Malcolm X
Frasi del film
Frasi di Malcolm X
Riassunto e trama del film Malcolm X
Sui titoli di testa della pellicola una voce fuori campo chiama Malcolm X (Denzel Washington) sul palco. Una volta arrivato, il leader afroamericano inizia il suo discorso.
Su queste parole una bandiera statunitense brucia, fino a diventare una gigantesca X. Intanto scorrono le immagini del pestaggio di Rodney King, avvenuto per mano di un gruppo di poliziotti bianchi nel 1991, che provocò una durissima rivolta nei ghetti afroamericani di Los Angeles.
Negli anni quaranta, in Michigan, Malcolm Little si fa chiamare Big Red, per via della sfumatura rossa dei suoi capelli, insolita per un afroamericano, di cui va molto fiero. Malcolm è figlio di Louise Little (Lonette McKee), una donna afro-americana dalla pelle molto chiara a causa del fatto che sua madre venne stuprata da un bianco. Il padre, Earl Little (Tommy Hollis) era un predicatore battista, ucciso dal Ku Klux Klan. Malcolm vuole somigliare a tutti i costi ad un bianco, e si fa stirare i capelli per ottenerlo.
Con il suo miglior amico Shorty, Malcolm spaccia whisky di contrabbando, fa spesso uso di droghe, frequenta assiduamente prostitute e scommette clandestinamente. Grazie ai soldi guadagnati facilmente, Malcolm veste abiti sgargianti e frequenta locali alla moda. Ha due amanti: Laura (Theresa Randle), ragazza afroamericana di famiglia borghese, e Sophia (Kate Vernon), ragazza bianca un po' perversa.
Nel 1946 Malcolm viene arrestato e condannato a dieci anni di carcere. Soprannominato dagli altri detenuti Little Satan (piccolo Satana), sarà proprio in prigione che avverrà la sua trasformazione. Conosce infatti, tramite Baines (Albert Hall), gli insegnamenti di Elijah Muhammad (Al Freeman jr.), un predicatore musulmano, e grazie ad esso riconquista il rispetto per la vita e l'orgoglio di essere afroamericano. Inizia a leggere molti libri, quindi un giorno s'inginocchia e alza il palmo delle mani in segno di sottomissione al volere di Allah.
Ma "il molto onorevole Elijah Muhammad", come viene chiamato dai suoi adepti, oltre a insegnare ad aver rispetto per le proprie origini, educa anche all'odio verso "il diabolico uomo bianco con gli occhi azzurri, creato per essere un diavolo, per portare il caos sulla Terra".
Malcolm esce dal carcere nel 1952, tre anni prima della scadenza della pena, per buona condotta. Adesso è un uomo molto diverso: indossa gli occhiali perché è diventato miope a forza di leggere. Malcolm incontra Elijah Muhammad e diviene in breve tempo il suo portavoce, quindi inizia una campagna di proselitismo. Inoltre cambia il suo cognome, Little, con la X, in attesa che Muhammad gli dia un nome santo. Nel frattempo si sposa con Betty X, una devota di Muhammad.
Nel 1954 Malcolm viene nominato pastore del più importante tempio islamico di New York, la Moschea numero 7. In otto anni la Nation of Islam, grazie anche al lavoro di Malcolm, passa da 400 a 30.000 membri. Ma il successo sempre più forte di Malcolm X preoccupa l'F.B.I., che lo sorveglia già da un anno. Quando Elija Muhammad parte in pellegrinaggio per la Mecca, gli affida la direzione della Nation of Islam.
Quando, nel 1963, John Kennedy viene assassinato, Malcolm rilascia dichiarazioni dure e spietate ("Quando i polli tornano a casa per farsi arrostire io non sono triste"), che provocano l'ira di Elijah Muhammad, che lo sgrida pubblicamente e gli impone il silenzio per 90 giorni. L'intervento di Muhammad è causato anche dalla paura, poiché Malcolm sta diventando troppo potente e troppo ben visto dalla comunità afroamericana. In realtà Muhammad conduce una doppia vita: predica la moralità, l'autodisciplina e il rispetto verso le donne, mentre di nascosto ha relazioni con varie donne. Malcolm si è sempre rifiutato di credere a queste voci, ma quando due giovanissime segretarie gli confessano di essere incinte del "molto onorevole Elija Muhammad", lui si sente tradito.
Nell'aprile 1964 Malcolm compie il suo primo viaggio alla Mecca. Lì incontra uomini di tutte le razze, tutti uguali davanti ad Allah. Trascorre quelli che definisce "giorni di paradiso", fianco a fianco con "fratelli musulmani che hanno gli occhi più azzurri, i capelli più biondi e la pelle più bianca di tutti gli uomini bianchi che ho conosciuto".
Al suo ritorno negli Stati Uniti Malcolm è radicalmente cambiato, e afferma: "L'Islam è l'unica religione capace di cancellare il problema razziale dalla società". Cambia inoltre il suo nome in El-Hajj Malik El-Shabazz.
Malcolm è pronto a fondare un proprio movimento politico, alternativo alla Nation of Islam. Il movimento si chiama Organizzazione dell'Unità Afroamericana ed è basato sull'idea dell'integrazione delle razze e delle culture. "Ci possono essere anche in America uomini bianchi sensibili alle idee dell'OUA, con cui poter collaborare". Dicendo questo Malcolm sa di rischiare la vita. Nel frattempo inizia a scrivere la sua autobiografia, insieme ad Alex Haley.
Il 21 febbraio 1965, a New York, l'OUA organizza una grande manifestazione. La sala è gremita. In prima fila ci sono Betty e i figli di Malcolm. Lui sale sul palco, saluta i presenti e quando sta per iniziare il suo discorso viene colpito da una serie di proiettili. Cade a terra, colpito a morte da sedici colpi di fucile, mentre la folla è nel panico.
La voce di Ossie Davis recita l'elogio funebre di Malcolm X. In Sudafrica, nel 1992, uomini, donne e bambini indossano dei cappellini con al centro una grande X e urlano "Io sono Malcolm X!", mentre Nelson Mandela dichiara:
" Come diceva il fratello Malcolm: dichiariamo che è nostro diritto essere rispettati come esseri umani su questa terra, in questa società, in questo giorno. Un diritto che vogliamo far esistere... "
quindi viene interrotto dalla vera voce di Malcolm X, che conclude:
" con ogni mezzo necessario. "
Data di uscita
mercoledì 18 novembre 1992
Poster e locandina
Attori del film Malcolm X
Denzel Washington | nel ruolo di Malcolm X |
Angela Bassett | nel ruolo di Betty Shabazz |
Albert Hall | nel ruolo di Baines |
Al Freeman jr. | nel ruolo di Elijah Muhammad |
Delroy Lindo | nel ruolo di West Indian Archie |
Spike Lee | nel ruolo di Shorty Henderson |
Theresa Randle | nel ruolo di Laura |
Kate Vernon | nel ruolo di Sophia |
Lonette McKee | nel ruolo di Louise Little |
Tommy Hollis | nel ruolo di Earl Little |
Roger Guenveur Smith | nel ruolo di Rudy |
Joe Seneca | nel ruolo di Toomer |
James McDaniel | nel ruolo di fratello Earl |
Giancarlo Esposito | nel ruolo di Thomas Hayer |
John Sayles | nel ruolo di agente F.B.I. |
Martin Donovan | nel ruolo di agente F.B.I. |
Christopher Plummer | nel ruolo di Cappellano Gill |
Peter Boyle | nel ruolo di Capitano Green |
Craig Wasson | nel ruolo di presentatore televisivo |
Karen Allen | nel ruolo di Miss Dunne |
Bobby Seale | nel ruolo di predicatore |
Veronica Webb | nel ruolo di Sorella Lucille Rosary |
Ossie Davis | nel ruolo di se stesso |
Nelson Mandela | nel ruolo di se stesso |
Michael Jordan | nel ruolo di se stesso |
Janet Jackson | nel ruolo di se stessa |
Bill Cosby | nel ruolo di se stesso |
Tracy Chapman | nel ruolo di se stessa |
Biografie correlate al film Malcolm X
Sceneggiatura
Spike Lee, Arnold Perl, James Baldwin
Soggetto
Spike Lee, Alex Haley, tratto dall'Autobiografia di Malcolm X
Musiche
Terence Blanchard, Branford Marsalis