La gatta sul tetto che scotta
Frasi del film
Frasi di La gatta sul tetto che scotta
Riassunto e trama del film La gatta sul tetto che scotta
Una notte, sul tardi, Brick Pollitt (Paul Newman) posiziona le barriere di corsa ad ostacoli lungo lo stadio, ricordando i tempi in cui era un giocatore di football. Benché sia ubriaco, decide di effettuare il percorso, ma cade, fratturandosi una gamba e dovendo quindi usare le stampelle fino alla guarigione. Insieme a sua moglie, Maggie Pollitt "la Gatta" (Elizabeth Taylor), è in visita dai suoi genitori nella loro casa nel Mississippi, per festeggiare il 65º compleanno di suo padre, Harvey "Big Daddy". Depresso, Brick decide di trascorrere le sue giornate dentro casa, bevendo e restando impassibile di fronte ai disperati tentativi di seduzione ad opera di sua moglie, nonché ai dubbi di lei circa la lealtà del fratello maggiore di Brick e della cognata riguardo all'eredità del padre.
Harvey, padre di Brick, di ritorno dall'ospedale, non è al corrente di essere malato di cancro poiché la famiglia ed i dottori rifiutano di parlargliene; neanche sua moglie, la "Big Mama", sa del suo male incurabile. Maggie insinua in suo marito il dubbio sulla salute del padre, confermato poi dal medico di famiglia, cosa che getta ancora più nello sconforto Brick. Maggie vorrebbe un riavvicinamento tra padre e figlio non solo per l'eredità, ma Brick si rifiuta. Segue una litigata molto accesa fra Brick ed il padre. E quando Harvey, furente con Brick perché alcolizzato, gli domanda il motivo della sua ostinazione, il figlio, arrabbiato, non risponde e se ne va. La sua idea è fuggire, ma viene fermato e fatto ragionare da Maggie.
La ragione alla base della depressione di Brick risale a qualche tempo addietro, quando lui ed il suo amico Skipper giocavano nella stessa squadra di football. Brick sposò Maggie, mentre Skipper divenne la sua ombra, adorato da Brick perché convinto che la squadra funzionasse solo grazie a lui. Brick è convinto che il suicidio di Skipper sia colpa di Maggie e della loro relazione. Maggie nega e in un crescendo di dialoghi le verità familiari emergono sempre più nitidamente. Skipper ci ha provato con Maggie solo per far sì che lei e Brick si lasciassero. Brick in questo modo non sarebbe più stato solo preso dal suo matrimonio, ma quando lui dimostrò di tenere più a Maggie che a lui, Skipper non poté far altro che suicidarsi.
Big Daddy, fatta luce sulla vita di Brick, interrogando Maggie, chiama a raccolta la famiglia. Scopre quindi il tentativo di circuirlo da parte del figlio maggiore e della nuora; scopre che in fondo la moglie Ida, che per trent'anni gli è stata accanto nel bene e nel male, forse merita qualcosa. Decide che per il tempo che gli rimane si impegnerà a visitare le sue proprietà, a godersi la vita e la famiglia e si renderà conto che suo padre, morto in assoluta povertà lasciandogli solo una valigia di cartone, gli ha in realtà lasciato l'eredità più bella, dei ricordi felici: "lo amavo quel vagabondo" dirà Big Daddy.
Maggie nel frattempo ha mentito dichiarando di aspettare un figlio da Brick per mettere a tacere la cognata, la quale irrompe urlando che è una menzogna. Brick prende le difese della moglie e la chiama. Maggie si precipita verso di lui, chiude la porta dietro di sé e Brick termina il film con la frase "Maggie, vieni qui, facciamola finita con le bugie e coi bugiardi", per poi darle il bacio tanto atteso.
Il tema dell'omosessualità
In occasione della trasposizione sullo schermo, per non incappare nelle maglie del Codice Hays che proibiva anche la semplice menzione delle "perversioni sessuali", fu soppressa la tematica originaria del testo teatrale: Brick, un atleta, non riesce a desiderare la bellissima e focosa moglie perché non si è mai ripreso dalla morte (per suicidio) di un compagno di squadra, Skipper, di cui era innamorato, senza però sapere o accettare di essere omosessuale. O meglio, più che non sapere, annega nell'alcol qualunque barlume di consapevolezza rischi di venire a galla.
Questa riscrittura creò qualche incongruenza nella vicenda, che privata della motivazione centrale del dramma ha aspetti psicologicamente deboli (nel film Brick è traumatizzato sia perché ha perso un compagno di squadra, le cui doti aveva idealizzato, sia perché gli è crollato un mito quando lo ha visto flirtare con la moglie).
Anche la causa scatenante del dramma (il tentativo di seduzione di Skipper da parte della moglie, nel tentativo di ingelosire il marito e interessarlo a sé) assume ben diverso rilievo drammatico a seconda che si tratti, come nel testo teatrale, di uno shock per la delusione provata nei confronti dell'uomo amato, o di una delusione per il venir meno di una figura di amico idealizzato. Del resto, nel film stesso Skipper emerge in realtà come atleta mediocre, che vive di luce riflessa di Brick, che lo trasfigura perché lo ama, e non il contrario.
Ciononostante il film è considerato un classico, anche grazie alle interpretazioni magistrali di uno smagliante Paul Newman, un vulcano di rabbia repressa e infelicità inesprimibile, che dirige contro sé stesso autodistruggendosi, e di un'elettrizzante Elizabeth Taylor che rende onore al titolo, donna passionale, sinceramente innamorata e disposta a tutto per riavere l'uomo che ama, ma proprio perché innamorata incapace di credere alla vera causa del suo disinteresse.
Anno
1958 (66 anni fa)
Titolo originale
Cat on a Hot Tin Roof
Genere
Durata
108 minuti (1 ora e 48 minuti)
Data di uscita
giovedì 22 gennaio 1959
Poster e locandina
Attori del film La gatta sul tetto che scotta
Elizabeth Taylor | nel ruolo di Maggie Pollitt "la Gatta" |
Paul Newman | nel ruolo di Brick Pollitt |
Burl Ives | nel ruolo di Harvey "Big Daddy" Pollitt |
Jack Carson | nel ruolo di Cooper "Gooper" Pollitt, fratello di Brick |
Judith Anderson | nel ruolo di Ida "Big Momma" Pollitt |
Madeleine Sherwood | nel ruolo di Mae Flynn Pollitt, moglie di Cooper |
Larry Gates | nel ruolo di dr. Baugh |
Vaughn Taylor | nel ruolo di Deacon Davis |
Doppiatori italiani |
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Fiorella Betti | nel ruolo di Margaret "Maggie la Gatta" Pollitt |
Giuseppe Rinaldi | nel ruolo di Brick Pollitt |
Luigi Pavese | nel ruolo di Harvey "Big Daddy" Pollitt |
Carlo Romano | nel ruolo di Cooper "Gooper" Pollitt, fratello di Brick |
Lydia Simoneschi | nel ruolo di Ida "Big Momma" Pollitt |
Giuliana Maroni | nel ruolo di Mae Flynn Pollitt, moglie di Cooper |
Amilcare Pettinelli | nel ruolo di dr. Baugh |
Cesare Fantoni | nel ruolo di Deacon Davis |
Biografie correlate al film La gatta sul tetto che scotta
Sceneggiatura
Richard Brooks, James Poe
Soggetto
Tennessee Williams, dramma teatrale
Musiche
Charles Wolcott