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Incipit di "Noi che costruiamo gli uomini", di Luisella Costamagna

Difficile avere stima di se stesse se non si riceve stima dagli altri. Più che difficile, impossibile. Può sembrare banale, ma non lo è per tutti. In questo senso una delle imprese più difficili, credo, è riuscire a camminare in equilibrio.

Da una parte c'è quello che tu pensi di te stessa, quello che vuoi e che sei riuscita a ottenere, quello che ti pare irraggiungibile, quello che ti sembra alla tua portata ma non per il momento, quello che ti puoi permettere e quello che ti sfugge e forse ti sfuggirà sempre. Da una parte ci sei tu che ti giudichi - o almeno ti descrivi.

Dalla parte opposta ci sono gli altri. Quello che pensano di te. Quello che ti dicono esplicitamente e - peggio - quello che non ti dicono, e ti fanno semplicemente capire. Gli altri che giudicano quello che fai, e a volte quello che sei. Passo dopo passo.

L'impresa difficile è mantenersi in equilibrio. Non cadere vittime di se stesse, non farsi soverchiare dalle proprie manie di perfezione o, al contrario, dai propri disfattismi. E però guardarsi, anche, dall'essere succubi di quello che gli altri pensano di noi. Essere capaci di dire: «Non ti piaccio? Fa lo stesso». E però anche: «Non mi piaccio? Nessun problema, mi do tempo. Mi piacerò, ci sto lavorando».

Ma che succede se una persona che ci sta accanto, anzi la persona che ci sta accanto, e che dovrebbe capirci, ascoltarci, venirci incontro, non solo non ci stima, ma addirittura cerca di farci sentire «nulla»?

Sembra impossibile, il più delle volte sicuramente è incomprensibile. Un uomo che sta con una donna per tormentarla, per passare le sue giornate ad aggredirla, a criticarla. Ad annullarla.

La scelta logica sarebbe lasciarla. Dirle semplicemente «non mi piaci» e andarsene. Ma restare lì, a un palmo da lei, per ridurla ai minimi termini?

È una delle peggiori forme di vigliaccheria che possano esistere. Un'affermazione di sé che passa attraverso l'annullamento dell'altro. Anche perché dall'umiliazione, dall'offesa, dall'insulto si passa rapidamente alla violenza fisica, come tristemente ci racconta ogni giorno la cronaca.

Se ti considero «nulla», allora quando ti prendo a male parole non sto facendo nulla. E quando ti metto le mani addosso, in realtà non sto picchiando nessuno.

Breve biografia di Luisella Costamagna

Luisella Costamagna nasce a Torino il 16 dicembre nel 1968. Giornalista e conduttrice televisiva, è una donna di una bellezza discreta ma innegabile. È uno dei volti televisivi più apprezzati del giornalismo, poiché in grado di stregare con un aspetto raffinato e molto elegante, che non offusca mai la professionalità dimostrata della...
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Biografia di Luisella Costamagna su Biografieonline.it

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