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Quasi fuori dal cielo, poesia di Pablo Neruda

Quasi fuori dal cielo ormeggia tra due montagne
la metà della luna.
Roteante, vagabonda notte, quella che scava gli occhi.
Chissà quante stelle triturate nella pozzanghera!
Fa una croce a lutto tra le mie ciglia, fugge.
Fucina di metalli azzurri, notti di lotte silenziose,
il mio cuore gira come un volano impazzito.
Bimba venuta da lontano, da tanto lontano qui condotta,
folgora a volte il suo sguardo sotto il cielo.
Piagnisteo, tempesta, mulinello di furia,
incrocia sul mio cuore senza fermarti.
Vento dei sepolcri, travolge, distruggi disperdi la tua radice sonnolenta.
Sradica i grandi alberi sulla sua opposta riva.
Eppure tu, bimba chiara, domanda di fumo, spiga.
Era colei che formava il vento con foglie brillanti.
Oltre le montagne notturne, giglio bianco d'incendio,
oh nulla posso dire! Era fatta di tutte le cose.
Angoscia che mi hai aperto il petto a coltellate,
è ora di seguire un'altra strada, dove lei non sorrida.
Temporale che ha sepolto le campane, torbido fermento di burrasche
perché toccarla ora, perché intristirla?
Ah seguire il cammino che si allontana da tutto,
dove non stia già aspettando l'angoscia, la morte, l'inverno
con i suoi occhi tra la rugiada.

* * *

[Casi fuera del cielo ancla entre dos montañas 
la mitad de la luna. 
Girante, errante noche, la cavadora de ojos. 
A ver cuántas estrellas trizadas en la charca. 
Hace una cruz de luto entre mis cejas, huye. 
Fragua de metales azules, noches de las calladas luchas, 
mi corazón da vueltas como un volante loco. 
Niña venida de tan lejos, traída de tan lejos, 
a veces fulgurece su mirada debajo del cielo. 
Quejumbre, tempestad, remolino de furia, 
cruza encima de mi corazón, sin detenerte. 
Viento de los sepulcros acarrea, destroza, dispersa tu raíz soñolienta. 
Desarraiga los grandes árboles al otro lado de ella. 
Pero tú, clara niña, pregunta de humo, espiga. 
Era la que iba formando el viento con hojas iluminadas. 
Detrás de las montañas nocturnas, blanco lirio de incendio, 
allá nada puedo decir! Era hecha de todas las cosas. 
Ansiedad que partiste mi pecho a cuchillazos, 
es hora de seguir otro camino, donde ella no sonría. 
Tempestad que enterró las campanas, turbio revuelo de tormentas 
para qué tocarla ahora, para qué entristecerla. 
Ay seguir el camino que se aleja de todo, 
donde no está atajando la angustia, la muerte, el invierno, 
con sus ojos abiertos entre el rocío.]

Breve biografia di Pablo Neruda

Nasce il 12 luglio 1904 a Parral (Cile), non lontano dalla capitale Santiago. Il suo vero nome è Neftali Ricardo Reyes Basoalto. Il padre rimane vedovo e nel 1906 si trasferisce a Temuco; qui sposa Trinidad Candia. Il futuro poeta comincia presto a mostrare interessa per la letteratura; il padre lo avversa ma l'incoraggiamento arriva da Gabriela Mistral, futuro Premio Nobel, che sarà sua insegnante durante il periodo di formazione scolastica. Il suo primo lavoro ufficiale come scrittore è l'articolo "Entusiasmo y perseverancia"... continua su Biografieonline.it

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