Fury

Nell'aprile 1945, le forze alleate stanno avanzando in profondità nella Germania nazista. Tra esse vi sono anche il sergente carrista Don Collier, della 2ª Divisione corazzata, e il suo equipaggio: il cannoniere Boyd Swan, profondamente cristiano e soprannominato "Bibbia", il pilota messicano Trini "Gordo" Garcia e il rude servente Grady "Coon-Ass" Travis, con i quali ha condiviso oltre tre anni di servizio nell'Esercito degli Stati Uniti e duri combattimenti nel deserto nordafricano e in Normandia. A bordo del loro carro armato, uno Sherman M4A3E8 dal nome di battaglia Fury, si trovava anche il copilota/mitragliere, che tuttavia all'inizio del film è già morto. Al sergente e ai suoi uomini viene perciò assegnata la giovane recluta Norman Ellison, un ragazzo arruolato solo da otto settimane come dattilografo e perciò rimasto sempre nelle retrovie; egli non è mai stato in un carro armato, non ha ricevuto addestramento specifico e non ha mai ucciso un nemico. Al primo incontro con Collier e gli altri carristi Norman è trattato con sufficienza, ironia e aggressività. Poco dopo il loro plotone corazzato viene inviato a dare supporto all'unità del capitano Waggoner; nel corso della marcia, però, la colonna è sorpresa da un gruppo di ragazzini tedeschi armati di lanciagranate Panzerfaust: Norman li intravede per primo ma, credendoli solo dei bambini inoffensivi, non lancia alcun avvertimento. Il primo carro della colonna viene distrutto e il suo equipaggio ucciso. Il sergente, infuriato, riprende aspramente il giovane dicendogli che ogni tedesco è un nemico che non può essere risparmiato.

Nel tentativo di educare il ragazzo alla cruda realtà della guerra, dopo aver sgominato, nel corso dell'avanzata, alcune postazioni anticarro tedesche, Collier dà a Norman il proprio revolver per uccidere un prigioniero tedesco; il ragazzo si rifiuta così il sergente, dopo averlo placcato, gli forza l'arma in mano e gli fa premere il grilletto, lasciandolo scioccato. Il giorno successivo il plotone e un gruppo di fanteria assaltano un villaggio e, nel corso del combattimento, Norman riesce a farsi forza e uccidere con la mitragliatrice alcuni soldati tedeschi. Dopo la battaglia, lui e Collier perquisiscono una casa, dove trovano due donne, Irma (Anamaria Marinca) e la sua cugina più giovane, Emma (Alicia von Rittberg), con la quale Norman ha un rapporto sessuale; poco dopo Collier e Norman si apprestano a consumare un pasto. Seduti a tavola vengono però raggiunti dal resto dell'equipaggio che si rende conto della situazione, si risente nei confronti del sergente e fa di tutto per rovinare la situazione. La tensione fra l'equipaggio è altissima ma la situazione viene interrotta perché Collier è convocato dal capitano per ricevere ordini sulla successiva missione: guidare un plotone di quattro Sherman a presidio di un crocevia strategico. Durante i preparativi per la partenza alcuni tiri d'artiglieria sconvolgono il centro del paese e colpiscono in pieno l'abitazione delle due donne, uccidendole.

Nel corso della marcia i quattro Sherman si imbattono in un carro armato pesante Panzer VI Tiger I mimetizzato, che distrugge uno dopo l'altro tre carri armati; Fury riesce a sfuggire al Tiger, a portarsi dietro al corazzato e a sgominarlo. Dopo un breve riposo, i cinque riprendono il viaggio e raggiungono l'incrocio: qui, però, il carro incappa in una mina che lo immobilizza. Mentre cerca di capire l'entità del danno e la possibilità di ripararlo, Collier manda Norman su un'altura boscosa poco distante allo scopo di tenere sotto controllo la zona. Il ragazzo torna di corsa dopo poco tempo e avverte di aver avvistato un battaglione di Waffen-SS. L'equipaggio vuole abbandonare il carro e l'incrocio per darsi alla fuga, ma Collier decide di restare e lascia liberi gli uomini di andarsene; tutti però, a partire da Norman, decidono di rimanere e si preparano a fronteggiare i tedeschi. La difesa dell'incrocio viene organizzata da Collier, ma la superiorità numerica tedesca è schiacciante e i carristi cadono uno dopo l'altro: Grady rimane ucciso quando una granata di Panzerfaust penetra la torretta e lo trancia; Garcia viene ferito quando sta per lanciare una bomba a mano che ricade nel carro e, per evitare che lo scoppio uccida anche Norman accanto a lui, gli fa da scudo con il proprio corpo; Boyd è raggiunto da un proiettile alla testa mentre è intento a passare munizioni a Collier, uscito dal carro per maneggiare la Browning M2 montata sul tetto della torre. Mentre Norman cerca altre cartucce per il suo mitra, il sergente viene gravemente ferito da un cecchino e ricade nella torretta.

Incapace di fuggire, ordina a Norman di uscire dalla botola d'emergenza nel pavimento del carro armato e salvarsi; subito dopo alcuni tedeschi riescono a lanciare alcune bombe a mano dalla cupola all'interno del mezzo e l'esplosione uccide Collier. Norman si nasconde nella buca provocata dalla mina anticarro sotto al veicolo, mentre le SS riprendono la loro marcia. Il ragazzo si addormenta e il mattino seguente rientra nel carro devastato, dove copre il cadavere del sergente; sentendo però dei passi sullo scafo metallico, afferra il revolver di Collier pronto a combattere: a sollevare la cupola però è un soldato americano. Sfinito e prostrato, viene fatto salire su un'ambulanza e portato nelle retrovie per ricevere cure mediche.