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Le vite degli altri

Frasi del film

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Frasi di Le vite degli altri

Riassunto e trama del film Le vite degli altri

[da Wikipedia]

Berlino Est, autunno 1984. Il capitano della Stasi Gerd Wiesler viene incaricato di spiare Georg Dreyman (Sebastian Koch), famoso scrittore teatrale e intellettuale, ritenuto all'apparenza non pericoloso per l'ideologia dell'egemone partito socialista. Anche il superiore di Wiesler, il tenente colonnello Anton Grubitz, lo incoraggia, promettendogli una promozione nel caso riesca a scoprire qualcosa di compromettente su Dreyman. Insieme alla sua squadra, Wiesler approfitta di una breve assenza di questi dal suo appartamento per piazzarvi numerose microspie.

L'operazione è caldeggiata dal ministro della cultura Bruno Hempf, interessato ad avere a tutti i costi la compagna di Dreyman, l'attrice Christa-Maria Sieland (Martina Gedeck) . Wiesler, uomo solo e senza una vita privata, inizia a spiare Dreyman e la compagna, comiciando un po' alla volta a incuriosirsi all'arte e alla letteratura, aspetti della vita a lui fin lì sconosciuti. Qualche giorno dopo Albert Jerska (Volkmar Kleinert) - un vecchio amico di Dreyman, già da anni impossibilitato a lavorare per via delle sue idee politiche -, ormai stanco e disilluso, si suicida. Questo fatto porta Dreyman a cambiare definitivamente opinione sulla Germania Est, decidendo di fare qualcosa per ribellarsi alla società in cui vive.

Con una macchina per scrivere portata clandestinamente a Berlino Est dall'Occidente, Dreyman comincia a stendere un saggio anonimo sull'alta e anomala percentuale di suicidi nella DDR. Convinto di essere al di fuori delle attenzioni della Stasi, per via della sua notorietà nonché di alcune altolocate amicizie, lo scrittore non sospetta di essere in realtà ascoltato giorno e notte da Wiesler. Tuttavia questi, sempre più affascinato dallo spirito libero e dalle relazioni sentimentali, di amore e d'amicizia, della coppia di artisti, pian piano si è sottratto all'incarico di trovare materiale compromettente, e anzi non fa nulla per ostacolare Dreyman dai suoi intenti: al contrario, lo protegge indirettamente cercando di insabbiare l'intrigo il più a lungo possibile.

Quando Christa-Maria, psicologicamente debole, viene portata su disposizione di Hempf alla sede centrale della Stasi per un interrogatorio, finisce con il rivelare al superiore di Wiesler, Anton Grubitz, il coinvolgimento di Dreyman nell'articolo che tanto scalpore ha destato nella nomenklatura socialista; l'appartamento di questi è subito ispezionato, ma la macchina per scrivere - unica prova per inchiodare Dreyman - non viene rinvenuta. Grubitz, comunque, per provare la lealtà di Wiesler, fissa un nuovo interrogatorio dell'attrice sotto la sua supervisione, in cui ella rivela definitivamente il nascondiglio dell'oggetto.

Appena prima dell'ennesima ispezione, Wiesler si affretta verso l'abitazione di Dreyman e porta via la macchina per scrivere. Quando Grubitz inizia a cercare proprio nel nascondiglio escogitato da Dreyman e rivelato da Christa-Maria, questa - non sapendo che il posto è ormai vuoto - non può reggere la vergogna del tradimento: si precipita fuori di casa e si getta sotto un camion di passaggio, che la ferisce a morte. L'indagine su Dreyman si chiude in un nulla di fatto ma, pur senza poterlo provare, ora a Grubitz è chiaro che Wiesler ha protetto l'uomo, prospettandogli così la fine della sua carriera.

Due anni dopo la caduta del muro, in seguito alla riunificazione, Dreyman reincontra Hempf e da questi apprende che anche la sua vita, come quella di tanti altri innocenti cittadini, era spiata. Una volta letti i documenti della Stasi relativi alla sua persona, molto perplesso, capisce finalmente che l'agente "HGW XX/7", sigla identificativa di Wiesler, lo ha coperto. Riesce a rintracciarlo: ora l'uomo si guadagna da vivere come semplice fattorino. Dreyman vorrebbe andare a parlargli ma, non trovando parole o gesti che possano esprimere la gratitudine per avergli salvato la vita, se ne va. Passano altri due anni, durante il suo lavoro Wiesler nota per caso la pubblicità del nuovo romanzo scritto da Dreyman. Sfogliandolo in una libreria, vi legge "dedicato a HGW XX/7, con gratitudine", e decide di acquistarlo.

Anno

2006 (18 anni fa)

Titolo originale

Das Leben der Anderen

Genere

Drammatico

Durata

137 minuti (2 ore e 17 minuti)

Regia

Florian Henckel von Donnersmarck

Film di Florian Henckel von Donnersmarck

Data di uscita

venerdì 6 aprile 2007

Poster e locandina

Attori del film Le vite degli altri

Ulrich Mühe nel ruolo di capitano Gerd Wiesler "HGW XX/7"
Martina Gedeck nel ruolo di Christa-Maria Sieland
Sebastian Koch nel ruolo di Georg Dreyman
Ulrich Tukur nel ruolo di tenente colonnello Anton Grubitz
Thomas Thieme nel ruolo di ministro Bruno Hempf
Volkmar Kleinert nel ruolo di Albert Jerska
Hans-Uwe Bauer nel ruolo di Paul Hauser
Matthias Brenner nel ruolo di Karl Wallner
Charly Hübner nel ruolo di Udo
Bastian Trost nel ruolo di Prigioniero 227

Doppiatori italiani

Angelo Maggi nel ruolo di capitano Gerd Wiesler "HGW XX/7"
Laura Boccanera nel ruolo di Christa-Maria Sieland
Francesco Prando nel ruolo di Georg Dreyman
Danilo De Girolamo nel ruolo di tenente colonnello Anton Grubitz
Stefano De Sando nel ruolo di ministro Bruno Hempf
Gabriele Lavia nel ruolo di Albert Jerska
Franco Mannella nel ruolo di Paul Hauser
Enrico Di Troia nel ruolo di Karl Wallner
Fabrizio Vidale nel ruolo di Udo
Francesco Bulckaen nel ruolo di Prigioniero 227

Soggetto e sceneggiatura

Florian Henckel von Donnersmarck

Musiche

Stéphane Moucha, Gabriel Yared

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