Frase di William McKinley
1) che non potevamo restituirle alla Spagna: sarebbe stato vile e disonorevole;
2) che non potevamo cederle alla Francia o alla Germania – nostre concorrenti commerciali in Oriente –: sarebbe stato un cattivo affare e indegno;
3) che non potevamo abbandonarle a se stesse: non erano in grado di autogovernarsi, e ben presto vi sarebbe stata l'anarchia e il malgoverno, peggio di quelli della Spagna;
4) che non ci rimaneva niente altro da fare che prenderle in blocco, educare i filippini, ed elevarli e civilizzarli e cristianizzarli, e con la grazia di Dio farne il meglio che si poteva, considerandoli nostri fratelli in quanto Cristo mori anche per loro.
E poi andai a letto, e mi addormentai e dormii sodo.
[Cit. Noam Chomsky. I nuovi mandarini. Gli intellettuali e il potere in America. Prefazione di Howard Zinn; traduzioni di Luca Baranelli, Francesco Ciafaloni, Giovanni Dettori, Maria Vittoria Malvano, Santina Mobiglia, Giovanna Stefancich, Adria Tissoni. Net, Milano, 2003]
Breve biografia di William McKinley
William McKinley è stato il XXV Presidente degli Stati Uniti d'America. William McKinley L'infanzia e la guerra Nasce il 29 gennaio del 1843 a Niles, nel nord est dell'Ohio. La sua famiglia è di origini irlandesi e piuttosto numerosa. Lui è il settimo di ben nove figli. La sua carriera scolastica non procede in maniera regolare a causa dei suoi problemi di salute, e nel 1861 allo scoppio della guerra di secessione, si interrompe completamente perché William si arruola come volontario. Al termine del conflitto riceve una... continua su Biografieonline.it