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Aforismi Ormai - parte 8
Frasi trovate
:
1.168
C'erano una volta tre anziani compagni di scuola che si ritrovarono dopo molto tempo. Ognuno cominciò a raccontare la propria vita.
Uno era diventato un importante uomo d'affari, un altro era un eminente studioso e il terzo un giardiniere.
Conversando intorno ad un bicchiere di buon vino, i tre uomini si scambiavano le impressioni sulla vita, che scorreva sempre più rapida. Arrivarono alla conclusione che ogni giorno era un dono prezioso che ricevevano. Giunsero così ad una bizzarra decisione:
- "
Impegniamoci a realizzare domani il desiderio più intenso che ci portiamo dentro.
"
Ognuno confidò il proprio desiderio per l'indomani:
Il politico disse: - "
lo voglio usare il mio prezioso servizio da tè di porcellana cinese e il mio magnifico cavallo per galoppare nella mia tenuta.
"
Lo studioso disse: - "
Io mi procurerò una tazza di cioccolata profumata e un libro antico pregiato da leggere seduto nella mia biblioteca.
"
Il giardiniere disse: - "
Io domani vorrei godermi una bella giornata di sole, ascoltando un ruscello di acqua gorgogliante, degli uccelli che cantino in cielo e sugli alberi. Questi ultimi colmi di frutti maturi.
"
Proprio quella notte un forte terremoto scosse la regione.
Quando il politico cercò la sua porcellana la trovò in frantumi; il suo prezioso cavallo era morto sotto il muro della scuderia, che a causa del terremoto era crollato.
Lo studioso non riuscì a bere la cioccolata né a leggere, perché nella sua casa non c'era più una tazza rimasta intatta; la sua biblioteca aveva preso fuoco e tutti i suoi libri erano
ormai
perduti.
Il giardiniere invece poté godersi il sole che scaldava il suo giardino, bere l'acqua fresca del ruscello e, anche se il deposito degli attrezzi era stato distrutto dal terremoto, gli alberi erano rimasti in piedi, colmi di frutti; anche gli uccelli cantavano come tutti gli altri giorni.
Morale: non accumulate ricchezze in questo mondo. Qui i tarli e la ruggine distruggono ogni cosa e i ladri vengono e portano via. Accumulate piuttosto le vostre ricchezze in cielo. Dove sono le tue ricchezze, là c'è anche il tuo cuore.
(Dal Vangelo di Matteo 6,19-20)
Da:
Desiderio per domani
Custodi di quella fede a cui le nazioni cristiane debitrici del loro morale e civile riscatto, Noi mancheremmo ad uno dei Nostri supremi doveri, se non levassimo spesso e ben alto la voce contro l'empia guerra, onde si tenta, diletti figli, rapirvi sì prezioso tesoro. Di questa guerra, ammaestrati
ormai
da lunga e dolorosa esperienza, voi ben conoscete le terribili prove, e nel vostro cuore di cattolici e d'italiani altamente la deplorate. E veramente si può essere italiani di nome e di affetto, e non risentirsi delle offese che si fanno tuttodì a quelle divine credenze, che sono la più bella delle nostre glorie, che dettero all'Italia il primato sulle altre nazioni ed a Roma lo scettro spirituale del mondo: che sulle rovine del paganesimo e delle barbarie fecero sorgere il mirabile edifizio della cristiana civiltà?
Papa Leone XIII
Cit. da
Inimica Vis ‐ Incipit
Frasi di Papa Leone XIII
Harry
: Ti rendi conto, vero, che non potremo mai essere amici.
Sally
: Perché no?
Harry
: Be', ecco... e guarda che non ci sto provando in nessunissimo modo. Uomini e donne non possono essere amici, perché il sesso ci si mette sempre di mezzo.
Sally
: No, non è vero, io ho tantissimi amici maschi e il sesso non c'entra per niente.
Harry
: Non è così.
Sally
: Sì, invece.
Harry
: No, invece.
Sally
: Sì, invece!
Harry
: Tu credi che sia così.
Sally
: Stai dicendo che io ci vado a letto senza accorgermene?
Harry
: No, sto dicendo che loro vogliono venire a letto con te.
Sally
: Non è vero.
Harry
: È vero.
Sally
: Non è vero!.
Harry
: È vero.
Sally
: E come lo sai?
Harry
: Perché nessun uomo può essere amico di una donna che trova attraente, vuole sempre portarsela a letto.
Sally
: Allora stai dicendo che un uomo riesce ad essere amico solo di una donna che non è attraente?
Harry
: No, di norma vuole farsi anche quella.
Sally
: Ma se lei non vuole venire a letto con te?
Harry
: Non importa, perché il click del sesso è già scattato, quindi l'amicizia è
ormai
compromessa e la storia finisce li.
Sally
: Credo che non saremo amici, allora.
Harry
: Credo di no.
Sally
: Ah, è un peccato. Eri l'unica persona che conoscevo a New York.
Dal film:
Harry ti presento Sally
Scheda film e trama
Frasi del film
L'ideologia egemone censura l'agricoltura imponendo ai contadini un nuovo ruolo: li trasforma, per esempio, nei custodi del territorio o nei difensori della Terra. Ma la terra di cui parlano gli agricoltori, quella che dà loro di che vivere, non ha bisogno di alcuna maiuscola per acquisire valore. La terra dei contadini è quella che calpestano con i piedi, arida o generosa, fertile o secca. Una buccia di pochi centimetri quadrati di superficie, ricca di sali minerali e sostanze organiche in decomposizione, che garantisce la sopravvivenza all'umanità. La terra, per i contadini, è madre. Forza generatrice che dà frutto, che viene lavorata, che si bagna del loro sudore. Terra che fa innamorare e che fa bestemmiare. Terra che è felice quando viene concimata. Terra domata dalla forza degli animali e dalla forza ambigua della tecnologia. Terra sconosciuta,
ormai
, a troppi giovani. Terra che si smarrisce nell'anonimato delle periferie urbane e che viene dimenticata dalle generazioni cui abbiamo negato il piacere di giocare tra i fossi, di correre nei campi, di inseguire gli insetti o di accarezzare gli animali.
Luca Zaia
Cit. da
Adottare la terra
Frasi di Luca Zaia
Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è
ormai
più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto.
Don Milani
Frasi di Don Milani
Il fiume va. | Guardo più in là: | un'automobile corre | e lascia dietro sé | del fumo grigio e me, | e questo verde mondo | indifferente, perché | da troppo tempo
ormai
| apre le braccia a nessuno, | come me che ho bisogno | di qualche cosa di più | che non puoi darmi tu. | Ma un'auto che va | basta già a farmi chiedere se io vivo.
Lucio Battisti
Cit. da
L'aquila
Frasi di Lucio Battisti
I pazzi sono i saggi e viceversa
ormai
.
Lucio Battisti
Cit. da
Macchina del tempo
Frasi di Lucio Battisti
Dove vai quando poi resti sola, | il ricordo, come sai, non consola. | Quando lei se ne andò, per esempio, | trasf
ormai
la mia casa in tempio | e da allora solo oggi non farnetico più. | A guarirmi chi fu? | Ho paura a dirti che sei tu.
Lucio Battisti
Cit. da
Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi
Frasi di Lucio Battisti
In un mondo che | prigioniero è, | respiriamo liberi | io e te. | E la verità | si offre nuda a noi | e limpida è l'immagine |
ormai
.
Lucio Battisti
Cit. da
Il mio canto libero
Frasi di Lucio Battisti
Sono le quattro e mezza
ormai
| non ho voglia di dormir, | a quest'ora, cosa vuoi, | mi va bene pure lei. | Ma da quando ci sei tu | tutto questo non c'è più.
Lucio Battisti
Cit. da
Acqua azzurra, acqua chiara
Frasi di Lucio Battisti
Bruno Vespa fu un giornalista a totale e completo servizio della Prima Repubblica; nelle veste di bardo della Democrazia Cristiana, remunerato con la direzione del Tg1, prono agli ordini dei suoi padroni di turno e veri datori di lavoro, vale a dire i vari segretari del Biancofiore, e il cui unico atto di coraggio di una vita da domestico fu di' ammettere di esserlo quando (ma erano
ormai
gli ultimi giorni di' Saigon) disse «il mio editore di riferimento è la Dc». Bruno Vespa sta alla prima Repubblica come Mario Appelius sta al Fascismo.
[da Goebbels fra i Padri della Patria, Il Borghese, 16 luglio 1997]
Massimo Fini
Frasi di Massimo Fini
Vent'anni fa moriva Ernesto Che Guevara. Allora, come negli anni immediatamente successivi, le contingenze storiche e le passioni politiche impedirono, a coloro che rifiutavano di fare dell'Italia "un altro Vietnam" un'analisi serena della figura e dell'opera del "comandante". Oggi, a tanti anni di distanza, una simile analisi può e deve essere fatta. Ed allora ciò che rimane, l'ammaestramento vero di una simile vicenda, non è nei sogni
ormai
ingialliti di un marxismo agonizzante, ma nell'esigenza di un rovesciamento radiale della società, in un'immagine della rivoluzione come atto assoluto, come gesto puro ben oltre gli angusti limiti del marxismo storico. Ecco, Che Guevara come rivoluzionario assoluto: così ci piace ricordarlo. Alfiere di un'utopia che proprio nella sconfitta realizza i suoi valori morali, sottraendosi al banale e corruttore compito della gestione cui l'eventuale vittoria l'avrebbe destinato.
[31 ottobre 1987]
Massimo Fini
Cit. da
Il conformista
Frasi di Massimo Fini
Le stagioni venivano e passavano... il volto di Mimì per me nascondeva sempre mille misteri, il suo corpo mille dolci promesse... ma nel mio inconscio si affacciava di tanto in tanto la paura inconfessata che la nostra relazione fosse
ormai
arrivata al culmine e che da quel momento in poi potesse cominciare il declino. Poi accadde qualcosa una cosa che avrebbe messo tutto su un piano completamente diverso. Eravamo a Kitzbuhe in vacanza a sciare, avevo affittato uno scialè, era una notte particolare in casa stavamo caldi e comodi, grandi e pesanti fiocchi di neve volteggiavano dolcemente nell'oscurità, dietro ai vetri appannati, nessuna luce.. solo quella del televisore. Mimì stesa sul pavimento con solo una t-shirt intenta a guardare un vecchio serial americano doppiato in tedesco e io sulla poltrona che la fissavo perso in una specie di intontito stupore. All'improvviso lei si alza si avvicina al televisore, allarga le gambe e piscia sullo schermo come se volesse cancellarlo... è stato come se il tempo si fosse fermato. Sono rotolato giù dalla poltrona e ho strisciato verso di lei fino ad infilarmi tra le sue gambe e mi sono rigirato, sono stato subito investito da quella calda dolcissima dorata cascata che mi inondava le guance, che mi riempiva le narici e mi pungeva gli occhi, finché qualcosa mi è scoppiato nel cervello con l'intensità di una scarica di multi mega volt... un lampo accecante mi ha oscurato completamente la vista ma ho avuto il più sublim, incredibile orgasmo della mia vita! È stato come se una lama infuocata mi trapassasse più e più volte, era il mio Nilo, il mio Gange, il mio Giordano, la mia fonte di giovinezza, il mio secondo battesimo.
Oscar
Dal film:
Luna di fiele
Scheda film e trama
Frasi del film
C'era una volta un uomo che si recò a caccia nella savana africana portando con sé il proprio cagnolino.
Quel giorno, durante la battuta, il cagnolino annoiato si mise a rincorrere una farfalla. Senza accorgersene, si allontanò dal gruppo dei cacciatori e si ritrovò da solo in mezzo alla savana.
Ad un tratto scorse un grosso leone che stava avvicinandosi rapidamente verso di lui. Impaurito, il cane cominciò a guardarsi attorno, vide a pochi passi la carcassa di un grosso animale e gli venne un'idea. Il cane si spostò sopra la carcassa e cominciò a leccare un osso, attendendo che il leone si avvicinasse ancora un po'.
Quando il leone fu sufficientemente vicino per attaccarlo, il cagnolino disse a voce alta:
- "
Mmm, che buono questo leone che mi sono appena mangiato. Ne mangerei un altro subito!
"
Il leone si fermò e sentendo quelle parole rifletté:
- "
Non conosco questa razza di animale. Le apparenze talvolta ingannano. E se poi finisce che faccio la stessa fine di quella carcassa?
"
Il leone decise così di allontanarsi.
Lì vicino, una scimmia stava appollaiata su un ramo e assistette all'intera scena. Vedendo il leone allontanarsi, scese dall'albero e disse al leone:
- "
Ma va là, leone! Non essere stupido, è tutta una finta! Quella carcassa era già lì da un pezzo. Quello che hai davanti è semplicemente un cucciolo di cane. E ti ha appena fregato!
"
Il leone disse alla scimmia:
- "
Ah, è così? Allora vieni con me e andiamo assieme da quel cane. Farò vedere a lui e a te chi comanda e... chi mangia chi!
"
Caricata la scimmia sulla sua groppa, il leone corse verso il cagnolino.
Il cane sentì tutto e si rese conto della grande vigliaccata che fece la scimmia nei suoi confronti. Atterrito, non seppe subito cosa fare. Tuttavia, senza andare nel panico, ci pensò su un attimo e invece di scappare, si sedette dando le spalle al leone e alla scimmia, che
ormai
erano vicini. Il cane disse a voce alta:
- "
Quella maledetta scimmia! Mezz'ora fa le ho detto di portarmi un altro bel leone grasso e ancora non si è fatta vedere!
"
A quelle parole il leone si fermò di scatto e, irritatissimo, divorò la scimmia in un sol boccone, mentre il cagnolino fuggì, mettendosi definitivamente in salvo.
Morale: nei momenti di crisi la furbizia è più importante della conoscenza.
Cerca di essere furbo come il cane, evita di essere stupido come il leone, ma soprattutto non essere infimo come la scimmia!
Da:
Il cane, il leone e la scimmia
Il mercato del falso è un mercato
ormai
gestito dalla criminalità organizzata che in questo settore guadagna tantissimo e rischia pochissimo. Sono arrivato a dire più volte che chi compra i prodotti falsi finanzia gli assassini di Falcone e Borsellino, e così tutti quelli che difendono la giustizia e la legalità in Italia.
Santo Versace
Frasi di Santo Versace
Vivo in questa fogna
ormai
da una vita | E molte volte penso di farla finita.
Nesli
Cit. da
Corri In Fretta
Frasi di Nesli
Scipione
: Io, oggi, ve restituisco er bene supremo.
Schiavo 2
: E che è 'sto bene supremo, ahò?
Scipione
: La libertà!
[Porge la mano a uno schiavo]
Baciate qui.
Schiavo 2
: Ma 'n sarebbe meglio lascia' le cose come stanno?
Scipione Asiatico
: E se capisce! Questi,
ormai
, stanno sur fagiolo!
Dal film:
Scipione detto anche l'Africano
Scheda film e trama
Frasi del film
C'era una volta un anziano samurai che si dedicava a insegnare il buddismo zen a giovani allievi. Malgrado la sua età, correva la leggenda che fosse ancora capace di sconfiggere qualunque avversario.
Un pomeriggio si presentò un giovane guerriero conosciuto per la sua totale mancanza di scrupoli. Egli era famoso per l'uso della tecnica della provocazione: aspettava che l'avversario facesse la prima mossa e, dotato di una eccezionale intelligenza che gli permetteva di prevedere gli errori che avrebbe commesso l'avversario, contrattaccava con velocità fulminante. Questo giovane e impaziente guerriero non aveva mai perduto uno scontro. Conoscendo la reputazione del samurai, aveva deciso di sfidarlo, sconfiggerlo e accrescere così la propria fama.
Tutti gli allievi del vecchio samurai si dichiararono contrari all'idea, ma il maestro decise ugualmente di accettare la sfida lanciata dal giovane guerriero.
Si recarono tutti nella piazza della città: il giovane cominciò a insultare l'anziano maestro. Lanciò prima alcuni sassi nella sua direzione, gli sputò poi in faccia. Gli urlò tutti gli insulti che conosceva, offendendo addirittura i suoi antenati. Per lunghe ore fece di tutto per provocarlo, tuttavia il vecchio si mantenne impassibile.
Sul finire del pomeriggio, quando
ormai
si sentiva esausto e umiliato, l'impetuoso guerriero si ritirò.
Delusi dal fatto che il maestro avesse accettato tanti insulti e tante provocazioni senza reagire, gli allievi gli domandarono:
- "
Come avete potuto sopportare tante indegnità? Perché non avete usato la vostra spada? Anche sapendo che avreste potuto perdere la lotta, avreste mostrato il vostro coraggio! La gente penserà che siete un codardo!
"
L'anziano maestro samurai, allora domandò loro:
- "
Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?
"
- "
Appartiene a chi ha tentato di regalarlo
" - rispose uno dei ragazzi.
- "
Lo stesso vale per l'invidia, la rabbia e gli insulti
" - disse il maestro - "
Quando invidia, rabbia e insulti non vengono accettati, continuano ad appartenere a chi li porta con sé
".
Da:
Come reagire alle offese, all'invidia e alla rabbia
La sai una cosa? D'ora in poi fai pure il cazzo che ti pare. Tanto
ormai
non me ne frega neanche un po'. Non me ne frega più!
[a Rabbit]
Future
Dal film:
8 Mile
Scheda film e trama
Frasi del film
L'hard è
ormai
diventato una vera industria: si producono diecimila film negli Stati Uniti ed altrettanti in Europa.
Rocco Siffredi
Frasi di Rocco Siffredi
Andrea
: Medicina, dovevamo fare.
Bart
: Mh?
Andrea
: Abbiamo studiato. Ci siamo fatti il mazzo per diventare persone serie, anche con un certo spessore, ma Lettere non serve a un cazzo.
Bart
: Eh, vabbè, ma Medicina non va mica bene, a me coso, come si chiama, Dottor Kildare m'è sempre stato sul cazzo.
Andrea
: Vabbè. però Woobinda non ti stava sul cazzo.
Bart
: No, Woobinda magari no, però lui non conta, perché stava in Australia, mica in ospedale.
Andrea
: Vabbè, però aveva fatto Medicina!
Bart
: Che cazzo ne sai che ha fatto Woobinda, quello cura i canguri!
Andrea
: Può aver fatto medicina ed essersi specializzato, non so, in Veterinaria...
Bart
: Ma senti, adesso lui conosce tutta la carriera universitaria di Woobinda... No no, la conosci...
Andrea
: Vabbè, comunque non dicevo Medicina Medicina.
Bart
: Che dicevi?
Andrea
: Chirurgia Estetica.
Bart
: Ecco. E io adesso a 40 anni mi metto a studiare come si gonfiano le tette alle signore, ma dai...
Andrea
: Vabbè, lascia stare le tette. Quello
ormai
lo fanno tutti, non è più un business. Mia cugina se l'è rifatte a 16 anni. Peggio di Britney Spears, non è neanche dovuta andare in America, se l'è rifatte a Pinerolo!
Bart
: A Pinerolo?
Andrea
: A Pinerolo.
Bart
: Be', che tristezza.
Andrea
: Oh, un gran bel lavoro, eh? Vabbè, a parte il resto che è un cesso, comunque non divaghiamo. Io dicevo chirurgia estetica degli organi sessuali maschili, tesoro.
Bart
: ...La plastica al cazzo?
Andrea
: La novità del millennio è che l'invidia del pene ce l'hanno gli uomini. E allora cosa fanno? Te lo risistemano in lungo e in largo. Cinquemila dollari, e in un'ora diventi Rocco a Praga.
Bart
: No!
Andrea
: Rocco non muore mai!
Bart
: Sai che c'hai ragione, un bel business del cazzo ci vuole!
Andrea
: Un grosso business del cazzo.
Bart
: Rocco non muore...?
Andrea
: ...Mai!
Bart
: MAI!
Andrea
: MAI!
Dal film:
Santa Maradona
Scheda film e trama
Frasi del film
Reagire? Riprendermi? Ma per chi, perché? A che scopo? Sono solo
ormai
, solo con questi atroci ricordi, con questi rimorsi.
Guido
Dal film:
L'angelo bianco
Scheda film e trama
Frasi del film
Joseph K.
: Che fa qui in Chiesa lei? Ma sono in Chiesa o in una sezione del Tribunale?
Avvocato Hastler
: Ho lasciato il mio letto per te.
Joseph K.
: Per me può ritornarci anche subito.
Avvocato Hastler
: Non crederai sul serio di poterti difendere da solo.
Joseph K.
: Non mi restano che due vie: difendermi da solo o ribellarmi.
Avvocato Hastler
: Ribellarti al Tribunale?
Joseph K.
: Ribellarmi a tutti! Cos'è questo?
Avvocato Hastler
: Solo un mezzo per illuminati.
Joseph K.
: Sono stufo di chiacchierare.
Avvocato Hastler
: Ascolta figliolo, lo sbaglio che tu stai commettendo è descritto nelle note introduttive della Legge: davanti alla porta della Legge c'è un guardiano, un uomo di campagna si presenta a lui e lo prega di farlo entrare, ma il guardiano non può lasciarlo passare. L'uomo, sperando di essere ammesso più tardi, resta lì ad aspettare di sua iniziativa...
Joseph K.
: E quando l'uomo
ormai
vecchio sta per morire il guardiano gli rivela
che quella porta era destinata a lui solo.
Avvocato Hastler
: Nessuno oltre te poteva varcare questa porta, e adesso, io andrò a chiuderla. Alcuni commentatori sottolineano che l'uomo venne spontaneamente alla porta, nessuno gliel'aveva imposto.
Joseph K.
: E io dovrei accettare tutto questo come una verità?
Avvocato Hastler
: Non è obbligatorio credere che tutto sia vero, ma solo che tutto è necessario.
Joseph K.
: Signore che miserevole teoria, la menzogna elevata a principio universale.
Avvocato Hastler
: Compiendo la follia di ribellarti al Tribunale speri per caso di dare ad intendere che sei pazzo? Indubbiamente hai trovato il modo di convalidare questa tesi, sostenendo di essere vittima di non si sa quale complotto!
Joseph K.
: Secondo lei questo è un segno di pazzia vero?
Avvocato Hastler
: Solo di mania di persecuzione.
Joseph K.
: Mania di...
Avvocato Hastler
: Certo.
Joseph K.
: Non pretendo di essere un martire. No.
Avvocato Hastler
: E nemmeno una vittima della società?
Joseph K.
: Io faccio parte della società.
Avvocato Hastler
: Pensi di poter convincere il Tribunale che non sei responsabile perché infermo di mente?
Joseph K.
: Penso sia il Tribunale a volermi convincere di questo. Sì, ecco qual è la vera congiura. Persuadere tutti noi che il mondo intero è pazzo! Informe! Privo di senso! Assurdo! Ecco lo sporco gioco. Perciò ho perso la mia causa! E con questo? Lo sa? Anche lei è perduto. Tutto è perduto. Tutto. E che significa? Crede basti una sentenza a condannare l'universo intero alla follia?
Prete
: Non riesci dunque a vedere niente?
Joseph K.
: Ma certo. Io sono responsabile.
Prete
: Figliolo.
Joseph K.
: Non sono suo figlio.
Dal film:
Il processo
Scheda film e trama
Frasi del film
Oskar Schindler
: Conosco le Sue sofferenze, Helene.
Helene Hirsch
: Non ha importanza: tanto le ho accettate,
ormai
.
Dal film:
Schindler's List
Scheda film e trama
Frasi del film
Aspettavano che uscisse. Lui era seduto a un tavolo del piccolo caffè bavarese con vista sulle montagne, a bere birra, era lì da mezzogiorno ed erano
ormai
le due e mezza, una lunga colazione con molta birra, e loro capivano dal modo in cui muoveva la testa, rideva e alzava un altro boccale con la schiuma soffiata via dalla brezza di primavera che era
ormai
in uno stato di grande euforia mentre gli altri due uomini seduti al tavolo con lui, pur facendo del loro meglio per stare alla sua altezza, erano rimasti molto indietro.
Ray Bradbury
Cit. da
Breve storia del Quarto Reich ‐ Incipit
Frasi di Ray Bradbury
La stanza era calda, comoda, accogliente. Nel caminetto, una piccola fiammella lottava per mantenersi in vita sui pochi ciocchi di legna umida, di torba, andata
ormai
quasi tutta in fumo, e alcuni pezzi di carbone incandescente. La stanza era piena di musica, anche se tenuta in sordina. Una sola lampada era accesa in un angolo e illuminava le pareti dipinte di un bel giallo solare. Il pavimento di legno era così lucido che brillava come un fiume scuro sopra il quale i tappeti, dai colori vivaci degli uccelli sudamericani: azzurri brillanti, bianchi e verdi intensi, sembravano galleggiare.
Ray Bradbury
Cit. da
La vera saggezza ‐ Incipit
Frasi di Ray Bradbury
«Si segga, giovanotto» disse l'ufficiale.
«Grazie» rispose l'altro, e si sedette.
«Ho sentito voci sul suo conto» esordì l'ufficiale in tono di simpatia.
«Oh, niente d'importante. Nervosismo. Un certo senso di disagio. Sono mesi
ormai
che sento parlare di lei, e così ho pensato di chiamarla. Magari le piacerebbe cambiare lavoro. All'estero, forse, o in una zona di guerra? Se stare dietro una scrivania l'annoia, vorrebbe tornare alle vecchie battaglie?»
Ray Bradbury
Cit. da
Un pezzo di legno ‐ Incipit
Frasi di Ray Bradbury
Montag guardò il fiume. Noi andremo sul fiume. Guardò le antiche rotaie della ferrovia. Oppure andremo in quella direzione. O percorreremo le grandi autostrade ora, e avremo tempo di mettere tante cose dentro di noi. E un giorno, dopo che la sapienza sarà stata a lungo in noi comparirà sulle nostre mani e sulle nostre bocche. E gran parte di essa sarà errata, ma una parte sufficiente sarà giusta. Cominceremo a camminare oggi e a vedere il mondo come il mondo cammina e parla, come realmente appare. Voglio vedere ogni cosa,
ormai
. E anche se niente di esso sarà e quando entrerà in me, dopo qualche tempo si raccoglierà tutto insieme dentro di me e sarà me stesso. Guarda il mondo qua intorno, Signore, Signore, guardalo, qua intorno a me, al di là della mia faccia, e il solo modo di toccarlo veramente è di metterlo dove sia finalmente me stesso, dove è nel sangue, dove è spinto a correre in circolo mille volte per diecimila ogni giorno. Ho già un dito sul mondo, adesso; questo è un principio.
Ray Bradbury
Cit. da
Fahrenheit 451
Frasi di Ray Bradbury
Padre Horvak
: Lo sai che non puoi fare una cosa del genere.
Frankie
: Lo so padre. Lei non sa quant'è testarda... quanto è stato duro allenarla. Gli altri pugili hanno sempre fatto esattamente quello che gli dicevo... lei chiedeva sempre "perché questo"... "perché quello"... e poi faceva di testa sua. E se è arrivata a battersi per il titolo non è stato certo per... perché ha dato ascolto a me. Però... però adesso ha deciso di morire... e io voglio solo tenerla con me! Le giuro su Dio, padre... che so... so che sarebbe peccato mortale farlo, però tenerla in vita è come ucciderla. Capisce padre? Che cosa bisogna fare?
Padre Horvak
: Niente. Devi farti da parte Frankie. Lascia fare tutto a Dio.
Frankie
: Lei non sta chiedendo l'aiuto di Dio, sta chiedendo il mio aiuto!
Padre Horvak
: Frankie, tu sei venuto a messa praticamente ogni giorno per 23 anni. L'unica persona che viene in chiesa tanto spesso è colui il quale non riesce a perdonarsi qualcosa, e di qualunque peso si tratti non è nulla, paragonato a questo. Lascia perdere Dio, o l'inferno e il paradiso... Se tu fai una cosa del genere, ti perderai. Finirai in un abisso. Non riuscirai mai più a ritrovarti.
Frankie
:
Ormai
è troppo tardi.
Dal film:
Million Dollar Baby
Scheda film e trama
Frasi del film
Troppo tardi apprezzava il suo cristianesimo, tardi, se non sapeva più peccare. Non era in grado nemmeno di godere quella abnegazione
ormai
a lui congeniale. Non era più felice di soffrirla dinanzi all'incomprensione levantina del suo imperatore...
Voce fuori campo
Dal film:
Hermitage
Scheda film e trama
Frasi del film
Cari mamma e papà,
sono
ormai
tre mesi che sono ritornata all'università e non ho ancora trovato il tempo per scrivervi. Mi scuso per avervi trascurato ma ora vi voglio raccontare tutto.
Prima di leggere però, sedetevi. Mi raccomando non continuate a leggere prima di esservi messi seduti, d'accordo?
Ora sto abbastanza bene. La frattura ed il trauma cranico che mi sono provocata saltando dalla finestra del dormitorio in fiamme, poco dopo il mio arrivo, sono
ormai
quasi guariti. Sono restata all'ospedale solo due settimane e la vista mi è ritornata quasi normale. Anche le forti emicranie che mi colpivano in continuazione non le ho più che una volta alla settimana.
Fortunatamente il garzone del benzinaio che è in fondo alla strada aveva visto tutto. E' lui che ha avvisato i pompieri e chiamato l'ambulanza. E' anche venuto spesso a trovarmi all'ospedale e poiché dopo l'incendio non sapevo dove alloggiare, è stato così gentile da propormi di andare ad abitare da lui. In realtà non è che una cameretta in un sottoscala ma è piuttosto carina.
Lui è un ragazzo formidabile e ci siamo subito innamorati. Abbiamo deciso di sposarci: non abbiamo ancora fissato la data ma lo faremo di sicuro prima che il mio pancione cominci a vedersi. E sì, cari mamma e papà, sono incinta.
Io so bene a qual punto voi eravate ansiosi di diventare nonni e sono sicura che accoglierete questo bambino con tutto l'amore e la tenerezza che mi avete riservato quando ero piccola.
La sola cosa che ritarda la nostra unione è la piccola infezione che ha il mio fidanzato e che ci impedisce di effettuare le analisi prematrimoniali.
Anche io, scioccamente, mi sono fatta contagiare ma tutto si risolverà presto con le iniezioni di penicillina che faccio ogni giorno.
So bene che accoglierete questo ragazzo a braccia aperte nella nostra famiglia.
E' una persona molto gentile e, sebbene non abbia fatto molti studi, è molto ambizioso.
Anche se non è della nostra stessa razza e religione, conoscendo la vostra larghezza di idee sono certa che non darete alcuna importanza al fatto che la sua pelle sia un po' più scura della nostra. Sono sicura che lo amerete come io lo amo.
Anche i suoi genitori sono gente per bene: sembra che suo padre sia un famoso mercenario nel villaggio africano dove è nato.
Bene, ora che avete letto tutto, dovete sapere che non c'è stato alcun incendio al dormitorio, non ho avuto né frattura cranica né commozione cerebrale, non sono andata all'ospedale, non sono incinta, non sono fidanzata, non ho la sifilide e non ci sono uomini dalla pelle scura nella mia vita.
E' solo che sono stata bocciata in Storia e Filosofia e in questa occasione mi è sembrato opportuno aiutavi a riflettere sulla relatività delle cose.
Vi saluto e vi abbraccio forte forte.
Da:
Lettera di una studentessa alla famiglia
Il castagno allargava la sua chioma su un angolo del giardinetto pubblico ed era profondamente felice. Ma non tutti, da quelle parti, condividevano la felicità dell'albero. Se qualcuno avesse avuto un orecchio particolarmente fine, avrebbe udito, quando qualcuno lodava l'albero, una voce, che protestava, stizzita: "
Basta! È un'ingiustizia! Non ne posso più! A lui tutto, e a me niente!
"
Chi brontolava così era un ramo. Un magnifico ramo, in alto, a destra, che scuoteva, con rabbia, le foglie.
"
L'albero, sempre l'albero! Ma sono io, che faccio tutto! Io porto le foglie, porto i ricci che oltretutto pungono, e faccio maturare le castagne! Quando potrei riposare un po', le foglie cadono, e resto qui, spogliato, a prendermi tutto il freddo e il gelo dell'inverno, i colpi di vento, la pioggia, e la neve...
"
Il ramo era veramente furibondo! L'albero cercava, invano, di farlo ragionare: lo invitava alla pazienza, alla comprensione.
"
Tu sei importantissimo, per me, figliolo! Sei un magnifico ramo, robusto, e pieno di vita. Mi sei caro, come tutti gli altri rami! Le lodi fatte a me, sono dirette anche a te e per tutti i tuoi fratelli! Che sarei io, senza di voi?
"
Ma il ramo scricchiolava cocciuto e inveiva con parole che per buon gusto è meglio non ripetere. Il povero albero era preoccupato. E con ragione!
Il ramo ribelle, infatti, aveva escogitato un piano di fuga: se ne sarebbe andato, si sarebbe staccato dall'albero e si sarebbe messo a vivere per conto suo.
Un giorno di Marzo, un vento burlone e irruente si divertiva a mulinare intorno all'albero. Il ramo decise che era venuto il suo momento!
"
Vento, ho bisogno di un favore.
" - chiese, con una punta di umiltà, che non gli era propria.
"
Staccami, dall'albero!
"
"
Come vuoi...
" - Sibilò il vento.
Il vento prese a girare, sempre più vorticosamente, intorno al ramo, e a scuoterlo, con una furia irresistibile, finché, con uno schianto terribile, il ramo si staccò dal tronco.
"
Evviva! Volo!
" - gridò il ramo, strappato dal vento e sollevato sopra il recinto del giardino.
"
Finalmente, sono libero! La mia vita comincia, adesso!
"
Il ramo rideva, ed esultava: neanche le lacrime che scendevano silenziose dalla ferita dell'albero lo commossero!
Portato dal vento, che soffiava violento, con tutte le forze che aveva, volò, oltre il fiume, e atterrò, su un pendio erboso.
"
Ora, decido io!
" - pensò, mentre si sdraiava, dolcemente, nell'erba.
"
Dormirò finché voglio e farò quel che mi pare e piace! Non dovrò più stare sempre appiccicato a quel tronco brutto e rugoso!
"
Una formica gli fece il solletico e cercò di cacciarla, come faceva lassù, quando era attaccato all'albero, ma non ci riuscì!
Uno strano torpore, si impadronì di lui: non riusciva più a respirare!
Dopo qualche ora, le sue foglie cominciarono ad appassire. La linfa, che era la sua vita, e che l'albero, generoso, aveva sempre fatto scorrere in lui, cominciò a mancargli. Con infinita paura si accorse di aver già incominciato a seccare.
Gli venne in mente l'albero, e capì che, senza di lui, sarebbe morto! Ma era troppo tardi.
Avrebbe voluto piangere, ma non poteva perché,
ormai
, era solo un inutile ramo secco.
Da:
Il ramo che volle staccarsi dall'albero
Mentre mia moglie mi serviva la cena le presi la mano e le dissi: "
Devo parlarti
". Lei annuì e mangiò con calma. La osservai e vidi il dolore nei suoi occhi, quel dolore che all'improvviso mi bloccava la bocca. Mi feci coraggio e le dissi: "
Voglio il divorzio
".
Lei non sembrò disgustata dalla mia domanda e mi chiese piano: "
Perché?
"
Quella sera non parlammo più e lei pianse tutta la notte. Io sapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma io non potevo risponderle, aveva perso il mio cuore a causa di un'altra donna: Valentina.
Io
ormai
non amavo più mia moglie, mi faceva solo tanta pena, mi sentivo in colpa, e per questa ragione sottoscrissi nell'atto di separazione che a lei restasse la casa, l'auto e il 30% del nostro negozio. Lei quando vide l'atto lo strappò in mille pezzi.
Avevamo passato dieci anni della nostra vita insieme e ora eravamo due perfetti estranei.
A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecato insieme a me, per tutte le sue energie, però non potevo farci nulla: io amavo Valentina.
All'improvviso mia moglie cominciò a urlare e a piangere ininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione, l'idea del divorzio cominciava ad essere realtà.
Il giorno dopo tornai a casa e la incontrai seduta alla scrivania in camera da letto che scriveva, non cenai e mi misi a letto, ero molto stanco dopo una giornata passata con Valentina. Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre lì seduta a scrivere, mi girai e continuai a dormire.
La mattina dopo mia moglie mi presentò le condizioni affinché accettasse la separazione: non voleva la casa, non voleva l'auto tanto meno il negozio, soltanto un mese di preavviso, quel mese che stava per cominciare l'indomani. Inoltre voleva che in quel mese vivessimo come se nulla di tutto questo fosse accaduto.
Il suo ragionamento era semplice : "
Nostro figlio in questo mese ha gli esami a scuola e non è giusto distrarlo con i nostri problemi
".
Io fui d'accordo però lei mi fece un'ulteriore richiesta. "
Devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo, quando mi prendesti in braccio e mi accompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta: in questo mese ogni mattina dovrai prendermi in braccio e portarmi in braccio fino a lasciarmi fuori dalla porta di casa
".
Pensai che avesse perso il cervello, ma acconsentii per non rovinare le vacanze estive a mio figlio e per superare quel momento di tensione in pace.
Raccontai la cosa a Valentina che scoppiò in una fragorosa risata dicendo: "
Non importa che trucchi si sta inventando tua moglie: dille che oramai tu sei mio! Se ne faccia una ragione!
".
Era tanto tempo che io e mia moglie non avevamo più intimità, così quando la presi in braccio il primo giorno, eravamo ambedue imbarazzati. Nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo: "
Grande papà! Papà ha preso la mamma in braccio!
".
Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore. Camminai una decina di metri con mia moglie in braccio. Lei chiuse gli occhi e mi disse a bassa voce: "
Non dirgli nulla del divorzio e del nostro accordo, per favore
".
Acconsentii con un cenno, sempre imbarazzato e anche un po' irritato, e la lasciai sull'uscio. Come ogni mattina lei uscì e andò a prendere l'autobus per recarsi al lavoro.
Il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati, lei si appoggiò al mio petto e potetti sentire il suo profumo sul mio maglione. Mi resi conto che era da tanto tempo che non la guardavo. Mi resi conto che non era più così giovane: qualche ruga, qualche capello bianco. Si notava che portava i segni di un dolore interno. Mi chiesi cosa avessi fatto, come si fosse ridotta così.
Il quarto giorno, prendendola in braccio come ogni mattina, avvertii che l'intimità stava ritornando tra noi: questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio. Nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più. Non dissi nulla a Valentina.
Ogni giorno che passava era più facile prendere mia moglie in braccio, e il mese passava velocemente. Ogni giorno che passava la sentivo più leggera.
Una mattina lei stava scegliendo dall'armadio i vestiti: si era provata di tutto, ma nessun indumento le andava bene e lamentandosi disse: "
I miei vestiti mi vanno grandi
". In quell'occasione mi resi conto quanto fosse dimagrita in quei giorni. Di colpo realizzai che era entrata in depressione: a causarla erano stati il troppo dolore e la troppa sofferenza, pensai.
Senza accorgermene le toccai i capelli, nostro figlio entrò all'improvviso nella nostra stanza e disse: "
Papà, è arrivato il momento di portare la mamma in braccio!
". Per lui quel rito era diventato un momento basilare della sua giornata e della sua vita. Mia moglie abbracciò forte mio figlio ed io girai la testa, ma dentro sentivo un brivido che cambiò il mio modo di vedere il divorzio.
Ormai
prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo. La abbracciai senza muovermi e sentii quanto fosse leggera e delicata. Mi venne da piangere!
Arrivò l'ultimo giorno e aprendomi a lei le dissi: "
Non mi ero reso conto di aver perduto l'intimità con te...
".
Mio figlio doveva andare a scuola e io lo accompagnai con la macchina. Mia moglie restò a casa.
Mi diressi verso il posto di lavoro, ma a un certo punto passando davanti alla casa di Valentina mi fermai, scesi e corsi sulle scale. Lei mi aprì la porta
e io le dissi: "
Perdonami, ma
non voglio più divorziare da mia moglie
".
Lei mi guardò e disse: "
Ma sei impazzito?!
".
Io le risposi: "
Amo mia moglie. Un periodo di stress, di noia e di routine ci aveva allontanato, ma ora ho capito i veri valori della vita! Dal giorno in cui l'ho portata in braccio mi sono reso conto, osservandola e guardandola, che voglio farlo per il resto della mia vita!
"
Valentina pianse, mi tirò uno schiaffo ed entrò in casa sbattendomi la porta in faccia.
Io scesi le scale velocemente, tornai in macchina e mi fermai in un negozio di fiori. Comprai un mazzo di rose per mia moglie. La ragazza del negozio mi chiese: "
Cosa scriviamo sul biglietto?
"
Le dissi: "
Ti prenderò in braccio ogni giorno della mia vita finché morte non ci separi
".
Arrivai di corsa a casa, salii i gradini a due a due ed entrai di corsa, precipitandomi in camera felicissimo e col sorriso sulle labbra.
Trovai mia moglie a terra. Era morta.
Negli ultimi mesi stava lottando contro il cancro e io invece ero occupato a sciupare il mio tempo con Valentina, senza nemmeno accorgermene.
Lei non me lo aveva detto: sapeva che stava per morire e per questo motivo volle un mese di tempo. Sì, un mese... affinché a nostro figlio non rimanesse un cattivo ricordo del nostro matrimonio. Affinché nostro figlio non subisse traumi. Affinché a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre.
Lei aveva chiaro quali fossero i dettagli, i semplici dettagli, che contano in una relazione. Non sono la casa, la macchina, i soldi... Queste sono cose effimere che sembrano saldare un'unione e invece possono dividerla. Cerchiamo sempre di mantenere accesa la fiamma, alimentare il matrimonio con giorni felici, ricordando sempre il primo giorno della nostra più bella storia d'amore.
A volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo fino a quando non lo perdiamo. A volte capiamo il valore delle cose solo quando le abbiamo perdute.
Da:
Matrimonio in crisi
Malgrado ciò, li detesto. Ma io detesto praticamente tutti,
ormai
. Me stessa più di chiunque altro.
Ka
Dal film:
Hunger Games - Il canto della rivolta - Parte 1
Scheda film e trama
Frasi del film
La festa finì a metà degli anni sessanta. La zona litoranea che va da Venice a Santa Monica era
ormai
fatiscente e desolata. La gente aveva smesso di frequentare il fantastico Ocean Pacific Park e nel 1967 chiuse. Presto diventò un luogo abbandonato. Un posto in cui piromani, tossici, artisti e surfisti la facevano da padroni in simbiotica disarmonia.
Voce narrante
Dal film:
Dogtown and Z-Boys
Scheda film e trama
Frasi del film
Wimbledon è un evento speciale per molte ragioni. È il più antico, il più prestigioso ed anche l'unico che si gioca sull'erba, la superficie sulla quale il tennis è nato ma sulla quale si giocano
ormai
pochi tornei al punto che, se non ci fosse Wimbledon, l'erba sarebbe stata dimenticata o cancellata. A Wimbledon si deve la difesa di alcuni valori tradizionali conservati malgrado qualche inevitabile concessione alle esigenze di uno sport inevitabilmente professionistico.
Rino Tommasi
Frasi di Rino Tommasi
Non c'è più Susan. È partita! Andata!
[pausa]
Al suo paesello! L'ho scaricata mezz'ora fa alla stazione. Non sai che bel momento è stato quello lì! Una vera liberazione, guarda! Aho! Non se ne andava più! S'era impiantata qui nella splendida cornice. Non schiodava, eh! Mangiare gratis, dormire idem... Ogni tanto un regalino con gli annessi e connessi... Ma dove volevi che andasse? E allora io che
ormai
non la potevo più vedere neanche in fotografia, ho cominciato a stizzarla! E lei alla fine ha ricevuto il messaggio, the message... che era quello di menare! Ooh! Ma che s'era messa in testa? Che la sposavo? A me quella che mi ingabbia deve ancora nascere! Sei d'accordo o no? Dico, sei d'accordo o no?
[parlando di Susan al telefono con Paolo che chiedeva di lei]
Felicino
Dal film:
Sapore di mare
Scheda film e trama
Frasi del film
Hai scritto che sono una troia su Internet. Come se ogni pensiero che ti passava per la testa fosse così intelligente da sembrarti un crimine non condividerlo. Su Internet si scrive con l'inchiostro, non a matita. Le stronzate le dici da una stanza buia perché
ormai
le persone come te sfogano così la rabbia. Sono stata buona con te, non torturarmi per questo.
Erica Albright
Dal film:
The Social Network
Scheda film e trama
Frasi del film
[Felix vive nell'appartamento di Oscar da
ormai
due settimane. Ossessionato dalla pulizia e dall'ordine, Felix ha rimesso a nuovo l'appartamento, rendendo però la vita impossibile a Oscar
: ogni cosa fuori posto deve essere subito messa in ordine, ogni azione che minacci la tirata a lucido delle superfici è assolutamente vietata. Comunque sia, Felix è sempre pronto con uno straccio e del deodorante.
Alla partita settimanale di poker Murray arriva in ritardo e Oscar va ad aprigli la porta]
Murray
: Scusate il ritardo.
Oscar
: Pulisciti i piedi.
Murray
: Come?
Oscar
: Se non vuoi farmi arrabbiare è meglio che ti pulisci i piedi.
Dal film:
La strana coppia
Scheda film e trama
Frasi del film
Bobby
: Perché stai facendo tutto questo?
Rusty Nail
: Voglio che tu sappia cosa si prova quando ti viene portato via qualcosa.
Bobby
: Mi hai già portato via tutto
ormai
.
Rusty Nail
: No non tutto, non ancora.
Dal film:
Radio Killer 2 - Fine della corsa
Scheda film e trama
Frasi del film
Sono esatto e d'argento, privo di preconcetti.
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Qualunque cosa io veda subito l'inghiottisco
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tale e quale senza ombre di amore o disgusto.
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Io non sono crudele, ma soltanto veritiero -
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quadrangolare occhio di un piccolo iddio.
|
Il più del tempo rifletto
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sulla parete di fronte.
|
È rosa, macchiettata.
Ormai
da tanto tempo la guardo che la sento
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un pezzo del mio cuore. Ma lei c'è e non c'è.
|
Visi e oscurità continuamente si separano.
|
|
Adesso io sono un lago. Su me si china una donna
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cercando in me di scoprire quella che lei è realmente.
|
Poi a quelle bugiarde si volta: alle candele o alla luna.
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Io vedo la sua schiena e la rifletto fedelmente.
|
Me ne ripaga con lacrime e un agitare di mani.
|
Sono importante per lei. Anche lei viene e va.
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Ogni mattina il suo viso si alterna all'oscurità.
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In me lei ha annegato una ragazza, da me gli sorge incontro
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giorno dopo giorno una vecchia, pesce mostruoso.
Sylvia Plath
Titolo della poesia:
Specchio
Frasi di Sylvia Plath
Più spendi, più vinci è un assioma
ormai
obsoleto: ritengo che l'allestimento di una squadra debba rispondere a requisiti che prescindano dall'aspetto economico. Un campione deve avere potenzialità tecnico-fisica, valori morali e compatibilità economico-finanziaria con le possibilità del club.
Claudio Lotito
Frasi di Claudio Lotito
Django "Freeman"
: Non è una negra da campo. E' bella e parla bene pure. Da quando le hanno massacrato la schiena e le hanno marchiato a fuoco la guancia, l'hanno maledetta. Non è da campo ma non può stare neanche dentro casa
ormai
. Ne faranno una ragazza di comodo.
Dr. King Schultz
: Cos'è una ragazza di co... oh!
Django "Freeman"
: Ma non ora che sono libero. Non ora che ho la pistola.
Dal film:
Django Unchained
Scheda film e trama
Frasi del film
I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
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Van da San Guido in duplice filar,
|
Quasi in corsa giganti giovinetti
|
Mi balzarono incontro e mi guardâr.
|
|
Mi riconobbero, e ‐ Ben torni
ormai
‐
|
Bisbigliaron vèr me co l capo chino ‐
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Perché non scendi? perché non ristai?
|
Fresca è la sera e a te noto il cammino.
|
Oh sièditi a le nostre ombre odorate
|
Ove soffia dal mare il maestrale:
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Ira non ti serbiam de le sassate
|
Tue d'una volta: oh, non facean già male!
|
|
Nidi portiamo ancor di rusignoli:
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Deh perché fuggi rapido così
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Le passere la sera intreccian voli
|
A noi d'intorno ancora. Oh resta qui!
|
|
‐ Bei cipressetti, cipressetti miei,
|
Fedeli amici d'un tempo migliore,
|
Oh di che cuor con voi mi resterei ‐
|
Guardando io rispondeva ‐ oh di che cuore!
|
Ma, cipressetti miei, lasciatem'ire:
|
Or non è più quel tempo e quell'età.
|
Se voi sapeste!... via, non fo per dire,
|
Ma oggi sono una celebrità.
|
|
E so legger di greco e di latino,
|
E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtù;
|
Non son più, cipressetti, un birichino,
|
E sassi in specie non ne tiro più.
|
E massime a le piante. ‐ Un mormorio
|
Pe' dubitanti vertici ondeggiò,
|
E il dì cadente con un ghigno pio
|
Tra i verdi cupi roseo brillò.
|
|
Intesi allora che i cipressi e il sole
|
Una gentil pietade avean di me,
|
E presto il mormorio si fe' parole:
|
‐ Ben lo sappiamo: un pover uomo tu se'.
|
Ben lo sappiamo, e il vento ce lo disse
|
Che rapisce de gli uomini i sospir,
|
Come dentro al tuo petto eterne risse
|
Ardon che tu né sai né puoi lenir.
|
|
A le querce ed a noi qui puoi contare
|
L'umana tua tristezza e il vostro duol;
|
Vedi come pacato e azzurro è il mare,
|
Come ridente a lui discende il sol!
|
E come questo occaso è pien di voli,
|
Com'è allegro de' passeri il garrire!
|
A notte canteranno i rusignoli:
|
Rimanti, e i rei fantasmi oh non seguire;
|
|
I rei fantasmi che da' fondi neri
|
De i cuor vostri battuti dal pensier
|
Guizzan come da i vostri cimiteri
|
Putride fiamme innanzi al passegger.
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Rimanti; e noi, dimani, a mezzo il giorno,
|
Che de le grandi querce a l'ombra stan
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Ammusando i cavalli e intorno intorno
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Tutto è silenzio ne l'ardente pian,
|
|
Ti canteremo noi cipressi i cori
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Che vanno eterni fra la terra e il cielo:
|
Da quegli olmi le ninfe usciran fuori
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Te ventilando co l lor bianco velo;
|
E Pan l'eterno che su l'erme alture
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A quell'ora e ne i pian solingo va
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Il dissidio, o mortal, de le tue cure
|
Ne la diva armonia sommergerà. ‐
|
|
Ed io ‐ Lontano, oltre Appennin, m'aspetta
|
La Tittì ‐ rispondea -; lasciatem'ire.
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È la Tittì come una passeretta,
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Ma non ha penne per il suo vestire.
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E mangia altro che bacche di cipresso;
|
Né io sono per anche un manzoniano
|
Che tiri quattro paghe per il lesso.
|
Addio, cipressi! addio, dolce mio piano! ‐
|
|
‐ Che vuoi che diciam dunque al cimitero
|
Dove la nonna tua sepolta sta? ‐
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E fuggìano, e pareano un corteo nero
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Che brontolando in fretta in fretta va.
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Di cima al poggio allor, dal cimitero,
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Giù de' cipressi per la verde via,
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Alta, solenne, vestita di nero
|
Parvemi riveder nonna Lucia:
|
|
La signora Lucia, da la cui bocca,
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Tra l'ondeggiar de i candidi capelli,
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La favella toscana, ch'è sì sciocca
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Nel manzonismo de gli stenterelli,
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Canora discendea, co l mesto accento
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De la Versilia che nel cuor mi sta,
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Come da un sirventese del trecento,
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Piena di forza e di soavità.
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|
O nonna, o nonna! deh com'era bella
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Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
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Ditela a quest'uom savio la novella
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Di lei che cerca il suo perduto amor!
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‐ Sette paia di scarpe ho consumate
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Di tutto ferro per te ritrovare:
|
Sette verghe di ferro ho logorate
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Per appoggiarmi nel fatale andare:
|
|
Sette fiasche di lacrime ho colmate,
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Sette lunghi anni, di lacrime amare:
|
Tu dormi a le mie grida disperate,
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E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare. ‐
|
Deh come bella, o nonna, e come vera
|
È la novella ancor! Proprio così.
|
E quello che cercai mattina e sera
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Tanti e tanti anni in vano, è forse qui,
|
|
Sotto questi cipressi, ove non spero,
|
Ove non penso di posarmi più:
|
Forse, nonna, è nel vostro cimitero
|
Tra quegli altri cipressi ermo là su.
|
Ansimando fuggìa la vaporiera
|
Mentr'io così piangeva entro il mio cuore;
|
E di polledri una leggiadra schiera
|
Annitrendo correa lieta al rumore.
|
|
Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
|
Rosso e turchino, non si scomodò:
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Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
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E a brucar serio e lento seguitò.
Giosuè Carducci
Titolo della poesia:
Davanti a San Guido
Frasi di Giosuè Carducci
È proprio questo il mio problema, che io non posso essere felice. Non lo sono mai stato, credo di essere nato senza questa possibilità. E come chi nasce senza vista o senza udito, ma credo che per me sia peggio. Non potete nemmeno immaginare cosa significhi alzarsi ogni mattina senza una motivazione. Lo sforzo che devo fare per non mandare tutto a puttane. L'unica cosa che mi da sollievo è sapere che anche gli altri sono infelici. E vi assicuro che ci metto tutto il mio impegno perché lo siano. Per questo volevo ringraziarvi per questo programma. Mi avete aiutato molto. Davvero. Ah, ma
ormai
non importa più.
César
Dal film:
Bed Time
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando avrò finito nasconderò questo nastro. Se nessuno di noi la scamperà ci sarà una documentazione, almeno. Siamo sotto una tormenta da più di quarantotto ore
ormai
... Ma non abbiamo ancora nessun indizio...
[Osserva gli stracci]
C'è un particolare: credo che la Cosa lasci dei vestiti quando s'impadronisce di qualcuno. Windows ha trovato delle mutande a brandelli, ma la targhetta col nome non c'era più... Potrebbero essere di chiunque. Nessuno... Si fida più di nessuno
ormai
. E siamo tutti molto stanchi...
[chiude per un istante il registratore, quindi effettua un rewind prima di aggiungere]
Io non posso fare altro. Solo aspettare... R.J. MacReady, pilota d'elicottero, Base Antartica 31.
MacReady
Dal film:
La cosa (1982)
Scheda film e trama
Frasi del film
Nessuno... si fida più di nessuno
ormai
... e siamo tutti molto stanchi...
[chiude per un istante il registratore, indi effettua un rewind prima di aggiungere...]
Io non posso fare altro... solo aspettare... R.J. MacReady, pilota d'Elicottero, Base Antartica 31.
MacReady
Dal film:
La cosa (1982)
Scheda film e trama
Frasi del film
Michele
: ...mi andava di fare l'amore con te.
Flaminia
: Hai visto? L'hai detto. Hai fatto tante storie...
Michele
: Non lo dicevo perché pensavo fosse impraticabile.
Flaminia
: Lo potevi dire subito.
Michele
: M'imbarazzava.
Flaminia
: Adesso che l'hai detto sei imbarazzato?
Michele
: Lo ero perché pensavo fosse impraticabile come ipotesi. Ma è impraticabile?
Flaminia
: Be', penso di sì.
Michele
: Be', penso di sì... no... non lo so...
Flaminia
: Se l'avessi detto subito potevamo benissimo farlo, ma adesso non capisco. Hai fatto tutte queste storie... Non capisco cosa c'è sotto.
Michele
: Cosa c'è sotto?
Flaminia
: Non lo so, te lo domando a te se c'è un motivo.
Michele
: Il motivo è in se stesso e poi con te sto bene.
Flaminia
: Ma che stai bene... Ci siamo visti una volta e già dopo un'ora te ne saresti scappato. Già comunichiamo così poco, figuriamoci facendo l'amore...
Michele
: Non lo so se c'entra, sai? Va be',
ormai
ne abbiamo parlato talmente tanto...
Flaminia
: Però non capisco il vero motivo.
Michele
: Te l'ho detto.
Flaminia
: Se c'è un motivo allora non vedo perché sì, se non c'è un motivo non vedo perché no.
Michele
: Come sì e no... non ho capito.
Flaminia
: ...se c'è un motivo per cui tu mi hai chiesto di fare l'amore. Se c'è non lo facciamo, se non c'è non vedo perché non dovremmo.
[Dialogo surreale tra Michele e Flaminia, all'inizio della loro strana relazione]
Dal film:
Ecce bombo
Scheda film e trama
Frasi del film
Era un mattino di settembre
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e lei mi baciava il membro
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Aerei e nuvole passavano
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cori neri rimbombavano
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lei mi baciava il membro
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Il mio tempo di ragazzo
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il mio tempo ancor futuro
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tutti insieme rifiorivano
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Lei mi baciava il membro
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Un uccellino cantava,
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nel cuore dell'albero, nel cuor
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della terra, di me, della morte
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Morte e primavera in fiore
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si disputavano l'acqua chiara
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acqua che accresceva la sete
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Lei mi baciava il membro
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Tutto quello che ero stato
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quanto mi era già negato
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non aveva
ormai
più senso
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Solo la rosa contratta
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il tallo ardente, una fiamma
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e quell'estasi nell'erba
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Lei mi baciava il membro
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Di tutti i baci era il più casto
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in quella purezza spoglia
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che é delle cose donate
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Non era omaggio di schiava
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avviluppata nell'ombra
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ma regalo di regina
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che diventava cosa mia
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mi circolava nel sangue
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e dolce e lento e vagante
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come bacio di una santa
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nel più divino trasporto
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e in un fremito solenne
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baciava baciava il membro
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Pensando al resto degli uomini
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che pena avevo di loro
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prigionieri in questo mondo
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Il mio impero si estendeva
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a tutta la spiaggia deserta
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e ad ogni senso all'erta
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Lei mi baciava il membro
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Il capitolo dell'essere
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il mistero di esistere
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la delusione d'amare
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eran tutto onde silenti
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spente su moli lontani
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e una città si ergeva
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radiosa di pietre rare
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e di odi
ormai
placati
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e sulla brezza il piacere
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veniva a portarmi via
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se prima non mi afflosciava
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come un capello si alliscia
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e mi scombussolava
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in cerchi tutti concentrici
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nella foschia dell'universo
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Baciava il membro
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baciava
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e se ne moriva baciando
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per rinascere a settembre
Carlos Drummond de Andrade
Titolo della poesia:
Era un mattino di settembre
Frasi di Carlos Drummond de Andrade
Er Pomata
:
[entra in farmacia piangendo]
Dottor Macalini? Dottore? Dottor Macalini? Scusi.
Dott. Macalini
: Desidera?
Er Pomata
: Guardi: queste so' tutte medicine che... Non so se lei... Sia bono dotto', questa è tutta robba che ho preso qui da voi, quando c'è sua sorella che fa il turno de notte, vede? È vostra, c'è la busta cor nome. Pora nonna mia! È morta!
Dott. Macalini
: Mi dispiace...
Er Pomata
: È morta tenendomi la mano, se me da 'na mano pure lei... tanto
ormai
'sta roba qui nun je serve più. Invece noi c'avemo tante spese per il funerale: er carro, i cavalli, eh quelli, costano, lo so io lo so.
Dott. Macalini
: Che età c'aveva?
Er Pomata
: Suppergiù l'età vostra, un fiore.
Dott. Macalini
: Non sarebbe regolare... ma in via eccezionale...
Er Pomata
: Grazie, grazie, lei è 'n angelo dottor Macalini.
Dott. Macalini
:
[fa la somma]
So' 48.800.
Er Pomata
: Grazie, lo sapevo, grazie.
Dott. Macalini
: Queste so' 50.000 lire, ce l'hai 1.200 de' resto?
Er Pomata
: Sì, penso de sì, c'ho 1.000 lire e...
[prende un pacco di gomme da un espositore]
e 'na gomma.
Dott. Macalini
: Va bene, tanto e gomme so' bone.
Er Pomata
: Questa
[la busta]
m'a porto via, nun se sa mai. Grazie tanto anche a nome de pora nonna, anzi se l'incontra m'a saluti.
Dal film:
Febbre da cavallo
Scheda film e trama
Frasi del film
Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse anche di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia. La barchetta beccheggiò, s'inclinò, si raddrizzò, affrontò con coraggio i gorghi infidi e proseguì per la sua rotta giù per Witcham Street, verso il semaforo che segnava l'incrocio con la Jackson. Le tre lampade disposte in verticale su tutti i lati del semaforo erano spente, in quel pomeriggio d'autunno del 1957, e spente erano anche le finestre di tutte le case. Pioveva ininterrottamente
ormai
da una settimana e da due giorni si erano alzati i venti.
Stephen King
Cit. da
It ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
Louis Creed, che aveva perso il padre a tre anni e non aveva mai conosciuto i nonni, non si aspettava di trovare un padre quand'era
ormai
alle soglie della mezza età, eppure andò proprio così... sebbene egli chiamasse quell'uomo un amico, com'è logico che faccia un adulto quando l'incontro con l'uomo adatto a fargli da padre arriva relativamente tardi nella vita. Conobbe quell'uomo la sera in cui lui, sua moglie e i loro due bambini si trasferirono nella casa di Ludlow, una grande casa bianca dalle strutture in legno. Winston Churchill traslocò con loro. Church era il gatto della piccola Eileen.
Stephen King
Cit. da
Pet Sematary ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
Oltre i monti e oltre i mari, in un regno che si chiamava Delain, c'era una volta un re con due figli. Delain era un regno antico che aveva avuto centinaia di re, se non addirittura migliaia: quando è davvero molto il tempo trascorso, nemmeno gli storici riescono a ricordare tutto. Roland il Buono non era né il migliore né il peggiore fra i re che avevano governato quel paese. Nell'evitare eccessi di malvagità metteva un grande impegno e in questo riusciva quasi sempre. Uguale buona volontà dedicava alle grandi opere, che purtroppo non gli riuscivano altrettanto bene. Ne risultava un re decisamente mediocre, tanto che lui stesso dubitava che sarebbe stato ricordato a lungo dopo la sua morte. La quale morte sarebbe potuta giungere da un momento all'altro,
ormai
, perché era diventato vecchio e il suo cuore era affaticato. Gli restava forse un anno, a dir molto gliene restavano tre. Tutti coloro che lo conoscevano e coloro che notavano il grigiore del suo volto e il tremito delle sue mani quando dava udienza, erano d'accordo nel pronosticare che di lì a cinque anni al massimo nella grande piazza dominata dall'Obelisco si sarebbe incoronato un nuovo re... e volendo Iddio mancavano non più di cinque anni a quel momento. Perciò dal più ricco barona e dalla più leziosa cortigiana al più povero servo della gleba e alla più umile contadina, tutti nel regno pensavano e parlavano del re prossimo venturo, Peter, figlio primogenito di Roland.
E uno solo fra tanti pensava e architettava e rimuginava su come fare in modo che venisse incoronato in sua vece Thomas, secondogenito di Roland. Costui era Flagg, il mago di corte.
Stephen King
Cit. da
Gli occhi del drago ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
Mike Enslin si trovava ancora nella porta girevole quando vide Olin, il direttore dell'Hotel Dolphin, seduto in una delle potrone fin troppo imbottite della hall. Sentì un tuffo al cuore. Dopotutto, forse era meglio portare di nuovo l'avvocato, pensò. Be',
ormai
era troppo tardi. E anche se Olin aveva deciso di frapporre qualche altro ostacolo tra Mike e la camera 1408, non era poi così grave; c'erano anche dei lati positivi.
Stephen King
Cit. da
1408 ‐ Incipit
Frasi di Stephen King
Una sera ho visto alla televisione uno scienziato asserire che un uomo non può avere nella vita più di tremila orgasmi. Ora, io mi masturbo tutti i giorni, non proprio tutti ma quasi: diciamo che ci so' dei giorni che non me le fo' però ci son dei giorni che me ne fo' due, sicché... Se in un anno, trecen'sessantacinque giorni, a essere buoni leviamone sessantacinque, diciamo trecento in un anno. Di'o bene? Indi per cui... io ho iniziato a masturbarmi a dodic'anni, ora c'ho trent'anni, sicché è diciott'anni che mi masturbo. Quindi, trecento pe' ddiciotto... allora fa tre, sei, nove, dodici, quindici, milleotto, dumila, dumiladue, dumilaquattro... una sega che riportavo... Cinquemilaquattro... sono fuori di du'milaquattrocento. E che vuol dire? Vuol dire che so' fuori dalle regole?
Ormai
non posso più tornare indietro... Lo sai che? Ho fatto du'milaquattro,
[mentre spegne la luce]
fo' du'milaquattro e uno, vai!
Lucio
Dal film:
Lucignolo
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho pochissima pazienza nei confronti degli scrittori che non prendono sul serio il proprio lavoro, e proprio nessuna pazienza nei confronti di chi sostiene che l'arte di scrivere storia sia
ormai
logora. Non è logora, e non è un giochino letterario. È uno dei più importanti modi di cercare un senso nelle nostre vite e nel sovente terribile mondo che ci circonda. È il modo in cui rispondiamo alla domanda: «Come possono accadere cose del genere?» Le storie ci portano a pensare che a volte (non sempre, ma a volte) vi sia una ragione.
[Dalla Postilla]
Stephen King
Cit. da
Notte buia, niente stelle
Frasi di Stephen King
[A proposito del romanzo Shining e del suo seguito Doctor Sleep]
Il primo è uscito come un torrente in piena, senza dover organizzare le mie idee. Sembrava che qualcuno me lo dettasse. La gioia era totale. Ma ho sempre lavorato di mattina, prima di bere. Al massimo con i postumi di una sbornia: quando il cerchio alla testa ti fa captare ciò che di più orrido c'è intorno a te. Doctor Sleep è un libro più ponderato:
ormai
la sfida sta nel non cadere nella routine. Un tempo dovevo scrivere per non pagare le bollette. Ora non più: ha senso farlo solo se ogni volta cerco di scrivere il miglior romanzo della mia carriera.
Stephen King
Cit. da
Il Venerdì di Repubblica, 2 novembre 2013, intervista
Frasi di Stephen King
"Urquinaona"... questo nome dal suono vagamente sioux, si andava ad aggiungere alla lunga lista di parole in origine stravaganti che accumuliamo in qualche angolo del cervello: Urquinaona
ormai
troneggia accanto a: untume, catapulta, Upupa, decubito, cumulonembo, Ulan Bator, Uma Thurman. È diventato normale e famigliare.
Xavier
Dal film:
L'appartamento spagnolo
Scheda film e trama
Frasi del film
"Comunque" continuò Hermione, come se non fossero stati appena aggrediti da un tronco di legno,"Lumacorno darà una festa di Natale, Harry, e non potrai evitarla stavolta, perché mi ha chiesto di controllare le tue serate libere in modo da organizzarla quando potrai esserci anche tu". Harry gemette. Nel frattempo Ron, che si era alzato in piedi e con tutta la sua forza stava cercando si spremere il baccello nella ciotola, sbottò, rabbioso: "E questa è un'altra festa riservata ai cocchi di Lumacorno, vero?" "Solo per il Lumaclub, sì" rispose Hermione.
Il baccello schizzò via dalla stretta di Ron, colpì il vetro della serra, rimbalzò sulla testa della professoressa Sprite e le fece volar via il vecchio cappello rappezzato. Harry andò a riprenderlo; quando tornò, Hermione stava dicendo: "Senti, non l'ho inventato io il nome Lumaclub..." "Lumaclub" ripeté Ron con un ghigno beffardo degno di Malfoy. "È penoso. Be', spero che ti diverta. Perché non provi a uscire con McLaggen, così Lumacorno potrà nominarvi Re e Regina dei Lumaconi..." "Possiamo portare degli ospiti" lo interruppe Hermione, che per qualche ragione era violentemente arrossita, "e stavo per chiederti di venire, ma se la pensi così allora lascio perdere!" Harry all'improvviso desiderò che il baccello fosse volato molto più lontano, in modo da non dover stare lì con quei due. Senza che lo notassero, prese la ciotola e cercò di aprire il baccello nel modo più rumoroso e violento che riuscisse a escogitare, ma questo purtroppo non gli impedì di sentire ogni parola.
"Stavi per invitare me?" chiese Ron in tutt'altro tono.
"Sì" rispose Hermione, adirata. "Ma se preferisci che esca con McLaggen..."
Ci fu una pausa durante la quale Harry continuò a pestare il baccello elastico con una paletta.
"No che non lo preferisco" bisbigliò Ron.
Harry mancò il baccello e colpì la ciotola, che andò in pezzi.
"Reparo" ordinò subito, picchiettando i frammenti con la bacchetta, e la ciotola tornò integra. Ma il fracasso evidentemente ricordò a Ron e Hermione che Harry era a un passo da loro. Hermione apparve turbata e cominciò subito a cercare la sua copia di Alberi Carnivori del Mondo per scoprire il modo corretto di spremere i baccelli di Pugnacio; da parte sua, Ron era imbarazzato ma anche compiaciuto.
[...]
Non era veramente sorpreso, pensò Harry mentre lottava con un tralcio spinoso deciso a strangolarlo; aveva avuto il sospetto che prima o poi sarebbe potuto succedere. Ma non era sicuro di come si sentiva al riguardo. Lui e Cho
ormai
erano troppo imbarazzati per guardarsi, figuriamoci parlarsi; e se Ron e Hermione si fossero messi insieme e poi si fossero lasciati? La loro amicizia sarebbe sopravvissuta? Harry ricordò le poche settimane in cui non si erano parlati, al terzo anno; non si era affatto divertito a cercare di riconciliarli. E se invece non si fossero lasciati? Se fossero diventati come Bill e Fleur, e si fosse rivelato imbarazzante stare con loro, e lui fosse stato escluso per sempre?
J.K. Rowling
Cit. da
Harry Potter e il principe mezzosangue
Frasi di J.K. Rowling
Presto sarebbe volato via pure quello stupido febbraio e il vecchio Alex si sentiva profondamente infelice ma in modo distaccato, come se la sua vita appartenesse ‐ sensazione fin troppo tipica e cruda ne convengo ‐ a qualcun altro
ma non ghignate, per favore, poiché all'epoca il vecchio Alex non aveva ancora compiuto diciott'anni e in quei giorni il cielo di Bologna era espressivo come un blocco di ghisa sorda e da simili espressività non avreste potuto aspettarvi nulla d'esaltante, neppure uno di quei bei temporaloni definitivi che lavano le strade e da quasi due settimane la città giaceva tramortita sotto una pioggia esangue senza nome
quale conoscente del vecchio Alex e persona informata dei fatti mi limiterò ad aggiungere che una certa storia con una ragazza gli appariva
ormai
sfumata nel ricordo, gualcita dallo squallore sbalorditivo della vita di tutti i giorni:
essere stato terribilmente felice con lei per quattro mesi gli sembrava ‐ ecco un'altra delle sue sensazioni più crude ‐ non fosse servito a niente.
Enrico Brizzi
Cit. da
Jack Frusciante è uscito dal gruppo
Frasi di Enrico Brizzi
Ma adesso eri sposato. Eri sposato da quindici mesi, e avevi un figlio.
Avevi un figlio, e con tua moglie una serie di cose cominciavano a perdere quota.
Avevate vissuto insieme tre anni, prima di sposarvi, ma adesso quella stessa ragazza non si ricordava più tanto bene chi eri, e pure con il lavoro le cose non procedevano a meraviglia.
Era un mondo molto piccolo, quello del tuo lavoro, e lo era ancora di più da quando era arrivato il bambino. La stanza in cui lavoravi era adesso la sua cameretta, e tu eri
ormai
confinato, col computer e il po' di libri che vi trovavano spazio, in quello che prima insieme a Dina chiamavate "il ripostiglio grande". Era un ambiente appena meno angusto del ventre dell'armadio a muro che presidiava il corridoio, e ogni volta che volevi fumare dovevi abbandonare la postazione e trasferirti sul balconcino del soggiorno.
Enrico Brizzi
Cit. da
Nessuno lo saprà
Frasi di Enrico Brizzi
Ford premette il pulsante contrassegnato dalla scritta Interruzione disponibilità di accesso, subentrata all'
ormai
vetusta Disattivazione operatività che tanto tempo prima aveva rimpiazzato la parola incredibilmente antidiluviana Spento.
Douglas Adams
Cit. da
Addio, e grazie per tutto il pesce
Frasi di Douglas Adams
Mi vergogno per gli uomini che soggiacciono a Dio. Spesso sono brave persone, uomini buoni. Per riuscire a essere buoni hanno bisogno di un potere che alla bontà dia un nome e una cornice. Per combattere la loro cattiveria innata, con la quale tutti dobbiamo fare i conti, hanno bisogno di obbedienza e di esercizi decretati. Avrebbero ragione se
ormai
non si fosse visto che questa obbedienza ha il carattere di ogni obbedienza; e poiché loro non conoscono questo carattere agiscono alla cieca e si educano, con un enorme sforzo su se stessi, fino a diventare strumenti.
Elias Canetti
Cit. da
La rapidità dello spirito
Frasi di Elias Canetti
Perché vuoi sempre spiegare? Perché vuoi sempre scoprire che cosa c'è dietro? E più dietro ancora, sempre e solo dietro? Come sarebbe una vita limitata alla superficie? Serena? E sarebbe da disprezzare solo per questo? Forse c'è molto di più alla superficie ‐ forse è tutto falso ciò che non è superficie, forse tu vivi
ormai
tra immagini illusorie, continuamente cangianti, non belle come gli dèi, ma svuotate come quelle dei filosofi. Forse sarebbe meglio: tu allineeresti parole (giacché hanno da essere parole), ma ora sei sempre alla ricerca di un senso, come se ciò che tu scopri potesse dare al mondo un senso che il mondo non ha.
Elias Canetti
Cit. da
La rapidità dello spirito
Frasi di Elias Canetti
Nella lista dei libri caduti figurava sotto il numero trentanove un grosso volume antico dal titolo: Armamento e tattica dei lanzichenecchi. Esso era appena rotolato con gran fracasso giù dalla scaletta, che i portinai tubicini s'erano già trasformati in lanzichenecchi. Un immenso entusiasmo s'impadroni di Kien: il portiere era un lanzichenecco, che altro poteva mai essere? La figura tarchiata, la voce tonante, la fedeltà comprata a peso d'oro, la temerarietà che non rretrava davanti a nulla, nemmeno davanti alle donne, la millanteria e il continuo inconcludente sbraitare: un perfetto lanzichenecco. Da quel momento il pugno non gli fece più paura. Gli sedeva davanti un ben noto personaggio storico, e lui sapeva che cosa esso avrebbe fatto e che cosa non avrebbe fatto. Beninteso, la sua stupidità era tale da far rizzare i capelli: si comportava appunto come si addice a un lanzichenecco. Quel poveraccio, nato in ritardo, era venuto al mondo come un lanzichenecco soltanto nel ventesimo secolo e se ne stava rintanato tutto il giorno in quel suo buco oscuro, senza un libro, solo come un cane, esiliato dal secolo che era il suo e sbalestrato in un altro per il quale sarebbe sempre rimasto un estraneo. Collocato nell'innocua lontananza del XVI secolo il portiere si riduceva a niente, facesse pure il gradasso quanto voleva. Per dominare un uomo basta inquadrarlo storicamente.
[...]
Quando s'accomiatava Kien lo trovava ridicolo. Il costume gli stava a pennello, ma
ormai
i tempi erano cambiati. Gli rincresceva che non sempre fosse possibile applicare il suo metodo storico. A Therese non c'era verso di trovare un posto adatto in tutta la storia dei popoli civili e incivili da lui conosciuti.
Elias Canetti
Cit. da
Auto da fé
Frasi di Elias Canetti
Non lo senti trattenere il respiro | quando sei in alto e cammini sul filo | qui nel grande circo tu
ormai
sei il re.
Edoardo Bennato
Cit. da
Cantautore
Frasi di Edoardo Bennato
Sono passati 150 anni dall'Unità d'Italia ma oggi nell'ex Regno delle Due Sicilie esiste un'entità, che possiamo chiamare camorra, mafia o 'ndrangheta, che si è assunta il compito di difendere la gente dagli strumenti del potere che al Sud vengono percepiti come ostili. Ci accingiamo a festeggiare i 150 anni di Unità in un caos totale e
ormai
sappiamo bene che chi si ostina a tentare di governare questo caos in modo tronfio o applicando le regole del più banale patriottismo rischia di farsi male.
Edoardo Bennato
Frasi di Edoardo Bennato
Ma cosa è stato di un amore che asciugava il mare, che voleva vivere volare, che toglieva il fiato ed è ferito
ormai
?
Claudio Baglioni
Cit. da
Sabato pomeriggio
Frasi di Claudio Baglioni
Se esiste un Dio no può scordarsi di me anche se fra lui e me c'è un cielo nero nero senza fine lo pregherò, lo cercherò e lo giuro ti troverò dovessi entrare in altre dieci cento mille vite in questa vita buia senza di te sento che
ormai
per me sei diventato l'unica ragione se c'è un confine nell'amore giuro lo passerò e nell'immenso vuoto di quei giorni senza fine Ti amerò...
Laura Pausini
Cit. da
Non c'è
Frasi di Laura Pausini
In questo tempo imperfetto |
ormai
malato da un po' | immaginare un difetto | ma una speranza ce l'ho | vedere te | crescere nella verità.
Eros Ramazzotti
Cit. da
La nostra vita
Frasi di Eros Ramazzotti
In questo immenso show ci siamo dentro tutti
ormai
, guarda che lo so, ci si trucca un po, in questo immenso show...
Eros Ramazzotti
Cit. da
In questo immenso show
Frasi di Eros Ramazzotti
Giacomo
:
[Spazientito da Aldo che non riesce a prelevare dal bancomat.]
Scusi, scusi, ha dei problemi alle mani? Tipo gravi impedimenti motori agli arti superiori? No, perché sono venticinque minuti che digita inutilmente su quella tastiera, suppongo nel vano tentativo di prelevare denaro senza riuscirci. Ce la farà entro Natale? Glielo auguro io e tutta la fila, grazie e buon lavoro!
Silvana
: Va be', scusi eh! Stia tranquillo, ci sono prima io davanti, quindi...
Giacomo
: Quindi se lei non ha un cazzo da fare è un'altra questione, ha capito? Non è che possiamo star qua tutta la mattina ad aspettare uno che deve fare un prelevamento!
Aldo
: Per favore cortesemente, glielo dico cortesemente, eh? Può... andare un passo dietro la linea gialla? Eh? E non starci sopra? E non schiacciare la schiena alla linea gialla, eh? Perché la linea gialla soffre! Perché la linea gialla è un punto di, di, di fermo, non un punto di sovraccarico, ha capito? Non le sto chiedendo chissà che cosa! Voglio dire, è inutile che mi guarda con questi occhi da cernia! Forse perché mi vuole cernire il codice segreto? È per questo che va un passo avanti, eh? Questo... allunga questo collo a brontosauro perché mi vuole cernire il codice segreto? Eh? Eh? Cosa vive lei ancora nel giurassico signora? Guardi stiamo facendo una una cosa di di proprietà privata questa è una stanza non è un cantieeereeee! E non è quest e non mi guardi questa oassessa uuu OOOOAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!
Giacomo
: Signora non faccia gli occhi da cernia e il collo da brontosauro con uno che ha dei problemi motori alle mani e soprattutto
ormai
è acclarato, siamo di fronte a un individuo che non sa ne intendere e ne volere capisce? se no siamo qua fino alla prossima olimpiade.
Silvana
: Ma guardi che è diventato tutto rosso eh, prende le malattie, sa... Lei deve assorbire tutte le energie benefiche della luna, eh! Apra tutti i suoi chakra!
Giacomo
: Glieli aprò io i chakra, adesso!
Aldo
: No! ho sbagliato! ho sbagliato è la seconda volta che sbaglio ora se sbaglio anche la terza volta mi mangia la tessera del bancomat io sono un uomo finito.
Giacomo
: magari così si leva dalle palle e preleviamo noi.
Aldo
: Telefono a casa.
Giacomo
: Telefono a casa?
Aldo
: Ma tanto è inutile non ci sarà nessuno.
Giacomo
: Ma porca...
Aldo
: Graziella sei a casa? mamma mia mi stai salvando la vita non sai quanto ti sono grato che tu sei a casa in questo momento, graziella ascolta eee è graziella mia suocera è a casa.
Giacomo
: Ce la saluti molto calorosamente.
Aldo
: Ti salutaaa... lei è?
Giacomo
: Giorgio Stramaroni.
Aldo
: Giorgio Stramaroni una persona molto in. ascolta graziella dovresti andare in camera di gaetano, hai presente capitan orsetto quello che lui ci gioca sempre che parla sempre con lui che per parlare con me parla attraverso di lui, capitan orsetto quello che ci dorme tutte le notti... ce l'hai in mano? squartalo!
Dal film:
Anplagghed al cinema
Scheda film e trama
Frasi del film
Anno 2006, pianeta terra. La percentuale di monossido di carbonio è cresciuta in maniera esponenziale. La sopravvivenza della specie umana è a rischio. Si stanno studiando piani per l'evacuazione. Un equipaggio di selezionatissimi esploratori interstellari è stato incaricato di portare a termine una missione di vitale importanza: individuare un pianeta ospitale su cui trasferire l'intero genere umano
ormai
a rischio di estinzione. Il nostro futuro è nelle mani di questi intrepidi astronauti...
Voce fuoricampo
Dal film:
Anplagghed al cinema
Scheda film e trama
Frasi del film
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po' | e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò. | Da quando sei partito c'è una grossa novità, | l'anno vecchio è finito
ormai
| ma qualcosa ancora qui non va.
Lucio Dalla
Cit. da
L'anno che verrà, n.° 12
Frasi di Lucio Dalla
Hai giá deciso si fa cosí, | io non mi fido vuoi fottermi, | sei diventata un'esperta
ormai
, | quanto a tradimenti si che ne sai... | Eh che cosa importa a me? | Eh che cosa importa a me? | Dimenticare non è facile | ma perdonare è piú difficile, | Cosa importa a me?
Vasco Rossi
Cit. da
Cosa importa a me
Frasi di Vasco Rossi
Dietro non si torna, | non si può tornare giù. | Quando
ormai
si vola | non si può cadere più...
Vasco Rossi
Cit. da
Gli angeli
Frasi di Vasco Rossi
Ormai
è tardi! | Guarda il tempo, | vola via! |
Ormai
è tardi! |
Ormai
è tardi! | Non si torna... | comunque sia! | E quanta nostalgia!
Vasco Rossi
Cit. da
Ormai
è tardi
Frasi di Vasco Rossi
E la vita continua | anche senza di noi | che siamo lontani
ormai
.
Vasco Rossi
Cit. da
Anima fragile
Frasi di Vasco Rossi
[Parlando della cena a tre, al supermercato]
Giovanni
: Allora, io venire vengo perché
ormai
ho promesso, giusto? Però qualcuno ha visto la ragazza? Non è che mi capita la solita pantegana?
Aldo
: Allora, ti capita quello che ti deve capitare, la pantegana o il cane-lupo che sia, comunque stiamo facendo un favore a Giacomino.
Giovanni
: E facciamogli 'sto favore...
Aldo
: E facciamogli 'sto favore, e non se ne parla più! Allora, torniamo a noi. Giacomino comunque, puoi leggere tutti i libri che vuoi, cosa che mi guardo bene dal fare...
Giacomo
: Vantati, eh...
Aldo
: Comunque Marco Ferradini è un tuttologo sull'amore.
Giovanni
: Allora, fatemi capire bene. La cena la facciamo per Giacomino, giusto? Quindi paga lui?!
Aldo
: No! Ognuno mette il suo, braccino corto!
Giovanni
: Vabbè, io la mia parte l'ho già messa.
Giacomo
: Messo cosa?
Giovanni
: Le 500 lire del carrello!
Giacomo
: Va be' ma poi te le riprendi!
Giovanni
: Intanto lì è un capitale immobilizzato, e gli interessi... pehm, si impennano!
Giacomo
: Interessi cosa?
Giovanni
: Lascia perdere, cosa ne sai tu di economia, Giacomo?
Dal film:
Chiedimi se sono felice
Scheda film e trama
Frasi del film
Ormai
niente più è nuovo: tutto è già stato vissuto.
Anya
Dal film:
E morì con un felafel in mano
Scheda film e trama
Frasi del film
Sistemo il vaso sul piano, mi rialzo e guardo il viso sereno di mia moglie dolce e sorridente nella foto.
Ormai
è molto più giovane di me, perché lei ha fermato il tempo, ma nel modo peggiore. Perdendo il suo e obbligando me a viverne di più.
Giorgio Faletti
Cit. da
Tre atti e due tempi
Frasi di Giorgio Faletti
Ogni tanto guardo a lungo verso il porto. Se Sabrina arriverà,
ormai
lo so, arriverà dal mare.
[da "Adagio infinito e altri racconti sospesi"]
Roberto Cotroneo
Frasi di Roberto Cotroneo
[Rispondendo alla domanda: cosa ne pensa del sesso al telefono?]
Tutto il bene possibile. È il più sicuro.
Ormai
sono diventata bravissima in questo campo.
[Da un'intervista al Corriere della Sera, 1 settembre 1995]
Naomi Campbell
Frasi di Naomi Campbell
La signora avrà avuto sessanta, sessantacinque anni. La guardavo, steso su una sdraio di fronte alla piscina di un circolo sportivo all'ultimo piano di un moderno edificio da dove, attraverso grandi finestre, si vede tutta Parigi. Aspettavo il professor Avenarius, con il quale mi incontro lì di tanto in tanto per fare due chiacchiere. Ma il professor Avenarius non arrivava e io osservavo la signora. Era sola nella piscina, immersa nell'acqua fino alla vita, lo sguardo rivolto in su verso il giovane maestro di nuoto in tuta che le stava insegnando a nuotare. Ora lei ascoltava le sue istruzioni: doveva aggrapparsi con le mani al bordo della piscina e inspirare ed espirare profondamente. Lo faceva con serietà, con impegno, ed era come se dal fondo delle acque risuonasse la voce di una vecchia locomotiva a vapore (quel suono idillico, oggi
ormai
dimenticato, che per coloro che non l'hanno conosciuto può essere descritto soltanto come il respiro di un'anziana signora che inspira ed espira forte vicino al bordo di una piscina).
Milan Kundera
Cit. da
L'immortalità
‐ Incipit
Frasi di Milan Kundera
Sono
ormai
così corrotto dalla diffidenza che, se qualcuno mi confessa che cosa gli piace o non gli piace, non lo prendo affatto sul serio, o per meglio dire considero ogni cosa semplicemente come testimonianza dell'immagine che egli vuole dare di sé.
Milan Kundera
Cit. da
Lo scherzo
Frasi di Milan Kundera
Negli anni della maturità pochi uomini sanno, in fondo, come son giunti a se stessi, ai propri piaceri, alla propria concezione del mondo, alla propria moglie, al proprio carattere e mestiere e loro conseguenze, ma sentono di non poter più cambiare di molto. Si potrebbe sostenere persino, che sono stati ingannati; infatti è impossibile scoprire una ragione sufficiente per cui tutto sia andato proprio così come è andato; avrebbe anche potuto andare diversamente; essi hanno influito pochissimo sugli avvenimenti, che per lo più sono dipesi da circostanze svariate, dall'umore, dalla vita, dalla morte di tutt'altri individui; e solo in quel dato momento si sono abbattuti su di loro. Quand'erano giovani la vita si stendeva loro dinanzi come un mattino senza fine, colmo di possibilità e di nulla, e già al meriggio ecco giungere all'improvviso qualcosa che pretende di essere
ormai
la loro vita; e tutto ciò è così sorprendente come vedersi davanti tutt'a un tratto una persona con la quale siamo stati vent'anni in corrispondenza, senza conoscerla, e ce la siamo immaginata completamente diversa. Ancora più strano, però, che quasi nessuno, se ne accorga; adottano la persona che è venuta a loro, la cui vita si è incorporata alla loro vita, giudicano le sue vicende ed esperienze
ormai
come le espressioni delle loro qualità, e il suo destino diventa merito o disgrazia loro.
[...]
E non hanno più che un ricordo confuso della giovinezza, quando c'era in loro qualcosa come una forza opposta.
Robert Musil
Cit. da
L'uomo senza qualità
Frasi di Robert Musil
Ormai
lontani i tempi della Pantera, il movimento studentesco era in una fase di confusione. I vecchi gruppi ideologici avevano ripreso a reclutare adepti, e cominciavano a rivedersi i duri e puri che rimpiangevano il Muro di Berlino, quando almeno era come nei film: i buoni da una parte e i cattivi dall'altra.
voce narrante
Dal film:
Ora o mai più
Scheda film e trama
Frasi del film
Orimbelli
: S'accomodi Fracchia...
[Si siede sulla poltrona a sacco senza problemi]
Fracchia, siccome
ormai
tutti sappiamo che lei è un mediocre, ma cosa dico mediocre? Lei è la quinta essenza della mediocrità!
Belva Umana
: ...
Orimbelli
: Ehm, no, giusto? Se sbaglio mi corregga! Lei tace, quindi acconsente: lei è un mediocre...
Belva Umana
: ...
Orimbelli
: E siccome dobbiamo lanciare un prodotto, al cioccolato, che soddisfi un po' il gusto del consumatore medio, che vorremmo chiamare "Il Sempliciotto", ecco; lei che è un mediocre, li assaggerà tutti, e ci dirà, quale le piace di più!
[Scoprendo un piatto con varie merendine al cioccolato]
Belva Umana
: No grazie! Io odio la cioccolata!
Orimbelli
: Fracchia! Lei qui non si trova ad un party! Dove può rifiutare! Lei assaggia!
Belva Umana
: Le consiglio di non insistere...
Orimbelli
: Io le ordino, di assaggiare il sempliciotto! Glielo ordino! Avanti prenda, apra la bocca!
[La Belva Umana scaraventa Orimbelli oltre una parete divisoria]
Aaaaaah!
Dal film:
Fracchia la belva umana
Scheda film e trama
Frasi del film
Non si viveva poi così bene in Italia, non ci hanno lasciato cambiare niente... e allora gli ho detto... avete vinto voi, ma almeno non riuscirete a considerarmi vostro complice... così gli ho detto, e son tornato qui...
[
ormai
vecchio]
Nicola Lorusso
Dal film:
Mediterraneo
Scheda film e trama
Frasi del film
Matteo Renzi crede nelle pari opportunità, e sin dalla sua giunta di sindaco a Firenze. E non vuole più che Bruxelles sia il ritiro di onorevoli a fine carriera, visto che il 60 per cento della politica interna si decide
ormai
lì.
Simona Bonafé
Cit. da
Intervista a Vanityfair.it (Maggio 2014)
Frasi di Simona Bonafé
5.00
Il jupiter C è posizionato sulla rampa di lancio al Complesso 26 di Cape Canaveral. Per proteggerlo da sguardi indiscreti è coperto da grandi teloni che ne nascondono ogni parte tranne la coda, che è quella dell'
ormai
noto Redstone, il missile dell'esercito. Ma tutto il resto, mascherato dalla copertura, è davvero unico...
Si svegliò spaventato.
Anzi, peggio: era terrorizzato. Il cuore gli batteva all'impazzata, aveva il fiato corto, il corpo teso. Come dopo un incubo, solo che il risveglio non portò alcun sollievo. Capiva che era accaduto qualcosa di terribile, ma non sapeva cosa.
Ken Follett
Cit. da
Codice a zero ‐ Incipit
Frasi di Ken Follett
Gran figlio di puttana bastardo con un vecchio non c'è più religione
ormai
siamo nelle mani di questa gente che figlio di puttana.
Mosè
Dal film:
La pazza storia del mondo
Scheda film e trama
Frasi del film
La salute è responsabile di ogni singolo individuo. La maggior parte dei problemi ha componenti importanti nello stile di vita. Il medico viene chiamato in causa quando
ormai
è stato già raggiunto un certo livello di danno. Ecco perché al Gesundheit abbiamo un cartello che recita: per favore vivete una vita sana - la medicina è una scienza imperfetta.
Patch Adams
Frasi di Patch Adams
Io ho quasi un ritratto
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del mio caro padre, nel tempo,
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ma il tempo se lo porta via...
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Mio padre nel giardino di casa nostra
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mio padre tra i suoi libri, che lavora.
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Gli occhi grandi, l'alta fronte
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il viso scarno,i baffi lisci.
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Mio padre nel giardino della nostra casa
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medita, sogna, soffre, parla forte.
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Passeggia - Oh padre mio, ancora
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se lì e il tempo non ti ha cancellato!
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Ormai
sono più vecchio di te, padre mio,quando
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mi baciavi.
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Ma nel ricordo, sono anche il bimbo che tu
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conducevi per mano.
Antonio Machado
Titolo della poesia:
Il tempo se lo porta via
Frasi di Antonio Machado
Solitudine, mia compagna sola,
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dea del prodigio, che hai voluto farlo
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non richiesta!, di dare la parola
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alla mia voce, dimmi: con chi parlo?
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Rifuggo
ormai
la chiassosa brigata
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e senza amici solo pena c'è
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con te, signora, nel viso velata,
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sempre velata se parli con me.
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Non muterò per quanto mi rinnovi,
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penso; non è l'enigma quel sembiante
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che nell'intimo specchio appare nuovo,
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altro è il mistero: la tua voce amante.
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Discoprimi il tuo volto ch'io li trovi
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fissi su me i tuoi occhi di diamante.
Antonio Machado
Titolo della poesia:
Poesia d'amore
Frasi di Antonio Machado
Ormai
vengo talmente identificato con l'eroe western dello schermo, da essere diventato un prototipo. Accetto volentieri il complimento. Anche se ho fatto tanti ruoli sullo schermo.
Gary Cooper
Frasi di Gary Cooper
Tutte le mattine, prima di portare Giovanna al nido, e poi andare a lavorare in ospedale, Susy mi accompagna al lavoro in macchina. E tutte le mattine, che piova o ci sia il sole, lei mi dice la stessa identica cosa: "sei sempre più bello". E io vado a lavorare contento. Chi lo sa, forse sono rincorbellito del tutto, o forse sono felice... a parte quella specie di ovo sodo dentro, che non va né in su né in giù, ma che
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mi fa compagnia come un vecchio amico...
Piero
Dal film:
Ovosodo
Scheda film e trama
Frasi del film
Ed
: Cos'è sta puzza?
Gale
: Non siamo sempre così, signora McDunnough. Stavo giusto per spiegare alla sua bella metà qui, che nel farci la galleria, siamo sbucati nella fogna principale, scalogna nera, e abbiamo preso quello...
Ed
: Volete dire che siete evasi?
Evelle
: No signora, ci siamo rilasciati giurandoci di pagare la cauzione.
Gale
: Quello che Evelle cerca di dire, è che sentivamo che l'istituto
ormai
non aveva più niente da offrirci.
Dal film:
Arizona Junior
Scheda film e trama
Frasi del film
Se c'è una cosa su cui Tom avrebbe potuto giurare è che non si possono attribuire dei grandi significati cosmici a dei banali eventi terrestri. Coincidenze: era di questo che si trattava. Pure coincidenze, e nient'altro. Tom aveva finalmente imparato che i miracoli non avvengono, che non esiste il fato, e nulla è predestinato. Lo sapeva.
Ormai
ne era sicuro. Anzi...
Narratore
Dal film:
(500) giorni insieme
Scheda film e trama
Frasi del film
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
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Scrivere, per esempio: «La notte è stellata, e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza.»
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Il vento della notte gira nel cielo e canta.
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Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
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Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.
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In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
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L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
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Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
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Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
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Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
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Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.
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Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza lei.
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E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.
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Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
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La notte è stellata e lei non è con me.
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Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.
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La mia anima non si rassegna d'averla persa.
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Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
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Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
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La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
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Noi, quelli d'allora, già non siamo gli stessi.
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Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
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La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
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D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.
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La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
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Ormai
non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
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È così breve l'amore e così lungo l'oblio.
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E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
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la mia anima non si rassegna d'averla persa.
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Benché questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
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e questi gli ultimi versi che io le scrivo.
Pablo Neruda
Titolo della poesia:
Posso scrivere i versi più tristi stanotte
Frasi di Pablo Neruda
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