Il pianista
Frasi del film
Frasi di Il pianista
Riassunto e trama del film Il pianista
Varsavia, 1º settembre 1939. Wladyslaw Szpilman (Adrien Brody) sta eseguendo il Notturno in Do diesis minore di Fryderyk Chopin alla radio presso la quale lavora, quando sente delle esplosioni che rapidamente si avvicinano. Gli viene detto di smettere, ma lui continua fino a quando una granata fa crollare la stanza accanto allo studio di registrazione: è l'inizio della Seconda guerra mondiale, la Polonia è stata invasa e, nonostante il momentaneo entusiasmo per la dichiarazione di guerra alla Germania da parte di Francia e Gran Bretagna, Varsavia verrà occupata dopo pochi giorni.
Immediatamente dopo l'occupazione da parte delle truppe tedesche vengono emanate una serie di restrizioni alla popolazione, restrizioni rese ancora più pesanti per la numerosa comunità ebraica come la limitazione del possesso di denaro (massimo 2.000 zloty polacchi), estromissione dal lavoro, divieto di accesso ai locali ed obbligo di indossare un bracciale bianco con la stella di David. Wladyslaw, che vive con l'anziano padre, la madre, il fratello Henryk (Ed Stoppard) e le due sorelle Regina (Julia Rayner) ed Halina (Jessica Kate Meyer), viene licenziato dalla radio di Varsavia e, dopo che la famiglia ha esaurito gli ultimi risparmi, è costretto a vendere il suo pianoforte prima di trasferirsi nel ghetto di Varsavia.
Una volta trasferita nel ghetto, la famiglia Szpilman inizia a vivere una realtà di miseria, di umiliazioni, di fame e di morte. Wladyslaw assiste alla brutale uccisione di un bambino che cerca di rientrare nel ghetto attraverso una breccia del muro dopo avere rubato del cibo; tutti insieme guardano impotenti le SS che entrano nel palazzo di fronte al loro sterminando gli abitanti di un condominio, non prima di avere scaraventato dalla finestra un anziano in sedia a rotelle, mentre ogni giorno intorno a loro le persone cominciano a morire di stenti.
Tutti cercano di sopravvivere: Wladyslaw trova lavoro come pianista in un locale; Heynryk, dopo che lui e il fratello hanno rifiutato l'invito ad arruolarsi nella polizia ebraica, cerca di vendere gli ultimi beni di cui la famiglia dispone mentre gli altri, grazie all'interessamento di alcuni amici che stanno cercando di organizzare una resistenza, vengono assunti in una sartoria, ma il 15 marzo 1942 il regime nazista inizia le deportazioni di massa verso i campi di sterminio.
Tutta la famiglia, ad eccezione di Heynryk e Halina, viene avviata alla deportazione ma anche loro, inconsapevoli del fatto che i treni sono diretti verso lo sterminio, si uniscono ai familiari per rimanere uniti, avviandosi in questo modo verso un viaggio senza ritorno ma Wladyslaw, prima di salire sul treno, viene tirato fuori dalla fila dallo stesso gendarme Jerzy Lewinski che gli aveva offerto l'arruolamento e che, dietro sua supplica, aveva in precedenza liberato Heynryk da un posto di polizia dove era stato rinchiuso.
Foto raffigurante l'SS- und Polizeiführer Jürgen Stroop durante la distruzione del ghetto di Varsavia, che il regista ha utilizzato per ricostruire la scena
Wladyslaw ora è solo e, grazie all'interessamento ed a volte alla corruzione dei pochi amici rimasti vivi, riesce a trovare lavoro come carpentiere, ma il pericolo di essere uccisi è costante e contemporaneamente iniziano a circolare le voci sulla reale sorte degli ebrei trasferiti da Varsavia. I pochi rimasti vivi, sfruttando il permesso di uscire dal ghetto, riescono ad introdurvi delle armi e dopo che Wladyslaw è stato fatto fuggire e rifugiare in una casa sicura da una vecchia amica (una cantante conosciuta in tempo di pace), inizia una rivolta.
Costretto ad abbandonare la casa a causa di una vicina che lo ha scoperto Wladyslaw, disponendo di un indirizzo fornitogli dalla resistenza, ripara in casa di Dorota (Emilia Fox), una violoncellista che aveva conosciuto il giorno dello scoppio della guerra, che, grazie alle conoscenze del marito, riesce a trovargli un altro nascondiglio presso una abitazione nel settore tedesco; qui troverà conforto in un vecchio pianoforte che fingerà di suonare nelle lunghe giornate vissute in solitudine mentre Andek, un uomo incaricato dal marito di Dorota di prendersi cura di lui, in realtà userà il suo nome solo per raccogliere soldi.
Con l'approssimarsi delle truppe russe Varsavia insorge e Wladyslaw, scampato miracolosamente alla distruzione della città, rientra in ciò che resta delle macerie del ghetto vagando solo, ed ormai allo stremo delle forze, alla ricerca di cibo. Trovato riparo in una soffitta in una delle poche case rimaste ancora in piedi scopre un barattolo di cetrioli ma, incapace di aprirlo, lo porta nel suo nascondiglio.
Il giorno dopo, mentre cerca di aprire il barattolo con mezzi di fortuna, viene scoperto da un ufficiale tedesco che, venuto a conoscenza della sua antica professione, lo conduce in una stanza dove c'è un pianoforte e lo invita a suonare; Wladyslaw lo accontenta eseguendo la Ballata Op.23 di Chopin. L'ufficiale, rimanendo colpito dalla sua esecuzione, decide di aiutarlo e per i mesi successivi lo nutrirà fino a quando i tedeschi, sotto la spinta dell'attacco russo, non abbandoneranno la città e, in quel momento, l'ufficiale si congeda da Wladyslaw chiedendogli il suo nome ma senza dirgli il proprio.
Una mattina Wladyslaw sente risuonare le note dell'inno polacco, esce dal nascondiglio e corre incontro ai soldati sovietici, rischiando di essere ucciso in quanto indossa ancora il cappotto lasciatogli dall'ufficiale tedesco per ripararsi dal freddo, ma riesce a salvarsi. L'ufficiale, catturato e portato in un campo di prigionia in attesa di essere trasferito in Unione Sovietica, incontra un ex deportato polacco che sta facendo ritorno a casa e, dopo avergli riferito che ha aiutato Wladyslaw durante l'ultimo periodo di occupazione, gli chiede di informarlo che lui si trova lì ma mentre dice il suo nome viene zittito da un soldato sovietico. Tempo dopo Wladyslaw, che nel frattempo ha ripreso il suo posto alla radio di Varsavia, torna con l'amico nel luogo indicatogli, ma il campo è stato smantellato e non vi è più traccia dei prigionieri tedeschi; solo dopo la sua morte si scoprirà che il nome dell'ufficiale era Wilm Hosenfeld.
Anno
2002 (22 anni fa)
Titolo originale
The Pianist
Genere
Biografico, Drammatico, Storico
Durata
150 minuti (2 ore e 30 minuti)
Data di uscita
venerdì 25 ottobre 2002
Poster e locandina
Attori del film Il pianista
Adrien Brody | nel ruolo di Wladyslaw Szpilman |
Thomas Kretschmann | nel ruolo di Capitano Wilm Hosenfeld |
Michal Zebrowski | nel ruolo di Jurek |
Frank Finlay | nel ruolo del padre |
Maureen Lipman | nel ruolo di la madre |
Ed Stoppard | nel ruolo di Henryk |
Julia Rayner | nel ruolo di Regina |
Jessica Kate Meyer | nel ruolo di Halina |
Ruth Platt | nel ruolo di Janina |
Valentine Pelka | nel ruolo di Michal |
Roman Vibert | nel ruolo di Bogucki |
Emilia Fox | nel ruolo di Dorota |
Andrew Tiernan | nel ruolo di Szalas |
Paul Bradley | nel ruolo di Jehuda |
Udo Kroschwald | nel ruolo di Schultz |
John Bennett | nel ruolo di Dott. Ehrlich |
Doppiatori italiani |
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Massimiliano Manfredi | nel ruolo di Wladyslaw Szpilman |
Roberto Draghetti | nel ruolo di Capitano Wilm Hosenfeld |
Francesco Bulckaen | nel ruolo di Jurek |
Gianni Musy | nel ruolo del padre |
Melina Martello | nel ruolo di la madre |
Riccardo Rossi | nel ruolo di Henryk |
Laura Lenghi | nel ruolo di Regina |
Stella Musy | nel ruolo di Halina |
Chiara Colizzi | nel ruolo di Janina |
Pasquale Anselmo | nel ruolo di Bogucki |
Francesca Fiorentini | nel ruolo di Dorota |
Francesco Pannofino | nel ruolo di Jehuda |
Carlo Baccarini | nel ruolo di Schultz |
Gianluca Tusco | nel ruolo di Szalas |
Cristiana Lionello | nel ruolo di Kitty |
Vittorio Congia | nel ruolo di Dott. Ehrlich |
Stefano De Sando | nel ruolo di Mister Lipa |
Ettore Conti | nel ruolo di Grun |
Angelo Maggi | nel ruolo di Itzaz Heller |
Francesco Prando | nel ruolo di Gebckisnky |
Alessandro Tiberi | nel ruolo di Benek |
Gerolamo Alchieri | nel ruolo di Barkezak |
Nanni Baldini | nel ruolo di Majorek |
Biografie correlate al film Il pianista
Sceneggiatura
Ronald Harwood
Soggetto
Wladyslaw Szpilman, dall'omonimo romanzo autobiografico
Musiche
Wojciech Kilar