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Aforismi Destino - parte 5
Frasi trovate
:
1.120
Hitler
: Io avevo dei grandissimi progetti per il popolo tedesco e per il mondo. Nessuno ha voluto capirmi. Nemmeno i più vecchi compagni di lotta. Che grande occasione abbiamo avuto. Il totale dominio del mondo era alla nostra portata. Troppo tardi. L'unica cosa che sia andata a buon fine è l'attacco a viso scoperto che ho condotto contro il giudaismo, attacco che ha liberato lo spazio vitale tedesco dagli influssi del veleno ebraico. Adesso resta la parte più facile. C'è ancora quell'estremo istante...
[ride sommessamente]
poi avrò la pace eterna.
Speer
: Ma voglia risparmiare il popolo, Mein Führer.
Hitler
: Se il popolo tedesco soccombesse affrontando questa prova non potrei versare nemmeno una lacrima. Non avrebbe meritato altro. Sarebbe solo andato incontro al
destino
che lui stesso si è preparato.
Speer
: Da alcuni mesi devo togliermi questo peso... Da mesi non eseguo i suoi ordini di distruggere tutto. Ci sono prove documentali che non solo ho ignorato i suoi ordini, ma anche... che li ho coscientemente trasgrediti. Dovevo farglielo sapere.
[Hitler spezza una matita e la getta per terra]
Però la mia assoluta lealtà nei suoi confronti non è mai venuta meno.
[Speer si alza dalla poltrona]
Hitler
: Si metta in viaggio. Allora, arrivederci.
Speer
[porge la mano per salutare il Führer, ma quest'ultimo non lo fa]
: Le auguro ogni bene.
Dal film:
La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler
Scheda film e trama
Frasi del film
Essere un uomo colto oggi, molto più che in passato, vuol dire essere un uomo del proprio tempo, con lo sguardo puntato verso l'avvenire: non si può più fare dell'archeologia culturale (come si continua a fare), se prima non si è capito profondamente il messaggio del futuro.
Ciò può essere scomodo, perché obbliga a continui ripensamenti e riconversioni. Ma è proprio questa la forza dell'uomo pensante, la qualità che lo distingue dall'animale; senza questa rigenerazione culturale l'avvenire che consegneremo ai nostri figli rischia di essere soltanto un frutto avvelenato.
Osservato da un'altra galassia, il
destino
umano può apparire poca cosa: un breve momento, tra l'esplosione iniziale e (probabilmente) quella finale. Ma, vissuta dall'interno, questa vita è per noi la cosa più preziosa: è una fiaccola che dobbiamo cercare di trasmettere a lungo, di mano in mano, secondo un percorso che sembra addentrarsi sempre più in quella che è la vera vocazione dell'uomo: la conoscenza.
Ma siamo ancora all'altezza di questo compito?
[Explicit]
Piero Angela
Cit. da
Da zero a tre anni
Frasi di Piero Angela
Il clan
destino
: Mi hanno preso per Patzon!
Totò
: Invece tu sei scemon!
Dal film:
Le sei mogli di Barbablù
Scheda film e trama
Frasi del film
Luna, avorio, strumenti musicali, rose,
|
lampade e il segno di Durer,
|
le nove cifre e lo sfuggente zero,
|
devo fingere che queste cose esistano.
|
Devo fingere che nel passato c'erano
|
Persepoli e Roma e che una sabbia
|
sottile ha misurato il
destino
di una torre
|
che le età del ferro hanno disfatto.
|
Devo pensare alle armi e alle fiamme
|
delle epopee e ai mari plumbei
|
che rosicchiano i pilastri della terra.
|
Devo fingere che ci sono gli altri. E' falso.
|
Ci sei solo tu. Tu, mia ventura
|
e sventura, inesauribile e pura.
Jorge Luis Borges
Titolo della poesia:
Linnamorato
Frasi di Jorge Luis Borges
Dio si fece totalmente uomo, ma uomo fino all'infamia, ma uomo fino alla riprovazione e all'abisso. Per salvarci, avrebbe potuto scegliere qualunque dei destini che ordiscono la complessa rete della storia; avrebbe potuto essere Alessandro o Pitagora o Rurik o Gesù; scelse un
destino
spregevole: fu Giuda.
Jorge Luis Borges
Cit. da
Tre versioni di Giuda
Frasi di Jorge Luis Borges
Kipling e Nietzsche, uomini sedentari, anelarono l'azione e i pericoli che il
destino
negò loro; London e Hemingway, uomini d'avventura, si affezionarono ad essa. Imperdonabilmente, giunsero al culto gratuito della violenza e persino della brutalità.
Jorge Luis Borges
Frasi di Jorge Luis Borges
Werner
: Madame. A una grande artista.
Molina
: Michelle si precipita a incontrare il suo segreto amore. Ma forze oscure hanno già deciso il
destino
di questa dolce fanciulla. Questa fanciulla della Resistenza francese innamorata di un ufficiale tedesco.
Zoppo
: Il termine è scaduto.
Sordo
: Che cosa?
Molina
: Perché...
Michelle
: Hanschen!
Molina
: ... l'amore è un lusso che le spie non si possono permettere.
Hanschen
: Michelle! Attenta!
Michelle
: Aaah!
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Joseph
: E il tizio biondo con la giacca di pelo di cammello? Anche lui è molto distratto?
Georgette
: Perché anche lui?
Joseph
: Perché anche lui è tornato tre volte nel pomeriggio. 13 e 12. Pelo di cammello. 14 e 50. Pelo di cammello. 16 e 21. Pelo di cammello...
Georgette
: Ma smettila! Smettila! Mi stanno tornando le macchie rosse. Guarda! Ecco, mi guardi, signora Suzanne! Le mie macchie rosse sono tornate! Questo mi fa impazzire!
Suzanne
: Non vorrà ricominciare, eh?
Joseph
: Se avesse la coscienza tranquilla non sarebbe in questo stato però.
Georgette
: Ma... Ma... Oh, non ne posso più. Vado a casa, signora Suzanne. Mai più con gli psicopatici! Più più!
Suzanne
: Senti... Georgette... Geo... La vuole finire di soffocarla così? Una donna deve respirare.
Joseph
: Certo, una comincia col voler respirare e poi dopo cambia aria.
Hipolito
: Ah, beh, ma cambiare aria è salutare.
Joseph
: Oh, zitto, scrittore fallito.
Hipolito
: Sì, sì, sì. Sì, sì. Scrittore fallito,
destino
fallito. Mi piace questa parola. Fallito. Il
destino
dell'uomo si compie nel fallimento.
Joseph
: Ci siamo, è l'ora dei gargarismi!
Hipolito
: E a forza di fallimenti uno si abitua a non andare mai oltre la brutta copia. La vita è solo un'interminabile replica di uno spettacolo che non avrà mai luogo.
Joseph
: Ah, ah! Ci scommetto che non è nemmeno sua.
Hipolito
: Ah, beh, non credere. Ho qualche idea anch'io, sai?
Joseph
: Ah.
Hipolito
: Ma finisco sempre per farmele fregare. Un po' come a te con le donne.
Joseph
: Cosa vorresti dire?
Hipolito
: Che dovresti cominciare a fartene una ragione.
Joseph
: Senti, bello, parla per te, razza di...
Hipolito
: Razza di cosa? Eh?
Suzanne
: Ma la volete smettere? Smettetela!
Hipolito
: Eh? Razza di cosa?
Suzanne
: Ho detto basta!
Amelie
: Ma che sta succedendo?
Suzanne
: Niente di niente. Georgette ha voluto prendere un po' d'aria, e Joseph fa la guerra punica.
Joseph
: Un po' d'aria, ah! Come Gina? Sai che sta facendo Gina, eh? È uscita con quello con la busta di plastica. Pensate che non abbia notato la manovra? Ah, ah! Sentite qua: prima il bigliettino nella tasca della giacca alle 16 e 8, poi il tizio ritorna qui oggi e via, vanno a prendere una boccata d'aria.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Amelie
: Lei non ha mai saputo stringere dei rapporti con gli altri. Quando era piccola, era sempre tutta sola.
Tv
: La sera di una scintillante giornata di luglio, mentre sulle spiagge i bagnanti si divertono in un clima di ritrovata spensieratezza, e a Parigi i curiosi oppressi dal caldo ammirano i primi scoppi dei fuochi d'artificio tradizionali, Amélie Poulain, soprannominata anche "la madrina di tutti gli emarginati", o "la Madonna degli indesiderati", ha ceduto al peso dell'ennesima fatica. Sotto le finestre di una Parigi schiantata dal dolore, milioni di persone in lutto si stringono lungo il corteo funebre a testimonianza silenziosa del loro incommensurabile dolore di sentirsi ormai orfani.
Strano il
destino
di questa giovane donna privata di se stessa, eppure tanto sensibile al fascino discreto dalle piccole cose della vita. Come Don Chisciotte, lei aveva deciso di combattere l'implacabile mulino di tutte le miserie umane. Una battaglia perduta in partenza che ha logorato prematuramente la sua vita. Ad appena 23 anni, Amélie Poulain, esangue, ha lasciato che la sua breve esistenza si immergesse nel vortice del malessere universale. È allora che l'ha assalita il rimorso lancinante d'aver lasciato morire suo padre senza avere mai tentato di restituire a quest'uomo asfissiato la ventata d'aria che era riuscita a instillare in tanti altri.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Narratore
: E poi, un giorno, il dramma. Come ogni anno, Amandine Fouet porta sua figlia ad accendere un cero a Notre-Dame perché il cielo le invii un fratellino. La risposta divina si manifesta tre minuti dopo. Ahimè, dal cielo non piomba un neonato, ma una turista del Québec, Marguerite Boujard, decisa a farla finita con la vita.
Marguerite Boujard
: Aaaah!
Narratore
: Amandine Poulain, nata Fouet, muore sul colpo. Dopo la morte di sua madre, Amélie si ritrova a tu per tu con suo padre. Costui, già poco comunicativo, si rinchiude ancora di più in se stesso. Si lancia nella costruzione maniacale di un mausoleo in miniatura, per raccogliere le ceneri di sua moglie. Passano i giorni, i mesi, poi gli anni. Il mondo esterno appare così morto che Amélie preferisce sognare una sua vita in attesa di avere l'età per andarsene. Cinque anni più tardi, Amélie è cameriera in un bar-ristorante di Montmartre, "Les Deux Moulins". È il 29 agosto. Tra 48 ore, il
destino
di Amélie si ribalterà. Ma per il momento, lei non ne sa nulla. La sua vita scorre tranquilla fra le colleghe e i frequentatori del bar. Lei è Suzanne, la padrona. Zoppica un po', ma non ha mai rovesciato un bicchiere. Da giovane faceva la ballerina equestre al circo Medrano. Le piace: uno sportivo che piange per la delusione. Non le piace: vedere nel suo bar un uomo umiliato davanti a suo figlio.
Prepotente
: Io penso e tu obbedisci!
Narratore
: Ai tabacchi c'è Georgette, la malata immaginaria. Quando non ha l'emicrania, ha il nervo sciatico infiammato. Non le piace la frase: "Sia benedetto il frutto del ventre tuo". Ecco Gina, collega di Amélie. Sua nonna era guaritrice. Le piace scrocchiarsi le ossa. Serve un Kirsch al lampone a Hipolito, lo scrittore fallito. A lui piace soprattutto vedere in tv un torero che si fa incornare. Il tizio che li osserva truce è Joseph, un amante geloso respinto da Gina.
Passa le giornate a spiarla per vedere se c'è un altro. La sola cosa che gli piace è schiacciare le palline della plastica da imballo. In ultimo c'è Philomène, l'hostess. Amélie le tiene il gatto Rodrigue quando lei parte. A Philomène piace
: il rumore della ciotola sul pavimento. A Rodrigue invece piace: essere presente quando si raccontano le favole ai bambini.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Profeta Sangue E Tuoni
: ... e le teste della Bestia saranno mostruose, e il sangue, rosso, succhiato alla fine del sangue e dei denti, e l'intera Babilonia sorgerà per andare incontro al serpente, e in tutto il Paese ci sarà un grande sfregamento di palle, e sarà questo il
destino
del mondo...
Falso Profeta
: ... avrà una spada a nove lame! Nove lame! Non due, o cinque, o sette, ma nove! Che si abbatteranno su tutti gli sventurati peccatori, e dico proprio a voi che fingete di non capire!
Profeta Noioso
: ... per bocca di Zebedeo è il suo servitore. Si spargerà, tutt'a un tratto la voce che la situazione sta precipitando. E sarà molto difficile capire come stiano veramente le cose. E nemmeno avrà più idea di dove trovare quei piccoli oggettini con il fondo di rafia verde e con un manico solo a destra. A quel punto un amico perderà il martello di un altro amico, e i giovani non sapranno dove sono finite le cose possedute dai loro padri, che i loro padri avevano messo lì la sera prima, verso le otto - otto e mezzo. E così è scritto nel libro di zia Isaia...
Brian
: Quanto costa? Presto!
Harry
: Come?
Brian
: È per mia moglie.
Harry
: Oh. Ah... venti scicla.
Brian
: Okay.
Harry
: Cosa?
Brian
: Ecco qua.
Harry
: Aspetta un momento.
Brian
: Eh?
Harry
: Dobbiamo prima trattare.
Brian
: No, no. Devo andare.
Harry
: Come sarebbe "no, no, no, no"?
Brian
: Non ho tempo. Io...
Harry
: Allora ridammelo.
Brian
: No, scusa, io ti ho già pagato.
Harry
: Burt!
Burt
: Che c'è?
Harry
: Questo qui non vuole trattare.
Burt
: Non vuole trattare?
Brian
: E va bene. Dobbiamo proprio?
Harry
: Cominciamo. Ne voglio venti per questa.
Brian
: Ma io te li ho dati, i venti.
Harry
: Mi vorresti dire che non vale venti scicli questa?
Brian
: No.
Harry
: Guardala. Senti che qualità. Non è mica pelle di pecoro.
Brian
: Va bene, te ne do diciannove.
Harry
: No, no, no, no. Fallo come si deve.
Brian
: Cosa?
Harry
: Abbassa prezzo! Questa qui non vale diciannove.
Brian
: Ma se hai appena detto che ne vale venti!
Harry
: Oh, dio Allah... Andiamo, tratta.
Brian
: E va bene, te ne do dieci.
Harry
: Così va meglio. Diecia? Ma stai cercando di insultarmi? Me, con una bisnonna in fin di vita! Diecia?
Brian
: Va bene. Te ne do undici.
Harry
: Vedi che capiscia? Undicia! Ti mangi la lingua Allah! Undicia! Se mi è costata dodici a me, tu me vuo' rovina'!
Brian
: Diciassette?
Harry
: No, no, no, no, diciassette...
Brian
: Diciotto?
Harry
: No, no, no. Devi dire quattordicia.
Brian
: Te ne do quattordici.
Harry
: Quattordicia? Ma tu me vuo' frega'!
Brian
: Ma me l'hai detto tu di dirlo!
Harry
: Ma va' lah!
Brian
: Dimmi che devo dire, presto!
Harry
: Offrimi quattordicia.
Brian
: Te ne do quattordici.
Harry
: Me ne sta offrendo quattordicia per questa!
Brian
: Quindici!
Harry
: Diciassette. Ultima offerta. E se a meno te la da, la testa me possa taglia'.
Brian
: Sedici!
Harry
: Piglia. È una bellezza trattare con te.
Brian
: Grazie.
Harry
: Sai che ti dico? Ti do anche la zucchina.
Brian
: Non mi serve, ma grazie.
Harry
: Burt!
Burt
: Che c'è?
Brian
: Va bene, va bene, ho capito.
Harry
: Dove sono i sedici che mi deva?
Brian
: Te ne ho dati venti.
Harry
: Ah, già, è vero. Allora te ne deva quattro.
Brian
: No, non fa niente, lascia stare.
Harry
: No, aspetta, ce l'ho da qualche parte.
Brian
: Non fa niente. Tienili per la zucca.
Harry
: Quattro? Per quella zucca qua... Quattro? Ma guardala! Ne vale almeno diecia di scicla.
Brian
: Ma se hai detto che me la davi per niente!
Harry
: Certo, ma come un regalo da diecia!
Brian
: Va bene, d'accordo!
Harry
: No, no, non ne vale diecia. Tu sei una capra. Il bello è "Diecia per questa? Hai perso la testa, impara a cumpra'". Ah, beh, fossero tutti pazz'accussì...
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
[Sulla sifilide]
Era una cosa indispensabile, nel migliore dei mondi, un ingrediente necessario: perché se Colombo non avesse preso in un'isola dell'America questa malattia che avvelena la sorgente della generazione, che spesso anzi impedisce la generazione stessa, e che, evidentemente, si oppone al grande fine della natura, non avremmo né cioccolata né cocciniglia; bisogna poi osservare che nel nostro continente, fino a oggi, questa malattia è tipicamente nostra, come la controversia. Turchi, Indiani, Persiani, Cinesi, Siamesi, Giapponesi, non la conoscono ancora: ma c'è ragion sufficiente che debbano conoscerla a loro volta fra qualche secolo. Nel frattempo ha fatto meravigliosi progressi fra noi, e soprattutto in quei grandi eserciti composti di onesti mercenari beneducati che decidono del
destino
degli Stati; si può affermare che, quando trentamila uomini combattono in battaglia campale contro eserciti di egual numero, ci siano circa ventimila impestati per parte.
Voltaire
Cit. da
Candido
Frasi di Voltaire
Nessuna teoria fisica potrebbe avere in sorte un
destino
più benigno, che quello di indicare la strada per la costruzione di una teoria più ampia, in cui essa continua a vivere come caso limite.
[Relatività generale - Part II - The General Theory of Relativity]
Albert Einstein
Cit. da
Relatività. Esposizione divulgativa
Frasi di Albert Einstein
Noi scienziati crediamo che quello che noi e i nostri simili faremo o mancheremo di fare nel giro dei prossimi anni determinerà il
destino
della nostra civiltà. E consideriamo nostro dovere divulgare incessantemente questa verità, aiutando la gente a rendersi conto della posta in gioco e adoperandoci non per una tregua, ma per un'intesa e un definitivo accordo tra popoli e nazioni di differenti vedute.
[La minaccia della distruzione di massa - discorso alla seconda cena annuale offerta dalla Foreign Press Association all'Assemblea Generale e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Waldorf-Astoria Hotel, New York, 11 novembre 1947]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Siamo tutti consapevoli della difficile e minacciosa situazione in cui versa oggi la società umana ‐ ridotta a un'unica comunità con un
destino
comune ‐, ma solo alcuni si comportano di conseguenza. Gran parte delle persone continua a vivere la propria vita ordinaria; per metà spaventate, per metà indifferenti, esse contemplano la cupa tragicommedia in atto sul palcoscenico internazionale davanti agli occhi e alle orecchie del mondo. Ma su quel palcoscenico, in cui gli attori recitano sotto i riflettori le proprie ordinate parti, si decide il nostro
destino
di domani, la vita o la morte delle nazioni.
[La minaccia della distruzione di massa - discorso alla seconda cena annuale offerta dalla Foreign Press Association all'Assemblea Generale e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Waldorf-Astoria Hotel, New York, 11 novembre 1947]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Dobbiamo sforzarci di discernere ciò che nella tradizione da noi assorbita è dannoso per il nostro
destino
e la nostra dignità, e modellare le nostre vite di conseguenza.
[La questione dei negri - discorso alla Lincoln University, in occasione del conferimento di una laurea honoris causa, maggio 1946]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Sono lieto che la tua vita e la tua attività siano fruttuose e soddisfacenti. Ciò aiuta a superare le follie degli uomini dai quali dipende il
destino
collettivo del cosiddetto homo sapiens. Non che in passato questo
destino
fosse migliore; ma la sua miseria non ci appariva così evidente, e le conseguenze della ciarlataneria erano meno catastrofiche che nelle circostanze attuali.
[3 marzo 1947]
Albert Einstein
Cit. da
Lettere a Max Born
Frasi di Albert Einstein
Comparve Hitler, un uomo di limitate capacità intellettuali, inadatto a qualsiasi lavoro utile, pieno di invidia e di amarezza contro tutti quelli che erano stati favoriti più di lui dalla natura e dal
destino
.
[...]
odiava più di qualsiasi altra cosa proprio quella cultura e quella educazione che gli erano state negate per sempre. Nella sua disperata ambizione di potere scoprì che i suoi discorsi sconnessi e pervasi dall'odio suscitavano gli applausi frenetici di quanti si trovavano nelle sue stesse condizioni e condividevano le sue opinioni. Raccattava questi relitti della società per la strada, nelle osterie, organizzandoli intorno a sé. In questo modo avviò la sua carriera politica. Ma ciò che veramente lo portò a diventare un Führer era il suo odio acerrimo contro ogni cosa di origine straniera e specialmente contro una minoranza inerme, gli ebrei tedeschi. La loro sensibilità intellettuale lo metteva a disagio e la considerava, non del tutto erroneamente, non tedesca.
Albert Einstein
Cit. da
Il lato umano
Frasi di Albert Einstein
[Sull'Olocausto]
Pochi anni infatti ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il
destino
dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell'umanità.
Albert Einstein
Cit. da
Il lato umano
Frasi di Albert Einstein
È un'ironia del
destino
che io stesso sia stato fatto oggetto di eccessiva ammirazione e rispetto dai miei consimili, senza alcun pregio o difetto da parte mia.
Albert Einstein
Cit. da
Il mondo come io lo vedo
Frasi di Albert Einstein
Credo nel Dio di Spinoza che si rivela nell'armonia di tutto ciò che esiste, ma non in un Dio che si occupa del
destino
e delle azioni degli esseri umani.
Albert Einstein
Cit. da
Pensieri di un uomo curioso
Frasi di Albert Einstein
Per punirmi del mio disprezzo per l'autorità, il
destino
ha fatto di me un'autorità.
Albert Einstein
Cit. da
Pensieri di un uomo curioso
Frasi di Albert Einstein
Che la sostanza di Spinoza significhi qualcosa d'altro, lo si vede facilmente; perché la sua sostanza è una necessità interna, nella quale per l'appunto ciò ch'è casuale (l'accidentale) svanisce perciò continuamente. Insomma la sostanza di Spinoza è l'espressione metafisica per la verità cristiana della Provvidenza la quale a sua volta corrisponde al
destino
in quanto esso è unità di necessità e casualità in modo che il caso c'è certamente, ma anche in modo che per essa il caso non esista.
Soren Kierkegaard
Cit. da
Papirer, 1844
Frasi di Soren Kierkegaard
Continueranno a cercarsi ancora, è scritto nel loro
destino
. Troppe volte hanno cercato di allontanarsi, di evitarsi, di sfuggirsi, ma ogni volta finiscono per ritornare allo stesso punto di partenza: più confusi di prima, ma più innamorati che mai.
Anonimo
Commenti:
1
Il maggior ostacolo alla vita è proprio l'attesa: fa dipendere tutto dal domani e, intanto, sciupa l'oggi. Tu vorresti organizzare quanto è nelle mani del
destino
, e ti lasci sfuggire ciò che è già nelle tue. A quale scopo? A cosa vorresti arrivare? Tutto quanto deve ancora venire è incerto: vivi il tuo presente.
Lucio Anneo Seneca
Commenti:
4
Frasi di Lucio Anneo Seneca
Sei morta un sabato mattina. E ti ho fatto mettere qui, sotto il nostro albero. E ho preso la casa di tuo padre e l'ho fatta abbattere. Mamma diceva sempre che morire fa parte della vita. Magari non fosse così. Il piccolo Forrest se la cava benissimo, sì. Presto ricomincerà la scuola. Gli preparo colazione, pranzo e cena, ogni giorno. Sto molto attento: lui si pettina i capelli e si lava i denti ogni giorno. Gli insegno a giocare a ping-pong. Okay, ora... Forrest, tocca a te. È molto bravo. Peschiamo tanto. Ogni sera leggiamo un libro. Com'è intelligente, Jenny! Saresti fiera di lui. Io lo sono. Sai, ti... ti ha scritto una lettera. Dice che non posso leggerla. Non devo farlo, perciò la... la lascio qui per te. Jenny... Non lo so se mamma aveva ragione, o se... se ce l'ha il Tenente Dan... non lo so... se abbiamo ognuno il suo
destino
o se siamo tutti trasportati in giro per caso come da una brezza... ma io... io credo... Può darsi le due cose. Forse le due cose càpitano nello stesso momento. Mi manchi tanto, Jenny! Se hai bisogno di qualcosa non sarò molto lontano.
Forrest Gump
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Forrest
: Dov'è mamma?
Louise
: È in camera, di sopra.
Signora Gump
: Ciao, Forrest.
Dottore
: Torno a trovarla domani.
Signora Gump
: Ah, d'accordo.
Dottore
: Ti abbiamo proprio raddrizzato, vero, ragazzo?
Forrest
: Cosa c'è, mamma?
Signora Gump
: Sto morendo, Forrest. Avvicinati. Vieni a sederti qui.
Forrest
: Perchè muori, mamma?
Signora Gump
: È la mia ora. La mia ora è arrivata. Oh, avanti... non devi avere paura, tesoro. La morte fa solo parte della vita. È una cosa a cui siamo destinati tutti. Io non lo sapevo, ma ero destinata a diventare la tua mamma. Ho fatto il meglio che ho potuto.
Forrest
: Hai fatto molto, mamma.
Signora Gump
: Bene, ma sono del parere che ognuno si fa il suo
destino
. Tu devi fare del tuo meglio con quello che Dio ti ha concesso.
Forrest
: Qual è il mio
destino
, mamma?
Signora Gump
: Dovrai arrivare a scoprirlo con le tue sole forze. La vita è una scatola di cioccolatini, Forrest. Non sai mai quello che ti capita.
Forrest
: Quando mamma mi spiegava le cose io le capivo sempre.
Signora Gump
: Mi mancherai molto, Forrest.
Forrest
: Aveva preso il cancro e morì di martedì. Le comprai un cappello nuovo, con sopra dei fiorellini. E non ho altro da dire su questa faccenda. Non aveva detto che aspettava l'autobus numero sette?
Signora
: Tra poco ne passerà un altro sicuramente.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Dan
: E ora, stammi bene a sentire. Tutti noi abbiamo un
destino
. Niente succede per caso. Fa tutto parte di un piano! Io dovevo crepare là fuori con i miei uomini, ma adesso non sono altro che uno stramaledettissimo storpio! Un mostro senza gambe! Guarda. Guarda. Guardami! Hai visto? Tu lo sai cosa si prova a non poter avere l'uso delle gambe?
Forrest
: Beh... Sì, signore, lo so.
Dan
: Ma hai sentito quello che ho detto? Mi hai imbrogliato! Io avevo un
destino
. Era previsto che morissi sul campo, con onore! Era quello il mio
destino
, e tu me l'hai fregato da sotto il naso! Capisci... capisci quello che sto dicendo, Gump? Questo non sarebbe dovuto succedere. Non a me. Avevo un
destino
. Io ero il tenente Dan Taylor.
Forrest
: Lei è ancora il tenente Dan.
Dan
: Guardami. Che cosa farò adesso? Che cosa farò adesso?
Ufficiale
: Soldato Gump.
Forrest
: Sì, signore!
Ufficiale
: Riposo. Figliolo, ti hanno dato la Medaglia d'Onore.
Forrest
: Indovini un po', tenente Dan? Vogliono darmi una me... Signora, che ne hanno fatto del tenente Dan?
Infermiera
: L'hanno mandato a casa.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Per ora... Metteremo da parte il nostro odio... Metteremo da parte le nostre armi. Abbiamo attraversato la lunga notte dei fuochi e coloro che erano nostri padroni adesso sono nostri servi! E noi, che non siamo esseri umani, possiamo permetterci di dimostrarci umani! Il
destino
è volontà di Dio e se il
destino
dell'uomo è quello di essere dominato, è volontà di Dio che venga dominato con pietà e comprensione. Quindi... Vi risparmiamo la nostra vendetta, perché stanotte abbiamo assistito alla nascita del Pianeta delle Scimmie!
Cesare
Dal film:
1999 - Conquista della Terra
Scheda film e trama
Frasi del film
Quello che fece Bea con il resto del premio fu di portarci tutti in una sala da ballo a Broadway. Lei e Sy sembravano molto innamorati e lei sembrava felice; ma non era
destino
, perché dopo una settimana Sy non lasciò la moglie e i bambini, né dopo due settimane, né mai. E mentre l'anno stava per finire, zia Bea sarebbe presto tornata ai suoi vecchi sogni di trovare un vero amore. Eppure quella sera tutti avevamo un solo pensiero: "che ore meravigliose stiamo passando!"
Narratore
Dal film:
Radio Days
Scheda film e trama
Frasi del film
C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata. Tutti quanti glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun difetto.
Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse:
‐ "
Beh, a dire il vero... il tuo cuore è molto meno bello del mio.
"
Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo.
Certo, il cuore del vecchio batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici. C'erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene. Così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere:
‐ "
Starai scherzando?!
" ‐ disse. "
Confronta il tuo cuore con il mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime.
"
‐ "
E' vero!
" ‐ ammise il vecchio. ‐ "
Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato, e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso.
Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che ho provato anche per queste persone...e chissà? Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro.
Comprendi, adesso, che cosa sia il vero amore?
"
Il giovane rimase senza parole. Lacrime copiose iniziarono a rigargli il volto. Prese allora un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel'offrì con le mani che tremavano. Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore. Poi il vecchio prese un pezzo del suo cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane.
Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo. Poi il vecchio aggiunse:
‐ "
Se la nota musicale dicesse: Non è la nota che fa la musica... Non ci sarebbero le sinfonie.
Se la parola dicesse: Non è una parola che può fare una pagina... Non ci sarebbero i libri.
Se la pietra dicesse: Non è una pietra che può alzare un muro... Non ci sarebbero case.
Se la goccia d'acqua dicesse: Non è una goccia d'acqua che può fare un fiume... Non ci sarebbero gli oceani.
Se l'uomo dicesse: Non è un gesto d'amore che può rendere felici e cambiare il
destino
del mondo... Non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra degli uomini
".
Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore, che non era più
il cuore più bello del mondo
, eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.
Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota; come il libro ha bisogno di ogni parola; come la casa ha bisogno di ogni pietra; come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua; così il mondo ha bisogno di te, ha bisogno del tuo amore, perché sei unico ed insostituibile.
Da:
Il cuore più bello del mondo
Ah, eccoti, ti stavamo aspettando. Come mai ci hai messo così tanto a farti vivo? Pensavo che...
[...]
No! No! No! No!
[...]
Non puoi liberarti di noi. Noi ti staremo sempre vicino, lo sai.
[...]
E così tu saresti Jake?
[...]
Non puoi liberarti di noi. Noi ti staremo sempre vicino, lo sai. È il tuo
destino
.
[Le voci, a Jake]
Dal film:
Echi mortali
Scheda film e trama
Frasi del film
Tra una partita di basket, sport che mi tiene in forma, e la lettura o rilettura dei copioni, in genere scelto un libro! Se Italo Svevo mi ha reso bene il senso del
destino
dell'umanità, scrittori come Tennessee Williams e Saul Bellow mi regalano sempre assoluto piacere. Amo leggere e anche quando vado al cinema io "leggo" i film, non mi limito a vederli (o a interpretarli).
John Turturro
Cit. da
Style, intervista, 28 aprile 2015
Frasi di John Turturro
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche,
trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosa,
hipsters dal capo d'angelo ardenti per l'antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte,
che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città contemplando jazz,
che mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated e vedevano angeli Maomettani illuminati barcollanti su tetti di casermette
che passavano per le università con freddi occhi radiosi allucinati di Arkansas e tragedie blakiane fra gli eruditi della guerra,
che venivano espulsi dalle accademie come pazzi & per aver pubblicato odi oscene sulle finestre del teschio,
che si accucciavano in mutande in stanze non sbarbate, bruciando denaro nella spazzatura e ascoltando il Terrore attraverso il muro,
che erano arrestati nelle loro barbe pubiche ritornando da Laredo con una cintura di marijuana per New York,
che mangiavano fuoco in alberghi vernice o bevevano trementina nella Paradise Alley, morte, o notte dopo notte si purgatoratizzavano il torso
con sogni, droghe, incubi di risveglio, alcool e uccello e sbronze a non finire,
incomparabili strade cieche di nebbia tremante e folgore mentale in balzi verso i poli di Canada & Paterson, illuminando tutto il mondo immobile del Tempo in mezzo,
solidità Peyota di corridoi, albe cimiteri alberi verdi retro cortili, sbronze di vino sopra i tetti, rioni di botteghe in gioiose corse drogate neon balenio di semafori, vibrazioni di sole e luna e alberi nei rombanti crepuscoli invernali di Brooklyn, fracasso di pattumiere e dolce regale luce della mente,
che si incatenavano ai subways in corse interminabili dal Battery al santo Bronx pieni di simpamina finché lo strepito di ruote e bambini li faceva scendere tremanti a bocca pesta e scassati stremati nella mente svuotata di fantasia nella luce desolata dello Zoo,
che affondavano tutta la notte nella luce sottomarina di Bickford fluttuavano fuori e passavano un pomeriggio di birra svanita nel desolato Fugazzi ascoltando lo spacco del
destino
al jukebox all'idrogeno,
che parlavano settanta ore di seguito dal parco alla stanza al bar a Bellevue9 al museo al ponte di Brooklyn,
schiera perduta di conversatori platonici precipiti dai gradini d'ingresso dalle scale di sicurezza dai
davanzali dall'Empire State giù dalla luna, farfugliando strillando vomitando sussurrando fatti
e ricordi e aneddoti e sensazioni ottiche e shocks di ospedali e carceri e guerre, interi intelletti rigurgitati in un richiamo totale per
sette giorni e notti con occhi brillanti, carne
da Sinagoga sbattuta per terra, che svanivano nel nulla Zen New Jersey lasciando
una scia di ambigue cartoline del Municipio di Atlantic City, straziati da sudori Orientali e scricchiolii d'ossa
Tangerini e emicranie Cinesi nel rientro dalla streppa in una squallida stanza mobiliata di
Newark23, che giravano e giravano a mezzanotte tra i binari
morti chiedendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati, che accendevano sigarette in carri merci carri merci
carri merci strepitanti nella neve verso fattorie
solitarie nella notte dei nonni, che studiavano Piotino Poe San Giovanni della Croce
telepatia e cabala del bop perché il cosmo vibrava istintivamente ai loro piedi nel Kansas, che stavano soli per le strade dello Idaho in cerca di
visionari angeli indiani che erano visionari angeli
indiani, che credevano di essere soltanto matti quando Baltimore luccicava in un'estasi soprannaturale, che sobbalzavano in limousine col Cinese dell'Oklahoma sotto l'impulso di inverno mezzanotte luce stradale provincia pioggia,
che indugiavano affamati e soli a Houston in cerca di jazz o sesso o minestra, e seguivano il brillante Spagnolo per chiacchierare sull'America e l'Eternità, causa persa, e cosi si imbarcavano per l'Africa,
che scomparivano nei vulcani del Messico non lasciando che l'ombra dei jeans e la lava e ceneri di poesia sparse nella Chicago caminetto,
che riapparivano sulla West Coast indagando sul f.b.i. barbuti e in calzoncini con grandi occhi pacifisti sexy nella pelle scura distribuendo volantini incomprensibili,
che si bucavano le braccia con sigarette protestando contro la nebbia di tabacco narcotico del Capitalismo,
che diffondevano manifesti Supercomunisti in Union Square piangendo e spogliandosi mentre le sirene di Los Alamos li zittivano col loro grido, e gridavano giù per Wall e anche il ferry di Staten Island gridava,
che crollavano piangendo in palestre bianche nudi e tremanti davanti al macchinario di altri scheletri,
che mordevano i poliziotti nel collo e strillavano di felicità nelle camionette per non aver commesso altro delitto che la loro intossicazione e pederastia pazza tra amici,
che urlavano in ginocchio nel subway e venivano trascinati dal tetto sventolando genitali e manoscritti,
che si lasciavano inculare da motociclisti beati, e strillavano di gioia,
che si scambiavano pompini con quei serafini umani, i marinai, carezze di amore Atlantico e Caribbeo,
che scopavano la mattina la sera in giardini di rose e sull'erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo il loro seme liberamente su chiunque venisse,
che gli veniva un singhiozzo interminabile cercando di ridacchiare ma finivano con un singhiozzo dietro un tramezzo dei Bagni Turchi quando l'angelo biondo & nudo veniva a trafiggerli con una spada,
che perdevano i loro ragazzi d'amore per le tre vecchie streghe del fato la strega guercia del dollaro eterosessuale la strega guercia che strizza l'occhio dal grembo e la strega guercia che sta li piantata sul culo a spezzare i fili d'oro intellettuali del telaio artigianale,
che copulavano estatici e insaziati con una bottiglia di birra un amante un pacchetto di sigarette una candela e cadevano dal letto, e continuavano sul pavimento e giù per il corridoio e finivano svenuti contro il muro con una visione di fica suprema e sperma eludendo l'ultima sbora della coscienza,
che addolcivano le fiche di milioni di ragazze tremanti al tramonto, e avevano gli occhi rossi la mattina ma pronti ad addolcire la fica dell'alba, natiche lampeggianti sotto i granai e nude nel lago,
che andavano a puttane nel Colorado in miriadi di macchine notturne rubate, N.C., eroe segreto di queste poesie, mandrillo e Adone di Denver gioia alla memoria delle sue innumerevoli scopate di ragazze in terreni abbandonati & retrocortili di ristoranti per camionisti, in poltrone traili
ballanti di vecchi cinema, su cime di montagna in caverne o con cameriere secche in strade familiari sottane solitarie alzate & solipsismi particolarmente segreti nei cessi dei distributori di benzina, & magari nei vicoli intorno a casa,
che dissolvevano in grandi cinema luridi, si spostavano in sogno, si svegliavano su una Manhattan improvvisa, e si tiravano su da incubi di cantine ubriachi di Tokay spietato e da orrori di sogni di ferro della Terza Strada & inciampavano verso l'Ufficio Assistenza,
che camminavano tutta la notte con le scarpe piene di sangue su moli coperti di neve aspettando che una porta sullo East River si aprisse su una stanza piena di vapore caldo e di oppio,
che creavano grandi drammi suicidi in appartamenti a picco sullo Hudson sotto azzurri fasci antiaerei di luce lunare & le loro teste saranno incoronate di alloro nell'oblio,
che mangiavano stufato d'agnello dell'immaginazione o ingoiavano rospi nel fondo fangoso dei fiumi di Bowery,
che piangevano sulle strade romantiche coi carretti pieni di cipolle e musica scassata,
che sedevano in casse respirando al buio sotto il ponte, e si alzavano per fare clavicembali nelle loro soffitte,
che tossivano al sesto piano di Harlem incoronati di fiamme sotto il cielo tubercolare circondati da teologia in cassette da frutta,
che scarabocchiavano tutta la notte in un rock and roll su incantesimi da soffitta destinati a diventare nella mattina giallastra strofe di assurdo,
che cuocevano animali marci polmoni cuori code zampe borsht & tortillas sognando il puro reame vegetale,
che si buttavano sotto furgoni di carne in cerca di un uovo, .
che buttavano orologi dal tetto per gettare il loro voto all'Eternità fuori del Tempo, & per un decennio dopo le sveglie cadevano ogni giorno sul loro capo,
che si tagliavano i polsi tre volte di seguito senza seguito, rinunciavano ed erano costretti ad aprire negozi di antiquariato dove credevano di invecchiare e piangevano,
che venivano arsi vivi nei loro innocenti vestiti di flanella sulla Madison Avenue tra esplosioni di versi di piombo e il frastuono artificiale dei ferrei reggimenti della moda & gli strilli alla nitroglicerina dei finocchi della pubblicità & l'iprite di sinistri redattori intelligenti, o venivano investiti dai taxi ubriachi della Realtà Assoluta,
che si buttavano dal ponte di Brookiyn questo è successo davvero e se ne andavano sconosciuti e dimenticati tra la foschia spettrale di Chinatown minestra vicoli & autopompe, neanche una birra gratis,
che cantavano disperati dalle finestre, cadevano dal finestrino del subway, si buttavano nello sporco Passaic, saltavano su negri, piangevano lungo tutta la strada, ballavano scalzi su bicchieri rotti spaccavano nostalgici dischi Europei di jazz tedesco del 30 finivano il whisky e vomitavano rantolando nel cesso insanguinato, nelle loro orecchie gemiti e l'esplosione di colossali sirene,
che rotolavano giù per le autostrade del passato andando l'un l'altro verso l'hotrod-Golgotha di veglia solitudine-prigione o l'incarnazione del jazz di Birmingham,
che guidavano est ‐ ovest settantadue ore per sapere se io avevo una visione o tu avevi una visione o lui aveva una visione per scoprire l'Eternità,
che andavano a Denver, che morivano a Denver, che ritornavano a Denver & aspettavano invano, che vegliavano a Denver & meditavano senza compagni a Denver e infine se ne andavano per scoprire il Tempo, & ora Denver ha nostalgia dei suoi eroi,
che cadevano in ginocchio in cattedrali senza speranze pregando per l'un l'altro salvezza e luce e seni, finché l'anima si illuminava i capelli per un attimo,
che si sfondavano il cervello in prigione aspettando criminali impossibili dalla testa bionda e il fascino della realtà nei loro cuori che cantavano dolci blues a Alcatraz,
che si ritiravano in Messico per conservarsi alla droga, o a Rocky Mount per il tenero Buddha o a Tangeri a ragazzini o alla Southern Pacific per la locomotiva nera o a Harvard o a Narciso o a Woodlawn alle orge o la fossa,
che chiedevano prove di infermità mentale accusando la radio di ipnotismo & venivano lasciati con la loro pazzia & le loro mani &. una giuria incerta,
che al ccny buttavano patate in insalata ai conferenzieri sul Dadaismo e poi si presentavano sui gradini di pietra del manicomio con teste rapate e discorsi arlecchineschi di suicidio, chiedendo un'immediata lobotomia,
e invece venivano sottoposti al vuoto concreto o insulina metrasol elettricità idroterapia psicoterapia terapia educativa ping pong e amnesia,
che in malinconica protesta rovesciavano un unico simbolico tavolo da ping pong, riposando un poco in catatonia,
ritornando anni dopo proprio calvi eccetto una parrucca di sangue, e lacrime e dita, al visibile
destino
da pazzo delle corsie delle città-manico-mio dell'Est,
fetidi corridoi di Pilgrim State Rockland e Greystone, litigando con gli echi dell'anima, rockrollando nella mezzanotte solitudine-panca dolmen-rea-mi dell'amore, sogno della vita un incubo, corpi ridotti pietra pesanti come la luna,
con mamma finalmente ..., e l'ultimo libro fantastico scaraventato dalla finestra, e l'ultima porta chiusa alle 4 del mattino e l'ultimo telefono sbattuto in risposta contro il muro e l'ultima stanza ammobiliata svuotata fino all'ultimo pezzo di mobilia mentale, una rosa di carta gialla attorcigliata su una gruccia di fil di ferro nell'armadio, e perfino essa immaginaria, nient'altro che un pezzetto di speranza nell'allucinazione ‐
ah, Carl, mentre tu non sei al sicuro io non sono al sicuro, e ora sei davvero nel totale brodo animale del tempo ‐ e che dunque correvano per le strade gelate ossessionati da un lampo improvviso dell'alchimia dell'uso dell'ellisse il catalogo il metro & i piani vibranti,
che sognavano e facevano abissi incarnati nel Tempo & lo Spazio mediante immagini contrapposte, e
intrappolavano l'arcangelo dell'anima tra 2 immagini visive e univano i verbi demenziali e sistemavano insieme il sostantivo e il trattino della coscienza sobbalzando alla sensazione del Pater Omnipotens Aeterni Deus
per ricreare la sintassi e la misura della povera prosa umana e fermarvisi di fronte muti e intelligenti e tremanti di vergogna, ripudiati ma con anima confessa per conformarsi al ritmo del pensiero nella sua testa nuda e infinita,
il pazzo vagabondo e angelo battuto nel Tempo, sconosciuto, ma dicendo qui ciò che si potrebbe lasciar da dire nel tempo dopo la morte,
e si alzavano reincarnati nei vestiti spettrali del jazz all'ombra tromba d'oro della banda e suonavano la sofferenza per amore della nuda mente d'America in un urlo di sassofono elai elai lamma lamma sabacthani che faceva tremare le città fino all'ultima radio
col cuore assoluto della poesia della vita macellato dai loro corpi buono da mangiare per mille anni.
Allen Ginsberg
Cit. da
Urlo
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Frasi di Allen Ginsberg
Nux
: Tre volte i cancelli si sono aperti per me... Ero atteso nel Valhalla... Chiamavano il mio nome... Dovevo arrivare con Immortan e banchettare con gli eroi di ogni tempo.
Capable
: Mi sembra evidente che quello non era il tuo
destino
...
Nux
: Pensavo mi volessero per qualcosa di grande. Sono stato messo alla guida di un veicolo da inseguimento e per un po' anche Larry e Barry hanno lasciato la mia trachea...
Capable
: Chi sono Larry e Barry?
Nux
[indicando i suoi due tumori sporgenti]
: I miei amici: Larry e Barry. Se non mi avranno loro, lo faranno le febbri notturne.
Dal film:
Mad Max Fury Road
Scheda film e trama
Frasi del film
Il Mediterraneo non è mai stato forse come in questo momento, la parte del mondo in cui 'ordine, garantito un tempo dalle super potenze, sembra traballare, ma contemporaneamente, per diversi fattori globali, è una zona del mondo fondamentale per il nostro
destino
. Se siamo in grado di dare un contributo per il dialogo in questa area, per la ricerca di un riconoscimento reciproco, dobbiamo arrivarci attraverso il
dialogo e la cultura, oltre che attraverso la diplomazia, la politica e l'impegno in investimenti. L'Italia e la Sicilia è in prima linea da questo punto di vista.
Paolo Gentiloni
Frasi di Paolo Gentiloni
Ogni pensiero può cambiare il
destino
| persino un bambino sa farlo | basta avere un sogno | e poi stringerlo in pugno | vedrai si avvererà.
Max Gazzè
Cit. da
Splendere ogni giorno il sole
Frasi di Max Gazzè
Se parti dalla consapevolezza che la meta è un capolinea, tutto il resto diventa spietatamente chiaro. Non vale la pena affannarsi, la natura va avanti benissimo senza di te, di te se ne fotte. Con la ferrea legge del più forte e quella cinica dell'autoconservazione, inesorabili, il
destino
di tutto e tutti si compie. L'unica libertà concessa è resistere con dignità fino al capolinea, giocando come il gatto con il topo, consapevoli però di essere il topo, non il gatto e di non avere scampo. cercare di divertirsi almeno. e poi scendere, soddisfatti. Almeno un poco. Capolinea.
Alessandro D'Avenia
Cit. da
Cose che nessuno sa
Frasi di Alessandro D'Avenia
Il libro preferito di un ragazzo è il suo germe di
destino
da compiere. Conoscere quello di ogni alunno è semplice, possibile e necessario.
Alessandro D'Avenia
Frasi di Alessandro D'Avenia
Mi sono sempre immaginato la vita come una partita a carte. Quelle che ho ricevuto all'inizio non le ho scelte io. Ma tutto ciò che succede durante la partita dipende da me: saranno le carte che scarto a determinare il valore, fortunato o sfortunato, di quelle che pescherò dal mazzo. Sarà il mio tipo di gioco, non il caso, a decidere il
destino
della partita.
Massimo Gramellini
Cit. da
Cuori allo specchio
Frasi di Massimo Gramellini
Ho messo la mia anima fra le tue mani.
|
Curvale a nido. Essa non vuole altro
|
che riposare in te.
|
Ma schiudile se un giorno
|
la sentirai fuggire. Fa' che siano
|
allora come foglie e come vento,
|
assecondando il suo volo.
|
E sappi che l'affetto nell'addio
|
non è minore che nell'incontro. Rimane
|
uguale e sarà eterno. Ma diverse
|
sono talvolta le vie da percorrere
|
in obbedienza al
destino
.
Margherita Guidacci
Titolo della poesia:
All'ipotetico lettore
Raoul
: Se ha chiamato davvero la polizia?
Burnham
: Non l'ha chiamata. Se avessi il minimo dubbio che sta arrivando la polizia ti pare che starei ancora qui?
Junior
: Ok, basta, perfetto, con questo ci hai convinto. Come entriamo in quella stanza però?
Burnham
:
[Ride]
Ho passato gli ultimi dodici anni a costruire stanze come quella proprio per tenere alla larga gente come noi.
Junior
: Oh, pensa come è buffo il
destino
. Comico, eh... come entriamo lì dentro?
Burnham
: Non si può, è impossibile entrare nel bunker. La questione è tutta qui: l'unico modo è far uscire lei.
Junior
: E perché dovrebbe uscire?
Burnham
: Non lo so, ma quando uscirà non dobbiamo lasciarla andare. Deve stare qui, zitta e buona per venti minuti e senza l'aiuto di questa specie di Joe Pesci. Vogliono stare rintanate in questa casa? Bene, faremo il possibile per aiutarle a rimanerci.
Junior
: Per quale motivo dovrebbero uscire da quella stanza?
Burnham
:
[Si allontana]
Lo sto escogitando.
Dal film:
Panic Room
Scheda film e trama
Frasi del film
Ama di cuore le persone con cui il
destino
ti ha unito.
Marco Aurelio
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Frasi di Marco Aurelio
A un bambino come te chissà come sembrerà vecchio uno di sessantasei anni, a dire il vero sembra parecchio vecchio anche a me, perché quando mi guardo allo specchio e vedo le rughe intorno agli occhi e la pelle cascante sul collo, i peli nelle orecchie e i capillari scoppiati nelle caviglie, non riesco a credere che quello sono io. Quando ero bambino pensavo che forse ero speciale, che in qualche modo il
destino
mi avesse scelto per diventare un grand'uomo. Non dico come Henry Ford o Walt Disney o gente del genere, però... insomma... qualcuno di abbastanza importante. Ho preso una laurea in economia e statistica e avevo intenzione di farmi una mia azienda che sarebbe poi diventata una multinazionale, quotata in borsa, sai? Magari tra le prime cinquecento citate dalla rivista Fortune e io sarei diventato famoso. Però, non so perché, non è andata esattamente così.
[scrivendo una lettere a Ndugu]
Warren Schmidt
Dal film:
A proposito di Schmidt
Scheda film e trama
Frasi del film
Si interrogano sul loro
destino
e non hanno capito la loro natura. Capiscano la loro natura e risolveranno il problema del loro
destino
.
Norberto Bobbio
Frasi di Norberto Bobbio
Adempi... il tuo...
destino
!
Leader Supremo Snoke
Dal film:
Gli ultimi Jedi
Scheda film e trama
Frasi del film
Ogni uomo, per agire, ha bisogno di credere importante e buona la propria attività. E per questo, qualunque sia la sua condizione, egli non mancherà di crearsi una visione della vita umana in genere, alla luce della quale la sua attività possa apparirgli importante e buona.
Di solito si pensa che il ladro, l'assassino, la spia, la prostituta, riconoscendo cattiva la propria professione, debbano vergognarsene. Invece accade esattamente il contrario. Gli uomini che il
destino
e i loro peccati o errori hanno posto in una determinata condizione, per quanto sbagliata sia, si creano una visione della vita in genere alla luce della quale questa condizione possa apparir loro buona e rispettabile. Per sostenere poi tale visione gli uomini si appoggiano istintivamente a una cerchia di persone in cui venga riconosciuto il concetto che si sono creati della vita e del loro posto in essa. La cosa ci sorprende quando i ladri si vantano della loro destrezza, le prostitute della loro depravazione, gli assassini della loro crudeltà. Ma ci sorprende solo perché la cerchia, l'ambiente di queste persone è circoscritto, e soprattutto perché noi ne siamo al di fuori. Ma non capita forse lo stesso fenomeno fra i ricchi che si vantano delle loro ricchezze, cioè di ladrocinio, fra i capi militari che si vantano delle loro vittorie, cioè di omicidio, fra i sovrani che si vantano della loro potenza, cioè di sopraffazione? Noi non vediamo in queste persone un concetto distorto della vita, del bene o del male, volto a giustificare la loro condizione, solo perché la cerchia di persone con tali concetti distorti è più vasta, e noi stessi vi apparteniamo.
Lev Tolstoj
Cit. da
Resurrezione
Frasi di Lev Tolstoj
Sono convinto che nell'uomo esiste una forza infinita, non solo morale ma anche fisica; ma su questa forza grava un freno terribile: l'amore di sé; o più precisamente il pensiero di sé, che genera impotenza. Ma appena l'uomo si libera da questo freno, diventa onnipotente. Avrei voglia di dire che il mezzo migliore per liberarsene è l'amore verso gli altri, ma sarebbe sbagliato. L'onnipotenza è l'assenza di coscienza; l'impotenza pensiero di sé. Liberarsi da questo pensiero di sé si può soltanto per mezzo dell'amore verso gli altri oppure per mezzo del sonno, dell'ebrietà, del lavoro eccetera; tutta la vita dell'uomo trascorre nella ricerca di questa liberazione. Da dove proviene la forza dei veggenti, dei lunatici, dei deliranti o degli uomini sotto l'influenza della passione? Delle madri, degli esseri umani o degli animali che difendono i propri figli? Perché non riusciamo a pronunciare giustamente una parola se pensiamo come va pronunciata giustamente? Perché la punizione più terribile che gli uomini hanno inventato è la reclusione a vita? (La morte come punizione non è stata inventata dagli uomini: essi agiscono in questo caso come arma cieca della provvidenza.) La reclusione a vita, in cui l'uomo è privato di tutto ciò che può aiutarlo a dimenticare se stesso, lo lascia col pensiero eterno di sé. Come può l'uomo salvarsi da questo supplizio? Egli riesce a distrarsi dal pensiero di sé per un secondo osservando un ragno o una scrostatura nel muro. È vero che il modo migliore, il più conforme al
destino
umano per salvarsi dal pensiero di sé è l'amore per gli altri; ma non è facile raggiungere questa felicità.
[Note del viaggio in Svizzera, 15-27 maggio 1857]
Lev Tolstoj
Cit. da
I diari
Frasi di Lev Tolstoj
Quindi c'era questo sul piatto. Una droga sconociuta, non testata, forse pericolosa, messa sul mercato da chissà quale laboratorio clan
destino
, che mi era stata data da una persona del tutto inaffidabile che non vedevo da anni.
Eddie Morra
Dal film:
Limitless
Scheda film e trama
Frasi del film
Lascia che il desiderio sia il tuo
destino
.
[Let desire be your destiny]
Dal film:
Paradiso perduto
Scheda film e trama
Frasi del film
Ognuno di noi deve assolutamente sbarazzarsi dell'avidità, dell'odio, dell'invidia, e anche dell'insicurezza, perché è questo il modo in cui ci controllano, ci fanno sentire patetici, piccoli ‐ di modo che, spontaneamente, cediamo alla nostra sovranità, la nostra libertà, il nostro
destino
.
Dobbiamo assolutamente capire che finora siamo stati condizionati a livello di massa, e sfidare lo stato schiavo delle multinazionali!
Alex Jones
Dal film:
Waking Life
Scheda film e trama
Frasi del film
Il sogno è il
destino
.
Dal film:
Waking Life
Scheda film e trama
Frasi del film
Olaf
: ...
Sven
: ...
Fabrizio De Rossi
: Jack, sei pazzo. Hai scommesso tutto quello che abbiamo.
Jack Dawson
: Quando non hai niente, non hai niente da perdere.
Olaf
:
[Idiota. Non posso credere che tu abbia scommesso i nostri biglietti.]
Sven
: ...
Jack
: Sven?
Sven
: Bet.
Jack
: Va bene. È il momento della verità. La vita di qualcuno qui sta per cambiare. Fabrizio? Niente.
Fabrizio
: Niente.
Jack
: Olaf? Niente. Sven? Due coppie. Scusa tanto, Fabrizio.
Fabrizio
: Che scuse, ma vaffanculo! Hai scommesso tutti i nostri soldi!
Jack
: Scusa tanto, non rivedrai tua madre per un bel po' di tempo, perché noi ce ne andiamo in America. Full, ragazzi! Uh uh!
Fabrizio
: Ah, ah, ah, ah! Evviva! Oh, Dio mio, ti ringrazio!
Olaf
: ...
Jack
: Ah, ah, ah! Andiamo!
Fabrizio
: Figghi di buttana!
Jack
: Torno a casa!
Olaf
: ...
Jack
: Torno a casa!
Fabrizio
: Capito? Vado in America! Eh, eh!
Barista
: No, amico. Il Titanic va in America, fra cinque minuti. Ah, ah, ah, ah!
Jack
: Oh, merda, Fabrizio. Muoviamoci!
Fabrizio
: Forza, forza, forza!
Jack
: Qui, qui! Qui, dai! Sta per cominciare il grande viaggio! Siamo due perfetti damerini! Siamo praticamente dei maledetti reali, ragazzo mio!
Fabrizio
: Visto? È il mio
destino
! È come ti ho detto, vado in America per diventare miliardario. Bastardo! Sei un pazzo!
Jack
: Può darsi, ma li ho trovati io i biglietti! Forza, ti credevo un fulmine!
Fabrizio
: Aspetta!
Jack
: Oh! Aspettate! Aspettate! Siamo passeggeri! Siamo passeggeri.
Sesto Ufficiale James Moody
: Avete fatto la fila per il controllo sanitario?
Jack
: Certo. Comunque non abbiamo pidocchi. Siamo americani, tutti e due.
Moody
: Bene, salite a bordo.
Jack
: Siamo i figli di puttana più fortunati del mondo, lo sai?
Dal film:
Titanic
Scheda film e trama
Frasi del film
Non è presumere di sé il mettere a disposizione, con personale sacrificio, per un compito troppo spesso ingrato, la propria disinteressata volontà di servire appassionatamente l'Italia nostra e gli ideali di libertà e di democrazia, nei quali è il segno tradizionale del suo immortale
destino
.
Giovanni Gronchi
Frasi di Giovanni Gronchi
Mi è piaciuto avere avuto sempre il
destino
tra le mie mani.
Jimmy Connors
Frasi di Jimmy Connors
[Riferndosi agli Stati Uniti ed il Regno Unito.]
I tempi in cui potevamo fidarci completamente degli altri sono passati da un pezzo. L'ho sperimentato nei giorni scorsi.
[dopo il vertice NATO ed il G7]
[...]
Noi europei dobbiamo veramente prendere il nostro
destino
nelle nostre mani.
[...]
Naturalmente dobbiamo mantenere relazioni amichevoli con gli Stati Uniti e col Regno Unito e con gli altri vicini, Russia compresa.
[28 maggio 2017]
Angela Merkel
Frasi di Angela Merkel
Peppe
: Allora, facciamo così: io ti prendo in prova per una settimana. E poi se va bene, t'assumo.
Giada
: Ma questa settimana è pagata?
Peppe
: Ma certo!
Giada
: Tre volte a settimana, tre ore al giorno. 50 euro. Pagamento a inizio lezione, e soprattutto nessuna responsabilità per il risultato. Mh-mh. Sì.
Loris
: Ehm... buongiorno... sorella. Mi dispiace, ma abbiamo già un'enciclopedia che ci fa da aspirapolvere, ed è anche Testimone di Geova.
Giada
: Sono qui per le ripetizioni, fratello.
Riccardo
: Ah. A quanto pare ci conosciamo già.
Loris
: Beh, buona fortuna, cugino. Ti lascio al tuo
destino
.
Riccardo
: Ti piacciono? Fatte io.
Giada
: Sì, belle. Molto colorate. Come ci mettiamo?
Riccardo
: Io preferisco sotto.
Giada
: Ce li hai almeno i libri?
Riccardo
: Sì, dovrei cercarli. Servono proprio?
Giada
: Mh. E i soldi.
Riccardo
: Capisci? Non ce la faccio più. È troppo. L'economia, i grafici, la matematica... e Maria la Sanguinaria che mi scuce 600 sui 1.000 che mi restano! Sto alla fame, Bro'. Mi tocca chiedere le cose a credito. Mollo!
Loris
: Sì, così lo zio ti fa saltare anche le palle, oltre ad Ibiza.
Riccardo
: Ecco, lo vedi? È un complotto. Non c'è verso di sfuggire al ragno al limone.
Fiamma
: Non male. La più cliccata sono io.
Loris
: Ci credo, ti si vede pure il pancreas!
Ragazza
: Oh! Ricky, sei bravissimo! Queste sì che sono foto... artistiche.
Riccardo
: Che faccio, la chiamo e mollo?
Loris
: Così passi l'estate a spazzare aghi di pino nella villa a Fregene con papà. Devi essere freddo, Ricca'. Scopatela! Almeno smetti di pagarla.
Riccardo
: Che cazzo dici, Bro'? Ma l'hai vista? Con quella non mi si alza.
Alessia
: Scopare chi?
Loris
: Niente, Alessia. È questione di business.
Riccardo
: Perché, tu dici che risolvo?
Giada
: Porca paletta!
Sara
: Vado io!
Giada
: Sara, hai una lampada da prestarmi?
Sara
: Prendi quella che ho sul comodino! Ciao! Ah, tu sei... sei Ri... Riccardo?
Riccardo
: Eh, sì. Ma c'è Giada? Ciao!
Giada
: Ah... vieni, entra pure. Li hai portati gli esercizi? Okay. Mettiamo una cosa in chiaro, mister culo di marmo. Se ti aspetti che ti dia ripetizioni china tra le tue gambe, ti sbagli di grosso. Quindi, o lavoriamo o quella è la porta. Io non sono come le assistenti con le quali sei abituato a trattare tu.
Riccardo
: Senti, scusami. Io pensavo che... Così, l'ho fatto sulla scia degli eventi.
Giada
: Quali eventi?
Riccardo
: Beh, il buio, le lucette, la finestra chiusa...
Giada
: La finestra chiusa? Sei più a tuo agio così?
Riccardo
: Ah.
Sara
: Dammene uno così! Anche se assomiglia un po' meno a questo, va bene uguale, amen. Fa' che sia io la prescelta. Ti prego, ti prego, ti prego!
Giada
: Finalmente se n'è andato. Ci ha pure provato, l'ameba.
Sara
: E tu?
Giada
: E io che? Non sai che faccia che ha fatto. Pensa che le donne fanno la fila per dargliela.
Sara
: Perché, non è così?
Dal film:
Come tu mi vuoi
Scheda film e trama
Frasi del film
Non è per il confronto ch'io mi senta sano. Io sono sano, assolutamente. Da lungo tempo io sapevo che la mia salute non poteva essere altro che la mia convinzione e ch'era una sciocchezza degna di un sognatore ipnagogico di volerla curare anziché persuadere. Io soffro bensì di certi dolori, ma mancano d'importanza nella mia grande salute. Posso mettere un impiastro qui o là, ma il resto ha da moversi e battersi e mai indugiarsi nell'immobilità come gl'incancreniti. Dolore e amore, poi, la vita insomma, non può essere considerata quale una malattia perché duole.
Ammetto che per avere la persuasione della salute il mio
destino
dovette mutare e scaldare il mio organismo con la lotta e sopratutto col trionfo. Fu il mio commercio che mi guarì e voglio che il dottor S. lo sappia.
[Psico-analisi]
Italo Svevo
Cit. da
La coscienza di Zeno
Frasi di Italo Svevo
Il pianto offusca le proprie colpe e permette di accusare, senz'obbiezioni, il
destino
. Piangevo perché perdevo il padre per cui ero sempre vissuto. Non importava che gli avessi tenuto poca compagnia. I miei sforzi per diventare migliore non erano stati fatti per dare una soddisfazione a lui?
[La morte di mio padre]
Italo Svevo
Cit. da
La coscienza di Zeno
Frasi di Italo Svevo
Dei due, era lui l'egoista, il giovane; ella viveva per lui come una madre dimentica di se stessa, ma ciò non impediva a lui di parlarne come di un altro
destino
importante legato al suo e che pesava sul suo, e così, sentendosi le spalle gravate di tanta responsabilità, egli traversava la vita cauto, lasciando da parte tutti i pericoli ma anche il godimento, la felicità.
Italo Svevo
Cit. da
Senilità
Frasi di Italo Svevo
Federico scrisse l'Antimachiavelli, ma non si trattava di ipocrisia, era semplicemente letteratura. Amava l'umanesimo, la ragione, la secca chiarezza un amore problematico, derivato dagli elementi demoniaci e utilitari riuniti in lui. Così amava Voltaire, il figlio dello spirito, il padre dell'illuminismo e di ogni cultura antieroica. Baciava la mano magra che scriveva: «Odio tutti gli eroi», ed egli stesso faceva dell'ironia sulla guerra dei sette anni con le parole «debolezze eroiche». Metteva però anche nero su bianco: se avesse voluto punire una provincia, l'avrebbe fatta governare da letterati; il suo illuminismo era così superficiale, che se ne sentiva immune. Quando poi vuole chiarire il vero motivo che lo ha indotto a scambiare la dolce quiete di una vita dedita alla letteratura con i tremendi sforzi ed i sanguinosi orrori della guerra, parla in generale di un «segreto istinto». Ciò che egli definisce in questo modo era più forte della letteratura: diresse le sue azioni e decise della sua vita; ed è un concetto tipicamente tedesco che questo istinto segreto, questo elemento demoniaco fosse in lui sovrumano: era la forza del
destino
, lo spirito della Storia.
Thomas Mann
Cit. da
Federico e la grande coalizione
Frasi di Thomas Mann
Non ho mai usato droghe, non ho mai tradito mia moglie, non ho mai avuto rapporti omosessuali. Ma non sono amaro. Il mio
destino
non mi fa paura.
Arthur Ashe
Frasi di Arthur Ashe
Per chi è superiore geneticamente il successo è più facile da raggiungere... ma non è affatto garantito. Dopotutto, non esiste un gene per il
destino
. E quando per un motivo o per l'altro un membro dell'elite incontra una sorte avversa... la sua identità genetica diventa un bene prezioso per chi è privo di scrupoli. 'Mors tua vita mea'... dice il vecchio adagio.
Vincent Freeman
Dal film:
Gattaca - La porta dell'universo
Scheda film e trama
Frasi del film
Collezionava foglie: le sciorinava, l'una accanto all'altra, su grandi tavoli. Quelle che andavano ingiallendo le sostituiva con altre. Per le foglie invecchiate disponeva di quieti ricoveri, dove l'ingombro non era mai eccessivo; e a lui solo era dato introdurvi quel fruscio. Sui tavoli invece tutto era sempre verde e fresco; le foglie erano fissate con pochissima colla; il vento non le portava mai via, ne erano finalmente al riparo, dunque; e nondimeno conservavano una certa vivacità, pur se molto limitata.
Gli piaceva vedersele davanti, tutte insieme e in bell'ordine. A infastidirlo, sugli alberi, era la loro irregolarità: una storta, l'altra diritta, e tutte smaniavano verso l'alto in maniera assai poco decorosa. Lui le aveva strappate alla loro contesa, esponendole a equanime luce. La battaglia era finita, e nessuna cacciava via l'altra, la colla garantiva un'atmosfera pacifica e una condotta regolare. In precedenza, nonostante il grande affetto per le foglie, avvertiva un sentimento di riprovazione passando accanto agli alberi; si vergognava di quella loro frenesia arrampicatrice; lo irritava dover assistere a come certe foglie rimanessero sempre in basso, mentre altre si beavano lassù in piena luce; inoltre queste ultime erano molto più distanti da lui, e lui le puniva per la loro alterigia collezionando solo foglie che fossero a portata della sua mano; più in alto non si protendeva mai.
Pensava spesso con soddisfazione al triste
destino
che attendeva le foglie da lui disdegnate: sarebbero cadute a terra e marcite. Nessuno ne avrebbe certo provato rammarico. Nella sua collezione, invece, finché si mantenevano fresche, le foglie erano oggetti curati e rispettati, e persino dopo, nei ricoveri per la vecchiaia, stavano bene ‐ per quanto possibile, data la loro quantità comunque notevole. In una certa misura lui capiva i desideri delle foglie: li leggeva nelle loro nervature e, tenendo contro luce uno di quegli esseri luminosi, dopo pochi istanti già sapeva che sensazioni provasse.
Sulle sue mani l'epidermide aveva acquisito una particolare sensibilità per le foglie; perciò stava ben attento a non porgere la destra alla gente, e solo per questa ragione si era trasferito in un paese dove non vigeva la consuetudine di stringersi la mano. La rinuncia a frequentare i propri simili non gli sarebbe pesata più di tanto, mentre ci teneva a manifestare pubblicamente l'onore che riservava alle sue foglie: ecco perché doveva, di quando in quando, invitare gente a casa, nelle sue stanze.
In tali occasioni conduceva gli ospiti, con una certa condiscendenza, di tavolo in tavolo, là dove dimoravano migliaia e migliaia di foglie, nelle più nobili posture, e tutte palesemente molto soddisfatte del loro
destino
. Forniva solo qualche scarna spiegazione, ben sapendo che chi tutto questo già non lo possiede in sé, mai potrebbe impararlo davvero. Ma le sue parole erano concepite in modo tale da rendere onore alle foglie; nessuno si allontanava dalla collezione senza provare un po' di quel timor reverenziale che queste meravigliose creature meritano, e alcuni, ma ahimè troppo pochi, procedevano con maggior cautela sul proprio cammino facendo del loro meglio per non pestare le foglie cadute.
Anche costoro parlavano di rado, e non ad alta voce, della loro nuova esperienza; si diffuse un culto grazie al solo esempio e senza bisogno di prediche; alcuni iniziarono la loro personale collezione di foglie. Lui però si tenne sulle sue; evitava di dar loro consigli; dovevano fare esperienza da sé; e non rivelò mai il
destino
delle foglie che avvizzivano; era severamente vietato varcare la soglia del ricovero per la vecchiaia.
Da:
L'affetto per le foglie
Federico, hai portato una guerra
|
nella tua famiglia,
|
una ridda di giochi elettrici
|
e una ricerca di gloria grande.
|
Il Barbarossa non sarebbe nulla
|
confronto a te bambino.
|
I genitori ti guardano giocare
|
con il
destino
.
Alda Merini
Titolo della poesia:
Federico, hai portato una guerra
Frasi di Alda Merini
La potenza del
destino
è fatta dell'intero universo.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
Spesso scampo dal
destino
per riparare nel fato.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
Il più bel teatro da guardare è il proprio
destino
.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
Quando la vita è troppo breve vuol dire che è cominciato il
destino
.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
Il cielo è la dimensione schiusa del nostro
destino
.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
Nessuno rinuncia al proprio
destino
anche se è fatto di sole pietre.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
Ti avrei chiamato Abramo
|
se ti fossi inserito al mio
destino
.
|
Invece hai portato Isacco
|
lungo il grande cammino della fede.
|
Ci hai ferito nel cuore universale
|
con l'albero del sapere.
|
Dimoriamo in te stanchi e affaticati
|
dal principio del mondo.
Alda Merini
Titolo della poesia:
Ti avrei chiamato Abramo
Frasi di Alda Merini
Mi hanno detto
|
che sei un po' bianco e nero
|
un po' teppista e un po' Eldorado
|
ma quando mi baci
|
diventi acqua materna
|
diventi prato limpido
|
diventi il mio
destino
.
Alda Merini
Titolo della poesia:
Mi hanno detto
Frasi di Alda Merini
Quando ho mangiato bene mi informo sul
destino
degli altri.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
Foglia, dita di mano fresca
|
che addormenta la schiena
|
di un
destino
ormai perverso.
|
Tenera farfalla che piange
|
sopra un petalo di rosa.
|
È come fare un albero di pane
|
che muore nel silenzio.
Alda Merini
Titolo della poesia:
Foglia, dita di mano fresca
Frasi di Alda Merini
Ho cominciato a piangere per gioco, e poi ho creduto che fosse il mio
destino
.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
Dedicato a chi visse il brivido dello sbarco sulla luna, e mai lo dimenticherà. E a quei babbei che credono che lo sbarco non sia mai avvenuto.
21 luglio 1969. Quella fu per noi la notte della Luna, il mondo intero viveva in diretta la discesa del primo uomo dalla scaletta del modulo spaziale alla superficie lunare. Immagini traballanti, ma emotivamente insuperate: la cronaca che si sovrapponeva alla fantascienza. Forse anche l'inizio della fine dei sogni: da quel giorno, poco a poco, abbiamo disimparato a sognare.
Quello sbarco ‐ «un piccolo passo per un uomo, ma un gigantesco balzo per l'umanità», secondo la frase di Armstrong ‐ ci fece sentire tutti onnipotenti, e soprattutto fece sentire onnipotente l'America, vincitrice della corsa verso il nostro satellite. Bella forza, direte voi giovani: era il frutto della sfida alla conquista dello spazio tra Usa e Urss in piena guerra fredda. Ma anche la libertà dei popoli quasi sempre arriva dopo una guerra, e non per questo ne è invalidata. È un fatto però che la conquista tecnologica nasce in gran parte dall'industria militare. Anche Internet, la vera rivoluzione di libertà del nostro tempo, è figlio dell'industria militare e di quella spaziale. La bomba atomica nasce dal genio di un ebreo italiano che sfuggì al
destino
del lager riparando negli Usa. E la conquista della Luna fu guidata da uno scienziato che fino al 1945 progettava i missili nazisti V2 con cui fu devastata Londra. Si chiamava Wernher von Braun.
Andò a vivere a Huntsville, in Alabama, con altri 120 scienziati tedeschi, tutti passati al servizio del progetto spaziale americano. Lì nel 1964 lo intervistò Oriana Fallaci per un suo straordinario reportage, Se il sole muore. Allora la Luna sembrava un sogno. Oriana gli chiese: davvero ci arriverete entro il 1970? Lui rispose: «Se il popolo americano è disposto a pagare, sì». I fatti gli diedero ragione. Ma la Fallaci gli chiese anche di Marte. E von Braun: «Per andare su Marte dovremo raggiungere un livello tecnologico molto più alto, e io temo proprio che un simile volo non sarà possibile che dieci o dodici anni dopo il primo viaggio sulla Luna». Per il capo del progetto Apollo, insomma, l'uomo avrebbe potuto conquistare il Pianeta Rosso già all'inizio degli anni '80.
Invece le cose sono andate diversamente dopo la notte in cui Armstrong mise piede sulla Luna. Lui fu il primo e Cernan, tre anni dopo, l'ultimo. La crisi economica abbatté la febbre di ulteriori conquiste, e la sconfitta in Vietnam fece il resto. Quarant'anni dopo, un veicolo lanciato dagli Usa ha visitato Marte, e le foto inviate a Terra da Curiosity sono straordinarie. Ma non è la stessa cosa. Il futuro non si è materializzato come la fantascienza lo aveva sognato: i computer di oggi sono più piccoli del solo occhio di Hal 9000, protagonista tecnologico di 2001 Odissea nello spazio. E, a proposito, i libri da cui furono tratti quel film e l'altro capolavoro del cinema, Blade Runner, furono scritti da Arthur C. Clarke e Philip Dick solo un anno prima del passo di Armstrong: si poteva sognare tutto, nel '68.
Abbiamo passato il 2001 di Odissea e ci avviciniamo al 2019 di Blade Runner, e la tecnologia ci ha piantati ancor di più coi piedi al suolo. Non ci sono auto spaziali né navi volanti. Il futuro dallo spazio è rimbalzato indietro, l'Odissea è sulla Terra. E la sfida non è più per la conquista del cosmo, ma dei nostri smartphone, veri depositari dell'innovazione digitale, terminali delle linee telefoniche come dei nostri ridimensionati brividi fantascientifici, non più Glenn contro Gagarin, ma Apple contro Samsung, California contro Corea. Almeno questo fa un po' Blade Runner.
[Facebook, dalla sua pagina personale, 21 luglio 2017]
Enrico Mentana
Frasi di Enrico Mentana
Commerciante di diamanti
: Questa è una pietra di carattere ammonitorio. Anche se suppongo che ogni diamante in sé sia ammonitorio.
Il procuratore
: Una pietra di carattere ammonitorio.
Commerciante di diamanti
: Certo, perché no? Non è un piccolo desiderio per quanto ovviamente irrealizzabile aspirare al
destino
immortale di una pietra. Non è questo il senso dei gioielli? Esaltare la bellezza della donna amata significa riconoscere la sua fragilità e al tempo stesso la nobiltà di quella fragilità. Noi dichiariamo alle tenebre che non ci lasciamo condizionare dalla brevità della nostra vita... che noi rifiutiamo di farci sottomettere.
Commerciante di diamanti
Dal film:
The Counselor
Scheda film e trama
Frasi del film
In Italia stava per passare una buona legge, ma niente paura: non accadrà. Non per ora, almeno, e se avete la pazienza di attendere qualche riga, saprete chi ringraziare per lo scampato pericolo. La materia da regolare sono le decine di minorenni che ogni anno perdono un genitore per mano dell'altro. Qualcuno ha scritto che sono orfani tre volte: della vittima (quasi sempre la mamma), dell'assassino (suicida o in galera) e dello Stato che li abbandona a un
destino
gramo. Ci voleva una legge.
E una legge è stata infine approvata dalla Camera. All'unanimità, evento insolito in quel litigioso consesso. Accompagnata dalle benedizioni di tutti, la norma è approdata al Senato per il varo definitivo. Ma qui ha incrociato un manipolo di maschi d'altri tempi, capitanati dal mio idolo Giovanardi. Lo avrei visto bene nell'America del proibizionismo, col nome d'arte di Joe Vanardi. Che cosa ti combina Joe? Agguanta la legge e la mette a bagnomaria, sperando che evapori.
Infatti ha scoperto che nell'attuale formulazione potrebbe applicarsi anche agli orfani di unioni civili. Condito da brividi di orrore, il suo pensiero corre al caso statisticamente raro, ma non impossibile di un omicidio tra coniugi gay, uno dei quali abbia avuto l'ardire di mettere al mondo un figlio che con le nuove disposizioni potrebbe ereditare le sostanze dell'altro. Ottenendo così, per via traverse e macabre, i medesimi effetti della diabolica adozione. Uno scenario apocalittico. Perciò, fermi tutti.
Quanto a voi, cari orfani, mettetevi il cuore in pace: a Joe non la si fa.
Massimo Gramellini
Frasi di Massimo Gramellini
L'avventura più grande è cambiare il proprio
destino
.
[Frase promozionale]
Dal film:
I sogni segreti di Walter Mitty
Scheda film e trama
Frasi del film
Tutte le Bibbie, codici sacri, sono state causa dei seguenti Errori:
1. Che nell'Uomo ci sono due principi reali di esistenza, cioè un Corpo e un'Anima.
2. Che l'Energia chiamata Male, procede solo dal Corpo; che la Ragione, chiamata Bene, procede solo dall'Anima.
3. Che Dio in Eterno torturerà l'Uomo avendo egli seguito le proprie Energie.
Ma i seguenti Contrari a tali Errori sono Verità:
1. Nell'Uomo non c'è un Corpo distinto dall'Anima; il cosiddetto Corpo è una parte dell'Anima che i cinque Sensi, maggiori antenne dell'Anima in questo evo, discernono.
2. Solo l'Energia è vita, e procede dal Corpo; la Ragione non è che il confine o il cerchio esterno dell'Energia.
3. L'Energia è l'Eterno Piacere.
Reprimono il desiderio solo quelli che lo hanno tanto debole da poterlo reprimere; l'elemento repressivo o ragione ne usurpa allora il posto e fa da guida a chi non sa volere.
Cosi frenato, il desiderio si fa gradualmente passivo fino a non più essere che ombra di sé.
La storia di ciò si trova scritta nel Paradiso Perduto, dove il Tiranno, ossia la Ragione, si chiama Messia. E l'Arcangelo delle origini, o detentore del comando dell'esercito celeste, è chiamato Demonio o Satana, e Peccato e Morte sono chiamati i suoi figli. Ma nel Libro di Giobbe, il Messia di Milton si chiama Satana.
Poiché le due parti hanno registrato la stessa storia.
Parve infatti alla Ragione che il Desiderio fosse stato bandito, ma è versione del Demonio che il Messia cadde, e formò poi un cielo con quanto gli riuscì di carpire all'Abisso.
E' attestato anche nel Vangelo quando egli prega il Padre d'inviargli il consolatore cioè il Desiderio, affinché potesse la Ragione avere Idee su cui costruire; il Gehovah della Bibbia non essendo altri che colui che dimora nelle fiamme del fuoco.
Dopo la sua morte, sappiate, Cristo diventò Gehovah.
Ma in Milton, il Padre è
Destino
, il Figlio, un Calcolo dei cinque sensi, lo Spirito Santo, Vuoto!. Nota. Milton era impacciato scrivendo di Dio e degli Angeli, e a suo agio scrivendo dei Demòni e dell'Inferno, poiché egli era un vero Poeta, e dalla parte del Demonio senza saperlo.
William Blake
Cit. da
La Voce del Diavolo
Frasi di William Blake
Quando venne sera accendemmo i lumi a nafta e il treno penetrò nella notte del Nord passando foreste d'abeti curvati dalla neve per lande battute dal libero vento, sfiorando villaggi addormentati, portando nel suo ventre uomini giovani e stranieri che andavano alla guerra.
Intanto, sdraiati nella paglia uno a fianco all'altro, dormivano sognando montagne e ragazze. Ma uno quella notte non dormì. In un angolo del vagone, accompagnato dal ritmo delle ruote sulle rotaie, pensava, per la prima volta in vita sua, al
destino
della povera gente, alla guerra che pretende che la povera gente s'ammazzi a vicenda e si chiedeva:
Chi ritornerà di quanti siamo su questo treno? Quanti compaesani uccideremo? E perché?
Giacché al mondo siamo tutti paesani.
Mario Rigoni Stern
Cit. da
Il bosco degli urogalli
Frasi di Mario Rigoni Stern
C'è in questi versi...
[di Fernanda Romagnoli]
il segno di un
destino
poetico, volto a una confessione di continuo sollevata dal puro diarismo per il rovello e l'attesa di una rivelazione, nella linea della grande Dickinson, di Cristina Rossetti. Esso nasce dall'ininterrotto scontro tra il quotidiano e il visionario. "Gli eletti hanno accesso all'anticamera", "Col mio scettro d'insonnia per la casa", "Chi mi percorre in sonno i corridoi ‐ delle arterie...": colei che ha saputo darci metafore così fulminee non si è mossa che pochissimo dal suo appartamento borghese, o lo ha fatto per trasferirsi in un posto di vacanza.
Attilio Bertolucci
Frasi di Attilio Bertolucci
Arthur
: Qual è il tuo nome?
Gabrielle
: Tutti mi chiamano Coco.
Arthur Capel
: Il tuo
destino
è speciale, tu non assomigli a nessuno.
Dal film:
Coco avant Chanel
Scheda film e trama
Frasi del film
Sul numero chiuso nelle università, che sta agitando le facoltà umanistiche della Statale di Milano, non riesco ad andare d'accordo con me stesso. Una voce mi dice che non serve a nulla sfornare legioni di disoccupati e parcheggiarne altrettanti in uno stagno esistenziale nel quale pullulano i fuoricorso e gli abbandoni. Ma un'altra voce, pericolosamente connessa con il cuore, mi ricorda la confusione che agitava i miei diciotto anni e rifiuta l'idea che a quell'età si possa essere già chiamati a una prova definitiva per il proprio
destino
, dentro o fuori, basata oltretutto su test abborracciati e talvolta pilotati. Per accordare le due voci dovrei abitare un mondo dove prima si mettono in grado le università di esercitare il loro mestiere - che non è quello di esamifici - dotandole di aule e professori adeguati. E poi, soltanto poi, si stabiliscono le modalità di accesso.
Per fortuna quel mondo esiste. Ma altrove, non qui. In Italia la fatiscenza delle strutture impedisce di affermare con certezza che la dispersione scolastica dipende dalla pigrizia dregli studenti e non dalla desolazione degli ambienti in cui sono costretti a muoversi. E questo nonostante le lacrime da coccodrillo della politica, che denuncia il tasso mortificante di laureati, ma non ha mai investito nell'istruzione una quota significativa del barile di tasse spremuto dai contribuenti. Trovo bizzarro atteggiarsi ad alfieri della meritocrazia come se si fosse a Oxford senza essere Oxford. La Statale è ancora una delle migliori. Altrove si fa lezione nei cinema, e non è un bello spettacolo.
Massimo Gramellini
Frasi di Massimo Gramellini
E' proprio vero, spesso, la vita terrena non offre a tutti le stesse possibilità.
Mio malgrado, l' ho constatato in prima persona.
Infatti, devo considerarmi veramente un fortunato.
Non di rado capita che chi ha raggiunto un obiettivo se ne attribuisca i meriti, ma nel mio caso però non posso negare come le circostanze mi siano state favorevoli e abbia avuto un
destino
più benevolo rispetto ai miei compagni che purtroppo, non sono sopravvissuti.
Vincenzo Di Michele
Cit. da
Io Prigioniero in Russia
Frasi di Vincenzo Di Michele
L'amicizia nasce dalle occasioni della vita, spesso dal
destino
, ma per diventare sentimento irrinunciabile necessita poi di grandi emozioni condivise, non di mediocrità affettiva.
Paolo Crepet
Cit. da
Elogio dell'amicizia
Commenti:
3
Frasi di Paolo Crepet
La felicità è racchiusa nel coraggio di provocarsi, di pretendere qualcosa dal proprio
destino
senza lasciare che faccia il suo corso senza il nostro contributo.
Paolo Crepet
Cit. da
Impara ad essere felice
Frasi di Paolo Crepet
E se domani i nostri figli potranno finalmente vivere in un mondo nel quale un computer può essere assolutamente competitivo con l'intelligenza umana, quale sarà il loro compito e il loro
destino
? Controllare i megacomputer o esserne controllati?
Paolo Crepet
Cit. da
Baciami senza rete
Frasi di Paolo Crepet
Gustav Graves
: Come vede signor Bond, lei non può sopprimere i miei sogni, ma loro possono sopprimere lei. E' tempo di affrontare il
destino
!
James Bond
: È tempo di affrontare la gravità!
[prima dell'imminente morte di Graves sul suo aereo]
Dal film:
La morte può attendere
Scheda film e trama
Frasi del film
You are my destiny | e non mi lascerai: | un vero angelo | non vola mai...
Adriano Celentano
Cit. da
Sei nel mio
destino
Frasi di Adriano Celentano
Solo pe amore nun se vive | Io ce l'ho scritto ner
destino
| Scorpito sulla mano | C'è n'antra cosa più importante | Pe quella ce se campa | Pe quella se more | Un omo vero pe l'onore | Se fa spaccà pur'anco er core | Perché la vita nun è vita | Se chi la deve vive | L'onore nun ce l'ha.
Adriano Celentano
Cit. da
Una storia d'amore e di coltello
Frasi di Adriano Celentano
Falco
: Tutto è compiuto.
Commodo
: Che ne sarà di mio nipote? E di sua madre? Dovranno condividere il
destino
del suo amant e o dovrò essere misericordioso? Commodo il misericordioso. Lucio resterà con me per adesso, e se sua madre oserà soltanto guardarmi in un modo che mi dispiace, egli morirà. Se lei deciderà di essere nobile e togliersi la vita, egli morirà. Quanto a te mi amerai come io ti ho amata. Mi darai un erede, di sangue puro, così che Commodo e la sua progenie regnino per mille anni. Non sono misericordioso? Non sono misericordioso?
Pubblico
: Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! ...
Commodo
: Massimo... Massimo... Massimo... Ti acclamano. Il generale che diventò uno schiavo. Lo schiavo che diventò un gladiatore. Il gladiatore che sfidò un imperatore. Una storia che colpisce. E adesso il popolo vuole sapere come va a finire. Soltanto una morte gloriosa li soddisferà. E cosa c'è di più glorioso che sfidare l'imperatore in persona nella grande arena?
Massimo
: Tu combatteresti contro di me?
Commodo
: Perché no? Credi che io abbia paura?
Massimo
: Credo che tu abbia avuto paura per tutta la vita.
Commodo
: A differenza di Massimo l'invincibile che non conosce paura?
Massimo
: Conoscevo un uomo che una volta disse la morte sorride a tutti. Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando.
Commodo
: Mi chiedo se questo tuo amico ha sorriso alla sua morte.
Massimo
: Dovresti saperlo. Era tuo padre.
Commodo
: Tu amavi mio padre, lo so. Ma lo amavo anch'io. Questo ci rende fratelli non è così? Sorridi per me adesso, fratello. Mettigli l'armatura. Nascondi la ferita.
Pubblico
: Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo!
I Pretoriano
: Ad anello!
II Pretoriano
: Ad anello!
Pubblico
: Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo! Massimo!
Commodo
: Quinto, la spada! Dammi la tua spada! Una spada! Datemi una spada!
Quinto
: Rinfoderate le spade! Rinfoderate le spade!
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Commodo
: E adesso amano Massimo per la sua clemenza, così non posso ucciderlo, altrimenti apparirei ancora più spietato. Tutta questa storia sembra un folle incubo.
Falco
: Ti sta sfidando. Ogni sua vittoria è un atto di sfida. Il popolo se ne accorge, così come se ne accorge il Senato. Ogni giorno che lui vive i senatori si fanno più audaci. Uccidilo, Commodo.
Commodo
: No. Non voglio fare di Massimo un martire!
Falco
: Mi hanno raccontato di uno strano serpente marino che ha un modo piuttosto insolito di attirare le sue prede per poi ucciderle. Questo serpente giace sul fondo del mare come se fosse ferito, così i suoi nemici si avvicinano, e lui resta ancora sul fondo immobile. Allora i suoi nemici cominciano a strappargli a morsi piccoli pezzi di carne, e lui resta immobile, ancora.
Commodo
: Allora... resteremo immobili, e lasceremo avvicinare i nostri nemici a prenderci le carni. Fa' seguire ogni senatore.
Folla
: Sei un eroe, Massimo! Massimo, siamo con te! Ti adoriamo, Massimo.
Guardia
: Massimo.
Massimo
: Cicero, amico mio. Credevo di non rivederti mai più.
Cicero
: E io che fossi morto.
Massimo
: Quasi.! Da quanto tempo gli uomini stanno a Ostia?
Cicero
: Tutto l'inverno.
Massimo
: E come sono?
Cicero
: Grassi, e molto annoiati.
Massimo
: Chi li comanda?
Cicero
: Un incapace di Roma.
Massimo
: Quando potrebbero essere pronti a combattere?
Cicero
: Per te, domani.
Massimo
: Bisogna che tu mi faccia un favore.
Cicero
: Tutto.
Attore
: Venite a vedere, osservate, se non siete stati nell'arena potrete assistere allo spettacolo qui.
Cicero
: Grazie.
Attore
: Il gigante Massimo sconfigge il nostro imperatore, Commodo. Eh, che cosa dobbiamo fare? Lui sta sfidando tutti. Oh, che cosa stai facendo? Uh, numi dell'Olimpo! Oh, oh, oh! Oh, ma quale vittoria? Uh! L'ha preso, avete visto?
Guardia
: Fate largo! Fate largo!
Cicero
: Augusta Lucilla! Ho servito tuo padre a Vindobona!
Guardia
: Indietro.
Cicero
: Lucilla! Ho servito tuo padre a Vindobona!
Guardia
: Indietro.
Cicero
: E... e ho servito anche il generale Massimo! E lo servo ancora!
Lucilla
: Ferma. Ferma!
Guardia
: Ferma!
Lucilla
: State indietro!
Cicero
: Il generale ti manda un messaggio. Incontrerà il tuo politico.
Lucilla
: Per la tua lealtà, soldato.
Cicero
: Ti ringrazio, augusta Lucilla.
Guardia
: Andiamo!
Lucilla
: Lasciaci. Senatore Gracco.
Gracco
: Generale. Spero che la mia presenza qui oggi sia prova del fatto che tu puoi fidarti di me.
Massimo
: Il Senato è dalla tua parte?
Gracco
: Il Senato? Sì, posso parlare per loro.
Massimo
: Puoi comprare la mia libertà e farmi uscire da Roma?
Gracco
: Per quale motivo?
Massimo
: Lascia che esca dalle mura della città. Tieni pronti cavalli freschi per portarmi a Ostia, dov'è accampato il mio esercito. Per la notte del secondo giorno tornerò alla testa di cinquemila uomini.
Lucilla
: Ma le legioni hanno tutte nuovi comandanti leali a Commodo.
Massimo
: Lascia che i miei uomini mi vedano vivo, e vedrai a chi sono leali.
Gracco
: Questa è una pazzia! Nessun esercito romano è entrato nella capitale da cento anni!
Lucilla
: Gracco!
Gracco
: Non voglio barattare una tirannia per un'altra!
Massimo
: Il tempo delle mezze misure e delle parole è finito, Senatore.
Gracco
: E dopo il tuo glorioso colpo di mano che farai? Prenderai i tuoi cinquemila legionari e... partirai?
Massimo
: Io partirò. I soldati resteranno a proteggervi sotto il comando del Senato.
Gracco
: Così, una volta che Roma sarà diventata tua, tu non farai altro che renderla al popolo? Dimmi perché.
Massimo
: Perché questo era l'ultimo desiderio di un uomo morente. Io ucciderò Commodo, il
destino
di Roma lo lascio a voi.
Gracco
: Marco Aurelio si fidava di te. Sua figlia si fida di te. Io mi fiderò di te. Ma abbiamo poco tempo. Dammi due giorni e io riscatterò la tua libertà. E tu, tu rimani in vita, o io sarò morto. Adesso lasciamolo.
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Guardiano Capo
: Quando l'imperatore entrerà, sollevate le armi, e salutatelo, tutti insieme. State davanti all'imperatore e non voltategli mai le spalle.
Andate, e morite con onore!
Gladiatori
: Eeeh!
Folla
: Ave, potente Cesare... Cesare! Cesare! Cesare! Cesare! Cesare! Cesare! Cesare! Cesare!
Gladiatori
: Ave, Cesare, morituri te salutant.
Cassio
: In questo giorno ci rivolgiamo alla gloriosa antichità per presentarvi una ricostruzione delle seconda caduta della potente Cartagine. Sulla deserta pianura di Zama, stavano le numerose invincibili armate del temibile barbaro Annibale. Feroci mercenari e guerrieri brutali votati alla distruzione spietata e alla conquista! Il vostro imperatore si compiace nell'offrirvi l'orda barbarica!
Massimo
: Qualcuno è stato nell'esercito?
Cassio
: Ma in quel giorno illustre...
I Gladiatore
: Io.
II Gladiatore
: Io.
III Gladiatore
: Sì, io.
IV Gladiatore
: Io ho servito con te a Vindobona.
Massimo
: Allora puoi aiutarmi.
Cassio
: ... gli dei inviarono contro di loro i più potenti guerrieri...
Massimo
: Qualunque cosa esca da quei cancelli...
Cassio
: ... che avrebbero, in quello stesso giorno...
Massimo
: ... avremo maggiore possibilità di sopravvivere se combatteremo uniti. Avete capito?
Cassio
: ... in successi deserti della Numidia, deciso il
destino
dell'Impero.
I Gladiatore
: Ho capito.
II Gladiatore
: Sì.
III Gladiatore
: D'accordo.
Massimo
: Se saremo uniti, sopravviveremo.
Cassio
: Il vostro imperatore si compiace di offrirvi i legionari di Scipione l'Africano!
I Gladiatore
: Attenti! Attenti!
II Gladiatore
: Fino alla morte!
Folla
: Morte! Morte! Morte!
Massimo
: Stiamo vicini! Restiamo uniti! Stiamo vicini! Stiamo vicini!
Spettatore
: I tuoi uomini saranno trucidati tutti!
Massimo
: Uniamo gli scudi come un sol uomo! Fermi! Fermi! Come un sol uomo! Ben fatto! Fermi! Testuggine! Testuggine! Hagen! Quella colonna alla biga! Questa colonna con me! Svelti! Andate di là, voi!
Juba
: Massimo!
Massimo
: Colonna unita! Colonna unita! Colonna unita!
Commodo
: Non ricordo molto bene la storia, Cassio, ma i barbari non dovrebbero perdere la battaglia di Cartagine?
Cassio
: Eh, sì, Cesare. Beh, perdonami, imperatore.
Commodo
: No, le sorprese mi divertono. Chi è quello?
Cassio
: Lo chiamano l'Ispanico, imperatore.
Spettatore
: Gloria ai barbari.
Commodo
: Voglio andare a conoscerlo.
Cassio
: Sì, Cesare.
Spettatore
: La vittoria è dei barbari.
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
In un mondo che comprendo di rado, i venti del
destino
soffiano quando meno ce lo aspettiamo. A volte hanno la furia di un uragano, a volte sono lievi come brezze. Ma non si possono negare, perché spesso portano un futuro impossibile da ignorare. Tu, mia cara, sei il vento che non mi aspettavo, il vento che ha soffiato più forte di quanto potessi immaginare.
Garret Blake
Dal film:
Le parole che non ti ho detto
Scheda film e trama
Frasi del film
I venti del
destino
soffiano quando meno ce l'aspettiamo. A volte hanno la furia di un uragano, a volte sono lievi come brezze. Ma non si possono negare, perché spesso portano un futuro impossibile da ignorare. Sei il vento che non mi aspettavo, il vento che ha soffiato più forte di quanto potessi immaginare.
Garret Blake
Dal film:
Le parole che non ti ho detto
Scheda film e trama
Frasi del film
Arwen
: Io scelgo una vita mortale. Come avrei voluto poterlo vedere un'ultima volta.
Aragorn
: Ah!
Guardia
: Signore? Re Théoden vi attende, mio signore.
Théoden
: Prendo congedo.
Aragorn
: Mio signore Elrond.
Elrond
: Vengo da parte di colei che io amo. Arwen sta morendo. Non sopravviverà a lungo al male che ora si sparge da Mordor. La luce della Stella del Vespro si affievolisce. Mentre il potere di Sauron aumenta, le sue forze diminuiscono. La vita di Arwen ora è legata al
destino
dell'Anello. L'Ombra è su di noi, Aragorn. La fine è giunta.
Aragorn
: Non sarà la nostra fine, ma la sua.
Elrond
: Tu vai verso la guerra, ma non verso la vittoria. Gli eserciti di Sauron marciano su Minas Tirith, questo lo sai. Ma in segreto egli invia un'altra forza che attaccherà dal fiume. Una flotta di navi dei Corsari veleggia dal Sud. Entreranno nella città tra due giorni. Siete numericamente inferiori. Vi occorrono più uomini.
Aragorn
: Non ce ne sono.
Elrond
: Ci sono coloro che dimorano nella montagna.
Aragorn
: Assassini... Traditori... Dovrei chiamarli a combattere? Non credono in nulla. Non rispondono a nessuno.
Elrond
: Risponderanno al Re di Gondor. Andúril, fiamma dell'Occidente, forgiata dai frammenti di Narsil.
Aragorn
: Sauron non avrà dimenticato la Spada di Elendil. La lama che fu spezzata farà ritorno a Minas Tirith.
Elrond
: L'Uomo che può brandire il potere di questa spada può chiamare a sé un esercito più micidiale di qualunque altro su questa terra. Metti da parte il Ramingo. Diventa ciò che sei nato per essere. Prendi la via del Dimholt. Ónen i-Estel Edain.
Aragorn
: Ú-chebin estel anim.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Aragorn
: I fuochi di Minas Tirith! I fuochi sono accesi! Gondor chiede aiuto!
Théoden
: E Rohan risponderà. Radunate i Rohirrim! Riunisci l'esercito a Dunclivo. Tutti gli uomini che riesci a trovare. Hai solo due giorni. Al terzo partiamo per Gondor. In guerra.
Éomer
: Soldati, preparatevi a partire!
Théoden
: Gamling!
Gamling
: Mio signore.
Théoden
: Attraversa in fretta il Riddermark. Raduna tutti gli uomini validi a Dunclivo.
Gamling
: Mio signore.
Aragorn
: Cavalcherai con noi?
Éowyn
: Solo fino all'accampamento. È tradizione che le donne della corte salutino gli uomini. Gli uomini hanno trovato il loro capitano. Ti seguiranno in battaglia, fino alla morte. Tu ci hai dato speranza.
Théoden
: E così sarà dinanzi alle mura di Minas Tirith che il
destino
del nostro tempo verrà deciso.
Éomer
: È giunta l'ora! Cavalieri di Rohan, giuramenti avete prestato. Adesso manteneteli tutti! Al signore e alla terra! Ah!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Amo interpretare le donne di carattere, che prendono in mano il proprio
destino
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Margot Robbie
Frasi di Margot Robbie
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