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Indice degli autori
Aforismi Oppure - parte 3
Frasi trovate
:
726
Oggi il numero dei single è molto elevato: alcuni lo sono per scelta, familiare o personale, altri perché sono separati o divorziati. Ma altri lo sono proprio perché non sono riusciti a trovare l'altra metà della mela. Perché le mele erano poche. O perché quelle giuste erano già impegnate.
Oppure
perché quelle che rimanevano erano delle pere.
Piero Angela
Cit. da
Ti amerò per sempre
Frasi di Piero Angela
Stevenson, verso il 1882, annotò che i lettori britannici in genere non apprezzavano le peripezie e pensavano fosse prova di abilità redigere un romanzo senza intreccio,
oppure
con un intreccio infinitesimale, atrofizzato. José Ortega y Gasset ‐ La disumanizzazione dell'arte, 1925 ‐ cerca di ragionare il disdegno notato da Stevenson e decreta, nella pagina 96, che "non è probabile che oggi si possa inventare un'avventura capace di interessare la nostra sensibilità superiore", e nella 97, che quest'invenzione "è praticamente impossibile".
Jorge Luis Borges
Cit. da
Introduzione a L'invenzione di Morel ‐ Incipit
Frasi di Jorge Luis Borges
[La cosa più spaventosa del talento è]
il doverne incontrare i limiti. Accorgerti che oltre a una certa soglia non puoi andare.
Oppure
che hai già superato il confine consentito e che avresti dovuto fermarti molto prima.
Gianrico Carofiglio
Cit. da
grazia.it, intervista, 7 novembre 2017
Frasi di Gianrico Carofiglio
Molina
: Lei... lei indugia alla finestra, sola, triste, col terrore e la paura di innamorarsi... Ah...
Leni
: Ah!
Zoppo
: Stanotte gli invasori hanno assassinato la tua amica Michelle.
Leni
: No!
Zoppo
: Noi vogliamo che tu porti a termine la sua missione e trovi la mappa segreta dell'arsenale tedesco. Il capo del loro controspionaggio è innamorato di te.
Leni
: Non potrei mai impegnarmi in una cosa del genere.
Zoppo
: Ah! Ah, ah, ah! Sciocchezze, niente di più facile. Ami la Francia?
Leni
: Certo che l'amo.
Zoppo
: Quel crucco non riesce a tenere le mani lontane da te? La prossima volta che ti tocca così,
oppure
così, pensa alla tua Patria, e procùrati quella mappa!
Zoppo
: Aaah! Bloccala, idiota!
Molina
: Leni, disperata, percorre di corsa la strada buia e deserta. E, furibondo, l'altro la insegue, zoppicando.
Leni
: Tassì! Tassì!
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Molina
: Aspettando, come sempre, aspettando, aspettando, aspettando, aspettando.
Valentin
: Aspettando che cosa?
Molina
: Un uomo. Un vero uomo. Ma non può essere, perché un vero uomo quello che vuole è una vera donna.
Valentin
: Posso chiederti una cosa? Cos'è un vero uomo, nella tua mente?
Molina
: Beh... uno straordinariamente bello e... forte, senza ostentazione, ma superbo, come il mio cameriere.
Valentin
: Ti può fare questa impressione, ma dentro è tutta un'altra cosa. In questa società, se non hai potere alle spalle, nessuno può essere superbo.
Molina
: Hm. Non essere geloso.
Valentin
: Non essere stupido.
Molina
: Lo vedi come reagisci? Non si può parlare di uno a qualcun altro senza litigare.
Valentin
: Senti, cerca di mantenerti a un certo livello, okay?
Oppure
non parliamo per niente.
Molina
: Va bene, dimmi tu chi è un vero uomo.
Valentin
: Non lo so.
Molina
: Certo che lo sai. Forza, dimmelo.
Valentin
: Beh... non cedere davanti a nessuno, neppure davanti al potere. No, la cosa più importante, ciò che realmente caratterizza un uomo, è in qualche modo non umiliare nessuno, e non permettere che quelli che stanno intorno si sentano degradati.
Molina
: Parli di un santo.
Valentin
: Lascia perdere.
Molina
: Aaah...
Valentin
: Che cos'hai?
Molina
: Uh, lo stomaco...
Valentin
: Forse è l'appendice.
Molina
: No, me l'hanno levata. Dio, che male!
Valentin
: Ti viene da rigettare?
Molina
: No, è più giù, nella pancia! Ooh...
Valentin
: Io ho mangiato, ma non mi sento niente.
Molina
: Non lo so, forse è l'ulcera. Però non mi piace!
Valentin
: Perché non continui a raccontare il film?
Molina
: Dio! Non ho mai provato un dolore come questo!
Valentin
: Lascia perdere. Racconta.
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Amelie
: Buongiorno. Cerco Nino. Si trova qui?
Marcelle
: Nino? Ah, non esce prima di stasera alle sette.
Amelie
: E non c'è modo di vederlo prima?
Marcelle
: Sì, sì, il modo c'è. Venti franchi.
Nino
: Marcelle, allora io vado. A mercoledì.
Marcelle
: Si, ciao. Ciao. Domani alle 17. Giostra di Montmartre, vicino alla cabina. Porta una moneta da cinque franchi.
Uomo nella foto
: Pss! Pss! Ne vuoi sapere di più, eh?
Nino
: La conoscete? L'avete vista?
Uomo nella foto
: Certo che l'abbiamo vista. Ci ha messi nel taschino della camicetta. Proprio sul seno.
Nino
: È carina?
Uomo nella foto
: Oh, non è male. Non è male. Non è male. È... è bella. Eh, no, è carina. Eh, no, no, è bella. No, carina. Carina.
Nino
: Ma... che Vuole Da me?
Uomo nella foto
: Non Ha un soldo. Spera in una ricompensa in cambio dell'album.
Oppure
fa collezione anche lei di foto tessera. Giusto. E siccome a noi ci ha già, vorrebbe fare uno scambio con un pollo con gli occhiali. Ah, ah, ah, ah, ah! Ma no, cretino! È innamorata di te.
Nino
: Ma io non la conosco nemmeno!
Uomo nella foto
: Ma sì che la conosci!
Nino
: E da quando?
Uomo nella foto
: Da sempre. Nei tuoi sogni.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Collignon
: No, dico, vi rendete conto? Due grammi virgola otto nel sangue per un guidatore! È uno schifo! Beh, non sono l'unico ad avere assunto un idiota irresponsabile.
Amelie
: Signor Collignon, ha dimenticato le sue chiavi.
Collignon
: Oh, un momento Amélie-melina, eh? Non va bene andare di fretta di questi tempi. Guardi, eh. Prenda invece esempio da Lucien. Lui quando passa non rischia di essere fotografato dall'autovelox. Non è vero?
Signora Cochoin
: Non dovrebbe trattarlo così, signor Collignon. Non è sua la colpa.
Collignon
: Proprio così, signora Cochoin, non è sua la colpa. Se la notte non dorme, è colpa di Lady D. Vuole sapere cosa ho scoperto stamattina nel camion? Un catalogo postale aperto alle camicie da notte. Aveva tagliato la testa della modella per metterci quella della Principessa.
Signora Cochoin
: Ah, ah, ah!
Collignon
: Allora, signorina, oggi vuole un mazzo di asparagi
oppure
il registro del quartiere?
Amelie
: Niente.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Essere o non essere fascista? Questo è il problema... Ignorare, morire di fame,
oppure
sfidare l'avversa fortuna e combattere?
Antonio La Quaglia
Dal film:
Destinazione Piovarolo
Scheda film e trama
Frasi del film
Bisogna risalire fino al buon Porfirio, ai compassionevoli pitagorici, per trovare qualcuno che abbia cercato di farci vergognare della nostra cruenta ghiottoneria;
oppure
bisogna recarsi tra i brahamani. Infatti i nostri monaci, costretti dal capriccio dei fondatori dei loro ordini, a rinunziare alla carne, sono assassini di sogliole e di rombi, quando non lo sono di pernici e di quaglie. E né tra i monaci né nel concilio di Trento né nelle nostre assemblee del clero né nelle nostre accademie si è mai pensato di chiamare un male quella carneficina universale. Nei concili non vi si è pensato più che nelle taverne.
Voltaire
Cit. da
Il faut prendre parti, ou le principe d'action
Frasi di Voltaire
Se parliamo dello scopo e del fine di un'azione, in effetti ci domandiamo quali aspirazioni si realizzano mediante questa azione e le eventuali conseguenze;
oppure
quali conseguenze negative si possono evitare? Certo, si può parlar in termini specifici dello scopo di un'azione dal punto di vista della comunità alla quale appartiene l'individuo. In questo caso, lo scopo dell'azione ha un rapporto perlomeno indiretto con la realizzazione delle aspirazioni degli individui che formano la società.
Albert Einstein
Cit. da
Il lato umano
Frasi di Albert Einstein
O dunque esiste un paradosso per il quale l'Individuo è, come tale, in un rapporto assoluto con l'Assoluto;
oppure
Abramo è perduto.
Kierkegaard
Cit. da
Timore e tremore
Frasi di Soren Kierkegaard
Il cristianesimo è strano. Ordina all'uomo di riconoscersi vile e abominevole, e gli ordina di voler essere simile a Dio. Senza un tale contrappeso, questa elevazione lo renderebbe orribilmente superbo,
oppure
quell'abbassamento lo renderebbe terribilmente abietto.
Blaise Pascal
Frasi di Blaise Pascal
Per i maschi era un vanto riuscire a toccare una ragazza nelle parti intime. A scuola c'erano quelli che dicevano di aver toccato una ragazza per un'ora,
oppure
raccontavano con quante dita l'avevano penetrata. "Le ho infilato due dita... io tre dita... io quattro... io la mano..."
"E che cazzo è? La bocca della verità che ci infili tutta la mano dentro... che troia!" aveva commentato una volta Daniele Pedretti facendo ridere tutta la sezione A.
Fabio Volo
Cit. da
La strada verso casa
Frasi di Fabio Volo
Forrest
: Quel giorno, non so proprio perché, decisi di andare a correre un po', perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta lì pensai di correre fino alla fine della città.
Giornalista
: Il presidente Carter, per un collasso, è svenuto fra le braccia degli agenti alla sicurezza...
Forrest
: E una volta lì pensai di correre attraverso la contea di Greenbow. Poi mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell'Alabama, e cosi feci. Corsi attraverso tutta l'Alabama, e non so proprio perché continuai a andare. Corsi fino all'oceano, e una volta lì mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre. Quando arrivai a un altro oceano, mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girarmi di nuovo e continuare a correre. Quando ero stanco dormivo, quando avevo fame mangiavo, quando dovevo fare ... insomma, la facevo!
Signora
: E così, lei ha corso e basta.
Forrest
: Già. Pensavo tanto a mamma, a Bubba e al tenente Dan. Ma soprattutto pensavo a Jenny. Pensavo tanto a lei.
Annunciatrice
: Da più di due anni, ormai, un uomo di nome Forrest Gump, un giardiniere di Greenbow, in Alabama, fermandosi solo per dormire, corre attraverso l'America. Il servizio è di Charles Cooper.
Charles Cooper
: Per la quarta volta nel suo viaggio attraverso l'America, Forrest Gump, un giardiniere di Greenbow, in Alabama, oggi sta per attraversare di nuovo il fiume Mississippi.
Jenny
: Che mi venga un colpo! Forrest!
Cooper
: Signore, perchè corre?
I Reporter
: Perché corre?
II Reporter
: Lo fa per la pace nel mondo?
III Reporter
: Lo fa per i senza tetto?
II Reporter
: Corre per i diritti delle donne?
Cooper
:
Oppure
per l'ambiente?
I Reporter
: O per gli animali?
III Reporter
: Contro le armi nucleari?
Forrest
: Non riuscivano a credere che uno poteva correre tanto senza una ragione particolare.
II Reporter
: Ma perchè fa questo?
Forrest
: Avevo voglia di correre. Avevo voglia di correre.
Corridore
: È lei. Non ci posso credere, è lei!
Forrest
: Ora, non so perché, quello che facevo sembrava avere un senso per le persone.
Corridore
: È come se in testa mi sia suonata una sveglia. Mi sono detto: "Ecco uno che ha raggiunto un equilibrio. Ecco uno che ha giù chiaro tutto quanto. Ecco uno che ha la risposta". La seguirò dovunque, signor Gump.
Forrest
: E così ebbi compagnia. E poco dopo, ebbi ancora più compagnia. E poi, si unì ancora altra gente. Qualcuno più tardi disse che avevo dato una speranza alle persone. Naaa... No, io non sono un pozzo di scienza, ma qualcuna di quelle persone mi chiese se potevo aiutarla.
Hippie
: Ehi amico! Ehi, senti, chissà se puoi aiutarmi, eh? Senti, mi occupo di adesivi per automobili, e sto cercando di trovare un bello slogan, e visto che sei stato di così grande ispirazione per la gente di qui, pensavo che magari potevi aiutarmi a farmi venire... Wow! Amico, hai visto? Hai appena pestato una grossa merda di cane!
Forrest
: Capita.
Hippie
: Cosa, la merda?
Forrest
: Qualche volta. Qualche anno dopo sentii che quel tizio riuscì a trovare uno slogan per un adesivo per automobili e ci fece un sacco di soldi. Un'altra volta, stavo correndo, e uno che aveva perso tutti i suoi soldi nel commercio delle magliette voleva mettere la mia faccia su una maglietta, ma non sapeva disegnare bene, e non aveva una macchina fotografica.
Uomo
: Tenga, usi questa. Tanto quel colore non piace a nessuno.
Forrest
: Sorridi alla vita! Qualche anno dopo, scoprii che quel tale riuscì a trovare un'idea per una maglietta. E ci fece un sacco di soldi. Comunque, come dicevo, avevo tanta compagnia. Mamma diceva sempre: "Devi gettare il passato dietro di te prima di andare avanti". E col fatto che correvo c'entrava questo, credo. Avevo corso per tre anni, due mesi, 14 giorni e 16 ore.
Corridore
: Zitti! Zitti! Sta per dire qualcosa!
Forrest
: Sono un po' stanchino. Credo che tornerò a casa ora.
Corridore
: E adesso noi che cosa facciamo?
Forrest
: E tutt'a un tratto, finirono i miei giorni di corridore.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Mohra
: Come va?
Gary
: Il signor Mohra?
Mohra
: Sì.
Gary
: Agente Olson.
Mohra
: Sì, lo so. Allora, io servivo giù al bar da Ecklund & Swedlin's martedì scorso, e questo piccoletto se ne sta lì a bere e mi chiede: "Dov'è che posso trovare un po' di movimento? Su al lago divento matto". E io gli chiedo: "Che tipo di movimento?", e lui mi fa: "Movimento di donne, no? Per chi mi hai preso?". E io gli dico: "Ma tu per chi mi hai preso? Io non organizzo queste cose". E lui mi fa: "Ma io su al lago da solo non ce la faccio più". E io gli dico: "Capisco, ma questo non è quel genere di posto".
Gary
: Hm-hm.
Mohra
: E lui mi fa: "Ah, allora pensi che sono un coglione perché te l'ho chiesto?", solo che non ha detto proprio "coglione".
Gary
: Ah, ho capito.
Mohra
: Poi ha detto: "Sei tu un coglione", e "L'ultimo che mi ha chiamato coglione oggi ingrassa i vermi", e così io non dico niente, e lui mi fa: "Allora, come vedi la cosa?", e io gli dico: "Non mi sembra che ha fatto un grande affare, non mi sembra proprio".
Gary
: Eh, non posso darle torto.
Mohra
: Eh, già, e poi mi fa: "Quell'uomo è morto, ma non di vecchiaia, amico mio". E poi alla fine mi fa: "Cristo santo, io su al lago sto diventando matto".
Gary
: White Bear Lake?
Mohra
: Sì, però il bar Ecklund & Swedlin's è più vicino al Moose Lake, io pensavo più a quello.
Gary
: Ah, certo.
Mohra
: Comunque è rimasto a bere su al bar e io non ci ho dato troppo peso. Però quando la signora Mohra, mia moglie, ha saputo dei tre omicidi, mi ha detto: "Devi telefonare", e così ho telefonato. Fine della storia.
Gary
: Che aspetto aveva il tipo del bar?
Mohra
: Oh, era... un piccoletto con una faccia curiosa.
Gary
: Ah-ah. In che senso?
Mohra
: Oh, in senso generale, sa com'è, no?
Gary
: Okay. Beh, la ringrazio molto, signor Mohra. Ha ragione lei, forse non è importante, ma grazie per avere chiamato.
Mohra
: Di niente. Sembra che domani farà ancora più freddo di oggi.
Gary
: Eh, sì. C'è un freddo polare in arrivo.
Mohra
: Sì, ci scommetto le mutande.
Carl
: Cristo santo...
Marge
: Oh, Valerie, sto ripartendo per Brainerd.
Valerie
: Mi spiace di non poterti incontrare.
Marge
: Ma tu credi che stia bene? Ci siamo visti ieri sera e...
Valerie
: Cosa ti ha detto?
Marge
: Mah, non è quello che ha detto che mi preoccupa. Mi sembra che sia ancora molto scosso, sai, la morte della moglie...
Valerie
: La moglie?
Marge
: Linda.
Valerie
: Chi?
Marge
: Linda Cooksey.
Valerie
: Ma no! No, no, non erano... Beh, lui le è stato dietro per più di un anno, ma non si sono mai sposati. Sì, la tormentava, non voleva lasciarla in pace...
Marge
: Ah, sì? Ma allora... non erano?
Valerie
: No, no, non si sono mai sposati. Mike ha problemi psichiatrici.
Marge
: Oh, mio Dio!
Valerie
: Eh, sì, è malato. È tornato a vivere con i genitori.
Marge
: Oh, Signore!
Valerie
: Linda sta benissimo. Perché non le telefoni?
Marge
: Accidenti! Beh... Accidenti! È proprio una sorpresa. Non c'è nessuno? Signor Lundegaard, mi spiace disturbarla di nuovo. Posso entrare?
Jerry
: Sì. No, ho parecchio da fare in questo momento, e...
Marge
: Capisco. Farò in fretta, non si preoccupi. Sto per lasciare la città, però mi stavo chiedendo... Le dispiace se mi siedo? Ho un bel peso da portare.
Jerry
: No. È che...
Marge
: Ecco, si tratta della macchina di cui le parlavo ieri, ma mi stavo chiedendo se...
Jerry
: Appunto. Come le ho già detto ieri, non ci manca nessuna automobile.
Marge
: Okay. Ne è sicuro? Scusi, sa, ma è importante. Vede, nel crimine su cui sto indagando i malviventi erano a bordo di un'auto senza targa e hanno fatto una telefonata qui. Sarebbe una strana coincidenza se non ci fosse neanche un collegamento.
Jerry
: Eh, già, capisco.
Marge
: Quindi come può dirlo? Ha fatto una sorta di inventario recentemente?
Jerry
: L'auto non proviene dalla nostra concessionaria.
Marge
: Ma come può esserne sicuro senza fare un...
Jerry
: Eh, beh, lo saprei. Io sono il responsabile vendite.
Marge
: Lo so, però a me sembra che...
Jerry
: Le assicuro che non mi sfugge niente qui.
Marge
: Capisco, però, beh, come fate a stabilirlo? Voglio dire, contate le macchine tutti i giorni,
oppure
avete un altro metodo, non so...
Jerry
: Mi scusi, ho già risposto alla sua domanda.
Marge
: Come ha detto, signore?
Jerry
: Mi scusi, ma ho già risposto alla sua domanda. Ho già risposto. Io collaboro, ma... ma tu guarda... Mi sembra che non... Che non ci... Eh...
Marge
: Senta, non è il caso che faccia l'antipatico con me, sto facendo il mio lavoro.
Jerry
: Ah, ma... Ah, mi sembra che... Io... io non... non lo metto in dubbio. E sto collaborando. Io... io sto... sto... sto facendo del mio meglio.
Marge
: Allora vorrei parlare col signor Gustafson. Signor Lundegaard?
Jerry
: Ma insomma non ho capito, io... Non ho capito a che gioco vuole giocare. Io sto collaborando, questo non lo può negare, però... D'accordo, farò questo... questo maledetto inventario.
Marge
: Lo fa sùbito?
Jerry
: Sì, sùbito! Immediatamente. Se è tanto importante per lei.
Marge
: Ma, mi scusi, signore!
Jerry
: E mi scusi! Mi scusi un cazzo!
Dal film:
Fargo
Scheda film e trama
Frasi del film
[LA SITUAZIONE DI BONNIE]
Jules
: Sì, tu l'hai fatto! Brett, hai cercato di fotterlo!
Brett
: No!
Jules
: Ma a Marsellus Wallace non piace farsi fottere da anima viva tranne che dalla signora Wallace.
Quarto Uomo
: Oddio, ti prego, non voglio morire.
Jules
: Leggi la Bibbia, Brett?
Brett
: S... s... sì.
Jules
: E allora ascolta questo passo che conosco a memoria, è perfetto per l'occasione. Ezechiele, 25:17. "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti, e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli, e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te".
Marvin
: È la fine! È la fine! È la fine! È la fine!
Vincent
: Quello è amico tuo? Hm?
Marvin
: Sono nella merda! Cazzo, sono nella merda!
Jules
: Ah, Vincent, Marvin. Marvin, Vincent.
Vincent
: Digli di stare un po' zitto. Mi dà ai nervi.
Marvin
: Sono fottuto! Sono fottuto! Sono fottuto, cazzo!
Jules
: Marvin!
Marvin
: Sono fottuto! Sono fottuto!
Jules
: Marvin! Marvin! La pianterei con queste stronzate al posto tuo.
Quarto Uomo
: Crepate, figli di puttana! Dovete crepareee!
Vincent
: Ehi, perché cazzo non ce l'hai detto che c'era qualcuno nel bagno? Passato di mente? Ti eri dimenticato che lì dentro c'era uno con uno schifosissimo cannone in mano?
Jules
: Hai visto quant'era grossa la pistola con cui ci ha sparato? Era più grande di lui, merda. Porca puttana, dovremmo essere morti.
Vincent
: Lo so, siamo stati fortunati.
Jules
: No, no, no, no, no, non è stata fortuna.
Vincent
: Sì, può darsi.
Jules
: È stato l'intervento divino. Lo sai cos'è l'intervento divino?
Vincent
: Credo di sì. Significa che Dio è venuto giù dal cielo e ha deviato i proiettili?
Jules
: Proprio così, Vincent, è esattamente quello che significa. Dio è venuto giù dal cielo e ha deviato questi maledetti proiettili!
Vincent
: Secondo me è il momento di andarcene, Jules.
Jules
: Non prenderla come una stronzata da poco, cazzo! Quello che è successo qui è un miracolo!
Vincent
: Le coincidenze ci sono sempre.
Jules
: Hai torto. Hai torto. Questa non è stata una coincidenza.
Vincent
: Vuoi continuare questa discussione teologica in macchina
oppure
in galera con gli sbirri?
Jules
: A quest'ora dovremmo essere morti, amico mio! Quello che è successo qui è stato un miracolo, e cazzo, voglio che tu riconosca che è così!
Vincent
: E va bene, è stato un miracolo. Ora possiamo andare?
Jules
: Forza, negro, muoviti! Cazzo.
Vincent
: Hai mai visto quel programma sugli sbirri? Una volta lo stavo guardando e c'era uno sbirro che raccontava di una sparatoria in un corridoio con un tizio, va bene, gli ha svuotato addosso il caricatore, e non è successo niente, non l'ha colpito. Capisci, erano solo lui e quell'altro. Insomma, ecco, è pazzesco, ma... ma può capitare.
Jules
: Senti, se vuoi giocare a fare il cieco, segui pure il tuo pastore, ma per quanto mi riguarda gli occhi mi si sono aperti.
Vincent
: Che cazzo significa?
Jules
: Ho chiuso, questo significa. D'ora in poi puoi considerarmi un uomo in pensione.
Vincent
: Oh, Cristo Santo...
Jules
: Non bestemmiare!
Vincent
: Perdio...
Jules
: Ti ho detto di non bestemmiare!
Vincent
: Ehi, mi spieghi perché stai andando fuori di testa?
Jules
: Senti, lo dirò a Marsellus oggi stesso. Basta, ho chiuso.
Vincent
: Già che ci sei, perché non gli dici anche come mai?
Jules
: Tranquillo, glielo dirò.
Vincent
: Diecimila dollari che si piscia addosso dalle risate.
Jules
: Non me ne frega un cazzo se lo fa.
Vincent
: Marvin, tu che ne pensi di tutto questo?
Marvin
: Amico, non mi sono fatto un'opinione.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
I mostri umani sono molto più difficili da individuare. Possono essere eleganti, sorridenti
oppure
in lacrime nei programmi televisivi. Non sappiamo quale sia la verità. I mostri, invece, portano la verità con loro, la esibiscono.
Guillermo del Toro
Frasi di Guillermo del Toro
E chi ama canta tra le voci della vita | l'acqua che si incontra col suo scialacquìo. |
Oppure
meglio non cantare, muti se non è d'amore. (da Cantare è d'amore, n. 1)
C'è un solo amore al mondo, | il mio con il tuo, rotondo.
Amedeo Minghi
Cit. da
Un solo amore al mondo
Frasi di Amedeo Minghi
I sentimenti non si commentano né si analizzano al microscopio. O ci sono o non ci sono.
Oppure
c'erano e non ci sono più. Ma non è certo parlandone che torneranno in vita.
Massimo Gramellini
Cit. da
Cuori allo specchio
Frasi di Massimo Gramellini
Certe scelte andrebbero compiute da soli,
oppure
in coppia, ma mai da soli quando si fa parte di una coppia.
Massimo Gramellini
Cit. da
Cuori allo specchio
Frasi di Massimo Gramellini
Da tempo mi occupo di giovani comici. Molti si perdono purtroppo perché non hanno il coraggio di insistere.
Oppure
perché, come diceva il mio vecchio amico Beppe Recchia: dipende se vuoi passare alla storia. O alla cassa.
Nino Formicola
Frasi di Nino Formicola
René
: Io penso che bisogni... no, cioè... che bisogna... insomma in sostanza io non voglio fare un film palloso, ecco. Tipo... È già domani...
oppure
quell'altro, come si chiama... L'inverno della ragione.
Tullio
: René, li abbiamo prodotti noi. Entrambi.
René
: Merda!
Dal film:
Boris - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
Sceneggiatore 1
: Le soluzioni per fare 'sto film, Renato, sono due: o fai l'impepata de cozze,
oppure
fai il film alla Michael Moore. E te di Michael Moore non c'hai niente. Né la credibilità, né il talento documentaristico, né il team di avvocati alle spalle.
Sceneggiatore 2
: Manco la panza di Michael Moore c'hai.
Sceneggiatore 3
: Manco i soldi.
[...]
Sceneggiatore 1
: E quindi devi fare per forza l'impepata di cozze. Un film cioè verosimile metaforico da spacciare come storia universale.
[ride]
Sceneggiatore 3
: Noi, se vuoi l'impepata di cozze, in tre settimane te la scriviamo.
Dal film:
Boris - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
Non credo sia un momento meraviglioso per il nostro paese e per il mondo. Gli artisti reagiscono in due modi o cercano di raccontare questi anni difficili, anche attraverso la propria quotidianità,
oppure
con la leggerezza cercando di alleggerire la pesantezza che ci circonda. È un buon periodo cantautorale.
Diodato
Frasi di Diodato
[Alla domanda "E perché in Italia si fa ancora così fatica a capire Mourinho?"]
Perché quando uno parla, si può analizzare quanto dice con cattiveria,
oppure
con la volontà di capire quello che vuole dire, cercando anche il contenuto positivo. L'esempio più chiaro è quanto ha detto a Coverciano sull'immagine del calcio italiano: era il parere di uno che è appena arrivato da un'altra realtà, non era Mourinho che parlava male del calcio italiano.
Luis Figo
Frasi di Luis Figo
Una delle più penose condizioni per i gelosi (e gelosi sono tutti nella nostra vita di società) è trovarsi costretti a quelle relazioni mondane che mettono in una grande e pericolosa intimità gli uomini e le donne. Bisogna diventar ridicoli
oppure
permettere l'intimità nei balli, l'intimità tra i medici e le loro clienti, l'intimità con gli artisti, i pittori e specialmente i musicisti. Le persone si occupano insieme della più nobile tra le arti, la musica: perciò è necessaria quella tale intimità, e quell'intimità non ha nulla di biasimevole: soltanto un marito scioccamente geloso può vedervi qualcosa di male. E intanto tutti sanno che proprio a mezzo di occupazioni, e specialmente della musica, avviene la maggior parte degli adultèri nel nostro mondo. Evidentemente li avevo messi nella medesima situazione penosa nella quale mi trovavo io: per un pezzo non mi riuscì di dir nulla. Ero come una bottiglia capovolta dalla quale l'acqua non esce perché è troppo piena. Volevo ingiuriarlo, scacciarlo, ma invece sentivo che dovevo invece mostrarmi amabile e affettuoso con lui. E così feci. Finsi di approvare tutto, per quello stesso strano sentimento che mi obbligava a rivolgermi a lui con tanta maggiore gentilezza quanto più la sua presenza mi era penosa. Gli dissi che mi affidavo al suo gusto e consigliai lo stesso a mia moglie. Egli rimase ancora un poco, quanto bastava per cancellare la sgradevole impressione che aveva prodotto la mia subitanea entrata nella stanza, con quel viso stravolto e quel mio silenzio, e poi se ne andò, figurando di aver finalmente deciso quel che si dovesse suonare. Io ero interamente persuaso che a paragone di ciò che li preoccupava la questione dei pezzi da suonare era per loro senza alcuna importanza.
Lev Tolstoj
Cit. da
La sonata a Kreutzer
Frasi di Lev Tolstoj
Si dice comunemente che la vera realtà è ciò che esiste,
oppure
che solo ciò che esiste è reale. Ma è tutto il contrario: la vera realtà, ciò che noi conosciamo realmente, è ciò che non è mai esistito. L'ideale è la sola cosa che noi conosciamo con esattezza. È solo grazie all'ideale, che noi conosciamo qualsiasi cosa e pertanto solo l'ideale può guidarci come individui e come umanità, nella nostra esistenza. L'ideale cristiano è davanti a noi da diciotto secoli; ed ora brilla di una tale intensità che occorre fare un grande sforzo, per non accorgerci che tutti i nostri mali derivano dal fatto che noi non lo prendiamo come nostra guida.
[Il non agire]
Lev Tolstoj
Cit. da
Il bastoncino verde: scritti sul cristianesimo
Frasi di Lev Tolstoj
La morte è orribile solo per colui che non crede in Dio,
oppure
crede in un Dio malvagio, il che è la stessa cosa. Per colui che crede in Dio, nella sua bontà e vive in questa vita secondo la sua legge ed ha sperimentato questa sua bontà, per costui la morte è solo un passaggio.
[Il bastoncino verde]
Lev Tolstoj
Cit. da
Il bastoncino verde: scritti sul cristianesimo
Frasi di Lev Tolstoj
Se mi facessero scegliere tra il popolare la terra di santi tali, quali posso solo immaginarli, ma solo perché non ci siano più figli,
oppure
di uomini come sono ora, ma che aggiungano di continuo nuovi, freschi figli mandati da Dio, io sceglierei quest'ultima cosa. (7 ottobre 1892)
Lev Tolstoj
Cit. da
I diari
Frasi di Lev Tolstoj
L'amo quando di notte o di mattina mi sveglio e vedo: lei mi guarda e mi ama. E nessuno, meno di tutti io, può impedirle di amare come lei sa, a suo modo. L'amo quando è seduta vicino a me, e noi sappiamo che ci amiamo l'un altro, e essa dice: Lëvocka, e si ferma: perché i tubi del camino sono dritti?
oppure
perché i cavalli vivono a lungo? o cose simili. L'amo quando stiamo a lungo soli, e io dico: che facciamo, Sonja? che possiamo fare? Lei ride. L'amo quando s'arrabbia con me e d'improvviso, in un batter d'occhio, il suo pensiero e le sue parole diventano aspri: smettiamo, mi dai fastidio; dopo un minuto già mi sorride timidamente. L'amo quando lei non mi vede e non sa che ci sono, e io l'amo a modo mio. L'amo quando è una bambina col vestito giallo e sporge la mascella inferiore e tira fuori la lingua, l'amo quando vedo la sua testa rovesciata all'indietro, e ha il viso serio e spaventato, infantile e appassionato, l'amo quando... (5 gennaio 1863)
Lev Tolstoj
Cit. da
I diari
Frasi di Lev Tolstoj
Sono convinto che nell'uomo esiste una forza infinita, non solo morale ma anche fisica; ma su questa forza grava un freno terribile: l'amore di sé; o più precisamente il pensiero di sé, che genera impotenza. Ma appena l'uomo si libera da questo freno, diventa onnipotente. Avrei voglia di dire che il mezzo migliore per liberarsene è l'amore verso gli altri, ma sarebbe sbagliato. L'onnipotenza è l'assenza di coscienza; l'impotenza pensiero di sé. Liberarsi da questo pensiero di sé si può soltanto per mezzo dell'amore verso gli altri
oppure
per mezzo del sonno, dell'ebrietà, del lavoro eccetera; tutta la vita dell'uomo trascorre nella ricerca di questa liberazione. Da dove proviene la forza dei veggenti, dei lunatici, dei deliranti o degli uomini sotto l'influenza della passione? Delle madri, degli esseri umani o degli animali che difendono i propri figli? Perché non riusciamo a pronunciare giustamente una parola se pensiamo come va pronunciata giustamente? Perché la punizione più terribile che gli uomini hanno inventato è la reclusione a vita? (La morte come punizione non è stata inventata dagli uomini: essi agiscono in questo caso come arma cieca della provvidenza.) La reclusione a vita, in cui l'uomo è privato di tutto ciò che può aiutarlo a dimenticare se stesso, lo lascia col pensiero eterno di sé. Come può l'uomo salvarsi da questo supplizio? Egli riesce a distrarsi dal pensiero di sé per un secondo osservando un ragno o una scrostatura nel muro. È vero che il modo migliore, il più conforme al destino umano per salvarsi dal pensiero di sé è l'amore per gli altri; ma non è facile raggiungere questa felicità.
[Note del viaggio in Svizzera, 15-27 maggio 1857]
Lev Tolstoj
Cit. da
I diari
Frasi di Lev Tolstoj
D'estate a Roma i cinema sono tutti chiusi,
oppure
ci sono film come "Sesso amore e pastorizia", "Desideri bestiali", "Biancaneve e i sette negri",
oppure
qualche film dell'orrore come "Henry",
oppure
qualche film italiano.
Nanni
Dal film:
Caro diario
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando hai una bambina di un anno e ti dicono che tra due mesi morirai, puoi decidere di accelerare la fine
oppure
di proiettarla nel tempo dell'amore, che è l'eternità. Solo la morte di tua figlia ti apparirebbe più insopportabile del saperla condannata a crescere senza di te. Per esorcizzare il distacco, una giovane madre di Treviso aggredita da un tumore rarissimo ha cercato il modo di accompagnare la sua creatura per mano fino ai confini della maggiore età. Lo ha trovato nel linguaggio muto dei gesti, che a differenza delle parole arrivano diritti al cuore. Ha scelto e affidato al marito diciotto regali da consegnare alla figlia uno per volta, a ogni compleanno. Bambole, giochi, libri per l'infanzia, vestiti da adolescente e infine un mappamondo di sughero dove ha segnato con delle puntine tutti i luoghi che avrebbe voluto visitare con lei.
Chissà che cosa ne sarà stato del mondo, quando la diciottenne scarterà l'ultimo pacchetto. Non potendo prevedere il futuro, sua madre le ha donato il proprio passato. Non ci sarà per sgridarla quando combinerà la prima sciocchezza né per consolarla quando subirà la prima delusione. Ma le ha lasciato un testamento di regali per ricordarle che sua madre non l'ha mai né abbandonata né rifiutata. L'ha amata. Solo per un attimo, purtroppo. Ma l'amore di questa madre è un attimo che dura tutta una vita.
Massimo Gramellini
Cit. da
Avrò cura di te, 'Il caffè', Corriere.it, 30 settembre 2017
Frasi di Massimo Gramellini
Mentre vincevo gli scudetti a Modena, io andavo due volte alla settimana a fare minivolley con i bambini di una polisportiva. Alle 16,15 scappavo dalla palestra e rientravo in squadra perché Velasco mi faceva storie, ovviamente voleva multarmi perché per lui era inconcepibile che io andassi ad allenare due volte alla settimana il minivolley. E ho portato all'interno di questo percorso tutta una serie di giochi: sia il tuffo strisciato alla coreana, cosa che all'epoca non veniva assolutamente insegnato, sia il bagher rovesciato in alto che poi mi è servito nel campionato del mondo per un punto contro i cubani. Cercavo di far capire alle ragazzine che tenendo le mani di fianco al corpo, tipo pistolero, si poteva capire se la palla in arrivo era da difendere in bagher avanti,
oppure
sopra la testa utilizzando proprio l'impugnatura del bagher rovesciato per proteggersi il viso, perché al tempo non si poteva usare il palleggio.
Andrea Lucchetta
Frasi di Andrea Lucchetta
[Mickey ha trovato un lanciatore fenomenale]
Vince
: Beh, non c'è dubbio che dovremo offrire un contratto a Rigo Sanchez.
Pete
: Tu dici?
[Ridendo]
Vince
: Avrà bisogno di un agente.
Gus
: Ce l'ha già. Mickey. È un ottimo avvocato e sono sicuro che butterà giù un contrattino che gli frutterà bei soldi.
Phillip
: Cazzo...
Gus
:
Oppure
può prendere il tuo posto.
[Riferendosi a Phillip]
Perché una cosa è certa, tu non capisci un cavolo di baseball. E se io le fossi stato un po' d'aiuto, adesso avrebbe una sua squadra perché ne sa più lei di baseball che chiunque altro in questa stanza!
Dal film:
Di nuovo in gioco
Scheda film e trama
Frasi del film
In un'epoca di specialisti, o sei uno specialista della terra battuta, o sei uno specialista dell'erba o sei uno specialista dei campi in cemento -
oppure
sei Roger Federer.
Jimmy Connors
Frasi di Jimmy Connors
Franca
: ... tu sei troppo giovane per capire. Quando diventi mamma pure tu, vedi. La colpa è pure mia. Almeno avesse scelto Economia, o Medicina. Ma che pensa di farci con Scienza della Comunicazione? Finirà sotto i ponti.
Sara
: Ma no, Franca. Giada è in gamba.
Franca
: Speriamo, Sara. Ti ricordi quand'era piccola? Era già così: sempre in disparte, piena di problemi. Mh! Come si concia poi! Me pare un maschio. Ma si incontra con qualche ragazzo, almeno? La mia paura è che me rimane zitella, con la casa piena de gatti!
Giada
: Ciao, mamma. È sempre un piacere sentirti parlare di me.
Sara
: Il pranzo è quasi pronto.
Franca
: Scusa, Giada, ma 'na mamma se preoccupa sempre, no?
Giada
: Lasciamo perdere. A proposito, a che cosa devo questa tua visita?
Franca
: Ehm... Senti un po', Giada, io e tuo padre abbiamo parlato a lungo. Mi spiace tanto, ma... da quando sono arrivati l'euri non se campa più. La vita costa troppo. E noi non ce la facciamo più a mantenerti qua a Roma. Quindi perciò te ne devi tornà a casa e venire giù solo per l'esame.
Oppure
te devi trovà un lavoro.
Sara
: No, dai, su, bisogna uscire, vedere gente. Ho letto l'oroscopo: dice che per le Vergini ci saranno importanti novità in amore. Cambiati, su. Dai.
Giada
: Non capisco cosa c'è che non va.
Sara
: Era out negli anni Ottanta, figurati ora! Ti squalifichi da sola.
Giada
: Ma squalifico da cosa? È solo un maglione! Mi copre, tiene caldo e poi ci tengo. Me l'ha regalato mia nonna.
Sara
: E si vede.
Giada
: Sandalo Fornarina, 180 euro, pari a 60 ore lavorative di un ferrotranviere. Cinta Just Cavalli, 600 euro. Un mese di lavoro di una bidella e un pitone assassinato. Taglio alla Paris Hilton, 80 euro. Per un totale di 200 euro mensili. Venti ore di lavoro di un'infermiera.
Marco Babelli
: Scusa, posso? Ti disturbo?
Giada
: No.
Marco
: Che scrivi?
Giada
: Prendo appunti. Sto sviluppando delle teorie sugli scambi sociali, cazzate.
Marco
: No, perché cazzate? È interessante. Cioè?
Giada
: Cioè... la comunicazione sociale funziona a piramide. Ogni gradino è una classe. Chi sta su questo gradino è impegnato ad imitare quelli che sono sopra, via via sino al vertice, dove siede chi non fa nulla e quindi non ha nulla da dire. Risultato? Facciamo tutti lunghe conversazioni sulla caccia alla lepre.
Marco
: Sì, certo. Non ci avevo mai pensato.
Giada
: Invece parlare di... di se stessi,
oppure
del proprio lavoro, non è "in". Ma perché?
Marco
: Giusto. Infatti io volevo parlarti proprio di quello che faccio.
Giada
: E certo, che cosa fai?
Marco
: Il giornalista.
Giada
: Ah, bello! E... e dove scrivi?
Marco
: "Parioli Pocket". È una free press, ma non ha niente da invidiare a quelle a pagamento, eh? È trendy, è roba seria, ci sono i servizi e tutto... E poi guarda, guarda che finezza.
Giada
: Tu di che ti occupi? Rilegature?
Marco
: No, no, io sono Marco Babelli. Io curo la rubrica "Prima/Dopo". Vedi, la nostra redazione trasforma le ragazze qualunque in tipi very cool. Io cerco volti. Questa rubrica aiuta le persone a sentirsi forti dentro.
Giada
: Ah, perdonami, Marco, ho solo un dubbio: la lobotomia te l'hanno fatta da piccolo o è ancora fresca?
Dal film:
Come tu mi vuoi
Scheda film e trama
Frasi del film
Signori della Corte, in nome della sacralità della Famiglia vi esorto a considerare in tutta la sua eccezionale portata il comportamento dei due delatori oggi alla sbarra: un padre e una madre. Ripercorriamo i fatti. Erano le sei del mattino quando la vittima, un giovane di Eraclea nelle cui vene convivevano fraternamente l'alcol e la droga, rientrava in casa con il muso dell'auto ricoperto di lividi, sostenendo con scarsa convinzione di avere forato una gomma. Ora, signori, sappiamo benissimo quale reazione aspettarci in casi simili da un genitore cresciuto nel rispetto dei valori del familismo. O ignora le parole del figlio,
oppure
si affretta a confezionargli un alibi. Invece i due imputati, mossi da un insano senso di responsabilità, hanno percorso la strada a ritroso, in cerca di indizi che avvalorassero i loro sospetti. Hanno scoperto che qualcuno aveva investito a morte un turista sloveno senza prestargli soccorso. E che questo qualcuno aveva perso il fanale anteriore dell'auto. Hanno capito. Ma anziché portare il figlio in un luogo sicuro e intanto sviare le indagini, accusando dell'omicidio un migrante, un leghista o un migrante leghista, hanno confidato il segreto di famiglia a degli estranei i carabinieri di fatto consegnando il ragazzo alla giustizia. Una scelta inaudita, signori della Corte. Per i due rei confessi chiedo il massimo della pena: li si obblighi a tenere un corso di educazione civica a tutti quei genitori che mettono la difesa del pupo e del buon nome della casata davanti a qualsiasi cosa e anche a qualsiasi coca.
Massimo Gramellini
Cit. da
Il caffè di Gramellini, Genitori da collezione, Corriere.it, 30 agosto 2017
Frasi di Massimo Gramellini
Morire in un film è interessante, perché ti spinge ad affrontare quella realtà. Ci sono diversi modi di morire: quelli violenti, quelli che invece ti auguri
[come per esempio in Mare dentro, il film in cui Bardem interpretavo un tetraplegico]
,
oppure
quelli causati da malattie, come in Biutiful. Ti trovi la morte di fronte - seppure per finta - e vedi che cosa significa non solo per te, ma anche per i tuoi cari.
Javier Bardem
Frasi di Javier Bardem
La famiglia è la cosa più importante della vita, ma ognuno ha la sua idea di famiglia. Può essere adottare un bambino a un certo punto della vita, o diventare genitore dei figli del tuo compagno,
oppure
decidere di avere solo cani e gatti se stai meglio con loro che con gli umani. O puoi decidere di non avere figli del tutto e fare famiglia coi tuoi amici e i loro bambini.
Cameron Diaz
Frasi di Cameron Diaz
Per voi che come me amate il piccolo principe, tutto nell'universo cambia se da qualche parte, non si sa dove, una pecora che non conosciamo ha mangiato una rosa
oppure
no.
Antoine de Saint-Exupéry
Cit. da
Il piccolo principe
Frasi di Antoine de Saint-Exupéry
Da vecchio l'uomo può scegliere se diventare legno
oppure
pietra. Il legno ha un buon odore, ma la pietra è ben più dura.
Elias Canetti
Frasi di Elias Canetti
Sono cose che tutti sanno, è dunque ora che si dicano. Sta scritto da qualche parte che il Milan non debba raggiungere la Juventus. È il terzo scudetto che ci fregano, così non si può andare avanti. Se lo avessimo saputo non avremmo nemmeno partecipato al campionato. I casi sono due: o io mi sono inventato tutto e allora mi squalificano a vita,
oppure
riconoscono di avere sbagliato e bisogna cambiare, sostituire chi non è all'altezza.
[Da un'intervista del 12 marzo 1972 dopo la partita Cagliari-Milan 2-1]
Gianni Rivera
Frasi di Gianni Rivera
La verità è che la vera musica non è mai "difficile". Questo è soltanto un termine che funge da schermo, che viene usato per nascondere la povertà della cattiva musica. Esiste un tipo di musica: la musica il cui diritto all'esistenza è giustificato da ciò che essa è veramente, che si tratti soltanto dell'ennesimo pezzo in tempo di valzer (per esempio, la musica del caffè concerto)
oppure
che assuma la forma canonica di una sinfonia. Perché non si ammette che, di questi due casi, è molto spesso il valzer che dimostra un gusto migliore?
Claude Debussy
Frasi di Claude Debussy
Una canzone può piacere
oppure
può non piacere.
Oppure
puoi dire: non mi piace perché non è abbastanza metal, e mi va bene. Ma non permetto a nessuno di dire: hanno preso una decisione per il marketing, perché vogliono fare soldi, perché in quel caso ti dirò di vederci fuori e ti prenderò a pugni, quella è l'unica risposta che ho per te.
Chester Bennington
Frasi di Chester Bennington
Se qualcuno ti dice di no
oppure
ti taglia fuori, ricorda che Michael Jordan dopo essere stato scartato al primo anno, è tornato ed è diventato il migliore di sempre. Questo è ciò che devi avere: l'atteggiamento di voler dimostrare a tutti
[quanto vali]
, di lavorare duro per ottenere risultati sempre migliori.
[If somebody says no to you, or if you get cut, Michael Jordan was cut his first year, but he came back and he was the best ever. That is what you have to have. The attitude that I'm going to show everybody, I'm going to work hard to get better and better - 2005]
Magic Johnson
Frasi di Magic Johnson
E uno dovrebbe scandalizzarsi perché Gianluigi Donnarumma, il portiere del Milan di appena diciott'anni che guadagnerà sei milioni a stagione, ha rinunciato a sostenere l'esame di maturità per volare a Ibiza sull'aereo privato del suo procuratore lucignolo Mino Raiola?
In un Paese dove la scuola fosse ancora un luogo di evoluzione culturale e umana, la scelta disimpegnata di Gigio sarebbe meritevole di indignazione. Ma da anni il sistema politico e una parte significativa di quello scolastico considerano lo studio soltanto uno strumento per trovare lavoro. Non chiedono più alla scuola di insegnare ai ragazzi un metodo di pensiero da utilizzare in ogni occasione, ma solamente le conoscenze pratiche per ottenere un impiego sicuro, peraltro sempre più raro. Non ci sentiamo forse ripetere come un mantra che certe materie astratte non portano a nulla e che bisogna mettere gli studenti in contatto con il mondo dei dispensatori di stipendio? Ma se la scuola serve solo a trovare lavoro, Gigio può infischiarsene di quel pezzo di carta, dato che lui un lavoro ce l'ha già e in un anno guadagnerà quanto tutti i suoi compagni di classe in una esistenza intera.
Magari tra qualche tempo cambierà idea e colmerà la lacuna, perché le cose iniziate è sempre meglio portarle a termine, anche solo per una questione di carattere.
Oppure
no, e in tal caso resterà iscritto per tutta la vita al club dei ricchi ignoranti, in Italia così frequentato che non correrà mai il rischio di soffrire di solitudine.
Massimo Gramellini
Frasi di Massimo Gramellini
La domenica si facevano feste dove ti sedevi a tavola a mezzogiorno e ti alzavi all'una di notte. Mia mamma Novella mi portava al bar ‐ in casa non avevamo la tv - a vedere le prime edizioni del festival di Sanremo, mi faceva imparare le canzoni a memoria, e alle feste salivo sulla sedia a cantarle: Chi gettò la luna nel rio, chi la gettò....
Oppure
recitavo poesie autobiografiche: Io sono un bel bambino con gli occhi azzurri color del mare.... Per lei e per la mia tata Ivana, che aveva 15 anni, ero come un bambolotto: mi pettinavano con la banana, giocavano con me. Mio nonno materno, Luigi, suonava la chitarra, e tutti ballavano il valzer. Morì giovane dopo essersi bevuto un mondo e quell'altro. Ricordo il suo corpo sdraiato sul letto, con il pancione enorme.
Vasco Rossi
Frasi di Vasco Rossi
Il capitalismo di oggi non comprende il valore del sindacato, perché ha dimenticato la natura sociale dell'economia, dell'impresa, della vita, dei legami e dei patti. Ma forse anche la nostra società non lo vede lottare abbastanza nei luoghi dei diritti del non ancora, nelle periferie esistenziali, tra gli scartati del lavoro, tra gli immigrati, i poveri.
Oppure
perché a volte la corruzione è entrata nel cuore di alcuni sindacalisti.
[28 giugno 2017, ai rappresentanti della Cisl ricevuti in udienza]
Papa Francesco
Frasi di Papa Francesco
Da bambina volevo essere una psicologa forense,
oppure
una dottoressa di pronto soccorso o un'amazzone o una giocatrice di pallavolo. Però sapevo anche che avrei voluto fare la modella, e queste altre passioni sarebbero state complementari. Oggi lavoro senza tregua per comprare un mio ranch che abbia un campo di pallavolo nel cortile.
Gigi Hadid
Frasi di Gigi Hadid
Le persone odiano i miei quadri
oppure
li amano. Non sembra esserci via di mezzo.
Margaret Keane
Frasi di Margaret Keane
Il mito dell'artista morto di fame è solo un mito. I grandi banchieri e le giovani signore ricche hanno dato inizio a tutto questo. Vogliono solo tenere l'artista sotto controllo. Chi dice che un artista non può avere denaro? Guarda Picasso. L' artista che fa la fame di solito fa la fame perché quelli che sono intorno a lui sono troppo affamati. Non è necessario far la fame per essere un buon artista. Devi solo avere amore, intuito e un preciso punto di vista. E devi vincere la corruzione, senza compromessi, è una prerogativa del buon artista. Non importa se hai denaro
oppure
no. Guarda Matisse, era un banchiere. Comunque ci sono altre cose, oltre al denaro, che determinano la ricchezza e la povertà.
Bob Dylan
Frasi di Bob Dylan
Non sono stato io ad autodefinirmi "leggendario". È stato un appellativo che mi è stato buttato addosso da cronisti che volevano prendersi gioco di me,
oppure
che volevano avere qualcosa di nuovo da dire ai loro lettori. Ma è una definizione che mi è rimasta incollata addosso. Per me è stato importante arrivare al punto più basso di questa "leggenda" e scoprire che non ha la benché minima base realistica. Quello che conta davvero non è la leggenda, ma l'arte, l'opera. Un individuo ha il dovere di fare quello che è destinato a fare. Se si cerca di inscenare la propria leggenda, non si fa altro che creare dell'artificioso clamore.
Bob Dylan
Frasi di Bob Dylan
Dopo che hai realizzato così tanti dischi, e gli anni continuano a passare, è come se a volte... proprio non capisci più se... beh, sto facendo ancora tutto questo perché voglio farlo,
oppure
perché è quello che ci si aspetta da me?
[Nel 1991]
Bob Dylan
Frasi di Bob Dylan
Mi pongono sempre la domanda sbagliata, tipo: cos'hai mangiato per colazione?
Oppure
: qual è il tuo colore preferito?, roba del genere. I giornalisti che lavorano per i quotidiani sono soltanto scrittori in difficoltà, romanzieri frustrati, e sembrano sempre avere la tendenza ad appiccicarmi le più folli etichette. Hanno un sacco di idee preconcette su di me, e così io mi diverto a prenderli in giro.
[Nel 1965]
Bob Dylan
Frasi di Bob Dylan
La vita a volte ci regala limoni aspri. E noi possiamo fare la faccia inacidita
oppure
fare una bella limonata!
Ryan Burke
Dal film:
Qualcosa di speciale
Scheda film e trama
Frasi del film
Nei circhi italiani vegetano circa 2000 animali. Spesso sono nati in cattività, a volte si tratta di individui catturati in natura e importati più o meno illegalmente. Tutti trascorrono la loro esistenza in spazi ristretti, gabbie o recinti,
oppure
legati a cortissime catene. Alcuni sono letteralmente "inscatolati vivi", al buio, in contenitori poco più grandi di loro
[...]
.
Michela Brambilla
Cit. da
Manifesto animalista
Frasi di Michela Brambilla
Le parole feriscono,
oppure
leniscono, dovremmo tutti imparare a usarle meglio.
Paolo Crepet
Cit. da
Sull'Amore
Frasi di Paolo Crepet
Drugo
: Era innocente. Nessuna accusa era vera. E si disse che scappò... Branded! Ehi!
Capo della Polizia
: Questo è il tuo unico documento?
Drugo
: Conosco i miei diritti, amico.
Capo
: Tu non conosci un cazzo, Lebowski.
Drugo
: Voglio un avvocato, porca puttana. Voglio... Perry Mason, capito?
Oppure
Matlock.
Capo
: Il signor Treehorn dice che ha dovuto farti allontanare dalla festa che dava in giardino perché eri ubriaco e molesto.
Drugo
: Il signor Treehorn tratta gli oggetti come donne, lo sapeva?
Capo
: Il signor Treehorn fa girare molti soldi in questa città. Tu fai girare solo le palle. La nostra è una graziosa cittadina balneare, e il mio obiettivo è mantenerla tranquilla. Perciò ti chiarisco una cosa: non mi piace che tu vada in giro a importunare i nostri cittadini, Lebowski, col tuo cognome da mezza sega, con la tua faccia da mezza sega, con i tuoi modi da mezza sega. E non mi piaci tu, mezza sega. Sono stato abbastanza chiaro?
Drugo
: Mi spiace, non stavo ascoltando. Oh! Fottuto fascista!
Capo
: Sta' lontano da Malibu, Lebowski! Sta' lontano da Malibu, pezzo di merda!
Tieni le tue schifose chiappe lontane dalla mia cittadina, brutto parassita!
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
Brandt
: Questo è lo studio, come può vedere, con le varie onorificenze: premi...
Drugo
: Jeffrey Lebowski.
Brandt
: ... attestati, lauree honoris causa, eccetera.
Drugo
: Hm, davvero notevole.
Brandt
: Oh, le esamini pure, se vuole.
Drugo
: No, non è che io sia tanto...
Brandt
: No, no, no, prego, prego. Questa è la chiave della città di Pasadena, che il signor Lebowski ha ricevuto due anni fa a riconoscimento del suo impegno civico. Ah... Oh. Quello è il diploma di merito della camera di commercio di Los Angeles, che viene assegnato non necessariamente ogni anno, ma solo quando esiste un vero...
Drugo
: Ehi! Ma questo...
Brandt
: ... merito.
Drugo
: Questo qui mi sembra lui, con Nancy.
Brandt
: Oh, sì, quello in effetti è il signor Lebowski con la First Lady, sì.
Drugo
: Ah!
Brandt
: E con loro c'è anche la signora...
Drugo
: Ah! Il signor Lebowski è quello a sinistra, no?
Brandt
: Sì, certo, il signor Lebowski è quello a sinistra. Vede? Vede?
Drugo
: A quanto vedo è...
Brandt
: Oh.
Drugo
: ... handicappato, vero?
Brandt
: Il signor Lebowski è disabile, sì. Ah... la foto è stata scattata quando la signora Reagan era la First Lady nazionale, sì. Non della California.
Drugo
: Eccolo qui.
Brandt
: In effetti ha avuto anche un incontro privato con il Presidente, ma purtroppo non ci fu il tempo di scattare una foto ricordo.
Drugo
: Ah, Nancy non è male.
Brandt
: Oh, una donna meravigliosa! Eravamo...
Drugo
: E... e questi sono...
Brandt
: Oh, quelli sono i bambini del signor Lebowski, se vogliamo.
Drugo
: Madri diverse?
Brandt
: No, no...
Drugo
: Del razzismo se ne sbatte, hm?
Brandt
: Ah, ah, ah, ah, ah! Non figli suoi in senso letterale. Sono le piccole speranze urbane Lebowski. Ragazzini dei quartieri poveri che promettono bene ma non hanno i mezzi per un'istruzione superiore. E così il signor Lebowski si è impegnato a mantenerli tutti al college. Ah... mi scusi. Grazie. Grazie.
Drugo
: Fantastico. Pensa che ci sia ancora un posto?
Brandt
: Credo che... Oh! Ah, ah, ah, ah! Non ha frequentato il college. La prego, eviti di toccare.
Drugo
: No, no, l'ho frequentato, ma passavo gran parte del tempo a occupare vari edifici dell'amministrazione. Fumavamo marijuana e sfondavamo la porta del circolo per giocare a bowling. Ci crede se le dico che non mi ricordo quasi niente.
Brandt
: Oh.
Jeffrey "Il Grande" Lebowski
: Bene, signore, lei si chiama Lebowski e anch'io mi chiamo Lebowski. È stupendo. Ma sono molto occupato come immagino sia lei. Cosa posso fare per lei?
Drugo
: Ah... vede, signore, si tratta di questo mio tappeto. Dava veramente un tono all'ambiente.
Lebowski
: Lo ha già detto a Brandt al telefono, e lui lo ha detto a me. Io che cosa c'entro?
Drugo
: Beh, quei due... quei due stavano cercando lei, e quindi...
Lebowski
: Forse non ha sentito. L'ha già detto a Brandt al telefono, e lui l'ha detto a me. So cos'è successo. Allora? Allora?
Drugo
: Quindi sa che quelli volevano pisciare sul mio tappeto?
Lebowski
: Ho urinato io sul suo tappeto?
Drugo
: Nel senso che è venuto di persona a far pipì sul mio tappeto?
Lebowski
: Pronto? C'è qualcuno in casa? Parla forse un'altra lingua? Le ripeto la domanda: ho urinato io sul suo tappeto?
Drugo
: No, è stato Woo a pisciare sul mio tappeto.
Lebowski
: No, io vorrei capire una cosa. Ogni volta che qualcuno mingia su un tappeto, in questa bella città, io devo risarcire il proprietario?
Drugo
: Andiamo, per la miseria! Le sembro uno che vuole fregare la gente? E nemmeno per sogno, è solo che...
Lebowski
: È solo in cerca di soldi, come tutti gli altri. Lei ha un impiego, signor Lebowski?
Drugo
: Un momento, aspetti che le spieghi una cosa. Io non sono il signor Lebowski, lei è il signor Lebowski. Io sono Drugo, è così che deve chiamarmi, capito? Se preferisce, Drughetto,
oppure
Drugantibus,
oppure
Drughino, se è di quelli che mettono il diminutivo ad ogni costo.
Lebowski
: Lei ha un impiego, signore?
Drugo
: Impiego? Ah, ah.
Lebowski
: Non si va in giro a cercare lavoro vestiti in quel modo in un giorno feriale.
Drugo
: Perché, oggi... Che cos'è oggi?
Lebowski
: Io invece lavoro, signore, quindi, se non le dispiace...
Drugo
: Mi spiace, eccome. Il "drugo" si dispiace. Non può tollerare, capisce, quest'aggressione non può essere tollerata. Insomma, se sua moglie va in giro...
Lebowski
: Mia moglie non c'entra per niente in questo! Spero che mia moglie un giorno impari a farsi bastare il mensile, che è ampio! Ma se così non fosse, sarebbe un problema suo, non mio. Come il tappeto è un problema suo. E proprio come ogni sbandato del mondo è responsabile della propria vita, indipendentemente da chi ha scelto di incolpare. Io non ho incolpato nessuno quando ho perso le gambe. Un mu*o gi**lo me le ha portate via, in Corea. Ma io sono andato avanti, a realizzare. Eh, eh, eh! Non posso risolvere i suoi problemi, signore, solo lei può.
Drugo
: Ma vaffanculo.
Lebowski
: Eh. Vaffanculo? Sì, questa è la sua risposta. La sua risposta a tutto. Se la faccia tatuare in fronte. La vostra rivoluzione è finita, signor Lebowski! Condoglianze! Gli sbandati hanno perso! Faccia come i suoi genitori, accetti il mio consiglio: si trovi un lavoro! Gli sbandati perderanno sempre! Mi ha sentito, Lebowski? Gli sbandati perderanno sempre!
Brandt
: Com'è andato l'incontro con il signor Lebowski?
Drugo
: Molto bene, il vecchio mi ha detto di prendere il tappeto che preferisco.
Brandt
: Allora se lo goda. Magari qualche volta ci rivediamo, Drugo.
Drugo
: Sì, certo, se mi trovo nei paraggi e devo andare al cesso... Ehi, guarda un po'!
Bunny Lajoya Lebowski
: Soffiaci sopra.
Drugo
: Eh?
Bunny
: Avanti. Soffia.
Drugo
: Vuoi che soffi sulle dita?
Bunny
: Ah-ah. Io non ci posso arrivare.
Drugo
: E se poi quello se la prende?
Bunny
: A lui non importa niente di niente, è un nichilista.
Drugo
: Ah, dev'essere faticoso da morire.
Bunny
: Tu non stai soffiando.
Brandt
: Il nostro ospite deve andar via, signora Lebowski.
Drugo
: Ah. Tu sei Bunny?
Bunny
: Te lo succhio se mi dai mille dollari.
Brandt
: Ah, ah, ah, ah! Che donna meravigliosa! Andiamo pazzi per quel suo spirito libero.
Bunny
: Però Brandt non può guardare, se no mi dà un centone.
Brandt
: Ah, ah! È meravigliosa!
Drugo
: Scusa, vado a cercare un bancomat.
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
Mentre attendeva che Madame de Malrive s'infilasse i guanti, John Durham sostava nel vano del portone guardando oltre Rue de Rivoli la luminosità pomeridiana dei giardini delle Tuileries.
I suoi soggiorni in Europa erano abbastanza rari da mantenere indenne la freschezza dell'occhio e sempre lo colpiva di nuovo lo spettacolo vasto e magistralmente ordinato di Parigi: quell'aria di essere stata progettata con audacia e ponderatezza come uno sfondo al godimento della vita, invece di trovarsi costretta a far concessioni di malavoglia agli istinti festaioli,
oppure
a barricarvisi contro in uno squallido oscurantismo, com'era il caso della sua deplorevole New York.
Edith Wharton
Cit. da
Madame de Treymes ‐ Incipit
Frasi di Edith Wharton
L'uomo è soltanto un errore di Dio?
Oppure
Dio è soltanto un errore dell'uomo?
Nietzsche
Frasi di Friedrich Nietzsche
Bob
: Stanno arrivando! Di chi è questo whisky? Tu? Tu? Sta arrivando! Uh! Ce n'è per tutti, gente! Uh! Dio ci salverà! Drink per tutti!Tequila per voi! Venite al bancone, signore e signori! Devi accendere?
I Partecipante
: Funziona ancora?
Bob
: Sì. Dunque, sì, aveva chiesto un cocktail con gin. Ha detto Gin Buck o Gin Fizz?
II Partecipante
: Senti, fa' quello che ti viene meglio. È uguale.
Bob
: Che aveva chiesto? Ah. Sì, mi pare questo qui.
Larry
: Phil? Phil, Phil, Phil, ma lo sai che ore sono?
Phil
: Scommetto che me lo dirai.
Larry
: Sono le nove e mezza!
Phil
: E allora?
Larry
: Ma come sarebbe "e allora"? È cominciata alle sette, lui non viene.
Phil
: Ha detto che sarebbe venuto.
Larry
: Si vede che scherzava, perché lui qui non c'è. Non c'è, Phil.
Phil
: E che cosa vuoi che faccia?
Larry
: Fa' un po' il preoccupato.
Phil
: Sono preoccupato.
Larry
: Ah, davvero?
Phil
: Sì, sono preoccupato, Larry.
Larry
: No, perché allora lo nascondi molto, molto bene.
Phil
: Senti, cerca... di avere fede. Ce la fai? Per una volta.
Larry
: Avere fe... ? Ah, beh... Avere fede?
Partecipanti
: Il grande... Kahuna! Uh! Uh! Uh! Uh!
Partecipante
: Tante grazie, eh?
Phil
: Quel figlio di un cane! Mi ha parlato di pallacanestro per quasi due ore. Ed è riuscito solo a dimostrarmi che non ci capisce praticamente nulla. Cosa? Non c'era un bicchiere più piccolo? Potevi darmi un ditale, magari.
Bob
: Sono tutti sporchi.
Phil
: Dammi quella bottiglia. È questo che mi piace delle convention, che mi fa impazzire di queste cose. Cioè, che tu prendi un tale, lo separi dalla moglie per un paio di giorni, gli fai bere un paio di bicchieri in più, e lui tutt'a un tratto diventa in assoluto il più grande esperto di sport al mondo. Ecco perché Dio ha creato le mogli: perché facciano capire agli uomini quando stanno facendo i coglioni. Se tu separi uno da sua moglie, anche per poco tempo, quello non ha la più vaga idea di come comportarsi. Puoi credermi.
Bob
: Sai, la Bibbia dice che Dio creò Eva come aiuto degno dell'uomo.
Phil
: Come cosa?
Bob
: Un aiuto per... adatto alle sue esigenze.
Phil
: Ah, io non so niente di questa roba, ma quello che so è questo: Dio creò le donne per fare da specchio, così un uomo può vedere che asino è. Voglio dire, tu mi parli di anime... Un uomo non sa assolutamente com'è la sua anima, non ha la minima idea di che aspetto abbia la sua anima, fino a che non scruta negli occhi della donna che ha sposato, e allora, se è appena decente come essere umano, passa almeno due giorni a vomitare. Perché nessun uomo, nessun uomo perbene può tollerare quell'immagine. Dai, togliti le scarpe, mettiti comodo, se ne sono andati tutti.
Bob
: Non avevi detto che non ti piaceva essere sposato?
Phil
: Certo, non m'è piaciuto, ma questo non vuol dire che non lo raccomandi. Ci sono tante cose a questo mondo che sono giuste, ma non necessariamente piacevoli. Prendi la circoncisione. Oh! Era ora, finalmente. Dove cavolo sei stato?
Larry
: Come sarebbe dove cavolo sono stato? Mentre voi ve ne stavate qui a lisciarvi tutti i coglioni che sono entrati da quella porta, io me ne sono andato in cerca del "grande Kahuna"!
Bob
: Il cosa?
Larry
: Il "salvatore", Bob. "El presidente"! L'uomo che proferendo una sola parola, con una singola eiaculazione di suoni potrebbe ingravidare la nostra azienda.
Phil
: L'hai trovato?
Larry
: Phil, usa la tua intuizione, per un secondo. Usa quel dono del Signore, vedi di indovinare qual è la realtà della situazione. Ho l'aria d'averlo trovato?
Phil
: No.
Larry
: Bravo, ce l'hai ancora!
Bob
: Ma di chi state parlando?
Larry
: Stiamo parlando del "grande Kahuna", Bob, del grosso pesce che deve abboccare. Hai mai letto "Il vecchio e il mare"?
Bob
: No.
Larry
: Hm, va bè, lasciamo perdere, va. Stiamo parlando di un uomo che rappresenta, lui da solo, il più grosso cliente che la nostra azienda abbia mai visto e che probabilmente vedrà mai.
Phil
: Potenziale cliente.
Larry
: Ah, potenziale. Sì, fai bene a puntualizzarlo! Potenziale! Che avrebbe potuto. Perché era nostro còmpito, compari, trasformare quella potenzialità in realtà. Farlo cadere nelle nostre braccia. Si doveva corteggiare, quell'uomo. Promettergli doni, se necessario, per attirarlo dalla nostra parte. Ma ci siamo riusciti o abbiamo fallito? Si vota per alzata di mano.
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Sì, è sicuro che finirà. Quando avranno ripescato i nostri corpi nel fiume, e spedito il nostro spirito sulla Luna, solo allora sarà finita. È quello che è in mezzo che dà fastidio: l'essere spellati vivi e bruciati. Il resto è solo pace.
Bob
: Sei dovuto andare a cercare questo signore?
Larry
: Abbiamo dovuto, Bob. Non era previsto che lo facessimo, ma, sì, abbiamo dovuto. Si supponeva che lui sarebbe venuto qui stasera. Qualcuno avrebbe dovuto attirarlo qui per un drink.
Phil
: Perché guardi me, scusa? La mia parte l'ho fatta.
Larry
: Gli hai telefonato?
Phil
: Certo che gli ho telefonato, eccome!
Larry
: E hai parlato con lui direttamente.
Phil
: Ho parlato con la sua segretaria.
Larry
: Aaah!
Phil
: Stava facendo un'interurbana importante. Mi ha assicurato che veniva.
Larry
: Oh! Ti ha assicurato che veniva! Sai che c'è? Ti ha fatto uno scherzo! Ci saranno stati un sacco di suoi amici, tutt'intorno al vivavoce, che dicevano: "Senti questo!". Scommetto che tira bidoni per hobby.
Phil
: Sarà capitato qualcosa.
Larry
: Direi che è quasi ovvio che è capitato qualcosa.
Bob
: Magari si è sentito male all'ultimo minuto.
Larry
: No, no, no, no, è qui, è qui. L'ho sentito nominare varie volte questa sera e sempre al presente. È qui, amici miei. Solo che non è qui. Se cogliete la sottile sfumatura.
Phil
: Però, dobbiamo soltanto trovare un'altra strada, ecco tutto.
Larry
: Phil, scusa, sei sordo? L'abbiamo perso. Era invitato, ma non è comparso. Siamo come i dinosauri quando cambiò il clima, non abbiamo più alcuna ragione di vagare sulla Terra.
Bob
: Perché non potete fissare un appuntamento e incontrarlo normalmente in ufficio?
Larry
: Non si fissa un appuntamento con quello lì, è il Presidente, ti manda dai suoi... sottoposti.
Bob
: Perché non andiamo dai sottoposti?
Larry
: Perché sono tutti dei coglioni. Tutti, nessuno escluso. Certe volte si devono lasciar perdere i pesci piccoli, ingraziarsi qualcuno più in alto sulla scala che possa dire: "Sapete che cìè? Li voglio provare questi nuovi prodotti, quindi comprateli, provateli,
oppure
fottetevi, perché vi licenzio!".
Phil
: Proverò a ritelefonare alla segretaria domattina.
Larry
: Phil, hai sentito una sola parola di quello che ho detto? Capisco che è nella natura umana pensare che abbiamo ancora una chance, ma è un'illusione e basta! Domani ce ne torneremo a Chicago e Evans ci dirà: "Ehi, Phil, Larry, Bob, venite nel mio ufficio, ho qualcosa per voi. Piegatevi". Ah... Che ne dici, Bob, vuoi fare questo per vivere?
Bob
: Non lo so, la serata mi è parsa interessante.
Larry
: Ah sì? In che senso?
Bob
: Si sentono un sacco di storie interessanti.
Larry
: Questo si fa. Vanno distinte dalle tante cazzate che volano in serate del genere. Ma ci sono, se vuoi ascoltarle.
Bob
: C'è sempre così tanta gente?
Larry
: Sembrava che ci fosse tanta gente perché la camera era tanto piccola.
Phil
: Larry!
Larry
: Scusa, le carote mi hanno dato alla testa.
Bob
: Ho conosciuto uno che si è messo a parlarmi di cani.
Larry
: Che ti ha raccontato?
Bob
: Che ne ha sempre avuti. Mi ha detto che... ha avuto dei cani per tutta la vita, soprattutto pastori tedeschi.
Larry
: Non è tanto insolito, c'è un sacco di gente che ha dei cani.
Bob
: Lo so, ma era uno che aveva fatto tante di quelle cose... All'ultimo aveva dovuto far fare l'iniezione perché aveva morso una persona. Poi ha cominciato a parlarmi di quello prima, e di quello ancora prima, e di quello ancora prima. E così mi sono fatto un quadro di tutta la sua vita, attraverso una serie di cani, soprattutto pastori tedeschi.
Larry
: Vorrei che ci fosse Murdock qui con noi.
Bob
: Chi è Murdock?
Larry
: Dale Murdock, il più grande agente vendite che la nostra azienda abbia mai avuto. Dio del cielo, che talento!
Bob
: Un uomo di successo?
Larry
: No, più che di successo, capisci, quello là... quello là aveva il dono. Era come sai... quando guardi certi atleti che ti danno l'impressione di fare dei gesti che hanno sempre conosciuto, non che hanno dovuto imparare. E per Murdock era così trattare con le persone.
Bob
: Dov'è adesso?
Larry
: Chi? Murdock?
Bob
: Sì.
Larry
: Ah, ha avuto quello che meritava. Già. Ho sentito che ora sta in Florida.
Phil
: Io ho sentito dire da qualcuno che... che aveva tutta una catena di Burger King.
Larry
: Non ho dubbi che debba essere la più importante catena della Florida. Ma i giorni di Murdock sono passati, gente, e ora sono i giorni di Larry e Phil. Phil e Larry, e Bob. Tre sfigati che stanno per prenderla regalmente nel culo!
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Sei convinto, eh?
Phil
: Certo.
Larry
: Beh, spero che tu abbia ragione, perché esserci lasciati sfuggire in questo modo Fuller può essere interpretato come un segno di assoluta incompetenza, il che ci mette in una pessima luce.
Bob
: Scusa, hai detto Fuller?
Larry
: Sì.
Bob
: Dick Fuller?
Larry
: Sì, Dick... Richard... Perché, lo conosci?
Bob
: Era quello con cui ho parlato.
Larry
: Cosa? Che? Che?
Bob
: Quello dei cani! Quello era Dick Fuller!
Larry
: Oh, ma smettila!
Bob
: No, sul serio, mi ha dato il biglietto da visita.
Phil
: Ma che mi venga un colpo! Da' qua, fammi vedere! Ma non hai controllato i cartellini di tutti?
Larry
: Ho controllato i cartellini di tutti! E a quelli che non ce l'avevano sono andato e gli ho chiesto: "Come ti chiami?".
Bob
: Non aveva il suo cartellino.
Larry
: Cosa?
Bob
: Cioè, non aveva il suo, penso fosse quello di un altro.
Phil
: Perché diavolo doveva portare il cartellino di un altro, Bob?
Bob
: Non lo so, doveva aver già bevuto un po' prima di venire qua. L'avrà scambiato con qualcun altro. Ho avuto l'impressione che volesse essere lasciato in pace. Era distrutto per il cane.
Larry
: No, cazzo, non ci posso credere! Ma come? Avevamo Dick Fuller qui a portata di mano e ce lo siamo fatto scappare via?
Bob
: Mi dispiace.
Phil
: Non è colpa tua, Bob.
Larry
: Ce l'avevamo, ce l'avevamo, era nostro!
Phil
: La prossima volta chiedi il nome alle persone, che il cartellino ce l'abbiano o no.
Larry
: Ti do un'informazione: non ci sarà una prossima volta per noi, mio caro. Avevamo Dick Fuller nella nostra sfera di influenza, e lo abbiamo lasciato andare via senza dirgli neanche una parola.
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Di che cosa avete parlato, Bob?
Bob
: Di... Non lo so, varie cose.
Larry
: Senti, potresti essere un po' più specifico? Di sport, del tempo, di cosa?
Bob
: Di cani soprattutto.
Larry
: Tutto qui? Nient'altro?
Bob
: Di cani... e poi si è parlato della famiglia. Mi ha chiesto di mia moglie.
Larry
: Tua moglie?
Bob
: Sì.
Larry
: E che voleva sapere di tua moglie?
Bob
: Niente. Così, ha chiesto.
Larry
: Gli hai detto che poteva averla, se voleva, e se in cambio faceva qualche affare con noi?
Phil
: Larry!
Larry
: Allora, cosa? Di che avete parlato, Bob?
Bob
: Forse... Non saprei... Di religione, un po'.
Larry
: Tu col presidente di una delle più grandi industrie manifatturiere del Midwest hai parlato di religione?
Bob
: Beh, è questo che è? Io non lo sapevo.
Larry
: Va bene, aspetta un po'. Che gli hai detto? Che... cosa gli hai detto sulla religione?
Bob
: Abbiamo... chiacchierato.
Larry
: Non lo hai contraddetto, vero?
Bob
: No.
Larry
: Grazie a Dio. È la prima regola sul parlare di religione a una convention: non contraddire il cliente. No, mi correggo, è la seconda regola. La prima regola sul parlare di religione alle convention è: no.
Bob
: "No"... "No" cosa?
Larry
: Non farlo.
Bob
: Beh, sembra che siamo ancora vivi.
Larry
: Lo hai contraddetto mai?
Bob
: No.
Larry
: Bene, ecco perché. Per questa ragione sei ancora vivo.
Bob
: È stata una bella chiacchierata.
Larry
: Beh, come sei finito a parlare di religione con Dick Fuller? Scusa, ce lo spieghi?
Bob
: È venuto fuori con le morti dei suoi cani. Così.
Larry
: Gli hai detto che i suoi cani sono in cielo?
Bob
: No.
Larry
: Gli hai detto che sono all'inferno?
Bob
: Ovviamente no.
Larry
: E allora cosa? Si può sapere cosa gli hai detto di preciso?
Bob
: Niente, ci... ci siamo messi a parlare. La storia dei cani è stata solo l'innesco. Per metterci a parlare della vita e della morte.
Larry
: È stato l'innesco, Bob?
Bob
: Certo.
Larry
: Il che implica, se non erro, che stavi cercando di avere l'opportunità di... di parlare della vita e della morte.
Bob
: Certo, credo fosse così. Certo.
Larry
: Beh, no, non dire "certo", perché non è certo. Insomma, io non me l'aspetto. La maggior parte delle persone, sai, non se ne va in giro cercando l'opportunità di avviare una conversazione con un perfetto estraneo, sulla vita, e la morte e la religione e altre cose insane...
Bob
: Certe persone sì.
Larry
: Certe persone probabilmente sì, ce n'è qualcuna, e apparentemente tu sei una di quelle. Ma il più delle persone no, Bob. Il più delle persone, se gli chiedi della vita e della morte, dice: "La vita è bene, la morte è male". Fine. Non se ne va in giro a cercare opportunità.
Bob
: Si vede che io non sono il più delle persone.
Larry
: Bob, sai, questo probabilmente è vero, è una saggia considerazione.
Bob
: Credo che sia importante che la gente sappia in cosa credi.
Larry
: Oh, Gesù Cristo!
Bob
: Se avessi saputo che avevate bisogno di parlare con quel tale, vi avrei detto... vi avrei avvertito in qualche modo.
Phil
: Non è colpa tua, Bob.
Larry
: Phil!
Phil
: Come faceva a sapere che stava parlando proprio con lui?
Larry
: Che gli parlasse sì, ma che lo ascoltasse no, non credo. Almeno non per cogliere l'occasione di fare gli interessi dell'azienda. Insomma, se la conversazione fosse rimasta su un piano più terra terra, allora magari sarebbe riuscito a farla scivolare verso un argomento banale, in cui i lubrificanti si potevano menzionare.
Phil
: Questo non lo puoi sapere.
Larry
: Oh, andiamo! Le probabilità sarebbero state molto alte. Ma invece la conversazione non ha seguìto il suo corso naturale, perché qualcuno teneva il timone e la dirigeva, non è vero, Bob?
Phil
: A me pare che Fuller volesse essere lasciato in pace.
Larry
: Non è questo il punto e lo sai.
Bob
: Phil ha ragione. Praticamente me l'ha detto.
Larry
: Beh, ragazzi, amici, compari, il nostro dovere era quello di spegnere quel suo desiderio, almeno per un pochino, di accendere il suo interesse. E vi faccio notare che non voleva essere lasciato in pace, altrimenti sarebbe restato nella sua camera d'albergo tutta la sera. Non avrebbe scorrazzato per la suite in cerca di conversazione. Non voleva essere lasciato in pace, solo non parlare d'affari.
Phil
: E anche in questo caso ci andava male.
Larry
: Ma per favore, lo sai che c'è il modo di aggirare certi ostacoli. Senza importunarlo, ma per comunicargli quello per cui eravamo venuti fin qui, mi spiego?
Bob
: Senti, mi dispiace.
Larry
: È inutile dispiacersi. Dispiacersi non serve a niente, adesso.
Bob
: Che altro posso fare?
Larry
: Niente, non puoi fare un bel niente, al punto in cui siamo. Niente. Ha detto per caso dove alloggiava?
Bob
: È in quest'albergo.
Larry
: In questo albergo?
Bob
: Sì.
Larry
: Oh.
Phil
: Cosa vorresti fare? Bussare alla sua porta in piena notte?
Larry
: Sto chiedendo, Phil. È un crimine adesso? Perché pensavo che domani mattina potremmo, sai, incontrarlo, così per caso, giù di sotto in caffetteria.
Phil
: Se non sappiamo che faccia ha!
Larry
: Lo sa Bob.
Bob
: Ve lo indico volentieri.
Phil
: Cos'è questa roba scritta dietro al biglietto, Bob?
Bob
: È dove ha detto che andava uscito di qua.
Larry
: Cosa? Cosa? Cosa?
Bob
: Una qualche festa privata all'albergo in fondo alla strada.
Larry
: Che facciamo ancora qui? Andiamo, forza!
Bob
: Non possiamo.
Larry
: Perché no?
Bob
: Perché è solo per inviti.
Larry
: E allora?
Bob
: Allora dico che si arrabbia se ci presentiamo lì tutti quanti. Ci ha tenuto a puntualizzare che era una cosa privata.
Larry
: Questa è l'ultima delle nostre preoccupazioni. Se si arrabbia, vedremo che fare. Forza, prendete le giacche.
Phil
: No, non correre, Larry.
Larry
: Come?
Phil
: Può darsi che Bob abbia ragione, insomma, non possiamo imporgli la nostra presenza.
Larry
: Phil!
Phil
: Senti, riflettici un momento. Davvero vuoi farlo incavolare intrufolandoti in una festa esclusiva? Per non parlare di chi altro può esserci.
Larry
: Che suggerisci di fare? Starcene qui come dei tonti, mentre il cliente di una vita ci sfugge dalle mani?
Phil
: No, no.
Larry
: E allora cosa?
Phil
: Direi di mandare Bob.
Larry
: Che cosa?
Phil
: Scusa, ti ha dato quel biglietto da visita come invito, giusto?
Bob
: Sì, ha detto che mi faceva entrare.
Larry
: Phil, Phil, Phil, Phil! Non farmi questo, ti prego.
Phil
: Quali alternative ci sono, Larry? Non abbiamo un altro modo lecito di entrare lì. E poi, lui lo conosce, Bob. Hanno parlato. Bob ha un aggancio.
Larry
: Stai mettendo il nostro futuro nelle mani di un ragazzino.
Phil
: No, andrà tutto bene. Dammi il tuo biglietto.
Larry
: Dio mio!
Phil
: Dammelo, forza, dai!
Larry
: Ecco.
Phil
: Allora, ti spiego che devi fare. Siediti! Sentimi bene.
Bob
: Ti ascolto.
Phil
: Ecco cosa devi fare. Ora vai in fondo alla strada e vedi se riesci a trovare Fuller. Se sei fortunato e è ancora lì, voglio che tu gli dia i nostri biglietti da visita. Digli che desidereremmo tanto... incontrarlo. Appena umanamente possibile. È chiaro?
Bob
: Appena umanamente possibile.
Phil
: D'accordo. Digli che saremo in albergo per tutta la mattinata. Ci può trovare qui o ai numeri sui biglietti da visita. È chiaro? Ecco. Devi chiedergli, chiedigli, per favore, di mettersi in contatto con Larry o con me, perché noi vorremmo parlargli, molto brevemente, a proposito di affari.
Larry
: Affari, solo affari.
Phil
: Spiegagli bene che sappiamo quanto è occupato, non ci vorrà molto tempo, ma ci sono alcune cose di cui dovremmo proprio discutere. Ti è tutto chiaro, Bob?
Bob
: Sì, certo.
Phil
: Devi soltanto... ascoltami! Devi soltanto dargli i biglietti e andartene.
Bob
: E se vuole parlare?
Larry
: Allora parli. Parli quanto vuole. Quattro giorni e quattro notti, se devi, finché non si stanca. Poi torni e ci dici com'è andata.
Bob
: Aspettate in piedi?
Larry
: Per il prossimo trimestre, più in là non posso garantire.
Phil
: Sta' tranquillo, andrai benissimo.
Larry
: Sì, sì, sì, sì, andrai benissimo. Mi dispiace di aver dubitato di te. Se segui le nostre istruzioni andrai benissimo, hai capito?
Bob
: Sì.
Larry
: Bene, perfetto. Ora vai, il tempo vola.
Bob
: Va bene, a più tardi.
Larry
: Certo, corri. Ma non tanto, perché se arrivi sudato poi non ti si avvicina.
Bob
: Okay.
Larry
: Tu hai... Ti do la sensazione di essere un uomo particolarmente religioso?
Phil
: No, neanche per sogno.
Larry
: E allora perché sono colto da un repentino, irresistibile desiderio di pregare?
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
Bob
: Le cose che non si sanno di una persona...
Larry
: È per questo che Dio ci ha dato gli occhi e le orecchie: per scoprirle. Eccetto alcune cose che non sono proprio affari nostri.
Bob
: Certo.
Larry
: Chiedimi quello che vuoi su Phil, ti risponderò con piacere, se, come credo, hai buone intenzioni. Però... non chiedere a lui, ne ha passate tante, bisogna lasciarlo in pace. Tu da quanto sei sposato?
Bob
: Sei mesi.
Larry
: La ami tua moglie?
Bob
: Mi chiedi se amo mia moglie? Perché non dovrei?
Larry
: Vedi... le persone si sposano per tante ragioni diverse, Bob. Tu mi sembri un tipo che ha dei princìpi.
Bob
: Allora?
Larry
: Beh, ho conosciuto persone, non dico che tu sia di quelle, persone che avevano dei saldi princìpi, e che avevano incontrato qualcun altro che aveva dei saldi princìpi, e così i due si erano sposati. Solo per scoprire un giorno che in realtà erano stati i princìpi a sposarsi. Loro erano stati, diciamo, a guardare.
Bob
: Oh.
Larry
: Con l'amore si prendono tanti abbagli, ci si confonde spesso.
Bob
: Certo.
Larry
: Ehi, parli del diavolo... Dov'è il mio gambero?
Phil
: Mangiati una carota, se hai tanta fame, o una pallina al formaggio.
Larry
: Non voglio una pallina al formaggio, voglio dei gamberi.
Phil
: Allora chiama il servizio in camera e fatteli portare.
Larry
: Phil. non vorrei metterti in imbarazzo davanti a lui.
Phil
: Puoi credermi, Larry, ti conosco così bene che niente che tu possa dire o fare potrebbe minimamente imbarazzarmi.
Larry
: Lo vedi cosa devo sopportare? Sono dodici anni. Ma un giorno basta, vado in ufficio con un mitra. Leggerai la notizia il giorno dopo sui giornali. Sicuro di non volere niente da bere?
Bob
: Eh... sì, basta che non sia alcolico.
Phil
: Il portacenere.
Larry
: Eccolo. Sentiamo, tu che cosa vuoi? Un Black Russian, un Martini Cocktail... ?
Phil
: Prendo una gazzosa.
Larry
: Una gazzosa?
Phil
: Sì, con una fettina di limone.
Larry
: Sei sicuro di sentirti bene?
Phil
: Ho smesso di bere.
Larry
: Sul serio? Quando?
Phil
: Di recente.
Larry
: Beh, guardate, sono allibito! Io non fumo, tu non bevi, e Bob non fa pensieri licenziosi sulle altre donne. Messi insieme noi tre siamo praticamente Gesù. Ora che mi viene in mente, chi... chi fa il barista stasera?
Phil
: Avevo pensato a Bob.
Bob
: A me?
Phil
: Sì, ti va?
Bob
: Ve l'ho detto, non sono abituato a bere liquori forti.
Phil
: Nessuno ti sta chiedendo di berli, solo di servirli.
Bob
: Ma non saprei cosa sto facendo.
Larry
: Non ha importanza. Devi versare la roba nei bicchieri, così. Ora sai fare il barista.
Bob
: Co... come faccio... per le formule?
Phil
: Formule? No, si chiamano ricette. Ci facciamo mandare su un libro. Risolto.
Bob
: E se qualcuno vuole qualcosa di esotico?
Larry
: Oh, guarda, è perfetto. La ragione per cui uno chiede un cocktail esotico, è far vedere quanto è sofisticato. Se deve dirti come farlo, allora ancora meglio, lo fa sentire un esperto, ecco.
Phil
: E poi Larry e io saremo occupatissimi.
Bob
: Il cervellone dell'azienda tenterà.
Larry
: È quello che vogliamo da te, Bob. Tentare. Signori, alla profonda esperienza religiosa che si vive nel far bene il proprio lavoro, se pur tragicamente sottopagati.
Phil
: Alla nostra salute.
Larry
: Evviva Gesù.
Bob
: Evviva... Amen!
Larry
: A che ora dovrebbe cominciare stasera?
Phil
: Alle sette.
Larry
: Hai fame?
Phil
: Sì, mangerei qualcosa.
Larry
: Che ti va?
Phil
: Forse è meglio se scendiamo di sotto.
Larry
: Sì, sono d'accordo. Adesso scendiamo di sotto, ci riempiamo la pancia con i manicaretti dell'albergo, molestiamo le cameriere,
oppure
no, e poi ritorniamo quassù e sveliamo a Bob i trucchi del mestiere. Gli insegniamo che vuol dire fare affari.
Bob
: Bene, non vedo l'ora.
Larry
: Bravo. Ti senti pronto per il grande balzo?
Bob
: Credo ci sia solo un modo di scoprirlo: buttarmi in acqua e vedere se riesco a nuotare.
Larry
: No, non hai chiara la situazione: ti buttiamo giù da una rupe, e vediamo se sai volare.
Phil
: Hai un'altra etichetta sui pantaloni.
Larry
: Li ho appena comprati.
Phil
: Toglitela, no?
Larry
: Cavolo, ce l'hai delle forbicine?
Bob
: Il cervellone dell'azienda tenterà...
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
Larry
: Sarebbe questa?
Phil
: Ciao, Larry.
Larry
: Cazzo, sarebbe questa qui?
Phil
: Come "sarebbe questa qui"? Certo che è questa qui, che ti aspettavi?
Larry
: Phil, "suite". La parola chiave è "suite". "Suite per meeting", non "cesso per meeting". Ma non lo vedi quant'è striminzita?
Phil
: È il meglio che ho potuto trovare.
Larry
: Dove... dove ti aspetti che stia la gente, in corridoio?
Phil
: Ma che hai da lamentarti? Siamo al sedicesimo piano. Guarda che vista!
Larry
: Phil, pensaci, siamo a Wichita, in Kansas. Che cambia se siamo al primo o al cinquecentesimo piano? La vista è sempre la stessa.
Phil
: Organizza tu la prossima volta.
Larry
: Murdock avrebbe trovato una suite quattro volte più grande.
Phil
: Ah, sì? Ma Murdock non c'è, giusto?
Larry
: Sì, questo è evidente. Almeno possiamo buttarci di sotto, se non si presenta nessuno.
Phil
: Vaffanculo, Larry.
Larry
: Lo vedi? Uno ha un forte senso estetico ed è costretto a convivere con persone volgari.
Phil
: Conosci Bob del settore Ricerche?
Larry
: Certo che lo conosco. Come va?
Bob
: Ciao.
Phil
: È al telefono con la moglie.
Bob
: ... va bene, sì..
Larry
: Spero che sia soprattutto lei a parlare, dobbiamo conservare quel po' d'ossigeno che c'è ancora qua dentro.
Bob
: ... sì, però adesso non posso. Non lo so quanto durerà.
Larry
: Questo cos'è?
Phil
: A te cosa sembra?
Larry
: No, sentiamo.
Phil
: Quello è il buffet.
Larry
: Tu questo lo chiami "il buffet"?
Phil
: Non cominciare, per favore, Larry.
Larry
: Phil, amico mio, questo non è un buffet. Ma che roba è? Carote, gambi di sedano, un paio di salsine, e quattro palline di mais al formaggio?
Phil
: Lo sai, è stato organizzato tutto all'ultimo momento.
Larry
: Sai che cosa serve l'azienda al piano di sotto?
Phil
: Non lo so e non lo voglio sapere.
Larry
: Gamberoni, amico mio, un trionfo di gamberoni giganti. Ostriche, un assortimento dei più strani formaggi francesi, delle tortine salate di pasta sfoglia. Quello sì che è un buffet, Phil, amico mio caro, non questo! Lì con un gambo di sedano neanche entri, devi lasciarlo fuori dalla porta.
Phil
: Allora va' a mangiare di sotto, stasera.
Larry
: Infatti sto pensando di andarci. Santo cielo, Bob, ma ti pare possibile?
Bob
: Eh... Io direi che va bene.
Larry
: Ecco, questo è esattamente il punto! Tu non ne sai niente. Senza offesa, ma a quante di queste cose hai partecipato?
Bob
: Solo una.
Larry
: Questa qui, giusto?
Bob
: Sì.
Larry
: Già, ne ero sicuro. Va beh... Phil, magari saremo fortunati, e stasera verranno soltanto dei novellini come Bob.
Bob
: Ci sono problemi?
Phil
: No, nessun problema.
Larry
: Ti stai aggiornando sulla letteratura tecnica, Phil?
Phil
: Fatti gli affari tuoi, grazie.
Larry
: Non ti stavo condannando. Ho soltanto notato. Avessi visto la ragazza seduta vicino a me in aereo...
Phil
: Carina?
Larry
: Altro che carina! E con un fisico, e... aveva il tailleur.
Phil
: Già, ti piacciono quelle col tailleur, a te.
Larry
: C'è qualcosa nelle donne col tailleur che mi fa impazzire. Non lo so, è come se fossero confezionate in un bel pacchettino e... aspettassero solo qualcuno che lo scarti e ne liberi il contenuto. Una donna in tailleur è la mia idea di arte. Sentiamo te, Bob, che abbigliamento femminile ti esalta?
Bob
: Non penso di potertelo dire.
Larry
: Non hai preferenze?
Bob
: Cerco di non pensarci.
Larry
: Cerchi di non pensarci?
Bob
: Sono sposato.
Larry
: Certo che sei sposato. Siamo tutti sposati. Anche Phil lo era. Ti ho solo chiesto come si orientano i tuoi gusti.
Bob
: Io... non lo so.
Larry
: Ti dovrei fare una domanda, seria.
Bob
: E cioè?
Larry
: Sei gay?
Phil
: Larry!
Larry
: Beh, ho soltanto chiesto! Sembra che gli manchi una delle caratteristiche fondamentali del maschio americano. Lo capirei se fosse... ma non lo sei... insomma credo che tu... Sei sposato, no?
Bob
: Non vedo ragioni di guardarmi ancora in giro, visto che Dio mi ha dato una donna meravigliosa come moglie.
Larry
: Ah, ecco cos'è. Sei un tipo spirituale.
Bob
: Sì, diciamo che è questo.
Larry
: Cioè, Dio ti toglie la vista per darti la salvezza?
Bob
: Gesù ha detto che guardare le donne con lussuria è come commettere adulterio.
Larry
: Ha detto così? Vuol dire che non aveva mai visto una donna in tailleur. Se no, chi lo sa? Forse ora avremmo tutta un'altra religione. Una dove la lussuria è un sacramento.
Phil
: Ehi! Non ti facevano schifo i miei stuzzichini?
Larry
: Sto solo assaggiando, Phil, e non lo faccio per il piacere, voglio essere sicuro che nessuno ci resti secco.
Phil
: Beh, non ti spazzolare tutto.
Larry
: Sai perché sei qui, Bob?
Bob
: No. Non esattamente.
Larry
: Cristo Santo, per forza quest'azienda sta finendo nello scarico del cesso. Sei qui a fini, come dire, di tipo cosmetico.
Bob
: Come sarebbe?
Larry
: Sei qui per rappresentare il settore Ricerche e Sviluppo. I cervelli della nostra azienda.
Bob
: Io?
Larry
: Esattamente.
Bob
: Eh, ma non ho mica tanta esperienza.
Larry
: Non ha importanza. Tu come persona non hai importanza, è quello che rappresenti.
Bob
: Ah... E dovrei fare qualcosa?
Larry
: No, solo star seduto con l'aria assennata o in piedi, dipende da te.
Phil
: Farai un figurone, Bob.
Bob
: Accidenti, spero di sì.
Larry
: Lo sai, se ci pensi bene, in realtà, non c'è anima viva qui. Credi di vedere persone per i corridoi, ma non è così. Quel che vedi sono funzioni. Questa è la natura di una convention.
Phil
: Larry vuole dire che, se la guardi dal punto di vista del perché siamo qui, cosa siamo è più importante di chi siamo.
Bob
: Mi sembra un tantino impersonale.
Larry
: Ma certo che è impersonale, e come! Perché credi che tengano le convention in posti del genere? C'è qualcosa in questo posto che per te abbia un'ombra di personalità?
Bob
: Eppure mi sembra un peccato.
Phil
: Non è un peccato, Bob.
Larry
: Guarda... E con chi ti stanno facendo lavorare?
Bob
: Ah... Il professor Young.
Larry
: Jim Young?
Bob
: Sì. Lo conosci?
Larry
: Un poco.
Bob
: Un tipo strepitoso.
Larry
: Ah, davvero? In che senso?
Bob
: Avrà registrato, non lo so... venti, trenta brevetti? Credo che sia anche diacono della sua chiesa.
Larry
: Ah, e questo lo renderebbe strepitoso?
Bob
: Beh, i brevetti soltanto.
Larry
: Senti, Bob, senza offesa, perché vedo che ammiri il professore, ma... devo proprio dirti una cosa su Jim Young.
Bob
: Che cosa?
Larry
: È un idiota!
Bob
: Cosa?
Larry
: È un povero scemo, non gli farei neanche lucidare la macchina.
Bob
: Ma come fai a dirlo?
Larry
: Lo conosco abbastanza. Ho avuto a che fare con Jim Young in varie occasioni, e posso dirti per certo che è un gran cazzone.
Bob
: Beh, io non trovo, e lavoro con lui tutti i giorni.
Larry
: Magari non lo guardi con occhio critico.
Bob
:
Oppure
abbiamo metri di giudizio diversi.
Larry
: Senti, Bob, ce l'hai un minuto? Devo dirti una cosa.
Bob
: Certo.
Larry
: Ci sono persone a questo mondo, Bob, che hanno un'aria molto solenne mentre fanno quello che devono fare. E lo sai perché?
Bob
: Perché?
Larry
: Perché non sanno quello che fanno. Perché se sai quello che fai, non devi avere l'aria di saperlo, ti viene naturale, mi segui?
Bob
: Certo.
Larry
: Okay. Allora, tu sai come ti accorgi della differenza?
Bob
: No.
Larry
: Dunque, Bob, tu te ne accorgi perché una vocetta sbucata dal profondo della tua mente ti dice: "Questo tizio seduto davanti a me, o questa tizia, sta mentendo spudoratamente e mi racconta delle balle". Ora, ricevuta questa informazione, che cosa fai?
Bob
: Ah... No, non lo so.
Larry
: Senti che farei io, allora. Gli direi: "Bello, ne ho sentite di fesserie in vita mia, perché lo sa Dio, siamo piazzisti, e noi ne passiamo di cotte e di crude per sfangarla. Ma tu vinci alla grande! Non credo che tu abbia la più vaga idea di quello che stai dicendo. Sicuramente i tuoi figli ti ammirano come noi tutti vorremmo essere ammirati e forse tua moglie non ne è consapevole, ma io lo sono. E la mia consapevolezza mi costringe a richiamarti alla realtà del fatto che sei un testa di cazzo bugiardo come al mondo non ce n'è". Poi mi siederei e finirei la zuppa.
Bob
: No, non lo faresti.
Larry
: Phil, mi hai o non mi hai mai visto e sentito fare quello che ho appena raccontato?
Phil
: Sì.
Larry
: Ecco, hai visto? Per questo c'è speranza, Bob, perché ci sono persone come me: vigili.
Bob
: Quando è stato?
Larry
: Perché chiedi quando? Stai... stai dubitando di un uomo che se ne sta lì a leggere Penthouse per allargare i confini della mente. Non ti fidi?
Phil
: Un paio d'anni fa. Eravamo a pranzo con un responsabile degli acquisti.
Larry
: Hai visto?
Bob
: E gliel'hai detto davvero?
Larry
: Parola per parola.
Phil
: Non parola per parola.
Larry
: In linea di principio, Phil! Sto parlando al ragazzo in linea di principio, perché dopo tutto è un giovanotto brillante che sa cogliere il succo di un concetto.
Bob
: E cos'è successo?
Larry
: Tu cosa credi sia successo? Cosa ti aspetti che sia successo?
Bob
: Quello si è arrabbiato?
Larry
: Quello si è infuriato. È rimasto seduto tutto il resto del pranzo a smaniare senza dire una parola.
Bob
: A... a... a... avete perso il cliente?
Larry
: È ovvio che abbiamo perso il cliente! Bob, non puoi parlare a un uomo in quel modo e sperare di conservare il cliente. E se succede... Se dici una cosa del genere a un uomo, e lui mette giù la sua forchetta e ti dice: "Bob, hai assolutamente ragione. Ho fatto finta di sapere di cosa stavo parlando fin dal momento in cui mi sono seduto, e mi dispiace. Non per te, perché in fondo non ti devo niente, ma per me stesso. Perché vorrei essere il miglior essere umano possibile, e voglio essere onesto, sopra ogni altra cosa". Allora ti scordi del cliente, ti scordi di ogni cosa. Ti radi la testa, ti metti un saio color zafferano e vendi foto di quel tizio all'aeroporto, perché lui non ha nessuna paura, ne ha appena dato prova. Si merita di essere venerato.
Bob
: Wow!
Larry
: Wow è esatto, Bob. Wow riassume abbastanza bene.
Bob
: Non riesco a credere che tu gliel'abbia detto davvero.
Larry
: Fatti un grande favore.
Bob
: E cioè?
Larry
: Non diventare una di quelle persone.
Bob
: No, io non ho intenzione...
Larry
: Non voglio doverti affrontare un giorno come ho fatto con quel tizio. Ma lo farei, per il tuo bene, perché mi piaci.
Bob
: Certo.
Larry
: Tutto bene?
Bob
: Sì, devo solo andare in bagno.
Larry
: Ti preparo qualcosa mentre sei via?
Bob
: No, grazie, devo solo andare...
Phil
: Chi è che ti ha irritato?
Larry
: Non mi ha irritato nessuno. Sono solo un po' su di giri. Faremo affari questa sera. C'è profumo di affari nell'aria! Lo puoi sentire. È il tipo d'aria che fa crescere la lista clienti.
Phil
: C'è soltanto un cliente che conta per noi stasera.
Larry
: E acchiapperemo anche quello, vedrai. Fuller arriverà, entrerà da quella porta, si darà un'occhiata intorno, si sentirà così sopraffatto dal trovarsi al sedicesimo piano, dominando con lo sguardo tutta Wichita, come un antico signore che contempli i suoi domìni - così predice Larry - che dirà: "Venite a parlarmi di intraprendenza? Chiunque abbia la dotazione estetica necessaria a scegliere questo posto per un meeting, per forza avrà la giusta linea di lubrificanti per il mio stabilimento di Gary. Che cosa ci vuole per convincervi a vendermi tutto quello che potete? Quanto posso dare a voi personalmente? Vi voglio corrompere!"
Phil
: Farà questo discorso?
Larry
: Parola per parola. E sai che gli risponderò? Gli dirò: "Signor Fuller, lei ha perfettamente ragione. Noi abbiamo la linea di lubrificanti giusta per le sue esigenze. E sarei fiero di siglare personalmente il contratto, ma c'è una cosa che vorrei chiederle. Le chiedo un favore, perché ci si possa conoscere meglio".
Phil
: Che cosa?
Larry
: "Che lei prenda me come sua concubina, o Phil, se lo trova più attraente".
Phil
: Credi davvero che sceglierà noi?
Larry
: Deve, Phil.
Phil
: E se non lo fa?
Larry
: Se non sceglie noi?
Phil
: Già.
Larry
: Allora sai che facciamo? Domani mattina ci svegliamo, facciamo i bagagli, e prendiamo il primo aereo per casa. Vaghiamo per l'ufficio fino a verso le due e mezza, poi andiamo in bagno e ci impicchiamo con le cravatte.
Phil
: Hai idea di che faccia abbia?
Larry
: No. Tu?
Phil
: Neanche la più vaga.
Larry
: Forse Bob?
Phil
: Bob? Come fa Bob a sapere che faccia ha?
Larry
: Eh, già. Non importa. Una delle cose buone delle convention è che tutti... tutti i figli di Dio hanno il cartellino, soprattutto quelli come lui. Ce n'avrà uno speciale al neon, no? Dick Fuller. No? Presidente. Soprannome: "El Kahuna. Grande". Spero che abbia un anello, così glielo bacio. Phil, cos'è quello?
Phil
: Un attaccapanni.
Larry
: Lo so che è un attaccapanni. Che cosa ci fa qui?
Phil
: Per i cappotti.
Larry
: Ma chi vuoi che si porti il cappotto? Siamo tutti nello stesso albergo! Su, fuori, c'è già così poco spazio qua, dai.
Phil
: Io mi ero premunito. Se non c'era l'attaccapanni avresti detto: "Phil, dov'è l'attaccapanni?".
Larry
: Adesso sappiamo dov'è, in corridoio. Come starà andando di là?
Phil
: Non credo che stia tanto bene.
Larry
: Davvero? Com'è?
Phil
: Forse sono i nervi. Magari non sopporta i tuoi atteggiamenti.
Larry
: Cosa?
Phil
: Come cosa? L'hai affrontato col fucile spianato.
Larry
: Chi, io? No, facevamo due chiacchiere.
Phil
: È un bravo ragazzo.
Larry
: Certo che è un bravo ragazzo. Non sprecherei il mio tempo se non lo fosse. Se c'è una cosa che non ci serve è un altro viscidone nell'industria dei lubrificanti. E poi, mi ricorda noi per tanti versi.
Phil
: No, non è vero. Lui ti ricorda te.
Larry
: Sì, ma io ho preso da te, quindi tutto torna.
Phil
: Non mi va che si mettano a fare le interurbane.
Larry
: Beh, puoi detrarlo dal conto. Forse, chi lo sa, starà assaporando l'esperienza.
Phil
: Di andare in bagno?
Larry
: Sì. Tu ci sei già stato?
Phil
: No, perché?
Larry
: Oh, è fantasmagorico! È l'unica cosa che mi piace di questo posto. C'è un faretto puntato sopra il cesso, e ci sono specchi messi sui tre lati. Tu hai la possibilità di guardarti mentre ti pulisci il culo.
Phil
: È un tuo sogno nel cassetto?
Larry
: Credo che sia un'esperienza che dovremmo fare tutti una volta nella vita. Ti rendi conto di cosa avrebbero dato i faraoni d'Egitto per potersi guardare mentre si pulivano il culo? Molto, ma
non potevano, la tecnologia non era disponibile.
Phil
: Esistevano gli specchi.
Larry
: Ma sì, degli specchietti. Degli affaretti che tenevi in mano... Prova a guardarti, mentre pulisci il culo, con uno specchio che tieni in mano. Non... non puoi. Non riesci a vedere niente. Tanto vale che guardi qualcun altro, no? No, no, no, no, per vederti come si deve ci vuole una bella serie di specchi a parete. Allora sì che hai il quadro complessivo. Ti ricorda che non sei diverso da nessun altro quando andiamo al fondo. Ti dà un senso di umiltà.
Phil
: Se lo dici tu...
Larry
: La porta è bloccata.
Phil
: Chiamo giù e glielo dico.
Larry
: Oh, Cristo! Ehilà! Ti senti meglio, Bob?
Bob
: Sì, ho... soltanto un po' di nausea, ecco.
Larry
: Porter ti ha fatto lavorare di sotto tutto il giorno?
Bob
: Più o meno.
Larry
: Eri al bancone?
Bob
: Eh... sì.
Larry
: Ah, ecco. Dovevi dirgli di andare a farsi fottere. Io odio stare al bancone.
Bob
: L'ho trovato interessante.
Larry
: Qui non c'è un armadio!
Phil
: Per questo c'era l'attaccapanni.
Larry
: Beh, Bob, qualunque cosa è interessante per un po'. L'odontoiatria è interessante per un po', ma certe cose stufano in fretta.
Phil
: Ma quella è una cosa che va fatta.
Larry
: Ah! Ah! Eccoci qua, parole calate dall'alto. "Ma quella è una cosa che va fatta".
Phil
: Larry, fatti scroccare una sigaretta.
Larry
: Una volta te l'avrei offerta volentieri, ma ormai... ho smesso.
Phil
: Figurati se hai smesso!
Larry
: Lo giuro su Dio.
Phil
: Quando?
Larry
: Da un paio di mesi, e dovresti anche tu, se ci tieni alla salute.
Phil
: Vaffanculo, Larry, non sei mia moglie.
Larry
: Hai ragione, non sono tua moglie. E... Fai bene a puntualizzarlo, perché, data la nostra intimità, me lo dimentico a volte. Sai, Bob ha più buon senso di noi due messi insieme. Non hai mai fumato una sigaretta in vita tua, vero?
Bob
: No, in effetti.
Larry
: E scommetto che non bevi molto.
Bob
: Ogni tanto una birra, se capita.
Larry
: Ma niente di più forte, vero?
Bob
: No.
Larry
: E, correggimi se sbaglio, ma sarei pronto a giocarmici la paga, che mai in vita tua, mai, sei entrato in un locale di spogliarelli, sei salito sul palco, hai preso in braccio la spogliarellista, e te la sei scopata a sangue davanti a tutti quanti.
Bob
: Non ho fatto cosa?
Phil
: Gesù santo, Larry!
Larry
: Rispondi alla domanda. Sì o no?
Bob
: No. Io... io in quei posti non ci sono mai stato.
Larry
: Ecco, che ti dicevo? Dovresti fare domanda per la beatificazione. La concorrenza non è più dura come una volta, secondo me ti accettano. Sei cattolico?
Bob
: No.
Larry
: Episcopale?
Bob
: No.
Larry
: Allora che cosa?
Bob
: Battista.
Larry
: Ecco, questo è un problema. Ma pure loro avranno qualcosa di analogo per chi vive tutta una vita senza fare niente.
Bob
: No, a quanto mi risulta no.
Larry
: Beh, che diamine! Allora è ora di cambiare religione. Va' dove ti apprezzano, dove si può fare carriera. Fammi sapere se succede.
Bob
: Sarei il primo.
Larry
: Ricordati che l'idea è mia, ho i diritti sul merchandising: statuette di plastica, cose così. Dove vai?
Phil
: Faccio un salto al bar, sto via qualche minuto. Torno subito.
Bob
: Vengo con te.
Phil
: No, no, è meglio che resti qui. Ci vuole qualcuno che tenga d'occhio Larry, è capace di subaffittarsi la suite.
Larry
: Visto che vai giù, fèrmati al 15° piano e vedi cosa fa la gente che sa il suo mestiere. Sempre che tu possa reggere alla vergogna. E portami su qualche gambero! Che matto.
Bob
: Tu o lui?
Larry
: Lui. Mi fa morire dal ridere.
Bob
: Non è Phil che definirei matto qua dentro.
Larry
: Questo perché non lo conosci. Vuoi un bastoncino di carota?
Bob
: Da quanto lavorate insieme?
Larry
: Beh, dipende da come calcoli. Vuoi un bastoncino di carota?
Bob
: No, grazie.
Larry
: Secondo il tempo geologico, ci siamo appena incontrati. Se calcoli con gli anni dei cani, è una vita.
Bob
: Se facciamo in anni umani?
Larry
: Anni umani?
Bob
: Sì.
Larry
: Ci conosciamo da un po', perché me lo chiedi?
Bob
: Ho l'impressione che sia un tipo interessante.
Larry
: Ah, è un tipo in gamba. Bob, se stai cercando qualcuno da ammirare, prendi Phil, non quel coglione di Jim Young.
Bob
: Da quant'è che è divorziato?
Larry
: Non credo lo sia ufficialmente, credo sia ancora in attesa, ma non me lo chiedere perché non lo so.
Bob
: È un peccato che debba divorziare.
Larry
: Guarda, non ti devi rammaricare, Insomma, avrà fatto questa scelta per guadagnarci qualcosa.
Bob
: E che cosa?
Larry
: La sua libertà, credo.
Bob
: Comunque, si deve rinunciare a troppo.
Larry
: Certe volte ti devi tagliar via le gambe per sfuggire alle trappole della vita.
Bob
: Forse sì.
Larry
: Phil è cambiato tanto negli ultimi due anni. E on parlo solo del divorzio.
Bob
: Davvero? In che senso?
Larry
: Vedi, lui prima era... Non lo so. Era entusiasta. Il mondo era un posto meraviglioso e lui era felice di starci.
Poi, da un giorno all'altro, non avresti detto di parlare con la stessa persona, come se qualcuno lo avesse sgonfiato.
Avevi l'impressione che da un momento all'altro, potesse tirare fuori una pistola e spararsi. Aveva ancora un bell'aspetto, distinto, solo che... non lo so, avevo la sensazione che qualcosa dentro di lui si fosse... disfatto.
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
Gli intellettuali sono un gruppo sociale autonomo e indipendente,
oppure
ogni gruppo sociale ha una sua propria categoria specializzata di intellettuali? Il problema è complesso per le varie forme che ha assunto finora il processo storico reale di formazione delle diverse categorie intellettuali.
Antonio Gramsci
Cit. da
Gli intellettuali e l'organizzazione della cultura ‐ Incipit
Frasi di Antonio Gramsci
Gli intellettuali sono un gruppo sociale autonomo e indipendente,
oppure
ogni gruppo sociale ha una propria categoria specializzata di intellettuali? Il problema è complesso per le varie forme che ha assunto finora il processo storico reale di formazione delle diverse categorie in intellettuali.
[vol. III, quaderno 12 XXIX, 1932)
Antonio Gramsci
Cit. da
Quaderni del carcere
Frasi di Antonio Gramsci
Wendy
: È fantastico quanta attività c'è ancora, oggi.
Ullman
: Sì, i clienti e gran parte del personale se ne sono andati ieri, ma l'ultimo giorno è sempre più indaffarato. Vogliono partire tutti prima che sia possibile. Per le cinque di questa sera vi sembrerà che qui non ci sia mai stato nessuno.
Wendy
: Come la nave fantasma, eh?
Ullman
: Eh, eh, sì.
Halloran
: Tu lo sai perché sapevo che ti chiamano Doc? Tu hai capito, vero, che voglio dire? Sai, mi viene in mente quando ero ancora bambino. Mia nonna e io riuscivamo a fare delle lunghe conversazioni e senza mai aver bisogno di aprire la bocca. Diceva che era lo "shining", la luccicanza. E per molto tempo io credevo che eravamo solo noi due ad averla, la luccicanza. Proprio come tu credi di averla tu e basta. Ma ce l'hanno anche tanti altri, invece, solamente che forse non lo sanno,
oppure
non ci credono. Da quanto tempo hai capito di averla? Avanti, perché non ne vuoi parlare?
Danny
: Perché non devo parlarne.
Halloran
: Ma chi ti ha detto che non devi parlarne?
Danny
: Tony.
Halloran
: Chi è Tony?
Danny
: Tony è... è il bambino che sta nella mia bocca.
Halloran
: E Tony è quello che... ti dice le cose?
Danny
: Sì.
Halloran
: E com'è che te le dice?
Danny
: È come quando di notte faccio i sogni. Lui mi fa vedere le cose. Ma quando mi sveglio, però, io non mi ricordo esattamente tutto.
Halloran
: Senti, mamma e papà sanno per caso di Tony?
Danny
: Sì.
Halloran
: Sanno anche quello che ti dice?
Danny
: No, Tony m'ha detto che loro non devono saperlo.
Halloran
: E Tony cosa ti ha detto a proposito di questo posto? A proposito dell'Overlook Hotel?
Danny
: Non lo so.
Halloran
: Avanti, cerca di sforzarti, Doc. Pensaci.
Danny
: Qui c'è qualcosa di malefico?
Halloran
: Beh... Quando capita qualcosa di brutto, a volte restano delle tracce di quello che è avvenuto. È come... come quando brucia il pane dei toast. Vedi, certe cose che succedono lasciano tante tracce di quello che è accaduto. Ma sono tracce che non tutti possono vedere, ma solamente quelle persone che hanno la luccicanza, solo loro. Così come riescono a vedere quello che potrà avvenire.
Oppure
gli è possibile rivivere degli avvenimenti di tanto tempo fa. Io credo che qui, in questo posto, siano successe, sì, qui, proprio in questo hotel, attraverso gli anni, tante cose non proprio giuste.
Danny
: Mi parli della camera 237?
Halloran
: La camera 237?
Danny
: Tu hai paura della camera 237.
Halloran
: No, non ne ho.
Danny
: Mister Hallorann, che cosa c'è nella camera 237?
Halloran
: Niente! Non c'è niente, nella camera 237! Ma tu non devi andarci assolutamente, lì dentro, non devi comunque. Devi restarne lontano, Danny. Sono stato chiaro? Restane lontano!
Dal film:
Shining
Scheda film e trama
Frasi del film
Ma perché l'amore è così complicato? com'è possibile dannarsi in questo modo? pensa solo al tempo che perdiamo a stare male..quando sei solo ti lamenti "riuscirò a trovare una donna?" e quando ce l'hai "sarà quella giusta?"
oppure
"l'amo veramente? si può amare più di una donna nella vita? perché ci si separa? si possono mettere a posto le cose quando sta andando tutto male?" è un continuo farsi domande del cazzo, un'angoscia senza fine... eppure non si può dire che ci arriviamo impreparati..non facciamo che leggere storie d'amore, romanzi, poesie, saggi sull'amore, vediamo film d'amore.., L'amore! L'amore! L'amore!
Xavier
Dal film:
Bambole russe
Scheda film e trama
Frasi del film
[Rivolto a Daniel Bryan]
Il pubblico crede in te. E tu lo senti. E quando lo senti, quando noti qualcuno che crede in te, questo ti rende più forte, ti dà delle emozioni, e tutto quello che vuoi è uscire su questo ring ogni singola serata, malato, stanco o dolorante, e mettere il tuo corpo in gioco, per dire che credo in voi tanto quanto voi credete in me. Questo è quello che è la WWE. Non si tratta di raggiungere la luce della ribalta. Riguarda quelle persone capaci di venire qui, scegliere la loro superstar preferita, e mettere la loro mano davanti alla loro faccia
oppure
cavalcare l'onda di una barba
[2]
, e avere quei momenti con la loro superstar preferita. Questo è il perchè facciamo quello che facciamo.
John Cena
Frasi di John Cena
Scelgo un progetto perché mi appassiono alla sceneggiatura,
oppure
al personaggio.
Claudio Santamaria
Frasi di Claudio Santamaria
Penso ancora di aver sbagliato mestiere. Volevo fare l'architetto. Sognavo case semplici in cui l'abitazione si confondesse con i materiali con cui era stata costruita. Case di legno, circondate dall'edera,
oppure
erette con la pietra di fiume.
Claudio Santamaria
Frasi di Claudio Santamaria
Nessuno é se stesso.Sono pochi quelli che riescono ad agire sempre nel rispetto di ciò che si é, senza cambiare per opportunismo o convenienza,
oppure
nel tentativo di non ferire altre persone.
Carlo Zannetti
Frasi di Carlo Zannetti
Sposa
: La nostra casalinga di Pasadena si chiama Jeanne Bell. Moglie del dottor Lawrence Bell. Ma quando la conoscevo io, quattro anni fa, si chiamava Vernita Green. Il suo nome in codice era Copperhead, Testa di Rame. Il mio, Black Mamba. Hai una salvietta?
Vernita
: Tieni.
Sposa
: Grazie.
Vernita
: Lo prendi sempre con zucchero e latte?
Sposa
: Sì.
Vernita
: Suppongo che sia un po' tardi per farti le mie scuse, eh?
Sposa
: Supposizione esatta.
Vernita
: Senti, troia, hai intenzione di fare altre stronzate davanti alla mia bambina?
Sposa
: Rilassati, per ora. Non ho intenzione di ammazzarti davanti a tua figlia, va bene?
Vernita
: Sei più razionale di quanto Bill ti ritenesse capace.
Sposa
: Sono la pietà, la compassione e il perdono che mi mancano, non la razionalità.
Vernita
: Senti, lo so, ti ho fregata, è vero. Ho fatto il gioco sporco. Vorrei non averlo fatto, ma l'ho fatto. Capisco che tu voglia pareggiare i conti.
Sposa
: No, no, no, no. No. Per andare pari, pari veramente, dovrei uccidere prima te, poi andare su da Nikki, ucciderla, aspettare tuo marito, il dottor Bell, e uccidere anche lui. Così saremmo pari, Vernita. Quel che si dice "quadratura".
Vernita
: Se per magia potessi tornare indietro nel tempo, lo farei. Ma non posso. Voglio solo dirti che sono una persona diversa, ora.
Sposa
: Oh, che bello. E chi se ne frega?
Vernita
: Non mi faccio illusioni. Lo so che non merito né la tua pietà né il tuo perdono. Tuttavia, ti supplico di averli entrambi, in nome di mia figlia.
Sposa
: Che merda. È meglio che ti fermi dove sei. Ti ho detto che non voglio ammazzarti sotto gli occhi di tua figlia, ma questo non significa che spiattellarmela davanti come stai facendo ora mi ispiri compassione. Tu e io abbiamo una faccenda in sospeso. E nessuna delle stramaledette cose che hai fatto in questi ultimi quattro anni, compresa quella di farti ingravidare, cambierà la situazione.
Vernita
: Allora, quando li chiudiamo i conti?
Sposa
: Dipende solo da te. Quand'è che preferisci morire? Domani?
Oppure
dopodomani?
Vernita
: Perché non facciamo stanotte?
Sposa
: Splendido. E dove?
Vernita
: C'è un campo di baseball dove alleno la squadra dei piccoli a circa un miglio da qui. Ci vediamo lì alle 2:30 di questa notte, vestite completamente di nero. Copri i capelli con una calza nera. E vediamo chi è più brava con il coltello. Non ci disturberà nessuno. Ora, devo preparare i cereali per Nikki.
Sposa
: Bill diceva che eri una delle migliori a maneggiare un'arma da taglio.
Vernita
: Vaffanculo, troia. Non le ha mai dette, certe stronzate. Quindi tu infilatele nel culo le tue puttanate, Black Mamba. Black Mamba... Doveva essere il mio nome in codice, Black Mamba...
Sposa
: Che arma scegli? Se vuoi continuare col coltello da macellaio per me va bene.
Vernita
: Ah, ah, ah! Molto divertente, troia. Molto!
Sposa
: Non era mia intenzione farlo davanti a te. E questo mi dispiace. Ma puoi credermi sulla parola. Tua madre se l'è cercata. Quando sarai grande, se la cosa ti brucerà ancora e vorrai vendicarti, io ti aspetterò.
Hattori Hanzo
: Per chi è considerato guerriero, durante il combattimento l'annientamento del nemico deve essere l'unica preoccupazione. Reprimete qualsiasi emozione o compassione. Uccidete chiunque vi ostacoli, ancorché fosse Dio, o Buddha in persona. Questo è il cuore dell'arte del combattimento.
Dal film:
Kill Bill vol. 1
Scheda film e trama
Frasi del film
Quinto
: Avanzate! Avanzate! Forza! Gettate le armi! Gladiatore, l'imperatore Commodo ha chiesto di te.
Massimo
: Sono al servizio dell'imperatore.
Commodo
: Alzati. Alzati. La tua fama è ben meritata, Ispanico. Non credo che ci sia mai stato un gladiatore come te, e quanto a questo giovane, insiste nel dire che sei Ettore redivivo.
Oppure
era Ercole? Ma perché l'eroe non si rivela e non ci dice il suo vero nome? Perché tu hai un nome?
Massimo
: Mi chiamano Gladiatore!
Commodo
: Come osi voltare le spalle a me? Schiavo! Ti toglierai l'elmo e mi dirai il tuo nome!
Massimo
: Mi chiamo Massimo Decimo Meridio. Comandante dell'Esercito del Nord. Generale delle Legioni Felix. Servo leale dell'unico vero imperatore Marco Aurelio. Padre di un figlio
assassinato. Marito di una moglie uccisa. E avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra.
Quinto
: Armatevi!
Folla
: No! Fateli vivere! Grazia! Grazia! Grazia! Grazia! Grazia! Grazia! Grazia!...
Quinto
: Abbassate le armi!
Gladiatori
: Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! ...
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Massimo
: Mi hai mandato a chiamare, Cesare? Cesare?
Marco Aurelio
: Dimmi di nuovo, Massimo, perchè siamo qui?
Massimo
: Per la gloria dell'Impero, Cesare.
Marco Aurelio
: Ah, sì. Ah, sì, sì, mi ricordo. vedi quella mappa, Massimo? Quello è il mondo che ho creato io. Per venticinque anni ho conquistato, sparso sangue, espandendo l'Impero di
Roma. Da quando sono divenuto Cesare ho conosciuto solo quattro anni senza guerra. Quattro anni di pace su venti. E per che cosa? Io ho portato la spada, niente di più.
Massimo
: Cesare, la tua vita...
Marco Aurelio
: No, no, no, ti prego, non chiamarmi così. Vieni, ti prego. Siedi con me. E adesso parliamo, insieme, semplicemente, da uomini. Allora, Massimo, parla.
Massimo
: Cinquemila dei miei uomini sono là, nel fango ghiacciato. Tremila di loro sono piagati e feriti, duemila non lasceranno mai questo posto. Non posso credere che abbiano combattuto e siano morti per niente.
Marco Aurelio
: E che cosa credi, Massimo?
Massimo
: Hanno combattuto per te, e per Roma.
Marco Aurelio
: E che cos'è Roma, Massimo?
Massimo
: Ho visto gran parte del resto del mondo. È brutale, crudele, oscuro. Roma è la luce.
Marco Aurelio
: Eppure non ci sei mai stato. Non hai visto cos'è diventata Roma. Non ti accorgi che io sto morendo, Massimo? Quando un uomo è vicino alla sua fine vuole credere che la sua vita abbia avuto un senso. Come pronuncerà il mio nome il mondo negli anni a venire? Sarò noto come il filosofo? Il guerriero? Il tiranno?
Oppure
sarò l'imperatore che ha restituito a Roma il suo vero spirito? C'è stato un sogno, una volta, che era Roma. Si poteva soltanto sussurrarlo. Ogni cosa più forte di un sospiro l'avrebbe fatto svanire. Era così fragile... Io temo che non sopravviverà all'inverno. Massimo, sussurriamolo così, adesso, insieme tu e io. Tu hai un figlio. Parlami della tua casa.
Massimo
: La mia casa è sulle colline di Trujillo. Un posto molto semplice. Pietre rosa che si scaldano al sole, e... un orto che profuma di erbe il giorno, e di gelsomino la notte. Oltre il cancello c'è un gigantesco pioppo. Fichi, meli, peri... Il terreno, Marco, è nero. Nero come i capelli di mia moglie.
Marco Aurelio
: Eh, eh, eh!
Massimo
: Vigne sui declivi a sud, olivi su quelli a nord, cavallini giocano con mio figlio, che vuol essere uno di loro.
Marco Aurelio
: Da quanto tempo manchi dalla tua casa?
Massimo
: Due anni, 264 giorni e questa mattina.
Marco Aurelio
: Ah, come ti invidio, Massimo. È una bella casa. Vale la pena combattere per essa. C'è un ultimo dovere che ti chiedo di compiere prima di tornare alla tua casa.
Massimo
: Che cosa vuoi che faccia, Cesare?
Marco Aurelio
: Voglio che tu divenga il protettore di Roma dopo la mia morte. Te ne darò l'autorità, per un unico scopo: restituire il potere al popolo di Roma, e porre fine alla corruzione che la rende abietta. Accetterai questo grande onore che ti sto offrendo?
Massimo
: Con tutto il mio cuore, no.
Marco Aurelio
: Massimo! È per questo che devi essere tu!
Massimo
: Sicuramente un prefetto, un senatore, qualcuno che conosca la città, che capisca la sua politica...
Marco Aurelio
: Ma tu non sei stato corrotto dalla sua politica.
Massimo
: E Commodo?
Marco Aurelio
: Commodo è un uomo senza moralità! Questo lo sai sin da quando eri ragazzo. Commodo non può governare. Non deve assolutamente governare. Tu sei il figlio che avrei dovuto avere. Commodo accetterà la mia decisione. Sa bene che l'esercito è leale soltanto a te, Massimo.
Massimo
: Ho bisogno di un po' di tempo.
Marco Aurelio
: Certo. Al tramonto spero che avrai acconsentito. Ora abbracciami come un figlio, e porta a questo povero vecchio un'altra coperta.
Lucilla
: Mio padre ti favorisce, ora.
Massimo
: Augusta Lucilla.
Lucilla
: Non è sempre stato così.
Massimo
: Molte cose cambiano.
Lucilla
: Molte cose, ma non tutte le cose. Massimo, fermati! Lasciati guardare in faccia. Sembri turbato.
Massimo
: Ho perso molti uomini.
Lucilla
: Che cosa voleva mio padre da te?
Massimo
: Augurarmi ogni bene per il mio ritorno a casa.
Lucilla
: Tu menti. Ho sempre capito quando mentivi perché non sei mai stato abile nel farlo.
Massimo
: Eppure non mi hai mai consolato.
Lucilla
: È vero, ma del resto non ne avevi bisogno. La vita è molto più semplice per un soldato. O credi che non abbia cuore?
Massimo
: Credo che tu abbia il talento per sopravvivere.
Lucilla
: Eh, eh, eh, eh! Massimo, smettila. È davvero tanto penoso rivedermi?
Massimo
: No, sono stanco per la battaglia.
Lucilla
: Soffri nel vedere mio padre così debole. Commodo si aspetta che mio padre annunci la sua successione a giorni. Servirai mio fratello come hai servito mio padre?
Massimo
: Io servirò sempre Roma.
Lucilla
: Sai che ti ricordo ancora nelle mie preghiere? Ah, sì, io prego.
Massimo
: Mi ha rattristato la morte di tuo marito. Ho pianto per lui.
Lucilla
: Grazie.
Massimo
: E ho saputo che hai un figlio.
Lucilla
: Si, Lucio. Tra poco avrà otto anni.
Massimo
: Anche mio figlio ha quasi otto anni. Ti ringrazio per le tue preghiere. Sacri antenati, chiedo la vostra guida. Madre mia, indicami il volere degli dei per il mio futuro. Padre mio, vigila su mia moglie e mio figlio con rapida spada. Sussurra loro che vivo soltanto per poterli riabbracciare. Sacri antenati, io vi onoro, cercherò di vivere con la dignità che mi avete insegnato. Cicero.
Cicero
: Generale.
Massimo
: Non trovi difficile fare il tuo dovere?
Cicero
: Ogni tanto faccio quello che mi va di fare. Le altre volte faccio quello che devo.
Massimo
: Forse non è ancora tempo di tornare a casa.
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
I Soldato
: Una magnifica battaglia, comandante.
Massimo
: Grazie.
I Soldato
: Andiamo a bere.
II Soldato
: È stata una delle battaglie più cruente. Dovevano essere più di quattrocento.
Massimo
: Generale! Ancora vivo?
Quinto
: Ancora vivo.
Massimo
: Gli dei hanno il senso dell'umorismo.
Quinto
: Gli dei devono amarti.
Massimo
: Valerio.
Valerio
: Torni agli accampamenti, generale,
oppure
a Roma?
Massimo
: A casa. Da mia moglie, da mio figlio, e al mio raccolto.
Quinto
: Massimo il contadino! È ancora difficile immaginarlo, per me.
Massimo
: La terra si toglie molto più facilmente del sangue, Quinto.
Commodo
: Eccolo qui!
Massimo
: Principe.
Commodo
: Il senatore Gaio, il senatore Falco. Guardati da Gaio. Verserà un fluido mieloso nelle tue orecchie e un giorno ti sveglierai e potrai dire solo: "Repubblica! Repubblica! Repubblica!".
Gaio
: Perché no? Roma è stata una Repubblica per lungo tempo.
Commodo
: Sì. E in una repubblica il Senato ha il potere. Ma il senatore Gaio non si lascia influenzare da questo.
Falco
: Qual è la tua posizione, generale? Per l'Imperatore o per il Senato?
Massimo
: Un soldato ha il grande vantaggio di poter guardare il suo nemico negli occhi, senatore.
Gaio
: Ma con un esercito alle tue spalle potresti avere un grandissimo peso politico.
Commodo
: Ti avevo avvertito, adesso ti salverò. Senatori...
Lucilla
: Massimo.
Commodo
: Avrò bisogno di uomini come te.
Massimo
: Come posso servirti, Principe?
Commodo
: Sei un uomo che sa cosa vuol dire comandare. Tu dai gli ordini, gli ordini vengono eseguiti e la battaglia è vinta. Ma questi senatori complottano, e litigano, e lusingano, e ingannano. Massimo, noi dobbiamo salvare Roma dai politicanti, amico mio. Potrò contare su di te quando verrà il momento?
Massimo
: Principe, quando tuo padre mi congederà intendo ritornare a casa.
Commodo
: A casa? Beh, nessuno lo merita più di te. Non adagiarti troppo sugli allori, potrei chiamarti fra non molto. Lucilla è qui, lo sapevi? Non ti ha mai dimenticato. E ora tu sei "Massimo il Grande".
Marco Aurelio
: Se solo tu fossi nata uomo! Che grande Cesare saresti stata!
Lucilla
: Padre.
Marco Aurelio
: Saresti stata forte. Mi domando: saresti stata anche giusta?
Lucilla
: Sarei stata come tu mi avresti insegnato.
Marco Aurelio
: Ah! Com'è andato il viaggio?
Lucilla
: Lungo, scomodo... Perchè mi hai voluta qui?
Marco Aurelio
: Ho bisogno del tuo aiuto, per tuo fratello
Lucilla
: Ma certo!
Marco Aurelio
: Ti vuole bene, te ne ha sempre voluto, e... avrà bisogno di te, ora, più che mai. Basta con la politica. Fingiamo che tu sia una figlia amorosa e che io sua un buon padre.
Lucilla
: È una piacevole finzione, non credi?
I Soldato
: Si gela!
II Soldato
: Non ce la faccio più. Non vedo l'ora di tornare a Roma. Ave Massimo.
III Soldato
: Ave Cesare.
IV Soldato
: Uno! Due!
V Soldato
: Preparare tre cavalli.
IV Soldato
: Due! Tre! Quattro! Uno! Due!
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Non entrare in conflitto con i fanatici a meno che tu non possa renderli innocui. Opponiti a una religione con un'altra religione soltanto se le tue prove (miracoli) sono irrefutabili,
oppure
se puoi inserirti negli ingranaggi in maniera tale che i fanatici ti accettino come ispirata da Dio. Questa è stata per lungo tempo la barriera opposta alla scienza che assume un manto di divina rivelazione. La scienza è un prodotto dell'uomo in maniera fin troppo ovvia. I fanatici (e molti sono fanatici sull'uno e l'altro oggetto) devono sapere dove ti trovi ma, cosa più importante, devono riconoscere chi ti bisbiglia all'orecchio.
[Missionaria Protectiva, Insegnamento Primario]
Frank Herbert
Cit. da
La rifondazione di Dune
Frasi di Frank Herbert
Profezia e preveggenza. Com'è possibile provarne la verità davanti a domande senza risposta? Considera: in quale misura "l'onda" (come Muad'Dib chiama la sua visione immagine) è vera profezia, e quanto invece il profeta contribuisce a plasmare il futuro perché si adatti alla profezia? Il profeta vede veramente l'avvenire,
oppure
una linea di frattura, una crepa, un difetto che lui potrebbe spezzare con le decisioni o le parole, come il tagliatore di diamanti spezza una gemma con un colpo di scalpello?
[da "Riflessioni personali su Muad'Dib", della Principessa Irulan]
Frank Herbert
Cit. da
Dune
Frasi di Frank Herbert
Ripley
: Ash? Quella trasmissione... Mother ne ha decifrato una parte. Non si direbbe un S.O.S.
Ash
: Che cos'è?
Ripley
: Be', ha tutta l'aria di una minaccia. Vado a raggiungerli.
Ash
: A quale scopo? Insomma, prima che riesci ad arrivarci tu, loro sapranno se è una minaccia
oppure
no, giusto?
Dal film:
Alien
Scheda film e trama
Frasi del film
Wendy
: È fantastico quanta attività c'è ancora, oggi.
Ullman
: Sì, i clienti e gran parte del personale se ne sono andati ieri, ma l'ultimo giorno è sempre più indaffarato. Vogliono partire tutti prima che sia possibile. Per le cinque di questa sera vi sembrerà che qui non ci sia mai stato nessuno.
Wendy
: Come la nave fantasma, eh?
Ullman
: Eh, eh, sì.
Halloran
: Tu lo sai perché sapevo che ti chiamano Doc? Tu hai capito, vero, che voglio dire? Sai, mi viene in mente quando ero ancora bambino. Mia nonna e io riuscivamo a fare delle lunghe conversazioni e senza mai aver bisogno di aprire la bocca.
Diceva che era lo "shining", la luccicanza. E per molto tempo io credevo che eravamo solo noi due ad averla, la luccicanza. Proprio come tu credi di averla tu e basta. Ma ce l'hanno anche tanti altri, invece, solamente che forse non lo sanno,
oppure
non ci credono. Da quanto tempo hai capito di averla? Avanti, perché non ne vuoi parlare?
Danny
: Perché non devo parlarne.
Halloran
: Ma chi ti ha detto che non devi parlarne?
Danny
: Tony.
Halloran
: Chi è Tony?
Danny
: Tony è... è il bambino che sta nella mia bocca.
Halloran
: E Tony è quello che... ti dice le cose?
Danny
: Sì.
Halloran
: E com'è che te le dice?
Danny
: È come quando di notte faccio i sogni. Lui mi fa vedere le cose. Ma quando mi sveglio, però, io non mi ricordo esattamente tutto.
Halloran
: Senti, mamma e papà sanno per caso di Tony?
Danny
: Sì.
Halloran
: Sanno anche quello che ti dice?
Danny
: No, Tony m'ha detto che loro non devono saperlo.
Halloran
: E Tony cosa ti ha detto a proposito di questo posto? A proposito dell'Overlook Hotel?
Danny
: Non lo so.
Halloran
: Avanti, cerca di sforzarti, Doc. Pensaci.
Danny
: Qui c'è qualcosa di malefico?
Halloran
: Beh... Quando capita qualcosa di brutto, a volte restano delle tracce di quello che è avvenuto. È come... come quando brucia il pane dei toast. Vedi, certe cose che succedono lasciano tante tracce di quello che è accaduto. Ma sono tracce che non tutti possono vedere, ma solamente quelle persone che hanno la luccicanza, solo loro. Così come riescono a vedere quello che potrà avvenire.
Oppure
gli è possibile rivivere degli avvenimenti di tanto tempo fa. Io credo che qui, in questo posto, siano successe, sì, qui, proprio in questo hotel, attraverso gli anni, tante cose non proprio giuste.
Danny
: Mi parli della camera 237?
Halloran
: La camera 237?
Danny
: Tu hai paura della camera 237.
Halloran
: No, non ne ho.
Danny
: Mister Hallorann, che cosa c'è nella camera 237?
Halloran
: Niente! Non c'è niente, nella camera 237! Ma tu non devi andarci assolutamente, lì dentro, non devi comunque. Devi restarne lontano, Danny. Sono stato chiaro? Restane lontano!
Dal film:
Shining
Scheda film e trama
Frasi del film
Bergman
: Torniamo sulla Iwo Jima, dove si trova la nostra telecamera. Gli elicotteri di recupero e soccorso della Marina già in volo girano in tondo in attesa del primo contatto radio.
Barbara
: Mamma!
I Giornalista
: Tre minuti al distacco del paracadute ritardatore.
II Giornalista
: Siamo in attesa dell'annuncio del contatto.
Inco
: Un minuto e trenta secondi alla fine del blackout.
Cronkite
: Nessuna astronave in fase di rientro ha mai tardato più di tre minuti a uscire dal blackout. Questo è il momento critico. Reggerà lo scudo termico? Il modulo di comando sopravviverà all'intenso calore del rientro? Altrimenti, vi sarà solo silenzio.
Jeffrey
: Mamma, mi stringi troppo.
Marilyn
: Oh, mi dispiace tesoro, scusa.
Jeffrey
: Okay.
Inco
: Okay, volo, siamo a tre minuti. Siamo in attesa del contatto radio.
Gene
: Ricevuto.
Ken
: Odyssey, qui Houston. Mi sentite? Odyssey, qui Houston. Mi sentite?
Cronkite
: Il momento previsto per il ristabilimento del segnale in cui si supponeva che gli astronauti sarebbero usciti dal blackout è arrivato ed è passato. La miglior cosa che tutti possiamo fare è ascoltare e sperare. Stiamo per apprendere se lo scudo termico, che come ricorderete è stato danneggiato dall'esplosione di tre giorni fa, ha resistito
oppure
no all'infernale calore del rientro.
Ken
: Odyssey, qui Houston. Mi sentite? Odyssey, qui Houston. Mi sentite?
Inco
: Tre minuti e trenta secondi, restiamo in ascolto.
Ken
: Odyssey, qui Houston. Mi sentite? Odyssey, qui Houston. Mi sentite?
Inco
: Siamo a quattro minuti. Restiamo in ascolto.
Ken
: Odyssey, qui Houston. Mi sentite?
Jim
: Salve, Houston, qui Odyssey. È un piacere risentirvi.
Ken
: Odyssey, qui Houston. Bentornati a casa. Felice di rivedervi.
Andy
: Ottimo lavoro, Ken.
Ken
: Grazie.
Andy
: Sei stato grande. Bravo.
Donna
: Ce l'hanno fatta!
BIMBO
: Sono tornati a casa!
Lunney
: Okay, Deke.
Jim
: Houston, stiamo galleggiando. La navicella è al sicuro. Qui Apollo 13. Passo e chiudo.
Gene
: Bel lavoro!
Susan
: Papà! Papà!
Jim
: La nostra missione fu definita un fallimento di grande successo perché tornammo sani e salvi, ma sulla Luna non ci arrivammo mai. Più tardi venne accertato che una serpentina di riscaldamento difettosa all'interno dei serbatoi di ossigeno aveva provocato una scintilla durante il rimescolamento a freddo, causando l'esplosione sulla Odyssey. Si trattava di un difetto minore, prodottosi due anni prima che io venissi nominato comandante del volo. Fred Haise sarebbe dovuto andare sulla Luna con l'Apollo 18, ma la sua missione fu annullata a causa dei tagli di bilancio. Non volò più nello spazio. E neppure Jack Swigert, che lasciò la NASA e fu eletto al Congresso per lo Stato del Colorado. Ma morì di cancro prima di assumere la carica. Ken Mattingly andò in orbita intorno alla Luna come pilota del modulo di comando dell'Apollo 16, e comandò uno Shuttle senza mai avere avuto il morbillo. Gene Kranz, direttore delle operazioni di volo, è andato in pensione da poco tempo. Molti altri collaboratori del controllo missione sono passati ad altre cose, ma alcuni sono ancora là. E quanto a me, i sette straordinari giorni di Apollo 13 furono i miei ultimi nello spazio. Ho osservato altri colleghi passeggiare sulla Luna e tornare sani e salvi. Seduto in sala controllo,
oppure
a casa nostra, a Houston. Qualche volta mi sorprendo a guardare la Luna, ricordando gli incredibili eventi del nostro lungo viaggio, pensando alle migliaia di persone che lavorarono per riportare noi tre a casa. Guardo la Luna e mi chiedo: quando ci torneremo? E chi ci andrà questa volta?
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
GNC
: Gene, no, non è la velocità, è l'angolo. Forse stanno ancora emettendo qualcosa che li manda fuori traiettoria, ma l'angolo di avvicinamento è troppo stretto. Siamo arrivati a 5,9.
Gene
: Accidenti.
Rientro I
: Di questo passo sfiorano l'atmosfera, rimbalzano nello spazio e non li prendiamo più.
Rientro II
: Ci vuole un'altra accensione per riportarli nel corridoio di rientro.
Gene
: Un'altra accensione.
Rientro II
: Accendiamo i motori e riportiamoli in rotta.
Gene
: Ricevuto.
Capcom
: Aquarius, qui Houston.
Jim
: Houston, qui Aquarius.
Capcom
: Jim, abbiamo un'altra correzione di rotta per voi.
Jack
: Che succede?
Fred
: Un'altra correzione di rotta.
Jim
: Ahm, abbiamo capito, Houston. Ma tenete conto che io e Fred ci metteremo un po' a riavviare il computer per la piattaforma inerziale, se dobbiamo accendere il motore.
Capcom
: Ah, negativo, Jim. Non possiamo permetterci di consumare energia per il computer.
Fred
: E dobbiamo farlo alla cieca?
Jim
: Houston, senza il computer di che cosa ci serviamo per l'orientamento?
Gene
: Senti, dobbiamo dargli un punto di riferimento a quei disgraziati.
Tecnico Guida
: Senza energia niente lettura strumentale.
Gene
: Non parlo di energia, ma di punti di riferimento visuali.
GNC
: No, non c'è nessun riferimento, ci sono solamente rottami lassù.
Jim
: Houston, ci dite il perché di quest'accensione?
Capcom
: Stiamo cercando di risolvere una questione, Aquarius. Aspettate.
Jim
: Beh, sentite, Houston. Per mantenere l'assetto ci serve un unico punto fisso nello spazio. È giusto
oppure
no?
Capcom
: Sì. Ricevuto, Jim.
Jim
: Beh, Houston. Uno ce l'abbiamo. Se riusciamo a mantenere la Terra nel finestrino col controllo manuale, usando il reticolo coassiale fermo sul terminatore, ci serve solo sapere la lunghezza del periodo di accensione del motore. Più corto è, meglio è.
Capcom
: Ricevuto, Jim.
GNC
: Ma con il controllo manuale ce la fanno a spegnere il motore in tempo senza il computer?
Gene
: È il meglio che possiamo fare, Glynn. Non abbiamo più tempo.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Walter
: Avremmo programmato la cosa per le 9:00 di domattina.
Jim
: Ah, mi sa che non funziona, Walter.
Walter
: Perché?
Jim
: Io e Fred riprenderemo a lavorare sugli esperimenti della superficie lunare domani, e Ken deve tornare nel simulatore. E stasera lavoreremo di nuovo sul piano di volo. Verrò a vedere questa macchina dopo che avrete finito.
Tecnico al cingolato
: Okay, d'accordo.
Jim
: Grazie.
Deke
: Jim, abbiamo un problema.
Dr. Chuck
: Ho avuto le analisi del sangue dal laboratorio. Charlie Duke ha il morbillo.
Jim
: Quindi ci serve un'altra riserva.
Dr. Chuck
: Siete stati tutti esposti al contagio.
Jim
: Beh, io l'ho avuto il morbillo.
Deke
: Ken Mattingly no.
Jim
: E voi vorreste cambiarmi l'equipaggio due giorni prima del lancio. Quando ormai prevediamo le nostre mosse. Quando capiamo tutto solo dal tono delle nostre voci.
Dr. Chuck
: Ken Mattingly potrebbe cadere gravemente ammalato proprio mentre tu e Haise starete risalendo dalla superficie lunare per l'appuntamento con lui.
Deke
: E quello non è il momento di ammalarsi.
Jim
: No, no, un momento. Jack Swigert è fuori dal giro da settimane.
Direttore NASA
: È qualificato per fare questa missione.
Jim
: È un buon pilota, ma quand'è l'ultima volta che è stato nel simulatore?
Direttore NASA
: Mi dispiace, Jim. Lo so che cosa provi. Senti, possiamo fare due cose. Possiamo scartare Mattingly e partire con Swigert
oppure
rinviare voi tre a un'altra missione.
Jim
: Mi sono addestrato per l'altopiano di Fra Mauro, e queste sono pagliacciate da medico di bordo, Deke!
Deke
: Jim, se insisti per aver Ken non puoi partire con l'Apollo 13. Sta a te decidere.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
[Sul brano: Backyard ritual]
Il testo è una riflessione sugli aspetti spirituali del fare musica. "Look for the church in your yard, look for the church that's in your heart" (cerca la chiesa nel tuo cortile, cerca la chiesa che è nel tuo cuore). Il cortile è simbolo dell'intimità più profonda. Nel cortile puoi avere sassi e fiori
oppure
immondizia, non importa: perché ci puoi andare e praticare la tua spiritualità. È persino più importante che farlo in una cattedrale. La cattedrale è bella, certo, ma la chiesa è nel tuo cuore. Per dirlo voglio usare questo pezzo così cupo e scuro di Davis. Perché nella musica Miles aveva il cuore, la chiesa, le cattedrali e le sue liturgie.
Al Jarreau
Frasi di Al Jarreau
Lasciateci giocare a tennis, ce lo meritiamo, la politica la facciano i politici. Se non andiamo in Cile, non si sarebbe dovuto andare in cento altri paesi, come l'Unione Sovietica, la Cecoslovacchia, il Brasile o l'Argentina.
Oppure
facciamo i conti coi morti in galera e diciamo no al Cile perché furono centomila e sì all'Argentina perché furono la metà?
Nicola Pietrangeli
Frasi di Nicola Pietrangeli
Siamo abituati a pensare al mare d'estate ma la stagione più bella per venire in Sicilia è proprio questa, la primavera,
oppure
l'autunno, che per me, individuo malinconico, è una stagione di grande fascino. La Sicilia è la culla della nostra cultura, qui viene conservato come in un laboratorio il DNA del nostro essere un popolo mediterraneo. Una grande terra che racchiude però tantissime anime: non riesco a immaginare niente di più diverso tra loro fra Palermo, Ragusa, Catania, Taormina, Trapani.
Luca Zingaretti
Frasi di Luca Zingaretti
Tu puoi anche non parlare con nessuna donna e capire benissimo se puoi avere una storia con lei
oppure
no. Anche senza dire una sola parola.
Lamberto Sposini
Frasi di Lamberto Sposini
Mi trovavo in cucina e stavo affettando le cipolle, quando mia figlia mi ha posto una domanda che mi ha colto di sorpresa.
- "
Papà, ma se tu e la mamma vi lasciate chi è che tiene due figlie e chi una?
"
- "
In che senso?
" - Ho chiesto.
- "
Siamo tre sorelle. La terza sorella non potete mica dividerla a metà!
"
Sul momento mi è venuto da ridere. Avrei voluto risponderle: non ti preoccupare, amore, la mamma ed io non ci lasceremo mai. Tuttavia non volevo mentirle. Non volevo mentirle perché so che ogni relazione di coppia si deve reinventare ogni giorno, e il torto più grande che puoi fare a te stesso, e agli altri, è proprio quello di crederti invincibile. Le ho risposto così:
- "
Amore, se per caso la mamma ed io un giorno ci separassimo vi vedremmo tutte e tre, un po' io e un po' la mamma, non ti preoccupare.
"
- "
Ma in Mrs. Doubtfire il papà vedeva i bambini solo il sabato!
"
- "
Certe volte quando due genitori si lasciano possono succedere delle cose. Magari non si sono lasciati bene, ma litigando. Ma la mamma ed io siamo stati sempre d'accordo che, se anche ci lasciassimo, voi verreste sempre prima di tutto. Hai capito? Prima di tutto. Sempre.
"
A quel punto mia figlia mi ha fissato, in silenzio. Ad un tratto ha aggiunto:
- "
Papà, ma l'amore può finire?
"
Prima di risponderle ci ho pensato un istante.
- "
L'amore non finisce. Sono le persone che cambiano.
"
- "
Le persone?!
"
- "
Anche gli adulti crescono, sai? Tu adesso sei una bambina grande. Pochi anni fa eri una bambina piccola. Funziona un pochino così anche per le mamme e i papà. Io quando ho conosciuto la mamma ero una persona diversa, e lo era anche lei. L'importante, quando due persone si amano, è riuscire a cambiare insieme
oppure
rispettare i cambiamenti dell'altro. I genitori con i propri figli fanno proprio quella cosa lì. Certe volte invece fra di loro non ci riescono. E' per questo che l'amore per i figli è l'unico che non finisce mai, proprio mai!
"
- "
Ma tu quando hai incontrato la mamma, come hai fatto a sapere che era la mamma?
"
- "
Non credo di aver capito...
"
- "
Come hai fatto a capire che volevi amarla?
"
- "
Ah, quello l'ho capito dopo circa dieci minuti.
"
- "
E da cosa l'hai capito?
"
- "
Quando ci siamo incontrati la prima volta, lei si è sollevata i capelli dietro la nuca, sopra la testa, e si è fatta uno chignon senza neanche un elastico, solo annodandoli.
"
- "
E allora?
"
- "
E allora lì ho capito che lei aveva disperatamente bisogno di un elastico... E io dei suoi capelli.
"
- "
E tu ce l'avevi, l'elastico?
"
- "
No. Ma quando la mamma lo ha scoperto ormai mi voleva già bene.
"
- "
Papà! Allora l'hai imbrogliata?!
"
- "
Forse un pochino. Ma il punto è che la mamma è stata la prima che mi abbia mai fatto venire voglia di cercare un elastico. Capisci cosa intendo?
"
A questo punto mia figlia ha fatto una cosa che non dimenticherò mai. Mi ha guardato negli occhi per qualche secondo, si è sfilata il suo elastico e mi ha detto:
- "
Tieni papà. Così tu e la mamma non vi lasciate.
"
Lei rideva contenta. Io per fortuna stavo affettando le cipolle.
Da:
L'elastico per i capelli
Dovrete liberare Peeta alla prima occasione.
Oppure
trovatevi un'altra ghiandaia imitatrice!
Katniss Everdeen
Dal film:
Hunger Games - Il canto della rivolta - Parte 1
Scheda film e trama
Frasi del film
E molto simili alle visioni dell'uomo peloso c'era il richiamo che anche ora risuonava nel cuore della foresta. Questo lo riempiva di grande agitazione e strani desideri. Gli faceva sentire una felicità dolce, elusiva, ed era consapevole di provare struggimenti e stimoli selvaggi per una cosa che non conosceva. A volte inseguiva il richiamo sin dentro la foresta, per cercarlo come qualcosa di tangibile, e abbaiava secondo lo stato d'animo, piano o spavaldo. Poi infilava il naso nel muschio fresco del legno o nel terreno scuro dove cresceva l'erba alta e annusava con gioia gli odori della terra grassa;
oppure
stava per ore accucciato come se si nascondesse dietro i tronchi ricoperti di funghi o gli alberi caduti, dove teneva occhi e orecchie spalancati davanti a tutto ciò che si muoveva e risuonava intorno a lui. Poteva essere che restando così disteso sperasse di sorprendere il richiamo che non riusciva a capire. Ma non sapeva perché faceva tutte queste cose. Era spinto a farle, e non ci ragionava affatto.
Jack London
Cit. da
Il richiamo della foresta
Frasi di Jack London
Cosa costituisce la virtù, signora Graham? La condizione di saper e voler resistere alla tentazione, o quella di non avere tentazioni a cui resistere? È forte quell'uomo che supera grandi ostacoli e ottiene sorprendenti risultati, seppure con un gran dispendio di energia muscolare e col rischio di un conseguente affaticamento,
oppure
chi se ne sta in poltrona tutto il giorno, con niente di più faticoso da fare che attizzare il fuoco e portare il cibo alla bocca? Se volete che vostro figlio avanzi a testa alta attraverso il mondo, non dovete cercare di togliere le pietre dal suo percorso, ma insegnargli a camminare saldamente sopra di esse, non insistere a guidarlo per mano, ma lasciare che impari ad andare da solo.
Anne Brontë
Cit. da
La signora di Wildfell Hall
Frasi di Anne Brontë
Credo che se mi sedessi in studio davanti a un foglio di carta bianco sarebbe davvero difficile uscirne con qualcosa di buono. E' quando sto facendo qualcosa, quando ho appena avuto una particolare esperienza,
oppure
ho provato un'emozione forte che l'ispirazione arriva. E' in quel momento che nascono le mie canzoni.
Jay Kay
Frasi di Jay Kay
La gente lascia la provincia | solo per sognare di tornarci per il resto della vita |
oppure
non la lascia affatto | solo per sognare di andarsene da un momento all'altro.
Raige
Cit. da
Sensi di colpa
Frasi di Raige
Lisle
: Così ardente... così piena di vita... e tutto questo, oggi, le sfugge via. Ah, questa è l'ineluttabile crudeltà della vita: ci offre un assaggio di giovinezza, di vitalità, e poi... ci fa assistere alla nostra decadenza.
Madeline
: Be', è la legge della natura.
Lisle
: Legge della natura un cazzo!
[sorride, si alza e va a prendere una boccetta]
Madeline
: Che cos'è?
Lisle
: Quello che è venuta a cercare. Un tocco di magia, in questo mondo ossessionato dalla scienza. Un tonico. Una pozione.
Madeline
: E che effetto fa?
Lisle
: Lei quanti anni mi darebbe?
Madeline
: Be', non saprei.
Lisle
: Andiamo... senza cercare di adularmi!
Madeline
: Mmmh... trentotto. Ah... ventotto. Tre... ventitré.
Lisle
: Io ho settantuno anni suonati! Ecco che effetto fa. Arresta il processo di invecchiamento all'istante, e lo costringe a regredire. Beva quella pozione, e non invecchierà mai più, neanche di un solo giorno. Non la beva... e continuerà a vedersi imputridire.
Madeline
: E quanto costa?
Lisle
: L'argomento finanziario è così volgare. Ho idea che non sia molto semplice. Vede, il costo... è diverso a seconda della persona.
Madeline
: Be', ma per me quanto sarebbe?
[Lisle scrive la cifra su un foglietto, e lo fa vedere a Madeline]
Madeline
:
[Ride]
Be', si è fatto tardi... ora devo proprio andare.
Lisle
: Sieda! Mi porga la sua mano.
[Le fa un taglio sulla mano con il coltello]
Madeline
: Aaaah... ma che sei matta?!
Lisle
: Osservi.
[Le bagna la ferita con la pozione, che la rimargina completamente e, allo stesso tempo, le ringiovanisce la mano.]
Madeline
: Assegno va bene?
Lisle
: Certo. Ma lei deve farmi una promessa. Il segreto che dividiamo non dovrà mai essere rivelato. Lei potrà continuare la sua carriera per dieci anni, dieci anni di perfetta, immutata bellezza. Ma alla fine di questo periodo, prima che la gente divenga sospettosa, lei deve scomparire dalla vista del mondo per sempre. Potrà ritirarsi. Potrà inscenare una falsa morte.
Oppure
, come disse Greta, una delle mie clienti... "Io voglio rimanere sola".
Madeline
: No! Anche lei?!
Dal film:
La morte ti fa bella
Scheda film e trama
Frasi del film
Le leggi ingiuste esistono: dobbiamo essere contenti di obbedirvi, o dobbiamo tentare di emendarle, obbedendovi fino a quando non siamo riusciti nel nostro intento,
oppure
ancora dobbiamo trasgredirle da subito? Generalmente gli uomini con un governo come questo, pensano di dovere aspettare fino a quando avranno persuaso la maggioranza a modificare tali leggi. Ritengono che se opponessero resistenza, il rimedio sarebbe peggiore del male. Ma è colpa del governo stesso, se il rimedio è peggiore del male. È lui a renderlo peggiore.
Henry David Thoreau
Cit. da
Disobbedienza civile
Frasi di Henry David Thoreau
La sua persona suggeriva che anche nei gradi più bassi della vita potrebbero esservi uomini di genio, per quanto umili, illetterati e senza prospettive di migliorare questo loro stato essi siano; hanno sempre le loro idee originali,
oppure
non fingono di averle, e sono senza fondo come si credeva fosse il lago di Walden, sebbene possono essere oscuri e fangosi.
Henry David Thoreau
Cit. da
Walden ovvero Vita nei boschi
Frasi di Henry David Thoreau
Non voglio venire a letto con te | non ho nemmeno bisogno di passione | non voglio una relazione tumultuosa | che mi faccia sentire che la mia vita ha una direzione | tutto ciò che voglio sono conforto e assistenza | semplicemente sapere che la mia donna mi offre dolce | amore materno. | Ho camminato a lungo in questo vicolo deserto | ne ho abbastanza di questo solito vecchio gioco | sono un uomo di mondo | e dicono che sono forte | ma ho un peso sul cuore | e la mia speranza se n'è andata. | Fuori, nella città | nel freddo mondo esterno | non voglio pietà, solo un posto sicuro dove nascondermi | Mamma, per favore, lasciami tornare dentro (
oppure
) Donna, per favore, lasciami tornare dentro (alludendo ad un rifugio). | Non voglio smuovere le acque | ma tu puoi darmi tutto l'amore di cui ho voglia | non riesco a prenderlo se mi vedi piangere | desidero la pace prima di morire. | Tutto ciò che voglio è sapere che sei lì | che mi darai tutto il tuo dolce | amore materno. | Il corpo mi duole, ma non riesco a dormire | i miei sogni sono tutta la compagnia che mi rimane | ho come la sensazione che quando il sole tramonterà | tornerò a casa dal mio dolce | amore materno.
[da Mother Love]
Freddie Mercury
Frasi di Freddie Mercury
L'orologio della torre del municipio scoccò le sette e mezzo. D'altronde non importava che ora fosse; il tempo gli era completamente indifferente. Non provava interesse per nulla e per nessuno. Sentì una leggera compassione per se stesso. Molto fuggevolmente, non proprio come un proposito, gli venne l'idea di recarsi a una qualsiasi stazione, partire, non importava per dove, sparire per tutti coloro che lo avevano conosciuto, ricomparire in qualche luogo all'estero e incominciare una nuova vita, sotto spoglie diverse. Si ricordò di certi strani casi clinici che conosceva dai libri di psichiatria, delle cosiddette doppie esistenze: un uomo spariva improvvisamente dalla vita normale, veniva dato per disperso, ritornava dopo pochi mesi o dopo anni, senza ricordare dove era stato tutto quel tempo, finché in seguito qualcuno con cui s'era incontrato da qualche parte in un paese lontano lo riconosceva, ma lui non aveva più memoria di nulla. E in forma più lieve a più d'uno doveva capitare la stessa cosa. Per esempio dopo aver fatto un sogno? Certo, ci si ricordava... Ma sicuramente c'erano anche dei sogni che si dimenticavano del tutto, dei quali non restava più traccia, tranne un certo strano stato d'animo, uno stordimento misterioso.
Oppure
si ricordavano solo più tardi, molto più tardi, e non si sapeva più se si era fatta un'esperienza reale o soltanto sognato. Soltanto... soltanto...!
Arthur Schnitzler
Cit. da
Doppio sogno
Frasi di Arthur Schnitzler
Holden
: Avanti. Siediti.
Leon
: Disturbo se parlo? Divento nervoso quando faccio i test.
Holden
: Ti prego, non muoverti.
Leon
: Ah, mi scusi... Ho già fatto un test per l'intelligenza, questi non li ho mai fatti...
Holden
: I tempi di reazione sono importanti quindi ti prego, fai attenzione, devi rispondere rapidamente.
Leon
: Certo.
Holden
: 1187 Unterwasser.
Leon
: È il mio albergo.
Holden
: Cosa?
Leon
: Dove abito.
Holden
: È bello?
Leon
: Si, certo, credo... Questo è già il test?
Holden
: No, diciamo che è per scaldarti.
Leon
: Umh... non è che sia di lusso...
Holden
: Sei in un deserto, stai camminando sulla sabbia e all'improvviso...
Leon
: Questo è già il test?
Holden
: Si, sei in un deserto, stai camminando sulla sabbia e all'improvviso...
Leon
: Quale?
Holden
: Cosa?
Leon
: Quale deserto?
Holden
: Non ha importanza quale deserto, è del tutto ipotetico.
Leon
: Com'è che mi ci trovo lì?
Holden
: Magari sei infastidito o forse volevi stare per conto tuo, chi lo sa... Guardi in terra e vedi una testuggine Leon, arranca verso di te...
Leon
: Testuggine? Che cos'è?
Holden
: Sai cos'è una tartaruga?
Leon
: Sicuro.
Holden
: Stessa cosa.
Leon
: Mai vista una testuggine... Però ho capito che intende.
Holden
: Allunghi una mano e rovesci la testuggine sul dorso Leon.
Leon
: Inventa lei le domande, signor Holden?
Oppure
gliele scrivono?
Holden
: La testuggine giace sul dorso, la sua pancia arrostisce al sole rovente, agita le zampe cercando di rigirarsi, ma non può. Non senza il tuo aiuto. Ma tu non la aiuti...
Leon
: Come sarebbe non la aiuto ?!
Holden
: Sarebbe che non la aiuti. Perché Leon?
[Leon è innervosito]
Sono solo domande Leon. In risposta al tuo quesito, c'è chi le scrive per me. È un test concepito per provocare una reazione emotiva. Continuiamo?
[Leon annuisce]
Holden
: Descrivi con parole semplici solo le cose belle che ti vengono in mente: riguardo a tua madre.
Leon
: Mia madre?
Holden
: Sì.
Leon
: Sai che ti dico di mia madre?
[Leon gli spara]
Dal film:
Blade Runner
Scheda film e trama
Frasi del film
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