Canone inverso

Ad un'asta un anziano aristocratico si aggiudica un violino. Questo violino ha dei dettagli indicanti l'appartenenza alla famiglia dell'anziano aristocratico.
La scena si sposta a Praga nel 1968. Un suonatore di violino di strada riconosce, all'interno di un locale, una ragazza. Entrato nel locale, si mette a suonare una melodia, che alla ragazza ricorda inspiegabilmente la sua infanzia.
Rincorso dalla ragazza in strada, il violinista afferma di chiamarsi Jeno, e racconta alla giovane la storia di due ragazzi, che, alla fine degli anni '30, frequentarono un'accademia di musica. In questa accademia i due ragazzi, l'aristocratico David Blau (Lee Williams) e l'adottato Jeno Varga (Hans Matheson) diventano grandi amici.
Alla cena del capodanno del 1939, tenuta nel salone dell'accademia, viene introdotta la pianista Sophie Levi (Mélanie Thierry), l'artefice dell'ingresso in accademia di Jeno.
Il direttore Hischbaum dell'accademia annuncia le imminenti audizioni per un primo violino che avrebbe accompagnato Sophie ad un concerto.
Durante l'audizione, il maestro Weigel abbandona il posto di giurato. Venendo a mancare il quorum, e rimasti Jeno e David quali candidati, l'audizione viene posposta.
Audizione mai terminata in accademia, a causa dell'arrivo dei Nazisti e conseguente allontanamento del direttore Hischbaum per via delle sue origini ebree.
Analoga sorte per tutti gli studenti di medesime origini, tra cui anche David.
Per rimanere accanto all'amico, Jeno si fa espellere, con un montante destro a Weigel, nuovo direttore xenofobo, e parte con David alla volta di casa sua.
Arrivati al castello di David, questi mostra a Jeno la galleria dei suoi antenati. Galleria di ritratti appesi ai muri del corridoio che porta alla stanza di David. Tra tutti, l'unico che David adora è quello di una donna, di nome Costanza (Nia Roberts) .
Dirigendosi verso la stanza di David, Jeno ne azzecca l'ubicazione, suscitando nell'amico stupore.
L'umore di David da colmo di amicizia muta in una commistione di odio, rancore, delusione ed abbandono quando scopre il violino in possesso di Jeno. Violino a lui noto, poiché il padre di David affermava di averne subito il furto durante la Grande Guerra.
Il giorno seguente arriva alla residenza Blau l'ex direttore Hischbaum, per terminare l'audizione.
David sceglie il brano, il canone inverso che anche Jeno conosce, essendo una delle poche cose che suo padre gli aveva lasciato, assieme al violino, prima di abbandonarlo.
I due ragazzi scoprono così di essere fratellastri, David rinuncia alla gara, e Jeno ottiene così la partecipazione al concerto con Sophie.
La ragazza, proprio il giorno della prima a teatro, abbandona alla stazione ferroviaria il marito con cui sarebbe dovuta fuggire dalla Cecoslovacchia per le leggi antisemite.
Prima del concerto, nel camerino, Jeno e Sophie si uniscono nella loro unica notte d'amore. Durante il concerto, irrompono le SS naziste ed arrestano tutti i musicisti ebrei, Jeno e Sophie compresi.
In un campo di concentramento, Jeno suona accanto al filo spinato il canone inverso protagonista della vicenda, cui assistono fugacemente Sophie e la loro figlioletta Costanza.
Mentre termina il racconto, Jeno e la ragazza si separano, per l'imminente arrivo dei carri armati russi, in schieramento a Praga.
La scena torna al locale in cui il vecchio aristocratico col violino e la ragazza stavano discutendo. Vengono scoperti i protagonisti: Jeno e Sophie sono morti nel campo di concentramento; la ragazza rivela di essere Costanza; l'anziano aristocratico è il padre naturale di David e Jeno, il barone Blau, e di conseguenza il nonno di Costanza.
Il film si conclude con l'anziano barone Blau che accompagna Costanza tra le spoglie mura dell'accademia, in cui ritrovano David, sempre credutosi Jeno dopo la deportazione dell'amato fratellastro.