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Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate

Frasi del film

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Frasi di Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate

Riassunto e trama del film Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate

[da Wikipedia]

Il terribile drago Smaug (Luca Ward), infuriato a causa del tentativo del nano Thorin Scudodiquercia (Richard Armitage) e della sua compagnia di eliminarlo, attacca Pontelagolungo. Il governatore della città, terrorizzato, tenta disperatamente di fuggire, portando con sé (con l'aiuto del fido Alfrid e delle guardie) tutto l'oro possibile a bordo di una barca. Nel frattempo, Bard riesce a scappare dalla prigione dove era stato rinchiuso e, arrampicatosi su una torre, prova (senza successo) ad uccidere il drago con arco e frecce. Raggiunto dal figlio Bain, che ha recuperato la Freccia Nera, Bard utilizza il ragazzo come appoggio per una balista improvvisata e colpisce il drago nel punto in cui il suo antenato Girion ne aveva scalfito la corazza decenni prima. Colpito a morte, Smaug muore agonizzante, e la sua carcassa cade sulla barca del governatore, uccidendo lui e le sue guardie. La mattina seguente, sulle sponde del lago, Alfrid, sopravvissuto al massacro, rischia di essere linciato dai superstiti (per aver aiutato il governatore a svuotare la tesoreria), ma viene salvato da Bard, il quale prende la guida dei concittadini sopravvissuti, conducendoli verso le rovine di Dale.

Nel mentre, i quattro Nani rimasti a Pontelagolungo prendono una barca per raggiungere i propri compagni alla Montagna Solitaria, ma prima Kíli (Aidan Turner) dichiara il proprio amore all'elfa Tauriel (Evangeline Lilly), promettendole di tornare. Subito dopo, Tauriel viene raggiunta da Legolas (Orlando Bloom) e da un altro elfo, che le comunica il fatto che Thranduil (Lee Pace) l'abbia bandita dal suo reame. A questo punto anche Legolas rifiuta di tornare dal padre, e i due decidono di partire per Gundabad, per seguire le tracce dell'orco Bolg. Intanto, a Erebor, Thorin contrae "la malattia del drago" e, colto da una bramosia insaziabile, cerca ossessivamente l'Arkengemma. Bilbo, che è in realtà riuscito a prendere la preziosa pietra a Smaug, concorda con Balin (Ken Stott) sul fatto che trovare il gioiello non farebbe altro che aggravare la follia di Thorin. Intanto, vedendo che i sopravvissuti di Pontelagolungo hanno raggiunto Dale, Thorin ordina agli altri nani di murare l'entrata della Montagna, per proteggerne i tesori.

L'orco Azog, in marcia verso Erebor con il suo esercito, viene raggiunto da Bolg, che lo informa dell'intromissione di Legolas e Tauriel. Azog, preoccupato di un intervento militare degli elfi, invia Bolg a Gundabad per reclutare un'altra legione di orchi. Nel frattempo, il Bianco Consiglio salva Gandalf (Ian McKellen) (in realtà tenuto prigioniero poiché in possesso di uno dei 3 anelli elfici) a Dol Guldur. Qui Sauron palesa il suo piano: conquistare la Montagna Solitaria per poter, da lì, controllare tutto il nord, rifondando il reame di Angmar e muovendo poi guerra all'intera Terra di mezzo. Tuttavia, dopo un lungo combattimento, Galadriel (Cate Blanchett) riesce a scacciare dalla fortezza Sauron e i suoi nove Spettri, usando la luce della stella di Eärendil. Dopodiché Saruman (Christopher Lee) rassicura Elrond (Hugo Weaving) di come Sauron non abbia poteri senza il suo Anello, e del fatto che sarà lui stesso ad occuparsi del Signore Oscuro. Gandalf, che viene portato da Radagast (il quale gli dona anche il suo bastone) nella sua dimora a Rhosgobel, chiede a quest'ultimo di informare gli animali del suo bosco dell'imminente guerra e parte per Erebor, con l'intento di avvertire i nani.

Quando l'esercito di Thranduil arriva a Dale, questi si allea con Bard, poiché entrambi vantano diritti su una parte del tesoro di Erebor (il re degli elfi, in particolare, desidera delle bianche gemme di luce argentata). Volendo inizialmente evitare il conflitto, Bard cerca di trattare con Thorin, ma il nano non vuole sentire ragioni, e perciò elfi, uomini e nani si preparano alla guerra. Mentre i nani si apprestano alla battaglia, Thorin dona a Bilbo una cotta di mithril in segno della loro amicizia, confidandogli il sospetto che uno degli altri nani gli abbia rubato l'Arkengemma. Nel mentre, a Dale arriva Gandalf, il quale tenta inutilmente di dissuadere Thranduil e Bard dall'uso delle armi, mettendoli in guarda dell'imminente attacco degli orchi. Durante la notte, Bilbo abbandona di soppiatto la Montagna e consegna l'Arkengemma agli assedianti, in modo da rendere Thorin meno restio alle trattative. Il giorno successivo Thranduil e Bard, con le rispettive armate schierate, chiedono un'ultima volta a Thorin di consegnare loro quanto promesso in cambio dell'Arkengemma. Thorin rifiuta nuovamente, credendo che quella non fosse la vera Arkengemma. Tuttavia, Bilbo, tornato alla Montagna, confessa al nano di aver portato lui la pietra fuori da Erebor, con l'intenzione di evitare un'inutile battaglia, e Thorin,furibondo,tenta di ucciderlo.Gandalf raggiunti gli assedianti, dissuade Thorin dal fargli del male, permettendo allo hobbit di fuggire. Nel momento in cui Thorin è sul punto di cedere, inaspettatamente sopraggiunge, con un esercito di nani, Dáin, signore dei Colli Ferrosi e cugino di Scudodiquercia, da lui precedentemente (e segretamente) chiamato a difesa della Montagna. Nonostante gli sforzi di Gandalf per farlo ragionare, Dáin minaccia e attacca Thranduil e Bard, ma improvvisamente piomba sul campo di battaglia l'esercito di Azog (che ha superato le colline circostanti muovendosi in gallerie sotterranee scavate da enormi vermi, chiamati "mangiaterra") e non resta scelta per i contendenti che allearsi contro il comune nemico. Comincia così la battaglia dei cinque eserciti.

Quando Azog ordina ad una parte degli orchi di attaccare Dale, Gandalf, Bilbo, Thranduil e Bard (con i rispettivi eserciti) accorrono all'interno delle mura della città, per difenderla. L'esercito dei nani guidati da Dáin, invece, affronta il restante (e numeroso) esercito di orchi ai piedi della Montagna. Intanto Thorin è sopraffatto dalla follia, e durante i combattimenti rinuncia a scendere in campo, preferendo segregarsi con il tesoro e l'intera compagnia all'interno di Erebor, con il disappunto dei compagni. Tormentato dai sensi di colpa e dai rimproveri di Bilbo e del fidato Dwalin, il re nanico (dopo una visione onirica che gli mostrava la sua morte per mano dello stesso oro che tanto avidamente amava) torna in sé e decide di unirsi alla battaglia. Uscito da Erebor con una carica trionfale, in grado di motivare nuovamente l'esercito dei nani, Thorin si dirige con Dwalin, Fíli e Kíli verso Collecorvo, la torre da cui Azog comanda le sue truppe, per uccidere l'orco pallido e destabilizzare le forze avversarie. Gli altri membri della compagnia, invece, restano a combattere nella valle. A Dale, anche le donne e gli anziani si uniscono alla battaglia, mentre Bard si rende conto che non desidera governare il popolo di Pontelagolungo, rinunciando alla carica di governatore per prendersi cura della sua famiglia. Alfrid, avendo trovato dell'oro, preferisce fuggire, travestito da donna (in seguito morirà, catapultato nella bocca di un troll).

Legolas e Tauriel fanno ritorno da Gundabad, avvertendo Gandalf dell'imminente arrivo dell'esercito di Bolg. Pertanto Bilbo, noncurante dei rischi, accorre ad avvisare Thorin (ancora ignaro dell'altro esercito), usando l'Anello per attraversare invisibile la battaglia e raggiungere Collecorvo. Nel frattempo Thranduil, turbato dalle numerose perdite subite, vuole ritirare le truppe elfiche, scontrandosi però con Tauriel e il figlio Legolas, che non hanno intenzione di abbandonare nani e uomini al loro destino. I due elfi si dirigono quindi anch'essi a Collecorvo, in aiuto di Thorin, Kíli e gli altri.

Giunti a Collecorvo, il quartetto dei nani si separa per stanare Azog, ma Fíli viene quasi subito catturato e ucciso da Azog in un agguato, di fronte agli altri nani e a Bilbo. Subito dopo sopraggiunge anche Bolg che, dopo aver fatto perdere i sensi a Bilbo, affronta Tauriel e Kíli, il quale viene ucciso nello scontro, e davanti agli occhi di Tauriel. L'elfa, sconvolta, attacca Bolg e precipita con lui da un dirupo, ma l'orco sopravvive. Legolas, vedendo l'elfa in difficoltà, soggioga un troll, facendo crollare una torre di guardia che, fungendo da ponte, gli permette di raggiungere e duellare con Bolg. Intanto anche Thorin, in difficoltà con alcuni goblin mercenari, viene salvato dall'elfo, che ne trafigge uno scagliandogli in petto la spada Orcrist, recuperata poi dal nano. Poco dopo, Legolas uccide Bolg, infilzandolo alla testa con uno dei suoi pugnali elfici. Improvvisamente giungono in aiuto le aquile, insieme allo stregone Radagast e al mutapelle Beorn, che sbaragliano l'esercito di Gundabad, compresi i pipistrelli, e il grosso delle truppe degli orchi. Thorin intanto affronta il suo storico nemico Azog sul fiume ghiacciato di Collecorvo, riuscendo infine a ucciderlo, ma venendo a sua volta mortalmente ferito. Bilbo, rinvenuto appena in tempo, si riconcilia con l'amico nei suoi ultimi istanti di vita.

Legolas, turbato dagli avvenimenti recenti, decide di non tornare a Bosco Atro e il padre (che ha finalmente compreso che l'amore vale più delle gemme tanto agognate) gli consiglia di recarsi tra gli uomini dunedain, alla ricerca di un giovane dal grande destino, chiamato "Grampasso". Tauriel, in lacrime sul corpo di Kíli, viene perdonata dal re Thranduil, il quale riconosce che tra lei e il nano vi era vero amore. Mentre a Dale vi è la commemorazione in onore dei caduti, a cui partecipano Bard, la sua famiglia e tutti i cittadini sopravvissuti, a Erebor si svolgono i funerali di Fíli, Kíli e Thorin (sepolto con Orcrist e l'Arkengemma), oltre all'incoronazione di Dáin come nuovo Re sotto la Montagna.

Bilbo e Gandalf salutano i propri compagni d'avventura, e ripartono per la Contea. Prima di congedarsi da Bilbo ai confini della Contea, lo stregone gli confessa di sapere dell'anello magico in suo possesso (senza però conoscerne la vera natura) e lo mette in guardia sull'uso di tali artefatti magici. Al rientro a Casa Baggins, Bilbo scopre che i suoi beni vengono venduti all'asta e che lui è dato per morto: solo mostrando il contratto stipulato con i Nani tredici mesi prima riesce a convincere i presenti della sua identità e a rientrare nella sua casa ormai vuota, carico di cimeli (tra cui il bottino dei tre troll) e ricordi della sua avventura.

Sessant'anni dopo, Gandalf bussa alla porta di Casa Baggins, dove ci si appresta a festeggiare il centoundicesimo compleanno di Bilbo, ancora in possesso dell'Unico Anello.

Anno

2014 (10 anni fa)

Titolo originale

The Hobbit: The Battle of the Five Armies

Genere

Avventura, Epico, Fantastico

Durata

144 minuti (2 ore e 24 minuti)

Regia

Peter Jackson

Film di Peter Jackson

Data di uscita

mercoledì 17 dicembre 2014

Poster e locandina

Attori del film Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate

Martin Freeman nel ruolo di Bilbo Baggins
Ian McKellen nel ruolo di Gandalf
Richard Armitage nel ruolo di Thorin Scudodiquercia
Evangeline Lilly nel ruolo di Tauriel
Luke Evans nel ruolo di Bard l'Arciere
Lee Pace nel ruolo di Thranduil
Aidan Turner nel ruolo di Kíli
Benedict Cumberbatch nel ruolo di Smaug; Il Negromante
Ken Stott nel ruolo di Balin
James Nesbitt nel ruolo di Bofur
Cate Blanchett nel ruolo di Galadriel
Ian Holm nel ruolo di Bilbo Baggins (anziano)
Christopher Lee nel ruolo di Saruman
Hugo Weaving nel ruolo di Elrond
Orlando Bloom nel ruolo di Legolas

Doppiatori italiani

Fabrizio Vidale nel ruolo di Bilbo Baggins
Gigi Proietti nel ruolo di Gandalf
Fabrizio Pucci nel ruolo di Thorin Scudodiquercia
Daniela Calò nel ruolo di Tauriel
Giorgio Borghetti nel ruolo di Bard l'Arciere
Marco Foschi nel ruolo di Thranduil
Luca Ward nel ruolo di Smaug
Carlo Valli nel ruolo di Balin
Antonio Palumbo nel ruolo di Bofur
Cristiana Lionello nel ruolo di Galadriel
Vittorio Congia nel ruolo di Bilbo Baggins (anziano)
Omero Antonutti nel ruolo di Saruman
Luca Biagini nel ruolo di Elrond
Massimiliano Manfredi nel ruolo di Legolas

Trailer

Biografie correlate al film Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate

Sceneggiatura

Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens, Guillermo del Toro

Soggetto

J. R. R. Tolkien

Musiche

Howard Shore

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