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Aforismi Ormai - parte 7
Frasi trovate
:
1.168
Quando il dritto di Joyce entra in contatto con la palla, la sua mano sinistra dietro di lui si apre, come se stesse lasciando una presa, un gesto decorativo che non ha niente a che fare con la meccanica del colpo. Michael Joyce non lo sa, ma la sua mano sinistra si apre nel momento dell'impatto sul dritto: è una cosa inconscia, un tic estetico che è cominciato quando era bambino e che ora è inestricabilmente connesso con un colpo che esso stesso è
ormai
automatico per il ventiduenne Joyce, dopo anni passati a colpire molti, molti più dritti di quanti uno ne potrebbe mai contare.
David Foster Wallace
Cit. da
Tennis, tv, trigonometria, tornado (e altre cose divertenti che non farò mai più)
Frasi di David Foster Wallace
Non vendo dischi da anni e non li vendo perché non ho un discografico
ormai
da tanti anni; inoltre é non sono un artista appetibile per il futuro. Io sono appetibile per il passato, e il mio passato è stato spezzettato da vari discografici che hanno comprato le mie cose per poi rivenderle a un altro e a ogni passaggio viene dimezzato il guadagno del cantante. Quindi io ringrazio Dio di aver cantato e scritto tante canzoni, ma se dovessi vivere con i diritti d'autore per i dischi che vendo, morirei di fame... e invece sono un uomo in tour e con i tour mi guadagno da vivere.
Riccardo Fogli
Frasi di Riccardo Fogli
Denys
: Sono stato in volo fino a Narok, ho visto tracce di safari dappertutto e Serengeti va ancora bene.
Karen
: Ma ci vuole una settimana per arrivarci.
Denys
: E anche Samburu va bene.. .Dov'è Belknap, non l'ho più visto!
Karen
: Dev'essere arrivato in America
ormai
. L'ho lasciato andare, ho dovuto! Ma non ti va di sentir parlare della fattoria... Hai i bottoni di questa?
Denys
: Che stai facendo?
Karen
: Rammendo le tue camicie.
Denys
: No! Non lo fare! Non sei tenuta a farlo! Forse partirò per Samburu dopodomani.
Karen
: Sei appena tornato!
Dal film:
La mia Africa
Scheda film e trama
Frasi del film
Abbiamo il diritto di stare là, oppure no?
La risposta non ha molta importanza perché noi ci siamo là; siamo stanchi, e non ne vediamo la fine. Non ci può neanche consolare il fatto che il nemico sia stanco quanto noi, perché non lo è.
Non è affatto vero che una guerra prolungata indebolisce un nemico occupato, è più probabile che renda il nemico più forte, si abitua alle privazioni, si adatta e agisce di conseguenza. Mentre qui in patria ad ogni nuova vittima dobbiamo fronteggiare un' opinione pubblica che passa rapidamente da favorevole, a negativa, a totalmente ostile.
La gente si stanca dei minuti di silenzio prima di una partita, vuole solo sentirsi dire che è finita.
Nonostante il fatto che le nostre operazioni militari si siano intensificate, non facciamo progressi.
Abbiamo a che fare potenzialmente con un conflitto globale, che richiede un' attenzione costante perché sia scongiurato.
Questo, vedete, perché il nostro nemico ha capito che sta combattendo contro gente del futuro.
Ora, è alquanto geniale anche se esasperante, se tu vivi come nel passato e ti comporti come se fossi nel passato allora per la gente del futuro diventa difficile vederti: se getti via il tuo telefonino, se smetti di usare la tua e-mail, passi tutte le istruzioni di bocca in bocca, di mano in mano, volti le spalle alla tecnologia... semplicemente sparisci nella folla. Niente bandiere, niente uniformi.
Hai la tua truppa lì sul campo e tutti si voltano a guardarsi e fanno: "Be'? Contro chi diavolo stiamo combattendo?".
In una situazione del genere i tuoi amici si vestono come i tuoi nemici, e i tuoi nemici come i tuoi amici. E dovete comprendere fino in fondo che queste persone non vogliono affatto trattare, nel modo più assoluto. Vogliono il califfato universale esteso a tutto il mondo, e vogliono che ogni infedele sia convertito, o morto.
Quindi la novità è che il nostro presunto rozzo e grossolano nemico si è
ormai
reso conto di quella che è una nuda e cruda verità: che siamo un bersaglio facile.
Siamo un bersaglio facile.
E il nostro mondo, così come lo conosciamo, può essere distrutto più semplicemente di quanto si creda.
Allentiamo la pressione su questo nemico per un solo minuto e il nostro mondo cambierà del tutto.
Ed Hoffman
Dal film:
Nessuna verità
Scheda film e trama
Frasi del film
Quanti ne restavano
ormai
che avessero visto la repubblica?
[Quotus quisque reliquus qui rem publicam vidisset?]
Tacito
Cit. da
Annali
Frasi di Tacito
Claire Dearing
: Benvenuti al Jurassic World!
[guida gli investitori per i laboratori]
Anche se le entrate aumentano ogni anno, i costi di gestione sono più alti che mai. I nostri azionisti sono stati pazienti, ma siamo sinceri: nessuno si impressiona più con un dinosauro,
ormai
. Vent'anni fa la de-estinzione è arrivata come una magia. Oggi i bambini guardano uno stegosauro come un'elefante al giardino zoologico, ma Sviluppo & Risorse non è rimasto a guardare. I nostri ricercatori di DNA scoprono nuove specie ogni anno, ma i consumatori li vogliono sempre più grandi... Più rumorosi... Più denti. La buona notizia è che i nostri progressi nella fusione genetica hanno aperto nuove frontiere, abbiamo imparato più dalla genetica in questi dieci anni che in un secolo di studi sui reperti ossei! Quindi... Quando dite di volere sponsorizzare un'attrazione, cosa avete in mente?
Hal Osterly
: ...Vogliamo delle emozioni!
Claire Dearing
: Come tutti noi.
[sorride e mostra la diapositiva di un DNA]
L'Indominus rex, il nostro primo ibrido geneticamente modificato!
Jim Drucker
: Come possono due diversi tipi di dinosauro fare... Insomma...
Henry Wu
: Non è il frutto di un accoppiamento... È stata progettata. Sarà lunga circa quindici metri quando sarà adulta. Più grande del T. rex!
Claire Dearing
: Ogni volta che abbiamo avuto una nuova attrazione le presenze si sono moltiplicate! Copertura globale della notizia, visite di celebrità... Gli occhi del mondo.
Hal Osterly
: Quando sarà pronta?
Henry Wu
: ...È già pronta!
Dal film:
Jurassic World
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando mi trovo nella giuria di un concorso
ormai
mi trovo davanti solo delle brutte caricature di Frank Gehry.
Gae Aulenti
Frasi di Gae Aulenti
Con l'Illuminismo l'uomo pone
ormai
domande che non hanno sicurezza di risposta: la ricerca diventa la condizione stessa dell'essere uomo. È la forma moderna della logica scientifica: il tempo della scienza, quindi, coincide con quella che possiamo chiamare la "struttura interrogativa" della musica; con un tempo musicale che da Debussy a Schönberg a Berg fino a Bussotti, si allontana sempre più dal concetto di durata, di inizio e fine, e cerca "continuità" nello "spazio", passando dalla dissolvenza del suono alla dissolvenza della tonalità. Nello stesso anno, infatti, in cui Einstein pubblica la "Memoria sulla relatività" ‐ il 1905‐ viene eseguito per la prima volta, e accolto con fischi, il poema sinfonico "Pelleas und Melisande" di Schönberg, che segna una tappa fondamentale nella ricerca di una musica "spaziale".
Ida Magli
Cit. da
La sessualità maschile
Frasi di Ida Magli
Cosa ha fatto dunque Gesù di Nazareth? È uscito da un modello culturale, proponendone un altro, oppure ha tentato di spostare l'asse della sua cultura forzandone la direzione? L'interrogativo rimane senza risposta. L'unica cosa certa è che, contrariamente a quello che tutti gli uomini fanno, Gesù non ha vissuto in modo inconsapevole e ovvio i valori su cui si fondava la sua cultura, ma ne ha preso le radici, profondamente nascoste, e le ha capovolte al sole e all'aria, dichiarando che esse erano
ormai
inutili.
Tutti sono stati contro di lui. Eppure è necessario rilevare tre cose fondamentali che hanno reso immensa l'opera di Gesù di Nazareth. La prima è consistita nell'universalizzare il pensiero della Bibbia in precedenza relegato al popolo israeliano, fino a quel momento proclamato popolo eletto (Antico testamento-Libri profetici- Giona)al di sopra degli altri, questo è da considerarsi un' opera di egalitarismo nell'ambito di tutta l'umanità in precedenza divisa tra "eletti" e non "eletti". La seconda cosa di enorme rilievo è consistita nell' avvicinare Dio all'uomo, prima di Gesù la figura Divina era considerata lontana, distante e giudicante, a volte anche feroce. Dopo di lui Dio è stato restituito alla collettività come parte integrante di se stessa, come anima vagante e vicina a tutti noi, come amore allo stato puro, finalmente una figura scremata dall'assillante compito di giudicare e punire. La figura di Dio è dunque divenuta guida per la conversione, termine centrale e fulcro del cristianesimo, via che ci indica che si può cambiare, si può migliorare ove la luce, finalmente intravista, ci illumini di amore. Anche questo secondo atto di avvicinamento tra Dio e l'umanità è dunque un atto di "democratizzazione universalistica", di appianamento dell'umanità non più costretta ad ampie diversificazioni da un giudizio senza appello ma guidata con amore e forza verso un'eguaglianza dovuta al perdono ed alla comprensione. Terzo ed ultimo punto fondamentale è quello che chiude questo cerchio ideale. Questo punto è tutto racchiuso in una frase di Gesù di Nazareth :" ...è più probabile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago che un ricco vada in paradiso ..."(Il Giovane Ricco Luca 18:18-27 --versetto 25). Questa frase racchiude tutta la grandezza di Gesù uomo del suo tempo che si eleva oltre la stratosfera. Nessuna religione né prima né dopo aveva affermato una sorta di egalitarismo economico, nessuna religione contiene il concetto che essendo gli uomini molto simili tra di loro non è possibile che ve ne siano alcuni di tanto più ricchi della media, questo sarebbe infatti il trionfo dell'avidità. Con le sue parole Gesù ha finalmente riportato l'umanità nel suo alveo naturale... quello dell'eguaglianza.
[Explicit]
Ida Magli
Cit. da
Gesù di Nazareth
Frasi di Ida Magli
[Sull'AIDS]
Spero che sia ben chiaro: è un fenomeno assolutamente impercettibile, e che non avrebbe di per sé mai potuto raggiungere e colpire, come ha colpito, l'opinione pubblica e gli istituti politici, se non fossero stati convergenti diversi fattori che ora tenterò di analizzare. Rimane, comunque, chiaro un fatto: diffondere notizie, opuscoli (penso con terrore a quello predisposto dal Pci) o informazioni nelle scuole, dove penso si passerà dal nulla dell'educazione sessuale, ai rapporti ano-linguali (espressione simpatica dell'assessorato alla Sanità del Comune di Roma), serve,
ormai
, soltanto ad accrescere il timore e costituisce un vero pericolo e una aggressione criminosa agli individui.
Ida Magli
Frasi di Ida Magli
Ormai
mi muovevo come un uomo braccato ‐ dall'orologio e dall'orrido avanzare del numero.
Umberto Eco
Cit. da
Il pendolo di Foucault
Frasi di Umberto Eco
"Ma
ormai
la sfida non è solo tra me e Abbone
[l'Abate del monastero]
, è tra me e tutta la vicenda, io non esco da questa cinta prima di aver saputo. Vuole che io parta domattina? Bene, è lui il padrone di casa, ma entro domattina io devo sapere. Devo."
"Dovete? Ma chi ve lo impone,
ormai
?"
"Nessuno ci impone di sapere, Adso. Si deve, ecco tutto, anche a costo di capire male." (Guglielmo e Adso: Sesto giorno, nona)
Umberto Eco
Cit. da
Il nome della rosa
Frasi di Umberto Eco
Dio condusse all'uomo tutti gli animali per vedere come li avrebbe chiamati, e in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ciascun essere vivente, quello doveva essere il suo nome. E benché certamente il primo uomo fosse stato così accorto da chiamare, nella sua lingua edenica, ogni cosa e animale secondo la sua natura, ciò non toglie che egli non esercitasse una sorta di diritto sovrano nell'immaginare il nome che a suo giudizio meglio corrispondesse a quella natura. Perché infatti è
ormai
noto che diversi sono i nomi che gli uomini impongono per designare i concetti, e uguali per tutti sono solo i concetti, segni delle cose. Così che certamente viene la parola "nomen" da "nomos", ovvero legge, dato che appunto i "nomina" vengono dati dagli uomini "ad placitum", e cioè per libera e collettiva convenzione. (Guglielmo: Quinto giorno, Terza)
Umberto Eco
Cit. da
Il nome della rosa
Frasi di Umberto Eco
Come dice Boezio, nulla è più fugace della forma esteriore, che appassisce e muta come i fiori di campo all'apparire dell'autunno; e che senso avrebbe dire dell'abate Abbone che ebbe l'occhio severo e le guance pallide quando
ormai
lui e coloro che lo attorniavano sono polvere e della polvere il loro corpo ha
ormai
il grigiore mortifero (solo l'animo, lo voglia Iddio, risplendendo di una luce che non si spegnerà mai più)?
[Prologo]
Umberto Eco
Cit. da
Il nome della rosa
Frasi di Umberto Eco
Così sono, e son condannato a esserlo. Sarò sempre fantastico, buio, tenebroso, bilioso. Ho
ormai
trent'anni e ho sempre fatto la guerra, per distrarmi da un mondo che non amo. E così ho lasciato a casa un grande romanzo ancora manoscritto. Vorrei vederlo stampato, e non posso occuparmene perché ho questi sudici conti da curare. Se fossi ambizioso, se avessi sete di piaceri... se fossi almeno cattivo... come Bixio. Niente. Mi conservo ragazzo, vivo alla giornata, amo il moto per muovermi, l'aria per respirarla. Morirò per morire, e tutto sarà finito.
Umberto Eco
Cit. da
Il cimitero di Praga
Frasi di Umberto Eco
Il passante che in quella grigia mattina del marzo 1897 avesse attraversato a proprio rischio e pericolo place Maubert, o la Maub, come la chiamavano i malviventi (già centro di vita universitaria nel Medioevo, quando accoglieva la folla degli studenti che frequentavano la Facoltà delle Arti nel Vicus Stramineus o rue du Fouarre, e più tardi luogo dell'esecuzione capitale di apostoli del libero pensiero come Étienne Dolet), si sarebbe trovato in uno dei pochi luoghi di Parigi risparmiato dagli sventramenti del barone Haussmann, tra un groviglio di vicoli maleodoranti, tagliati in due settori dal corso della Bièvre, che laggiù ancora fuoriusciva da quelle viscere della metropoli dove da tempo era stata confinata, per gettarsi febbricitante, rantolante e verminosa nella vicinissima Senna. Da place Maubert,
ormai
sfregiata dal boulevard Saint-Germain, si dipartiva ancora una ragnatela di straducole come rue Maître-Albert, rue Saint-Séverin, rue Galande, rue de la Bûcherie, rue Saint-Julien-le-Pauvre, sino a rue de la Huchette, disseminate di sordidi hotel tenuti in genere da alvergnati, albergatori dalla leggendaria cupidigia, che domandavano un franco per la prima notte e quaranta centesimi per le seguenti (più venti soldi se si voleva anche un lenzuolo).
Umberto Eco
Cit. da
Il cimitero di Praga ‐ Incipit
Frasi di Umberto Eco
C'era una volta un asino che con il suo padrone saliva ogni giorno su per la montagna a raccogliere il legname.
Un giorno come tanti altri, raggiunta la cima il padrone iniziò a raccogliere la legna e la caricò sull'asino.
Quel giorno però decise di scendere da un sentiero di montagna che non frequentava spesso.
Percorrendo il tragitto trovò a terra un pezzo di legno e decise di aggiungerlo al carico dell'asino, pensando che un solo piccolo pezzo non potesse fare tanta differenza.
Scendendo verso valle, trovò nuovamente altri pezzi di legno isolati, che ogni ogni volta raccoglieva e aggiungeva al carico del povero Asino, pensando ogni volta che un poco di legna in più non potesse nuocere all'asino. Fino a quando l'asino, esausto, crollò a terra a causa dell'eccessivo peso. E morì.
Morale: Nella vita non dovremmo esagerare nel caricarci di tante piccole cose che sommate tra loro procurano un peso eccessivo. Rischiamo di accorgerci del danno quando
ormai
è troppo tardi.
Da:
Cento niente hanno ucciso l'asino
Commenti:
1
Si comincia a diventare vecchi quando si pensa: "questa cosa non la posso più fare, questa strada
ormai
mi è preclusa". Non devi aver paura e se ti senti bene non ci sono regole.
Myrta Merlino
Frasi di Myrta Merlino
Sì, sono cambiata per un uomo. Stavo con un ragazzo, e c'erano un sacco di cose che non gli piacevano... come mi vestivo, i miei capelli. Ero talmente innamorata di lui che avrei fatto qualsiasi cosa. Ora mi guardo indietro e mi dico: "Che idiota!". Uno capisce quanto una persona possa influenzarti solo quando
ormai
è finita. Mi trattava in modo orribile, e io non potevo farci nulla. Alcuni amici che mi stavano vicino mi dicevano: "Ma lo vedi cosa ti sta facendo?". Solo che quando ci sei dentro non riesci a capirlo.
Ellie Goulding
Frasi di Ellie Goulding
Pappagallo brasiliano
Il Brasile
ormai
è lontano
Tu che libero sei nato
Te lo sei dimenticato
Tu che libero sei nato
Te lo sei dimenticato
Parli forte e pensi piano
Pappagallo brasiliano
Te lo sei dimenticato
Parli forte e pensi piano
Pappagallo brasiliano
Sergio Endrigo
Cit. da
Il pappagallo
Frasi di Sergio Endrigo
Amo Toronto: è una bella città, tranquilla, mi lascia respirare tra un film e l'altro. Ci abito
ormai
da una ventina d'anni, e poi ci vive anche la mia famiglia.
Rachel McAdams
Frasi di Rachel McAdams
Ormai
sono io che dico agli altri: ragazzi che si fa? Non vi sembra l'ora di tornare a lavorare? Il più scettico è sempre Mick
[Jagger]
. Dice: siamo sicuri che il mondo ha bisogno di un altro disco degli Stones?
[Nel 2011]
Ronnie Wood
Frasi di Ronnie Wood
Giocare con Pirlo è grandioso, ogni giorno impari qualcosa da lui: lo guardi giocare e ti diverti. È un top player da tanti anni
ormai
, quando lo guardi vorresti solo essere come lui.
[Nel 2014]
Paul Pogba
Frasi di Paul Pogba
Due rette parallele s'incontrano solo all'infinito quando
ormai
non gliene frega più niente.
Luciano De Crescenzo
Cit. da
I pensieri di Bellavista
Frasi di Luciano De Crescenzo
I napoletani sono un popolo pieno di devozione cristiana, ma non hanno mai veramente abbandonato le tradizioni pagane. Sono sempre rimasti un po' politeisti. È proprio l'idea di Dio, del Dio che è uno, che noi napoletani facciamo fatica a digerire. Prendete i protestanti, quelli appena hanno un guaio, anche piccolissimo, dicono subito: "My God". Noi non diciamo mai "Mio Dio", preferiamo rivolgerci a qualcuno di più preciso, per questo invochiamo i santi
[...]
. In certi casi particolari, si sceglie di rivolgersi alle anime del purgatorio. Qui qualcuno può obiettare: e perché non a quelle del paradiso, non sono più influenti, più introdotte? Ma il punto è proprio questo e i napoletani lo sanno. Le anime del paradiso se ne fottono,
ormai
vivono la loro estasi celeste, hanno raggiunto l'obiettivo e di quello che succede quaggiù non gliene importa niente. Invece le anime del purgatorio lottano ancora, hanno bisogno delle preghiere. E allora nasce lo scambio, la convenienza reciproca.
Luciano De Crescenzo
Cit. da
Tutti santi: me compreso
Frasi di Luciano De Crescenzo
Non si capisce subito, la bellezza delle cose. La si comprende sempre dopo, quando tutto è
ormai
finito.
Giuliano Sangiorgi
Cit. da
Lo spacciatore di carne
Frasi di Giuliano Sangiorgi
Pensa a te, Mario, pensa solo a te! Ricordati che in questo mondo basta fare sì con gli occhi e no con la testa, che c'è sempre uno pronto che ti pugnala nella schiena. D'altronde io e tua madre siamo soddisfatti: abbiamo un figlio ragioniere, che vogliamo di più? Per noi gli altri non esistono. Tu
ormai
sei sistemato, noi siamo vecchi: non c'abbiamo altre ambizioni. Tutto quello che vogliamo è morire in pace, con la coscienza a posto.
Dal film:
Un borghese piccolo piccolo
Scheda film e trama
Frasi del film
Credo nei liberi mercati, nella competizione tra operatori. Credo nella società aperta e vedo un mondo
ormai
interconnesso. Da quando è caduto l'impero sovietico e la Cina si è mossa sulla via della liberalizzazione, il pianeta si è aperto e penso che sia decisivo avere buon senso, analizzare i problemi e non coltivare dottrine.
John Elkann
Frasi di John Elkann
«Una tizia mi ha dato due pezzi da dieci per avvertirti che ti aspetta fuori» mi sussurrò all'orecchio il cameriere, rabboccando il mio bicchiere di calvados.
Annuii stancamente: sapevo di chi si trattava. «Dille che aspetti la fine del concerto» tagliai corto.
Johnny Shines aveva appena iniziato a cantare So Glad I Found You, accompagnato da Bart Pate all'armonica e da Gloria Sitz al piano. Vecchio e malato era tornato in Europa per l'ultima tournée. Erano
ormai
mesi che attendevo con impazienza di poter ascoltare quella voce roca e profonda.
Alla fine andai in camerino a salutarlo; lo coprii di complimenti e gli regalai una bottiglia di Old Turkey.
Massimo Carlotto
Cit. da
Storia di Gabriella, vedova di mala ‐ Incipit
Frasi di Massimo Carlotto
4 giugno 1958
Ed ecco mi ritrovo ancora una volta a tu per tu colla mia anima fiacca e leggera. Signore! ma come è possibile seguitare così? seguitare alla cieca, senza alcun conforto? andare senza sapere dove né perché? Stanotte è morta una mia vecchia zia, che non vedevo da anni molti: orribile cadaverino di una
ormai
incomprensibilmente remota. E in verità non è stata e non è per lei la mia angoscia: io per me stesso tremavo, che a quanto pare dovrò ben presto seguire quella strada e non sono a ciò in nessun modo preparato.
Tommaso Landolfi
Cit. da
Rien va ‐ Incipit
Frasi di Tommaso Landolfi
Ma giù per l'erta mi pareva di sentire una voce che diceva: "A che ti vale fuggire? Tu sei stato raggiunto, e
ormai
lo sei per sempre. Da che ti nascondi e in che sei minacciato, nel tuo orgoglio forse? E come puoi sperare di nasconderti?". E altre frasi del genere, di quelle che udivano i santi prima di risolversi a esser tali.
Tommaso Landolfi
Cit. da
Se non la realtà
Frasi di Tommaso Landolfi
Ultimo forse rappresentante genuino della gloriosa nobiltà meridionale, io sto da solo in questa casa crollata più che per metà, e che seguita a crollare un poco ogni giorno, in cui il vento si insinua gemendo, zufolando, facendo garrire le pendule tappezzerie.
Ormai
, per volger dei tempi, povero in canna, mi scaldo la minestra da me, poi passeggio infaticabilmente nelle sale vuote, più sovente in cucina a causa del freddo; e tutto pur di non lavorare, che sarebbe cosa vergognosa, ma in ispecie direi pur di non vivere.
Tommaso Landolfi
Frasi di Tommaso Landolfi
L'irrazionalità della società borghese nella sua fase più tarda è restia a farsi comprendere: erano ancora bei tempi quelli in cui si poteva scrivere una critica dell'economia di questa società, cogliendola pienamente nella ratio a lei propria. Perché la società ha
ormai
gettata questa ratio tra i ferri vecchi sostituendola virtualmente con una disponibilità immediata su ogni cosa.
Theodor W. Adorno
Frasi di Theodor W. Adorno
Per tenersi a galla, oggi bisogna stare a Sinistra. E non solo perché merita economicamente e politicamente, perché ti assicura l'impiego e ti garantisce il potere, ma perché è di moda. Sissignori, è una moda
ormai
stare a Sinistra. Una moda come portare le gonne lunghe o le gonne corte, andare a Cortina oppure no. È un conformismo, una convenzione. Soprattutto per i banchieri e i magnati e i presunti intellettuali che frequentano posti come il Tepidarium. Per i giornalisti e le giornaliste e i direttori di giornali che facendo i filoislamici e gli antiamericani intascano stipendi da capogiro. Per gli stilisti che vendendo cenci da cinquantamila euro al pezzo si comprano storici palazzi e piani interi da Bloomingdale's. Per la Confindustria che fa lingua in bocca con la Cgil, insomma per quella che in America si chiama "the Caviar Left". La Sinistra al Caviale. Mah! Io non ci capisco più nulla. Quando ero bambina, i comunisti volevano che i ricchi si vergognassero d'essere ricchi. Sostenevano che la proprietà è un furto. Ora, se non sei ricco, ti sputano addosso. E spesso sono più ricchi dei ricchi di allora. Adorano il lusso e dicono di volersi battere per il superfluo.
Oriana Fallaci
Cit. da
Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse
Frasi di Oriana Fallaci
Ascoltami bene perché, l'ho già detto, io non scrivo per divertimento o per soldi. Scrivo per dovere. Un dovere che
ormai
mi costa la vita. E per dovere questa tragedia l'ho guardata bene, l'ho studiata bene. Negli ultimi due anni non mi sono occupata d'altro, per non occuparmi d'altro ho ignorato perfino me stessa. E mi piacerebbe morire pensando che tanto sacrificio è servito a qualcosa.
Oriana Fallaci
Cit. da
La forza della ragione
Frasi di Oriana Fallaci
Forse avrei dovuto mostrare un po' più di generosità, e andarmene in punta di piedi. Ma
ormai
lo odiavo talmente che avrei dato la vita pur di colpirlo con un'ultima coltellata.
«Colonnello, posso farle un'ultima domanda?»
«Sì, ma breve» rispose. «La delegazione iraniana mi aspetta. Devo far liberare quegli ostaggi.»
«Lei crede in Dio?»
«Ovvio che credo in Dio! Perché mi chiede una cosa simile?»
«Perché credevo che Dio fosse lei, colonnello.»
Mi guardò senza capire.
Oriana Fallaci
Cit. da
Intervista con il Potere
Frasi di Oriana Fallaci
È una macchina diabolica, l'esercito, e il militarismo un ingranaggio mortale. Lo sai qual è la ricetta per fotter le reclute fin dal momento in cui arrivano alla caserma, Bernard? Prima si schierano sul piazzale coi loro abiti borghesi affinché ricordino d'appartenere a una società priva di uguaglianza, vale a dire un consorzio nel quale c'è chi veste bene e chi veste male. Poi gli si infila l'uniforme affinché si illudano d'accedere a un sodalizio di uguali, vale a dire un consorzio nel quale tutti vestono i medesimi panni. Subito dopo si rimbecilliscono con le esercitazioni e le marce che stroncano. E-marciando-cantate-così-tenete il passo. (Però il passo non c'entra, Bernard. C'entra che a cantare non pensano, e a non pensare non s'accorgono di venir fottuti.) Infine si cancella la loro personalità, la loro individualità. Perché il soldato non deve essere un individuo, una persona: deve esser parte d un nucleo perfetto che agisce all'unisono. E lo sai qual è l'ingrediente per ottenere un nucleo perfetto o quasi perfetto? L'odio. L'odio collettivo cioè diretto verso lo stesso bersaglio, e non il bersaglio rappresentato dal nemico che la guerra ti procura o ti procurerà: il bersaglio rappresentato da un paria coi gradi di sergente. Il sergente becero, ignorante, di cui subisci la tirannia che gli è stata delegata dal tenente al quale è stata delegata dal capitano al quale è stata delegata dal maggiore al quale è stata delegata dal colonnello al quale è stata delegata dal generale al quale è stata delegata dalla Macchina, a cui hanno insegnato a berciare come a un cantante si insegna a gorgheggiare do-re-mi-fa-sol-la. Sì, gli hanno insegnato a usare la voce per comandarti e sfotterti e umiliarti, Bernard. E lui la usa nel modo prescritto. «Sei laureato, tu? Bene, allora va' a pulire i cessi.» Al contadino e all'operaio, invece: «Razza di piercolo, da che fogna vieni? Non sai nemmeno contare, somaro?» Poi dispetti, addestramenti forzati, canagliate, fino a quando laureati e contadini e operai lo odiano in uguale misura, e il nucleo quasi perfetto è ottenuto. "Quasi" perché manca il tocco finale, l'ingrediente decisivo, e indovina qual è il tocco finale. L'ingrediente decisivo. È l'amore. L'amore concentrato sullo stesso bersaglio che stavolta è il tenente o meglio ancora il capitano. Insomma l'ufficiale buono, comprensivo, paterno, che ascolta e consola e magari si rivolge a te con il Lei. «È laureato, lei? Bravo, me ne rallegro. È contadino, lei? Bravo, me ne compiaccio. È operaio, lei? Bravo, me ne complimento.» Oppure: «Sì, la rampogna del sergente è stata eccessiva: lo rimprovererò a mia volta. Voglio essere un amico, per voi, in caso di bisogno rivolgetevi a me.» Bisogno? Che bisogno?
Ormai
l'unico bisogno di cui hanno bisogno è ricevere amore, darlo, e dall'odio per il sergente passano all'amore per il tenente o il capitano. Il-mio-capitano. Per il loro capitano accettano qualsiasi sacrificio, qualsiasi martirio, sono pronti a crepare. Con lui salteranno fuori dalla trincea, con lui si lanceranno contro la mitragliatrice che falcia, con lui uccideranno il nemico cioè il disgraziato che dall'altra parte della barricata ha subìto l'identico trattamento, con lui creperanno come bovi al macello. E questo, inutile dirlo, senza che sospettino d'esser le vittime d'un lurido imbroglio, le ruote di un ingranaggio ben oliato e ben collaudato. Perenne.
Oriana Fallaci
Cit. da
Insciallah
Frasi di Oriana Fallaci
[Su Judy Garland]
Le vedevo le rughe precoci, e
ormai
benissimo anche la cicatrice sotto la gola ed ero affascinata da quegli occhi neri, e disperati, in fondo ai quali tremava una disperazione ostinata.
Oriana Fallaci
Cit. da
I sette peccati di Hollywood
Frasi di Oriana Fallaci
Chi dice Hollywood pensa subito a Marilyn Monroe. Ma è inutile che cerchiate in questo libretto un ritrattino o una intervista con Marilyn Monroe. Non c'è. Sono stata a Hollywood più di una volta, vi sono rimasta una lunga insopportabile estate, sono entrata nelle case dei divi, ho mangiato con loro, ho fatto il bagno nelle loro piscine. Ho subìto le loro lacrime, le loro bugie, la loro boria, ma non ho mai, dico mai, parlato a quattr'occhi con la signorina Jean Mortenson, in arte Marilyn Monroe. E, tutto sommato, non mi dispiace: sebbene siano molti gli ingenui che mi compiangono per questo. Infatti la mia avventura con la Monroe, che dura
ormai
tre anni, come una specie di scommessa o maledizione, è la più assurda che possa capitare a una giornalista.
Oriana Fallaci
Cit. da
I sette peccati di Hollywood ‐ Incipit
Frasi di Oriana Fallaci
[Su 8½]
Tanto lo sappiamo tutti,
ormai
, che il suo film è autobiografico: sfacciatamente, indiscutibilmente autobiografico. Perfino il cappello di Guido Anselmi è identico al suo. Perfino il modo di buttarsi il cappotto sulle spalle, di camminare, di sorridere.
[...]
perfino nella stessa capacità di dire bugie. "Menti come respiri", gli dice sua moglie. Oddio: non che a somigliargli lei faccia una gran bella figura. Il ritrattino è spietato: "Pulcinella ipocrita e vigliacco." "Debole, abulico e mistificatore." "Presuntuoso, incerto e imbroglione." "Un tipo che non vuol bene a nessuno." E, per finire, quella ammissione terribile: "Non ho proprio nulla da dire ma lo dico lo stesso".
Oriana Fallaci
Frasi di Oriana Fallaci
[Su Ruhollah Khomeini]
Il suo nome è sulla bocca di tutti, ossessivamente, sia che venga pronunciato con amore sia che venga sibilato con odio: è
ormai
ciò che in Vietnam era il nome di Ho Ci-min, in Cina il nome di Mao Tse-tung, e nei comizi scatena un tale fanatismo che ieri il primo ministro Bazargan ha perso le staffe. «Se dico Maometto applaudite una volta, se dico Khomeini applaudite tre volte. Al posto del profeta io me ne offenderei.» Non dimentichiamo che a decine di migliaia son morti per ubbidirgli, viene il vomito a guardare il cimitero in cui li hanno sepolti, magari in fosse comuni, e in sostanza non è cambiato nulla dai giorni in cui con quel nome sulle labbra si gettavano inermi contro i carri armati per esser falciati dalle mitragliatrici. Se lui lo esigesse, rifarebbero altrettanto.
Oriana Fallaci
Frasi di Oriana Fallaci
Vorrei tanto essere la protagonista di una storia romana, perché tale mi sento. Sono venuta nella capitale quando avevo nove mesi. Sono cresciuta nel quartiere popolare di San Paolo e devo dire che la mia romanità verace mi ha anche causato qualche problemino serio di dizione: quando iniziai a recitare, fui costretta a frequentare dei corsi per migliorare il mio italiano. Parlavo decisamente come un'autentica trucida. E devo confessare che ancora adesso, quando non sono in veste ufficiale, mi lascio andare alla cadenza dialettale. Così mi sento a casa mia, anche se
ormai
vivo a Milano da molti anni.
[dal un'intervista del 1996]
Ottavia Piccolo
Frasi di Ottavia Piccolo
[Suffragette, a noi!]
Veri soldati in gonnella siam.
Del voto alle donne gli alfieri siam.
Ci piace l'uomo preso a tu per tu,
ma al governo lo troviamo alquanto scemo.
Lacci e catene noi spezzerem
e tutte unite combatterem.
Noi siam le forze del lavoro
e cantiamo tutte in coro:
Marciam! Suffragette, a noi!
Non puoi arrestarci o maschio
son finiti i tempi tuoi.
E' un solo grido unanime: Femmine, a noi!
Ben presto anche in politica seguire ci dovrai,
se il voto ancor ci neghi,
per te saranno guai!
Siam pronte al peggio,
anche a morire
ormai
.
Chi per il voto muor, vissuto è assai.
Femmine, a noi!
Ah! Lacci e catene noi spezzerem
se tutte unite combatterem.
Noi siam le forze del lavoro
e cantiamo tutte in coro:
Marciam! Marciam! Marciam!
Suffragette, a noi!
Dal film:
Mary Poppins
Scheda film e trama
Frasi del film
Frank
: Tu in prima fila, con la maglietta grigia a maniche corte, mi dici per favore come ti chiami?
Geof
: Geof. Una sera lei... mi ha ritelefonato... e mi ha chiesto un consiglio su uno che le piaceva. E io sono morto.
Frank
: Sa cosa provi per lei? Ne avete parlato?
Geof
: Molte volte.
Frank
: Lei cosa dice?
Geof
: Dice... dice che non prova la stessa cosa per me.
Frank
: Tutti noi che siamo qui, abbiamo provato almeno una volta il tuo dolore. E ti ringrazio per averlo diviso con noi. Adesso lascia che ti mostri cosa insegneremo a Melina con le nostre regole e il nostro calendario. Ok?
[Frank, che si era accostato a Geof, torna sul palco]
Frank
: Mi rivolgo a te, Melina, "Melina la Topina".
Ormai
il tuo nome è segnato. Oh, oh... non puoi sfuggirmi. Mia cara, considerati già morta. Perché fin da adesso tutti i miei laser, tutti i miei missili, tutte le mie pistole intergalattiche, tutti i miei bazooka, tutti i miei jet sono puntati proprio gontro di te. Perché a me e ai miei "fratelli" piace onorare le feste. E il Primo maggio, cari miei, festeggiamo il..."Vagina Day!"
Pubblico
: Sì!
Frank
: E quando è giugno, baby, del mio amico "attrezzo" prendi in pugno! E poi ad agosto tu berrai a qualunque costo, sarai sbronza, sarai alticcia, e succhierai la sua salsiccia!
[Pubblico in tripudio]
Io mi prefiggo delle mete nella vita e quando dico che questa merda non l'accetterò più, state pur certi che non l'accetterò più. Tu credi che quella sia un'amica, Geof, tu vieni qui e dici che quella è un'amica, ma non è vero! Ma pensi sul serio che ti starà vicina quando le cose andranno male? Che ne dite? Quando tutto va in vacca, le signore donne restano a raccogliere i pezzi?
Pubblico
: No!
Frank
: Ma non fatemi ridere! Va a farti fottere, "Melina la Topina". Oh, mi chiederai di leccare la tua "marmellata di fragole" piangendo.
[Applausi]
Oh sì, ma attenzione: non è che con questo voglia dire che non ci servano anche un paio di vere amiche. Nel capitolo 23 scopriremo quanto siano utili per scatenare la gelosia della nostra bella. Ma ne parleremo più tardi. Adesso voglio che tiriate fuori il vostro opuscolo azzurro... Andate a pagina 18. Ora gli daremo solo una veloce scorsa, ci torneremo sopra più tardi. Pagina 18. "Inventate una tragedia". È una tecnica elementare, ma se attuata correttamente è efficacissima per rimediare il "pelo". Procediamo. Stabilite una data e telefonate alla vostra vittima. Diciamo intorno alle sette e mezzo. La parola chiave è il "telefono".
[...]
Frank
:
[all'unisono col pubblico]
Rispetta il cazzo e doma la fica!
[Da solo]
Ci vediamo dopo pranzo.
[Applausi]
Dal film:
Magnolia
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho scritto di molte cose, ma pochissimo dei miei film e del cinema in generale. Eppure ho fatto più di cinquanta film, quasi uno all'anno. La verità è che credo di avere fatto molti film senza accorgermene. Sedevo accanto alla macchina da presa nella mia sedia da regista, dicevo "Motore!", "Azione!", e pensavo ad altro. Mi sembrava, occupandomi del film e degli attori, di sciupare il mio tempo. Me ne andavo via con la testa. Amavo troppo la mia libertà per sentirmi costretto a seguire gli attori, le loro battute, i movimenti di macchina, il ritmo di una scena, le luci dell'operatore, lasciavo che se ne occupasse il mio doppio, cioè me stesso, la parte automatica di me che sentivo dire: "Questa è buona, si stampa". Oppure: "No, facciamone un'altra".
[...]
Non vedevo l'ora che finisse la giornata per starmene solo con me stesso. Pensavo a tutto. Tranne che al film. A cosa pensavo? Quasi sempre a un'altra storia, ad altri luoghi, ad altri attori. Il film che stavo girando
ormai
l'avevo metabolizzato, era fatto, già visto, non suscitava la mia curiosità, mi annoiava, non volevo saperne niente. Infatti cercavo di evitare la tortura delle proiezioni prima dell'uscita, volevo non parlarne più, dimenticarlo. Non conservavo nulla.
Dino Risi
Frasi di Dino Risi
E lo sai bene che ti voglio | ma ho già fatto la mia scelta
ormai
da tempo.
Zero Assoluto
Cit. da
Settimana di ricordi
Frasi di Thomas De Gasperi
Champagne per brindare a un incontro
con te che già eri di un altro
ricordi c'era stato un invito
stasera si va tutti a casa mia.
Così cominciava la festa
e già ti girava la testa
per me non contavano gli altri
seguivo con lo sguardo solo te.
Se vuoi ti accompagno se vuoi
la scusa più banale per rimanere soli io e te
e poi gettare via i perché amarti come sei
la prima volta l'ultima.
Champagne per un dolce segreto
per noi un amore proibito
ormai
resta solo un bicchiere
ed un ricordo da gettare via.
Lo so mi guardate lo so
mi sembra una pazzia
brindare solo senza compagnia
ma io, io devo festeggiare
la fine di un amore
cameriere champagne.
Peppino Di Capri
Cit. da
Champagne
Frasi di Peppino Di Capri
Era la Vigilia di Natale, e la commessa non vedeva l'ora di andarsene! Pensava in continuazione alla festa che l'attendeva appena avrebbe finito il lavoro.
Sentiva già i mormorii di ammirazione, che l'avrebbero accompagnata mentre entrava vestita con l'abito da sera di velluto con il suo cavaliere che la scortava.
Mancavano solo cinque minuti alla chiusura quando arrivò l'ultima cliente!
- "
Non è possibile che venga proprio al mio banco!
" - pensò la commessa.
Finse di non sentire, quando quella si schiarì la voce, e disse piano:
- "
Signorina, signorina... Quanto costano, quelle calze?
".
- "
Credo che sul cartellino ci sia scritto: 3 Euro!
" - rispose scocciata.
- "
Non ne avete di meno care?
"
- "
2 Euro!
" - scattò, guardando l'orologio.
- "
Mi faccia vedere quelle meno care, per favore!
"
- "
Sono spiacente, signora. Stasera chiudiamo alle 18,30 perché, se non lo sa, oggi è la Vigilia di Natale!
"
Siccome la cliente non apriva bocca, la commessa si decise a rivolgere a lei lo sguardo. Era pallida, aveva l'aria affaticata, le occhiaie erano profonde. Probabilmente non aveva nemmeno trent'anni ma ne dimostrava molti di più per quell'aspetto sciupato.
- "
Ma... I miei figli non avranno neanche un regalo!
" - disse, triste. Poi aggiunse:
- "
Fino a stasera non avevo soldi!
".
- "
Mi dispiace tanto per lei, signora!
" - disse la commessa, allontanandosi da lei.
La commessa non arrivò fino al fondo del banco. La donna non aveva detto neppure una parola, ma alla commessa non riuscì di fare un passo in più. Si voltò e notò nei suoi occhi l'espressione più triste che avesse mai visto. Tornò sui suoi passi.
- "
D'accordo, signora, ma faccia presto!
"
Un sorriso illuminò il volto della donna, che si mise a correre tra calzini, nastri e vari oggetti regalo che il negozio offriva.
Alla commessa, quei pochi minuti, sembrarono lunghi come l'eternità.
Finalmente la donna, si decise e scelse di acquistare alcune paia di calze, dei nastri colorati e due libri di fiabe sul Natale.
La commessa gettò gli acquisti in un sacchetto e diede il resto alla signora.
Ormai
nel negozio non c'era più nessuno. Andò di corsa negli spogliatoi, infilò in fretta il vestito e corse fuori dal negozio, incontro al suo cavaliere che l'attendeva in macchina, con il motore acceso, dall'altra parte della strada.
Fu al terzo semaforo rosso che notò la donna del negozio: camminava in fretta, tenendo stretto, con il suo esile corpo, il pacco dei doni per i suoi figli.
Il suo volto, che aveva perduto la patina di stanchezza, era ancora illuminato dal sorriso.
In quel breve istante, qualcosa avvenne dentro di lei. Non vide solo la donna: vide i suoi quattro bambini, che, il mattino dopo si sarebbero infilati felici le calze nuove, avrebbero messo i nastri nei capelli ed avrebbero letto le favole di Natale.
In fondo al cuore la commessa si sentì felice.
Ricorda: spesso basta poco per far felice chi sta accanto a noi e facendo qualcosa di bene per gli altri, stiamo meglio anche noi stessi.
Da:
L'ultimo acquisto della vigilia di Natale
C'era una volta un uomo che si chiamava Malcolm. Lavorava con i bambini e gli piaceva. Gli piaceva più di ogni altra cosa. Poi una sera scopre di aver commesso uno sbaglio con uno di loro. Non era riuscito ad aiutarlo. Da quel momento non fa che pensare a lui. Non può dimenticare. Da allora tutto è stato diverso. Ma lui non è più la stessa persona di una volta. E a sua moglie non piace la persona che lui è diventato. A malapena si parlano,
ormai
. Sono due estranei. E poi un giorno Malcolm incontra un bambino davvero meraviglioso. Un bambino veramente fico. Gli ricorda tantissimo l'altro. E Malcolm decide di tentare di aiutare questo bambino... perché sente che se riuscisse ad aiutare questo bambino sarebbe come aiutare anche quell'altro.
Malcolm Crowe
Dal film:
Il sesto senso
Scheda film e trama
Frasi del film
È mezzanotte. La casa è immersa nel buio. Non so come andrà a finire. I ragazzi stanno tutti malissimo e continuano a vomitare. Sento mio figlio e la mia figlia maggiore che vomitano in due bagni diversi. Sono andato poco fa a controllarli, per vedere che cosa tiravano su. Sono soprattutto preoccupato per la più piccola. Ho dovuto indurre il vomito anche a lei. È la sua sola speranza.
Io credo di stare bene, almeno per ora. Ma la prospettiva non è certo delle migliori: le persone coinvolte in questa storia sono quasi tutte morte,
ormai
. E troppe sono le cose su cui non posso avere certezze...
I macchinari sono stati distrutti, ma potrebbe essere ugualmente troppo tardi.
Sto aspettando Mae. È andata al laboratorio di Palo Alto dodici ore fa. Spero che ce l'abbia fatta. Spero sia riuscita a spiegare quanto è disperata la situazione. Credevo che dal laboratorio qualcuno si sarebbe fatto sentire, ma ancora non ho ricevuto notizie.
Mi fischiano le orecchie, e non è certo un buon segno. Sento delle vibrazioni nel petto e nell'addome. La piccola più che vomitare, sta sputacchiando. Mi gira la testa. Spero di non perdere i sensi. I ragazzi hanno bisogno di me, soprattutto la piccola. Hanno paura. E non posso certo rimproverarli.
Anch'io ho paura.
E pensare che una settimana fa il mio problema principale era quello di trovare un lavoro! Ora, invece, mi viene quasi da ridere.
D'altra parte, le cose non vanno mai come ci si aspetta.
Michael Crichton
Cit. da
Preda ‐ Incipit
Frasi di Michael Crichton
Nel campo di sotto, apparivano e sparivano i lumicini delle lucciole. Di lì, e anche più lontano, veniva il canto dei grilli. Non ci aveva fatto caso, le sere avanti: né alle lucciole né ai grilli. "
Ormai
siamo in autunno" pensò. La settimana prossima, avrebbero vendemmiato. Presto avrebbero anche bacchiato le castagne. Per un momento si sentì contenta, come le succedeva sempre da bambina, quando il principio dell'autunno voleva dire andare a vendemmiare da Ersilia, andare con la mamma a raccattare le castagne, e ricominciare ad andare a scuola.
[Explicit]
Carlo Cassola
Cit. da
Paura e tristezza
Frasi di Carlo Cassola
Mentre aspettava che il latte bollisse, scostò la tendina e guardò fuori. Il mare era scolorito, salvo la striscia turchina dell'orizzonte. La baracca aveva le imposte sprangate. Enrico e Bice dovevano essere ancora a letto. Forse erano svegli, e si godevano l'intimità coniugale. Anna non provava invidia. Era
ormai
una donna soddisfatta, quieta e saggia; non aveva desideri né rimpianti, e non temeva la solitudine.
[Explicit]
Carlo Cassola
Cit. da
Un cuore arido
Frasi di Carlo Cassola
Il sole,
ormai
basso sull'orizzonte, illuminava di sbieco la scarpata che limitava da una parte il campiello e, sopra, il fianco della chiesetta e del campanile. Da dietro la siepe venivano le voci tranquille delle ragazze che s'erano spinte fin là a passeggiare. Poi le campane cominciarono a suonare per il Vespro e il loro suono lungo, profondo, alternato coprì le voci delle ragazze e i gemiti del cane. Jack morì dopo aver molto sofferto. Estate 1976.
[Explicit]
Carlo Cassola
Cit. da
L'uomo e il cane
Frasi di Carlo Cassola
Sei l'unica voglia che non vorrei | ti ho vista piangere su di me | ma sono il tuo passato
ormai
.
Nek
Cit. da
La voglia che non vorrei
Frasi di Nek
Sei un ramo dentro la corrente
ormai
| mi sbatti addosso e dopo te ne vai | da chi | Sei la dissonanza quando non ci sei | la stanza vuota che distruggerei | sei te | Se con me sei come sei | senza te io che faccia avrei | Se comincia così | se parti e sei qui | togliendo via i se | io m'innamoro di te.
Nek
Cit. da
Sei
Frasi di Nek
E cammini lungo il mare | nel suo lento respirare | tu sei parte di quel tutto
ormai
| Nella stanza 26 | metti un fiore tra i capelli tuoi | mentre l'alba nuova ti viene incontro | nel profumo del vento.
Nek
Cit. da
Nella stanza 26
Frasi di Nek
L'uomo che non vuoi | l'uomo che non sai | sta bussando alla tua porta già da un po' | ma non gli aprirai | Come rondini | imprendibili | vanno liberi da un corpo stanco
ormai
| i pensieri che hai | Nella stanza 26 | tra quei fiori che non guardi mai | se ti affacci vedi il mare | ricominci a respirare | poi ti perdi nella sua armonia | e hai il coraggio di andar via | via da un mondo sporco che non vuoi | via da un bacio che non ha tenerezze | che non sa di carezze.
Nek
Cit. da
Nella stanza 26
Frasi di Nek
Io tra i mulinelli di un inutile addio | come una Chiesa sconsacrata che
ormai
| non ha risposte ma bestemmie tra i denti | e notti perdenti ti voglio quindi | Io scendo dal treno che fa un viaggio non mio | e il cigolare dei rumori è un fruscio | quella stazione puoi chiamarla perdono | per quel che può un uomo | Stringo piano le tue mani come fossero gabbiani | capaci di andare via da un'idea senza più prigioni | Se ti curvi sul mio corpo tesa nel respiro grosso | se credi negli attimi tu sei già dentro il mio percorso.
Nek
Cit. da
Io sono qui
Frasi di Nek
E così nei pensieri tuoi | il resto non conta
ormai
| la notte se vuoi è un sogno o un'idea | non è altro che una breve galleria | tra il passato e tutto quello che farai | sai che l'alba torna sempre al posto suo | e la vita è ritrovarsi amico mio.
Nek
Cit. da
Non vale un addio
Frasi di Nek
Intorno a te la strada va si fa di lato la città | le case basse che diradano e l'aria cambia
ormai
| fuggire adesso è la tua idea in mezzo a un cielo che va via | però il dolore quando acceleri corre più di te | ad ogni curva ad ogni età è sempre lì che aspetta già | sceglie le persone fragili le più forti mai.
Nek
Cit. da
Non vale un addio
Frasi di Nek
Nel silenzio che c'è quella parte di me | se ne va dietro te | io rimango così con quell'altra metà | e il rumore che fa non lo sai | Mi mancano i ritardi gli sguardi | spenti
ormai
| Dimmi quante volte se per troppe volte | ho preteso da te più di quello che do | le occasioni perse le diverse scelte | e la certezza che tu mi capissi di più | ... adesso che ti perdo mi accorgo cosa sei.
Nek
Cit. da
Una parte di me
Frasi di Nek
Ti ho vista ieri sera | che camminavi in fretta | avrei voluto darti una carezza e poi | in questa primavera | che il sole ancora aspetta | non son riuscito a dirti | nemmeno come stai | Ma quante volte
ormai
la voglia di | chiamarti sai | e risentire la tua voce | per poi convincermi che è inutile così | annegare nuovamente | tra i miei brividi.
Nek
Cit. da
Labirinto
Frasi di Nek
Io sento che ci sei | che mi dai | la vibrazione | che è giusta
ormai
| sento che tu vai | oltre il limite che c'è | incatenata a me | Così ti guardo e ti confesso adesso | che siamo noi | la vera prova che | un paradiso c'è.
Nek
Cit. da
Fatti amare
Frasi di Nek
Non vedi che
ormai
| c'è un brivido che | si muove all'unisono esatto con te | non vedi che tu | sei dentro di me in modo stabile | perché prima di te | nessuna mai | ancora mi ha fatto l'effetto che fai | è un richiamo più forte di me | il più forte che c'è | Ma non lo senti che
ormai
| dipendo da te | dalla tua bocca che chiede di me | perché tu non sei ne sarai abitudine mai.
Nek
Cit. da
Quando non ci sei
Frasi di Nek
E tu sul treno che va lassù | mi abbracci e già sei sui miei | punti più deboli | E tu sul treno che va lassù | riapri una storia che | è chiusa
ormai
con te | poi ti rivesti | ...E forse è meglio così | ...ma si | Vorrei parlarti e mi accorgo che | un argomento non c'è | c'è il tuo profumo l'odore di fumo su me.
Nek
Cit. da
Sul treno
Frasi di Nek
Ci sei tu e io m'illumino | mi agito quando non ci sei | ma tu non vedi niente | pensi ad altro
ormai
| Ci sei tu e io m'illumino | logico che ti rivorrei | se t'amo forse perdo | se non ti amo però non vinco mai.
Nek
Cit. da
Ci sei tu
Frasi di Nek
Ormai
sei nei miei codici | navighi ad un passo da me | se vai oltre i miei limiti | ad istinto vengo da te | tutte le volte che ridi | quando mi sfidi | segui un progetto che non so | ma
ormai
sei nei miei sintomi | è l'informazione che ho.
Nek
Cit. da
Nemmeno un secondo
Frasi di Nek
Mi dico è meglio da solo | che stare male per lei | che da una vita mi lega a sé | con un sì, con un ma e con un se | E quel che credo è anche vero | ma io ce l'ho nella pelle
ormai
| non so pensare a me senza lei | meglio un ma, meglio un se di un suo mai | Va bene così | va bene com'è | finché dici sì prendo quello che c'è.
Nek
Cit. da
Con un ma e con un se
Frasi di Nek
È strano che di tutti quei progetti miei | non me ne frega niente
ormai
se non ci sei | Giusto o no sull'ombra ti camminerò | fino a che ombra non sarò | fino a convincerti che a te io non rinuncio | non so nemmeno cosa fai | o se qualcuno già ce l'hai | la notte fingo che ci sei | stringo il lenzuolo intorno a me | e non è gran che.
Nek
Cit. da
Giusto o no
Frasi di Nek
Giochi di sguardi
ormai
tra di noi | vuole baciarti ma tu non vuoi | nella monotonia mi ci schianto | ora mi alzo e con la scusa mi avvicino e poi... | noi due | nel mondo noi due | cercando io e te | nel tempo che c'è | ho te | in testa ho te | e basta con te | fin quando ce n'è.
Nek
Cit. da
Noi due
Frasi di Nek
E ti ha buttata giù nuovamente | sapere che tuo padre ha un'altra
ormai
| E ti ha ferita ma io non c'entro niente | mi chiedi di lasciarti in pace e vai | ma dove vai ora | sei sola | non fare così | è dura | se questa storia va in malora | tu scappi da chi.
Nek
Cit. da
Vai sola
Frasi di Nek
Tu sei tu sai | nel sogno da chi vai | tu sei tu sai | stai svegliandoti
ormai
| mi sorprendo i tuoi occhi | quasi chiusi poi accesi | spalancati in me | dici sorridendo: "Sognavo di te!".
Nek
Cit. da
Tu sei, tu sai
Frasi di Nek
Vanno via ragazze della 5°B | secchione o senza venerdì | ma
ormai
quasi donne | e diari non ne scrivi più | e non lo saprò mai | se il nome che segnavi tu | era il suo o forse il mio....
Nek
Cit. da
Ragazze della 5°B
Frasi di Nek
Federico Bisceglia, sostituto procuratore di Napoli, era uno dei magistrati in prima linea per le indagini sui rifiuti e le violazioni ambientali nella Terra dei Fuochi. È morto ieri in un incidente stradale sulla Salerno-Reggio Calabria: la sua auto si è scontrata contro le barriere laterali in un tratto rettilineo non interessato da lavori di ammodernamento, finendo fuori strada dopo alcuni testacoda. La magistratura farà le sue indagini e spero riveli presto la verità. Ma su queste cose ho smesso di credere al caso. Quando si tratta di Terra dei Fuochi, di rifiuti e di violazioni ambientali, gli interessi in gioco sono internazionali. E chi indaga tocca sempre i fili dell'alta tensione. La commistione tra politica, camorra e imprenditoria ha
ormai
creato uno "stato" alternativo che vede tra gli introiti più remunerativi proprio la gestione dei rifiuti.
[2 marzo 2015, post su Facebook]
Luigi Di Maio
Frasi di Luigi Di Maio
Un giorno di settembre, il mese azzurro,
|
tranquillo sotto un giovane susino
|
io tenni l'amor mio pallido e quieto
|
tra le mie braccia come un dolce sogno.
|
E su di noi nel bel cielo d'estate
|
c'era una nube ch'io mirai a lungo:
|
bianchissima nell'alto si perdeva
|
e quando riguardai era sparita.
|
|
E da quel giorno molte molte lune
|
trascorsero nuotando per il cielo.
|
Forse i susini
ormai
sono abbattuti:
|
Tu chiedi che ne è di quell'amore?
|
Questo ti dico: più non lo ricordo.
|
E pure certo, so cosa intendi.
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Pure il suo volto più non lo rammento,
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questo rammento: l'ho baciato un giorno.
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Ed anche il bacio avrei dimenticato
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senza la nube apparsa su nel cielo.
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Questa ricordo e non potrò scordare:
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era molto bianca e veniva giù dall'alto.
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Forse i susini fioriscono ancora
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e quella donna ha forse sette figli,
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ma quella nuvola fiorì solo un istante
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e quando riguardai sparì nel vento.
Bertolt Brecht
Titolo della poesia:
Ricordo di Marie A.
Frasi di Bertolt Brecht
Dove gli alberi ancora
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abbandonata più fanno la sera,
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come indolente
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è svanito l'ultimo tuo passo
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che appare appena il fiore
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sui tigli e insiste alla sua sorte.
|
|
Una ragione cerchi agli affetti,
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provi il silenzio nella tua vita.
|
|
Altra ventura a me rivela
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il tempo specchiato. Addolora
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come la morte, bellezza
ormai
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in altri volti fulminea.
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Perduto ho ogni cosa innocente,
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anche in questa voce, superstite
|
a imitare la gioia.
Salvatore Quasimodo
Titolo della poesia:
Imitazione della gioia
Frasi di Salvatore Quasimodo
[Sulla strage di Hillsborough]
Quando arrivammo a casa era
ormai
evidente che questo non era un semplice incidente calcistico, di quelli che si verificano una volta ogni qualche anno, in cui una o due persone sfortunate ci lasciano la pelle, e che viene generalmente e casualmente visto da tutte le autorità preposte come uno dei rischi insiti nel divertimento che ci siamo scelti. Il numero dei morti aumentava di minuto in minuto - sette, poi venti, poi una cinquantina e infine novantacinque - e fu chiaro che per tutti quelli che avevano ancora un briciolo di buon senso, niente sarebbe stato più come prima.
Nick Hornby
Cit. da
Febbre a 90'
Frasi di Nick Hornby
Una cosa è certa sul tifo: non è un piacere parassita, anche se tutto farebbe pensare il contrario, e chi dice che preferirebbe fare piuttosto che guardare non capisce il concetto fondamentale. Il calcio è un contesto in cui guardare diventa fare - non in senso aerobico, perché guardare una partita con il fumo che esce dalle orecchie, e poi bere e mangiare patatine per tutta la strada del ritorno è assai improbabile che ti faccia del gran bene, nel senso in cui te ne fa la ginnastica di Jane Fonda o lo sbuffare su e giù per il campo. Ma nel momento del trionfo il piacere non si irradia dai giocatori verso l'esterno fino ad arrivare
ormai
smorzato e fiacco a quelli come noi in cima alle gradinate; il nostro divertimento non è una versione annacquata del divertimento della squadra, anche se sono loro che segnano i gol e che salgono i gradini per incontrare la principessa Diana. La gioia che proviamo in queste occasioni non nasce dalla celebrazione delle fortune altrui, ma dalla celebrazione delle nostre; e quando veniamo disastrosamente sconfitti il dolore che ci inabissa, in realtà, è autocommiserazione, e chiunque desideri capire come si consuma il calcio deve rendersi conto prima di tutto di questo. I giocatori sono semplicemente i nostri rappresentanti, e certe volte, se guardi bene, riesci a vedere anche le barre metalliche su cui sono fissati, e le manopole alle estremità delle barre che ti permettono di muoverli. Io sono parte del club, come il club è parte di me; e dico questo perfettamente consapevole del fatto che il club mi sfrutta, non tiene in considerazione le mie opinioni, e talvolta mi tratta male, quindi la mia sensazione di unione organica non si basa su un fraintendimento confuso e romantico di come funziona il calcio professionistico.
Nick Hornby
Cit. da
Febbre a 90'
Frasi di Nick Hornby
[Ninna nanna cantata alle gemelle]
Tuo padre è qua ti stringerà al fianco tuo l'avrai. | Insieme a lui i sogni bui son tramontati
ormai
. | Ti cullerà e senti già che il sonno ti reclama. | Tuo padre è la brezza che col soffio suo ci chiama per sospirar che ci ama.
Ila
Dal film:
Noah
Scheda film e trama
Frasi del film
Molti occidentali ritengono erroneamente che solo gli abitanti del Sudest asiatico credano nella reincarnazione, mentre essa è un'idea diffusa presso molti popoli, fin da età remote; popoli lontani fra loro, che non sono mai entrati in contatto.
[...]
Insomma, in qualche misura quasi tutti coloro che si trovano al di là della sfera d'influenza dell'ortodossia cristiana, giudaica, islamica e scientifica ‐ quest'ultima
ormai
diventata per molti una sorta di fede ‐ credono nella reincarnazione.
Roberto Giacobbo
Cit. da
Aldilà: la vita continua?
Frasi di Roberto Giacobbo
Ephraim
: Sono in molti al Mossad a non sapere niente di voi. Nessuno sa. Perciò tutti si chiedono "chi uccide i Fedayyìn? Sono i nostri? Perché non ci è stato detto?". Presuntosi, che fanno molto rumore. Magari potrò includere uno o due di voi, ma escludere il Mossad o l'esercito è impossibile. Accettalo.
Avner
: Noi lo accettiamo, ma il nostro informatore no.
Ephraim
: Chi è l'informatore?
Ormai
devi dirmelo e comunque non è una richiesta, è un ordine.
Carl
: Non può dargli ordini, non lavora per lei.
Ephraim
: Sta' zitto!
[Ad Avner]
Io ti pago, tu lavori per me.
Avner
: Io lavoro per una cassetta in una banca di Ginevra, è la cassetta che paga.
Ephraim
: Vuoi trovarla vuota, Avner?
Avner
: Voglio che ci lasci fare il nostro lavoro!
Ephraim
: Si può sapere che vi prende? A tutti voi, vedete di crescere! E in fretta! Questo non è un gioco, un giochetto del cazzo! Chi ha l'informatore? Da dove arrivano le informazioni? Datemi il suo maledetto numero!
Hans
: Spero che alla vecchia signora qui accanto sia piaciuto quello che ha detto, è un po' sorda ma credo che l'abbia sentita.
Dal film:
Munich
Scheda film e trama
Frasi del film
Pregherei
pregherei se mi sentisse lui
Chiederei
chiederei che ne sarà di noi
Gli direi
gli direi riprendi ciò che vuoi
Dammi lei
dammi lui è tutto quel che ho
Prendi il mio cibo e mangerò le nuvole
la mia chitarra prendi e il vento suonerò
e la mia moto i piedi sanno correre
prendi il mio nome lei mi chiama amore
ormai
Portati via tutti i gioielli miei
con i capelli miei io mi rivestirò
vivrò di quei sogni che lui mi darà
riprendi tutto ma l'amore no
Oh,dammi lei
Oh,dammi lui
Oh,adesso e sempre
adesso e sempre di più
Spegni tutte le stelle
ma questo amore che brilla più del sole
non toccare,tu lascialo com'è
Pregherei
pregherei se mi sentisse lui
Chiederei
chiederei che ne sarà di noi
Gli direi
gli direi riprendi ciò che vuoi
Dammi lei
dammi lui è tutto quel che ho
dammi il dolore io lo cambio in estasi
dammi la febbre da sentire i brividi
e chi mi odia io l'amerò
io con l'amore sopravviverò
Oh,dammi lei
Oh,dammi lui
Oh,adesso e sempre
adesso e sempre di più
Puoi riprenderti il mondo
ma lasciaci l'amore che fa soffrire
non toccare tu lasciaci così
Io e lei io e lui
Scialpi
Cit. da
Pregherei
Frasi di Scialpi
Ci sono dei fanciulli che giocano per le strade, i quali potrebbero benissimo risolvere qualcuno dei problemi di fisica nucleare che mi pongo, proprio perché essi hanno delle forme di percezione che
ormai
io ho perso da tempo.
Robert Oppenheimer
Frasi di Robert Oppenheimer
Primo mese
Ciao mamma. Eccomi, sono dentro di te. Il mio cuore ha iniziato a battere insieme al tuo ed è una cosa meravigliosa. Il tuo battito è una ninna nanna per me.
Secondo mese
Ciao mammina. Misuro ancora pochi centimetri ma ti sento. Sento la tua voce, quella di papà e dei nonni. Che bello sentirvi! Tu mamma mi rendi felice. Scusami se a volte ti faccio stare male: io non vorrei, ma cresco e devo farmi spazio.
Terzo mese
Ciao mamma. Ora comincio a capire come funzionano i movimenti: muovo i piedini e le manine, tu non mi senti perché sono ancora un fagiolino, ma ti assicuro che io sento te, sento il tuo amore.
Quarto mese
Sto crescendo bene, vero mamma? Non ti do tanti disturbi ed ora sono felice per questo; non voglio farti soffrire, anzi cerco di migliorare il tuo umore. Ti aiuto come posso.
Quinto mese
Ciao mamma. Sei in ansia per me, vero? Non ti preoccupare: ho due manine, due gambe, due occhi che sono uguali ai tuoi. Ho un cuore, ho 20 dita e uno me lo succhio di continuo, almeno ora, perché penso che dopo mi dirai che è un vizio. Oggi vai dal medico, vero mamma? Presto scoprirai se sono un maschio o una femmina. Io lo so già ma purtroppo non posso dirtelo, sai... la timidezza. Tu mi dici sempre che non importa se sarò maschio o femmina e che l'importante è che stia bene. Sei un angelo, mamma.
Sesto mese
Ciao mamma.
Ormai
faccio le capriole dentro di te. Mi diverto a giocare con te e con papà quando fate la gara a chi prende per primo la mia manina, ma io con furbizia scappo subito!
Settimo mese
Ciao mamma. Qui si comincia a stare stretti. Tu sei stanca, lo so, ma sei paziente con me, mi racconti il mondo esterno, mi racconti del sole e della luna, della pioggia e della neve. Che meraviglia deve essere là fuori! Me ne parli con tanta gioia anche se a volte fai la voce triste per le cose brutte che succedono. Ma io non mi spavento perché so che ci sarete tu e papà a proteggermi. Con te, mamma, mi sento al sicuro.
Ottavo mese
Eccomi mamma. Ci siamo quasi. Io ora sono con la testa in giù, ma sto bene. Ogni tanto spingo per uscire ma non è ancora ora. Credo dovrò aspettare ancora. Grazie mamma per quello che fai, per il peso che porti, per i gonfiori che hai e che sopporti. Il tuo amore verso di me deve essere proprio grande, più di quello che io sono capace di sentire.
Nono mese
Ciao mamma, ci siamo! Manca davvero poco. Che emozione! Mamma, sai, non vedo l'ora di vederti. Non vedo l'ora di stringerti e dirti grazie. Grazie per questi nove mesi passati insieme, cuore nel cuore, sangue nel sangue. Grazie mamma!
Mamma, ci sei? Mi senti?
Sto spingendo e spero di non farti male.
Sento il tuo dolore ma ancora di più il tuo amore per me.
Mamma, eccomi. Ora piango perché vedo la luce. Piango perché ho te. Piango per dirti grazie per questa vita.
Da:
Nove mesi di attesa
Un gran numero di religioni di Ankh-Morpork esercitavano ancora il sacrificio umano, solo che
ormai
non avevano più molto bisogno di esercitarsi perché erano diventate piuttosto brave. La legge cittadina imponeva che venissero presi soltanto i criminali già condannati, ma non era un gran problema perché, nella maggior parte di dette religioni, rifiutarsi di offrirsi volontari per il sacrificio veniva considerato un reato punibile con la morte.
Terry Pratchett
Cit. da
A me le guardie!
Frasi di Terry Pratchett
Il sergente Colon doveva trent'anni di felice matrimono al fatto che la signora Colon lavorava tutto il giorno e lui tutta la notte. Comunicavano tra loro lasciandosi bigliettini. Lui le preparava il tè prima di partire di notte e lei gli lasciava la colazione pronta e calda nel forno di mattina. Avevano tre figli
ormai
grandi, tutti nati, immaginava Vimes, dal risultato di una corrispondenza estremamente persuasiva.
Terry Pratchett
Cit. da
A me le guardie!
Frasi di Terry Pratchett
Amore Criminale va al di là della trasmissione in sé. In questi due anni e mezzo mi è capitato più volte di aiutare donne che mi scrivono, che chiedono aiuto per uscire da una storia fatta di violenze. Stiamo quindi parlando di una trasmissione che
ormai
è nel mio dna, che sento tantissimo. E sono gratificata, come essere umano e come donna, dal poter contribuire, dal poter aiutare le donne ad uscire da situazioni complesse e difficili. Ci metto tutto il cuore e la delicatezza e il rispetto che meritano queste storie.
Barbara De Rossi
Frasi di Barbara De Rossi
Qualunque cosa cerchi di realizzare, affrontala con entusiasmo. Quando l'avrai portata a termine, però, lasciala andare nell'infinito. Se continuerai a soffermarti sulle realizzazioni passate, non potrai concentrarti liberamente su quelle future. lo stesso trovo difficile, a Volte, ricordarmi i titoli delle canzoni che ho scritto, anche se mi piacciono molto tutte.
Ormai
sono state fatte, e appartengono al passato. Ho immagini fresche e nuove da scolpire, dipingere o trasmettere in altro modo.
Kriyananda
Frasi di Kriyananda
Un modo eccellente per sollevarti al di sopra del dolore fisico e distogliere la mente e concentrarla su qualcos'altro. Ad esempio, mentre ero sulla poltrona del dentista (da anni
ormai
non faccio più Fanestesia), ho scoperto che mi era di grande aiuto comporre mentalmente della musica o lavorare a qualche brano di un libro che stavo scrivendo. In questo modo, mi accorgevo appena dell'attività del dentista (anche se spesso, in seguito, mi è stato raccontato che lui era madido di sudore al pensiero del mio dolore).
Kriyananda
Frasi di Kriyananda
Il magistrato si era intanto alzato ad accogliere il suo vecchio professore. «Con quale piacere la rivedo, dopo tanti anni!».
«Tanti: e mi pesano» convenne il professore.
«Ma che ne dice? Lei non è mutato per nulla, nell'aspetto».
«Lei sì» disse il professore con la solita franchezza.
«Questo maledetto lavoro... Ma perché mi dà del lei?».
«Come allora» disse il professore.
«Ma
ormai
...».
«No».
«Ma si ricorda di me?».
«Certo che mi ricordo».
«Posso permettermi di farle una domanda?... Poi gliene farò altre, di altre natura... Nei componimenti di italiano lei mi assegnava sempre un tre, perché copiavo. Ma una volta mi ha dato un cinque: perché?».
«Perché aveva copiato da un autore più intelligente».
Il magistrato scoppiò a ridere. «L'italiano: ero piuttosto debole in italiano. Ma, come vede, non è poi stato un gran guaio: sono qui, procuratore della Repubblica...».
«L'italiano non è l'italiano: è il ragionare» disse il professore. «Con meno italiano, lei sarebbe forse ancora più in alto».
La battuta era feroce. Il magistrato impallidì. E passò a un duro interrogatorio.
Leonardo Sciascia
Cit. da
Una storia semplice
Frasi di Leonardo Sciascia
La telefonata arrivò alle 9 e 37 della sera del 18 marzo, sabato, vigilia della rutilante e rombante festa che la città dedicava a san Giuseppe falegname: e al falegname appunto erano offerti i roghi di mobili vecchi che quella sera si accendevano nei quartieri popolari, quasi promessa ai falegnami ancora in esercizio, e
ormai
pochi, di un lavoro che non sarebbe mancato. Gli uffici erano, più delle altre sere a quell'ora, quasi deserti: anche se illuminati, l'illuminazione serale e notturna degli uffici di polizia tacitamente prescritta per dare impressione ai cittadini che in quegli uffici sempre sulla loro sicurezza si vegliava.
Il telefonista annotò l'ora e il nome della persona che telefonava: Giorgio Roccella. Aveva una voce educata, calma, suadente. 'Come tutti i folli' pensò il telefonista. Chiedeva infatti il signor Roccella, del questore: una follia, specialmente a quell'ora e in quella particolare serata.
Leonardo Sciascia
Cit. da
Una storia semplice
‐ Incipit
Frasi di Leonardo Sciascia
C'è qualcosa nei miei ricordi d'infanzia che non tollera la tenerezza carnale di una donna - sia pure Clara. In quelle estati che hanno
ormai
nel ricordo un colore unico, sonnecchiano istanti che una sensazione o una parola riaccendono improvvisi, e subito comincia lo smarrimento della distanza, l'incredulità di ritrovare tanta gioia in un tempo scomparso e quasi abolito.
[Fine d'agosto]
Cesare Pavese
Frasi di Cesare Pavese
Calipso. Immortale è chi accetta l'istante. Chi non conosce più un domani. Ma se ti piace la parola, dilla. Tu sei davvero a questo punto?
Odisseo. Io credevo immortale che non teme la morte.
Calipso. Chi non spera di vivere.
[...]
Qualcuna di noi resisté ai nuovi dèi; lasciai che i nomi sprofondassero nel tempo; tutto mutò e rimase uguale; non valeva la pena di contendere ai nuovi il destino.
Ormai
sapevo il mio orizzonte e perché i vecchi non avevano contesto con noialtri.
[...]
Non c'è vero silenzio se non condiviso.
[...]
Non vale la pena, Odisseo. Chi non si ferma adesso, subito, non si ferma mai più. Quello che fai, lo farai sempre. Devi rompere una volta il destino. Devi uscire di strada, e lasciarti affondare nel tempo...
[...]
Che cos'è vita eterna se non questo accettare l'istante che viene e l'istante che va? L'ebbrezza, il piacere, la morte non hanno altro scopo. Cos'è stato finora il tuo errare inquieto?
Odisseo. Se lo sapessi avrei già smesso. Ma tu dimentichi qualcosa.
Calipso. Dimmi.
Odisseo. Quello che cerco l'ho nel cuore, come te.
[L'isola]
Cesare Pavese
Cit. da
Dialoghi con Leucò
Frasi di Cesare Pavese
Mi stupisce che non abbiate ricevuto la mia prima lettera dall'Inghilterra, del 2-14 novembre 1852, e la seconda da Hong Kong, proprio da luoghi dove si ha cura della sorte di una lettera come di quella di un neonato. In Inghilterra e nelle sue colonie, una lettera è un oggetto sacro, che passa per migliaia di mani, viaggia per ferrovia e altri mezzi, varca oceani da un emisfero all'altro, e trova senza fallo colui al quale è diretta - naturalmente se questi è ancora vivo - e senza fallo viene, del pari, rimandata al luogo di spedizione se il destinatario è morto o è tornato al paese di provenienza. Quelle lettere si saranno forse smarrite in Europa, nei territori della Danimarca o della Prussia? Ma è
ormai
tardi per fare ricerche di cose tanto irrilevanti; meglio scrivere da capo, se occorre...
Ivan Aleksandrovic Goncarov
Cit. da
La fregata Pallada ‐ Incipit
Frasi di Ivan Aleksandrovic Goncarov
«Finché nell'uomo ribollono le forze vitali», pensava Aleksandr, «finché dominano il suo animo i desideri e le passioni, egli sarà tutto preso dai sensi e fuggirà la contemplazione riposante, grave e solenne cui conduce la religione... Egli risolverà a cercar conforto in essa quando
ormai
le sue energie saranno spente e dissipate e le sue speranze distrutte, miseramente curvo sotto il peso degli anni...»
Ivan Aleksandrovic Goncarov
Cit. da
Una storia comune
Frasi di Ivan Aleksandrovic Goncarov
Non ho saltato un minuto, tra Mondiali ed Europei, e soprattutto nel Milan ho giocato più di chiunque altro. Ma a inorgoglirmi è l'indipendenza intellettuale, che mi gusto appieno
ormai
da una quindicina d'anni. Io non sono assolutamente una persona perfetta, ho fatto le mie esperienze, positive e negative. Ho osservato molto e ho cercato i sbagliare il meno possibile. La mia indipendenza, adesso, non la baratterei proprio con nulla.
Paolo Maldini
Cit. da
Da un'intervista del 29 dicembre 2012 a Repubblica
Frasi di Paolo Maldini
[La grande scuola difensiva italiana si sta esaurendo?]
Non è solo un problema dell'Italia. Nelle giovanili c'è poca specializzazione nel ruolo. Nel mondo,
ormai
, solo Thiago Silva è l'unico che può cambiare una partita. Probabilmente imparare a correre dietro l'avversario è molto più duro che attaccare e meno gratificante.
Paolo Maldini
Cit. da
Da un'intervista del 29 dicembre 2012 a Repubblica
Frasi di Paolo Maldini
Aveva cominciato la poesia al tavolo di cucina,
|
una gamba accavallata sopra l'altra.
|
Ha scritto per un po', come se del risultato
|
non gliene importasse poi tanto. Non è che
|
al mondo di poesie non ce ne siano già abbastanza.
|
Il mondo è pieno di poesie. Oltretutto,
|
mancava
ormai
da mesi.
|
Non aveva neanche letto una poesia da mesi.
|
Che razza di vita era mai questa? Una vita
|
in cui uno ha troppo da fare perfino per leggere poesie?
|
Non si può neanche chiamare vita. Allora ha guardato fuori
|
dalla finestra, in fondo alla collina, verso la casa di Frank.
|
Una bella casa, costruita vicino all'acqua.
|
Ricordava quando Frank apriva la porta,
|
tutte le mattine alle nove in punto.
|
E usciva a farsi una passeggiata.
|
Ha tirato a sé il tavolo, e ha scavallato le gambe.
|
|
Ieri sera ha ascoltato il resoconto
|
della morte di Frank che ne ha dato Ed, un altro vicino.
|
Un uomo della stessa età di Frank,
|
suo buon amico. Frank
|
e sua moglie stavano guardando la tv. Hill Street giorno e notte,
|
il programma preferito di Frank. A un certo punto lui
|
boccheggia un paio di volte e si accascia sulla poltrona:
|
come avesse preso la scossa. In quell'attimo,
|
era già morto. Cambiava colorito a vista d'occhio.
|
Da grigio che era, diventava nero. Betty esce
|
di casa di corsa in vestaglia. Corre
|
a casa d'un vicino dove c'è una ragazza
|
che se ne intende di massaggio cardiaco. Anche lei sta
|
guardando lo stesso telefilm! Tornano di corsa
|
a casa di Frank. Che
ormai
è diventato tutto nero,
|
sulla sua poltrona davanti al televisore.
|
I poliziotti e altri personaggi disperati
|
si muovono sullo schermo, alzano la voce,
|
si urlano a vicenda, mentre la ragazza dei vicini
|
trascina Frank dalla poltrona al pavimento.
|
Gli strappa la camicia. Si mette al lavoro.
|
Frank è la prima vittima dal vivo
|
che le sia mai capitata per le mani.
|
|
Appoggia le labbra sulle labbra gelide di Frank. Labbra di morto. Labbra nere.
|
Nera è anche la sua faccia, nere le mani e le braccia.
|
Nero anche il petto sotto la camicia che è stata strappata,
|
rivelando i radi peli che vi crescevano.
|
Quando già avrebbe dovuto capire che era inutile,
|
continua a premergli le labbra inerti
|
con le sue. Poi si ferma per colpirlo
|
con i pugni chiusi. Preme ancora le labbra sulle sue
|
e poi di nuovo. Anche quando è stato troppo tardi ed era chiaro
|
che non si sarebbe ripreso, non ha mica smesso.
|
Quella ragazza, che lo colpiva con i pugni e lo chiamava
|
con tutti i nomi che gli venivano in mente. Che ha pianto
|
quando glielo hanno tolto da sotto
|
le mani. E a qualcuno è venuto in mente di spegnere
|
le immagini che ancora pulsavano sullo schermo.
Raymond Carver
Titolo della poesia:
Il resoconto
Frasi di Raymond Carver
Questo piede non mi dà altro
|
che guai. Il tallone,
|
l'arco, la caviglia... v'assicuro
|
che mi fa male quando cammino. Ma
|
sono soprattutto queste dita
|
che mi preoccupano. Queste
|
"articolazioni terminali" come sono
|
altrimenti note. Com'è vero!
|
Per loro non c'è più il piacere
|
di tuffarsi a capofitto
|
in un bagno caldo o
|
in un calzino di cashmere. Calzini di cashmere
|
o niente calzini, pantofole, scarpe o cerotti
|
Ace,
ormai
è tutto uguale
|
per queste stupide dita.
|
Hanno perfino un aspetto assente
|
e depresso, come se
|
qualcuno le avesse imbottite
|
di torazina. Se ne stanno lì rannicchiate,
|
mute e attonite... oggetti
|
scialbi e senza vita. Ma che diavolo succede?
|
Che razza di dita sono queste
|
che non gliene frega più niente di niente?
|
Ma sono ancora le mie
|
dita? Si sono forse scordate
|
i vecchi tempi, che cosa voleva dire
|
esser vive allora? Sempre in prima
|
fila, sempre le prime a scendere sulla pista da ballo
|
appena attaccava la musica.
|
Le prime a saltellare.
|
E adesso, guardatele. Anzi, no.
|
Non vorrete certo guardarle,
|
'ste lumache. È solo a prezzo di dolore
|
e con difficoltà che riescono a rievocare
|
i tempi d'una volta, i tempi d'oro.
|
Forse, quel che vogliono in realtà
|
è tagliare tutti i collegamenti
|
con la vita di una volta, ricominciare,
|
darsi alla clandestinità, vivere da sole
|
in una casa di riposo principesca
|
da qualche parte della valle di Yakima.
|
Eppure c'era un tempo
|
che si tendevano
|
per il desiderio,
|
che veramente bastava la minima provocazione
|
per farle inarcare
|
di piacere.
|
Sfiorare con la mano
|
una gonna di seta, per esempio.
|
Una bella voce, un tocco
|
sulla nuca, addirittura
|
uno sguardo di sfuggita. Qualsiasi cosa!
|
Il rumore di occhielli
|
sganciati, di corsetti
|
sbottonati, di vestiti lasciati cadere
|
sul parquet freddo.
Raymond Carver
Titolo della poesia:
Le dita del piede
Frasi di Raymond Carver
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Questo era in principio presso Dio e compito del monaco fedele sarebbe ripetere ogni giorno con salmodiante umiltà l'unico immodificabile evento di cui si possa asserire l'incontrovertibile verità. Ma videmus nunc per speculum et in aenigmate e la verità, prima che faccia a faccia, si manifesta a tratti (ahi, quanto illeggibili) nell'errore del mondo, così che dobbiamo compitarne i fedeli segnacoli, anche là dove ci appaiono oscuri e quasi intessuti di una volontà del tutto intesa al male.
Giunto al finire della mia vita di peccatore, mentre canuto senesco come il mondo, nell'attesa di perdermi nell'abisso senza fondo della divinità silenziosa e deserta, partecipando della luce inconversevole delle intelligenze angeliche, trattenuto
ormai
col mio corpo greve e malato in questa cella del caro monastero di Melk, mi accingo a lasciare su questo vello testimonianza degli eventi mirabili e tremendi a cui in gioventù mi accadde di assistere, ripetendo verbatim quanto vidi e udii, senza azzardarmi a trarne un disegno, come a lasciare a coloro che verranno (se l'Anticristo non li precederà) segni di segni, perché su di essi si eserciti la preghiera della decifrazione.
Umberto Eco
Cit. da
Il nome della rosa
‐ Incipit
Frasi di Umberto Eco
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