐
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a capo di un cambio di trecento uomini in Perù,
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ora fantasmi su cavalli svaniti.
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Ti offro qualsiasi intuizione sia
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nei miei libri, qualsiasi virilità o vita umana.
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Ti offro la lealtà di un uomo
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che non è mai stato leale.
|
Ti offro quel nocciolo di me stesso
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che ho conservato, in qualche modo ‐
|
il centro del cuore che non tratta con le parole,
|
né coi sogni e non è toccato dal tempo,
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dalla gioia, dalle avversità.
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Ti offro il ricordo di una
|
rosa gialla al tramonto,
|
anni prima che tu nascessi.
|
Ti offro spiegazioni di te stessa,
|
teorie su di te, autentiche e sorprendenti notizie di te.
|
Ti posso dare la mia
triste
zza,
|
la mia oscurità, la fame del mio cuore;
|
cerco di corromperti con l'incertezza,
|
il pericolo, la sconfitta.
Jorge Luis Borges
Titolo della poesia:
Ti offro
Frasi di Jorge Luis Borges
Dei molti problemi sui quali si esercitò la temeraria perspicacia di Lönnrot, nessuno è così strano così rigorosamente strano, diremmo come la serie periodica di fatti di sangue che culminarono nella villa di
Triste
-le-Roy, tra il profumo interminabile degli eucalipti.
Jorge Luis Borges
Cit. da
La morte e la bussola ‐ Incipit
Frasi di Jorge Luis Borges
Mamma, come sei bella. Ricordi, mamma, quando ero piccolo e tu venivi in camera mia per darmi il bacio della buonanotte? Io fingevo sempre di dormire, ma ero sempre in attesa del tuo bacio. E anche se ora dormi, so che tu mi capisci. È venuto il momento di prendermi cura della mia vita. Tu capisci, vero, mamma? Non essere
triste
.
Molina
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Molina
: Lei... lei indugia alla finestra, sola,
triste
, col terrore e la paura di innamorarsi... Ah...
Leni
: Ah!
Zoppo
: Stanotte gli invasori hanno assassinato la tua amica Michelle.
Leni
: No!
Zoppo
: Noi vogliamo che tu porti a termine la sua missione e trovi la mappa segreta dell'arsenale tedesco. Il capo del loro controspionaggio è innamorato di te.
Leni
: Non potrei mai impegnarmi in una cosa del genere.
Zoppo
: Ah! Ah, ah, ah! Sciocchezze, niente di più facile. Ami la Francia?
Leni
: Certo che l'amo.
Zoppo
: Quel crucco non riesce a tenere le mani lontane da te? La prossima volta che ti tocca così, oppure così, pensa alla tua Patria, e procùrati quella mappa!
Zoppo
: Aaah! Bloccala, idiota!
Molina
: Leni, disperata, percorre di corsa la strada buia e deserta. E, furibondo, l'altro la insegue, zoppicando.
Leni
: Tassì! Tassì!
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Molina
: Il mio cuore batteva così forte... avevo paura di essere ferito di nuovo.
Gabriel
: Ha deciso, signore?
Molina
: Ehm... lei che cosa suggerisce?
Gabriel
: Beh, forse una lasagna e un antipasto.
Molina
: Non credi che la lasagna ingrassi?
Gabriel
: Beh, allora... una bistecca e una zuppa?
Molina
: Mi sembra meraviglioso.
Gabriel
: Bene. Grazie.
Molina
: Prego. La sua giacca bianca, il modo in cui si muoveva, il suo sorriso
triste
... Tutto sembrava perfetto, come in un film. Eh, non hai idea di quanti guai dovetti passare, un mese dopo l'altro, solo per convincerlo a fare una passeggiata. Ma un po' alla volta riuscii a fargli capire che io lo rispettavo. Per farla breve, dopo più di un anno siamo diventati amici.
Valentin
: Cristo, per fartelo ti ci volle poi un altro anno!
Molina
: Ah, sei completamente fuori strada. Non è successo niente. Mai.
Valentin
: Ma stai scherzando?
Molina
: Ma non capisci proprio niente? È sposato. Gli dissi: "facciamolo una volta, facciamolo una volta sola", ma... non ha mai voluto.
Valentin
: Eh, non posso credere a questo. E io che sto sveglio tutta la notte a pensare al tuo amico. Mi sembra proprio che sei stato incastrato, Molina. Tutto ciò che puoi fare è prendertelo da uomo.
Molina
: Invece... la prendo da donna. Sempre. Per questo voglio un marito che mi guidi.
Valentin
: Hai mai conosciuto la moglie?
Molina
: No, ma quando stavano per separarsi, Dio mio, quanti sogni mi ero fatto!
Valentin
: Per esempio?
Molina
: Che potesse venire a vivere con me, con mia madre e me. E io... avrei badato a lui. Gli avrei tolto quella sua
triste
zza, per sempre.
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Eva
: Buongiorno. Desidera qualcosa?
Amelie
: Mi scusi tanto. Ho trovato quest'album per la strada e mi sono detta...
Eva
: È incredibile! Nino ne sarà contentissimo. L'altro giorno aveva un'aria così
triste
che quasi quasi portavo un cero a Sant'Antonio.
Amelie
: E Nino è qua?
Eva
: Non c'è mai il mercoledì, lavora alla Giostra del Trono.
Amelie
: Ah, bene. È da molto che fa questa collezione?
Eva
: Oh, da quando lavora qui, da un anno. L'ho fatto assumere io. Prima collezionava impronte di passi nel cemento. Sì, faceva la guardia notturna. E poi passava le sue giornate a fotografare tutti i posti dove qualcuno camminava per sbaglio sul cemento fresco. Ah, vive in un mondo tutto suo. L'ho conosciuto che faceva Babbo Natale ai grandi magazzini. E poi altre cose, che so... Le risate, per esempio... quando sentiva ridere un po' strano, si precipitava a registrare.
Amelie
: Beh, per la sua fidanzata non dev'essere una cosa semplice.
Eva
: Ah, ma non è stato mai capace di tenersene una! Tempi duri per i sognatori.
Samantha
: Insomma, Eva, quando arrivano questi caffè?
Eva
: Beh, devo andare. Grazie per l'album.
Amelie
: Ah, non fa niente, ho un po' di tempo, glielo porto alla Giostra del Trono.
Eva
: Come preferisce. Al trenino dei Carpazi. Nino Quincampoix, come la Via.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Amelie
: Ciao, papà. Ti sei fatto un nuovo amico.
Raphael
: No, ce l'ho da parecchio. Siccome tua madre non lo sopportava, stava nel capanno degli attrezzi. Finito. Ora faranno la pace. Ecco fatto. Bello, no?
Amelie
: Dimmi, papà, se ritrovassi una cosa dell'infanzia a cui tenevi come a un tesoro, cosa proveresti? Felicità,
triste
zza, nostalgia... cosa proveresti?
Raphael
: Se parli del nano, non ce l'avevo da piccolo. Questo me l'hanno regalato i miei compagni quando sono andato in pensione.
Amelie
: Ma no, io pensavo alle cose che uno conserva in segreto, come se avessero un grande valore.
Raphael
: Dovrò riverniciarlo prima dell'autunno.
Amelie
: Preparo del tè. Ne vuoi?
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Madeleine Wallace
: Ah, la signorina del quinto piano! Qui non la vediamo molto spesso.
Amelie
: Mi scusi tanto... Sa niente di un bambino che abitava nella mia casa negli anni '50?
Madeleine
: Ragazzino... Lo vuole un bicchierino di Porto?
Amelie
: No, grazie.
Madeleine
: Si sieda, venga, chiuda la porta. Sì, uff! Ragazzini! Ne ho conosciuti tanti di ragazzini. All'inizio sono bellini, ma poi... tirano palle di neve, castagne... Li conosco, i ragazzini.
Amelie
: E... e lei da quanto tempo lavora qui?
Madeleine
: Dal '64. Si saranno già divertiti a dirle tutto.
Amelie
: No, non capisco.
Madeleine
: Oh, guarda! Che strano. Si sieda. Mio marito lavorava per le Assicurazioni Coccinelle. Alla gente piace raccontare che se la faceva con la segretaria. Bisogna dire che hanno battuto tutti gli alberghi di Batignolles, e nemmeno i più squallidi, anche perché la cocchina era una che allargava facilmente le gambe ma... su lenzuola di raso. Mio marito si è messo a fregare dalla cassa. All'inizio, poco, e poi cinquanta milioni in una volta. E via! Volati tutti e due nella Pampa. Beva. Eh, sì. Allora, il 20 gennaio 1970 qualcuno ha suonato alla porta. Bene: "Signora, suo marito è morto. incidente di macchina. Nell'America del Sud". La mia vita si è fermata. E lui, Leone Nero, si è lasciato morire di
triste
zza. Ah, povera bestia! Lo vede con quanto amore continua a guardare il suo padrone? Un giorno le leggerò le sue lettere... No, no, resti, resti pure. È una cosa di cinque minuti. Ecco, qui era in caserma. "Cara Mado"... Sono io, mi chiamo Madeleine. "Non dormo più, non mangio più. Vivo con la certezza di aver lasciato la mia sola ragione di vita a Parigi. La ritroverò soltanto venerdì 15 vedendo comparire la mia bertuccia adorata sul marciapiede della stazione, nel suo vestito blu con le bretelle (quello che tu trovi troppo trasparente). Bacioni". Ecco. Le hanno mai scritto delle lettere così, signorina?
Amelie
: No. Non sono la bertuccia di nessuno.
Madeleine
: Io mi chiamo Madeleine Wallace. Si dice "piangere come una Maddalena", eh? Non si dice così?
Amelie
: Sì.
Madeleine
: E a Parigi ci sono le fontane Wallace. Questo significa che io ero predestinata alle lacrime, eh, eh. Ah, sì, per quella sua faccenda... vada a trovare il droghiere, Collignon. Sta da sempre in questo palazzo.
Collignon
: Ah, buongiorno, Amélie-melina! Allora, un fico e tre noccioline, come al solito, vero?
Amelie
: Le volevo fare una domanda: quelli che abitavano a casa mia negli anni '50, si ricorda come si chiamavano?
Collignon
: Bah, signorina mia, questa è una domandona! Nel '50 avevo due anni. Guardi, esattamente l'età mentale di questo idiota oggi.
Narratore
: L'idiota è Lucien. È vero che forse non è proprio un genio, ma ad Amélie è simpatico. Le piace quel suo modo delicato di afferrare l'indivia, come un oggetto prezioso da maneggiare con rispetto. È la sua maniera di esprimere amore per il lavoro ben fatto.
Collignon
: No, ma dico, lo guardi, si direbbe che stia raccogliendo un uccellino caduto dal nido. Ah! Fortunatamente non gli ha chiesto le fragoline di bosco, perché in quel caso... le toccava ripassare lunedì, eh? E allora, ti muovi, impedito, o no? La signora ha altro da fare! Tenga. Le conviene andare a trovare mia madre. Ha una memoria da elefante, mia madre. È un'elefantessa. Ah, ah, ah, ah, ah!
Amelie
: La ringrazio.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Lo ammetto; ma è assai piú
triste
, e molto piú sciocco credere di sapere quello che non si sa.
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico
Frasi di Voltaire
È
triste
avere tante idee, e non sapere con precisione la natura delle idee.
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico
Frasi di Voltaire
Se almeno potessi trasmetterti un poco della mia felicità, per farti passare definitivamente la
triste
zza e l'ansia.
[9 maggio 1901]
Albert Einstein
Cit. da
Lettere d'amore
Frasi di Albert Einstein
Anch'io dovevo diventare ingegnere. Ma trovai intollerabile l'idea di applicare il genio creativo a problemi che non fanno che complicare la vita quotidiana ‐ e tutto ciò unicamente al
triste
scopo di guadagnare denaro. Pensare solo per il piacere di pensare, come nella musica!...
Albert Einstein
Cit. da
Il lato umano
Frasi di Albert Einstein
Il comportamento etico di un uomo dovrebbe in realtà basarsi sulla solidarietà, l'educazione e i legami sociali; non è necessario alcun fondamento religioso. L'uomo si troverebbe in una ben
triste
situazione se dovesse venir trattenuto dalla paura di una punizione e dalla speranza di una ricompensa dopo la morte.
[Da: Religion and Science, New York Times Magazine, 9 novembre 1930]
Albert Einstein
Cit. da
Il mondo come io lo vedo
Frasi di Albert Einstein
La signora Curie è molto intelligente ma fredda come un'aringa, intendendo con ciò che è assolutamente priva di sentimenti di gioia e di
triste
zza. Forse l'unico modo in cui esprime i propri sentimenti è quando si scaglia contro le cose che non le piacciono.
Albert Einstein
Cit. da
Pensieri di un uomo curioso
Frasi di Albert Einstein
I sogni son desideri, chiusi in fondo al cuor. | Nel sogno si è più sinceri e si esprimono senza timor. | Se hai fede chissà che un giorno la sorte non ti arriderà | anche se appar
triste
il presente, se speri fermamente | il sogno tuo si avvererà.
Cenerentola
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
La cosa più stupida da dire a un malato è che lo si trova molto bene, che è una fissazione, che tutti stanno un po' giù ecc. La cosa più
triste
, invece, è quando non te lo dicono più, anzi non sanno bene che dire.
Cesarina Vighy
Cesarina Vighy
Cit. da
L'ultima estate
Nella mia stanza oggi tutto è muto. Ma non voglio scappare. Voglio resistere. Nella mia stanza oggi la
triste
zza sta entrando a ondate. Cerco di arginarla con una spugna. Faccio ridere. Resisto qualche minuto, poi la paura sale, e sono un naufrago al centro di un oceano di solitudine. (Leo)
Alessandro D'Avenia
Cit. da
Bianca come il latte, rossa come il sangue
Frasi di Alessandro D'Avenia
«Inside Out», il nuovo cartone animato della Pixar ambientato dentro il cervello di una ragazzina di undici anni, è un'opera geniale e coraggiosa. Ci vuole genio per trasformare le emozioni umane nei personaggi di una storia. E ci vuole coraggio per rivendicare, tra queste emozioni, il ruolo fondamentale della
triste
zza.
Massimo Gramellini
Cit. da
Elogio della
triste
zza, La Stampa, 16 settembre 2015
Frasi di Massimo Gramellini
Io e Belen non andavamo tanto d'accordo. Siamo state due persone abituate a darsi tanto amore e abbiamo vissuto dei periodi molto travolgenti, abbiamo fatto subito un figlio, ci siamo sposati, perché siamo stati travolti da un sentimento fortissimo. Quando due persone così non trovano più la stessa complicità, il periodo diventa cupo e vedersi in quel modo era diventato
triste
per entrambi.
[vanityfair.it, 5 novembre 2016]
Stefano De Martino
Frasi di Stefano De Martino
Una modella italiana di diciotto anni racconta il giornale britannico Sun ha messo all'asta la sua prima notte d'amore su un sito internazionale di escort di lusso per potersi pagare gli studi a Cambridge. Siamo in presenza della notizia perfetta, a tasso garantito di perbenismo. Impossibile criticarla senza passare per bacchettoni, moralisti e nemici del libero mercato, che per qualsiasi merce si limita a incrociare domanda e offerta senza altri scrupoli che la fissazione del prezzo (un milione di euro, per ora). La ragazza è maggiorenne e libera di disporre del proprio corpo a suo piacimento, anche per soddisfare la fantasia erotica di qualche riccone. Non esiste violenza né pressione psicologica da parte del maschio potente e predatore, anzi è lei a offrirsi e a dettare le regole del gioco. Non si tratta neppure di un capriccio: nell'intervista dice di avere pianificato la sua decisione a sedici anni, quando si rifiutò di perdere la verginità con il fidanzato dell'epoca. C'è persino il nobile fine che giustifica i mezzi: il desiderio di iscriversi a una delle università più prestigiose e costose del pianeta, utilizzando gli spiccioli per aiutare la sorella e i genitori a comperarsi una casa. Niente da eccepire, insomma, a condizione che tra vent'anni la ragazza non rilasci un'altra intervista al Sun per accusare il suo primo amante di molestie.
Ma allora, mi domando: perché questa storia lascia addosso, almeno a me, una patina di
triste
zza?
Massimo Gramellini
Cit. da
Il mercato delle vergini, 'Il caffè', Corriere.it, 17 gennaio 2018
Frasi di Massimo Gramellini
Gabriella Forrester
:
[registrando un servizio tv]
Per quanto i cartelloni siano un
triste
spettacolo, personalmente spero che questo ponga fine alla strana dei tre cartelloni alle porte di Ebbing, nel Missouri...
Mildred Hayes
:
[passando in macchina]
Non finisce proprio un cazzo, brutta ritardata! Quest è solo l'inizio. Manda in onda questo, stronza, sulla tua trasmissione di merda Buongiorno Missouri!
Dal film:
Tre Manifesti a Ebbing Missouri
Scheda film e trama
Frasi del film
La
triste
zza è causata dall'intelligenza. Più comprendi certe cose, e più vorresti non comprenderle.
Charles Bukowski
Commenti:
1
Frasi di Charles Bukowski
Totò ha una faccia molto malinconica, un po' come Buster Keaton. Ho sentito dire che i bambini italiani avevano paura di lui, perché somigliava alla morte, perché la morte era appollaiata sulla sua spalla. Aveva quella faccia così
triste
eppure riusciva a essere così divertente.
Terrence Malick
Frasi di Terrence Malick
Vicki
: Warren... ti dispiace se faccio un'osservazione?
Warren
: Cioè?
Vicki
: Be', non hai per niente perso il buonumore nonostante tutto quello che hai passato di recente e lo so che ti ho appena conosciuto però io ho un certo istinto per le persone... e quello che tu mi comunichi è che, a dispetto della tua allegria e del tuo bell'atteggiamento positivo... dentro di te... sei
triste
, amareggiato.
Warren
: Be', occorre un certo riassestamento quando si perde una moglie.
Vicki
: Sì, ma c'è qualcosa di più... io avverto qualcosa che va oltre il dolore e il lutto, qualcosa di più profondo.
Warren
: Cioè cosa? Non so...
Vicki
: Io ti conosco appena però... credo che sia rabbia. Eh, sì, rabbia e non lo so, forse... paura, solitudine.
Warren
: Be', la sento la solitudine.
Vicki
: Vedi, io l'ho capito.
Warren
: Te la posso dire una cosa?
Vicki
: Ti ascolto!
Warren
: Io ti conosco da appena un'ora circa eppure sento che tu riesci a capirmi meglio di quanto mia moglie Helen abbia mai fatto, nemmeno dopo quarantadue anni di matrimonio. Quarantadue anni... Magari se avessi conosciuto prima una donna come te...
Vicki
: Oh, che
triste
zza mi fai! Che
triste
zza in quello che hai appena detto, Warren!
Dal film:
A proposito di Schmidt
Scheda film e trama
Frasi del film
C'era una volta una grande guerra che portò molta
triste
zza a tantissime persone. Quasi nessuno ricordava cosa fosse la felicità. Ma accadde qualcosa, che cambiò tutto!
Daphne de Sélincourt
Dal film:
Addio Christopher Robin
Scheda film e trama
Frasi del film
Inutile indossare un sorriso sul volto per celare la malinconia, il bambino percepisce il dolore, lo legge, attraverso la sua lente sensibile, nella luce velata dei tuoi occhi. Quando gli arrivano segnali contrastanti, resta confuso, spaventato, spiegagli perché sei
triste
, lui è dalla tua parte.
Giorgio Gaber
Cit. da
Non insegnate ai bambini
Frasi di Giorgio Gaber
Eravamo in lutto per nostra madre che era morta in autunno e passammo tutto l'inverno in campagna da sole, Katja, Sonja e io.
Katja da antica data era una persona di famiglia, era la governante che ci aveva tirati su tutti e che io ricordavo e amavo da sempre. Sonja era mia sorella minore. Trascorremmo un inverno cupo e
triste
nella nostra vecchia casa di Pokrovskoe. Il tempo era freddo e così ventoso che i mucchi di neve sovrastavano le finestre che erano quasi sempre ghiacciate e appannate, e per tutto l'inverno praticamente non ci muovemmo mai, neppure a piedi.
Lev Tolstoj
Cit. da
Felicità familiare ‐ Incipit
Frasi di Lev Tolstoj
Qui c'è Ilija. Mi dà
triste
zza la freddezza che provo per lui. (2 maggio 1891)
Lev Tolstoj
Cit. da
I diari
Frasi di Lev Tolstoj
Terribilmente
triste
è stato oggi quel che ha detto Andrjua. Gli ho detto che è male bere caffè forte. Egli allora mi si è rivoltato con quel tono di disprezzo dei figli che ben conosco. Ge ha cominciato a dirgli che questo era per il suo bene. E lui ha risposto: non si tratta solo del caffè, ma di tutto: forse che si può fare tutto quel che dice papà? Egli ha espresso appunto quel che pensano tutti i figli. Ho terribilmente pena per loro. Io indebolisco in loro quel che dice la loro madre. La loro madre indebolisce quel che dico io. Di chi è la colpa? Mia. (9-12 giugno 1890)
Lev Tolstoj
Cit. da
I diari
Frasi di Lev Tolstoj
La bellezza della natura suscita in me questo sentimento; un sentimento non so se di gioia, di
triste
zza, di speranza, di disperazione, di dolore o di piacere. E quando arrivo a questo sentimento, mi fermo. Già lo conosco, non cerco di sciogliere il nodo, ma mi accontento di questa oscillazione. (27 maggio 1857)
Lev Tolstoj
Cit. da
I diari
Frasi di Lev Tolstoj
Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto
triste
, cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi ritroverò sempre con una minoranza di persone. Ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta perché il regista non crede nelle persone. Io credo nelle persone. Però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre d'accordo e a mio agio con una minoranza...
Nanni
Dal film:
Caro diario
Scheda film e trama
Frasi del film
Sono stato monogamo per 10 anni: che
triste
zza. Grazie al Viagra sono ancora sexy.
Hugh Hefner
Cit. da
Corriere della Sera, 12 maggio 2006
Frasi di Hugh Hefner
Certo, i media cercano di mettere una maschera
triste
a queste cose, dipingendole come grandi tragedie umane. Ma sappiamo bene che il compito dei media non è mai stato quello di eliminare i mali dal mondo, no! Il loro compito è convincerci ad accettare questi mali e abituarci a convivere con essi.
Dal film:
Waking Life
Scheda film e trama
Frasi del film
Se mi fossi chiamata Maria Pizzetti piuttosto che Serena Grandi non sarebbe successo niente. La macchina del fango che si è messa in moto contro di me mi ha colpito perché ero un nome, una persona famosa. Tutto questo è molto
triste
.
[Da un'intervista, maggio 2017]
Serena Grandi
Frasi di Serena Grandi
Questa è la breve e
triste
storia di un prestigiatore e della sua valletta: facevano lo spettacolo insieme e lui la segava in tre pezzi. Poi hanno litigato, lei lo ha lasciato ed ora vive a Detroit, San Diego e Miami!
David Copperfield
Frasi di David Copperfield
Lewis Bodine
: Tredici metri. Dovresti vederla.
Brock Lovett
: Okay, portalo su, vai oltre il parapetto di prua. Okay, Mir 2, stiamo superando la prua. Rimanete vicini.
Mir 2
: Ci avviciniamo alla vostra sinistra.
Lovett
: Okay, silenzio. Registriamo. Vederla uscire dal buio come una nave fantasma... mi fa sempre un certo effetto. È doloroso vedere il
triste
relitto della grande nave adagiato qui, dove toccò il
fondo alle ore 2:30 del mattino del 15 aprile 1912, dopo il suo inarrestabile... sprofondare negli abissi.
Bodine
: Certo che ne dici di stronzate, capo, ah, ah!
Lovett
: Eh, eh! Squadra sei, eccoci di nuovo sul ponte del Titanic, due miglia e mezzo di profondità, 3.821 metri. La pressione esterna è di 3.571 chilogrammi per centimetro quadrato. Questi oblò sono spessi 23 centimetri e se partono sarà sayonara in due microsecondi. Va bene, basta con queste stronzate. Poggialo sul tetto dell'alloggio ufficiali come ieri. Okay, Mir 2, stiamo atterrando proprio sulla grande scalinata. Siete pronti a lanciare il veicolo?
Mir 2
: Sì, Brock, lancio Dunkin. Vai, Charlie.
Dal film:
Titanic
Scheda film e trama
Frasi del film
Giuseppe
: ... e domani, appena apre, tu gli porti la tua offerta in busta chiusa. No, fìdati, fìdati. Oh, io non t'ho detto niente, eh? Va bene! Fammi sapere, ciao! È di Loris, tieni. Dice che a Ibiza c'è un topame. Ah ah! Certo che parlate buffo voi. "Topame", eh? E basta con 'sta depressione, Riccardo! Fai venire l'ansia! Io non sono mai stato in vacanza da ragazzo.
Riccardo
: Ma chi t'ha detto niente?
Giuseppe
: No, un po' di rispetto, eh? Che qui se c'è qualcuno che ha diritto di essere depresso, quello sono io.
Riccardo
: Perché mai dovresti essere depresso tu?
Giuseppe
: Lo sai. Perché a te di prendere in mano il lavoro per cui mi sono spaccato la schiena tutta la vita non te ne frega niente.
Riccardo
: Sì. Dai, papà, ricomincia con 'sta storia che sono un incapace! Sì, sono un incapace. Che t'aspettavi? Ma tu pensi di essere migliore? Tu, che venderesti tua madre per un Euro, che tocchi il culo alla segretaria. Ecco, a me essere così mi fa schifo. Scusa se cerco di essere diverso.
Fabiola
: Giuseppe, caro, ma tocchi il culo alla segretaria davanti al ragazzo?
Giuseppe
: Ehm... Fai anche finta di studiare adesso? Tanto non ci crede nessuno, lo sai? Tieni. Vattene in vacanza,basta che non ti vedo. Dopo tutto quello che hai avuto, bel ringraziamento. Poi anche quella cosa della se... davanti alla mamma, andiamo. Stai fuori, eh, Riccardo!
Riccardo
:
Triste
zza. Tu pensi di risolvere sempre tutto con questi? Ma per chi mi hai preso? Per un tuo dipendente? Non li voglio. E non voglio andare in vacanza. Possibile che non mi capisci mai? Magari ho un altro problema, no? Una cosa diversa. Non può essere? Ovvio, no. Ci sei soltanto tu e il tuo lavoro. Non te ne frega un cazzo degli altri, nemmeno di me, perciò vattene e fammi studiare.
Giuseppe
: Non è così, Riccardo. Mi interessa di te!
Riccardo
: Ah, sì, ti interessa? E da quando? Allora, visto che ti interessa, dimmi, per esempio: come sono le mie foto, eh? Quale ti piace di più? Non lo sai perché non le hai mai guardate. Eppure te le ho messe davanti tante di quelle volte, papà. E lo facevo perché le guardassi, perché mi guardassi!
Giuseppe
: Le tue foto, io... Non lo sapevo che ci tenessi tanto.
Riccardo
: Ecco, appunto, infatti. Tu non sai un cazzo di me. Non ti sei mai accorto che ho sempre cercato di fare qualcosa per piacerti. Ti accorgi soltanto quando sbaglio, quando ti mento sugli esami. E che fai? Mi dai addosso. E mi fai sentire sempre più coglione! Sì, sono un coglione! Ma ti sei mai chiesto perché l'ho fatto? Ti sei mai chiesto che vuol dire crescere e non sentirsi mai abbastanza, non sentirsi mai all'altezza?
Giuseppe
: Non è così, Riccardo.
Riccardo
: Ah, no?
Giuseppe
: No, non è così. Se io ho lavorato tanto, l'ho fatto anche per te, perché tu partissi dall'altezza, perché tu ti sentissi all'altezza, hai capito?
Riccardo
: E allora hai sbagliato anche tu. I soldi non bastano. Questi qui non fanno da padre.
Dal film:
Come tu mi vuoi
Scheda film e trama
Frasi del film
Naturalmente io non sono un ingenuo e scuso il dottore di vedere nella vita stessa una manifestazione di malattia. La vita somiglia un poco alla malattia come procede per crisi e lisi ed ha i giornalieri miglioramenti e peggioramenti. A differenza delle altre malattie la vita è sempre mortale. Non sopporta cure. Sarebbe come voler turare i buchi che abbiamo nel corpo credendoli delle ferite. Morremmo strangolati non appena curati.
La vita attuale è inquinata alle radici. L'uomo s'è messo al posto degli alberi e delle bestie ed ha inquinata l'aria, ha impedito il libero spazio. Può avvenire di peggio. Il
triste
e attivo animale potrebbe scoprire e mettere al proprio servizio delle altre forze. V'è una minaccia di questo genere in aria. Ne seguirà una grande ricchezza... nel numero degli uomini. Ogni metro quadrato sarà occupato da un uomo. Chi ci guarirà della mancanza di aria e di spazio? Solamente al pensarci soffoco!
Ma non è questo, non è questo soltanto.
Qualunque sforzo di darci la salute è vano. Questa non può appartenere che alla bestia che conosce un solo progresso, quello del proprio organismo. Allorché la rondinella comprese che per essa non c'era altra possibile vita fuori dell'emigrazione, essa ingrossò il muscolo che muove le sue ali e che divenne la parte più considerevole del suo organismo. La talpa s'interrò e tutto il suo corpo si conformò al suo bisogno. Il cavallo s'ingrandì e trasformò il suo piede. Di alcuni animali non sappiamo il progresso, ma ci sarà stato e non avrà mai leso la loro salute.
Ma l'occhialuto uomo, invece, inventa gli ordigni fuori del suo corpo e se c'è stata salute e nobiltà in chi li inventò, quasi sempre manca in chi li usa. Gli ordigni si comperano, si vendono e si rubano e l'uomo diventa sempre più furbo e più debole. Anzi si capisce che la sua furbizia cresce in proporzione della sua debolezza. I primi suoi ordigni parevano prolungazioni del suo braccio e non potevano essere efficaci che per la forza dello stesso, ma, oramai, l'ordigno non ha più alcuna relazione con l'arto. Ed è l'ordigno che crea la malattia con l'abbandono della legge che fu su tutta la terra la creatrice. La legge del più forte sparì e perdemmo la selezione salutare. Altro che psico-analisi ci vorrebbe: Sotto la legge del possessore del maggior numero di ordigni prospereranno malattia e ammalati.
Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie.
[Explicit]
Italo Svevo
Cit. da
La coscienza di Zeno
Frasi di Italo Svevo
Ricordò quale sarebbe stata la sua vita senza amore. Da una parte la soggezione al Balli, dall'altra la
triste
zza d'Amalia, e null'altro. E non gli parve d'essere meno energico ora che poco prima; anzi, ora voleva vivere, godere anche a costo di soffrire.
Italo Svevo
Cit. da
Senilità
Frasi di Italo Svevo
Collezionava foglie: le sciorinava, l'una accanto all'altra, su grandi tavoli. Quelle che andavano ingiallendo le sostituiva con altre. Per le foglie invecchiate disponeva di quieti ricoveri, dove l'ingombro non era mai eccessivo; e a lui solo era dato introdurvi quel fruscio. Sui tavoli invece tutto era sempre verde e fresco; le foglie erano fissate con pochissima colla; il vento non le portava mai via, ne erano finalmente al riparo, dunque; e nondimeno conservavano una certa vivacità, pur se molto limitata.
Gli piaceva vedersele davanti, tutte insieme e in bell'ordine. A infastidirlo, sugli alberi, era la loro irregolarità: una storta, l'altra diritta, e tutte smaniavano verso l'alto in maniera assai poco decorosa. Lui le aveva strappate alla loro contesa, esponendole a equanime luce. La battaglia era finita, e nessuna cacciava via l'altra, la colla garantiva un'atmosfera pacifica e una condotta regolare. In precedenza, nonostante il grande affetto per le foglie, avvertiva un sentimento di riprovazione passando accanto agli alberi; si vergognava di quella loro frenesia arrampicatrice; lo irritava dover assistere a come certe foglie rimanessero sempre in basso, mentre altre si beavano lassù in piena luce; inoltre queste ultime erano molto più distanti da lui, e lui le puniva per la loro alterigia collezionando solo foglie che fossero a portata della sua mano; più in alto non si protendeva mai.
Pensava spesso con soddisfazione al
triste
destino che attendeva le foglie da lui disdegnate: sarebbero cadute a terra e marcite. Nessuno ne avrebbe certo provato rammarico. Nella sua collezione, invece, finché si mantenevano fresche, le foglie erano oggetti curati e rispettati, e persino dopo, nei ricoveri per la vecchiaia, stavano bene ‐ per quanto possibile, data la loro quantità comunque notevole. In una certa misura lui capiva i desideri delle foglie: li leggeva nelle loro nervature e, tenendo contro luce uno di quegli esseri luminosi, dopo pochi istanti già sapeva che sensazioni provasse.
Sulle sue mani l'epidermide aveva acquisito una particolare sensibilità per le foglie; perciò stava ben attento a non porgere la destra alla gente, e solo per questa ragione si era trasferito in un paese dove non vigeva la consuetudine di stringersi la mano. La rinuncia a frequentare i propri simili non gli sarebbe pesata più di tanto, mentre ci teneva a manifestare pubblicamente l'onore che riservava alle sue foglie: ecco perché doveva, di quando in quando, invitare gente a casa, nelle sue stanze.
In tali occasioni conduceva gli ospiti, con una certa condiscendenza, di tavolo in tavolo, là dove dimoravano migliaia e migliaia di foglie, nelle più nobili posture, e tutte palesemente molto soddisfatte del loro destino. Forniva solo qualche scarna spiegazione, ben sapendo che chi tutto questo già non lo possiede in sé, mai potrebbe impararlo davvero. Ma le sue parole erano concepite in modo tale da rendere onore alle foglie; nessuno si allontanava dalla collezione senza provare un po' di quel timor reverenziale che queste meravigliose creature meritano, e alcuni, ma ahimè troppo pochi, procedevano con maggior cautela sul proprio cammino facendo del loro meglio per non pestare le foglie cadute.
Anche costoro parlavano di rado, e non ad alta voce, della loro nuova esperienza; si diffuse un culto grazie al solo esempio e senza bisogno di prediche; alcuni iniziarono la loro personale collezione di foglie. Lui però si tenne sulle sue; evitava di dar loro consigli; dovevano fare esperienza da sé; e non rivelò mai il destino delle foglie che avvizzivano; era severamente vietato varcare la soglia del ricovero per la vecchiaia.
Da:
L'affetto per le foglie
Guardate attentamente questo paesaggio per essere sicuri di riconoscerlo, se un giorno doveste viaggiare in Africa, nel deserto. E se vi capitasse di passare di lì, vi scongiuro, non tirate dritto, fermatevi un poco sotto la stella! Se allora vi viene incontro un bambino, se ride, se ha i capelli d'oro, se non risponde alle domande, voi sapete chi è. Allora siate gentili, non lasciatemi alla mia
triste
zza: scrivetemi che è tornato...
[Explicit]
Antoine de Saint-Exupéry
Cit. da
Il piccolo principe
Frasi di Antoine de Saint-Exupéry
«Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come inondata di luce. Conoscerò un rumore di passi diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno fuggire sotto terra. Il tuo mi chiamerà fuori dalla tana, come una musica. E poi guarda! Li vedi laggiù, i campi di grano? Io non mangio pane. Quindi per me il grano è inutile. I campi di grano non mi dicono niente. E questo è molto
triste
! Ma tu hai capelli color dell'oro. E allora sarà bellissimo quando mi avrai addomesticato! Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E mi piacerà il rumore del vento nel grano...» La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe. «Per favore... addomesticami!» disse.
Antoine de Saint-Exupéry
Cit. da
Il piccolo principe
Frasi di Antoine de Saint-Exupéry
Triste
zza e ignavia, amara fratellanza.
Elias Canetti
Frasi di Elias Canetti
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