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Quel pomeriggio di un giorno da cani

Frasi del film

Nel nostro database ci sono 10 frasi relative al film Quel pomeriggio di un giorno da cani. Leggile tutte.
Frasi di Quel pomeriggio di un giorno da cani

Riassunto e trama del film Quel pomeriggio di un giorno da cani

[da Wikipedia]

Tre rapinatori mettono in atto il loro piano: entrano in una banca poco prima dell'orario di chiusura e, al momento opportuno, bloccano il personale. Subito un imprevisto intralcia l'operazione: l'elemento più giovane della banda non se la sente e abbandona il colpo. Rimangono Sonny Wortzik (Al Pacino) e Salvatore Naturale (John Cazale) . Quando è il momento di vedere cosa c'è nella cassaforte, una brutta sorpresa: sono rimasti solo un migliaio di dollari. La cassiera conferma che poco prima è passato il furgone portavalori a ritirare l'incasso. I due rapinatori prelevano tutto ciò che trovano sui banchi, ma al momento di uscire, la polizia è schierata fuori dall'edificio e li tiene sotto controllo.

Sonny allora decide di prendere in ostaggio tutti i dipendenti. È lui che avvia le trattative con le forze dell'ordine. La trattativa è personale: Sonny parla direttamente con una persona sola: Eugene Moretti (Charles Durning) della polizia municipale. Sonny avverte Moretti che lui e il suo complice hanno degli ostaggi e che li uccideranno se qualcuno proverà a entrare nella banca. Moretti avvia il negoziato per il rilascio degli ostaggi, sotto il controllo dell'agente dell'FBI Sheldon.

Dopo poche ore Howard, l'agente di sicurezza della banca, ha un attacco di asma. Sonny lo libera quando Moretti chiede un ostaggio come segno di buona fede. Moretti convince Sonny a uscire dalla banca per fargli vedere quanti sono i poliziotti che hanno circondato la zona. Dopo qualche momento, Sonny urla improvvisamente "Attica!" (in riferimento alla recente rivolta della prigione di Attica) e la folla assiepata davanti all'edificio inizia a inneggiare per Sonny. Dopo aver concluso che una semplice fuga è impossibile, Sonny chiede a Moretti un aereo che porti lui e Sal fuori dal paese. Quando una squadra addestrata prova a entrare dalla porta sul retro, Sonny spara un colpo sventando l'attacco. Moretti prova a persuadere Sonny dicendogli che quell'unità tattica non era sotto il suo controllo.

È ora di cena. Sonny ha una moglie, Angela, e due figli, ma anche un compagno, Leon, con cui si è "sposato" l'anno prima. La polizia lo interroga e scopre che Leon desidera sottoporsi a un intervento di riassegnazione sessuale. Lo ha già detto a Sonny, che vorrebbe aiutarlo ma non ha i soldi necessari. Moretti intuisce che questo è il movente della tentata rapina. Cerca di convincere Leon a parlare con Sonny, ma Leon rifiuta.

Quando è buio inoltrato le luci della banca vengono spente e Sonny esce di nuovo fuori e scopre che l'agente dell'FBI Sheldon ha preso il comando della situazione. Sheldon rifiuta a Sonny qualsiasi altro favore, ma quando il direttore della filiale, Mulvaney (Sully Boyar), ha un attacco diabetico Sheldon manda un dottore dentro la banca. Mentre il dottore è all'interno, Sheldon convince Leon a parlare con Sonny al telefono. I due hanno una conversazione in cui si rivela che Leon è stato ricoverato all'ospedale psichiatrico di Bellevue a causa di un tentato suicidio. Alla fine della conversazione Leon chiede a Sonny di convincere la polizia che non è suo complice.

Il dottore chiede a Sonny di liberare Mulvaney: Sonny accetta, ma è Mulvaney che rifiuta, dicendo che vuole rimanere con i suoi dipendenti. L'FBI chiama di nuovo Sonny fuori dalla banca: sua madre gli vuole parlare. La donna prova invano a convincere Sonny a consegnarsi, ma lui rifiuta. Ormai i giochi sono fatti: Sheldon segnala che un autobus arriverà entro dieci minuti per portarli al loro aereo. Prima di uscire dalla banca, Sonny detta il suo testamento a un'impiegata. Donerà i soldi della sua assicurazione sulla vita in parte a Leon per l'operazione chirurgica e in parte alla moglie Angela e ai figli.

Quando l'autobus arriva, Sonny controlla che sull'automezzo non siano state nascoste armi. Constatato che il mezzo è sicuro, sceglie l'autista che li porterà all'aeroporto "John F. Kennedy". Sonny siede accanto all'autista, mentre Sal siede dietro. Arrivati al terminal dell'aeroporto, l'agente Sheldon si avvicina all'autobus e parla con Sonny. Mentre Sonny è rivolto verso di lui, l'autista apre un ripiano dov'è nascosta una pistola. Poi chiede a Sal di puntare in alto la sua arma. Appena Sal lo fa, l'agente Sheldon con un braccio blocca il fucile di Sonny e l'autista spara in testa a Sal, che muore sul colpo. Sonny è arrestato e gli ostaggi sono liberati. Sonny piange guardando il corpo di Sal che viene portato via in barella.

Curiosità sul film

  • Il film è basato sugli eventi di una vera rapina tentata in una banca di New York, nel quartiere di Brooklyn, avvenuta il 22 agosto del 1972. La storia è incentrata su uno dei due rapinatori, John Wojtowicz, che con il complice Salvatore Naturale tenne in ostaggio i dipendenti dell'istituto. Gli eventi furono raccontati in un articolo scritto da P. F. Kluge e Thomas Moore della rivista Life in un pezzo intitolato "The Boys in the Bank", uscito nel numero del 22 settembre 1972.
  • La pellicola ha ricevuto sei nomination agli Oscar 1976, vincendo quello per la miglior sceneggiatura originale.
  • Nel 1975 Wojtowicz scrisse una lettera al New York Times, affermando che la versione degli eventi narrati dal film è veritiera solo al 30%. È di fantasia la descrizione di sua moglie (Carmen Bifulco) e pure la conversazione telefonica con Leon - che Wojtowicz afferma non essere mai avvenuta a causa del rifiuto della polizia. Conferma invece che Al Pacino e Chris Sarandon hanno interpretato molto bene i loro rispettivi ruoli.
  • Il film ritrae Sonny mentre detta a un'impiegata una dichiarazione, secondo la quale una parte del denaro della sua assicurazione sulla vita avrebbe dovuto essere consegnata alla sua compagna. Questo le avrebbe consentito di sostenere le spese di un'operazione per cambiare sesso. In realtà Wojtowicz fu pagato 7.500 dollari, più l'1% dei ricavi netti del film; ciò gli permise di darne 2.500 al suo compagno. Quest'ultima, dopo l'operazione, prese il nome di Elizabeth Eden e visse il resto della sua vita a New York. Morì per complicazioni correlate all'AIDS, contratto nel 1987. Wojtowicz morì di cancro il 2 gennaio 2006.
  • Molte scene con i dipendenti della banca facevano intendere che faceva abbastanza caldo durante la rapina, ma molte sequenze esterne sono state fatte in inverno, con molto freddo, e per ovviare a questo problema gli attori hanno dovuto recitare con del ghiaccio in bocca per non far vedere il vapore alle telecamere

Anno

1975 (49 anni fa)

Titolo originale

Dog Day Afternoon

Genere

Drammatico, Thriller

Durata

125 minuti (2 ore e 5 minuti)

Regia

Sidney Lumet

Film di Sidney Lumet

Data di uscita

martedì 27 gennaio 1976

Poster e locandina

Attori del film Quel pomeriggio di un giorno da cani

Al Pacino nel ruolo di Sonny Wortzik
John Cazale nel ruolo di Salvatore Naturale
Charles Durning nel ruolo di Eugene Moretti
James Broderick nel ruolo di Agente federale Sheldon
Penelope Allen nel ruolo di Shirley Ball
Beulah Garrick nel ruolo di Margaret
Carol Kane nel ruolo di Jenny, il topolino
Chris Sarandon nel ruolo di Leon Shermer
Sully Boyar nel ruolo di Mulvaney
Sandra Kazan nel ruolo di Deborah
Lance Henriksen nel ruolo di agente Murphy

Doppiatori italiani

Giancarlo Giannini nel ruolo di Sonny Wortzik
Rodolfo Traversa nel ruolo di Salvatore Naturale
Aldo Giuffré nel ruolo di Eugene Moretti
Luciano Melani nel ruolo di Agente federale Sheldon
Angiolina Quinterno nel ruolo di Shirley Ball
Edoardo Nevola nel ruolo di Leon Shermer
Corrado Gaipa nel ruolo di Mulvaney
Romano Malaspina nel ruolo di agente Murphy

Biografie correlate al film Quel pomeriggio di un giorno da cani

Sceneggiatura

Frank Pierson

Soggetto

P.F. Kluge, Thomas Moore, nell'articolo The Boys in the Bank, su Life

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