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Dialogo dal film Come tu mi vuoi

Giada: ...come sono organizzate le attività ripetitive della società. Le attività della società. ... altre forme di attività sociale dal punto di vista del comportamento... altamente organizzata... si riferisce a...

Riccardo: Bro'! Sì, sono arrivato in tempo. Se non era per te, lo saltavo pure stavolta. Ma quale in bocca al lupo, che non ho aperto libro. Qui l'unica speranza è l'assistente. È l'unica qui dentro preparata meno di me. Sì, bella! A dopo. Stai ripassando?

Giada: Non lo vedi?

Riccardo: Mi fai dare un'occhiata giusto per sapere di che si parla?

Giada: Solo dell'ultimo secolo delle comunicazioni di massa.

Riccardo: Professoressa! Mi scusi, posso parlarle un secondo?

Assistente: Mi dica.

Riccardo: Mi piacerebbe m'interrogasse lei. Sa, sono un po' nervoso e con lei sarei decisamente più a mio agio.

Assistente: Come si chiama?

Riccardo: Croce. Riccardo Croce.

Assistente: Bene. Inizi parlando della teoria del proiettile magico.

Riccardo: Sì. Sì, sì... ehm... la teoria per cui il proiettile fa...

Giada: Il sistema dei mass media ha la pretesa di, ehm, creare, eh, diciamo, una comunanza tra le diverse classi sociali, ma al contempo corre il rischio di provocare la passività e l'asservimento del pubblico attraverso la manipolazione delle coscienze. A tal proposito ho provato ad analizzare il contesto sociale all'interno del quale i media agiscono.

Professore: E cosa ne ha dedotto?

Giada: Come direbbe Sartori, l'Homo Sapiens è diventato Homo Videns. Non si comunica più con la parola, ma con l'immagine.

Professore: Sì, questo lo dicono in tanti.

Giada: Certo. Ma i teorici dimenticano di dire che la TV commerciale impone programmi mediocri affinché sia la pubblicità, ben più interessante, a catturare l'attenzione dello spettatore, e a stimolare il bisogno di imitazione dei modelli che propina.

Assistente: Allora, Croce, mi parli della teoria ipodermica, mh?

Riccardo: Sì, eh, la teoria ipodermica... ehm... è quella sviluppata intorno agli anni... Venti, mi pare. No, forse erano i Trenta. Vabbè, che poi, praticamente... il periodo è quello. Sa che ho sempre avuto un po' di difficoltà con i numeri... a parte quelli di telefono, che invece...

Assistente: Mh. Non è molto preparato, eh? Va bene, Croce, per questa volta se la cava con venti. Accetta?

Riccardo: Sì. Grazie.

Professore: Trenta con lode.

Giada: Scusi, professore...

Professore: Sì.

Giada: Io le ho già chiesto la tesi e dopo mi piacerebbe continuare a studiare. Mi chiedevo se con la sua cattedra ci fossero delle possibilità.

Professore: Mi farebbe piacere, ma purtroppo non posso più prendere assistenti. Ne ho già troppi, eh?

Giada: Capisco. No, grazie.

Riccardo: Oh, come t'è andata?

Giada: Trenta e lode.

Riccardo: Mazza, che culo!

Giada: Che cazzo c'entra il culo? Io studio, e faccio male. Perché in questo Paese è più facile che quelli come te riescano a diventare assistenti e non io. Quelli come te sono la principale causa del declino culturale, politico ed economico del nostro Paese.

Riccardo: Addirittura? Non pensavo di essere così importante. Ma vaffanculo, va. 'Sto ragno al limone!

Fabiola Croce: Ecco, vedi, Giuseppe? Non ne abbiamo uno adatto. Sì, questo potrebbe andar bene, ma se ne è sbeccato uno. Devo prenderne uno nuovo.

Giuseppe Croce: Prendilo, Fabiola, prendilo.

Riccardo: Buongiorno! Ciao, papà.

Giuseppe: Ciao.

Riccardo: Mamma... Ciao, Cristì! Anche l'esame di comunicazione è andato, eh? Ventisette.

Fabiola: Ah! Bravo, tesoro, complimenti! Che fai, ti fermi a pranzo?

Giuseppe: E bravo, Ric.

Riccardo: Grazie.

Giuseppe: Quindi siamo a quota esami?

Riccardo: Quelli del mese scorso più uno, cioè diciotto, no?

Giuseppe: Eh, già diciotto. Volevo ben dire. Tieni, ho una cosetta per te.

Riccardo: Cos'è?

Giuseppe: Certificato esami sostenuti. Dodici. Con la media del diciannove. Il preside di facoltà è un amico. Ma così, per curiosità, che cosa sono io per te? Un asino che se gli tiri la coda caca monete? Dove ho sbagliato io con te? Che ti ho pure permesso di scegliere questo cazzo di Scienza della Comunicazione, che mi dicevi essere la più adatta per l'e-business. E lo sapevo che è solo perché a te non ti va di fare un cazzo. Ma io niente, zitto. E adesso tu mi prendi anche per il culo?

Riccardo: Papà, ascolta...

Giuseppe: No, parlo io. Sei un bugiardo, succhia soldi, inconcludente! Ma si cambia, adesso. Basta extra. Basta conti in rosso tutti i mesi. Te ne do 1.000 al mese! Fatteli bastare. E se vuoi andare in vacanza, vedi di superare almeno economia politica, che forse è utile a qualche cosa. Altrimenti passi l'estate a studiare con me e con la mamma.

Fabiola: Ma dai, Giuseppe, non essere troppo duro, eh! Ma se non li spende lui i soldi, scusa, chi può farlo? Non può mica andare in giro come i figli dei nostri dipendenti.

Giuseppe: Senti, se è venuto su così... con questa idea della classe eletta e non sa fare un cazzo...

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Breve trama del film

[da Wikipedia]
Giada, studentessa di Scienze della Comunicazione a Roma, è la tipica ragazza "secchiona", impacciata ed anche molto trasandata e vestita fuori moda, che trascura se stessa per dedicarsi unicamente allo studio. Di umili origini, per mantenersi lavora in un ristorante come cameriera e dà ripetizioni. Riccardo è invece il classico "figlio di papà" dedito solo alla vita mondana, fatta di serate con gli amici e nottate in discoteca.

La sua condotta scellerata e la disastrosa carriera universitaria spingono il padre di Riccardo a...Leggi di più

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