Aforismi
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Dialogo dal film The Big Kahuna

Larry: Sarebbe questa?

Phil: Ciao, Larry.

Larry: Cazzo, sarebbe questa qui?

Phil: Come "sarebbe questa qui"? Certo che è questa qui, che ti aspettavi?

Larry: Phil, "suite". La parola chiave è "suite". "Suite per meeting", non "cesso per meeting". Ma non lo vedi quant'è striminzita?

Phil: È il meglio che ho potuto trovare.

Larry: Dove... dove ti aspetti che stia la gente, in corridoio?

Phil: Ma che hai da lamentarti? Siamo al sedicesimo piano. Guarda che vista!

Larry: Phil, pensaci, siamo a Wichita, in Kansas. Che cambia se siamo al primo o al cinquecentesimo piano? La vista è sempre la stessa.

Phil: Organizza tu la prossima volta.

Larry: Murdock avrebbe trovato una suite quattro volte più grande.

Phil: Ah, sì? Ma Murdock non c'è, giusto?

Larry: Sì, questo è evidente. Almeno possiamo buttarci di sotto, se non si presenta nessuno.

Phil: Vaffanculo, Larry.

Larry: Lo vedi? Uno ha un forte senso estetico ed è costretto a convivere con persone volgari.

Phil: Conosci Bob del settore Ricerche?

Larry: Certo che lo conosco. Come va?

Bob: Ciao.

Phil: È al telefono con la moglie.

Bob: ... va bene, sì..

Larry: Spero che sia soprattutto lei a parlare, dobbiamo conservare quel po' d'ossigeno che c'è ancora qua dentro.

Bob: ... sì, però adesso non posso. Non lo so quanto durerà.

Larry: Questo cos'è?

Phil: A te cosa sembra?

Larry: No, sentiamo.

Phil: Quello è il buffet.

Larry: Tu questo lo chiami "il buffet"?

Phil: Non cominciare, per favore, Larry.

Larry: Phil, amico mio, questo non è un buffet. Ma che roba è? Carote, gambi di sedano, un paio di salsine, e quattro palline di mais al formaggio?

Phil: Lo sai, è stato organizzato tutto all'ultimo momento.

Larry: Sai che cosa serve l'azienda al piano di sotto?

Phil: Non lo so e non lo voglio sapere.

Larry: Gamberoni, amico mio, un trionfo di gamberoni giganti. Ostriche, un assortimento dei più strani formaggi francesi, delle tortine salate di pasta sfoglia. Quello sì che è un buffet, Phil, amico mio caro, non questo! Lì con un gambo di sedano neanche entri, devi lasciarlo fuori dalla porta.

Phil: Allora va' a mangiare di sotto, stasera.

Larry: Infatti sto pensando di andarci. Santo cielo, Bob, ma ti pare possibile?

Bob: Eh... Io direi che va bene.

Larry: Ecco, questo è esattamente il punto! Tu non ne sai niente. Senza offesa, ma a quante di queste cose hai partecipato?

Bob: Solo una.

Larry: Questa qui, giusto?

Bob: Sì.

Larry: Già, ne ero sicuro. Va beh... Phil, magari saremo fortunati, e stasera verranno soltanto dei novellini come Bob.

Bob: Ci sono problemi?

Phil: No, nessun problema.

Larry: Ti stai aggiornando sulla letteratura tecnica, Phil?

Phil: Fatti gli affari tuoi, grazie.

Larry: Non ti stavo condannando. Ho soltanto notato. Avessi visto la ragazza seduta vicino a me in aereo...

Phil: Carina?

Larry: Altro che carina! E con un fisico, e... aveva il tailleur.

Phil: Già, ti piacciono quelle col tailleur, a te.

Larry: C'è qualcosa nelle donne col tailleur che mi fa impazzire. Non lo so, è come se fossero confezionate in un bel pacchettino e... aspettassero solo qualcuno che lo scarti e ne liberi il contenuto. Una donna in tailleur è la mia idea di arte. Sentiamo te, Bob, che abbigliamento femminile ti esalta?

Bob: Non penso di potertelo dire.

Larry: Non hai preferenze?

Bob: Cerco di non pensarci.

Larry: Cerchi di non pensarci?

Bob: Sono sposato.

Larry: Certo che sei sposato. Siamo tutti sposati. Anche Phil lo era. Ti ho solo chiesto come si orientano i tuoi gusti.

Bob: Io... non lo so.

Larry: Ti dovrei fare una domanda, seria.

Bob: E cioè?

Larry: Sei gay?

Phil: Larry!

Larry: Beh, ho soltanto chiesto! Sembra che gli manchi una delle caratteristiche fondamentali del maschio americano. Lo capirei se fosse... ma non lo sei... insomma credo che tu... Sei sposato, no?

Bob: Non vedo ragioni di guardarmi ancora in giro, visto che Dio mi ha dato una donna meravigliosa come moglie.

Larry: Ah, ecco cos'è. Sei un tipo spirituale.

Bob: Sì, diciamo che è questo.

Larry: Cioè, Dio ti toglie la vista per darti la salvezza?

Bob: Gesù ha detto che guardare le donne con lussuria è come commettere adulterio.

Larry: Ha detto così? Vuol dire che non aveva mai visto una donna in tailleur. Se no, chi lo sa? Forse ora avremmo tutta un'altra religione. Una dove la lussuria è un sacramento.

Phil: Ehi! Non ti facevano schifo i miei stuzzichini?

Larry: Sto solo assaggiando, Phil, e non lo faccio per il piacere, voglio essere sicuro che nessuno ci resti secco.

Phil: Beh, non ti spazzolare tutto.

Larry: Sai perché sei qui, Bob?

Bob: No. Non esattamente.

Larry: Cristo Santo, per forza quest'azienda sta finendo nello scarico del cesso. Sei qui a fini, come dire, di tipo cosmetico.

Bob: Come sarebbe?

Larry: Sei qui per rappresentare il settore Ricerche e Sviluppo. I cervelli della nostra azienda.

Bob: Io?

Larry: Esattamente.

Bob: Eh, ma non ho mica tanta esperienza.

Larry: Non ha importanza. Tu come persona non hai importanza, è quello che rappresenti.

Bob: Ah... E dovrei fare qualcosa?

Larry: No, solo star seduto con l'aria assennata o in piedi, dipende da te.

Phil: Farai un figurone, Bob.

Bob: Accidenti, spero di sì.

Larry: Lo sai, se ci pensi bene, in realtà, non c'è anima viva qui. Credi di vedere persone per i corridoi, ma non è così. Quel che vedi sono funzioni. Questa è la natura di una convention.

Phil: Larry vuole dire che, se la guardi dal punto di vista del perché siamo qui, cosa siamo è più importante di chi siamo.

Bob: Mi sembra un tantino impersonale.

Larry: Ma certo che è impersonale, e come! Perché credi che tengano le convention in posti del genere? C'è qualcosa in questo posto che per te abbia un'ombra di personalità?

Bob: Eppure mi sembra un peccato.

Phil: Non è un peccato, Bob.

Larry: Guarda... E con chi ti stanno facendo lavorare?

Bob: Ah... Il professor Young.

Larry: Jim Young?

Bob: Sì. Lo conosci?

Larry: Un poco.

Bob: Un tipo strepitoso.

Larry: Ah, davvero? In che senso?

Bob: Avrà registrato, non lo so... venti, trenta brevetti? Credo che sia anche diacono della sua chiesa.

Larry: Ah, e questo lo renderebbe strepitoso?

Bob: Beh, i brevetti soltanto.

Larry: Senti, Bob, senza offesa, perché vedo che ammiri il professore, ma... devo proprio dirti una cosa su Jim Young.

Bob: Che cosa?

Larry: È un idiota!

Bob: Cosa?

Larry: È un povero scemo, non gli farei neanche lucidare la macchina.

Bob: Ma come fai a dirlo?

Larry: Lo conosco abbastanza. Ho avuto a che fare con Jim Young in varie occasioni, e posso dirti per certo che è un gran cazzone.

Bob: Beh, io non trovo, e lavoro con lui tutti i giorni.

Larry: Magari non lo guardi con occhio critico.

Bob: Oppure abbiamo metri di giudizio diversi.

Larry: Senti, Bob, ce l'hai un minuto? Devo dirti una cosa.

Bob: Certo.

Larry: Ci sono persone a questo mondo, Bob, che hanno un'aria molto solenne mentre fanno quello che devono fare. E lo sai perché?

Bob: Perché?

Larry: Perché non sanno quello che fanno. Perché se sai quello che fai, non devi avere l'aria di saperlo, ti viene naturale, mi segui?

Bob: Certo.

Larry: Okay. Allora, tu sai come ti accorgi della differenza?

Bob: No.

Larry: Dunque, Bob, tu te ne accorgi perché una vocetta sbucata dal profondo della tua mente ti dice: "Questo tizio seduto davanti a me, o questa tizia, sta mentendo spudoratamente e mi racconta delle balle". Ora, ricevuta questa informazione, che cosa fai?

Bob: Ah... No, non lo so.

Larry: Senti che farei io, allora. Gli direi: "Bello, ne ho sentite di fesserie in vita mia, perché lo sa Dio, siamo piazzisti, e noi ne passiamo di cotte e di crude per sfangarla. Ma tu vinci alla grande! Non credo che tu abbia la più vaga idea di quello che stai dicendo. Sicuramente i tuoi figli ti ammirano come noi tutti vorremmo essere ammirati e forse tua moglie non ne è consapevole, ma io lo sono. E la mia consapevolezza mi costringe a richiamarti alla realtà del fatto che sei un testa di cazzo bugiardo come al mondo non ce n'è". Poi mi siederei e finirei la zuppa.

Bob: No, non lo faresti.

Larry: Phil, mi hai o non mi hai mai visto e sentito fare quello che ho appena raccontato?

Phil: Sì.

Larry: Ecco, hai visto? Per questo c'è speranza, Bob, perché ci sono persone come me: vigili.

Bob: Quando è stato?

Larry: Perché chiedi quando? Stai... stai dubitando di un uomo che se ne sta lì a leggere Penthouse per allargare i confini della mente. Non ti fidi?

Phil: Un paio d'anni fa. Eravamo a pranzo con un responsabile degli acquisti.

Larry: Hai visto?

Bob: E gliel'hai detto davvero?

Larry: Parola per parola.

Phil: Non parola per parola.

Larry: In linea di principio, Phil! Sto parlando al ragazzo in linea di principio, perché dopo tutto è un giovanotto brillante che sa cogliere il succo di un concetto.

Bob: E cos'è successo?

Larry: Tu cosa credi sia successo? Cosa ti aspetti che sia successo?

Bob: Quello si è arrabbiato?

Larry: Quello si è infuriato. È rimasto seduto tutto il resto del pranzo a smaniare senza dire una parola.

Bob: A... a... a... avete perso il cliente?

Larry: È ovvio che abbiamo perso il cliente! Bob, non puoi parlare a un uomo in quel modo e sperare di conservare il cliente. E se succede... Se dici una cosa del genere a un uomo, e lui mette giù la sua forchetta e ti dice: "Bob, hai assolutamente ragione. Ho fatto finta di sapere di cosa stavo parlando fin dal momento in cui mi sono seduto, e mi dispiace. Non per te, perché in fondo non ti devo niente, ma per me stesso. Perché vorrei essere il miglior essere umano possibile, e voglio essere onesto, sopra ogni altra cosa". Allora ti scordi del cliente, ti scordi di ogni cosa. Ti radi la testa, ti metti un saio color zafferano e vendi foto di quel tizio all'aeroporto, perché lui non ha nessuna paura, ne ha appena dato prova. Si merita di essere venerato.

Bob: Wow!

Larry: Wow è esatto, Bob. Wow riassume abbastanza bene.

Bob: Non riesco a credere che tu gliel'abbia detto davvero.

Larry: Fatti un grande favore.

Bob: E cioè?

Larry: Non diventare una di quelle persone.

Bob: No, io non ho intenzione...

Larry: Non voglio doverti affrontare un giorno come ho fatto con quel tizio. Ma lo farei, per il tuo bene, perché mi piaci.

Bob: Certo.

Larry: Tutto bene?

Bob: Sì, devo solo andare in bagno.

Larry: Ti preparo qualcosa mentre sei via?

Bob: No, grazie, devo solo andare...

Phil: Chi è che ti ha irritato?

Larry: Non mi ha irritato nessuno. Sono solo un po' su di giri. Faremo affari questa sera. C'è profumo di affari nell'aria! Lo puoi sentire. È il tipo d'aria che fa crescere la lista clienti.

Phil: C'è soltanto un cliente che conta per noi stasera.

Larry: E acchiapperemo anche quello, vedrai. Fuller arriverà, entrerà da quella porta, si darà un'occhiata intorno, si sentirà così sopraffatto dal trovarsi al sedicesimo piano, dominando con lo sguardo tutta Wichita, come un antico signore che contempli i suoi domìni - così predice Larry - che dirà: "Venite a parlarmi di intraprendenza? Chiunque abbia la dotazione estetica necessaria a scegliere questo posto per un meeting, per forza avrà la giusta linea di lubrificanti per il mio stabilimento di Gary. Che cosa ci vuole per convincervi a vendermi tutto quello che potete? Quanto posso dare a voi personalmente? Vi voglio corrompere!"

Phil: Farà questo discorso?

Larry: Parola per parola. E sai che gli risponderò? Gli dirò: "Signor Fuller, lei ha perfettamente ragione. Noi abbiamo la linea di lubrificanti giusta per le sue esigenze. E sarei fiero di siglare personalmente il contratto, ma c'è una cosa che vorrei chiederle. Le chiedo un favore, perché ci si possa conoscere meglio".

Phil: Che cosa?

Larry: "Che lei prenda me come sua concubina, o Phil, se lo trova più attraente".

Phil: Credi davvero che sceglierà noi?

Larry: Deve, Phil.

Phil: E se non lo fa?

Larry: Se non sceglie noi?

Phil: Già.

Larry: Allora sai che facciamo? Domani mattina ci svegliamo, facciamo i bagagli, e prendiamo il primo aereo per casa. Vaghiamo per l'ufficio fino a verso le due e mezza, poi andiamo in bagno e ci impicchiamo con le cravatte.

Phil: Hai idea di che faccia abbia?

Larry: No. Tu?

Phil: Neanche la più vaga.

Larry: Forse Bob?

Phil: Bob? Come fa Bob a sapere che faccia ha?

Larry: Eh, già. Non importa. Una delle cose buone delle convention è che tutti... tutti i figli di Dio hanno il cartellino, soprattutto quelli come lui. Ce n'avrà uno speciale al neon, no? Dick Fuller. No? Presidente. Soprannome: "El Kahuna. Grande". Spero che abbia un anello, così glielo bacio. Phil, cos'è quello?

Phil: Un attaccapanni.

Larry: Lo so che è un attaccapanni. Che cosa ci fa qui?

Phil: Per i cappotti.

Larry: Ma chi vuoi che si porti il cappotto? Siamo tutti nello stesso albergo! Su, fuori, c'è già così poco spazio qua, dai.

Phil: Io mi ero premunito. Se non c'era l'attaccapanni avresti detto: "Phil, dov'è l'attaccapanni?".

Larry: Adesso sappiamo dov'è, in corridoio. Come starà andando di là?

Phil: Non credo che stia tanto bene.

Larry: Davvero? Com'è?

Phil: Forse sono i nervi. Magari non sopporta i tuoi atteggiamenti.

Larry: Cosa?

Phil: Come cosa? L'hai affrontato col fucile spianato.

Larry: Chi, io? No, facevamo due chiacchiere.

Phil: È un bravo ragazzo.

Larry: Certo che è un bravo ragazzo. Non sprecherei il mio tempo se non lo fosse. Se c'è una cosa che non ci serve è un altro viscidone nell'industria dei lubrificanti. E poi, mi ricorda noi per tanti versi.

Phil: No, non è vero. Lui ti ricorda te.

Larry: Sì, ma io ho preso da te, quindi tutto torna.

Phil: Non mi va che si mettano a fare le interurbane.

Larry: Beh, puoi detrarlo dal conto. Forse, chi lo sa, starà assaporando l'esperienza.

Phil: Di andare in bagno?

Larry: Sì. Tu ci sei già stato?

Phil: No, perché?

Larry: Oh, è fantasmagorico! È l'unica cosa che mi piace di questo posto. C'è un faretto puntato sopra il cesso, e ci sono specchi messi sui tre lati. Tu hai la possibilità di guardarti mentre ti pulisci il culo.

Phil: È un tuo sogno nel cassetto?

Larry: Credo che sia un'esperienza che dovremmo fare tutti una volta nella vita. Ti rendi conto di cosa avrebbero dato i faraoni d'Egitto per potersi guardare mentre si pulivano il culo? Molto, ma
non potevano, la tecnologia non era disponibile.

Phil: Esistevano gli specchi.

Larry: Ma sì, degli specchietti. Degli affaretti che tenevi in mano... Prova a guardarti, mentre pulisci il culo, con uno specchio che tieni in mano. Non... non puoi. Non riesci a vedere niente. Tanto vale che guardi qualcun altro, no? No, no, no, no, per vederti come si deve ci vuole una bella serie di specchi a parete. Allora sì che hai il quadro complessivo. Ti ricorda che non sei diverso da nessun altro quando andiamo al fondo. Ti dà un senso di umiltà.

Phil: Se lo dici tu...

Larry: La porta è bloccata.

Phil: Chiamo giù e glielo dico.

Larry: Oh, Cristo! Ehilà! Ti senti meglio, Bob?

Bob: Sì, ho... soltanto un po' di nausea, ecco.

Larry: Porter ti ha fatto lavorare di sotto tutto il giorno?

Bob: Più o meno.

Larry: Eri al bancone?

Bob: Eh... sì.

Larry: Ah, ecco. Dovevi dirgli di andare a farsi fottere. Io odio stare al bancone.

Bob: L'ho trovato interessante.

Larry: Qui non c'è un armadio!

Phil: Per questo c'era l'attaccapanni.

Larry: Beh, Bob, qualunque cosa è interessante per un po'. L'odontoiatria è interessante per un po', ma certe cose stufano in fretta.

Phil: Ma quella è una cosa che va fatta.

Larry: Ah! Ah! Eccoci qua, parole calate dall'alto. "Ma quella è una cosa che va fatta".

Phil: Larry, fatti scroccare una sigaretta.

Larry: Una volta te l'avrei offerta volentieri, ma ormai... ho smesso.

Phil: Figurati se hai smesso!

Larry: Lo giuro su Dio.

Phil: Quando?

Larry: Da un paio di mesi, e dovresti anche tu, se ci tieni alla salute.

Phil: Vaffanculo, Larry, non sei mia moglie.

Larry: Hai ragione, non sono tua moglie. E... Fai bene a puntualizzarlo, perché, data la nostra intimità, me lo dimentico a volte. Sai, Bob ha più buon senso di noi due messi insieme. Non hai mai fumato una sigaretta in vita tua, vero?

Bob: No, in effetti.

Larry: E scommetto che non bevi molto.

Bob: Ogni tanto una birra, se capita.

Larry: Ma niente di più forte, vero?

Bob: No.

Larry: E, correggimi se sbaglio, ma sarei pronto a giocarmici la paga, che mai in vita tua, mai, sei entrato in un locale di spogliarelli, sei salito sul palco, hai preso in braccio la spogliarellista, e te la sei scopata a sangue davanti a tutti quanti.

Bob: Non ho fatto cosa?

Phil: Gesù santo, Larry!

Larry: Rispondi alla domanda. Sì o no?

Bob: No. Io... io in quei posti non ci sono mai stato.

Larry: Ecco, che ti dicevo? Dovresti fare domanda per la beatificazione. La concorrenza non è più dura come una volta, secondo me ti accettano. Sei cattolico?

Bob: No.

Larry: Episcopale?

Bob: No.

Larry: Allora che cosa?

Bob: Battista.

Larry: Ecco, questo è un problema. Ma pure loro avranno qualcosa di analogo per chi vive tutta una vita senza fare niente.

Bob: No, a quanto mi risulta no.

Larry: Beh, che diamine! Allora è ora di cambiare religione. Va' dove ti apprezzano, dove si può fare carriera. Fammi sapere se succede.

Bob: Sarei il primo.

Larry: Ricordati che l'idea è mia, ho i diritti sul merchandising: statuette di plastica, cose così. Dove vai?

Phil: Faccio un salto al bar, sto via qualche minuto. Torno subito.

Bob: Vengo con te.

Phil: No, no, è meglio che resti qui. Ci vuole qualcuno che tenga d'occhio Larry, è capace di subaffittarsi la suite.

Larry: Visto che vai giù, fèrmati al 15° piano e vedi cosa fa la gente che sa il suo mestiere. Sempre che tu possa reggere alla vergogna. E portami su qualche gambero! Che matto.

Bob: Tu o lui?

Larry: Lui. Mi fa morire dal ridere.

Bob: Non è Phil che definirei matto qua dentro.

Larry: Questo perché non lo conosci. Vuoi un bastoncino di carota?

Bob: Da quanto lavorate insieme?

Larry: Beh, dipende da come calcoli. Vuoi un bastoncino di carota?

Bob: No, grazie.

Larry: Secondo il tempo geologico, ci siamo appena incontrati. Se calcoli con gli anni dei cani, è una vita.

Bob: Se facciamo in anni umani?

Larry: Anni umani?

Bob: Sì.

Larry: Ci conosciamo da un po', perché me lo chiedi?

Bob: Ho l'impressione che sia un tipo interessante.

Larry: Ah, è un tipo in gamba. Bob, se stai cercando qualcuno da ammirare, prendi Phil, non quel coglione di Jim Young.

Bob: Da quant'è che è divorziato?

Larry: Non credo lo sia ufficialmente, credo sia ancora in attesa, ma non me lo chiedere perché non lo so.

Bob: È un peccato che debba divorziare.

Larry: Guarda, non ti devi rammaricare, Insomma, avrà fatto questa scelta per guadagnarci qualcosa.

Bob: E che cosa?

Larry: La sua libertà, credo.

Bob: Comunque, si deve rinunciare a troppo.

Larry: Certe volte ti devi tagliar via le gambe per sfuggire alle trappole della vita.

Bob: Forse sì.

Larry: Phil è cambiato tanto negli ultimi due anni. E on parlo solo del divorzio.

Bob: Davvero? In che senso?

Larry: Vedi, lui prima era... Non lo so. Era entusiasta. Il mondo era un posto meraviglioso e lui era felice di starci.

Poi, da un giorno all'altro, non avresti detto di parlare con la stessa persona, come se qualcuno lo avesse sgonfiato.

Avevi l'impressione che da un momento all'altro, potesse tirare fuori una pistola e spararsi. Aveva ancora un bell'aspetto, distinto, solo che... non lo so, avevo la sensazione che qualcosa dentro di lui si fosse... disfatto.

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Breve trama del film

[da Wikipedia]
In una stanza d'albergo di Wichita in Kansas nel Midwest tre venditori di lubrificanti industriali sono in attesa di incontrare alcuni clienti, per poter concludere un affare che possa risollevare le sorti della società per cui lavorano. I tre sono molto diversi tra loro: Larry e Phil sono i "vecchi" mentre Bob è nuovo del mestiere. I tre attendono parlando della vita, del lavoro, delle donne e di loro stessi, trasformando la stanza d'albergo in una sorta di palcoscenico teatrale.Leggi di più

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